SEDE REFERENTE
Mercoledì 17 luglio 2024. — Presidenza del presidente della X Commissione Alberto Luigi GUSMEROLI.
La seduta comincia alle 13.40.
Sull'ordine dei lavori.
Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, propone, concordi le Commissioni, di procedere a un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di passare dapprima all'esame, in sede referente, della proposta di legge C. 1742 Lupi, recante disposizioni per l'adozione di una strategia nazionale di sviluppo delle tecnologie nucleari di nuova generazione, e poi allo svolgimento della seduta per la deliberazione di una proroga del termine dell'indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione.
Disposizioni per l'adozione di una strategia nazionale di sviluppo delle tecnologie nucleari di nuova generazione.
C. 1742 Lupi.
(Esame e rinvio).
Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento.
Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame in sede referente innanzi alle Commissioni riunite VIII e X della proposta di legge recante «Disposizioni per l'adozione di una strategia nazionale di sviluppo delle tecnologie nucleari di nuova generazione» (C. 1742 Lupi ed altri).
Invita quindi i relatori a svolgere la relazione introduttiva sulla proposta di legge in titolo.
Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VIII Commissione, Gianpiero Zinzi, prima di passare all'illustrazione del contenuto della proposta all'esame, ricorda come nell'ambito dell'attuale percorso di Pag. 11transizione energetica, il tema riguardante il settore nucleare sia tornato centrale, in quanto l'energia nucleare è considerata un'alternativa a basse emissioni di carbonio rispetto ai combustibili fossili. Rammenta, in particolare, che a livello europeo, con il regolamento (UE) 2020/852, cosiddetto «regolamento sulla tassonomia», è stato creato un sistema di classificazione unificato a livello dell'UE per le attività economiche ecosostenibili, regolamento successivamente integrato da due regolamenti delegati della Commissione europea e secondo cui ora, ai sensi di tali modifiche, le attività economiche connesse all'energia nucleare rientrerebbero tra le attività economiche che forniscono un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici in assenza di alternative a basse emissioni di carbonio tecnologicamente ed economicamente praticabili su una scala sufficientemente ampia da coprire la domanda di energia in modo continuo e affidabile.
Per quanto concerne l'Italia, ricorda inoltre che, il 9 maggio 2023, la Camera dei deputati ha approvato una mozione sulle iniziative in materia energetica, nel quadro del raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, con particolare riferimento all'energia nucleare. Con tale atto si è impegnato il Governo, tra l'altro, a valutare l'opportunità di inserire, nel mix energetico nazionale, quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia, il nucleare.
Tenuto conto degli indirizzi espressi in sede parlamentare, il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ha poi previsto l'istituzione della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile (PNNS), la cui finalità, tra le altre, è quella di sviluppare delle linee guida e una roadmap, con orizzonte 2030 e 2050, per seguire e coordinare gli sviluppi delle nuove tecnologie nucleari nel medio e lungo termine, valutando nel medio termine le possibili ricadute in ambito italiano, in particolare nel settore degli SMR (small modular reactors) e dei reattori di IV generazione, e le possibilità di impiego di tali tecnologie, ove provate di livello di sicurezza ed economicità adeguati, e della fusione nel lungo termine, a supporto dello sviluppo della generazione di energia dalle rinnovabili, secondo gli obiettivi indicati nell'aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) per giungere alla decarbonizzazione totale al 2050.
Ricorda, altresì, che il ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione è anche oggetto dell'indagine conoscitiva che stanno svolgendo le Commissioni riunite VIII e X.
Venendo al contenuto della proposta di legge in esame, fa presente che essa si compone di due articoli. Con l'articolo 1 si disciplina l'adozione di linee di azione nazionali finalizzate allo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia per scopi civili, in collaborazione con le analoghe iniziative sviluppatesi in ambito europeo e internazionale. L'articolo 2 prescrive che, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della normativa in esame, il Consiglio dei ministri debba adottare una strategia volta a sviluppare gli obiettivi definiti dal PNIEC. Tale atto deve essere adottato in conformità agli obiettivi dell'Unione europea e nazionali in materia di energia e clima, con la finalità di accelerare il processo di decarbonizzazione delle attività produttive nazionali.
Osserva, quindi, che la strategia, ai sensi dell'articolo 2, prevede l'inserimento della tecnologia nucleare di nuova generazione come fonte alternativa e pulita per la produzione di energia. Riferisce che gli obiettivi della strategia sono i seguenti: a) la promozione della ricerca sulle tecnologie nucleari di nuova generazione; b) la promozione della ricerca sulla fusione nucleare; c) favorire la partecipazione italiana a programmi europei e internazionali di innovazione nella produzione di energia da fonte nucleare, attraverso un incremento degli investimenti di ricerca e sviluppo nel settore; d) la realizzazione, nel territorio nazionale, di impianti di produzione di energia nucleare di nuova generazione.
Segnala, in particolare, che ai fini del raggiungimento dell'ultimo obiettivo elencato, sempre ai sensi dell'articolo 2, la Pag. 12strategia deve presentare una valutazione propedeutica di impatto. La valutazione deve, in particolare, riferirsi agli effetti sullo sviluppo tecnologico e sulla sicurezza dei territori, anche ai fini di un eventuale intervento di riassetto normativo della disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, disciplinato dal decreto legislativo n. 31 del 2010, in conformità alla normativa europea.
Enrico CAPPELLETTI (M5S) esprime perplessità circa la calendarizzazione del provvedimento in titolo che, seppure rientrante tra il diritto di azione delle forze di maggioranza, ritiene non sia armonica con quanto le Commissioni riunite stanno facendo in sede di indagine conoscitiva che, evidenzia, tra qualche momento, in altra sede, i commissari saranno chiamati a prorogare fino alla fine dell'anno. Ricorda innanzitutto che ci sono ancora molte decine di soggetti da audire nell'indagine conoscitiva e ritiene che il contemporaneo esame della proposta di legge in titolo potrebbe disorientarle in quanto non saprebbero se riferire sui contenuti della predetta proposta di legge ovvero sulle materie oggetto del programma dell'indagine conoscitiva.
Osserva, quindi, di avere riserve sia di tipo formale che sostanziale da opporre al presente esame in referente. In primo luogo perché l'esame in referente della proposta di legge sarebbe come dire, in pratica, che i risultati dell'indagine conoscitiva, peraltro in una problematica di tale complessità, sono inutili. Osserva anche che su tale materia, che ripete è molto complessa, secondo recenti dati demoscopici, in particolare quelli diffusi da IPSOS, circa i tre quarti degli italiani risulterebbero contrari.
Quanto alle questioni sostanziali, ricorda innanzitutto che la proposta di legge sembra parlare di «nucleare pulito» cosa che gli sembra assai improbabile come, peraltro, sembrerebbe emergere proprio dalle risultanze dei lavori dell'indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione. Osserva altresì che la proposta di legge punta al cosiddetto nucleare di IV generazione senza tuttavia tenere conto del dato di realtà e cioè che questo nucleare di nuova generazione è, al momento, ancora in fase di sperimentazione, e non esistono per il momento esemplari in commercio e forse non ne esisteranno mai nemmeno in prospettiva. Ritiene che quanto da lui osservato autorizzi a dire che quando si fanno affermazioni che non sono vere si tratta di una truffa semantica. Annunciando di riservarsi di intervenire più approfonditamente a conclusione dell'indagine conoscitiva, intende già da ora, comunque, fare presenti talune forti perplessità in materia. In primo luogo rileva che i tempi di realizzazione sono troppo lunghi e comunque incompatibili con gli obiettivi che attualmente si è data l'Italia. In secondo luogo sottolinea che tale tipo di energia è troppo costosa rispetto a quella prodotta con altre fonti, cosa che tra le altre indebolisce la competitività del Paese e delle sue imprese. In terzo luogo crede che sia evidente che l'energia nucleare non è idonea a risolvere il problema dell'indipendenza energetica dell'Italia, giacché il materiale fossile non è prodotto dal nostro Paese e, almeno attualmente, è praticamente un monopolio russo. La quarta perplessità riguarda l'asserita pulizia del nucleare, anche di nuova generazione: al riguardo ricorda che il problema dello smaltimento delle scorie è tutt'altro che secondaria e che sono quarant'anni che il nostro Paese non riesce a risolverlo. Infine l'ultima perplessità che intende citare riguarda il gradimento degli italiani su tale fonte di energia: ricordando quanto già riferito sulle rilevazioni demoscopiche di IPSOS, secondo le quali il 75 degli italiani è contrario nucleare, fa anche presente che persino il Consiglio comunale di una città che ha un'amministrazione di centrodestra, quale Latina, ha sentito la necessità di approvare una mozione contraria in materia.
Quindi, per i motivi sopra esposti, chiede che i lavori relativi alla proposta di legge in titolo siano calendarizzati solo successivamente alla conclusione dell'indagine conoscitiva sul nucleare che le Commissioni riunite VIII e X stanno svolgendo.
Christian Diego DI SANZO (PD-IDP), condivide la richiesta del collega Cappelletti circa la calendarizzazione del seguito dell'esame della proposta di legge solo successivamente alla conclusione dell'indagine conoscitiva sul nucleare ritenendo che quanto potrebbe emergere da quest'ultima non potrebbe che essere utile ai lavori in sede referente, anche perché, in caso contrario, vorrebbe dire che l'indagine conoscitiva sarebbe stata del tutto inutile. Evidenzia inoltre che un percorso parallelo tra proposta di legge e indagine conoscitiva potrebbe confondere i soggetti che saranno chiamati in audizione, che non saprebbero con chiarezza se debbano rispondere per le finalità della proposta di legge o per gli obiettivi che il programma dell'indagine conoscitiva intende perseguire.
Ritiene inoltre di poter criticare con serenità anche il merito della proposta di legge. Osserva infatti che quest'ultima si pone, di fatto, l'unico obiettivo di chiedere al Governo di elaborare una strategia sul nucleare, come se il Governo avesse bisogno di una proposta di legge per saperlo, cosa che nella realtà non è visto che l'Esecutivo non solo può elaborare da solo la sua strategia ma già lo sta facendo. Ritiene quindi che la proposta all'esame sia una inutile complicazione e si dice convinto che le Commissioni potrebbero impiegare il loro tempo in attività ben più utili che discutere una proposta di legge che non dice niente e che anche quando affronta punti che potrebbe essere importanti non definisce nulla di concreto.
Crede quindi che sia stato un errore incardinare il provvedimento, che sia necessario calendarizzare il seguito del suo esame solo al termine dell'indagine conoscitiva e che tutto ciò non sia che il tentativo di riportare al centro del dibattito il nucleare solo per farne un argomento di bandiera, appropriandosene indebitamente, peraltro anche considerato che le stesse diverse forze di maggioranza cercano di accreditarsene la primogenitura in concorrenza tra di loro.
Angelo BONELLI (AVS), nell'associarsi alle considerazioni dei colleghi intervenuti precedentemente, stigmatizza la scelta di avviare l'esame della proposta di legge sull'adozione di una strategia nazionale di sviluppo delle tecnologie nucleari di terza generazione quando ancora è in corso di svolgimento l'indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione. Auspica, quindi, quantomeno il rinvio dell'esame della proposta di legge al termine dell'indagine conoscitiva. Entrando nel merito, contesta l'opportunità da parte del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica di inserire all'interno del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) uno «scenario con nucleare», reputando la scelta una scorrettezza nei confronti del Parlamento. A proposito degli Small Modular Reactors (SMRs), più volte menzionati dal Ministro Pichetto Fratin come strategici nel processo di transizione energetica, sottolinea come tali reattori a fissione siano in realtà un'opzione non percorribile per varie ragioni, sia di natura tecnica che per il costo risultante dell'energia per megawatt-ora, citando in tal senso i casi di Gran Bretagna e Francia, e prospettando un aumento del prezzo dell'energia fino a quattro volte quello attuale. Sempre per considerazioni di natura finanziaria, reputa poi non praticabile l'evenienza prospettata dal Ministro di un contributo alla realizzazione dei reattori modulari da parte delle imprese, fruitrici finali dell'energia prodotta, auspicando un chiarimento in tal senso in sede parlamentare. Si interroga poi sulla reale capacità dell'Esecutivo di reperire le risorse necessarie per finanziare lo sforzo nucleare da fissione, facendo notare che in altri Paesi, come Francia e Stati Uniti, vi è un corposo intervento a sostegno da parte dello Stato. Conclude constatando che, allo stato attuale, non esiste un'energia nucleare pulita e contesta altresì l'assenza di una chiara strategia energetica da parte del Governo, che non si è dimostrato finora in grado di fornire energia a basso costo alle imprese e ai cittadini né di risolvere il problema degli extra-profitti delle imprese energetiche.
Patty L'ABBATE (M5S) intende incentrare la propria riflessione non tanto sul rapporto tra energia nucleare e tutela ambientale,Pag. 14 presupponendo una possibile diversa sensibilità in merito da parte di alcuni colleghi, quanto piuttosto sull'antieconomicità della scelta nucleare. Cita, a proposito, uno studio secondo il quale in Francia e negli Stati Uniti le imprese impegnate nella realizzazione dei reattori nucleari di terza generazione EPR (acronimo dall'inglese European Pressurized Reactor) siano andate incontro al dissesto finanziario, oltre ad essere emerse gravi criticità di natura tecnica, rilevando altresì come i costi effettivi di realizzazione delle centrali si siano sempre rivelati di gran lunga superiori alle stime iniziali, prospettando un costo finale dell'energia in megawatt-ora superiore a quello attuale. In merito poi agli Small Modular Reactors (SMRs), in considerazione dell'inferiore potenza massima rispetto ai reattori EPR, sottolinea come vi sarebbe l'esigenza di realizzarne in grande quantità, a fronte però di una tecnologia non ancora sufficientemente matura. Tra le altre criticità rilevate, una maggiore produzione di scorie e un costo dell'energia che, diversamente da quella prodotta dagli impianti di energia rinnovabile, non va incontro ad un ammortamento dei costi nel corso del tempo. Per le ragioni testé espresse, invita a dare ascolto ai soggetti competenti auditi nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica, al fine di evitare scelte di politica energetica che potrebbero risultare controproducenti nel medio-lungo periodo.
Marco SIMIANI (PD-IDP), condividendo le ragioni già espresse dai colleghi, invita a riflettere sull'inopportunità di sovrapporre il prosieguo dell'indagine conoscitiva con l'avvio dell'esame della proposta di legge sullo sviluppo di tecnologie nucleari di terza generazione. Rilevando come quello dell'energia nucleare sia un tema complesso sul quale persistono posizioni diverse, invita a proseguire l'approfondimento in sede di indagine conoscitiva, soprattutto alla luce del fatto che, a suo avviso, la proposta di legge in esame C. 1742 Lupi non apporta alcun elemento utile al dibattito, in quanto già è prevista una strategia energetica all'interno del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Biasimando il modus operandi del Governo in riferimento al ricorso sistematico alla decretazione d'urgenza, auspica che in questo caso la tematica sia approfondita e dibattuta adeguatamente in sede parlamentare, senza che venga in alcun modo ricondotta e limitata nella sua trattazione al perimetro di un progetto di legge precostituito.
Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) ritiene in primo luogo che in una tematica così complessa bisogna anzitutto ricordare l'eredità precedente lasciata dalla passata stagione nucleare e la messa in sicurezza delle scorie, che ancora non è avvenuta. Osservato che si è tutti d'accordo sul fatto che il tema è complesso ritiene che il vero punto in questione è come la maggioranza intenda affrontare la discussione. Ricorda che al dibattito attuale si è arrivati dopo la discussione di specifiche mozioni in Assemblea e fa presente che la posizione del Partito Democratico resta quella già espressa con la mozione Di Sanzo. Rileva poi che, successivamente, la maggioranza e il Governo hanno fatto delle forzature in ambito normativo. Ricorda, ad esempio, quanto accaduto circa l'autocandidatura dei comuni per accogliere il deposito nazionale delle scorie, ovvero per la definitiva redazione del PNIEC ove è stato inserito il nucleare all'ultimo momento nonostante il Governo avesse avuto ben oltre un anno di tempo per farlo, anche confrontandosi con altri.
Ritiene quindi che l'incardinamento della proposta di legge in titolo rappresenti una fuga in avanti rispetto a quanto stanno facendo le Commissioni riunite che hanno in corso un'indagine conoscitiva sulla quale, peraltro, sono chiamate a deliberare una proroga tra pochi minuti. Crede che si tratti di una fuga in avanti perché le due cose insieme non si possono tenere: o si attendono le conclusioni dell'indagine che, ripete, è in corso di svolgimento; oppure si affronta la problematica del nucleare nell'ambito dell'esame della proposta di legge. Chiede quindi che la maggioranza esponga con chiarezza come intende procedere, invitandola comunque a rispettare la ragionevolezza e il lavoro delle Commissioni e di Pag. 15tutti i loro appartenenti, cosa che potrebbe realizzarsi solo rinviando l'esame della proposta di legge in titolo a dopo la conclusione dell'indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione.
Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.15.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 17 luglio 2024. — Presidenza del presidente della X Commissione Alberto Luigi GUSMEROLI.
La seduta comincia alle 14.15.
Indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione.
(Deliberazione di una proroga del termine).
Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, ricorda che le Commissioni riunite VIII e X in data 5 marzo 2024 hanno deliberato lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione e che il termine per la sua conclusione era stato originariamente fissato al 15 giugno 2024. Avverte quindi che nel dare seguito a quanto stabilito dall'Ufficio di presidenza delle Commissioni riunite, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione dello scorso 2 luglio, le Presidenze delle Commissioni VIII e X hanno acquisito, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, l'intesa con la Presidenza della Camera ai fini di una proroga del medesimo termine fino al 31 dicembre 2024.
Pone, quindi, in votazione la proposta di proroga del termine dell'indagine conoscitiva testé richiamata.
Le Commissioni deliberano la proroga del termine dell'indagine conoscitiva fino al 31 dicembre 2024.
La seduta termina alle 14.20.