ALLEGATO 1
5-03316 Ambrosi: Iniziative per la valorizzazione e il recupero dei muri a secco nelle aree rurali e montane italiane.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento al quesito posto, si conferma che sono in atto molteplici misure di sostegno a tutela degli interventi sui muretti a secco e delle attività necessarie al ripristino dei sentieri.
Il valore di tali strutture infatti, è riconosciuto sotto molteplici aspetti e riconducibili a differenti ambiti: oltre a costituire un tipico landmark paesaggistico del Mediterraneo in quanto tradizionalmente legate all'organizzazione sostenibile dello spazio rurale, rappresentano un valido strumento di difesa dai fenomeni erosivi, nonché di conservazione per gli habitat e specie delle aree protette. Pertanto, oltre alle considerazioni di carattere paesaggistico e culturale, ancora oggi muretti e sentieri svolgono un rilevantissimo ruolo anche sul piano della sostenibilità, con ricadute benefiche dirette sul territorio e sulle comunità locali.
La legge di bilancio 2019 ha stanziato un fondo per il ripristino delle infrastrutture verdi – muretti a secco e rete sentieristica – attribuendo risorse a favore dei 26 Parchi Nazionali pari a 70 milioni di euro ripartiti negli anni. La legge di bilancio 2021 ha incrementato le suddette risorse di 100 milioni di euro, a partire dal 2021 e fino al 2033. Si tratta tuttavia di risorse destinate esclusivamente a favore dei Parchi Nazionali e per pubblica utilità. Dunque, tra le aree territoriali citate dall'interrogante, solo il Trentino-Alto Adige rientra, in parte, nel territorio dell'Ente Parco Nazionale dello Stelvio, a favore del quale sono state sinora assentite risorse pari a circa 2,7 milioni, il Parco del Vesuvio con risorse assentite pari a quasi un milione, e il Parco della Sila con risorse assentite pari a quasi 1,9 milioni. Differentemente, la Lessinia e Valpolicella sono aree protette regionali.
La tipologia «Muretto a secco» è specificamente individuata su ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo) tra le opere di sistemazione (codice SF-13 nella categoria Frane-Opere di sostegno), a conferma della loro riconosciuta funzionalità nella stabilizzazione dei versanti.
Tuttavia, dai dati disponibili, il suo utilizzo nei «nuovi» interventi risulta molto ridotto o quantomeno poco segnalato: su una casistica di quasi 3.500 interventi che riportano la segnalazione delle opere utilizzate, sono soltanto 35 quelle che includono esplicitamente la tipologia muretti a secco. La bassa incidenza, pari a poco più dell'uno per mille può essere verosimilmente legata anche alla onerosità del tipo di opera, vincolata all'impiego di tecniche manuali anziché mezzi meccanici e dall'esigenza di manutenzioni frequenti.
La preservazione ed il ripristino dei muretti a secco sono di particolare rilievo per la protezione per diverse specie incluse nelle direttive cosiddette «Habitat» (92/43/CEE) e «Uccelli» (2009/147/CE) poiché rivestono un ruolo essenziale per rispondere alle esigenze di rifugio e alimentazione e per la riproduzione e contemporaneamente rappresentare l'habitat di crescita ottimale per una ricca varietà di specie vegetali di pregio in larga parte sottoposte a norme di tutela e protezione.
Il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica inoltre sostiene le attività a favore dell'economia circolare e la creazione di occupazione in contesti di turismo sostenibile, attraverso il riconoscimento della Carta europea per il turismo sostenibile (CETS), redatta dalla Federazione EUROPARC e sostenuta dalla Commissione europea. Si tratta di una significativa opportunità per i Parchi nazionali, poiché consentePag. 126 di aumentare le potenzialità delle azioni poste in essere, e diffondere una sinergia con le realtà economiche presenti sul territorio nel pieno rispetto della biodiversità ivi presente. I Parchi Nazionali dello Stelvio, del Vesuvio e della Sila hanno ottenuto la certificazione CETS.
Si riportano altresì gli strumenti di pertinenza del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, collegati al Piano Strategico nazionale (PSP) della Politica Agricola Comune (PAC), per il periodo programmatorio 2023-2027. Si segnala al riguardo che il PSP pone i muretti a secco sotto un vincolo di non eliminazione attraverso una specifica norma della Condizionalità rafforzata, la cosiddetta BCAA 8, ovvero un insieme di obblighi da rispettare necessariamente per poter accedere agli aiuti della PAC.
Inoltre, il PSP 2023-2027, ha riconosciuto un sostegno economico verso impegni virtuosi connessi alla gestione delle colture e del territorio in generale, a beneficio di chi li attua nella propria gestione aziendale, tramite gli Ecoschemi e gli Interventi dello sviluppo rurale. Entrambi gli strumenti valorizzano i muretti a secco, in quanto componente significativa del contributo nazionale all'obiettivo UE della strategia europea per la biodiversità 2030, volto a destinare il 10 per cento delle superfici agricole a elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità.
Con lo sviluppo rurale, ed in particolare la SRA 10, si intende sostenere gli investimenti non produttivi nelle aree agricole, per lo più finalizzati al mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio, e sono altresì previsti contributi per le superfici coltivate su terrazzamenti con muretti a secco. Si cita, a tal riguardo, che fornisce un sostegno economico per la gestione attiva delle infrastrutture ecologiche, contemplando tra le azioni previste anche la manutenzione costante dei muretti in pietra delimitanti fondi agricoli, dei muretti di contenimento nei terrazzamenti perché funzionale alla preservazione dell'integrità dei paesaggi rurali da essi formati. Più nello specifico, il sostegno copre i costi di gestione dei muretti in pietra, ripristino delle pietre di copertura, manutenzione della tassellatura dei muretti, rimozione e/o potatura della vegetazione negli interstizi delle pietre e sfalcio del manto erboso.
Invece, con l'Ecoschema 5 si sostengono gli agricoltori che destinano il 4 per cento dei seminativi aziendali a superfici improduttive, compresi i terreni a riposo.
Si elencano altresì altri riconoscimenti dell'importanza di tali strutture. Il valore identitario dei muretti a secco è stato al centro del riconoscimento dell'UNESCO: nel 2018, «L'Arte dei muretti a secco» è stata inserita nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità, con un'iniziativa che ha coinvolto altri 7 Paesi europei. A seguito del riconoscimento internazionale, l'Italia si è impegnata, insieme agli altri paesi, a preservare muretti e tecnica tradizionale, anche in ragione del contributo prestato a favore delle comunità locali («tutela dell'ambiente; conservazione e arricchimento della biodiversità; turismo culturale, agricolo ed ecologico tra gli altri»); tra le misure di salvaguardia indicate e valutate positivamente dall'UNESCO rientrano anche i «restauri di opere in pietra a secco attraverso vari meccanismi di finanziamento».
ALLEGATO 2
5-02699 Casu: Elementi in relazione alla pubblicazione degli avvisi pubblici concernenti la realizzazione delle infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli sulla rete autostradale e nelle zone urbane.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con i decreti n. 105 e n. 106 del 28 giugno 2024, ai fini del raggiungimento della Milestone M2C2-28 in scadenza a dicembre 2024 (traguardo T4 2024), la struttura ministeriale competente ha approvato gli avvisi pubblici per la presentazione di proposte progettuali finalizzate alla realizzazione delle infrastrutture di ricarica elettrica nei centri urbani e lungo le strade extra-urbane.
Segnatamente, con il decreto direttoriale n. 105 del 28 giugno 2024 è stato approvato l'avviso pubblico per la realizzazione nell'anno 2024 di n. 10.880 stazioni di ricarica nei centri urbani con uno stanziamento di circa 280 milioni, mentre con il decreto direttoriale n. 106 del 28 giugno 2024 è stato approvato l'avviso pubblico per la realizzazione di 7.500 stazioni di ricarica sulle strade extra-urbane con uno stanziamento di circa 360 milioni.
Nell'interrogazione oggetto di discussione, si riporta quanto pubblicato il 17 luglio 2024 dalla testata «La Staffetta Quotidiana», secondo cui i suddetti decreti direttoriali non sarebbero stati pubblicati sulla pagina web del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica dedicata a bandi e avvisi PNRR, ma solo sul sito del GSE.
In merito all'effettiva data di pubblicazione dei decreti oggetto dell'interrogazione, si rappresenta che i decreti direttoriali n. 105 e n. 106 del 28 giugno 2024 sono stati pubblicati in pari data. La pubblicazione è avvenuta a cura dell'unità di Missione PNRR del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, sul sito istituzionale del Ministero, nella sezione «Bandi e avvisi» della pagina relativa alla misura in oggetto, raggiungibile dal seguente link Investimento 4.3 – Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica – Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
Si segnala inoltre che l'effettiva data di pubblicazione, ossia il 28 giugno 2024, è altresì rinvenibile nella suddetta pagina web, accanto ai nomi dei decreti come sopra pubblicati.
ALLEGATO 3
DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni. C. 2308 Governo.
PARERE APPROVATO
La VIII Commissione,
esaminato, per i profili di competenza, il disegno di legge C. 2308, di conversione in legge del decreto-legge n. 25 del 2025, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni;
considerato che l'articolo 8 consente agli enti del comparto funzioni locali situati nei crateri sismici del 2009 e del 2016, nonché agli Uffici speciali per la ricostruzione, di avvalersi del personale di altre amministrazioni locali, permettendo altresì alle regioni e alle province autonome di procedere alla stabilizzazione del personale non dirigenziale impiegato negli interventi contro il dissesto idrogeologico;
evidenziato che l'articolo 10 reca disposizioni per il rafforzamento del personale impiegato nella ricostruzione nei territori delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana, colpiti dagli eventi alluvionali del 2023, prevedendo, inoltre, una serie di interventi per la bonifica dell'area denominata «Terra dei fuochi» mediante il riconoscimento di ulteriori attribuzioni al Commissario unico;
segnalato che l'articolo 15 prevede misure finalizzate a garantire il regolare svolgimento del Giubileo dei giovani, nonché l'efficiente risposta del sistema regionale di protezione civile per la gestione degli eventi giubilari;
preso atto che l'articolo 20 interviene sul Codice dei contratti pubblici al fine di migliorare la funzionalità del Consiglio superiore dei lavori pubblici,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.