ALLEGATO 1
Indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie.
PROGRAMMA
Per professioni sanitarie s'intendono tutte le occupazioni nel settore della salute che coinvolgono la cura e la diagnosi della patologia nonché il trattamento e il supporto dei pazienti.
Nell'ordinamento italiano sono tutte quelle professioni i cui operatori, in forza di un titolo abilitante rilasciato o riconosciuto dalla Repubblica italiana, lavorano in campo sanitario.
Le professioni sanitarie rappresentano il motore del Servizio sanitario nazionale.
Lo Stato italiano riconosce attualmente trenta professioni sanitarie per l'esercizio delle quali è obbligatoria l'iscrizione ai rispettivi Ordini professionali.
Gli Ordini e le relative Federazioni nazionali sono enti pubblici non economici e agiscono quali organi sussidiari dello Stato, al fine di tutelare gli interessi pubblici, garantiti dall'ordinamento, connessi all'esercizio professionale.
Dal 2006 le professioni sanitarie sono esclusivamente di livello universitario e sono poste sotto la vigilanza del Ministero della salute. Per esercitare una di esse, occorre aver conseguito una laurea magistrale a ciclo unico della durata di cinque o sei anni (per le professioni di medico, dentista, farmacista, veterinario), una laurea triennale (per le professioni di infermiere, ostetrico, fisioterapista, logopedista, podologo, dietista, educatore professionale, audioprotesista, tecnico sanitario di radiologia medica, tecnico ortopedico, tecnico sanitario di laboratorio biomedico, igienista dentale, audiometrista, assistente sanitario, tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, ortottista, terapista occupazionale, tecnico della riabilitazione psichiatrica, tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnico di neurofisiopatologia, terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva) o una laurea «3+2» (psicologo, chimico, fisico, biologo), dopo aver superato un esame di Stato per l'abilitazione alla relativa professione.
La Corte costituzionale ha affermato in più occasioni (si veda tra le altre la sentenza n. 353 del 2003) che, ai sensi del riparto di competenze di cui all'articolo 117 della Costituzione, la potestà legislativa regionale nella materia concorrente delle professioni sanitarie deve rispettare il principio secondo cui l'individuazione delle figure professionali, con i relativi profili e titoli abilitanti, è riservata, per il suo carattere necessariamente unitario, allo Stato, rientrando nella competenza delle Regioni la disciplina di quegli aspetti che presentano uno specifico collegamento con la realtà regionale.
Quanto alla normativa nazionale, negli anni a noi più vicini va ricordata la legge n. 3 del 2018, recante disposizioni incidenti in diversi ambiti. Il provvedimento, tra l'altro, opera un complessivo riordino delle diverse professioni sanitarie, incide sul reato di esercizio abusivo della professione sanitaria nonché su fattispecie coinvolgenti lo svolgimento di tali professioni e modifica la disciplina vigente relativa al ruolo della dirigenza sanitaria del Ministero della salute.
Le professioni sanitarie, soprattutto a seguito della pandemia, sono al centro del dibattito politico per la carenza di personale ad esse addetto.
Occorre rivedere, alla luce di quelle che sono le esigenze della medicina del terzo millennio, gli stessi compiti delle diverse professioni sanitarie, anche al fine di renderle più attrattive, in quanto la mancanza di attrattività, insieme al problema della retribuzione inferiore rispetto a quella percepita in molti altri Paesi, sembra essere una delle cause che determinano la carenza di professionisti sanitari.Pag. 147
Peraltro, quando si parla di carenza di personale del Servizio sanitario nazionale, si fa spesso riferimento alle sole categorie dei medici e degli infermieri e l'opinione pubblica ne ricava una immagine senz'altro realistica e indiscutibile ma, purtroppo, parziale. La carenza di personale riguarda, invece, tutti i settori delle professioni sanitarie e colpisce tutta l'Italia, ma nelle aree interne del Paese, caratterizzate dalla difficoltà di accesso ai servizi, assume i contorni di una vera e propria «desertificazione sanitaria».
In tale contesto l'indagine conoscitiva che si intende avviare si pone, in particolare, i seguenti obiettivi:
verificare direttamente i numeri degli iscritti agli Ordini professionali, divisi per genere e per età, nonché le specifiche carenze di personale;
acquisire elementi e spunti su come affrontare le carenze e le criticità che verranno riscontrate.
Al fine di svolgere i necessari approfondimenti, nel corso dell'indagine la Commissione intende procedere:
a) allo svolgimento delle seguenti audizioni: rappresentanti degli Ordini delle professioni sanitarie; Direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale del Ministero della salute; Conferenza delle regioni; Agenas; rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e di associazioni rappresentative delle professioni sanitarie; esperti della materia (docenti universitari, operatori sanitari);
b) all'acquisizione di memorie scritte e di documenti;
c) all'effettuazione di missioni presso le realtà territoriali di maggior interesse, per le quali il Presidente della Commissione si riserva di chiedere di volta in volta la relativa autorizzazione al Presidente della Camera.
L'indagine conoscitiva dovrebbe concludersi entro il 31 gennaio 2025.
ALLEGATO 2
Abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo 1861-1946. Testo unificato C. 1168 Governo e abb.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La XII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il testo unificato dei disegni di legge recanti «Abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo 1861-1946» (C. 1168 Governo e abb.), quale risultante dalle proposte emendative approvate,
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PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 3
Istituzione della Giornata della ristorazione. C. 1672 Squeri.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La XII Commissione,
esaminata, per le parti di competenza, la proposta di legge, recante «Istituzione della Giornata della ristorazione» (C. 1672 Squeri), come risultante dalle proposte emendative approvate;
rilevato, in particolare, il fatto che mediante l'istituzione della Giornata della ristorazione si intende valorizzare l'adozione di comportamenti utili a favorire la salubrità alimentare nonché promuovere un sistema più equo, sano e rispettoso del lavoro e dell'ecosistema,
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PARERE FAVOREVOLE.