CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 19 luglio 2024
347.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Venerdì 19 luglio 2024. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il Ministro della salute Orazio Schillaci.

  La seduta comincia alle 13.05.

DL 73/2024: Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie.
C. 1975 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 luglio 2024.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, comunica che alla scadenza del termine, fissato alle ore 10 di oggi, sono state presentate 63 proposte emendative (vedi allegato).
  Al riguardo, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, sono considerati ammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano strettamente attinenti alla materia del decreto-legge. Rammenta, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo. La necessità di rispettare rigorosamente tali criteri si impone ancor più a seguito delle sentenze della Corte costituzionale n. 22 del 2012, n. 32 del 2014, dell'ordinanza n. 34 del 2013 e della sentenza n. 5 del 2018.
  Alla luce di tali considerazioni, la presidenza ritiene che debbano considerarsi inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative: Furfaro 01.01, in quanto dispone un aumento del finanziamento del fabbisogno del Servizio sanitario nazionale standard, in modo da raggiungere una percentuale definita del PIL; gli identici Zanella 3.5 e Quartini 3.6, Quartini 3.8 e Zanella 3.01, in quanto dispongono che l'applicazione o il rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario, unitamente al possesso di determinati requisiti, siano elemento di valutazione nell'ambito delle procedure di rilascio dell'accreditamento istituzionale da parte delle regioni e delle province autonome; Quartini 3.02, recante varie disposizioni in materia di finanziamento del Servizio sanitario nazionale, anche attraverso incrementi della tassazione sui ricavi di imprese digitali, Pag. 3intermediari finanziari e banche; Marianna Ricciardi 4.5, in quanto interviene sulla normativa relativa al trattamento economico degli specializzandi di area sanitaria non medica; Furfaro 5.01, recante disposizioni volte a rinnovare alcuni contratti concernenti il personale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa); Bonetti 6.2, in quanto volto a disciplinare un Piano straordinario per il recupero delle vaccinazioni obbligatorie e anti-HPV; Di Lauro 6.3, in quanto volto ad ampliare la platea dei professionisti destinati a ricevere il contributo finanziario per l'assistenza psicologica e psicoterapica; Malavasi 6.02 e Gadda 6.03, volti a includere nei ruoli dirigenziali i medici veterinari specialisti ambulatoriali convenzionati a tempo indeterminato presso il Servizio sanitario nazionale.
  Comunica, altresì, che eventuali ricorsi avverso la declaratoria di inammissibilità potranno essere presentati entro le ore 13.40 della giornata odierna.
  Chiede, quindi, se vi sono deputati che intendono intervenire sul complesso degli emendamenti.

  Andrea QUARTINI (M5S), nell'esprimere apprezzamento per la presenza del Ministro Schillaci ai lavori della Commissione, manifesta alcune perplessità rispetto alla pronuncia di inammissibilità effettuata dal presidente. In termini più generali, sottolinea che il Servizio sanitario nazionale si trova in un'evidente condizione di gravissima difficoltà, dovuta sostanzialmente a una costante riduzione nel tempo dei finanziamenti ad esso destinati, stimata in oltre 37 miliardi di euro complessivi fino al 2022, dato che è sicuramente ulteriormente aumentato, anche a seguito del rincaro della componente energetica e delle dinamiche inflattive. In tale contesto, sta aumentando il divario tra il Nord e il Sud del Paese a cui non si è posto rimedio nonostante ciò rappresentasse un obiettivo prioritario del PNRR. Ricorda, in proposito, che le regioni meridionali si trovano nella condizione di dover pagare una cifra superiore a 4 miliardi di euro all'anno per le prestazioni che i loro cittadini sono costretti a richiedere in altre regioni, segnalando che questo dato è destinato ad aggravarsi con l'introduzione dell'autonomia differenziata.
  Rileva che questo stato di cose ha portato a una forte mobilitazione della società civile per ripristinare un livello adeguato di risorse da destinare al sistema sanitario e che tale obiettivo è stato raccolto da alcune forze politiche. Nel rilevare che in passato il Ministro Schillaci si è impegnato per tentare di salvaguardare la sanità pubblica, reputa invece «cinico» il provvedimento in esame, adottato quasi esclusivamente per fini di propaganda elettorale, che risulta privo di misure di impatto diretto che ne avrebbero giustificato l'urgenza. Evidenzia che questo tipo di comportamento dimostra che l'attuale maggioranza non ha imparato nulla da quanto avvenuto durante l'emergenza pandemica, nel corso della quale sono apparsi evidenti i limiti delle scelte politiche condotte fino a quel momento nell'ambito della tutela della salute.
  Sottolinea che, in relazione alle liste d'attesa, sono necessari interventi di ampio respiro per intervenire sulle cause del fenomeno, non limitandosi ad alcune misure correttive di carattere temporaneo. Segnala che il proprio gruppo, nel corso dell'esame al Senato del provvedimento, ha mantenuto un approccio collaborativo, proponendo soluzioni che tenevano conto dell'interesse generale.
  Entrando più nello specifico del decreto in esame, osserva che viene rinviato il superamento del tetto alla spesa per il personale, prevedendo esclusivamente risorse per pagare prestazioni straordinarie del personale sanitario, a scapito di altri interventi nell'ambito delle politiche a tutela della salute.
  Sul piano procedurale, ritiene inaccettabile e antidemocratica una procedura che di fatto mortifica, in maniera alternata, il ruolo di un ramo del Parlamento, comprimendo i tempi di esame e vanificando qualunque possibilità di contribuire a migliorare la qualità dei provvedimenti adottati.

  Marco FURFARO (PD-IDP), intervenendo sulla dichiarazione di inammissibilità avente ad oggetto l'articolo premissivo 01.01 a sua prima firma, evidenzia che Pag. 4quest'ultimo, essendo volto ad introdurre un incremento del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, si configura come strettamente funzionale alla riduzione delle liste d'attesa.
  Preannuncia, pertanto, che sarà proposto un ricorso avverso detta pronuncia di inammissibilità.
  Passando all'esame del merito del provvedimento, non esita a definirlo un «decreto fuffa», osservando che esso non affronta le cause del problema, ma solo i suoi effetti. Al riguardo, evidenzia che si stima che ad oggi circa il 65 per cento dei medici è a rischio burnout.
  Ritiene che in un simile contesto non sia sufficiente sbloccare il tetto di spesa per l'assunzione di personale sanitario, bensì risulta necessario giungere a un complessivo miglioramento delle condizioni di lavoro, garantendo la salvaguardia della dignità degli operatori sanitari. Evidenzia, quindi, una discrepanza tra gli intenti e il contenuto del provvedimento.
  Auspica, infine, rivolgendo un'esortazione al Ministro Schillaci, che le riforme del sistema sanitario nazionale vengano escluse da battaglie ideologiche e seguano, invece, il bisogno di cure dei cittadini, che non devono essere costretti a rivolgersi al settore privato.

  Luciano CIOCCHETTI (FDI), relatore, prime di esprimere il proprio parere sulle proposte emendative presentate, ritiene necessario replicare ai colleghi precedentemente intervenuti. Dichiara che non si tratta, contrariamente a quanto sostenuto dal collega Furfaro, di un «decreto fuffa», bensì di un concreto passo in avanti.
  Sottolinea che l'implementazione, da parte delle strutture private accreditate, di una piena interoperabilità del proprio sistema di prenotazione e di accesso alle prestazioni con il sistema dei CUP non determini affatto un favore verso i privati bensì l'integrazione di questi ultimi in un meccanismo di controllo pubblico. Ritiene, inoltre, che grazie a questa riforma, si compia una profonda riorganizzazione del sistema delle liste d'attesa, affrontandosi così il problema della conoscibilità dell'effettiva entità delle stesse, necessaria per pervenire ad un loro miglior governo. Evidenzia come, attraverso l'interlocuzione con le regioni, al Senato sia stato raggiunto un punto di equilibrio con riferimento alla verifica e al controllo della gestione delle liste di attesa.
  Altro punto di forza del provvedimento in esame è la previsione del superamento del tetto di spesa per l'assunzione del personale sanitario, una misura attesa da tempo, da tutte le forze politiche.
  Per quanto riguarda, poi, le coperture finanziarie, sottolinea che queste non accedono ai fondi attualmente destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, bensì ad altri capitoli di spesa.
  Alla luce di tali considerazioni, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, su tutte le proposte emendative.

  Il Ministro Orazio SCHILLACI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Paolo CIANI (PD-IDP), nel sottoscrivere l'emendamento Zanella 1.1, esprime disappunto per i tempi stretti con cui la Commissione affronta argomenti di tale importanza nonostante lo spirito collaborativo e migliorativo alla base delle proposte emendative presentate.
  Evidenzia la delicatezza del tema delle liste di attesa, che tocca soprattutto le fasce più deboli del Paese, le quali non possono accedere alle cure erogate da soggetti privati. Dichiara, quindi, il voto favorevole del proprio gruppo su tale proposta emendativa.

  La Commissione respinge l'emendamento Zanella 1.1.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo sull'emendamento 1.2 a sua prima firma, ne sottolinea la portata migliorativa. Osserva che, aggiungendo l'inciso «suddivise per regione e per struttura sanitaria» con riferimento alla misurazione delle prestazioni in lista di attesa sul territorio nazionale, si vuole favorire un quadro complessivo che non sia «a macchia di leopardo», Pag. 5in modo tale da comprendere anche dove si colloca la maggiore necessità di intervento.
  Cita l'esempio della regione Toscana, in cui si registra un forte ricorso all'indebitamento per poter accedere alle cure, oltre a numerosi casi di chi invece è costretto a rinunciare alle stesse per mancanza di risorse economiche, nonostante si tratti di una regione tra le migliori d'Italia per quanto concerne la sanità.

  La Commissione respinge l'emendamento Quartini 1.2.

  Marianna RICCIARDI (M5S) segnala che, con l'emendamento Sportiello 1.4, di cui è cofirmataria, si intende evitare che gli interventi intramoenia siano superiori all'attività istituzionale non solo della singola struttura, ma anche del singolo professionista.
  Ravvisa, infatti, il rischio che alcuni professionisti, svolgendo esclusivamente l'una o l'altra attività, possano interferire negativamente nella gestione delle liste d'attesa. Per questa ragione sottolinea l'importanza e l'utilità dell'emendamento in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sportiello 1.4 e Marianna Ricciardi 1.5.

  Andrea QUARTINI (M5S) dichiara di avere la sensazione che, con l'invito al ritiro formulato, da parte del relatore e del rappresentante del Governo, sull'emendamento a sua prima firma 1.6, si tema la trasparenza. L'emendamento, infatti, chiede che siano resi pubblici i dati rilevabili dal monitoraggio effettuato della Piattaforma nazionale delle liste di attesa. Si domanda se siano necessarie inchieste giornalistiche o delle associazioni dei consumatori per venire a conoscenza di dati che dovrebbero, viceversa, essere accessibili, almeno in forma sintetica. Fa presente infine che, con l'emendamento in esame, il Movimento 5 Stelle dà prova della propria volontà di collaborare con l'Esecutivo su questo tema.

  La Commissione respinge l'emendamento Quartini 1.6.

  Isabella DE MONTE (IV-C-RE), richiamando le considerazioni svolte dal collega Quartini, rileva le similitudini tra l'emendamento Faraone 1.7, di cui è cofirmataria, e il precedente emendamento. Sottolinea come la trasparenza stimoli al miglioramento, favorendo una buona amministrazione, capacità di analisi e chiarezza, a vantaggio di un complessivo miglioramento del sistema.

  La Commissione respinge l'emendamento Faraone 1.7.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.1, evidenzia come, a suo avviso, sussista il rischio che, attraverso l'istituzione dell'Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria, si duplichi di fatto il Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (SiVeAS). Stigmatizza, in particolare, il monopolio governativo sull'istituendo Organismo, con il pericolo concreto di creare una struttura compiacente rispetto agli organi di governo. Reputa necessario, invece, lasciare immutato il contesto attuale, in cui SiVeAS può garantire un monitoraggio indipendente ed autonomo.
  A titolo di esempio, fa presente di essersi speso politicamente, in questa prospettiva, per evitare che l'Agenzia sanitaria regionale della Toscana svolgesse le proprie funzioni alle dipendenze, de facto, del Consiglio regionale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Quartini 2.1, Ciani 2.3, Malavasi 2.4 e Stumpo 2.5.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Furfaro 3.1, di cui è cofirmatario, coglie l'occasione per svolgere un unico intervento di sintesi sulle proposte emendative riferite all'articolo 3 del provvedimento in esame.
  Ringrazia quindi il Ministro per l'attenzione dimostrata rispetto ai lavori della Commissione, pur manifestando il proprio dispiacere nel rilevare che non si sia colta l'occasione per sviluppare un confronto di Pag. 6merito sulle proposte emendative presentate, così come era già accaduto in occasione dell'esame della proposta di legge C. 1741, a firma Schlein.
  Evidenzia come oramai, specialmente nella presente legislatura, si sia consolidata la prassi di un monocameralismo alternato che finisce per svilire il Parlamento nel suo complesso, nonché i deputati, tanto di opposizione quanto, ancor più, di maggioranza, non potendo questi ultimi presentare emendamenti.
  Manifesta poi le proprie perplessità rispetto alla declaratoria di inammissibilità di alcune proposte emendative, con particolare riferimento a quella presentata dal suo gruppo, in tema di finanziamento del Servizio sanitario nazionale.
  Per altro verso, evidenzia come il precedente intervento del relatore gli abbia ricordato la canzone «L'anno che verrà» di Lucio Dalla, poiché fatica a credere che con il provvedimento in esame saranno risolti tutti i problemi emersi. Fa presente, in questo senso, come l'emendamento in esame cerchi proprio di realizzare gli obiettivi dichiarati dal relatore.
  Sottolinea, quindi, alcuni aspetti rilevanti, tra cui il ruolo delle regioni – rispetto ai quali si domanda in quale direzione si stia andando, ravvisando contraddittorietà tra il provvedimento in discussione e il tema dell'autonomia differenziata – e gli aspetti economico-finanziari del provvedimento in esame, in cui è completamente assente un significativo stanziamento di risorse. Pur comprendendo le difficoltà del Ministro della salute sul tema delle risorse, rispetto alle quali il Ministero dell'economia e delle finanze dà una lettura legata rigidamente alle esigenze di bilancio, sottolinea tuttavia la necessità, propugnata dal Partito Democratico, di lavorare con una prospettiva più ampia, di medio-lungo periodo, favorendo gli investimenti in ambito sanitario.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, replicando all'onorevole Girelli sulla questione delle inammissibilità dichiarate, ricorda che rispetto ai decreti-legge vigono parametri più stringenti e rigorosi, ai quali ha dato applicazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Furfaro 3.1 e Zanella 3.2, sottoscritti dal deputato Ciani.

  Marianna RICCIARDI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 3.3, che intende unificare le agende di prenotazione, un passo necessario ritenuto per rendere il sistema delle prenotazioni più efficiente. In particolare, prospettando la sanzione della revoca dell'accreditamento, si evita che singole strutture o gruppi di strutture possano attivare singole agende.

  La Commissione respinge l'emendamento Marianna Ricciardi 3.3.

  Isabella DE MONTE (IV-C-RE) sottolinea la ragionevolezza dell'emendamento Faraone 3.4, di cui è cofirmataria, considerato che l'interoperabilità favorisce il dialogo con il sistema dei CUP per garantire un servizio più efficiente.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Faraone 3.4, Sportiello 3.7, Di Lauro 3.9 e Ciani 3.10.

  Paolo CIANI (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Zanella 3.11.

  La Commissione respinge l'emendamento Zanella 3.11.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.12, auspica che con l'esame del presente decreto-legge si provi a individuare dei canoni per una gestione più strutturata delle attività intramoenia dei liberi professionisti. Ritiene opportuno prevedere che le aziende che non hanno provveduto all'informatizzazione e all'aggiornamento periodico delle liste di attesa e all'obbligo di prenotazione di tutte le prestazioni attraverso il centro unico di prenotazione regionale, con gestione informatizzata delle agende dei professionisti in relazione alla gravità della patologia, non possono attivare l'esercizio dell'attività libero-professionale intramuraria.Pag. 7
  Segnala, in particolare, il rischio di precarietà e sfruttamento, fattori che non garantiscono la qualità del servizio reso ai cittadini, come evidenziato anche dal Ministro Schillaci in un suo intervento sui cosiddetti gettonisti e sulle esternalizzazioni.
  Evidenzia, infine, che non si tratta di una questione ideologica. Il Movimento 5 Stelle è infatti disponibile a collaborare per il perseguimento di un obbiettivo – il miglioramento del servizio – che travalica le divergenze politiche sul tema.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Quartini 3.12, Sportiello 3.13, Girelli 3.14 e Faraone 3.15.

  Antonio D'ALESSIO (AZ-PER-RE) illustra l'emendamento Bonetti 3.16, di cui è cofirmatario, il quale prevede che, nelle more di un finanziamento complessivo e strutturale finalizzato alla riduzione delle liste d'attesa, sia istituito un fondo straordinario ad hoc nello stato di previsione del Ministero della salute.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonetti 3.16, Stumpo 3.17, Bonetti 3.18, Malavasi 4.1, Bonetti 4.2 e Ciani 4.3.

  Marianna RICCIARDI (M5S), intervenendo sull'emendamento Di Lauro 4.4, di cui è cofirmataria, ne sottolinea l'obbiettivo di regolamentazione dell'attività intramoenia, al fine di prevenire che i fruitori delle prestazioni erogate in tale regime abbiano un percorso agevolato rispetto a coloro che ricevono prestazioni sanitarie nell'ambito dell'attività istituzionale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Di Lauro 4.4, Faraone 4.6 e Girelli 4.01.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, constata l'assenza della presentatrice dell'emendamento Zanella 5.1; si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Furfaro 5.2, Quartini 5.3, Ciani 5.4, Faraone 5.5, Girelli 5.6, Ciani 5.7, Girelli 5.8, Marianna Ricciardi 5.9 e Malavasi 5.10.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 5.11, evidenzia che per evitare la fuga dal sistema sanitario degli operatori che vi operano è necessario un adeguamento del livello retributivo agli standard europei, che in alcuni casi sono pari a quasi il doppio di quanto previsto in Italia. Nel rilevare che anche questa problematica potrebbe essere ulteriormente aggravata introducendo una differenziazione a livello regionale con l'implementazione delle misure relative all'autonomia, insiste sull'opportunità di affiancare le misure di carattere economico con provvedimenti relativi al benessere organizzativo del personale, lavorando quindi sulle cause dell'attuale situazione di criticità. La chiusura della maggioranza rispetto alla propria proposta emendativa conferma che la sanità non rappresenta per essa una reale priorità.

  La Commissione respinge l'emendamento Quartini 5.11.

  Marianna RICCIARDI (M5S) illustra l'emendamento Sportiello 5.12 di cui è cofirmataria, volto ad assicurare il potenziamento dell'assistenza territoriale, destinando maggiori risorse per l'assunzione del personale che dovrà operare nelle case e negli ospedali di comunità e per l'assistenza domiciliare. Ne raccomanda, quindi, l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Sportiello 5.12 e l'articolo aggiuntivo Quartini 5.02.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo sull'emendamento Di Lauro 6.1, di cui è cofirmatario, sottolinea l'importanza della presa in carico dei pazienti, in particolare in caso di persone con patologie croniche, per garantire l'integrazione dei percorsi di cura, con possibili ricadute anche sulla Pag. 8riduzione delle liste d'attesa attraverso un maggior ricorso a interventi programmati. Ribadisce anche in questo contesto l'importanza di agire sulle cause che determinano situazioni di criticità all'interno del sistema sanitario, non limitandosi ad adottare misure che contrastano solo in maniera temporanea alcuni degli effetti più negativi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Di Lauro 6.1, Faraone 7.1, 7.2 e 7.3 e Malavasi 7.4 nonché gli identici articoli aggiuntivi Girelli 7.02 e Faraone 7.03.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che è stato presentato un ricorso avverso la pronuncia di inammissibilità relativa all'articolo premissivo Furfaro 01.01. Sospende, pertanto, la seduta per pochi minuti, al fine di potersi pronunciare in merito ad esso.

  La seduta, sospesa alle 14.40, è ripresa alle 14.45.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, alla luce di un ulteriore esame della proposta emendativa Furfaro 01.01, nonché a seguito dell'analisi dei motivi di ricorso addotti dal ricorrente, la presidenza ritiene di poter confermare il giudizio di inammissibilità già espresso.
  Precisa che, peraltro, tale proposta emendativa è in parte identica all'articolo premissivo Boccia 01.1, già dichiarato improponibile al Senato.
  Avverte che si è così concluso l'esame di tutte le proposte emendative.
  Comunica quindi che sul provvedimento, oltre al parere espresso dal Comitato per la legislazione, sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni competenti in sede consultiva. La V Commissione (Bilancio) ha comunicato che esprimerà il parere di competenza direttamente all'Assemblea.

  Nessuno chiedendo di intervenire in sede di dichiarazione di voto, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 14.55.