CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 gennaio 2024
232.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-01825 Manes: Tempi e modalità di realizzazione dei lavori sulla rete stradale della Valle d'Aosta, con particolare riguardo all'adeguamento del viadotto «Camolesa».

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto, rappresento quanto segue.
  Il viadotto «Camolesa», realizzato nel 1968, è localizzato tra le progressive chilometriche 15+600 e 16+350 del Raccordo autostradale A4/A5 Ivrea-Santhià attualmente in gestione ad ATIVA S.p.A. in regime di prorogatio essendo la concessione autostradale scaduta ad agosto 2016.
  In considerazione della vetustà dell'opera, il viadotto è già stato oggetto di parzializzazioni e limitazioni di carico e transito.
  A seguito di approfondimenti tecnici, la Concessionaria ha implementato interventi localizzati a partire dal 2017 ed in considerazione del progressivo decadimento delle condizioni strutturali, confermato anche dal Politecnico di Torino, ne ha previsto l'adeguamento che consiste nella demolizione delle strutture esistenti e nella successiva ricostruzione degli impalcati.
  Il raccordo A4/A5 Ivrea-Santhià costituisce un tratto dell'asse di adduzione al Traforo del Monte Bianco per gli automezzi provenienti dalle autostrade A4 e A1 in quanto consente il collegamento dell'autostrada A5 Torino-Courmayeur con le autostrade A4 Torino-Milano e A26 Genova-Gravellona Toce.
  In luogo della bretella lunga circa 23 km, i mezzi pesanti provenienti dall'Autostrada A4 e diretti verso Aosta dovranno proseguire sull'Autostrada A4 Torino-Milano in direzione Torino al fine di raggiungere l'Autostrada A5 Torino-Aosta presso l'interscambio di Settimo Torinese.
  Quelli provenienti da Aosta e diretti verso Milano/Alessandria/Genova, dovranno proseguire sull'Autostrada A5 Torino-Aosta, in direzione Torino, al fine di raggiungere l'Autostrada A4 per Milano e l'Autostrada A21 per Alessandria e Genova, con un percorso complessivo di circa 80 chilometri.
  Tali adeguamenti non dovrebbero comportare problematiche sulla viabilità interna alla Regione Valle d'Aosta essendo tale tratto autostradale interamente in territorio piemontese. Allo stesso tempo, non vi saranno ricadute sul traforo del Fréjus in quanto il tratto oggetto di limitazioni non si trova sulla direttrice di adduzione a tale traforo.
  Per quanto riguarda le tempistiche, il progetto prevede l'ultimazione dei lavori di ricostruzione di una carreggiata entro il mese di giugno del corrente anno.
  Questo consentirà di riaprire, sfruttando il nuovo impalcato, il transito anche ai mezzi pesanti senza limitazioni in entrambe le direzioni, da e per la Valle d'Aosta, ripristinando le condizioni di viabilità in essere fino al 14 dicembre 2023.
  L'ultimazione della seconda carreggiata e il conseguente ripristino delle normali condizioni di traffico lungo la bretella autostradale è prevista entro la fine del corrente anno.
  Assicuro l'impegno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a monitorare il rispetto del cronoprogramma dei lavori indicato al fine di poter garantire la realizzazione dei necessari lavori di adeguamento e messa in sicurezza di un'opera fondamentale, strategica per la vocazione commerciale e turistica dei territori interessati.

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ALLEGATO 2

5-01826 Ilaria Fontana: Verifica dell'imparzialità dell'azione amministrativa nelle procedure di affidamento in capo ad ANAS.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto, confermo quanto già illustrato dal Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, in occasione della seduta di question time dello scorso mercoledì in questa Aula.
  L'indagine oggetto dell'atto di sindacato ispettivo in esame, al momento concretizzata con misure cautelari, si trova in fase istruttoria e, pertanto, le relative indagini preliminari sono tuttora in corso di esecuzione.
  È doveroso aggiungere, peraltro, che i fatti di cui abbiamo letto e che stiamo leggendo sui giornali si riferiscono ad anni in cui l'attuale Governo non era in carica e che l'attuale Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non risulta in alcun modo coinvolto nell'indagine in corso.
  Sulla base delle informazioni pervenute da ANAS, si rappresenta che, in concomitanza con la notifica delle misure interdittive, i dipendenti attinti da tali provvedimenti sono stati sospesi dal servizio.
  Sul punto, ANAS comunica di riservarsi di assumere ogni eventuale ed ulteriore opportuna e necessaria iniziativa e di essersi tempestivamente messa a disposizione della Procura della Repubblica, nel rispetto dei rispettivi ruoli, perché sia fatta al più presto chiarezza sui fatti di cronaca richiamati dagli interroganti.
  In merito ai presidi in materia di anticorruzione strutturati all'interno di ANAS, si ricorda che il mutamento della natura giuridica di ANAS – disposto nel gennaio 2018, in attuazione delle disposizioni di cui all'art. 49, comma 2, del decreto-legge n. 50 del 24 aprile 2017, convertito con modificazioni dalla legge n. 96 del 21 giugno 2017 – ha comportato l'esclusione della società dall'applicazione delle specifiche disposizioni in tema di anticorruzione e trasparenza destinate alle pubbliche amministrazioni ed alle società in controllo pubblico.
  La società, in ogni caso, ha adottato con le deliberazioni del 31 gennaio e 9 maggio 2019 un modello volontaristico di sottoposizione agli obblighi in materia di anticorruzione e trasparenza.
  Tale modello, definito «Framework Unico Anticorruzione», opera quale strumento di programmazione e divulgazione della strategia aziendale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Esso è composto dalle Linee di indirizzo sulla politica anticorruzione, dal Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001 e dalle relative misure integrative.
  Il modello impegna la società ad una serie di adempimenti, che includono la nomina e la definizione dei compiti del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, l'acquisizione delle dichiarazioni sulla inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi di cui al decreto legislativo n. 39 del 2013, il mantenimento della sezione «società trasparente» del sito istituzionale con puntuale selezione dei dati, dei documenti e delle informazioni da continuare a pubblicare a titolo volontaristico. I contenuti del modello volontaristico sono stati comunicati all'ANAC, cioè all'Autorità nazionale anticorruzione, con nota del 20 giugno 2019. A dicembre del 2021, l'ANAS ha ottenuto la certificazione di conformità allo standard internazionale sui sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione, confermata a novembre 2022 a seguito dell'attività di prima sorveglianza.
  A dicembre 2023, l'Ente Certificatore ha concluso le attività relative alla seconda sorveglianza per il mantenimento della Certificazione.Pag. 93
  A queste misure si aggiungono le procedure aziendali e le istruzioni operative emesse da ANAS relative al processo «Approvvigionamenti».
  In particolare, la società ha disciplinato puntualmente le modalità di programmazione dei fabbisogni, di affidamento e stipula dei contratti, di gestione degli affidamenti, di definizione dei rapporti con sub-appaltatori e fornitori. Tali procedure, che per tutte le tipologie di affidamenti regolano anche la fase di accesso agli atti di gara, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa di riferimento, sono state tempestivamente allineate alle disposizioni previste dal nuovo Codice dei contratti pubblici.

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ALLEGATO 3

5-01827 Benvenuti Gostoli: Rispetto del cronoprogramma dei lavori da effettuare sulla tratta marchigiana e abruzzese della A14.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto, rappresento quanto segue.
  I lavori sulla A14 rientrano nell'ambito di un piano di ammodernamento delle principali infrastrutture – gallerie, viadotti e barriere – che la società concessionaria Autostrade per l'Italia ha avviato a partire dal 2020 su tutta la rete in gestione.
  In attuazione di tale piano, sono stati aperti negli ultimi anni numerosi cantieri sulla A14, in particolare nella parte sud caratterizzata da una significativa presenza di viadotti e gallerie. Attualmente, nelle gallerie sono in corso interventi di ammodernamento e di potenziamento degli impianti antincendio, mentre per quanto riguarda i viadotti, sono in corso attività di sostituzione delle barriere laterali.
  Nello specifico, il tratto della A14 oggetto di cantieri è compreso tra i caselli di Porto S. Elpidio (Marche) e Vasto (Abruzzo), della lunghezza di circa 140 km, con 2 corsie per senso di marcia e numerose gallerie, di cui 7 concentrate nel tratto compreso tra Pedaso e Grottammare (13 km).
  La problematica relativa alla sicurezza dell'utenza collegata alle cantierizzazioni in argomento è già stata attenzionata da questo Ministero.
  A tal fine, ricordo che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha promosso l'istituzione di un tavolo tecnico interregionale con il compito di coordinare le lavorazioni avviate dal concessionario con le esigenze di mobilità segnalate dalle Regioni interessate, predisponendo un calendario di attività con finestre di sospensione dei cantieri nei periodi di maggiore esodo – come estate, festività, eventi particolari – al fine di agevolare i flussi di traffico e mitigare l'impatto sugli utenti.
  Nell'ambito delle riunioni svolte, nel condividere l'importanza degli interventi indispensabili per portare avanti l'ammodernamento della rete, è stato chiesto ad ASPI di diminuire fisicamente l'impatto dei cantieri, incrementando ove possibile le lavorazioni in orario notturno e riducendo gli scambi di carreggiata, attraverso una riprogrammazione degli interventi per evitare il congestionamento della rete.
  A riguardo si precisa che la Società ASPI, recependo l'invito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e degli Enti locali, ha prontamente provveduto a ridurre l'impatto dei cantieri sulla viabilità, incrementando le lavorazioni in orario notturno e garantendo nelle ore diurne, ove possibile, il transito su carreggiate separate, seppure su un'unica corsia.
  Nell'ambito dell'attività di coordinamento, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto al concessionario di comunicare con cadenza periodica la pianificazione dei cantieri sulla A14, fornendo un calendario trimestrale delle lavorazioni diurne e notturne previste.
  In linea con la richiesta, ASPI ha trasmesso costanti aggiornamenti della programmazione in argomento, redatta tenendo conto di quanto convenuto nel citato tavolo di coordinamento.
  Inoltre, il concessionario ha provveduto a potenziare la segnaletica presente, con la realizzazione di bande sonore sulla pavimentazione in corrispondenza di scambi di carreggiata, l'installazione di rilevatori di velocità e segnaletica aggiuntiva in corrispondenza dei cantieri che ricorda i limiti di velocità presenti e i divieti in area di cantiere e l'incremento dei defleco con interasse a 6 metri.
  Si precisa, infine, che al fine di garantire la massima scorrevolezza del traffico sia Pag. 95per tutto il periodo estivo sia per i vari periodi di festività, e da ultimo lo scorso periodo natalizio, i cantieri impattanti sono stati rimossi, provvedendo ad eseguire prevalentemente lavorazioni nelle sole ore notturne (22:00 - 6:00).
  Confermo l'impegno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a monitorare il prosieguo dei lavori e l'adozione delle misure volte a conciliare la presenza dei cantieri stradali con l'esigenza di mobilità dell'utenza stradale, nel rispetto dei più alti standard di sicurezza e fluidità della circolazione. Le opere di ammodernamento sulla A14 rappresentano una priorità inderogabile per la mobilità dei cittadini e per il sostegno dei territori interessati, in considerazione della loro vocazione turistica e imprenditoriale.

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ALLEGATO 4

5-01828 Bonelli: Predisposizione da parte della società Stretto di Messina S.p.A della relazione di adeguamento del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto, con particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alla localizzazione dell'opera.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto, rappresento quanto segue.
  L'articolo 4 del decreto-legge n. 35 del 31 marzo 2023 recante «Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria», prevede che la società concessionaria e il contraente generale possano, mediante la stipula di atti aggiuntivi ai contratti caducati, manifestare la volontà che ciascun contratto riprenda a produrre i propri effetti subordinatamente alla delibera di approvazione del progetto definitivo.
  Dalla data di entrata in vigore del citato decreto-legge, la società concessionaria è autorizzata a sottoscrivere con il contraente generale atti negoziali non onerosi, prodromici alla determinazione del contenuto degli atti aggiuntivi, aventi ad oggetto tra l'altro la predisposizione della relazione di adeguamento del progetto definitivo, l'aggiornamento del piano delle espropriazioni e l'aggiornamento degli studi di impatto ambientale.
  In ottemperanza a queste disposizioni, la Società Stretto di Messina ed Eurolink hanno sottoscritto in data 29 settembre 2023 un atto negoziale prodromico in base al quale il Contraente Generale ha predisposto, tra l'altro, la relazione di integrazione al progetto definitivo originario, comprensiva del particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alle ulteriori prescrizioni da sviluppare nel progetto esecutivo.
  L'atto è stato registrato dall'Agenzia delle Entrate in data 5 ottobre 2023.
  Tale documentazione, secondo quanto previsto dall'articolo 4 comma 6 del citato decreto-legge, è attualmente all'esame del Comitato Scientifico per l'espressione del parere. Successivamente, sarà sottoposta al Consiglio di Amministrazione della società Stretto di Messina per l'approvazione.
  Completato tale iter, la stessa verrà quindi trasmessa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai fini dell'esercizio delle previste funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza tecnica e operativa.

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ALLEGATO 5

5-01829 Simiani: Tempi di completamento della superstrada tirrenica, con particolare riguardo al tratto viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi, e relative modalità di finanziamento attraverso il contratto di programma MIT-Anas.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il quesito posto mi consente di fornire un aggiornamento rispetto al question time discusso in questa Commissione il 28 settembre 2023, presentato dal medesimo onorevole interrogante.
  Il 12 dicembre 2023 presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si è svolta una riunione di coordinamento con ANAS volta a definire le attività da porre in essere per il recepimento delle indicazioni risultanti dal parere 65 del 2023 espresso dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici in ordine all'adeguamento del collegamento stradale Tarquinia-San Pietro in Palazzi.
  Nel corso della riunione è stato, altresì, condivisa la soluzione progettuale sviluppata dalla Società Autostrada Tirrenica (SAT) che contempla una sezione stradale di tipo A nella tratta Tarquinia-Ansedonia.
  Attualmente si sta procedendo alle attività rivolte al trasferimento della documentazione progettuale da SAT ad ANAS.
  Al contempo la società ANAS sta perfezionando la proposta di aggiornamento del contratto di programma 2021-2025, anche alla luce delle disposizioni introdotte dal decreto-legge milleproroghe.
  Tale contratto di programma potrà quindi essere esaminato, per l'approvazione, in occasione di una prossima seduta del CIPESS.
  Si conferma l'impegno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti al reperimento del fabbisogno finanziario per la progettazione ed esecuzione dell'intervento di adeguamento della tratta Tarquinia-San Pietro in Palazzi nel redigendo contratto di programma ANAS e nei successivi aggiornamenti.

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ALLEGATO 6

5-01830 Mazzetti: Possibili impatti della crisi del Mar Rosso sulle opere pubbliche infrastrutturali sul territorio nazionale e sulle imprese impegnate nella loro realizzazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito ai questi posti, rappresento quanto segue.
  Per far fronte all'aumento dei costi delle materie prime e, quindi, del valore complessivo dei contratti di appalto, il Governo è intervenuto fin da subito con due linee di azione, una di carattere emergenziale e, l'altra, di ordine strutturale con il nuovo codice dei contratti pubblici, con il quale siamo passati, appunto, da una logica di gestione emergenziale del caro materiali ad una logica strutturale di incorporazione della revisione prezzi nei contratti.
  In modo emergenziale, il Governo, al fine di favorire e semplificare l'erogazione dei pagamenti a favore delle imprese, con l'articolo 11 del decreto-legge 75 del 22 giugno 2023 ha introdotto una semplificazione delle procedure con la previsione di controlli a campione sulle istanze di accesso al Fondo.
  Con la legge di bilancio 2023 ha provveduto a semplificare l'erogazione dei pagamenti attraverso l'unificazione dei canali di finanziamento previsti dal citato articolo 26 del decreto-legge 50 del 2022. Con il relativo decreto ministeriale di attuazione sono state, inoltre, aumentate le finestre temporali per la presentazione delle istanze, passando dalle precedenti due alle attuali quattro (aprile, luglio e ottobre 2023 e gennaio 2024).
  Per accelerare al massimo l'erogazione dei pagamenti presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è stata attivata una apposita task force per consentire un'accelerazione della lavorazione delle istanze pregresse, nonché delle nuove, anche alla luce del predetto aumento delle finestre temporali.
  Con la legge di bilancio 2023, infine, con l'obiettivo di mitigare e far fronte agli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici, è stata incrementata la dotazione del Fondo Ministero economia e finanze previsto dal citato articolo 26, comma 7, del decreto-legge 50 di 500 milioni di euro per l'anno 2023, di 1000 milioni di euro per il 2024, di 2000 milioni di euro per il 2025, di 3000 milioni di euro per il 2026 e di 3500 milioni di euro per il 2027.
  Con l'attuale legge di bilancio 2024, è stata prevista sia la proroga di un ulteriore anno, del meccanismo della compensazione dei prezzi per i lavori eseguiti fino al 31 dicembre 2024 che l'incremento della dotazione del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche di 200 milioni di euro per l'anno 2024 e di ulteriori 100 milioni di euro per il 2025.
  In modo strutturale, si è provveduto ad introdurre nell'ordinamento strumenti volti ad adeguare costantemente il costo delle opere pubbliche, rispetto all'andamento dei prezzi attraverso due strumenti attuativi: da un lato, quello della revisione periodica dei prezzari regionali e, dall'altro, quello della clausola cosiddetta di «revisione dei prezzi», introdotta dall'articolo 60 del nuovo codice dei contratti pubblici, che si attiva al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva, che determinano una variazione del costo dell'opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiore al 5 per cento dell'importo complessivo.
  Tale meccanismo di indicizzazione automatica del valore del contratto opera nella misura dell'80 per cento della variazione stessa, in relazione alle prestazioni da eseguire. Ai fini della determinazione della predetta variazione dei costi e dei Pag. 99prezzi, si utilizzano indici sintetici elaborati dall'ISTAT.
  Per rendere operativa tale clausola, abbiamo istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, come ricordato anche dagli onorevoli interroganti, il Tavolo «revisione prezzi», con il quale intendiamo promuovere un confronto sulle modalità attuative del nuovo meccanismo revisionale aperto alla partecipazione degli operatori economici di settore, al fine di consentire la piena attuazione del principio di conservazione dell'equilibrio contrattuale.
  L'obiettivo del Governo, in particolare, è quello di approfondire le metodologie e i criteri di elaborazione dei nuovi indici sintetici di aggiornamento dei costi e dei prezzi, con l'intento di corrispondere con sempre maggiore aderenza e concretezza agli effettivi andamenti economici dei differenti mercati di riferimento.
  In considerazione di tali finalità, nel corso delle due riunioni del Tavolo svoltesi il 21 dicembre 2023 e l'11 gennaio scorso, alle quali hanno partecipato rappresentanti dell'ISTAT, delle principali centrali di committenza e delle stazioni appaltanti territoriali, nonché delle principali associazioni di categoria rappresentative del comparto degli appalti di lavori, di servizi e di forniture, è emersa – in particolare – la necessità di determinare la più corretta metodologia per l'individuazione degli indici di costo dei vari contratti di appalto. Segnatamente, il confronto fra i partecipanti si è incentrato sulla necessità ed opportunità di correlare i nuovi indici a tipologie di opere o, piuttosto, a tipologie di lavorazioni.
  L'auspicio è quello di giungere alla definizione dell'intervento strutturale appena descritto – con l'individuazione dei nuovi indici – in tempi celeri, evitando il ricorso a misure tampone, anche in considerazione dell'attuale situazione geopolitica a livello mondiale, inclusa la crisi nel Mar Rosso, che potrebbe generare il rischio di incrementi significativi dei prezzi nei prossimi mesi, con conseguenti ripercussioni sulla realizzazione delle opere infrastrutturali, tra cui quelle previste dal PNRR.

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ALLEGATO 7

Disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l'emanazione del Codice per la salvaguardia dei patrimoni culturali immateriali. Testo unificato C. 799 Caparvi e C. 988 Mollicone.

PARERE APPROVATO

  La VIII Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il testo unificato delle proposte di legge n. 799 Caparvi e n. 988 Mollicone, recante disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l'adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale;

   considerato che l'articolo 3 prevede, tra le attività che lo Stato deve promuovere per la valorizzazione delle rievocazioni storiche, l'attivazione di sinergie operative tra associazioni e istituzioni e i gestori dei beni del patrimonio ambientale;

   valutati positivamente i principi e i criteri direttivi, per l'esercizio della delega al Governo per l'adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, di cui alle lettere p) e t) del comma 2 dell'articolo 14, volti rispettivamente al coordinamento tra le azioni per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e quelle per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, nonché alla promozione del recupero, della riqualificazione e dell'allestimento, in forme integrate e coerenti anche con l'ambiente e il paesaggio, di spazi, attrezzature, infrastrutture e strumenti idonei alla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e alla pratica delle relative attività;

   rilevato che, nell'ambito della citata delega, sarebbe opportuno chiarire il criterio direttivo di cui alla lettera l) del comma 2, volto a prevedere per gli strumenti di pianificazione territoriale una valutazione di impatto connessa al patrimonio culturale immateriale presente nel territorio,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   valuti la Commissione di merito l'opportunità di specificare la portata del criterio direttivo di cui alla lettera l) del comma 2 dell'articolo 14.