CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 dicembre 2024
418.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO ALL'11 DICEMBRE 2024

Pag. 15

SEDE REFERENTE

  Martedì 10 dicembre 2024. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 10.30.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.
C. 2112-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 dicembre 2024.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte preliminarmente che, per prassi, la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ne dispone pertanto l'attivazione.
  Dopo aver dato conto delle sostituzioni, comunica che le proposte emendative Gatta 2.9, Malaguti 2.10, Pella 2.014, Mura 2.36, Cattaneo 8.05, Schiano Di Visconti 9.9, Osnato 11.1, Pellicini 15.4 e Patriarca 54.04 sono state ritirate.
  Comunica altresì che il deputato Candiani sottoscrive l'articolo aggiuntivo Nazario Pagano 66.083, il deputato Furfaro sottoscrive l'articolo aggiuntivo Guerra 3.017, la deputata Quartapelle Procopio sottoscrive l'emendamento Bonetti 34.5, nonché il deputato Iaia sottoscrive l'articolo aggiuntivo Padovani 20.09.
  Ricorda che, dal momento che la Commissione si accinge a procedere alla votazione delle proposte emendative segnalate, la disciplina regolamentare consente di intervenire per dichiarazione di voto ai soli deputati membri della Commissione o partecipanti alla seduta in loro sostituzione. Consapevole, tuttavia, del rilievo del provvedimento all'esame della Commissione, ritiene che si possa, in questa fase, consentire anche ai primi firmatari delle proposte emendative segnalate, anche qualora non componenti della Commissione, di intervenire con riferimento alle proposte da loro presentate.Pag. 16
  Dà quindi la parola ai relatori per l'espressione del loro parere sulle proposte emendative segnalate, a partire dalle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Marco GRIMALDI (AVS), chiede, preliminarmente, che sia distribuita a tutti i membri della Commissione la comunicazione testé resa dal Presidente in ordine alle proposte emendative ritirate.
  Osserva, tuttavia, come l'orientamento espresso dalla presidenza in ordine agli interventi ammessi in sede di dichiarazione di voto sia eccessivamente restrittivo, sottolineando come le forze di opposizione abbiano dimostrato, nell'ambito dell'esame del provvedimento, un comportamento leale e privo di intenzioni dilatorie.
  Chiede quindi alla presidenza di riconsiderare il proprio orientamento, assicurando che, con ogni probabilità, i lavori si svolgeranno nei termini prefigurati, con i soli interventi dei componenti della Commissione e, eventualmente, dei primi firmatari delle proposte emendative. Ritiene, tuttavia, che non si possa comprimere eccessivamente in via preventiva il diritto dei deputati di intervenire nella discussione.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, conferma che il contenuto della propria comunicazione è stato distribuito ai componenti della Commissione. Assicura, altresì, al collega Grimaldi che non c'è alcuna volontà, da parte della presidenza, di limitare gli interventi dei colleghi e che valuterà come assicurare un dibattito ampio e approfondito, tenendo tuttavia sempre a mente i contenuti della disciplina regolamentare relativa alla discussione delle proposte emendative, al fine di stabilire sin d'ora alcune regole di base utili a permettere una discussione ordinata delle numerose proposte emendative all'esame della Commissione.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome degli altri relatori, passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 2, propone di accantonare gli emendamenti Pella 2.5 e Milani 2.41, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli emendamenti Bonetti 2.26, Guerra 2.44, Bonetti 2.50 e Zaratti 2.60, nonché propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bagnai 2.022.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 3, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli identici articoli aggiuntivi D'Alfonso 3.01 e Brambilla 3.018, nonché sugli articoli aggiuntivi Fratoianni 3.04, Zanella 3.05 e Zaratti 3.07. Propone, altresì, di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Grimaldi 3.012, Pella 3.016 e Guerra 3.017 e formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Quartini 3.013.
  Passando, quindi, all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 4, propone l'accantonamento dell'emendamento Ubaldo Pagano 4.2, degli identici emendamenti Pastorella 4.10, Pella 4.7, Peluffo 4.8, Del Barba 4.9 e Gubitosa 4.11, degli emendamenti Dell'Olio 4.17, Pella 4.18, Coppo 4.25, limitatamente alla parte ammissibile, Pella 4.24, Centemero 4.28 e formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Marattin 4.02.

  Il sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme ai relatori, ad eccezione dell'articolo aggiuntivo Marattin 4.02 che propone di accantonare.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, nel prendere atto di quanto richiesto dal rappresentante del Governo, concorda, anche a nome degli altri relatori, sull'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Marattin 4.02.

  Daniela TORTO (M5S) chiede ai relatori e al rappresentante del Governo se sia possibile esprimere tutti i pareri disponibili anche sui successivi articoli.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva che a margine della riunione del Consiglio dei ministri svoltasi nella giornata di ieri, sono state Pag. 17annunciate modifiche sostanziali al disegno di legge di bilancio ora all'esame della Commissione. In proposito evidenzia che non risulta ancora essere stato comunicato ai membri della Commissione quando saranno presentate le proposte emendative dei relatori e del Governo, chiedendo quindi che sia immediatamente convocata una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, al fine di definire tali aspetti.

  Marco GRIMALDI (AVS), nell'associarsi alle considerazioni espresse e alla richiesta effettuata dal collega Ubaldo Pagano, ritiene necessario avere delucidazioni in ordine alle proposte emendative dei relatori e del Governo al fine di poter svolgere le opportune considerazioni in sede di esame delle varie proposte emendative.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE), associandosi alla richiesta formulata dai colleghi che l'hanno preceduta, ritiene necessario svolgere una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, prima di iniziare le votazioni così da permettere anche ai gruppi di opposizione di avere un quadro più chiaro del prosieguo dei lavori.

  Daniela TORTO (M5S), si associa alla richiesta dei rappresentanti degli altri gruppi di opposizione, ribadendo, allo stesso tempo, la propria richiesta ai relatori e al rappresentante del Governo di procedere con l'espressione dei parerei disponibili.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel ritenere che nulla osti a svolgere una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, come richiesto dai colleghi di opposizione, evidenzia che la tempistica di presentazione degli emendamenti da parte del Governo non è, comunque, sotto il controllo della presidenza.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nel prendere atto delle richieste dei colleghi, sospende la seduta al fine di procedere a una immediata riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta, sospesa alle 10.45, è ripresa alle 10.55.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, alla luce della richiesta formulata dalla deputata Torto, passa all'espressione dei pareri sulle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 5. Anche a nome degli altri relatori, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Faraone 5.01. Propone, altresì, l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Candiani 5.06, Loperfido 5.09, Simiani 5.04, Boscaini 5.05, Serracchiani 5.07, Rosato 5.08 e Santillo 5.010.
  Con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 6, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Pisano 6.03, mentre con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 7, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Iaria 7.3, propone l'accantonamento dell'emendamento Rotelli 7.22 e formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Borrelli 7.08.
  Per quanto attiene alle proposte emendative riferite all'articolo 8, propone l'accantonamento degli identici emendamenti Mantovani 8.22, Pella 8.20 e Cappelletti 8.21, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli identici emendamenti Santillo 8.16, Barabotti 8.15, Peluffo 8.17 e Mazzetti 8.18, sugli emendamenti Del Barba 8.30 e Donno 8.36 e sugli identici emendamenti Roggiani 8.38 e Zoffili 8.39. Propone, quindi, di accantonare gli identici emendamenti Nevi 8.43, Cerreto 8.45 e Barabotti 8.44. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario sull'emendamento Bonelli 8.47. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Del Barba 8.011, Steger 8.06, Pastorino 8.07, Bonelli 8.08, Santillo 8.010 e Evi 8.012, nonché dell'articolo aggiuntivo Steger 8.013. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli identici articoli aggiuntivi Del Barba Pag. 188.015, Ottaviani 8.016, De Luca 8.017, Pella 8.018 e Cannizzaro 8.019. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Patriarca 8.029, Gadda 8.037 e Gusmeroli 8.044. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Schullian 8.048 e Pastorino 8.063. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Carloni 8.066, Schullian 8.075 e 8.076, Vietri 8.078, Stumpo 8.0106, gli identici articoli aggiuntivi Gadda 8.0109 e Bonetti 8.0108, gli identici articoli aggiuntivi Bicchielli 8.082, Gebhard 8.079, Barabotti 8.080 e Panizzut 8.081, gli identici articoli aggiuntivi Del Barba 8.085, De Bertoldi 8.084, Montemagni 8.0154, Tenerini 8.0155 e Mazzetti 8.0156. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli identici articoli aggiuntivi Guerra 8.089, Cattaneo 8.087 e Grimaldi 8.0158, nonché sugli articoli aggiuntivi Fenu 8.098, Zanella 8.0117. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Carotenuto 8.0121. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Cappelletti 8.0131, Pavanelli 8.0133, Magi 8.0146 e Furfaro 8.0151. Propone, infine, l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Vaccari 8.0157.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 9, propone l'accantonamento dell'emendamento Pastorella 9.8 e dell'articolo aggiuntivo Mancini 9.036.
  Con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 12, propone l'accantonamento degli identici emendamenti Mantovani 12.3 e Pella 12.4, mentre per quanto attiene alle proposte emendative riferite all'articolo 15, propone l'accantonamento dell'emendamento Morrone 15.6, mentre formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 15.02. Propone, quindi, l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Quartapelle Procopio 15.06.
  Passando, infine, all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 16, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Bonetti 16.1 e propone l'accantonamento degli emendamenti Manzi 16.13 e Sportiello 16.10.

  Il sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme ai relatori, ad eccezione dell'articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 15.02, che propone di accantonare.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, nel prendere atto di quanto richiesto dal rappresentante del Governo, concorda sulla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Ricciardi Toni 15.02.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo imminente l'avvio delle votazioni del Parlamento in seduta comune, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata al termine della seconda chiama dei deputati.

  La seduta termina alle 11.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 10 dicembre 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.50 alle 10.55.

SEDE REFERENTE

  Martedì 10 dicembre 2024. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 12.10.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.
C. 2112-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

Pag. 19

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, ricorda preliminarmente che, per prassi, la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ne dispone pertanto l'attivazione.
  Avverte preliminarmente che l'emendamento Mantovani 8.22 è stato ritirato. Comunica, altresì, che l'onorevole Bonetti sottoscrive l'articolo aggiuntivo Grimaldi 3.012 e l'onorevole Lai sottoscrive l'articolo aggiuntivo Guerra 3.017.
  Ricorda che nella seduta antimeridiana sono stati espressi i pareri dei relatori e del Governo sulle proposte emendative riferite agli articoli da 2 a 16.
  Avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Pella 2.5 deve intendersi accantonato e che si passerà, quindi, all'esame dell'emendamento Bonetti 2.26.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE), chiede ai relatori e al Governo di avere maggiori delucidazioni in merito al parere contrario espresso con riferimento all'emendamento a sua prima firma 2.26, richiamando, a tal proposito, le interlocuzioni intercorse con il Ministro dell'economia e delle finanze a conclusione del ciclo di audizioni preliminari all'esame del presente disegno di legge di bilancio, in occasione delle quali è stata avanzata l'espressa richiesta di quantificare in modo certo l'aumento del gettito atteso dall'introduzione, a opera dell'articolo 2, comma 9, del medesimo disegno di legge, del tetto alle detrazioni fiscali per i contribuenti aventi un reddito annuo superiore a 75.000 euro. Nel ricordare che, proprio nel corso delle summenzionate audizioni, organismi indipendenti quali la Corte dei conti e la Banca d'Italia hanno evidenziato la carenza del dato in esame, sottolinea come l'assenza di informazioni impedisce di avere contezza dell'effettivo incremento della pressione fiscale derivante dall'adozione di questa misura.
  Ciò posto, evidenzia che con la proposta emendativa in parola si intende sottrarre dal computo complessivo degli oneri oggetto del limite alle detrazioni le spese di istruzione. La modifica in parola risponde ad una ratio precisa che si esprime nella volontà di venire incontro alle esigenze di quelle famiglie che, seppur titolari di un reddito superiore a 75.000 euro, sostengono le spese per l'istruzione e l'educazione dei figli. In particolare, segnala che il suddetto limite reddituale renderebbe applicabile il summenzionato tetto alle spese detraibili, tra l'altro, nei confronti del personale medico. Rileva, pertanto, che tale scelta portata avanti dalla maggioranza e dal Governo presenta quale logica conseguenza un complessivo aumento del prelievo fiscale nei confronti delle famiglie con figli.
  Evidenzia, pertanto, come il parere contrario espresso sulla proposta emendativa in discussione non sia coerente con la linea politica che la maggioranza e il Governo hanno da sempre dichiarato di voler perseguire.
  Conclude sottolineando come, in termini più generali, la scelta di escludere le spese di istruzione dal limite alle detrazioni fiscali esprima la volontà di dare un contributo a fronte dei costi sostenuti dalle famiglie per l'educazione e la formazione dei giovani, essendo tali costi ritenuti un investimento sul futuro del Paese.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), intervenendo in relazione alle tematiche sollevate dalla collega Bonetti in sede di illustrazione del suo emendamento 2.26, ricorda che in occasione dell'approvazione della manovra di bilancio per il 2024 l'intervento di accorpamento delle aliquote IRPEF ha generato un beneficio fiscale per i percettori di redditi superiori ai 50.000 euro che è stato, tuttavia, oggetto di sterilizzazione.
  Evidenzia, a tal proposito, come l'adozione in via permanente, con il presente disegno di legge di bilancio, della suddetta misura di accorpamento, generi un beneficio che, in tal caso, non è stato invece in alcun modo preso in considerazione ai fini di un complessivo riequilibrio del carico fiscale. Osserva, pertanto, come, nel caso di specie, a fronte di una riduzione del prelievo fiscale nei confronti della platea di Pag. 20contribuenti con redditi superiori a 50.000 euro, questo Governo abbia scelto, invece, di intervenire con una penalizzazione specifica per le famiglie che si trovano in ogni caso a sostenere le spese per l'istruzione dei figli.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), nell'associarsi alle considerazioni espresse dalle colleghe Bonetti e Guerra, rileva come, con la proposta emendativa presentata dalla collega Bonetti, si metta in luce la distanza che sussiste tra le finalità di riduzione del carico fiscale che il Governo intende astrattamente perseguire e gli effetti reali che il novero complessivo delle misure da questo adottate determina. Nonostante gli obiettivi dichiarati siano quelli di alleggerire la pressione fiscale, in particolare sul ceto medio, in realtà, analizzando in modo approfondito la portata delle innovazioni normative oggetto della manovra finanziaria, tali misure si traducono in un aumento delle aliquote marginali, che raggiungono un valore del 56,18 per cento per i contribuenti rientranti nella fascia di reddito ricompresa tra i 32.000 euro e i 40.000 euro annui.
  Evidenzia, peraltro, come, al fine di garantire la copertura finanziaria delle misure di accorpamento delle aliquote fiscali, il Governo abbia scelto di intervenire con una misura, quale quella del limite alle detrazioni fiscali per i soggetti percettori di redditi maggiori di 75.000 euro annui, che, per le modalità con cui è stata strutturata, colpisce i nuclei familiari con figli a carico. Ribadisce, al riguardo, come in tale categoria rientrino proprio gli appartenenti al personale medico-sanitario.
  Evidenzia, pertanto, come con la misura in parola venga smentita quella linea d'azione che il Governo e la maggioranza hanno in passato dichiarato di voler attuare, mediante la predisposizione di strumenti di agevolazione e sostegno in favore di tale categoria di contribuenti, trattandosi, invece, in questo caso, di intervenire con una misura che, a suo avviso, procura uno svantaggio a quei nuclei familiari con figli a carico nei quali il principale reddito è generalmente quello percepito da un dirigente medico.

  Marco GRIMALDI (AVS), nell'evidenziare preliminarmente come il contenuto della proposta emendativa in discussione non risponda pienamente alla linea politica sostenuta sul tema dal gruppo parlamentare Alleanza Verdi e Sinistra, sottolinea che i profili sollevati dalla suddetta proposta impongono comunque un confronto serio su alcuni temi legati alle scelte dell'Esecutivo in ordine alle politiche fiscali da attuare nel Paese. In particolare, evidenzia come la scelta di individuare un valore massimo alle spese detraibili comporti una serie di rilevanti implicazioni di cui è necessario dare conto. Sottolinea, infatti, come tale scelta operata dal disegno di legge di bilancio in esame si ripercuota in modo esclusivo su quei contribuenti che, seppur titolari di un reddito di una certa entità, sono comunque soggetti al prelievo fiscale previsto dalla normativa vigente e, nel corso degli anni, hanno scelto di sostenere talune spese per investimenti ignari della volontà, ora perseguita dalla maggioranza e dal Governo attraverso la misura oggetto di discussione, di intervenire con una complessiva rideterminazione del regime normativo in materia di detrazioni fiscali. In virtù delle suddette considerazioni, ritiene opportuno che il Governo e i relatori valutino l'opportunità di accantonare l'emendamento Bonetti 2.26.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonetti 2.26.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Milani 2.41 deve intendersi accantonato.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.44, fa presente come tale proposta di modifica intenda sopprimere la previsione di cui all'articolo 2, comma 10, lettera b), del disegno di legge di bilancio, volta a escludere i contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell'Unione europea o di uno Stato aderente all'Accordo sullo Spazio economico europeo dalla possibilità di usufruire, in relazionePag. 21 ai familiari residenti all'estero, delle detrazioni per carichi di famiglia. Al riguardo, sottolinea come tale scelta si dimostri priva di qualsivoglia ragione giustificatrice, se non quella di introdurre una misura dalla natura intrinsecamente discriminatoria.
  Osserva, infatti, che la normativa in materia di detrazioni fiscali si ispira alla ratio di individuare un punto di equilibrio equo nella determinazione del carico fiscale che deve essere sostenuto da ciascun contribuente, sulla base di una serie di principi e di parametri che tengano in debita considerazione tutte le variabili che siano in grado di esprimere l'effettiva capacità contributiva di ciascuno. Ciò ha imposto, pertanto, di considerare detraibili, tra le altre, quelle spese intrinsecamente connesse alla presenza di figli a carico di un soggetto.
  Alla luce di tali considerazioni, fa presente che non rileva in alcun modo, a tale scopo, la circostanza per cui la detrazione si riferisca a un familiare residente all'estero, dovendosi, invece, dare rilievo in via esclusiva all'esigenza di prevedere misure agevolative in conseguenza della necessità che un soggetto debba sostenere economicamente uno o più membri del nucleo familiare. Fa, infine, riferimento agli evidenti profili di contrasto della sopracitata disposizione normativa in relazione alla normativa dell'Unione europea che impone a ciascuno Stato di astenersi dall'adottare una normativa che presenti irragionevoli disparità di trattamento nei confronti dei cittadini stranieri.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE) dichiara, preliminarmente, il voto favorevole in ordine all'emendamento Guerra 2.44. Osserva, peraltro, che i primi due emendamenti oggetto dell'esame della Commissione Bilancio sono entrambi finalizzati a porre rimedio a misure di inasprimento del carico fiscale contenute all'interno di una manovra di bilancio che pure, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe essere ispirata all'obiettivo opposto di ridurre il peso complessivo dei tributi a carico della collettività.
  Aggiunge, peraltro, che sia l'emendamento a sua prima firma 2.26 respinto poc'anzi, sia la proposta emendativa attualmente in discussione, interessano il tema più generale del sostegno alle famiglie. Fa presente, peraltro, che la disposizione che l'emendamento intende sopprimere aprirà verosimilmente una fase di contenzioso con l'Unione europea e stigmatizza, pertanto, la scelta del Governo di intervenire, pur nella consapevolezza di tali conseguenze, con una modifica normativa che, in concreto, non sarà in grado di apportare un beneficio significativo in termini di maggiori entrate per il bilancio dello Stato.

  Marco GRIMALDI (AVS) nel chiede di sottoscrivere l'emendamento Guerra 2.44, sottolinea come l'articolo 2, comma 10, lettera b), del disegno di legge di bilancio intenda apportare una ulteriore limitazione alla possibilità di usufruire di detrazioni fiscali, che, in questo caso, interessa i nuclei familiari dei lavoratori che non sono cittadini italiani o di uno stato membro dell'Unione europea.
  Al riguardo, fa presente che sia l'articolo 11, paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2003/109/CE, sia l'articolo 12, paragrafo 1, lettera f), della direttiva 2011/98/UE hanno affermato in modo chiaro e incontrovertibile il principio per cui al lavoratore che non sia cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea deve essere garantito il diritto alla parità di trattamento per ciò che concerne la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali, ricordando altresì che il contenzioso che si è generato sul tema ha evidenziato la necessità che gli Stati membri garantiscano l'effettività di tale diritto.
  Rileva, peraltro che, l'effetto ultimo della summenzionata disposizione normativa è quello di attuare una vera e propria discriminazione istituzionale. A tal proposito, osserva come il concetto stesso di discriminazione richiama una qualsivoglia differenziazione nel trattamento di una pluralità di soggetti che contrasti con le regole che disciplinano un ordinamento giuridico, sottolineando come la scelta del Governo, ponendosi in contrasto con il diritto eurounitario, può, a suo dire, qualificarsi a Pag. 22ogni effetto nei termini di una discriminazione.
  Fa presente, al riguardo, che sono definite istituzioni tutti quei soggetti pubblici tenuti a rappresentare l'agire in conformità alle regole e, in definitiva, a garantire il rispetto del principio di legalità.
  Conclude, quindi, sottolineando come la discriminazione istituzionale che viene attuata per il tramite delle scelte della maggioranza e del Governo oggetto di discussione rappresenti, in ultima analisi, una contraddizione in termini che con la proposta emendativa 2.44 si mira a sanare.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), nel sottoscrivere a nome dei componenti del gruppo del MoVimento 5 Stelle della Commissione Bilancio l'emendamento Guerra 2.44, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo al medesimo emendamento, sottolineando la gravità della scelta portata avanti dal Governo e dalla maggioranza che lo sostiene, destinata a impattare negativamente su una specifica categoria di contribuenti i quali, pur pagando regolarmente le tasse, hanno la sola caratteristica di non essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell'Unione europea. Condivide, pertanto, le considerazioni svolte dai colleghi in merito ai profili di contrasto di tale previsione normativa rispetto al diritto dell'Unione europea.

  La Commissione respinge l'emendamento Guerra 2.44.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE), illustra l'emendamento a propria firma 2.50, volto a incrementare il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia, istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ai sensi dell'articolo 1, comma 339, della legge n. 160 del 2019, a valere sul maggiore gettito derivante dall'attuazione delle disposizioni di cui al comma 10, lettera a), dell'articolo 2 del disegno di legge di bilancio in esame. In proposito, nel prendere atto della mancata volontà del Governo di ripristinare le detrazioni per i figli a carico di età superiore ai 30 anni, dichiara l'intenzione, con questo emendamento, di destinare le risorse rivenienti dalla limitazione delle predette detrazioni a politiche di sostegno ai giovani. Al riguardo, segnala, altresì, la disponibilità, qualora non si intendesse incrementare il predetto Fondo assegno universale e servizi alla famiglia, ad accettare una riformulazione dell'emendamento in esame che preveda, comunque, la destinazione delle risorse derivanti dall'attuazione delle disposizioni di cui al comma 10, lettera a), dell'articolo 2 a politiche di sostegno alla famiglia e ai giovani.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP), nel sottoscrivere l'emendamento Bonetti 2.50, si associa, a nome del proprio gruppo, alla richiesta formulata dalla collega Bonetti, ritenendo che le politiche per la famiglia non debbano avere la natura di bonus, bensì di vere e proprie politiche strutturali.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonetti 2.50.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Zaratti 2.60 di cui è cofirmatario, volto a prevedere che per i residenti nei comuni montani o nelle aree interne con popolazione inferiore a 5.000 abitanti il canone di concessione di abbonamento alla televisione per uso privato, di cui all'articolo 1, comma 40, della legge n. 232 del 2016, sia rideterminato in misura pari a 70 euro a decorrere dall'anno 2025. In proposito, chiarisce che la finalità della proposta emendativa è quella di agevolare le popolazioni residenti nei comuni montani, considerata la difficoltà di ricezione del segnale televisivo in tali territori. Auspica, quindi, che su tale tema sia possibile avviare un'interlocuzione con il Governo, considerato quanto il tema del canone di concessione di abbonamento alla televisione per uso privato sia oggetto di attenzione anche da parte di alcune forze di maggioranza.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel riconoscere la rilevanza del tema posto dal collega Grimaldi, dal momento che spesso nei piccoli Comuni montani sussistono problemiPag. 23 effettivi di ricezione del segnale televisivo, segnala come la soluzione auspicabile, a suo avviso, dovrebbe essere quella di intervenire sul fronte delle infrastrutture adibite alla ricezione e trasmissione del segnale, al fine di risolvere, in via definitiva, tale problema. Ritiene, viceversa, che l'approvazione di questo emendamento cristallizzerebbe la situazione presente, senza tuttavia risolverla.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), nell'evidenziare come la soluzione ottimale condivisa da tutte le forze politiche sarebbe che le popolazioni residenti nelle aree montane possano fruire delle infrastrutture idonee a ricevere il segnale televisivo, sottolinea, tuttavia, come ciò richiederebbe degli investimenti in tal senso. Ritiene, quindi, che in alternativa all'approvazione dell'emendamento Zaratti 2.60, sarebbe auspicabile che i relatori si rendessero disponibili a presentare un emendamento che destini le risorse del canone di concessione di abbonamento alla televisione per uso privato alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per garantire la ricezione del segnale televisivo a tutte le popolazioni residenti nei comuni montani. Tuttavia, qualora ciò non avvenisse, giudica positivamente l'intento dell'emendamento in esame, volto a dare un segnale di vicinanza a tali popolazioni.

  Marco GRIMALDI (AVS), nel chiedere un accantonamento dell'emendamento Zaratti 2.60, si dichiara favorevole a una sua riformulazione volta a prevedere che, nelle more della realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari a garantire la ricezione del segnale televisivo nei piccoli Comuni montani, sia effettuata una rimodulazione del canone di concessione di abbonamento alla televisione per uso privato.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, nel giudicare condivisibile il tema posto, chiede al collega Grimaldi se sia disposto a ritirare l'emendamento in discussione, al fine di consentire la successiva presentazione in Assemblea di un ordine del giorno vertente sulla medesima materia.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) ritiene auspicabile la presentazione in Assemblea di un ordine del giorno che impegni il Governo a intervenire al fine di garantire la ricezione del segnale televisivo da parte dei piccoli Comuni montani.

  Marco GRIMALDI (AVS), facendo presente di non poter accogliere la richiesta formulata dalla relatrice, non essendo né l'unico né il primo firmatario dell'emendamento, chiede nuovamente se sia possibile accantonare la proposta al fine di svolgere un'ulteriore valutazione in merito.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel segnalare come l'eventuale ordine del giorno perseguirebbe una finalità diversa da quella dell'emendamento Zaratti 2.60, ritiene che la proposta possa essere posta in votazione, senza necessità di procedere al suo accantonamento, e possa successivamente essere valutata la possibilità di presentazione di un ordine del giorno in Assemblea nei termini che ha precedentemente riassunto.

  Marco GRIMALDI (AVS) preso atto che i relatori e il Governo non intendono chiedere l'accantonamento dell'emendamento Zaratti 2.60, si dichiara indisponibile a ritirarlo.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 2.60.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nel segnalare come sia imminente l'avvio delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata per la giornata di domani, al termine delle sedute convocate a partire dalle ore 13.30 per l'espressione di pareri e rilievi su atti del Governo.

  La seduta termina alle 13.