AUDIZIONI INFORMALI
Giovedì 5 ottobre 2023.
Audizioni informali nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 335 Lollobrigida, recante disposizioni in materia di impiego delle guardie particolari giurate per servizi di protezione all'estero, di rappresentanti dell'Associazione Italiana di Vigilanza e Servizi Fiduciari (ASSIV) e di rappresentanti di Confedersicurezza.
L'audizione informale è stata svolta dalle 14.30 alle 14.50.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO.
La seduta comincia alle 15.
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che l'esame in sede consultiva sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 dovrà esaurirsi entro martedì 10 ottobre. Invita dunque l'onorevole Russo a svolgere la relazione illustrativa del provvedimento.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) relatore, ricorda anzitutto che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (c.d. NADEF) è uno degli strumenti della programmazione finanziaria e di bilancio disciplinati dalla legge di contabilità pubblica, n. 196 del 2009 e deve essere presentata dal Governo alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno, per le conseguenti deliberazioni parlamentari. In particolare, dopo l'invio entro il mese di aprile al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma (PNR) contenuti nel Documento di economia e finanza (DEF), il Consiglio dell'Unione europea elabora le raccomandazioniPag. 35 di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati, delle quali il Governo tiene conto nell'elaborazione della Nota di aggiornamento.
Evidenzia dunque che, conformemente a quanto prescritto dall'articolo 10-bis della legge di contabilità pubblica, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 presentata dal Governo aggiorna il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2024-2026 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile (DEF 2023), anche tenendo conto delle raccomandazioni del Consiglio ECOFIN relative al Programma di stabilità e al PNR, presenta l'analisi delle tendenze in corso e le previsioni per l'economia e la finanza pubblica italiane, sia per quanto riguarda lo scenario a legislazione vigente, sia per quanto riguarda la definizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il triennio 2024-2026 e i principali ambiti di intervento e gli effetti finanziari attesi dalla legge di bilancio 2024. La Nota inoltre dà conto dei disegni di legge che il Governo considera collegati alla decisione di bilancio e contiene poi, all'Allegato I, le relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali, all'Allegato II, il Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, all'Allegato III, il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, all'Allegato IV, la Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva.
Fa presente che, in aggiunta ai documenti appena menzionati, annessa alla NADEF 2023 vi è, infine, la Relazione al Parlamento presentata ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, con cui il Governo, sentita la Commissione europea, chiede l'autorizzazione alla revisione degli obiettivi programmatici di indebitamento netto previsti nel DEF 2023, per un importo in termini percentuali di PIL pari a 0,8 per cento nel 2023, 0,6 per cento nel 2024 e nel 2025 e 0,4 per cento nel 2026. Ricorda che si tratta della seconda richiesta di autorizzazione presentata dall'inizio della XIX legislatura. Per effetto della richiesta di autorizzazione, il nuovo livello programmatico di indebitamento netto in rapporto al PIL è pari a: –5,3 per cento nel 2023 (rispetto a –4,5 per cento del DEF 2023); –4,3 per cento nel 2024 (rispetto a –3,7 per cento del DEF 2023); –3,6 per cento nel 2025 (rispetto a –3 per cento del DEF 2023); –2,9 per cento nel 2026 (rispetto a –2,5 per cento del DEF 2023).
Evidenzia che, quanto al rapporto debito/PIL programmatico, la Relazione precisa che esso è pari, nel periodo di riferimento, a: 140,2 per cento nel 2023 (rispetto a 142,1 per cento del DEF 2023); 140,1 per cento nel 2024 (rispetto a 141,4 per cento del DEF 2023); 139,9 per cento nel 2025 (rispetto a 140,9 per cento del DEF 2023); 139,6 per cento nel 2026 (rispetto a 140,4 per cento del DEF 2023).
Prima di illustrare sinteticamente il contenuto della Nota in esame nel suo complesso e di esaminare i profili di competenza della I Commissione, rileva come gli andamenti macroeconomici tendenziali portano a rivedere al ribasso la previsione di crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL) in termini reali del 2023 dall'1,0 per cento del DEF allo 0,8 per cento e la proiezione tendenziale a legislazione vigente per il 2024, dall'1,5 per cento all'1,0 per cento. Resta invece sostanzialmente invariata, rispetto al DEF, la proiezione tendenziale di crescita del PIL per il 2025, all'1,3 per cento, mentre quella per il 2026 migliora marginalmente, dall'1,1 per cento all'1,2 per cento.
Fa presente che, per quanto riguarda il rapporto tra debito pubblico e PIL, la recente revisione al rialzo della stima ISTAT del PIL nominale dello scorso biennio, pari all'1,9 per cento per il 2021 e al 2,0 per cento per il 2022, ha portato a una riduzione del rapporto debito/PIL, che si attesta a fine 2022 al 141,7 per cento dal 144,4 stimato in precedenza. Rileva che nello scenario tendenziale si prevede che il rapporto debito/PIL resti superiore al 140 per cento fino a tutto il 2026. Per mitigare questo effetto, e coerentemente con una gestione più dinamica delle partecipazioni pubbliche, il nuovo scenario programmatico prevede proventi da dismissioni pari Pag. 36ad almeno l'1 per cento del PIL nell'arco del triennio 2024-2026. Afferma poi che, grazie anche ad altre entrate straordinarie previste per il 2024, il rapporto debito/PIL dello scenario programmatico segue un profilo di lieve discesa, raggiungendo il 139,6 per cento nel 2026. Riduzioni più rilevanti del rapporto debito/PIL sono proiettate per gli anni seguenti, dato che l'impatto dei crediti d'imposta si ridurrà marcatamente dopo il 2026.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, evidenzia che le previsioni vengono riviste in chiave migliorativa per l'anno in corso, sia in termini di crescita degli occupati che di calo del tasso di disoccupazione, mentre dal 2024 la dinamica dell'occupazione rallenta, risentendo del più ampio rallentamento previsto per il PIL. La crescita dell'occupazione è stata corretta al rialzo di 0,4 punti percentuali, all'1,4 per cento, nel 2023, per poi scendere allo 0,6 per cento (dal precedente 1,1 per cento) nel 2024. Fa presente che la NADEF prevede una riduzione del tasso di disoccupazione da una media del 7,6 per cento nel 2023 fino al 7,2 per cento nel 2026.
Osserva poi che le prospettive economiche sono condizionate dagli effetti del rialzo dei tassi di interesse, dall'evoluzione dell'inflazione e degli scambi mondiali. L'espansione del PIL nella prima metà dell'anno – inferiore alle attese – porta a rivedere lievemente al ribasso la previsione di crescita per il 2023 rispetto al DEF. Ipotizzando un lieve aumento dell'attività economica nel terzo e quarto trimestre, la variazione annuale del PIL per il 2023 scende dall'1,0 per cento allo 0,8 per cento. Anche la previsione di crescita del PIL per il 2024 risulta ridimensionata all'1,0 per cento, contro l'1,5 per cento del DEF. Fa presente che tale revisione al ribasso è riconducibile, da un lato, agli effetti della politica monetaria restrittiva, che si traduce in maggiori costi di finanziamento e in una restrizione delle condizioni di accesso al credito per famiglie e imprese, dall'altro, al rallentamento del commercio internazionale e dell'apprezzamento dell'euro. In senso opposto, la crescita del PIL nel prossimo anno sarà favorita dalla riduzione delle pressioni inflazionistiche, fattore che dovrebbe comportare un riassorbimento dell'incertezza di famiglie e imprese sul futuro. Nel biennio seguente, la crescita del PIL risulta pari all'1,3 per cento nel 2025 e all'1,2 per cento nel 2026, sostanzialmente in linea con quanto prospettato nel DEF.
Evidenzia poi che in chiusura del 2023, in un contesto di crescita globale in rallentamento rispetto alla media dello scorso anno, l'attività economica e le politiche monetarie continuano a essere influenzate dall'elevata inflazione. Nella prima metà del 2023, l'inflazione misurata dall'indice armonizzato dei prezzi al consumo ha intrapreso un percorso di graduale rientro dopo le forti tensioni registrate nel 2022. Per effetto della riduzione del prezzo dei beni energetici, in particolare del gas naturale, e del superamento degli ostacoli all'approvvigionamento di materie prime sui mercati internazionali, nel primo trimestre dell'anno l'inflazione al consumo è passata al 9,5 per cento (dal 12,5 per cento del quarto trimestre del 2022). Nel secondo trimestre l'inflazione ha poi ulteriormente rallentato (al 7,8 per cento), accompagnandosi alla decisa contrazione dei prezzi all'import e a quella, più contenuta, dei prezzi alla produzione nell'industria. Nel corso del 2023, tra le componenti, al più tempestivo e pronunciato rallentamento dell'inflazione per i beni, connessa con il rientro dei prezzi dei beni alimentari e dei trasporti, si è contrapposta l'accelerazione dell'inflazione per i servizi, che ha iniziato a ridursi solo da giugno. Fa presente poi che pur in presenza di un calo della produzione industriale registrato in luglio, il settore manifatturiero è atteso in lieve recupero nei prossimi mesi, favorito anche dalle ultime indicazioni sulla produzione elettrica e sui consumi elettrici industriali.
Sottolinea come in base alla NADEF l'intonazione prudente della politica di bilancio, la gestione del debito per scadenze ed emissioni e la prosecuzione del programma di valorizzazione e dismissione degli asset pubblici contribuiranno a rafforzare la discesa del rapporto debito/PIL nel 2026, quando tale rapporto si ridurrebbePag. 37 ulteriormente scendendo al 139,6 per cento, un livello inferiore rispetto all'obiettivo del 140,4 per cento indicato dal DEF. La politica di bilancio continuerà, inoltre, a dare impulso agli investimenti pubblici, sempre in linea con le raccomandazioni della Commissione europea.
Per quanto riguarda gli aspetti della Nota afferenti agli ambiti di competenza della I Commissione, evidenzia in particolare due delle Raccomandazioni specifiche (Country-specific recommendations – CSR) rivolte il 14 luglio 2023 dal Consiglio dell'Unione europea al nostro Paese.
Nell'ambito della Raccomandazione n. 1, ricorda che il Consiglio dell'Unione europea chiede all'Italia, tra l'altro, di prendere provvedimenti, nel 2023 e nel 2024, per preservare gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e provvedere all'assorbimento efficace delle sovvenzioni del dispositivo e di altri fondi dell'Unione, in particolare per promuovere le transizioni verde e digitale. In merito, nella Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2023, il Governo ha evidenziato le iniziative realizzate, soprattutto nell'ambito delle risorse previste dal PNRR. In particolare, in materia di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, ricorda che la Nota indica alcuni specifici progetti: il Polo Strategico Nazionale (PSN), struttura cloud destinata a ospitare i sistemi informativi, i dati e le applicazioni delle pubbliche amministrazioni; la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), infrastruttura tecnologica, ospitata nel cloud, che consentirà l'interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati delle pubbliche amministrazioni; PagoPA ed AppIO, piattaforme per i pagamenti digitali, che assieme all'identità digitale (SPID e carta di identità elettronica), all'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) e alla Piattaforma notifiche digitali, costituiscono i principali strumenti di diffusione dei servizi digitali per cittadini e imprese; la diffusione delle competenze digitali di base. Nello stesso ambito fa presente che il Governo dà particolare rilievo alla realizzazione, sempre nell'ambito del PNRR, dell'architettura nazionale di cybersicurezza e all'istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN). Infine, evidenzia che la NADEF si sofferma in particolare su due progetti: la fondazione Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore, in corso di realizzazione, con l'obiettivo di potenziare la catena di approvvigionamento dei semiconduttori, in Italia e in Europa, e allo stesso tempo sostenere le transizioni verde e digitale; il supercomputer LEONARDO inaugurato nel novembre 2022. Finanziato dalla Commissione europea e alcuni Paesi dell'Unione europea tra cui l'Italia.
Per quanto riguarda la Raccomandazione n. 2 ricorda che il Consiglio dell'Unione europea ha chiesto all'Italia di garantire una governance efficace e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello locale, per l'efficace attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR. Con riferimento all'efficace governance del PNRR, evidenzia che il Governo nella NADEF richiama le novità introdotte con il decreto-legge n. 13 del 2023 che ha modificato la struttura organizzativa disciplinata dal decreto-legge n. 77 del 2021. Le modifiche hanno riguardato, in sintesi: il rafforzamento del ruolo di coordinamento della Presidenza del Consiglio, con l'istituzione della Struttura di missione PNRR; la soppressione del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, e il coinvolgimento dei rappresentanti delle parti sociali ed economiche all'interno della Cabina di regia per il PNRR; la riorganizzazione delle Unità di missione presso le amministrazioni centrali titolari di interventi del Piano. Per quanto riguarda il rafforzamento della capacità amministrativa, fa presente che il Governo nella NADEF evidenzia che con i decreti-legge n. 44 del 2023 (c.d. decreto-legge PA) e n. 75 del 2023 (c.d. decreto-legge PA-bis) sono state introdotte disposizioni volte ad accrescere il capitale umano delle amministrazioni pubbliche impegnate nell'attuazione del PNRR. I richiamati decreti legge contengono, tra le altre, misure per stabilizzare il personale a tempo determinato (anche dedicato alle valutazioni di impatto ambientale), per accelerare lo svolgimento Pag. 38dei concorsi pubblici, nonché per favorire l'assunzione di giovani. In particolare, rammenta che in materia di dirigenza, il decreto-legge n. 44 del 2023, per la copertura di posti delle articolazioni che rivestono la qualifica di soggetti attuatori del PNRR, consente alle pubbliche amministrazioni, fino al 31 dicembre 2026, di conferire a soggetti estranei ai ruoli dell'amministrazione incarichi dirigenziali generali e non generali nel limite del 12 per cento delle rispettive dotazioni organiche (articolo 1, comma 1). Inoltre, solo per i dipartimenti o strutture che siano attuatori di interventi previsti nel PNRR, le pubbliche amministrazioni sono state autorizzate a disporre, fino al 31 dicembre 2026, il trattenimento in servizio – oltre il limite anagrafico per il collocamento a riposo di ufficio – dei dirigenti generali titolari della direzione di dipartimenti, o di strutture corrispondenti a questi ultimi, secondo i rispettivi ordinamenti. Con riferimento alle misure relative alle assunzioni di personale a tempo determinato per l'attuazione del PNRR degli enti locali, rammenta che il decreto-legge n. 44 del 2023 prevede che le risorse del Fondo istituito a tale fine da parte dei comuni con meno di 5.000 abitanti, impegnate e non utilizzate relativamente all'anno 2022, possono essere utilizzate per la stessa finalità anche nel 2023. Il medesimo decreto, inoltre, amplia la platea dei comuni che possono utilizzare personale dipendente a tempo pieno di altre amministrazioni locali, detta disposizioni in materia di segretari e vicesegretari comunali in favore dei piccoli comuni, nonché prevede che gli enti territoriali, previa intesa sancita in sede di Conferenza unificata possano individuare, per l'accesso all'impiego presso il relativo ente, requisiti ulteriori rispetto a quelli stabiliti dalla disciplina generale, al fine di rispondere ad esigenze di specificità territoriale. Infine, ricorda che con le previsioni dei decreti n. 44 e n. 75 del 2023 sono stati disposti incrementi di organici e assunzioni di personale, ivi inclusi quello di diretta collaborazione, dei singoli Ministeri e di alcune agenzie impegnati nell'attuazione del PNRR.
Evidenzia, infine, che la Nota annuncia, tra i 32 disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica 2024-2026, alcuni provvedimenti di interesse della Commissione Affari costituzionali. Si tratta in particolare delle disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, comma 3, della Costituzione, il cui disegno di legge è già in corso di esame in Senato (A.S. 615) alle quali si aggiungeranno disegni di legge in tema di: semplificazione normativa; revisione del Testo Unico degli Enti Locali; disposizioni in materia di giovani e servizio civile universale e deleghe al Governo per il riordino della materia; disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni.
Nazario PAGANO, presidente, in assenza di richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.05.