CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 ottobre 2024
385.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 17 OTTOBRE 2024

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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi.

  La seduta comincia alle 13.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

5-02967 Amato: Iniziative per tutelare le persone vulnerabili ai rischi del gioco d'azzardo.

  Gaetano AMATO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Andrea ABODI, ringraziando l'interrogante per la domanda posta, rileva che si tratta di un tema affrontato molte volte in sede di sindacato ispettivo e afferma che la sua posizione è volta anzitutto a marcare la differenza sostanziale, oltre che formale, tra il gioco legale e il gioco illegale, e come sia necessario investire su questo discrimine tutte le risorse disponibili al fine di contrastare l'economia criminale che opera anche attraverso la raccolta di scommesse sportive ed altri giochi in modo non regolamentato attraverso i servizi di concessione. Il secondo aspetto ancora più importante dal punto di vista sociale è quello che riguarda – come sottolineato dall'interrogante – le attività di contrasto alla ludopatia che passano attraverso l'educazione, l'informazione, la cultura della misura che non è facilmente gestibile e lo registrano i numeri delle ricerche che sono emersi in tutta la loro drammaticità.
  Rinnova, pertanto, l'impegno del Dipartimento per lo sport e i giovani ad avviare un confronto con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) al fine di delineare un quadro normativo complessivo che, eventualmente, possa essere definito non soltanto dalle interpretazioni dell'Autorità medesima, ma anche da un processo di riforma complessivo del sistema dei giochi, delle scommesse e delle lotterie che avrà il suo epilogo con l'adozione di un terzo decreto che prenderà in considerazione sia la dimensione online sia quella fisica, diversamente critiche rispetto al tema della ludopatia.
  Ritiene, infatti, che sia del tutto evidente che il fenomeno della ludopatia debba essere contrastato anche attraverso la regolamentazione e la tracciabilità dei giochi, prevedendo anche il contingentamento delle somme che ciascun individuo può spendere. Ribadisce, inoltre, la propria convinzione – e si impegna in tal senso – che sia comunque necessario tracciare un netto discrimine tra le scommesse sportive e i giochi d'azzardo che possono essere anche attività fisiche e digitali, come le slot machine, ed online come il poker online, che devono essere trattate in maniera distinta, come già avviene in altri Paesi europei.
  Rinnova altresì l'impegno, sul quale sta lavorando con il viceministro dell'economia e delle finanze, Maurizio Leo, titolare della relativa delega, a riconoscere la distribuzione dei proventi del diritto alla scommessa per gli organizzatori degli eventi, per le attività sportive di base e per le infrastrutture sociali.
  Ricorda poi l'impegno profuso dal Governo nel contrastare il fenomeno delle scommesse illegali, in quanto è tra le pieghe delle scommesse illegali che si consolida il rischio ludopatico oltre, ovviamente, al rischio del riciclaggio e dell'economia criminale; mentre, osserva che il gioco regolamentato, essendo censito e fondandosi su pagamenti tracciati mediante bonifico, carta di credito o di debito, consente a ciascuna persona di essere consapevole di quanto denaro sta spendendo. Rileva che anche il contingentamento della giocata costituisce un ulteriore strumento che contribuisce ad aumentare tale consapevolezza.
  Infine, a suo parere, gli strumenti che offrono i maggiori margini di miglioramento e di efficacia che potranno essere Pag. 93misurati nel tempo, sono le campagne contro le dipendenze, in generale, e in particolare quelle contro la dipendenza da gioco ludopatico. A tale proposito afferma di ritenere indispensabile organizzare, in collaborazione con le regioni e prevedendo il coinvolgimento degli enti e delle associazioni del territorio, campagne comuni di comunicazione contro la ludopatia mediante l'attivazione di progetti aventi un profilo sociale, che devono essere alimentate in parte anche con i proventi derivanti dalle scommesse sportive, che normalmente sono invece distribuiti tra il concessionario, lo Stato e il monte premi, escludendo completamente gli organizzatori e il finanziamento delle campagne che devono essere organizzate per contrastare questi fenomeni.
  Nell'auspicio di aver risposto adeguatamente alla domanda posta dall'interrogante, si dichiara consapevole di non avere in materia una posizione perfettamente allineata a quella dell'onorevole Amato. L'esigenza di sanare efficacemente questa piaga è di certo una preoccupazione comune che si concentra particolarmente sulla fascia giovanile e che implica certamente ancor più la responsabilità del Dipartimento per lo sport e i giovani.
  Si dichiara convinto che la comunicazione e l'informazione – che devono essere regolamentate, codificate e condivise –, siano strumenti educativi oltre che informativi e che devono essere utilizzati bene.
  Rileva la necessità di ripensare insieme le disposizioni del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 (cosiddetto decreto Dignità) nella parte che vieta la pubblicizzazione tout court, di giochi o scommesse con vincite di denaro nonché il gioco d'azzardo, al fine di consentire alla pubblicità di concorrere al contrasto dei fenomeni ludopatici oltre che all'affermazione delle tutele nei confronti del gioco legale.

  Gaetano AMATO (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta data dal Ministro. Innanzitutto, afferma che il primo elemento di discordia risiede nell'utilizzo del termine ludopatia che, a suo parere, dovrebbe invece essere abbandonato in favore dell'espressione azzardopatia patologica.
  Invero, sostiene che trattasi di una malattia stimolata non solo dalle scommesse illegali, ma anche dai giochi d'azzardo legali, che prescinde dalla circostanza che la gestione avvenga ad opera dello Stato o di gruppi criminali, i quali, peraltro, spesso si appoggiano ai gestori legali, com'è noto. Ritiene, pertanto, che combattere le scommesse illegali attraverso la regolamentazione dei giochi non risolve il problema sanitario e sociale a monte dell'azzardopatia patologica in cui versano tanti cittadini.
  Ricorda, quindi, come le società di scommesse online, aventi ormai la dimensione di vere e proprie società multinazionali, si avvalgano di personaggi sportivi famosi in grado di incentivare il gioco d'azzardo anche nelle giovani generazioni, come ha avuto modo di constatare di persona vedendo in molteplici occasioni persone di giovane età perdere tutti i propri soldi in scommesse.
  Chiede, altresì, come sia possibile controllare se le scommesse online siano realmente effettuate dal titolare della carta di credito o di debito connessa al profilo ovvero da un minore, intendendo dimostrare che l'impossibilità di effettuare tale controllo rende in realtà inutile il tracciamento mediante bonifico o carta di credito o debito ai fini del contrasto al fenomeno sanitario e sociale oggetto della presente interrogazione.
  Afferma quindi che il problema è che il gioco non è più tale, non trattandosi più di giocare meramente la schedina del Totocalcio.
  Ribadisce quindi che, sul piano terminologico, non è più quindi sufficiente e corretto parlare di mera ludopatia bensì di azzardopatia patologica. Ricorda, infine, che Mario Merola una volta gli spiegò che ciò che spinge una persona a scommettere ancora è la voglia di rivalsa che monta dopo aver perso i propri soldi.

5-02966 Berruto: Informazioni circa l'attuazione della riforma del lavoro sportivo.

  Mauro BERRUTO (PD-IDP) illustra l'interrogazione in titolo.

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  Il Ministro Andrea ABODI ringrazia l'interrogante per le domande poste e per aver riconosciuto che l'impegno del Governo ha consentito di integrare ed attuare la riforma del lavoro sportivo al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, nell'ottica di operare un riequilibrio tra gli interessi del datore di lavoro e del lavoratore sportivo anche con una maggiore puntualizzazione delle figure lavorative sportive che in precedenza non avevano ottenuto un riconoscimento in tal senso fino all'entrata in vigore della riforma, grazie al supporto offerto dal Ministero del lavoro.
  Allo sport è oggi riconosciuta una specificità e si tratta di un risultato importante.
  Ricorda poi l'importanza dell'istituzione dell'Osservatorio sul lavoro sportivo, che sta svolgendo da marzo 2024, in una sua articolazione di rappresentanza istituzionale molto ampia, un lavoro di ricognizione e di ascolto. Qualunque decisione sarà presa in termini di semplificazione e di supporto economico dovrà essere il frutto di un'analisi che abbia un metodo piuttosto che di una sensibilità di cui il Governo non è certamente carente.
  Molto è stato già fatto come la decontribuzione fino al 2027 per i redditi tra 5000 e 15000 euro è un piccolo sostengo che auspica possa essere rifinanziato, come la semplificazione garantita alle società e le associazioni con entrate al di sotto di 100.000 euro.
  Si rende conto che gli oneri derivanti dalla riforma del lavoro sportivo – che richiedono un'attenzione più marcata agli aspetti formali e gestionali e anche un'attenzione doverosa alla sicurezza dei luoghi di lavoro e della salute dei lavoratori che derivano dai diritti che stiamo riconoscendo ai lavoratori – rappresentano un piccolo aggravio che, tuttavia, deve essere adeguatamente misurato.
  Il tema della redistribuzione troverà una corrispondenza, grazie anche al lavoro dell'Osservatorio e all'interlocuzione tra gli organismi sportivi.
  Ricorda che la riforma dello sport del 2018, che ha portato a una sostanziale autonomia finanziaria, parte dal 32 per cento con un minimo garantito di 410 milioni. Il surplus che ogni anno è emerso, a norma di legge va a beneficio esclusivo del CONI e di Sport e Salute, in via diretta, e anche come canale di transito, sulla base degli indirizzi dell'autorità politica, per le federazioni, le discipline sportive associate e gli enti di promozione sportiva, che peraltro rappresentano un pilastro della dimensione sociale che troverà ancora più ascolto perché possa svolgere al meglio, con regole certe e con un codice di comportamento, la propria funzione sociale, che si associa alla funzione degli altri soggetti sportivi che puntano anche alla competizione, la cui massima celebrazione si è avuta nelle Olimpiadi e nelle Paralimpiadi.
  Infine, annuncia che il Governo, per mezzo della legge di bilancio, ha l'obiettivo di rendere più flessibile il modello, anche per poter ricavare dal surplus di quel 32 per cento, ovvero l'eccedenza dei 410 milioni citati, previa valutazione, analisi, suggerimenti e raccomandazioni da parte dell'Osservatorio, risorse da poter destinare ad ammortizzatori per il lavoro sportivo.

  Mauro BERRUTO (PD-IDP), replicando, si dichiara insoddisfatto/parzialmente soddisfatto, ricordando che la riforma dello sport ormai è avvenuta la scorsa estate e sottolinea che quindi non è più sufficiente una generica sensibilità da parte del Governo rispetto all'attuazione della riforma in esame, essendo invece necessario che esso adotti concreti provvedimenti.
  Rileva, inoltre, come le società sportive hanno subito un impatto burocratico ed economico di non scarsa importanza per adeguare la propria organizzazione alle innovazioni introdotte con la riforma dello sport.
  Visto che possono essere calcolate delle entrate rispetto all'entrata in vigore della riforma, manifesta apprezzamento per l'anticipazione resa dal Ministro circa la redistribuzione prospettata nella legge di bilancio, soprattutto per quanto riguarda le società locali. Invero, afferma che le risorse economiche che tornano alle federazioni, agli enti di promozione sportiva, alle discipline sportive associate, costituiscono una Pag. 95ricompensa per le società del territorio per gli sforzi sostenuti per farlo partire.
  Infine, chiede di poter avere accesso ai lavori dell'Osservatorio che sino ad ora non è riuscito a reperire.

5-02968 Piccolotti: Iniziative per contrastare la povertà educativa, con particolare riferimento all'opportunità di praticare attività sportiva da parte dei minori.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Andrea ABODI risponde all'interrogazione in titolo evidenziando preliminarmente come il tema posto nell'interrogazione in esame coinvolge tutti a partire da quelli che hanno figli e nipoti che vivono questa condizione e sottolinea la necessità di dare maggiore attenzione alle periferie in senso lato: sia urbane che sociali.
  L'impegno del Governo è in primo luogo metodologico e ricorda come abbia cercato, anche in collaborazione con la conferenza Stato regioni, di affrontare questa tematica anche nell'ambito delle risorse sulle politiche giovanili, lavorando per strutturare una collaborazione che eviti la dispersione di progettualità e di risorse. Ricorda che sono stati realizzati due obiettivi: la costituzione di un gruppo di lavoro e di coordinamento che si riunisce periodicamente ed è stato raggiunto un accordo anche sulla redistribuzione delle risorse del fondo delle politiche giovanili aumentando anche le risorse a disposizione delle regioni, dei comuni e delle province, ma il dato più importante non è soltanto quello delle percentuali bensì quello relativo all'individuazione e all'adozione di un metodo di lavoro volto all'individuazione di obiettivi comuni anche lavorando al cofinanziamento di bandi per poter armonizzare politiche di contrasto al disagio in tutte le sue forme.
  Quanto alle iniziative in corso cita l'iniziativa «Spazi civici di comunità», uno strumento che ha già avviato 166 iniziative attive sul territorio affidate alla gestione e al coordinamento di Sport e salute, che partono dallo sport gratuito fino al contrasto alla dispersione scolastica e un primo orientamento al futuro per chi non ha strumenti di orientamento, utilizzando proprio lo sport come chiave di volta della relazione e proprio la gratuità come fattore di apertura rispetto alle difficoltà che in alcuni luoghi si fanno sentire più che nelle grandi città o almeno in alcune zone delle grandi città.
  Segnala poi un bando che sarà presentato entro una decina di giorni e che diventerà strutturale: il progetto «Giovani comunità» la cui realizzazione sarà resa possibile, ancora una volta, grazie al supporto tecnico di Sport e Salute. Si tratta di un'iniziativa complementare rispetto a «Spazi civici di comunità», totalmente finanziata dal Dipartimento, focalizzata proprio sulla dispersione scolastica, la cui azione si esplica nelle scuole.
  Nel complesso sia Giovani e comunità che Spazi civici rappresentano dunque progetti complementari che si inseriscono rispettivamente nelle scuole e nei luoghi dello sport al fine di far comprendere alle giovani generazioni il valore dell'alfabetizzazione e l'importanza di non uscire dal percorso scolastico anticipatamente. Tali progetti, a suo giudizio devono però affiancarsi a quelli che riguardano anche il contrasto alle devianze, alle dipendenze e al disagio sociale.
  Esprime quindi apprezzamento per le iniziative concrete adottate dal Ministero dell'istruzione e del merito, volte a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica in Italia che ha raggiunto un minimo storico, scendendo al 9,4 per cento nel 2024 risultato che supera l'obiettivo fissato dal Piano nazionale di ripresa resilienza che indicava l'obiettivo del 10,2 per cento.
  Ricorda quindi come sia stato implementato il piano di interventi relativi ad Agenda Sud e ad Agenda Nord, volto a ridurre i tassi di dispersione scolastica e divari negli apprendimenti soprattutto nelle zone dove si concentrano maggiormente i fenomeni di abbandono e di degenerazione sociale. Ricorda che nel PNRR sono stati stanziati 325 milioni di euro per finanziare attività didattiche, incluse quelle extrascolastiche che contribuiscono a contrastare l'abbandono scolastico e le dipendenze.Pag. 96
  È convinto che questa difficoltà, certificata non solo dai numeri, meriti anche più risorse e ribadisce come certamente le risorse stanziate – pari attualmente a circa 70/80 milioni di euro per il Fondo delle politiche giovanili – non possono considerarsi sufficienti per le sfide che il Governo e tutti gli altri soggetti sono chiamati ad affrontare.
  Nel ricordare che il 52 per cento delle risorse sono destinate alle regioni e circa il 48 per cento allo Stato, rileva che a tale contesto si sta cercando di fare fronte attraverso l'adozione di progetti interdisciplinari: segnala a tale proposito il lavoro di analisi svolto dal consiglio nazionale dei giovani e l'attività svolta dall'Agenzia italiana per la gioventù, di recente istituzione, che lavorerà anche per intercettare risorse nelle pieghe dei bilanci anche di altri Ministeri che possono contribuire ad attività di contatto per alimentare la fiducia e la speranza più che risolvere il problema della dispersione scolastica e del disagio in senso ampio, per stabilire quel contatto e quell'ascolto che sono indispensabili – cosa che ha avuto modo di osservare in qualunque occasione di incontro con i giovani nelle scuole e negli ambiti sportivi – per offrire ai giovani relazioni, nuove opportunità al fine di colmare la distanza come il Governo sta facendo con le progettualità sinteticamente illustrate.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo che pur articolata non fornisce elementi informativi circa il fenomeno della povertà educativa che rappresenta una questione del tutto diversa da quella pur grave della dispersione scolastica. In tale contesto giudica pertanto non pertinente la risposta del ministro Abodi circa le iniziative avviate dal Ministero dell'istruzione e del merito.
  Nell'esprimere apprezzamento per il fatto che il ministro Abodi ha riconosciuto l'insufficienza delle risorse finanziarie stanziate per i giovani nel Fondo per le politiche giovanili, ritiene quindi che il Governo non abbia la visione necessaria circa le misure urgenti da intraprendere a favore dei giovani per invertire la tendenza in crescita della povertà educativa come risulta dai dati Istat indicati nell'interrogazione a sua firma.
  Ribadisce quindi la necessità che il Governo ponga le politiche giovanili come priorità nella sua azione e che non sono necessari solo bonus o altri interventi spot di carattere economico ma piuttosto politiche strutturali volte a ridurre la crescente povertà educativa delle giovani generazioni.

5-02969 Amorese: Iniziative per la valorizzazione
del Servizio Civile Universale.

  Fabio ROSCANI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Andrea ABODI risponde all'interrogazione in titolo precisando innanzitutto che nel provvedimento che accompagna la legge di bilancio, varato dal Consiglio dei ministri nella serata di ieri, vengono stanziate ulteriori risorse per il Servizio civile universale pari a 220 milioni di euro per il 2025 che deve essere considerato uno strumento anche di cittadinanza attiva, un allenamento alla responsabilità sociale e alla generosità sociale nel quale il Governo ha investito molto, sia dal punto di vista delle aspettative che da quello della progettualità, in questi due anni.
  Rileva come due anni fa il Governo si sia trovato di fronte ad uno strumento che stava degradando dal punto di vista del fascino e dell'interesse registrando una risposta all'ultimo bando – prima dell'insediamento del nuovo Governo – che aveva registrato forte decrescita (superiore al 15 per cento rispetto all'anno precedente) mentre quest'anno –, dopo due anni di lavoro comune svolto anche con il Parlamento, si assiste a una crescita significativa, che con gli ultimi tre bandi relativi al servizio civile, che riguardano il settore digitale, agricolo ed ambientale e per il Giubileo, hanno registrato una domanda di più di quattro volte superiore all'offerta. Ciò testimonia che il lavoro svolto dal Governo sta andando nella giusta direzione raccogliendo anche i suggerimenti pervenuti soprattutto Pag. 97dal mondo dell'associazionismo e dunque dai soggetti che materialmente configurano le esperienze che vengono messe a disposizione dei giovani attraverso ulteriori bandi.
  Ieri il Governo ha preso la decisione di stanziare 220 milioni di euro, per il bando del 2025, consentendo di superare la quota di oltre 52.000 posizioni.
  Valuta particolarmente rilevante che il Governo – in una fase così delicata nella quale i criteri di selezione della spesa sono stati particolarmente rigidi – abbia reperito ora le risorse per finanziare il servizio civile con un investimento di questa portata, andando incontro alle esigenze crescenti del mondo giovanile, che ha ritrovato nel nuovo modello di servizio civile non solo un'esperienza di carattere sociale, ma anche una tappa di transito in un percorso di crescita tanto da portare all'approvazione della norma che prevede la riserva del 15 per cento nei concorsi pubblici per chi ha svolto il servizio civile.
  Ricorda poi il processo, portato avanti in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di certificazione delle competenze, un viatico ulteriormente significativo perché qualifica la qualità dell'esperienza del servizio civile che non è più soltanto universale. ma è stato declinato nelle componenti digitale, ambientale e agricola.
  Con particolare riguardo al servizio civile agricolo, desidera precisare che questo viene offerto da enti locali ed enti del terzo settore; esso non implica pertanto alcun rischio di caporalato, di lavoro nero o lavoro sottopagato; è un'esperienza che riguarda esclusivamente i servizi che questi enti offrono, in particolare alle comunità rurali, che hanno bisogno di particolari attenzioni e che spesso sono tagliate fuori dai processi di supporto da parte della pubblica amministrazione.
  Ribadisce che le azioni intraprese vanno nella direzione di quanto da lui già dichiarato sia in Assemblea che in Commissione e ciò è misurabile sia dai numeri – che sono solo uno degli indicatori – sia dai dati relativi alla partecipazione e all'adesione ai bandi che testimoniano la capacità del Governo di utilizzare canali, linguaggi e formati apprezzati dai giovani i quali, invece, in precedenza, probabilmente non riuscivano nemmeno a comprendere il valore del servizio civile che invece reputa come un servizio indispensabile per l'economia sociale della nazione.

  Fabio ROSCANI (FDI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo che denota l'interesse e l'impegno nei confronti delle nuove generazioni. Al riguardo giudica assai promettenti i dati riferiti circa la crescente adesione da parte dei giovani al Servizio universale civile che a suo giudizio può contribuire, soprattutto nelle aree svantaggiate, a creare anche un forte patrimonio di competenze.

  Giorgia LATINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni in favore delle società sportive aventi sede nelle regioni Sicilia e Sardegna.
C. 1007 Messina.
(Seguito dell'esame e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 maggio scorso.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che lunedì 22 luglio scorso, alla scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti, sono pervenute 14 proposte emendative (vedi allegato 1), che sono in distribuzione, su nessuna delle quali la Presidenza ha ravvisato profili di inammissibilità.
  Inoltre, avverte che il relatore ha presentato due proposte emendative che sono in distribuzione (vedi allegato 2).
  Propone, quindi, se non vi sono obiezioni, di fissare il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti alle ore 12 di venerdì 18 ottobre.
  Nessuno chiedendo d'intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di disciplina dell'elezione e della durata in carica dei componenti degli organi territoriali e nazionali dell'Ordine dei giornalisti.
C. 989 D'Attis, C. 1648 Ubaldo Pagano, C. 1734 Grippo e C. 1891 Mulè.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame delle proposte di legge in titolo.

  Giorgia LATINI, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Mollicone, impossibilitato a prendere parte alla seduta odierna, riferisce che le tre proposte di legge AC 1648, AC 1734 e AC 1891 sono composte da un solo articolo, suddiviso in due commi, e sono redatte in testi pressoché identici, salvo limitate differenze che saranno evidenziate nel prosieguo.
  Osserva che il comma 1, lettere da a) a l), reca alcune novelle a diversi articoli della legge n. 69 del 1963, in materia di ordinamento della professione di giornalista. Ricorda preliminarmente che l'articolo 16 della legge n. 69 del 1963, relativo alla composizione del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti, stabilisce che l'elezione dei componenti avvenga a norma degli articoli 3 e seguenti della medesima legge, in quanto applicabili, con la conseguenza che le modifiche apportate dalle lettere a), b), c) e d) delle presenti proposte di legge, recanti novelle agli articoli 3, 4, 5 e 6 della legge n. 69 del 1969, varranno tanto per l'elezione dei Consigli regionali o interregionali, cui tali articoli sono direttamente dedicati, quanto per quella del Consiglio nazionale.
  In particolare, rileva che la lettera a), mediante un'aggiunta al primo periodo dell'unico comma dell'articolo 3 della legge n. 69 del 1963, in tema di composizione dei Consigli dell'ordine dei giornalisti regionali o interregionali, dispone che i candidati a ricoprire la carica di componente di tali organi (che – si ricorda – sono composti da 6 professionisti e 3 pubblicisti), oltre ad essere iscritti nei rispettivi elenchi regionali o interregionali da almeno 5 anni, debbano aver manifestato via posta elettronica certificata al Consiglio dell'ordine di appartenenza la propria disponibilità a candidarsi almeno dodici giorni prima del primo giorno di votazione (dieci giorni prima, in AC 1648). Sottolinea, inoltre, che mediante la sostituzione del secondo periodo del medesimo unico comma dell'articolo 3, non è più necessaria la maggioranza assoluta per l'elezione dei candidati, a scrutinio segreto, da parte rispettivamente dei professionisti e dei pubblicisti iscritti nell'albo in regola con il pagamento dei contributi dovuti all'Ordine.
  La lettera b) interviene sull'articolo 4 della legge n. 69 del 1963, inerente all'elezione dei Consigli dell'ordine, disponendo, mediante la sostituzione del primo periodo del comma 1, che l'elezione dei membri del Consiglio deve essere indetta almeno venti giorni prima della scadenza del Consiglio in carica, laddove il testo vigente fa riferimento alla convocazione dell'«assemblea per l'elezione». Con una modifica al secondo periodo, in merito alle modalità di convocazione, si prevede che il relativo avviso debba essere spedito (almeno quindici giorni prima a tutti gli iscritti, esclusi i sospesi dall'esercizio della professione) esclusivamente tramite posta elettronica certificata, e non più, come invece prevede il Pag. 99testo vigente, anche tramite posta prioritaria e telefax.
  Osserva che i provvedimenti in esame propongono, inoltre, la sostituzione dei commi 2 e 3 del medesimo articolo 4. Rispetto al testo vigente, quello proposto non prevede più la seconda convocazione, a distanza di otto giorni dalla prima, e sopprime il quorum partecipativo per la validità dell'elezione, che il testo vigente fissa, per la sola prima convocazione, ad almeno la metà degli iscritti all'Ordine. Di conseguenza il testo in esame dispone che l'elezione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti (in AC 1648 si usa l'espressione «votanti»).
  La lettera c) (il cui contenuto non è previsto in AC 1648) interviene sul primo periodo del primo comma dell'articolo 5 della legge n. 69 del 1963, in materia di votazioni che, nel testo vigente, prevede che il presidente dell'Ordine, prima dell'inizio delle operazioni di votazione, scelga cinque scrutatori «fra gli elettori presenti». Tali ultime parole sono espunte dalle proposte in esame, che dunque intendono consentire che alla carica di scrutatore possa essere nominato un iscritto che in quel momento non sia presente.
  Rileva che la lettera d) (che in AC 1648 è la lettera c)), sostituisce integralmente l'articolo 6 della legge n. 69 del 1963, riguardante lo scrutinio e la proclamazione degli eletti, al fine di affiancare alla modalità di voto in presenza mediante schede anche quella telematica da remoto. Rispetto al testo vigente, le modifiche proposte dai testi in commento sono le seguenti:

   1) la previsione che il voto possa essere espresso non solo in presenza, ma anche con modalità telematiche da remoto (come peraltro già avvenuto, per ragioni connesse all'emergenza pandemica da Covid-19, in occasione delle ultime elezioni del Consiglio dell'ordine dei giornalisti, tenutesi tra l'ottobre e il novembre del 2021);

   2) la specificazione che l'elettore può scrivere sulle schede un numero di nomi non superiore a quello dei componenti del Consiglio dell'ordine, per le rispettive categorie (la disposizione vigente recita che «il voto si esprime per mezzo di schede contenenti un numero di nomi non superiore a quello dei componenti», non chiarendo di quante preferenze disponga l'elettore);

   3) la previsione che le votazioni si svolgano, anziché in un unico giorno, per otto ore, in due giorni consecutivi da remoto e in un giorno in presenza, per la durata di otto ore al giorno;

   4) ai fini dell'elezione, la soppressione della necessità di ottenere la maggioranza assoluta e, conseguentemente, dell'eventualità di un turno di ballottaggio: sono proclamati eletti coloro che hanno riportato il maggior numero di voti, in numero pari a quello dei consiglieri da eleggere.

  Osserva quindi che le prossime elezioni, originariamente previste per il mese di ottobre 2024, sono state differite fino a sei mesi dai commi 11-bis e 11-ter dell'articolo 11 del decreto-legge n. 215 del 2023 («proroga termini»), che hanno contestualmente disposto l'applicazione anche ad esse, nelle more di una riforma complessiva, della procedura elettorale mista, sia da remoto sia in presenza, utilizzata nelle precedenti elezioni del 2021.
  Ricorda che la lettera e) (che in AC 1648 è la lettera d)) modifica l'articolo 7 della legge n. 69 del 1963, sulla durata in carica del Consiglio regionale o interregionale e sulle sostituzioni, statuendo che i componenti del Consiglio restano in carica quattro anni (in luogo dei tre anni previsti dal testo vigente).
  La lettera f) (che in AC 1648 è la lettera e)) interviene sull'articolo 12 della legge n. 69 del 1963, che regola il collegio dei revisori dei conti dei Consigli regionali o interregionali, con una sostituzione al terzo comma per effetto della quale i componenti del collegio sono scelti tra gli iscritti che non ricoprano o che non abbiano ricoperto nell'ultima consiliatura (anziché «negli ultimi tre anni», come recita il testo vigente) la carica di consigliere. Inoltre, con una modifica al quarto comma, la durata della carica di revisore è estesa a quattro anni, in luogo dei tre anni previsti dalla disposizione vigente.Pag. 100
  Rende noto che la lettera g) (che in AC 1648 è la lettera f)) modifica l'articolo 16 della legge n. 69 del 1963, dedicato alla composizione del Consiglio nazionale. In particolare, con la sostituzione del secondo comma, si prevede che il Consiglio nazionale è composto da non più di sessantuno membri, in luogo dei «massimo sessanta» previsti a legislazione vigente, di cui quaranta professionisti e ventuno pubblicisti, laddove il testo vigente prevede che i membri debbano essere due terzi professionisti e un terzo pubblicisti (in AC 1648 la ripartizione interna è mantenuta in tali termini). Rispetto al testo vigente, si prevede che per ciascuna delle due categorie (giornalisti e pubblicisti) debba essere presente un rappresentante delle minoranze linguistiche riconosciute (diversamente da quanto fa il testo oggi vigente laddove prevede, in ciascuna categoria, «almeno» un rappresentante di tali minoranze). Ancora, si prevede che i candidati al Consiglio nazionale debbano essere, genericamente, titolari di una posizione previdenziale attiva, sopprimendo il riferimento che, nel testo vigente, specifica che la posizione sia attiva presso l'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI)), la cui gestione – si ricorda – ai sensi dell'articolo 1, commi 103 e 104, della legge di bilancio 2021 (legge n. 234 del 2021) è passata all'INPS dal 1° luglio 2022.
  Si dispone, inoltre, la soppressione del sesto periodo del quinto comma dell'articolo 16, il quale a legislazione vigente prevede che, al fine di assicurare all'interno del Consiglio nazionale la rappresentanza del giornalista pubblicista appartenente alla minoranza linguistica, al medesimo è attribuito il seggio dell'eletto che ha riportato in assoluto il minor numero di voti tra i venti giornalisti pubblicisti eletti dagli iscritti a ciascuno dei venti Ordini regionali (tale modificazione non è prevista dall'AC 1648).
  Infine, osserva che è sostituito il settimo comma, il quale nel nuovo testo stabilisce che le elezioni devono essere convocate almeno venti giorni prima della scadenza del Consiglio nazionale in carica. Nel testo vigente, invece, sono le assemblee che devono essere convocate almeno venti giorni prima della scadenza del Consiglio nazionale in carica (tale modificazione non è prevista dall'AC 1648).
  La lettera h) (che in AC 1648 è la lettera g)) con una sostituzione al quarto comma dell'articolo 17, estende a quattro anni la durata della carica di componente del Consiglio nazionale, in luogo dei tre anni previsti dalla disposizione vigente.
  Segnala che la lettera i) (che in AC 1648 è la lettera h)) interviene sull'articolo 19, che disciplina le cariche in seno al Consiglio nazionale, stabilendo, al quarto comma, che i revisori dei conti siano scelti tra gli iscritti che non ricoprano o non abbiano ricoperto nell'ultimo quadriennio (anziché nell'ultimo triennio, come previsto a legislazione vigente) la carica di consigliere presso gli Ordini o presso il Consiglio nazionale.
  Osserva che la lettera l) (che in AC 1648 è la lettera i)) integra l'articolo 20, sulle attribuzioni del Consiglio nazionale, inserendo all'unico comma di cui si compone il medesimo, la lettera g-bis), in base alla quale il Consiglio redige il regolamento per lo svolgimento delle procedure elettorali per il rinnovo degli organi del Consiglio nazionale e dei Consigli regionali dell'Ordine con modalità telematiche da remoto e in presenza (si segnala che in AC 1648 si fa esclusivamente riferimento alle modalità telematiche da remoto e non anche in presenza), e previa approvazione del Ministro della giustizia.
  Il comma 2 dell'articolo unico delle proposte di legge in esame dispone che, entro un mese dalla data di entrata in vigore del progetto di legge in esame, il Governo provveda ad apportare al decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 1965, recante il «Regolamento per l'esecuzione della legge n. 69 del 1963 sull'ordinamento della professione di giornalista», le modifiche necessarie ad adeguarlo al nuovo quadro legislativo.
  Passando all'esame della proposta di legge C. 989, rileva che essa è composta da 2 articoli ed interviene solo sull'articolo 16 della citata legge n. 69 del 1963 concernente la composizione del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.Pag. 101
  In particolare, sottolinea che la lettera a) dell'articolo 1 sostituisce integralmente i commi dal secondo al quarto del citato articolo 16 mentre la lettera b) sopprime il sesto periodo del quinto comma del medesimo articolo 16.
  In sintesi gli elementi innovativi delle modifiche introdotte dalla proposta di legge in esame sono i seguenti:

   la modifica del numero dei componenti del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti, che passano da un numero di massimo sessanta, di cui due terzi professionisti e un terzo pubblicisti, ad un numero di sessantasei, di cui quaranta professionisti e ventisei pubblicisti;

   la soppressione della norma che impone, come requisito per la candidatura al Consiglio nazionale, la titolarità di una posizione previdenziale attiva presso l'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI);

   la previsione, per l'elezione dei pubblicisti, di un meccanismo analogo a quello già previsto per i professionisti, secondo cui ai collegi elettorali che superano una determinata soglia di iscritti (cinquemila, per i pubblicisti, mentre per i professionisti rimane la soglia di mille) è assegnato un seggio ulteriore per ogni cinquemila pubblicisti iscritti o frazione di cinquemila;

   la specificazione secondo cui il seggio aggiuntivo per ogni mille, o frazione di mille professionisti iscritti (o cinquemila, o frazione di cinquemila, pubblicisti iscritti) spetta ai collegi elettorali che superano tali soglie di iscritti al 31 dicembre dell'anno precedente alle elezioni;

   la soppressione della norma che prevede che al fine di assicurare all'interno del Consiglio nazionale la rappresentanza del giornalista pubblicista appartenente alla minoranza linguistica, al medesimo sia attribuito il seggio dell'eletto che ha riportato in assoluto il minor numero di voti tra i venti giornalisti pubblicisti eletti dagli iscritti a ciascuno dei venti Ordini regionali.

  L'articolo 2 della proposta di legge in esame reca una disposizione transitoria e la consueta clausola di invarianza finanziaria.
  Nello specifico, osserva che il comma 1 prevede che entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente progetto di legge si procede all'integrazione della composizione del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti in carica alla medesima data di entrata in vigore, secondo le disposizioni dei commi secondo, terzo e quarto dell'articolo 16 della legge n. 69 del 1963, come sostituiti dall'articolo 1 della presente proposta di legge. Il comma 2, infine, prevede che dall'attuazione delle disposizioni del presente provvedimento non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  In conclusione preannuncia che, ai fini dell'adozione di un testo base per il seguito dei lavori, sottoporrà all'esame della Commissione un testo unificato delle descritte proposte di legge.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, concernente l'introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica.
C. 630-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giorgia LATINI, presidente, dà la parola all'onorevole Roscani per lo svolgimento della relazione introduttiva.

  Fabio ROSCANI (FDI), relatore, riferisce che la proposta di legge 630-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato, reca una novella all'articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, concernente l'introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica.Pag. 102
  Ricorda preliminarmente che, secondo quanto previsto dall'articolo 70, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati, l'esame presso la Camera dei deputati verterà soltanto sulle modifiche apportate dal Senato e sugli emendamenti ad esse conseguenti che fossero proposti.
  Al riguardo, osserva che l'unica modifica apportata dal Senato consiste in una correzione meramente formale resasi necessaria a seguito dell'approvazione dell'articolo 25, comma 1, lettera c), della legge 5 marzo 2024, n. 21, che ha già introdotto all'articolo 3, comma 1 della legge 20 agosto 2019, n. 92, la lettera h-bis), al fine di ampliare i contenuti dell'insegnamento dell'educazione civica inserendo anche l'educazione finanziaria. Ne è conseguita la necessità di correggere il riferimento alla lettera h-bis), di cui all'articolo 2, comma 1 della proposta di legge, con quello alla lettera h-ter).

  Antonio CASO (M5S) chiede alla presidenza se la Commissione potrà svolgere, sul provvedimento in esame, l'audizione richiesta dal suo gruppo in precedenza.

  Giorgia LATINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del made in Italy, integrativo del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89.
Atto n. 214.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 10 ottobre scorso.

  Giorgia LATINI, presidente ricorda che il termine per l'espressione del parere scadrà venerdì 1° novembre prossimo.
  Invita quindi il relatore, onorevole Roscani, a formulare una proposta di parere.

  Fabio ROSCANI (FDI), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni sul provvedimento in esame (vedi allegato 3).

  Anna Laura ORRICO (M5S), chiede alla presidenza una breve sospensione al fine di esaminare la proposta di parere elaborata dal relatore al fine di poterne valutare i contenuti essendo state inserite alcune osservazioni.

  La seduta sospesa alle 14.25 riprende alle 14.30.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), preannuncia, a nome del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore ricordando come il suo gruppo si era già espresso in senso contrario all'istituzione del nuovo liceo del made in Italy che a suo giudizio dato il numero evidentemente esiguo degli scritti rappresenta gigantesco flop per il Governo.
  Con riferimento al provvedimento in esame evidenzia come alcuni interventi proposti destino non poca ilarità e auspica che il Governo ci ripensi e possa tornare indietro rispetto ad un progetto fallimentare.

Pag. 103

  Irene MANZI (PD-IDP), preannuncia a nome del suo gruppo il voto contrario sulla proposta di parere del relatore esprimendo forti perplessità sul nuovo percorso liceale nonché sullo schema di decreto oggi all'esame della commissione; giudica, altresì, alquanto sconcertanti alcune delle osservazioni inserite nella proposta di parere dal relatore.

  Valentina GRIPPO (AZ-PER-RE), si unisce alle considerazioni svolte dai colleghi intervenuti preannunciando il voto contrario sulla proposta di parere anche da parte del suo gruppo. Al riguardo ritiene che il provvedimento in esame era presente l'ennesima occasione mancata relativa a un intervento del governo evidentemente fallimentare ricorda infatti come sia stato inserito ad anno scolastico iniziato nuovo modello educativo che ha avuto un'adesione del tutto inesistente e sul quale oltretutto c'è stato un dialogo davvero difficile tra i ministeri competenti più in generale ritiene che il correttivo proposto oggi dal governo faccia davvero sorridere giudicando altresì non condivisibili le osservazioni contenute nella proposta di parere esprime quindi rammarico per il mancato confronto su un intervento delicato tra il governo e i gruppi parlamentari anche di opposizione.

  Antonio CASO (M5S) preannuncia il voto contrario a nome del suo gruppo su un provvedimento che giudica culturalmente discutibile, puramente di stampo ideologico evidentemente bocciato anche dal numero delle iscrizioni che risultano esigue evidenzia come il governo abbia sbagliato ad avviare ciclo di studi senza capire bene di che cosa si sarebbe trattato ribadisce la necessità, già evidenziata dalla collega Ulrico. Di dare spazio anche ai gruppi di opposizione tutte le volte in cui la commissione si accinge a votare una proposta di parere che contiene delle osservazioni. Ribadisce pertanto il voto decisamente contrario a nome del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Programma di lavoro della Commissione per il 2024 – Trasformare il presente e prepararsi al futuro.
COM(2023) 638 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2024.
Doc. LXXXVI, n. 2.
(Seguito esame congiunto e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei documenti in titolo, rinviato nella seduta del 10 ottobre scorso.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere su di essi un parere alla XIV Commissione, la quale, a sua volta, a conclusione dell'esame congiunto, procederà all'approvazione di una relazione per l'Assemblea, avente ad oggetto i predetti atti.
  Invita quindi la relatrice a formulare una proposta di parere.

  Grazia DI MAGGIO (FDI), relatrice, propone alla Commissione di esprimere nulla osta sui documenti in esame che, come si evince dalla parte premissiva della proposta di parere in distribuzione, sono di fatto superati. (vedi allegato 4).

Pag. 104

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Sui lavori della Commissione.

  Gaetano AMATO (M5S), esprime forte disappunto per il rinvio di ben tre settimane del seguito dell'audizione del nuovo Ministro della cultura Alessandro Giuli. Chiede quindi alla Presidenza di intervenire al fine di poter svolgere il seguito dell'audizione già a partire dalla prossima settimana senza aspettare la data indicata dal Ministro, il prossimo 7 novembre.

  Irene MANZI (PD-IDP), dichiara di condividere la richiesta avanzata dal collega Amato volta a non far passare ulteriori tre settimane per avere nuovo confronto con il Ministro della cultura Giuli. Auspica pertanto che la Presidenza si faccia carico di voler anticipare la data prevista per il seguito dell'audizione. Più in generale osserva come data la rilevanza delle molte questioni di merito che la Commissione dovrebbe affrontare, ritiene che tale confronto dovrebbe più opportunamente svolgersi prima dell'esame della prossima legge di bilancio.

  Valentina GRIPPO (AZ-PER-RE), si associa alla richiesta avanzata dai colleghi intervenuti evidenziando come vi sia stato un accordo tra i gruppi di maggioranza e di opposizione di far svolgere al Ministro Giuli solo la relazione introduttiva e di rinviare a una successiva seduta gli interventi dei gruppi parlamentari e la replica del Ministro.
  Al riguardo ritiene che sarebbe costruttivo avviare un'interlocuzione nel merito con il nuovo Ministro prima dell'avvio della discussione della prossima legge di bilancio che sarà presentata a breve in Parlamento.

  La seduta termina alle 14.40.