TESTO AGGIORNATO AL 29 GENNAIO 2025
Pag. 32ATTI DEL GOVERNO
Giovedì 23 gennaio 2025. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano.
La seduta comincia alle 13.50.
Schema di decreto legislativo recante revisione delle disposizioni in materia di accise.
Atto n. 237.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 15 gennaio 2025.
Antonio GIORDANO (FDI), relatore, formula una proposta di parere favorevole, con osservazioni, che illustra nel dettaglio (vedi allegato).
Claudio Antonio STEFANAZZI (PD-IDP) anzitutto rileva la differenza tra il parere approvato questa mattina dalla 6a Commissione Finanze del Senato, corredato da osservazioni e da una condizione, e la proposta formulata dal relatore, che reca esclusivamente alcune osservazioni. A suo avviso, tale divergenza – riguardante in particolare l'osservazione relativa alle accise sui carburanti e alle risorse da destinare al trasporto pubblico locale – evidenzia la confusione della maggioranza sul delicato tema delle accise, su cui il Governo ha più volte in passato formulato promesse elettorali di eliminazione o riduzione, evidentemente disattese, in aperta resa rispetto agli impegni assunti con gli elettori.
Rammenta inoltre come l'Esecutivo abbia formulato promesse elettorali anche in ordine ai problemi del trasporto pubblico locale, le cui esigenze emergenziali sono state progressivamente accantonate e su cui l'attenzione del Governo si è appuntata tardivamente, proprio in occasione del parere sullo schema di decreto legislativo in parola.
Evidenzia che il gruppo del Partito Democratico sarebbe stato disposto ad aprire un confronto e intavolare una discussione seria, alla luce delle emergenze che investono il settore del trasporto pubblico locale – specie con riferimento alla rinegoziazione dei contratti e al rifinanziamento – ma tale discussione non è stata resa possibile proprio dalla mancanza di coraggio del Governo. Rileva, quindi, che anche Pag. 33in tale ambito l'Esecutivo abbia disatteso gli impegni assunti con gli elettori.
Con riferimento al provvedimento nel suo complesso, ritiene che esso contenga un insieme eterogeneo di proposte le quali, tuttavia, non riescono a fronteggiare le reali emergenze del Paese, in particolare l'aumento del costo dell'energia che investe milioni di italiani, molti dei quali in condizioni di fragilità. Ricorda in proposito che il PUN dell'energia in Italia è il più alto d'Europa, ben più elevato di quelli di Francia, Germania e Spagna. Pur riconoscendo che il Governo non abbia responsabilità nelle contingenze internazionali, caratterizzate da numerosi conflitti che hanno causato un innalzamento del costo delle materie prime e dell'energia, ricorda però che gli esecutivi precedenti – anche in condizioni economiche peggiori dell'attuale – si sono avvalsi di efficaci strumenti per contrastare i rincari energetici. Ricorda in particolare che il Governo Draghi ha messo in campo numerosi sgravi fiscali e predisposto apposite misure sociali, non riproposte tuttavia dall'attuale Esecutivo.
In conclusione, pur riconoscendo che il provvedimento contiene alcuni interventi condivisibili, tra cui la qualificazione del cosiddetto SOAC – misura che, a suo parere, colma un vuoto normativo – ribadisce, alla luce dei menzionati elementi, in particolare delle divergenze tra il parere approvato dal Senato e la proposta formulata dal relatore di questa Commissione, il voto contrario del suo gruppo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole, con osservazioni, formulata dal relatore (vedi allegato).
La seduta termina alle 14.05.