TESTO AGGIORNATO AL 24 MAGGIO 2023
Pag. 303SEDE REFERENTE
Mercoledì 17 maggio 2023. — Presidenza del presidente Mirco CARLONI.
La seduta comincia alle 13.
Conferimento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano della facoltà di adottare, per la fauna carnivora, le misure di deroga previste dalla direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
C. 167 Cattoi.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Mirco CARLONI, presidente, invita il relatore, onorevole Bruzzone, a svolgere la relazione introduttiva.
Pag. 304 Francesco BRUZZONE (LEGA), relatore, fa presente che la proposta di legge di cui oggi la XIII Commissione avvia l'esame in sede referente, è volta, alla luce dei sempre più frequenti attacchi al bestiame da parte di animali pericolosi che si verificano sulle montagne del territorio alpino e prealpino, a riconoscere piena autonomia alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano per quanto riguarda la gestione, la salvaguardia e il monitoraggio dello stato di conservazione dei grandi carnivori e dei relativi habitat, attribuendo ad esse la facoltà di stabilire anche eventuali «prelievi», in deroga alla normativa vigente, qualora siano a rischio l'incolumità della popolazione locale e la pacifica convivenza con animali predatori, quali ad esempio il lupo.
Segnala che, in tal senso, l'articolo 1, comma 1, della proposta di legge in esame prevede che – in deroga al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, di attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche, e della legge n. 157 del 1992, recante «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio» – alle regioni e alle province autonome venga attribuita la competenza di disciplinare in modo autonomo le modalità di adozione delle misure di cui alla citata direttiva europea, relativamente alle specie animali indicate alla lettera a), voce «carnivora», degli allegati II, IV e V della medesima direttiva. Sottolinea che tutto ciò è finalizzato alla salvaguardia della biodiversità delle zone frequentate da tali animali e tenendo conto delle esigenze economiche, sociali, culturali e di pubblica sicurezza nonché delle particolarità regionali e locali.
Con riferimento alle specie animali individuate dalla disposizione in commento, fa presente che l'allegato II comprende le specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione; l'allegato IV riguarda le specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa; l'allegato V si riferisce alle specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione. Specifica che alla lettera A), sono indicati, nell'ambito dei carnivori, tra i canidi l'alopex lagopus e il canis lupus (tranne specifiche eccezioni), mentre l'allegato V comprende, tra i canidi, il canis aureus e il canis lupus.
Evidenzia che il comma 2 dell'articolo 1 specifica le misure che le regioni e le province autonome possono adottare; esse devono essere volte alla gestione, alla salvaguardia e al monitoraggio dello stato di conservazione delle specie di cui al comma 1 dei relativi habitat di interesse europeo, in particolare quelli prioritari, nonché alla regolazione dei prelievi degli esemplari delle medesime specie e le relative deroghe.
Sottolinea che, a tal fine, il comma 3 del medesimo articolo 1 dispone che le regioni e le province autonome svolgano i seguenti compiti: un periodico censimento dei grandi carnivori presenti nel proprio territorio, anche in accordo con le regioni confinanti, individuando gli esemplari appartenenti alla specie autoctona del lupo o a quella generale dei canidi; la fissazione, sulla base di un'apposita relazione tecnico-scientifica, dei livelli minimi di presenza dei grandi carnivori necessari alla salvaguardia delle specie, ai sensi di quanto stabilito dalla normativa dell'Unione europea; la redazione, sulla base di un'accurata analisi, del piano d'intervento per il contenimento del numero di esemplari presenti nei rispettivi territori, prevedendo il ricorso anche a tecniche di sterilizzazione o di prelievo forzoso con messa in cattività; l'individuazione dei casi in cui è necessario procedere all'abbattimento degli esemplari ritenuti pericolosi per l'incolumità pubblica.
Segnala che il comma 4 prevede che, ogni due anni, le regioni e le province autonome trasmettano al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una relazione sulle deroghe concesse. Sulla base di tali relazioni il medesimo Ministero predispone la relazione alla Commissione europea sulle deroghe concesse prevista dall'articolo 11 del regolamento di Pag. 305cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997.
Fa presente che il comma 5 dispone che nelle aree della rete Natura 2000, che rappresentano siti di interesse comunitario per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri dell'Unione europea, le regioni e le province autonome assicurano le opportune misure per evitare il degrado degli habitat di specie, nonché l'eventuale perturbazione delle specie per le quali le citate aree sono state perimetrate. In proposito, segnala che il comma 6 prevede l'adozione da parte delle regioni e delle province autonome di linee guida per la gestione delle specie della fauna selvatica carnivora e dei relativi habitat, con particolare attenzione alle aree della rete Natura 2000, e, qualora sia necessario, di piani di gestione specifici o integrati con altri piani di sviluppo, nonché delle opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali, conformi alle esigenze ecologiche delle citate specie.
Evidenzia che l'articolo 2 prevede che, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge, con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2 della legge n. 400 del 1988, il Governo apporti le modifiche necessarie al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 al fine di adeguarlo alle disposizioni del provvedimento in esame.
Infine, fa presente che l'articolo 3 dispone che le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono all'attuazione della legge nel rispetto di quanto previsto dai rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione.
Mirco CARLONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Disposizioni di semplificazione della disciplina del contratto di appalto in agricoltura.
C. 701 Caretta e Ciaburro.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Mirco CARLONI, presidente, invita il relatore, onorevole Cerreto, a svolgere la relazione introduttiva.
Marco CERRETO (FDI), relatore, fa presente che la proposta di legge di cui oggi la XIII Commissione avvia l'esame in sede referente riguarda la semplificazione della disciplina del contratto di appalto in agricoltura. Osserva che è noto, infatti, che la disciplina codicistica in materia di appalti è stata resa sempre più complessa negli anni al fine di tutelare maggiormente i soggetti alle dipendenze dell'appaltatore. Evidenzia, tuttavia, che il settore agricolo, composto prevalentemente da imprese di piccole o medie dimensioni, è caratterizzato da una maggiore semplicità rispetto ad altri settori. Pertanto, osserva come appaia necessaria una semplificazione della disciplina del contratto di appalto in agricoltura che consenta un alleggerimento degli adempimenti burocratici richiesti all'imprenditore agricolo.
Evidenzia che, in tal senso, la proposta di legge in esame, composta da sei articoli, introduce, all'articolo 1, la figura contrattuale del piccolo appalto in agricoltura, ossia il contratto con il quale un'impresa, singola o associata, specializzata in lavorazioni agricole assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio a favore di un committente agricolo verso un corrispettivo in denaro non superiore a 200.000 euro. Sottolinea che l'articolo 1 stabilisce, inoltre, che l'appalto agricolo è stipulato in forma scritta e che non è possibile fare ricorso al subappalto.
Segnala che l'articolo 2 reca la definizione del committente agricolo, ricomprendendovi l'imprenditore agricolo, il coltivatore diretto, l'imprenditore agricolo professionale o la società agricola.
Fa presente che l'articolo 3 definisce i requisiti che l'impresa appaltatrice deve possedere per accedere al contratto di appalto regolato dalla proposta di legge in Pag. 306esame, ossia l'iscrizione nel registro delle imprese istituito presso la competente camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura; l'adozione del contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria per i lavoratori dipendenti e il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; la regolarità dei versamenti contributivi; la dotazione di tesserino di riconoscimento per ogni lavoratore impiegato.
Segnala che l'articolo 4 dispone che il committente agricolo ha l'obbligo di acquisire la documentazione di regolarità contributiva dell'impresa appaltatrice (comma 1) e che ha facoltà di chiedere alla medesima impresa una fideiussione a garanzia delle prestazioni previdenziali e retributive spettanti ai lavoratori dipendenti della stessa, prevedendo anche che in tal caso non si applica la norma di cui all'articolo 1676 del codice civile, ai sensi della quale coloro che, alle dipendenze dell'appaltatore, hanno fornito la loro attività per eseguire l'opera o per prestare il servizio possono proporre azione diretta contro il committente per conseguire quanto è loro dovuto, fino alla concorrenza del debito che il committente ha verso l'appaltatore nel tempo in cui essi propongono la domanda (comma 2). Segnala che il comma 3 dell'articolo 4 stabilisce che a carico del committente agricolo non sussistono ulteriori o diversi obblighi o responsabilità concernenti l'attività, il personale, la contabilità e la regolarità fiscale dell'impresa appaltatrice.
Fa presente che l'articolo 5, al fine di valorizzare l'attività delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore agricolo maggiormente rappresentative nella conclusione di contratti di appalto agricolo, disciplina lo strumento del protocollo d'intesa per la stipula dei piccoli appalti in agricoltura, rafforzandone il ruolo e conferendo responsabilità specifica alle parti sociali. Sottolinea che, in tal senso, il comma 1 prevede che le organizzazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore agricolo maggiormente rappresentative sul piano nazionale possano sottoscrivere protocolli d'intesa, a livello nazionale e regionale, destinati alle imprese che, in qualità di committenti agricoli, intendano procedere alla stipulazione di un appalto agricolo con imprese specializzate in lavorazioni agricole.
Evidenzia che tali protocolli d'intesa definiscono le linee guida in materia di buone pratiche per la consapevole e corretta individuazione delle imprese appaltatrici e per la migliore gestione del servizio richiesto, con particolare riferimento alle prestazioni di lavoro, favorendo, tra l'altro, l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro stagionale agricolo a tempo determinato (comma 2). Segnala che il comma 3 dispone che i protocolli d'intesa contengano uno o più schemi di contratto di appalto agricolo che recano procedure amministrative e contrattuali semplificate. Infine, fa presente che il comma 4 dispone che i contratti di appalto agricolo sottoscritti dalle citate organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro sono validi tra le parti e nei confronti della pubblica amministrazione e degli enti pubblici, anche in deroga alle disposizioni legislative e amministrative in materia di appalto.
Infine, l'articolo 6, reca una clausola di invarianza finanziaria riferita all'intera proposta di legge.
Concludendo, considerata la necessità di semplificare la disciplina in materia di appalti nel settore agricolo e i relativi adempimenti burocratici a carico delle piccole e medie imprese agricole, raccomanda un rapido e proficuo esame della proposta di legge.
Mirco CARLONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.10.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 17 maggio 2023. — Presidenza del presidente Mirco CARLONI. Interviene il sottosegretario di Stato per l'agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste, Patrizio Giacomo La Pietra.
La seduta comincia alle 13.10.
Pag. 307Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo.
C. 752 Carloni.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 maggio scorso.
Mirco CARLONI, presidente, ricorda che nella seduta di martedì 9 maggio 2023 la Commissione ha proceduto alla votazione degli emendamenti riferiti agli articoli da 1 a 10.
Avverte, che le proposte emendative Nevi 13.2, 13.4 e 13.6, Davide Bergamini 13.12, Nevi 13.13, Gatta 13.01, Nevi 15.1, Caretta 16.01 e 17.1, Nevi 18.2 e Davide Bergamini 18.3 sono state ritirate dai presentatori.
Comunica, inoltre, che il relatore ha presentato l'emendamento 2.100 che è in distribuzione (vedi allegato 1). Chiede, trattandosi di un emendamento di natura tecnica, se i gruppi richiedano la presentazione di un termine per la presentazione di subemendamenti o intendano rinunciarvi.
Essendosi espressa la Commissione nel senso della rinuncia alla fissazione di un termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento 2.100 del relatore, chiede, quindi, al relatore, onorevole Pierro, e al rappresentante del Governo, di esprimere il parere sulle proposte emendative restanti.
Attilio PIERRO (LEGA), relatore, passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 11, propone di accantonare gli emendamenti Nevi 11.1 e La Salandra 11.2. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Castiglione 11.3, altrimenti esprimendo parere contrario. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Caramiello 11.01.
Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 12, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Castiglione 12.1 e Schullian 12.2, altrimenti esprimendo parere contrario.
Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 13, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Vaccari 13.1, altrimenti esprimendo parere contrario. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Caretta 13.3 e Davide Bergamini 13.5. Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Vaccari 13.7, 13.9, 13.10 e 13.11, altrimenti esprimendo parere contrario.
Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 14, esprime parere favorevole sugli emendamenti Caramiello 14.1 e Castiglione 14.5 a condizione che vengano riformulati in un identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Caramiello 14.2 e Castiglione 14.3 e degli emendamenti Caramiello 14.4, Vaccari 14.6 e dell'articolo aggiuntivo Castiglione 14.01, altrimenti esprimendo parere contrario.
Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 15, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Vaccari 15.2, Castiglione 15.3 e Vaccari 15.4, altrimenti esprimendo parere contrario. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Davide Bergamini 15.5, La Porta 15.6 e Caramiello 15.7. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Davide Bergamini 15.8 e Castiglione 15.12, a condizione che l'emendamento Castiglione 15.12 venga riformulato nel testo dell'emendamento Davide Bergamini 15.8 (vedi allegato 2). Esprime parere favorevole sull'emendamento La Porta 15.9 e sugli identici emendamenti Vaccari 15.10 e Cerreto 15.11.... Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 16, esprime parere favorevole sull'emendamento Caramiello 16.1 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 18, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Vaccari 18.1 e dell'articolo aggiuntivo Vaccari 18.02, altrimenti esprimendo parere contrario. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Schullian 18.01.
Il sottosegretario Patrizio Giacomo LA PIETRA esprime parere conforme a quello del relatore.
Pag. 308Mirco CARLONI, presidente, dispone, pertanto, l'accantonamento degli emendamenti Nevi 11.1 e La Salandra 11.2.
Stefano VACCARI (PD-IDP), intervenendo per illustrare le proposte emendative a sua prima firma, stigmatizza che su alcuni emendamenti relativi ad un maggiore coinvolgimento dell'ISMEA presentati dal suo gruppo, il relatore e il Governo abbiano espresso parere contrario, mentre su analoghe proposte emendative presentate dalla maggioranza il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole. Nel richiamare, poi, l'emendamento 15.4 a sua prima firma, evidenzia che esso è volto a coinvolgere le associazioni ambientaliste maggiormente rappresentative e le associazioni nazionali che svolgono attività nel settore agricolo nella costituzione dell'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria e il lavoro giovanile nell'agricoltura. Pertanto, non ritiene che ciò contrasti con lo spirito della proposta di legge, anzi crede che i soggetti di cui l'emendamento 15.4 a sua prima firma prevede il coinvolgimento, possano dare un utile contributo al monitoraggio relativo all'attuazione della proposta di legge.
Mirco CARLONI, presidente, replicando all'onorevole Vaccari, ricorda che non è prevista la partecipazione delle associazioni ambientaliste ai tavoli di contrattazione relativi al settore agricolo.
Stefano VACCARI (PD-IDP), richiamando l'articolo aggiuntivo 18.02 a sua prima firma, evidenzia che esso propone un contributo utile al nuovo quadro normativo introdotto dalla proposta di legge in esame, favorendo il lavoro femminile e giovanile. In proposito, sebbene il relatore ha annunciato che il Governo sta lavorando a un disegno di legge su questo argomento, ricorda che il suo gruppo ha già presentato una proposta di legge. Pertanto, auspica che la questione del lavoro femminile e giovanile nel settore dell'agricoltura sia affrontata in modo rapido e proficuo.
Il sottosegretario Patrizio Giacomo LA PIETRA, replicando all'onorevole Vaccari in merito all'articolo aggiuntivo Vaccari 18.02, evidenzia che il parere contrario del Governo è dovuto unicamente al fatto che non è possibile istituire con legge un ufficio direttoriale nella struttura del Ministero.
Mirco CARLONI, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato gli emendamenti Nevi 11.1 e La Salandra 11.2.
La Commissione approva l'emendamento 2.100 del relatore (vedi allegato 1).
Maria Chiara GADDA (A-IV-RE) nel sottoscrivere tutte le proposte emendative presentate dall'onorevole Castiglione, ritira l'emendamento Castiglione 11.3.
La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo Caramiello 11.01 (vedi allegato 2) e respinge l'emendamento Castiglione 12.1.
Mirco CARLONI, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato l'emendamento Schullian 12.2.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Vaccari 13.1, approva gli emendamenti Caretta 13.3 e Davide Bergamini 13.5 (vedi allegato 2) e respinge gli emendamenti Vaccari 13.7, 13.9, 13.10 e 13.11.
Mirco CARLONI, presidente, avverte che i presentatori degli emendamenti Caramiello 14.1 e Castiglione 14.5 hanno accettato la riformulazione proposta dal relatore.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Caramiello 14.1 e Castiglione 14.5, come riformulati in un identico testo (vedi allegato 2), respinge gli identici emendamenti Caramiello 14.2 e Castiglione 14.3, gli emendamenti Caramiello 14.4 e Vaccari 14.6, l'articolo aggiuntivo Castiglione 14.01 e gli emendamenti Vaccari 15.2, Castiglione 15.3 e Vaccari 15.4 e approva gli emendamenti Davide Bergamini 15.5, La Porta 15.6 e Caramiello 15.7 (vedi allegato 2).
Pag. 309Maria Chiara GADDA (A-IV-RE) accetta la riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento Castiglione 15.12 nel testo dell'emendamento Davide Bergamini 15.8.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Davide Bergamini 15.8 e Castiglione 15.12 come riformulati in un identico testo, l'emendamento La Porta 15.9 e gli identici emendamenti Vaccari 15.10 e Cerreto 15.11 (vedi allegato 2).
Alessandro CARAMIELLO (M5S) accetta la riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento 16.1 a sua prima firma.
La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Caramiello 16.1 come riformulato (vedi allegato 2), respinge l'emendamento Vaccari 18.1 e l'articolo aggiuntivo Vaccari 18.02 e approva l'articolo aggiuntivo Schullian 18.01.
Mirco CARLONI, presidente, avverte che il testo risultante dagli emendamenti approvati sarà trasmesso alle competenti Commissioni, per acquisirne il parere.
Fa presente infine che il relatore ha formulato una proposta di correzioni di forma (vedi allegato 3) che sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento:
All'articolo 2, comma 1, sostituire la lettera a) con la seguente:
a) il titolare sia un imprenditore agricolo di età compresa tra diciotto e quarantuno anni compiuti.
La Commissione approva la proposta di correzioni di forma (vedi allegato 3).
La seduta termina alle 13.40.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 17 maggio 2023. — Presidenza della vicepresidente Maria Cristina CARETTA.
La seduta comincia alle 13.40.
DL 44/2023: Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche.
C. 1114 Governo.
(Parere alle Commissioni I e XI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Davide BERGAMINI (LEGA), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il prescritto parere sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 44 del 2023, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche.
Per quanto d'interesse della Commissione Agricoltura, segnala che l'articolo 23 reca disposizioni per la funzionalità del Servizio fitosanitario centrale del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per l'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia e per l'imprenditoria giovanile in agricoltura.
In particolare, sottolinea che il comma 1, dispone che Servizio Fitosanitario Nazionale disponga di addetti – ispettore fitosanitario e agente fitosanitario – anche nell'ambito della dotazione organica del CREA al fine di implementare gli standard operativi per fronteggiare la crescente diffusione, sul territorio nazionale, di nuove emergenze fitosanitarie. Segnala che, a tal fine sono, inoltre, istituite tre nuove Unità in cui sono organizzate le seguenti figure professionali: coordinamento dei controlli alla certificazione e commercializzazione e gestione della disciplina di fruttiferi, vite, ortive e ornamentali; coordinamento dei controlli alla certificazione e commercializzazione e gestione della disciplina delle sementi; adempimenti connessi al settore dei prodotti fitosanitari e al loro uso sostenibile (PAN). Fa presente che viene, poi, meglio definito il rapporto tra gli ispettori e i tecnici fitosanitari, specificando che essi sono dipendenti del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste,Pag. 310 delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e del CREA – la disposizione previgente li indicava come dipendenti della pubblica amministrazione – ed operano nell'ambito del Servizio fitosanitario nazionale, rispondendo funzionalmente e tecnicamente alle direttive del Servizio fitosanitario competente. Evidenzia che tra i requisiti tecnici e professionali che gli ispettori fitosanitari devono possedere viene prevista anche la laurea magistrale «LM-6 Scienze biologiche» ed è considerato titolo preferenziale aver superato esami inerenti alle materie dei settori scientifico-disciplinari «Patologia vegetale AGR/12» ed «Entomologia agraria AGR/11».
Sottolinea che per la figura dei tecnici fitosanitari è richiesto il titolo di laurea in una delle classi «L-13 Scienze biologiche» ed è considerato titolo preferenziale il superamento di esami inerenti alle materie dei settori scientifico-disciplinari «Patologia vegetale AGR/12» ed «Entomologia agraria AGR/11».
Fa presente che l'articolo 23, comma 2, autorizza il Commissario dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione per la Puglia, Lucania e Irpinia (E.I.P.L.I.) ad adottare iniziative volte a stabilizzare unità di personale non dirigenziale assunte a tempo determinato secondo quanto previsto dall'articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001, che abbia maturato, alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, i requisiti previsti, per la generalità, dal decreto legislativo n. 75 del 2017. La descritta procedura di stabilizzazione è volta a garantire la funzionalità del predetto Ente e ad assicurare la sicurezza dell'approvvigionamento idrico nelle aree servite dall'E.I.P.L.I., ossia le regioni Puglia, Basilicata, una parte della Campania (Irpinia) e una parte della Calabria (Cosentino). Segnala che agli oneri finanziari derivanti dalla disposizione in esame, pari a euro 150.000 per l'anno 2023 e ad euro 1.167.196 annui a decorrere dall'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del Fondo speciale di parte corrente, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Segnala che l'articolo 23, comma 3, introduce disposizioni volte a promuovere l'imprenditoria giovanile in agricoltura attraverso le operazioni di riordino fondiario realizzate da ISMEA, destinando a tal fine una somma pari a 28 milioni di euro.
Nel dettaglio, evidenzia che il comma 3 dell'articolo 23 prevede che le somme rimborsate dai beneficiari dei contratti di filiera di cui all'articolo 10-ter del decreto-legge n. 35 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 80 del 2005, pari a 28 milioni di euro, siano destinate ad operazioni di riordino fondiario realizzate dall'ISMEA ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 441 del 1998.
Sottolinea che nella relazione illustrativa si riferisce che con tale trasferimento sarà, in particolare, incrementata la dotazione finanziaria che annualmente ISMEA riserva a «Generazione TERRA», misura che finanzia fino al cento per cento del prezzo di acquisto di un terreno agricolo da parte di giovani che intendono ampliare la superficie della propria azienda agricola, acquistare un terreno già condotto in affitto o comodato d'uso ovvero avviare una nuova iniziativa imprenditoriale in agricoltura. Ricorda che le operazioni fondiarie di ISMEA sono riservate a giovani con meno di 41 anni che siano imprenditori agricoli o che abbiano creato una start up in campo agrario e che abbiano già esperienza dimostrata dall'appartenenza a casse previdenziali o ordini professionali di settore, ovvero giovani al di sotto dei 35 anni con titolo di studio superiore in campo agrario o laurea. Rammenta che «Generazione TERRA» riserva, inoltre, ai giovani fondatori di start up (con titolo o con esperienza) un premio di primo insediamento di 70.000 euro per abbattere, fino al 70 per cento, l'importo delle rate di prezzo con scadenza nei primi cinque anni del piano di ammortamento.
Ritiene che tali disposizioni rivestano un'importanza significativa per il comparto agricolo, alle quali si andranno ad affiancare, a breve, anche le iniziative in sede legislativa parlamentare che la CommissionePag. 311 Agricoltura ha avviato, in primis, l'approvazione della proposta di legge sull'imprenditoria giovanile in agricoltura, in fase istruttoria avanzata.
Come già anticipato per le vie brevi, preannuncia, pertanto, la presentazione di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato 4).
Maria Cristina CARETTA, vicepresidente, nessuno chiedendo di intervenire in discussione generale, invita il relatore a presentare la proposta di parere, che è già stata anticipata ai commissari per le vie brevi.
Davide BERGAMINI (LEGA), relatore, illustra la proposta di parere (vedi allegato 4).
Maria Cristina CARETTA, vicepresidente, chiede se vi siano interventi per dichiarazioni di voto.
Stefano VACCARI (PD-IDP) ritiene che il provvedimento in esame manchi di organicità e che gli interventi previsti abbiano carattere estemporaneo, salvo quelli relativi alle forze dell'ordine, non siano in alcun modo collegati da un filo conduttore. Per queste motivazioni, esprime il voto di astensione al voto del suo gruppo.
Maria Chiara GADDA (A-IV-RE) esprime anche ella, a nome del suo gruppo, un voto di astensione, rimarcando che sono numerose Legislature che si affronta la questione della capacità amministrativa dell'Eipli senza grandi risultati e si augura che le assunzioni previste possano essere davvero utili a risolvere problematiche che si trascinano da diversi anni.
Marco CERRETO (FDI) esprime a nome del suo gruppo il voto a favore del provvedimento in esame che, per quanto riguarda il settore primario, significa essere intervenuti per rendere maggiormente efficiente l'operato del Crea, intervenendo sul precariato e attrezzando l'Ente per le sfide dovrà affrontare nel prossimo futuro a difesa dell'agricoltura italiana. Sottolinea, inoltre, l'importanza delle misure relative alla funzionalità dell'EPLI che serve un bacino territoriale molto esteso e del finanziamento disposto a favore di ISMEA per i giovani al loro primo insediamento in agricoltura.
Alessandro CARAMIELLO (M5S) annuncia a nome del suo gruppo il voto di astensione sul provvedimento in esame.
Maria Cristina CARETTA, vicepresidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere come formulata dal relatore (vedi allegato 4).
La Commissione approva.
La seduta termina alle 13.55.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 17 maggio 2023.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55. alle 14.20.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 17 maggio 2023.
Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 170 Cattoi, C. 565 Nevi, C. 616 Simiani e C. 754 Caretta, recanti «Disposizioni per la castanicoltura».
L'audizione informale è stata svolta dalle 15 alle 15.30.