CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 luglio 2024
335.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 130

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 3 luglio 2024. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE. Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 13.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Proposta di nomina del professor Carlo Ossola a presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa.
Nomina n. 50.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione).

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  La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviata nella seduta del 26 giugno scorso.

  Federico MOLLICONE, presidente e relatore, ricorda che il termine per l'espressione del parere sulla proposta di nomina scadrà l'8 luglio prossimo e che nella seduta del 26 giugno scorso ha svolto la relazione illustrativa. In qualità di relatore formula una proposta di parere favorevole sulla proposta di nomina in esame.
  Ricorda, quindi, che la votazione avviene per appello nominale con registrazione del nome dei partecipanti al voto. Avverte che la votazione avrà luogo a scrutinio segreto mediante il sistema delle palline bianche e nere e che, ai fini della validità della votazione, è necessario che sia presente la maggioranza dei componenti la Commissione.
  Al riguardo chiarisce che sarà posta in votazione la proposta di esprimere parere favorevole sulle nomine: chi è favorevole alla nomina deve deporre la pallina bianca nell'urna bianca e la pallina nera nell'urna nera. Chi è contrario alla nomina deve fare il contrario, cioè deporre la pallina nera nell'urna bianca e la pallina bianca nell'urna nera. Chi vuole astenersi dovrà dichiararlo nel momento in cui sarà chiamato.
  Da quindi conto delle sostituzioni pervenute e dei deputati in missione.

  La Commissione procede alla votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Federico MOLLICONE, presidente, comunica il risultato della votazione:

  Presenti... 23
  Votanti... 23
  Astenuti... 0
  Maggioranza... 12

    Hanno votato ... 23
    Hanno votato no... 0

  (La Commissione approva).

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Amato, Amorese, Berruto, Cangiano, Caso, De Palma in sostituzione di Dalla Chiesa, Di Maggio, Grippo, Latini, Loizzo, Manzi, Matteoni, Messina, Miele, Mollicone, Mulè, Orfini, Orrico, Perissa, Roscani, Sasso, Speranza e Tassinari.

Schema di decreto ministeriale recante adozione del Piano nazionale d'azione per la promozione della lettura, per gli anni 2024-2026.
Atto n. 167.
(Seguito esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 26 giugno scorso.

  Federico MOLLICONE, presidente e relatore, ricorda che il termine per l'espressione del parere scadrà venerdì 19 luglio prossimo.
  In qualità di relatore, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione sul provvedimento in esame, che è in distribuzione (vedi allegato).

  Irene MANZI (PD-IDP) preannuncia l'astensione dal voto, a nome del suo gruppo, sulla proposta di parere favorevole del relatore.
  Osserva, in particolare, come la proposta del Piano nazionale per la promozione della lettura in esame ricalchi, in sostanza, quello dell'anno precedente e che dunque il Ministero non sembra aver individuato politiche realmente innovative.
  Segnala, altresì, come sia prevista anche una riduzione delle risorse finanziarie pari al 5 per cento rispetto all'anno precedente.
  Sottolinea quindi l'importanza di prevedere azioni concrete volte alla valorizzazione della lettura quali ad esempio la misura introdotta dall'allora Ministro della Pag. 132cultura Franceschini per l'acquisto di libri da parte delle biblioteche.
  Ricorda, al riguardo, gli emendamenti presentati dal gruppo del Partito democratico durante l'esame della scorsa legge di bilancio.
  Approfittando della presenza del sottosegretario Frassinetti auspica, infine, che il Governo possa prestare maggiore attenzione al tema della promozione della lettura anche valorizzando il ruolo delle biblioteche scolastiche, soprattutto nei contesti dove non ci sono altre biblioteche, ciò anche al fine di contrastare la povertà educativa.

  Anna Laura ORRICO (M5S) nel preannunciare l'astensione dal voto, a nome del suo gruppo, sulla proposta di parere favorevole elaborata dal relatore, stigmatizza innanzitutto la prevista riduzione delle risorse finanziarie destinate al Piano nazionale per la promozione della lettura.
  Nel ricordare come durante la pandemia sia emersa l'importanza della lettura e che lo stesso PNRR ha previsto specifici investimenti, ritiene che la politica culturale posta in essere dal Governo sia del tutto non adeguata ai bisogni delle persone.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2024.
Atto n. 168.
(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Federico MOLLICONE, presidente e relatore, riferisce che la VII Commissione Cultura è chiamata ad esprimere un parere al Governo, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del Regolamento, sullo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2024. L'Atto del Governo è stato trasmesso alle Camere in data 19 giugno 2024 ai fini dell'acquisizione del parere delle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204. Il termine previsto per l'espressione del parere è fissato al 25 luglio 2024.
  Con riferimento ai precedenti provvedimenti di riparto, ricorda che lo scorso anno le Commissioni parlamentari vennero chiamate ad esprimersi sulla proposta di riparto del medesimo stanziamento allocato sul cap. 7236 dello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca (Atto del Governo n. 46).
  Rammenta che in tale occasione la Commissione VII del Senato espresse parere favorevole mentre la Commissione VII della Camera espresse parere favorevole con un'osservazione.
  Nel rinviare per ogni approfondimento alla documentazione predisposta dagli Uffici sul documento in esame, osserva preliminarmente che l'articolo 7 del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, recante «Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, in applicazione dell'articolo 11, comma 1, lettera d), della legge 15 marzo 1997, n. 59», al comma 1, dispone che, a partire dal 1° gennaio 1999, gli stanziamenti da destinare, ai sensi della normativa vigente o di successivi provvedimenti legislativi, agli enti e alle istituzioni di ricerca (EPR), finanziati dal Ministero dell'università e della ricerca, sono determinati con un'unica autorizzazione di spesa ed affluiscono ad apposito «Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziati dal Ministero» (FOE).
  Tale fondo, ai sensi del successivo comma 2 dell'articolo 7 citato è ripartito annualmente tra gli enti e le istituzioni finanziati dal MUR con decreti del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, comprensivi di indicazioni per i due anni successivi, emanati previo parere delle commissioni parlamentari competenti per materia.Pag. 133
  Lo schema di decreto ministeriale in esame è composto di 2 articoli e di 15 tabelle – che ne fanno parte integrante – le quali riepilogano le previsioni di assegnazione ordinaria e di altre assegnazioni agli enti beneficiari (tabella 1), nonché il dettaglio e le specifiche delle altre assegnazioni per finalità (tabella 2 – progettualità di carattere straordinario, tabella 3 – attività di ricerca a valenza internazionale e tabella 4 – progettualità di carattere continuativo) e per singolo ente (tabelle 5-15).
  Lo schema è, inoltre, corredato di una relazione illustrativa che evidenzia che lo stesso si relaziona, fra l'altro, con il Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021-2027.
  Ricorda, in proposito, che il Programma nazionale per la ricerca 2021-2027, frutto di un ampio confronto avviato dal Ministero dell'Università e della Ricerca con la comunità scientifica, con le amministrazioni dello Stato e delle realtà regionali, e allargato, per la prima volta, tramite una consultazione pubblica, ai portatori di competenze e di interesse pubblici e privati e alla società civile, nonché allineato temporalmente alla programmazione pluriennale dell'Unione europea 2021-2027, sia per i fondi strutturali e d'investimento europei, sia per Horizon Europe (il programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione), è stato approvato con delibera CIPE n. 74 del 15 dicembre 2020.
  Esso è articolato in priorità di sistema, grandi ambiti di ricerca e innovazione e relative aree d'intervento, piani nazionali e missioni.
  Le priorità di sistema sono: sostenere la crescita diffusa e inclusiva del sistema della ricerca; consolidare la ricerca fondamentale; rafforzare la ricerca interdisciplinare; garantire la centralità della persona nell'innovazione; valorizzare la circolazione di conoscenza e competenze tra ricerca e sistema produttivo; accompagnare lo sviluppo di una nuova generazione di ricercatori e professionisti del trasferimento di conoscenza; promuovere la dimensione internazionale dell'alta formazione e della ricerca; assicurare il coordinamento della ricerca nazionale, europea, internazionale; verso i nuovi orizzonti della ricerca.
  Evidenzia, quindi, che i grandi ambiti di ricerca e innovazione e le relative aree d'intervento rispecchiano le sei aggregazioni (clusters) di Horizon Europe e considerano gli ambiti della Strategia di specializzazione intelligente. Essi sono: salute; cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell'inclusione; sicurezza per i sistemi sociali; digitale, industria, aerospazio; clima, energia, mobilità sostenibile; prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente.
  In analogia con il programma Horizon Europe, i grandi ambiti di ricerca e innovazione sono articolati ad un livello di granularità più fine (28 aree di intervento).
  I piani nazionali sono 2: il Piano nazionale per le infrastrutture di ricerca, dedicato al potenziamento e al consolidamento del complesso delle infrastrutture di ricerca di livello nazionale ed europeo, e il Piano nazionale per la scienza aperta, dedicato ad approfondire le tematiche di diffusione di processi compatibili con il più ampio accesso possibile ai dati e ai risultati della ricerca (open science) e dell'innovazione (open innovation). Le missioni sono il frutto di un approccio volto a orientare gli interventi pubblici, al fine di raggiungere obiettivi ambiziosi e concreti in un periodo di tempo definito. Le relative misure devono abbracciare tutte le fasi del processo, dalla ricerca fino alla dimostrazione, attraverso vari settori e ambiti scientifici.
  Con riferimento alle risorse disponibili per il 2024, rileva che l'articolo 1 dello schema di decreto ministeriale in esame reca la ripartizione del Fondo ordinario per il 2024, per un importo complessivo indicato pari a euro 1.475.883.600 (nel riparto 2023, l'importo complessivo era di euro 1.435.883.600, con un incremento quindi – rispetto allo scorso anno – di 40 milioni di euro).
  Come evidenziato dall'articolo 1, comma 1, le risorse sono allocate sul cap. 7236/pg.1 dello stato di previsione del MUR, secondo quanto riportato nella allegata tabella 1.
  Nell'ambito dell'importo complessivo indicato, le assegnazioni complessive agli 11 Pag. 134enti di ricerca vigilati dal MUR ovvero la cosiddetta «quota di disponibilità» al netto degli importi destinati a società Sincrotrone di Trieste, INDIRE e INVALSI ammontano, come indicato dal comma 2, a euro 1.436.040.922 (nel 2023, erano euro 1.398.464.952, con un incremento, quindi, di euro 37.575.970).
  Nel dettaglio, i contributi agli attuali 11 enti di ricerca vigilati dal MUR, sono determinati come somma di 4 addendi, ossia assegnazioni ordinarie (presenti in relazione a tutti gli enti) e altre 3 tipologie di assegnazioni: progettualità di carattere straordinario (tabella 2), attività di ricerca a valenza internazionale (tabella 3) e progettualità di carattere continuativo (tabella 4), non sempre tutte presenti in relazione agli enti finanziati.
  In base alla allegata tabella 1, il totale delle assegnazioni ordinarie ammonta a euro 1.243,8 milioni. Esso costituisce l'86,6 per cento dell'importo complessivamente destinato agli 11 enti.
  Gli altri contributi, per un totale complessivo di euro 192,2 milioni (pari al 13,4 per cento dell'importo complessivamente destinato agli 11 enti), sono costituiti:

    dalle somme per il finanziamento di progettualità di carattere straordinario, per un totale complessivo di euro 7,6 milioni. Il dettaglio e le specifiche dei singoli progetti finanziati sono riportati nella tabella 2 dello schema;

    dalle somme per attività di ricerca a valenza internazionale, per un importo complessivo di euro 125,2 milioni. Il dettaglio e le specifiche dei singoli progetti finanziati sono riportati nella tabella 3 dello schema.

  Al riguardo, il comma 5 dell'articolo 1 dispone che le assegnazioni previste per le attività di ricerca a valenza internazionale (tabella n. 3) possono essere erogate anche in anticipo rispetto all'emanazione del decreto in esame, previa motivata richiesta da parte degli enti.
  A sua volta, il comma 3 dello stesso articolo 1 fa presente che in tali somme sono inclusi i contributi per la partecipazione degli enti di ricerca a consorzi per un'infrastruttura europea di ricerca (European Research Infrastructure Consortium ERIC) (di cui al regolamento (CE) n. 723/2009) – ovvero ai progetti realizzati dalla stessa infrastruttura.
  In particolare, osserva che la disposizione precisa che tali contributi – che, oltre che come contributi finanziari a valere sul FOE, possono assumere la forma di contributi in natura (in-kind) – costituiscono a tutti gli effetti quota di entrata dei bilanci degli stessi ERIC.
  Al riguardo, la premessa dello schema evidenzia che la partecipazione del Governo italiano agli ERIC avviene attraverso gli enti e le istituzioni di ricerca afferenti al MUR, i quali assumono la qualifica di representing entity e che i finanziamenti, nella forma di contributi in-kind o contributi finanziari da parte di tali representing entity, sono assicurati agli enti e istituzioni di ricerca che vi partecipano anche attraverso i relativi contributi annuali a valere sul FOE, oltre ad eventuali altre fonti di copertura.

   dalle somme per progettualità di carattere continuativo, per un totale di euro 59,4 milioni. Il dettaglio e le specifiche dei singoli progetti finanziati sono riportati nella tabella 4 dello schema.

  Rileva che le lettere da a) a k) del comma 2 dell'articolo 1 dello schema di decreto indicano gli importi complessivi da assegnare a ciascun ente, suddivisi per assegnazioni ordinarie, progettualità di carattere straordinario, attività di ricerca a valenza internazionale, progettualità di carattere continuativo, e totale.
  In particolare:

   al CNR (tabella 5) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 735,5 milioni (nel riparto 2023, erano stati assegnati 709,2 milioni), di cui euro 671,9 milioni quale assegnazione ordinaria (euro 646,6 milioni nel 2023). Per completezza, si ricorda che tali somme si aggiungono al contributo straordinario – pari a euro 30,1 milioni (allocato sul cap. 7236/pg. 7) – Pag. 135concesso al CNR per ciascuno degli anni dal 2019 al 2028 dall'articolo 1, comma 404, della legge 145/2018 (legge di bilancio per il 2019);

   all'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) (tabella 6) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 350,3 milioni (euro 345,9 milioni nel 2023), di cui euro 292,9 milioni quale assegnazione ordinaria (euro 292,9 milioni nel 2023);

   all'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) (tabella 7) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 150,4 milioni (euro 149,1 milioni nel 2023), di cui euro 116,7 milioni quale assegnazione ordinaria (euro 111 milioni nel riparto 2023);

   all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) (tabella 8) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 83,7 milioni (euro 81,5 milioni nel 2023), di cui euro 77,8 milioni quale assegnazione ordinaria (euro 75,5 milioni nel 2023);

   all'Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM) (tabella 9) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 30 milioni (euro 30,2 milioni nel 2023), di cui euro 24,4 milioni quale assegnazione ordinaria (euro 23,6 milioni nel 2023);

   all'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS) (tabella 10) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 24,9 milioni (euro 23,7 milioni nel 2023), di cui euro 18,6 milioni quale assegnazione ordinaria (euro 17,9 milioni nel 2023);

   alla Stazione zoologica «Anton Dohrn» (tabella 11) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 17,3 milioni (euro 16,7 milioni nel 2023), di cui euro 16,2 quale assegnazione ordinaria (euro 15,8 milioni nel 2023);

   all'Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste – Area Science Park (tabella 12) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 34,4 milioni (euro 32,7 milioni nel 2023), di cui euro 13,1 quale assegnazione ordinaria (euro 12,8 milioni nel 2023);

   all'Istituto nazionale di alta matematica «Francesco Severi» (INDAM) (tabella 13) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 3,6 milioni (come nel 2023), di cui euro 2,7 milioni quale assegnazione ordinaria (come nel 2023);

   al Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche «Enrico Fermi» (tabella 14) è destinata un'assegnazione complessiva di euro 3,7 milioni (come nel 2023), interamente a titolo di assegnazione ordinaria (come nel 2023);

   all'Istituto italiano di studi germanici (tabella 15) è destinata un'assegnazione complessiva di circa euro 2,1 milioni (come nel 2023), di cui euro 1,6 milioni quale assegnazione ordinaria (euro 1,5 milioni nel 2023). Per un approfondimento sugli enti di ricerca pubblici, si rinvia all'apposita sezione del sito del MUR.

  L'articolo 1, comma 4, dello schema di decreto ha ad oggetto le ulteriori assegnazioni, per euro 39,8 milioni complessivi (euro 37,4 milioni nel 2023). Si tratta, in particolare, di:

   euro 14 milioni alla società Elettra-Sincrotrone di Trieste (come nel 2023), ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 7 del 2005 (legge n. 43 del 2005), con erogazione diretta alla stessa;

   euro 18,5 milioni per il funzionamento dell'INDIRE, (euro 16,3 milioni nel 2023), ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del decreto-legge n. 98 del 2011.

  La relazione illustrativa (pag. 9) evidenzia che l'importo è comprensivo della somma assegnata dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 aprile 2018, adottato ai sensi dell'articolo 1, commi 668-671 della legge n. 205 del 2017, ai fini della stabilizzazione del personale in servizio:

   euro 7,3 milioni per il funzionamento dell'INVALSI (euro 7,1 milioni nel 2023) ai Pag. 136sensi del medesimo articolo 19, comma 3, del decreto-legge n. 98 del 2011 (legge n. 111 del 2011).

  Constata che l'articolo 2, comma 1 dello schema di decreto in esame, reca le indicazioni per il 2025 e il 2026. In particolare, per tali anni stabilisce che gli enti, ai fini dell'elaborazione dei bilanci di previsione, potranno considerare come riferimento il 100 per cento dell'assegnazione complessiva stabilita per il 2024, fatte salve eventuali riduzioni derivanti da disposizioni di contenimento della spesa pubblica o per diversa assegnazione disposta con il decreto di riparto dell'anno di riferimento.
  Infine, rileva che il comma 2 dell'articolo 2 dispone che le assegnazioni, arrotondate senza decimali, e le correlate motivazioni saranno pubblicate sul sito del Ministero dell'università e della ricerca, mentre il comma 3 prevede che, all'assunzione dei relativi impegni di spesa e conseguenti erogazioni, si provvederà con decreti dirigenziali.
  Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 3 luglio 2024. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.
C. 1691 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri, 2 luglio nel corso della quale abbiamo concluso l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Giorgia LATINI, presidente, alla luce della nuova organizzazione dei lavori che prevede un prolungamento delle votazioni in Assemblea nella giornata di domani, propone di concludere l'esame del provvedimento entro la giornata odierna.
  Ricorda che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dalla seduta di lunedì 8 luglio e pertanto la Commissione è tenuta a concludere l'esame in sede referente in tempo utile.
  Ricorda che residuano circa 190 emendamenti da votare, oltre al mandato al relatore e che le Commissioni competenti in sede consultiva hanno già espresso i rispettivi pareri.
  Propone quindi le ore 15 di oggi quale termine ultimo per la votazione del mandato al relatore, cui si procederà, come accaduto in numerosi precedenti, anche se non si saranno, per quell'ora, concluse le votazioni sugli emendamenti.
  A tale riguardo fa presente che sono state dedicate al provvedimento circa 7 ore di seduta e che sono stati votati circa oltre 370 emendamenti, pari a oltre il 60 per cento del totale
  Infine, ricorda che resta inteso che, in quest'ultima evenienza, trattandosi di un disegno di legge collegato, i restanti emendamenti non votati saranno dati per respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

  Irene MANZI (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che la convocazione prevede l'iscrizione all'ordine del giorno del provvedimento in esame anche per la giornata di domani – giovedì 4 luglio 2024 – seduta che pertanto potrebbe essere utilizzata per concludere l'esame delle restanti proposte emendative. Non ravvisa pertanto la necessità di ricorrere a strumenti per comprimere il dibattito, quali la «ghigliottina», soprattutto se si considera Pag. 137che il provvedimento interviene in maniera radicale sul sistema dell'istruzione tecnica e professionale, tanto da essere stato definito dallo stesso Ministro dell'istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, di portata epocale, ritenendo dunque giusto che la Commissione dedichi all'esame degli emendamenti presentati tutto il tempo necessario.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, afferma di non ravvisare nessuna ragione per la quale sia necessario concludere entro le ore 15 di oggi l'esame dei restanti emendamenti. Invero, lamenta che, nonostante siano state dedicate circa 7 ore all'esame in Commissione del provvedimento, è dall'8 maggio scorso che esso non viene esaminato in Commissione e che più volte le sedute convocate per il seguito dell'esame per poi essere sconvocate senza un'apparente ragione.
  Infine, nello stigmatizzare la decisione di concludere nella seduta odierna l'esame del provvedimento, sottolinea che ciò è ancora più grave se si considera l'importanza del provvedimento di cui si discute, visto che esso inciderà, a suo parere, in maniera profondamente sbagliata sull'istruzione tecnica e professionale.

  Giorgia LATINI, presidente, riprendendo l'esame del provvedimento invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 2.

  Fabio ROSCANI (FDI), relatore, invita al ritiro di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Caso 2.1, ne illustra la finalità, soppressiva dell'intero articolo, domandandosi perché sia necessario aumentare la dotazione organica della struttura di missione mentre il provvedimento, nel suo complesso, non si preoccupa di colmare i vuoti d'organico esistenti nel sistema scolastico.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.1.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.2, ricorda che è giusto monitorare la sperimentazione, rilevando tuttavia che le due strutture tecniche hanno, nel loro complesso, funzioni che si sovrappongono.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.2.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Caso 2.3, ritiene che se deve essere costituita una struttura tecnica per la promozione della filiera formativa tecnico-professionale allora sarebbe più opportuno procedere all'istituzione di un'apposita Direzione generale dell'istruzione tecnica, professionale e tecnologica superiore con compiti di coordinamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.3.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.4., rileva che tale struttura tecnica avrebbe dovuto essere creata a decorrere dal 1° gennaio 2024. Propone, pertanto, di sostituire tale data con quella del 31 dicembre 2024.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.4.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Amato 2.5 si associa alle considerazioni appena svolte dall'onorevole Caso, proponendo di sostituire la data del 1° gennaio 2024 per l'istituzione della struttura tecnica con quella del 30 novembre 2024.

Pag. 138

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.5.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.6, ribadisce quanto già detto nell'illustrazione dell'emendamento Amato 2.4. e propone di sostituire la data del 1° gennaio 2024 per l'istituzione della struttura tecnica con quella del 30 settembre 2024. Rileva, al riguardo, che è sicuramente più opportuno fare in modo che la suddetta struttura tecnica sia resa concretamente operativa nei successivi tre mesi invece di fare finta che essa sia stata istituita all'inizio del 2024.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.6.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Amato 2.7, nel proporre la data del 31 luglio quale data dalla quale far decorrere l'istituzione della struttura tecnica, chiede che il testo sia reso più coerente sul piano linguistico e temporale e non esclusivamente su quello normativo. Suggerisce, infatti, di evitare che il Paese pensi che i deputati, nella loro veste di legislatori, non siano in grado di redigere correttamente norme giuridiche e che non facciano nulla di importante per la collettività.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.7.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.8 propone di sostituire la data del 1° gennaio 2024 quale termine dal quale decorre l'istituzione della struttura tecnica con quella del 30 giugno 2024, osservando che in questo modo sarebbero trascorsi solo pochi giorni e non sei mesi dall'istituzione della stessa.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.8.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sugli identici emendamenti Caso 2.9 e Amato 2.10 evidenzia come essi siano volti a offrire maggiore coerenza alla riforma in esame, prorogando di tre anni l'istituzione della struttura tecnica.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Caso 2.9 e Amato 2.10.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento 2.11 a sua firma, nell'associarsi alle considerazioni appena svolte dall'onorevole Orrico, auspica che la Commissione prenda tempo in ordine all'istituzione della struttura tecnica, prorogandola al 2026, rilevando come i percorsi quadriennali sperimentali che si vogliono introdurre modificano radicalmente il concetto di scuola.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Caso 2.11 e Amato 2.12.

  Anna Laura ORRICO (M5S) illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'emendamento Caso 2.13 ribadendo le considerazioni già espresse nell'illustrazione degli emendamenti Caso 2.9., Amato 2.10, Caso 2.11 e Amato 2.12.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Caso 2.13 e Amato 2.14.

  Irene MANZI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.15, ne illustra la finalità, analoga a quella degli emendamenti presentati dal gruppo M5S in quanto volta a prorogare il termine per l'istituzione della struttura tecnica per la promozione della filiera formativa tecnologico-professionale.
  Nel condividere le osservazioni degli onorevoli Orrico e Caso aggiunge che la creazione di un organismo di controllo di questo genere determinerà non già la semplificazione bensì l'appesantimento del processo formativo.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Manzi 2.15 e Piccolotti 2.16.

Pag. 139

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Amato 2.17 chiede che anche il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell'università e della ricerca siano coinvolti nell'istituzione della struttura tecnica. Inoltre, visto che l'ordinamento giuridico italiano favorisce il confronto tra i diversi livelli di governo, chiede altresì il coinvolgimento – nella forma della previa intesa – della Conferenza unificata Stato-Regioni.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Amato 2.17, 2.18 e 2.19.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.21, si sofferma sulla necessità di sopprimere la lettera a) dell'articolo 2, comma 1, del provvedimento in esame, in quanto sostiene che essa sia volta a promuovere la totale sottomissione degli istituti tecnici, professionali e degli istituti tecnologici superiori al settore imprenditoriale e industriale.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.21.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Caso 2.22 non concorda con l'impostazione del provvedimento in esame, ritenendo che essa sia eccessivamente sbilanciata verso le imprese, come se fossero loro a dover decidere dell'istruzione da impartire ai cittadini.
  Ravvisa, inoltre, una palese incoerenza tra l'approvazione della legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata, volta ad ampliare le competenze delle Regioni in materia di istruzione, e il presente provvedimento che, invece, mira a istituire una struttura tecnica statale.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.22.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.23, ribadisce, come già sostenuto nelle sedute precedenti, che l'ingerenza delle imprese nell'istruzione tecnica e professionale determinerà l'insorgere di profonde differenze tra i vari territori e, soprattutto, che i finanziamenti privati produrranno l'effetto di rendere le scuole di fatto sponsorizzate dalle imprese.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.23.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Amato 2.24 sostiene che sia più opportuno sostituire la parola «promuovere» con l'espressione «valutare l'esistenza di», dal momento che la struttura tecnica dovrà valutare se i progetti presentati siano funzionali o meno al processo formativo degli studenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.24.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.25 afferma che le risorse destinate dal Governo alla promozione della filiera formativa tecnologico-professionale sono insufficienti, trattandosi di una riforma a costo zero, e che quindi riterrebbe più opportuno sostituire la parola «promuovere» con il termine «agevolare».

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.25.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Amato 2.27 ne illustra la finalità, volta a fare ammettere che con il provvedimento in esame il sistema produttivo italiano assumerà un ruolo fondamentale nel sistema educativo tecnico-professionale del Paese. Ritiene che la collaborazione che dovrà essere promossa tra la filiera formativa tecnologico-professionale e il settore imprenditoriale, industriale e scientifico-tecnologico determinerà la svenditaPag. 140 della formazione tecnica e professionale a causa e in favore di logiche di mercato che nulla hanno a che vedere con la formazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.27.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.28, afferma che esso è volto a escludere gli istituti tecnici, professionali e gli istituti tecnologici superiori dalla filiera formativa tecnologico-professionale, la quale riguarderebbe pertanto non già più le scuole bensì il lavoro in generale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Amato 2.28 e Caso 2.29.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.30, rileva come esso abbia l'obiettivo di sottrarre, quantomeno, gli istituti professionali dalla filiera formativa tecnologico-professionale, ribadendo come essi svolgano una funzione sociale differente da quella dei corsi di avviamento al lavoro.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.30.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.31 ribadisce il medesimo ragionamento svolto per l'emendamento Amato 2.30 riferendolo, tuttavia, in questo caso, agli istituti tecnologici superiori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Amato 2.31, Manzi 2.32 e Amato 2.33.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.34 ne illustra le finalità rilevando come esso sia volto a dare un segnale chiaro e preciso di come il gruppo parlamentare M5S intende la scuola, quale istituzione deputata alla formazione di cittadini pensanti anziché che mera fabbrica di futuri lavoratori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Amato 2.34 e 2.35.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmataria, sull'emendamento Caso 2.36, chiede se sia stata operata una ricognizione delle professionalità innovative di cui l'Italia ha bisogno, prima che il provvedimento fosse elaborato. Ritiene, invero, che il provvedimento in esame sia privo di solide fondamenta.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.36.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.37, lamenta che lo studente degli istituti tecnici e professionali sia visto dalla maggioranza esclusivamente come futuro lavoratore, come operaio destinato soltanto a lavorare e non, invece, quale cittadino pensante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caso 2.37, Amato 2.38 e 2.39.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Amato 2.43 ribadisce che il provvedimento in esame creerà soltanto futuri disoccupati, dal momento che esso porterà gli studenti degli istituti tecnici, professionali, tecnologici superiori, ad acquisire competenze legate alle esigenze del tessuto imprenditoriale, industriale del proprio territorio di origine e, pertanto, difficilmente spendibili nelle restanti aree del Paese o in settori diversi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Amato 2.43, 2.44, 2.45, 2.46, 2.47, 2.48 nonché l'emendamento Manzi 2.49.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.50, si concentra sulla soppressione della lettera Pag. 141c) dell'articolo 2, comma 1, del provvedimento in esame, dal momento che essa attribuisce, erroneamente, un ruolo centrale all'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI). Invero, ricorda che l'Istituto citato nasce per valutare la cosiddetta macroformazione e non la microformazione individuale.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.50

  Anna Laura ORRICO (M5S), in qualità di cofirmataria, illustra le finalità dell'emendamento Amato 2.51.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Amato 2.51 e 2.53 e l'emendamento Manzi 2.54.

  Antonio CASO (M5S), illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 2.56 volto a sopprimere il comma 2 dell'articolo in esame.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Manzi 2.55, Caso 2.56 e Piccolotti 2.57.

  Antonio CASO (M5S), illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 2.58 che, sostituendo interamente il comma 2 dell'articolo in esame, interviene sulle disposizioni relative all'assegnazione di personale alla prevista struttura tecnica.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.58.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'emendamento Caso 2.59 volto a sopprimere le disposizioni relative alla nomina del coordinatore della struttura tecnica.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caso 2.59, Amato 2.60, 2.61, 2.62, 2.63, 2.64 e 2.65.

  Irene MANZI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.66 sottolinea l'importanza del coinvolgimento della Conferenza unificata e dei competenti assessorati regionali nel procedimento di nomina del coordinatore della prevista struttura tecnica

  La Commissione respinge l'emendamento Manzi 2.66.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'emendamento Amato 2.67 volto a prevedere il coinvolgimento delle competenti Commissioni parlamentari nel procedimento di nomina del coordinatore della struttura tecnica.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.67.

  Antonio CASO (M5S) illustra, in qualità di cofirmatario, le finalità dell'emendamento Amato 2.68 volto a prevedere il coinvolgimento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro delle imprese e del made in Italy nella nomina del coordinatore della struttura tecnica.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.68.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'emendamento Amato 2.69 volto a prevedere il coinvolgimento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali nella nomina del coordinatore della struttura tecnica.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.69.

  Antonio CASO (M5S), illustra, in qualità di cofirmatario, le finalità dell'emendamento Amato 2.70 volto a prevedere il coinvolgimento del Ministro dell'economia e delle finanze nella nomina del coordinatore della struttura tecnica.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.70.

Pag. 142

  Anna Laura ORRICO (M5S) illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'emendamento Amato 2.71 volto a prevedere il coinvolgimento del Ministro dell'università e della ricerca nella nomina del coordinatore della struttura tecnica, anche al fine di promuovere la massima coralità del sistema della formazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.71.

  Antonio CASO (M5S), illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 2.72 volto a sopprimere le disposizioni relative al contingente di personale assegnato alla struttura tecnica nonché all'utilizzo di esperti.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 2.72.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'emendamento Amato 2.73 volto a includere nel contingente di personale assegnato alla struttura tecnica anche il coordinatore della struttura medesima.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.73.

  Antonio CASO (M5S), illustra, in qualità di cofirmatario, le finalità dell'emendamento Amato 2.74 volto a ridurre a due il contingente di esperti assegnati alla struttura tecnica e a ridimensionare l'importo complessivo dei compensi ad essi destinati.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.74.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'emendamento Amato 2.75 volto a ridurre l'importo complessivo dei compensi destinati agli esperti assegnati alla struttura tecnica.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.75.

  Antonio CASO (M5S), illustra, in qualità di cofirmatario, le finalità dell'emendamento Amato 2.76 volto a prevedere la riduzione a 2 del numero degli esperti assegnati alla struttura tecnica nonché dell'importo complessivo dei compensi.

  La Commissione respinge l'emendamento Amato 2.76.

  Giorgia LATINI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 3 luglio 2024. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 18.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.
C. 1691 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che l'esame del provvedimento riprende dall'emendamento Amato 2.77, a pagina 126 del fascicolo, su cui è stato espresso un invito al ritiro.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Amato 2.77, 2.78, Pag. 1432.79, 2.80, 2.81, Caso 2.84, 2.85, 2.86, 2.87, 2.88, 2.89, 2.90, 2.91, 2.92 e 2.93.

  Giorgia LATINI, presidente, invita il relatore e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

  Fabio ROSCANI (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 3.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI, esprime parere conforme a quello del relatore.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.1, interamente soppressivo dell'articolo, rileva che la previsione in esso di istituire un Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale rischia di determinare una sovrapposizione con la normativa vigente e rileva che sarebbe stato pertanto preferibile intervenire sulla stessa per razionalizzarne alcuni aspetti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caso 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.6, pone in evidenza l'esigenza di prevedere forme di consultazione pubblica per tutti gli interventi che riguardano il mondo dell'istruzione, come proposto con l'emendamento in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caso 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.10, 3.11, 3.12, 3.13, 3.14, 3.15, 3.16, 3.17, 3.18 e 3.19.

  Antonio CASO (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 3.20, sottolinea che l'operato del ministro Valditara mortifica il ruolo del Parlamento e appare pertanto ancora più necessario prevedere una forma di monitoraggio, attraverso una relazione alle Camere, per poter valutare i risultati della sperimentazione proposta con la riforma in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni respinge gli emendamenti Caso 3.20 e 3.21.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.22, segnala l'esigenza di prevedere almeno un coinvolgimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel monitoraggio dei risultati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caso 3.22, 3.23 e 3.24 e Manzi 3.26.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustra l'emendamento Caso 3.27 di cui è cofirmataria, avente la finalità di proporre una composizione del Comitato di monitoraggio più definita, a partire dalla rappresentanza regionale.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 3.27.

  Antonio CASO (M5S), sottoscrive l'emendamento Piccolotti 3.28, condividendone la finalità di prevedere una rappresentanza delle associazioni studentesche nel Comitato di monitoraggio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Piccolotti 3.28, Caso 3.29, Orrico 3.30 e 3.34, Manzi 3.35, Caso 3.36, Orrico 3.37, 3.38, 3.41, 3.42 e 3.43 e Caso 3.45.

  Giorgia LATINI, presidente, invita il relatore e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Fabio ROSCANI (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI, esprime parere conforme a quello del relatore.

Pag. 144

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.1, interamente soppressivo dell'articolo 4, ribadisce la contrarietà del proprio gruppo al provvedimento nel suo complesso, rilevando nello specifico la poca chiarezza degli obiettivi alla base dell'istituzione dei campus e l'inadeguatezza delle risorse finanziarie stanziate.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caso 4.1 e 4.2, Orrico 4.3, 4.4, 4.5, 4.6, 4.7, 4.8, 4.9, 4.10, 4.11, 4.12, 4.13, 4.14 e 4.15.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.16, segnala l'esigenza di dare priorità al completamento delle opere incompiute nell'ambito della realizzazione degli interventi infrastrutturali.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Orrico 4.16 e 4.17.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento Orrico 4.18 di cui è cofirmatario, si riallaccia all'intervento svolto precedentemente dalla collega Orrico, ravvisando l'opportunità di prevedere studi di impatto ambientale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.18, 4.19, 4.20, 4.21, 4.22 e 4.23 e Grippo 4.30.

  Antonio CASO (M5S), illustrando l'emendamento Orrico 4.31 in qualità di cofirmatario, evidenzia la necessità di prevedere esplicitamente una verifica di conformità urbanistica, non essendo purtroppo possibile dare per scontato che ciò avvenga nell'ambito della realizzazione degli interventi infrastrutturali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.31 e 4.32.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.33, sottolinea l'importanza di prevedere misure di monitoraggio al fine di scongiurare uno spreco di risorse nella realizzazione degli interventi infrastrutturali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.33, Caso 4.44, Orrico 4.45, 4.46, 4.47, 4.48. 4.50, 4.51, 4.52, 4.54, 4.55 e 4.62.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustra l'emendamento a sua prima firma 4.63, con il quale si propone di tenere conto di una serie di parametri, inclusa la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, nella fase di realizzazione degli interventi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.63, 4.64, 4.65, 4.66, 4.67, 4.69 e 4.70.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento Orrico 4.71 in qualità di cofirmatario, segnala che esso rappresenta una sintesi dei precedenti, prevedendo il rispetto delle norme urbanistiche e ambientali anche al fine di prevenire il consumo di suolo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.71 e 4.72.

  Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.73, ribadisce l'esigenza di realizzare le strutture in un contesto adeguato, rispettando la normativa vigente.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.73, 4.74 e 4.75.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento Orrico 4.77 in qualità di cofirmatario, pone in risalto l'importanza di rispettare i requisiti di efficientamento energetico e l'utilizzo di materiali rinnovabili, ricordando che si tratta di obiettivi prioritari per il Movimento 5 Stelle.

Pag. 145

  La Commissione con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.77, 4.79, 4.80 e 4.81.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento Orrico 4.82 di cui è cofirmatario, richiama nuovamente la necessità di contenere il consumo di suolo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.82, 4.83, 4.84, 4.85, 4.86, 4.87, 4.88 e 4.89.

  Antonio CASO (M5S), intervenendo sull'emendamento Orrico 4.90 di cui è cofirmatario, ribadisce l'importanza di favorire la mobilità sostenibile ricordando che i costi per i trasporti rappresentano una spesa gravosa per molti studenti incidendo negativamente sul diritto allo studio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orrico 4.90, 4.91, 4.92, 4.93, 4.94, 4.95, 4.96, 4.97, 4.98, 4.99, 4.100, 4.101, 4.102, 4.103 e 4.104.

  Antonio CASO (M5S) illustra, in qualità di cofirmatario, le finalità dell'emendamento Orrico 4.105.
  Più in generale, essendo l'ultimo emendamento che la Commissione deve esaminare sottolinea come le proposte emendative presentate al provvedimento in esame da parte del suo gruppo erano tutti volti a richiamare l'attenzione della maggioranza e del Governo sui molteplici rischi che la riforma in esame reca con sé.
  In particolare stigmatizza il fatto che il disegno di legge del Governo modifichi radicalmente la missione dell'istruzione pubblica che, nel caso della formazione tecnologico-professionale, sarà sottoposta all'ingerenza delle aziende coinvolte anche nella formazione degli studenti.
  Auspica pertanto che nel corso dell'esame in Assemblea del provvedimento vi sia spazio per una riflessione attenta sugli aspetti critici richiamati, preannunciando la presentazione anche di ordini del giorno sulle questioni sulle quali la maggioranza dovrebbe riflettere attentamente.

  La Commissione respinge l'emendamento Caso 4.105.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che sono così concluse le votazioni sulle proposte emendative presentate.
  Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I (Affari costituzionali), V (Bilancio), VIII (Ambiente) X (Attività produttive), XI (Lavoro) e XIV (Politiche dell'Unione europea), che sono in distribuzione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al relatore il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 18.50.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 330 del 26 giugno 2024, a pagina 106, seconda colonna, sopprimere la sedicesima, la diciassettesima e la diciottesima riga.