CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 marzo 2023
85.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 29 marzo 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.45.

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 29 marzo 2023.

DL 11/2023: Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
C. 889-A Governo.

  Il Comitato si è riunito dalle 16.05 alle 16.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 29 marzo 2023. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 17.

Sui lavori della Commissione.

  Il sottosegretario Federico FRENI, intervenendo in ordine a quanto avvenuto nella seduta di interrogazioni a risposta immediata svoltasi ieri, che ha comportato l'interruzione del collegamento e l'impossibilità di svolgere alcuni degli atti di sindacato ispettivo all'ordine del giorno della Commissione, intende presentare a tutta la Commissione le più sentite scuse del Governo che si impegna a far sì che simili situazioni non possano più ripetersi.

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  Marco OSNATO, presidente, ringrazia il sottosegretario Freni, rammentando di aver inviato, sull'accaduto, una lettera al Presidente della Camera, come preannunciato della medesima seduta di ieri.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) apprezza le parole del sottosegretario, che avrebbero, per quanto lo riguarda, chiuso l'incidente. Deve tuttavia rilevare che la sottosegretaria Savino è da ultimo intervenuta con un comunicato stampa, riportando una diversa versione dei fatti e sostenendo che quanto da lui riportato in Aula non corrispondeva al vero. Rileva come in tal modo, anziché superare l'accaduto, si alimentano polemiche. Non intende dal proprio canto rispondere ulteriormente, ma chiede un intervento al rappresentante del Governo e alla presidenza della Commissione, dei quali apprezza la correttezza.

  Marco OSNATO, presidente, pur apprezzando la generale disponibilità sinora manifestata dal Governo, auspica che l'iniziativa da lui assunta possa essere utile affinché la presenza in Commissione dei rappresentanti del Governo sia in ogni occasione garantita nelle modalità adeguate.

DL 11/2023: Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
C. 889-A Governo.
(Esame e conclusione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che l'Assemblea ha deliberato il rinvio in Commissione del provvedimento al solo fine di recepire la condizione, volta al rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, formulata dalla Commissione bilancio nel parere reso in data odierna all'Assemblea. Ai fini del recepimento di detta condizione, che riguarda l'articolo 1, comma 1, lettera a), capoverso 1-sexies, del provvedimento, avverte che il relatore ha presentato l'emendamento 1.1 (vedi allegato).

  Andrea DE BERTOLDI (FDI), relatore, illustra il proprio emendamento 1.1, che recepisce la condizione formulata dalla Commissione Bilancio, e ne raccomanda l'approvazione.

  Mauro DEL BARBA (A-IV-RE) sottolinea come la condizione formulata dalla Commissione Bilancio comporti una serie di valutazioni che cambiano il senso del nuovo comma 1-sexies dell'articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020, introdotto per effetto dell'approvazione dell'emendamento 1.43 del relatore.
  Rammenta come al momento dell'approvazione dell'emendamento fosse evidente il riferimento a nuove emissioni di BTP. La scelta di modificare la disposizione nei termini indicati dalla Commissione Bilancio cambia profondamente il senso delle valutazioni svolte nella seduta del 27 marzo e comporta, a suo avviso, conseguenze politiche particolarmente gravi: mediante l'esplicita indicazione di emissioni ordinarie di BTP si evita infatti di dover quantificate il debito e se ne scarica l'onere sull'anno 2028, incidendo pesantemente sulle possibilità di azione del Governo che guiderà la prossima legislatura.
  Rileva in proposito che aveva presentato un subemendamento all'articolo 1.43, respinto dalla maggioranza, che prevedeva di anticipare al 2024 l'utilizzo di crediti di imposta al fine di sottoscrivere BTP.
  Il Governo, che si è rifiutato di consentire la compensazione dei crediti incagliati tramite l'utilizzo dei versamenti degli F24 – prevista da numerosi emendamenti di tutti i gruppi – propone ora quale soluzione quella di scaricare gli oneri derivanti dai medesimi crediti su chi sarà chiamato a guidare il Paese nella prossima legislatura.
  Conclude esprimendo l'assoluta contrarietà del suo gruppo alla soluzione prospettata e preannuncia il voto contrario sull'emendamento 1.1 del relatore.

  Il sottosegretario Federico FRENI esprime parere favorevole sull'emendamento del relatore 1.1.Pag. 74
  Intende innanzitutto chiarire come al momento di presentazione e votazione dell'emendamento del relatore 1.43 fosse del tutto evidente che la proposta emendativa faceva riferimento alle emissioni ordinarie di BTP, né poteva essere diversamente. Come è noto a tutti coloro che si occupano di contabilità di Stato, ogni emissione di debito straordinaria deve essere non solo preliminarmente autorizzata dalla Commissione europea ma anche predeterminata secondo procedure che non sono quelle della legge ordinaria, richiedendo un voto del Parlamento a maggioranza qualificata.
  La correzione indicata oggi dalla Commissione Bilancio e recepita nell'emendamento del relatore rappresenta un mero scrupolo e risponde ad esigenze di cautela del Dipartimento del tesoro d'intesa con la Commissione europea, al fine di evitare che sul punto possa sorgere qualsivoglia fraintendimento.
  Quanto invece alla seconda parte della condizione della Commissione Bilancio, relativa ad appositi provvedimenti dell'Agenzia delle entrate e del Ministero dell'economia e delle finanze, questa è volta a disciplinare le modalità delle citate emissioni con un regolamento specifico, che garantisca un carattere per così dire «prenotativo» ai crediti, relativi all'anno 2022, che verranno eventualmente scontati con le emissioni del 2028.
  Si tratta ovviamente di una mera eventualità, poiché potrebbe accadere – come è auspicabile – che nessuno faccia ricorso a tale disposizione, essendo stati quei crediti, nel 2028, già assorbiti dal sistema degli intermediari finanziari.
  Si augura che questo chiarimento possa essere utile per l'economia della discussione in corso.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP) ritiene che la spiegazione del rappresentante del Governo non abbia chiarito i dubbi che erano stati espressi dall'onorevole Del Barba, non rispondendo all'esigenza informativa manifestata.
  Posta quindi la presenza di una copertura futura, riferita all'anno 2028, chiede quale sia l'entità, anche presumibile, dell'onere corrispondente che si intende coprire.

  Emiliano FENU (M5S) chiede ulteriori chiarimenti al Governo non essendo a suo avviso chiare le motivazioni delle modifiche proposte al testo del provvedimento. Ritiene che vi sia una programmazione delle emissioni dei titoli di Stato e che il rinvio al 2028 non faccia che spostare in avanti lo scostamento che si renderà in ogni caso necessario per fare fronte ai crediti incagliati.

  Il sottosegretario Federico FRENI chiarisce, rispondendo all'onorevole Fenu, che le emissioni di debito avvengono in quote predeterminate su base annuale in relazione al rapporto tra deficit e PIL. Se nel 2028, a mero titolo di esempio, si dovessero destinare 5 miliardi per far fronte ai crediti incagliati, questo importo non comporterebbe un corrispondente aumento delle emissioni, ma sarebbe incluso nella quota di emissioni già definita. Se diversamente si aumentasse la quota totale delle emissioni non si rispetterebbe il rapporto tra deficit e PIL predeterminato, cosa che allo stato non è ipotizzabile.
  Con riferimento a quanto richiesto dall'onorevole Alfonso, non può purtroppo fornire alcuna quantificazione, poiché l'onere in discussione è puramente eventuale e potrebbe essere pari a zero, così come, in via del tutto teorica ma inverosimile, pari all'ammontare di tutti i crediti maturati nel 2022.

  Mauro DEL BARBA (A-IV-RE), ricordato che la quantificazione degli oneri di una disposizione viene ordinariamente compiuta stimando l'ammontare massimo della possibile spesa, segnala che in questo caso si è ritenuto non necessario coprire gli oneri generati dalla norma in discussione, in quanto essi saranno ricompresi nel debito ordinario del 2028. Ciò significa che in quell'anno chi governerà vedrà corrispondentemente ridotte le risorse a sua disposizione da destinare alla spesa pubblica.
  In sostanza il Governo, dopo aver fruito della rivalutazione dei bilanci e aver imputatoPag. 75 agli anni passati parte dei crediti, classificati come pagabili, ora sposta in avanti una ulteriore quota, non precisata, di questi crediti. Inoltre in tal modo agli importi che non verranno riscossi dalle banche, in quanto non capienti, corrisponderanno maggiori entrate per le casse dello Stato sino al 2028.
  Il Governo così facendo crea in suo favore spazio fiscale, a spese dei Governi futuri: si tratta di un comportamento politicamente inaccettabile.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) richiama le considerazioni svolte dai colleghi Del Barba e D'Alfonso in ordine al trasferimento in avanti di un debito non quantificato che graverà sul futuro Esecutivo. Rileva come il Governo abbia deciso di escludere dall'intervento normativo qualsiasi misura per risolvere la questione dei crediti incagliati, demandando la soluzione del problema – così ha dichiarato il Ministro Giorgetti – a una piattaforma di natura privatistica.
  Si tratta di una risposta inaccettabile ai gravi problemi in discussione e preannuncia quindi il voto contrario del gruppo Partito Democratico.

  Emiliano FENU (M5S), rilevato che l'emendamento presentato dal relatore non solo non dispone una vera e propria norma di copertura, ma non risolve l'emergenza relativa ai crediti incagliati, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) preannuncia il proprio voto contrario.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento del relatore 1.1 (vedi allegato).

  La Commissione delibera quindi di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo del provvedimento, come da ultimo modificato dall'emendamento approvato a seguito del rinvio. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  La seduta termina alle 17.25.