CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 aprile 2025
482.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XI)
COMUNICATO
Pag. 5

SEDE REFERENTE

  Martedì 15 aprile 2025. — Presidenza del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 10.20.

DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
C. 2308 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 aprile 2025.

  Nazario PAGANO, presidente, in assenza di obiezioni, dispone l'attivazione del sistema di ripresa a circuito chiuso.
  Preliminarmente avverte che è stato ritirato l'emendamento Tassinari 12.99. Comunica inoltre che sono stati presentati subemendamenti alle proposte emendative 4.103, 7.06, 7.07, 8.026, 11.02, 12.186, 12.187, 12.044, 14.55, 14.56, 14.57, 15.7, 17.03, 20.6, 20.04 e 21.014 dei Relatori e 17.02 e 21.3 del Governo, che sono in distribuzione (vedi allegato 1).
  Avverte che le presidenze hanno ritenuto irricevibili, in quanto prive del carattere accessorio tipico dei subemendamenti che possono proporre modifiche unicamente nell'ambito testuale dell'emendamento al quale si riferiscono o in un ambito strettamente connesso, le proposte subemendative: Pietrella 0.7.07.1; Sportiello 0.8.026.2, limitatamente alla parte consequenziale; Sportiello 0.8.026.9; Sportiello Pag. 60.8.026.10; Patriarca 0.8.026.11; Gabellone 0.8.026.12; D'Orso 0.11.02.2; Barzotti 0.11.02.3; Barzotti 0.11.02.4; Aiello 0.11.02.5; Barzotti 0.11.02.6; Dori 0.12.186.2; gli identici Scotto 0.14.57.8, Mari 0.14.57.9 e Barzotti 0.14.57.10; Maiorano 0.14.56.2; gli identici Giuliano 0.17.03.2, Scotto 0.17.03.3, Mari 0.17.03.4, limitatamente alle lettere a), numero 1), e b); Mari 0.17.03.5; Scotto 0.20.04.1.
  Con riferimento alla lettera dell'onorevole Zaratti, con la quale si chiede di dichiarare inammissibile l'emendamento 15.7 dei Relatori, fa presente che le Presidenze hanno ritenuto ammissibile l'emendamento in questione e ritengono di confermare tale valutazione, in quanto trattasi di proposta che integra le competenze – in materia ambientale e di gestione dei rifiuti – del Commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025. Al riguardo, fa presente che, nell'ambito delle misure di organizzazione delle pubbliche amministrazioni contenute nel decreto-legge, l'articolo 15 del medesimo già interviene sui compiti del Commissario straordinario, con riferimento a distinti ambiti (l'acquisizione della disponibilità di edifici scolastici in vista della Giornata mondiale della gioventù e il potenziamento del numero unico di emergenza NUE 112).
  Peraltro la proposta emendativa non appare lesiva delle competenze della Regione Lazio, giacché l'articolo 13 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 già dispone espressamente che il Commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025 esercita le competenze in materia ambientale e di gestione dei rifiuti assegnate alle regioni ai sensi dell'articoli 196 e 208 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Ricorda che nella seduta del 10 aprile scorso si è svolta la discussione sul complesso delle proposte emendative e che oggi si passerà all'esame delle stesse.
  Invita quindi i Relatori a esprimere i pareri sulle proposte emendative e subemendative presentate.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea l'importanza di conoscere i pareri dei Relatori e del Governo sulla totalità delle proposte emendative all'esame della Commissione.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO avverte che gran parte dell'istruttoria sulle proposte emendative è già stata svolta e auspica dunque che entro la giornata di oggi o di domani verranno sciolte anche le ultime riserve. Sottolinea che allo stato attuale risultano accantonate all'incirca 70 proposte emendative, di cui molte dell'opposizione.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ringraziata la Sottosegretaria, ricorda che la Commissione è in una situazione di stallo da ormai due mesi sul provvedimento in esame, complice anche la bollinatura tardiva. Aggiunge che, per questo motivo, il tempo a disposizione per il ciclo di audizioni è stato notevolmente compresso. A fronte di un testo che, a seguito dell'approvazione degli emendamenti della maggioranza, subirà importanti variazioni contenutistiche, denuncia un vero e proprio assalto alla diligenza da parte del Governo.
  Per questi motivi, e per l'evidente mancanza di molti dei pareri del Governo sulle proposte emendative da esaminare, si rivolge alla Presidenza, sostenendo che quest'ultima ha il dovere di stigmatizzare il comportamento scorretto tenuto dal Governo, in quanto le condizioni attuali non permettono di avere un quadro completo e, quindi, di procedere secondo un ordinato svolgimento dei lavori.

  Valentina BARZOTTI (M5S), ricordato che quello in esame risulta essere ormai il terzo decreto sulla pubblica amministrazione, e che la situazione appare analoga alle precedenti esperienze, auspica l'immediata convocazione di un ufficio di presidenza perché, riprendendo le considerazioni dell'onorevole Scotto, il calendario troppo stringente e la mancanza dei pareri del Governo e dei Relatori rendono impossibile il corretto proseguo dei lavori.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO chiarisce che i pareri sono disponibiliPag. 7 per la maggior parte delle proposte emendative e che quelle su cui il parere manca sono comunque in fase di istruttoria.
  Fa presente la sua apertura a collaborare, rendendosi disponibile ad indicare, per ogni emendamento accantonato, la fase istruttoria e i relativi dubbi in merito.
  Propone comunque di iniziare i lavori, in quanto vi è la possibilità di comunicare tutti i pareri sulle proposte emendative riferite ai primi cinque articoli del provvedimento in esame.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) manifesta contrarietà rispetto alla proposta della Sottosegretaria di esaminare i primi cinque articoli e, appellandosi al presidente, pretende di conoscere la totalità dei pareri.
  Lamenta infine come sia stata richiesta l'audizione del Ministro Zangrillo ma che, nonostante continui a rendere pubbliche dichiarazioni sul tema oggetto del provvedimento, non si sia mai presentato innanzi alle Commissioni per i dovuti chiarimenti.

  Nazario PAGANO, presidente, chiarito che le garanzie costituzionali saranno assicurate dalla Presidenza, comprende le pretese dell'opposizione di ottenere l'insieme dei pareri, ma al contempo fa presente la necessità di procedere sui lavori per evitare di incidere ulteriormente sulle tempistiche.

  Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Marta Schifone, relatrice per la XI Commissione, propone l'accantonamento dell'emendamento Soumahoro 1.1, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Manes 1.2. Propone l'accantonamento dell'emendamento Zaratti 1.5 e invita al ritiro dell'emendamento Polo 1.7. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16, mentre esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Mari 1.02. Invita al ritiro dell'emendamento Romano 2.1, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Zaratti 2.4. Invita al ritiro dell'emendamento Volpi 2.6, mentre propone l'accantonamento degli emendamenti Pizzimenti 2.7 e Zinzi 2.8. Invita al ritiro dell'emendamento Zinzi 2.9 ed esprime parere contrario sull'emendamento Faraone 2.18. Propone l'accantonamento dell'emendamento Calderone 2.19 ed esprime parere contrario sull'emendamento Ruffino 2.23. Invita al ritiro dell'emendamento De Corato 2.24, mentre esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Soumahoro 2.01. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.70 dei Relatori, mentre invita al ritiro degli emendamenti Tenerini 3.2 e Gentile 3.6. Esprime parere contrario sull'emendamento Scotto 3.10, mentre esprime parere contrario sugli identici emendamenti Mari 3.11 e Alfonso Colucci 3.12. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Tenerini 3.13, Scotto 3.14, Boschi 3.15 e Giaccone 3.16, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che gli uffici legislativi segnalano che la trasmissione a circuito chiuso non è funzionante.

  Nazario PAGANO, presidente, chiarisce che il sistema di ripresa a circuito chiuso è attivo e che i tecnici provvederanno a sistemare i malfunzionamenti.

  Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Barzotti 3.18 e Tucci 3.19. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24, Barzotti 3.25, ed esprime parere favorevole sull'emendamento Urzì 3.28, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Propone l'accantonamento dell'emendamento Castiglione 3.30, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Morgante 3.33, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Si rimette alle Commissioni per quanto riguarda l'emendamento Iezzi 3.69, mentre esprime parere contrario sugli emendamentiPag. 8 Aiello 3.35, Carotenuto 3.37 e Casu 3.39. Esprime parere favorevole sull'emendamento Giovine 3.40. Esprime parere contrario sull'emendamento Ruffino 3.46. Esprime parere favorevole sull'emendamento Zinzi 3.47, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sugli emendamenti Zaratti 3.53 e Carmina 3.63. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Del Barba 3.64 e Squeri 3.68, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sull'emendamento Scotto 3.67. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Zaratti 3.02 e Ruffino 3.03. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Pretto 3.08. Esprime parere contrario sugli emendamenti Alifano 4.1, Carmina 4.4 e Casu 4.5. Propone l'accantonamento dell'emendamento Carotenuto 4.6. Esprime parere contrario sugli identici subemendamenti Zaratti 0.4.103.1 e Scotto 0.4.103.2, nonché sul subemendamento Scotto 0.4.103.3. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 4.103 dei Relatori. Invita al ritiro degli identici emendamenti Cangiano 4.10 e Sasso 4.11. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Soumahoro 4.12, Mari 4.13 e Tenerini 4.14. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Manzi 4.15, Gribaudo 4.16, Mari 4.17 e Caso 4.18. Propone l'accantonamento dell'emendamento Rizzetto 4.24. Esprime parere contrario sugli emendamenti Grippo 4.25, gli identici Caso 4.28 e Mari 4.29, Grippo 4.35 e Toni Ricciardi 4.42. Invita al ritiro dell'emendamento Congedo 4.46. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Sasso 4.48 e Amorese 4.49, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Ruffino 4.55, Roggiani 4.56, Castiglione 4.57, Zaratti 4.58, Bonafè 4.59, Alifano 4.60. Propone l'accantonamento degli emendamenti Giglio Vigna 4.61, Tassinari 4.62, Amato 4.63, degli identici Tenerini 4.64, Mollicone 4.65, Casu 4.66, Iaria 4.67. Propone l'accantonamento dell'emendamento Tassinari 4.68. Esprime parere contrario sull'emendamento Piccolotti 4.69. Invita al ritiro degli emendamenti Mollicone 4.74, Loizzo 4.75 e Bagnai 4.76. Esprime parere favorevole sull'emendamento Montaruli 4.82. Propone l'accantonamento degli emendamenti La Salandra 4.85 e Ruffino 4.88. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Boschi 4.96 e Caparvi 4.97. Invita al ritiro dell'emendamento Ciocchetti 4.77. Esprime parere contrario sull'emendamento Casu 4.95. Invita al ritiro dell'emendamento Varchi 4.83. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Sarracino 4.01 e Mari 4.03, sugli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 4.08 e Barzotti 4.09. Invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Ciocchetti 4.010 e Rizzetto 4.013. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Scotto 5.2 e Mari 5.3, sull'emendamento Zaratti 5.4 e sugli identici emendamenti Gribaudo 5.6, Boschi 5.7, Tassinari 5.8 e Milani 5.10, nonché sugli identici emendamenti Tenerini 5.11, Scotto 5.12 e Boschi 5.13 e sull'emendamento Barzotti 5.14. Invita al ritiro dell'emendamento Rizzetto 5.16. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Lancellotta 5.03 e Giaccone 5.04. Invita al ritiro degli emendamenti Battilocchio 6.1 e 6.2 e Urzì 6.4. Propone l'accantonamento degli emendamenti Urzì 6.6 e Lucaselli 6.8.

  Nazario PAGANO, presidente, sospende la seduta per una breve pausa per consentire ai Relatori di sciogliere alcuni dubbi relativi ai pareri.

  La seduta, sospesa alla 10.45, è ripresa alle 10.50.

  Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Marta Schifone, relatrice per la XI Commissione, invita al ritiro dell'emendamento Tenerini 6.9. Esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01, Auriemma 6.02, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Candiani 6.07 ed esprime parere Pag. 9contrario sull'articolo aggiuntivo Morfino 6.08. Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Morgante 6.010 e Giaccone 6.011, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Colucci 6.013, Zaratti 6.015 e Giaccone 6.016.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 7, esprime parere favorevole sull'emendamento Malagola 7.2, proponendo l'accantonamento dell'emendamento Malagola 7.4. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 7.7 dei Relatori. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Giaccone 7.02 e 7.05 e dei subemendamenti Pellegrini 0.7.06.1, Gentile 0.7.06.2 nonché dell'articolo aggiuntivo 7.06 dei Relatori. Raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 7.07 dei Relatori. Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 8, esprime parere contrario sull'emendamento Del Barba 8.1. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti De Monte 8.2, Peluffo 8.3, Roggiani 8.4, Bonafè 8.5, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Zaratti 8.9. Propone l'accantonamento dell'emendamento Giorgianni 8.10. Esprime parere contrario sugli emendamenti e Curti 8.12. Invita al ritiro degli identici emendamenti Tenerini 8.15, Scotto 8.16 e Boschi 8.17, proponendo l'accantonamento degli identici emendamenti Tenerini 8.18, Scotto 8.19 e Boschi 8.20. Esprime parere favorevole sull'emendamento Zinzi 8.22. Esprime parere favorevole sull'emendamento Patriarca 8.23, se riformulato nel testo dell'emendamento Cangiano 8.27 (vedi allegato 2). Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Steger 8.24 e Cattoi 8.25, nonché sull'emendamento Cangiano 8.27. Esprime parere contrario sull'emendamento Scotto 8.28, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti Iezzi 8.30 e Malavasi 8.31. Invita al ritiro dell'emendamento Romano 8.38. Propone l'accantonamento dell'emendamento Varchi 8.41 e degli identici emendamenti Lai 8.42 e Lampis 8.43, invitando al ritiro dell'emendamento Volpi 8.48. Esprime parere contrario sugli emendamenti Iacono 8.49 e Tucci 8.50. Invita, infine, al ritiro degli emendamenti Ziello 8.51, Volpi 8.52 e Bordonali 8.53.

  Marta SCHIFONE (FDI), relatrice la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Colucci 8.58 e Carmina 8.60, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Battilocchio 8.63, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sull'emendamento Orrico 8.65, proponendo l'accantonamento degli emendamenti Caparvi 8.66 e Ziello 8.67. Invita al ritiro dell'emendamento Marchetto Aliprandi 8.69 e degli identici emendamenti Tenerini 8.71, Manzi 8.72, Piccolotti 8.73 e Boschi 8.74, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Sbardella 8.79, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Propone l'accantonamento dell'emendamento Urzì 8.78, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Simiani 8.84. Propone l'accantonamento dell'emendamento Urzì 8.87 e invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Nazario Pagano 8.90. Esprime parere favorevole sull'emendamento Urzì 8.94, proponendo l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Giaccone 8.02 e Romano 8.03. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Mari 8.06 e Scotto 8.07 e sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 8.08 e Mari 8.09. Invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Gusmeroli 8.013, proponendo l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Romano 8.016. Esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Auriemma 8.017, Mari 8.018 e Scotto 8.019. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Rizzetto 8.020. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Bonafè 8.021 e sui subemendamenti Sportiello 0.8.026.1 e 0.8.026.2, per la parte dichiarata ricevibile.

  Valentina BARZOTTI (M5S) chiede di comprendere il criterio utilizzato per dichiarare ricevibile solo nella prima parte la proposta subemendativa 0.8.026.2, a prima firma della collega Sportiello.

Pag. 10

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che le proposte subemendative, per essere ritenute ricevibili, devono recare modifiche strettamente connesse alla proposta emendativa alla quale si riferiscono. Nel caso della proposta subementativa Sportiello 0.8.026.2 segnala che esclusivamente la prima parte di tale proposta risultava connessa all'ambito testuale di quella alla quale si riferiva.

  Marta SCHIFONE (FDI), relatrice la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sui subemendamenti Sportiello 0.8.026.3, 0.8.026.4 e 0.8.026.5, nonché sugli identici subemendamenti Scotto 0.8.026.6, Mari 0.8.026.7 e Barzotti 0.8.026.8. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 8.026 dei Relatori. Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 9, esprime parere favorevole sull'emendamento Polo 9.1, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Gribaudo 9.2. Ruffino 9.4, Zaratti 9.5, Fornaro 9.6 e Giaccone 9.7, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Urzì 9.8. Invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Caroppo 9.11; esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Sottanelli 9.04, Sarracino 9.05 e Sottanelli 9.06. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Fabrizio Rossi 9.07 e Patriarca 9.013. Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 10, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Tenerini 10.4, Caparvi 10.5 e Mascaretti 10.6, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Zaratti 10.11, De Luca 10.15 e 10.16. Propone l'accantonamento dell'emendamento Pizzimenti 10.25. Esprime parere contrario parere contrario sull'articolo aggiuntivo Caso 10.021.
  Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Nazario Pagano10.01. Invita il presentatore al ritiro dell'articolo aggiuntivo Caretta 10.04. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Maerna 10.014 e 10.027 dei Relatori, raccomandando l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 10.028 dei Relatori. Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 11, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Tenerini 11.1 e Patriarca 11.2, esprimendo parere contrario sugli identici emendamenti Marattin 11.3 e Fenu 11.4; propone l'accantonamento degli emendamenti Iezzi 11.5 e Mattia 11.6; esprime parere favorevole sull'emendamento Iezzi 11.7, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sui subemendamenti Aiello 0.11.02.1 e Scotto 0.11.02.7.

  Valentina BARZOTTI (M5S) fa presente di non comprendere la dichiarazione di irricevibilità dell'articolo aggiuntivo 0.11.02.4, a sua prima firma, recante norme per l'adozione di un Piano straordinario nazionale per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché delle altre proposte subemendative presentate dai colleghi del suo gruppo. Contesta, infatti, che la maggioranza, con l'articolo aggiuntivo 11.02 dei Relatori, possa introdurre disposizioni urgenti per la funzionalità dell'Ispettorato nazionale del lavoro, mentre all'opposizione venga impedito, con le menzionate declaratorie di irricevibilità, di avanzare proposte subemendative riguardanti la stessa materia.

  Nazario PAGANO, presidente, nel confermare l'irricevibilità delle proposte subemendative citate, ribadisce che i subemendamenti per essere ritenuti ricevibili devono proporre modifiche unicamente nell'ambito testuale dell'emendamento al quale si riferiscono o in un ambito strettamente connesso.

  Valentina BARZOTTI (M5S) dichiara di prendere atto che, dichiarando irricevibili le proposte in questione, la maggioranza sta bocciando un intervento che intende introdurre in piano nazionale volto a garantire la salute e sicurezza dei lavoratori. Rileva come, sul tema, il Governo si limita ad agire adottando esclusivamente interventiPag. 11 spot. Denuncia la mancanza di volontà da parte del Governo di intervenire, mediante apposite fattispecie di reati, con una politica di prevenzione delle violazioni delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavori. Sottolinea che ciò è reso in forma chiara dalla irricevibilità dell'articolo aggiuntivo D'Orso 0.11.02.2, volta ad istituire la Direzione nazionale sul lavoro presso la Corte di cassazione e la figura del Procuratore nazionale sul lavoro. Denuncia, inoltre, l'inefficienza del sistema di prevenzione della patente a punti per le imprese, introdotta per rispondere all'alto numero di incidenti sui luoghi di lavoro in alcuni settori. Conclude ribadendo che la maggioranza si assume la responsabilità di bocciare l'introduzione di un serio piano straordinario nazionale per garantire la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede, con spirito costruttivo, che sul tema della irricevibilità delle proposte subemendative ci sia uniformità. Ricorda, infatti, che con l'articolo aggiuntivo 17.02 del Governo si intende istituire una Cabina di regia per il coordinamento strategico e la definizione di politiche e direttive efficaci in materia di valorizzazione e sviluppo del mercato dei capitali. Evidenzia, dunque, come con tale intervento emendativo si introduca ex novo un organo, in maniera non del tutto dissimile da quanto si chiede di fare con alcune delle proposte subemendative in questione dichiarate irricevibili. Contesta, pertanto, la diversità di trattamento tra i diversi interventi emendativi e richiama ancora una volta la necessità che ci si doti di criteri oggettivi e uniformi per la valutazione delle irricevibilità delle proposte subemendative.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che nel corso della seduta odierna ha già avuto modo di enunciare il criterio che determina l'irricevibilità delle proposte subemendative. A tal fine, ribadisce che le presidenze hanno ritenuto irricevibili, in quanto prive del carattere accessorio tipico dei subemendamenti, le proposte che non propongano modifiche riferite unicamente all'ambito testuale, o in un ambito strettamente connesso, all'emendamento al quale si riferiscono.

  Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 11.02 dei Relatori. Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 12, esprime parere contrario sull'emendamento Sportiello 12.1 e propone l'accantonamento degli emendamenti Maccari 12.2, per la parte ammissibile, Kelany 12.4 e 12.5 e Tenerini 12.6. Esprime parere contrario sull'emendamento Gianassi 12.14. Propone l'accantonamento dell'emendamento Iezzi 12.27. Esprime parere contrario sull'emendamento Gianassi 12.28. Esprime parere favorevole sull'emendamento Schiano Di Visconti 12.29, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), esprimendo parere contrario sugli emendamenti Ruffino 12.32, Casu 12.33. Propone l'accantonamento dell'emendamento Iezzi 12.34. Esprime parere contrario sull'emendamento Iacono 12.35. Propone l'accantonamento dell'emendamento Maccanti 12.40. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Candiani 12.42. Propone l'accantonamento dell'emendamento Caramanna 12.44. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Loizzo 12.45. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Sbardella 12.46 e 12.185 del Governo, esprimendo parere contrario sull'emendamento Carotenuto 12.51. Propone l'accantonamento dell'emendamento Marchetto Aliprandi 12.52, invitando i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Castiglione 12.53, Amich 12.54 e Roggiani 12.55. Propone l'accantonamento dell'emendamento Tenerini 12.56 e degli identici emendamenti Cesa 12.57, Bicchielli 12.58, Miele 12.59 e Battilocchio 12.60. Esprime parere contrario sull'emendamento Marattin 12.61, propone l'accantonamento dell'emendamento Tassinari 12.80 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Cerreto 12.83, a condizione che venga riformulatoPag. 12 nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Propone l'accantonamento degli emendamenti Tenerini 12.86, Giaccone 12.91, Mollicone 12.93 e 12.94. Esprime parere favorevole sull'emendamento Mollicone 12.101. Esprime parere contrario sul subemendamento Scotto 0.12.187.1, raccomandando l'approvazione dell'emendamento 12.187 dei Relatori. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Sasso 12.131.
  Propone l'accantonamento degli emendamenti Comaroli 12.106 e Miele 12.107, rimettendosi alle Commissioni sull'emendamento Iezzi 12.109. Esprime parere favorevole sull'emendamento Lucaselli 12.110, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sull'emendamento Steger 12.115. Esprime parere favorevole sull'emendamento Panizzut 12.113 e formula un invito al ritiro sull'emendamento Ciaburro 12.117. Propone l'accantonamento dell'emendamento Battilocchio 12.122. Esprime parere favorevole sull'emendamento Tassinari 12.135 ed esprime invece parere contrario sugli identici emendamenti Piccolotti 12.140, Gribaudo 12.141 e Manzi 12.142. Invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Squeri 12.144 e Giaccone 12.145, proponendo l'accantonamento degli identici emendamenti Orfini 12.146 e Mollicone 12.147. Invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Miele 12.148, Cesa 12.149, Battilocchio 12.150 e Bicchielli 12.151, proponendo l'accantonamento dell'emendamento Carrà 12.152 ed invitando i presentatori al ritiro dell'emendamento Maccanti 12.157. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Piccolotti 12.158, Gribaudo 12.159, Orfini 12.160 e Caso 12.161, sugli identici emendamenti Piccolotti 12.165 e Manzi 12.166, nonché sull'emendamento Ghirra 12.168. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Caretta 12.173. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Cesa 12.177, Bicchielli 12.178 e Miele 12.179, nonché sugli emendamenti Torto 12.180 e Iacono 12.181. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 12.188 dei Relatori. Esprime parere contrario sul subemendamento Malagola 0.12.186.1, raccomandando l'approvazione dell'emendamento 12.186 dei Relatori.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda che in apertura di seduta la sottosegretaria Siracusano aveva dichiarato che le proposte emendative sulle quali il Governo stava ancora svolgendo l'istruttoria relativa all'espressione dei pareri e quindi da accantonare fossero circa settanta. Evidenzia che, a seguito dell'espressione dei pareri sulla metà delle proposte emendative e subementative presentate, quelle accantonate risultano già essere più di settanta. Chiede pertanto di sapere con precisione quante siano dunque quelle accantonate sino a questo momento.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che si procederà al calcolo delle proposte accantonate alla fine della espressione dei pareri da parte dei Relatori.

  Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Pittalis 12.02. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Pittalis 12.03. Esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 12.012, Mari 12. 013 e Quartini 12.014, sugli identici articoli aggiuntivi Aiello 12.015 e Scotto 12.016, sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 12.018 e Pellegrini 12.019. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Cattaneo 12.023 e Maccari 12.024. Formula un invito al ritiro sull'articolo aggiuntivo Cannata 12.025. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Ciancitto 12.026 e 12.027 e Comaroli 12.029. Formula un invito al ritiro sull'articolo aggiuntivo Bagnai 12.030. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi D'Orso 12.039 e 12.040 e Cafiero De Raho 12.043. Esprime parere contrario sul subemendamento Scotto 0.12.044.1 e propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 12.044 dei Relatori e Pittalis 12.047. Esprime parere contrario sull'emendamento Scotto 13.1 e propone l'accantonamento degli articoli Pag. 13aggiuntivi Pella 13.01 e Giaccone 13.02. Esprime parere contrario sull'emendamento Quartini 14.3. Propone l'accantonamento dell'emendamento Varchi 14.5 e degli identici emendamenti Zaratti 14.5, Ruffino 14.6, Bonafè 14.7, Romano 14.8, Roggiani 14.9, Aiello 14.10 e Castiglione 14.11. Esprime parere contrario sugli identici subemendamenti Scotto 0.14.57.2, Mari 0.14.57.3 e Barzotti 0.14.57.4 e sugli identici subemendamenti Scotto 0.14.57.5, Mari 0.14.57.6 e Barzotti 0.14.57.7. Propone l'accantonamento degli emendamenti 14.57 dei Relatori, Romano 14.16 e Gusmeroli 14.24. Esprime parere contrario sugli emendamenti Soumahoro 14.25 e Scotto 14.28 e sul subemendamento Caso 0.14.55.1. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 14.55 dei Relatori, del quale propone una riformulazione (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sull'emendamento Manzi 14.32 e sul subemendamento Scotto 0.14.56.1 e propone l'accantonamento dell'emendamento 14.56 dei Relatori. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Zaratti 14.36, Ruffino 14.37, Bonafè 14.38, Iezzi 14.39, Roggiani 14.40, Carotenuto 14.41 e Castiglione 14.42 e sull'emendamento Malavasi 14.43. Propone l'accantonamento dell'emendamento Urzì 14.48 ed esprime parere contrario sull'emendamento Caso 14.53. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04. Formula un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Iezzi 14.010 ed esprime parere contrario sui subemendamenti Zaratti 0.15.7.1, Ilaria Fontana 0.15.7.2, 0.15.7.3, 0.15.7.4 e 0.15.7.5. Propone l'accantonamento dell'emendamento 15.7 dei Relatori ed esprime parere contrario sull'emendamento Ilaria Fontana 15.4. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Alessandro Colucci 15.02 e Rizzetto 15.04 ed esprime parere contrario sugli identici emendamenti Mari 16.1, Barzotti 16.2 e Scotto 16.3 e sugli emendamenti Scotto 16.4 e 16.6 e Alfonso Colucci 17.2. Formula un invito al ritiro sugli emendamenti Giorgianni 17.3 ed Enrico Costa 17.4. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Iezzi 17.01, limitatamente alla parte ammissibile. Esprime parere contrario sui subemendamenti Romano 0.17.02.1 e Mari 0.17.02.2 e propone l'accantonamento del subemendamento Giaccone 0.17.02.3. Esprime parere contrario sui subemendamenti Mari 0.17.02.4 e Scotto 0.17.02.5 e 0.17.02.6. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 17.02 del Governo. Propone l'accantonamento del subemendamento Kelany 0.17.03.1. Esprime parere contrario sugli identici subemendamenti Giuliano 0.17.03.2, Scotto 0.17.03.3 e Mari 0.17.03.4, limitatamente alla parte ricevibile. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 17.03 dei Relatori e formula un invito al ritiro sugli emendamenti Giagoni 19.1 e Volpi 19.2. Propone l'accantonamento dell'emendamento Gentile 19.4 ed esprime parere contrario sull'emendamento Di Lauro 19.9. Propone l'accantonamento degli emendamenti Varchi 19.10 e Trancassini 19.11 e formula un invito al ritiro sugli identici emendamenti Tenerini 19.13, Caparvi 19.14, Ghirra 19.16, Bonafè 19.17 e Boschi 19.18. Propone l'accantonamento dell'emendamento Pietrella 19.12 e dell'articolo aggiuntivo Bordonali 19.02. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, sugli identici articoli aggiuntivi Speranza 19.06 e Mattia 19.07, sull'emendamento Zaratti 20.2, sui subemendamenti Scotto 0.20.6.1, Ghio 0.20.6.2 e Scotto 0.20.6.3. Propone l'accantonamento dell'emendamento 20.6 dei Relatori ed esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Simiani 20.03. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 20.04 dei Relatori ed esprime parere contrario sul subemendamento Scotto 0.21.3.2. Esprime parere favorevole sull'emendamento 21.3 del Governo. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Battilocchio 21.03, degli identici articoli aggiuntivi Giovine 21.010 e Caparvi 21.011 e degli articoli aggiuntivi Giorgianni 21.013 e Patriarca 21.01. Propone parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Steger 21.06 e Cattoi 21.07. Esprime parere contrario sui subemendamenti Quartini 0.21.014.1, 0.21.014.2, 0.21.014.3 e 0.21.014.4, Zanella 0.21.014.5, Quartini 0.21.014.6, 0.21.014.7, 0.21.014.8 e Zanella 0.21.014.9. Propone Pag. 14l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 21.014 dei Relatori.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, dell'emendamento Simiani 8.84, dell'emendamento 12.188 dei Relatori e dell'articolo aggiuntivo Roggiani 19.03. Esprime parere favorevole sulle proposte emendative 3.70, 4.103, 7.7, 7.07, 10.028, 12.187, 12.186 dei Relatori, nonché sull'emendamento 14.55 dei Relatori come riformulato dai Relatori (vedi allegato 2). Raccomanda l'approvazione delle proposte emendative 12.185, 17.02 e 21.3 del Governo. Esprime sulle restanti proposte emendative parere conforme a quello dei Relatori.
  Rileva, inoltre, come i Relatori, nell'espressione dei pareri, abbiano una propria legittima prospettiva e come essi possano comunque richiamare l'attenzione del Governo su determinate proposte emendative ai fini di un'ulteriore riflessione.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva come la richiesta di esprimere fin d'ora il parere sulle proposte emendative riferite a tutti gli articoli del decreto-legge non fosse certo dettata da motivazioni ostruzionistiche ma rispondesse all'esigenza di disporre di un quadro generale e rileva come, sulla base del quadro che emerge dai pareri espressi, e in particolare dall'elevato numero di proposte emendative di cui si chiede l'accantonamento, risulti impossibile concludere l'esame del provvedimento in tempi brevi.

  Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, si associa alle considerazioni della deputata Bonafè e rileva, inoltre, come l'impegno assunto dalle presidenze a non consentire la presentazione di proposte emendative dei Relatori e del Governo oltre un termine stabilito sia sostanzialmente vanificato dalle numerose proposte di riformulazione degli emendamenti dei Relatori.
  Stigmatizza, inoltre, il fatto che non siano state prese in considerazione le proposte emendative dell'opposizione, che ha presentato proposte di semplice buon senso, e rileva come ciò confermi il tentativo di schiacciamento dell'opposizione da parte della maggioranza.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che sia convocata una riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, per definire l'organizzazione del prosieguo dei lavori.
  Si associa alle considerazioni della deputata Bonafè e, dopo aver dato atto alle presidenze dell'impegno assunto a non consentire la presentazione di proposte emendative dei Relatori e del Governo oltre un dato termine, rileva come tale decisione sia aggirata dalla preannunciata presentazione di riformulazioni anche molto ampie, a fronte delle quali, come è noto, non sarà neppure possibile presentare subemendamenti.
  Ritiene che tale modo di procedere sia scorretto e ribadisce la richiesta di convocazione degli uffici di presidenza.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente in primo luogo che il termine fissato per la presentazione di proposte emendative da parte del Governo e dei Relatori allo scopo di agevolare l'attività subemendativa dei deputati, è stato mantenuto. Nel precisare che le presidenze delle Commissioni I e XI si sono adoperate per il rispetto di tale termine, anche a fronte di qualche tentativo in senso contrario, fa presente che le norme regolamentari consentono la riformulazione di proposte emendative, che costituisce operazione diversa dalla presentazione di nuove proposte. Pertanto, nel rilevare come tutto si stia svolgendo secondo le legittime procedure regolamentari, invita ad iniziare l'esame delle proposte emendative, rinviando la riunione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite alla serata odierna, per le opportune valutazioni alla luce dell'andamento dei lavori.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, precisa che effettivamentePag. 15 dal punto di vista formale il termine per la presentazione di proposte emendative del Governo e dei Relatori è stato rispettato, e di questo rende merito al presidente. Fa tuttavia presente che, nella sostanza, con un così alto numero di proposte emendative accantonate è lecito aspettarsi riformulazioni significative del testo e non semplici modifiche formali. Ritiene quindi che darsi delle regole e subito dopo violarle non consenta di partire con il piede giusto, soprattutto trattandosi dell'esame di un provvedimento delicato.

  Nazario PAGANO, presidente, ritiene che le proposte di riformulazione vadano lette e valutate nella loro reale portata, non potendosi fare un processo alle intenzioni. Rinvia quindi per le opportune valutazioni ad una riunione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite da tenersi nel corso della serata.

  Valentina BARZOTTI (M5S) fa presente che anche il MoVimento 5 Stelle chiede la convocazione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite al fine di concordare come procedere con i lavori.

  Nazario PAGANO, presidente, nell'accogliere la richiesta, ritiene tuttavia – come già anticipato – di rinviare tale convocazione alla serata odierna, in modo da valutare l'andamento dei lavori. Ritiene quindi che si possa passare finalmente alla votazione delle proposte emendative.
  Accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l'accantonamento l'emendamento Soumahoro 1.1.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), chiedendo di sottoscrivere l'emendamento Soumahoro 1.1, esprime invece molte perplessità con riguardo al contenuto dell'emendamento Manes 1.2 che estende anche alle regioni e alle province autonome la possibilità di destinare una ulteriore quota del 10 per cento delle facoltà assunzionali al reclutamento tramite contratto a tempo determinato di giovani in possesso di diplomi di specializzazione in tecnologie applicate. Richiama sull'argomento la posizione radicata del suo gruppo, che non ritiene questa la strada giusta per ampliare la presenza dei giovani nelle pubbliche amministrazioni, ravvisando rischi di dumping tra chi entra per concorso provenendo da facoltà umanistiche e chi invece proviene dagli istituti tecnici ed è assunto con contratto di apprendistato. Reputa che, evitando doppi o addirittura tripli registri, alla pubblica amministrazione servano sicuramente maggiori competenze tecniche ma soprattutto una visione complessiva, totalmente assente dal provvedimento in esame, che non fornisce alcuna risposta in termini di assunzioni, di graduatorie, di stabilizzazione e neppure in termine di salari.

  Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia l'astensione dalla votazione del MoVimento 5 Stelle, segnalando come l'emendamento Manes 1.2 si innesti su un provvedimento già privo di respiro, che non tiene conto dell'esigenza di assicurare il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione in linea con l'articolo 97 della Costituzione. Ritiene dunque che la strada corretta non sia quella di estendere anche alle regioni e alle province autonome il ricorso ai contratti di apprendistato, evidenziando come manchi da parte del Governo attuale qualsiasi progettualità in materia di politiche attive del lavoro. Richiama quindi le iniziative assunte all'epoca dal MoVimento 5 Stelle, che destinò oltre un miliardo di euro alle politiche attive del lavoro, realizzando un piano straordinario di reclutamento i cui bandi tuttavia non sono ancora stati completati dalle regioni, peraltro quasi tutte governate dal centrodestra. Fatto presente che, nonostante le rassicurazioni della Ministra Calderone, le politiche attive per il lavoro non funzionano e che occorrerebbe investire in maniera strutturale sulla formazione dei lavoratori, considera inaccettabile il ricorso al supporto economico vincolato alla frequentazione dei corsi. Nel richiamare quindi la grande forza della misura del reddito di cittadinanza, considera arbitraria la differenza di trattamento introdotta dall'attuale Governo, nell'ambito di coloro che non hanno un reddito adeguato, tra chi è disabile o ha oneri familiari di cura e chi invece è ritenuto occupabile. Pag. 16Facendo quindi notare che il nostro è l'unico Paese privo di una misura di contrasto alla povertà, esprime il proprio disaccordo sul contenuto dell'emendamento Manes 1.2 e più in generale sulle attuali politiche del lavoro che penalizzano i più poveri e privilegiano il lavoro precario senza qualità. Dichiarando in conclusione di non essere contraria ai contratti di apprendistato, se inseriti tuttavia in un'ottica di valorizzazione, ritiene che in una situazione complessa come quella attuale non sia una buona soluzione affidarsi alle regioni.

  Alessandro URZÌ (FDI) chiede di sottoscrivere l'emendamento Manes 1.2.

  Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), al fine di esprimere la propria posizione in piena consapevolezza, chiede alla Sottosegretaria un chiarimento in merito alla disposizione in esame che gli appare una contraddizione in termini, dal momento che si ricorre al reclutamento di soggetti che hanno acquisito un'alta professionalità tecnica, proponendo loro un contratto di apprendistato.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, dichiarando di comprendere le osservazioni dell'onorevole Laus, considera tuttavia che il reclutamento di studenti qualificati costituisca comunque un passo in avanti positivo, per quanto perfettibile.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) rileva che il provvedimento in esame è privo di una visione complessiva idonea a rigenerare la pubblica amministrazione, soprattutto considerati gli impegni legati all'attuazione in tempi stretti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e le sfide poste dall'intelligenza artificiale e dalla rivoluzione tecnologica. Nel comprendere l'esigenza di rendere la pubblica amministrazione più attrattiva nei confronti dei giovani e di potenziarne i profili tecnici, manifesta tuttavia le proprie perplessità rispetto alla disposizione in esame, che ricorre al contratto di apprendistato da trasformarsi successivamente in un contratto a tempo indeterminato, non alle migliori condizioni.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Manes 1.2 (vedi allegato 3).

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l'accantonamento dell'emendamento Zaratti 1.5.

  Sara KELANY (FDI) sottoscrive l'emendamento Polo 1.7 e lo ritira.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Mari 1.02, che autorizza il comune di Catania ad assumere a tempo indeterminato il personale vincitore del bando indetto nel dicembre 2021, purché abbia maturato almeno tre anni di servizio nelle medesime funzioni e sia ancora in servizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto in esame. Fatto presente che l'articolo aggiuntivo istituisce per tale finalità un fondo, provvedendo alla relativa copertura finanziaria, si domanda per quale motivo un comune meridionale con gravi difficoltà non possa usufruire di una deroga che lo aiuti a garantire il fabbisogno necessario in termine di professionalità. Lamenta in conclusione il fatto che, quando si tratta di Sud, anche se a guida centrodestra, non arriva alcun segnale politico per tenere in piedi le amministrazioni.

  Francesco MARI (AVS) rileva come, a fronte di un provvedimento che in linea generale dovrebbe puntare a rafforzare la pubblica amministrazione, si esprima parere contrario su un articolo aggiuntivo finalizzato a salvaguardare le competenze maturate all'interno dell'ente da lavoratori già assunti con le risorse del progetto Asse 8 – PON Metro. Considera dunque incomprensibile il parere contrario, in contraddizione con lo spirito dell'intervento normativo, e suicida la scelta di disperdere il patrimonio di competenze fin qui acquisito.Pag. 17 Si tratta a suo avviso di un pessimo segnale.

  Davide AIELLO (M5S) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Mari 1.02, che rappresenta un intervento importante finalizzato a consentire al comune di Catania di assumere a tempo indeterminato personale già in servizio. Rilevato come la misura consentirebbe all'amministrazione, già in difficoltà finanziaria, di sopperire alle mancanze in termini di professionalità, chiede di modificare il parere espresso o comunque di accantonare l'articolo aggiuntivo ai fini di un supplemento di riflessione.

  Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome degli altri Relatori, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Mari 1.02.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Mari 1.02. Sospende quindi brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 12.15, è ripresa alle 12.20.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO segnala che il Governo trasmetterà a breve una proposta di riformulazione, alla quale sta lavorando, per uniformare le numerose proposte emendative concernenti il tema del salario accessorio. Propone pertanto di accantonare tutte le proposte emendative vertenti sul tema in questione. In particolare, propone di accantonare gli identici emendamenti Tenerini 8.15, Scotto 8.16 e Boschi 8.17, gli identici articoli aggiunti Aiello 12.015 e Scotto 12.016 e l'articolo aggiuntivo Iezzi 14.010, in aggiunta agli identici emendamenti Tenerini 8.18, Scotto 8.19 e Boschi 8.20, l'emendamento Iezzi 12.27, gli identici emendamenti Zaratti 14.5, Ruffino 14.6, Bonafè 14.7, Romano 14.8, Roggiani 14.9, Aiello 14.10 e Castiglione 14.11, l'emendamento Romano 14.16, gli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04 dei quali i Relatori hanno già proposto l'accantonamento.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ringraziata la sottosegretaria Siracusano, chiede tempo per poter esaminare la proposta di riformulazione proveniente dal Governo. Per altro verso, chiede che il Ministro Zangrillo partecipi ai lavori delle Commissioni riunite, anche al fine di conoscere la sua posizione sulla questione del salario accessorio.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Romano 2.1: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene per dichiarazione di voto sull'emendamento Zaratti 2.4, che amplia i requisiti di accesso al concorso per il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, includendovi soggetti in possesso di laurea triennale e master degree conseguito all'estero. Ritiene che tale emendamento rappresenti un segnale per tanti giovani che sono emigrati all'estero e desiderano tornare in Italia, circa mezzo milione di cittadini secondo un recente studio pubblicato qualche giorno fa su «La Stampa» di Torino.
  Osserva che, a differenza di alcuni esponenti del Governo, che si laureano sostenendo esami nel fine settimana, in questo caso si tratta di giovani che hanno seguito un percorso di studi articolato e si sono fatti valere all'estero. Auspica pertanto che i Relatori e il rappresentante del Governo cambino idea sul parere contrario poc'anzi espresso.

  Valentina BARZOTTI (M5S), unendosi all'ultima richiesta del collega Scotto, chiede di sottoscrivere l'emendamento Zaratti 2.4, che favorisce l'assunzione a tempo indeterminato di giovani laureati ad alta specializzazione tecnica e, di riflesso, contribuisce all'efficienza e al buon andamento della pubblica amministrazione.
  Sostiene che se davvero il Governo vuole rendere più attrattiva la pubblica amministrazione è importante aprire le porte a questi giovani. Ad ogni modo, evidenzia come, oltre alle assunzioni, sia necessario provvedere ad una generale riorganizzazionePag. 18 della pubblica amministrazione, anche al fine di rendere più attrattive le prestazioni lavorative ivi svolte.
  Sostiene infatti la necessità, da un lato, di trattenere i giovani pronti ad emigrare in cerca di migliori opportunità e, dall'altro, di risolvere il problema dei tanti giovani che non studiano né lavorano.
  Contesta invece al Governo di preoccuparsi dell'incremento dei ruoli dirigenziali e non dello svecchiamento delle procedure e della necessità di assicurare ai giovani quella stabilità – favorita da contratti a tempo indeterminato e non certo da quelle forme di precariato che il decreto-legge prevede – che può offrire una risposta al problema demografico del Paese. Da questi elementi si ricava, a suo giudizio, l'assenza di una visione del Governo sul lavoro, povero di salario, povero di futuro e povero di qualità.

  Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), ringraziata la sottosegretaria per la precedente chiara risposta a un suo quesito, sostiene che l'impianto del decreto-legge in esame – il quarto sulla pubblica amministrazione – sia sbagliato, perché disorganico.
  Osserva infatti che l'impianto del decreto-legge contraddice il ragionamento di ampio respiro fatto dal Ministro Zangrillo ad inizio legislatura; ragionamento che l'aveva trovato, per taluni aspetti, concorde. Ritiene infatti che, piuttosto che adottare decreti-legge à la carte, sia necessario partire dall'individuazione dei fabbisogni delle pubbliche amministrazioni per intervenire con misure immediate, da un lato, e con una programmazione pluriennale delle misure non immediatamente realizzabili, dall'altro.
  Si domanda, in quest'ottica, se il Governo sia a conoscenza delle reali necessità delle pubbliche amministrazioni.
  Rileva, poi, che se la scelta del Governo è quella di adottare decreti-legge à la carte, i colleghi deputati non possono che presentare proposte emendative volte alla correzione, al tamponamento e alla manutenzione di un testo disorganico.

  Andrea CASU (PD-IDP), a nome dei commissari del Partito Democratico, chiede di sottoscrivere l'emendamento Zaratti 2.4.
  Lamentando poi il mancato accantonamento di alcune proposte emendative del suo gruppo, si dichiara perplesso per la direzione dei lavori delle Commissioni riunite, e gli effetti che ne possono discendere. Auspica, in particolare, che si apra un confronto nel merito sui temi del decreto-legge e che maggioranza, Relatori e Governo, assumendosi la propria responsabilità politica, esprimano le ragioni sottese ai molteplici pareri contrari espressi. Avverte infatti che se le opposizioni – che hanno accettato di muoversi entro lo schema di lavoro definito dalla maggioranza – continuassero a trovare di fronte a sé un muro, eretto dalla stessa maggioranza, il confronto politico non potrà che radicalizzarsi ed i lavori parlamentari complicarsi.
  Ribadendo il sostegno all'emendamento Zaratti 2.4, preannuncia dunque che i deputati del suo gruppo continueranno ad intervenire con la stessa determinazione su tutte le successive proposte emendative.

  Davide AIELLO (M5S), nel chiedere di sottoscrivere l'emendamento Zaratti 2.4, evidenzia la necessità del superamento del precariato all'interno del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per mezzo di nuove opportunità lavorative, tanto più necessarie se si considera che i giovani specializzati italiani, percependo il lavoro nella pubblica amministrazione come di difficile raggiungimento, sono portati sempre più a lasciare il Paese cercando fortuna all'estero.
  Ritiene che la maggioranza e il Governo, invece di concentrare l'attenzione unicamente sulla questione dei migranti, dovrebbero evitare un fallimento simile a quello relativo al «Bonus assunzione under 36», permettendo ai giovani specializzati di accedere alle garanzie e alle stabilità di un posto di lavoro a tempo indeterminato.
  Invitando la maggioranza al dialogo e al confronto costruttivo, auspica che il parere sull'emendamento in esame divenga favorevole.

Pag. 19

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, apprezzati gli interventi svolti sull'emendamento Zaratti 2.4, fa tuttavia presente l'impossibilità di cambiare il parere, che dunque rimane contrario, in quanto il Ministero dell'economia e delle finanze ha riscontrato che gli oneri finanziari legati all'emendamento in questione appaiono non superabili.

  Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull'emendamento Zaratti 2.4, sottolinea l'importanza dell'internazionalizzazione delle conoscenze dei giovani, ma evidenzia al contempo la necessità di moderare il fenomeno della migrazione definitiva dei giovani all'estero, che nel 2024 risultavano essere circa 150 mila.
  Auspicando che anche il Governo sia sensibile al tema del decremento demografico, chiede un ripensamento del parere sull'emendamento in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.4.

  Nazario PAGANO, presidente, in considerazione della convocazione per le ore 13 dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e II, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 15 aprile 2025.

  Gli uffici di presidenza si sono riuniti dalle 20.30 alle 20.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 15 aprile 2025. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO, indi del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO. – Intervengono il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e le sottosegretarie di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano e Giuseppina Castiello.

  La seduta comincia alle 20.50.

DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
C. 2308 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana della giornata odierna.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella odierna seduta antimeridiana le Commissioni, dopo l'espressione dei pareri da parte di Relatori e Governo, hanno avviato l'esame delle proposte emendative.
  Nella presente seduta si riprenderà quindi l'esame dall'emendamento Volpi 2.6, su cui i Relatori e la rappresentante del Governo hanno formulato un invito al ritiro. Sospende quindi brevemente la seduta per consentire al gruppo del Partito Democratico di poter formulare le sostituzioni dei propri componenti per la presente seduta.

  La seduta, sospesa alle 20.55, è ripresa alle 21.10.

  Walter RIZZETTO, presidente, dà conto delle sostituzioni pervenute. Avverte che prima dell'inizio della seduta è stato comunicato dal gruppo Lega il ritiro delle proposte emendative Iezzi 3.69, Loizzo 4.75, Bagnai 4.76.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Bagnai 4.76.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che non è possibile sottoscrivere l'emendamento Bagnai 4.76 poiché esso è stato ritirato prima dell'inizio della seduta. Comunica, altresì, il ritiro dell'articolo aggiuntivo Giaccone 7.02 e della proposta emendativa Caparvi 8.66.

Pag. 20

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di sapere perché successivamente alla sospensione dei lavori, che giudica essere stata più lunga di quanto necessario, viene data notizia del ritiro di una serie di proposte emendative, negando così la possibilità alle opposizioni di poter sottoscrivere tali proposte emendative.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che le proposte emendative sono state ritirate prima dell'inizio della seduta. Evidenza che non si era ancora dato conto del ritiro per via della breve pausa concessa al fine di consentire le sostituzioni dei componenti del gruppo del Partito Democratico. Prosegue comunicando le ulteriori proposte emendative del gruppo Lega ritirate: Ziello 8.67, Sasso 12.131, Comaroli 12.106 e 12.148, Carrà 12.152, Maccanti 12.157, Giaccone 8.02, Gusmeroli 8.013.

  Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di sapere perché l'emendamento Maccanti 12.157, sul quale i Relatori avevano espresso parere favorevole, risulta ora essere stato ritirato.

  Walter RIZZETTO, presidente, segnala che sull'emendamento Maccanti 12.157 non era stato espresso parere favorevole; al contrario i Relatori avevano invitato il proponente al ritiro dell'emendamento, invito che il proponente ha ritenuto di accogliere. Comunica, inoltre, il ritiro da parte del gruppo Forza Italia delle proposte emendative Tenerini 3.2, Gentile 3.6, Nazario Pagano 8.90, Patriarca 11.2. Comunica, altresì, il ritiro da parte del gruppo Fratelli d'Italia delle proposte emendative Mollicone 4.74, Volpi 8.48 e 8.52, Kelany 12.4 e 12.5, Ciocchetti 4.010, Cannata 12.025, Ciancitto 12.026, Volpi 19.2, Bicchielli 12.178, 12.58, 12.151. Comunica, infine, il ritiro dell'articolo aggiuntivo Romano 8.03.
  Dispone, in assenza di obiezioni, l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Segnala che le presidenze e la sottosegretaria Siracusano hanno chiesto al Ministro Zangrillo, anche a seguito di quanto chiesto dalle opposizioni, di poter intervenire in seduta. Comunica, quindi, che a breve interverrà nel corso dei lavori delle Commissioni il Ministro della pubblica amministrazione Zangrillo, segnalando che potrà trattenersi per circa mezz'ora.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), ringraziando le presidenze a la Sottosegretaria Siracusano per essersi fatti promotrici della richiesta di intervento del Ministro Zangrillo, avanzata sin dall'inizio dell'iter del provvedimento dal suo gruppo. Apprezza, quindi, la scelta del Ministro di riferire finalmente in Commissione, auspicando che risponderà alle domande delle opposizioni.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, modificando il parere precedentemente espresso, chiede di accantonare l'articolo aggiuntivo Bonafè 8.021.

  Walter RIZZETTO, presidente, avverte che, non essendoci obiezioni, l'articolo aggiuntivo Bonafè 8.021 deve intendersi accantonato.
  Dà quindi la parola al Ministro Zangrillo per il suo intervento.

  Il Ministro Paolo ZANGRILLO intende riferire sul provvedimento in esame, oggetto di un lavoro molto intenso con altri Ministeri.
  Dichiara che l'obiettivo è quello di intervenire tempestivamente su alcuni temi che richiedono una risposta urgente al fine di costruire una pubblica amministrazione che sia attrattiva per i giovani e che risponda alle necessità della popolazione. Sottolinea che il provvedimento in esame non consiste in una riforma della pubblica amministrazione, per la quale è necessario intervenire con un altro strumento legislativo.
  Osserva che il provvedimento di cui si discute mira a fornire risposte tempestive. In primo luogo menziona il tema dell'attrattività della pubblica amministrazione e del reclutamento di nuovo personale che si renderà indispensabile nei prossimi anni, dal momento che circa un milione di dipendentiPag. 21 pubblici andranno in quiescenza entro il 2027/2028. Al riguardo, afferma che la situazione da lui rinvenuta all'atto dell'assunzione della carica ministeriale nel 2022 non era affatto positiva, dal momento che all'epoca occorrevano più di 780 giorni per concludere una procedura concorsuale, ciò che riduceva enormemente l'attrattività della pubblica amministrazione per chiunque a prescindere dall'età.
  Rileva, poi, che un altro tema fondamentale è quello della digitalizzazione dell'intera procedura di reclutamento del personale, la quale ha consentito di ridurre i tempi per l'espletamento delle procedure concorsuali sino a quattro mesi e mezzo dalla pubblicazione del bando.
  Inoltre, riferisce che il provvedimento in esame mira a rafforzare la composizione della Commissione interministeriale RIPAM, poiché la completa digitalizzazione delle procedure di reclutamento del personale pubblico ha aumentato notevolmente il numero dei concorsi svolti. Al riguardo, ricorda che nel 2024 sono stati banditi circa 22.000 concorsi per un totale di circa 350.000 posizioni lavorative alle quali si sono candidati 1.350.000 persone. Osserva, quindi, che è impossibile continuare a gestire una siffatta mole di procedure concorsuali senza rafforzare la citata Commissione RIPAM, composta solo da cinque persone.
  Sul piano del reclutamento un altro elemento connotato dai requisiti di necessità, straordinarietà ed urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione consiste nell'assunzione di profili tecnici, ciò che è di massima importanza soprattutto per gli enti locali, in quanto tali figure professionali sono indispensabili per attuare i progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Osserva, pertanto, che una moderna pubblica amministrazione non è composta soltanto da dipendenti aventi un profilo giuridico-amministrativo e che ciò che manca oggi alla pubblica amministrazione italiana sono proprio coloro che si occupano di sistemi informativi, di gestione dei dati, architetti, ingegneri, geometri, figure professionali molto richieste dal mercato del lavoro privato e che la pubblica amministrazione deve diventare capace di attrarre.
  Rileva che l'articolo 1 del decreto-legge in esame è volto a consentire alla pubblica amministrazione di poter assumere come funzionari, a differenza di quanto prevede la normativa precedentemente vigente, i giovani studenti degli istituti tecnici superiori (ITS) mediante un contratto avente durata triennale che consenta loro d'inserirsi nel mondo del lavoro pubblico e di continuare a studiare, beneficiando di strumenti come il progetto PA 110 e lode, di cui possono usufruire in generale tutti i dipendenti pubblici.
  Sottolinea che, a suo giudizio, oltre al curriculum ed ai titoli di studio, la pubblica amministrazione deve essere in grado di valorizzare il saper fare oltre che il sapere. Il tema del merito costituisce quindi un tema ineludibile per la pubblica amministrazione.
  Osserva che alcuni articoli sono finalizzati a semplificare l'azione degli enti territoriali. In particolare, si sofferma sulle disposizioni volte a favorire il reclutamento di un maggior numero di segretari comunali e provinciali, figure professionali indispensabili per l'attuazione dei progetti PNRR. A tale scopo, ricorda che il decreto-legge in esame consente agli enti territoriali di poter utilizzare le risorse provenienti dallo stanziamento di 30 milioni di euro disposto alcuni anni fa dal Governo Meloni. Rappresenta, infine, che in alcuni territori come, ad esempio, quello della Regione Piemonte vi sono casi in cui un singolo segretario comunale gestisce a scavalco anche fino a venticinque Comuni.
  Riferisce che alcune delle misure contenute nel decreto-legge sono volte ad affrontare anche la situazione contingente. In particolare, ricorda che la legge di bilancio per il 2025 ha previsto la riduzione al settantacinque per cento del cosiddetto turnover di personale, salvo che per il comparto Sanità e per il comparto Enti Locali. Sottolinea che sono state previste flessibilità temporanee circa lo scorrimento delle graduatorie, volte a derogare alla regola generale per cui non può essere assunto più del venti per cento degli idonei.Pag. 22
  Dichiara che un tema che non è stato affrontato dal decreto-legge, ma sul quale si sta confrontando con il Ministero dell'economia e delle finanze, è quello dei trattamenti retributivi. In proposito, ricorda che il Governo Meloni ha stanziato per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici otto miliardi di euro con la legge di bilancio per il 2024, pari a circa un terzo dell'ammontare dell'intera manovra, e dodici miliardi di euro con la legge di bilancio per il 2025. Rammenta, altresì, come all'atto del suo insediamento da Ministro per la pubblica amministrazione nel 2022 non fossero stati rinnovati i contratti collettivi nazionali di lavoro 2019-2021 per circa l'ottanta per cento dei dipendenti pubblici. Dichiara, quindi, che le azioni intraprese dal Governo Meloni su tale fronte consentiranno di dare continuità ai rinnovi contrattuali e di avviare le trattative per i rinnovi riferiti al biennio 2022-2024. In merito, specifica che già è stata conclusa quella per il rinnovo del contratto collettivo del comparto funzioni centrali e del comparto sicurezza-difesa mentre sono ancora ferme le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto sanità e di quello degli enti locali perché una parte del sindacato sostiene non ci siano risorse sufficienti per adeguare le retribuzioni alla perdita di potere d'acquisto conseguente all'inflazione che, come sapete, nel biennio 2022-2023 ha avuto un picco intorno al 14 per cento.
  Afferma che, secondo dati rilevati dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), grazie ai rinnovi ed alle risorse stanziate dal Governo Meloni di cui sopra sarà possibile recuperare quasi del tutto, avendo riguardo al periodo 2016-2027, la perdita dell'IPCA e cioè del potere d'acquisto per diversi comparti pari a circa il venticinque per cento. Nell'osservare che il recupero del potere d'acquisto per il comparto funzioni centrali si attesta circa al ventuno per cento nel periodo 2016-2027, manifesta la propria intenzione di presentare un emendamento che riduca tale divario esistente tra il comparto enti locali ed il comparto funzioni centrali, sul quale sta già lavorando assieme al Ministero dell'economia e delle finanze e che sarà presentato nella seduta di domani ovvero in quella di giovedì 17 aprile prossimo, rispetto al quale ha riscosso il favore dell'ANCI, delle Regioni e delle Province.
  Dichiara, inoltre, che le misure contenute nel decreto-legge mirano anche ad aggredire alcune criticità sia contingenti sia provenienti dal passato e che la modernizzazione della pubblica amministrazione passa sia dall'adozione di riforme, come quella contenuta in un disegno di legge di sua iniziativa presentato alle Camere circa tre mesi fa, sia mediante l'adozione di provvedimenti ad hoc volti a fornire risposte a problemi sempre più evidenti.
  Nel richiamare la citata iniziativa di riforma, fa presente che accanto alle questioni del reclutamento e dei salari si pone anche la questione della motivazione delle persone che lavorano nella pubblica amministrazione. Fa presente a tale proposito che in questi anni di governo egli ha sempre inteso mettere al centro della sua azione le persone, essendo convinto che un'organizzazione funzionante è quella capace di avere un capitale umano motivato e adeguatamente formato e che dunque da qui passi la modernizzazione della pubblica amministrazione. Nel precisare di aver ereditato una situazione complessa anche in termini di formazione del personale, rileva come l'ultimo tema sia rappresentato dalla valorizzazione del merito e dall'incapacità della pubblica amministrazione di premiare i migliori se i piani meritocratici vedono tutti dipendenti eccellenti e se, come riferisce la Corte dei conti, servono strumenti adeguati a premiare le vere eccellenze. Fa quindi presente che il richiamato disegno di legge introduce meccanismi che permettano di assegnare obiettivi chiari e misurabili ai dipendenti e di introdurre premi al merito, consentendo ai dirigenti di essere realmente tali. Nel sottolineare che, alla stregua di tutte le aziende del mondo, la pubblica amministrazione deve imparare a misurare la capacità delle persone a tradurre il proprio sapere in saper fare, pur ravvisando carattere di necessità e urgenza nella innovativa riforma che si appresta a varare, dichiara che lo strumento Pag. 23del disegno di legge consentirà un percorso parlamentare di dialogo e confronto, al fine di raggiungere la sintesi più vicina alle aspettative di tutti.

  Walter RIZZETTO, presidente, prima di dare la parola alla Sottosegretaria, formula a nome di tutti gli auguri al Presidente della Repubblica, ricoverato in ospedale per un intervento programmato.

  (Applausi)

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO ringrazia il Ministro Zangrillo per la presenza e per l'intervento esaustivo, che è la dimostrazione del massimo impegno profuso dal Governo. Tiene a fare soltanto una precisazione di natura procedurale, chiarendo che l'emendamento cui ha fatto riferimento il Ministro è in realtà la proposta di riformulazione in materia di lavoro accessorio che ha preannunciato in mattinata e che è destinata ad assorbire molte proposte emendative dei colleghi, anche di opposizione.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) si unisce a nome del Partito democratico agli auguri di pronta guarigione al Presidente della Repubblica, che tornerà rapidamente a lavorare per il Paese come ha sempre fatto. Ringrazia quindi la presidenza per aver ottenuto l'audizione del Ministro Zangrillo, richiesta per la verità dall'avvio dell'esame del provvedimento. Senza polemica, fa presente che, se il Ministro fosse venuto presso le Commissioni I e XI nel corso del ciclo di audizioni a spiegare il senso e la natura del provvedimento, il lavoro parlamentare sarebbe stato facilitato. Essendo ottimista di natura, nel sottolineare che il Ministro sembra preferire intervenire con decreti legge sempre gravidi di sorprese sul rafforzamento della pubblica amministrazione, si dichiara certo che la prossima volta il confronto si svolgerà ex ante invece che ex post.
  Deve tuttavia affermare con franchezza che trova tuttora non convincente il provvedimento, in primo luogo per il suo impianto eterogeneo, nelle cui pieghe è stato infilato di tutto, a cominciare dall'aumento considerevole degli uffici di diretta collaborazione, anche da parte dei Ministeri minori. Rileva inoltre la scarsità delle risorse messe a disposizione, tanto che – come evidente da molte delle proposte emendative – si attinge sempre dal medesimo fondo per le esigenze indifferibili, e la mancanza di una visione, a fronte dell'interesse dei diversi Ministri ad allargare le maglie del loro potere. Domanda quindi al Ministro come si sia potuto introdurre in un provvedimento sul rafforzamento della pubblica amministrazione una misura in materia di cybersicurezza finalizzata a mandare in pensione una persona specifica o la determinazione di un ulteriore organismo di vigilanza del mercato dei capitali presso il Ministero dell'economia e delle finanze, dotate questo sì delle necessarie risorse. Nel domandarsi se vi fosse davvero bisogno di interventi di tale natura, rileva lo scivolamento del provvedimento verso misure microcorporative, censurando d'altro canto il fatto che si sia deciso di non dare una chance ai 12 mila giovani impiegati per tre anni presso l'ufficio del processo, respingendo tutte le proposte emendative delle opposizioni sull'argomento.

  Walter RIZZETTO, presidente, nel richiamare il preannunciato impegno del Ministro, pur non volendo imporre un termine all'intervento del collega Scotto, fa presente di aver immaginato che ciascun gruppo utilizzasse indicativamente qualche minuto per i propri interventi.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel precisare che non esistono Ministri part-time e che dunque il Ministro Zangrillo si può trattenere come tutti fino alla mezzanotte, ribadisce che il decreto è un collage di misure microcorporative, destinato a dare un segnale parziale persino sullo scorrimento delle graduatorie. A tale proposito rileva che il Ministro ha dovuto fare un passo indietro, sospendendo la misura soltanto un anno dopo aver fissato il tetto del 20 per cento, essendosi reso conto dell'errore commesso, destinato a condannare al precariato un'intera generazione. Sollecita quindi la totale soppressione del tetto e invita il Pag. 24Ministro a impegnarsi invece per garantire parità economica e salariale tra coloro che sono entrati per concorso e tutti gli altri. Nel condividere l'esigenza di rendere la pubblica amministrazione più attrattiva verso i giovani, ritiene comunque che sui salari si sia fatto molto poco, nonostante la promessa armonizzazione del trattamento tra dipendenti degli enti locali e degli enti centrali che il Ministro avrebbe fatto bene ad annunciare in Parlamento invece che in un convegno sindacale. Richiamati i dati forniti dall'ARAN in sede di audizione, fa presente che la programmata riduzione del potere di acquisto dei dipendenti pubblici è una responsabilità del Ministro Zangrillo, domandandosi d'altro canto se dietro la decantata valorizzazione dei dirigenti vi sia la volontà di selezionare dei funzionari o dei fedeli. Nel richiamare la disposizione sui diplomati degli istituti tecnici, invita il Ministro a non guardare l'orologio perché dovrà restare presso le Commissioni riunite per parecchio tempo.

  Walter RIZZETTO, presidente, nel far presente all'onorevole Scotto che sta parlando da oltre dodici minuti, precisa che il Ministro Zangrillo sarebbe dovuto partire per Gorizia per un impegno istituzionale già nel pomeriggio, avendo accordato la sua presenza in Commissione per la giornata di giovedì prossimo. Dichiara che le presidenze hanno ritenuto preferibile insistere perché il Ministro fosse presente nella serata in corso, precisando che avrebbe avuto a disposizione soltanto trenta minuti. Ritiene quindi che non competa all'onorevole Scotto stabilire quanto tempo il Ministro sia tenuto a trattenersi. Invita comunque il collega a concludere l'intervento.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel ritenere che le considerazioni personali non possano essere sindacate né dal presidente né da altri, in quanto parte di un ragionamento da rispettare, ribadisce che il Governo programma la riduzione del potere di acquisto dei pubblici dipendenti, come dimostrato da tutte le misure, ivi compresa quella relativa ai diplomati ITS. Nel rilevare che si tratta di una scelta politica della maggioranza, ritiene che la strada giusta non sia quella di far entrare come funzionari giovani diplomati negli istituti tecnici, con un contratto di apprendistato, perseguendo quindi la politica dei bassi salari, anche in ingresso.

  Alfonso COLUCCI (M5S), ringraziati le presidenze e il Ministro per la sua presenza e permanenza, augura a nome del MoVimento 5 Stelle una pronta guarigione al Presidente della Repubblica.
  Rivolgendosi al Ministro, dichiara di non condividerne le parole. In particolare, evidenzia come sia sbagliata la forma del provvedimento, dal momento che non sussistono i presupposti di necessità e urgenza richiesti dall'articolo 77 della Costituzione, non essendosi verificato alcun fatto sopravvenuto che giustifichi l'adozione di un decreto-legge in materia, che finisce per offendere e prevaricare il Parlamento.
  Quanto al merito, fa presente che tutte le proposte emendative presentate dai deputati del suo gruppo, volte ad aumentare l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, hanno ricevuto un parere contrario, che rivela la profonda divergenza di visione e programmi tra il MoVimento 5 Stelle e la maggioranza politica.
  Sul tema del reclutamento, ritiene che le norme del decreto-legge violino gravemente i princìpi di cui all'articolo 97 della Costituzione, ed in particolare il principio del pubblico concorso, dal momento che sembra volersi favorire l'accesso alla pubblica amministrazione senza concorso, ma con procedure ad hoc, che contrastano con la narrazione governativa sull'intenzione di valorizzare il merito. In questa prospettiva, critica quelle disposizioni che prevedono l'ingresso nelle pubbliche amministrazioni, senza una rigorosa selezione pubblica, di soggetti precedentemente alle dipendenze di società partecipate. Contesta altresì le numerose deroghe alle procedure di mobilità, funzionali a stabilizzazioni al di fuori di idonee regole di garanzia, che non garantiscono l'assunzione dei migliori nelle pubbliche amministrazioni.
  Per altro verso, denuncia come gli incrementi salariali riguardino solamente i dirigenti pubblici e come non si applichino Pag. 25misure interdittive agli amministratori pubblici responsabili del dissesto dei relativi enti locali.
  Considera poi che lo stanziamento di rilevanti risorse per la sanità integrativa vada a discapito della sanità pubblica, ledendo il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione e contrastando lo Stato sociale.
  Plaude al ritiro dell'emendamento di Forza Italia che attingeva al fondo per la celebrazione del 25 aprile, riducendone la capienza, mentre stigmatizza la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici statali nel mese di aprile per un «pasticciaccio» del Governo. Per altro verso, contesta l'attribuzione al sindaco Gualtieri di poteri straordinari concernenti la realizzazione dell'inceneritore di Roma.
  Comprendendo, infine, le difficoltà riscontrate nell'ultima «complicata» legge di bilancio per il finanziamento del comparto pubblico, ritiene che ciò derivi dalla sottoscrizione, da parte del Governo, di un Patto di stabilità e crescita fortemente penalizzante, in ultima analisi, per coloro che contribuiscono al buon andamento della pubblica amministrazione.

  Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome degli altri Relatori, onorevoli Paolo Emilio Russo e Schifone, ringrazia il Ministro per aver accolto l'invito delle presidenze e per il suo intervento. Si dichiara dispiaciuta per talune critiche avanzate dai colleghi di opposizione e gli augura buon viaggio verso Gorizia.

  Carmela AURIEMMA (M5S), dopo aver ringraziato il Ministro per il suo intervento, riferendosi ai citati problemi di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni evidenzia una criticità non affrontata, data dall'impatto che l'intelligenza artificiale avrà sulle assunzioni pubbliche. In questa prospettiva, fa presente che, secondo uno studio dello stesso Ministero, l'intelligenza artificiale metterà a rischio il reclutamento di circa 300.000 dipendenti pubblici.
  Sottolinea poi che, rispetto ai condivisibili problemi rappresentati dal Ministro, risultano contraddittori i pareri contrari espressi sulle proposte emendative presentate dal MoVimento 5 Stelle, uno dei quali, ad esempio, recava misure volte alla stabilizzazione, nell'ambito dell'ufficio del processo, degli operatori data entry, vincitori di un concorso articolato e impegnati nell'importante processo di digitalizzazione dei fascicoli. Fa riferimento altresì alle misure concernenti i segretari comunali, che non risolveranno i relativi problemi con nuove assunzioni, ma solo con una significativa riforma della figura. Sulla questione del personale sanitario, richiama la necessità di stabilizzazioni che il suo gruppo auspica, ma che il Governo non sembra sostenere, considerate le scarne risposte contenute nel decreto-legge.

  Nazario PAGANO, presidente, avvertendo che il Ministro si dovrà allontanare a breve, suggerisce agli onorevoli colleghi di contenere gli interventi e le domande, per consentire allo stesso Ministro di rispondere in modo adeguato. Ricorda che si tratta di una seduta di votazione.

  Carmela AURIEMMA (M5S) conclude il proprio intervento chiedendo al Ministro quali impegni intenda assumersi per i dipendenti dell'ufficio del processo assunti a tempo determinato – e per i quali il contratto scadrà a breve –, per i dipendenti pubblici in ambito sanitario e per la predisposizione di un piano sulla sicurezza dei lavoratori.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che alle ore 23 il Ministro Zangrillo si allontanerà, e invita pertanto i deputati a contenere gli interventi entro termini ragionevoli.

  Francesco MARI (AVS) rileva alcune perplessità relative all'articolo 1 del provvedimento in esame. Soffermandosi in particolare sulla disposizione riguardante i contratti di apprendistato, osserva come questi abbiano unicamente un limite massimo di 36 mesi, ammettendo dunque contratti anche più brevi. Tuttavia, la previsione per cui al termine del contratto di apprendistatoPag. 26 esso possa essere tramutato in contratto a tempo indeterminato crea evidenti problemi di disparità di trattamento tra quei soggetti che, a parità di mansioni e di inquadramento, sono destinatari di contratti di durate diverse tra loro.
  Evidenzia inoltre come il contratto di apprendistato comporti una retribuzione di circa il 60 per cento di quella integrale, ossia circa 760 euro mensili, che appaiono decisamente insufficienti.

  Chiara TENERINI (FI-PPE), anche a nome degli altri colleghi di Forza Italia, ringrazia il lavoro svolto dal Ministro Zangrillo in tema di modernizzazione della pubblica amministrazione, di valorizzazione delle competenze e del merito, di snellimento delle procedure di reclutamento, di attenzione alla transizione digitale e, infine, di espletamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

  Valentina BARZOTTI (M5S), come già sottolineato dai colleghi del suo gruppo, manifesta contrarietà nei confronti del provvedimento in esame, soprattutto per quanto riguarda il tema del lavoro agile, trascurato dal decreto-legge. Inoltre richiama la problematica relativa alla tardiva corresponsione del trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici, rispetto alla quale si aspetta dei chiarimenti dal Ministro Zangrillo.

  Andrea CASU (PD-IDP) lamenta la lesione del principio di non discriminazione e della parità di trattamento salariale, dal momento che allo stato attuale si verifica la situazione per cui soggetti che hanno partecipato e superato la medesima procedura concorsuale, ma che sono stati assunti in momenti diversi a causa dello scorrimento della graduatoria, stanno percependo salari differenti a causa di un inquadramento disomogeneo.
  Avanza infine la richiesta di eliminare in maniera permanente il limite dell'assunzione del 20 per cento degli idonei in graduatoria, limite già sospeso temporaneamente dal decreto-legge in esame. Evidenzia al riguardo l'impossibilità di conoscere a priori l'opportunità di eventuali scorrimenti in graduatoria, giudicando la fissazione di un limite rigido come una perentoria scelta politica piuttosto che come una sensata misura tecnica.

  Riccardo TUCCI (M5S), ricordato l'obiettivo del Governo di velocizzare le assunzioni nei ministeri, chiede le ragioni del parere contrario dei Relatori al proprio emendamento 3.19 volto ad aumentare le procedure di mobilità nelle amministrazioni dal 15 al 50 per cento.
  Domanda infine quale sia il nesso logico tra le dichiarazioni del Ministro Zangrillo, volte a enfatizzare i lati positivi del decreto, e le proroghe contenute nei commi 6, 7 e 8 dell'articolo 8 del provvedimento in esame, considerato che tali disposizioni sono preordinate a garantire l'impunità degli amministratori locali responsabili del dissesto dei propri comuni.

  Alessandro URZÌ (FDI), in analogia con la collega Tenerini, riconosce l'impegno del Ministro rispetto al tema della modernizzazione della pubblica amministrazione, nonché la sua disponibilità ad un confronto in Commissione.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)M-CP), sulla scorta del concetto di «sapere e saper fare», ritiene fondamentale l'obiettivo di avvicinare quanto più possibile la pubblica amministrazione ai cittadini, e ringrazia a tal fine il Ministro Zangrillo.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ringrazia la presidenza e il Ministro Zangrillo per avere permesso un confronto diretto tra quest'ultimo e la Commissione, ricordando ai colleghi di maggioranza, i quali hanno stigmatizzato le ripetute richieste a tal fine, che, in un sistema democratico, il ruolo dell'opposizione è anche quello appena ricordato.

  Il Ministro Paolo ZANGRILLO, replicando agli interventi precedenti, dichiara che il decreto-legge in esame intende promuovere la costruzione di una Pubblica Pag. 27Amministrazione capace di rispondere adeguatamente ai suoi utenti, cittadini e imprese, e di essere attrattiva nei confronti delle giovani generazioni. Sottolinea che si cerca, inoltre, di intervenire per risolvere sia criticità emerse recentemente, che di natura più profonda. Ricorda, invece, che le misure presenti nel decreto-legge non contengono una riforma della PA, rilevando che se l'intento fosse stato quello, lo strumento normativo sarebbe stato diverso.
  Sul tema del tetto alle graduatorie, dichiara di non avere alcun ripensamento rispetto alla misura del cosiddetto taglia-idonei. A sostegno di ciò, fa notare che la figura dell'idoneo non è presente nei concorsi pubblici di altri Stati e ritiene, quindi, che questi dovrebbero essere equiparati ai candidati che non hanno superato il concorso. Ricorda che all'inizio del suo mandato, le graduatorie vigenti vedevano la presenza di migliaia di idonei che aveva celebrato il concorso pubblico anche quindici anni prima. Fa presente che la possibilità di assumere idonei di graduatorie anche così risalenti nel tempo, in un contesto professionale dove l'obsolescenza delle competenze è molto rapida, non risponde alla logica di garantire una PA di qualità. Evidenzia che la fissazione di un tetto del 20 per cento delle assunzioni di candidati idonei, risponde infatti proprio alla logica di garantire che le migliori professionalità accedano attraverso concorso pubblico alla Pubblica Amministrazione.
  Sul tema dei salari, rispondendo all'intervento dell'onorevole Scotto, sostiene che non risponda a verità l'accusa che il Governo non sia stato capace di adeguare i salari nella PA.

  Walter RIZZETTO, presidente, stigmatizza le continue interruzioni dell'intervento del Ministro Zangrillo da parte dell'onorevole Scotto. Rivolgendosi nei confronti di quest'ultimo, lo invita a tenere un comportamento istituzionale e, ricordando che il Ministro Zangrillo non ha interrotto alcun intervento dei componenti delle Commissioni, avverte che se ci saranno altre interruzioni procederà richiamando all'ordine i deputati che si renderanno protagonisti di tali interruzioni.

  Il Ministro Paolo ZANGRILLO, continuando la sua replica, evidenzia che nella storia repubblicana non si trova riscontro di altri Governi che abbiano investito così tanti fondi sulla contrattazione pubblica e sul relativo rinnovo come ha fatto il Governo Meloni negli ultimi due anni. A tal proposito ricorda che nel 2016 gli stessi sindacati che ora non intendono sottoscrivere la proposta di rinnovo contrattuale avanzata dal Governo ritenendo che essa non sia sufficiente a colmare la perdita di potere d'acquisto causata dall'inflazione, avevano invece approvato una proposta di rinnovo contrattuale della contrattazione che colmava il gap prodotto dall'inflazione solo con un aumento del 2,4 per cento. Fa presente che tali sindacati ora rinunciano a firmare un rinnovo contrattuale che prevede un aumento del 6,8 per cento, ritenendo che dietro questa scelta ci sia semplicemente una valutazione politica e non oggettiva. Dichiara che se, invece, si procedesse rapidamente con il rinnovo della tornata 2022-2024, ci sarebbe la possibilità di procedere in maniera ordinata al rinnovo per il triennio 2025-2027.
  Sul tema dei salari in ingresso nella PA, fa notare come essi siano in linea con i valori di mercato e dunque siano assolutamente concorrenziali. Rileva che, al contrario, il problema della PA sia dato dalla difficoltà di crescere nel tempo perché essa è priva di strumenti che premino davvero il merito. Ricorda che, a tale fine, ha recentemente avanzato, in un disegno di legge approvato dal Governo, la proposta di introdurre un percorso alternativo di crescita professionale dei dipendenti pubblici, che affianchi quello del concorso pubblico. Richiama, a sostegno delle ragioni che corroborano tale scelta, sia l'impossibilità per tutti i dipendenti di poter affrontare, lavorando e considerando anche i necessari tempi di vita privata e familiare, lo studio necessario per superare i concorsi pubblici delle professionalità superiori che la necessità di valorizzare, oltre i titoli di studio, anche le competenze pratiche acquisite sul campo durante il lavoro e la capacità di «saper fare».Pag. 28
  Sul tema dell'impiego dell'intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, rispondendo alle considerazioni dell'onorevole Auriemma, dichiara che è assolutamente necessario che l'innovazione tecnologica aiuti ad essere più performanti le pubbliche amministrazioni. A tal proposito, segnala che sono diversi i processi in atto in tale direzione nella pubblica amministrazione. Tra questi, ricorda l'interoperabilità delle banche dati della PA, che sta agevolando i cittadini e il dialogo degli stessi con gli uffici della pubblica amministrazione, e l'avatar che, attraverso la piattaforma Formez, si sta sperimentando nei concorsi pubblici con l'intento di guidare l'utente nell'individuare il concorso più adeguato al profilo dell'utente che voglia candidarsi.
  Rispondendo all'intervento della deputata Barzotti, dichiara di non essere vero che egli abbia inteso peggiorare l'utilizzo dello smart working nella pubblica amministrazione. Al contrario, ricorda come nel 2023 abbia emanato una direttiva che superava quella adottata dal precedente Ministro secondo cui il lavoro nella pubblica amministrazione avrebbe dovuto essere svolto con prevalenza in presenza. Rileva, tuttavia, che l'utilizzo dello smart working nella PA debba essere affrontato in maniera seria. Questo, infatti, presenta delle criticità dal punto di vista della gestione in quanto bisogna passare da una logica del controllo ad una logica degli obiettivi. Dichiara, tuttavia, che come Ministro lavorerà in questo senso affinché la PA sia pronta ad utilizzare nella migliore maniera possibile lo smart working, anche per consentire un migliore equilibrio tra lavoro e vita.
  Tra i vari risultati ottenuti dall'inizio del mandato, fa presente che, da un lato, la media della durata dei concorsi pubblici è diminuita a cinque mesi. Questo ha prodotto un effetto positivo di nuovi e rapidi ingressi nella pubblica amministrazione. Dall'altro lato, rende noto che ha inviato ai dirigenti della pubblica amministrazione una direttiva con la quale si chiede di aumentare a quaranta le ore annue di formazione per i dipendenti. Manifestando di credere molto nella formazione dei dipendenti pubblici, rileva che, grazie a questo intervento, il tempo dedicato alla formazione è salito da sei a trenta ore annue.
  Sull'assunzione attraverso contratto di apprendistato degli studenti che hanno conseguito il titolo presso gli ITS Academy, rileva anzitutto che le pubbliche amministrazioni hanno assolutamente bisogno di tali figure tecniche. Sottolinea allo stesso tempo di non essere preoccupato che il primo ingresso di queste figure professionali avvenga tramite un contratto di apprendistato, che comunque richiede una selezione, in quanto l'obiettivo e quello di farli rimanere nella pubblica amministrazione, anche consentendo loro di seguire corsi di laurea, per arrivare a far sì che, nel tempo, possano entrare nella pubblica amministrazione attraverso concorso e con contratti a tempo indeterminato.
  Sul tema della mobilità tra pubbliche amministrazioni rileva che la priorità, al contrario di quanto sostenuto dall'intervento dell'onorevole Tucci, devono essere i concorsi a cui fare seguire, in un secondo momento, procedure di mobilità nella misura del 15 per cento, percentuale che appare adeguata. Ciò anche perché le procedure di mobilità, potendo essere molto lunghe, rallentano di molto i tempi; al contrario i concorsi possono essere più rapidi. Rispondendo, infine, all'intervento dell'onorevole Mari, evidenzia che tra il 2023 e il 2024 sono stati assunti nella PA 350 mila under 40, un dato che va certamente nella direzione di rendere migliore ed efficiente la pubblica amministrazione.

  Riccardo TUCCI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiara di voler svolgere alcune precisazioni circa le dichiarazioni gravissime rese dal Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.
  Innanzitutto, reputa estremamente grave oltre che sbagliato sostenere che la categoria dei candidati ritenuti idonei sia equiparabile a quella di coloro che non hanno superato il concorso, dal momento che i primi, classificandosi in graduatoria, a differenza dei secondi, hanno conseguito i punteggi minimi richiesti dal bando di concorso secondo la valutazione della commissionePag. 29 esaminatrice. I candidati idonei si differenziano dai candidati dichiarati vincitori, pertanto, esclusivamente in ragione della posizione in graduatoria e, conseguentemente, per il fatto che spetta all'amministrazione che ha bandito il concorso decidere se procedere alla loro assunzione, nel rispetto della normativa vigente.
  In secondo luogo, afferma che è totalmente falso che la normativa vigente favorisca l'indizione di procedure concorsuali rispetto al previo esperimento di procedure di mobilità dal momento che il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 stabilisce l'esatto contrario.

  Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiara che con la domanda precedentemente rivolta da lui e dal collega Scotto al Ministro Zangrillo intendeva riferirsi all'emendamento Casu 4.5. di cui è cofirmatario sulla discriminazione salariale. Chiede quindi di accantonare il citato emendamento.

  Andrea VOLPI (FDI) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.6.

  Nazario PAGANO, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Pizzimenti 2.7 e Zinzi 2.8.

  Andrea GIACCONE (LEGA) sottoscrive l'emendamento Zinzi 2.9. e ne chiede l'accantonamento.

  Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, accoglie anche a nome degli altri Relatori, la richiesta di accantonamento avanzata dal collega Giaccone.

  Nazario PAGANO, presidente, dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento Zinzi 2.9. Constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Faraone 2.18; s'intende vi abbia rinunciato. Dispone infine l'accantonamento dell'emendamento Calderone 2.19.

  Antonio D'ALESSIO (AZ-PER-RE) chiede di accantonare l'emendamento Ruffino 2.23 di cui è cofirmatario.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri Relatori, si dichiara contrario alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Ruffino 2.23.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Ruffino 2.23.

  Riccardo DE CORATO (FDI) ritira l'emendamento 2.24 a sua prima firma.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Soumahoro 2.01.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Soumahoro 2.01 e approvano l'emendamento 3.70 dei Relatori (vedi allegato 3).

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento 3.10 a sua prima firma, illustra la finalità soppressiva sia della deroga prevista in favore della Presidenza del Consiglio dei ministri all'obbligo di destinare alle procedure di mobilità di cui all'articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 una percentuale non inferiore al quindici per cento delle facoltà assunzionali nonché, di conseguenza, della possibilità per la Presidenza del Consiglio dei ministri di rivolgersi al Dipartimento della funzione pubblica e avvalersi della Commissione RIPAM per lo svolgimento delle proprie procedure concorsuali. In proposito, afferma di ritenere che tale operazione sia coerente anche con le dichiarazioni del Ministro Zangrillo volte a rafforzare la Commissione RIPAM, vista la mole di lavoro di cui essa è oberata.
  Chiede quindi l'accantonamento dell'emendamento 3.10 al fine di consentire lo svolgimento degli opportuni approfondimenti.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri Relatori, si dichiara contrario alla Pag. 30richiesta di accantonamento dell'emendamento Scotto 3.10.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Scotto 3.10 e gli identici emendamenti Mari 3.11 e Alfonso Colucci 3.12.

  Chiara TENERINI (FI-PPE) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 3.13 a sua firma.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 3.14 a sua prima firma.

  Andrea GIACCONE (LEGA) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 3.16 a sua prima firma.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Boschi 3.15: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Tenerini 3.13 (Nuova formulazione), Scotto 3.14 (Nuova formulazione) e Giaccone 3.16 (Nuova formulazione) (vedi allegato 3).

  Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull'emendamento 3.18 a sua prima firma, ne illustra la finalità, volta a ripristinare il normale funzionamento delle procedure di mobilità anche al fine di venire incontro alle esigenze personali manifestate dai dipendenti pubblici che intendono parteciparvi. Evidenzia, infine, come le modifiche operate dal Governo con il decreto-legge in esame rischino di penalizzare i piccoli Comuni.
  Chiede, quindi, che il Governo muti il parere precedentemente espresso sull'emendamento in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Barzotti 3.18

  Riccardo TUCCI (M5S), intervenendo sull'emendamento 3.19 a sua prima firma, ne illustra il contenuto, volto a ripristinare la normativa vigente prima dell'entrata in vigore del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25. In merito, ricollegandosi alle precisazioni svolte in precedenza rispetto alle dichiarazioni del ministro Zangrillo, ribadisce che l'ordinamento giuridico italiano prevede il previo svolgimento di procedure di mobilità alle quali segue l'indizione di procedure concorsuali nel caso in cui le prime vadano deserte o siano insufficienti a reperire il personale richiesto. Stigmatizza il fatto che il ministro Zangrillo abbia dichiarato che i concorsi non servono per reclutare bravi lavoratori, reputando imbarazzante che egli preferisca persone dalla rilevante esperienza, ma dalla non eccelsa preparazione ai tempi del superamento del concorso, rispetto a giovani brillanti laureati. Domanda, infine, se i colleghi della maggioranza si rendano conto della gravità di tali dichiarazioni.

  Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sull'emendamento 3.19 di cui è cofirmataria, afferma che il collega Tucci ha fatto bene a precisare ulteriormente il proprio pensiero circa le dichiarazioni rese dal ministro Zangrillo, che stigmatizza, sostenendo che quest'ultimo non abbia risposto nel merito alle domande a lui poste.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda ai colleghi di limitarsi a svolgere esclusivamente dichiarazioni di voto sugli emendamenti posti in votazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Tucci 3.19 ed approvano gli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25 (vedi allegato 3).

  Davide AIELLO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, contesta il risultato della votazione relativa agli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25.

  Walter RIZZETTO, presidente, dichiara di aver visto soltanto sette mani alzate dei colleghi di maggioranza e tre mani alzate dei colleghi di opposizione.

Pag. 31

  (Proteste della deputata Barzotti)

  Walter RIZZETTO, presidente, quanto alla questione sollevata dalla collega Auriemma, ricorda che il Ministro Zangrillo si è trattenuto oltre due ore invece dei preannunciati trenta minuti e che, non essendo state definite preventivamente le regole di ingaggio, vi sono stati alcuni interventi durati a lungo. Ciò chiarito, ritiene che dopo l'intervento del collega Aiello sull'ordine dei lavori, si possa proseguire con l'esame delle proposte emendative.

  Davide AIELLO (M5S), scusandosi per il disappunto manifestato in ordine all'andamento dei lavori, dichiara che gli corre l'obbligo di svolgere un intervento sull'ordine dei lavori. Ribadendo le proprie scuse nei confronti dei presidenti Rizzetto e Pagano per il proprio comportamento, fa presente di aver avuto l'impressione che in un momento di grande confusione fosse stato posto in votazione un emendamento, chiedendo agli uffici di confermargli di quale si trattasse. Dal momento che tale emendamento non è stato votato né dai colleghi di maggioranza né da quelli di opposizione, chiede che la votazione venga ripetuta. Aggiunge che ha avuto l'impressione che il presidente Pagano si accingesse a porre in votazione una raffica di emendamenti, sottolineando come tale modalità non sia proficua per i lavori delle Commissioni. Augurandosi di aver capito, chiede un chiarimento al presidente Pagano e prega gli uffici di precisare se siano o meno stati posti in votazioni ulteriori emendamenti.

  Nazario PAGANO, presidente, precisa che sono stati posti in votazione esclusivamente gli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25, sul quale è stato espresso parere favorevole. Dichiara di non avere nulla in contrario a ripetere la votazione.

  Le Commissioni, ripetendo la votazione, approvano gli identici emendamenti Zaratti 3.22 , Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25 (vedi allegato 3).

  Alessandro URZÌ (FDI) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua firma 3.28.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Urzì 3.28 (Nuova formulazione) (vedi allegato 3).

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l'accantonamento dell'emendamento Castiglione 3.30.

  Sara KELANY (FDI) sottoscrive l'emendamento Morgante 3.33 e accetta la riformulazione proposta.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Morgante 3.33 (Nuova formulazione) (vedi allegato 3).

  Davide AIELLO (M5S), nell'illustrare l'emendamento a sua prima firma 3.35, si prefigge di sensibilizzare le Commissioni sul tema legato alla durata della validità delle graduatorie dei concorsi. Fa presente a tale proposito che l'emendamento intende estendere tale termine di validità a tre anni, includendo tra le pubbliche amministrazioni anche le regioni e gli enti locali ed uniformando quindi la disciplina, al fine di evitare disparità di trattamento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Aiello 3.35.

  Valentina BARZOTTI (M5S) considera l'emendamento 3.37 del collega Carotenuto fondamentale, tanto più dopo aver ascoltato le parole del Ministro Zangrillo che considera gli idonei come soggetti bocciati al concorso. Al contrario gli idonei rappresentano una risorsa preziosa per la pubblica amministrazione, trattandosi di persone che hanno superato le prove del concorso e dimostrato di essere in grado di adempiere alle mansioni richieste ma che non sono riuscite, per limite di posti, a risultare vincitori. Rilevato quindi che l'emendamento intende sopprimere il limite del 20 per cento degli idonei posto allo scorrimento delle graduatorie, la considera Pag. 32una misura di economicità per la pubblica amministrazione e di giustizia nei confronti dei sacrifici delle persone. Chiede quindi che venga modificato il parere espresso, benché risulti evidente che il Ministro Zangrillo considera gli idonei soltanto un peso.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Carotenuto 3.37.

  Andrea CASU (PD-IDP) rileva che l'emendamento a sua prima firma 3.39 sia stato ben introdotto dagli interventi dei colleghi, dai quali risulta chiaramente l'assurdità del limite del 20 per cento degli idonei allo scorrimento delle graduatorie, introdotto dal cosiddetto decreto PA2 e sospeso dal successivo. Nel sottolineare come l'assurdità risieda nel fatto che si decide a priori, indipendentemente dalle reali esigenze delle diverse amministrazioni, che servirà meno del 20 per cento degli idonei, ritiene che le parole del Ministro Zangrillo abbiano chiarito le ragioni della scelta del Governo, dal momento che egli ha equiparato gli idonei a soggetti bocciati al concorso. Nel ricordare che lo stesso Ministro ha sottolineato l'importanza del ricorso all'intelligenza artificiale per il futuro della pubblica amministrazione, fa presente di aver chiesto proprio a ChatGPT la differenza tra idonei e bocciati, precisando che secondo quest'ultima con il primo termine ci si riferisce a coloro che hanno superato tutte le prove del concorso e hanno dimostrato di avere le competenze e le conoscenze richieste per ricoprire il ruolo, non riuscendo tuttavia sempre ad essere assunti. Secondo l'intelligenza artificiale i bocciati al contrario sono coloro che non hanno raggiunto il punteggio minimo o non hanno superato una o più prove richieste. Richiamata quindi anche la sintesi fornita dalla stessa ChatGPT, secondo cui gli idonei hanno superato il concorso, mentre i bocciati non lo hanno fatto, rileva la gravità delle affermazioni del Ministro, che si prende gioco dei sacrifici e delle rinunce di tante persone. Lo invita quindi a cambiare le regole, se queste ultime non gli piacciono ma non a confondere idonei con bocciati, sottolineando come molti di questi ultimi siano anche elettori del centro destra e rammentando i tweet di Giorgia Meloni all'epoca all'opposizione in favore dello scorrimento delle graduatorie. Nel ricordare che la sospensione del limite allo scorrimento delle graduatorie è stata determinata delle forti sollecitazioni dell'ANCI e precisando che nessuno sta chiedendo di considerare valide le graduatorie per una durata temporale eccessiva, ritiene che proprio a fronte dei numeri citati dal Ministro in ordine ai pensionamenti da qui al 2033 si debba ricorrere a tutte le energie disponibili, essendoci oltretutto spazio sia per gli idonei sia per i vincitori di nuovi concorsi. Considera oltretutto sbagliato accanirsi con gli idonei dal momento che per molti, soprattutto alla luce dei limiti di età posti per la partecipazione al concorso di determinate categorie, tra le quali le forze dell'ordine, potrebbero non esserci più le condizioni per partecipare ad un altro concorso.
  Si tratta quindi di dire di no a persone che considerano l'assunzione nella pubblica amministrazione il coronamento di un sogno e che hanno le regole, la Costituzione e la stessa intelligenza artificiale dalla loro parte e il solo Ministro Zangrillo contro. Ritiene in conclusione la fissazione del limite allo scorrimento delle graduatorie degli idonei un insulto ai tanti italiani che hanno fatto sacrifici per partecipare ad un concorso e che prima o poi ne chiederanno conto alla maggioranza.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), ringrazia il collega Casu per il suo appassionato intervento, che evidenzia come, ormai, il fact checking possa avvenire in tempi brevi. In questo senso, ritiene che il Ministro debba rendere conto – o in sua vece il rappresentante del Governo – delle dichiarazioni non vere rese di fronte alle Commissioni riunite.
  Chiede quindi alla sottosegretaria Castiello, e in subordine ai presidenti Rizzetto e Pagano, di fornire un'interpretazione autentica circa l'affermazione del Ministro per cui gli idonei ad un concorso pubblico sono in realtà dei soggetti bocciati. Evidenziando come sia difficilmente discutibile il contrario, come risulta altresì da un'indaginePag. 33 conoscitiva condotta sul tema con il presidente Rizzetto, si domanda se il Ministro sia idoneo al ruolo ricoperto.

  Riccardo TUCCI (M5S) sottolinea la gravità di dover rendere tali spiegazioni al Ministro per la pubblica amministrazione, che non si rende conto di cosa ci sia dietro le richiamate dichiarazioni, considerate di una gravità inaudita. Invita pertanto la maggioranza a prenderne le distanze.

  Alfonso COLUCCI (M5S) ritiene particolarmente gravi le semplicistiche affermazioni del Ministro, che negano, in fondo, il valore dello studio e dei sacrifici personali e familiari, nonché il valore dell'istruzione e della cultura come forma di riscatto, emancipazione e crescita personale e sociale. Del resto, osserva che le dichiarazioni del Ministro circa il fatto che il concorso pubblico non costituisce il metodo più adeguato per la selezione dei migliori contrastano con i princìpi del concorso pubblico e di uguaglianza, sanciti dagli articoli 97 e 3 della Costituzione.
  Contestando radicalmente l'impianto valoriale desumibile dalle parole del Ministro, rispetto alle quali auspica una netta presa di distanza da parte della maggioranza, ritiene come non possa ridursi tutto ad esigenze di economicità dei processi o a visioni semplicistiche ed utilitaristiche.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Casu 3.39.

  Nazario PAGANO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 00.05 di mercoledì 16 aprile 2025.