SEDE REFERENTE
Martedì 3 dicembre 2024. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, indi del vicepresidente Giovanni Luca CANNATA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano.
La seduta comincia alle 9.55.
DL 155/2024: Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali.
C. 2150 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana del 2 dicembre 2024.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, segnala preliminarmente che nella seduta di ieri è stata espressa dalla presidenza la valutazione in ordine all'ammissibilità delle proposte emendative presentate.
A seguito delle richieste di riesame pervenute, comunica che può ritenersi ammissibile l'articolo aggiuntivo Fenu 7-quinquies.06, che, nel modificare, a decorrere dal 1° gennaio 2025, il limite stabilito all'uso del contante e dei titoli al portatore, reca disposizioni suscettibili di determinare effetti di carattere fiscale, analogamente alle disposizioni contenute nel capo II del decreto-legge.
Fa presente, inoltre, che il Governo ha trasmesso la relazione tecnica aggiornata ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009, che è in distribuzione (vedi allegato).
Ricorda altresì che, come concordato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi il 28 novembre scorso, al fine di garantire l'avvio dell'esame del provvedimento in Assemblea a partire dalle ore 16 di oggi, secondo quanto stabilito dal calendario dei lavori, alle ore 13.30 verrà comunque posto in votazione il conferimento del mandato alla relatrice. Invita quindi i gruppi a considerare tali tempistiche di esame nell'illustrazione delle proposte emendative.
Dà, infine, la parola alla relatrice e alla rappresentante del Governo ai fini dell'espressione dei pareri sulle proposte emendative presentate.
Carmen Letizia GIORGIANNI (FDI), relatrice, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate.
La sottosegretaria Lucia ALBANO esprime parere conforme a quello della relatrice.
La Commissione respinge l'emendamento Bonetti 1.1.
Ubaldo PAGANO (PD-IDP) rileva preliminarmente come la prassi, oramai consolidatasi nel sistema istituzionale italiano, di un monocameralismo di fatto in sede di esame parlamentare dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge, non consenta al ramo del Parlamento chiamato ad esaminare i provvedimenti urgenti di iniziativa governativa in seconda lettura di svolgere una discussione approfondita sul merito delle questioni, stante la ristrettezza dei tempi residui disponibili per lo svolgimento di tale esame.
Ciononostante, fa presente che il proprio gruppo intende sfruttare i limitati tempi disponibili per illustrare le proposte emendative presentate, pur nella consapevolezza che la maggioranza e il Governo non intendono affrontare in questa sede i temi sollevati.
Alla luce di tali premesse, illustra l'emendamento a sua prima firma 1.2, che interviene sul tema assolutamente prioritario per il Paese del dissesto idrogeologico e delle conseguenti azioni da porre in essere al fine di salvaguardare l'integrità dei suoli e di prevenire, in un contesto sempre più allarmante di profondi mutamenti climatici, eventi calamitosi la cui concausa è a volte da rintracciare negli stessi comportamenti umani.Pag. 55
In particolare, fa presente che la proposta emendativa in esame intende incrementare la dotazione del Fondo di garanzia delle opere idriche istituito dalla legge n. 221 del 2015, in misura pari a 100 milioni di euro per l'anno 2025 e a 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, prevedendo al contempo che tali risorse possano essere utilizzate per investimenti ritenuti oramai non più procrastinabili nel campo della realizzazione e della manutenzione delle reti idriche e consentendo, altresì, ad ARERA, cui è rimessa l'individuazione dei singoli interventi, di impiegare le predette risorse anche per fronteggiare talune situazioni di morosità incolpevole registrate tra i soggetti operanti nel settore.
Ritiene inoltre imprescindibile, nell'attuale periodo storico caratterizzato dal moltiplicarsi di eventi calamitosi di carattere eccezionale, procedere a un vero e proprio cambio di paradigma, che tenga conto della necessità di programmare rilevanti investimenti infrastrutturali volti alla mitigazione del dissesto idrogeologico. In proposito, osserva invece che il disegno di legge di bilancio per l'anno 2025, all'esame della Commissione, non stanzia risorse aggiuntive rivolte a tale precipuo scopo, in ciò disvelando la sostanziale ipocrisia del Governo, che, lungi dal porre in essere azioni idonee a fronteggiare tale problematica in maniera efficace e determinata, sembra piuttosto incorrere in una sorta di retorica del giorno dopo, limitandosi ad una presa d'atto dei danni prodotti dagli eventi calamitosi occorsi, di cui, attraverso l'adozione di politiche mirate, si potrebbe invece, in qualche modo, prevenire il verificarsi.
Marco GRIMALDI (AVS), nel sottoscrivere l'emendamento Ubaldo Pagano 1.2 e nel condividere le considerazioni appena svolte dal primo firmatario della suddetta proposta, esprime sin d'ora apprezzamento per la scelta operata dai colleghi del gruppo del Partito Democratico di utilizzare, per finalità di copertura finanziaria di talune delle proposte emendative presentate, la rimodulazione o l'eliminazione di sussidi ambientalmente dannosi, secondo un approccio che evidentemente si pone nell'ottica auspicabile di un più efficace contrasto ai mutamenti climatici in atto.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1.2.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 1.3, di cui è cofirmataria, evidenziando che la proposta emendativa intende incrementare ulteriormente il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale. Al riguardo, sottolinea come il tema del rafforzamento del trasporto pubblico locale costituisca una questione non più rinviabile, anche alla luce delle sollecitazioni in tal senso manifestate dalle associazioni di categoria.
Osserva, viceversa, come le risorse a tal fine appostate dal Governo nel disegno di legge di bilancio per l'anno 2025, ora all'esame della Commissione, siano del tutto insufficienti, ove si consideri che il fabbisogno annuo relativo alle esigenze del predetto comparto può essere ragionevolmente calcolato in circa 800 milioni di euro, trattandosi di un settore nel quale si registrano, peraltro, le scadenze connesse al rinnovo dei contatti di lavoro, caratterizzati da un livello particolarmente basso delle retribuzioni, nonché difficoltà nel reperimento di personale qualificato. Segnala, altresì, che per effetto dei tagli lineari contenuti nel medesimo disegno di legge di bilancio per l'anno 2025, nel trasporto pubblico locale si verificheranno ulteriori riduzioni di spesa, da cui deriverà un serio pregiudizio al completamento di importanti interventi già programmati dalle amministrazioni locali, tra i quali cita, a mero titolo di esempio, le metropolitane delle città di Monza e Bergamo, ovvero il rinnovo delle flotte di autobus non inquinanti.
Rileva, in conclusione, che consistenti investimenti nell'ambito del trasporto pubblico locale costituiscono il presupposto affinché possa essere efficacemente contrastato il fenomeno dello spopolamento delle aree interne del nostro Paese.
Marco GRIMALDI (AVS) osserva che la discussione relativa alle problematiche del Pag. 56trasporto pubblico locale possa in qualche modo, già nella presente sede, costituire un momento funzionale al successivo esame di questo medesimo tema dell'esame del disegno di legge di bilancio, auspicando che, in quella occasione, potranno altresì essere affrontate questioni ad esso collegate, quali quelle relative al contenimento degli effetti derivanti dall'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia o alla realizzazione di importanti linee metropolitane in alcune città del nostro Paese, rispetto alle quali occorrono congrui investimenti finanziari, laddove invece l'attenzione del Governo in materia di infrastrutture sembra essere esclusivamente rivolta alla realizzazione di un'opera di dubbia fattibilità, come il ponte sullo stretto di Messina.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1.3.
Ubaldo PAGANO (PD-IDP) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.4, che prevede l'incremento, in misura pari a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027, del Fondo a sostegno dell'impresa femminile, istituito dalla legge n. 178 del 2020, che costituisce un'altra questione prioritaria, palesemente trascurata dal Governo in carica, che appare viceversa concentrare i propri sforzi nella realizzazione di un'opera infrastrutturale, come il ponte sullo stretto di Messina, la cui realizzabilità e utilità suscitano da più parti assai dubbi e perplessità.
Osserva come il tema oggetto della proposta emendativa in esame sia del resto intimamente legato agli interventi nel medesimo ambito previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, volti in particolare a promuovere la partecipazione attiva delle donne al mondo del lavoro, attraverso tanto la realizzazione di progetti di autoimprenditorialità, mediante il sostegno a progetti aziendali innovativi riferiti ad imprese già esistenti o da avviare, a esclusiva o prevalente conduzione femminile.
Ritiene, infatti, essenziale instaurare un nuovo clima culturale in grado di valorizzare appieno il ruolo e la capacità delle donne nel mondo del lavoro, a dispetto della scarsa attenzione rivolta a tale finalità dal Governo e dalla maggioranza parlamentare, considerato che il predetto Fondo presenta allo stato una dotazione finanziaria del tutto insufficiente rispetto agli obiettivi da perseguire.
In proposito, ritiene dunque che occorra fare meglio e di più, inaugurando una nuova stagione, più favorevole al raggiungimento di un'effettiva parità di genere tra i diversi soggetti produttivi del nostro Paese, che tenga conto del decisivo contributo fornito dalle donne imprenditrici alla crescita del prodotto interno lordo nazionale.
Elena BONETTI (AZ-PER-RE) sottoscrive l'emendamento Ubaldo Pagano 1.4, evidenziando come tale proposta preveda il rifinanziamento di una misura innovativa introdotta dalla legge di bilancio per l'anno 2021 dal Governo di cui ha fatto parte e che è stata affiancata, inoltre, da specifiche linee di azione contenute nel PNRR.
In tale quadro, rammenta che il citato Fondo a sostegno dell'impresa femminile rappresenta uno strumento di garanzia che, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto per l'avvio di imprese femminili, ha registrato un notevole tasso di adesione, collocandosi nell'ottica della Strategia nazionale per la parità di genere, mentre l'attuale Governo non ha sinora inteso provvedere al rifinanziamento del Fondo medesimo e rilanciare, per tal via, la suddetta misura.
Osserva, peraltro, che il Governo ha finora dedicato scarsa attenzione anche alle attività di monitoraggio del PNRR con riferimento specifico agli interventi relativi alla promozione dell'occupazione femminile. A tale ultimo riguardo, osserva che il tasso di occupazione femminile, per quanto cresciuto dopo la fine dell'emergenza pandemica da COVID-19, risulta al momento decisamente inferiore rispetto alle stime previste nello stesso PNRR, evidenziando come, a suo giudizio, occorra al più presto ripristinare talune buone prassi messe in campo dai precedenti Governi.
Ida CARMINA (M5S), nel chiedere di sottoscrivere l'emendamento Ubaldo PaganoPag. 57 1.4, richiama l'attenzione del Governo sulla necessità di rifinanziare il Fondo a sostegno dell'impresa femminile, eventualmente anche nell'ambito del successivo esame del disegno di legge di bilancio per l'anno 2025 ora in discussione alla Camera dei deputati, al fine non solo di rilanciare il settore dell'industria, ma anche di tenere nella dovuta considerazione il contributo assicurato dalle imprenditrici italiane alla creazione del PIL nazionale.
Gianmauro DELL'OLIO (M5S), nel sottoscrivere l'emendamento Ubaldo Pagano 1.4, ritiene che una seria iniziativa politica volta a promuovere il ruolo attivo delle donne nel mondo dell'impresa consentirebbe, al contempo, di porre le fondamenta per un rilancio della crescita e dello sviluppo economico del Paese. Tanto considerato, esprime stupore per il fatto che una simile iniziativa non sia stata finora adottata dal Governo in carica, che pure è presieduto, per la prima volta nella storia repubblicana, da una donna.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1.4.
Silvio LAI (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 1.5, di cui è cofirmatario, volto ad incrementare la dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese nella misura di 100 milioni di euro per l'anno 2025 e di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Ritiene, infatti, che tale scelta rivesta una fondamentale importanza, tenuto conto in particolare del fatto che l'andamento del PIL italiano, secondo i dati al momento disponibili, sembra inesorabilmente destinato a contrarsi già a partire dal prossimo anno.
In un simile quadro, osserva come sia essenziale ricostituire una linea di continuità rispetto a taluni provvedimenti del recente passato, quali il credito d'imposta per il Mezzogiorno o il credito d'imposta 4.0, ivi incluso il più controverso superbonus, che pure hanno saputo generare un sostegno al mondo produttivo e imprenditoriale e uno stimolo per la crescita economica del Paese.
Evidenzia che, in questa stessa direzione, si collocano le finalità dell'emendamento ora in discussione, posto che esso si propone di riattivare il circuito del credito in favore delle piccole e medie imprese attraverso il potenziamento del citato Fondo di garanzia, in modo tale da consentire una maggiore esposizione degli istituti bancari e degli altri intermediari finanziari nella concessione di crediti alle aziende. A tal proposito, sottolinea come una eventuale contrazione del canale creditizio costituirebbe, nell'attuale difficile congiuntura economica, un errore strategico che causerebbe notevoli ripercussioni negative sull'intero sistema produttivo, anche tenuto conto dei risultati non soddisfacenti registrati in sede attuativa dal piano Transizione 5.0.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1.5.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Faraone 1.6: si intende vi abbiano rinunciato.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1.8.
Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo, per dichiarazione di voto sull'emendamento Vaccari 1.9, evidenzia come, con la suddetta proposta emendativa, si intenda incrementare la dotazione del Fondo finalizzato al ristoro delle imprese che si dedicano, in via esclusiva o prevalente, alle attività della pesca e dell'acquacoltura. Nel ricordare che il fondo opera in favore di quei soggetti che abbiano subito perdite significative della produzione o del volume d'affari, sottolinea come il comparto in questione abbia subìto, negli ultimi anni, una significativa battuta d'arresto, legata ad una molteplicità di fattori. In particolare, sottolinea l'impatto dei cambiamenti climatici in corso nel progressivo innalzamento delle temperature dei mari, con la conseguente insorgenza di fitopatie prima sconosciute nel nostro ecosistema marino e Pag. 58la comparsa di specie animali non autoctone e dal comportamento fortemente predatorio. L'incidenza di tali variabili sui livelli di produttività delle attività svolte dagli imprenditori del settore e, quindi, sulla loro complessiva capacità reddituale è stata ulteriormente aggravata dall'incremento dei costi dei carburanti. Fa presente come, dinanzi allo scenario appena richiamato, l'istituzione un fondo per tali finalità abbia rappresentato una prima risposta di sistema, rispetto alla quale sottolinea, tuttavia, come le esigenze di settore espresse dal comparto della pesca e dell'acquacoltura abbiano superato abbondantemente le disponibilità del fondo medesimo.
Sollecita, in definitiva, la maggioranza e il Governo a porre un'attenzione costante alle istanze del settore produttivo della pesca e dell'acquacoltura, in particolare al fine di predisporre adeguate risposte anche di carattere preventivo.
La Commissione respinge l'emendamento Vaccari 1.9.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP), richiama l'attenzione della maggioranza e del Governo sull'emendamento Ubaldo Pagano 1-bis.1, di cui è cofirmataria. Rammenta, a tal proposito, come in Italia siano sempre più frequenti gli eventi climatici estremi che hanno avuto gravi ripercussioni sull'interno territorio del paese, colpendo le famiglie e il tessuto produttivo. Stigmatizza le proposte pervenute dall'Esecutivo, incentrate, essenzialmente, sulla sottoscrizione di contratti assicurativi di carattere privatistico. Ritiene, viceversa, che sia necessario sostenere, mediante la destinazione di risorse adeguate, il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, al fine di dare attuazione alle azioni volte a contenere la vulnerabilità dei sistemi naturali, sociali ed economici a fronte dei cambiamenti climatici in atto. Critica, al riguardo, l'atteggiamento della maggioranza e del Governo, volto a utilizzare il tema della transizione ecologica in chiave puramente ideologica, mettendo in discussione, tra l'altro, la stessa fondatezza dei molteplici fenomeni legati cambiamento climatico. Ricorda, a tal riguardo, come in Spagna sia stato di recente approvato un intervento normativo con cui si riconosce il diritto a un congedo climatico retribuito per tutelare i lavoratori dai rischi legati alla crisi climatica. Conclude sottolineando la necessità di individuare le risorse necessarie al fine di dare una risposta organica ed efficace alle sfide che i cambiamenti climatici pongono.
Marco GRIMALDI (AVS) sottoscrive l'emendamento Ubaldo Pagano 1-bis.1, evidenziando come i fenomeni legati ai cambiamenti climatici stiano apportando un mutamento epocale alla vita di moltissime specie animali, ivi compreso l'essere umano. A tal proposito, ricorda, a titolo esemplificativo, gli impatti prodotti dai cambiamenti climatici sulle migrazioni. Chiede, pertanto, che si stanzino le risorse necessarie per la realizzazione delle azioni funzionali ad affrontare una situazione di siffatta gravità. Stigmatizza, a tal proposito, la scelta di definanziare, nell'ambito del disegno di legge di bilancio, il Fondo per la transizione verde, la ricerca, nonché gli incentivi per il settore automotive e per l'acquisto di veicoli non inquinanti. Evidenzia, infine, la fondamentale importanza di trovare soluzioni comuni al tema, individuando risorse e strumenti adeguati, tra i quali figura il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, per affrontare un cambiamento climatico che ritiene oramai innegabile.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1-bis.1.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP), intervenendo per dichiarazione di voto sugli emendamenti Ubaldo Pagano 1-bis.2 e 1-bis.3, dei quali è cofirmataria, fa presente come si rendano necessari un rifinanziamento del Fondo italiano per il clima e lo stanziamento di risorse adeguate per assicurare un sostegno ai familiari delle vittime degli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici. Osserva, infatti, che, le attività di prevenzione, di supporto successivo e di ristoro, ai fini della ricostruzione del territorioPag. 59 in conseguenza di eventi climatici, di cui denuncia la carenza nell'ambito delle politiche portate avanti dalla maggioranza e dal Governo, non possano tralasciare la necessità che le vittime di tali eventi siano adeguatamente sostenute, anche con provvidenze di natura economica.
Ida CARMINA (M5S) sottoscrive l'emendamento Ubaldo Pagano 1-bis.2, ricordando la rilevanza dei costi del cambiamento climatico per la collettività ed evidenziando come sia possibile quantificare un'incidenza di tali costi per un ammontare pari a 284 euro annui per ogni cittadino italiano. Ritiene, pertanto, che sia doveroso attivarsi per predisporre le azioni necessarie a prevenire e a riparare i danni connessi a tali fenomeni.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 1-bis.2, 1-bis.3 e 1-bis.4.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Del Barba 1-bis.01: si intende vi abbiano rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Tucci 2.1, Barzotti 2.2, Aiello 2.3 e Carotenuto 2.4, gli articoli aggiuntivi Auriemma 2.01 e 2.02, nonché gli emendamenti Di Lauro 2-bis.1, Quartini 2-bis.2, Sportiello 2-bis.3 e Marianna Ricciardi 2-bis.4.
Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'articolo aggiuntivo a propria firma 2-bis.01, ricordando come il tema del sostegno all'occupazione giovanile sia centrale per sostenere il tessuto produttivo del paese. Ricorda, a tal proposito, che la proposta mira a riconoscere, per i contratti di apprendistato stipulati successivamente al 1° gennaio 2025, ai datori di lavoro che occupano alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove, uno sgravio contributivo del 100 per cento dei contributi dovuti per i periodi maturati nei primi tre anni di contratto, restando fermo il livello di aliquota del 10 per cento per i periodi contributivi maturati negli anni di contratto successivi al terzo.
Evidenzia, a tal proposito, come, nell'ambito delle diverse forme contrattuali che caratterizzano il mercato del lavoro, l'intervento proposto, volto a sostenere l'assunzione di apprendisti, voglia testimoniare una presa di posizione netta verso una formula contrattuale che consente, attraverso un sistema di idonee garanzie, di tutelare in modo adeguato i giovani che fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro, contrastando quelle diffuse situazioni di precarietà che sovente non riconoscono neppure una minima forma retribuzione alle persone che prestano la propria attività lavorativa, anche nell'ambito di un percorso di formazione.
Sottolinea, infine, come il sistema di raccordo tra mondo della formazione e mondo del lavoro debba contribuire al cambiamento in positivo del mondo produttivo, senza invece rappresentare una forma di dumping basata sullo sfruttamento di situazioni di precarietà dei giovani lavoratori.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Grimaldi 2-bis.01.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 2-bis.02, di cui è cofirmataria, in materia di diritto al trattamento pensionistico anticipato delle lavoratrici, rammentando come questo Governo abbia ristretto le possibilità di accesso ad uno strumento, quale è quello della cosiddetta «Opzione donna», disciplinata dall'articolo 16 del decreto-legge n. 4 del 2019, che, seppur con notevoli profili di penalizzazione legati al calcolo del trattamento pensionistico mediante il sistema contributivo, ha comunque rappresentato una possibilità per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro per quelle lavoratrici che, in ragione di una molteplicità di fattori, scontino delle difficoltà a continuare a lavorare fino ad una età avanzata. In particolare, l'emendamento interviene sui termini per il calcolo dell'anzianità contributiva e dei requisiti anagrafici Pag. 60necessari per accedere al pensionamento anticipato.
Ricorda, a tal proposito, che sia i gruppi parlamentari di maggioranza, sia i gruppi di opposizione hanno in passato depositato atti di indirizzo volti al perseguimento delle medesime finalità oggetto della proposta emendativa in esame e che proprio una mozione sostenuta dai gruppi di maggioranza è stata approvata con il parere favorevole del Governo.
Chiede, pertanto, per quali ragioni non vi siano segnali di apertura, da parte dell'Esecutivo, rispetto al tentativo di rendere più agevole l'accesso a tale strumento.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 2-bis.02.
Elena BONETTI (IV) illustra l'articolo aggiuntivo a propria firma 2-bis.05, ricordando come la proposta emendativa in esame sia, in sostanza, finalizzata a dare attuazione al contenuto di un ordine del giorno recentemente accolto, che ha impegnato il Governo a introdurre meccanismi di estensione dell'imposta sostitutiva sulle prestazioni aggiuntive del personale del comparto sanitario, prevedendo, in particolare, che tale misura sia applicabile anche in favore del personale dipendente delle strutture sanitarie accreditate. Fa presente, al riguardo, come, da un lato, costituisca una vera e propria disparità la circostanza che il riconoscimento di tale sistema premiale, sotto il profilo fiscale, sia limitato alle sole prestazioni aggiuntive del personale dipendente delle strutture sanitarie pubbliche, evidenziando, dall'altro lato, come la proposta di cui è prima firmataria vada nella direzione di un maggiore incentivo all'attuazione di interventi e azioni funzionali all'abbattimento delle liste d'attesa nella sanità.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Bonetti 2-bis.05 e 2-bis.06, gli emendamenti Amato 3.1 e Iaria 3.2, gli articoli aggiuntivi Auriemma 4.01, Baldino 4-bis.01, Caso 5.01 e 5.02.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli articoli aggiuntivi Faraone 5.03, Del Barba 5.04, Faraone 5.05 e Del Barba 5.06: si intende vi abbiano rinunciato.
Silvia ROGGIANI (PD-IPD) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 6.1, di cui è firmataria, volto a prevedere che il piano annuale dei flussi di cassa, introdotto dal comma 1 dell'articolo 6 del provvedimento in esame, sia determinato previa intesa in sede di Conferenza unificata. Rileva, al riguardo, come, in presenza di significativi problemi per l'attuazione del PNRR, il Governo decida, con la previsione contenuta nell'articolo 6, di imporre un obbligo aggiuntivo ai Comuni, prevedendo che gli stessi debbano redigere il piano annuale dei flussi di cassa sulla base di un modello reso disponibile dal Ministero dell'economia e delle finanze.
Ritiene, quindi, che possa ritenersi migliorativo della disposizione e, peraltro, privo di effetti finanziari negativi, prevedere che tale modello sia determinato previa intesa in sede di Conferenza unificata.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 6.1 e 6.2.
Elena BONETTI (IV) illustra l'emendamento a sua prima firma 6.4, volto a prevedere che la Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza pubblichi ogni anno una relazione sul rispetto delle clausole volte ad assicurare l'assunzione di donne e giovani nell'ambito degli appalti relativi al medesimo Piano. In proposito, nel ricordare come il PNRR italiano contemplasse, tra i propri obiettivi trasversali, obiettivi proprio in materia di assunzione di donne e giovani, segnala l'estrema difficoltà nel conoscere, allo stato attuale, lo stato di raggiungimento dei suddetti obiettivi.
Pur valutando favorevolmente il fatto che il Paese abbia finora ottenuto il regolare pagamento delle rate del PNRR, ritiene che non si debba accettare una riduzione Pag. 61del livello di ambizione degli obiettivi previsti dal medesimo Piano, particolarmente in settori strategici come quello dell'occupazione femminile e giovanile.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bonetti 6.4 e l'articolo aggiuntivo Sportiello 6.01.
Ubaldo PAGANO (PD-IDP) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 6.03, volto a prevedere che siano fatte salve le risorse relative ai Piani urbani integrati di cui all'articolo 1, comma 2, lettera l), numero 1), del decreto-legge n. 59 del 2021. Osserva, in tal senso, come dal combinato disposto del provvedimento in esame e del disegno di legge di bilancio ora all'esame della Commissione emerga una riduzione delle spese di investimento per complessivi 4,5 miliardi di euro, nella quale rientrano anche le risorse destinate ai Piani urbani integrati. In questo contesto sottolinea, quindi, che l'emendamento è finalizzato a salvaguardare quei Piani urbani integrati che hanno una possibilità concreta di essere conclusi in quanto si trovano in una fase già avanzata dei progetti.
La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Penza 6.02 e Ubaldo Pagano 6.03.
Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 6-bis.01, volto a ridurre da trentasei a ventiquattro i mesi di servizio necessari alla stabilizzazione del personale assunto dagli enti locali ai fini dell'attuazione degli investimenti del PNRR. Osserva come la stabilizzazione sia necessaria anche al fine di non perdere il grande patrimonio di conoscenze tecniche acquisite, nonché al fine di dare a tali enti una risposta concreta per continuare nella transizione che hanno avviato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Grimaldi 6-bis.01 e Caso 6-ter.01, gli emendamenti Alfonso Colucci 6-quinquies.1, Torto 6-quinquies.2, Alifano 6-quinquies.3, Alfonso Colucci 6-quinquies.4, nonché l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 6-sexies.01.
Silvia ROGGIANI (PD-IPD) illustra l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 6-sexies.02, di cui è firmataria, evidenziando che la proposta è volta a modificare le disposizioni della legge n. 145 del 2018 in materia di revoca dei contributi assegnati ai comuni per investimenti relativi a opere pubbliche. Sottolinea, al riguardo, come a fronte dell'evidente problematica esistente in relazione agli extracosti nei lavori pubblici, la proposta emendativa sia finalizzata a escludere la revoca dei contributi in caso di avvenuta aggiudicazione dei lavori.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 6-sexies.02 e gli identici articoli aggiuntivi Ubaldo Pagano 6-sexies.03 e Faraone 6-sexies.06.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli articoli aggiuntivi Faraone 6-sexies.07, Del Barba 6-sexies.08, Faraone 6-sexies.09 e Del Barba 6-sexies.010: si intende vi abbiano rinunciato.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 7.1, di cui è firmataria, volto a sopprimere l'articolo 7 del provvedimento in esame. Sottolinea come il predetto articolo segni un ulteriore tappa nel faticoso iter di definizione della disciplina relativa al concordato preventivo biennale, finalizzata, ancora una volta, esclusivamente a garantire che tale strumento possa dare il risultato che il Governo si era prefigurato al momento della sua introduzione. Ritiene, peraltro, che lo strumento del concordato preventivo biennale avesse originariamente una logica, seppur a suo parere non condivisibile, che, tuttavia, si è totalmente persa a seguito dei successivi interventi legislativi.
In tal senso, osserva come l'articolo 7 del provvedimento in esame, nel tentativo di includere alcuni soggetti nell'ambito applicativo del concordato biennale, vada contro la logica iniziale della misura, che era Pag. 62quella di considerare, ai fini di applicazione del concordato, i soli soggetti ai quali si applicano gli indici sintetici di affidabilità, dal momento che solo in relazione a questi ultimi l'amministrazione finanziaria possiede tutte le informazioni necessarie per formulare una proposta credibile di concordato. Ritiene che l'estensione operata dalla disposizione di cui all'articolo 7 costituisca, di fatto, esclusivamente un'ulteriore agevolazione che snatura ulteriormente lo strumento del concordato preventivo biennale.
Evidenzia, infine, come i contribuenti saranno orientati, a suo avviso, alla ricerca della soluzione a loro più favorevole, che si rivelerà essere, tuttavia, la soluzione meno favorevole per l'Erario, vanificando le attese di maggiori entrate derivanti dal concordato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 7.1 e Raffa 7.2.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 7.4, di cui è cofirmataria, volto a sopprimere il comma 1 dell'articolo 7. Ritiene che, rispetto alla soppressione dell'intero articolo, questa possa considerarsi una soluzione intermedia che potrebbe essere accolta dalla Commissione. Al riguardo, ribadendo le motivazioni già espresse con riferimento all'emendamento Ubaldo Pagano 7.1, segnala come la soppressione del comma 1 possa permettere di superare le maggiori criticità derivanti dall'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 7.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Raffa 7.3 e Ubaldo Pagano 7.4, nonché l'emendamento Raffa 7.5.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 7.6, di cui è cofirmataria, volto a sopprimere la lettera b-bis) del comma 1, lettera a), capoverso comma 6-bis dell'articolo 7 del provvedimento in esame. Analogamente a quanto già evidenziato in precedenza, ritiene che questa possa ritenersi una proposta intermedia che permetterebbe comunque di superare alcune delle maggiori criticità dell'articolo 7. Ribadisce, infatti, che, a suo avviso, i soggetti ai quali non si applicano gli indici sintetici di affidabilità andrebbero esclusi dalla possibilità di adesione al concordato preventivo biennale, ritenendo, viceversa, la loro inclusione totalmente in contrasto con la logica alla base dell'introduzione di tale strumento. Osserva, altresì, come paradossalmente l'allargamento della platea comporterebbe, a suo avviso, una riduzione del gettito atteso, anziché un incremento, come auspicato dal Governo e dalla maggioranza.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 7.6.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 7.7, di cui è firmataria, volto a sopprimere, al comma 1, lettera a), dell'articolo 7, il capoverso comma 6-ter, relativo alle modifiche apportate alla disciplina del ravvedimento speciale per i soggetti che aderiscono al concordato preventivo biennale, con conseguente ampliamento della platea dei beneficiari. In particolare, richiama l'attenzione sul fatto che, per effetto delle citate modifiche, che introducono ulteriori, differenti modalità di applicazione del predetto ravvedimento speciale, con un'aliquota dell'imposta sostitutiva fissata al 12,5 per cento, verrebbe a determinarsi un quadro normativo ancor più complicato di quello attuale, a dispetto di quel criterio di semplificazione cui il Governo stesso, come ripetutamente affermato quasi in forma di slogan, ha invece voluto ispirare l'intero processo di riforma fiscale avviato con la delega in materia fiscale contenuta nella legge n. 111 del 2023.
Evidenza, inoltre, che sul piano finanziario l'effetto delle disposizioni di cui l'emendamento Ubaldo Pagano 7.7 propone la soppressione non potrà che favorire, attraverso l'applicazione di un'imposta sostitutiva ridotta su una base imponibile determinata in modo senz'altro vantaggioso, i soggetti che aderiscono, sulla base Pag. 63di valutazioni di mera convenienza, al concordato preventivo biennale.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 7.7.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) interviene sull'emendamento Ubaldo Pagano 7.8, di cui è firmataria, volto a sopprimere, al comma 1, lettera a), dell'articolo 7, il capoverso comma 6-quater, il quale prevede che le imposte sostitutive delle imposte sui redditi e delle relative addizionali e dell'imposta regionale sulle attività produttive, determinate con le modalità di cui al precedente comma 6-ter, siano diminuite del 30 per cento, a eccezione di talune specifiche ipotesi ivi richiamate. Nel rinviare alle considerazioni già espresse in sede di illustrazione del precedente emendamento Ubaldo Pagano 7.7, ribadisce come l'impianto del concordato preventivo biennale, come modificato dal provvedimento in esame, sia caratterizzato da elementi di evidente illogicità sistemica, anche in ragione delle cause di esclusione previste, e sia, peraltro, suscettibile di complicare ulteriormente il quadro normativo esistente.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 7.8.
Elena BONETTI (AZ-PER-RE) illustra l'emendamento a sua prima firma 7.9, volto a prevedere che le eventuali maggiori entrate erariali derivanti dall'attuazione del concordato preventivo biennale siano destinate prioritariamente alla riduzione delle aliquote IRPEF, fino al loro graduale azzeramento, delle persone fisiche di età inferiore a trentuno anni, nonché al rafforzamento delle misure di sostegno alle famiglie con figli, al fine, da un lato, di promuovere l'occupazione giovanile e innalzare il livello delle retribuzioni e, dall'altro, di fornire un aiuto in particolare alle famiglie con un maggior numero di figli, in attuazione di quel principio del quoziente familiare spesso proclamato dal Governo ma poi mai messo davvero in opera.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonetti 7.9 e Caso 7.10 e 7.12, gli articoli aggiuntivi Caso 7.01 e 7.02 e Amato 7.03, nonché l'emendamento Raffa 7-bis.1.
Marco GRIMALDI (AVS), illustrando l'emendamento a sua prima firma 7-bis.4, interamente soppressivo dell'articolo 7-bis del provvedimento in esame, evidenzia come la cancellazione della riapertura dei termini al 12 dicembre 2024 per l'adesione al concordato preventivo biennale costituirebbe un elementare atto di igiene istituzionale e di rispetto della dialettica parlamentare. Osserva, peraltro, come misure del genere rischino pericolosamente di consolidare nell'opinione pubblica la convinzione che l'infedeltà fiscale possa in qualche modo essere addirittura premiata, mediante la previsione di deroghe alla disciplina tributaria, inducendo viceversa, nei soggetti beneficiari, una sorta di fedeltà elettorale verso le forze politiche che abbiano promosso siffatte misure.
Nel rammentare che sull'intera vicenda si è assistito a una campagna mediatica del Governo palesemente contraddittoria e inconcludente, ritiene che le misure sinora adottate a vario titolo in materia fiscale abbiano finito con l'oscurare l'immagine sana del Paese, tradendo i principi dell'equità fiscale e dando luogo a una distrazione di risorse finanziarie che avrebbero potuto, invece, essere più opportunamente destinate a politiche pubbliche di utilità sociale.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), nell'illustrare l'emendamento Ubaldo Pagano 7-bis.2, di cui è firmataria, di contenuto identico all'emendamento Grimaldi 7-bis.4, osserva che la riapertura al 12 dicembre 2024 dei termini per l'adesione al concordato preventivo biennale mina quello stesso carattere preventivo che dovrebbe connotare in radice il predetto istituto, giacché di fatto si consente a coloro che intenderanno beneficiare della proroga dei termini una valutazione ex post della convenienza delle proprie scelte. Fa infine presente che, sebbene lo strumento in questione abbia finora riscosso uno scarso successo, dalle modifiche introdotte dal provvedimento in Pag. 64esame deriveranno, con ogni probabilità, effetti di minori entrate erariali rispetto a quelle previste a legislazione vigente.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Ubaldo Pagano 7-bis.2 e Grimaldi 7-bis.4, nonché l'emendamento Grimaldi 7-bis.5.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 7-ter.1, di cui è firmataria, che interviene sull'indennità una tantum in favore di lavoratori dipendenti con una determinata soglia di reddito, nota come bonus Natale, che il Governo ha introdotto, a suo avviso, per un mero calcolo di convenienza, contestualmente all'approssimarsi dei recenti appuntamenti elettorali.
Osserva come tale misura e le modifiche apportatevi con il presente provvedimento appaiano ispirate da elementi di scarsa logicità e coerenza interna, sia sul fronte della selezione dei soggetti beneficiari, sia su quello della definizione dei parametri sulla base dei quali definire l'importo della prestazione, in ciò paradossalmente determinando effetti distorsivi e discriminazioni insensate.
A fronte di ciò, sarebbe stato preferibile, a suo avviso, intervenire sulle misure già esistenti a sostegno del reddito delle famiglie, quali, in particolare, l'assegno unico e universale, al fine di estenderne l'ambito applicativo ed evitare, in tal modo, un utilizzo dispersivo delle risorse pubbliche. Proprio a tale ultimo riguardo, osserva che la proposta emendativa in esame prevede di destinare le risorse rivenienti dalla soppressione delle modifiche apportate dall'articolo 7-ter al citato bonus, quantificate in 224,7 milioni di euro per l'anno 2024, all'istituzione di un apposito Fondo per il sostegno delle famiglie in relazione ai costi di trasporto per studenti, attraverso il riconoscimento di un buono da utilizzare per l'acquisito di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale, assicurando comunque priorità alle famiglie meno abbienti e ai soggetti che ricorrono sistematicamente all'utilizzo dei predetti servizi.
Ida CARMINA (M5S) condivide le finalità dell'emendamento Ubaldo Pagano 7-ter.1, considerando il costo non trascurabile legato all'utilizzo dei servizi del trasporto pubblico, il numero sempre più elevato di famiglie italiane che versano in condizioni di difficoltà economica, nonché l'impossibilità, per molti enti locali in dissesto finanziario, di adottare le pertinenti misure di sostegno, di modo che la previsione di un fondo istituito a livello centrale, come prefigurato dalla medesima proposta emendativa, potrebbe rivelarsi assai utile.
La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 7-ter.1.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 7-ter.2, di cui è firmataria, che, analogamente a quello da ultimo esaminato, si propone di destinare le risorse rivenienti dalla soppressione delle modifiche apportate dall'articolo 7-ter al citato bonus Natale, quantificate in 224,7 milioni di euro per l'anno 2024, all'incremento degli stanziamenti volti ad assicurare la fornitura gratuita, totale o parziale, dei libri di testo a favore degli alunni delle scuole dell'obbligo e secondarie superiori, nel tentativo di contrastare il sempre più ampio e preoccupante fenomeno della povertà educativa nel nostro Paese.
Rinnova, peraltro, in tale sede, le critiche in precedenza esposte riguardo ai profili di illogicità del predetto bonus, il cui riconoscimento, essendo parametrato sul minore tra i redditi dei due genitori, rischia di determinare effetti immotivatamente distorsivi.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 7-ter.2 e 7-ter.3.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IPD) illustra l'emendamento Ubaldo Pagano 7-ter.4, di cui è firmataria, facendo presente come le risorse, per un ammontare complessivo pari a 325 milioni di euro, che il Governo intende destinare, quale beneficio, ai lavoratori dipendenti con almeno un figlio a Pag. 65carico e reddito non superiore ai 28.000 euro, e che potrebbero essere destinate in modo più efficace ad altre finalità, quali il sostegno per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico o per l'acquisto di libri di testo, possano, con la proposta in esame, essere più utilmente indirizzate in favore dei lavoratori che abbiano fiscalmente a carico almeno un soggetto affetto da disabilità. Ricorda, al riguardo, che da tempo non vi sono interventi di aggiornamento delle prestazioni per le persone disabili e che si attende l'attuazione della delega in materia di disabilità di cui alla legge n. 227 del 2021, rimarcando come, in termini più generali, sia stata scarsa l'attenzione al tema del sostegno delle persone con disabilità da parte delle compagini governative che si sono succedute nel corso degli ultimi anni.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 7-ter.4, Grimaldi 7-ter.5, Fenu 7-ter.6 e Torto 7-ter.7, gli articoli aggiuntivi Iaria 7-ter.01 e Bonetti 7-ter.04, nonché gli emendamenti Grimaldi 7-quater.1 e Gubitosa 7-quater.2, gli identici emendamenti Grimaldi 7-quinquies.1 e Raffa 7-quinquies.3 e gli emendamenti Ubaldo Pagano 7-quinquies.4 e 7-quinquies.5.
Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'articolo aggiuntivo Zanella 7-quinquies.01, di cui è firmatario, ricordando come sia il Ministro dell'economia e delle finanze Giorgetti, sia il Viceministro dell'economia e delle finanze Leo abbiano manifestato l'intenzione di intervenire sul tema della deducibilità dell'Imposta regionale sulle attività produttive per gli enti del Terzo settore. Sul punto, fa presente che, allo stato, l'articolo 10 del decreto legislativo n. 446 del 1997, che prevede talune esclusioni rispetto all'applicabilità dell'IRAP, non contempli, però, un'esenzione per gli enti del Terzo settore.
A suo avviso, pertanto, sarebbe stato doveroso inserire tale intervento all'interno del presente decreto-legge, ritenendo tale provvedimento la sede più opportuna, auspicando che alle aperture del Governo su questo tema seguano proposte effettive di interventi di natura normativa. Al riguardo, chiede alla sottosegretaria Lucia Albano quali siano gli intendimenti del Governo.
Silvio LAI (PD-IDP), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Zanella 7-quinquies.01, osserva che la proposta in parola si muove nella auspicabile direzione di riconoscere il valore del lavoro svolto dagli enti del Terzo settore, che, tuttavia, incontrano non poche difficoltà nel portare avanti le proprie attività, ove si consideri un regime normativo non adeguato alle peculiarità che caratterizzano il settore. Sottolinea come tali soggetti, impegnati in prima linea quale presidio di sussidiarietà e sostegno dei territori, siano spesso oggetto di encomi e vicinanza da parte del mondo della politica, che, tuttavia, non si traducono in interventi di sostegno concreto. Ribadisce, pertanto, la necessità di approntare gli strumenti necessari per supportare la progettazione delle attività che tali enti svolgono, che hanno un'incidenza positiva fondamentale per il tessuto sociale del Paese.
Ubaldo PAGANO (PD-IPD), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal collega Lai in merito al contenuto dell'articolo aggiuntivo Zanella 7-quinquies.01, sottolinea l'esigenza di supportare una realtà, quale quella del mondo degli enti del Terzo settore, che rappresenta un punto di riferimento ineludibile in una strategia di coinvolgimento quanto più ampio possibile dei diversi settori della cittadinanza, in una logica di attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale. Esprime, pertanto, forte condivisione rispetto alla finalità civica e solidaristica che è al centro di tali tipologie di interventi.
Fa presente, inoltre, che il ruolo di tali enti assume una specificità e una rilevanza sia rispetto a quelle comunità territoriali dove è più forte il rischio di emarginazione sociale, sia nei centri abitati a forte rischio spopolamento. Sottolinea, inoltre, che il privato sociale è un soggetto spesso insostituibile, soprattutto a fronte dell'assenza di una risposta efficace delle istituzioni pubbliche alla richiesta di effettiva tutela Pag. 66dei diritti di cittadinanza. Ricorda, inoltre, che, mentre in relazione al tema dell'imposta sul valore aggiunto l'Esecutivo sta predisponendo interventi che vanno nella direzione di riconoscere le peculiarità del ruolo degli enti del Terzo settore, non si rinviene, invece, alcuna proposta in ordine alla esclusione di tali enti dal perimetro di applicazione dell'IRAP. Conclude rimarcando come, sul punto, non sia accettabile che l'attuale quadro normativo in materia veda un trattamento talora anche deteriore verso tali enti rispetto a quanto previsto nei confronti di chi svolge attività imprenditoriale.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Zanella 7-quinquies.01.
Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'articolo aggiuntivo Zanella 7-quinquies.02, che reca modifiche al regime fiscale dei redditi derivanti dai contratti di locazione breve, stigmatizzando la mancata disponibilità del Governo ad avviare un'interlocuzione sul tema.
Ritiene, peraltro, che la questione dei meccanismi regolatori e, in particolare, della disciplina fiscale del fenomeno degli affitti brevi nelle grandi città sia divenuta oramai ineludibile, anche in ragione del grande interesse che il tema ha suscitato nell'opinione pubblica.
Osserva, infatti, come gli effetti che tale fenomeno ha assunto nei grandi centri destinatari di un rilevante flusso turistico imponga di prendere in seria considerazione la possibilità di adottare misure adeguate, in particolare al fine di porre un argine a quella dinamica di desertificazione delle grandi città che, a suo dire, costituisce una conseguenza legata indissolubilmente al diffondersi di tale tipologia di offerta turistica.
Rammenta, altresì, che dietro numerose proposte di soggiorno di tale tipologia si cela, oltre al ruolo di note piattaforme di intermediazione, anche l'intervento di enti di natura commerciale che conseguono notevoli margini di profitto svolgendo le attività di gestione degli immobili loro affidati da privati cittadini.
Ciò premesso, fa presente che la proposta in discussione prevede un innalzamento dell'aliquota fiscale pari al 30 per cento per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve relativi alla terza e quarta unità immobiliare. Auspica, pertanto, un diverso atteggiamento da parte della maggioranza e del Governo, maggiormente improntato al dialogo e disponibile ad accogliere proposte volte ad innovare la disciplina in materia di contratti di locazione breve.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Zanella 7-quinquies.02, Sportiello 7-quinquies.03, Aiello 7-quinquies.04, Fenu 7-quinquies.05, 7-quinquies.06 e 7-quinquies.07, nonché Marianna Ricciardi 7-quinquies.08 e 7-quinquies.09.
Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 7-quinquies.011, volto a prevedere l'esenzione dall'applicazione dell'IVA delle prestazioni di servizi effettuate, in conformità alle finalità istituzionali, da associazioni non commerciali con qualifica di ente del Terzo settore. Osserva come in tale ambito sia necessario fare una riflessione ampia, al fine di escludere l'ennesima proroga dell'esenzione dall'IVA per tali enti e prevedere, invece, una disciplina generale che esenti questi ultimi in via permanente. Ritiene, a tal fine, che i soggetti appartenenti al Terzo settore non possano considerarsi soggetti all'IVA, in virtù del compito istituzionale che svolgono. Ricorda di aver presentato, in sede di esame del disegno di legge di bilancio, un analogo emendamento, presentato in identico testo anche dalla collega Guerra, e auspica che almeno in tale sede si possa svolgere una riflessione approfondita su tale tema e che il Governo possa fornire risposte concrete.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Grimaldi 7-quinquies.011, sottolinea come la proposta emendativa sia volta a evitare l'ennesima proroga e ad escludere, in via definitiva dal campo di applicazione dell'IVA, in coerenza con la disciplina dettata in materia dall'Unione europea, le prestazioni Pag. 67rese dagli enti appartenenti al Terzo settore.
Silvio LAI (PD-IDP) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Grimaldi 7-quinquies.011.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Grimaldi 7-quinquies.011.
Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, nel rilevare come la Commissione abbia al momento esaminato circa la metà delle proposte emendative riferite al provvedimento in esame, rammenta che nell'ambito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, svoltasi lo scorso 28 novembre, si è unanimemente convenuto di conferire il mandato alla relatrice entro le 13.30. Considerati i tempi a disposizione, anche al fine di poter dedicare un'adeguata attenzione all'esame dei provvedimenti che la Commissione dovrà esaminare in sede consultiva e ai fini dell'espressione di pareri su atti del Governo, propone che i colleghi evidenzino sin d'ora le proposte emendative, tra quelle ancora da esaminare, che intendono illustrare al fine di porle comunque in votazione.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, prende atto che la Commissione concorda, in modo unanime, con la proposta formulata dalla collega Comaroli. Chiede, quindi, se vi siano deputati che intendono illustrare proposte emendative, tra quelle ancora da esaminare, richiedendo che vengano comunque poste in votazione, avvertendo che, per le ulteriori proposte, si procederà con una votazione riassuntiva.
Nel prendere atto che nessuno intende segnalare proposte da illustrare e da porre in votazione, avverte dunque che si procederà, quindi, con votazione riassuntiva sulle proposte emendative non ancora poste in votazione.
La Commissione respinge, con votazione riassuntiva, tutte le proposte emendative non ancora poste in votazione riferite al provvedimento in esame.
Sull'ordine dei lavori.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, preso atto che, con la votazione riassuntiva testé svoltasi, si è concluso l'esame delle proposte emendative riferite al disegno di legge C. 2150, sospende la seduta in sede referente, in attesa che le Commissioni alle quali il provvedimento è assegnato in sede consultiva esprimano i pareri di rispettiva competenza.
Propone, quindi, di anticipare la trattazione degli altri punti all'ordine del giorno della Commissione e di svolgere la riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al termine della seduta in sede referente.
La Commissione concorda.
La seduta, sospesa alle 12.45, è ripresa alle 13.30.
Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nel ricordare che, prima della sospensione della seduta, si è concluso con una votazione riassuntiva l'esame delle proposte emendative riferite al decreto-legge, avverte che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I, IV, VI, VII, VIII, IX, XI, XII, XIII e XIV, nonché del Comitato per la legislazione, che sono in distribuzione. Fa presente altresì che la III Commissione e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno comunicato per le vie brevi che non esprimeranno il parere di competenza.
Pone quindi in votazione il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge C. 2150, nel testo approvato dal Senato della Repubblica.
La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Pag. 68Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte infine che la Presidenza si riserva di nominare i componenti del Comitato dei nove per la discussione in Assemblea, sulla base delle designazioni dei rappresentanti dei Gruppi.
La seduta termina alle 13.35.
ATTI DEL GOVERNO
Martedì 3 dicembre 2024. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano.
La seduta comincia alle 12.45.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Fame nel mondo».
Atto n. 228.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Calamità naturali».
Atto n. 229.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati».
Atto n. 230.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Conservazione dei beni culturali».
Atto n. 231.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche».
Atto n. 232.
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole sugli Atti nn. 228, 229, 230, 231 e 232).
La Commissione prosegue l'esame congiunto degli schemi di decreto, rinviato nella seduta del 27 novembre 2024.
Angelo ROSSI (FDI), relatore, con riferimento allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Fame nel mondo», formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione),
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernente gli interventi relativi alla categoria “Fame nel mondo” (Atto n. 228);
preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 (Atti nn. 228, 229, 230, 231 e 232), da cui si evince che:
le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2023 iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e trasferite al bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri ammontano a 192.623.522 euro;
Pag. 69tale importo è determinato sulla base delle scelte espresse dai contribuenti, considerando le riduzioni di carattere permanente apportate in passato, per finalità di copertura, all'autorizzazione di spesa relativa alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale;
del predetto importo, una quota pari a 113.031.482,71 euro, riferibile ai contribuenti che hanno espresso una preferenza tra le categorie di intervento ammesse al riparto della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, è stata ripartita tra le categorie relative a interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, conservazione di beni culturali, ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili pubblici adibiti all'istruzione scolastica, in funzione delle preferenze espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, in conformità a quanto previsto dall'articolo 46-bis, comma 4, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157;
nell'ambito della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la quale i contribuenti non hanno espresso preferenze riguardo alla destinazione a una specifica categoria di intervento, pari a 79.592.039,29 euro, una quota pari al 20 per cento, pari a 15.918.407,86 euro, è stata destinata all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, mentre la quota residua, pari a 63.673.631,43 euro, è stata destinata, a seguito della delibera del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2024, al finanziamento di interventi straordinari relativi alla nuova categoria “Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”, introdotta dagli articoli 7 e 8 del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 137;
la quota di competenza della categoria “Edilizia scolastica” è stata trasferita al Ministero dell'istruzione e del merito, ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge 13 luglio 2015, n. 107;
alle somme assegnate a ciascuna categoria si sono aggiunte le risorse rivenienti dai risparmi di spesa realizzati sui contributi già erogati negli anni precedenti, pari complessivamente a 4.327.933,39 euro, che, ai sensi dell'articolo 8-ter, comma 5, del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, sono affluiti sul conto di tesoreria della Presidenza del Consiglio per essere riassegnati alla medesima categoria di competenza;
per la categoria “Fame nel mondo” si sono riscontrati risparmi di spesa sui contributi erogati negli anni precedenti pari a 160.890,52 euro, cui si aggiungono altresì le somme non attribuite in sede di ripartizione della quota relativa alla medesima categoria per l'anno 2022, per un importo pari a 74.745,23 euro;
la quota oggetto di ripartizione destinata alla categoria “Fame nel mondo” per l'anno 2023 ammonta a 14.797.974,01 euro;
rilevato che, con specifico riferimento alla tipologia di intervento in esame:
sulla base dell'istruttoria svolta dai competenti organismi operanti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sono state accolte 28 istanze di accesso al contributo, per un importo complessivo di 7.832.297,31 euro;
a seguito della ripartizione effettuata in favore dei progetti ammessi al finanziamento residua l'importo di 6.965.676,70 euro, che, in quanto non esaurito dagli interventi ammessi al contributo, sarà ripartito con successiva deliberazione dal Consiglio dei ministri, nel rispetto delle finalità degli articoli 47 e 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222;
segnalata l'esigenza che, ai fini dell'adozione della deliberazione del Consiglio Pag. 70dei ministri relativa al riparto della somma residua non esaurita dagli interventi ammessi al contributo, siano adottate procedure di selezione comparativa degli interventi da finanziare, in linea con quelle seguite in via generale per la valutazione delle istanze per la concessione del contributo a valere sulla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, assicurando un adeguato coinvolgimento delle Camere,
esprime
PARERE FAVOREVOLE».
La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere del relatore.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore sull'Atto n. 228.
Angelo ROSSI (FDI), relatore, con riferimento allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Calamità naturali», formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione),
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernente gli interventi relativi alla categoria “Calamità naturali” (Atto n. 229);
preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 (Atti nn. 228, 229, 230, 231 e 232), da cui si evince che:
le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2023 iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e trasferite al bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri ammontano a 192.623.522 euro;
tale importo è determinato sulla base delle scelte espresse dai contribuenti, considerando le riduzioni di carattere permanente apportate in passato, per finalità di copertura, all'autorizzazione di spesa relativa alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale;
del predetto importo, una quota pari a 113.031.482,71 euro, riferibile ai contribuenti che hanno espresso una preferenza tra le categorie di intervento ammesse al riparto della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, è stata ripartita tra le categorie relative a interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, conservazione di beni culturali, ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili pubblici adibiti all'istruzione scolastica, in funzione delle preferenze espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, in conformità a quanto previsto dall'articolo 46-bis, comma 4, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157;
nell'ambito della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la quale i contribuenti non hanno espresso preferenze riguardo alla destinazione a una specifica categoria di intervento, pari a 79.592.039,29 euro, una quota pari al 20 per cento, pari a 15.918.407,86 euro, è stata destinata all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, mentre la quota residua, pari a 63.673.631,43 euro, è stata destinata, a seguito della delibera del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2024, al finanziamento di interventi straordinari relativi alla nuova categoria “Recupero dalle tossicodipendenzePag. 71 e dalle altre dipendenze patologiche”, introdotta dagli articoli 7 e 8 del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 137;
la quota di competenza della categoria “Edilizia scolastica” è stata trasferita al Ministero dell'istruzione e del merito, ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge 13 luglio 2015, n. 107;
alle somme assegnate a ciascuna categoria si sono aggiunte le risorse rivenienti dai risparmi di spesa realizzati sui contributi già erogati negli anni precedenti, pari complessivamente a 4.327.933,39 euro, che, ai sensi dell'articolo 8-ter, comma 5, del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, sono affluiti sul conto di tesoreria della Presidenza del Consiglio per essere riassegnati alla medesima categoria di competenza;
per la categoria “Calamità naturali” sui contributi erogati negli anni precedenti si sono registrati risparmi di spesa in misura pari a 478.727,29 euro;
la quota oggetto di ripartizione destinata alla categoria “Calamità naturali” per l'anno 2023 ammonta a 25.153.800,46 euro;
rilevato che, con specifico riferimento alla tipologia di intervento in esame:
sulla base dell'istruttoria svolta dai competenti organismi operanti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sono state accolte 10 istanze di accesso al contributo, per un importo complessivo di 17.372,101,22 euro;
a seguito della ripartizione effettuata in favore dei progetti ammessi al finanziamento residua l'importo di 7.781.699,24 euro, che, in quanto non esaurito dagli interventi ammessi al contributo, sarà ripartito con successiva deliberazione dal Consiglio dei ministri, nel rispetto delle finalità degli articoli 47 e 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222;
segnalata l'esigenza che, ai fini dell'adozione della deliberazione del Consiglio dei ministri relativa al riparto della somma residua non esaurita dagli interventi ammessi al contributo, siano adottate procedure di selezione comparativa degli interventi da finanziare, in linea con quelle seguite in via generale per la valutazione delle istanze per la concessione del contributo a valere sulla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, assicurando un adeguato coinvolgimento delle Camere,
esprime
PARERE FAVOREVOLE».
La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere del relatore.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore sull'Atto n. 229.
Angelo ROSSI (FDI), relatore, con riferimento allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati», formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione),
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernente gli interventi relativi alla categoria “Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati” (Atto n. 230);
preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devolutaPag. 72 alla diretta gestione statale per il 2023 (Atti nn. 228, 229, 230, 231 e 232), da cui si evince che:
le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2023 iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e trasferite al bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri ammontano a 192.623.522 euro;
tale importo è determinato sulla base delle scelte espresse dai contribuenti, considerando le riduzioni di carattere permanente apportate in passato, per finalità di copertura, all'autorizzazione di spesa relativa alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale;
del predetto importo, una quota pari a 113.031.482,71 euro, riferibile ai contribuenti che hanno espresso una preferenza tra le categorie di intervento ammesse al riparto della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, è stata ripartita tra le categorie relative a interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, conservazione di beni culturali, ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili pubblici adibiti all'istruzione scolastica, in funzione delle preferenze espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, in conformità a quanto previsto dall'articolo 46-bis, comma 4, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157;
nell'ambito della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la quale i contribuenti non hanno espresso preferenze riguardo alla destinazione a una specifica categoria di intervento, pari a 79.592.039,29 euro, una quota pari al 20 per cento, pari a 15.918.407,86 euro, è stata destinata all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, mentre la quota residua, pari a 63.673.631,43 euro, è stata destinata, a seguito della delibera del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2024, al finanziamento di interventi straordinari relativi alla nuova categoria “Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”, introdotta dagli articoli 7 e 8 del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 137;
la quota di competenza della categoria “Edilizia scolastica” è stata trasferita al Ministero dell'istruzione e del merito, ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge 13 luglio 2015, n. 107;
alle somme assegnate a ciascuna categoria si sono aggiunte le risorse rivenienti dai risparmi di spesa realizzati sui contributi già erogati negli anni precedenti, pari complessivamente a 4.327.933,39 euro, che, ai sensi dell'articolo 8-ter, comma 5, del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, sono affluiti sul conto di tesoreria della Presidenza del Consiglio per essere riassegnati alla medesima categoria di competenza;
per la categoria “Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati” sui contributi erogati negli anni precedenti si sono registrati risparmi di spesa in misura pari a 2.079.933,91 euro, cui si aggiungono altresì le somme non attribuite in sede di ripartizione della quota relativa alla medesima categoria per l'anno 2022, per un importo pari a 9.671.335,36 euro;
la quota oggetto di ripartizione destinata alla categoria “Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati” per l'anno 2023 ammonta a 16.335.709,09 euro;
rilevato che, con specifico riferimento alla tipologia di intervento in esame:
sulla base dell'istruttoria svolta dai competenti organismi operanti presso la Pag. 73Presidenza del Consiglio dei ministri sono state accolte 7 istanze di accesso al contributo, per un importo complessivo di 952.121,37 euro;
a seguito della ripartizione effettuata in favore dei progetti ammessi al finanziamento residua l'importo di 15.383.587,72 euro, che, in quanto non esaurito dagli interventi ammessi al contributo, sarà ripartito con successiva deliberazione dal Consiglio dei ministri, nel rispetto delle finalità degli articoli 47 e 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222;
segnalata l'esigenza che, ai fini dell'adozione della deliberazione del Consiglio dei ministri relativa al riparto della somma residua non esaurita dagli interventi ammessi al contributo, siano adottate procedure di selezione comparativa degli interventi da finanziare, in linea con quelle seguite in via generale per la valutazione delle istanze per la concessione del contributo a valere sulla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, assicurando un adeguato coinvolgimento delle Camere,
esprime
PARERE FAVOREVOLE».
La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere del relatore.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore sull'Atto n. 230.
Angelo ROSSI (FDI), relatore, con riferimento allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Conservazione dei beni culturali» formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione),
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernente gli interventi relativi alla categoria “Conservazione dei beni culturali” (Atto n. 231);
preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 (Atti nn. 228, 229, 230, 231 e 232), da cui si evince che:
le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2023 iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e trasferite al bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri ammontano a 192.623.522 euro;
tale importo è determinato sulla base delle scelte espresse dai contribuenti, considerando le riduzioni di carattere permanente apportate in passato, per finalità di copertura, all'autorizzazione di spesa relativa alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale;
del predetto importo, una quota pari a 113.031.482,71 euro, riferibile ai contribuenti che hanno espresso una preferenza tra le categorie di intervento ammesse al riparto della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, è stata ripartita tra le categorie relative a interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, conservazione di beni culturali, ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili pubblici adibiti all'istruzione scolastica, in funzione delle preferenze espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, in conformità a quanto previsto dall'articolo 46-bis, comma 4, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157;
Pag. 74nell'ambito della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la quale i contribuenti non hanno espresso preferenze riguardo alla destinazione a una specifica categoria di intervento, pari a 79.592.039,29 euro, una quota pari al 20 per cento, pari a 15.918.407,86 euro, è stata destinata all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, mentre la quota residua, pari a 63.673.631,43 euro, è stata destinata, a seguito della delibera del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2024, al finanziamento di interventi straordinari relativi alla nuova categoria “Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”, introdotta dagli articoli 7 e 8 del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 137;
la quota di competenza della categoria “Edilizia scolastica” è stata trasferita al Ministero dell'istruzione e del merito, ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge 13 luglio 2015, n. 107;
alle somme assegnate a ciascuna categoria si sono aggiunte le risorse rivenienti dai risparmi di spesa realizzati sui contributi già erogati negli anni precedenti, pari complessivamente a 4.327.933,39 euro, che, ai sensi dell'articolo 8-ter, comma 5, del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, sono affluiti sul conto di tesoreria della Presidenza del Consiglio per essere riassegnati alla medesima categoria di competenza;
per la categoria “Conservazione dei beni culturali” sui contributi erogati negli anni precedenti si sono registrati risparmi di spesa in misura pari a 1.608.381,67 euro, cui si aggiungono altresì le somme non attribuite in sede di ripartizione della quota relativa alla medesima categoria per l'anno 2022, per un importo pari a 21.070.600,84 euro, che per effetto di quanto stabilito dall'articolo 21-ter del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, sono state ugualmente riassegnate alla stessa categoria, in quanto la predetta disposizione ha introdotto, per le dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2016 al 2025, un vincolo di destinazione delle risorse destinate alla categoria “Conservazione dei beni culturali” in favore di interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge n. 189 del 2016;
la quota oggetto di ripartizione destinata alla categoria “Conservazione dei beni culturali” per l'anno 2023 ammonta a 36.528.613,74 euro;
ai sensi dell'articolo 4, comma 5, del decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2023, recante l'approvazione dei parametri di valutazione delle istanze presentate ai fini dell'ammissione alla ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale per l'anno 2023, le risorse della categoria “Conservazione dei beni culturali” sono destinate prioritariamente agli interventi, idonei, di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge n. 189 del 2016, e successivamente, esaurita la graduatoria di tali interventi, le somme restanti sono destinate agli altri progetti presentati per la medesima categoria;
rilevato che, con specifico riferimento alla tipologia di intervento in esame:
sulla base dell'istruttoria svolta dai competenti organismi operanti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sono state accolte 12 istanze di accesso al contributo relative a interventi correlati agli eventi sismici del 24 agosto 2016 e 16 istanze relative ad altri interventi, per un importo complessivo di 31.698.152,82 euro;
rispetto alle somme assegnate alla categoria “Conservazione dei beni culturali” residua un importo non utilizzato pari Pag. 75a 4.830.460,92 euro, che, in applicazione di quanto stabilito dal citato articolo 21-ter del decreto-legge n. 8 del 2017, è riassegnato al capitolo 224 del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri per essere distribuito, nel prossimo anno, in favore degli interventi rientranti nella medesima categoria,
esprime
PARERE FAVOREVOLE».
La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere del relatore.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore sull'Atto n. 231.
Angelo ROSSI (FDI), relatore, con riferimento allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi alla categoria «Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche», formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione),
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernente gli interventi relativi alla categoria “Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche” (Atto n. 232);
preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 (Atti nn. 228, 229, 230, 231 e 232), da cui si evince che:
le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2023 iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e trasferite al bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri ammontano a 192.623.522 euro;
tale importo è determinato sulla base delle scelte espresse dai contribuenti, considerando le riduzioni di carattere permanente apportate in passato, per finalità di copertura, all'autorizzazione di spesa relativa alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale;
del predetto importo, una quota pari a 113.031.482,71 euro, riferibile ai contribuenti che hanno espresso una preferenza tra le categorie di intervento ammesse al riparto della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, è stata ripartita tra le categorie relative a interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, conservazione di beni culturali, ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili pubblici adibiti all'istruzione scolastica, in funzione delle preferenze espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, in conformità a quanto previsto dall'articolo 46-bis, comma 4, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157;
l'importo della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la quale i contribuenti non hanno espresso preferenze riguardo alla destinazione a una specifica categoria di intervento è pari a 79.592.039,29 euro;
la quota di competenza della categoria “Edilizia scolastica” è stata trasferita al Ministero dell'istruzione e del merito, ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge 13 luglio 2015, n. 107;
alla luce del nuovo impianto normativo, al fine di valorizzare il criterio Pag. 76della distribuzione delle risorse in proporzione alle scelte espresse dai contribuenti, le disposizioni dell'articolo 18, comma 2, lettera e), della legge n. 125 del 2014, ai sensi delle quali all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo spetta una quota pari al 20 per cento della quota dell'IRPEF a diretta gestione statale, sono state interpretate applicando tale percentuale esclusivamente alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la quale non siano state espresse preferenze riguardo alla destinazione a una specifica categoria di interventi;
al netto delle risorse destinate all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, pari a 15.918.407,86 euro, la quota residua, pari a 63.673.631,43 euro, è stata destinata, a seguito della delibera del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2024, al finanziamento di interventi straordinari relativi alla nuova categoria “Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”, introdotta dagli articoli 7 e 8 del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 137;
rilevato che, con specifico riferimento alla tipologia di intervento in esame:
sulla base dell'istruttoria svolta dai competenti organismi operanti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sono state accolte 33 istanze di accesso al contributo, per un importo complessivo di 10.396.662,14 euro;
a seguito della ripartizione effettuata in favore dei progetti ammessi al finanziamento residua l'importo di 53.276.969,29 euro, che, in quanto non esaurito dagli interventi ammessi al contributo e riferito a scelte non espresse dai contribuenti, sarà destinato con successiva deliberazione dal Consiglio dei ministri;
segnalata l'esigenza che, ai fini dell'adozione della deliberazione del Consiglio dei ministri relativa al riparto della somma residua non esaurita dagli interventi ammessi al contributo, siano adottate procedure di selezione comparativa degli interventi da finanziare, in linea con quelle seguite in via generale per la valutazione delle istanze per la concessione del contributo a valere sulla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, assicurando un adeguato coinvolgimento delle Camere,
esprime
PARERE FAVOREVOLE».
La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere del relatore.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore sull'Atto n. 232.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante adozione della nota metodologica relativa all'aggiornamento e alla revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei comuni per il 2024 e il fabbisogno standard complessivo per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario.
Atto n. 233.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 27 novembre 2024.
Andrea MASCARETTI (FDI), relatore, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione),
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante adozione della nota metodologica relativa all'aggiornamento e alla revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei comuni per il 2024 e il fabbisogno standard complessivo per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario (Atto n. 233);
Pag. 77osservato che il provvedimento prevede la revisione del modello per la stima dei fabbisogni standard relativi alle funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo e alle funzioni di polizia locale, nonché l'aggiornamento all'annualità 2021 della base dati utilizzata per la determinazione, a metodologia invariata, dei coefficienti di riparto dei fabbisogni standard per il trasporto pubblico locale, il servizio per lo smaltimento dei rifiuti, i servizi relativi alla viabilità e al territorio, il servizio degli asili nido, i servizi del settore sociale e i servizi per l'istruzione pubblica;
rilevato che, sulla base dell'aggiornamento e della revisione della metodologia dei fabbisogni standard per il 2024, il provvedimento individua il fabbisogno standard complessivo per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario;
considerato che lo schema di decreto non determina effetti per la finanza pubblica, essendo finalizzato all'individuazione di parametri per l'assegnazione delle risorse del Fondo di solidarietà comunale, in conformità a quanto disposto dall'articolo 1, comma 449, lettera c), della legge 11 dicembre 2016, n. 232,
esprime
PARERE FAVOREVOLE».
La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere del relatore.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) ricorda che in sede di esame dello schema di decreto presso la Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale è stato approvato un parere favorevole con un'osservazione concernente le modalità di determinazione della quota delle funzioni di amministrazione, gestione e controllo che deve essere presa in considerazione nella composizione del relativo fabbisogno complessivo, in quanto riferita a funzioni fondamentali dei comuni. Ricorda che, nella Nota metodologica allegata allo schema di decreto in oggetto, tale quota è stata innalzata dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard, che ne ha previsto, in particolare, un meccanismo di incremento graduale che porterà, dal 70 per cento applicato fino al 2023, al 90,86 per cento, soglia che sarà raggiunta nel 2028. Per il 2024, la percentuale applicata è del 74 per cento. Fa presente, quindi, che con l'osservazione proposta si invita a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, che la determinazione di tale quota sia disciplinata da un atto di livello legislativo, aggiornando il riferimento a una quota pari al 70 per cento contenuto nell'articolo 3, comma 1, lettera a), numero 1), del decreto legislativo n. 216 del 2010.
Chiede, quindi, che la medesima osservazione sia inserita anche nella proposta di parere formulata in questa sede dal relatore Mascaretti.
Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), nell'esprimere condivisione in linea di principio riguardo l'osservazione formulata dall'onorevole Guerra, ritiene che la stessa sia da ritenersi maggiormente pertinente ai fini dell'esame presso la Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale, mentre non sia, viceversa, a suo avviso, pertinente in sede di esame del provvedimento in questione da parte della Commissione bilancio, la quale è tenuta ad esprimersi in merito ai profili finanziari del provvedimento.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) evidenzia come la Commissione bilancio sia chiamata a esprimersi sul provvedimento anche in sede di merito.
Andrea MASCARETTI (FDI), relatore, ricorda come, in sede di esame presso la Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale, si sia deliberato di valutare presso la medesima Commissione l'opportunità di prevedere un adeguamento della normativa primaria concernente la frazione delle funzioni di amministrazione, gestione e controllo che deve essere presa in considerazione nella composizione del Pag. 78relativo fabbisogno complessivo. Ritiene, quindi, per le ragioni suesposte, che non vi sia la necessità di inserire la medesima osservazione nella proposta di parere poc'anzi formulata.
Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) concordando sul fatto che la valutazione andrà svolta presso la Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale, ritiene nondimeno che nulla impedisca di aggiungere la medesima osservazione alla proposta di parere formulata dal relatore.
Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) fa presente come l'osservazione inserita nel parere della Commissione per l'attuazione sul federalismo fiscale riguardi solo una valutazione che dovrà essere svolta dalla medesima Commissione in un momento successivo. Ritiene, in tal senso, che inserire nella proposta di parere all'esame della Commissione bilancio la medesima osservazione sia suscettibile di rappresentare una prevaricazione del lavoro che dovrà essere svolto dalla Commissione per l'attuazione sul federalismo fiscale.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 12.55.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 3 dicembre 2024. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene, in videoconferenza, la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano.
La seduta comincia alle 12.55.
DL 160/2024: Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
C. 2119 Governo.
(Parere alle Commissioni VII e XI).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione e con condizione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 novembre 2024.
La sottosegretaria Lucia ALBANO, nel fornire riscontro alle richieste di chiarimento formulate dalla relatrice nella seduta del 27 novembre scorso, fa presente che la quantificazione degli oneri derivanti dall'introduzione, a decorrere dal 1° gennaio 2026, degli indici sintetici di affidabilità contributiva (ISAC) per i soggetti di cui all'articolo 9-bis, comma 1, del decreto-legge n. 50 del 2017, prevista dall'articolo 1, commi da 5 a 8, del provvedimento in esame, è stata definita sulla base dei costi di elaborazione degli indici sintetici di affidabilità contributiva ed è improntata a criteri di prudenzialità, al fine di tener conto anche di un eventuale incremento dei costi, fermo restando che durante il periodo di sviluppo potrebbe viceversa determinarsi una contrazione degli oneri per effetto di economie di scala e sinergie operative.
Segnala, inoltre, che gli stanziamenti relativi all'Investimento 5 «Piani urbani integrati» della Missione 5, Componente 2, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, a valere sui quali si provvede ai fini della copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione dei commi da 5 a 9 dell'articolo 1, sono costituiti dalle risorse, di titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, destinate al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, volte al conseguimento dell'obiettivo M5C2-16. Le predette risorse, rese disponibili anche a seguito delle rinunce di alcune amministrazioni comunali ai finanziamenti assegnati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 29 marzo 2022, n. 55, sono sufficienti a garantire la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'articolo 1, commi da 5 a 8, e il loro utilizzo è compatibile con le finalità alle quali le medesime risorse sono preordinate e non è suscettibile di pregiudicare la realizzazionePag. 79 degli investimenti al cui conseguimento è subordinata l'erogazione delle risorse del PNRR, anche in considerazione del fatto che l'introduzione degli ISAC, finalizzata a promuovere il rispetto degli obblighi contributivi e l'emersione del lavoro irregolare, è stata concordata con la Commissione europea nell'ambito dell'assessment relativo all'obiettivo M5C1-9.
Evidenzia che l'Ispettorato nazionale del lavoro potrà assicurare l'accessibilità al Portale nazionale del sommerso da parte delle pubbliche amministrazioni e degli enti che erogano o gestiscono fondi pubblici, al fine di consentire lo svolgimento delle attività di verifica di rispettiva competenza, ai sensi dell'articolo 1, comma 11, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, in quanto per assicurare tale accessibilità non si richiedono interventi sui sistemi informatici che comportino lo stanziamento di risorse aggiuntive.
Chiarisce che l'integrazione al reddito riconosciuta dall'articolo 2 in favore di lavoratori dipendenti del settore tessile, dell'abbigliamento e calzaturiero, nonché del settore conciario, è riconosciuta in misura pari a quella prevista per il trattamento di integrazione salariale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo n. 148 del 2015.
Fa presente che la Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici di cui all'articolo 1, commi da 162 a 170, della legge n. 145 del 2018, potrà assicurare lo svolgimento di attività di supporto tecnico alle attività del Commissario straordinario incaricato di assicurare il raggiungimento degli obiettivi della Riforma 1.7 della Missione 4, Componente 1, del PNRR, in materia di realizzazione di nuovi posti letto destinati agli studenti universitari, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera b), del provvedimento in esame, nell'ambito delle risorse disponibili, trattandosi di attività riconducibili a quelle svolte a legislazione vigente dalla medesima Struttura.
Chiarisce che l'incremento, in misura pari a 4 milioni di euro per l'anno 2024, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 23, comma 5, del decreto-legge n. 95 del 2012, disposta dall'articolo 11 del provvedimento in esame, è stato determinato dall'esigenza di ampliare la platea dei beneficiari della misura, mentre l'adeguamento obbligatorio al tasso di inflazione programmata dei tetti di spesa libraria è stata già considerato dall'articolo 14-ter del decreto-legge n. 17 del 2024, che ha disposto, a decorrere dal 2025, un incremento della suddetta autorizzazione di spesa pari a 3 milioni di euro annui.
Segnala, infine, che la riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 307 del 2004, disposta, con finalità di copertura finanziaria, dall'articolo 11, non è suscettibile di comportare pregiudizio alla realizzazione di interventi programmati a valere sulle risorse del medesimo Fondo nell'anno 2024.
Vanessa CATTOI (LEGA), relatrice, alla luce di quanto rappresentato dalla sottosegretaria Albano, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 2119, di conversione in legge del decreto-legge n. 160 del 2024, recante disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
la quantificazione degli oneri derivanti dall'introduzione, a decorrere dal 1° gennaio 2026, degli indici sintetici di affidabilità contributiva (ISAC) per i soggetti di cui all'articolo 9-bis, comma 1, del decreto-legge n. 50 del 2017, prevista dall'articolo 1, commi da 5 a 8, del provvedimento in esame, è stata definita sulla base dei costi di elaborazione degli indici sintetici di affidabilità contributiva ed è improntata a criteri di prudenzialità, al fine di tener conto anche di un eventuale incremento dei costi, fermo restando che durante il Pag. 80periodo di sviluppo potrebbe viceversa determinarsi una contrazione degli oneri per effetto di economie di scala e sinergie operative;
gli stanziamenti relativi all'Investimento 5 “Piani urbani integrati” della Missione 5, Componente 2, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, a valere sui quali si provvede ai fini della copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione dei commi da 5 a 9 dell'articolo 1, sono costituiti dalle risorse, di titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, destinate al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, volte al conseguimento dell'obiettivo M5C2-16;
le predette risorse, rese disponibili anche a seguito delle rinunce di alcune amministrazioni comunali ai finanziamenti assegnati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 29 marzo 2022, n. 55, sono sufficienti a garantire la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'articolo 1, commi da 5 a 8, e il loro utilizzo è compatibile con le finalità alle quali le medesime risorse sono preordinate e non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione degli investimenti al cui conseguimento è subordinata l'erogazione delle risorse del PNRR, anche in considerazione del fatto che l'introduzione degli ISAC, finalizzata a promuovere il rispetto degli obblighi contributivi e l'emersione del lavoro irregolare, è stata concordata con la Commissione europea nell'ambito dell'assessment relativo all'obiettivo M5C1-9;
l'Ispettorato nazionale del lavoro potrà assicurare l'accessibilità al Portale nazionale del sommerso da parte delle pubbliche amministrazioni e degli enti che erogano o gestiscono fondi pubblici, al fine di consentire lo svolgimento delle attività di verifica di rispettiva competenza, ai sensi dell'articolo 1, comma 11, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, in quanto per assicurare tale accessibilità non si richiedono interventi sui sistemi informatici che comportino lo stanziamento di risorse aggiuntive;
l'integrazione al reddito riconosciuta dall'articolo 2 in favore di lavoratori dipendenti del settore tessile, dell'abbigliamento e calzaturiero, nonché del settore conciario, è riconosciuta in misura pari a quella prevista per il trattamento di integrazione salariale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo n. 148 del 2015;
la Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici di cui all'articolo 1, commi da 162 a 170, della legge n. 145 del 2018, potrà assicurare lo svolgimento di attività di supporto tecnico alle attività del Commissario straordinario incaricato di assicurare il raggiungimento degli obiettivi della Riforma 1.7 della Missione 4, Componente 1, del PNRR, in materia di realizzazione di nuovi posti letto destinati agli studenti universitari, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera b), del provvedimento in esame, nell'ambito delle risorse disponibili, trattandosi di attività riconducibili a quelle svolte a legislazione vigente dalla medesima Struttura;
l'incremento, in misura pari a 4 milioni di euro per l'anno 2024, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 23, comma 5, del decreto-legge n. 95 del 2012, disposta dall'articolo 11 del provvedimento in esame, è stato determinato dall'esigenza di ampliare la platea dei beneficiari della misura, mentre l'adeguamento obbligatorio al tasso di inflazione programmata dei tetti di spesa libraria è stata già considerato dall'articolo 14-ter del decreto-legge n. 17 del 2024, che ha disposto, a decorrere dal 2025, un incremento della suddetta autorizzazione di spesa pari a 3 milioni di euro annui;
la riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 307 del 2004, disposta, con finalità di copertura finanziaria, dall'articolo 11, non è suscettibile di comportare pregiudizio alla realizzazione di interventi programmati a valere sulle risorse del medesimo Fondo nell'anno 2024;
Pag. 81rilevata l'esigenza di:
modificare le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 10, al fine di riferire la clausola di copertura finanziaria ivi prevista ai soli commi da 5 a 8 del medesimo articolo;
prevedere, all'articolo 8, comma 2, la riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 7-bis, della legge n. 123 del 2007, anziché dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 2, lettera p), numero 3), della medesima legge, posto che le risorse per l'attuazione del principio di delega di cui al comma 2, lettera p), del citato articolo 1 sono stanziate dal predetto comma 7-bis,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione:
All'articolo 8, comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 2, lettera p), numero 3), della legge 3 agosto 2007, n. 123, con le seguenti: delle risorse dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 7-bis, della legge 3 agosto 2007, n. 123, iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito per le finalità di cui all'articolo 1, comma 2, lettera p), numero 3), della medesima legge n. 123 del 2007;
e con la seguente condizione:
All'articolo 1, comma 10, sostituire le parole: commi da 5 a 9 con le seguenti: commi da 5 a 8».
La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere formulata dalla relatrice.
La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 13.05.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 3 dicembre 2024.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 13.40.