Sulla pubblicità dei lavori:
Saccani Jotti Gloria , Presidente ... 2
INDAGINE CONOSCITIVA SUL DEGRADO MATERIALE, MORALE E CULTURALE NELLA CONDIZIONE DEI MINORI, CON FOCUS SULLA DIFFUSIONE DI ALCOOL, NUOVE DROGHE, AGGRESSIVITÀ E VIOLENZA
Audizione di Eugenia Maria Roccella, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con
focus
sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.
Saccani Jotti Gloria , Presidente ... 2
Roccella Eugenia (FDI) , Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità ... 2
Saccani Jotti Gloria , Presidente ... 8
Malpezzi Simona Flavia ... 8
Saccani Jotti Gloria , Presidente ... 8
Malpezzi Simona Flavia ... 8
Saccani Jotti Gloria , Presidente ... 8
Malpezzi Simona Flavia ... 8
Saccani Jotti Gloria , Presidente ... 8
Malpezzi Simona Flavia ... 8
Brambilla Michela Vittoria (NM(N-C-U-I)-M) ... 8
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
GLORIA SACCANI JOTTI
La seduta comincia alle 14.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
(Così rimane stabilito).
Audizione di Eugenia Maria Roccella, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale e della condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcol, nuove droghe, aggressività e violenza, della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, onorevole Eugenia Maria Roccella.
A nome di tutti i commissari do il benvenuto alla nostra ospite, che ringrazio per la disponibilità ad intervenire all'odierna seduta.
Do, quindi, la parola alla Ministra Roccella.
EUGENIA ROCCELLA, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. Vi ringrazio di questo incontro e del tema che avete scelto, che è chiaramente un tema all'ordine del giorno, e lo è in realtà da lungo tempo, anche se magari in forme diverse. Del resto, sono molti anni che parliamo di emergenza educativa e che individuiamo un disagio profondo, che diventa sempre più evidente nelle nuove generazioni. Lo possiamo leggere nei dati, ma anche nei fatti di cronaca che avvengono, nel maggior numero di suicidi, addirittura, e in moltissimi elementi sia attraverso le indagini e i dati statistici, sia attraverso la nostra esperienza personale di genitori o semplicemente di persone che, nella vita quotidiana incontrano eventi che sono chiari segnali di disagio giovanile.
I motivi alla base di questo disagio sono molti, ma uno che ritengo fondamentale è il problema demografico, ovvero l'assottigliarsi delle reti parentali, l'esperienza della solitudine. Siamo abituati a pensare agli anziani soli, che sicuramente è un problema molto evidente, soprattutto nelle grandi città, abbiamo una situazione di un 30 per cento di famiglie composte da una sola persona e sappiamo che in buona parte sono persone anziane, persone di una certa età. Quindi, questo lo abbiamo enucleato come un problema che riguarda soprattutto la terza età. Ma, in effetti, c'è un problema di esperienza di solitudine nei ragazzi, che è stato studiato e che riguarda prima di tutto l'assottigliarsi delle reti parentali.
In gran parte delle famiglie ci sono figli unici, che non hanno esperienze del confronto fra pari in famiglia, ma soltanto del confronto fra pari fuori dalla famiglia, che è un confronto estremamente diverso. Quindi, si assiste all'assottigliarsi delle reti Pag. 3parentali, allo sfibrarsi del ruolo della famiglia, che è un ruolo insostituibile. Certo, ci sono altre agenzie educative, però il ruolo della famiglia è davvero difficile da sostituire con altri soggetti.
La famiglia è un soggetto unico, con un ruolo unico, con relazioni al proprio interno uniche. Infatti, come Governo, il nostro sforzo è stato quello, applicando, anche qui, il principio di sussidiarietà, che ci è caro, di non sostituirsi ai compiti familiari, ma di cercare di sollecitare e accompagnare le responsabilità familiari, dato che oggi le famiglie sono slabbrate, sono in grande difficoltà, proprio perché al ruolo educativo degli adulti, che non sono soltanto i genitori ma anche, almeno un tempo, zii, nonni e così via, si è sostituito in maniera molto consistente il rapporto fra pari, che spesso è un rapporto molto stressante, come qualche studioso ha detto, e meno responsabilizzante.
All'esperienza della solitudine, alle difficoltà della famiglia di svolgere il proprio ruolo, all'emersione del rapporto fra pari come rapporto educativo prioritario, bisogna aggiungere l'esposizione precoce al web e ai contenuti inappropriati e violenti, agevolata dalle nuove tecnologie, e, quindi, la virtualizzazione dei rapporti. Anche questo ha a che fare con la crescente solitudine. Questi sono tutti elementi che concorrono a una situazione che si è aggravata, che è nuova, che ci investe tutti e che dobbiamo prima di tutto analizzare per capire come agire sul fronte delle politiche per l'infanzia e l'adolescenza.
Per tutti questi motivi, il nostro Governo ha dimostrato grande attenzione a questo tema sia sotto il profilo degli interventi specifici per l'infanzia e l'adolescenza, sia sotto il profilo di accompagnamento e supporto alle famiglie. Tutto questo in un quadro finanziario reso molto difficile sia dalla situazione geopolitica internazionale che dal debito pubblico interno, aggravato da alcune scelte fatte nel recente passato, di cui oggi paghiamo le conseguenze e che continueremo a pagare nel prossimo futuro con le leggi di bilancio, dovendo tenere conto di questi elementi nelle nuove leggi di bilancio.
Noi abbiamo dato una priorità agli interventi di tutela dei più fragili. È un filo conduttore che attraversa tutte le nostre scelte. Per esempio, è importante la grande attenzione che abbiamo riservato al contrasto alla povertà infantile attraverso sia il potenziamento delle misure già esistenti, come l'assegno unico, sia l'adozione di nuovi strumenti, vale a dire il modo in cui abbiamo ridisegnato l'ex reddito di cittadinanza e, quindi, l'assegno di inclusione, che è proprio mirato alle famiglie con figli, in particolare alle famiglie con a carico persone in situazione di fragilità.
Oltre ai provvedimenti diretti, il Governo è attento a considerare la presenza di minori come parametro fondamentale delle proprie politiche in ogni ambito. Per quanto riguarda le competenze del mio ministero nei riguardi del tema oggetto della vostra inchiesta, come ministero non abbiamo una gestione operativa, non abbiamo compiti direttamente operativi o ne abbiamo pochi, essendo un ministero senza portafoglio. Più che altro, abbiamo funzioni di indirizzo e coordinamento, che riassumo velocemente: funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche per la famiglia e sostegno alla maternità e alla paternità, conciliazione e così via; funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche per l'infanzia e l'adolescenza, con alcuni compiti di gestione, tradizionalmente il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, e alcuni più recenti, come la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyber-bullismo, per cui c'è un tavolo tecnico in realtà al Ministero dell'istruzione e del merito, ma presieduto dal nostro ministero. Questo tavolo ha il compito di redigere il Piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del bullismo e del cyber-bullismo.
Con il decreto Caivano ci sono stati attribuiti compiti di sensibilizzazione e monitoraggio sul tema dell'alfabetizzazione mediatica e digitale e dell'esposizione alla pornografia in rete per i minori, con riferimento, in primo luogo, ai sistemi di parental control (controllo genitoriale). Ovviamente, abbiamo anche competenze in materia di violenza contro le donne, che Pag. 4coinvolgono in gran parte anche i minori, purtroppo, nei casi di violenza domestica, e competenze per quanto riguarda la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento.
Abbiamo, inoltre, una serie di osservatori, in primo luogo l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, che si è insediato nella nuova composizione nel maggio 2023, che garantisce una riflessione approfondita sul coordinamento, nell'elaborazione e definizione delle politiche e delle azioni nell'ambito della tutela dell'infanzia e dell'adolescenza e, soprattutto, redige il Piano nazionale sull'infanzia e l'adolescenza.
I gruppi in cui si articola l'osservatorio sono i seguenti: supporto e accompagnamento dei minorenni attraverso un sistema di servizi integrato rivolto alle famiglie; tutela della salute mentale dei minorenni all'interno e fuori della famiglia, anche con riferimento al tema delle dipendenze e all'impatto dell'esposizione alla pornografia in rete; promozione dell'affido; raccolta dei dati e sistemi informativi sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza. Questi sono i quattro gruppi in cui si articola l'osservatorio, che ha lavorato per individuare le azioni che costituiranno la struttura del prossimo Piano nazionale di azione e interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.
C'è, come ho appena accennato, il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, che è stato istituito nel 1997. Attualmente è in fase di definizione lo schema del decreto di riparto della quota destinata ai quindici comuni riservatari per l'anno 2024. Tra l'altro, bisogna ricordare che questo fondo è destinato anche a prevenire e contrastare situazioni di vulnerabilità e a sviluppare attività e interventi di sostegno alle relazioni fra genitori e figli e di contrasto della povertà e della violenza, nonché misure alternative al ricovero dei minori in istituti educativi e assistenziali, che mirano proprio alla tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione del disagio sociale dei minori.
Il 18 novembre scorso si è celebrata l'ottava Giornata europea per la protezione dei minorenni contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale e il Dipartimento per le politiche e la famiglia ha reso disponibile una versione appositamente realizzata per i ragazzi, elaborata con la partecipazione dei ragazzi stessi, del Piano nazionale di contrasto alla pedofilia e alla pornografia infantile, adottato nel 2022 dall'osservatorio, con un linguaggio ovviamente adatto. Questo proprio per una forma di alfabetizzazione sul piano della sicurezza mediante uno strumento adeguato alla comprensione degli adolescenti.
C'è l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, che è stato ricostituito (decreto ministeriale 14 giugno 2024) ed è già stato convocato per il 26 giugno.
Con il decreto Caivano – ricordo che ne avevamo parlato nella precedente audizione in questa Commissione – abbiamo l'obiettivo di affrontare, con tutti i mezzi di cui lo Stato dispone, il tema del degrado, che si riflette sulle condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza, anche qui mantenendo un approccio sussidiario e, quindi, cercando di sostenere i compiti educativi della famiglia, non sostituendosi ad essa. Devo dire che a un anno di distanza (forse anche meno) molti interventi sono stati realizzati, il che ha dimostrato che lo Stato a Caivano è presente. Questo sarà probabilmente un esempio, per le modalità di intervento in situazioni di degrado, che si potrà adottare in altre realtà, in tutte le «Caivano» d'Italia.
Per quanto riguarda specificamente le competenze del mio ministero, come ho già accennato, il decreto Caivano ha introdotto le norme per la diffusione e la promozione del parental control, e lo abbiamo fatto – il parental control era a disposizione da moltissimo tempo, ma è stato adoperato pochissimo – cercando di renderlo facilmente accessibile e, quindi, di introdurlo di default in tutti i nuovi device, ma anche di diffondere una cultura del controllo nei confronti dell'accesso dei minori alla rete cercando di sollecitare e formare le famiglie. D'altronde, come è noto, gli adulti hanno maggiori difficoltà nell'utilizzo del web e di tutte le nuove tecnologie rispetto ai ragazzi. Quindi, il problema era soprattuttoPag. 5 come diffondere le informazioni per il parental control e come formare i genitori o chi ha la responsabilità educativa perché lo attivino.
Questo lo abbiamo voluto fare attraverso i centri per la famiglia, che sono una realtà che esiste, ma che è distribuita in maniera molto ineguale in Italia e non ha compiti definiti. Sono demandate, ovviamente, alle regioni le iniziative sui diversi compiti e sulle diverse competenze da affidare. Il nostro sforzo, invece, sarà quello di individuare alcuni compiti specifici e potenziare la rete dei centri per la famiglia. Quindi, il Dipartimento per le politiche della famiglia sta lavorando alla definizione di un benchmark al quale tendere relativo al bacino di utenza per ciascun centro della famiglia a livello regionale, con l'obiettivo di incrementare il numero dei centri nelle regioni meno dotate e, nello stesso tempo, di potenziare i servizi offerti dai centri già esistenti. Oltre alle prestazioni già erogate per le famiglie vulnerabili, ci saranno, quindi, servizi di consulenza e per l'alfabetizzazione mediatica e digitale dei minori, con particolare attenzione alla loro tutela rispetto all'esposizione a contenuti pornografici e violenti.
Come penso abbiamo già detto nella scorsa audizione, sono già stati stanziati nella prima legge di bilancio 3 milioni di euro di fondi da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy nel triennio 2023-2025 per progetti di alfabetizzazione digitale a tutela dei minori. Attenzione, parliamo non di alfabetizzazione semplice, ma di alfabetizzazione che miri alla tutela dei minori nei confronti dell'accesso al web.
La Presidenza del Consiglio, inoltre, ha approvato, per la prima volta, un Piano nazionale di prevenzione contro l'uso improprio del Fentanyl e di altri oppioidi sintetici. Anche questo sarà un compito affidato ai centri per la famiglia, al fine di contrastare l'uso improprio di questa e di altre sostanze psicotrope, chiaramente anche lì occorre una forma di alfabetizzazione e formazione per la prevenzione e per capire quali sono gli effetti dell'assunzione di sostanze stupefacenti, e di diffondere le nozioni contenute nei materiali divulgativi predisposti dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi, ai centri per la famiglia vogliamo affidare questi nuovi compiti e potenziarne la rete anche attraverso risorse messe in campo dal mio ministero.
In sede di conversione del decreto Caivano, tra l'altro, il Parlamento, con un'iniziativa e una maggioranza trasversale, ha introdotto norme che disciplinano i criteri di verifica della maggiore età da parte dei gestori di siti web e dei fornitori delle piattaforme di condivisione video. Questa è un'esigenza che sta emergendo a livello europeo, la cosiddetta «age verification», perché il divieto di accesso dei minori soprattutto a siti pornografici e ad altri siti inadeguati esiste già, ma rendere efficace questo divieto è estremamente complicato. Ebbene, abbiamo cercato di farlo con questo sistema di age verification, i cui criteri sono stati affidati all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), che ha promosso una consultazione pubblica sulle specifiche e sui requisiti del sistema di garanzia dell'età. Il testo, sottoposto alla consultazione, ha avuto ad oggetto la rassegna del quadro normativo europeo nazionale e l'iter del provvedimento che la legge ha affidato ad AGCOM, sul quale verrà acquisito il parere del Garante per la privacy – perché quello è un elemento fondamentale e molto delicato per quanto riguarda l'age verification – è a buon punto.
Sempre sul parental control abbiamo già attivato, con i primi passaggi sulle reti televisive RAI, la nuova campagna di comunicazione e informazione. La campagna istituzionale è stata progettata dal Dipartimento per le politiche della famiglia, insieme al Dipartimento per l'informazione e l'editoria, e ha previsto un piano di diffusione sui principali social media, in particolare su Instagram e Facebook (ovviamente, farlo soltanto attraverso la RAI o la televisione è estremamente limitato, se ci rivolgiamo soprattutto ai giovani), a partire dall'8 gennaio 2024. L'iniziativa è stata finalizzata a informare genitori, adulti, famiglie, ma soprattutto i giovani proprio sui Pag. 6rischi e sugli strumenti a disposizione per proteggersi dai pericoli del web.
Abbiamo già detto che ci sono, tra l'altro, i fondi per l'alfabetizzazione digitale a disposizione, messi in campo dal Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT), per i progetti a ulteriore tutela dei minori per quanto riguarda internet e abbiamo predisposto una guida per genitori e adulti «Luci e ombre di una generazione interconnessa. Cyberbullismo: impara a conoscerlo».
Il 6 febbraio 2024, in occasione del Safer internet day, la giornata mondiale per la sicurezza in rete, promossa dalla Commissione europea, abbiamo pubblicato sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia la guida per genitori e adulti di riferimento, intitolata come ho appena letto. Anche questo deve essere uno strumento a disposizione delle famiglie per comprendere prima di tutto il fenomeno del cyber-bullismo, intercettare i segnali di rischio, orientarsi nell'affrontare le possibili conseguenze e le implicazioni sul benessere psicofisico dei figli e anche per essere informati sulle norme in materia.
È in corso di finalizzazione la quinta edizione della campagna informativa di prevenzione e sensibilizzazione sul fenomeno del cyber-bullismo predisposta dal Dipartimento per la famiglia, in collaborazione con l'Agcom e con il Ministero dell'istruzione.
Abbiamo già accennato che, con la legge appena approvata contro il bullismo e il cyber-bullismo, si sono ampliate le competenze del Dipartimento, che ha la presidenza del tavolo tecnico per elaborare il piano nazionale di contrasto al bullismo e al cyber-bullismo.
Abbiamo, inoltre, come sapete, anche il numero 114 «Emergenza infanzia». Abbiamo presentato sul sito istituzionale la terza edizione della campagna di diffusione del numero 114, che attualmente è affidato, a seguito di pubblica selezione, alla fondazione «SOS – Il Telefono Azzurro». Anche lì è possibile segnalare situazioni di disagio o pericolo riguardo ai minorenni.
Abbiamo appena rifinanziato i centri estivi, garantendo le stesse risorse, già aumentate rispetto allo scorso anno, quindi 60 milioni di euro, attraverso i comuni, per mettere a disposizione delle famiglie le attività socioeducative per l'estate, nella maniera più capillare possibile, perché sappiamo quanto per le famiglie, una volta chiusa l'attività scolastica, sia importante poter offrire ai propri figli risorse adeguate, attività adeguate, senza pesare eccessivamente sui genitori, che continuano a lavorare, e per stimolare le occasioni di socializzazione e anche di formazione. Tra l'altro, quest'anno – come sapete – le scuole saranno aperte anche durante l'estate. Il Ministero dell'istruzione ha deciso di mantenere l'apertura delle scuole anche durante il periodo estivo.
Ultime notazioni. Il rafforzamento delle tutele per i minori nella nuova legge contro la violenza sulle donne. La nuova legge contro la violenza, approvata, tra l'altro, dal Parlamento all'unanimità, prevede misure che rafforzano le tutele per i minori. È stata ampliata la definizione di «violenza domestica», facendovi rientrare anche la cosiddetta «violenza assistita», quindi la violenza commessa in presenza di soggetti minori di età. È stata riconosciuta una provvisionale a titolo di ristoro anticipato per gli orfani di femminicidio. Questa provvisionale è in favore della vittima o, in caso di morte, degli aventi diritto, che, in conseguenza dei delitti di omicidio, violenza sessuale o lesione personale gravissima, deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, vengano a trovarsi in stato di bisogno. Si supera, quindi, l'attuale limite della necessità dell'acquisizione della sentenza di condanna.
Oltre alla nuova legge contro la violenza, bisogna dire che, siccome siamo perfettamente consapevoli che non basta una legge, ma bisogna agire sul piano della prevenzione primaria, quindi sul piano dell'informazione e della formazione contro la violenza, nel novembre 2023 abbiamo sottoscritto un protocollo, insieme al Ministro della cultura e al Ministro dell'istruzione, per la realizzazione di attività sul tema della violenza contro le donne, attività che sono in corso e che hanno come targetPag. 7studentesse e studenti delle scuole secondarie, di cui abbiamo voluto stimolare la creatività per un maggiore coinvolgimento. Abbiamo, sostanzialmente, chiesto di realizzare dei filmati, dei video, proprio per evitare un rapporto ex cathedra, per cercare non soltanto di sensibilizzare, ma anche di capire come la violenza contro le donne viene vista, vissuta, immaginata dalle giovani generazioni.
Le tre amministrazioni sono impegnate a realizzare campagne di diffusione e sensibilizzazione, ma soprattutto questo bando di concorso rivolto alle studentesse e agli studenti per la realizzazione di cortometraggi e video sul tema della violenza maschile contro le donne. Al termine della scadenza, che era l'inizio di maggio scorso, sono pervenuti 135 progetti. I migliori cinque progetti, che sono già stati selezionati da una Commissione paritetica, saranno presentati in occasione della Mostra internazionale del cinema di Venezia e premiati.
Sempre nell'ambito della prevenzione, con il Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio contro la violenza stiamo cercando di sviluppare le prime linee guida nazionali sulla formazione degli operatori che, a vario titolo, entrano in contatto con le donne vittime di violenza. Quindi, linee guida non specifiche, ma generali, che dedicano, ovviamente, una sezione al riconoscimento della violenza assistita, con un focus sulla violenza sessuale in adolescenza – che tra l'altro sta aumentando – secondo i dati parziali che abbiamo per quest'anno. Quindi, anche un'attenzione agli orfani di femminicidio e alla vittimizzazione secondaria.
Ultimi accenni. Uno alla nuova proposta di legge che il Governo ha fatto sull'affido. Il disegno di legge che abbiamo presentato mira a introdurre disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento, con la finalità di prevenire e contrastare i fenomeni delle istituzionalizzazioni improprie e degli affidamenti sine die di minori allontanati dalle famiglie d'origine. In particolare, abbiamo previsto l'istituzione, presso il Dipartimento per le politiche della famiglia, di un Registro nazionale degli istituti di assistenza, pubblici e privati, delle comunità di tipo familiare o affidatarie, al fine di monitorare il ricorso agli affidamenti dei minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo e a contrastare il fenomeno dell'istituzionalizzazione impropria, in attuazione, ovviamente, del superiore interesse del minore, e poi l'istituzione presso ciascun Tribunale per i minorenni – sono due registri, in pratica – e il Tribunale ordinario di un apposito registro dei minori collocati in comunità di tipo familiare o istituti di assistenza, pubblici o privati, o presso famiglie affidatarie, al fine di acquisire un quadro unitario delle informazioni concernenti tutte le fattispecie di possibile allontanamento dei minori dalle famiglie d'origine.
Sono informazioni fondamentali che non avevamo e che dobbiamo avere se vogliamo costruire politiche adeguate e coordinare le politiche, come è compito del mio ministero. Senza dati, anche tempestivamente ottenibili e completi, è davvero difficile monitorare la situazione e anche indirizzare le politiche per i minori in maniera adeguata.
L'ultima questione che volevo sottoporvi, che è immensa e consistente, è quella del Piano di azione nazionale della garanzia per l'infanzia (PANGI), cosiddetta «Child Guarantee». So che avete audito anche la nuova coordinatrice della Child Guarantee in Italia, ma penso ci sia bisogno di un'audizione a parte, perché è stato da poco – il mese scorso – stilato il primo report italiano, il rapporto sul livello di attuazione dei vari progetti contenuti nel PANGI. Siccome il report è veramente molto consistente, non posso esaurire le informazioni in pochi minuti in questa audizione.
Ricordo – perché forse l'abbiamo detto nella precedente audizione – che la dotazione finanziaria è pari a oltre 700 milioni, quindi è piuttosto notevole. Il programma nazionale per gli interventi direttamente finanziati da Child Guarantee per l'istruzione prevede un miliardo, mi sembra, non vorrei dire sciocchezze. In ogni caso, abbiamo a disposizione risorse veramente importanti e un piano già molto dettagliato, la cui attuazione è già cominciata e che stiamo seguendo, monitorando con attenzione. Pag. 8Penso che sul tema che voi avete scelto, le azioni del PANGI siano fondamentali. Conoscere le azioni del PANGI e i progetti che ci sono per quanto riguarda la situazione di disagio, di degrado dell'infanzia è fondamentale proprio per capire quali saranno le prospettive nei prossimi anni e le azioni già intraprese. Grazie.
PRESIDENTE. Purtroppo il tempo a nostra disposizione è finito e siamo costretti a concludere la seduta per l'inizio dei lavori d'assemblea delle due Camere. Ringrazio la ministra per il suo interessante intervento. Ancora grazie a tutti. Chiede di intervenire la collega Malpezzi.
SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Signor presidente, la ringrazio. Intervengo sull'ordine dei lavori. L'intervento della Ministra è stato, lungo, necessariamente lungo, non è una critica. Anzi, avrei voluto avere ulteriori approfondimenti. Non so, presidente, se ritiene, magari confrontando l'agenda della Ministra, che si possa fare un'altra seduta in cui i commissari possano fare una serie di domande. Oggettivamente, i temi trattati sono tanti. Personalmente – penso anche i colleghi e le colleghe – ho desiderio di poter approfondire alcune questioni. Se la Ministra è disponibile, lo riterrei necessario.
PRESIDENTE. Questo è un problema di tutti, però non è colpa di nessuno se alla Camera iniziano i lavori d'aula.
SIMONA FLAVIA MALPEZZI. No, presidente, non era una critica a lei né tantomeno alla Ministra.
PRESIDENTE. La presidente Brambilla mi ha scritto che provvederà lei a contattare la Ministra e a organizzare il tutto.
SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Sulla conclusione della seduta non sono contraria, perché capisco il lavoro, ma penso che anche la Ministra sia interessata a rispondere sulle questioni. Non si è mai sottratta, lo so. Quindi, chiedo a lei, presidente, di farsi tramite perché questa cosa venga formalizzata.
PRESIDENTE. Riferirò. È collegata con noi e sta seguendo.
SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Perfetto, grazie.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA. Cara Ministra, la ringrazio per questo interessante intervento. La vicepresidente Malpezzi ha senz'altro ragione. Le informazioni che sono pervenute a questa Commissione dall'intervento della Ministra Roccella sono preziose e meritano ulteriori approfondimenti. Ora, come diceva la vicepresidente Saccani Jotti, dobbiamo chiudere perché l'aula della Camera ha iniziato i lavori, non abbiamo altra scelta, però sicuramente programmeremo una nuova audizione. Con questo ringrazio tutti e terminiamo la seduta, perché le regole sono queste. Però sicuramente ci sarà un'altra occasione. Grazie di nuovo a tutti.
PRESIDENTE. Nel ringraziare la nostra ospite per la sua partecipazione all'odierna seduta, dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 14.35.