Sulla pubblicità dei lavori:
Deidda Salvatore , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SULLE PROSPETTIVE DELLA MOBILITÀ VERSO IL 2030: DALLA CONTINUITÀ TERRITORIALE ALL'EFFETTIVITÀ DEL DIRITTO ALLA MOBILITÀ EXTRAURBANA
Audizione di rappresentanti delle regioni regioni Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, in videoconferenza, Marche, in videoconferenza, Sardegna, in videoconferenza e della Regione Siciliana, in videoconferenza.
Deidda Salvatore , Presidente ... 3
Marsilio Marco , presidente della regione Abruzzo ... 3
Deidda Salvatore , Presidente ... 5
Amirante Cristina , assessore alle infrastrutture e al territorio della regione Friuli-Venezia Giulia ... 5
Deidda Salvatore , Presidente ... 7
Becchetti Mario , segretario generale della regione Marche ... 7
Goffi Nardo , dirigente del dipartimento infrastrutture, territorio e protezione civile della regione Marche ... 7
Deidda Salvatore , Presidente ... 9
Manca Barbara , assessore ai trasporti della regione Sardegna ... 9
Deidda Salvatore , Presidente ... 10
Pizzuto Angelo , Capo di Gabinetto della Regione Siciliana ... 10
Deidda Salvatore , Presidente ... 11
Frijia Maria Grazia (FDI) ... 11
Fede Giorgio (M5S) ... 11
Baldelli Antonio (FDI) ... 13
Deidda Salvatore , Presidente ... 13
Casu Andrea (PD-IDP) ... 13
Deidda Salvatore , Presidente ... 14
Marsilio Marco , presidente della regione Abruzzo ... 14
Goffi Nardo , dirigente del dipartimento infrastrutture, territorio e protezione civile della regione Marche ... 15
Manca Barbara , assessore ai trasporti della regione Sardegna ... 15
Pizzuto Angelo , Capo di Gabinetto della Regione Siciliana ... 15
Deidda Salvatore , Presidente ... 16
Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
SALVATORE DEIDDA
La seduta comincia alle 13.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.
Audizione di rappresentanti delle regioni regioni Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, in videoconferenza, Marche, in videoconferenza, Sardegna, in videoconferenza e della Regione Siciliana, in videoconferenza.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti delle regioni Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e della Regione Siciliana nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle prospettive della mobilità verso il 2030: dalla continuità territoriale all'effettività del diritto alla mobilità extraurbana.
Ringrazio tutti gli auditi per aver accolto l'invito della Commissione e ricordo che l'intervento di ciascuno dovrà essere contenuto in un tempo massimo di cinque minuti. Ricordo che c'è la facoltà di integrare con una memoria scritta alla Commissione, al fine di dare maggiore completezza alla propria esposizione.
Do quindi la parola al presidente Marco Marsilio, che è qui in presenza. Ringrazio anche l'assessore ai trasporti, mobilità e infrastrutture della regione Abruzzo, Umberto D'Annuntiis, che è collegato.
Prego, presidente.
MARCO MARSILIO, presidente della regione Abruzzo. Grazie, presidente. Rivolgo un ringraziamento sincero per il tema e per la possibilità che state dando al Paese e ai territori di farsi sentire in Parlamento in merito ad argomenti che sono molto importanti.
Il tema della continuità territoriale è strettamente legato a quello della coesione. La coesione territoriale si realizza quando i collegamenti sono efficaci ed effettivi e questo naturalmente significa avere infrastrutture di trasporto con standard adeguati.
Chiaramente il tema della continuità non vale soltanto per le realtà isolane, perché non si tratta soltanto di superare l'ostacolo del mare. Purtroppo in Italia ci sono troppe aree marginali, come aree interne e di montagna, che vivono problemi molto simili e rimangono isolate. Si usa appositamente questo termine per significare che ciò che non sarebbe un'isola lo diventa per la difficoltà di superare delle problematiche orografiche.
Peraltro, mi sono fatto promotore in questi anni di una iniziativa di sindacato territoriale, insieme alle regioni dell'area del Centro-Sud della dorsale adriatica (quindi Molise, Marche, Abruzzo e Puglia), proprio per porre ai Governi che si sono succeduti – sono ormai tre o quattro anni che abbiamo dato vita a questa iniziativa – il tema di un combinato disposto che vede queste regioni non soltanto avere il gap tradizionale tra Nord e Sud, ma anche il gap infrastrutturale che esiste tra Est e Ovest, perché la dorsale tirrenica è una dorsale dove i treni viaggiano a 300 chilometri all'ora, mentre nella dorsale adriatica viaggiano a meno di 200 chilometri orari. Questo significa avere un terzo di Pag. 4tempo e di costi in più relativi a questo fattore, una evidente competitività compromessa e minore per poter movimentare uomini e merci. Non bisogna considerare, quindi, soltanto le direttrici Nord-Sud.
Peraltro, avendo recentemente ottenuto l'inserimento della direttrice adriatica nella rete Extended Core dei Corridoi della mobilità europei TEN-T, sottolineo e reclamo al Parlamento e alle Commissioni parlamentari di essere conseguenti, perché questa richiesta che il Governo italiano ha sostenuto in Europa su iniziativa delle regioni interessate – e che abbiamo ottenuto – significa anche prendere un impegno con l'Europa, perché entro il 2040 – più che il 2030 previsto per la rete Core – la rete Extended Core deve essere conformata agli standard.
Questo significa dare corpo a investimenti importanti che, soprattutto sulla dorsale adriatica, riguardano la terza corsia dell'autostrada A14 a partire da Porto San Giorgio, nella parte marchigiana in cui ancora non è arrivata, fino all'estremo Sud e fare l'alta velocità sulla linea ferroviaria, anche per separare il traffico merci che nelle intenzioni e nelle prospettive di RFI e del sistema di trasporto merci nazionale vede la linea adriatica come la linea privilegiata. La crescita dei porti e del trasferimento auspicato da gomma a ferro delle merci non può poi trasformarsi nella morte civile di tutte le città costiere che sono oggi attraversate dal treno, a volte ancora a sfioro sul mare, con impatti devastanti se avessimo le frequenze che sono calcolate da qui a dieci anni sul traffico merci, senza avere una linea dedicata che sia arretrata rispetto alla linea di costa.
Altra questione, rimanendo sul tema della ferrovia, sono le trasversali. Per quanto riguarda l'Abruzzo, il riferimento è alla trasversale Roma-Pescara, per la quale sono partite finalmente le gare d'appalto per i primi lotti. Anche in questo caso bisogna essere conseguenti: predisporre i finanziamenti che servono da qui ai prossimi sei o sette anni. Ciò significa finanziare mediamente 1-1,5 miliardi di euro l'anno nel bilancio, nel contratto di servizio, nel contratto di programma con RFI, per fare in modo che si colmi un vergognoso gap.
Oggi da Roma a Pescara poco più di 200 chilometri di ferrovia si percorrono in tre ore e mezza, nel momento di migliore collegamento. Significa andare a 60 chilometri all'ora nell'era dell'alta velocità e della tecnologia avanzata. Non vale la scusa che ci sono le montagne in mezzo, perché le montagne ci sono anche tra Firenze e Bologna. Anzi, lì le tagliano pure trasversalmente e 120 chilometri tra Firenze e Bologna si fanno in meno di un'ora. Ed è giusto così. Noi pretendiamo e chiediamo che tutte le aree del Paese siano uguali. Questo è un tema molto concreto e reale, al di là di tanti fantasmi che si agitano sul tema dell'autonomia differenziata. Se vogliamo davvero garantire a tutti i cittadini pari diritti di cittadinanza, pari dignità e mettere tutte le aziende, dovunque collocate, nelle stesse condizioni di competitività e accessibilità, dobbiamo predisporre questo tipo di infrastrutture.
Nel progetto che abbiamo condiviso nel 2020 con il Ministero delle infrastrutture e con RFI, realizzare questo intervento significa permettere che, ad esempio, dalla Marsica si arrivi in 45 minuti a Roma Termini. Questo cambia la vita sia delle periferie metropolitane, che non devono essere più gonfiate a dismisura e diventare agglomerati difficili da gestire e socialmente pericolosi, ma soprattutto delle aree interne, che oggi soffrono gravemente l'effetto dello spopolamento, perché poter vivere nei luoghi di origine e avere il diritto di lavorare relativamente a poca distanza diventa inconciliabile con le infrastrutture attuali.
Un altro tema da sollevare è quello dei trasporti aerei. Gli aeroporti cosiddetti minori, gli aeroporti provinciali, non possono essere considerati e trattati alla stregua degli aeroporti e degli hub intercontinentali e sottostare alle stesse regole – faccio riferimento al regime degli aiuti di Stato e alla normativa comunitaria sulla concorrenza –, perché oggettivamente questi aeroporti non hanno un contenuto di mercato tale da consentire di esercitare pienamente il diritto alla mobilità senza un intervento pubblico, che oggi è vietato e Pag. 5produce degli effetti paradossali o dei lunghi giri di scappatoie legali che sono state nel tempo, da tutti (di qualunque colore politico, amministrazione e collocazione geografica), escogitati per tenere in piedi aeroporti che sono essenziali per la competitività economica e per l'attrattività turistica di alcuni territori.
Non a caso, dopo che ITA Airways – vado a concludere, presidente – ha cancellato il volo dall'aeroporto d'Abruzzo, ossia da Pescara, a Milano Linate, perché antieconomico e costretta a dover mettere ordine nei propri conti, noi siamo rimasti privi di un collegamento diretto.
Considerato che in treno ci vogliono cinque ore, abbiamo avviato la pratica per il riconoscimento del diritto alla continuità territoriale e, quindi, anche delle sovvenzioni pubbliche per portare degli operatori a collegare Pescara con Milano, Torino e Palermo, che, a regime di mercato, non riusciamo a fare nei 365 giorni.
C'è anche una riflessione da fare sul fatto che gli slot su Milano Linate sono in mano a ITA Airways ed è complicato trovare un operatore che possa avere lo stesso diritto di atterrare che ha ITA Airways e che magari vorrebbe collegare Pescara con Linate. Quindi oggi c'è una complicazione in più per realizzare questo obiettivo.
Mi permetto di consigliare e di richiedere alla Commissione Trasporti e a lei, presidente, di avviare una riforma, una riflessione e anche una discussione e un'interlocuzione, dove serve, con la Commissione europea per potenziare gli aeroporti minori. Peraltro, questo tema è stato oggetto di un parere che nel Comitato delle regioni dell'Unione europea – di cui faccio parte – è stato approvato all'unanimità, proprio per sottolineare, anche a Bruxelles, come richiesta dei territori verso la Commissione, che sugli aeroporti minori bisogna cambiare strategia, cambiare modalità di approccio per consentire di garantire collegamenti che, altrimenti, in regime normale, ossia in regime di mercato, sono destinati inevitabilmente a non essere garantiti.
Grazie del lavoro fatto e dell'opportunità che ci avete concesso.
PRESIDENTE. Grazie, presidente Marsilio.
Do la parola a Cristina Amirante, assessore alle infrastrutture e al territorio della regione Friuli-Venezia Giulia. Bentornata in audizione.
CRISTINA AMIRANTE, assessore alle infrastrutture e al territorio della regione Friuli-Venezia Giulia. Buongiorno. La ringrazio, presidente. Ringrazio di questa possibilità di partecipazione della regione Friuli-Venezia Giulia a questa audizione. Cercherò di essere breve.
Per quanto concerne il tema della mobilità di una regione come il Friuli-Venezia Giulia, che si trova ad una delle estremità del nostro Paese, abbiamo diverse criticità. In particolare, quella più forte e sentita è relativa al tema della ferrovia.
Per varie ragioni, il tema dell'alta velocità in Friuli-Venezia Giulia è stato accantonato, ma purtroppo non abbiamo, come in altri casi, velocità sostenibili di collegamento, soprattutto nell'asse che collega Venezia a Trieste, che è un asse di fondamentale importanza sia per il trasporto di persone che per il trasporto delle merci.
La velocità con cui viene attraversato questo tracciato è di circa 70 chilometri orari. La velocità a cui vorremmo arrivare, senza necessariamente toccare il tema dell'alta velocità, è comunque almeno di 200 chilometri orari per il sistema dei treni veloci di collegamento passeggeri.
Questo deriva da una serie di «colli di bottiglia» che solo in parte saranno risolti con la prima fase attualmente in corso, finanziata con fondi PNRR ed in capo a RFI. Altre fasi riguardano la sostituzione di due ponti ferroviari presenti su due dei principali fiumi della rete idrografica del Friuli-Venezia Giulia, che peraltro si trovano a delle quote non sostenibili rispetto a quello che è il Piano di gestione delle alluvioni, anche questo oggetto di finanziamento e progettualità. Poi, ci sono altre fasi che consentirebbero, quanto meno fino al raggiungimento del nostro aeroporto in Friuli-Venezia Giulia, Trieste Airport, di arrivare con una velocità di 200 chilometri orari.Pag. 6
Una preoccupazione che abbiamo è quella relativa alle progettualità di connessione su questa linea dell'aeroporto di Venezia. Vorremmo scongiurare la possibilità che questa connessione, che è sicuramente doverosa tra l'aeroporto e la stazione ferroviaria di Mestre, non debba allungare il tracciato, già pieno di ostacoli, che collega proprio Venezia-Mestre a Trieste.
Passando alla situazione dell'aeroporto e quindi del collegamento sia con l'interno del nostro territorio nazionale che verso l'esterno, il punto di forza dell'aeroporto di Trieste è il fatto di essere un hub intermodale. È stato inaugurato nel 2018. Siamo sicuramente un caso molto positivo perché il 45 per cento dei viaggiatori che utilizzano l'aereo arrivano al terminal aeroportuale con mezzi di trasporto pubblico locale, visto che è dotato di un parcheggio di interscambio, di una stazione dove si fermano anche le Frecce, una stazione dei treni e una autostazione del sistema urbano ed extraurbano della provincia di Gorizia.
I numeri in aumento rispetto ai passeggeri, ma anche alle tratte che vengono coperte, sono una nota positiva che mi piace poter rappresentare oggi in questa Commissione.
Dal punto di vista del trasporto merci in particolare, il Friuli-Venezia Giulia è dotato di una piattaforma logistica particolarmente interessante, che vede al centro il porto di Trieste che, assieme al porto di Monfalcone, fa parte di un unico sistema governato dall'Autorità di sistema portuale di Trieste nell'Alto Adriatico, assieme anche a un porto regionale, che è Porto Nogaro.
Il sistema è dotato di collegamenti ferroviari diretti che si inseriscono nei due principali Corridoi che ci attraversano. È dotato di quattro interporti tra Trieste, Cervignano, Pordenone e Gorizia, due dei quali sul confine con la Repubblica di Slovenia.
Questa piattaforma logistica sconta anch'essa ovviamente le difficoltà legate alla rete ferroviaria, anche se, da questo punto di vista, stiamo lavorando con RFI in maniera molto efficace, visto il proseguimento nel finanziamento, nella progettazione e nella realizzazione del raddoppio della linea che consente di collegare il Corridoio Adriatico-Baltico e quindi il sistema logistico portuale e interportuale del Friuli-Venezia Giulia con la porta verso Tarvisio, sia da un punto di vista ferroviario che da un punto di vista di collegamenti veloci stradali.
La risoluzione dei problemi legati al raddoppio della Cervignano-Udine come rete ferroviaria e nel Nord di Udine come nodo ferroviario è essenziale per garantire, da questo punto di vista, un aumento di capacità di trasferimento delle merci attraverso il collegamento su Tarvisio in direzione Austria e, di conseguenza, verso il Nord Europa.
Su questo chiediamo ovviamente la massima attenzione, che c'è in questo momento grazie sia al Ministero delle infrastrutture e trasporti che a RFI, ma anche di continuare perché le fasi oggetto di finanziamento al momento sono le prime quattro. Il sistema si compone di otto fasi, quindi ci auguriamo di vederle realizzate tutte nell'arco temporale che da qui al 2030 è stato previsto per il completamento dell'intervento.
Dal punto di vista, invece, del transito delle merci, chiaramente stiamo registrando un aumento consistente dei traffici su Tarvisio, anche a seguito dell'esaurimento della capacità per quanto riguarda la porta del Brennero.
Proprio su questo abbiamo alcune preoccupazioni perché vi è stato recentemente un distacco di alcune rocce sulla A23, gestita da Autostrade per l'Italia, che rappresenta la connessione tra Udine e Tarvisio, quindi al valico con l'Austria, che ha determinato la chiusura parziale dell'autostrada per alcuni giorni e che ha messo in evidenza la necessità di una ricognizione anche di una messa in sicurezza di tutti i versanti che si affacciano sull'autostrada che è, insieme alla ferrovia che le corre accanto, una porta di collegamento strategica con il resto d'Europa e soprattutto con il Nord Europa.
Aggiungo che all'interno del sistema del progetto delle infrastrutture che riguardanoPag. 7 la regione – ma che hanno ovviamente una valenza di connessione molto forte, in questo caso, in direzione del vicino Veneto, quindi con il resto del sistema infrastrutturale del Nord Italia e non solo – vi è lo sviluppo di una Pedemontana friulana in collegamento diretto con la recente conclusione dei lavori da parte della regione Veneto della Pedemontana veneta, come asse strategico di supporto del sistema imprenditoriale logistico delle due regioni, ma in realtà di tutto il sistema logistico delle merci sicuramente del Nord-Est, ma anche di tutto il Nord Italia.
Ringrazio nuovamente per la possibilità che è stata data alla regione Friuli-Venezia Giulia.
Ringrazio il presidente e la Commissione intera.
PRESIDENTE. Grazie a lei.
Do la parola a Mario Becchetti, segretario generale della regione Marche, accompagnato dal dirigente del dipartimento infrastrutture territorio e protezione civile, Nardo Goffi, per lo svolgimento della relazione.
MARIO BECCHETTI, segretario generale della regione Marche. Buongiorno, presidente. Grazie per questa opportunità. Porto i saluti del presidente Acquaroli, che per precedenti e improrogabili impegni istituzionali non può essere qui presente. La relazione sarà effettuata dall'architetto Goffi. Io faccio solo una premessa. Le Marche hanno approvato in Giunta regionale un Piano strategico delle infrastrutture «Marche 2032» proprio con l'intento di definire una prospettiva strategica per lo sviluppo infrastrutturale; sviluppo infrastrutturale che è interpretato come diritto per i cittadini e le imprese, ma anche come fattore di competitività. Le Marche sono una regione fortemente produttiva. La dinamica imprenditoriale è molto sviluppata. Il rafforzamento infrastrutturale diviene un fattore importante per la competitività.
NARDO GOFFI, dirigente del dipartimento infrastrutture, territorio e protezione civile della regione Marche. Buongiorno.
Il Piano delle infrastrutture, adottato in Giunta alcuni mesi fa, per noi era una necessità fondamentale, perché all'interno del Piano era necessario avere sia una visione complessiva di tutti i temi infrastrutturali, sia le integrazioni tra le varie mobilità.
Per quanto riguarda l'aspetto ferroviario, ci sono tre elementi per noi fondamentali. Uno chiaramente è l'Adriatica. Come è stato già evidenziato dal presidente della regione Abruzzo, l'alta velocità si ferma a Bologna; quindi, per tutte le regioni della parte adriatica, è fondamentale avere un percorso ad alta velocità o ad alta capacità che da Bologna possa arrivare fino in Puglia. Questo è uno degli aspetti fondamentali per la regione Marche, perché, come poi evidenzierò anche per i voli di continuità, il collegamento con Milano è un collegamento ad oggi non particolarmente veloce, almeno il tratto fino a Bologna dove la linea ferroviaria ha delle velocità tra i 180 e i 200 chilometri orari.
Un altro aspetto fondamentale per la parte ferroviaria è l'attraversamento dell'Italia trasversale Est-Ovest. La Orte-Falconara, che in parte adesso è finanziata con dei fondi PNRR, richiede finanziamenti ingenti perché ha dei tratti importantissimi a un unico binario.
Oggi il tempo di percorrenza da Ancona a Roma per i treni più veloci supera le tre ore e mezzo: sono quasi quattro ore. Ci sono dei finanziamenti e dei lavori che sono stati consegnati e sono una parte importantissima, ma fondamentalmente la parte più costosa, la parte appenninica fino a Terni, è una parte a un binario, quindi particolarmente lenta.
Nel nostro Piano, per la parte ferroviaria diventa fondamentale il potenziamento dell'Adriatica, ossia il quadruplicamento dell'Adriatica, perché noi vogliamo mantenere la linea attuale come una linea di trasporto pubblico locale, che sta funzionando molto bene, e il collegamento con Roma trasversale.
Oltre a questo, ci sono investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e della regione Marche sull'elettrificazione delle linee minori,Pag. 8 per i territori interni. Anche queste le riteniamo strategiche per gli aspetti economici e la fruibilità dei servizi da parte delle popolazioni che vivono nella parte appenninica, nella parte dei territori interni, anche legata al cratere del terremoto. Crediamo molto nella rete ferroviaria e, quindi, anche l'elettrificazione della Civitanova al Bacino Fabriano e il potenziamento delle linee interne per noi diventa veramente importante.
Per quanto riguarda la parte stradale, i temi principali sono la terza corsia sulla A14, che da Porto Sant'Elpidio poi dovrà andare a Sud fino all'Abruzzo, Molise e Puglia. Questa oggi si ferma a Porto Sant'Elpidio e tutta la parte adriatica dell'Italia ha dai problemi importantissimi, perché ci sono dei cantieri – come saprete – lungo l'autostrada, che rendono difficile l'attraversamento della parte Sud della regione Marche, anche con aspetti pericolosi proprio legati agli incidenti stradali.
Passo ad altri aspetti fondamentali per la rete stradale. Da una parte c'è la realizzazione di una Pedemontana che vorremmo che raggiungesse Teramo, come c'è già nei programmi, cioè partendo dal Nord delle Marche abbiamo dei tratti in realizzazione e dei tratti in progettazione in modo che ci sia una strada che nella parte dei territori interni colleghi il Nord delle Marche con il Centro e il Sud, fino ad arrivare in Abruzzo e collegarsi alla A24.
Oltre a questo, stiamo seguendo con molta attenzione anche la realizzazione della Fano-Grosseto, che è un'opera incompiuta, perché abbiamo una galleria di sei chilometri tra Marche e Umbria non utilizzata. Adesso sono ripartiti i cantieri, che è una notizia estremamente positiva per l'utilizzo di questa galleria. Il collegamento con la regione Toscana lo riteniamo fondamentale, anche economicamente. Peraltro, anche alla luce dei colloqui avuti con la regione Toscana sappiamo che questo è un aspetto reciproco.
Questi sono i tre elementi stradali principali su cui puntiamo.
Passo alla logistica. Il porto di Ancona è in prossimità dell'interporto e sono collegati a livello ferroviario. Abbiamo investito molto sull'interporto affinché potesse avere delle potenzialità sempre maggiori. La parte commerciale si è già attivata.
RFI sta realizzando un raccordo con l'Adriatica. Oggi, infatti, dall'interporto si va o verso Roma o, quando ci si collega con l'Adriatica, verso Sud. Invece, si sta realizzando il raccordo verso Nord, che renderà ancora più competitivo l'interporto. Tra l'altro, tra l'interporto e il porto abbiamo anche l'aeroporto lungo la linea ferroviaria. Queste tre opere infrastrutturali per noi sono vicine fortunatamente. Cerchiamo di far sì che la sinergia tra di loro sia sempre maggiore.
Concludo con i voli di continuità. Abbiamo attivato un percorso nel 2021 sui voli di continuità. In particolar modo, abbiamo avviato uno studio per determinare i criteri: c'è quello dei servizi offerti (pensiamo alla sanità o alla università), quello dell'interscambio commerciale, della competitività sotto l'aspetto commerciale e i voli che non si sostenevano in maniera autonoma sotto l'aspetto economico.
Abbiamo evidenziato in Milano Linate, Roma Fiumicino e Napoli i tre aeroporti di arrivo partendo da Ancona. Si è attivata la procedura, che è stata finanziata in due volte dallo Stato. Sempre la regione Marche ha messo i cofinanziamenti che superano il 50 per cento. Quindi, con la legge di bilancio del dicembre 2021, lo Stato ha finanziato per 3 milioni di euro l'anno. Gli altri tre anni sono stati finanziati con 3,7 milioni di euro.
Nel frattempo, la regione Marche ha finanziato per 16 milioni di euro i voli di continuità. È un cofinanziamento regione Marche e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Si è attivata una gara, con la successiva assegnazione a una compagnia aerea, che però ad inizio 2024 ha richiesto la cessazione del contratto. Pertanto è stata fatta una procedura d'urgenza per dare continuità al servizio, per cui oggi abbiamo una nuova compagnia che ci garantisce i voli per Roma, Milano e Napoli. Inoltre, stiamo predisponendo il bando per altri anni per quanto riguarda i voli di continuità. Sotto questo profilo, come dicevo, vista la difficoltà dei collegamenti, soprattuttoPag. 9 ferroviari, in particolar modo con Roma, ma anche Milano e Napoli ancora di più, i voli di continuità per noi sono veramente strategici. Sono talmente importanti che la regione Marche li sta finanziando con una cifra – per la regione Marche – considerevole, perché vuol dire avere dei servizi (servizi sanitari, servizi legati all'istruzione e all'università) ma anche garantire la competitività delle nostre aziende al pari di regioni che hanno collegamenti più semplici e veloci.
Io mi fermerei qui. Se ci sono altri quesiti, possiamo nuovamente intervenire. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie mille a voi.
Do la parola all'assessore Barbara Manca, che saluto e alla quale rivolgo gli auguri per il suo nuovo incarico, affidatole soltanto qualche settimana fa. La ringraziamo anche per la disponibilità a intervenire direttamente in prima persona a questa audizione. Saluto anche i suoi dirigenti e collaboratori.
BARBARA MANCA, assessore ai trasporti della regione Sardegna. Buongiorno a tutti. Sono io a ringraziarvi per l'opportunità che ci state dando di poter esprimere il nostro punto di vista.
Andrò avanti abbastanza rapidamente come hanno fatto i colleghi che mi hanno preceduto.
Parto dall'aspetto relativo alla continuità aerea. Come saprete, come immagino il presidente sappia sicuramente, attualmente il nostro servizio di continuità aerea scadrà il 26 ottobre 2024. Abbiamo recentemente bandito per un servizio di un altro anno. Però, questo progetto di continuità territoriale e aerea non ci soddisfa, perché comunque la domanda di mobilità dei nostri residenti, in alcuni specifici periodi dell'anno in modo particolare, non viene soddisfatta, dal momento che ci troviamo a doverci scontrare con i regolamenti europei, che prevedono un ridimensionamento dei servizi minimi per il trasporto aereo, che sono particolarmente focalizzati su aspetti relativi alla libertà di mercato, piuttosto che allo sviluppo economico e sociale del territorio della nostra regione, come di tutte le altre regioni che usufruiscono più in generale delle agevolazioni legate alla continuità aerea.
In modo particolare, in considerazione del fatto che nella prossima legislatura europea è prevista la revisione del regolamento (CE) 1008/2008, che disciplina le imposizioni degli oneri di servizio pubblico (OSP) nell'ambito del trasporto aereo, chiediamo che l'Italia segua attentamente questa fase, in maniera tale che il peso fra sviluppo economico e sociale del territorio e libertà di mercato venga riequilibrato, cosa che allo stato attuale assolutamente non accade, generando di conseguenza un'insoddisfazione della domanda di mobilità dei nostri residenti.
Passando al tema dei collegamenti marittimi, noi vorremmo avere, pensando che possa essere utile affinché le misure messe in atto risultino veramente efficaci, un ruolo più significativo dei territori insulari proprio nella definizione dell'attività marittima. Adesso c'è una collaborazione, però non c'è un ruolo attivo della nostra regione nella definizione del progetto di continuità marittima.
Per quanto riguarda la continuità marittima fra la nostra regione e le isole minori, il problema che rileviamo è che il finanziamento che ci viene erogato dallo Stato per la realizzazione di queste rotte ammonta a circa 13,6 milioni di euro, ma attualmente la regione ne spende circa il doppio per poter garantire il servizio tra l'isola madre e le altre isole. Peraltro, ricordo che l'ammontare di tale finanziamento è fermo dal 2009. In modo specifico, è definito dal decreto-legge n. 135 del 25 settembre 2009. Quindi, è un costo precisato, che ovviamente oggi non è più attuale, ragion per cui chiediamo una revisione anche di questo aspetto.
Un altro intervento che portiamo avanti sempre per favorire la mobilità dei nostri residenti dal punto di vista aereo – anche se, come sappiamo, è uno strumento che può essere applicato anche ai collegamenti marittimi – riguarda gli aiuti sociali. Pensiamo che sarebbe importante che anche a livello di governo nazionale si intervenga Pag. 10con un atto normativo che imponga alle compagnie che gestiscono le rotte dalla regione Sardegna – ovviamente, trattandosi di un intervento normativo di livello nazionale, deve riguardare anche gli altri aeroporti di destinazione – di prevedere nei loro sistemi di vendita l'applicazione dell'eventuale scontistica. Ad oggi, la regione Sardegna ha avviato un progetto in merito agli aiuti sociali, ma questo viene dato soltanto a rimborso, cosa che, ad esempio, in altri contesti europei non avviene in quanto la scontistica è immediata, con un maggiore beneficio percepito da parte dell'utenza che ne usufruisce e anche con aspetti connessi a una forma di equità sociale. Attualmente, invece, un nostro residente che utilizza l'aereo è costretto ad anticipare una somma, che poi in parte gli verrà rimborsata.
L'ultimo tema, che abbraccia una questione molto ampia, riguarda il gap infrastrutturale della rete ferroviaria della nostra regione. In questa occasione vi fornirò solo qualche numero, per dare un'idea della situazione in cui viviamo.
Allo stato attuale la rete ferroviaria della regione Sardegna non ha neanche un metro di rete elettrificata, quando a livello nazionale il dato si attesta intorno al 71 per cento. Quindi, è un gap veramente pesante. Inoltre, quasi tutta la nostra rete è a binario singolo, solo il 12 per cento è fornito di binario doppio, con tutto quello che ne consegue a livello di velocità di percorrenza e di qualità del servizio.
Vi ringrazio per questa possibilità e spero che ci siano a breve altre occasioni per poter analizzare questi temi più nel dettaglio. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie mille, assessore Manca.
Arriviamo all'altra isola, la Sicilia. Sono presenti Alessandro Aricò, assessore alle infrastrutture e alla mobilità della Regione Siciliana, e Angelo Pizzuto, capo di gabinetto. A voi la parola.
ANGELO PIZZUTO, Capo di Gabinetto della Regione Siciliana. Buongiorno a tutti. Io sono il capo di gabinetto. L'assessore purtroppo è trattenuto in Commissione bilancio all'Assemblea regionale siciliana (ARS) per la delicata vicenda della compagnia di trasporti siciliana. L'ho sollecitato più volte, ma ancora non è riuscito a uscire dall'aula della Commissione bilancio dell'Assemblea regionale.
Nel 2024 in Sicilia si svolgerà una gara per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico locale e regionale, che rappresenta un avvenimento estremamente importante, in quanto è la prima gara che si fa da sempre. Da quando è stato istituito il servizio, circa sessanta anni fa, le zone sono state coperte per mezzo di decreti del Dipartimento regionale dei trasporti. Adesso le compagnie sono tante, sono circa 82 quelle regionali. Quindi per dare maggiore spazio alla concorrenza, la regione ha deciso già l'anno scorso di tenere questa gara, che si terrà a settembre, per la quale abbiamo già pubblicato la pre-informativa, che ieri ho fornito agli uffici (sia la relazione che la pre-informativa). È una gara per nove anni per il trasporto pubblico locale. È una gara europea, che divide, sostanzialmente, la Sicilia in quattro lotti: il bacino Palermo-Trapani, il bacino Agrigento-Caltanissetta-Enna, il bacino Messina e il bacino Catania-Ragusa-Siracusa, compatibili tra di loro. È una gara complessiva da 819 milioni di euro, che certamente rivoluzionerà la qualità dei servizi di trasporto della Sicilia e anche la razionalizzazione dei servizi, in modo da poter, in qualche modo, modernizzare e rendere al passo con i tempi i servizi di trasporto pubblico su gomma della Regione Siciliana.
Queste è una gara molto importante sulla quale gli uffici del Dipartimento infrastrutture sono impegnati già da quasi un anno. Provvederemo a emettere l'avviso. Già c'è la pre-informativa per le aziende che intendono partecipare. A settembre la gara sarà pubblicata, con possibile inizio entro la fine del corrente 2024. Questo per quanto riguarda il trasporto pubblico locale.
Per quanto riguarda il trasporto navale, invece, abbiamo potenziato il trasporto con le isole. Già esisteva il servizio nazionale per le tante isole minori della Sicilia, che Pag. 11abbiamo affiancato a un servizio aggiuntivo, per circa 18 milioni di euro l'anno, pagato dalla regione. Questo perché, soprattutto nell'imminenza della stagione estiva, i trasporti sono molto più serrati.
Abbiamo anche preso dei provvedimenti circa il trasporto navale nelle isole minori, con delle facilitazioni per i residenti e per coloro i quali lavorano nelle isole minori e vengono dalla terraferma. Il Governo ha introdotto la gratuità nei trasporti tra le isole, perché è giusto che i residenti delle isole, già penalizzati in tante cose, non siano ulteriormente penalizzati dal pagamento di un biglietto, come se fossero turisti. Questa misura, per la quale il Governo della regione ha impegnato tante risorse, è una misura molto popolare, che, ovviamente, ha dato delle facilitazioni ai residenti delle isole minori, sia in termini di afflusso per la stagione estiva, sia in termini di trasporto di carburanti e di tante necessità proprie delle isole minori.
Questi sono i due principali provvedimenti assunti dal Governo. La gara del trasporto pubblico locale – ripeto – è una gara molto importante, per la quale forniremo ulteriore documentazione alla Commissione, per la valutazione di quello che si sta facendo.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a lei.
Abbiamo concluso questo primo giro di audizioni.
Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
MARIA GRAZIA FRIJIA. Grazie presidente. Il mio è un ringraziamento ai presidenti e agli assessori che hanno portato un contributo importante. Sembra banale dirlo, ma uno dei caratteri della modernità è la mobilità. Noi abbiamo il dovere di garantirlo e lo stiamo facendo in Commissione, con i lavori che abbiamo attivato proprio su questo tema della continuità territoriale.
La considerazione che io posso fare, venendo anche dalla Liguria, è che il nostro Paese dimostra che c'è una necessità di intervento sulle tematiche della mobilità in generale e delle infrastrutture nello specifico. Questo Governo si sta impegnando in questa direzione. Mi viene in mente il «decreto-legge Coesione», il recepimento della rimodulazione dei Corridoi TEN-T, che sono strategici. Come ha detto bene il presidente, su questo il Governo è impegnato a lavorare affinché questi Corridoi diventino concretamente un collegamento strategico per il nostro Paese rispetto al resto dell'Europa. Nel DEF sono indicati tutta una serie di interventi, di investimenti, di risorse che vanno proprio in questa direzione. Il nostro compito, come Commissione, deve essere quello di continuare a tenere alta l'attenzione su questo tema.
Ci sono alcune regioni più penalizzate, mi vengono in mente la Sicilia e la Sardegna, ma anche regioni come l'Abruzzo hanno la necessità di essere potenziate proprio in questo senso.
Io non aggiungo altro, presidente, se non ringraziare e dire che, per quanto ci riguarda, o perlomeno per quanto riguarda Fratelli d'Italia, su questo tema stiamo lavorando e continueremo a farlo. Di questo ringrazio anche il presidente della Commissione Trasporti, che ha attivato un percorso veramente attento su una tematica molto importante. Parliamo di continuità territoriale, di mobilità, di Europa, ma spesso, anche a livello europeo, vengono intrapresi provvedimenti che non vanno in quella direzione. Mi vengono in mente, ad esempio, i certificati ETS.
Grazie.
GIORGIO FEDE. Signor presidente, la ringrazio per questa opportunità.
Ringrazio tutti gli auditi per le regioni che hanno rappresentato. Condivido tutte le tematiche che hanno esposto, soprattutto perché parliamo di regioni principalmente piccole demograficamente. Quando parliamo di Sardegna, Marche, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo parliamo di regioni che sono sotto la decima posizione e che, mediamente, non superano 1,5 milioni di residenti. Mentre è a parte la Sicilia, che numericamente è più rilevante. Le difficoltà sono quelle che ho ascoltato. Mi sono ritrovato molto con le parole del presidente Pag. 12Marsilio e del rappresentante della regione Marche, dottor Goffi, semplicemente perché da residente in quelle zone vivo la realtà. Lo stesso discorso vale per chi sta sulla linea adriatica, compreso il Friuli-Venezia Giulia.
Condivido il termine usato dal presidente Marsilio relativo al «vergognoso gap». Queste regioni è vero che sono minori come residenti – l'ho premesso – però non sono meno importanti per lo sviluppo dell'impresa, dell'attività e del turismo. Sappiamo bene che un conto è vivere sulla dorsale tirrenica, che ha velocità più adeguate; altro conto è vivere su quella adriatica. Lo sforzo deve essere quindi congiunto tra tutte le istituzioni, dal Parlamento alle regioni e agli enti locali, per raggiungere il massimo obiettivo.
Sono orgoglioso che, dopo una stasi lunghissima di questi territori, siano stati forniti gli strumenti economici e finanziari per risolvere, almeno in parte, queste problematiche. Mi riferisco ai fondi del PNRR (209 miliardi), che Conte ottenne – ricordiamo – nel 2020 e che sono alla base di tutti gli interventi che sono in corso. È stato ricordato da tutti. È un elemento fondamentale che si deve massimizzare sia sulle linee longitudinali adriatiche che sulle trasversali. Il presidente Marsilio ricordava la Roma-Pescara, la regione Marche la Orte-Falconara. Insomma, trasporti che sono inadeguati e, oserei dire, anche inaccettabili. Spesso chi deve andare a Roma o su questo versante viene con la macchina, se deve farlo velocemente.
Questa è una via che si è aperta con questa importante risorsa finanziaria e che si deve continuare. Nella logica della interoperabilità con i sistemi di trasporto (ferrovia, autostrada e aeroporto), ricordo, anche qui con piacere, che la continuità territoriale, di cui hanno parlato i colleghi del Friuli-Venezia Giulia e delle Marche, è stata ottenuta grazie al nostro emendamento nella finanziaria alla legge di bilancio 2021, ossia l'emendamento Lupo-Fede-Coltorti, che ha dato un'opportunità. Chiaramente, non è una soluzione definitiva, ma anche questa è una prima soluzione.
Sugli aeroporti, prendendo la nota che ha segnalato anche il presidente Marsilio, credo sia doveroso fare un'azione di razionalizzazione che passi per l'interoperabilità. Noi abbiamo avuto negli anni – ed è lo stato che abbiamo trovato – gli aeroporti di Rimini, Ancona, Perugia e Pescara, che sono prossimi (poco più di un'ora, un'ora e mezza) e che spesso hanno il problema di riempire i voli, perché i nostri bacini di utenza sono quelli. Se ci fossero delle direttrici ferroviarie (una di queste è l'adriatica) che ci consentissero di muoverci in zone che distano 100-150 chilometri, si potrebbe ottimizzare, magari distribuendo i voli in diversi aeroporti, e completare un bouquet che potrebbe permettere ai residenti delle nostre regioni di arrivare in un'ora comodamente in aeroporto e da lì raggiungere l'Europa e il resto del mondo.
Uno dei timori, anche citato in audizione, riguarda l'autonomia differenziata. Chi vive in regioni demograficamente più basse, quindi con un peso economico-finanziario che incide sulle scelte in modo differente, teme sicuramente molto di più che le regioni più grandi – ed è stato detto in aula anche da chi l'ha proposta, come Lombardia e Veneto – siano quelle che riceveranno maggiori benefici, a discapito di tutte le regioni audite oggi, che non brillano per le capacità economiche legate a fattori geopolitici, sociali e, soprattutto, demografici.
Mi auguro che anche qui ci sia un sano pragmatismo per poter contrastare questo tipo di riforma, che – a mio giudizio – renderà ancora più difficile quel tentativo di slancio che stiamo facendo.
Concludo con l'autostrada, l'Adriatica. So dell'impegno dei quattro governatori della costa adriatica, quindi Marche, Abruzzo, Molise e Basilicata. Come ha ricordato il dottor Goffi, la terza corsia si ferma a Porto Sant'Elpidio. Chiaramente, è una cosa che deve proseguire, perché viaggiare in queste zone è diventato estremamente complesso e pericoloso, semplicemente per i lavori di adeguamento. Negli ultimi tre anni nel tratto Piceno della A14 sono avvenuti tredici incidenti mortali. Peraltro, questo non riguarda solamente chi Pag. 13risiede in quella zona, perché per l'Adriatica ci passa chi va dalla Puglia alla Lombardia. Quindi, occorre una soluzione. Bisogna trovare le risorse, perché, al di là di tutto, senza soldi non si riesce a fare nulla. Il discorso che mancano le risorse va avanti da vent'anni. Noi, con il Governo «Conte 2», abbiamo finanziato lo studio di fattibilità per l'allargamento e l'arretramento, oggi in discussione e portato alle regioni da Autostrade per l'Italia, però per proseguirlo bisogna finanziare le opere successive. Attendiamo questi finanziamenti da chi ha questa capacità di scelta oggi. Il fatto che il Ministro Salvini – e concludo – guardi e metta tutto il suo impegno per il Ponte sullo Stretto di Messina, che ha assorbito e drenato risorse ingenti, chiaramente non fa ben sperare per il futuro.
Mi auguro che tutti insieme potremo lavorare per cambiare questo stato. Grazie.
ANTONIO BALDELLI. Signor presidente, la ringrazio.
Saluto tutti gli amministratori che hanno portato il loro importante contributo a questa Commissione. Saluto il presidente Marsilio. Mi sia concessa una parentesi di cordialità. Voglio complimentarmi per la sua riconferma, che sicuramente è sintomo evidente di buon governo.
Chiusa la parentesi di cordialità, voglio anche complimentarmi con il presidente per l'esposizione delle problematiche infrastrutturali della sua regione, che riguardano anche la mia regione. Mi complimento con il presidente perché ha espresso, in maniera corretta e compiuta, ciò che avrebbe detto anche il mio presidente di regione, Francesco Acquaroli, e che hanno ben espresso anche il direttore generale della regione Marche, dottor Mario Becchetti, e il dirigente del dipartimento infrastrutture, architetto Nardo Goffi.
Vorrei soffermarmi, signor presidente, sulle questioni evidenziate sia dal presidente Marsilio che dall'architetto Goffi. Innanzitutto, la linea adriatica, che nel tratto a Sud di Bologna, se non completata nell'Alta Velocità, creerebbe un'Italia davvero a due velocità: quella servita dall'Alta Velocità, quindi la parte tirrenica e la parte nord-adriatica, e il resto d'Italia.
L'attraversamento trasversale Orte-Falconara, su cui sono iniziati investimenti per il raddoppio, necessita di un ulteriore intervento.
Tra l'altro, annuncio, signor presidente, che presenterò presso questa Commissione anche una interrogazione sulla condotta di Trenitalia e di RFI sui recenti lavori di raddoppio, che sono lavori attesi da decenni, assolutamente necessari, ma che necessitano di un maggior coinvolgimento e un maggior raccordo istituzionale con le regioni coinvolte, anche per mitigare i disagi che sono stati, sono e saranno in questo mese notevoli.
L'elettrificazione, poi, delle linee interne della regione Marche e, per passare nel settore stradale, la terza corsia, che si ferma, per l'appunto, a Porto Sant'Elpidio. La regione Marche è una regione penalizzata – prendo spunto dall'argomento «terza corsia» – sicuramente dall'orografia, ma anche dalle scelte delle passate amministrazioni regionali, che, ad esempio, insieme ad alcune amministrazioni comunali, al tempo della realizzazione della terza corsia autostradale, hanno detto «no» a questa terza corsia, che oggi, invece, si ravvisa più che mai necessaria.
Ringrazio anche il collega corregionale Fede per il contributo che ha dato anche nella scorsa legislatura, ma mi si consenta di evidenziare il cambio di passo che è avvenuto con questa amministrazione, con la nuova amministrazione regionale, la quale ha fortemente creduto e tuttora crede in quell'ammodernamento infrastrutturale che è mancato in passato e che ci ha condannato – e qua chiudo, signor presidente – a regione in transizione.
L'ultima chiosa: il trasporto pubblico locale (TPL) della nostra regione Marche, che vede il contributo pro capite più basso dell'intera Italia, su cui dovremo lavorare.
Grazie.
PRESIDENTE. In attesa di vedere se la deputata Ghirra riesce a collegarsi, passiamo la parola al collega Casu.
ANDREA CASU. Signor presidente, la ringrazio.Pag. 14
Ringrazio le voci che abbiamo sentito, dei rappresentanti delle regioni Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e della Regione Siciliana, perché ci hanno dato un affresco, da punti di vista e orizzonti diversi, di una situazione nella quale io penso stia facendo bene la Commissione. Voglio ancora ringraziare il presidente, le forze di opposizione e di maggioranza, tutta la Commissione per il lavoro che stiamo cercando di fare, nell'orizzonte, anche futuro, del percorso della mobilità verso il 2030. È importante che ci sia la possibilità di mettere a sistema esperienze anche differenti, per cercare di capire quale può essere la traiettoria comune.
La domanda – collegandomi, però, anche all'intervento che ho appena sentito – è legata, sì, all'orizzonte del 2030, ma anche alle emergenze, alle contingenze che stiamo vivendo nel 2024, in particolare a una preoccupazione – che vedremo anche in aula nelle prossime ore grazie alla mozione che, dopo il percorso sulle risoluzioni, abbiamo portato come Partito Democratico, e faranno lo stesso le altre forze di opposizione e anche la maggioranza – sul tema delle risorse per il trasporto pubblico locale. Passo alla preoccupazione che abbiamo. Sentivamo un intervento giusto, ad esempio, delle Marche legato al fatto che le Marche hanno un criterio storico che attribuisce veramente una quota molto bassa di finanziamento per il trasporto pubblico locale. In realtà, alcuni cambiamenti che stiamo fronteggiando, che sono legati all'aumento dei costi, soprattutto del carburante, all'aumento dell'inflazione, alla necessità del rinnovo dei contratti e di intervenire, sono questioni che colpiscono tutte le regioni italiane e tutte le amministrazioni e che stanno generando una situazione sempre più insostenibile da parte del trasporto pubblico locale.
La preoccupazione che noi abbiamo è che, se non viene azionata massicciamente una leva che sposti più risorse nel complesso del Fondo nazionale per i trasporti, ogni intervento secondo il criterio – e siamo stati i primi a richiederlo, perché è fondamentale dare nuovi criteri – diventi una guerra tra poveri, in cui regioni palesemente in gravissima difficoltà ottengono, magari, qualche risorsa in più a scapito di altre regioni che sono comunque in difficoltà; mentre invece avremmo bisogno di più risorse per poter garantire un riequilibrio nei criteri, ma anche e soprattutto evitare che questi costi vengano scaricati sui disservizi e sull'aumento dei costi dei biglietti per i cittadini, che vivono una situazione di trasporto sempre più difficile.
Da questo punto di vista, la richiesta, nell'ottica di una riflessione più ampia che stiamo facendo, riguarda l'interlocuzione con il Governo. Tutte le regioni, a prima firma il presidente Fedriga, hanno rappresentato la necessità di un'integrazione delle risorse del Fondo nazionale trasporti pari perlomeno a 800 milioni per l'adeguamento dei costi, che sono aumentati per l'inflazione piuttosto che per l'aumento del caro carburante e per le altre voci che sono aumentate, e a 900 milioni per il rinnovo dei contratti, che è l'altro punto del problema, ossia le condizioni dei lavoratori. Questa interlocuzione, che noi supportiamo e abbiamo supportato attraverso i lavori della Commissione sulla risoluzione con toni e accezioni diverse e che supporteremo con il voto in aula che si svolgerà nelle prossime ore sulle mozioni, sta portando alcuni risultati. Se così non fosse, io temo che la riflessione, seppur legittima, sui criteri possa generare ulteriori squilibri o correggere squilibri con altri squilibri e non mettere complessivamente il Paese nelle condizioni di poter garantire un diritto a una mobilità più sicura e sostenibile per tutto.
PRESIDENTE. La collega Ghirra, che non riesce a collegarsi, si scusa e vi ringrazia.
Alla luce delle riflessioni dei colleghi, cedo la parola, per una chiosa finale, ai nostri ospiti.
MARCO MARSILIO, presidente della regione Abruzzo. Signor presidente, ringrazio anche per tutte le considerazioni che ho ascoltato e per gli apprezzamenti trasversali all'intervento che abbiamo reso. Rispondo, in particolare, all'ultima domanda, Pag. 15emersa dall'intervento dell'onorevole Casu. Mi fa piacere che la rivolga proprio l'esponente di un partito che ha fatto la campagna elettorale in Abruzzo raccontando che avrebbe reso gratuito il trasporto pubblico, perché sarebbe stato facile compensare le mancate entrate da bigliettazione. Invece, è l'esatto contrario. Condivido le sue preoccupazioni. L'aumento dei costi, l'aumento dei prezzi dei carburanti, più i rinnovi contrattuali e l'inflazione, che in questi ultimi due-tre anni ha toccato punte del 10 per cento, evidentemente hanno reso critica una situazione che era già strutturalmente difficile.
Nel TPL – come si sa – si vive una sorta di finzione giuridica, ormai da decenni, secondo la quale almeno un quarto dei costi complessivi del TPL dovrebbe essere coperto dai ricavi da bigliettazione. Tutte le esperienze, da quelle migliori e più virtuose a quelle meno virtuose, dicono che è difficile superare il 10 per cento, in realtà, oggi, degli introiti da bigliettazione rispetto ai costi effettivi del trasporto. Quindi, il fondo dei trasporti, che coprirebbe il restante 75 per cento circa e non sempre arriva a coprirlo per davvero, è oggi largamente insufficiente, perché c'è un 10-15 per cento almeno – se vogliamo essere generosi – di costo che non è proprio previsto come coprire. Si fanno i salti mortali.
Le regioni hanno sollecitato il Parlamento, come lei ha ricordato. Adesso non le so dare aggiornamenti sullo stato dell'arte della trattativa, perché non faccio parte della delegazione trattante. Ci affidiamo al presidente Fedriga e continueremo a seguire e a monitorare la situazione. È chiaro, però, che se il Parlamento volesse riconoscere l'adeguamento dei contratti, i maggiori costi e, soprattutto, anche una diversa modalità di copertura – perché la bigliettazione non copre il 25 per cento, ma copre molto meno come percentuale dei costi effettivi – noi non potremmo che essere grati al Parlamento e al Governo che dovesse accogliere questa richiesta. Fino ad oggi Governi che l'abbiano accolta non ne abbiamo conosciuti. Quindi, siamo pronti a fare un applauso a chi vorrà intestarsi questa battaglia di civiltà per i pari diritti, perché serve a coprire soprattutto il diritto dei più deboli a muoversi. Infatti coloro che hanno bisogno del trasporto pubblico sono generalmente – non sempre, ma generalmente – i più fragili.
Grazie.
NARDO GOFFI, dirigente del dipartimento infrastrutture, territorio e protezione civile della regione Marche. Signor presidente, la ringrazio per averci invitato. Ringrazio tutta la Commissione e anche gli altri interventi, che ci hanno permesso di avere un quadro complessivo. Ringrazio in particolar modo il deputato Baldelli, che ha evidenziato anche il tema del TPL, che per noi è veramente importante, perché avendo un ritorno ad abitante molto più basso delle altre regioni, facciamo veramente fatica a mantenere il servizio. Soprattutto, facciamo fatica a mantenerlo per le parti più deboli, per le fasce più deboli. Quindi, diventa un tema sempre più urgente, che ormai da anni si trascina.
Grazie a tutti.
BARBARA MANCA, assessore ai trasporti della regione Sardegna. Signor presidente, io non ho granché da aggiungere, se non mettere in evidenza gli aspetti che ho portato all'attenzione prima, dove chiediamo la massima collaborazione della Commissione per portare avanti i nostri prossimi progetti. Abbiamo un tema di gap infrastrutturale che da noi è grave, sicuramente più grave di altri contesti, anche per la nostra conformazione. Chiediamo quanto prima di avere incontri dedicati sui vari temi, per poterli poi vedere nel dettaglio.
Grazie.
ANGELO PIZZUTO, Capo di Gabinetto della Regione Siciliana. Signor presidente, mi unisco ai ringraziamenti proferiti dalle altre regioni. La Commissione è sempre stata attenta alle esigenze della Regione Siciliana. Per noi la mobilità interna, ma anche verso il continente è una cosa importantissima. Come diceva prima l'assessore della regione Sardegna, confidiamo nel sostegno e nell'aiuto della Commissione per portare avanti una serie di progettualitàPag. 16 che possano, in qualche modo, favorire i siciliani, che, come i sardi o altri abitanti del Sud, sono particolarmente svantaggiati, per migliorare la mobilità personale e per poter sviluppare progetti che possano rendere i collegamenti più moderni e al passo con i tempi.
Intanto, la ringrazio anche da parte dell'assessore Aricò, che si scusa per non essere potuto intervenire. Sicuramente ci saranno – come è stato già anche in passato – tante altre occasioni di confronto con la Commissione.
Grazie, presidente.
PRESIDENTE. Ringrazio tutti gli auditi.
Ci saranno altre occasioni, torneremo sul tema e chiederemo la vostra preziosa collaborazione. Auguri di buon lavoro a tutti voi. C'è piena collaborazione da parte di tutta la Commissione.
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 14.10.