CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 maggio 2024
317.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 124

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 29 maggio 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Massimo Bitonci.

  La seduta comincia alle 13.55.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo, fatto a Madrid il 21 gennaio 2008.
C. 1803 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca CARAMANNA (FDI), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame, già approvato dal Senato lo scorso 26 marzo 2024, reca la ratifica e l'esecuzione del Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo, fatto a Madrid il 21 gennaio 2008, Protocollo approvato nell'ambito della Convenzione per la protezione dell'ambiente marino e del litorale del Mediterraneo, sottoscritta nel 1976 a Barcellona e modificata nel 1995. Segnala che il testo è finalizzato a prevenire, limitare e ridurre l'inquinamento del mare e del litorale, a migliorare l'ambiente e a consentire un uso ecologicamente sostenibile delle sue risorse. Ricorda, inoltre, che alla Convenzione di Barcellona, cui ad oggi aderiscono 22 Paesi, si ricollegano 7 Protocolli aggiuntivi finalizzati a completarne il portato giuridico e ad assicurarne l'applicazione concreta in relazione agli scarichi in mare (Prot. 1), alla prevenzione e alle emergenze (Prot. 2), all'inquinamento derivante da sorgenti e attività sulla terraferma (Prot. 3), alle aree protette e alla biodiversità (Prot. 4), all'altomare (Prot. 5), ai rifiuti pericolosi (Prot. 5) e, infine, alla gestione integrata delle zone costiere (Prot. 7).
  Fa presente, quindi, che ai sensi dell'articolo 4 della stessa Convenzione, che impegna le Parti contraenti a promuovere una gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo, nel 2008 è stato elaborato il Protocollo in esame, che ha lo scopo di creare un quadro normativo comune per favorire ed effettivamente implementare la gestione integrata delle coste mediterranee, tenendo in debita considerazione la salvaguardia delle aree di interesse ecologico e paesaggistico e l'uso razionale delle risorse naturali. Lo sviluppo sostenibile delle zone costiere è perseguito attraverso una pianificazione razionale delle attività, che concili lo sviluppo economico, sociale e culturale con il rispetto dell'ambiente, preservando le zone costiere per le future generazioni, favorisca un uso sostenibile delle risorse naturali, in particolare di quelle idriche, assicuri la conservazione dell'integrità degli ecosistemi, riduca gli effetti dei rischi naturali e dei cambiamenti climatici ed infine consegua la coerenza fra le iniziative, pubbliche e private, e fra le decisioni adottate ai diversi livelli decisionali territoriali sull'uso delle zone costiere.
  Venendo ai suoi contenuti, riferisce che l'accordo consta di 40 articoli, suddivisi in VII Parti.
  La Parte I (articoli 1 – 7) contiene: disposizioni generali; definizioni; ambito geografico di applicazione, limitato al mare Mediterraneo; riserva di diritti a salvaguardia delle sovranità e giurisdizioni nazionali; obiettivi; principi generali di gestione.
  La Parte II (articoli 8 – 15) individua gli elementi della gestione integrata delle zone costiere, tra cui la protezione e l'uso sostenibile di tali zone, le garanzie da assicurare per l'esercizio di attività economiche, le modalità per la protezione degli ecosistemi e dei paesaggi costieri, le tutele addizionali per le isole e per il patrimonio culturale, anche subacqueo. In particolare, per quanto attiene a profili di specifico interesse della Commissione, evidenzia che l'articolo 9 dispone, tra l'altro, che le Parti: provvedono affinché, nelle varie attività economiche, si riduca al minimo l'uso delle risorse naturali e si tenga conto delle esigenze delle generazioni future; definiscono indicatori dello sviluppo delle attività economiche al fine di garantire l'uso sostenibile delle zone Pag. 125costiere e ridurre le pressioni eccedenti la capacità di carico; convengono di garantire un elevato livello di tutela ambientale nella scelta dell'ubicazione e nell'esercizio delle attività agricole e industriali, al fine di preservare gli ecosistemi e i paesaggi costieri e prevenire l'inquinamento del mare, dell'acqua, dell'aria e del suolo; di incoraggiare un turismo costiero sostenibile che preservi gli ecosistemi, le risorse naturali, il patrimonio culturale e i paesaggi costieri; di promuovere forme specifiche di turismo costiero, in particolare il turismo culturale, rurale e l'ecoturismo, nel rispetto delle tradizioni delle popolazioni locali; di subordinare ad autorizzazione le infrastrutture, impianti, opere e strutture per la produzione di energia, affinché i loro impatti negativi sugli ecosistemi, i paesaggi e la geomorfologia costieri siano ridotti al minimo o, se del caso, compensati da misure non finanziarie.
  Ricorda poi che la Parte III (articoli 16 – 21) riguarda gli strumenti per la gestione integrata delle zone costiere: meccanismi di monitoraggio e osservazione; definizione di un quadro di riferimento regionale comune e strategie, piani e programmi nazionali; adeguati strumenti di politica fondiaria; pertinenti strumenti economici e finanziari, mentre la Parte IV (articoli 22 – 24) contiene articoli che si riferiscono ai particolari rischi che interessano le zone costiere, come il fenomeno dell'erosione, chiamando altresì le Parti ad adottare misure di contrasto e politiche di prevenzione.
  Fa presente quindi che la Parte V (articoli 25 – 29) reca disposizioni in materia di cooperazione internazionale, la Parte VI (articoli 30 – 33) reca disposizioni in materia di punti di contatto nazionali, nonché di stesura di periodiche relazioni attuative mentre, infine, la Parte VII (articoli 34 – 40), reca le disposizioni finali, in cui tra l'altro sono individuate le relazioni con la Convenzione di Barcellona e con gli Stati e le Organizzazioni internazionali terzi rispetto allo strumento normativo in esame.
  In ultimo, ricorda che il disegno di legge si compone di quattro articoli. Gli articoli 1 e 2 contengono le consuete clausole di autorizzazione alla ratifica e di ordine di esecuzione, l'articolo 3 contiene la clausola di invarianza finanziaria mentre l'articolo 4, infine, dispone circa l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica.
  Nessuno chiedendo di intervenire formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Emma PAVANELLI (M5S) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 29 maggio 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Massimo Bitonci.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante semplificazione dei controlli sulle attività economiche.
Atto n. 150.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 28 maggio 2024.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere scade il prossimo 2 giugno.
  Invita, quindi, il relatore Barabotti a formulare una proposta di parere.

  Andrea BARABOTTI (LEGA), relatore, formula una proposta di parere favorevole, con condizioni e osservazioni, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

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  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha presentato una proposta di parere alternativa (vedi allegato 3), che è a disposizione dei colleghi sulla piattaforma GeoComm e in distribuzione. Avverte che la proposta di parere alternativa sarà posta in votazione solo ove fosse respinta la proposta di parere formulata dal relatore.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) rileva che la proposta di parere del relatore è stata resa disponibile con una tempistica che rende difficile un suo approfondito esame. Chiede quindi al relatore di illustrarne il contenuto.

  Emma PAVANELLI (M5S), richiamando la proposta di parere alternativa con condizioni e osservazioni presentata dal suo gruppo, di cui auspica l'approvazione, esprime rammarico per il fatto che sia stata persa l'occasione di elaborare una proposta di parere unitaria, ciò che imputa a responsabilità della maggioranza, che non si è adoperata per pervenire ad un testo condiviso da tutte le forze politiche. Si associa, quindi, alla richiesta rivolta al relatore dal collega Cappelletti di illustrare in modo approfondito i contenuti della proposta di parere formulata, dando conto in particolare delle condizioni e delle osservazioni proposte.

  Andrea BARABOTTI (LEGA), relatore, evidenzia preliminarmente che la proposta di parere è stata predisposta tenendo in considerazione i numerosi contributi acquisiti nel corso dell'attività conoscitiva, svolta congiuntamente con l'omologa Commissione del Senato. Fa riferimento sia agli spunti di riflessione offerti dai colleghi parlamentari, che alle memorie trasmesse e alle audizioni svolte, nonché ai pareri espressi dalla Conferenza unificata e dal Consiglio di Stato.
  Illustra quindi nel dettaglio la proposta di parere dando, inoltre, integrale lettura delle condizioni e osservazioni ivi contenute (vedi allegato 2). Sottolinea, altresì, che sono state effettuate diverse interlocuzioni con il Governo che hanno reso possibile formulare una proposta di parere ampiamente articolata.
  Nel sottolineare anch'egli l'esigenza di pervenire a proposte di parere quanto più possibile condivise, ricorda in ogni caso che l'iter di esame del provvedimento è stato particolarmente approfondito, con tempi che avrebbero consentito a tutti i gruppi di far pervenire eventuali loro valutazioni e suggerimenti.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) osserva che lo schema di decreto legislativo all'esame contiene significative criticità che illustra nel dettaglio.
  Innanzi tutto, ritiene che all'articolo 1 appare necessario perimetrare con maggiore precisione quali siano le pubbliche amministrazioni deputate ai controlli e circoscrivere con maggiore precisione le fasi delle attività economiche a cui tali controlli si riferiscono. Inoltre, non appare chiaro se il decreto trovi applicazione solo sui controlli da eseguire quando l'attività economica è già nella fase di svolgimento oppure se riguardi, a ritroso, anche tutti i controlli che vengono effettuati al momento dell'avvio delle attività.
  Per quanto riguarda l'articolo 2, rileva che la previsione del coordinamento tra le amministrazioni mediante la stipula di accordi e convenzioni impone la necessità di individuare un organo terzo deputato a coordinare e vigilare sull'attuazione delle semplificazioni nei controlli, proprio al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni a carico delle imprese. È infatti dell'avviso che in sua assenza, non si comprende chi sarebbe tenuto a vigilare sul rispetto degli adempimenti posti dalle diverse amministrazioni. Non giudica altresì condivisibile la previsione di tempi eccessivamente stringenti e verosimilmente incongrui ai fini del «censimento dei controlli» operato da ogni amministrazione. Ritiene che tale impostazione possa far emergere il rischio di non centrare gli obiettivi di semplificazione e di differire nel tempo l'efficacia delle attività cognitive e la validità della documentazione necessaria allo svolgimento delle attività economiche. In sintesi, valuta la semplificazione risultante dallo schema di decreto debole e prospettica, con il rischio concreto Pag. 127che gli interventi risultino meramente declamatori e privi di certezze riguardo l'effettiva realizzazione delle semplificazioni prefigurate.
  Relativamente all'articolo 3, evidenzia che esso prevede l'imposizione, seppure su base volontaria, di ulteriori costi in capo agli operatori economici non solo per accedere al cosiddetto «report certificativo», ma anche per gli audit effettuati dagli organismi di certificazione al fine verificare la conformità alle norme vigenti. Osserva, inoltre, che emergono preoccupazioni per la parziale privatizzazione dei controlli, laddove si prevede che l'elaborazione delle «norme tecniche» e delle «prassi di riferimento» sia rimessa a soggetti privati, sia pure con una prospettata «ratifica» da parte di un regolamento ministeriale. Segnala poi, in particolare, che al comma 3, lettera b), il riferimento a certificazioni, rilasciate sotto accreditamento, che perseguono gli obiettivi dell'agenda ONU 2030 e i principi ESG (Environmental, Social, Governance) non sembra rispecchiare i criteri direttivi della legge delega, con l'effetto di introdurre standard ancora in evoluzione, con impatti potenzialmente rilevanti sui costi di conformità, specialmente per le micro e le medie imprese. È quindi dell'avviso che occorra valutare attentamente il criterio del possesso delle certificazioni da parte delle imprese, in quanto, sebbene valido, la sua applicazione indiscriminata potrebbe penalizzare le micro imprese, che spesso non accedono a simili strumenti per via della loro ridotta struttura. Ritiene che il criterio dovrebbe essere modulato in base alla dimensione dell'operatore economico per evitare ricadute negative sulle piccole imprese.
  Per quanto concerne l'articolo 4, rileva come, al fine di garantire la completezza delle informazioni riportate all'interno del fascicolo informatico non sia stata introdotta la possibilità del cosiddetto «caricamento spontaneo» dei dati da parte degli stessi operatori economici, ivi compresi i verbali e gli esiti dei controlli ricevuti, né la possibilità di differenziare i dati caricati dalle amministrazioni da quelli caricati spontaneamente dell'impresa, in modo da consentire alle amministrazioni di controllare questi ultimi in maniera più stringente.
  In merito all'articolo 5, rileva il mancato riferimento ai princìpi di collaborazione e buona fede tra pubblica amministrazione, imprese e cittadini, princìpi già presenti nell'ordinamento all'articolo 1 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Osserva, inoltre, che non è stata adeguatamente affrontata la necessità di adottare banche dati comuni per le amministrazioni che operano nel medesimo settore e implementare una modulistica omogenea che possa essere predisposta congiuntamente dagli organismi preposti ai controlli. Crede che tale meccanismo, unitamente al fascicolo informatico di impresa, consentirebbe una maggiore uniformità di informazioni in possesso delle amministrazioni preposte ai controlli.
  Per quanto riguarda l'articolo 7, rileva che la clausola di invarianza finanziaria che introduce, per quanto rispondente alle indicazioni della legge delega, appare obiettivamente incongrua, essendo irrealistico prevedere la messa in campo di attività di dialogo e cooperazione con gli operatori economici senza risorse dedicate. Analogamente, all'articolo 8, rileva una sostanziale incongruenza nel prevedere operazioni di significativo impatto organizzativo senza fare fronte a nuovi costi.
  Per quanto concerne il ricorso ai sistemi di intelligenza artificiale (IA), di cui all'articolo 9, ritiene che non sono state previste adeguate garanzie per le imprese e i soggetti coinvolti nei controlli tramite IA, anche ai fini di una più incisiva salvaguardia della effettività del contraddittorio ed una meno generica prefigurazione delle conseguenze della violazione dei formalismi algoritmici.
  Infine, in merito al trattamento dei dati personali, di cui all'articolo 10, evidenzia che non sono state introdotte misure volte a minimizzare il rischio di errori e distorsioni da parte delle amministrazioni competenti in relazione all'uso dei dati e dei modelli di analisi sviluppati tramite software di intelligenza artificiale, né misure volte a garantire, ai medesimi operatori Pag. 128economici, la conoscibilità degli elementi presi in esame per il controllo e l'agevole praticabilità di un reale contraddittorio
  Per tali motivi preannuncia un orientamento contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Antonio FERRARA (M5S) illustra la proposta di parere favorevole, alternativa a quella del relatore, presentata dal suo gruppo, dando lettura integrale delle condizioni e osservazioni ivi contenute, sottolineando che con esse si intende dare recepimento a quanto emerso nel corso delle audizioni svolte nonché ai pareri di altri soggetti, tra i quali la Conferenza unificata e il Consiglio di Stato (vedi allegato 3).

  Emma PAVANELLI (M5S), esprimendo nuovamente rammarico per l'assenza di un confronto tra le forze politiche di maggioranza e opposizione volto a elaborare una proposta di parere condivisa, annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), per i motivi già illustrati nel suo precedente intervento, annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dà conto delle sostituzioni e pone in votazione la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni formulata dal relatore (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, comunica che, a seguito dell'approvazione della proposta di parere del relatore, risulta preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo M5S, che non sarà pertanto posta in votazione.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 29 maggio 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Istituzione della Giornata della ristorazione.
C. 1672 Squeri ed altri.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luca SQUERI (FI-PPE), relatore, prima di passare all'illustrazione del contenuto della proposta a sua prima firma all'esame, osserva che il provvedimento muove dall'esperienza della manifestazione – dal titolo Giornata della ristorazione per la cultura dell'ospitalità italiana – promossa il 28 aprile 2023 dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi della Confcommercio con i patrocini del Ministero delle imprese e del made in Italy, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministero del turismo, nonché con il conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica che ha riconosciuto l'alto valore dell'iniziativa. Ricorda che la manifestazione si è caratterizzata, tra l'altro, per l'organizzazione contestuale di numerose iniziative, diffuse sull'intero territorio nazionale e all'estero (in particolare in Francia, in Germania e negli Stati Uniti), che hanno coinvolto attività di pubblico esercizio, tra le quali i ristoranti, le trattorie, le osterie e le pizzerie.
  Ritiene che l'istituzione di una Giornata della ristorazione si propone dunque come iniziativa volta a celebrare strutturalmente il ruolo di questo comparto, importante per l'Italia sotto il profilo economico e per la filiera e la promozione del made in Italy, nonché a valorizzare la componente altamente identitaria che assume per i territori.
  Venendo al testo del provvedimento, composto di quattro articoli, fa innanzitutto presente che l'articolo 1 dispone che la RepubblicaPag. 129 riconosce il terzo sabato del mese di maggio quale Giornata della ristorazione. Rileva che la finalità enunciata dalla norma è di valorizzare e rafforzare il ruolo della ristorazione italiana, nelle diverse forme e tipologie che la caratterizzano, perseguendo valori quali la relazione, la condivisione, il convivio e la comunità. Specifica che la norma pone i seguenti principi ispiratori: inclusione e sostenibilità ambientale, economica, sociale, generazionale e imprenditoriale; innovazione, al fine di consentire una qualificazione dell'offerta e del servizio, stimolando la ricerca di nuove forme e stili; sicurezza e legalità, attraverso il rispetto delle regole e l'adozione dei comportamenti atti a favorire la salubrità alimentare, la tracciabilità e la trasparenza nonché il contrasto a comportamenti idonei a ledere la dignità del settore; promozione dell'immagine della ristorazione, valorizzando la tradizione gastronomica italiana nella sua qualità di eccellenza rinomata a livello internazionale.
  Evidenzia che si prevede, inoltre, che la Giornata sia un evento diffuso, coinvolgendo gli esercizi della ristorazione in Italia e all'estero.
  Riferisce quindi che l'articolo 2, comprensivo di quattro commi, prevede che il Ministero delle imprese e del made in Italy promuova, in occasione della Giornata della ristorazione, un'iniziativa di approfondimento dedicata alle finalità e ai principi già indicati nell'articolo 1. Per ogni ricorrenza annuale della Giornata viene individuato un tema simbolico della ristorazione, associato alle iniziative e manifestazioni previste per celebrare la Giornata.
  Sottolinea che è anche previsto che, in occasione dell'iniziativa, vengano conferite dieci medaglie a imprenditori del settore della ristorazione che si sono distinti in alcuni ambiti determinati. A tal fine, l'articolo demanda a un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy la definizione delle modalità e dei termini per la presentazione delle candidature e la loro valutazione.
  Si prevede, inoltre, che le istituzioni territoriali possano promuovere e sostenere, in occasione della Giornata, specifiche iniziative, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri e momenti comuni. L'obiettivo di tali iniziative è indicato nella celebrazione della ristorazione, favorendo, in particolare, attività ed iniziative volte a valorizzare la sostenibilità, l'innovazione, la sicurezza, la legalità e l'immagine della filiera della ristorazione. Osserva, peraltro, che si consente alle istituzioni pubbliche, anche in coordinamento con le associazioni interessate, la promozione nelle scuole di iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi volti a valorizzare il ruolo della ristorazione.
  Illustra poi l'articolo 3, che reca disposizioni in materia di informazione radiofonica, televisiva e multimediale. Nello specifico, segnala che esso prevede che la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni previste dal contratto di servizio, assicura adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata della ristorazione, nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale.
  Riferisce, infine, che l'articolo 4 reca la clausola di invarianza finanziaria, ai sensi della quale all'attuazione delle predette disposizioni ogni amministrazione provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 29 maggio 2024.

Disposizioni in materia di turismo accessibile e di partecipazione delle persone disabili alle attività culturali, turistiche e ricreative.
Esame C. 997 Caramanna, C. 1269 Andreuzza, C. 1463 Pavanelli e C. 1490 Gnassi.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 29 maggio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.35.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 29 maggio 2024. — Presidenza della vicepresidente Ilaria CAVO. – Interviene in videoconferenza il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la sicurezza energetica Claudio Barbaro.

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Ilaria CAVO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

5-02433 Barabotti: Iniziative di competenza circa eventuali misure di de-risking per la realizzazione di impianti geotermici.

  Andrea BARABOTTI (LEGA), che interviene in videoconferenza, rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Andrea BARABOTTI (LEGA), che interviene in videoconferenza, replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo. Apprezza il lavoro finora svolto sulla semplificazione in tema di transizione energetica e conseguimento degli obiettivi anche relativi al mix energetico. Sottolinea, allo stesso tempo, come sia necessario istituire incentivi concreti per lo sviluppo di misure di de-risking sulla ricerca geotermica, prendendo a modello le esperienze di altri Paesi, già all'avanguardia sul punto. Prende atto, peraltro, come dalle parole del Governo non si evinca l'intenzione di investire su misure di questo genere.

5-02434 Pavanelli: Sul finanziamento del progetto relativo ai biocarburanti della controllata keniota di Eni SpA da parte del Fondo Italiano per il Clima.

  Antonio FERRARA (M5S), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Antonio FERRARA (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo al quale era stato chiesto di rendere disponibili dati anche di dettaglio, che non ha invece fornito. Sottolinea che il progetto in questione non sta conducendo ai risultati attesi, né dal punto di vista della produzione, né dal punto di vista sociale. Sotto il primo profilo, i volumi di produzione presentano una resa molto inferiore al 10 per cento. Per ciò che attiene al secondo profilo, ed in particolare alla realizzazione del Piano Mattei in Kenya, evidenzia un insufficiente supporto tecnico operativo da parte di Eni ai coltivatori. Conclude affermando che bisogna stabilire criteri per lo stanziamento delle risorse del progetto al fine di evitare che la costruzione di impianti dia luogo a cosiddette «cattedrali nel deserto».

5-02435 Peluffo: Sui tempi per l'adozione del decreto «Fer-X» anche in vista della riconversione energetica della centrale ENEL di Torrevaldaliga Nord.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

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  Marco SIMIANI (PD-IDP), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo. Prendendo atto della riferita tempistica relativa all'adozione del cosiddetto decreto FER-X, evidenzia il notevole interesse che la città di Civitavecchia, il suo porto e il suo territorio ripongono sulla produzione di energia da fonte rinnovabile e, in particolare, sull'eolico off-shore, nonché sulla riconversione energetica della centrale ENEL di Torrevaldaliga Nord.
  Ricorda, peraltro, che l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale (Civitavecchia) ha già provveduto a individuare il sito ove collocare sistemi di produzione di energia eolica off-shore, ciò che dimostra un concreto interesse.
  Conclude sottolineando come tale auspicato intervento si porrebbe nella direzione dell'attuazione e dello sviluppo delle politiche di transizione ecologica che il Paese ha l'obiettivo di perseguire e rappresenterebbe altresì un importante parco eolico per la Regione Lazio.

5-02436 Squeri: Iniziative di competenza sulla problematica delle concessioni idroelettriche volte, anche, a sbloccare gli investimenti concernenti tali infrastrutture nel quadro del raggiungimento degli obiettivi PNIEC 2030.

  Luca SQUERI (FI-PPE) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Luca SQUERI (FI-PPE), replicando, auspica che le interlocuzioni in corso con la Commissione europea, dirette ad illustrare la necessità di innovare la disciplina introdotta in attuazione del PNRR, siano efficaci e proficue, anche al fine di sbloccare tempestivamente i potenziali investimenti rivolti al settore idroelettrico.

  Ilaria CAVO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.05.