AUDIZIONI INFORMALI
Giovedì 15 giugno 2023.
Audizioni informali, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 1135, approvata dal Senato recante «Modifiche al decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 106, concernenti i poteri del procuratore della Repubblica nei casi di violazione dell'articolo 362, comma 1-ter, del codice di procedura penale, in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere».
Audizioni informali di: rappresentanti delle Associazioni Differenza Donna; D.i.RE – Donne in Rete contro la violenza (in videoconferenza); Gens Nova (in videoconferenza); Telefono rosa; Senza Veli Sulla Lingua; Spazio Donna (in videoconferenza); UDI – Unione Donne in Italia.
Le audizioni informali si sono svolte dalle 10.05 alle 11.30.
Audizioni informali, di Paola Di Nicola Travaglini, consigliera della Corte di cassazione; Francesco Menditto, procuratore presso il Tribunale di Tivoli; Fabio Roia, presidente f.f. del Tribunale di Milano (in videoconferenza); Lucia Russo, procuratrice aggiunta presso il Tribunale di Bologna (in videoconferenza); Elisabetta Canevini e Aldo Morgigni, componenti Pag. 58della Giunta Esecutiva Centrale dell'Associazione nazionale magistrati – ANM (in videoconferenza).
Le audizioni informali si sono svolte dalle 11.30 alle 12.30.
SEDE REFERENTE
Giovedì 15 giugno 2023. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il viceministro della Giustizia Francesco Paolo SISTO
La seduta comincia alle 13.
Modifica all'articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadino italiano.
C. 887 Varchi, C. 342 Candiani, C. 1026 Lupi e petizione n. 302.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 31 maggio scorso.
Ciro MASCHIO, presidente, ricorda che la Conferenza dei presidenti di Gruppo ha previsto l'avvio in Assemblea a partire da lunedì 19 giugno.
Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli della Commissione Affari costituzionali e Affari Sociali.
Riccardo MAGI (MISTO-+EUROPA) dichiara il voto contrario di +Europa sul mandato alla relatrice a riferire favorevolmente in Assemblea, esprimendo anche in questa sede il proprio radicale dissenso politico sul provvedimento e la preoccupazione per le modalità con le quali la maggioranza e il Governo hanno proceduto nel corso dei lavori.
Evidenzia infatti che le forze di Governo non si sono mostrate disponibili al dialogo, come dimostrato da ultimo anche nella riunione del Comitato pareri della I Commissione appena concluso. Infatti, nel corso dell'esame del provvedimento, né il rappresentante del governo né gli esponenti della maggioranza hanno ritenuto necessario fornire alcuna risposta ai rilievi avanzati nella proposta di parere alternativa presentata in quella sede.
Come già ricordato nelle sedute precedenti, ritiene che il provvedimento in esame non tenga conto di quanto previsto dall'articolo 7 del codice penale – che indica puntualmente le condizioni di punibilità per fatti commessi all'estero da un cittadino italiano – né del disposto di cui all'articolo 9 del medesimo codice. Sottolinea, inoltre, che tale provvedimento va in senso contrario a quanto precisato dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di cassazione, nonché alle norme del diritto internazionale e di quello dell'Unione europea.
Rammenta ancora che l'articolo 49 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea ribadisce che nessuno può essere condannato per una azione o una omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto interno o, ci tiene e a sottolinearlo, nel diritto internazionale.
A suo avviso, la volontà della maggioranza di procedere comunque nell'adozione di un provvedimento che – facendo un uso propagandistico e demagogico del codice penale – contiene profili di incostituzionalità e che viola gli obblighi internazionali non potrà quindi che recare danno alla dignità del Parlamento e dello Stato intero che nei confronti degli altri Paesi dimostrerà di non riconoscere gli obblighi di diritto internazionale.
È consapevole come via sia un'inclinazione naturale dei partiti della Destra ad estendere l'uso dello strumento penale, ma si chiede per quale motivo non vi sia una resistenza delle forze che si ispirano ai valori liberali e che pure sono presenti nella maggioranza di Governo.
A questa impostazione della maggioranza ritiene che ci si debba continuare ad opporre con fermezza. Per tale ragione, preannuncia la presentazione in Assemblea di un pregiudiziale di costituzionalità e dichiara che assumerà le funzioni di relatore di minoranza per il suo gruppo.
Federico GIANASSI (PD-IDP) evidenzia che il carattere universale del reato che si intende introdurre contrasta con il principio per cui l'applicazione extranazionale del diritto penale è consentita solo in casi eccezionali. Rammenta che il reato universale, per essere tale, dovrebbe essere incriminato anche nel Paese straniero, dovrebbe offendere la personalità dello Stato, ovvero avere la consistenza di crimine internazionale.
Al riguardo, sottolinea che la stessa cornice edittale del reato, punito con la pena detentiva non superiore nel massimo a due anni, non è stata modificata dalla proposta di legge. Ciò testimonia che gli stessi proponenti sono consapevoli della scarsa gravità della fattispecie in questione, che non appare equiparabile, per disvalore, alle categorie di reati per le quali l'attuale codice prevede l'incriminazione anche se commessi al di fuori del territorio italiano.
Non comprende le ragioni per le quali le forze politiche di maggioranza non hanno inteso percorrere la strada della pressione, a livello internazionale, per adottare posizioni comuni o quantomeno discutere, a livello bilaterale, con i Paesi che legittimano tale pratica.
Hanno invece preferito la strada di promuovere un testo che pone dei rischi in ragione della sua formulazione, che sembra rivolgersi a chiunque partecipi alla condotta senza alcuna specificazione dei comportamenti realmente rilevanti sul piano penale.
Inoltre, non offre alcuna tutela ai minori nati da pratiche di maternità surrogata dimostrando insensibilità anche rispetto alle richieste di una maggiore chiarezza normativa in materia di trascrizioni avanzata dai sindaci di tutti gli schieramenti.
Tiene a precisare che il suo gruppo ha presentato proposte emendative al fine di disciplinare tale tema, mentre non ha inteso in alcun modo mettere in discussione la disciplina vigente in materia di divieto di surrogazione di maternità.
Per tali ragioni, ribadisce il voto contrario del suo gruppo.
Ingrid BISA (LEGA) dichiara il voto favorevole del suo gruppo. Evidenzia come il lungo e approfondito lavoro istruttorio, le audizioni svolte e l'esame degli emendamenti abbiano prodotto un apprezzabile risultato, anche chiarendo il novero dei soggetti destinatari del divieto, come esplicitati, peraltro, già nell'abbinata proposta di legge del deputato Candiani, che rappresenta la posizione di assoluta adesione politica al testo da parte del gruppo della Lega.
Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto contrario del suo gruppo su una proposta di legge che manifesta gravi criticità sul piano della tecnica normativa, correttamente esposte dal collega Magi nel suo intervento e appare contrastare con i principi di proporzionalità e ragionevolezza.
Non si comprende infatti un'applicazione così estesa per un reato già punito dall'ordinamento vigente con un massimo di pena molto ridotto.
Esprime particolare disappunto per l'impossibilità di trovare un reale canale di confronto con la maggioranza ed il Governo per affrontare il tema, assolutamente rilevante, del riconoscimento dei pieni diritti del bambino nato con la pratica della maternità surrogata, nonostante alcune soluzioni di buon senso proposte con emendamenti a sua prima firma.
Prende atto che la relatrice, pur correttamente motivandone le ragioni, non ha però ritenuto necessario introdurre nel testo disposizioni che andavano nel senso della tutela del preminente interesse del minore, in adempimento di un preciso monito della Corte costituzionale.
Andrea PELLICINI (FDI) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul conferimento del mandato alla relatrice e sottolinea come Fratelli d'Italia sia fermamente convinto della bontà del provvedimento che ha la finalità di impedire lo sfruttamento nel mondo di donne vittime di una pratica non condivisibile.
Nel replicare quindi ai colleghi dell'opposizione intervenuti, sottolinea come a suo avviso la maternità surrogata possa Pag. 60essere ricompresa tra gli altri reati richiamati dal numero 5) dell'articolo 7 del codice penale in quanto si tratta di una fattispecie particolarmente grave.
Ritiene, inoltre, che non sia vero che i minori nati da tale pratica posta in essere all'estero siano privi di tutele in quanto, come ricordato dalla Corte costituzionale, il genitore biologico può procedere alla trascrizione dell'atto di nascita e anche sia possibile per il genitore intenzionale procedere all'adozione prevista per i casi speciali.
Tommaso Antonino CALDERONE (FI-PPE) dichiara il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.
Maria Carolina VARCHI (FDI), relatrice, ringrazia tutti i colleghi per il cospicuo apporto di idee, seppur queste a volte non sono risultate compatibili con la posizione da lei rappresentata.
Prende atto della volontà del collega Magi di presentare una relazione di minoranza che rappresenta pur sempre un segnale positivo sul piano del confronto e del pluralismo di idee. Ciò in coerenza con la posizione assunta nel Comitato pareri della I Commissione, con la presentazione di una proposta di parere alternativa da parte della sinistra più radicale che, a quanto gli risulta, è stata in qualche modo condivisa anche dal Partito democratico, e anche ciò appare significativo di come il Partito democratico su tali tematiche si lasci trainare.
Devis DORI (AVS) dichiara il voto contrario del suo gruppo sul conferimento del mandato alla relatrice, sottolineando come, sebbene all'interno di esso vi siano differenti posizioni, vi sia piena condivisione nell'esprimere contrarietà ad un testo che, per come formulato, è destinato a rendere ancor più complicata la situazione già di per sé molto complessa.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Varchi, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere di essere autorizzata a riferire oralmente.
Ciro MASCHIO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 13.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 15 giugno 2023.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.35 alle 13.