ALLEGATO 1
Interrogazione n. 5-00594 Urzì: Sui tempi per la rimozione di materiale bellico dal lago di Varna (Bolzano).
TESTO DELLA RISPOSTA
Le attività di bonifica del lago Varna, tuttora in fase di svolgimento, hanno avuto inizio nell'agosto del 2017 quando un privato cittadino rinvenne un ordigno bellico e segnalò alle Autorità di Pubblica Sicurezza la presenza di un numero imprecisato di altri ordigni nelle acque lacuali.
L'attività si sviluppa sotto il coordinamento del Commissariato di Governo per la provincia di Bolzano con il coinvolgimento di tutti gli interlocutori territorialmente competenti, attraverso riunioni di coordinamento.
Viene condotta congiuntamente da personale dei nuclei Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) della Marina Militare, ai cui subacquei compete l'individuazione e il prelevamento in acqua degli ordigni, e da personale del 2° Reggimento Genio guastatori alpini dell'Esercito, cui spetta la successiva bonifica una volta che gli stessi vengono depositati a riva.
Il lago di Varna ha un'estensione di circa 15.000 metri quadri, con una profondità massima di circa sette metri e presenta un fondale caratterizzato da fango e vegetazione in decomposizione.
Le ispezioni subacquee, svolte nel biennio 2017-2018, hanno consentito di rimuovere oltre ottomila ordigni, di vario calibro, risalenti ad entrambi i conflitti mondiali e di accertare la presenza di un numero imprecisato di ulteriori ordigni inesplosi, distribuiti in modo non omogeneo su un'area pari ad almeno la metà del lago.
Le operazioni sono poi continuate negli anni, nei periodi in cui l'assenza di ghiaccio rende possibili le immersioni.
Fino al novembre 2022, sono stati rimossi 134.687 ordigni ed è stata ispezionata un'area di circa 4.288 metri quadri.
I periodi di intervento sono stati coordinati dall'Autorità governativa locale, nel corso di riunioni convocate due volte all'anno, in funzione della disponibilità di squadre dell'Esercito italiano, della Marina Militare e dei necessari assetti di supporto (Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato per la messa in sicurezza dell'area e Croce Rossa per l'assistenza sanitaria).
Lo svolgimento dei lavori è, tuttavia, condizionato da numerose variabili fra le quali occorre ricordare:
il fondale fangoso su cui è presente vegetazione in decomposizione;
la scarsa visibilità subacquea;
la concentrazione, la posizione e la pericolosità degli ordigni da rimuovere;
la presenza di numerosi manufatti metallici riconducibili ad ordigni, anche inerti;
i metodi di ricerca e rimozione che comportano periodici interventi di risanamento ambientale in relazione alle caratteristiche naturali del lago;
le condizioni meteo favorevoli.
In considerazione di quanto rappresentato, non esistono le condizioni oggettive per definire, con certezza, i tempi necessari al completamento delle operazioni, precisando inoltre che al termine delle attività, la fruibilità del lago dovrà essere valutata dalle competenti Autorità locali, in conformità alle disposizioni vigenti in materia di bonifica ambientale.
ALLEGATO 2
Interrogazione n. 5-01041 Graziano: Sulla circolare della Direzione generale per il personale militare del 19 giugno 2023.
TESTO DELLA RISPOSTA
Si evidenzia, in via preliminare, che la circolare della Direzione Generale del Personale Militare in data 19 giugno 2023 è stata emanata al fine di individuare, in via amministrativa, una soluzione immediata e temporanea che favorisse l'esercizio delle attività da parte dei Rappresentanti sindacali, nelle more dell'approvazione dei decreti ministeriali discendenti dalla legge n. 46 del 2022 e del riconoscimento della cosiddetta «rappresentatività» delle associazioni che avrà luogo con provvedimento a cura del Dipartimento della funzione pubblica. Ciò tenuto conto che fino a tale riconoscimento la legge non prevede la possibilità di permessi retribuiti e distacchi sindacali.
Nel merito, con riferimento al quesito «se sia stato fatto a monte della sopracitata circolare emanata dalla Direzione generale per il personale militare il 19 giugno 2023 un calcolo della spesa ai fini dell'ampliamento al punto di ampliare le possibilità di fruire di tale licenza e a quanto ammonti la spesa», si rende noto che il beneficio oggetto della circolare in argomento non comporta oneri aggiuntivi per l'Amministrazione della Difesa.
Tale beneficio, infatti, è ricompreso nell'alveo della licenza straordinaria concessa dal Comandante di corpo nel limite dei 45 giorni annui, la cui copertura finanziaria viene stabilita in sede di concertazione, su base media, trattandosi di istituto correlato ad eventi non programmabili.
In tale ottica, la competente Direzione Generale del Personale Militare, a seguito di approfondimenti nell'ambito del «Tavolo Tecnico per la stesura della decretazione discendente dalla Legge 46/2022», ha ritenuto di fare ricorso all'interpretazione, su base emergenziale, dei «gravi motivi» (già previsti e non specificamente individuati, nell'ambito della licenza straordinaria attualmente vigente).
Relativamente, invece, alla possibilità che licenza venga «estesa a tutte le organizzazioni iscritte all'albo e quindi anche a quelle che nell'immediato potranno iscriversi», si evidenzia che, in maniera esplicita, la circolare in argomento prevede che possono fruire della licenza «per gravi motivi» coloro che siano stati designati, nel numero massimo di 7 per singola Associazione, in rappresentanza delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari iscritte all'Albo ministeriale, a prescindere dal numero degli iscritti di ciascuna Associazione.