Sulla pubblicità dei lavori:
Rotelli Mauro , Presidente ... 3
Audizione del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, sull'evoluzione del fenomeno bradisismico e del rischio sismico nel territorio dei Campi Flegrei
(ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento)
:
Rotelli Mauro , Presidente ... 3
Musumeci Nello , Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare ... 3
Rotelli Mauro , Presidente ... 5
Sarracino Marco (PD-IDP) ... 5
Caso Antonio (M5S) ... 6
Rotelli Mauro , Presidente ... 8
Mazzetti Erica (FI-PPE) ... 8
Borrelli Francesco Emilio (AVS) ... 9
Rotelli Mauro , Presidente ... 9
Borrelli Francesco Emilio (AVS) ... 9
Rotelli Mauro , Presidente ... 9
Borrelli Francesco Emilio (AVS) ... 9
Rotelli Mauro , Presidente ... 11
Mattia Aldo (FDI) ... 11
Rotelli Mauro , Presidente ... 12
Musumeci Nello , Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare ... 12
Sarracino Marco (PD-IDP) ... 13
Musumeci Nello , Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare ... 13
Borrelli Francesco Emilio (AVS) ... 14
Rotelli Mauro , Presidente ... 14
Musumeci Nello , Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare ... 14
Borrelli Francesco Emilio (AVS) ... 14
Musumeci Nello , Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare ... 14
Rotelli Mauro , Presidente ... 15
Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MAURO ROTELLI
La seduta comincia alle 13.55.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Audizione del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, sull'evoluzione del fenomeno bradisismico e del rischio sismico nel territorio dei Campi Flegrei.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, sull'evoluzione del fenomeno bradisismico e del rischio sismico nel territorio dei Campi Flegrei.
Ringrazio intanto il Ministro per la disponibilità sempre dimostrata in Commissione, e anche in questa occasione.
Benvenuto, Ministro, e ben ritrovato. La ringrazio per la partecipazione ai nostri lavori e le cedo la parola per lo svolgimento della relazione.
NELLO MUSUMECI, Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare. Signor presidente, ringrazio e saluto lei e gli onorevoli commissari.
Il Governo è disponibile a svolgere la propria relazione. Chiedo alla Commissione se ritiene che io debba svolgere un intervento sintetico, magari poi da sviluppare nel corso di eventuali domande, o se invece io debba andare nel dettaglio, magari evitando di riproporre i temi che a suo tempo sono stati trattati già in Commissione a proposito del decreto-legge che abbiamo elaborato. Si preferisce la sintesi, perfetto. Condividiamo la scelta della Commissione.
Come gli onorevoli commissari sanno, Campi Flegrei è un vulcano nel quale convivono tre rischi essenziali: quello vulcanico, quello sismico e quello bradisismico. I fenomeni che si sono di recente manifestati, con scosse sismiche anche significative – 4.0, 4.2 e per ultimo 4.4 – hanno creato nella popolazione un comprensibile stato di apprensione.
Su quell'area particolarmente urbanizzata e antropizzata, malgrado i millenari rischi che convivono e convergono sui Campi Flegrei, il Governo è già intervenuto nell'ottobre del 2023 con un primo provvedimento, il decreto-legge n. 140, poi convertito in legge dal Parlamento, che avvia una serie di iniziative legate alla prevenzione strutturale e non strutturale. Alcune iniziative, quasi tutte in verità, sono in corso di realizzazione.
Fra gli interventi più significativi previsti dal decreto n. 140 emerge il Piano speditivo, che individua un modello di intervento che definisce le strutture di coordinamento, e gli aspetti organizzativi legati all'attuazione del Piano stesso.
Sono tre gli scenari operativi legati al rischio bradisismo che il Piano descrive sinteticamente. È un piano concordato fra il Dipartimento nazionale, la regione Campania e i tre comuni interessati. Lo ricordo, sono due le aree cosiddette «pericolose», di emergenza, maggiormente esposte al rischio. Bisogna stare attenti e pesare bene le Pag. 4parole, per evitare di creare inutile, sterile e dannoso allarmismo.
C'è un'area a rischio vulcanico molto ristretta, che comprende 7 comuni, ed è una delimitazione definita già da tempo e un'area ristretta di rischio bradisismico che invece comprende tre comuni, quello di Pozzuoli, che è il suo epicentro, Bacoli e alcuni quartieri di Napoli, in particolare i municipi 9 e 10, che più o meno corrispondono all'area di Bagnoli. In questa area soggetta al bradisismo si stanno svolgendo da alcuni mesi interventi legati alla prevenzione non strutturale, ossia esercitazioni, comunicazioni alla popolazione con assemblee pubbliche e una diffusa campagna di informazione dedicata agli alunni delle scuole primarie. Addirittura il Dipartimento, per rendere più interessante l'approccio con i bambini, ha predisposto un fumetto nel quale sono descritti i due rischi incombenti, quello bradisismico e quello sismico, che sono, come sapete, collegati.
Il fenomeno bradisismico già negli ultimi anni ha manifestato la sua capacità, perché dal 2005 ad oggi il suolo si è sollevato di oltre un metro, mentre il fenomeno sismico, come sapete, è caratterizzato da uno sciame che si ripete ormai da mesi, che potrebbe durare anni, potrebbe esaurirsi senza alcuna evoluzione, potrebbe evolvere.
La Commissione Grandi rischi, che nelle ultime settimane si è già riunita due volte su invito del nostro Dipartimento (è un organo di consulenza del Dipartimento), ha mantenuto l'allerta gialla, pur sollecitando la massima attenzione allo svolgimento delle esercitazioni e al pieno coinvolgimento, nella fase preventiva, della popolazione ricadente in quell'area.
La popolazione complessivamente lambisce gli 80.000 abitanti, ma nell'area ristretta definita d'intesa con la comunità scientifica gli abitanti interessati sarebbero circa 35.000. Il provvedimento, come dicevo, prevede un piano di allontanamento. Naturalmente escludiamo il rischio vulcanico, perché se c'è un'eruzione ci si allontana perché, tranne i fenomeni esplosivi, la lava consente l'allontanamento, in quanto la marcia del flusso lavico più cresce e più rallenta (lo dico anche per avere vissuto un'esperienza personale di Commissario per l'emergenza sull'Etna, vent'anni fa). Qui si concepiscono invece il rischio bradisismico e il rischio sismico. Il piano di evacuazione o di allontanamento è stato immaginato tenuto conto dell'attuale assetto urbanistico delle aree maggiormente interessate. Si tratta di un assetto urbanistico non sempre compatibile con una sana ed efficace strategia di allontanamento nel caso di necessità.
Come sapete, fra gli interventi previsti dal decreto-legge n. 140 c'è quello della valutazione della vulnerabilità degli edifici pubblici e privati. Cento tecnici già da mesi lavorano divisi in 55 squadre; sono stati esaminati oltre 4.000 edifici e 1.250 risultano essere ad elevato rischio sismico, mentre la parte rimanente viene considerata a medio rischio sismico.
Il Governo ha in esame il secondo provvedimento rispetto al decreto-legge n. 140 perché, una volta completata la fase di ricognizione della vulnerabilità, bisognerà passare alla fase consequenziale, che è quella di mettere in sicurezza innanzitutto le infrastrutture pubbliche strategiche ricadenti nell'area ristretta.
Parliamo di edifici scolastici, che in tutto sono una sessantina, ma probabilmente non tutti hanno bisogno di interventi di consolidamento, parliamo dei due istituti carcerari, quello femminile di Pozzuoli e quello minorile di Nisida, parliamo di strutture dedicate alle attività municipali, a cominciare dalle case comunali, e parliamo anche di infrastrutture viarie e infrastrutture legate alla rete dei servizi, quindi rete idrica, rete fognaria e ogni altra infrastruttura che opera e si sviluppa sotto il suolo.
È previsto un intervento anche per mettere in sicurezza gli edifici privati, naturalmente quelli che ricadono nella zona a maggiore esposizione al rischio, purché non siano né seconde case, né edifici abusivi. Si sta valutando – questo è l'esito dell'ennesimo incontro che ieri si è tenuto a Palazzo Chigi, presieduto dal Presidente del Consiglio – in base alla entità delle infrastrutture su cui intervenire la quantità di risorse necessarie, attingendo anche a quelle eventualmentePag. 5 non ancora vincolate, distribuite fra i vari ministeri, direttamente o indirettamente interessati.
Il Governo stava anche ipotizzando alcune iniziative, compresa quella di sostenere il cittadino che voglia delocalizzare. Su questo tema il Governo ancora non ha definito l'esame ed è probabile che il tema sarà affrontato subito dopo il varo del secondo provvedimento, perché va valutata una serie di parametri, compreso l'intervento e l'intesa con la regione Campania e con gli stessi comuni. Ricordo che la regione Campania, come tutte le regioni, ha potestà e competenza specifica sulla materia urbanistica.
La decisione del Governo – e concludo questa prima fase di estrema sintesi – è quella di inserire nel prossimo provvedimento il divieto assoluto di ogni altra realizzazione di cubatura per edifici abitativi in quell'area. Del resto, non si può da un lato elaborare il Piano di evacuazione e di allontanamento e, dall'altro lato, il Piano di insediamento e di sviluppo urbanistico.
È già stato un crimine – sottolineo, un crimine – avere consentito in quell'area, negli ultimi settant'anni, l'insediamento di oltre 80.000 persone. In quella zona l'uomo convive da millenni con il rischio, ma si tratta di una convivenza che andava disciplinata senza determinare insediamenti ad alta densità, come purtroppo è avvenuto, al di là delle responsabilità che a vari livelli possano aver coinvolto le istituzioni.
Se lei, presidente, è d'accordo, in questa prima fase, proprio per rispetto alla Commissione, chiuderei qui. Se serve, rispondo ad eventuali domande o passo alla lettura della relazione nei dati di dettaglio.
PRESIDENTE. Grazie, signor Ministro.
Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre questi o formulare osservazioni.
MARCO SARRACINO. Signor presidente, ringrazio il Ministro per aver accolto il nostro invito qui oggi, in Commissione, vista l'urgenza della situazione.
Mi faccia fare però una considerazione, Ministro, senza voler fare polemica rispetto a delle parole che credo lei abbia utilizzato in questi giorni, che reputo un po' infelici rispetto a quello che in questo momento vivono i cittadini dei Campi Flegrei, anche perché purtroppo noi viviamo in un Paese che vede molti territori, tra cui anche il suo, avere un rischio vulcanico e un rischio sismico, quindi non è che le persone scelgono sempre di vivere nei posti in cui nascono. Ci nascono e quindi molte volte sono costrette a viverci.
Ministro, due considerazioni e due domande.
Nel giorno in cui lei ha tenuto la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri con la Presidente Meloni, la Camera dei deputati approvava tre ordini del giorno (il mio, quello del collega Caso e quello del collega Borrelli), che andavano nella direzione dell'introduzione di un super sisma bonus per i Campi Flegrei.
Mentre noi approvavamo quell'ordine del giorno votato da tutte le forze politiche, proprio in quell'istante lei dichiarava in conferenza stampa che non ci sarebbe stata la possibilità di utilizzare lo strumento del super sisma bonus. A parte la mancanza di coordinamento, probabilmente, tra i suoi colleghi di Governo che erano in Aula e le cose che lei poi ha detto in conferenza stampa, e a parte anche forse la mancanza di rispetto per quello che il Parlamento aveva votato, visto che comunque abbiamo una funzione e abbiamo un ruolo, lei oggi ha parlato per la prima volta anche di strumenti che vanno nella direzione di un intervento non solo per gli edifici pubblici, su cui noi siamo sempre stati d'accordo, ma anche per quanto riguarda l'edilizia privata.
Lei ha descritto il monitoraggio che si sta facendo, però, al netto del monitoraggio che va benissimo e su cui siamo tutti d'accordo, qui c'è un tema che riguarda la prevenzione, che non può essere soltanto una parola che noi elenchiamo sempre dopo che si verificano le tragedie, ma deve essere una parola che lo Stato fa propria per mettere in campo delle azioni che hanno una ricaduta sui territori.
Noi crediamo che lo strumento del super sisma bonus possa essere quello più Pag. 6rapido in questo momento per un intervento, affinché le persone siano in grado di mettere in sicurezza le proprie abitazioni. Lei ha fatto un elenco delle abitazioni che in questo momento rischiano di non essere in sicurezza, o si interviene subito, e noi pensiamo che quello sia lo strumento migliore, oppure lei oggi ha fatto un annuncio che sicuramente è importante, però non crede che siamo un po' in ritardo? Oggi lei dice: stiamo provando a capire quante risorse servono e quanti edifici sono in queste condizioni; ma abbiamo fatto un decreto, il decreto Campi Flegrei, le opposizioni in maniera responsabile hanno collaborato, hanno dato una mano, però avevano fatto anche una proposta, quindi pensiamo che non solo siamo in ritardo, ma su questa cosa saremmo già dovuti arrivare.
Qui – ripeto – c'è un fatto nuovo. La novità, dopo l'ultima scossa che è stata la scossa più forte, purtroppo, degli ultimi quarant'anni, è che oggi ci troviamo con famiglie che non ritornano a casa non perché hanno paura di rientrare in casa, ma perché quelle case sono inagibili, e forse se avessimo avuto uno strumento per mettere a posto quelle case, oggi probabilmente non sarebbero inagibili. Può quindi quantificare con urgenza, può dirci con maggior precisione quali sono gli strumenti che il Governo intende mettere in campo?
Faccio un'ultima considerazione rapidissima. Queste case sgomberate a volte sono case per vivere nelle quali le persone pagano un mutuo, ma oggi non vivono in queste case, tuttavia continuano a pagare il mutuo. È possibile immaginare tutti insieme uno strumento per cui si interviene e lo Stato si fa carico di quello che è un costo in questo momento per quei cittadini?
Infine, a proposito di delocalizzazioni, il 30 novembre 2023 presentammo un ordine del giorno che andava proprio in questa direzione, su un piano di decostruzione dei Campi Flegrei. Fu bocciato dalla maggioranza. Se ogni tanto ci ascoltiamo un po' di più, forse riusciamo a fare delle cose positive per i cittadini.
ANTONIO CASO. Signor presidente, innanzitutto grazie per questo momento, e grazie al Ministro per essere qui.
Come penso ormai sappiate, oltre ad essere deputato eletto nella zona, sono un cittadino di Pozzuoli, sono un cittadino flegreo, quindi anch'io quel lunedì ho vissuto tutte le scosse che ci sono state, anch'io alla fine ho passato la nottata per strada, così come i miei genitori e i miei amici.
Non voglio ritornare sulla sua infelice dichiarazione, Ministro, in conferenza stampa (l'ha fatto già il collega), in cui – le riporto quello che mi dicono i cittadini flegrei – sembrava che tutte le colpe le avessero quei cittadini che hanno deciso di vivere nei Campi Flegrei, quando abbiamo un'intera nazione che tra il rischio sismico e idrogeologico non dovrebbe a questo punto essere vissuta.
Vado al dunque. Io ho sempre affrontato con serietà, anche quando ero consigliere comunale a Pozzuoli, indipendentemente dai colori politici, questo tema, perché parliamo della sicurezza delle persone e della tenuta di un territorio. Per questo è importante capire che non parliamo solo di sicurezza, ma parliamo anche di un tessuto socioeconomico che non può essere distrutto e deve sopravvivere.
Ricordo a tutti, quindi, che è questo l'obiettivo che ci eravamo dati anche durante la fase del decreto Campi Flegrei, ossia dare la massima sicurezza possibile ai cittadini e fare in modo che l'economia locale, che ricordo essere principalmente turistica e di ristorazione, non venga ovviamente distrutta.
Ho trascorso questi giorni, soprattutto dopo quelle scosse di lunedì, incontrando i comitati dei cittadini, incontrando i ristoratori, gli imprenditori, e ieri ho avuto un nuovo incontro con gli albergatori e Federalberghi. Innanzitutto, quindi, a nome della comunità intera dei Campi Flegrei, invito lei, Ministro, ma in realtà tutta la Commissione Ambiente a venire sul territorio. Le dico che gli albergatori mi hanno detto «siete nostri ospiti, venite sul nostro territorio», quindi porto qui l'invito a tutta la Pag. 7Commissione, gli albergatori sono lieti di ospitarvi.
Tenendo a mente tutti che l'obiettivo deve essere duplice, garantire la sicurezza e non distruggere il tessuto socioeconomico, dobbiamo sapere alcune cose. Qualche risposta ci è stata data con questo secondo provvedimento, ma poi ci arrivo.
Nell'immediatezza, sono circa 200 le famiglie che sono state sgomberate dei propri edifici, stanno andando avanti i controlli e purtroppo stanno aumentando (qualche secondo fa ho ricevuto l'ennesima telefonata). Queste famiglie vengono man mano dislocate in alcuni alberghi, anche se in una fase di diversi giorni c'è stata un'incognita totale, quindi si è innescato il meccanismo che, come dicevo anche all'epoca del decreto Campi Flegrei, poteva essere un rischio. Se non abbiamo già una soluzione per l'edificato considerato vulnerabile, si mette a rischio la fase dei controlli.
Con tutta sincerità vi dico che lunedì, dopo le scosse, il mio telefono ha ricevuto centinaia di chiamate di persone che mi chiedevano di far svolgere i controlli e, iniziati gli sgomberi, quasi tutti mi hanno chiamato per chiedere che non andasse nessuno, altrimenti i cittadini sarebbero stati cacciati di casa. Non mettendo nulla nel decreto e non facendo capire ai cittadini cosa dovessero aspettarsi, la voce che si sta diffondendo sul territorio è «non faccio entrare nessuno a casa mia, altrimenti mi mandano per strada», quindi questo è un rischio.
Ritorno sulla necessità di mantenere il tessuto economico e sociale. Visto anche l'impatto mediatico che c'è stato in questi giorni, per cui qualsiasi televisione nazionale, in modo forse troppo spinto e strumentale, ha messo sotto i riflettori i Campi Flegrei, possiamo benissimo immaginare cosa sia successo a ristoranti e alberghi: prenotazioni dimezzate, richieste di annullare le prenotazioni, ma soprattutto un futuro di deserto totale.
Sono necessarie – l'ho personalmente inserito nell'ordine del giorno votato alla Camera dei deputati – alcune misure. Sulla sicurezza abbiamo capito che non vuole il sisma bonus, ma non abbiamo capito quale strumento si intenda adoperare in questa seconda fase per intervenire sull'edificato.
Lei dice solo prime case e dove non ci sono gli abusi, ma nella maggior parte dei casi gli edifici sono dei condomini, se nel condominio ci sono tante prime case e qualche seconda casa, che succede? Se nel condominio qualcuno ha fatto piccoli abusi all'interno di una casa, che succede, si vanifica l'azione per tutto il condominio?
Noi reputiamo comunque importante lo strumento del sisma bonus per mettere al sicuro una volta per tutte l'intero patrimonio privato, perché, secondo me, con interventi di altra natura che non ho ben capito, si rischia di fare una selezione e poi man mano di ricominciare purtroppo da capo.
Non so se sia il caso di valutare in alcune situazioni anche la possibilità di andare in deroga agli strumenti urbanistici, ovviamente non parlando di edifici storici particolari, magari per prevedere un abbattimento e una ricostruzione se è più funzionale.
Vado a conclusione e le riporto anche qui quello che io già chiedevo in Aula. È necessaria una sospensione degli adempimenti tributari, ma in diversi casi anche delle rate dei mutui; chi non riesce a stare ai Campi Flegrei e vuole andarsene ha bisogno di un sussidio. Visto che l'economia è basata sulla ricettività e ci sono tanti lavoratori nel settore, non solo i proprietari degli alberghi, ma chi ci lavora, le richieste che arrivano dal territorio sono di sospensione dei contributi previdenziali.
Visto che purtroppo state cancellando il bonus decontribuzione Sud, si dovrebbe immaginare a questo punto una decontribuzione Campi Flegrei, almeno fino a dicembre al 100 per cento, poi si vede come andrà, così come forse è necessaria una cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti, e ricordo che lì abbiamo sia indeterminati che determinati, ma soprattutto stagionali.
Gli albergatori mi dicono che hanno avviato i contratti, parliamo di centinaia di persone, ma se le prenotazioni non arriveranno, purtroppo le conseguenze saranno chiare, così come, laddove andiamo a verificare un calo del fatturato certificato di Pag. 8almeno il 30 per cento, potremmo iniziare a immaginare dei ristori.
Abbiamo necessità però di portare velocemente dei fatti, altrimenti si crea un limbo in cui c'è disordine e caos. Alla seconda scossa, quella di 4.4, mi sono permesso di chiamare subito il capo della Protezione civile, ingegner Curcio, che ringrazio, per testimoniare il caos in cui ci trovavamo. Avevo tanta gente intorno a me che mi chiedeva dove avrebbe potuto passare la notte, quindi sollecitavo per far arrivare almeno le tende. Fortunatamente si è messa in moto una macchina, anche se con difficoltà, poiché non eravamo purtroppo ancora pronti, ed è assurdo, però si è arrivati.
Chiudo di nuovo con l'invito, perché è importante, a venire sul territorio. A più riprese mi hanno detto di far venire il Ministro sul territorio, non in un incontro istituzionale, chiusi in una stanza, ma negli alberghi, a parlare con le persone, e anche tutta la Commissione Ambiente, perché gli abitanti vogliono dare testimonianza che i Campi Flegrei ci sono e vogliono resistere.
Faccio mio questo invito e cerchiamo di coglierlo. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie anche per l'invito, collega Caso.
ERICA MAZZETTI. Signor presidente, ringrazio il Ministro. Accettiamo volentieri l'invito, per cui organizziamo molto volentieri, come abbiamo fatto qualche anno fa, quando, in seguito al decreto sisma per l'Italia centrale, abbiamo fatto un lungo sopralluogo ed è stato importante per i cittadini che erano lì, ma anche per noi, per renderci conto ancora meglio della situazione.
Giustamente, capisco il collega che mi ha preceduto nell'intervento, venendo anch'io da un territorio che è stato colpito da un'emergenza, ma come succede ormai da sempre nel nostro Paese. Sono alla seconda legislatura, abbiamo fatto diversi decreti sismici, post terremoto, siamo al secondo decreto alluvioni, per varie emergenze dovute a danni atmosferici o danni sismici o di altro tipo che riguardano il territorio e l'ambiente. La nostra bella nazione italiana ci dà anche questo.
Capisco dunque le richieste che vengono sollecitate dai colleghi che sono su quel territorio, ma voglio ricordare che ci sono anche tanti altri territori che in questi ultimi almeno dieci anni, per non andare ancora più indietro, stanno ancora aspettando di essere ricostruiti, dal punto di vista infrastrutturale di proprietà private, ma anche pubbliche, e di avere i risarcimenti di cui, giustamente, necessitano, sia a livello di cittadini che di imprenditori, anche per i mancati fatturati, perché anche quello, ahimè, va compreso.
Certo, sappiamo anche che ci sono le casse pubbliche, che sono abbastanza ristrette, per i grandi interventi che sono stati fatti negli ultimi anni.
In due legislature siamo a quattro decreti per le emergenze tragiche che sono successe nel nostro Paese. Sappiamo benissimo anche che, purtroppo, benché, come sapete, quando c'è stata necessità di difendere alcune parti di quel provvedimento l'ho difeso, negli ultimi tre anni e mezzo, più o meno, abbiamo incentrato tutte le risorse su un provvedimento, il superbonus 110 per cento, nel quale si spingeva di più sull'efficientamento energetico degli immobili.
Va bene tutto, perché c'è bisogno anche di quello, ma sappiamo benissimo che il nostro Paese, prima di quello, aveva una forte necessità di un efficientamento sismico degli immobili. Era lì che dovevamo puntare di più, perché io dubito, spero di sbagliarmi, che questi immobili che sono stati efficientati dal punto di vista energetico, facendo questi cappotti velocemente, eccetera, non creeranno ulteriori problemi, perché dietro il cappotto non si sa se c'è una crepa, se può aumentare, se può crescere, se ci sono problemi sismici. Molti di quei soldi investiti lì – ormai il passato non si può correggere, però per il futuro si può vedere – magari, se non si investivano in questo folle e scellerato provvedimento, si potevano investire soprattutto sulla parte sismica, che è il dramma del nostro Paese. Oggi, ripeto, lo vediamo lì, ma ne abbiamo Pag. 9visti a centinaia e ne vedremo ancora a centinaia.
C'è poi il problema dell'alluvione e della siccità, che ora è scoppiato in Sicilia, ma molto probabilmente scoppierà fino al Nord Italia.
Capisco che il Ministro ha un compito importante di tutelare tutti questi territori. Giustamente lui lo potrà fare quando ci sono dei soldi messi a bilancio dal MEF, perché altrimenti nell'emergenza, ce lo ripetiamo tutte le volte, siamo i più bravi del mondo in Italia. Lo siamo forse un po' meno, a volte, nella prevenzione, anche se in questo caso una prevenzione c'è, perché, come giustamente ha detto il Ministro, nello scorso anno, nel 2023, non ricordo che mese fosse, è stato fatto proprio un decreto sisma per quelle zone e già lì eravamo partiti con dei piani di prevenzione, ma servono più che altro anche quei piani infrastrutturali citati dal Ministro. Qui veramente bisogna velocizzare i tempi.
Credo sia opportuno, come diceva qualche collega prima, fare un provvedimento per l'efficienza sismica degli immobili in tutto il nostro Paese, con una leva fiscale che sia conveniente per i privati che devono fare questo risanamento e che non determini un danno economico per lo Stato. Questo dobbiamo studiarlo tutti insieme, magari anche congiuntamente alla Commissione Finanze.
C'è poi la mia proposta di legge che va proprio nella direzione dell'efficientamento energetico, sismico e idrico degli immobili, però non dobbiamo dimenticare una cosa che ho sentito da più parti e lo stesso Ministro giustamente l'ha detto, che la tutela del territorio, ma anche la tutela urbanistica, dipende dalla regione. È il presidente della regione che deve intervenire. I piani urbanistici non vengono certo emanati dal Governo.
Il governo del territorio è di competenza della regione. Mettiamoci tutti a un tavolo, perché non si vuole incidere in modo becero sulle tragedie. Però, cerchiamo di lavorare. Auspico veramente un tavolo Stato-regioni, anche per questa emergenza, come per tutte le altre, dove si affrontino questi temi in modo interistituzionale e si preveda un fondo per le emergenze, perché ogni mese siamo qua a rammentare le emergenze.
Grazie.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Grazie, presidente, grazie Ministro, per questa seduta.
Penso che glielo riferiranno, ma noi abbiamo chiesto, come opposizione, che lei venga a riferire anche in Aula nonostante oggi abbia anche un question time. Vorrei partire da un presupposto. Il Ministro ha utilizzato una parola precisa, che è stata utilizzata anche più volte, dicendo che per i Campi Flegrei è stata fatta, senza ovviamente dare colpe specifiche, una scelta criminale. Vorrei sapere dal Ministro se lui ritiene che il 44 per cento del territorio italiano sia stato gestito in modo criminale, perché il 44 per cento del nostro territorio, che va da Nord a Sud, è ad alto livello sismico, come è noto da tutti i dati scientifici esistenti.
Se è ad altissimo livello sismico...
PRESIDENTE. Mi scusi, collega, io non sono solito interrompere. Lei vuole dire che il 44 per cento del territorio italiano ha le caratteristiche dei Campi Flegrei?
FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Anche più pericolose.
PRESIDENTE. Perfetto. È importante.
Mi scusi, ma come sanno i colleghi che sono qui io non interrompo mai. Grazie.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Non a caso domanderò al Ministro di fare un report sulle varie zone (penso che lui lo sappia già), con l'indice di disastri dal punto di vista ambientale, dove, ad esempio, sono stati tombati fiumi, sono state costruite case sui letti dei fiumi. Ovviamente, anche in quel caso varrà lo stesso discorso.
Le regioni che avevano i piani urbanistici sono colpevolissime di questa cosa, e io sono d'accordo. Basta evitare che si colpevolizzi solo ed esclusivamente, come sta succedendo, la popolazione dei Campi Flegrei, perché questo stesso ragionamento, Pag. 10se l'avessi sentito in ogni occasione, io lo sottoscriverei. Sono d'accordo con il Ministro. Se vogliamo dire che il 44 per cento degli italiani, anzi 21 milioni di abitanti che abitano in quelle zone, devono avere un bonus per andare via invece di sistemarsi le case, io sono d'accordo. Chiedo, però, che sia uguale per tutti, non che adesso, poiché è avvenuto nei Campi Flegrei, scopriamo che ci sono stati degli atti criminali. Per me va benissimo, ma che valga per tutti, facendo anche un report. Verifichiamo quanti crolli ci sono stati, perché casomai non hanno controllato bene le abitazioni. Lì purtroppo ci sono stati anche dei morti.
Vedremo, Ministro, lei se lo può far dire, negli ultimi cento anni quanti morti ci sono stati nei Campi Flegrei, per fare un esempio, o in altre zone, dovuti ovviamente a eventi climatici, per cui sono state costruite abitazioni in modo molto discutibile o per motivi di carattere sismico.
Aggiungo anche un'altra cosa. Noi abbiamo fatto molte azioni, Ministro. Avevo colto con grandissima attenzione, ed ero assolutamente propositivo, quando lei intervenne in Aula sul decreto Ischia, prima che succedessero tutte le vicende dello sciame sismico. Io avevo apprezzato moltissimo le sue parole. Quello mi sembrava l'indirizzo del suo ministero, che ovviamente ha necessità di intervenire, ma non ha la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi.
Purtroppo la bacchetta magica non ce l'ha nessuno. La situazione è compromessa e complessa, a prescindere da chi pro tempore si trova ai vertici delle istituzioni, ma è altrettanto chiaro che in questa occasione specifica il Parlamento, unanime, quindi anche colleghi con i quali siamo in battaglia politica dalla mattina alla sera, ha avanzato una proposta che era stata votata all'unanimità, dopo aver fatto una serie di audizioni in Commissione Finanze, portata in Aula dopo il parere positivo del Governo, per iniziare, prima che ci fosse questo sciame sismico, a prevedere l'unico intervento che dal nostro punto di vista era preventivo. Certo, possiamo pure decidere che ai cittadini diamo una cifra e scelgono se rimanere o se andare via. Ma immaginare che solo per i cittadini dei Campi Flegrei si preveda una sorta di evacuazione coatta, anche contro la loro volontà, dicendo che sono in un territorio pericoloso ed è colpa loro...
Io però a questo punto chiedo al Ministro di verificare tutto il territorio italiano, facendo anche l'indice di pericolosità, con una mappatura, che esiste, perché è in possesso della Protezione civile e anche altri esperti del ministero, della situazione effettiva. Sono d'accordo con i colleghi quando dicono che evidentemente non c'è soltanto la questione dei Campi Flegrei.
La questione dei Campi Flegrei noi l'abbiamo affrontata prima che arrivasse lo sciame sismico e avevamo previsto una misura ad hoc che non riesco a comprendere per quale motivo non è stata poi attuata dal Governo, immagino anche su volontà o per altre pressioni all'interno del ministero, anche dal punto di vista economico, ma si poteva procedere in modo graduale. Si poteva immaginare di fare un fondo straordinario, dato che abbiamo una mappatura di zone dove potremmo prevenire. Questo è possibile anche perché abbiamo un Paese che, dal punto di vista sismico, è messo uguale o anche peggio del nostro, che è il Giappone. Basterebbe verificare come hanno strutturato gli edifici in Giappone e cercare di seguire gradualmente – è impossibile farlo subito – con interventi di efficientamento.
Sono d'accordo con la collega quando ha proposto di unire all'antisismicità anche l'efficientamento energetico. Siamo perfettamente d'accordo. A quel punto, tanto vale fare un intervento che non sia soltanto il cappotto termico. Sono perfettamente d'accordo con lei.
Concludo. Ministro, il motivo per cui con grande insistenza noi parlamentari eletti sul territorio napoletano le chiediamo di essere presente non è soltanto di tipo formale. È evidente che lei la sua attività la può svolgere da Roma e da qualsiasi altra parte, però noi riteniamo che, nel momento in cui c'è un'emergenza, visto che in precedenza e, giustamente, in ogni occasione, il Governo locale e il Governo nazionale hanno sempre fatto sentire la loro presenzaPag. 11 sul territorio... Abbiamo trovato, infatti, alquanto anomalo e incomprensibile il fatto che lei e anche lo stesso Premier non siate venuti. Sono venuti diversi ministri in questi giorni a fare campagna elettorale in Campania, perché stiamo per avvicinarci alle europee, ma non riusciamo a comprendere perché, approfittando – questo è anche un modo per fare campagna elettorale – non si sia arrivati un attimo pure ai Campi Flegrei. Invece, i sindaci sono stati fatti spostare urgentemente dal territorio dove in questo momento devono essere ancora più presenti del solito per venire a fare una cabina di regia a Roma, utilissima. Sarebbe stato molto bello, invece, far venire un rappresentante del Governo, delegato ovviamente a questa situazione, o la Premier o i due Vicepremier, o lei ovviamente in primis. Chiunque sarebbe stato accolto, come abbiamo fatto non ieri (ieri ha assunto un altro tono che purtroppo avevamo previsto), ma quando è venuta la prima volta la Premier a Caivano c'erano moltissimi membri dell'opposizione, perché eravamo contenti che il Governo facesse sentire la sua voce.
Certe situazioni non sono di semplice soluzione, hanno molte spigolature. Siamo convinti, a un certo punto, che il Ministro o un altro organo competente è convinto di aver trovato la soluzione e purtroppo poi si trova un ostacolo e all'improvviso ci ritroviamo tutti quanti punto e a capo. Per questo c'è bisogno di una forte unità.
Concludo chiedendole un intervento chiarificatore anche rispetto ad alcune improvvide, non sue, in questo caso, trasmissioni. A me farebbe piacere vederla in televisione da Vespa – e dico Vespa non a caso – a spiegare ai presenti quella sera che il Vesuvio non ha niente a che vedere con i Campi Flegrei, perché abbiamo assistito a una trasmissione che è iniziata con «l'emergenza Vesuvio». Ministro, c'erano tanti commentatori, però non c'era chi conosceva la cosa.
Io apprezzerei moltissimo una sua chiarificazione. Lasciamo stare adesso le polemiche, se lei ha utilizzato parole più o meno sconvenienti. In questo momento mi interessa parlare del futuro.
La invito, come hanno fatto anche altri colleghi, a valutare un possibile, coerentemente con quello che abbiamo votato e rivotato in Aula, ordine del giorno.
Infine, le faccio presente che se siamo convinti che la gestione delle nostre costruzioni sul territorio sia una gestione criminale, caro Ministro, non possiamo votare più i condoni, perché sennò diamo un messaggio sbagliato ai cittadini. Se è criminale quello che è stato costruito, è super criminale immaginare di condonarlo.
Grazie.
PRESIDENTE. Siamo agli ultimi due interventi, poi vi ricordo che c'è il question time, lasciamo spazio al Ministro, sennò non c'è la replica.
ALDO MATTIA. Sarò veloce, anche perché mi sembra che abbiamo preso troppo tempo e il Ministro ci deve dare ancora altre indicazioni. Personalmente sono in attesa proprio dei dettagli, perché è ancora più importante sapere come ci si muove in maniera pragmatica.
Grazie, Ministro, per essere qui presente in audizione con la Commissione. Come capogruppo del partito di Fratelli d'Italia, le dico che io e i miei colleghi siamo a disposizione qualora la Commissione decidesse di fare una visita, un sopralluogo sul territorio, anche perché la presenza dei componenti della Commissione sul territorio dà una risposta e anche un senso di solidarietà e di vicinanza con il territorio.
Ritengo che il popolo che abita i Campi Flegrei sicuramente apprezzerà. È chiaro che non è sufficiente, ma già questo è un viatico importante per dare tranquillità. Stiamo seguendo questa situazione da vicino.
Come gruppo di Fratelli d'Italia dobbiamo ringraziare sia prima che oggi per gli interventi tempestivi, perché ovviamente è necessario illustrare le azioni oggi qui e parlare di formazione per prevenire l'eventuale evacuazione, informare in particolar modo su quello che potrebbe accadere. Capisco che è difficile spiegare al cittadino cosa potrebbe accadere, è complicato, complessoPag. 12 e difficile, però va detto, perché la situazione è veramente una situazione su cui la trasparenza, secondo me e secondo noi, è l'atto più importante.
Ragionare anche su una richiesta di delocalizzazione in questo momento va fatto. È assolutamente apprezzabile un approfondimento. Lei lo ha appena evidenziato. Però, l'atto più importante, ma credo anche il più difficile, perché non so come il territorio reagirà a quello che ha appena detto, Ministro, su cui come gruppo assolutamente concordiamo, è il divieto assoluto di costruzione di altri immobili. Noi lo diciamo in maniera molto semplice, ma non credo che questa decisione non provocherà delle fibrillazioni sul territorio a trecentosessanta gradi. Però, va fatto, al di là delle dichiarazioni e delle polemiche, che io eviterei. Stiamo ragionando su una situazione veramente complessa, difficile e pericolosissima, e insieme dobbiamo trovare l'unità nel portare avanti le idee, le proposte e magari, se in qualche momento si può avere una considerazione verbale più o meno non precisa oppure errata, se viene mal capita, credo che bisogna passare oltre.
Il vero problema è proprio questo, fare tutte quelle azioni che sono state messe in campo e per anni attuate, Ministro, molto bene. Però, effettivamente, bisogna reggere il punto ed evitare che vengano messe in campo altre costruzioni su quel territorio o almeno nel territorio che ha determinati problemi. Non credo sarà una cosa facile. Sarà sicuramente un momento di fibrillazione sul territorio.
Resto in attesa, insieme con i colleghi, della replica e degli ulteriori dettagli che il Ministro ci voleva dare.
Grazie.
PRESIDENTE. Intervengo soltanto per dirvi che non è pervenuta ufficialmente, almeno ad ora, nessun tipo di richiesta o di invito, a parte quella del collega Caso. Non abbiamo nascosto l'invito di Federalberghi.
Devo dire di più, siccome purtroppo siamo stati interessati, ha fatto l'elenco prima la collega Mazzetti, da una serie di interventi che sono partiti da Ischia, passando per l'alluvione in Toscana, Emilia-Romagna e Marche, fino adesso ci siamo sempre astenuti dall'andare nei luoghi più delicati per evitare di creare problematiche o di intralciare. Questa è stata un po' la logica con la quale ci siamo mossi. In questo caso vediamo e valutiamo se questo è possibile.
Prima di dare la parola al Ministro, vorrei ringraziarlo nuovamente perché ci siamo sentiti solo quarantotto ore fa con lui. Alla fine del Consiglio dei ministri, quando sono arrivate le sue dichiarazioni, vari Gruppi mi hanno chiesto la presenza del Ministro, che ci ha dato subito la sua disponibilità, quindi continuiamo a ringraziarlo.
Do la parola al Ministro Nello Musumeci per la replica.
NELLO MUSUMECI, Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare. Grazie, signor presidente. Spero, nel tempo che mi rimane, dovendo andare in Aula per il question time, di poter rispondere a tutte le domande e osservazioni che gli onorevoli commissari hanno sollevato. Intanto, mi consenta, signor presidente, a scanso di equivoci, di ripetere che, a mio giudizio, la politica urbanistica che ha consentito le costruzioni, così come le vediamo oggi, nei Campi Flegrei, è stata criminale. Questo lo ripeto perché possa restare agli atti e non sembrare una sorta di spinta emotiva.
Non si può giocare sulla pelle di migliaia e migliaia di persone. Le persone che abitano in quella zona non hanno mai avuto alcuna responsabilità. Qui siamo di fronte ad una leggenda metropolitana. Me lo consentiranno i colleghi, visto che tutti veniamo da lontano, chi più chi meno, dal punto di vista dell'esperienza parlamentare: una bugia detta due o tre volte può diventare una verità.
Io sarei lieto se, con il consenso del signor presidente, i parlamentari che hanno parlato di «parole infelici» attribuite a mie dichiarazioni potessero qui ricordarmi di quali parole infelici parliamo, così che io possa essere messo nelle condizioni di rispondere.
È stato accennato al fatto che io avrei detto che la colpa di abitare in quell'area è degli abitanti. Se questo fosse, sarebbe una Pag. 13mera bugia, e non credo che un parlamentare abbia interesse a riproporre bugie. Se invece il parlamentare si riferisce al fatto che io abbia detto che la popolazione sa quali sono i rischi perché ci vive da oltre duemila anni, quindi è una banalità, questo non mi sembra un atto di accusa, anzi l'atto di accusa va verso le classi dirigenti, che hanno voluto minimizzare i pericoli concreti ricadenti in quell'area.
Fatta questa premessa perché emerga la scelta criminale delle classi politiche, di quelle che hanno operato e di quelle che sono state omissive, che dovevano vigilare e non lo hanno fatto, spero di poter rispondere in sintesi, perché non possiamo giocare su questo tema.
MARCO SARRACINO(intervenendo fuori microfono). Ministro, se vuole gliela leggo l'agenzia.
NELLO MUSUMECI, Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare. Io faccio il giornalista da qualche anno, mi fa una cortesia se mi indica l'agenzia, ma spero che lei adesso prenda per buono quello che le ho detto io, non più l'agenzia, da questo momento.
Noi riteniamo di dover intervenire sulle infrastrutture pubbliche e private. Che si chiami sisma bonus o in altro modo, credo che per il cittadino che riceve fondi dallo Stato cambi poco, anche perché l'esperienza maturata con il sisma bonus, esperienza che noi riteniamo essere infelice perché è stata un'occasione sprecata, perché si è consentito l'uso del denaro pubblico anche laddove non c'era emergenza prioritaria per la esposizione al rischio sismico, riteniamo che non vada riproposta.
Dopodiché il Governo è in fase di analisi delle proposte da definire, riproponiamo la richiesta che ha avanzato una parte di questa Commissione, ma mi sembra di capire anche ordini del giorno firmati dal Parlamento, e alla fine il Governo valuterà. L'importante è mettere i cittadini in condizioni non di sicurezza, perché un deputato qui ha usato la parola «sicurezza», ma, vi prego, non esiste la sicurezza, è un dato assolutamente relativo, io parlerei, con linguaggio più appropriato, se mi è consentito, almeno il mio di linguaggio, di ridurre l'esposizione al rischio, che è cosa diversa dalla sicurezza.
Onorevole Sarracino – le chiedo scusa se non ricordavo il suo nome, peraltro molto vicino alla mia cultura siciliana, noi abbiamo conosciuto quindici dominazioni, spero la sua terra meno – colgo non dico un'ingratitudine, perché nella politica non esiste gratitudine, quindi, per il principio della reciprocità, non esiste neanche l'ingratitudine, ma parlare di ritardo nell'azione di questo Governo sui Campi Flegrei mi sembra davvero una forzatura. Per 42 anni non si è parlato di rischio bradisismico nei Campi Flegrei, per 42 anni.
Questo Governo, a seguito della telefonata di un sindaco, non di una scossa 4.4, ma della telefonata di un sindaco, quello di Pozzuoli, ha convocato una riunione nello spazio di poche ore, chiedendo di cosa avessero bisogno, e abbiamo proceduto celermente con un decreto-legge varato dopo 15 giorni, con una prima provvista finanziaria di oltre 50 milioni di euro. Si può pensare davvero che per 42 anni non si sia fatta una sola volta una norma preventiva in quell'area?
Ecco perché io credo che abbiamo la necessità di contestualizzare i nostri interventi. Sospendere i mutui e gli adempimenti tributari si può fare in una zona dove è stato dichiarato lo stato di emergenza, mi dicano i deputati commissari se ritengano che il Governo debba dichiarare lo stato d'emergenza, e lo facciamo, però dobbiamo metterci d'accordo, perché da altre parti si dice, come mi sembra di cogliere anche dal rappresentante del Movimento 5 Stelle, di non parlare di stato di emergenza, perché altrimenti creiamo ulteriore allarme, e allora non possiamo parlare di sospensione dei mutui se non c'è lo stato di emergenza, perché di fatto non è stato dichiarato.
Al tema di garantire la sicurezza abbiamo già accennato. Anche sulla necessità di non distruggere l'economia siamo perfettamente d'accordo, ci auguriamo che gli operatori economici e turistici dei Campi Pag. 14Flegrei possano continuare a lavorare, come hanno fatto per oltre 100 anni da quando è stata scoperta l'industria del forestiero. L'importante è che tutti si decida di convivere in maniera vigile con i rischi, non il rischio, perché l'avere da parte di qualche collega deputato paragonato la zona sismica sparsa in Italia con la realtà dei Campi Flegrei mi sembra un fatto – lo dico con tutto il rispetto – davvero disarmante.
Nei Campi Flegrei 80.000 persone vivono sedute sul cratere di un vulcano fra i più pericolosi al mondo, un vulcano attivo. Se dimentichiamo questo particolare e ci preoccupiamo solo della realtà sismica, credo che abbiamo qualche difficoltà a intenderci, nessuno vuole la evacuazione collettiva o coatta, non abbiamo mai parlato di evacuazione, abbiamo detto che il Governo stava esaminando l'ipotesi di aiutare o meno una famiglia che intendesse delocalizzarsi, ma il Governo in questo momento è orientato a scartare questa ipotesi.
Credo che sia necessario continuare ad accelerare il lavoro di ricognizione, abbiamo bisogno di capire di quali risorse c'è bisogno, il Ministro per la Protezione civile è costantemente aggiornato sulla situazione attraverso il capo Dipartimento della Protezione civile, che ogni 2-3 giorni è in Campania, e io stesso ci sono stato sei volte in pochissimi mesi, oltre ad aver incontrato per ben tre volte i sindaci di quell'area, il rappresentante della regione Campania e alcuni rappresentanti della comunità scientifica.
Procediamo quindi secondo questa scaletta. Oggi l'emergenza è prevenzione non strutturale e prevenzione strutturale, la gente deve sapere che se si avverte una scossa di sisma non si intasa la strada o le strade con le macchine, e questo avviene perché non si è mai fatta prevenzione non strutturale. Intasare una strada significa impedire ai mezzi di soccorso di arrivare, come purtroppo è capitato ai Vigili del fuoco.
Ecco perché serve l'educazione all'approccio della protezione civile, educazione intesa come consapevolezza delle condotte appropriate da adottare. Se si fosse fatto dieci o vent'anni fa, forse oggi non saremmo in queste condizioni, altro che Piano di evacuazione o Piano di allontanamento.
Nel concludere, signor presidente e onorevoli commissari, ribadisco quello che ho già anticipato all'esordio. Il Governo proprio in questi giorni sta quantificando le risorse necessarie, naturalmente distribuite su più annualità. Gli interventi di consolidamento e di rafforzamento degli edifici richiederanno, si presume, dai tre ai sei anni.
Si comincerà con l'affidare l'incarico della progettazione e poi si procederà in base alle priorità e alla elevata esposizione al rischio delle singole aree. Impediamo subito qualunque tipo di costruzione. L'allarme è scattato quando la Repubblica ed altri quotidiani hanno pubblicato il PUC del comune di Bacoli, strumento urbanistico regolarmente approvato, secondo il quale si prevedono altri 350 alloggi sui Campi Flegrei.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(intervenendo fuori microfono). Ministro, faccia intervenire anche il sindaco, perché lui ha smentito...
PRESIDENTE. Collega Borrelli, non le sto dando la parola.
NELLO MUSUMECI, Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare. Onorevole Borrelli, ho appena detto che l'allarme al Governo è scattato quando il quotidiano la Repubblica ed altri quotidiani hanno pubblicato il PUC.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(intervenendo fuori microfono). Sono d'accordo con lei allora, non avevo capito.
NELLO MUSUMECI, Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare. Dopodiché, naturalmente dobbiamo impedire che si facciano nuove costruzioni. Io sarei per abbattere quelle che potrebbero essere di pregiudizio per chi le abita e naturalmente tutte le abitazioni abusive, che purtroppo sembra, nella prossimità della caldera, essere presenti. Non sappiamo ancoraPag. 15 quante, ma stiamo valutando un censimento accurato il più possibile.
Signor presidente, nel concludere, ribadisco la volontà mia e del Governo a tornare in Commissione per fornire ogni utile aggiornamento. Credo di poter dire che, nello spazio di un paio di settimane, il Governo sarà nelle condizioni di poter varare il secondo provvedimento e quindi passare dalla fase ricognitiva – essenziale, prioritaria, indispensabile – alla fase degli interventi, partendo sia dalle infrastrutture pubbliche che dalle unità abitative private. Naturalmente, come è stato sollevato, con una serie di problemi di carattere regolamentare, ragione per la quale il Governo si riserva il diritto di avere qualche giorno in più, proprio perché la materia è così complessa e va disciplinata senza obbedire alla spinta emotiva, innegabile, comprensibile, ma che mal si concilia con le cose ben fatte.
Come diceva Sant'Ignazio di Loyola – lasciatemi concludere così, essendo umilmente peccatore ma credente – meglio zoppicare su una strada giusta che correre su una strada sbagliata.
PRESIDENTE. Ringrazio il Ministro Musumeci per il suo intervento e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.