CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 gennaio 2025
433.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 238

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 gennaio 2025. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 13.55.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, comunica che il deputato Massimiliano Panizzut ha cessato di far parte della Commissione e che entra a farne parte il deputato Erik Umberto Pretto.

Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù.
C. 1424, approvata dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Elisabetta Christiana LANCELLOTTA (FDI), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere, per le parti di competenza, alla VII Commissione (Cultura), sulla proposta di legge C. 1424, approvata dal Senato, recante «Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù».
  Prima di soffermarsi sulle singole disposizioni incidenti sulle materie afferenti alle competenze della Commissione, tiene preliminarmente a sottolineare come l'importante provvedimento in esame si inserisca nel solco della tradizione, rappresentando al contempo un passo avanti verso il futuro. Al riguardo, ricorda, che i Giochi della gioventù furono istituiti nel 1968 dall'allora presidente del CONI Giulio Onesti e hanno costituito una solida base per la promozione e il consolidamento di valori fondamentali quali l'inclusione, l'integrazione e la socializzazione della gioventù, valori più che mai attuali, ad avviso del Governo e della maggioranza.
  Fa presente, quindi, che tra le disposizioni del provvedimento – composto da sei articoli – che interessano materie di competenza della XII Commissione, vi è l'articolo 1, ai sensi del quale la proposta di legge si propone di promuovere la formazione sportiva quale strumento, tra l'altro, di socializzazione, e di riconoscere l'educazione motoria e la pratica sportiva quali valori fondamentali per l'inclusione, la promozione delle pari opportunità e l'espressione della personalità giovanile.
  L'articolo 2 istituisce i Nuovi giochi della gioventù, promossi e organizzati dal Ministero dell'istruzione e del merito, di concerto con i Dipartimenti per lo sport e per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei ministri ed avvalendosi della società Sport e Salute Spa, del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP).
  Il comma 3 prevede altresì, a parità di possesso dei requisiti richiesti per la partecipazione ai Giochi di cui al successivo comma 5, una riserva a favore degli studenti che abbiano regolarmente frequentato determinate attività sportive, favorendo un'equa rappresentanza di genere. Spetta al dirigente scolastico o ad un suo delegato la verifica della regolarità della frequenza nelle suddette attività.
  Il comma 5 del medesimo articolo dispone che i criteri generali per lo svolgimento dei Giochi e le modalità di partecipazione siano stabiliti con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'istruzione e del merito, di concerto con le Autorità politiche delegate in materia di sport e in materia di disabilità, prevedendo per gli studenti con disabilità la partecipazione sia a gare integrate sia a gare appositamente dedicate all'interno della medesima manifestazione, nonché una sezione dedicata a sport di squadra dove studenti con disabilità e normodotati possono svolgere insieme attività sportive quali il sitting volley, il baskin ed il rafroball.
  All'articolo 3 viene istituita la Commissione organizzatrice nazionale – composta da rappresentanti del Ministero dell'istruzione e del merito, dei competenti DipartimentiPag. 239 della Presidenza del Consiglio dei ministri, della società Sport e Salute SpA, del CONI e del CIP – con il compito di coordinare, a livello nazionale, lo svolgimento dei Giochi.
  Ai sensi dell'articolo 4, gli istituti scolastici possono stipulare protocolli con gli organismi sportivi per la realizzazione di corsi di avviamento e perfezionamento come attività complementari e integrative dell'iter formativo degli studenti. Le istituzioni scolastiche assicurano la partecipazione, su base volontaria, di tutti gli studenti interessati a tali attività, e individuano le modalità organizzative atte a promuovere la più ampia adesione degli studenti con disabilità alle iniziative e alle attività sportive predisponendo le necessarie misure.
  L'articolo 5 reca misure in materia di prevenzione sanitaria. Si prevede che, con decreto ministeriale, sia istituito un tavolo di lavoro a cui partecipano rappresentanti, tra l'altro, delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie, al fine di promuovere percorsi di sensibilizzazione rivolti ai giovani che partecipano alle iniziative sportive, con particolare riferimento agli aspetti urologici e ginecologici per prevenire le infezioni e le malattie sessualmente trasmissibili nonché l'infertilità.
  L'articolo 6, infine, reca le disposizioni transitorie e finanziarie.
  Alla luce delle considerazioni svolte, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, si unisce agli apprezzamenti manifestati dalla relatrice nei confronti del provvedimento in esame.

  Paolo CIANI (PD-IDP) dichiara di voler approfittare delle condivisibili considerazioni sul valore assoluto dello sport, soprattutto al fine di promuovere l'inclusione sociale, per ricordare ai colleghi il disagio, spesso dimenticato, vissuto in tutte quelle realtà territoriali in cui non vi sono palestre scolastiche adeguate o anche solo agibili. Segnala come le palestre siano spesso utilizzate, nel pomeriggio, dalle associazioni sportive e dalle organizzazioni territoriali per permettere ai ragazzi di praticare gli sport che non sarebbero altrimenti facilmente accessibili.
  Stigmatizza, inoltre, le evidenti disparità territoriali, poiché il dato nazionale del 50 per cento di indisponibilità delle strutture sale al 70 per cento in una regione quale la Sicilia.
  Riconosce che si sta provando ad affrontare questo gap sistemico con l'obiettivo di superarlo presto, con iniziative concrete quali l'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie o gli organi deputati alla gestione degli specifici fondi allocati dal PNRR.
  Ritiene, dunque, che la riflessione della Commissione sulla giusta e apprezzabile reintroduzione dei Giochi della gioventù debba accompagnarsi alla vigile consapevolezza dell'urgente e assai concreta realtà quotidiana da risolvere.

  Andrea QUARTINI (M5S) ricorda di fare parte di coloro che hanno assistito al battesimo dei Giochi nel 1968, per avervi poi partecipato in prima persona. Al contempo, condivide l'intervento del collega Ciani, sottolineando l'importanza di riuscire a trovare le risorse necessarie affinché le scuole siano dotate di adeguati impianti sportivi, ritenendo deprecabile la situazione di degrado nel Meridione. In ogni caso, ritiene che la reintroduzione dei Giochi della gioventù rappresenti un tassello che va nella giusta direzione, degli incentivi alla socializzazione dei ragazzi.
  Sottolineando, infine, l'importanza di predisporre momenti di prevenzione sanitaria, annuncia il voto favorevole del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere della relatrice.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) è dell'avviso che il provvedimento all'esame della Commissione sia coerente con il recente riconoscimento in Costituzione del valore dello sport all'articolo 33, ultimo comma.
  Tiene, ad ogni modo, a sottolineare due aspetti. Da un lato, segnala che, oltre alla Pag. 240differenza territoriale tra Nord e Sud, esiste anche quella, spesso dimenticata, tra le aree urbane e quelle rurali, interne e le comunità montane. Ritiene che, in un'ottica più ampia rispetto alla promozione della socializzazione dei giovani, questo gap penalizzi anche la prevenzione sanitaria per i più anziani, che si ritrovano sprovvisti di occasioni per praticare attività fisica. Dall'altro lato, pone l'accento sul finanziamento del provvedimento all'esame della Commissione, in cui si prevede di attingere dalle risorse attualmente predisposte per le società sportive.
  Ritiene che il definanziamento di alcune tipologie di sport, peraltro in già precarie condizioni, non sia la giusta direzione da intraprendere. A suo avviso, occorrerebbe individuare risorse aggiuntive, in assenza delle quali la legge rischia di restare inattuata, a causa della mancata realizzazione delle infrastrutture. A tal proposito, al di là della nostalgia e dell'emozione nel ricordare di avere anch'egli partecipato ai Giochi della gioventù, ricorda come, spesso, le sole attività previste all'epoca fossero le corse campestri, proprio perché non necessitavano di infrastrutture.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

Istituzione della Giornata nazionale per il diritto al divertimento in sicurezza.
C. 1296, approvata dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Annarita PATRIARCA (FI-PPE), relatrice, ricorda che la XII Commissione è chiamata ad esprimere un parere, per le parti di competenza, alla I Commissione (Affari costituzionali), sulla proposta di legge C. 1296, approvata dal Senato, recante «Istituzione della Giornata nazionale per il diritto al divertimento in sicurezza».
  Fa presente che il provvedimento, che si compone di cinque articoli, istituisce la Giornata per il diritto al divertimento in sicurezza, al fine di conservare e rinnovare la memoria della grave tragedia dell'8 dicembre 2018 che ha causato sei vittime innocenti a Corinaldo, in provincia di Ancona, nonché informare e sensibilizzare i cittadini sul tema del divertimento in sicurezza attraverso il rispetto delle regole.
  Osserva che le competenze specifiche della XII Commissione sono piuttosto limitate. Al riguardo, l'articolo 2 prevede che lo Stato, le regioni e gli enti locali possano promuovere e sostenere, anche in coordinamento con le associazioni interessate, iniziative specifiche e momenti comuni di ricordo, volti a commemorare le vittime della predetta tragedia, favorendo in particolare le attività e le iniziative rivolte alle giovani generazioni, e promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione.
  Formula, quindi, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 gennaio 2025. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza a favore delle città riservatarie per l'anno 2024.
Atto n. 243.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

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  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento, i deputati possono partecipare alla seduta odierna in videoconferenza, non essendo previste votazioni. Fa presente che la Commissione dovrà esprimere il prescritto parere entro il 28 gennaio 2025. Dà, quindi, la parola alla relatrice, deputata Loizzo, per lo svolgimento della relazione.

  Simona LOIZZO (LEGA), relatrice, ricorda che lo schema di decreto ministeriale in esame concerne il riparto per l'anno 2024 della quota delle risorse del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza riservata a quindici comuni, individuati direttamente dall'articolo 1 della legge n. 285 del 1997, e successive modificazioni. Sullo schema è stata sancita l'intesa in sede di Conferenza unificata il 18 dicembre 2024.
  Il provvedimento prevede, all'articolo 1, la conferma delle percentuali di riparto applicate a decorrere dall'anno 2000. Sono le seguenti: 1,9 per cento per il comune di Venezia; 9,89 per cento per il comune di Milano; 7,02 per cento per il comune di Torino; 4,79 per cento per il comune di Genova; 2,33 per cento per il comune di Bologna; 2,99 per cento per il comune di Firenze; 21,7 per cento per Roma Capitale; 16,28 per cento per il comune di Napoli; 4,34 per cento per il comune di Bari; 2,16 per cento per il comune di Brindisi; 3,38 per cento per il comune di Taranto; 3,92 per cento per il comune di Reggio di Calabria; 5,37 per cento per il comune di Catania; 11,28 per cento per il comune di Palermo; 2,65 per cento per il comune di Cagliari.
  La quota di risorse oggetto del riparto in esame ammonta a circa 26,183 milioni di euro, pari al 30 per cento della dotazione complessiva annua del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. Tale quota corrisponderebbe, per l'anno 2024, a circa 27,354 milioni. Come indicato nella premessa dello schema in esame, la riduzione dell'importo di circa 1,171 milioni è volta a rispettare i valori complessivi stabiliti da alcune norme di rango legislativo, che impongono alcune riduzioni della spesa del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  In particolare ricorda che, mentre la quota generale del Fondo per l'infanzia e l'adolescenza è confluita, ai sensi della disciplina vigente, nell'ambito del Fondo nazionale per le politiche sociali, la quota riservata ai suddetti quindici comuni è rimasta separata e quindi oggetto di destinazione e riparto specifici. A quest'ultimo riguardo, la disciplina prevede che il riparto sia operato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ovvero del Ministro delegato per la famiglia, emanato di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'interno, dell'economia e delle finanze, della giustizia e con il Ministro delegato per le pari opportunità, sentite la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché le Commissioni parlamentari competenti. Tuttavia, dal momento che il riparto concerne alcuni enti locali (i quindici comuni riservatari), si preferisce, nella prassi, ricorrere, ogni anno, ad un'intesa nella suddetta sede della Conferenza unificata anziché acquisire il parere della Conferenza Stato-regioni.
  Riguardo ai criteri di riparto, il comma 2 del citato articolo 1 della legge n. 285 del 1997 prevede che il 50 per cento delle risorse della quota riservata sia attribuito sulla base dell'ultima rilevazione della popolazione minorile effettuata dall'ISTAT e che il restante 50 per cento sia assegnato secondo i seguenti criteri: a) carenza di strutture per la prima infanzia, secondo le indicazioni del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l'infanzia e l'adolescenza della Presidenza del Consiglio dei ministri; b) numero di minori presenti in presìdi residenziali socio-assistenziali, in base all'ultima rilevazione dell'ISTAT; c) percentuale di dispersione scolastica nella scuola dell'obbligo, come accertata dal Ministero dell'istruzione; d) percentuale – stimata dall'ISTAT – di famiglie con figli minori che vivono al di sotto della soglia di povertà; e) incidenza percentuale del coinvolgimento di minori in attività criminose, come accertata dal Ministero dell'interno, Pag. 242nonché dal Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del Ministero della giustizia. Come accennato, a decorrere dall'anno 2000, sono sempre state confermate le percentuali individuate, sulla base dei suddetti criteri e con riferimento originario al medesimo anno 2000, dal decreto ministeriale del 28 luglio 2000. Ricorda altresì che, in base alla disciplina di rango legislativo, i comuni in esame, successivamente all'attribuzione delle quote, sono autorizzati a disporre sui fondi assegnati anticipazioni fino al 40 per cento del costo dei singoli interventi attuati in convenzione con terzi.
  L'articolo 2 del provvedimento in esame, ai commi 1 e 2, prevede che il monitoraggio sugli interventi realizzati con le risorse in esame e la rendicontazione delle relative spese siano assicurati mediante l'inserimento, da parte dei comuni, dei dati nella «Banca Dati Progetti 285 per l'infanzia e l'adolescenza».
  Il comma 3 richiede, in conformità alla disposizione legislativa più volte richiamata, che l'erogazione delle risorse spettanti a ciascun comune sia preceduta dalla rendicontazione sull'avvenuta liquidazione ai beneficiari di almeno il 75 per cento delle omologhe risorse trasferite nel secondo anno precedente il presente provvedimento. Le eventuali somme non rendicontate devono comunque essere oggetto di rendiconto prima dell'erogazione relativa all'anno ancora successivo. I rendiconti in esame sono presentati al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Il comma 4 del medesimo articolo 2 specifica che eventuali ulteriori risorse in favore dei comuni riservatari in oggetto saranno ripartite in base alle medesime percentuali e modalità di cui al presente schema.
  Il comma 5 prevede che il Dipartimento per le politiche della famiglia fornisca specifiche indicazioni operative ai comuni beneficiari, volte a migliorare l'utilizzo della summenzionata banca dati.
  L'articolo 3, conformemente ad alcuni atti nazionali di programmazione e di indirizzo, reca disposizioni sulla programmazione, da parte dei comuni riservatari, relative all'utilizzo delle risorse oggetto del presente riparto e alla destinazione delle medesime. Al riguardo, ricorda che le finalità generali dei progetti sono individuate dall'articolo 3 della citata legge n. 285 del 1997 e che, in base alla disciplina di rango legislativo, l'utilizzo delle risorse è oggetto, successivamente alla rendicontazione, di verifica della coerenza dei medesimi utilizzi con le norme e gli atti di programmazione, effettuata dal Dipartimento per le politiche della famiglia.
  In particolare, il comma 1 prevede che i comuni riservatari si impegnino a destinare un ammontare fino al 10 per cento della propria quota di risorse per l'anno 2024 ad azioni e interventi per la tutela dei diritti dei minorenni attraverso specifiche iniziative, volte a realizzare progetti di mutuo supporto, aiuto e reciprocità fra famiglie, con finalità di prevenzione primaria, attraverso i centri per la famiglia e, ove necessario, mediante l'attivazione della presa in carico da parte dei servizi sociali comunali. Per il caso di mancanza di centri per la famiglia nel comune, si prevede l'attuazione delle iniziative attraverso strutture dei medesimi comuni, anche in collaborazione con enti del Terzo settore impegnati in attività di solidarietà sociale in favore dei minorenni.
  Il comma 2 specifica che, per l'attuazione delle iniziative di cui al comma 1, i comuni possono far riferimento al toolkit allegato allo schema in esame: «Da Famiglia a Famiglia. Guida e modelli per promuovere il supporto alla pari nei Centri per la Famiglia».
  Il comma 3 prevede che i comuni riservatari si impegnino ad adottare una programmazione sull'utilizzo delle risorse in esame coerente con gli atti nazionali di programmazione e di indirizzo richiamati nel medesimo comma.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

Pag. 243

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 15 gennaio 2025. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 14.25.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, propone un'inversione dei punti all'ordine del giorno della Commissione, nel senso di svolgere le interrogazioni a risposta immediata prima della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La Commissione concorda.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

5-03333 Benigni: Iniziative urgenti per tutelare il diritto alla salute presso l'Azienda sanitaria di Trapani.

  Giorgio MULÈ (FI-PPE) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giorgio MULÈ (FI-PPE), replicando e ringraziando il sottosegretario per la risposta, prende atto del termine di due settimane per lo smaltimento degli esami istologici arretrati risultante dagli elementi forniti dalla regione interessata al Ministero. Ritiene di poterne trarre la conclusione che, entro la fine del mese di gennaio, dovrebbe essere smaltito l'arretrato.
  Pertanto, preannuncia che una nuova interrogazione sarà presentata tra tre settimane, insieme alla collega Dalla Chiesa, per verificare se quanto comunicato al Ministero sia vero. A fronte dell'impegno preciso assunto dall'Azienda sanitaria di Trapani, ne rileva la responsabilità, ricordando come il bene in gioco, nell'ambito di questi ritardi, sia la stessa vita umana. Riferisce di un caso, verificatosi nell'isola di Pantelleria, di un anno di ritardo per l'ottenimento dei risultati di esami istologici.
  Rivolge quindi l'invito al sottosegretario e al Ministero a predisporre, per l'eventualità in cui le prossime verifiche non dovessero dare esito positivo, misure atte a che questa situazione cessi al più presto possibile, anche valutando la sussistenza dei presupposti per l'invio di ispettori.

5-03334 Vietri: Iniziative per contrastare gli episodi di violenza ai danni del personale sanitario.

  Giandonato LA SALANDRA (FDI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Giandonato LA SALANDRA (FDI), replicando, ringrazia sentitamente il sottosegretario per la risposta fornitagli, la quale non fa altro che confermare come il Governo e il Ministero prestino una particolare attenzione al mondo della sanità.
  A tale proposito, al di là degli interventi normativi menzionati dal sottosegretario, riporta la recente notizia secondo la quale gli autori della vigliacca aggressione dello scorso settembre presso l'Ospedale di Foggia sono stati rinviati a giudizio. Ribadisce che questo è stato reso possibile solo grazie agli interventi normativi adottati dall'attuale Governo che hanno colmato le evidenti lacune create dalla cosiddetta «riforma Cartabia».
  Conclude rilevando che molte delle eccellenze del Servizio sanitario nazionale sono tali grazie ai professionisti della sanità, che trovano nella persona del sottosegretario una figura di riferimento.

5-03335 Zanella: Iniziative per garantire la completa attuazione della legge n. 194 del 1978.

  Luana ZANELLA (AVS) illustra l'interrogazione in titolo.

Pag. 244

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Luana ZANELLA (AVS), replicando, ritiene preliminarmente che la risposta del sottosegretario dimostri nuovamente, se ve ne fosse bisogno, l'importanza di rafforzare i consultori sui territori per garantire l'accesso ai servizi. Tuttavia, ritiene di dover sottolineare che la percentuale di medici obiettori a Padova, luogo di alta eccellenza sanitaria, ammonta al 56,52 per cento dei ginecologi, percentuale che sale al 73,08 per cento nell'Azienda ospedaliera universitaria. Ribadisce che il problema esiste e persiste, dato che non è stato sollevato soltanto nella presente legislatura.
  Replicando sulla questione della collaborazione con realtà associazionistiche quali il Movimento Pro Vita, si chiede come sia possibile che tali accordi si facciano sempre e solo con realtà così ideologicamente schierate e non se ne coinvolgano anche altre. A suo avviso, queste convenzioni legittimano una certa ideologia legata all'aborto, incompatibile con la legge n. 194 del 1978. Rileva peraltro che, quando una donna si reca in ospedale per abortire, non vi resta per un lasso di tempo sufficiente a costruire un percorso con le associazioni.
  Pertanto, la loro presenza è quasi unicamente ideologica, ed esse potrebbero continuare tranquillamente a operare liberamente sui territori senza ricevere legittimazioni ulteriori negli spazi delle strutture ospedaliere.

5-03336 Furfaro: Misure per tutelare i conducenti di veicoli in cura con cannabis terapeutica e altre tipologie di farmaci.

  Marco FURFARO (PD-IDP) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Marco FURFARO (PD-IDP), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario, ritenendo che la normativa in vigore abbia come unico effetto di rovinare la vita delle persone. Porta l'esempio di un paziente che si cura con cannabis terapeutica, la definizione della cui situazione è rinviata a un ipotetico, futuro e non meglio precisato «tavolo» menzionato nella risposta del Governo, mentre per il momento il procedimento penale nei suoi confronti proseguirà fino all'eventuale archiviazione disposta dal giudice.
  Ritiene che a questa assurdità se ne aggiunga un'altra, ossia quella per cui droghe come il fentalyn o la chetamina non sono rilevate dai test attualmente in dotazione alle Forze dell'ordine, che invece rilevano il THC, per giunta, spesso, con falsi positivi.
  Pur comprendendo la volontà politica di addossare la responsabilità ad altri Ministeri, chiede al sottosegretario se non ritenga assurdo assumere un Brufen e ritrovarsi con la patente ritirata per tre anni. Il silenzio del Governo che, ad oggi, non sta fornendo alcuna risposta concreta, dimostra la sua inadeguatezza ad affrontare la situazione.

5-03337 Quartini: Individuazione delle risorse per adeguare le retribuzioni del personale medico.

  Andrea QUARTINI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Andrea QUARTINI (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che, in sostanza, non ha risposto al quesito, limitandosi a elencare i provvedimenti attuati, peraltro assolutamente insufficienti, in quanto si tratta di misure tutt'altro che strutturali.
  Ricorda che la situazione in cui versa la dirigenza medica in Italia è allarmante, trovandosi all'ultimo posto tra i Paesi sviluppati in termini di retribuzione. Ritiene che, in questo contesto complicato, sia insultante che nel 2025 si pensi a un incremento stipendiale di 17 euro per i medici e Pag. 245di 7 euro per gli infermieri, con il forte rischio di incentivare l'emigrazione verso l'estero.
  Ammonisce circa il rischio che, se non si interviene in maniera significativa, vi sarà un aggravamento dei casi di burnout dei lavoratori del settore, spesso dovuti alla carenza di personale, soprattutto nei pronto soccorso.
  Conclude ribadendo la richiesta di attivare un tavolo per lavorare di concerto con sindacati e le federazioni dei medici, dal momento che il problema, lungi dall'essere un paventato sciopero, è in realtà la tenuta stessa del Servizio sanitario nazionale.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.25.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 15 gennaio 2025. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 15.25.

Indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie.
Audizione, di rappresentanti del NurSind-Il sindacato delle professioni infermieristiche e, in videoconferenza, della Federazione sindacale medici dirigenti (CIMO-FESMED) e del SiNaFO-Associazione farmacisti e dirigenti sanitari del SSN.
(Svolgimento e conclusione).

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Andrea BOTTEGA, segretario nazionale del NurSind-Il sindacato delle professioni infermieristiche, Guido QUICI, presidente della Federazione sindacale medici dirigenti (CIMO-FESMED) e Roberta DI TURI, segretario generale del SiNaFO-Associazione farmacisti e dirigenti sanitari del SSN, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, non essendoci richieste di intervenire da parte dei deputati, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione odierna.

  La seduta termina alle 16.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INDAGINE CONOSCITIVA

Indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie.

Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e UGL.