TESTO AGGIORNATO AL 15 OTTOBRE 2024
Pag. 128SEDE REFERENTE
Mercoledì 9 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.
La seduta comincia alle 15.
Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana.
C. 1987 Mattia.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 settembre 2024.
Mauro ROTELLI, presidente, avverte che sono state presentate 71 proposte emendative (vedi allegato 1). Con riguardo ai profili di ammissibilità, ricorda che l'articolo 89, comma 1, del Regolamento, riserva al Presidente il compito di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano relativi ad argomenti affatto estranei all'oggetto della discussione.
A tal proposito, rileva che la presidenza ha inteso fare riferimento all'ambito materiale della proposta di legge, che è volto a definire i casi in cui è necessario adottare un piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata e gli interventi qualificati come ristrutturazione edilizia, nonché a disciplinare le condizioni in base alle quali taluni interventi realizzati o assentiti e non preceduti dall'approvazione dei predetti piani possono essere considerati conformi alla disciplina urbanistica.
Alla luce dei suddetti criteri e del richiamato articolo 89 del Regolamento, la presidenza ritiene inammissibili le seguenti proposte emendative: Battilocchio 1.76, volto a specificare le opere abusive realizzate su immobili soggetti a vincoli, che non sono suscettibili di sanatoria, nell'ambito della normativa di cui all'articolo 32, comma 27, del decreto-legge n. 269 del 2003; Braga 1.01, recante disposizioni per incentivare il riuso e la rigenerazione urbana, che riproduce l'articolo 3 della proposta di legge C. 2018 il cui abbinamento è stato respinto nella seduta del 18 settembre 2024; Braga 1.02, che reca disposizioni per la destinazione dei proventi di titoli abilitativi edilizi e di sanzioni in materia edilizia e che riproduce l'articolo 2 della proposta di legge C. 2018 il cui abbinamento è stato respinto nella seduta del 18 settembre 2024; Zinzi 1.03, che introduce una disciplina per l'esecuzione degli ordini di demolizione delle opere abusive elencando le tipologie di immobili di cui gli organi che esercitano le funzioni requirenti devono tenere conto al fine di garantire uniformità di criteri per tale esecuzione; Zinzi 1.04, che sospende le demolizioni giudiziali degli interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, nonché delle opere eseguite in assenza di autorizzazione paesaggistica nelle more della completa ricognizione e mappatura degli insediamenti abusivi; Montemagni 1.05, che modifica la disciplina concernente lo stato legittimo degli immobili di cui all'articolo 9-bis del testo unico in materia edilizia, al fine di consentire la presentazione di un titolo autodichiarato per la documentazione del predetto stato.
Avverte che eventuali richieste di riesame dell'inammissibilità delle proposte emendative testé dichiarata potranno essere presentate entro le ore 18 della giornata odierna e che il loro esito sarà comunicato nella prossima seduta.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.05.
ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Mercoledì 9 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.
La seduta comincia alle 15.05.
Programma di lavoro della Commissione per il 2024 – Trasformare il presente e prepararsi al futuro.
(COM(2023) 638 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2024.
Doc. LXXXVI, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto del provvedimento.
Martina SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, avverte che la Commissione avvia oggi l'esame congiunto per l'anno 2024 della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea e del Programma di lavoro della Commissione europea. A partire dal 2011, infatti,Pag. 130 i suddetti documenti sono oggetto presso la Camera dei deputati di una vera e propria «sessione europea di fase ascendente», volta all'analisi e al confronto tra le priorità del Governo e quelle delle Istituzioni dell'Unione europea per l'anno di riferimento.
In conformità alla procedura delineata nel parere della Giunta per il regolamento del 14 luglio 2010, la relazione programmatica e gli strumenti di programmazione politica e legislativa dell'UE sono assegnati a tutte le Commissioni permanenti competenti per materia affinché possano esprimersi sui rispettivi ambiti di competenza. Al contempo, l'esame generale è demandato alla XIV Commissione politiche dell'Unione europea, che provvede a redigere una relazione destinata all'Assemblea per la successiva discussione con votazione di eventuali strumenti di indirizzo. Si tratta, pertanto, dell'unica procedura annuale che consente a tutti gli organi parlamentari – le quattordici Commissioni permanenti e l'Assemblea – di pronunciarsi in modo coordinato, coerente e approfondito sulle linee di intervento che l'Italia intende adottare in ambito europeo. Tale esame rappresenta un passaggio di rilevanza centrale per il coinvolgimento del Parlamento nella determinazione degli indirizzi della politica europea a livello nazionale.
Rileva, tuttavia, in via preliminare, il particolare contesto in cui si inserisce l'esame dei due documenti quest'anno, in ragione della fine, nello scorso luglio, della legislatura europea 2019-2024 e del conseguente riavvio di un nuovo ciclo politico ed istituzionale europeo 2024-2029. Per un verso, infatti, il programma di lavoro della Commissione europea si è esaurito nei primi mesi dell'anno in corso, con l'ultima sessione del Parlamento europeo nello scorso aprile. Per altro verso, la relazione programmatica del Governo contiene indicazioni nette ed importanti sugli obiettivi dell'Italia in merito alle politiche dell'UE ma indica poi obiettivi e azioni previste in merito a 138 «dossier» specifici, relativi a singole questioni o proposte legislative dell'UE che risultano in larghissima misura non aggiornate agli sviluppi intervenuti nelle ultime settimane della passata legislatura europea.
Al tempo stesso, ribadisce che la finalità ultima della procedura di esame dei documenti programmatici nazionali ed europei che ha richiamato in premessa, è quella di consentire alla Camera di concorrere alla definizione delle grandi priorità della politica europea. Ed in questa fase a livello di Unione europea si stanno appunto stabilendo, in particolare nell'ambito del percorso che porterà alla nomina della nuova Commissione europea, gli obiettivi del prossimo ciclo politico quinquennale dell'Unione.
Ricorda a questo riguardo che il Consiglio europeo del 27 giugno scorso, subito dopo le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, ha approvato l'Agenda strategica dell'Unione, che costituisce la base politica per i programmi di lavoro delle altre istituzioni dell'UE e per pianificare i lavori del Consiglio europeo. Tenendo conto delle priorità dettate dall'Agenda, nel luglio scorso la Presidente rieletta della Commissione europea – Ursula von der Leyen – ha presentato al Parlamento europeo gli orientamenti politici della Commissione stessa per il 2024-2029.
Ritiene pertanto che – fatto salvo il richiamo ad alcuni indirizzi di fondo contenuti nella relazione programmatica del Governo – l'esame possa concentrarsi, per i profili di competenza, sulla Agenda strategica del Consiglio europeo e soprattutto sugli orientamenti politici della Commissione, così come ulteriormente declinati nelle lettere di incarico indirizzate dalla Presidente von der Leyen a ciascun commissario designato.
Questo approccio è peraltro seguito dalla Commissione politiche Ue della Camera. Ciò premesso, per quanto riguarda la relazione programmatica del Governo, sottolinea che essa reca alcune priorità e obiettivi di fondo che mantengono valore anche nella nuova legislatura europea.
La prima priorità, per i profili di interesse della Commissione, è il sostegno ad una trasformazione verde ed ecologica che rispetti i principi di sostenibilità, ma anche gli obiettivi di promozione della competitivitàPag. 131 dell'industria europea, che rischia di essere indebolita da regolamentazioni eccessive.
La seconda, strettamente connessa alla precedente, consiste nella necessità di perseguire l'autonomia strategica dell'UE, superando le dipendenze in settori chiave (energia, semiconduttori, difesa) attraverso una politica di sviluppo industriale e tecnologico, che favorisca la sovranità e la sicurezza economica dell'UE, e la promozione di partnership strategiche a livello globale.
Considera inoltre molto apprezzabile che la relazione ribadisca la centralità di un dialogo costante tra Governo e Parlamento italiano per assicurare che le decisioni prese a livello europeo siano coerenti con gli interessi nazionali.
Relativamente all'Agenda strategica dell'Unione, ricorda alcune delle priorità che maggiormente incidono sui profili di competenza della Commissione e che sono contenute nel capitolo dedicato ad un'Europa prospera e competitiva. A tal proposito si intende realizzare con successo le transizioni verde e digitale, sfruttando il loro potenziale per creare mercati, industrie e posti di lavoro di alta qualità, investendo in un'ampia infrastruttura per energia, trasporti e comunicazioni e perseguendo una transizione climatica giusta ed equa, con l'obiettivo di rimanere competitivi a livello globale e aumentare la sovranità energetica. Si sottolinea infatti l'intenzione di accelerare la transizione energetica per costruire una vera e propria unione energetica, assicurando la fornitura di energia abbondante, accessibile e pulita, ma anche di sviluppare un'economia più circolare ed efficiente in termini di risorse, promuovendo, tra l'altro, lo sviluppo industriale di tecnologie pulite. Si intende inoltre sviluppare la capacità in settori sensibili e tecnologie chiave del futuro, tra cui biotecnologie, tecnologie net-zero, mobilità, prodotti chimici e materiali avanzati, promuovendo innovazione e ricerca.
Venendo agli orientamenti politici della Commissione europea 2024-2029, è importante anzitutto sottolineare che essi, pur ribadendo l'intenzione di mantenere gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo e di perseguire gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e il 2050, si soffermano sulla necessità di attuare il vigente quadro giuridico in materia di energia e clima per il 2030 nel modo più semplice, equo ed economicamente efficiente.
A questo scopo, si intende – in linea con quanto indicato nella relazione programmatica del Governo – coniugare la decarbonizzazione del tessuto economico e industriale, preservando tuttavia la competitività delle imprese europee ed evitando che gli effetti delle politiche ambientali, energetiche e industriali gravino sui cittadini dell'Unione europea, ad esempio in termini di costi dell'energia, nel più ampio contesto di adozione di nuove tecnologie ad impatto ambientale ridotto.
In particolare, si prospetta l'adozione di un nuovo piano per la prosperità e la competitività sostenibili dell'Europa e, tra le altre cose, si ripropone di introdurre un Patto per un'industria pulita che sostenga il processo di decarbonizzazione dei settori produttivi e riduca i prezzi dell'energia. L'obiettivo è creare le condizioni necessarie per consentire alle aziende di raggiungere i traguardi comuni, tramite investimenti e un accesso a forniture energetiche e materie prime che siano sostenibili, sicure e a basso costo. Inoltre, verrà proposta una modifica del regolamento sul clima, introducendo un obiettivo intermedio per il 2040 che preveda una riduzione del 90 per cento delle emissioni di gas serra. Infine, sarà avanzata una proposta legislativa per accelerare la decarbonizzazione industriale, sostenendo le imprese durante la transizione verso tecnologie pulite e promuovendo investimenti nelle infrastrutture necessarie, con particolare attenzione ai settori ad alta intensità energetica.
A questo riguardo, ricorda che Teresa Ribera Rodríguez (Spagna) è stata designata dalla Presidente Von der Leyen come Vicepresidente esecutiva per la transizione pulita, giusta e competitiva e, secondo la lettera di incarico, guiderà, tra l'altro, il lavoro per garantire il mantenimento degli obiettivi fissati nel Green Deal, coordinando anche il lavoro sul Clean Industrial Pag. 132Deal, in collaborazione con il commissario designato per il Clima, la crescita pulita e gli obiettivi net-zero Wopke Hoekstra (Paesi Bassi). Quest'ultimo avrà il compito di garantire che l'UE mantenga i propri impegni in merito agli obiettivi del 2030 e all'obiettivo zero emissioni entro il 2050, sostenendo l'attuazione del quadro giuridico esistente per il 2030 e proponendo la riduzione delle emissioni del 90 per cento per il 2040 nella legge europea sul clima.
Per quanto riguarda l'energia, gli orientamenti puntano a ridurre i costi per le famiglie e le imprese, riducendo progressivamente l'uso di combustibili fossili. Si pone inoltre l'accento sullo sviluppo di una governance efficace per l'implementazione dell'Unione dell'energia. A tale scopo, saranno potenziati gli investimenti nelle infrastrutture per l'energia pulita, nella digitalizzazione del sistema energetico e nella realizzazione di una rete per l'idrogeno. Verrà esteso il meccanismo di domanda aggregata, già in uso per il gas, anche all'idrogeno e alle materie prime critiche, per sfruttare appieno le dimensioni del mercato europeo. La Commissione intende anche instaurare nuovi partenariati globali per garantire l'approvvigionamento di energia pulita e materie prime, consolidando la leadership dell'UE nei negoziati internazionali sul clima. A tal proposito, l'UE presenterà una visione globale in occasione della COP30, prevista per il 2025 in Brasile, rafforzando la diplomazia verde e il dialogo con i Paesi terzi. Di tali iniziative si occuperà il commissario designato per l'Energia e gli alloggi Dan Jørgensen (Danimarca).
Sul fronte della mobilità e dei trasporti, si pone l'accento sulla necessità di semplificare il passaggio a opzioni di trasporto più sostenibili per i cittadini europei, come i viaggi transnazionali in treno. Gli orientamenti confermano anche l'obiettivo della neutralità climatica per le automobili entro il 2035, riconoscendo tuttavia l'importanza di un approccio tecnologicamente neutrale che includa anche i carburanti elettronici, grazie a una modifica mirata del regolamento sulle emissioni di CO2 delle nuove autovetture, di cui sarà responsabile il commissario designato Wopke Hoekstra.
In relazione all'economia circolare, la Commissione ribadisce l'impegno verso modelli di produzione e consumo più sostenibili. Sarà dunque presentata una nuova proposta legislativa sull'economia circolare, volta a creare una domanda di mercato per le materie prime secondarie e ad istituire un mercato unico per i rifiuti, con particolare attenzione alle materie prime critiche.
Inoltre, si annuncia un pacchetto di proposte legislative per l'industria chimica, mirate a semplificare il regolamento REACH e a introdurre norme chiare per i cosiddetti «forever chemicals», come i PFAS. Al perseguimento di tali obiettivi contribuirà il commissario designato per l'ambiente, la resilienza idrica e l'economia circolare competitiva Jessika Roswall (Svezia).
Più in generale, gli orientamenti politici evidenziano l'importanza di mobilitare i finanziamenti necessari per realizzare le transizioni verde, digitale e sociale, puntando a massimizzare gli investimenti pubblici e il loro effetto leva. Questo processo avverrà in stretta collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI). A tal fine, vengono proposte alcune misure per completare l'Unione dei mercati dei capitali. Tra queste, si prevede la revisione della direttiva sugli appalti pubblici, privilegiando i prodotti europei in determinati settori strategici. Inoltre, verrà istituito un nuovo Fondo europeo per la competitività, che, all'interno del prossimo quadro finanziario pluriennale, destinerà risorse allo sviluppo e alla produzione di tecnologie strategiche in Europa, come l'intelligenza artificiale, le tecnologie pulite e le biotecnologie.
Tra i sette capitoli in cui si articolano gli orientamenti politici, assume rilievo per la Commissione anche quello dedicato a sostenere le persone, rafforzare le società e il modello sociale. Si propongono infatti una serie di misure nel settore abitativo, volte a rispondere all'emergenza abitativa e a promuovere l'edilizia sostenibile e accessibile. In particolare, si prevede il primo Piano europeo per gli alloggi a prezzi accessibili, Pag. 133che mira a sviluppare una strategia per la costruzione di abitazioni, affrontando i fattori strutturali che contribuiscono alla crisi abitativa e che sarà presentato dal commissario designato Dan Jørgensen. A supporto di questa iniziativa, sarà creata una piattaforma di investimento paneuropea e verranno riviste le regole sugli aiuti di Stato per facilitare il sostegno all'edilizia sociale e all'efficienza energetica. In questo contesto, la Presidente ha ricordato l'istituzione del Fondo Sociale per il Clima, che contribuirà alla ristrutturazione degli edifici e garantirà l'accesso ad alloggi a prezzi accessibili ed efficienti dal punto di vista energetico. L'attuazione del fondo, in quanto fondo destinato a sostenere i diritti sociali, è demandata, secondo la lettera di incarico, alla commissaria designata Roxana Minzatu (Romania), Vicepresidente esecutiva per le persone, le competenze e la preparazione.
Infine, segnala la rilevanza del capitolo inerente al sostegno alla qualità della vita, in particolare per quanto attiene all'adattamento ai cambiamenti climatici, alla preparazione e alla solidarietà. Il cambiamento climatico è identificato infatti come uno dei principali rischi per la sicurezza europea, a causa dell'aumento di fenomeni meteorologici estremi come inondazioni, incendi e siccità, che stanno devastando territori sempre più vasti. Sebbene siano stati raggiunti risultati significativi grazie al Meccanismo europeo di protezione civile, si evidenzia come il riscaldamento globale causerà danni sempre più frequenti e gravi, richiedendo un potenziamento delle capacità di intervento. Per affrontare queste sfide, si sottolinea la necessità di disporre di maggiori risorse e migliorare l'accessibilità a tutti gli strumenti disponibili, inclusi quelli militari, oltre a intensificare la preparazione climatica e rafforzare la sicurezza nell'approvvigionamento idrico. In quest'ottica, viene annunciata la creazione di un Meccanismo europeo di difesa civile per gestire crisi e catastrofi, nonché la presentazione di un Piano europeo per l'adattamento al clima, che sosterrà gli Stati membri nella pianificazione e nella gestione delle infrastrutture critiche. Inoltre, verrà presentata una Strategia europea per la resilienza idrica, basata su principi di economia circolare, per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche e prevenire lo stress idrico a livello globale.
I contenuti appena richiamati mettono in luce, come già precedentemente anticipato, la necessità di cogliere le opportunità che la decarbonizzazione offre all'Europa, come la possibilità di ridurre i prezzi dell'energia, in linea con quanto riportato nel Rapporto sul Futuro della competitività europea, presentato il 9 settembre 2024 e richiamato nelle lettere di incarico dei futuri commissari europei.
Ricorda infatti, rimandando per approfondimenti alla documentazione predisposta dagli uffici, che in tale rapporto si richiede un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività, ma si evidenzia anche la necessità di trasferire i vantaggi della decarbonizzazione, riducendo i costi dell'energia per gli utenti finali. Tenuto conto che gli obiettivi di decarbonizzazione dell'Europa sono più ambiziosi di quelli della concorrenza, si parla altresì di cogliere le opportunità industriali offerte dalla transizione verde e di accelerare la decarbonizzazione nel settore energetico mediante il ricorso a tutte le soluzioni disponibili, purché in modo efficiente dal punto di vista dei costi.
È importante infine ricordare, come riportato dal citato Rapporto Draghi, che la sostenibilità politica del Green Deal europeo, che si basa sulla creazione di nuovi posti di lavoro verdi, potrebbe uscirne compromessa se la decarbonizzazione portasse invece alla deindustrializzazione in Europa, anche per quei settori che possono sostenere la transizione verde.
Conclude auspicando che la Commissione possa concorrere, con l'espressione del proprio parere, a definire le priorità dell'Italia per il prossimo ciclo istituzionale europeo nei settori che ha sopra richiamato.
Patty L'ABBATE (M5S), pur non volendo entrare nel dettaglio dei singoli aspetti della relazione, ritiene che sia opportuno evidenziare la necessità di tenere conto delle dinamiche nazionali. Considerata l'urgenza Pag. 134di offrire soluzioni concrete alle problematiche che quotidianamente affliggono le piccole e medie imprese, così come i cittadini, e senza venir meno agli obblighi assunti in ambito europeo e internazionale, in particolare riguardo al Green Deal e all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, comunica alla relatrice la piena disponibilità a una collaborazione nella stesura del documento, con particolare attenzione al rapporto tra le questioni ambientali e il mondo imprenditoriale.
Mauro ROTELLI, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.15.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 9 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.
La seduta comincia alle 15.15.
Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1551 dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per l'anno 2024, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 201.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.
Mauro ROTELLI, presidente, avverte che la Commissione dovrà esprimere il parere di competenza entro il 16 ottobre 2024.
Aldo MATTIA (FDI), relatore, segnala che lo schema di decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze (MEF) – provvede al riparto di uno stanziamento di 3.897.293 euro per l'esercizio finanziario 2024, iscritto nel capitolo 1551, dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, che riguarda contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Ricorda che l'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995 stabilisce che gli importi relativi ai contributi statali destinati a enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi debbano essere iscritti in un unico capitolo nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato. La ripartizione di tali contributi viene effettuata su base annuale mediante decreto interministeriale, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Inoltre, il comma 41 del medesimo articolo dispone che il riparto sia effettuato secondo criteri volti a garantire prioritariamente il buon funzionamento degli organismi destinatari, nonché degli enti nazionali preposti alla gestione dei parchi.
Lo schema di decreto in esame è finalizzato, nel dettaglio, a ripartire le risorse del capitolo 1551, piano gestionale 2, del bilancio di previsione del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Il capitolo citato è collocato all'interno del programma 18.13 Tutela, conservazione e valorizzazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino, nell'ambito della missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.
La relazione illustrativa evidenzia come la definizione della nuova Strategia per la Biodiversità al 2030 si inserisca in un contesto particolarmente delicato a livello nazionale, europeo e globale, necessario per affrontare le sfide cruciali non solo in termini di tutela e ripristino della biodiversità, ma anche di sviluppo sostenibile e di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. L'obiettivo principale è di ampliare e rafforzare la rete delle aree protette – sia terrestri che marine – e di ripristinare gli ecosistemi degradati. Il potenziamento della tutela ambientale e dell'azione per il clima costituisce, infatti, una priorità assoluta nell'agenda europea e internazionale.Pag. 135
Segnala, inoltre, che nella relazione illustrativa viene evidenziato come il provvedimento in esame tenga debitamente conto delle osservazioni formulate nel parere approvato dalla VIII Commissione in occasione dell'esame dello schema di decreto ministeriale relativo alla ripartizione delle risorse iscritte nel capitolo 1551 per l'anno 2022. In particolare, si fa riferimento alla destinazione delle risorse a valere sul fondo di premialità, nel rispetto di modalità compatibili con la valorizzazione degli ecosistemi di interesse agricolo. Tale valorizzazione si attua attraverso l'impiego di sistemi innovativi o il recupero di pratiche tradizionali funzionali alla protezione ambientale, nonché con il perseguimento degli obiettivi specifici riguardanti le attività di monitoraggio degli insetti impollinatori, promuovendo buone pratiche agricole volte a garantire la sopravvivenza e il nutrimento di tali insetti.
Venendo al contenuto specifico del decreto, precisa che lo stanziamento da ripartire per il 2024 è pari a 3.897.293 euro, ridotti dalla legge di bilancio 2024 (Legge n. 213 del 2023) di euro 205.120 rispetto a quello del precedente esercizio. Tali risorse sono destinate prevalentemente ai 24 enti parco nazionali (1.770.800 euro) e alle 29 aree marine protette (856.100 euro).
Evidenzia, inoltre, che 820.000 euro sono destinati ai 3 parchi minerari – 300.000 per il Parco delle colline metallifere grossetane, 300.000 per il Parco delle miniere dell'Amiata e 220.000 per il Parco delle miniere dello zolfo delle Marche e dell'Emilia-Romagna – e che per tali soggetti si è ritenuto di non operare un taglio alle risorse, in quanto le somme assegnate risultano non aggiornate dal 2016.
All'adempimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato italiano alle convenzioni internazionali in materia ambientale (Convenzione di Bonn sulla tutela delle specie migratorie e Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione – CITES) sono destinati 441.000 euro. È altresì previsto un fondo di premialità di 9.393 euro, da destinarsi agli enti parco virtuosi, che rispettino cioè termini e modalità previsti e che raggiungano un buono stato di avanzamento dei progetti.
Secondo quanto riportato nella relazione illustrativa, la ripartizione delle risorse tra gli enti parco nazionali avviene utilizzando il criterio della complessità territoriale-amministrativa delle aree protette, basandosi su tre parametri, identici a quelli adottati negli anni precedenti. A ciascun parametro viene applicato un coefficiente di ponderazione che tiene conto della sua rilevanza rispetto agli altri: la superficie delle zone naturali di riserva integrale all'interno del parco è ponderata al 50 per cento, la superficie occupata è ponderata al 30 per cento, mentre il numero dei comuni che ricadono in tutto o in parte sul territorio di ciascun parco è ponderato al 20 per cento. Conseguentemente, a ogni ente parco viene assegnata una quota fissa in base alla percentuale ottenuta: 60.800 euro per percentuali pari o inferiori al 4 per cento, 79.800 euro per percentuali superiori al 4 per cento ma inferiori al 6 per cento, e 96.900 euro per percentuali pari o superiori al 6 per cento. Nel corso dell'anno, gli enti parco nazionali dovranno proseguire le attività di monitoraggio sugli insetti impollinatori, già proposte nelle precedenti direttive e portate avanti tramite la direttiva triennale del 2022. All'interno di tale triennio, gli enti parco saranno chiamati a perseguire obiettivi specifici in tale ambito. Una novità è rappresentata dall'introduzione del monitoraggio sui Ditteri Sirfidi e sui Lepidotteri notturni; per questi ultimi è in fase di definizione la realizzazione di protocolli specifici. La relazione evidenzia che l'utilizzo delle risorse tramite la direttiva mira a razionalizzare la spesa per la conservazione della biodiversità e a valorizzare le aree protette, in linea con le politiche europee per la «crescita verde».
Per quanto riguarda le aree marine protette, la relazione illustrativa ne evidenzia l'importanza strategica per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia europea, che mira a proteggere il 30 per cento delle superfici marine entro il 2030. Le risorse stanziate sono state ripartite in base alla classificazione o meno delle aree come Aree Specialmente Protette di Importanza Pag. 136Mediterranea (ASPIM), con una quota di 47.800 euro per le prime e 18.350 euro per le altre aree. Si ricorda che 11 aree marine protette italiane sono inserite nella lista ASPIM, istituita dalla Convenzione di Barcellona del 1978. Con riferimento ai diversi importi assegnati, la relazione sottolinea il maggior carico di responsabilità delle 11 aree marine rientranti nella suddetta lista, tenute a costanti attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat.
In ordine ai tre parchi minerari, la relazione illustrativa precisa che essi – istituiti mediante decreto ministeriale in conformità a specifiche disposizioni normative – non dispongono di flussi finanziari stabilizzati. Tuttavia, a partire dal 2004, in considerazione della loro esistenza e degli interventi di tutela già realizzati, e al fine di garantirne la continuità, sono state individuate le quote finanziabili compatibilmente con le esigenze degli enti parco e delle aree marine protette.
In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere sull'atto in esame anche al fine di tenere conto di quanto emergerà nel dibattito in Commissione.
Mauro ROTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Proposta di nomina del dottor Lorenzo Viviani a presidente dell'Ente parco nazionale delle Cinque Terre.
Nomina n. 53.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina.
Mauro ROTELLI, presidente, avverte che la Commissione dovrà esprimere il parere di competenza entro il 16 ottobre 2024.
Graziano PIZZIMENTI (LEGA), relatore, fa presente che l'Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, istituito con decreto del Presidente della Repubblica 6 ottobre 1999, è incaricato della gestione dell'area naturale marina protetta «Cinque Terre», ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Ministero dell'ambiente 12 dicembre 1997 di istituzione della suddetta area.
Ricorda che, ai sensi del comma 3 dell'articolo 9, la rappresentanza legale dell'Ente parco è esercitata dal Presidente, che coordina l'attività dell'Ente, esplica le funzioni che gli sono delegate dal Consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti e indifferibili che sottopone alla ratifica del Consiglio direttivo nella seduta successiva.
Il Presidente è quindi nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, d'intesa con i presidenti delle regioni nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco, nell'ambito di una terna proposta dal Ministro. La lettera di trasmissione della proposta di nomina precisa quindi che, nell'ambito della terna proposta dal Ministro dell'ambiente, è stata espressa la formale intesa, da parte del Presidente della Regione Liguria, sulla persona del dottor Lorenzo Viviani, di cui viene allegato il curriculum professionale.
Ritiene che la proposta di nomina del dottor Viviani a Presidente dell'ente sia pienamente condivisibile alla luce del curriculum del candidato. Anticipa, pertanto, la sua valutazione favorevole sulla proposta di nomina in esame.
Valentina GHIO (PD-IDP), senza voler entrare nel merito del curriculum del candidato, invita a una riflessione sul prosieguo dell'iter di nomina, ricordando che – sebbene sia stata formalmente raggiunta un'intesa con il presidente della regione Liguria – sarà eletto un un nuovo presidente alla fine del mese in corso. Considerate le peculiarità e la fragilità del Parco delle Cinque Terre, ribadisce l'importanza di procedere alla nomina del presidente dell'Ente Parco tramite un percorso condiviso, che coinvolga non solo il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, ma anche gli enti locali e territoriali interessati, non per ultima la regione, con un presidente nel pieno delle proprie competenze. Alla luce di tali considerazioni, ribadendo come la priorità consista nell'agire in vista dell'interesse pubblico, auspica Pag. 137che la nomina avvenga una volta concluso il percorso elettorale. Infine, esprime preoccupazione per la riduzione degli stanziamenti destinati agli enti parco, ritenuta dannosa non solo per il Parco delle Cinque Terre, ma per tutti i parchi nazionali.
Mauro ROTELLI, presidente, nel segnalare come tale richiesta sia stata avanzata anche al Senato, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame della proposta di nomina ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.25.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 9 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 15.30.
Sull'ordine dei lavori.
Mauro ROTELLI, presidente, avverte, concorde la Commissione, che si procederà a un'inversione dei punti all'ordine del giorno nel senso di procedere dapprima all'esame in sede consultiva del decreto-legge n. 131 del 2024, recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano e, successivamente, all'esame in sede referente della legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità (C. 1632 Governo, e abb. C. 589 Trancassini e C. 647 Braga).
DL 131/2024: Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
C. 2038 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 ottobre 2024.
Mauro ROTELLI, presidente, ricorda che nella seduta di martedì 8 ottobre è stata svolta la relazione introduttiva.
Dario IAIA (FDI), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).
Il Sottosegretario Claudio DURIGON concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.
Ilaria FONTANA (M5S) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo, richiamando le motivazioni già espresse nella precedente seduta. In particolare, riguardo al tema della qualità dell'aria – considerato di primaria importanza – ribadisce che il decreto-legge n. 121/2023, recante misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell'aria e limitazioni della circolazione stradale, non ha fornito soluzioni adeguate. Rammenta, inoltre, che il gruppo di appartenenza ha presentato numerose proposte emendative riferite all'articolo 14 del provvedimento in esame, che saranno discusse presso le Commissioni competenti, esprimendo l'auspicio che il Governo dimostri apertura al riguardo.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 15.35.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 9 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 15.35.
Pag. 138Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità.
C. 1632 Governo e abb., C. 589 Trancassini e C. 647 Braga.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 ottobre 2024.
Mauro ROTELLI (FDI), presidente, ricorda che nella giornata dell'8 ottobre 2024 si è concluso l'esame delle proposte emendative presentate e che il testo è stato trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva. Avverte che le Commissioni I, II, IV, VI, VII, IX, X, XI, XII e XIII hanno espresso parere favorevole, mentre il Comitato per la Legislazione ha espresso parere favorevole con osservazioni. Fa inoltre presente che la XIV Commissione e la Commissione parlamentare per le questioni regionali non esprimeranno il parere, mentre la Commissione Bilancio esprimerà il prescritto parere direttamente all'Assemblea.
Marco SIMIANI (PD-IDP), pur ricordando che l'iter del provvedimento in esame è stato caratterizzato da un'ampia condivisione tra tutte le forze politiche, come testimoniato, tra l'altro, dall'abbinamento della proposta di legge C. 647 Braga a quelle della maggioranza, fa presente che il proprio gruppo aveva già rilevato durante l'esame delle proposte emendative criticità con riguardo al comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge presentando un emendamento soppressivo di tale previsione, con specifico riguardo al rapporto tra le norme in materia di ricostruzione e la legge che attua l'autonomia differenziata. Sottolinea, inoltre, la rilevanza di questo tema, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, il quale ha manifestato l'intenzione di non delegare alle regioni la materia della protezione civile. Per tali motivi, ritiene prioritario prima di concludere l'esame che il Governo chiarisca la propria posizione, evidenziando la possibilità che le norme sulla ricostruzione possano essere modificate da parte dei presidenti delle regioni con rischi per una materia che è particolarmente delicata e di grande impatto sul territorio e sui cittadini per le difficoltà nella gestione delle calamità naturali. Alla luce di quanto esposto, reputa quindi necessario che si svolga un'audizione del Ministro Musumeci.
Gianangelo BOF (LEGA) ricorda come le materie elencate nella legge sull'autonomia differenziata, oggetto di trasferimento alle competenze delle regioni, corrispondano a quelle elencate a livello costituzionale a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione. Non reputa condivisibili le preoccupazioni espresse con riguardo ai presidenti delle regioni, ricordando la presentazione di proposte emendative volte a identificare nella loro persona la figura del Commissario straordinario. Segnala peraltro come a livello regionale, ricordando l'esperienza della provincia autonoma di Trento, si registrino casi di gestione degli eventi calamitosi e degli interventi di ricostruzione in modo celere ed efficiente.
Ilaria FONTANA (M5S), condividendo le considerazioni dell'onorevole Simiani, ritiene che quanto rappresentato dall'onorevole Bof sia un tentativo di sviare l'attenzione da un problema interno alla maggioranza. Rammenta, infatti, che il gruppo di appartenenza ha sollecitato già a suo tempo e in varie sedi l'audizione dei Ministri Musumeci, Salvini e Pichetto Fratin sul tema dell'autonomia differenziata e sul suo rapporto con le materie di competenza della Commissione. Evidenzia come, in particolare, l'audizione del Ministro Musumeci si renda oggi quanto mai necessaria, affinché chiarisca alla Commissione le sue recenti dichiarazioni a mezzo stampa sul tema della protezione civile. Conclude richiamando l'atteggiamento collaborativo dimostrato dal suo gruppo sul provvedimento in esame, cogliendo l'occasione per ringraziare il relatore per la disponibilità dimostrata.
Mauro ROTELLI (FDI), presidente, avverte che sono state presentate delle propostePag. 139 di correzioni di forma, che sono esclusivamente volte ad assicurare una migliore redazione tecnica del testo, senza incidere sugli aspetti sostanziali dello stesso (vedi allegato 3).
La Commissione approva la proposta di correzioni di forma.
Augusto CURTI (PD-IDP), intervenendo in dichiarazione di voto sul conferimento del mandato al relatore, rileva come le considerazioni degli onorevoli Simiani e Fontana siano fondate e non finalizzate ad impedire la conclusione dell'esame del provvedimento, sul quale c'è stata condivisione in tutte le fasi dell'iter. In particolare, richiama i due principi alla base dello stesso, quali la celerità nel fornire risposte alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi e l'omogeneità degli interventi di ricostruzione. Per tali motivi, alla luce delle dichiarazioni del Ministro, condivide le preoccupazioni espresse, preannunciando che il proprio gruppo si asterrà nella deliberazione di conferimento di conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente sul provvedimento all'Assemblea.
La Commissione delibera di conferire al relatore il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea e di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Mauro ROTELLI, presidente, avverte che la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo. Avverte altresì che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 15.55.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 9 ottobre 2024.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.10.