ATTI DEL GOVERNO
Martedì 17 settembre 2024. — Presidenza del presidente della IV Commissione Antonino MINARDO.
La seduta comincia alle 12.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145, per il finanziamento della prosecuzione nel 2024 delle missioni internazionali, indicate nella deliberazione del Consiglio dei ministri 26 febbraio 2024.
Atto n. 191.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
Le Commissioni iniziano l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.
Antonino MINARDO, presidente, segnala come il termine per l'espressione del parere da parte delle Commissioni assegnatarie e della Commissione Bilancio sia il 30 settembre prossimo.
Fa presente, dunque, come si preveda di proseguire l'esame del provvedimento e votare il relativo parere in una successiva seduta, da svolgersi presumibilmente martedì 24 settembre.
Chiede quindi ai relatori, Formentini per la III Commissione e Polo per la IV Commissione, di illustrare il provvedimento.
Paolo FORMENTINI (LEGA), relatore per la III Commissione, in premessa, segnala che, per quanto riguarda le risorse gestite dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in relazione alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario, agli interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza, alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza e agli interventi operativi di emergenza e di sicurezza, le risorse passano da 358,6 milioni, previsti nella scorsa annualità, a 361,597 milioni nel 2024.
Più nel dettaglio, il provvedimento in esame prevede la seguente ripartizione di risorse: iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario: 251 milioni di euro (di cui 243 milioni per Pag. 14attività di cooperazione e 8 milioni per attività di sminamento); sostegno ai processi di pace: 28,8 milioni; partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza: 21,7 milioni; interventi operativi di emergenza e di sicurezza: 60 milioni di euro.
La Relazione tecnica precisa (Scheda 43/2024) che le risorse attribuite ad attività di cooperazione saranno destinate principalmente ad intervenire in contesti colpiti da crisi protratte e a prevenire e contrastare le cause dell'instabilità politica, economica ed ambientale nella prospettiva di scongiurare l'insorgere di conflitti locali, affrontare le cause profonde della migrazione e ridurre i fenomeni di migrazione forzata. Un significativo impegno, anche in termini di risorse finanziarie, sarà destinato a contrastare la catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza, conseguenza dell'attacco di Hamas ad Israele. Allo stesso tempo, l'urgenza connessa alla crisi internazionale in corso in Ucraina rende necessario disporre di risorse adeguate per rispondere agli accresciuti bisogni umanitari della popolazione civile.
Osserva che le attività di cooperazione verranno distribuite nei Paesi individuati dalla Deliberazione missioni e in quelli limitrofi, tenendo conto dei Paesi prioritari per la cooperazione italiana individuati dal Documento triennale di programmazione e indirizzo 2021-2023. A tale proposito, ricorda che si attende la presentazione del nuovo Documento triennale di programmazione e indirizzo per il 2024-2026.
Sottolinea, altresì, che, coerentemente con le linee guida sul «triplice nesso tra aiuto umanitario, sviluppo e pace» adottate dal Comitato congiunto della cooperazione allo sviluppo, si cercherà, per quanto possibile, di rendere complementari tra loro gli interventi di sviluppo e quelli umanitari, con l'obiettivo di non prevedere soltanto la semplice erogazione di assistenza umanitaria, ma di contribuire allo sviluppo sostenibile e di lungo termine dei Paesi di intervento e di favorirne la pace e la stabilità istituzionale. Peraltro, tale approccio è coerente con gli impegni assunti dal nostro Paese nell'ambito dell'Agenda 2030, riassunto nella formula «non lasciare nessuno indietro».
Evidenzia che gli stanziamenti richiesti per le iniziative di cooperazione sono suddivisi, come di consueto, per aree geografiche e prevalentemente indirizzati ai Paesi dell'Africa (94 milioni), Medio Oriente (76 milioni) ed Europa (61 milioni).
Precisa, tuttavia, che, considerata l'imprevedibilità del quadro internazionale, saranno possibili rimodulazioni sia tra diverse aree geografiche sia rispetto alle somme assegnate allo sminamento umanitario, nel rispetto del limite complessivo dell'importo assegnato alla scheda in esame (251 milioni di euro) e nel quadro dei criteri rientranti nella definizione dell'Aiuto pubblico allo sviluppo condivisi in ambito OCSE-DAC.
Rileva, quindi, che, alla luce delle esigenze di sicurezza e tutela dei beni e del personale incaricato di svolgere i programmi di cooperazione allo sviluppo nei Paesi oggetto del decreto, come già avvenuto nel 2023, una quota non superiore al 4,5 per cento dello stanziamento per interventi (escluse le operazioni di sminamento) sarà assegnata alla copertura delle maggiori spese di funzionamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione. Tale importo sarà destinato principalmente a lavori, forniture e servizi volti ad allineare gli standard di sicurezza dei suoi uffici a quelli dei partner internazionali e alle mutate condizioni di operatività in loco.
Barbara POLO (FDI), relatrice per la IV Commissione, in via preliminare, ricorda come l'articolo 4 della legge n. 145 del 2016 abbia istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di un apposito Fondo destinato al finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali, la cui dotazione è stabilita annualmente dalla legge di bilancio, ovvero da appositi provvedimenti legislativi.
Sottolinea come, ai sensi dell'articolo 2 della medesima legge, le risorse di tale fondo siano ripartite con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, adottati su proposta dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale,Pag. 15 della difesa, dell'interno e dell'economia e delle finanze. Gli schemi di tali atti, corredati di relazione tecnica esplicativa, sono trasmessi alle Commissioni competenti per materia che devono rendere il parere entro 20 giorni dalla relativa assegnazione. Inoltre, il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione. I pareri definitivi delle Commissioni competenti per materia e per i profili finanziari sono espressi entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione. Decorso tale termine, i decreti possono essere comunque adottati.
Ciò premesso, ricorda che le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2024, di cui alla deliberazione del Consiglio dei Ministri dello scorso 26 febbraio, sono stati autorizzati dalle Assemblee della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica con le rispettive risoluzioni dell'8 maggio 2024 e del 14 maggio 2024. Lo scorso 30 agosto il Governo ha, quindi, trasmesso la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la ripartizione delle risorse del Fondo per il finanziamento della prosecuzione nel 2024 delle missioni internazionali indicate nella deliberazione del Consiglio dei ministri 26 febbraio 2024.
Rileva come il provvedimento sia composto da due articoli e da un allegato, che illustra nel dettaglio il riparto tra le varie missioni internazionali. Allo schema di decreto sono inoltre allegate sia la relazione tecnica, sia il prospetto di quantificazione degli effetti finanziari del provvedimento, eseguita separatamente per ciascuna disposizione dell'atto sottoposto al parere parlamentare.
Osserva, nel dettaglio, come l'articolo 1 provveda a ripartire tra le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione indicati nella deliberazione del Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024 le risorse del fondo, per un complesso per euro 1.490.160.236 per l'anno 2024, e per euro 289.350.000 per il 2025.
Evidenzia, altresì, con riferimento alle missioni delle Forze armate, come il fabbisogno complessivo di 1 miliardo 365 milioni 148 mila e 673 euro venga ripartito per 1 miliardo 75 milioni 798 mila e 673 euro sul 2024 e per 289 milioni e 350 mila euro sul 2025. Il fabbisogno per le missioni del Ministero dell'interno, pari a 3 milioni 864 mila e 387 euro viene invece soddisfatto interamente nel 2024, così come quello per le missioni del Ministero della giustizia pari a 83 mila e 897 euro, per le missioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri – AISE pari a 30 milioni di euro; nonché quello per le missioni del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 18 milioni 816 mila e 279 euro.
Sottolinea, invece, come l'articolo 2 regoli l'applicazione dell'articolo 5, comma 3, della legge n. 145 del 2016, che consente, ai fini del calcolo dell'indennità da corrispondere al personale inviato in missione, di prendere a riferimento la diaria di una località diversa da quella di destinazione, facente parte dello stesso continente. Al riguardo, evidenzia come, in considerazione del permanere della situazione di disagio ambientale in cui si svolgono le missioni internazionali e di esigenze di uniformità di trattamento del personale interessato, la disposizione confermi tale necessità anche per il 2024.
Marco PELLEGRINI (M5S), evidenzia come, a suo avviso, la crisi umanitaria e militare nella Striscia di Gaza debba ritenersi conseguenza, non dell'attacco di Hamas ad Israele, bensì della sproporzionata reazione militare israeliana.
Antonino MINARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.15.