CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 agosto 2023
155.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Sugli esiti della missione svolta in Ucraina e Moldova
(20-24 luglio 2023).

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Dal 20 al 24 luglio 2023 si è svolta una missione in Ucraina e Moldova di una Delegazione della Commissione Affari esteri, composta dalla Vicepresidente Quartapelle Procopio e dai deputati Calovini, Crippa, Lomuti e Rosato.
  La missione, da tempo deliberata, fa seguito a una costante interlocuzione con le controparti ucraine, che ha avuto un momento particolarmente importante nella visita alla Commissione dei Presidenti delle Commissioni Esteri del «Triangolo di Lublino» (Lituania, Polonia, Ucraina) il 5 e 6 maggio 2023. Essa si è inoltre svolta in una fase particolarmente delicata, a causa della cessazione dell'accordo sull'esportazione di grano dall'Ucraina e del blocco imposto dalla Federazione russa ai porti ucraini sul Mar Nero. Le questioni delle esportazioni di grano e di una escalation militare sul Mar Nero sono dunque state al centro dei numerosi colloqui con le controparti, accanto alle tematiche del sostegno, in termini militari e di cooperazione, all'Ucraina e del percorso di adesione all'Unione europea di Ucraina e Moldova.
  La missione ha potuto valersi del sostegno delle ambasciate italiane a Kiev e Chisinau, sia per i contenuti sia per i complessi profili logistici e di sicurezza.
  Di seguito si riepilogano i principali contenuti, ad eccezione di colloqui informali che, data la situazione politico-militare, rimangono riservati.
  Nella giornata del 20 luglio la delegazione ha soggiornato a Leopoli, dove ha avuto incontri con il console Sergio Federico Nicolaci e con il responsabile dell'Istituto italiano di cultura, Edoardo Crisafulli. La delegazione ha inoltre visitato la Ukrainian Catholic University, centro universitario di eccellenza, che fa riferimento alla chiesa cattolica di rito greco-orientale presente in Ucraina. Nel corso dei colloqui con i responsabili accademici sono state in particolare approfondite le possibili iniziative di sostegno per una realtà accademica fortemente internazionalizzata che ha un ruolo importante nel sistema di istruzione superiore dell'Ucraina.
  È stata pure visitata la clinica privata Superhumans, incontrando il direttore sanitario. Si tratta di una struttura autonoma e finanziata prevalentemente con donazioni, specializzata nella ricostruzione ortopedica per mutilati, che riceve sostegno dall'Italia, anche in virtù della collaborazione con l'Officina ortopedica Maria Adelaide di Torino.
  In entrambi gli incontri è emerso con particolare rilievo il tema del sostegno psicologico e fisico sia ai combattenti che alla popolazione civile, atteso anche il numero dei mutilati, che si intuisce molto cospicuo, pur in assenza di dati ufficiali, che permangono secretati.
  Il tema delle vittime della guerra è emerso anche nel primo degli incontri svolti a Kiev, dove la Commissione si è trattenuta il 21 e 22 luglio, quello con il Commissario per i diritti umani, Dmytro Lubinets, deputato della Verkhovna Rada nominato a questa funzione il 1° luglio 2022. Il commissario Lubinets ha presentato il complesso delle attività svolte dal Segretariato, che spaziano dall'accertamento di crimini di guerra, ad iniziative per il recupero di minori illegalmente trasferiti in Russia e spesso oggetto di processi di ricondizionamento finalizzati a privarli della cultura ucraina, alla cura e tutela della popolazione sfollata per causa di guerra.
  L'onorevole Lubinets ha inoltre insistito sul fatto che le pratiche adottate dalla Federazione russa comportano una grave alterazione del diritto internazionale umanitario.Pag. 11 Di qui la richiesta di sostenere l'istituzione di un Tribunale internazionale ad hoc.
  Ha infine sottolineato l'importanza della cooperazione, tema raccolto e sviluppato anche dalla Delegazione italiana, che ha sottolineato la centralità dei diritti umani nella politica estera italiana.
  Nella giornata del 21 luglio la Delegazione ha svolto numerosi incontri politici, con la Vice Primo Ministro con delega agli affari europei, Olga Stefanishyna, e, congiuntamente, con il Primo Vicepresidente della Verkhovna Rada, Oleksandr Kornyienko, la Presidente della Commissione Affari europei, Ivanna Klympush-Tsintsadze, e il Presidente della Commissione Economia e finanze, Dmytro Natalukha.
  Rispondendo a quesiti dei deputati italiani sul percorso di adesione all'Unione europea e sulla ricostruzione, la Vice Primo Ministro Stefanishyna ha illustrato i progressi compiuti dall'Ucraina, in particolare nel settore della normativa anti-corruzione e anti-monopoli (quest'ultima ancora in corso di elaborazione). Ha altresì sottolineato la necessità di avviare tempestivamente i colloqui con le istituzioni europee. Sulla base di una domanda della Vicepresidente Quartapelle, la Vice Primo Ministro ha espresso una valutazione positiva degli esiti del recente vertice NATO di Vilnius, sottolineando che, al di là della formale adesione dell'Ucraina alla NATO, ciò che conta è l'interoperabilità tra le forze armate ucraine e quelle della NATO. Ha infine osservato che le recenti tensioni con la Polonia sull'esportazione di grano dall'Ucraina dovrebbero essere oggetto di un intervento della Commissione europea.
  Nel successivo incontro con i Presidenti delle Commissioni Affari europei ed Economia e finanze, gli interlocutori hanno espresso forte apprezzamento per la posizione italiana sulla guerra e hanno soprattutto insistito sulla necessità di proseguire gli aiuti militari. Hanno altresì auspicato un contributo dell'Italia a specifici aspetti della ricostruzione (strutture mediche e beni culturali) e anche una forma di patronato delle realtà locali italiane a favore di singole realtà territoriali ucraine.
  Molte di queste tematiche sono tornate in un successivo colloquio con il Viceministro degli Esteri Yevhen Perebyinis. Il Viceministro si è soffermato in particolare sulle esigenze dell'Ucraina a fini bellici, in particolare sistemi di contraerea, sull'ampliamento delle sanzioni a carico di persone ed enti della Federazione russa e sull'adesione alla NATO. Ha poi espresso fiducia sulle operazioni militari in corso e ha sottolineato che la base per una possibile trattativa può essere costituita dal piano di pace in 10 punti della Presidenza ucraina, che potrà essere esposto a latere della prossima sessione ONU di settembre. Rispondendo a quesiti dei deputati, ha concordato sull'importanza del rapporto con il Sud globale, che appare al momento difficoltoso a causa della limitatezza della rete diplomatica ucraina. Sulla base dei numerosi quesiti posti dalla Delegazione italiana, il Viceministro Perebyinis ha rilevato che il recente vertice NATO di Vilnius non ha comportato decisivi passi avanti sul piano dell'adesione, mancando una precisa agenda; ha riconosciuto che il ruolo della Turchia rimane decisivo e potrebbe contribuire a sbloccare l'accordo sul grano; ha dichiarato di apprezzare gli sforzi della Santa Sede, ma di nutrire forti dubbi su qualunque tentativo di contatto con l'attuale leadership russa, e di riconoscere la centralità della Cina. Quest'ultima, pur legata alla Russia da forti interessi comuni, può rappresentare un elemento decisivo per la pace. Il governo cinese, del resto, ha sempre manifestato rispetto per il principio dell'integrità territoriale dell'Ucraina e si è dichiarato contrario all'uso di armi nucleari.
  Le stesse tematiche sono state riproposte anche dal Presidente della Commissione Esteri della Verkhovna Rada, Oleksandr Merezhko, incontrato presso l'Ambasciata nella mattina del 22 luglio. Il Presidente Merezhko ha riaffermato che la guerra potrà terminare solo quando sia stata ripristinata l'integrità territoriale dell'Ucraina e che i piani di pace avanzati da terze parti non sono realmente utili, perché forniscono legittimità al Governo russo, che Pag. 12dovrebbe invece essere abbattuto. Poiché la guerra è, per diversi aspetti, una guerra di esaurimento, si richiede un costante afflusso di materiali, in prospettiva soprattutto di aerei da guerra. Nell'ampia disamina svolta sulla base delle interlocuzioni con i parlamentari italiani, il Presidente ha infine richiamato la buona intesa con l'amministrazione statunitense e con una rete di Paesi, anche mediorientali, che sostengono l'Ucraina.
  Accanto agli incontri con le controparti parlamentari e governative, la Delegazione ha svolto a Kiev numerose ulteriori attività. Ha visitato, accompagnata da rappresentanti delle municipalità locali, le città martiri di Bucha e Irpin, dove ha potuto prendere conoscenza diretta non solo delle stragi compiute dalle truppe russe nella prima fase della guerra, ma anche del rapido processo di ricostruzione. Ha incontrato presso la residenza dell'ambasciatore italiano, in due separate sessioni, esponenti della politica e della società civile ucraina e numerosi connazionali che tuttora operano in Ucraina, sia nell'assistenza umanitaria e nella cooperazione, sia nell'imprenditoria. Ha incontrato, presso la sede dell'università, Timofiy Brik, rettore della Kyiv School of Economics, realtà accademica in costante attività e fortemente internazionalizzata.
  Particolare rilievo ha avuto poi l'incontro con il nunzio apostolico Visvaldas Kulbokas, che ha dato conto degli esiti della missione del cardinale Zuppi e delle attività poste in essere dalla Santa Sede per il rientro in Ucraina di minori deportati in Russia e di prigionieri di guerra. Ha inoltre fornito interessanti punti di vista sull'andamento della guerra, con riferimento anche alle gravissime perdite subite da entrambi gli eserciti, e sulla situazione politica in Ucraina.
  La Delegazione ha anche visitato la Casa-Museo dello scrittore Michail Bulgakov, recentemente oggetto di atti vandalici in relazione a una più generale tendenza alla de-russificazione dell'Ucraina. Nel colloquio avuto con i parlamentari italiani la direttrice, Liudmyla Gubianuri, ha sottolineato come la guerra stia comportando una forma di semplificazione culturale, che impedisce di cogliere la complessità del rapporto tra le due culture, pure distinte, dell'Ucraina e della Russia.
  Nella mattina del 23 luglio la Delegazione ha raggiunto Odessa, oggetto di un pesante attacco missilistico nella notte precedente. Questa parte della missione ha avuto particolare importanza, anche per la controparte ucraina, perché quella italiana è stata la prima delegazione parlamentare a recarsi nella città dopo il blocco dell'export del grano e i recenti attacchi missilistici.
  Si è inizialmente avuto un incontro con il governatore della regione, Oleg Kiper, e con il sindaco Gennadiy Trukhanov, ai quali è stato manifestato il sostegno del nostro Paese, in particolare riguardo alla ripresa delle spedizioni di grano e alla ricostruzione di una città fortemente legata all'Italia su un piano storico e culturale. In questo quadro è stato anche riaffermato l'impegno italiano a valorizzare la partecipazione di Odessa all'EXPO 2030, se questo sarà assegnato a Roma.
  Esaurito l'incontro, i parlamentari hanno visitato i luoghi colpiti dal bombardamento, in particolare la Cattedrale della Trasfigurazione, un condominio in cui ci sono state alcune vittime e una vicina scuola materna, fortemente danneggiata dall'onda d'urto dei missili. In questa occasione è stato possibile verificare la forte tenuta dei cittadini, impegnati nella rimozione delle macerie e nel salvataggio delle memorie storiche cittadine. In virtù di una speciale concessione, la Delegazione ha potuto anche visitare il porto, che è zona militarizzata interdetta alla frequentazione, e ha potuto verificare i danni da esso subiti negli attacchi. Nei colloqui con le autorità locali è stata costantemente avanzata la richiesta di ripristinare l'esportazione del grano da Odessa. Ad avviso degli interlocutori, il se il blocco delle esportazioni di grano fosse rimosso, le autorità locali sarebbero rapidamente in grado di ripristinare la funzionalità del porto e di consentire la movimentazione dei carichi.
  Ad Odessa la Delegazione ha avuto anche la possibilità di discutere con il giornalistaPag. 13 Lorenzo Cremonesi e con il pubblicista Ugo Poletti, traendone elementi di valutazione sulla situazione della città.
  L'ultima fase della missione si è svolta in Moldova, raggiunta via terra da Odessa. Sin dalla programmazione della missione si era infatti convenuto di proseguire le interlocuzioni con il Parlamento e il Governo moldavo già da tempo avviate, da ultimo con la visita alla Camera del Presidente del Parlamento, Igor Grosu, il 6 giugno 2023. Ciò al fine di rafforzare il rapporto con un Paese per molti aspetti centrale in questa fase, che ha avviato un percorso di adesione all'Unione europea e sta cercando di liberarsi dalle pesanti influenze russe. A Chisinau, la Delegazione ha avuto incontri con il Vicepresidente del Parlamento, Mihail Popșoi, con il Ministro degli Esteri, Nicu Popescu, con la Presidente della Commissione Esteri e integrazione europea, Doina Gherman, insieme a Gaina Sajin, Presidente del Gruppo parlamentare di amicizia Italia-Moldova.
  Un primo tema emerso negli incontri è la grave crisi vissuta nell'ultimo anno dal Paese, soprattutto in conseguenza dell'aggressione russa contro l'Ucraina. Il taglio delle forniture energetiche, che provengono prevalentemente dalla Transnistria, realtà politica de facto non riconosciuta e sotto forte influenza russa, ha comportato un drammatico aumento dell'inflazione e ha portato la Moldova ad un'onerosa operazione di collegamento alle reti energetiche europee, che dovrebbe ora produrre i suoi frutti. In questo contesto l'esito del conflitto ha un'importanza decisiva anche per la Moldova, che sostiene convintamente l'Ucraina. Va comunque rilevato che gli interlocutori hanno sottolineato che la Transnistria non comporta, al momento, pericoli per la stabilità della Moldova, ma che la situazione potrebbe cambiare nettamente nel caso di una prevalenza della Russia. Allo stesso tempo, però, la Moldova è oggetto di attacchi «ibridi» (disinformazione, cyberattacchi, azioni di disturbo) ed è segnata da una forte presenza di posizioni politiche filorusse.
  Un secondo tema è, naturalmente, quello dell'adesione della Moldova all'Unione europea. In proposito la Presidente Gherman ha sottolineato che la Moldova ha implementato tre delle nove raccomandazioni della Commissione, quelle relative ai diritti dell'uomo, al coinvolgimento della società civile, e alle indicazioni della Commissione di Venezia. Il tema più urgente che ora si pone è ora quello della riforma dell'amministrazione locale e della giustizia, rispetto alla quale c'è una forte opposizione dei magistrati e procuratori, ancora legati a pratiche clientelari. La popolazione sostiene convintamente la scelta europea, mentre rispetto all'adesione alla NATO non esiste ancora una maggioranza favorevole, tanto più che la Moldova segue un principio costituzionale di neutralità.
  Un terzo tema è quello del ruolo dell'Italia rispetto alla Moldova. Tutti i componenti della Delegazione hanno riaffermato il sostegno dell'Italia, testimoniato anche dalla recente ratifica di un accordo di sicurezza sociale con la Moldova. Allo stesso tempo, si è preso atto di una diffusa aspettativa che l'Italia giochi un ruolo più marcato in quell'area, confrontandosi con altri Paesi più attivi, dalla Turchia, alla Francia e alla Germania. L'Italia ha infatti un ruolo tutto particolare, dal momento che accoglie la comunità più ampia della diaspora moldava, che ha avuto un ruolo importante anche dal punto di vista politico. Di qui l'auspicio che lo Stato italiano rafforzi la propria capacità di promozione di investimenti in Moldova, in particolare nei settori dell'agroalimentare e delle energie sostenibili.
  L'auspicio condiviso della Delegazione è che le numerose tematiche emerse nel confronto con tanti e qualificati interlocutori possano essere raccolte dalla Commissione e dalla Camera tutta con l'attenzione e la tempestività che l'urgenza del momento richiede.