SEDE REFERENTE
Mercoledì 9 ottobre 2024. — Presidenza del presidente della IX Commissione Salvatore DEIDDA.
La seduta comincia alle 15.15.
Modifiche alla legge 11 gennaio 2018, n. 5, e altre disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento dei call center, di formazione del personale, di tutela dell'occupazione e di protezione dei consumatori.
C. 579 De Luca e C. 1316 Longi.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 2040, C. 2045 e C. 2062).
Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 settembre 2024.
Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che il gruppo PD-IDP ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Avverte che sono state assegnate alle Commissioni IX e X le proposte di legge C. 2040 Iaria, C. 2045 Barabotti e C. 2062 Ghirra, le quali, vertendo su materia identica a quella oggetto di esame, si intendono abbinate ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.
Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore della IX Commissione Andrea Dara, riferisce sinteticamente sulle tre proposte di legge che le Commissioni sono chiamate ad esaminare in materia di organizzazione e funzionamento dei call center, di formazione del personale, di tutela dell'occupazione e di protezione dei consumatori, di cui è stato testé disposto l'abbinamento.Pag. 16
Premette che le proposte di legge Iaria (C. 2040) e Ghirra (C. 2062) presentano molteplici similitudini.
Fa presente che, anzitutto, entrambe prevedono che le amministrazioni pubbliche e i concessionari di beni e servizi pubblici possono affidare, in tutto o in parte, lo svolgimento dei propri servizi di call center esclusivamente ad imprese del settore che siano in possesso di una certificazione di qualità, le cui modalità di rilascio sono disciplinate con apposito regolamento del Ministero delle imprese e del made in Italy.
Osserva poi che esse introducono una normativa volta a contrastare il fenomeno della delocalizzazione, limitando gli affidamenti delle pubbliche amministrazioni alle sole imprese che non abbiano delocalizzato i propri servizi fuori dal territorio nazionale negli ultimi dieci anni. Inoltre, al pari della proposta di legge Longi (C. 1316), pongono a carico delle imprese di call center che intendono delocalizzare o hanno già delocalizzato i propri servizi obblighi di comunicazione alle Autorità di settore.
Evidenzia che le due proposte di legge contemplano strumenti di tutela per i consumatori, tra i quali gli obblighi di trasparenza a carico delle imprese circa la collocazione fisica dei propri operatori e il divieto di prevedere costi per gli utenti che richiedono l'assistenza per servizi con finalità di pubblico interesse. Precisa che la proposta di legge Iaria, inoltre, sostituisce l'attuale regime in materia di chiamate commerciali con il sistema cosiddetto «opt-in», istituendo quindi il registro delle autorizzazioni alle comunicazioni commerciali, analogamente alla proposta di legge De Luca (C. 549).
Rileva inoltre che le proposte recano previsioni a tutela dei lavoratori, anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, riconoscendo, fra l'altro, ai lavoratori che hanno prestato un'attività lavorativa per un periodo complessivamente superiore a sei mesi presso un'impresa di call center un diritto di precedenza nelle assunzioni effettuate nei dodici mesi successivi dall'impresa medesima.
Segnala infine che esse istituiscono un Osservatorio nazionale permanente per il settore dei call center presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, anch'esso previsto nella proposta di legge Longi.
Fa presente che la proposta di legge Ghirra contempla, in aggiunta a quanto riportato, anche una clausola di mutuo riconoscimento, la quale estende l'applicazione della normativa in esame anche alle imprese di call center stabilite nello Stato italiano ma riconosciute o certificate in altri Stati membri dell'Unione europea tramite procedure equivalenti, nonché l'istituzione presso il Ministero delle imprese e del made in Italy di un Fondo per il sostegno del settore dei call center.
Sottolinea che la proposta di legge Barabotti (C. 2045), invece, si concentra su tre principali aspetti. Anzitutto, sancisce il divieto di effettuare comunicazioni commerciali nei confronti di soggetti che non abbiano previamente prestato un esplicito consenso, introducendo di fatto il cosiddetto sistema di «opt-in». In secondo luogo, prevede l'adesione obbligatoria al codice di condotta approvato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per coloro che intendono svolgere attività di vendita o pubblicità telefonica, disponendo peraltro che gli operatori telefonici che agevolano lo svolgimento di tale attività in violazione delle misure prescritte dal medesimo codice rispondono in solido delle violazioni commesse. Specifica che interviene, infine, per contrastare la pratica del mascheramento dell'informazione relativa all'identificazione della linea chiamante da parte degli operatori di call center (il cosiddetto «CLI spoofing»), qualificandola alla stregua delle pratiche commerciali aggressive di cui agli articoli 24-26 del codice del consumo, con conseguente applicazione della stessa disciplina e delle stesse sanzioni.
Antonino IARIA (M5S) fa presente che, tra le previsioni più importanti della proposta di legge di cui è presentatore, si registrano il compenso minimo orario, l'incremento contributivo medio e il contributo di solidarietà. Rileva, infatti, che mentre le altre previsioni sono contemplate anche nelle proposte di legge di cui è stato Pag. 17disposto l'abbinamento, quelle richiamate costituiscono, invece, una peculiarità della proposta di legge Iaria C. 2040, sottolineando soprattutto la rilevanza delle disposizioni relative al compenso minimo orario.
Francesca GHIRRA (AVS), ringrazia il relatore per l'esauriente esposizione e precisa come, nonostante abbia apprezzato la proposta di legge a prima firma della collega Longi che conosce a fondo il mondo dei call center, l'intento della proposta di legge a sua prima firma sia quello di intervenire su una materia delicata al fine di rafforzare le tutele dei lavoratori del settore. Fa presente che emergono, sul punto, diverse problematiche come quella della delocalizzazione dei lavoratori o della carenza sull'applicazione della clausola sociale.
Confida nel fatto che ci possa essere un confronto nell'ambito delle Commissioni riunite per migliorare il testo in quanto il fenomeno della precarietà del lavoro stringe nella sua morsa l'intero comparto lavorativo del settore, molto spesso caratterizzato da contratti intermittenti, discontinui o comunque precari.
Osserva come la proposta di legge a sua prima firma contenga altre misure, che seguono tale scia, tra cui: la clausola di mutuo riconoscimento per consentire la parità di trattamento anche nei riguardi delle imprese estere e il fondo di sostegno del settore, che seppur in parte esistente, non risulta capiente ed esclusivamente dedicato.
In sostanza, ribadisce che tale proposta mira ad apprestare le idonee garanzie al menzionato comparto lavorativo in maniera paritaria, o quanto meno non inferiore, a lavoratori di altri settori.
In conclusione, auspica un recepimento di questi e altri suggerimenti che proporrà durante il corso dei lavori nelle Commissioni riunite al fine di intervenire, come già ribadito in un'interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro delle imprese e del made in Italy, in un settore in crisi.
Eliana LONGI (FDI) ringrazia i colleghi che, con la presentazione delle proposte di legge di cui è stato disposto l'abbinamento, hanno confermato di comprendere e condividere l'interesse per la problematica in questione.
Esprime inoltre la piena disponibilità del proprio gruppo ad avviare un confronto con le altre forze politiche al fine di elaborare un testo normativo che consenta di rispondere a tutte le esigenze manifestate dai cittadini e dagli operatori del settore.
Salvatore DEIDDA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.25.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 9 ottobre 2024.
Audizione informale di rappresentanti dell'Associazione nazionale dei contact center outsourcing (ASSOCALL) e dell'Associazione nazionale dei business process outsourcer (ASSOCONTACT), nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 579 De Luca, C. 1316 Longi, C. 2040 Iaria, C. 2045 Barabotti e C. 2062 Ghirra recanti modifiche alla legge 11 gennaio 2018, n. 5, e altre disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento dei call center, di formazione del personale, di tutela dell'occupazione e di protezione dei consumatori.
L'audizione informale è stata svolta dalle 15.25 alle 16.10.