CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 4 agosto 2025
542.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 9

SEDE REFERENTE

  Lunedì 4 agosto 2025. — Presidenza del presidente Giovanni Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 10.05.

DL 95/2025: Disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali.
C. 2551 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 1° agosto 2025.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, fa presente che la Commissione prosegue l'esame, in sede referente, del disegno di legge C. 2551, approvato dal Senato della Repubblica.
  Comunica, al riguardo, che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I, II, VI, VII, VIII, IX, XI, XII, XIII e XIV, nonché del Comitato per la legislazione, che sono in distribuzione, mentre la X Commissione e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno comunicato per le vie brevi che non esprimeranno il parere di competenza.
  Avverte che, con riferimento al provvedimento in esame, sono state presentate 245 proposte emendative (vedi allegato 1).
  In proposito, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera.
  Evidenzia, al riguardo, che tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano affatto estranei all'oggetto del provvedimento.
  Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggettiPag. 10 e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo.
  Con riferimento al provvedimento in esame segnala che nelle premesse del decreto si fa riferimento alla straordinaria necessità e urgenza di prevedere misure urgenti finalizzate al potenziamento e rifinanziamento di investimenti infrastrutturali, anche in materia di protezione civile regionale, nonché di stabilire misure urgenti in materia di assistenza sociale e cura e alla straordinaria necessità e urgenza di prevedere misure urgenti in favore delle imprese e delle attività economiche, nonché in materia di enti territoriali.
  In considerazione, pertanto, della latitudine delle materie oggetto delle disposizioni del provvedimento, anche alla luce delle modifiche apportate nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, comunica che sono state considerate inammissibili le seguenti proposte emendative:

   Ubaldo Pagano 1.4, che modifica la disciplina dei contenuti della relazione semestrale che la Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza è tenuta a trasmettere alle Camere in ordine allo stato di attuazione del medesimo Piano;

   Sportiello 1.5, che sopprime l'articolo 44-quinquies del decreto-legge n. 19 del 2024, ai sensi del quale nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR le Regioni possono avvalersi, nell'organizzazione dei servizi consultoriali, del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità;

   D'Orso 2.6, limitatamente al comma 2-quinquies, che reca disposizioni in materia di esecuzione della pena presso le case di comunità di reinserimento sociale;

   Alfonso Colucci 2.12, che modifica l'elenco delle attività di prevenzione non strutturale di protezione civile contenuto nel codice della protezione civile;

   Ubaldo Pagano 2.23, che prevede l'adozione di una modulistica standardizzata ai fini dei diversi adempimenti previsti dal codice dei contratti pubblici;

   Ubaldo Pagano 2.24, che reca modifiche al codice dei contratti pubblici in materia di affidamento diretto e affidamento mediante procedura negoziata dei contratti pubblici;

   Traversi 3.9, che reca disposizioni in materia di caratteristiche funzionali delle strade;

   Sportiello 5.7, limitatamente al secondo, terzo, quarto periodo e quinto periodo, che vietano l'accesso alle strutture del Servizio sanitario nazionale agli enti del Terzo settore ovvero a soggetti del volontariato e del privato sociale che tentino di impedire l'esercizio del diritto all'interruzione volontaria di gravidanza e all'autodeterminazione, vietano l'avvicinamento da parte dei medesimi soggetti delle persone che si rechino presso le medesime strutture e sopprimono l'articolo 44-quinquies del decreto-legge n. 19 del 2024, ai sensi del quale nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR le Regioni possono avvalersi, nell'organizzazione dei servizi consultoriali, del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità;

   Carotenuto 14.4, che modifica il Codice della strada al fine di consentire la sosta con motore acceso allo scopo di mantenere in funzione l'impianto di condizionamento d'aria nel veicolo stesso, nei casi in cui tale comportamento sia finalizzato a contenere i rischi derivanti da stress termico nonché a tutelare la salute dei lavoratori soggetti a permanenza prolungata all'interno degli abitacoli;

   Boschi 14.02, che modifica la disciplina delle procedure relative alle locazioni per finalità turistiche;

   gli identici emendamenti Gadda 15.19 e Forattini 15.20, che disciplinano la trattazione delle richieste di connessione alla rete di distribuzione elettrica relative a Pag. 11impianti fotovoltaici finanziati mediante specifiche misure del PNRR;

   L'Abbate 15.07, che disciplina il rilascio di certificati blu per il risparmio e il riuso dell'acqua nei settori produttivo e agricolo;

   Boschi 17.02, che prevede, per gli anni 2025 e 2026, il dimezzamento per le imprese dei termini relativi a certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi e l'applicazione, con specifiche esclusioni, dell'istituto del silenzio assenso;

   Boschi 18.01, che reca un'articolata disciplina del tirocinio curricolare per l'orientamento e la formazione dei giovani;

   Boschi 18.02, che prevede il divieto per i datori di lavoro pubblici e privati di stipulare accordi di tirocinio non curricolare;

   Del Barba 19.3, che reca disposizioni di interpretazione autentica in materia di procedure per l'affidamento o il rinnovo di concessioni demaniali marittime.

  Ricorda, infine, che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso mercoledì 30 luglio, alle ore 12 verrà in ogni caso posto in votazione il conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea, dovendosi conseguentemente intendere respinte eventuali proposte emendative considerate ammissibili non poste in votazione.
  Dà, quindi, la parola al relatore per l'espressione del proprio parere sulle proposte emendative presentate.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), relatore, formula un invito al ritiro delle proposte emendative presentate, altrimenti esprimendo, sulle stesse, un parere contrario.

  Il sottosegretario Federico FRENI concorda con il parere espresso dal relatore sul complesso delle proposte emendative presentate.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo sul complesso delle proposte emendative presentate, reputa, in primo luogo, che l'esame del provvedimento in discussione costituisca l'ennesimo esempio di una prassi legislativa che mortifica le funzioni e le attività del Parlamento nel suo complesso e, nel caso specifico, quelle svolte dalla Camera dei deputati, che non potrà esprimersi rispetto al merito del decreto approvato dal Senato della Repubblica.
  Evidenzia, in particolare, che la situazione di svilimento del ruolo del Parlamento nel processo legislativo emerge, ancor di più, alla luce dell'importanza e dell'ampiezza delle tematiche affrontate dal provvedimento in esame, nonché dell'entità delle risorse finanziarie dallo stesso movimentate.
  Nel sottolineare, inoltre, come la circostanza che il termine per la conversione del decreto-legge in esame, ossia il 30 agosto 2025, non sia di prossima scadenza, avrebbe potuto consentire un esame più approfondito del provvedimento presso questo ramo del Parlamento, rileva come, tuttavia, la durata più breve dell'esame presso il Senato della Repubblica, rispetto alla media riscontrata nella prassi dell'esame parlamentare in prima lettura dei decreti-legge, sia da ricondursi, a suo parere, soltanto all'approssimarsi del periodo di sospensione estiva dei lavori parlamentari.
  Guardando ai contenuti del decreto-legge in esame, nel sottolineare come si tratti, di fatto, un decreto omnibus, considerata l'ampiezza e l'eterogeneità delle materie in esso trattate, rileva come il provvedimento rechi, in sostanza, una manovra di assestamento, che affronta contemporaneamente in modo disordinato una congerie di oggetti, molti dei quali, peraltro, già trattati nel corso della più recente sessione di bilancio. A tale proposito, evidenzia come la necessità, emersa in occasione dell'adozione del decreto-legge in esame, di intervenire nuovamente sulla disciplina di questioni disciplinate solo qualche mese fa testimoni in modo evidente come il Governo sia stato chiamato a porre rimedio Pag. 12ad alcuni errori compiuti in sede di approvazione del bilancio di previsione per l'anno in corso.
  Rileva, altresì, la circostanza che, durante l'esame del decreto-legge presso il Senato della Repubblica, il Comitato per la legislazione abbia rilevato come il provvedimento in esame non rispondesse, già nel suo testo iniziale, a criteri di chiarezza, sottolineando che, con specifico riferimento ai profili di copertura finanziaria, la relazione tecnica allegata al decreto abbia un carattere meramente descrittivo. Entrambi i fattori, a suo giudizio, incidono negativamente sulla stessa possibilità, per i parlamentari, di comprendere appieno tanto l'effettiva portata normativa delle disposizioni che compongono il provvedimento medesimo quanto il rispettivo impatto finanziario.
  Ritiene, inoltre, che il decreto-legge in esame sia chiaramente ascrivibile, per le sue caratteristiche, a quelle fattispecie di provvedimenti d'urgenza eterogenei a più riprese stigmatizzate dalla giurisprudenza della Corte costituzionale come un vero e proprio abuso istituzionale, che contribuisce a rendere opache le dinamiche legislative e le stesse finalità ultime cui è rivolto l'esercizio del potere normativo da parte del Governo e della maggioranza. Nel ricordare, a tale ultimo proposito, come l'esercizio del potere dovrebbe essere funzionale alla risoluzione dei problemi di interesse generale del Paese, osserva che l'attuale Governo e la maggioranza parlamentare che lo sostiene sembrano piuttosto animati dall'intento di costituire e tutelare, anche mediante il ricorso a forzature procedurali, sacche di potere riconducibili a potentati nazionali e locali.
  Stigmatizzando la proliferazione della decretazione d'urgenza cui si è assistito nel corso dell'attuale legislatura, sottolinea come il gruppo del Partito Democratico, sia, con più forza, presso il Senato della Repubblica – ove è stato compiuto l'unico esame sostanziale del provvedimento – sia presso la Camera dei deputati, si sia impegnato a dare voce, in sede di elaborazione delle proprie proposte emendative, a una serie di problemi che emergono nel Paese e che necessitano di risposte immediate.
  Con riferimento alle proposte emendative presentate, segnala in via preliminare il fatto che alcune proposte emendative di contenuto identico o analogo a proposte emendative presentate presso il Senato siano state dichiarate inammissibili, a differenza di quanto avvenuto presso l'altro ramo del Parlamento. A suo avviso, questa difformità del metro di giudizio seguito nei due rami del Parlamento, che appare sintomatica di una schizofrenia interpretativa in sede di valutazione dell'ammissibilità delle proposte emendative presentate, su traduce in una irragionevole disparità di trattamento di fattispecie identiche o simili, dando luogo ad asimmetrie che minano la stessa natura paritaria del sistema bicamerale italiano.
  Passando a una sintetica illustrazione dei principali contenuti delle proposte emendative presentate dal proprio gruppo, rileva come l'ISTAT, nei suoi dati sull'evoluzione del mondo del lavoro recentemente pubblicati, pur segnalando un'occupazione in crescita, abbia sottolineato come tale tendenza sia da ricondursi, principalmente, alla diffusione di forme di lavoro precario. Nell'evidenziare come ciò si traduca in un forte ridimensionamento del potere d'acquisto, che, a suo avviso, rappresenta la fisiologica conseguenza della precarizzazione del lavoro, sottolinea come molte delle proposte emendative presentate dal proprio gruppo perseguano l'obiettivo di affrontare alcune questioni politicamente sensibili attinenti a queste tematica le quali dovrebbero costituire l'esoscheletro di una futura proposta organica di governo del Paese. Tra queste menziona, a titolo di esempio, la proposta emendativa relativa all'introduzione di un salario minimo legale, volta a configurare un quadro legislativo minimo di riferimento idoneo a riequilibrare i rapporti di forza all'interno della contrattazione collettiva, senza sacrificare il ruolo di quest'ultima.
  Evidenzia come, al contrario, la linea di indirizzo politico della maggioranza di governo sia quella di continuare ad alimentare gli istituti del lavoro precario, che, Pag. 13peraltro, non appaiono in grado di fornire slancio ai consumi delle famiglie.
  Rimarcando la circostanza che, attualmente, il carico fiscale pesa, prevalentemente, su lavoratori e pensionati, evidenzia la circostanza che il gettito derivante dall'IRPEF è maggiore di quello derivante dall'IVA, che è invece in netto calo, il che conferma, a suo avviso, la congiuntura segnata da una flessione dei consumi e della produzione, che, invece, dovrebbero costituire, in linea astratta, le stelle polari di una piattaforma politica di una coalizione di centrodestra.
  Registra, su un diverso piano, una scarsa consapevolezza, da parte della maggioranza e del Governo, in ordine alle implicazioni sistemiche che sono destinate a prodursi sul sistema economico nazionale in conseguenza dagli accordi recentemente siglati tra l'Unione europea e gli Stati Uniti in materia di dazi.
  Al riguardo, evidenzia come il provvedimento in esame avrebbe potuto costituire una prima occasione per lanciare un segnale importante – che, invece, non è stato trasmesso – proprio a quei settori economici e merceologici che, con ogni probabilità, saranno maggiormente colpiti dai dazi introdotti dagli Stati Uniti.
  Rileva, a tale proposito, che in realtà i dazi effettivamente sofferti dalle imprese avranno una incidenza ben maggiore del dato del 15 per cento nominale, finendo per essere prossimi al 30 per cento. Ritiene, infatti, che si debba considerare l'effetto combinato che sull'operare dei dazi nominali avrà la svalutazione del cambio tra dollaro ed euro di circa il 15 per cento, che darà luogo a un costo reale delle tariffe finali pari, appunto, a circa il 30 per cento.
  Nel sottolineare, inoltre, come alcuni settori merceologici rischiano di essere colpiti più di altri da questa nuova tassazione, cita, a titolo esemplificativo, le aziende vinicole – settore particolarmente florido nelle regioni del Meridione d'Italia e che ha sempre goduto di un ampio export proprio verso gli Stati Uniti d'America – e ricorda come le relative rappresentanze di settore siano state convocate in data odierna dal Governo per un incontro volto ad aprire un tavolo di confronto sulle conseguenze dell'introduzione dei dazi.
  Nel rilevare, dunque, come queste tematiche non siano state minimamente affrontate all'interno del decreto-legge in esame, ribadisce come le proposte emendative provenienti dal gruppo del Partito Democratico siano volte a portare all'attenzione del Governo e della maggioranza le richiamate problematiche, anche al fine di tentare di scrivere una nuova pagina, orientata a un maggiore dialogo e a un più fruttuoso confronto tra maggioranza e opposizione.
  Rappresenta, a tal riguardo, che ove si dovesse assistere, invece, a una persistente chiusura, da parte della maggioranza e del Governo, a questo invito al dialogo e al confronto, ciò non potrà che riverberarsi negativamente non solo sulla qualità dei lavori parlamentari, ma sul Paese nel suo complesso.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire sul complesso degli emendamenti, avverte che si passerà alle votazioni delle proposte emendative ammissibili.

  Devis DORI (AVS), intervenendo sull'emendamento Grimaldi 1.1, di cui è cofirmatario, ne illustra il contenuto, rappresentando che lo stesso prevede il differimento, dal 31 dicembre 2025 al 30 giugno 2026, del termine, di cui all'articolo 12, commi 5-bis e 5-ter del decreto-legge n. 19 del 2024, introdotti dall'articolo 1, comma 1, del decreto-legge in esame, entro il quale devono essere stati aggiudicati gli appalti per l'esecuzione dei lavori per gli interventi non più finanziati a valere sulle risorse PNRR, affinché possa estendersi anche a tali interventi l'utilizzo delle risorse del Fondo per l'avvio di opere indifferibili.
  Rileva, al riguardo, che l'emendamento in discussione è il frutto di una richiesta avanzata, in particolare, da parte della CGIL, finalizzata a garantire, tramite la citata proroga, tempi adeguati all'esecuzione dei lavori già appaltati.

  La Commissione respinge l'emendamento Grimaldi 1.1.

Pag. 14

  Devis DORI (AVS), intervenendo sull'emendamento Grimaldi 1.2, di cui è cofirmatario, rappresenta che lo stesso recepisce le proposte formulate da CGIL e UIL, evidenziando, in particolare, che il medesimo intende introdurre un comma aggiuntivo all'articolo 1 del decreto-legge n. 19 del 2024, volto a richiedere criteri di trasparenza nell'assegnazione delle risorse del Fondo per l'avvio di opere indifferibili di cui all'articolo 26, comma 7, primo periodo, del decreto-legge n. 50 del 2022, assicurando, altresì, forme di consultazione con le parti sociali e con le rappresentanza sindacali maggiormente rappresentative, al fine di garantire equità e trasparenza, nonché un dialogo con le istituzioni, al fine di evitare, in tal modo, rallentamenti nell'esecuzione delle opere.

  La Commissione respinge l'emendamento Grimaldi 1.2.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 1.3, di cui è cofirmataria, ne illustra il contenuto, rappresentando che esso prevede che anche le stazioni appaltanti che abbiano avuto accesso al Fondo per l'avvio delle opere indifferibili di cui all'articolo 26, comma 7, primo periodo, del decreto-legge n. 50 del 2022, possano accedere al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, qualora le risorse del Fondo per l'avvio delle opere indifferibili non siano sufficienti a coprire i maggiori costi dei materiali. Sottolinea come questa proposta si muova nel solco di analoghe proposte presentate nel tempo dal proprio gruppo al fine di affrontare le criticità derivanti dall'aumento dei costi dei materiali.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1.3.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Ubaldo Pagano 1.6, di cui è cofirmataria, e Grimaldi 1.7, rappresenta, in particolare, che i medesimi intendono prevedere che per i contratti che abbiano avuto accesso al Fondo per l'avvio delle opere indifferibili gli stati di avanzamento dei lavori afferenti alle lavorazioni eseguite o contabilizzate sotto la responsabilità del direttore dei lavori siano adottati applicando, in aumento o in diminuzione, i preziari aggiornati annualmente ai sensi di quanto previsto dal codice dei contratti pubblici, al fine, in particolare, di fronteggiare situazioni in cui emergano costi non adeguati alle opere oggetto di realizzazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Ubaldo Pagano 1.6 e Grimaldi 1.7, nonché gli emendamenti Carmina 2.1, Morfino 2.2 e Carmina 2.3.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento 2.4, di cui è primo firmatario, evidenzia come l'obiettivo di tale proposta emendativa sia quello di dare risposte adeguate al problema dell'edilizia carceraria in Italia.
  Fa presente che da parte della maggioranza e del Governo sono stati prospettati, in diverse occasioni, piani aventi ad oggetto la realizzazione di nuove strutture di detenzione, senza, tuttavia, prevedere, in concreto, strumenti attuativi per realizzare tali obiettivi, provvedendo allo stanziamento delle necessarie risorse finanziarie.
  Sottolinea le rilevanti criticità che sono state portate all'attenzione dell'opinione pubblica, sia da parte di diverse forze politiche, sia da parte delle realtà associative che operano nelle strutture carcerarie, sul tema delle condizioni che affliggono la popolazione detenuta in Italia. Segnala come, a fronte di una realtà drammatica evidente, la politica abbia spesso preferito prospettare soluzioni normative, quali l'adozione di provvedimenti di concessione di indulto o la previsione di modalità per scontare la pena con misure alternative, piuttosto che investire per una risoluzione organica di tale annosa questione.
  Ritiene, al riguardo, che, nell'affrontare tale problema, non si presti la dovuta attenzione alla necessità di garantire, anche per chi è detenuto, la fruizione del complesso dei diritti civili e sociali di cui i detenuti rimangono pienamente titolari, pur Pag. 15con le limitazioni imposte dalle condizioni di vita all'interno di un istituto penitenziario.
  Auspica, in conclusione, che, su un tema di tale portata si possa registrare una sensibilità condivisa da parte delle diverse forze politiche presenti in Parlamento, sottolineando, tuttavia, come la difficoltà di reperire risorse su una questione che pure dovrebbe riscontrare un'attenzione trasversale rappresenti una spia delle incerte prospettive legate all'individuazione, nei prossimi mesi, di strumenti adeguati per intervenire su temi più complessi che saranno all'ordine del giorno del Governo, con riferimento, in particolare, al tema del sostegno al tessuto socio-economico del Paese all'indomani dell'introduzione dei dazi che colpiranno i beni destinati all'esportazione verso gli Stati Uniti.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 2.4.

  Devis DORI (AVS), intervenendo sull'emendamento Grimaldi 2.5, di cui è cofirmatario, sottolinea come la suddetta proposta emendativa intenda destinare le risorse stanziate ai sensi dell'articolo 2 del provvedimento in esame non alla realizzazione di nuove strutture carcerarie, come attualmente previsto dalla medesima disposizione, bensì alla ristrutturazione degli istituti penitenziari esistenti.
  Fa presente, infatti, che, a fronte di una linea politica, portata avanti dalla maggioranza e dal Governo, tutta incentrata sull'inasprimento della legislazione penale, all'insegna dell'incremento delle fattispecie incriminatrici e delle pene e dell'inevitabile conseguente aumento della popolazione carceraria, la ratio sottesa alla proposta emendativa in discussione sia quella di investire, piuttosto, sulla qualità della vita della popolazione attualmente detenuta, al fine di assicurare condizioni di vita dignitose.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Grimaldi 2.5 nonché gli emendamenti D'Orso 2.6, limitatamente alla parte dichiarata ammissibile, e 2.7.

  Silvio LAI (PD-IDP) interviene sull'emendamento Ubaldo Pagano 2.8, di cui è cofirmatario, rilevando come l'articolo 2, comma 3, del decreto-legge in discussione preveda che, al fine di garantire l'avvio immediato dei lavori della fase B della diga foranea di Genova siano stanziate risorse per un ammontare pari a 50 milioni di euro per l'anno 2026 e di 92,8 milioni di euro per l'anno 2027, provvedendo alla relativa copertura mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa, disposta dall'articolo 1, comma 394, della legge n. 234 del 2021, in favore di Rete ferroviaria italiana S.p.a., per l'accelerazione degli interventi volti a promuovere il trasporto con caratteristiche di alta velocità e alta capacità sulla linea ferroviaria adriatica, che potrebbe così essere inserita nella rete centrale della Rete transeuropea di trasporto.
  Stigmatizza, al riguardo, la scelta del Governo di sottrarre risorse a un investimento che reputa di fondamentale importanza per lo sviluppo del Paese, sottolineando, peraltro, come l'attuale gestione del sistema dei trasporti e delle infrastrutture ferroviarie si sia caratterizzata per evidenti carenze che si sono ripercosse in misura significativa sulla qualità del servizio offerto ai cittadini e alle imprese. Fa presente, sul punto, come, secondo alcune stime, tali criticità abbiano determinato effetti economici negativi sul sistema Paese, quantificabili nel complesso, anche in termini di indotto, in circa 7 miliardi di euro.
  Conclude segnalando come la presente proposta emendativa sia volta ad assicurare che siano mantenute ferme le risorse in precedenza destinate ai sopracitati investimenti nelle infrastrutture ferroviarie, individuando, invece, quale fonte di copertura alternativa, le somme attualmente stanziate per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, e sottolinea, al riguardo, la scarsa attinenza di tale opera con le reali priorità infrastrutturali del Paese.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 2.8.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP), interviene sull'emendamento Ubaldo Pagano 2.9, di Pag. 16cui è cofirmataria, segnalando come tale proposta emendativa intenda incrementare l'autorizzazione di spesa prevista ai sensi dell'articolo 1, comma 395, della legge 234 del 2021, per il finanziamento del contratto di programma, parte investimenti 2022-2026 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana S.p.a.
  Sottolinea, sul punto, come la scelta di destinare un maggiore ammontare di risorse in favore degli investimenti per il miglioramento della rete infrastrutturale ferroviaria risponda all'obiettivo di rilanciare il Paese, puntando su uno dei fondamentali volani per il sostegno e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, ove si consideri, in particolare, che i più recenti dati relativi alla crescita del prodotto interno lordo appaiano ben al di sotto delle previsioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 2.9.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) evidenzia come l'emendamento 2.10 rappresenti una modifica particolarmente rilevante che intende rafforzare i presidi volti al monitoraggio della realizzazione del Ponte sullo Stretto ai fini della prevenzione e della repressione di tentativi di infiltrazione mafiosa. In particolare, sottolinea come la proposta emendativa richieda l'obbligatoria acquisizione dell'informazione antimafia prevista dall'articolo 91 del decreto legislativo n. 159 del 2011 prima di stipulare, approvare o autorizzare qualsiasi contratto e subcontratto connesso alla realizzazione dell'opera, anche di importo inferiore a 150.000 euro.
  Tale proposta dispone, altresì, che su tutti gli operatori economici coinvolti negli appalti e nei subappalti connessi alla realizzazione dell'opera siano effettuati controlli rafforzati e verifiche sistematiche, mediante strumenti digitali, anche in relazione al rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, stabilendo, infine, proprio a tale scopo, la possibilità di prevedere limiti al subappalto.
  Reputa che le modifiche che si intendono introdurre perseguano l'obiettivo di delineare presidi adeguati di legalità nell'ambito delle procedure volte alla realizzazione del Ponte, sottolineando come il rispetto del principio di legalità debba essere garantito a prescindere dal valore dell'opera.
  Rappresenta, inoltre, che le esigenze connesse a una rapida e celere realizzazione di un'opera pubblica non possono giustificare minori o più flebili controlli sul rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, consentendo a imprenditori dotati di un maggior potere in termini economici di operare scaricando sui lavoratori i rischi connessi all'accettazione di offerte al massimo ribasso.
  Evidenzia, ancora, come anche la previsione di limiti al ricorso al subappalto costituisca un fondamentale elemento di tutela, sottolineando, come, a suo dire, tale istituto rappresenti uno strumento per i soggetti imprenditoriali di maggior peso per acquisire importanti quote di mercato nel settore della realizzazione delle opere pubbliche, obbligando, successivamente, le imprese subappaltatrici a svolgere la propria attività a condizioni economiche particolarmente sfavorevoli.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 2.10.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 2.11, di cui è cofirmataria, rammenta come tale proposta sia finalizzata a incrementare l'ammontare di risorse destinate, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, al finanziamento del Fondo regionale di protezione civile, al contempo ridefinendo le quote percentuali di destinazione di tali risorse alle finalità di potenziamento del sistema di protezione civile delle regioni e degli enti locali e di concorso agli interventi e alle misure diretti a fronteggiare esigenze urgenti conseguenti alle emergenze di rilievo regionale.
  Sottolinea, in particolare, la necessità di destinare una maggiore quota di risorse alla finalità da ultimo citata, evidenziando come da parte del Governo centrale dovrebbe essere tenuta in maggiore considerazione, quale esigenza prioritaria, quella Pag. 17di assicurare un supporto adeguato a quei soggetti che affrontano situazioni di grave emergenza che si verificano sul territorio e che, pertanto, richiedono che siano impiegati mezzi di natura straordinaria.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 2.11.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 2.13, di cui è firmataria, evidenziando come il tema della necessità di assicurare risorse adeguate alle regioni per il potenziamento e il sostegno dei servizi comunali e intercomunali di protezione civile sia particolarmente sentito dal sistema degli enti territoriali.
  Sul punto sottolinea, inoltre, che la riduzione di risorse da destinare ai comuni operata da questo Governo, sia in termini di spesa corrente, sia in termini di investimenti, abbia contribuito a una generale compromissione del quadro dei presìdi di protezione civile che possono essere garantiti dagli enti di prossimità.
  Ritiene, pertanto, che sia fondamentale intervenire al fine di rafforzare la capacità operativa dei comuni sottolineando come l'opera degli enti locali sia essenziale per fronteggiare le prime fasi di una situazione emergenziale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Ubaldo Pagano 2.13 e Grimaldi 2.14, nonché gli emendamenti Grimaldi 2.15 e Amato 2.16.

  Silvio LAI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 2.17, di cui è firmatario, sottolinea come tale proposta intenda, in primo luogo, garantire un finanziamento pari a 500 milioni di euro per venti anni al Fondo nazionale da ripartire per la rigenerazione urbana, istituito dall'articolo 2, comma 9, del decreto in esame.
  Evidenzia, al riguardo, come le politiche portate avanti sul tema dalla maggioranza e dal Governo si siano caratterizzate per una scarsa chiarezza nell'individuazione delle aree destinatarie delle risorse per i suddetti interventi di riqualificazione del tessuto urbano, escludendo, quindi, parti del territorio che, a suo parere, avrebbero dovuto beneficiare di tali interventi.
  Ritiene che la portata innovativa della proposta emendativa in discussione sia quella di esprimere una visione diversa rispetto alla ratio sottesa all'assetto normativo attuale, ponendosi, in particolare, l'obiettivo di garantire trasparenza e pari opportunità nel riparto e nell'utilizzo dei finanziamenti ivi previsti.
  Conclude sottolineando come il tema della rigenerazione urbana non dovrebbe, in alcun modo, rappresentare oggetto di scelte definite in modo opaco a livello centrale, quanto, piuttosto, essere espressione di un percorso che consenta una effettiva e attenta ponderazione delle esigenze che emergono dai diversi territori.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 2.17.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) interviene sull'emendamento Ubaldo Pagano 2.18, di cui è firmataria, segnalando come tale proposta sia volta a integrare le finalità cui possono concorrere le risorse dei programmi operativi nazionali e regionali della programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei, prevedendo espressamente il riferimento a interventi di realizzazione di servizi pubblici e privati, di valorizzazione degli spazi pubblici, delle aree verdi e dei servizi di quartiere, nonché alla ricomposizione in forma unitaria dei diversi contesti urbani per assicurare a tutti i cittadini un agevole accesso ai servizi e alle strutture urbane.
  Rappresenta come lo scopo precipuo della modifica che si intende apportare al testo dell'articolo 2 del provvedimento in esame sia quello di assicurare interventi organici di riqualificazione dei contesti urbani per garantire alla cittadinanza un miglioramento della qualità della vita nelle aree pubbliche.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 2.18.

  Silvio LAI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 2.19, nonchéPag. 18 sul successivo Ubaldo Pagano 2.22, dei quali è firmatario, sottolinea come con le suddette proposte emendative si intenda ridefinire il quadro dei termini, disciplinati dalla normativa attualmente vigente, entro i quali i comuni beneficiari dei contributi pubblici per la rigenerazione urbana previsti dall'articolo 1, commi 534 e seguenti, della legge di bilancio per il 2022, devono procedere all'affidamento dei lavori, attenuando, in tal modo le possibili conseguenze in materia di revocabilità dei suddetti contributi,
  Nel sottolineare come tali emendamenti recepiscano le proposte avanzate in tal senso dall'ANCI, fa presente che la disciplina di recente introduzione stabilisce procedure di revoca automatica che rischierebbero di mettere in seria difficoltà il sistema degli enti territoriali, con particolare riguardo alle opere precedenti alle suddette innovazioni normative.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 2.19, L'Abbate 2.20 e 2.21, Ubaldo Pagano 2.22, gli identici emendamenti Amato 2-bis.1 e Zanella 2-bis.2, l'emendamento Ubaldo Pagano 2-bis.3, nonché gli articoli aggiuntivi Ubaldo Pagano 2-bis.01 e Lai 2-bis.02.

  Devis DORI (AVS), illustra l'articolo aggiuntivo Grimaldi 2-bis.03, di cui è firmatario, segnalando che tale proposta, al fine di contenere la vulnerabilità dei sistemi naturali, sociali ed economici agli impatti dei cambiamenti climatici e aumentare la resilienza dei sistemi insediativi soggetti ai rischi a essi connessi, istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri una cabina di regia con il compito di elaborare un programma nazionale di interventi per l'adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano.
  Evidenzia, al riguardo, come la disciplina che si intende introdurre si muova in un'ottica opposta rispetto alla linea politica portata avanti dalla maggioranza e dal Governo sul tema degli interventi in materia di contrasto e prevenzione rispetto agli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici, prevedendo la programmazione concertata di interventi organici, piuttosto che l'affidamento a singoli Commissari del governo di determinate emergenze.
  Evidenzia, infine, come a tale scopo siano, altresì, individuate adeguate risorse, mediante l'istituzione di un apposito «Fondo per il Programma nazionale per l'adattamento climatico in ambito urbano», destinato a finanziare l'attuazione delle opere e degli interventi individuati nel medesimo programma.

  Silvio LAI (PD-IDP) si associa alle considerazioni del collega Dori in merito all'articolo aggiuntivo Grimaldi 2-bis.03, sottolineando come attraverso proposte di questo tenore si intenda operare un cambio di prospettiva nell'approccio alle conseguenze dei cambiamenti climatici, individuando strumenti volti a programmare in tempo utile interventi di natura preventiva.
  Ricorda, peraltro, come il Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica abbia rappresentato esigenze in termini finanziari per le aree del Mezzogiorno e delle isole quantificabili in circa 1,7 miliardi di euro.
  Critica, a tal proposito, l'atteggiamento della maggioranza e del Governo, sia sul piano dei criteri fissati per il riparto delle risorse previste per tali interventi, denunciando la scelta di prevedere risorse in pari misura per le aree del Meridione e per i territori del nord del Paese, sia sul tema della carenza di un'adeguata programmazione degli interventi. A quest'ultimo riguardo, stigmatizza l'approccio tenuto fino ad ora dal Governo su questo tema, che, a suo avviso, si caratterizza per un livello di attenzione, nei confronti di emergenze già verificatesi, spesso condizionato dai rapporti di contiguità politica con i diversi decisori pubblici locali dai quali provengono le rispettive istanze.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Grimaldi 2-bis.03.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 3.1, di cui è firmataria, in tema di Fondo Pag. 19unico per il potenziamento delle reti metropolitane e del trasporto rapido di massa, evidenzia che la proposta è volta a evitare che gli enti locali perdano progettualità già avviate, prevedendo in materia specifiche proroghe. In tal senso, la proposta risponde all'esigenza, da un lato, di garantire una progettualità in tema di trasporto pubblico locale e, dall'altro, di tener conto delle tempistiche necessarie alla realizzazione delle diverse fasi dei suddetti interventi di potenziamento delle reti di trasporto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 3.1 e Grimaldi 3.2.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 3.3, di cui è firmataria, volto a rifinanziare il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale. In proposito, segnala come, soprattutto in città nelle quali il trasporto pubblico locale non è utilizzato esclusivamente dai cittadini, sia necessario un concorso finanziario dello Stato che possa sostenere parte dei relativi oneri.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 3.3 e Iaria 3.4.

  Devis DORI (AVS) illustra l'emendamento Grimaldi 3.5, di cui è firmatario, volto a prevedere che le risorse del comma 1076 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, finalizzate al finanziamento di interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, siano assegnate con priorità agli interventi tesi a migliorare la viabilità e la connessione delle aree a maggiore densità industriale e dei distretti produttivi. In proposito, ritiene, infatti, che il potenziamento di tali infrastrutture possa generare un positivo impatto economico sui territori interessati.

  La Commissione respinge l'emendamento Grimaldi 3.5.

  Devis DORI (AVS) intervenendo sull'emendamento Grimaldi 3.6, di cui è firmatario, evidenzia come lo stesso sia volto a recepire una proposta formulata dall'ANCI finalizzata a modificare le modalità di assegnazione delle risorse per il finanziamento degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, proponendo, al riguardo, l'adozione di una programmazione biennale anziché quadriennale, che a suo avviso potrebbe essere più funzionale alle esigenze degli enti locali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grimaldi 3.6, Ubaldo Pagano 3.7 e Grimaldi 3.8, nonché l'articolo aggiuntivo Grimaldi 3.01.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, constatata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Boschi 3.02; si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Grimaldi 3.03.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che il deputato Ubaldo Pagano ha sottoscritto l'articolo aggiuntivo Boschi 3.04, nonché tutte le restanti proposte emendative ammissibili presentate da deputati del gruppo Italia Viva-Il Centro-Renew Europe.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Boschi 3.04.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) illustra l'articolo aggiuntivo 3-bis.01, a sua prima firma, volto ad autorizzare la spesa di 60 milioni di euro per l'anno 2025 per interventi destinati al rinnovo del materiale rotabile e delle infrastrutture per il trasporto ferroviario delle merci. In proposito, segnala come la proposta emendativa si prefigga di contribuire all'obiettivo di liberare le strade e le autostrade dal trasporto di merci, anche con finalità di sicurezza stradale. Evidenzia, altresì, che la proposta è suscettibile di creare importanti economie di Pag. 20scala e di incentivare lo sviluppo di hub intermodali di trasporto pubblico. In tal senso, ritiene che anche l'importo di 60 milioni di euro, previsto dalla proposta, non possa comunque considerarsi sufficiente al perseguimento integrale delle predette finalità, ma costituisca pur sempre un tentativo volto a porre le basi per la costruzione di una strategia più ampia e organica su tale materia.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 3-bis.01.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 3.bis.02, di cui è firmataria, volto a rifinanziare il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, ritenendo il tema un punto dolente del sistema dei rapporti finanziari tra lo Stato e gli enti territoriali.
  In proposito, evidenzia come, a suo avviso, lo sviluppo e il potenziamento del trasporto pubblico locale siano collegati a due temi sociali particolarmente rilevanti. In primo luogo, richiama il tema della casa, evidenziando come un trasporto pubblico locale efficiente permetta di rendere fruibili anche zone più periferiche delle città. In secondo luogo, richiama il tema del divario di genere, sottolineando come le donne usufruiscano maggiormente, rispetto agli uomini, del trasporto pubblico locale.
  Evidenzia quindi come, in una visione prospettica, sia particolarmente rilevante inquadrare il tema del finanziamento del trasporto pubblico locale anche tenendo conto di tali ulteriori elementi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Ubaldo Pagano 3-bis.02, Iaria 3-bis.03, Traversi 3-bis.04 e Fede 3-bis.05, nonché l'emendamento Ubaldo Pagano 4.1.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 4.2, di cui è firmataria, volto a garantire l'accesso all'agevolazione del Superbonus 110 per cento fino al 31 dicembre 2026 per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi nel 2012 nel territorio della regione Emilia-Romagna, sottolineando l'esigenza di tutelare, con adeguati presidi, le popolazioni colpite da calamità naturali nei menzionati territori.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Ubaldo Pagano 4.2 e Grimaldi 4.3.

  Devis DORI (AVS) illustra l'emendamento Borrelli 4.4, di cui è firmatario, volto a prevedere che la detrazione derivante dagli incentivi fiscali del Superbonus 110 per cento sia riconosciuta, per le spese sostenute nell'anno 2026, anche per gli interventi relativi agli immobili ricadenti nell'area vulcanica dei Campi Flegrei danneggiati dall'evento sismico del 30 giugno 2025.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Borrelli 4.4, Torto 4.5, Grimaldi 4.6, Boschi 4.7 e 4.8, gli articoli aggiuntivi Boschi 4.01, Gadda 4.03 e Boschi 4.04, nonché gli emendamenti Sportiello 5.1, Di Lauro 5.2, Quartini 5.3, Sportiello 5.4, Marianna Ricciardi 5.5 e 5.6, Sportiello 5.7, limitatamente alla parte dichiarata ammissibile, Marianna Ricciardi 5.8, Grimaldi 5.9, Marianna Ricciardi 5.10, Aiello 5.11, Tucci 5.12, Carotenuto 5.13 e Di Lauro 5.14.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone una breve sospensione della seduta.

  La seduta, sospesa alle 11.25, è ripresa alle 11.28.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 5.15, di cui è firmataria, evidenzia come gli enti del Terzo settore contribuiscano in misura sempre maggiore allo svolgimento di compiti essenziali, che lo Stato difficilmente riesce a svolgere efficientemente, tra i quali richiama, in primo luogo, il contrasto alla povertà. Sottolinea, quindi, come la proposta sia volta a raddoppiare le risorse destinate dal comma 5 dell'articolo 5 del Pag. 21provvedimento in esame al Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo settore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 5.15, nonché gli emendamenti Grimaldi 5.16 e 5.18.

  Devis DORI (AVS) illustra l'emendamento Grimaldi 5.19, di cui è firmatario, volto a prevedere un sistema di monitoraggio annuale, con pubblicazione di report nazionali, nell'ambito dell'attività di controllo sugli enti del Terzo settore, nonché la definizione di uno standard minimo nazionale per le verifiche effettuate in materia.

  La Commissione respinge l'emendamento Grimaldi 5.19.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 5.20, di cui è firmataria, evidenzia come la proposta affronti una tematica che da tempo a posto all'attenzione dell'Esecutivo anche con la presentazione di atti di sindacato ispettivo.
  Nel sottolineare la problematicità di una situazione nella quale le risorse stanziate non garantiscono di assicurare il pieno rispetto delle scelte effettuate dai contribuenti, fa presente che, la proposta è volta a superare tale vulnus, incrementando l'autorizzazione di spesa per la liquidazione della quota del cinque per mille, di cui al comma 154 dell'articolo 1 della legge n. 190 del 2014, in modo da tutelare, da un lato, delle scelte dei contribuenti e da assicurare, dall'altro, risorse adeguate a tante associazioni che, in assenza delle stesse, non potrebbero continuare a operare.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Pagano 5.20 e Gadda 5.21.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) illustra l'emendamento 5.22 a sua prima firma, volto a raddoppiare le risorse destinate da questo provvedimento al Fondo di garanzia per le PMI. In proposito evidenzia l'importanza di rafforzare l'operatività di tale Fondo, considerando che le piccole e medie imprese costituiscono una parte maggioritaria ed essenziale del tessuto imprenditoriale del Paese. In tal senso, ritiene che il potenziamento del Fondo di garanzia per le PMI rivesta una grande importanza, dal momento che tale Fondo facilita l'accesso delle piccole e medie imprese al credito, incentivandone quindi gli investimenti, senza pesare sul sistema bancario, ma prevedendo, appunto una garanzia statale su tali crediti.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 5.22.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 5.23, di cui è firmataria, volto a sanare un'incomprensibile stortura della disciplina vigente in materia di assegno di inclusione di cui all'articolo 4 del decreto-legge n. 48 del 2023.
  Nel sottolineare su un piano generale che la predetta misura sia stata caratterizza, sin dalla sua introduzione, da palesi limiti applicativi evidenzia che la proposta emendativa intende stabilire che, allo scadere del primo periodo continuativo di fruizione del beneficio, di durata non superiore a diciotto mesi, ai fini del rinnovo della domanda, trascorso l'intervallo minimo di sospensione di un mese, i nuclei che abbiano già sottoscritto un Patto di inclusione sociale, per i quali sia in corso un monitoraggio da parte degli operatori dei servizi sociali comunali, non debbano ripetere ab inizio l'intero iter burocratico, con evidenti e immotivati aggravi amministrativi a carico dei comuni stessi.
  Nell'evidenziare l'assoluta ragionevolezza della citata proposta emendativa, che recepisce, in particolare, le condivisibili sollecitazioni in tal senso provenute dagli enti locali interessati, ne raccomanda l'approvazione, sottolineando altresì come un simile intervento si muova nella direzione di un'effettiva autonomia decisionale e organizzativa da parte degli enti decentrati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Ubaldo Pag. 22Pagano 5.23 e Grimaldi 5.24, nonché gli emendamenti Alifano 5.25, Ubaldo Pagano 6.1 e Barzotti 6.2.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 6.3, di cui è firmataria, volta ad includere anche i rapporti di lavoro domestico nell'ambito di applicazione della misura di integrazione al reddito per le lavoratrici madri con due o più figli, di cui all'articolo 6 del provvedimento in esame, come rideterminata rispetto a quanto previsto a legislazione vigente dall'articolo 1, comma 219, della legge n. 207 del 2024.
  Rileva, infatti, come l'esclusione della predetta categoria di rapporti di lavoro dall'applicazione del beneficio in oggetto rappresenti una scelta gravemente discriminatoria, tanto più considerando che nel nuovo assetto la misura di sostegno in parola non si configurerebbe più, per l'anno 2025, nella forma di una decontribuzione, bensì rappresenterebbe un mero trasferimento in denaro ai soggetti beneficiari.
  Sottolinea, inoltre, come l'eventuale accoglimento della proposta emendativa in discussione comporterebbe oneri decisamente modesti a carico della finanza pubblica, tenuto conto del numero estremamente esiguo delle lavoratrici con due o più figli titolari di rapporti di lavoro domestico.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 6.3.

  Devis DORI (AVS) illustra l'emendamento Grimaldi 6.4, di cui è firmatario, volto anch'esso a includere i rapporti di lavoro domestico nell'ambito di applicazione della misura di integrazione al reddito per le lavoratrici madri con due o più figli di cui all'articolo 6 del provvedimento in esame, a condizione che tali rapporti di lavoro siano regolarmente registrati all'INPS o presso altri entri previdenziali competenti. Osserva come tale intervento consentirebbe di apprestare il dovuto sostegno a una categoria di lavoratrici particolarmente fragile e spesso priva di adeguate tutele.

  La Commissione respinge l'emendamento Grimaldi 6.4.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 6.5, di cui è firmataria, evidenziando che la proposta si propone di estendere alle lavoratrici madri con un solo figlio la misura di integrazione al reddito di cui all'articolo 6 del decreto in esame, in modo tale da ampliare la portata applicativa di una forma di sostegno concepita dal Governo con evidenti limiti e carenze, introducendo nell'ordinamento una modalità concreta di supporto alla genitorialità, in un contesto contrassegnato da un sempre più allarmante calo della natalità nel nostro Paese, in attesa della necessaria implementazione di altri strumenti a suo avviso preferibili, quali i congedi parentali, come in più sedi e occasioni ribadito dal Partito Democratico.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 6.5 e 6.6.

  Devis DORI (AVS) sottoscrive l'emendamento Grimaldi 6.7.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grimaldi 6.7 e 6.8.

  Devis DORI (AVS) illustra l'emendamento Grimaldi 6.10, di cui è firmatario, volto a prevedere che la misura di integrazione al reddito di cui all'articolo 6 del presente provvedimento sia riconosciuta anche ai padri lavoratori con due o più figli nel caso in cui esercitino la genitorialità esclusiva sugli stessi, provvedendo conseguentemente alla riparametrazione della spesa autorizzata e alla individuazione della corrispondente copertura finanziaria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grimaldi 6.10 e Sportiello 6.11.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, comunica che il Governo ha trasmesso la relazione tecnica Pag. 23aggiornata ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009 (vedi allegato 2), che è a disposizione dei componenti della Commissione.
  Essendo prossimo l'orario concordato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 30 luglio scorso, per la conclusione dell'esame in sede referente del provvedimento, avverte che sarà posto in votazione il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge C. 2551, nel testo approvato dal Senato della Repubblica, comprensivo dell'errata corrige, che è in distribuzione, segnalando che si intenderanno conseguentemente respinte le proposte emendative ammissibili non ancora poste in votazione.

  La Commissione delibera di conferire al relatore, deputato Trancassini, il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 12.