CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 febbraio 2024
246.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 53

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 6 febbraio 2024.

Audizione informale, in videoconferenza, di Danilo Bazzanella, professore di Crittografia presso il Politecnico di Torino, e di Massimiliano Sala, professore e direttore del Laboratorio di Crittografia presso l'Università di Trento, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207, di attuazione della direttiva (UE) 2018/1972, che modifica il decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, recante il codice delle comunicazioni elettroniche (atto n. 108).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 10 alle 10.20.

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 febbraio 2024. — Presidenza del presidente Salvatore DEIDDA. – Interviene il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami.

  La seduta comincia alle 11.10.

Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
C. 1435 Governo e abb.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 gennaio 2024.

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  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che il gruppo PD-IDP ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda quindi che nella seduta del 31 gennaio è proseguito l'esame degli emendamenti relativi all'articolo 8 fino agli identici emendamenti Ghio 8.65 e Ghirra 8.66.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa notare che il rappresentante del Governo non è presente e che risulta dunque opportuna una sospensione della seduta.

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone una breve sospensione della seduta.

  La seduta, sospesa alle ore 11.15, è ripresa alle 11.25.

  Carmine Fabio RAIMONDO (FDI) fa presente che l'emendamento Dara 8.37, volto al riconoscimento dei motociclisti come utenti vulnerabili della strada, approvato nel corso della seduta del 31 gennaio, è sottoscritto da tutti i commissari del gruppo Fratelli d'Italia.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra il contenuto degli identici emendamenti Ghio 8.67 e Ghirra 8.68, osservando come l'utilizzo da parte dei velocipedi delle corsie preferenziali permetterebbe la circolazione ciclistica anche in zone dove le piste ciclabili sono assenti, senza pregiudicare in alcun modo la sicurezza.

  Valentina GHIO (PD-IDP) afferma di condividere le valutazioni della collega Ghirra. Aggiunge che appunto la fattispecie in esame dimostra come la potestà su tale materia debba essere lasciata ai comuni, che dispongono di una precisa conoscenza della realtà urbana su cui insistono.

  Antonino IARIA (M5S) ricorda che il sostegno alla mobilità dolce si traduce in primo luogo nella previsione di un ampio numero di collegamenti percorribili. Quanto alla possibile obiezione che la promiscuità di utilizzo delle corsie preferenziali sarebbe di intralcio al trasporto pubblico locale, ricorda che il principale intralcio è in realtà rappresentato dagli autoveicoli, il cui numero sarebbe ridotto in caso di aumento delle biciclette.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Ghio 8.67 e Ghirra 8.68.

  Andrea CASU (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Roggiani 8.69, di cui sottolinea la rilevanza. Ricorda che a Milano, in occasione di importanti lavori sul ponte della Ghisolfa con conseguente riduzione della carreggiata, il comune era intenzionato ad apporre dei cartelli informativi anche a tutela dei ciclisti. Tuttavia, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è intervenuto tramite una circolare, disponendo che la cartellonistica diversa da quella prevista dal codice della strada non è ammessa. Manifesta preoccupazione per quanto accaduto, specialmente ai fini della tutela della sicurezza stradale, anche perché quanto emanato dal Ministero ha vigore su tutto il territorio nazionale.

  Il viceministro Galeazzo BIGNAMI afferma di apprendere in questo momento dell'accaduto. Ritiene comunque che potrebbe trattarsi della norma contenuta nell'articolo 23 del codice della strada, che rimanda poi agli articoli 47 e 49 del regolamento di esecuzione e di attuazione: fonte secondaria dunque, rispetto alla quale un intervento tramite un emendamento alla legge appare esorbitante. Chiede comunque al deputato Casu di fargli avere ulteriori informazioni sull'emanazione di tale circolare, in modo da effettuare le opportune valutazioni sul caso di specie.

  Andrea CASU (PD-IDP) risponde che la notizia è recentissima e che appunto per questo è intervenuto immediatamente, in modo da individuare con prontezza delle soluzioni preventive. Si rende disponibile a far avere al Governo tutte le informazioni in suo possesso.

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  Carmine Fabio RAIMONDO (FDI) fa presente al collega Casu che il ponte della Ghisolfa a Milano è notoriamente molto pericoloso e che appunto per questo su di esso non insiste una pista ciclabile, almeno in via ufficiale.

  La Commissione respinge l'emendamento Roggiani 8.69.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra il proprio emendamento 8.70, di tenore analogo a quello appena respinto. Esso è volto a tutelare i velocipedi nelle manovre di svolta a sinistra, specialmente sulle strade con limiti di velocità elevati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ghirra 8.70 e Bakkali 8.71.

  Francesca GHIRRA (AVS), illustrando gli identici emendamenti Ghio 8.73 e Ghirra 8.74, rileva come essi siano sempre volti a tutelare i ciclisti tramite una moderazione del traffico. Osserva come il Ministero non veda forse di buon occhio le zone 30, ma che i dati dimostrano come la moderazione dei limiti di velocità sia della massima importanza ai fini della sicurezza dei ciclisti, anche tramite la costruzione di apposite infrastrutture ad essi dedicate.

  Valentina GHIO (PD-IDP) ricorda che una condizione molto importante per tutelare la sicurezza stradale è creare delle aree ove sia possibile ridurre la velocità e che appunto a questo sono volti gli emendamenti in oggetto.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Ghio 8.73 e Ghirra 8.74.

  Antonino IARIA (M5S) ritira l'emendamento Sergio Costa 8.75.
  Illustra quindi il contenuto del proprio emendamento 8.76, volto, tramite un semplice dispositivo tecnologico, a tutelare la tutelare la sicurezza dei ciclisti negli attraversamenti semaforici.

  La Commissione respinge l'emendamento Iaria 8.76.

  Antonino IARIA (M5S) illustra il contenuto del proprio emendamento 8.77, ugualmente volto a tutelare la sicurezza dei ciclisti negli attraversamenti semaforici.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iaria 8.77, Barbagallo 8.78 e Pastorella 8.79.

  Antonino IARIA (M5S) illustra il contenuto l'emendamento Traversi 8.80, volto ad ampliare i limiti previsti per una speciale tipologia di mobilità dolce, poco conosciuta ma che sta sempre più prendendo piede: quel del trasporto professionale tramite velocipedi di merci o persone. Si tratta, osserva, di una modalità sempre più diffusa, specialmente per le consegne nell'ultimo miglio o, ad esempio, per portare più bambini alla volta all'asilo. Conclude rilevando che si tratta di una modalità certamente utile nella concretezza della vita quotidiana, che non assume alcuna valenza di ordine politico: chiede dunque o di accantonare l'emendamento o semmai di proporre una riformulazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Traversi 8.80.

  Salvatore DEIDDA, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Marchetti 8.81 e Iaria 8.82 accettano la riformulazione proposta dai relatori.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Marchetti 8.81 e Iaria 8.82, nel testo riformulato (vedi allegato).

  Antonino IARIA (M5S) ritira l'emendamento Sergio Costa 8.83.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra l'emendamento a sua firma 8.86, che introduce nel nuovo comma 2-bis dell'articolo 143 del codice della strada una specifica volta a fornire maggiore sicurezza ai ciclisti. Sottolinea, quindi, come il ricorso alla Pag. 56bicicletta come mezzo di trasporto contribuisca anche allo snellimento del traffico.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Bakkali 8.85, Ghirra 8.86, Pastorella 8.87 e Roggiani 8.88.

  Luca PASTORINO (MISTO-+EUROPA) illustra l'emendamento a sua firma 8.92, volto a sopprimere la lettera f) del comma 1 dell'articolo 8 del disegno di legge in esame, con la quale si modifica il comma 4-bis dell'articolo 145 del codice della strada. Ritiene che la nuova formulazione del citato comma 4-bis – con la quale si sostituisce l'obbligo per i conducenti di veicoli di dare la precedenza ai velocipedi che transitano sulle strade urbane ciclabili o che vi si immettono, con un generico dovere di prestare ad essi particolare attenzione – sia una disposizione che rende incerto ciò che prima era chiaro. Chiede pertanto che l'esame della sua proposta emendativa, così come quello dell'identico emendamento Barbagallo 8.89, venga accantonato, al fine di individuare una formulazione più dettagliata della nuova disposizione.

  Francesca GHIRRA (AVS) chiede di sottoscrivere l'emendamento Pastorino 8.92, sottolineando come la modifica al codice della strada introdotta dalla lettera f) in discussione peggiori la tutela e le garanzie di sicurezza per i ciclisti e per i pedoni.
  Si associa quindi alla richiesta di accantonamento, ritenendo che sia opportuno riflettere sulla necessità di sopprimere tale previsione.

  Il Viceministro Galeazzo BIGNAMI sottolinea come il tema della precedenza sia una questione particolarmente delicata e proprio per questo essa determina un sistema molto rigido sul concorso di colpa. Nel precisare di esprimersi sulla base della propria esperienza professionale e senza essersi confrontato sulla questione con gli uffici del Ministero, rileva che l'introduzione della previsione della particolare attenzione in luogo dell'obbligo rende meno nitida la norma; ciò può peraltro rilevarsi un vantaggio per l'utente debole, in quanto non necessariamente la nitidezza della disposizione aiuta nella definizione della responsabilità. Ritiene infatti che il riferimento alla particolare attenzione, anziché all'obbligo, ampli il campo della responsabilità, considerando che in tal modo si grava il soggetto forte dell'onere di dimostrare di avere prestato attenzione; al contrario, in caso di obbligo di dare la precedenza, l'onere della prova è a carico del soggetto debole.

  Elena MACCANTI (LEGA), relatrice, ritenendo di aggiungere alle precisazioni tecniche del Viceministro una valutazione di carattere politico, sottolinea come la disposizione di cui alla lettera f) in discussione cancelli una previsione introdotta nella scorsa legislatura da quella che lei definisce «la follia PD-Cinque Stelle», che riconosceva il diritto di precedenza ai ciclisti anche nel caso in cui questi uscissero da un luogo privato. Ritiene che sia tale previsione ad essere pericolosa e pertanto ribadisce la volontà politica di respingere l'emendamento in discussione per mantenere la nuova previsione contenuta nel provvedimento in esame.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Barbagallo 8.89 e Pastorino 8.92.

  Antonino IARIA (M5S) intervenendo sull'emendamento Sergio Costa 8.93, di cui è cofirmatario, sottolinea come dopo la «grande spiegazione di lungimiranza politica fornita della relatrice» che ha fatto riferimento alle «follie dei 5 Stelle», si potrebbe anche fare riferimento ad un altro partito, «La Casa delle libertà» dove ognuno era libero di fare «quel cacchio che gli pare».

  Salvatore DEIDDA, presidente, richiama all'ordine il deputato Iaria, invitandolo ad utilizzare un linguaggio consono.

  Antonino IARIA (M5S) fa rilevare come la presidenza non abbia interrotto la relatrice quando ha parlato di «follie» della Pag. 57precedente legislatura. Non ritiene quindi che sia giusto essere ora ripreso per aver utilizzato dei toni polemici. Sottolinea, quindi, che il suo riferimento alla Casa delle Libertà era inerente all'emendamento, in quanto la citata lettera f) in discussione non fornisce alcuna regola precisa. Osserva quindi che se la disposizione introdotta nella scorsa legislatura a cui fa riferimento la relatrice era una follia, l'Esecutivo, con il provvedimento in esame, che non delinea alcuna regola sulla questione, non risolve il problema.

  Salvatore DEIDDA, presidente, precisa di aver ripreso il collega Iaria non per aver utilizzato un tono polemico ma perché ha fatto ricorso a parole sconvenienti. Precisa quindi di aver interpretato il termine «follia» utilizzato dalla relatrice come una critica politica. Dà quindi lettura dell'articolo 59 del Regolamento in base al quale se un deputato pronunzia parole sconvenienti oppure turba col suo contegno la libertà delle discussioni o l'ordine della seduta, il Presidente lo richiama nominandolo. Preso atto quindi che il collega Iaria continua a voler prendere la parola senza essere stato autorizzato, si riserva di informare la Presidenza della Camera di tale comportamento.

  Andrea CASU (PD-IDP) invita tutti i colleghi a utilizzare, nel dibattito politico, termini consoni. Sottolinea quindi che anche la parola «follia», sebbene interpretata dalla presidenza come critica politica, può avere un'accezione offensiva. Osserva, infatti, che essa viene utilizzata come sinonimo di pazzia. Nel richiamare l'importanza nell'attuale contesto sociale dei problemi legati alla salute mentale, ritiene che l'aspetto più grave di tutta la situazione è che termini associati a disturbi mentali vengano utilizzati a sproposito per offendere l'avversario. Risulterebbe invece necessaria un'assunzione di responsabilità collettiva, che passa anche attraverso il corretto utilizzo del linguaggio, soprattutto quando si sfiorano aspetti delicati del vivere civile.

  Elena MACCANTI (LEGA), relatrice, desidera scusarsi se qualche collega si possa essere sentito offeso dalle sue parole. Tuttavia il suo intervento si limitava a fare una critica alla politica posta in essere nella scorsa legislatura dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, mentre il collega Iaria le ha rivolto degli insulti. Evidenzia, quindi, come non siano equiparabili la critica politica a quella di natura personale.

  Salvatore DEIDDA, presidente, rammenta che, qualora durante un dibattito parlamentare un collega ritenesse di essere stato offeso, questi, al posto di replicare senza chiedere la parola, dovrebbe procedere chiedendo di intervenire per fatto personale. Rammenta, inoltre, che l'articolo 60 del Regolamento prevede che dopo un secondo richiamo all'ordine, avvenuto nello stesso giorno, il presidente può disporre l'esclusione dall'aula per il resto della seduta. Preso atto che nessun altro intende intervenire sull'emendamento Sergio Costa 8.93, lo pone in votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Sergio Costa 8.93.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra l'emendamento a sua firma 8.95, che interviene, come il precedente, sul comma 4-bis dell'articolo 145 del codice della strada per migliorare le condizioni di sicurezza, prevedendo che i veicoli a motore non possano sorpassare i pedoni e i ciclisti quando questi occupino una posizione della carreggiata diversa dal margine destro.
  Precisa di non condividere le osservazioni testé svolte dal rappresentante del Governo e dalla relatrice, ritenendo un errore non attribuire, nelle zone pedonali, l'obbligo di precedenza.

  Il Viceministro Galeazzo BIGNAMI chiede alla deputata Ghirra a quale fattispecie in particolare si riferisca quando parla di sorpasso in zona pedonale. Rileva, infatti, che in tali zone il transito è consentito esclusivamente a veicoli di emergenza e di sicurezza.

  Francesca GHIRRA (AVS) precisa di fare riferimento a quanto riportato nel testo del Pag. 58provvedimento licenziato dall'Esecutivo che parla di veicoli a motore.

  Il Viceministro Galeazzo BIGNAMI ribadisce che per le zone pedonali vi è già una dettagliata disciplina di preclusione al traffico.

  Francesca GHIRRA (AVS) non comprende le perplessità avanzate dal rappresentante del Governo in quanto l'emendamento da lei presentato interviene proprio sull'articolo 8, comma 1, lettera f), del disegno di legge del Governo, che fa riferimento proprio all'ipotesi di veicoli a motore ammessi alla circolazione nelle aree pedonali.

  Antonino IARIA (M5S) evidenzia come nella disposizione in discussione si faccia un generico riferimento ai veicoli a motore nelle aree pedonali, senza ulteriori specificazioni, ingenerando in tal modo confusione.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Bakkali 8.94, Ghirra 8.95, Pastorella 8.96 e Roggiani 8.97.

  Antonino IARIA (M5S) illustra l'emendamento Sergio Costa 8.98, di cui è cofirmatario, che sopprime la disposizione contenuta nel disegno di legge in base alla quale i conducenti dei veicoli a motore devono dare la precedenza ai velocipedi circolanti sulle corsie ciclabili delimitate da striscia discontinua. Sottolinea infatti come tale previsione possa generare una situazione di pericolo per i ciclisti.

  La Commissione respinge l'emendamento Sergio Costa 8.98.

  Andrea CASU (PD-IDP) illustra l'emendamento 8.99, del quale è primo firmatario, volto a sopprimere la lettera g) del comma 1 dell'articolo 8 del disegno di legge. Si tratta della disposizione che prevede che il sorpasso dei velocipedi da parte dei veicoli a motore debba essere effettuato con adeguato distanziamento laterale in funzione della velocità reciproca e dell'ingombro del veicolo a motore, per tener conto della ridotta stabilità dei velocipedi, mantenendo, ove le condizioni della strada lo consentano, la distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri e applicando, in caso di violazione, una sanzione amministrativa. Nel ricordare come il Partito democratico abbia sostenuto con vigore la calendarizzazione in Commissione di una specifica proposta di legge in merito, l'A.C. 536 a prima firma del collega Berruto, stigmatizza la formulazione del disegno di legge, evidenziando come l'obbligo della distanza di sicurezza di un metro e mezzo per come formulato sia inapplicabile e foriero di conseguenze paradossali. Critica in particolare l'espressione «ove le condizioni della strada lo consentano», ritenendo che essa sia generica – potendo riguardare la conformazione della strada, la sua luminosità, ma anche l'eventuale presenza di buche – e aperta a imprevedibili interpretazioni. Afferma che il Codice della strada, soprattutto quando alla violazione di un obbligo è connessa una sanzione, non possa essere scritto in modo così generico e invita a chiarire quali siano le condizioni della strada che impongono il rispetto della distanza di un metro e mezzo. Ribadisce la volontà del Partito democratico di introdurre la distanza minima in fase di sorpasso tra veicoli a motore e biciclette, ma esprime netta contrarietà rispetto alla formulazione introdotta, che ritiene produrrà solo caos, risultando nei fatti inapplicabile.

  Francesca GHIRRA (AVS) chiede di sottoscrivere l'emendamento Casu 8.99, condividendo le parole del collega. Conviene in particolare sulla poca chiarezza della lettera g) e sulla conseguente ampia discrezionalità lasciata all'interprete. Propone dunque di accantonare questo emendamento per svolgere sul punto una riflessione più approfondita.

  Salvatore DEIDDA, presidente, prende atto del fatto che i relatori non sono favorevoli a un accantonamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Casu 8.99.

Pag. 59

  Antonino IARIA (M5S) illustra l'emendamento Sergio Costa 8.100, volto a sostituire la lettera g) del comma 1 dell'articolo 8 per meglio specificare le condizioni nelle quali è obbligatorio il mantenimento della distanza di sicurezza. Critica la formulazione introdotta dal disegno di legge, che ritiene sia il semplice frutto della volontà di dar seguito a impegni presi con le associazioni dei ciclisti, sperando di poter rivendere politicamente la misura del distanziamento, ma senza valutare sul piano tecnico le difficoltà applicative; ipotizza che la disposizione darà molto lavoro agli avvocati, alla cui categoria appartiene anche il viceministro Bignami.

  Andrea CAROPPO (FI-PPE) interviene per stigmatizzare tanto la presentazione dell'emendamento soppressivo Casu 8.99, quanto il contenuto dell'emendamento Sergio Costa 8.100, che a suo dire non chiarisce minimamente il campo d'applicazione del divieto di avvicinamento. Evidenzia infatti come anche l'emendamento utilizzi l'espressione «ove le condizioni della strada lo consentano» e aggiunga che il conducente del veicolo a motore deve valutare «l'esistenza delle condizioni predette». Conferma la bontà della formulazione utilizzata dal disegno di legge, che cerca di contemperare diverse esigenze e ha il pregio di introdurre il principio della distanza di un metro e mezzo, ritenendo che una maggiore chiarezza potrà essere fatta attraverso la normativa esecutiva e l'intervento della giurisprudenza.

  Francesca GHIRRA (AVS) conviene sul fatto che l'emendamento Sergio Costa 8.100 riprenda in parte la terminologia del disegno di legge, ma sottolinea come esso contenga anche molte specificazioni volte ad una più piena tutela dei ciclisti, quali la riduzione della velocità, specificazioni assenti nel provvedimento del Governo, che risulta caratterizzato da eccessiva discrezionalità.

  Antonino IARIA (M5S), contestando le affermazioni dell'onorevole Caroppo, che aveva criticato l'indeterminatezza dell'emendamento Sergio Costa 8.100, sottolinea come la maggioranza sia palesemente in difficoltà sul tema dell'obbligo di distanza e la invita ad accettare l'accantonamento di uno qualsiasi degli emendamenti riferiti alla lettera g) del comma 1, al fine di poter svolgere ulteriori approfondimenti e giungere a una diversa formulazione. Ritiene che l'accantonamento, anche in considerazione dell'avviato esame della proposta di legge Berruto e delle proposte abbinate – tra le quali sottolinea anche una proposta presentata dal Movimento 5 Stelle – sarebbe un atto di cortesia istituzionale.

  Andrea CASU (PD-IDP), rispondendo all'onorevole Caroppo, sottolinea come l'emendamento soppressivo a sua prima firma 8.99 non avesse intenti provocatori o strumentali. Ribadisce infatti che sul tema della tutela dei ciclisti il Partito democratico ha avanzato la sua proposta e ritiene che sia legittimo che la maggioranza non voglia aderire a quella proposta; invita però a non scaricare sui cittadini l'incapacità della politica di disciplinare l'obbligo della distanza di sicurezza, introducendo espressioni come «ove le condizioni della strada lo consentano». Evidenzia infatti come un obbligo siffatto, di impossibile applicazione, rischia anche di obbligare i comuni virtuosi, che hanno introdotto una segnaletica apposita per invitare a tenere una distanza di un metro e mezzo dai ciclisti, a togliere i cartelli, ritenuti dal Ministero fuorvianti rispetto alle modifiche in corso di introduzione. Conclude affermando che o si introduce l'obbligo, disciplinandone i presupposti in modo chiaro, oppure meglio è non intervenire sul codice della strada, affidandosi invece a campagne informative dei cittadini.

  Salvatore DEIDDA, presidente, fa presente che i relatori sono contrari a un accantonamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Sergio Costa 8.100.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) illustra l'emendamento Ghio 8.101, Pag. 60del quale è cofirmatario, volto a sopprimere dall'articolo 8, comma 1, lettera g) del disegno di legge l'espressione «ove le condizioni della strada lo consentano», sottolineando il buon senso di questo intervento. Chiede ai relatori di valutare l'accantonamento di questa proposta emendativa e degli identici emendamenti Traversi 8.102 e Ghirra 8.103.

  Francesca GHIRRA (AVS) intervenendo sul suo emendamento 8.103, ribadisce che la formulazione utilizzata sul punto dal disegno di legge non solo non garantisce la sicurezza dei ciclisti, ma darà luogo a serie difficoltà applicative e ad ampio contenzioso.

  Antonino IARIA (M5S) intervenendo sull'emendamento Traversi 8.102, del quale è cofirmatario, invita nuovamente i relatori a valutare l'accantonamento di queste proposte, in vista di una riformulazione. Ritiene che sul punto della sicurezza dei ciclisti la politica della maggioranza vada valutata nel suo complesso e ricorda come, se da una parte l'obbligo di rispettare una certa distanza è formulato in modo incerto, accompagnato dall'espressione «ove le condizioni della strada lo consentano», dall'altra il disegno di legge del Governo ha eliminato l'obbligo di precedenza per i ciclisti, sostenendo che fosse una previsione pericolosa per i ciclisti stessi. Sintetizzando questa politica con l'espressione «strada delle libertà», sottolinea come si tratti di misure introdotte solo a scopo elettorale, per «portare a casa» una falsa soluzione per una promessa politica fatta alle associazioni dei ciclisti e delle vittime della strada.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Ghio 8.101, Traversi 8.102 e Ghirra 8.103.

  Antonino IARIA (M5S) illustra il contenuto dell'emendamento Traversi 8.104, precisando come esso intervenga ugualmente sull'argomento delle distanze, con una specifica tuttavia diversa rispetto a quello appena votato.

  La Commissione respinge l'emendamento Traversi 8.104.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Morassut 8.105 e Ghirra 8.106, si rivolge ai relatori ricordando loro che la sicurezza dei ciclisti vuol dire sicurezza stradale tout court, visto che i ciclisti rappresentano il 7-8 per cento dei morti complessivi sulle strade e che, mentre il numero complessivo di vittime di incidenti stradali negli ultimi anni è diminuito, da 7000 a 3200 del 2022, i ciclisti vittime di incidenti sono al contrario aumentati. Ciò, aggiunge, è accaduto sia nelle aree urbane che nelle zone isolate di campagna: urge dunque un momento di confronto per fermare quella che definisce una vera e propria strage silenziosa, comprendendo se si tratti di un problema di normativa o di risorse e come il Governo intenda intervenire.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra gli emendamenti in oggetto, volti a consentire in condizioni di sicurezza la circolazione a doppio senso ciclabile lungo le strade a senso unico.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Morassut 8.105 e Ghirra 8.106.

  Antonino IARIA (M5S) illustra il contenuto dell'emendamento Sergio Costa 8.107, facendo presente di avere ritirato altri emendamenti di analogo tenore, presentati con finalità prettamente ostruzionistiche. Rileva tuttavia che tutta la revisione del codice della strada messa in atto in atto da parte della maggioranza è nel senso della confusione: giacché l'emendamento in esame potrebbe avere la conseguenza di aumentarla, osserva polemicamente di aspettarsi che la maggioranza lo approvi compattamente.

  La Commissione respinge l'emendamento Sergio Costa 8.107.

  Salvatore DEIDDA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il Pag. 61seguito dell'esame alla seduta già convocata al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 13.

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 febbraio 2024. — Presidenza del presidente Salvatore DEIDDA. – Interviene la viceministra dell'ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava.

  La seduta comincia alle 19.05.

Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
C. 1435 Governo e abb.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella parte antimeridiana della seduta.

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che il gruppo PD-IDP ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta odierna è proseguito l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 8, fino all'emendamento Sergio Costa 8.107.

  Antonino IARIA (M5S) illustra l'emendamento Sergio Costa 8.108, osservando che, qualora i ciclisti si muovano in gruppo, la disposizione in fila indiana non gli appare l'unica atta a garantire la sicurezza stradale, specialmente in virtù del nuovo obbligo di tenere una distanza di un metro e mezzo quando si sorpassa una bicicletta.

  La Commissione respinge l'emendamento Sergio Costa 8.108.

  Antonino IARIA (M5S) illustra l'emendamento Sergio Costa 8.109, relativo alla possibilità per i ciclisti di uscire dalle piste ciclabili qualora esse non siano correttamente manutenute.

  La Commissione respinge l'emendamento Sergio Costa 8.109.

  Antonino IARIA (M5S) illustra l'emendamento Traversi 8.111, attinente ai nuovi velocipedi dedicati al trasporto professionale di merci o persone. Argomenta che la maggioranza è animata da un vero e proprio desiderio di restaurazione rispetto a qualsiasi novità emersa nella circolazione stradale; in particolare, le piste ciclabili come attualmente concepite sono assolutamente inadatte per dimensioni a questo nuovo tipo di velocipedi, pure utilissimi nelle consegne di ultimo miglio.

  La Commissione respinge l'emendamento Traversi 8.111.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) illustra gli identici emendamenti Barbagallo 8.112 e Pastorella 8.113, facendo rilevare come fra l'altro essi mantengano la materia della circolazione ciclistica saldamente tra le competenze attribuite agli enti locali.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Barbagallo 8.112 e Pastorella 8.113.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Ghio 8.114 e Ghirra 8.115, illustra come essi siano volti a sopprimere il comma 2, che prevede che le condizioni per la realizzazione delle corsie ciclabili siano stabilite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Argomenta che tale previsione gli sembra del tutto ultronea, chiedendosi anzi perché di tale competenza sia stato investito il Ministero.

  Francesca GHIRRA (AVS) afferma che l'articolo 8 è in assoluto il peggiore del provvedimento, giacché disincentiva la mobilità dolce e al tempo stesso toglie in generale competenze ai comuni. La previsione di un decreto ministeriale che stabiliscaPag. 62 le condizioni per la realizzazione delle piste ciclabili le appare assai negativa, giacché solo gli enti locali conoscono le effettive condizioni del territorio. In generale, l'impianto normativo introdotto dall'articolo 8 le appare abbia bisogno di un robusto supplemento di riflessione.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Ghio 8.114 e Ghirra 8.115.

  Luca PASTORINO (MISTO-+EUROPA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede la convocazione di un ufficio di presidenza per definire come la Commissione voglia proseguire l'esame del provvedimento.

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone una breve sospensione.

  La seduta, sospesa alle 19.15, è ripresa alle 19.20.

  Salvatore DEIDDA, presidente, fa presente che l'emendamento Pella 8.121 è stato ritirato.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra gli identici emendamenti Ghirra 8.116, Ghio 8.117, Pastorella 8.119 e Pastorino 8.120, facendo presente che sulle caratteristiche delle corsie ciclabili gli enti locali devono avere un particolare potere di intervento, giacché sono appunto loro a disporre di una conoscenza effettiva del territorio.

  Valentina GHIO (PD-IDP) osserva che quella recata dagli emendamenti in esame è una modifica minimale, che chiede di acquisire l'intesa della Conferenza unificata anziché un mero parere; essa è tuttavia importante per evitare che vi sia un arresto sul tema della ciclabilità e che si perdano dei finanziamenti per il mancato completamento di numerosi procedimenti. Sottrarre ai comuni la possibilità di pianificare, argomenta, è un errore, perché si tratta di una funzione di primaria importanza.

  Luca PASTORINO (MISTO-+EUROPA) dichiara che incidere sulle caratteristiche delle corsie ciclabili rappresenta un intervento invasivo: cambiare le carte in tavola rappresenta un costo per i comuni e induce uno sconvolgimento nelle abitudini dei cittadini. Vista la forte volontà politica riscontrata da parte della maggioranza, suggerisce un testo di mediazione, consistente nel sostituire la parola «sentita» con l'espressione «sentita con particolare attenzione», alla luce del dibattito svoltosi nella seduta antimeridiana sulla tutela dei pedoni e dei ciclisti nelle aree pedonali.

  Antonino IARIA (M5S) afferma polemicamente che la maggioranza vuole cancellare qualsiasi cosa sia stata introdotta nel 2020. Chiede quindi di sottoscrivere gli identici emendamenti in esame. Fa ancora rilevare l'importanza dell'ultimo periodo contenuto nella proposta emendativa, relativo alla definizione di un periodo transitorio. Osserva che, visto che si vogliono modificare abitudini consolidate, un periodo di passaggio appare addirittura indispensabile. Si tratta di un'esigenza in qualche modo avvertita a livello bipartisan, propria di tutti gli amministratori locali: come dimostra il fatto che in proposito un emendamento era stato presentato anche dal collega Pella, che lo ha poi ritirato per motivazioni politiche.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Ghirra 8.116, Ghio 8.117, Pastorella 8.119 e Pastorino 8.120, nonché l'articolo aggiuntivo Pastorella 8.04.

  Salvatore DEIDDA, presidente, prende atto che il presentatore accede all'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Baldelli 8.015.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Pastorella 8.016.

  Salvatore DEIDDA, presidente, constatata l'assenza dei presentatori, dichiara decaduto l'articolo aggiuntivo Faraone 8.017.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra il proprio articolo aggiuntivo 8.018, facendo presente come esso renderebbe più facile e Pag. 63comprensibile il funzionamento delle rotatorie.

  Antonino IARIA (M5S) fa notare come nella sua città, Torino, vi siano ancora molti problemi nel funzionamento delle rotatorie. Osserva come rendere più comprensibile il funzionamento delle rotatorie garantirebbe una maggiore efficienza delle stesse, abbreviando i tempi di ingresso e di utilizzo.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ghirra 8.018.

  Salvatore DEIDDA, presidente, prende atto che i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Raimondo 8.019, Faraone 8.020, Tosi 8.021, Pastorella 8.022, Ghirra 8.024 e Barbagallo 8.025, degli identici articoli aggiuntivi Fede 8.027 e Barbagallo 8.028, nonché dell'articolo aggiuntivo Marchetti 8.029 accettano la riformulazione proposta dai relatori.

  La Commissione approva gli identici articoli aggiuntivi Raimondo 8.019, Faraone 8.020, Tosi 8.021, Pastorella 8.022, Ghirra 8.024, Barbagallo 8.025, Fede 8.027, Barbagallo 8.028 e Marchetti 8.029, nel testo riformulato (vedi allegato).

  Salvatore DEIDDA, presidente, comunica che l'articolo aggiuntivo Ghirra 8.026 risulta assorbito dagli identici articoli aggiuntivi testé approvati.

  Elena MACCANTI (LEGA), relatrice, anche a nome del collega Caroppo, esprime un parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Furgiuele 9.03 e sull'emendamento Faraone 11.1, a condizione che sia riformulato in un testo identico a quello dell'articolo aggiuntivo 9.03.
  Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Romano 9.04, in quanto un emendamento di analogo tenore sarà discusso nell'ambito dell'esame del decreto-legge recante proroga di termini.
  Formula infine un invito al ritiro sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 9, intendendosi altrimenti espresso un parere contrario.

  La viceministra Vannia GAVA esprime un parere conforme a quello dei relatori.

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti come proposto dai relatori.

  Ouidad BAKKALI (PD-IDP) illustra il proprio emendamento 9.1, chiedendo ai relatori un supplemento di riflessione. Ricorda che i passaggi a livello causano ancora moltissimi incidenti stradali. Si sta cercando, come noto, di eliminarne il più alto numero possibile, ma ne restano ancora a decine; migliorarne la visibilità, tramite segnalazioni luminose e acustiche, le appare di primaria importanza.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bakkali 9.1 e 9.2.

  Francesca GHIRRA (AVS), illustrando l'emendamento a sua firma 9.3, sottolinea come l'articolo 9 del provvedimento in esame preveda modifiche in materia di sicurezza dei passaggi a livello ferroviari. Evidenzia tuttavia che il comma 2 dell'articolo 9 dispone che dall'attuazione dello stesso non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il suo gruppo ritiene che l'incuria con cui sono tenuti i passaggi a livello determini spesso gravi incidenti e che sia quindi necessaria la loro messa in sicurezza per evitare il crearsi di situazioni di pericolo. La proposta emendativa in esame stanzia quindi 50 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026 per tale finalità.

  Antonino IARIA (M5S) ritiene che la proposta emendativa in discussione sia condivisibile e pertanto dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla medesima.

  La Commissione respinge l'emendamento Ghirra 9.3.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) sottoscrive l'emendamento Faraone 11.1 e ne accetta la riformulazione.

Pag. 64

  Antonino IARIA (M5S) sottoscrive le proposte emendative in esame, come riformulate dai relatori.

  La Commissione, con un'unica votazione, approva l'articolo aggiuntivo Furgiuele 9.03 e l'emendamento Faraone 11.1, riformulato in un testo identico all'articolo aggiuntivo 9.03 (vedi allegato).

  Elena MACCANTI (LEGA), relatrice, anche a nome del collega Caroppo, propone l'accantonamento dell'emendamento Vinci 10.1, degli identici emendamenti Vinci 10.3 e Pretto 10.4, degli emendamenti Casu 10.8, Amich 10.11 e 10.12 e Vinci 10.13.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Iaria 10.10, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
  Formula infine un invito al ritiro sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 10, intendendosi altrimenti espresso un parere contrario.

  La viceministra Vannia GAVA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti come proposto dai relatori.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra l'emendamento a sua firma 10.2 che recepisce un'istanza avanzata dalla CGIL.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ghirra 10.2 e gli identici emendamenti Barbagallo 10.5, Ghirra 10.6 e Pastorino 10.7.

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che l'emendamento Furgiuele 10.9 è stato ritirato.

  Antonino IARIA (M5S) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua firma 10.10 proposta dai relatori, pur rilevando che nel testo del disegno di legge permane l'espressione in lingua inglese «safety car».

  La Commissione approva l'emendamento Iaria 10.10, nel testo riformulato (vedi allegato).

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Ciocchetti 10.01 è stato ritirato.

  Andrea CAROPPO (FI-PPE), relatore, nel passare ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 11, anche a nome della collega Maccanti invita al ritiro degli emendamenti Ghirra 11.2, Furgiuele 11.3 e Casu 11.4, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento Bakkali 11.5 e propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Pretto 11.02.

  La viceministra Vannia GAVA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Pretto 11.02.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra l'emendamento a sua firma 11.2, relativo ai pannelli a messaggio variabile, che recepisce le osservazioni avanzate dall'ANCI.

  La Commissione respinge l'emendamento Ghirra 11.2.

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che l'emendamento Furgiuele 11.3 è stato ritirato.

  Andrea CASU (PD-IDP) illustra l'emendamento a sua firma 11.4, volto a stabilire che i segnali a messaggio variabile debbano prevedere in alternanza con i messaggi informativi anche messaggi che indichino il numero di vittime causate nell'anno in corso dall'eccesso di velocità. Sottolinea come la cartellonistica a messaggio variabile sia indice di modernità e aiuti dal punto di vista della mobilità. Rileva come gli attuali segnali a messaggio variabile si limitino esclusivamente a dare informazioni circa i divieti, ritenendo che tale comunicazione non consenta a chi guida di comprendere che la ragionePag. 65 per la quale tali limiti sono imposti è quella di favorire la sicurezza. A suo avviso, richiamare il numero di vittime causate dall'eccesso di velocità consentirà ai guidatori di comprendere che rispettare il limite non servirà a evitare una multa bensì che esiste una diretta correlazione tra i limiti di velocità e gli scontri stradali. Ricorda che nel 2022, ultimo anno nel quale sono disponibili statistiche, si sono verificati 165 mila scontri stradali, con una media di 9 vittime al giorno; ogni giorno inoltre 48 pedoni sono investiti sulle strisce pedonali. Sottolinea che oltre al numero delle vittime, si potrebbero evidenziare ulteriori aspetti connessi alla velocità. Rammenta infatti che dagli scontri stradali derivano ingenti danni economici, che sono quantificati in circa 18 miliardi di euro annui, pari all'1 per cento del prodotto interno lordo. Ritiene che oltre al tema del controllo del rispetto delle norme, si debba affrontare anche quello dell'autocontrollo di ciascun guidatore e sottolinea come la corretta condotta dipenda anche dalla consapevolezza.
  Con riferimento inoltre a quanto da lui segnalato nella seduta antimeridiana in merito alla vicenda della cartellonistica informativa sul ponte della Ghisolfa a Milano, desidera rivolgere un ringraziamento al ministro Salvini che ha dichiarato la propria disponibilità a affrontare la questione, ritenendo che la decisione del comune di Milano di prevedere una cartellonistica informativa ulteriore sia nella sostanza corretta.

  Antonino IARIA (M5S) ritiene che la proposta emendativa in discussione evidenzi elementi interessanti e che una messaggistica di tale specie possa far comprendere a chi guida la correlazione tra velocità e incidenti stradali che comportano ingenti vittime e un dispendio di risorse economiche della collettività che potrebbe essere invece impiegate per migliorare la sicurezza stradale. Sottolinea inoltre come gli autovelox non debbano essere considerati uno strumento utile per fare cassa ma un valido deterrente nei confronti degli incidenti. A suo avviso, qualora la proposta emendativa venisse approvata, i cittadini sarebbero maggiormente consapevoli dei rischi connessi alla velocità.

  Francesca GHIRRA (AVS) condivide le osservazioni del collega Casu e auspica che i colleghi della maggioranza votino a favore della proposta emendativa in discussione.
  Ricorda come le principali cause di incidenti stradali siano riconducibili alla velocità e alla distrazione. Ritiene che una disposizione come quella contenuta nell'emendamento Casu 11.4 possa utilmente richiamare ad una guida prudente.

  Andrea CAROPPO (FI-PPE), relatore, pur comprendendo il fine nobile posto alla base dell'emendamento Casu 11.4, sottolinea come i segnali a messaggio variabile devono essere semplici per evitare distrazioni. Ritiene, inoltre, che la mancata espressa previsione non escluda la possibilità di inserire anche tali informazioni.

  Andrea CASU (PD-IDP) ringrazia il relatore per il chiarimento reso ma ritiene che sia fondamentale collegare le informazioni di prescrizione con quelle relative ai rischi ai quali si potrebbe andare incontro adottando una condotta imprudente. Ritiene infatti che fornire esclusivamente il numero dei morti sulle strade non produrrebbe il medesimo effetto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Casu 11.4 e approva l'emendamento Bakkali 11.5 (vedi allegato).

  Elena MACCANTI (LEGA), relatrice, nel passare ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 12, anche a nome del collega Caroppo, propone l'accantonamento degli emendamenti Gaetana Russo 12.3 e Tosi 12.14 e dell'articolo aggiuntivo Morassut 12.05.
  Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Pretto 12.4 e Tosi 12.5, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
  Formula inoltre un invito al ritiro sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 12, intendendosi altrimenti espresso un parere contrario.

  La viceministra Vannia GAVA esprime parere conforme a quello dei relatori.

Pag. 66

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti come proposto dai relatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Pastorino 12.2.

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che la riformulazione degli identici emendamenti Pretto 12.4 e Tosi 12.5 è stata accettata dai rispettivi presentatori.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova formulazione degli identici emendamenti Pretto 12.4 e Tosi 12.5.

  Antonino IARIA (M5S) chiede di sottoscrivere l'emendamento Pretto 12.4, come riformulato, dichiarando il proprio voto favorevole.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Pretto 12.4 e Tosi 12.5, nel testo riformulato (vedi allegato).

  Flavio TOSI (FI-PPE) ritira l'emendamento a sua firma 12.6.

  Antonino IARIA (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 12.7 e manifesta la propria sorpresa in merito al parere contrario espresso dai relatori e dalla rappresentante del Governo. Ritiene infatti che la proposta emendativa relativa alla necessità di omologare la lunghezza dei veicoli per il trasporto delle merci su gomma, si riferisca ad un tema già affrontato e in larga parte risolto. Sottolinea inoltre che l'emendamento recepisce un rilievo avanzato da UNRAE. Rilevando come i relatori stiano svolgendo un lavoro puntuale ed attento, chiede quindi di poter avere da loro chiarimenti in merito alle ragioni del parere contrario.

  Andrea CASU (PD-IDP) interviene sull'emendamento a sua firma 12.8, identico all'emendamento Iaria 12.7, per sottolineare come non si possano prevedere limiti di tonnellaggio differenti per i veicoli elettrici rispetto a quelli diesel. A suo avviso, infatti, non è comprensibile una previsione che penalizzi l'elettrico, anche in ragione dello sviluppo che tali tipi di mezzi stanno avendo.

  Elena MACCANTI (LEGA) ringrazia preliminarmente il collega Iaria per aver dato atto del lavoro svolto dai relatori. Precisa, tuttavia, che le identiche proposte emendative in esame si pongono in contrasto con la direttiva europea cosiddetta «masse-dimensioni». Per tale ragione, conferma il parere contrario già espresso.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Iaria 12.7 e Casu 12.8.

  Andrea CASU (PD-IDP) intervenendo sull'emendamento a sua firma 12.10, comprende che sia facile per la maggioranza giustificare le proprie scelte come esigenze dettate dalle richieste dell'Unione europea. Tuttavia, nutre delle perplessità in merito al fatto che possano essere previste delle penalizzazioni così ingenti per i mezzi elettrici a livello comunitario. Ritiene che qualora invece fossero effettivamente previste tali limitazioni, il Governo dovrebbe chiedere all'Unione europea di intervenire. Chiede, quindi di accantonare l'esame della proposta emendativa.

  Antonino IARIA (M5S) condivide il contenuto degli identici emendamenti Pastorella 12.9 e Casu 12.10 e sottolinea come in Italia vi siano diversi operatori del settore che stanno investendo molte risorse e che con l'aumento del tonnellaggio dei mezzi potrebbero essere più efficaci. A suo avviso, infatti, un aumento del tonnellaggio renderebbe anche più appetibile l'investimento nel settore elettrico. Si riserva inoltre di verificare il contenuto delle direttiva europea citata dalla relatrice e sottolinea come l'Unione europea abbia chiesto all'Italia anche numerose altre cose sulle quali spera che il Governo manifesti la medesima sensibilità dimostrata per questa materia.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) si riserva di verificare il contenuto della direttiva citata dalla relatrice, rilevando come già con un intervento del 2019 l'Unione europea Pag. 67si sia mossa nella direzione di aumentare il tonnellaggio dei veicoli elettrici.

  Andrea CAROPPO (FI-PPE), relatore, alla luce del dibattito svoltosi, chiede l'accantonamento degli identici emendamenti Pastorella 12.9 e Casu 12.10, al fine di effettuare un ulteriore approfondimento sugli stessi.

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Pastorella 12.9 e Casu 12.10.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sugli identici emendamenti Iaria 12.11 e Casu 12.12, osserva che il regolamento attuativo dell'articolo 61 del codice della strada non è stato emanato con i giusti parametri. Chiede dunque se la modifica di tali parametri sia demandata a un diverso regolamento, giacché si tratta di un modo per ridurre i mezzi circolanti su gomma. Formula infine ai relatori la richiesta di accantonate gli identici emendamenti in esame.

  Andrea CASU (PD-IDP) si associa a quanto appena detto dal collega Iaria. Osserva che il regolamento di attuazione non è stato emanato con i nuovi parametri e auspica che si possa intervenire in proposito, altrimenti si produrrebbe una rilevante difformità tra norme diverse contemporaneamente in vigore.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Iaria 12.11 e Casu 12.12.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) sottoscrive l'emendamento Faraone 12.13.

  Andrea CAROPPO (FI-PPE), relatore, spiega che sull'emendamento Faraone 12.13 è stato formulato un invito al ritiro perché sulla materia si interverrà con la direttiva c.d. patenti.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) ritira l'emendamento Faraone 12.13.

  Salvatore DEIDDA, presidente, prende atto che i presentatori hanno ritirato gli articoli aggiuntivi Furgiuele 12.01 e Amich 12.04.

  Andrea CAROPPO (FI-PPE), relatore, anche a nome della collega Maccanti, propone l'accantonamento degli emendamenti Matteoni 13.29 e degli articoli aggiuntivi Tosi 13.02 e Sorte 13.31.
  Formula infine un invito al ritiro sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 13, intendendosi altrimenti espresso un parere contrario.

  La viceministra Vannia GAVA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Salvatore DEIDDA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti come proposto dai relatori.

  Luca PASTORINO (MISTO-+EUROPA), intervenendo sul proprio emendamento soppressivo 13.1, osserva che l'articolo 13 incide in modo pesante sull'autonomia finanziaria dei comuni, già colpiti dai tagli lineari. Dichiara che sembra vi sia una sorta di accanimento del Governo contro gli enti locali, cosa che tanto più lo stupisce essendo la relatrice iscritta al gruppo della Lega, tradizionalmente attenta alle autonomie locali. Conclude sottolineando che le misure contenute all'articolo 13 genereranno inoltre fatalmente una grande quantità di contenzioso.

  Francesca GHIRRA (AVS) osserva che l'articolo 13, come altre disposizioni contenute nel provvedimento, sembra un tentativo di colpire le modalità di finanziamento degli enti locali, perché le soste a pagamento sono nella maggior parte dei casi gestite da società dei comuni. Visti anche i tagli lineari operati sui finanziamenti loro diretti, tale competenza dovrebbe a suo avviso essere lasciata all'attribuzione dei comuni stessi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pastorino 13.1 e Traversi 13.2.

Pag. 68

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa notare che, a suo avviso, non vi è il numero legale prendendo in considerazione solo i colleghi della maggioranza. Chiede dunque un'interruzione della seduta in orario anticipato rispetto a quanto previsto.

  Salvatore DEIDDA, presidente, risponde che il numero legale è presente, anche considerando i soli commissari di maggioranza. Dispone quindi una breve sospensione e convoca l'ufficio di presidenza.

  La seduta, sospesa alle 20.40, è ripresa alle 20.45.

  Francesca GHIRRA (AVS) fa presente che gli identici emendamenti Morassut 13.3 e Ghirra 13.4 intendono evitare una compressione dell'autonomia degli enti locali, che sono gli unici che dispongono delle conoscenze atte a gestire la superficie stradale.

  Antonino IARIA (M5S) rileva che sulla materia degli stalli a pagamento devono essere i sindaci a decidere, in quanto eletti dalla popolazione locale. Ricorda che in alcune aree urbane vi è una forte richiesta da parte dei residenti di limitare la sosta selvaggia e non regolamentata, prevedendo delle zone a pagamento. Rammenta che il collega Pella ha sottoscritto numerosi emendamenti in questo senso, ritirandoli poi per motivazioni politiche, in quanto richieste bipartisan degli amministratori locali.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Morassut 13.3 e Ghirra 13.4.

  Salvatore DEIDDA, presidente, fa presente che l'emendamento Pella 13.7 è stato ritirato.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Morassut 13.5, Pastorino 13.6 e Pastorella 13.8, si appella ai tanti colleghi che sono stati sindaci, giacché una regolamentazione della materia operata per legge va contro qualsiasi semplificazione burocratica.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Morassut 13.5, Pastorino 13.6 e Pastorella 13.8.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE), illustrando gli identici emendamenti Pastorella 13.9, Morassut 13.10 e Pastorino 13.11, spiega che si tratta di un tentativo di mediazione: visto che vi è la volontà politica di accentrare queste competenze, chiede di procedere con linee guida anziché con decreto.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Pastorella 13.9, Morassut 13.10 e Pastorino 13.11.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra gli identici emendamenti Morassut 13.12 e Ghirra 13.13 volti a evitare che vi sia un intervento dall'alto da parte del Ministero, che non è in condizioni di dettare direttive generali su situazioni estremamente specifiche.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Morassut 13.12 e Ghirra 13.13 e gli emendamenti Morassut 13.14 e 13.15.

  Luca PASTORINO (MISTO-+EUROPA) illustra gli identici emendamenti Pastorella 13.16 e Pastorino 13.17 volti a sopprimere il punto 4) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 13. Tale disposizione, argomenta, gli appare viziata dalla presenza del termine «adeguato», di cui non comprende il significato e che apre la strada a un'imponente mole di contenzioso. Chiede in proposito ulteriori chiarimenti ai relatori.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Pastorella 13.16 e Pastorino 13.17.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra gli identici emendamenti Morassut 13.18 e Ghirra 13.19, volti a mantenere la competenza in oggetto nella sfera di autonomia degli enti locali.

Pag. 69

  Roberto MORASSUT (PD-IDP) osserva che il principio di adeguatezza è un principio molto importante dell'ordinamento che però non può essere applicato alla materia in oggetto, perché necessiterebbe di essere tradotto da un atto amministrativo. L'accentramento voluto dalla maggioranza può portare a due esiti diversi: o che il Ministero non emani mai il decreto, oppure che il decreto stesso vada a regolamentare situazioni estremamente specifiche. Chiede un'ulteriore riflessione su questo argomento, proponendo ai relatori di accantonare gli emendamenti in discussione.

  Antonino IARIA (M5S) avanza polemicamente il sospetto che la finalità riposta dalla maggioranza sia quella di evitare l'irrogazione di multe per divieto di sosta, il tutto a fini elettoralistici. Ricorda che a Torino interi quartieri hanno richiesto le zone blu proprio allo scopo di regolare meglio il traffico. Il principio di adeguatezza, conclude, non vuol dire adeguarsi a una visione miope ed elettoralistica.

  Luca PASTORINO (MISTO-+EUROPA) chiede di sottoscrivere gli identici emendamenti Morassut 13.18 e Ghirra 13.19. Si dichiara quindi d'accordo con i colleghi Morassut e Iaria, osservando che il provvedimento nel suo complesso appare suddiviso in due parti: una che va nella direzione dell'inasprimento delle pene e l'altra, come a fare da contrappeso, che va invece nella direzione suggerita dal collega Iaria.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Morassut 13.18 e Ghirra 13.19.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) illustra il contenuto dell'emendamento a sua firma 13.20, volto a prevedere una quota di spazi di sosta gratuita dedicati ai ciclomotori e ai motocicli, misura che avrebbe la conseguenza di ridurre il numero di automobili in circolazione.

  Andrea CAROPPO (FI-PPE), relatore, osserva che tale facoltà è già attribuita ai comuni e dunque l'approvazione dell'emendamento appare pleonastica.

  Andrea CASU (PD-IDP) giudica la risposta del relatore Caroppo insoddisfacente, perché un conto è che una facoltà sia consentita e un altro è prevederla in una disposizione esplicita. Il problema, conclude, è appunto l'applicazione del principio di adeguatezza.

  Francesca GHIRRA (AVS) rileva ironicamente che se l'approvazione dell'emendamento in oggetto fosse pleonastica i ciclomotori avrebbero già i loro spazi, cosa che non è, e fa su questo l'esempio di Cagliari. Ritiene, anzi, che l'emendamento sia molto utile e condivide quanto dichiarato dal collega Casu sull'indicazione chiara del termine «adeguato». Conclude che si tratta di una piccola integrazione che però avrebbe un grande impatto sulla qualità della circolazione stradale.

  Flavio TOSI (FI-PPE) rileva l'indeterminatezza del concetto di adeguatezza anche nell'emendamento in esame.

  Antonino IARIA (M5S) formula l'auspicio che venga approvato un emendamento in cui si preveda esplicitamente che gli spazi per i monopattini sono proibiti.

  La Commissione respinge l'emendamento Barbagallo 13.20.

  Salvatore DEIDDA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

  La seduta termina alle 21.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 6 febbraio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19.15 alle 19.20 e dalle 20.40 alle 20.45.