SEDE CONSULTIVA
Giovedì 18 maggio 2023. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI.
La seduta comincia alle 12.
Delega al Governo in materia di esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura.
C. 115 e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Fabio ROSCANI (FDI), relatore, riferisce che la VII Commissione Cultura è chiamata ad esprimere un parere, alla I Commissione Affari costituzionali, sul testo delle proposte di legge C. 115 e abbinate, nel testo risultante dagli emendamenti approvati in sede referente, in materia di esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura.
Segnala preliminarmente che, a seguito delle modifiche introdotte nel corso dell'esame, il testo risulta composto da un unico articolo contenente una delega al Governo.
Più nel dettaglio il comma 1 dell'articolo 1 prevede che, nel rispetto dell'articolo 48 della Costituzione, al fine di consentire l'esercizio del diritto di voto a tutti i cittadini, garantendo la piena partecipazione degli elettori al processo democratico, il Governo sia delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi volti a disciplinare, nel rispetto dei princìpi di uguaglianza, personalità, libertà, segretezza e sicurezza del voto: a) le modalità atte a garantire l'esercizio del diritto di voto degli elettori che per motivi di studio, lavoro o cura si trovano in un comune diverso da quello di residenza in occasione dello svolgimento di consultazioni elettorali o referendarie; b) una rimodulazione della tariffa agevolata applicata dagli enti e dalle società che gestiscono i servizi di trasporto in favore degli elettori residenti in Italia e all'estero che devono recarsi a votare nei rispettivi comuni di iscrizione elettorale.
Evidenzia che il comma 2, nel disciplinare il procedimento di adozione dei decreti legislativi, dispone che questi siano adottati, su proposta del Ministro dell'interno, previa acquisizione del parere della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativoPag. 24 28 agosto 1997, n. 281, e del parere del Consiglio di Stato, che sono resi nel termine di quarantacinque giorni decorso il quale il Governo può comunque procedere.
Si prevede, altresì, che gli schemi di decreto legislativo, corredati di relazione tecnica ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, siano successivamente trasmessi alle Camere per l'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si pronunciano nel termine di sessanta giorni dalla data di trasmissione, decorso il quale i decreti legislativi possono essere comunque adottati.
Si dispone, inoltre, che il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione, per l'espressione dei pareri definitivi delle Commissioni competenti che si esprimono entro dieci giorni dalla data della nuova trasmissione, trascorso il quale i decreti possono comunque essere adottati.
Qualora i decreti di cui all'articolo 1, determinino nuovi o maggiori oneri che non trovano compensazione nell'ambito dei medesimi decreti, in attuazione dell'articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009 n. 196, questi ultimi sono emanati solo successivamente o contestualmente alla data di entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanziano le occorrenti risorse.
Evidenzia, inoltre, che il comma 3 prevede che il Governo, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1 possa adottare, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi e della procedura prevista, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive.
Formula infine una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato).
Gaetano AMATO (M5S) nel preannunciare il voto contrario a nome del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore intende precisare di condividere senza dubbio la finalità del provvedimento in esame, volto a favorire la partecipazione al voto di tutti coloro che a diverso titolo si trovino in un comune diverso. Si dichiara peraltro fortemente contrario alla scelta della maggioranza di delegare il Governo a disciplinare tale importante materia che attiene appunto alle modalità di partecipazione al voto.
Rossano SASSO (LEGA), intervenendo sui lavori della Commissione, richiama l'attenzione sul fatto che, a causa dell'anticipazione degli orari della seduta odierna, molti deputati sono in questo momento chiamati a partecipare ai lavori di altre commissioni. Chiede pertanto alla Presidenza se sia possibile una breve sospensione della seduta.
Gaetano AMATO (M5S) insiste perché la Commissione proceda tempestivamente alla votazione prevista.
Rita DALLA CHIESA (FI-PPE), nel condividere le considerazioni svolte dal collega Sasso, ritiene opportuno che si tenga conto anche degli impegni dei deputati in altri organi parlamentari evitando di modificare gli orari di convocazione con breve preavviso.
Valentina GRIPPO (A-IV-RE) desidera lasciare agli atti della Commissione alcune considerazioni rispetto all'organizzazione dei lavori e al fatto che molto spesso in precedenti votazioni la Commissione ha proceduto alle votazioni in presenza di un numero assai ridotto di deputati.
Entrando nel merito del provvedimento in esame osserva che la scelta operata dalla maggioranza rappresenti un grave vulnus costituzionale non solo nel metodo adottato nel corso dell'esame in sede referente ma anche per i contenuti della proposta di legge che a seguito delle modifiche introdotte prevede una delega praticamente in bianco al governo in assenza di precisi criteri e princìpi direttivi.
Al riguardo osserva che sulla questione della partecipazione al voto di tutti coloro che si trovano in un comune diverso per motivi di studio o di lavoro con la scelta operata dalla maggioranza, mediante un emendamento del relatore, si è di fatto deciso di ignorare le proposte di legge di iniziativa parlamentare all'esame della Commissione Affari Pag. 25costituzionali preferendo la scelta di una delega in bianco.
Ricorda in proposito come l'attuale Presidente del Consiglio Meloni in passato si sia espressa a favore di analoghe iniziative parlamentari mentre oggi preferisce spogliare il Parlamento delle sue prerogative.
Quanto alla votazione prevista nella seduta odierna prende atto come si sia voluto consentire ai deputati della maggioranza di arrivare in tempo per evitare incidenti di percorso.
Antonio CASO (M5S), nel condividere le considerazioni svolte dalla collega Grippo, ricorda come dall'inizio della legislatura la Presidenza abbia abituato i componenti della Commissione a sedute lampo mentre oggi si è scelto di temporeggiare; ritiene che tale atteggiamento da parte della maggioranza non possa che mettere in discussione il clima di collaborazione fattiva che fino ad oggi ha contraddistinto i lavori della Commissione.
Mauro BERRUTO (PD-IDP) stigmatizza preliminarmente il comportamento della maggioranza che, grazie agli interventi dei deputati Sasso e Dalla Chiesa, ha potuto rimediare alle assenze di loro deputati alla votazione prevista nella seduta odierna ed esprime forti critiche rispetto al metodo bizzarro e curioso adottato dalla Presidenza nella gestione dei lavori che troppo spesso, a suo giudizio, assume decisioni che ritiene, nel metodo, del tutto inaccettabili.
Passando al merito del provvedimento in esame ritiene si tratti di uno schiaffo alla democrazia in quanto si prevede una delega «in bianco» al Governo su un tema assai rilevante e delicato che riguarda innanzitutto circa 5 milioni di studenti ma anche tutta la platea dei lavoratori del settore sportivo che spesso si trovano fuori sede rispetto al Comune di residenza e sono impossibilitati a votare. Nel ricordare come le proposte di legge di iniziativa parlamentare oggi di fatto accantonate nascono in realtà nella precedente Legislatura, ricorda che delegare al Governo una materia come questa è fuori luogo in quanto la deliberazione su una materia del genere dovrebbe essere condivisa da tutte le forze politiche poiché le norme che riguardano l'espressione del voto riguardano tutti e non possono essere decise dal Governo.
Preannuncia quindi il voto fortemente contrario del Partito democratico stigmatizzando come il provvedimento in esame rappresenti una grave sberla alla democrazia.
Giorgia LATINI, presidente, con riferimento ad alcune considerazioni svolte dal collega Berruto, desidera ricordare come nella seduta di ieri la presidenza abbia valutato opportuno venire incontro alla richiesta dei gruppi di opposizione essendo comune l'obiettivo di mantenere e tutelare un clima di dialogo e confronto costruttivo sui temi affrontati dalla Commissione.
Valentina GRIPPO (A-IV-RE), segnala alla Presidenza come nella seduta di oggi alcune critiche sull'organizzazione dei lavori siano state avviate dai gruppi di maggioranza. Rileva pertanto l'opportunità di discutere nella prossima riunione dell'Ufficio di presidenza le modalità di organizzazione dei lavori affinché sia garantita la partecipazione di tutti i deputati con il dovuto rispetto da parte della Presidenza degli impegni di tutti i parlamentari.
Irene MANZI (PD-IDP), desidera associarsi alle considerazioni svolte da alcuni colleghi circa la necessità di una programmazione dei lavori più ordinata e coerente anche al fine di poter affrontare con maggiore approfondimento i provvedimenti in esame.
Giorgia LATINI, presidente, nel precisare come le frequenti modifiche relative agli orari delle convocazioni della Commissione sono per massima parte dovute all'andamento dei lavori dell'Assemblea, ritiene senz'altro utile che nell'ambito di una prossima riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, si possa svolgere un sereno confronto su come organizzare al meglio i lavori della Commissione.
Valentina GRIPPO (A-IV-RE), chiede alla Presidenza se sia stata verificata la correttezza delle sostituzioni pervenute.
Pag. 26Giorgia LATINI, presidente, chiarisce che la Presidenza ha provveduto a verificare la regolarità delle sostituzioni comunicate dai gruppi.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 12.25.