Sulla pubblicità dei lavori:
Minardo Antonino , Presidente ... 2
Audizione del Comandante generale della Guardia di Finanza, Gen. Andrea De Gennaro, sulle linee generali dell'incarico ricoperto
(ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento)
:
Minardo Antonino , Presidente ... 2
De Gennaro Andrea , Comandante generale della Guardia di Finanza ... 2
Minardo Antonino , Presidente ... 14
Bicchielli Pino (NM(N-C-U-I)M-CP) ... 14
Chiesa Paola Maria (FDI) ... 14
Carrà Anastasio (LEGA) ... 14
Bagnasco Roberto (FI-PPE) ... 14
Minardo Antonino , Presidente ... 15
De Gennaro Andrea , Comandante generale della Guardia di Finanza ... 15
Minardo Antonino , Presidente ... 16
Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE - Centro Popolare: NM(N-C-U-I)M-CP;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ANTONINO MINARDO
La seduta comincia alle 12.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.
Audizione del Comandante generale della Guardia di Finanza, Gen. Andrea De Gennaro, sulle linee generali dell'incarico ricoperto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del Comandante generale della Guardia di finanza, Generale Andrea De Gennaro, sulle linee generali dell'incarico ricoperto.
Ricordo che l'audizione si inserisce nell'ambito di un ciclo di audizioni con i vertici delle Forze armate.
Do il benvenuto al Comandante generale della Guardia di finanza, Generale Andrea De Gennaro, accompagnato dal Generale Luigi Vinciguerra e dal Generale Carlo Ragusa.
Dopo l'intervento del Comandante generale darò la parola ai colleghi che intendono porre domande, cui potrà rispondere il Generale De Gennaro. Chiedo, dunque, ai colleghi di far pervenire al banco della Presidenza la propria iscrizione a parlare.
Do la parola al Generale Andrea De Gennaro per il suo intervento.
ANDREA DE GENNARO, Comandante generale della Guardia di Finanza. Signor presidente, ringrazio lei e gli onorevoli deputati per l'opportunità che è stata offerta oggi alla Guardia di finanza per esporre in sede parlamentare le attività a tutela della sicurezza degli interessi strategici del Paese nel contesto geopolitico attuale.
Emerge con tutta evidenza l'ampiezza dell'argomento, con la conseguente necessità di procedere secondo uno schema logico rigoroso che, da un lato, sia idoneo a razionalizzare gli aspetti di maggiore rilevanza e, dall'altro, possa soddisfare al meglio le esigenze conoscitive della Commissione.
Mi soffermerò su tre aspetti fondamentali, che sintetizzo con un: chi siamo; cosa facciamo; e cosa facciamo, specificatamente, a tutela della sicurezza della Nazione. Più nel dettaglio, in primo luogo, fornirò elementi conoscitivi sulle nostre risorse umane; in secondo luogo, illustrerò la nostra missione istituzionale, cercando di esplicitare – sintetizzandole – le ampie e variegate proiezioni operative della Guardia di finanza; successivamente, dedicherò focus specifici ad attività che più direttamente contribuiscono alla sicurezza della Nazione, e mi riferisco al supporto fornito all'Autorità di governo in tema di «golden power», agli accertamenti finalizzati all'adozione di misure di congelamento relative ai patrimoni dei soggetti che hanno contribuito a compromettere o a minacciare l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina, al contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo, all'azione di controllo sull'importazione ed esportazione di beni dual-use (prodotti e tecnologie che possono essere utilizzati per scopi sia civili che militari), alla tutela del made in Italy, al contributo alla sicurezza cibernetica, ai rapporti con le agenzie di informazione, all'operato della nostra flotta aeronavale, Pag. 3alle missioni svolte al di fuori dei confini nazionali e, per concludere, alla collaborazione con il servizio nazionale di Protezione civile.
In più, anche se non è nel focus specifico di questa audizione, farò un cenno allo sforzo che la Guardia di finanza assicura nel mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica quale organo di polizia giudiziaria a competenza generale, integrato nel sistema delle Forze di polizia, di cui alla legge n. 121 del 1981, nel quadro delle direttive promananti dalle autorità di pubblica sicurezza.
In questo contesto, partecipiamo a piani straordinari di controllo del territorio, sia coordinati a livello centrale dal Ministero dell'interno, e sono le cosiddette «operazioni alto impatto» nelle città metropolitane di Roma, Milano e Napoli, sia disposti e coordinati in contesti territoriali dal prefetto e dal questore, con un modello di intervento analogo cosiddetto «modalità ad alto impatto».
Riguardo alle risorse umane e alla forza organica, con una serie di interventi legislativi, da ultimo con il decreto-legge n. 44 del 2023, è stata definita l'attuale dotazione della Guardia di finanza.
Darò un po' di numeri, ma cercherò di fornire solo quelli necessari.
Attualmente la dotazione organica è di 63.885 unità, distinte in: 3.325 ufficiali; 27.747 ispettori, di cui 1.776 del contingente di mare; 10 mila sovrintendenti, di cui 929 del contingente di mare; e 22.813 appuntati e finanzieri, di cui 2.225 del contingente di mare. Dal 1° gennaio 2026 è prevista l'attuazione dell'ultima fase di conversione degli organici disposta dal decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 5 ottobre 2020, per effetto della quale le dotazioni del Corpo si incrementeranno di mille unità di ispettori, a fronte di un decremento di 1.200 unità di appuntati e finanzieri, cosicché alla fine la forza organica sarà determinata in 63.691 unità.
Per quanto attiene la forza effettiva, invece, oggi è computata in 57.980 unità, che corrisponde al 90,76 per cento dell'organico. In sostanza, abbiamo una carenza di 5.900 unità di personale, pari quasi al 10 per cento.
Più in dettaglio, abbiamo 2.753 ufficiali, dei quali 291 appartenenti al comparto aeronavale e 182 al ruolo tecnico-logistico-amministrativo. Ne approfitto per sottolineare che il ruolo degli ufficiali è quello che ha il maggiore deficit in termini percentuali: il 17,2 per cento.
Abbiamo, poi, 25.950 ispettori, per i quali la differenza organica è pari a meno 6,5 per cento, 9.950 sovrintendenti e 19.327 appuntati e finanzieri, ruolo che, pur avendo una progressiva contrazione degli organici, risente di una dotazione in effettivo minore del 15,3 per cento.
Per quanto riguarda la ripartizione tra uomini e donne, il 90 per cento del personale è composto da uomini e solo il 10 per cento, al momento, da donne; ma stiamo piano piano cercando di migliorare la quota percentuale. L'età media è di 43 anni.
In termini di addestramento e formazione la Guardia di finanza è costantemente chiamata a operare in uno scenario caratterizzato da grande complessità tecnico-giuridica e operativa, soprattutto da una vorticosa evoluzione tecnologica e da visioni contrapposte del mercato come luogo in cui vivono interessi spesso in conflitto. Per questo motivo, la formazione rappresenta una priorità assoluta e, al tempo stesso, una formidabile leva per gestire i frequenti e repentini cambi di scenario.
Lo scopo dei nostri istituti di formazione è quello di fornire, da un lato, la base valoriale che costituisce il cuore della nostra identità militare e, dall'altro, una solida cultura professionale.
Alla fase della formazione segue un percorso cosiddetto di «lifelong learning», quindi di costante aggiornamento, che abbraccia non solo i tradizionali ambiti operativi e di tecnica professionale, ma anche l'information and communication technology e lo studio delle lingue straniere. L'incessante modernizzazione impone la necessità di far crescere costantemente le competenze digitali del nostro personale, altrimenti definibili come e-skills o operational e-skills, consistenti nella capacità di utilizzare con naturalezza e spirito critico le più Pag. 4moderne tecnologie, applicando concretamente tali capacità nei processi di analisi e per lo sviluppo delle investigazioni. Allo stesso modo l'analisi di scenario, la proiezione operativa sovranazionale, la dimensione transnazionale dell'agire delinquenziale ci impongono di internazionalizzare anche le attività informative.
Sono sempre più frequenti, infatti, le partnership addestrative con collaterali organismi stranieri ai quali offriamo formazione e dai quali riceviamo formazione. Vorrei sottolineare la nostra costante ricerca dell'integrazione con il comparto della Difesa in un rapporto di supporto vicendevole. Da una parte, i nostri allievi frequentano corsi presso le Forze armate, dall'altra, presso i nostri istituti di istruzione sono presenti stabilmente ufficiali delle Forze armate quali coordinatori e supervisori delle attività di addestramento militare e di tipo specialistico.
Passiamo al «cosa facciamo». L'integrità economico-finanziaria di uno Stato riveste, oggi più che mai, un'importanza pari a quella della sua sicurezza politico-militare. L'ordine pubblico ed economico costituiscono interessi primari che necessitano di un adeguato livello di tutela trattandosi di prerequisiti indispensabili per l'ordinato svolgimento della vita sociale e per lo sviluppo dell'economia. Un sistema economico può definirsi sicuro in aderenza al principio della libertà stabilite dall'articolo 41 della Costituzione quando sono garantiti i livelli di legalità, equità e competitività tali da favorire la crescita delle iniziative imprenditoriali in un regime di effettiva concorrenza e la realizzazione di investimenti in mercati finanziari solidi e trasparenti. I trend degli ultimi anni confermano come la moderna criminalità economica sia sempre più propensa a preferire forme di mimetizzazione all'interno dell'economia legale assumendo con finalità predatorie il controllo di imprese e sfruttando in modo parassitario le risorse e le energie della collettività piuttosto che procedere alla commissione di reati fondati sulla violenza.
È in tale contesto che si colloca la missione della Guardia di finanza volte a prevenire, ricercare e reprimere ogni violazione economico-finanziaria, contribuendo a promuovere l'ordine economico, la stabilità finanziaria, la regolarità dei mercati, la competitività delle imprese, la stabilità sociale e quindi in altre parole il benessere e il progresso della nazione. Tutto ciò premesso, in attuazione degli indirizzi forniti annualmente dal Ministero dell'economia e delle finanze, strutturiamo la nostra azione in tre obiettivi strategici.
Il primo è la tutela delle entrate con la lotta all'evasione fiscale in ogni sua declinazione e, in particolare, il contrasto alle frodi, alla grande evasione internazionale e all'economia sommersa, che ricomprende sommerso d'azienda e sommerso di lavoro. Il secondo obiettivo è connesso alla tutela delle uscite con particolare riferimento alla repressione degli illeciti in materia di spesa pubblica.
Il terzo concerne il contrasto alla criminalità economico-finanziaria a tutela del mercato dei capitali e del mercato di beni e servizi. A questi si affianca un quarto obiettivo, che chiamiamo «strutturale», ossia il concorso alla sicurezza del Paese. Si tratta di obiettivi che coprono l'intera missione istituzionale di polizia economica e finanziaria affidata alla Guardia di finanza che il Corpo assolve operando in stretta sinergia con le altre Forze di polizia anche sulla base delle competenze riconosciute a ciascuna di esse dall'articolo 2 del decreto legislativo n. 177 del 2016 e dal relativo decreto di attuazione del Ministro dell'interno del 15 agosto 2017, concernente la direttiva sui comparti di specialità delle Forze di Polizia.
Tale direttiva ha un'importanza fondamentale in quanto: chiarisce in maniera puntuale gli ambiti di competenza di ciascuna istituzione in modo tale da garantire la massima efficienza ed evitare possibili sovrapposizioni e ridondanze; e assimilando l'ambiente virtuale a quello fisico, riconosce al Corpo una competenza preminente per la ricerca, la prevenzione e il contrasto degli illeciti perpetrati sfruttando mezzi tecnologici e informatici in tutti i settori tipicamente rientranti nel perimetro Pag. 5di intervento della polizia economico-finanziaria.
L'individuazione delle aree di competenza istituzionale preminente o esclusiva è funzionale anche a consentire alle Forze di polizia di assicurare il necessario presidio istituzionale mediante appositi reparti specializzati che fungono da polo di gravitazione e di analisi con funzioni baricentriche nel settore operativo di competenza.
Le disposizioni in tema di coordinamento e direzione unitaria contenute nella direttiva, frutto della condivisione e dell'accordo maturati in appositi tavoli di confronto interforze, costituiscono le regole comuni che disciplinano il quotidiano impegno operativo e come tali da osservare da parte di tutti gli attori istituzionali.
Riporto un esempio concreto di specializzazione. La sicurezza nella circolazione dell'euro e degli altri mezzi di pagamento rappresenta uno dei comparti di specialità specificamente affidati in via preminente alla responsabilità della Guardia di finanza, con l'intervento in via concorsuale dell'Arma dei carabinieri limitatamente alla prevenzione e al contrasto degli illeciti nel settore del falso, vale a dire i fenomeni di contraffazione o alterazione di monete nazionali o stranieri aventi corso legale.
Nella declinazione dei criteri di sviluppo dei servizi in questo comparto, la direttiva: attribuisce alla Guardia di finanza, coerentemente con la propria funzione, una competenza preminente nella prevenzione e nel contrasto delle violazioni in materia di valuta, titoli, valori, mezzi di pagamento nazionale, europei ed esteri, nonché delle movimentazioni finanziarie e di capitali; valorizza il ruolo di centralità del Corpo con riguardo ai settori del riciclaggio, delle frodi concernenti i mezzi e i sistemi di pagamento diversi dal contante e dell'usura nell'ipotesi di coinvolgimento diretto di intermediari finanziari e bancari; e per effetto della richiamata assimilazione dell'ambiente virtuale a quello fisico, riconosce al Corpo una competenza preminente per la ricerca, la prevenzione e il contrasto degli illeciti perpetrati sfruttando mezzi tecnologici e informatici che interessano, tra l'altro, i mercati finanziari e mobiliari in materia di valuta, titoli, valori e mezzi di pagamento.
In questa cornice si innesta il moltiplicarsi di servizi, accordi e attività basati sull'utilizzo di blockchain, tra cui spicca l'emissione, l'offerta al pubblico e la prestazione di servizi aventi ad oggetto cripto-attività, oggetto di armonizzazione normativa nell'Unione europea per effetto Regolamenti (Ue) nn. 2023/1114 (cosiddetto MICA) e 2023/1113 (cosiddetto TFR), recepiti nel nostro ordinamento da due distinti decreti legislativi, rispettivamente, il decreto legislativo 5 settembre 2024, n. 129 ed il decreto legislativo 27 dicembre 2024, n. 204.
I decreti legislativi, in estrema sintesi, individuano nella Banca d'Italia e nella Consob le autorità competenti attribuendo alle stesse poteri di indagine e vigilanza già previsti dal Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58) e dal Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385), che contemplano l'avvalimento dell'Authority nei confronti della Guardia di finanza e attribuiscono alla Banca d'Italia e, previo coordinamento, alla Guardia di finanza, la vigilanza antiriciclaggio nei confronti dei prestatori di servizi per le cripto-attività (i cosiddetti crypto-asset service providers).
La direttiva ministeriale richiama espressamente il coinvolgimento del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, reparto specializzato della Guardia di finanza, che costituisce un punto di riferimento in scenari di polizia economico-finanziaria tecnologicamente complessi. Un esempio operativo testimonia l'importanza del ruolo di questo Nucleo speciale con particolare riferimento a fenomeni illeciti connessi all'utilizzo di cripto-attività.
Nell'ambito di una più ampia analisi di rischio, il reparto speciale ha individuato un portafoglio con cui erano state movimentate ingenti quantità di Bitcoin, identificando il soggetto possessore che non aveva presentato le previste dichiarazioni fiscali. Ne è scaturito un procedimento penale e, dalle attività forensi poste in Pag. 6essere in sede di perquisizione domiciliare, sono state scoperte le coordinate di oltre duemila portafogli digitali creati dall'indagato per la propria attività finanziaria abusiva.
Al termine delle operazioni è stata data esecuzione a diversi provvedimenti di sequestro per un valore pari a oltre 10 milioni di euro, corrispondente alle imposte evase e al profitto del reato di autoriciclaggio, non avendo l'indagato mai sottoposto a tassazione le plusvalenze in criptovalute maturate nel tempo e avendo reinvestito i proventi in operazioni speculative e finanziarie.
Le pendenze con il fisco si sono concluse con il versamento di circa 12,5 milioni di euro a titolo di imposte, interessi e sanzioni. Prima di sviluppare approfonditamente i prospettati focus in tema di contributo alla sicurezza nazionale, come anticipato, mi limiterò a parteciparvi, per ognuno dei tre obiettivi strategici che ho richiamato in precedenza, alcuni dati riferiti all'ultimo triennio. In materia di evasione fiscale abbiamo sequestrato 9 miliardi di euro di bonus agevolativi fittizi indebitamente maturati attraverso meccanismi fraudolenti. Si tratta di 9 miliardi di euro di crediti fiscali falsi che, se non fossero stati sequestrati, avrebbero generato debiti tributari veri per un pari ammontare. In altre parole, si tratta di 9 miliardi di euro di para-liquidità restituita al bilancio pubblico. Inoltre, in esito ai rilievi mossi dai reparti del Corpo negli ultimi due anni in termini di fiscalità internazionale, i grandi contribuenti multinazionali ispezionati hanno optato per la definizione di ogni pendenza con il fisco versando alle casse dell'erario circa 2 miliardi di euro.
In materia di tutela della spesa pubblica, a seguito delle investigazioni delegate dall'autorità giudiziaria, sono stati eseguiti provvedimenti di sequestro per 1,3 miliardi di euro ed è stata interrotta l'erogazione di contributi illecitamente richiesti per oltre 1,1 miliardi di euro.
In materia di contrasto alla criminalità economica e finanziaria sono state concluse 879 indagini finalizzate all'individuazione di fittizie intestazioni di beni, con la denuncia alla magistratura di quasi 4.000 persone di cui 1.238 colpiti da provvedimenti restrittivi della libertà personale.
Sono state inoltre eseguite migliaia di investigazioni patrimoniali, anche in applicazione della normativa antimafia, che hanno portato all'applicazione di provvedimenti di sequestro, confisca e amministrazione giudiziaria per un valore di oltre 5,8 miliardi di euro.
Passo ora al tema dell'evasione fiscale, reati contro la pubblica amministrazione, indebito ottenimento di risorse pubbliche, e mimetizzazione delle organizzazioni delinquenziali nell'economia legale. Si tratta di fattispecie diverse, ma tutte univocamente indirizzate verso un fine comune, ovvero la già richiamata infiltrazione criminale dei gangli economici per finalità di profitto illecito. Da qui, dunque, l'approccio trasversale e multidimensionale della Guardia di finanza che costituisce la nostra cifra identitaria. Tale trasversalità è ulteriormente arricchita dalla internazionalità dell'azione di contrasto. Il dispositivo operativo del Corpo è sempre più caratterizzato, infatti, da una accentuata proiezione transnazionale. Appare evidente come la criminalità economica e finanziaria non conosca confini fisici e, anzi, per la sua predisposizione naturale sfrutti le opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati e dalle asimmetrie normative.
Ogni indagine si concentra dunque sulla rintracciabilità dei flussi di denaro e sul ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale. In tale ottica è fondamentale l'azione svolta dall'ampia rete di esperti di cui la Guardia di finanza dispone presso alcune ambasciate italiane e presso i principali organismi sovranazionali, con il compito di promuovere sinergie info-operative al di fuori dei confini nazionali.
L'intera missione che ho sinora descritto contribuisce alla sicurezza della Nazione a fronte dello stretto legame tra quest'ultima e l'ordine pubblico economico. Al riguardo vorrei ricordare quanto il Ministro dell'interno ha testualmente affermato in occasione di una sua recente visita a Bergamo presso l'Accademia della Guardia di finanza,Pag. 7 il 6 febbraio ultimo scorso, parlando agli allievi di minacce interne ed esterne alla sicurezza nazionale. Ha detto il ministro: «parlare di tutela dei diritti fondamentali delle persone, di tutela della sicurezza nazionale e di tutela degli interessi economici finanziari di un Paese» fa emergere «sovrapposizioni e commistioni che non rendono i tre ambiti di discussione nettamente separati». Ancora, rivolgendosi agli allievi, ha aggiunto che nel loro percorso formativo «non impareranno a fare i ragionieri» quanto, invece, capiranno che «tutelare l'economia e gli interessi finanziari significa tutelare anche la sicurezza del Paese».
Passo ora a specifici focus in tema di contributo della Guardia di finanza alla sicurezza nazionale. Il primo tema è costituito dal supporto che la Guardia di finanza fornisce all'Autorità di governo nelle attività propedeutiche all'esercizio dei poteri speciali volti a monitorare gli investimenti in asset strategici per l'interesse nazionale, il cosiddetto «golden power». L'istituto, com'è noto, attribuisce allo Stato la facoltà di imporre specifiche condizioni all'acquisto di partecipazioni o di porre il veto all'adozione di delibere relative a operazioni straordinarie o di particolare rilevanza in grado di compromettere gli interessi nazionali, con riferimento alle imprese che svolgono attività di rilievo strategico. In tale ambito, il Governo italiano ha riconosciuto specifiche responsabilità anche alla Guardia di finanza, prevedendo una collaborazione diretta con la Presidenza del Consiglio dei ministri nelle attività di controllo degli investimenti esteri nei casi di potenziale pregiudizio degli interessi nazionali.
Il coinvolgimento del Corpo della Guardia di finanza, formalizzato il 21 luglio 2022 in un apposito protocollo d'intesa con la Presidenza del Consiglio, vuole valorizzare la riconosciuta competenza nell'analisi di documenti contabili, commerciali e finanziari funzionali alla ricostruzione di tali operazioni e all'individuazione di eventuali minacce di apprensione di asset strategici occultati, ad esempio, da schermi fiduciari o catene di controllo cross-border, contratti di finanziamento o patti parasociali, sub-licenze d'uso di proprietà intellettuali. La Guardia di finanza, inoltre, avvalendosi delle facoltà e dei propri poteri anche in materia valutaria, prevista dalla normativa antiriciclaggio, trasmette agli organi preposti ogni elemento autonomamente acquisito nell'ambito delle ordinarie attività di istituto, il tutto ovviamente nel rispetto del segreto sulle indagini.
In tale cornice, segnalo un caso che è risultato determinante in una procedura che, alla fine del 2023, si è conclusa con l'esercizio del potere speciale dell'opposizione all'acquisto. L'operazione riguardava l'acquisizione, ad opera di una società emiratina Petro Mat FZCO, del 100 per cento del capitale sociale della società italiana FBM Hudson Italiana S.p.A., operante nel settore strategico dell'energia, in grado di realizzare, grazie a uno specifico know-how tecnologico, prodotti potenzialmente a duplice uso. Al riguardo, la Guardia di finanza, attraverso la raccolta e l'elaborazione di elementi informativi sugli investitori, avvalendosi dei poteri di polizia economico-finanziaria, ha documentato e poi segnalato la contiguità della società emiratina a un gruppo industriale iraniano attivo nei settori dell'energia e delle materie prime.
Passo ora al secondo tema di approfondimento: le misure restrittive di congelamento di fondi e risorse economiche detenuti da soggetti designati o cosiddetti «listati» dalle Nazioni Unite e dall'Unione europea.
A partire dal mese di febbraio 2022, il Corpo della Guardia di finanza, in qualità di membro del Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF), autorità competente per l'Italia all'attuazione degli asset freezing disposti dall'Unione europea, ha avviato accertamenti nei confronti di oltre 2.400 soggetti presenti nelle liste dei provvedimenti unionali per aver contribuito a compromettere o minacciare l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina e ha eseguito atti di congelamento su fabbricati, autoveicoli, aeromobili, opere d'arte, imbarcazioni, terreni e quote societarie, per un valore di oltre 2 miliardi di euro, nei confronti di ventiquattro persone fisiche e quattro entità.Pag. 8 Fondamentale risulta, al riguardo, il contributo del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, che in virtù delle competenze assegnate dal decreto legislativo n. 109 del 2007, rappresenta il reparto deputato a svolgere, anche con il supporto delle unità territoriali: investigazioni tese ad appurare la posizione economico-patrimoniale di persone fisiche o società da designare o già inserite nella blacklist antiterrorismo; accertamenti finalizzati a verificare l'effettiva esistenza di beni o altre risorse economiche oggetto di congelamento; e approfondimenti finalizzati ad acquisire informazioni e precedenti su soggetti in via di designazione listati ovvero anche da «delistare».
Spostiamo ora il nostro angolo di osservazione sulla tematica del contrasto al riciclaggio, ambito in cui la Guardia di finanza opera quale anello di congiunzione tra il piano amministrativo preventivo e quello giudiziario repressivo.
Il Corpo della Guardia di finanza esplica la sua azione di prevenzione e contrasto innanzitutto attraverso l'approfondimento sistematico delle segnalazioni di operazioni sospette e delle comunicazioni delle Financial Intelligence Unit (FIU) (o, Unità di Informazione Finanziaria (UIF)). Appare di tutta evidenza il potenziale legame tra riciclaggio e sicurezza nazionale. L'inquinamento dell'economia con danaro sporco oggetto di ripulitura può costituire una grave minaccia, debilitando le istituzioni, indebolendo il tessuto economico, danneggiando la concorrenza e il libero mercato. Il danaro riciclato può anche essere utilizzato per finanziare attività terroristiche. Il patrimonio informativo in tema di finanziamento al terrorismo proveniente dalle segnalazioni di operazioni sospette e dalle comunicazioni delle Financial Intelligence Unit viene condiviso dalla Guardia di finanza anche in seno al «Comitato di analisi strategica antiterrorismo» (C.A.S.A.), un tavolo permanente che riunisce i rappresentanti della vigilanza, delle Forze di polizia e dei servizi di intelligence, allo scopo di valutare le informazioni relative a minacce terroristiche interne e internazionali.
In questa cornice, il II Reparto del Comando Regionale, che è il focal point per il Corpo della Guardia di finanza, rende disponibili con immediatezza a tutti i soggetti istituzionali facenti parte del C.A.S.A. i dati anagrafici dei soggetti indicati: nelle segnalazioni di operazioni sospette riconducibili al fenomeno del terrorismo e del suo finanziamento; e nelle comunicazioni spontanee trasmesse al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, per il tramite dell'UIF, dal circuito delle FIU estere, attinenti ad operazioni di trasferimento di danaro effettuate da soggetti riconducibili al fenomeno del finanziamento del terrorismo.
In tema di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, vorrei condividere alcuni risultati conseguiti nell'ultimo biennio, ovvero dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024. In questo arco temporale sono stati eseguiti 3.111 interventi, che hanno portato alla denuncia di 8.182 persone, di cui 785 tratte in arresto, e alla ricostruzione di operazioni illecite per oltre 10 miliardi di euro. Sono stati investigati 62.429 flussi finanziari sospetti, generati dagli operatori del sistema di prevenzione antiriciclaggio, di cui 604 attinenti al finanziamento del terrorismo.
La tradizionale attività di vigilanza doganale svolta dalla Guardia di finanza costituisce un ulteriore contributo alla sicurezza nazionale, non limitandosi al mero controllo delle merci in entrata e in uscita, ma estendendosi alla prevenzione e alla repressione di traffici illeciti, alla protezione della salute pubblica e anche dell'ambiente. Al riguardo, considerate le esigenze conoscitive di questa Commissione, vorrei approfondire uno specifico tema, ovverosia quello dei beni a doppio uso, cosiddetti «dual use». Nel complesso scenario geopolitico attuale, proprio la gestione di tali beni e tecnologie assume un ruolo cruciale per la sicurezza e la difesa militare. Si tratta, nel caso di specie, di prodotti intrinsecamente ambivalenti per loro natura che, pur avendo implicazioni civili fondamentali, possono essere sviati e impiegati per potenziare le capacità belliche di Stati ostili o per alimentare conflitti armati, minando la stabilità internazionale e la sicurezzaPag. 9 nazionale. La disciplina che regola il controllo dei beni a doppio uso si fonda su un sistema normativo complesso e articolato, che affonda le proprie radici tanto nell'ordinamento unionale quanto in quello nazionale, ciò a fronte della natura transnazionale della materia e della necessità di adottare azioni coordinate a livello internazionale volte a contrastare efficacemente i rischi di proliferazione e di impiego bellico di tali prodotti.
Fondamentale, in materia, è la collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, istituzione con cui nell'aprile 2023 è stato stipulato un apposito protocollo d'intesa volto a regolare gli ambiti e le modalità di cooperazione nelle aree di comune interesse operativo. Un esempio per rendere più chiaro il concetto è rappresentato da un'operazione di luglio scorso, quando il Comando Provinciale di Reggio Calabria, nell'ambito di attività di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi e svolta in collaborazione con l'Ufficio delle dogane di Gioia Tauro, ha sequestrato vari componenti per l'assemblaggio di due droni ad uso bellico. Più nel dettaglio, sono stati individuati e intercettati nello scalo portuale di Gioia Tauro sei container provenienti dalla Cina e destinati in Libia. Tali container avrebbero dovuto trasportare componenti per l'assemblaggio di generatori eolici di energia elettrica. La scansione radar e i connessi approfondimenti hanno consentito di accertare che i beni trasportati pur avendo fattezze costruttive similari a componenti di turbine eoliche, presentavano caratteristiche tali da far ritenere che gli stessi potessero essere fusoliere e ali di apparecchi idonei al volo, quali appunto droni ad uso bellico. Alla luce dei fatti constatati, allo stato del procedimento e impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito, veniva disposto il sequestro in relazione all'ipotesi di traffico internazionale di armi.
Alla tutela del made in Italy voglio dedicare uno spazio, perché esiste un forte nesso tra la sicurezza nazionale e il made in Italy. Quest'ultimo, nella sua accezione più ampia, costituisce l'espressione dell'eccellenza italiana – fra pochi giorni, peraltro, si celebrerà la Giornata nazionale del made in Italy – un vero e proprio asset economico, culturale e sociale di fondamentale e vitale importanza. Il made in Italy rappresenta un motore fondamentale dell'economia nazionale, comprendendo settori chiave come l'agroalimentare, la moda, il turismo e la manifattura, ossia il cuore pulsante del sistema economico domestico.
Non si tratta, dunque, di difendere soltanto i nostri prestigiosi marchi e la reputazione dei prodotti italiani a livello internazionale ma di proteggere know-how e tecnologie all'avanguardia, tra le più evolute al mondo. È in gioco, insomma, un patrimonio di inestimabile valore, che contribuisce in modo significativo all'identità e alla sicurezza del Paese, che favorisce l'export, che attrae investimenti esteri, che contribuisce a rafforzare la posizione dell'Italia nel contesto globale, un vero e proprio strumento di soft power, con cui viene diffusa l'immagine positiva dell'Italia nel mondo e rafforzata la sua influenza culturale e politica.
In tale contesto il contributo della Guardia di finanza è costante e di elevata intensità, come testimoniato dai risultati ottenuti nell'ultimo biennio: sono stati svolti oltre 25.000 interventi, sono state sviluppate quasi 6.000 deleghe dell'autorità giudiziaria e sono stati denunciati quasi 11.000 soggetti. Sono stati sottoposti a sequestro, a seguito di tale attività, milioni e milioni di prodotti contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy, non sicuri oppure in violazione della normativa sul diritto di autore.
Ulteriore fondamentale settore in cui la Guardia di finanza fornisce il proprio contributo è quello della sicurezza cibernetica. Il tema della cyber-sicurezza ha assunto negli anni una crescente importanza in ragione dell'esigenza di tutelare reti, sistemi informativi, sistemi informatici e comunicazioni elettroniche di soggetti pubblici e privati da minacce e attacchi in grado di compromettere o interrompere anche in parte funzioni essenziali dello Stato o servizi di pubblica utilità. In questo Pag. 10contesto, la Guardia di finanza è fortemente impegnata e interessata a fornire nel settore cyber il proprio contributo specialistico. Molte volte, infatti, gli attacchi informatici a danno di reti, sistemi e programmi possono avere potenziali riflessi di natura economica e finanziaria, vuoi per la tipologia di operatore interessato (banche, intermediari finanziari o società quotate) vuoi per le caratteristiche delle informazioni eventualmente trafugate.
Per l'attività di contrasto, il Corpo della Guardia di finanza può contare: a livello centrale, sulle potenzialità del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, unità specialistica di punta, che può intervenire soprattutto nei contesti tecnologicamente più complessi; e a livello periferico, sul supporto fornito dal personale specializzato – a seguito di specifici programmi di formazione specializzata – in investigazioni forensi. In questo scenario diventano fondamentali i rapporti di collaborazione tra la Guardia di finanza e l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e la partecipazione al Comitato di Analisi per la Sicurezza Cibernetica (C.A.S.C.), un organismo per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni criminali connessi alla minaccia cibernetica, recentemente istituito con decreto del Ministero dell'interno del 15 dicembre 2023.
Quanto ai rapporti con l'ACN, è in corso di definizione un protocollo di intesa bilaterale volto a rafforzare la collaborazione attraverso una maggiore condivisione delle informazioni, allo scopo di incrementare la capacità di intercettare eventuali minacce cibernetiche, e l'organizzazione di momenti formativi e di promozione della cultura della sicurezza cibernetica.
Strettamente connessi alla sicurezza nazionale sono anche i costanti scambi informativi intrattenuti dalla Guardia di finanza con gli organi e le autorità che compongono il sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, come disciplinato dalla legge n. 124 del 2007. Tale provvedimento normativo ha dettagliato i rapporti di collaborazione tra le Forze di polizia e le agenzie di sicurezza, prevedendo forme di cooperazione tese allo scambio di informazioni di reciproco interesse e richiedendo il necessario nulla osta dell'autorità giudiziaria competente per la condivisione di evenienze coperte dal segreto d'indagine. Nell'ambito dei suddetti rapporti di collaborazione, il Corpo della Guardia di finanza riceve annualmente il documento di pianificazione informativa, predisposto dal direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), con il quale vengono individuati gli indirizzi generali e gli obiettivi fondamentali da perseguire nel quadro della politica dell'intelligence.
Contestualmente, la Guardia di finanza, con cadenza annuale, partecipa alle agenzie di sicurezza il proprio fabbisogno informativo, condividendo i settori strategici verso i quali viene indirizzata la propria azione. Tali forme di cooperazione, in particolare alla luce del protocollo d'intesa siglato nel 2024 tra il Corpo della Guardia di finanza e il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, hanno riguardato anche l'aspetto formativo, prevedendo: la possibilità di avvalersi dell'esperienza e della professionalità di docenti tratti da entrambe le parti per l'organizzazione di attività didattiche di interesse; e la collaborazione in progetti di studio nelle materie di comune interesse, la partecipazione a programmi di ricerca nazionali e internazionali, l'organizzazione congiunta di eventi, conferenze, dibattiti e seminari.
La tutela della sicurezza del Paese è assicurata anche dall'azione della nostra componente aeronavale, che oggi si avvale di 291 ufficiali, 4.460 militari specializzati del contingente di mare e 620 militari specializzati del contingente aereo. Il legislatore, consapevole delle grandi potenzialità del dispositivo approntato dal Corpo della Guardia di finanza, con decreto legislativo n. 177 del 2016 e con successivo decreto del Ministro dell'interno del 15 agosto 2017 (cosiddetto «decreto specialità»), ha inteso individuare nella Guardia di finanza la Forza di polizia responsabile del comparto della sicurezza del mare. I nostri reparti, dunque, sono stati incaricati di assicurare, in via esclusiva, servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambiente marino.Pag. 11
Nel corso del 2024, tale specifica attribuzione ha trovato puntuale espressione nell'organizzazione e nella gestione di complessi e articolati dispositivi tattici, che hanno garantito efficacemente la sorveglianza marittima, tra l'altro, nelle località interessate dallo svolgimento degli incontri legati alla Presidenza italiana dei Paesi del G7. In aggiunta, segnalo che, coerentemente con il piano di potenziamento dei servizi di vigilanza estiva, adottato dal Ministro dell'interno con la più generale finalità di realizzare una concreta ed efficace vicinanza all'utenza del mare, rafforzando la «sicurezza percepita» nella collettività, la Guardia di finanza ha proceduto agli schieramenti periodici di mezzi navali presso località a maggiore vocazione turistica, ovvero che registrano un consistente afflusso di pubblico anche stagionale. L'attività ha riguardato ventisette località turistico-balneari, situate in quindici regioni. Evidentemente tale attività sarà riproposta nella prossima estate 2025.
In tale contesto, particolare rilievo assume l'approvazione, con delibera del 31 luglio 2023 ad opera della Presidenza del Consiglio dei ministri, del «Piano del Mare», elaborato dal Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare, contenente le linee di indirizzo della politica governativa in materia di sviluppo dei diversi settori dell'economia legati all'impiego delle risorse che il mare può offrire. Tra le progettualità annunciate nel documento e in corso di sviluppo, sotto il coordinamento del Dipartimento per le Politiche del Mare della Presidenza del Consiglio dei ministri, abbiamo fornito il nostro contributo per dare impulso a due iniziative di assoluto rilievo per la tematica della sicurezza marittima: l'istituzione della zona contigua e la regolamentazione dell'attività subacquea.
La zona contigua, com'è noto, è un istituto di diritto internazionale, previsto dall'articolo 33 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, siglata a Montego Bay, che consente l'estensione dei poteri di vigilanza dello Stato costiero sul rispetto del proprio ordinamento, di norma garantiti fino a una distanza di dodici miglia marine dalla costa, per un'ulteriore fascia, che si sviluppa per altre dodici miglia marine, fino al raggiungimento delle ventiquattro miglia marine, ma questo limitatamente ad alcune materie tassativamente previste dalla Convenzione, ossia quelle che riguardano i settori sanitario, doganale, fiscale e dell'immigrazione. È di tutta evidenza come questa opportunità si tradurrebbe in un incremento dei poteri di sorveglianza e controllo del Paese rivierasco sulle navi straniere, con la possibilità di estendere l'attività di prevenzione degli illeciti, a vantaggio della sicurezza economico-finanziaria e delle frontiere. In tal senso, la Guardia di finanza costituirebbe un efficace strumento di vigilanza avanzata, anche grazie alle dotazioni tecnologiche in possesso delle moderne piattaforme navali di cui dispone.
La seconda iniziativa riguarda la regolamentazione delle attività subacquee, settore in cui il progresso tecnologico sta evolvendo vertiginosamente. Secondo quanto previsto da una proposta normativa in itinere, che prevede anche l'istituzione di un organo di regolamentazione e supervisione, denominato «Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee», il Corpo della Guardia di finanza è chiamato a concorrere alla vigilanza per la sicurezza delle infrastrutture tramite il proprio dispositivo aeronavale ma anche con l'impiego della componente subacquea, che attualmente è in forza a cinquantacinque militari specializzati, suddivisi in sedici nuclei, distribuiti sul territorio nazionale.
La Guardia di finanza, oltre a funzioni di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, svolge in mare anche compiti di polizia economico-finanziaria, di sorveglianza delle frontiere marittime esterne nazionali e dell'Unione europea, nonché di contrasto ai traffici illeciti. Inoltre, sotto il coordinamento del Ministero dell'interno, ha la responsabilità operativa del contrasto all'immigrazione clandestina in ambiente marittimo, anche relativamente alle operazioni condotte sotto l'egida dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), il cui coordinamento in Italia è affidato alla Guardia di finanzia, che concorre, Pag. 12altresì, alle operazioni di ricerca, soccorso e tutela della vita umana in mare.
Per espletare questa variegata missione istituzionale, il comparto aeronavale è strutturato su due componenti: una componente «di proiezione», dotata di mezzi più performanti, che risponde alle esigenze di controllo delle acque del Mediterraneo e costituisce la linea di difesa avanzata, che svolge attività di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti in alto mare; e una componente «regionale», composta da reparti dislocati lungo tutta la penisola, che svolge principalmente attività di vigilanza nel mare territoriale, a difesa delle coste nazionali e delle acque interne.
È in corso un ambizioso programma di ammodernamento per potenziare l'efficacia dei mezzi anche attraverso l'acquisizione di nuove piattaforme tecnologicamente avanzate, versatili e multiruolo, dotate di sistema di missione e di combattimento sempre più performanti. Ci siamo dotati, inoltre, di unità navali a propulsione ibrida, per garantire lo svolgimento dei servizi di istituto in contesti caratterizzati da un fragile ecosistema marino, nonché di mezzi aerei di ultima generazione, capaci di monitorare obiettivi a grandi altezze e senza essere rilevati, identificando dettagli come targa e nome di imbarcazioni, sia di giorno che di notte.
L'operatività del comparto aeronavale beneficia anche di ulteriori supporti tecnologici, che incrementano l'efficacia del dispositivo, tra cui segnalo: la rete di sensori radar di sorveglianza costiera, costituita da diciassette postazioni, dislocate nelle località maggiormente esposte ai flussi dei traffici illeciti; e lo sviluppo di moduli di intelligenza artificiale, allo stato in fase di sperimentazione, che consentiranno di sfruttare dedicati algoritmi di machine learning e funzioni di business intelligence, così da fornire un ausilio agli operatori di sala operativa nell'interpretazione dello scenario marittimo e un supporto alle decisioni, a beneficio dei vari livelli di responsabilità deputati a impiegare gli assetti.
Da ultimo, evidenzio che la Guardia di finanza si è dotata di sistemi a pilotaggio remoto (cosiddetti «droni aerei») così da ampliare le potenzialità di pattugliamento aereo-marittimo, nonché di individuazione e riconoscimento degli obiettivi di superficie nelle aree di mare di maggiore sensibilità istituzionale. L'impiego di questa nuova tipologia di velivoli per finalità di polizia costituirà una unicità nel panorama istituzionale italiano, ciò grazie anche all'intesa stipulata nel mese di gennaio scorso con l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC), volta a disciplinare le regole tecniche di utilizzo dei droni e gli scenari operativi di riferimento nel più ampio contesto delle attività di tutela della sicurezza del mare e di polizia economico-finanziaria.
La Guardia di finanza partecipa anche a missioni internazionali presso Stati geograficamente vicini. Lo scopo è quello di accrescere, favorendo forme di capacity building a beneficio delle istituzioni locali, il dispositivo di prevenzione dei traffici illeciti che potrebbero interessare anche il nostro Paese. Impieghiamo nostri contingenti in Albania, Libia e Montenegro, e si sta, altresì, fornendo supporto alle autorità della Tunisia allo scopo di rafforzare il controllo delle locali frontiere.
In territorio albanese è presente un nucleo di frontiera marittima, con sede a Durazzo, ove operano ventiquattro militari, di cui due ufficiali, con lo scopo di fornire consulenza, assistenza e addestramento alle locali Forze di polizia, rafforzando la cooperazione bilaterale nella lotta alla criminalità organizzata e alla produzione e al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per potenziare le capacità nella gestione delle frontiere, dell'immigrazione e delle operazioni di ricerca e soccorso, lo scorso 10 febbraio sono state cedute alla locale Polizia Kufitare (polizia di frontiera albanese), per il tramite del Ministero dell'interno, due vedette costiere della classe V 2000 in fase di dismissione, sebbene ancora in linea, del quadro del naviglio della Guardia di finanza. Il Corpo della Guardia di finanza vi schiera, altresì, cinque vedette costiere e dal 2012, nel periodo maggio-ottobre di ogni anno, effettua la cosiddetta «campagna sorvoli», impiegando un aeromobile dotato di apparecchiature per il Pag. 13telerilevamento di piantagioni illegali di marijuana. Grazie a tale attività, nel corso del 2024 la polizia albanese ha identificato, eradicato e distrutto, presso circa 600 siti, oltre 100 mila piante di cannabis.
La missione del Corpo della Guardia di finanza in Libia vede impiegata un'aliquota di ventiquattro militari specializzati del comparto aeronavale, con compiti di supporto tecnico-logistico, a favore della flotta navale in dotazione alle locali istituzioni preposte al controllo dei confini marittimi per il contrasto ai traffici illeciti e il contenimento dei flussi migratori irregolari che originano da quell'area e per la salvaguardia della vita umana in mare.
Dal 2019 siamo impegnati, altresì, in Montenegro nell'ambito di un «memorandum d'intesa» tra il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno italiano e la Direzione della polizia montenegrina. In forza di tale atto bilaterale, sono state trasferite alla locale polizia di frontiera due unità navali classe vedetta costiera, di cui i nostri militari assicurano il mantenimento in efficienza attraverso un quotidiano supporto logistico.
Infine, l'assistenza della Guardia di finanza alla Tunisia è finalizzata a fornire supporto tecnico alle locali autorità per il ripristino in efficienza del naviglio in dotazione. Da febbraio 2025 è stata avviata una missione, per un periodo di tre mesi, con la presenza nel Paese di un contingente del Corpo della Guardia di finanza, costituito da ventidue militari, che, stanziamenti di bilancio permettendo, contiamo di rendere definitivo.
Da ultimo, la Guardia di finanza svolge un fondamentale ruolo di supporto al Servizio nazionale della protezione civile nella gestione delle emergenze che colpiscono il territorio nazionale e internazionale, garantendo un intervento tempestivo, efficace e strutturato a supporto delle popolazioni in difficoltà. In stretta collaborazione con il Dipartimento della protezione civile e le altre istituzioni coinvolte, il Corpo della Guardia di finanza opera come struttura operativa di protezione civile per mitigare gli effetti delle calamità naturali e situazioni di emergenza. L'impiego di personale altamente specializzato, tra cui unità cinofile, sommozzatori, equipaggi di unità aeree e navali e militari specializzati del soccorso alpino, consente di effettuare interventi mirati ed efficienti, garantendo la salvaguardia della vita umana, la distribuzione dei beni di prima necessità e la sicurezza nei contesti più critici. Ciò è accaduto, ad esempio, il 4 ottobre scorso, quando la città di Valona, in Albania, è stata colpita da un violento temporale che ha causato esondazioni e frane. Su richiesta delle autorità locali, il Corpo ha fornito supporto alle operazioni di soccorso con l'impiego di sedici militari, mezzi terrestri e unità navali (quelli presenti in Albania).
Un impegno altrettanto significativo è stato profuso tra il 28 giugno e il 4 luglio 2024, quando le regioni Piemonte e Valle d'Aosta sono state investite da piogge torrenziali che hanno provocato esondazioni e frane.
La Guardia di finanza, in coordinamento con le altre organizzazioni del soccorso, ha impiegato complessivamente 800 militari, 396 pattuglie, 105 unità antiterrorismo e pronto impiego e 56 militari del Soccorso Alpino. Oltre all'attività di soccorso in situazioni di emergenza, la Guardia di finanza estende il proprio impegno anche in ambiti strategici finalizzati alla ricerca scientifica. Questa capacità di operare in scenari complessi si manifesta anche nel sostegno che il Corpo fornisce alle attività del Consiglio Nazionale delle Ricerche in ambiente artico.
Presso il villaggio di Ny-Ålesund, nell'arcipelago delle isole Svalbard in Norvegia, opera dal 1997 una stazione di ricerca italiana multidisciplinare gestita dall'Istituto di Scienze Polari che coordina progetti nazionali e internazionali per la tutela ambientale del pianeta.
Dal 2023, la Guardia di finanza impiega presso la base artica militari specializzati del Soccorso Alpino per garantire la sicurezza dei ricercatori impegnati nelle attività scientifiche nei territori glaciali e periglaciali e organizza, in Italia e all'estero, corsi di formazione per gli operatori civili finalizzati all'acquisizione di tecniche e movimentazione in territori impervi e ostili.Pag. 14
Mi accingo a concludere.
Il profilo di maggiore interesse, a mio avviso, ai fini delle esigenze conoscitive di questa Commissione è la correlazione indissolubile tra la sicurezza economico-finanziaria e la sicurezza nazionale. Sin dalla premessa ho enunciato tale legame sviluppandolo nel corso dell'esposizione anche grazie a specifici focus di approfondimento.
La sicurezza non può essere intesa come mera protezione dei confini territoriali o difesa da minacce militari, configurandosi, invece, come un sistema complesso e interconnesso in cui la sicurezza economica e finanziaria riveste un ruolo cruciale. La stabilità e la prosperità economica di un Paese costituiscono, infatti, il fondamento per la sua resilienza, per la sua stessa coesione sociale, per la sua capacità di agire autonomamente e autorevolmente sulla scena internazionale. La solidità delle finanze pubbliche rappresenta un elemento essenziale per garantire la stabilità macroeconomica, preservando la capacità di assorbire gli shock esterni come crisi finanziarie globali in atto in questi giorni, fluttuazioni dei prezzi delle materie prime o eventi geopolitici destabilizzanti. Una robusta economia nazionale fondata sulla legalità e sulla leale concorrenza consente allo Stato di preservare la propria capacità di investimento e la propria capacità a lungo termine, disponendo delle risorse necessarie per alimentare settori strategici, oggi più che mai strategici, quali la difesa, la ricerca e lo sviluppo, l'energia e le infrastrutture.
È proprio in questo scenario che si colloca l'azione della Guardia di finanza. Anche nel 2025, con il contributo di tutti, proseguiremo nello strutturato percorso di valorizzazione delle risorse umane di costante aggiornamento delle professionalità e di razionale impiego della tecnologia per assicurare un effettivo presidio di legalità alle libertà economiche e ai bilanci pubblici, presupposto di ogni forma di sviluppo e prosperità e in ultima analisi della sicurezza della nazione.
Grazie per l'attenzione. Spero di essere stato esaustivo.
PRESIDENTE. Assolutamente sì. Grazie a lei, comandante.
Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
PINO BICCHIELLI. Grazie, presidente.
Generale, prima di tutto la ringrazio per la relazione precisa, puntuale e molto utile al nostro lavoro. La ringrazio, inoltre, per il lavoro che la Guardia di finanza fa a sicurezza del nostro Paese.
Le chiedo se può illustrarci le modalità con cui la Guardia di finanza supporta la Presidenza del Consiglio nelle attività a tutela degli asset strategici del Paese.
PAOLA MARIA CHIESA. Grazie, signor generale, per la relazione precisa e puntuale. Proprio questa mattina ero da voi al Comando Generale e ho avuto modo di visitare il Sacrario Museo storico, quindi, doppiamente grazie. Grazie per tutte le attività che, come Guardia di finanza, portate avanti, ma grazie anche per la custodia del nostro patrimonio storico.
In merito al riciclaggio, quali sono i compiti specifici della Guardia di finanza nell'AMLA (Authority for Anti-Money Laundering and Countering the Financing of Terrorism)?
ANASTASIO CARRÀ. Signor generale, la ringrazio per la sua presenza e per la sua esaustiva relazione, nonché per l'eccellente lavoro che la Guardia di finanza svolge nella quotidianità a tutela della legalità economica e della sicurezza del Paese.
Desidero chiederle qual è l'azione che sviluppa la Guardia di finanza a tutela del made in Italy. Grazie.
ROBERTO BAGNASCO. Non posso fare altro che collegarmi a quanto detto dai miei colleghi, ringraziando il generale per la attenta e puntuale relazione, ma anche per quanto viene svolto, ogni giorno, da lei e da i suoi uomini sul nostro territorio. Nel corso dell'audizione ha illustrato brevemente il compito della Guardia di finanza nelle missioni internazionali, che sono chiaramentePag. 15 sempre di più, purtroppo, all'ordine del giorno.
Può fornirci qualche elemento di dettaglio circa il ruolo della Guardia di finanza nel contrasto all'immigrazione clandestina, che è uno dei temi del quale ci interessiamo maggiormente?
PRESIDENTE. Non essendovi altre richieste di intervento, do la parola al generale De Gennaro per la replica.
ANDREA DE GENNARO, Comandante generale della Guardia di Finanza. Grazie mille.
Rispondo brevemente, perché capisco che la Commissione ha impegni incipienti. Poi, eventualmente, se è necessario, possiamo inviare anche una risposta scritta.
Le misure di golden power ci riguardano in quanto i rappresentanti della Guardia di finanza sono partecipanti al cosiddetto «gruppo di coordinamento», che è il gruppo di lavoro che riceve le segnalazioni di possibili pregiudizi per la sicurezza nazionale, intesa nella sua accezione più ampia con riferimento ad imprese straniere, e, quindi, fornisce la sua competenza e il suo apporto nella gestione dell'istruttoria relativa alla eventualità di porre, da parte della Presidenza del Consiglio, prescrizioni rispetto all'operazione di acquisizione di imprese italiane, ovvero, addirittura, il veto e l'impossibilità di effettuare l'operazione.
Nell'esempio che ho citato durante la relazione, con riferimento all'individuazione di soggetti iraniani dietro quella società emiratina che voleva comprare un'azienda italiana, è stato addirittura posto il veto dalla Presidenza del Consiglio. Quindi, è una attività di collaborazione nell'istruttoria che viene svolta dai reparti che vengono via via interessati attraverso il II Reparto del Comando Generale, in cui un rappresentante siede nel gruppo di coordinamento del golden power.
La seconda domanda era in relazione ad AMLA. AMLA è, come a tutti voi noto, l'istituzione europea (di recentissima istituzione) per la gestione e il coordinamento delle attività di prevenzione antiriciclaggio.
La Guardia di finanza, in quanto facente parte del sistema di prevenzione e antiriciclaggio nazionale, fa parte, anche in prospettiva, di AMLA. Proprio ieri abbiamo incontrato, al Comando Generale, la presidente dell'Agenzia, che era – adesso è diventata presidente dell'Agenzia – dirigente della Banca d'Italia. È una persona di altissima professionalità con la quale abbiamo già impostato un percorso di possibile collaborazione a livello nazionale. Ora si vanno definendo le posizioni all'interno della struttura che man mano avrà un contingente sempre maggiore di addetti a tutti i livelli. In questo ambito abbiamo già ipotizzato con la direttrice una partecipazione di nostri rappresentanti alle attività concorsuali. Poi, evidentemente, la Commissione europea ha per questa Agenzia, come per tutte le altre, una procedura concorsuale alla quale nessuno può sottrarsi. Contiamo di avere risorse qualificate che possano essere inserite nella struttura operativa di AMLA.
Per quanto riguarda – e chiudo – il riflesso nazionale, ci sarà una cooperazione che è stata stabilita dai regolamenti comunitari e che sarà posta a livello nazionale dalla Guardia di finanza insieme a tutte le altre autorità di vigilanza che fanno parte del sistema di contrasto preventivo al riciclaggio.
Con riferimento al made in Italy, come dicevo, la nostra è un'attività ad ampio spettro, che viene sviluppata operativamente in più ambiti. Quello di più diretta e immediata percezione è l'ambito doganale, l'attività svolta, insieme all'Agenzia delle dogane e dei monopoli, nei porti e negli aeroporti. Ormai le frontiere terrestri non ci sono, c'è solo quella con la Svizzera, ma è molto poco significativa, soprattutto per questo tipo di attività. Viene svolta in ambito interno con una serie di investigazioni che prendono spunto dall'attività informativa, da input che arrivano direttamente ai reparti o, attraverso il II Reparto del Comando Generale, alle singole unità operative.
L'attività investigativa viene svolta in conseguenza delle analisi di rischio che vengono effettuate dalla componente speciale, in particolare dal Nucleo Speciale Beni e Servizi e quindi poi, come in qualunque Pag. 16altro tipo di attività operativa, lo sviluppo di tutti questi input porta alla definizione di investigazioni e risultati operativi.
È molto importante anche la collaborazione internazionale con lo scambio informativo con numerosi organi di Polizia e doganali di altri Paesi.
Tra i vari Paesi nei quali abbiamo – sono venticinque complessivamente, ma grazie a una recente modifica normativa li stiamo portando a trenta – un rappresentante presso l'ambasciata, ci sono anche la Cina e l'India che, come noto, sono Paesi che mandano abbastanza materiale per questo lavoro.
Chiudo con la parte aeronavale e dell'immigrazione clandestina. Mi riferisco prevalentemente all'attività del comparto aeronavale. Lì noi, come dicevo, abbiamo un assetto aeronavale. Questo è un dispositivo che in alto mare è molto integrato sia con gli assetti di Frontex, sia con gli assetti della Marina militare – che, come noto, svolge in alto mare anche funzioni di Polizia in acque internazionali –, sia con gli assetti poi degli Stati rivieraschi con i quali abbiamo una discreta collaborazione, pur nella limitatezza delle loro potenzialità operative. Il tutto soprattutto con una intersecazione di attività con la componente aerea del corpo.
Le attività svolte sono sotto gli occhi di tutti, sono ben note e spesso si tramutano in attività di soccorso, perché possono esserci delle condizioni che le rendono necessarie. In questi casi, come è noto, la responsabilità dell'attività di soccorso passa in capo alla Capitaneria di Porto – Guardia costiera.
Mi fermerei perché vedo che il presidente rappresenta, giustamente, delle esigenze di tempo.
Invierò, poi, una maggiore specificazione delle risposte.
PRESIDENTE. Non essendovi altre richieste di intervento, ringrazio il Comandante generale per questa opportunità e i colleghi intervenuti.
Dichiaro, quindi, conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 13.10.