XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 326 di martedì 16 luglio 2024
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA
La seduta comincia alle 12,20.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ROBERTO TRAVERSI , Segretario, legge il processo verbale della seduta del 15 luglio 2024.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 88, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,25).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca (A.C. 1902-A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1902-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca.
Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo della Commissione.
Ricordo altresì che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 14, previo svolgimento delle dichiarazioni di voto.
Sempre secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri, al termine della chiama, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24, si passerà all'esame degli ordini del giorno.
Nella giornata di domani, mercoledì 17 luglio, a partire dalle ore 9,30, avranno invece luogo l'eventuale seguito dell'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e il voto finale.
(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1902-A)
PRESIDENTE. Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gruppioni. Ne ha facoltà.
NAIKE GRUPPIONI (IV-C-RE). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, per l'ennesima volta mi corre l'obbligo di sottolineare il metodo che il Governo e la maggioranza hanno tenuto nella presentazione, nell'esame in sede referente, di questo articolato. Si tratta, anche qui, di un insieme di norme eterogenee, che toccano argomenti tra loro assai differenti, che spaziano dalle disposizioni sportive, alcune anche con risvolti squisitamente fiscali, a quelle sul sostegno didattico agli alunni con disabilità, alla scuola in generale, fino ai temi dell'università e della ricerca.
In questo faticoso lavoro legislativo che il Governo ha voluto porre in essere, rileviamo, con una quantità di disposizioni del tutto prive della caratteristica dell'urgenza, una disomogeneità normativa complessiva, che renderebbe l'utilizzo della decretazione d'urgenza di assai dubbia legittimità e che produce un atto legislativo, nel suo complesso, di poca qualità.
Tutto quanto fin qui esposto, come non bastasse, penalizza gravemente le prerogative fondamentali del Parlamento, riducendo il ruolo dei deputati a quello di meri certificatori di quanto contenuto negli articoli oggetto di conversione. Tuttavia, se possibile, l'esame in Commissione in sede referente è stato in gran parte peggiorativo rispetto al testo proposto. Si è trattato di un esame frettoloso e superficiale, che ha visto un accoglimento quasi nullo e certamente solo marginale delle proposte delle opposizioni, e ha privilegiato un'esuberante attività della maggioranza e dei relatori, che, con i loro emendamenti, in alcuni casi, hanno inserito disposizioni dubbie, ove non palesemente dannose.
Riguardo, ad esempio, e venendo al merito, alla modalità con cui si è scelto di intervenire sul tema della rappresentanza negli organi delle federazioni sportive, tema che avrebbe richiesto maggiore riflessione e maggiore confronto, non posso non rilevare come la delicatezza e complessità del problema avrebbe dovuto escludere l'idea che si potesse operare con la semplice presentazione di un emendamento in sede di approvazione di un decreto-legge.
Bisognava tenere presente come la questione andasse ad assumere implicazioni di estrema rilevanza, attesa l'importanza di un asset come quello sportivo per tutto il sistema del nostro Paese. Infatti, la pretesa volontà di garantire un principio di equa rappresentanza si pone gravemente in contrasto con la scelta, operata dagli emendamenti approvati, di fare espresso riferimento alla consistenza economica delle federazioni sportive.
La questione andava ascritta a un tema di carattere politico più generale, che si sarebbe dovuto sostanziare nella ferma determinazione a contrastare qualsiasi tentativo di collegare l'esercizio del potere al peso economico di un soggetto.
Riguardo poi l'articolo 7-bis, introdotto con un emendamento del relatore, come non rilevare che, dietro la dichiarata intenzione di riordino dell'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, si nasconde solo la volontà di sostituire i vertici?
Altre innovazioni inserite con emendamenti in questo decreto, poi, riguardano il sistema delle graduatorie nella scuola e lo sconvolgono. Quello sui presidi, ad esempio, approvato all'articolo 12 del provvedimento, farà sì che i vincitori di un concorso si troveranno scavalcati come punteggio dalla categoria dei cosiddetti sanati, ossia da coloro che, non avendo superato la prova scritta, sono stati poi sanati e inseriti nelle graduatorie. Emendamenti che, lungi dal risolvere i problemi della scuola e privi di ogni logica, penalizzano chi ha vinto concorsi e non ha voluto o potuto fare ricorso a scorciatoie o scavalchi che questa maggioranza propone e approva, a dispetto di chi i titoli e i punteggi li ha acquisiti assolutamente per merito.
Certo, nell'articolato ci sono anche norme positive: il potenziamento dei percorsi di specializzazione per l'attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, il tentativo di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno oppure l'incremento del Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità. Vedremo nel merito come queste importanti note positive possano incidere sul giudizio complessivo che il gruppo parlamentare di Italia Viva esprimerà sul provvedimento.
Quello che è certo, e che resta invariato rispetto ai decreti che in precedenza abbiamo esaminato in quest'Aula, è il voto contrario alla fiducia di questo Governo, che annuncio a nome del gruppo parlamentare che rappresento (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cavo. Ne ha facoltà.
ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, questo disegno di legge, su cui è stata posta la fiducia, è un provvedimento complesso, corposo ed essenziale, ampio nel suo raggio di azione, puntuale nella sua capacità di intervento. Queste caratteristiche che lo contraddistinguono si evidenziano dal fatto che è facile sintetizzarne gli obiettivi.
Sono cinque le finalità che persegue il provvedimento su cui oggi siamo chiamati a esprimere la fiducia al Governo.
Riguardo al tema dello sport, il testo prevede misure in materia di lavoro sportivo e di organismi sportivi, con riferimento alle norme relative all'elezione dei vertici delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate, degli enti di promozione sportiva che compongono il CONI e delle relative strutture territoriali, anche in connessione con i prossimi Giochi olimpici e paralimpici di Parigi 2024 e invernali di Milano Cortina 2026, attribuendo all'amministratore delegato della società Infrastrutture Milano Cortina 2026 Spa, funzioni di commissario straordinario per la realizzazione di talune opere complementari in ambito sportivo, indicate in un apposito allegato del provvedimento in esame; nonché in materia di controlli economico-finanziari e di contabilità sulle società professionistiche di calcio.
È sulla didattica, tuttavia, e particolarmente sull'avvio del prossimo anno scolastico, che si concentra il corpo del provvedimento, in particolare con disposizioni in materia di sostegno didattico agli alunni con disabilità: garantire entro il 31 dicembre di quest'anno il completamento della formazione del personale scolastico a sostegno delle persone con disabilità e assicurare il regolare avvio dell'anno scolastico 2024-25. Infine, prevede disposizioni in materia di università e ricerca per il rafforzamento delle attività di realizzazione di alloggi universitari.
Ci tengo a sottolineare l'intervento volto al potenziamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Si tratta di una norma, in via straordinaria e provvisoria, per far fronte alla carenza di docenti specializzati sul sostegno che interviene introducendo, sino al 31 dicembre 2025, in aggiunta all'offerta formativa dell'università, una nuova offerta formativa di specializzazione sul sostegno erogata da INDIRE e dedicata a coloro che abbiano prestato servizio sul posto di sostegno per almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti.
Si tratta di un intervento puntuale che si concentra, con una soluzione immediata, su una carenza di personale ben conosciuta e diffusa. Credo di poterlo affermare, avendo fatto l'assessore regionale alla formazione e all'istruzione per sette anni. Una carenza di personale che lede i diritti dei ragazzi che necessitano di sostegno per proseguire il proprio percorso scolastico.
Proprio per promuovere i diritti degli studenti con disabilità e favorire la serenità della relazione educativa, il provvedimento contiene anche misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato sul posto di sostegno.
Nel dettaglio, si prevede che, al fine di agevolare la continuità educativa e didattica per le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti con accertata condizione di disabilità, nel caso di richiesta da parte della famiglia e valutato l'interesse del discente da parte del dirigente scolastico, nell'ambito dell'attribuzione degli incarichi a tempo determinato al docente in possesso del titolo di specializzazione per l'insegnamento agli alunni disabili, può essere proposta la conferma con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nel precedente anno scolastico. È un principio davvero importante e di rilievo quello previsto. Certo, fermi restando la disponibilità del posto, il preventivo svolgimento delle operazioni relative al personale a tempo indeterminato e l'accertamento del diritto alla nomina nel contingente dei posti disponibili da parte del docente interessato.
La relazione di fiducia che si crea tra i ragazzi e il docente di sostegno è, in alcuni casi, un fattore essenziale per l'apprendimento. Queste norme che affrontano le criticità, mettendo al centro le esigenze e i bisogni dei ragazzi e degli studenti, sono fondamentali. È una filosofia che dovrebbe sottostare ad ogni scelta, in campo di istruzione e formazione, e che, in questo provvedimento, è facilmente riconoscibile.
Mi sono soffermata su questi punti, ma ve ne sarebbero molti altri di particolare rilievo perché ritengo che il valore di una comunità si registri attraverso la sua capacità di tutelare, includere e sostenere le fragilità. Questo metro, applicato alla scuola, il luogo dove i bambini da figli diventano cittadini, dalla famiglia entrano nella società, è di estremo rilievo perché non fotografa solo il presente, ma ci dà un quadro del futuro della società e del Paese.
Sono fortemente convinta della centralità della formazione nel suo complesso, per lo sviluppo socio-economico. Principi, competenze e capacità sono il bagaglio che i nostri ragazzi acquisiscono nel percorso educativo e formativo. Nostro obiettivo, compito e dovere è fare in modo che ogni ragazzo trovi la sua strada e sia dotato degli strumenti per costruire il proprio futuro, contribuendo così a costruire quello dell'intera comunità.
Si è criticato questo provvedimento perché propone soluzioni transitorie a problemi strutturali, ma se questi problemi sono diventati strutturali è perché, fino adesso, non si è intervenuti adeguatamente, nelle more di mettere in pratica una soluzione altrettanto strutturale.
È necessario pensare all'immediato, alle esigenze di consentire a tutti i ragazzi di iniziare l'anno scolastico 2024/2025 nel migliore dei modi.
Torno brevemente al capitolo sport, in particolare alle norme riguardanti i prossimi Giochi olimpici e paralimpici estivi di Parigi 2024 e invernali di Milano Cortina 2026. Questi grandi eventi hanno un rilievo che valica i confini dello sport: sono vetrine su un mondo fatto di impegno e sacrificio, successo e sconfitte, niente scorciatoie ma disciplina e regole.
Lo sport, che è entrato a far parte anche dei principi costituzionali, grazie alla recente riforma, consente di trasmettere valori fondamentali, soprattutto ai più giovani: il rispetto dell'avversario, la competitività e la solidarietà, il lavoro di squadra e il lavoro su sé stessi. Occasioni come i Giochi olimpici consentono di aprire mondi di opportunità, sogni e progetti ai giovani, mostrano una strada per il successo fatta di molti ostacoli e incommensurabili soddisfazioni.
Ma i grandi eventi sono anche un'opportunità straordinaria di crescita e sviluppo per i territori e di promozione del Paese, dei suoi prodotti, delle sue tipicità in tutto il mondo. Occasioni da non perdere, da sfruttare a pieno, di promozione del made in Italy, un marchio che parla di saper fare e che costituisce un punto di forza essenziale per il mondo produttivo e per il turismo.
Consideriamo anche l'importanza di alcune infrastrutture realizzate in vista di eventi di questo tipo, che sono poi andate a beneficio dei residenti, migliorando la vivibilità di una città e offrendo nuovi servizi. Insomma, le ricadute positive di questi eventi non restano circoscritte allo sport e all'occasione, ma lasciano benefici reali per l'intera comunità.
Dunque, positivo è l'intervento del Governo finalizzato ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture necessarie per non perdere l'appuntamento con il grande sport e massimizzare i benefìci per i residenti.
Ho scelto questi punti, esemplificativi, a mio avviso, della ratio complessiva del provvedimento, e li ho scelti per argomentare in maniera non esaustiva la conferma da parte di Noi Moderati della fiducia al Governo. Con questo voto non intendiamo solo esprimere la nostra condivisione alle norme contenute nel provvedimento; ciò che vogliamo esprimere è la condivisione di un metodo fatto di tempestività dell'azione e di visione di lungo periodo.
Oggi interveniamo con alcune norme che potremmo definire “tampone”, approviamo una proroga in tema di personale per la ricerca, nelle more della riforma già in corso di definizione. Il messaggio è che non si rinvia la soluzione a data da destinarsi, non ci si limita a dire ai cittadini “work in progress”, ovvero “stiamo lavorando per voi”, si offre una soluzione immediata e, parallelamente, si lavora alla riforma complessiva, a una soluzione strutturale.
È con convinzione che siamo oggi accanto al Governo e che ci saremo nella definizione delle norme di lungo periodo, nella verifica delle disposizioni sperimentali, nelle riforme strutturali. Ci saremo, tenendo sempre a mente gli obiettivi e i principi che guidano la nostra azione politica: l'attenzione alla comunità, alla costruzione di un sistema scolastico che poggi sulla libera scelta e che si concentri sulle esigenze degli studenti, che guidi ogni ragazzo nella sua strada e lo aiuti a orientarsi, a sognare e a trasformare quei sogni in progetti; l'attenzione alle fragilità e alla ricerca del senso più profondo di comunità nella capacità di includere, di sostenere, di tutelare chi ha bisogno; l'attenzione al benessere delle comunità e la premura di cogliere le opportunità di crescita e sviluppo. È affermando i nostri valori che annunciamo il voto favorevole del gruppo di Noi Moderati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Questo provvedimento interviene in modo inadeguato e frammentario in ambiti cruciali, come la scuola, lo sport, l'università, la ricerca, che richiederebbero ben altro approccio e impegno normativo. Lo ha bene illustrato in Aula, intervenendo in discussione sulle linee generali ieri, la collega Elisabetta Piccolotti, la quale, in Commissione, ha tentato in ogni modo, assieme alle altre colleghe e agli altri colleghi dell'opposizione, di porre rimedio almeno alle criticità più forti e perniciose, presentando opportuni emendamenti. Vado per punti.
Sugli organismi sportivi abbiamo tentato di introdurre un limite di mandati per il presidente e i membri degli organi elettivi delle federazioni sportive, data l'assenza di ricambio degli organi apicali, che vedono alcuni presidenti in carica, addirittura, da oltre 30 anni, e la quasi totale, scandalosa direi, assenza di donne e giovani.
In Commissione è stato approvato - è stato illustrato ieri in maniera molto approfondita - un emendamento, a prima firma Mule', che, di fatto, priva il CONI e le federazioni sportive di ogni funzione e competenza nell'attività di regolamentazione delle attività sportive. Con questa previsione non conta il numero degli iscritti, ma il peso economico delle società, e la serie A riuscirebbe ad ottenere così quel maggiore peso invocato all'interno del consiglio federale.
Anche sulla Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche, si interviene in modo negativo, sostituendola, di fatto, con una commissione di nomina governativa, che dovrebbe vigilare sui bilanci delle società calcistiche. Una nota positiva: con un nostro emendamento, riformulato, abbiamo bloccato un'ulteriore dilazione di un'importante misura. Abbiamo ottenuto, con questo, che, entro il 31 dicembre del 2024, e non il 1° luglio del 2025, negli atti costitutivi delle società sportive professionistiche sia prevista la costituzione di un organo consultivo dei tifosi di tutela dei loro interessi specifici, attraverso anche pareri obbligatori, ancorché non vincolanti.
Passiamo alla scuola. Il Capo II del provvedimento riguarda disposizioni urgenti - e quanto sappiamo essere tali - in materia di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Condividiamo l'esigenza e l'obiettivo di incrementare in maniera significativa il numero di docenti specializzati sul sostegno didattico agli alunni con disabilità e la necessità di accelerare il processo di riconoscimento dei titoli esteri, ma occorre sottolineare lo scarto esistente tra il fabbisogno regionale, territoriale di docenti specializzati e l'offerta formativa universitaria, disomogenea sul territorio nazionale, come è emerso nettamente dalle procedure concorsuali e come sicuramente avverrà con e attraverso l'aggiornamento delle graduatorie provinciali per le supplenze.
Anche per questa ragione, molte cattedre rimangono scoperte e il tasso di precarizzazione sui posti di sostegno raggiungerà un livello ulteriormente insostenibile. Per quanto riguarda le misure previste dal Capo III, in particolare all'articolo 11, volte all'inclusione degli alunni con background migratorio, non ci siamo proprio. Su una questione così delicata non possiamo tornare alle classi differenziali introdotte all'inizio del Novecento, ricordo, e spazzate via da un sistema scolastico innovativo, dopo un dibattito culturale e politico durato anni e che è stato un modello a livello internazionale, va detto.
Il potenziamento delle ore di insegnamento della lingua italiana deve essere improntato ad estendere le buone pratiche e le soluzioni innovative che sono già a disposizione, senza creare classi di alunni che finirebbero per essere luogo di emarginazione e discriminazione. Pessima la previsione dell'articolo 12, che, dopo la cura emendativa in Commissione, determinerà - lo dico così, in maniera anche non approfondita, ma sommaria, come sono obbligata a fare - maggiore sgomento e confusione tra i dirigenti scolastici, e quella dell'articolo 15, che rinvia, ancora una volta, la riforma del cosiddetto preruolo universitario.
L'ennesima proroga degli assegni di ricerca, in combinato disposto con la bozza di decreto sui criteri di distribuzione del Fondo di finanziamento ordinario dell'università, che serve a coprire, ricordo, le spese istituzionali, inviata nei giorni scorsi agli organi accademici, che prevede tagli di quasi 200 milioni di euro, ci comunica quale è l'obiettivo del Governo sull'università: da un lato, un'università pubblica, debole e sottofinanziata, dall'altro, università private sempre più forti per chi può permettersele, con costi enormi legati anche alla vita di fuori sede, e università telematiche sempre più in espansione. Per gli studenti meno abbienti, allora, cosa ci sarebbe?
L'accesso al debito bancario, pensate quale innovazione. Infine, Presidente, il punto che, per omogeneità di materia e urgenza, si distingue in modo esemplare. Il comma 2 dell'articolo 5 introduce alcune novelle al decreto-legge n. 16 del 2020, disposizioni urgenti per l'organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 e delle finali ATP (Associazione tennisti professionisti) Torino 2021-2025.
Si attribuiscono in particolare all'amministratore delegato della Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa (Simico Spa), ulteriori funzioni di commissario straordinario per la realizzazione di opere complementari agli interventi di impiantistica sportiva e infrastrutturale per lo svolgimento dei giochi, in particolare quelle relative a Livigno Snow Park - Realizzazione bacino e impianto di innevamento - e Livigno Aerials & Moguls.
Un comma che abbiamo cercato inutilmente di abrogare e qui arrivo al nodo: la sostenibilità non doveva essere uno dei pilastri dell'Agenda 2020 del Comitato olimpico internazionale? E il Governo cosa pensa di fare con il torrente lombardo Acqua Granda? Questo torrente nasce - per chi non lo sapesse - nei pressi della Forcola di Livigno, scorre per tutta la Valle di Livigno, per una quindicina di chilometri, e quando entra in Engadina il suo nome è Spöl, che significa “cane demoniaco”, a ricordare quanto cattivo e pericoloso, in caso di piena e di eventi estremi, possa diventare.
Si tratta di un corso d'acqua già sottoposto a un notevole stress, in conseguenza di due fattori principali: l'aumento della temperatura in quell'area, negli ultimi cinquant'anni, che è stato di ben 3,7 gradi, e il trattato siglato tra Italia e Svizzera, nel lontano 1959, che stabilisce la possibilità di utilizzare, da parte della società svizzera EKW, attraverso un bacino artificiale, ben 180 milioni di metri cubi di acqua all'anno e l'Italia può disporre di altri 97 per il bacino Adda-Po.
Ovvio che la gestione delle acque, in questi casi di trattati stipulati ben 60 anni fa, oltre 60 anni fa, andrebbe assolutamente aggiornata, tenendo in considerazione e al centro il cambiamento climatico. Ma ci sembra una vera follia pensare di utilizzare l'acqua del torrente Acqua Granda, rischiandone il deflusso minimo vitale, per la costruzione in area Vallaccia di un nuovo bacino artificiale per l'innevamento - che sappiamo costosissimo - delle piste, ignorando quanto importante sia questo corso d'acqua per tutta l'area dal punto di vista ideologico, paesaggistico e della biodiversità, in un momento in cui non mancano minacce all'ecosistema fluviale e agli habitat naturali presenti e tutelati, quali siti della Rete europea Natura 2000. Ma per voi questa è ideologia, per noi, invece, è realismo che va assolutamente assunto al centro dell'azione politica (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benzoni. Ne ha facoltà.
FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. È una dichiarazione di voto su una fiducia e, quindi, parto stigmatizzando la sessantunesima richiesta di fiducia da parte di questo Governo e, al di là di un ragionamento su chi ha fatto peggio nel passato, è evidente che c'è un problema nell'affrontare i lavori parlamentari di quest'Aula. Mi piace parlare, usando citazioni, e quindi lo cito: “È un Governo litigioso e diviso su tutto, che va avanti solo a colpi di fiducia. Nonostante la larga maggioranza, continuano a mortificare il Parlamento e la democrazia”.
Uso questa citazione, perché sono le parole di Giorgia Meloni dette il 21 maggio 2022, ed è evidente come, quando si cambia la parte da cui si sta, si cambia anche come si vedono le cose. Però quello che dobbiamo raccontare e forse è importante fare è raccontare e spiegare a chi ci ascolta come la fiducia blocca completamente i lavori di questo Parlamento. Il Presidente lo sa bene, 24 ore di stop, che vuol dire non poter lavorare nelle Commissioni, non poter votare nelle Commissioni, che vuol dire non poter calendarizzare altri provvedimenti e lavorare in quest'Aula. Ma questa continua conversione di decreti di urgenza vuol dire anche mortificare questo Parlamento sia nell'attività emendativa - che dovrebbe spettare al Parlamento e che, invece, con la fiducia, viene bloccata -, sia nella possibilità di calendarizzare le tante altre iniziative parlamentari che sono prerogativa nostra e che, invece, vengono mortificate. Non una mortificazione per l'opposizione, ma credo per l'intero Parlamento.
E se, da un lato, è singolare, perché è in seconda lettura - oramai, siamo abituati a un sistema bicamerale per cui la seconda lettura passa inosservata, nonostante chi oggi siede ai banchi del Governo si sia opposto a modificare il sistema del bicameralismo perfetto -, in prima lettura, assume, davvero, una criticità molto grande. Addirittura, facciamo una serie di audizioni che servono a nulla, perché non vengono ascoltate; poco viene cambiato dei decreti che arrivano, poca è la possibilità del Parlamento di incidere e, soprattutto, di creare un provvedimento migliorativo e non peggiorativo.
Chiudo con un'ultima analisi relativa al metodo. È l'ennesimo decreto omnibus e, di fronte a noi, abbiamo, davvero, una quantità infinita di conversioni di decretazioni d'urgenza e ci si immagina che siano decreti molto specifici; al contrario, anche in questo caso, nonostante la quantità con cui sono proposti al Parlamento, sono comunque decreti che contengono di tutto e di più, in questo caso addirittura sono quattro i Ministeri coinvolti: si parla di scuola, di università, di sport, si parla un po' di tutto, peraltro, senza avere un riferimento complessivo in nessuno di questi temi.
Parto da un po' di storture, invece, di merito che ci sono qua dentro, perché usiamo questa decretazione di urgenza per commissariare un ente, in sostanza, per usare un sistema di spoils system e per far fuori l'attuale dirigenza di INDIRE, che è un organo che ha sempre lavorato fino ad oggi e che ha un importante ruolo, che è quello di rivedere e pianificare i messaggi didattici nelle scuole. Lo fa anche in altri metodi, all'interno sempre del capitolo scuola, per esempio dando un nuovo percorso specifico, proprio a INDIRE, per la formazione di insegnanti di sostegno che va in conflitto con il tradizionale percorso.
Quindi, avremo due percorsi molto diversi che saranno messi in competizione, avendo anche profili molto complessi e molto differenti e questo non aiuta, invece, a risolvere il problema strutturale, che è quello che conosciamo bene, della mancanza di insegnanti di sostegno e della precarietà degli stessi, quindi non aiuta nella stabilizzazione di tutti questi. Sono provvedimenti - lo diceva prima una collega di maggioranza - che un po' mettono le toppe, in attesa di una vera riforma, ma di questo stiamo parlando. Anche in questo caso, è imbarazzante leggere i testi delle audizioni, che pongono e porgono critiche costruttive al decreto, abbastanza all'unanimità, e che non vengono mai ascoltate.
C'è anche il tema degli studenti con background migratorio. La proposta che viene fatta è assurda, è una proposta che guarda al passato, che non guarda al futuro, che non ascolta le tante sperimentazioni che avvengono sul territorio, che, in parte, sarà anche inattuata, perché, se si prevede un minimo di 20 per cento di studenti neoarrivati, se si applica nel vero senso della parola, saranno poche le classi in cui partirà questa sperimentazione, che davvero guarda al passato nel metodo di differenziazione di metodo e non di inclusione delle nuove figure.
È un errore, l'ennesimo nel mondo della scuola. Non ci è stato dato ascolto in tante occasioni che poi si sono rivelate realtà, penso al liceo del made in Italy, su cui abbiamo fatto una battaglia per spiegare l'inconsistenza di quella proposta; l'abbiamo fatta con decine di associazioni, di presidi che spiegavano la non importanza di quel provvedimento. Infatti, difficilmente, l'anno prossimo partiranno corsi, proprio per la mancanza di domanda di quel corso.
C'è tutto il tema dei dirigenti scolastici, su cui, per mettere una toppa, appunto, si fa un gran casino, perché ci sono dirigenti, che hanno vinto un concorso del 2017, che magari sono fuori dalla loro regione, che pensano di poter ritornare, prima o poi, a lavorare dove desiderano e che oggi saranno superati da altri docenti che, quel concorso, neanche l'hanno fatto. Questa è sicuramente un'ultima stortura.
Ma voglio chiudere col tema più importante, dove non solo non si interviene con nettezza, ma si rischia anche di fare qualche casino e parlo del tema dello sport, perché sullo sport si interviene con una mini-riforma che - sarebbe un caso da studiare - va in contrasto con i minimi valori dello sport. Chi si è occupato di sport nella sua vita amministrativa conosce cosa vuol dire lo sport. Benissimo lo sport agonistico, benissimo il calcio, benissimo la serie A, ma lo sport vero è tutto quello che c'è dietro, è il mondo che incentiva la promozione sportiva, sono gli enti di promozione, le federazioni, il lavoro che si fa con i giovani, il lavoro di inclusione, il lavoro di integrazione che lo sport fa, il lavoro che si fa sulla disabilità.
Invece, questa mini-riforma, piuttosto che promuovere il gioco inteso come sport, promuove il gioco di potere, e guarda solo a giochi di potere all'interno del mondo sportivo, senza avere nessun effetto su quella che poi sarà la promozione della pratica sportiva e gli effetti e i valori che sappiamo ne conseguono in termini di salute, inclusione e tutto il resto. Perché togliere il mandato o la possibilità di un limite di mandati ai presidenti di federazione è istituire la figura dell'imperatore sportivo, spesso imperatore che siede anche in quest'Aula.
Ci sono delle persone e delle figure che diventano mitologiche da quanto comandano il mondo dello sport, e dargli la possibilità del mandato infinito è anche una considerazione nei confronti delle future generazioni tale per cui non c'è spazio per innovare e per dare un contributo al mondo sportivo. Ma l'assurdità dell'assurdità - fortunatamente è stato bloccato o, comunque, parzialmente bloccato - è modificare il peso della Lega di Serie A all'interno della Federazione, togliendo l'aspetto della quantità di iscritti e mettendo il contributo economico. Questo è esattamente il principio per il quale lo sport muore.
Muore se viene dato in mano a chi di calcio si occupa a livello professionistico e imprenditoriale, e anche con scopo di lucro, togliendo invece quella parte, che è quella più importante, di tutte quelle associazioni di volontari e di dirigenti sportivi che passano le loro settimane a occuparsi dei ragazzi, a fargli fare sport, ma anche a diventare una seconda famiglia, perché tante volte lo sport è questo. Ci dimentichiamo, appunto, che la Lega rappresenta le grandi aziende, alcune quotate in Borsa, quindi è diverso dallo spirito sportivo, mentre la Federazione, invece, dovrebbe rappresentare tutti, e su questo è bene che si sia un pezzo interrotto, anche se, nonostante tutto, anche la nuova visione dell'emendamento è comunque molto, molto negativa.
Sullo sport chiudo con le ultime due cose. La riforma del lavoro sportivo ha creato dei gravi danni, lo sanno bene le amministrazioni locali. È difficile quest'anno trovare bagnini, perché è impossibile assumerli con le nuove normative del lavoro sportivo. Ci sono intere piscine che non aprono per questo motivo, ci sono le federazioni stesse che hanno delle difficoltà nel trovare il personale. Non capire questo e non capire che sotto certi livelli il lavoro sportivo è anche un lavoro povero, di volontariato e di assistenza, il non paragonare le associazioni sportive a quelle del Terzo settore significa non capire che dietro lo sport ci sono tante associazioni che sono fatte di uomini, donne, ragazzi e ragazze che ci mettono anima e corpo, ma senza alcuno scopo di lucro.
Chiudo con l'ultimo tema, che concerne una inspiegabile cancellazione di poteri nei confronti della Covisoc, che è l'organo che controllava i bilanci delle squadre professionistiche, citato in tante sentenze per l'ottimo lavoro preventivo, e non solo, che ha fatto nel corso degli anni per garantire un sistema efficace, efficiente e sicuro per le squadre sportive. Invece, il controllo viene delegato a un nuovo soggetto, che è semplicemente di nomina politica, e, dentro questo passaggio, bisogna capire qual è la ratio che ha in mente il Governo, cioè se dare anche un'indicazione politica ai bilanci delle società e ai pareri che verranno dati. Per tutte queste ragioni, annuncio, quindi, il voto contrario di Azione a questo ennesimo voto di fiducia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caroppo. Ne ha facoltà.
ANDREA CAROPPO (FI-PPE). Presidente, colleghi deputati, nello svolgere, a nome del gruppo di Forza Italia, la dichiarazione di voto sulla fiducia posta su un decreto-legge che noi valutiamo in maniera estremamente positiva, considerandolo un intervento normativo di grande utilità, voglio partire affrontando quella che è stata la critica principale mossa dalle opposizioni, sia in Commissione, ma anche qui, in Aula, non da ultimo nell'intervento del collega che mi ha preceduto.
Sarebbe l'ennesimo decreto omnibus, nonché un provvedimento eterogeneo, che interviene su materie diverse e con misure prive di urgenza. Bene, in merito a queste pur legittime critiche, mi limito a ricordare che esistono i commi quarto e quinto dell'articolo 87 della Costituzione, e che, se questo decreto-legge è stato emanato ed ora ci apprestiamo a convertirlo, quelle disposizioni della Costituzione devono essere state rispettate. Si tratta di un dato oggettivo e difficilmente smentibile. Detto questo, un aspetto che sembra essere trascurato riguarda il fatto che le tematiche oggetto del decreto-legge rientrano, invece, tutte nella competenza parlamentare della VII Commissione della Camera, che infatti è stata l'unica Commissione che ha svolto l'esame in sede referente.
Sottolineo questo dato, che potrebbe sembrare meramente formale o secondario, perché sono stati numerosi i casi in cui disposizioni, anche di grande rilievo, in materia di istruzione, università e di sport hanno trovato collocazione in provvedimenti di portata economica più ampia, esaminati, per questo, da Commissioni diverse dalla VII Commissione. Più di una volta proprio questo metodo ha suscitato proteste giustificate, da parte di molti colleghi della VII Commissione, proprio perché tali misure dovevano essere esaminate e votate da colleghi deputati senza una specifica esperienza in materia.
Questa volta, e ne converranno i colleghi, questo problema non si è posto, perché il provvedimento, nei suoi vari aspetti, è stato approfondito, dibattuto e votato esclusivamente dall'unica Commissione permanente. Come è stato detto in Commissione dal Ministro Abodi, è da circa 20 anni che non veniva varato un decreto-legge contenente un capo specifico sullo sport. A tal proposito, colgo l'occasione per ringraziare il Ministro anche per la sua presenza in Commissione nel corso dell'esame del provvedimento e per la disponibilità al confronto, al quale non si è sottratto su alcune disposizioni e su alcune proposte emendative dello stesso.
È molto importante avere varato, dopo tanto tempo, un decreto-legge in materia di sport, perché lo sport italiano lo merita, merita attenzione, anche alla luce dei grandi risultati che in tante discipline stiamo ottenendo, alcuni di portata storica, come nel caso del tennis, con i nostri atleti Sinner e Paolini. Sport italiano che, nel suo complesso, si appresta ad affrontare la prova regina, fra qualche settimana, con le Olimpiadi di Parigi, con l'obiettivo di migliorare ulteriormente il record di medaglie ottenute nella precedente edizione. Le norme di questo decreto, ovviamente, non incidono direttamente sull'attività sportiva, ma intervengono su aspetti che, nella sostanza, incidono sul movimento sportivo.
In questo senso, l'articolo 3 è di grande rilevanza, perché interviene sulla normativa in materia di compenso del lavoro sportivo volontario con una finalità che potremmo definire di “manutenzione”. Il lavoro sportivo, nel suo complesso, è stato regolamentato in maniera organica relativamente da poco, con il decreto legislativo n. 163 del 2022. In quel riordino, che è stato operato e che ha tantissimi aspetti positivi, si è creata, involontariamente, una condizione che riguarda una serie di figure che operano nel mondo dello sport a titolo volontario, determinando due tipi di problemi: da un lato, un'eccessiva burocratizzazione per quanto riguarda i permessi da ottenere, in particolare per chi si ritrova ad essere un dipendente pubblico; dall'altro, un emolumento a titolo di rimborso fissato a un limite troppo basso. Questi due fattori insieme stavano producendo la conseguenza che molte figure, al tempo stesso secondarie, ma indispensabili per lo svolgimento dell'attività sportiva agonistica (come, per esempio, gli ufficiali di gara o chi è chiamato ad allestire gli stessi campi di gara), rinunciavano a svolgere questa attività a titolo amatoriale perché era divenuto troppo complicato farlo.
Basti pensare che un dipendente pubblico, per svolgere questa attività la domenica mattina, doveva aspettare l'autorizzazione esplicita della propria amministrazione di appartenenza. Con le novelle contenute nell'articolo 3 si interviene sulle criticità che ho descritto, riducendo gli oneri burocratici di natura autorizzatoria ed elevando il tetto massimo, che era già previsto in passato per gli emolumenti dei volontari, pari a 5.000 euro annui.
L'articolo 4 riconosce come ente formalmente indipendente l'Organizzazione nazionale antidoping in Italia. Riconoscere alla NADO personalità giuridica e totale indipendenza operativa, anche per il tramite di un apposito finanziamento, che sarà a regime di 7,5 milioni di euro, è indispensabile al fine di garantire il rispetto degli impegni assunti dal Governo in occasione dell'aggiudicazione dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina. Ecco dunque, al di là delle posizioni che si possano avere, un altro aspetto di necessità e urgenza in base al quale è stato necessario intervenire con uno specifico decreto- legge.
Venendo poi all'articolo 2 del provvedimento, che istituisce una commissione indipendente per il controllo dei bilanci delle società professionistiche, se posso rifarmi al detto calcistico in base al quale l'arbitro che scontenta entrambe le squadre ha arbitrato bene, alla luce del fatto che questa disposizione non sembra essere stata gradita né dalla Federazione né dalla Lega, dovrebbe avere colto nel segno.
Al di là delle battute, come è stato spiegato dallo stesso Governo, la necessità di istituire questa nuova commissione di controllo è individuata nella finalità di porre in capo a un soggetto indipendente dalla Federazione di appartenenza la certificazione della regolarità della gestione finanziaria delle società sportive, dalla quale dipende l'iscrizione e la partecipazione ai campionati. Premesso che tutte le opinioni sono legittime, noi la denunciata invasione da parte della politica del mondo dello sport non la vediamo nell'istituzione di questo nuovo organismo.
Vediamo, semmai, la volontà di garantire maggiore trasparenza e un rispetto delle regole che sia uguale per tutti, assicurando una competizione che, per essere equa sul campo da gioco, non deve essere stata dopata prima di entrare in campo a livello finanziario.
La nuova commissione, in maniera indipendente, dovrà vagliare i bilanci delle società sportive professionistiche, rimettendo correttamente, alla federazione di riferimento, l'adozione o meno di eventuali sanzioni. Se, quindi, come ho avuto modo di illustrare, la parte in materia sportiva contiene disposizioni di grande importanza, lo stesso si può dire per i capi in materia di istruzione e università dove, alle norme già contenute dal decreto, se ne sono aggiunte di ulteriori grazie ad emendamenti dei gruppi parlamentari e del relatore.
Mi concentro sull'università perché su questo tema sono stati approvati tre importanti emendamenti di Forza Italia. Parto da quello che ha introdotto l'attuale articolo 15-bis, che prevede lo stanziamento di un milione e mezzo di euro al fine di garantire il sostegno agli studenti universitari con disabilità gravissima. Con questo stanziamento si potranno corrispondere assegni a favore di personale specializzato, che assiste lo studente durante le lezioni del proprio corso di studi universitario. Un intervento concreto con il quale si vuole garantire - nei fatti - il diritto allo studio universitario per tutti, senza alcuna distinzione.
Rimanendo in tema di sostegno agli studenti universitari, l'articolo 16-bis - anche questo introdotto grazie a un emendamento di Forza Italia - aumenta di 10,3 milioni di euro il finanziamento del fondo da destinare ai contributi per l'affitto di casa, da erogare agli studenti universitari fuori sede. Grazie a questo finanziamento, la dotazione del fondo sale a 16,3 milioni di euro: dato che costituisce il finanziamento più alto da quando il fondo è stato istituito nel 2021. Anche questo è un segno concreto, che dimostra come il tema degli affitti per gli studenti universitari fuori sede rappresenti una priorità per Forza Italia e per il Governo.
E ci sono poi i commi dall'1-bis all'1-quinquies, che destinano a regime 8 milioni di euro per l'assunzione, come professori universitari di seconda fascia, dei ricercatori universitari in possesso dell'abilitazione scientifica nazionale. Un pacchetto di misure, insomma, pari a circa 20 milioni di euro, a sostegno del mondo dell'università. Un risultato che, ovviamente, non sarebbe stato possibile senza il grande lavoro e l'impegno della Ministra Anna Maria Bernini che, ovviamente, è doveroso da parte nostra ringraziare.
Prima di chiudere il capitolo relativo all'università, consentitemi di soffermarmi solo pochi istanti sulla proroga prevista dal comma 1 dell'articolo 15, che riguarda il conferimento degli assegni di ricerca. Una proroga che, nel corso dell'esame, è stata più volte criticata da esponenti delle opposizioni: critiche che riteniamo ingiuste e chi ci sentiamo di respingere perché, come è stato anche anticipato in qualche articolo di stampa, la riforma dei contratti di ricerca è finalmente alle battute finali. Si può dire che siamo, ormai, agli aggiustamenti, ma manca, per il riordino definitivo, ancora qualcosa: per cui, non era compatibile con il termine fissato al 31 luglio 2024. Dunque, proprio per poter fare le cose nel migliore dei modi e riformare una volta per tutte il sistema di inquadramento lavorativo di coloro che operano nel campo della ricerca, è stato inevitabile - ma aggiungerei anche doveroso - inserire una breve proroga all'interno di questo decreto-legge.
Non mi soffermo sulle disposizioni, altrettanto importanti, che riguardano il settore dell'istruzione, sulle quali interverrà in maniera più diffusa la collega Tassinari in sede di dichiarazione di voto finale.
In definitiva, Forza Italia ritiene che questo decreto, anche grazie al contributo ampio offerto in sede di esame parlamentare, contenga misure di grande importanza per il settore dello sport, della scuola e dell'università, ed è per questo che dichiaro il voto convintamente favorevole del nostro gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Orrico. Ne ha facoltà.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). Signor Presidente, andrò dritta al punto. Il MoVimento 5 Stelle non voterà la fiducia - l'ennesima di questo mese, per non dire di questa legislatura - al Governo Meloni; non lo faremo mai su un provvedimento così pasticciato e lontano dall'idea che la nostra Costituzione ha voluto sancire sull'istruzione e sullo sport.
In questi due anni di legislatura, che hanno accompagnato due anni scolastici, possiamo dire di averle viste tutte, ma siamo certi che il bello debba ancora venire.
Siamo partiti con la lettera di rimprovero che il Ministro Valditara ha fatto a una dirigente scolastica, rea di aver scritto ai propri studenti che, quando si tenta con la violenza di far tacere l'avversario, quella è l'anticamera del fascismo. Un monito - lo abbiamo scoperto con le inchieste giornalistiche di queste ultime settimane - al quale una parte consistente di questo Governo è evidentemente allergica.
D'altronde, questo è il Governo che ha classificato i rave party come reati talmente gravi da meritare un decreto urgente, mentre reati ben più corposi e mortificanti, come l'abuso d'ufficio, vengono cancellati, tra gli applausi di chi crede di vivere in un Paese che è in cima alle classifiche tra i Paesi meno corrotti al mondo. Verrebbe da dire: sì, in questo caso, che il mondo è al contrario.
Ma torniamo alla scuola, alla visione che questo Governo ha del ruolo che l'istruzione ricopre nel nostro Paese. Iniziamo con l'affermare che questo Governo non ritiene che la scuola abbia un ruolo sociale e che sia un presidio fondamentale dello Stato e del nostro sistema di welfare: altrimenti, perché cancellare più di 700 istituzioni scolastiche nei territori che stanno soffrendo fenomeni come lo spopolamento e il calo demografico? E tutto questo per risparmiare quanto? Poco più di 100 milioni di euro. In cambio però, i nostri piccoli paesi - quelli delle aree interne e delle aree marginali, che si collocano alle periferie del nostro Paese - si spengono e muoiono, nel silenzio assordante di chi non ha capito che la scuola è comunità, che dove c'è una scuola esiste ancora una speranza di ricostruire un tessuto sociale ed economico.
Forse, al Ministro sfuggono alcuni dati importanti, come quelli che ci dicono che ci sono territori del nostro Paese dove ben il 24 per cento delle scuole non è raggiungibile con mezzi pubblici. In quei territori, cancellare una scuola significa cancellare il diritto allo studio per decine di ragazze e ragazzi. Niente male per un Governo che, fino ad ora, non ha investito nulla sulla scuola pubblica, ma ha preferito la strada dell'autonomia differenziata, che spaccherà il Paese e lo farà anche e, soprattutto, dando il via alla creazione di 20 idee diverse di scuola, una per ogni regione. Dalla straordinaria decisione di istituire il liceo del made in Italy - solo 375 iscrizioni in tutta Italia, quando si poteva potenziare il liceo economico e sociale, che aveva un discreto successo - sono poi arrivate altre straordinarie intuizioni: le classi separate per stranieri e disabili, ennesimo capolavoro di chi pensa che la scuola serva a creare dei ghetti, a separare e a dividere, piuttosto che a includere, integrare e unire.
In questo provvedimento, sul quale voterete la fiducia, colleghi del centrodestra, fate proprio questo: istituite un tetto altissimo del 20 per cento di studenti stranieri in classe, per avere un docente che accompagni, sul piano linguistico, studenti e studentesse. Vi abbiamo proposto di abbassare la percentuale al 5 per cento, ma voi come sempre siete stati sordi. Vediamo quando arriveremo alle classi separate anche per i disabili, visto che in questo decreto affermate un principio molto importante, cioè, che il rinnovo dell'incarico a un docente di sostegno potrà essere influenzato dalle preferenze delle famiglie per garantire la continuità didattica.
E arriviamo così all'ennesimo commissariamento, che viene attuato anche in questo decreto: quello dell'INDIRE, l'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, che il prossimo anno compirà 100 anni. Dunque, quale miglior modo per festeggiare il lavoro che questo istituto indipendente ha fatto per un secolo a supporto del miglioramento della formazione e dell'istruzione nel nostro Paese, se non commissariandolo? Aprendo, così, la strada ad un'ovvia, quanto misera, azione di spoils system.
D'altronde, è proprio questo il punto in comune tra i due principali temi di questo decreto, sport e scuola. Eh sì, perché sullo sport fate la stessa cosa: assoggettate alle nomine di Governo una commissione che dovrebbe essere indipendente per valutare l'equilibrio economico-finanziario delle società sportive professionistiche. E con l'INDIRE, ovviamente, fate spoils system per poter decidere un Presidente che più vi aggrada.
Dopo quanto successo con il Centro sperimentale di cinematografia e l'Agenzia nazionale giovani - tutte commissariate per consentire a voi di occuparne i vertici - pensavamo che vi sareste un minimo fermati. Ma cosa ne è dell'articolo 33 della nostra Costituzione, quando riconosce valore educativo all'attività sportiva? Dove sta il messaggio educativo che questo Governo, attraverso lo sport, vuole trasmettere ai nostri giovani? Che conta chi ha il potere politico e può compiere invasione di campo in tutti gli organi dello sport italiano? Che pesa chi ha più soldi nella rappresentatività all'interno degli organi democratici del mondo dello sport?
La verità è che voi nello sport, così come nella scuola, non vedete la leva principale per creare una società giusta e prospera, in grado di sostenere i più fragili e offrire a tutti le stesse opportunità di sviluppo e di crescita personale. Voi nella scuola vedete centri di addestramento e lo dite chiaramente in un altro disegno di legge, che è quello che riguarda la filiera degli istituti tecnici e professionali. Nella scuola vedete un luogo per ammansire, per educare al rispetto di un'autorità che è tale solo perché esercita la forza.
Non c'è traccia, nei vostri provvedimenti che riguardano lo sport e la scuola, di investimenti. Preferite incrementare la spesa in armamenti e non battete ciglio quando proprio queste spese vengono scorporate dal Patto di stabilità. Perché non avete chiesto di togliere dai vincoli del Patto europeo di stabilità gli investimenti in istruzione e salute? La risposta è fin troppo scontata, quanto sconfortante. Vi abbiamo proposto di introdurre in questo provvedimento la dote educativa, uno strumento a supporto delle famiglie che a settembre dovranno affrontare l'acquisto dei libri scolastici e del materiale scolastico per i propri figli e vi abbiamo chiesto di rafforzare le comunità educanti, che sono un presidio fondamentale per la formazione e per la crescita dei nostri figli e delle nostre figlie. Vi abbiamo chiesto di istituire percorsi di educazione affettiva e sessuale, perché ce lo chiedono le ragazze e i ragazzi che vogliono affrontare con serenità un percorso di crescita in un contesto sociale sempre più difficile, sempre più complesso e a tratti anche ostile. Insomma, abbiamo provato a dirvi, in tutte le salse, che ciò che va rimesso al centro delle politiche che riguardano l'istruzione nel nostro Paese è il diritto allo studio, e non l'interesse di alcuni soggetti privati. Abbiamo più volte richiamato anche la vostra attenzione sull'assenza di dibattito. Io non vorrei - come dire? - contraddire alcuni colleghi che mi hanno preceduto, ma in VII Commissione non si respira aria di democrazia e il dibattito è stato soffocato da una gestione che è frettolosa e approssimativa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
La scuola non è un giocattolo con il quale possiamo fare affari di famiglia. La scuola merita rispetto e attenzione, perché è a scuola che si forma la coscienza dei cittadini italiani e la si forma non solo sul piano nozionistico, ma anche sul piano sociale e culturale. Nella scuola nasce l'amore per il proprio Paese, ma se quella scuola diventa un luogo di affarismo, un luogo di repressione del dissenso, un luogo dove il dialogo e il confronto vengono sopiti perché non ci si rende conto di qual è il contesto nel quale vivono studenti e studentesse, allora non stiamo creando cittadini; stiamo creando soldati, e a noi non va bene. Con tutto il rispetto, ci opporremo, oggi e domani, a questo disegno, che assolutamente non condividiamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Miele. Ne ha facoltà.
GIOVANNA MIELE (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto vorrei ringraziare il Governo, in particolare il Ministro per lo Sport e i giovani e il Ministro dell'Istruzione Valditara, per l'attenzione e il sostegno assicurato nei confronti del comparto sportivo e del comparto scuola. È il primo decreto, dopo anni, dedicato allo sport, in connubio con la scuola. Tra le più importanti novità c'è l'introduzione dell'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche. L'ente avrà autonomia regolamentare, controllerà i bilanci delle squadre, potrà disporre il deposito di documenti ed effettuare ispezioni nelle sedi dei club. Deciderà gli interventi da effettuare e avrà potere vincolante sulla partecipazione ai campionati delle squadre. Esattamente com'era per la Covisoc, la delibera finale sull'iscrizione ai campionati resterà in mano al Consiglio federale, che non perderà in alcun modo le sue funzioni.
Con quest'Agenzia non vogliamo ledere in alcun modo l'autonomia dello sport, ma il modello attuale non solo non garantisce equa competizione, ma ha un impatto economico importante sull'intero sistema sportivo, che merita evidentemente un altro approccio. Abbiamo potuto valutare, in brevissimo tempo, che sul comparto calcistico abbiamo bisogno di dare nuovo impulso, e lo vediamo anche dai risultati delle ultime competizioni.
Il sistema di governance federale si è purtroppo indirizzato, in questi anni, verso un'evidente sottorappresentazione delle leghe di Serie A e B in Consiglio, con un disallineamento poco comprensibile, specialmente se si considerano il peso economico e finanziario delle società sportive che la compongono e il sistema di mutualità previsto dalla legge. Ritengo, quindi, di particolare importanza che sia stato introdotto il diritto, per le leghe sportive professionistiche, di avere una più equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali, che tenga conto anche del contributo economico apportato e senza il quale tutto il comparto sportivo ne risentirebbe.
Il decreto-legge n. 71 del 2024 rappresenta una svolta per la scuola italiana, soprattutto in riferimento ai temi della disabilità e dell'inclusione. Grazie al Ministro Valditara, alla Lega, a tutta la maggioranza e al Governo, da sempre attenti alle esigenze degli studenti con disabilità e a quelle delle loro famiglie, con questo decreto vengono introdotte importantissime novità. Molte cattedre sul sostegno rimangono scoperte e fino a oggi sono rimaste tali, nonostante le immissioni in ruolo effettuate sulla base dei concorsi recentemente banditi; da ciò consegue la necessità di ricorrere alle supplenze, spesso con docenti privi di specializzazione sul sostegno. Questo avviene perché le università non riescono a colmare tutte le richieste di formazione e di specializzazione attraverso i propri TFA, i tirocini formativi abilitanti a numero chiuso. Qui arriva la prima importante novità, perché il Ministero dell'Istruzione e del merito integrerà l'offerta formativa delle università provvedendo direttamente a organizzare ulteriori tirocini formativi e abilitanti, in modo da esaurire tutte le richieste, e lo farà attraverso INDIRE, ente di ricerca di diritto pubblico strettamente connesso al MIM. In questo modo contiamo di far specializzare sul sostegno tutti quei docenti ancora privi di abilitazione. Chi ricopre il ruolo di docente di sostegno deve necessariamente avere competenze certificate e questo Governo sta ponendo rimedio a un problema che ha depauperato l'offerta formativa e l'inclusione, negli ultimi anni.
Altro storico problema - e richiesta delle famiglie degli studenti con disabilità - è quello della continuità didattica ed educativa, soprattutto in riferimento ai docenti con contratto a tempo determinato, i cosiddetti supplenti annuali. Da sempre assistiamo, nelle nostre scuole, a cambi di cattedra di anno in anno, con evidenti ricadute negative sugli studenti, e non lo scopriamo di certo quest'anno. Dunque, mancanza di continuità didattica ed educativa, che negli studenti con disabilità ha effetti ancora più notevoli. Il provvedimento in esame introduce un aspetto rivoluzionario, perché il docente che ha già seguito uno studente con disabilità avrà la precedenza per gli anni successivi nel seguire lo stesso studente. Un'ulteriore novità è data dal fatto che il dirigente scolastico potrà valutare questo aspetto ascoltando il parere delle famiglie, che per la prima volta diventa veramente importante. In questo modo veniamo incontro alle richieste storiche delle associazioni delle persone con disabilità, che da sempre ci chiedono continuità educativa e didattica per i propri ragazzi e per le loro esigenze.
Sull'università registriamo con piacere l'incremento del Fondo per gli affitti degli studenti fuori sede e di questo ringraziamo il Ministro Bernini.
Un'ulteriore novità, che rappresenta un passo significativo verso l'inclusione e il supporto alle famiglie che affrontano quotidianamente sfide legate alla mobilità dei loro figli con disabilità, è rappresentata dalla norma, fortemente voluta dal Ministro Alessandra Locatelli, che inserisce nel decreto una linea di intervento nel Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità specificamente dedicata al trasporto scolastico. La misura risponde a una necessità ampiamente sentita dalle famiglie, offrendo una soluzione concreta a un problema che spesso ostacola la piena partecipazione di questi studenti alla vita scolastica. Dunque, una risposta concreta a un tema molto sentito e un importante passo avanti nella garanzia del diritto all'istruzione per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro condizione fisica o cognitiva. Il trasporto scolastico, infatti, è un elemento fondamentale per assicurare l'accesso all'educazione e promuovere la vera inclusione. Ma nelle nostre scuole il termine inclusione riguarda anche un'altra categoria di studenti, quelli stranieri. Siamo orgogliosi perché si introduce una misura specifica per le scuole che hanno classi con un elevato numero, pari o superiore al 20 per cento, di studenti stranieri che si iscrivono per la prima volta al sistema nazionale di istruzione e che non sono in possesso delle competenze linguistiche di base in lingua italiana, per le quali può essere disposta l'assegnazione di un docente dedicato all'insegnamento dell'italiano per stranieri con l'obiettivo di favorire il superamento delle barriere linguistiche e permettere una proficua frequenza scolastica da parte di tutti gli studenti.
Presidente, onorevoli colleghi, qui oggi arriva in Aula un decreto che attendevamo da anni e che ha innegabilmente carattere di urgenza. Con queste misure, il Governo ha agito efficacemente per risolvere annose problematiche e imprimere una svolta importante alla scuola, allo sport e all'edilizia universitaria. Questo provvedimento, così corposo e innovativo nei suoi contenuti, costituisce una misura volta a far valere i suoi effetti il prima possibile, e sfido chiunque in quest'Aula a dichiarare che non ci sia emergenza su temi come scuola, sport, inclusione, famiglie e ragazzi.
Con riguardo al mondo della scuola, era diventato indispensabile trovare una soluzione definitiva per gli oltre 11.000 docenti che già sono in classe con i nostri ragazzi, ma a cui manca il riconoscimento del titolo di abilitazione conseguito all'estero. Si deve perseguire la legalità nel lavoro. Noi vogliamo finalmente una scuola nuova, efficiente, libera da contenziosi e burocrazia, che non releghi i professionisti in condizioni di lavoro e vita assurde. Siamo certi che solo così l'intero Paese potrà arrivare ad una svolta, e permettetemi di dire che già i dati Invalsi di quest'anno ci dicono che siamo sulla strada giusta.
Siamo fieri anche degli emendamenti approvati, che hanno contribuito a innovare e migliorare la scuola, la qualità della didattica e l'organizzazione degli istituti, sempre con un occhio rivolto a studenti che hanno bisogno di maggiore attenzione per via di una disabilità, di un disturbo specifico dell'apprendimento o perché vivono in condizioni di marginalità. In particolare, abbiamo previsto un incremento di 3 milioni di euro del Fondo per l'acquisto dei libri di testo e del materiale scolastico per gli studenti meno abbienti; abbiamo finalmente rilanciato l'INDIRE, così da rafforzare le funzioni di supporto all'innovazione didattica e di formazione del personale docente, per ridurre, oltretutto, ogni forma di divario negli apprendimenti.
Diamo il via alla riorganizzazione degli uffici scolastici regionali, affinché siano riequilibrati i carichi amministrativi tra le scuole e le regioni, in un'ottica di sempre maggiore supporto alle istituzioni scolastiche, fra cui le funzioni imposte dalla nuova disciplina del codice degli appalti, perché non potevamo accettare che i nostri ragazzi perdessero l'opportunità di fare viaggi di istruzione a causa di un'eccessiva burocrazia, che avrebbe messo comunque le scuole in difficoltà.
Non ci siamo dimenticati del personale ATA, anzi, diamo inizio a una revisione delle dotazioni organiche, in linea con l'ambiziosa riforma avviata con il rinnovo del contratto e con gli importanti stanziamenti firmati dal Ministro Valditara nei giorni scorsi. Abbiamo anche fortemente voluto una norma che permette al docente di sostegno valido e che abbia instaurato un rapporto proficuo con l'alunno di restare a occuparsi di lui.
Per quanto riguarda lo sport, questo è il primo decreto dopo 20 anni dedicato solo allo sport. Il decreto nei suoi aspetti essenziali introduce l'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche, e dispiace per queste critiche che arrivano dai colleghi. Si tratta di un primo intervento normativo che va nella giusta direzione, e mi auguro che possano seguire ulteriori provvedimenti in materia di infrastrutture sportive e di riordino della governance federale. Il suo carattere di urgenza è intrinseco nei temi trattati e nel bisogno imminente di dare dignità al lavoro, di dare importanza all'inclusione, all'equità di trattamento e di considerare che, quando scriviamo un testo, questo riguarda esseri umani, riguarda una comunità, che, di certo, non può attendere i tempi di chi, per 20 anni, ha avuto bisogno di riflettere e soffre, magari, di una paralisi decisionale evidente.
Saper prendere le decisioni è fondamentale e lo sforzo che stiamo facendo mi auguro che trovi in quest'Aula sostegno e non critiche di natura evidentemente ideologica e pretestuosa. Esistono priorità da tanto tempo e, oggi, quelle priorità hanno carattere d'urgenza. Non possiamo continuare a dire che stiamo valutando, perché così diventiamo procrastinatori. Questo Governo e questa maggioranza hanno deciso di scegliere, perché il tempo per pensare è finito e le scuole iniziano ogni anno. Per questo, annuncio il voto convintamente favorevole del gruppo Lega-Salvini Premier (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzi. Ne ha facoltà.
IRENE MANZI (PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Vorrei illustrare in questo tempo che mi è assegnato i motivi per cui non abbiamo fiducia in questo provvedimento e voteremo contro di esso, ovviamente, oggi e domani, perché non pensiamo, a differenza della collega Miele, che si tratti del provvedimento del secolo. Ci dispiace, ma non è così. A volte, pensare aiuterebbe a decidere meglio, a prendere delle decisioni migliori in particolar modo, ma non abbiamo fiducia in questo provvedimento, in primo luogo, perché è un provvedimento su cui assistiamo all'ennesimo voto di fiducia, è un provvedimento omnibus. L'urgenza non può giustificare il fatto che qui dentro finisca di tutto, dallo sport all'università, alle misure relative al sostegno e all'integrazione scolastica, in un minestrone indistinto che è stato, se possibile, anche peggiorato nel passaggio in Commissione.
Noi non abbiamo fiducia in questo provvedimento perché è un testo che contiene in sé tante ingiustizie e discriminazioni. Del resto, è un provvedimento che arriva al termine di un lungo cammino, che aveva visto le norme sul dimensionamento scolastico, che sono state ricordate, sul made in Italy, una per tutte, l'autonomia differenziata, che è l'orizzonte a cui guardiamo e che creerà, aumenterà, in realtà, e frammenterà il sistema nazionale di istruzione in tanti sistemi regionali.
E, poi, è un provvedimento pieno di ingiustizie, soprattutto perché - e vengo al merito delle questioni - crea categorie diverse di docenti di sostegno, crea un sistema parallelo di formazione sul sostegno, gestito da INDIRE; un sistema parallelo che rappresenta un sonoro schiaffo e un sonoro atto di sfiducia nei confronti delle università, che - lo ha ricordato anche la collega poco fa, intervenendo - non sarebbero in grado di gestire i percorsi di formazione.
In questo modo si lancia, oltre che uno schiaffo al sistema universitario, anche un messaggio molto, molto sbagliato, secondo cui una formazione ordinaria e qualificata dei nostri docenti, ancor più in un ambito così importante e delicato come quello del sostegno, ha, se vogliamo, un valore secondario, un'importanza e un contenuto secondario, in nome di quei sistemi paralleli che prevedono l'acquisizione di un tot di CFU da acquisire in tempi, tra l'altro, molto brevi e veloci.
Noi non neghiamo che ci siano delle difficoltà, lo abbiamo ribadito nei nostri emendamenti, anzi, per la verità ci sarebbe molto piaciuto confrontarci in Commissione sui nostri emendamenti, come ci sarebbe davvero piaciuto poterci confrontare, insieme ai colleghi della maggioranza, con i tanti soggetti che sono stati presenti in Commissione nel corso delle audizioni, sulle memorie che hanno inviato. Soggetti che erano presenti in audizione e che non hanno trovato nessuno della maggioranza pronto ad ascoltarli.
È questa la vera essenza, la vera forza della democrazia e del dibattito parlamentare? Anche questo è un altro motivo per cui noi non abbiamo fiducia in questo Governo, perché quello che voi perseguite è una colossale svalorizzazione del sistema nazionale di istruzione e, ancor più, dell'autonomia scolastica. Abbiamo detto che i temi relativi al sostegno sono importanti e delicati, come ben sappiamo, e proprio per questo lo scorso anno voi avevate previsto, rispetto al riconoscimento dei titoli esteri, un protocollo triennale con CIMEA per accelerare le procedure.
E allora perché creare un sistema parallelo, un nuovo sistema sul sostegno? Di fronte alle problematiche croniche e strutturali, di fronte alle assunzioni sul sostegno, era stata la legge di bilancio del 2020, non una legge di bilancio imputabile a questo Governo, che aveva previsto un piano pluriennale di immissioni in ruolo proprio di 25.000 docenti di sostegno. Quel Ministero che ha il merito nel suo nome - tanto ideologicamente il suo Ministro brandisce il merito e il contenuto di esso, -, crea docenti di serie A e docenti di serie B, specializzati di serie A e specializzati di serie B, e questo noi riteniamo che non sia possibile, anche in nome di quel valore della continuità educativa che voi ribadite, anche in un momento in cui - è notizia di pochi giorni fa - le associazioni impegnate proprio a tutela dei disabili e a tutela delle misure di inclusione denunciano gli effetti pericolosi dell'autonomia differenziata proprio rispetto a quelle politiche di inclusione che sembrano essere al centro anche di questo provvedimento.
Tuttavia, se possibile, il passaggio in Commissione ha anche peggiorato i vizi di questo provvedimento. Non avete accolto - ho ascoltato - gran parte degli emendamenti che sono stati presentati, penso alla situazione, per esempio, del preruolo universitario, di quegli aspiranti ricercatori che chiedevano soltanto l'attuazione della misura relativa agli assegni di ricerca, che, ancora una volta, si vedono sbattere una porta in faccia, una porta che doveva chiamare a una maggiore garanzia, a una maggiore tutela delle loro posizioni.
Penso ai docenti all'estero, rispetto a cui avete ignorato i nostri emendamenti. Penso all'emendamento dei colleghi della Lega che privilegia i dirigenti scolastici sanati nelle procedure di mobilità rispetto a coloro che quel concorso nel 2017 lo hanno vinto, e basterebbe avere un confronto con quella platea di dirigenti scolastici per capire il profondo sgomento che quella norma, approvata giovedì scorso, di sera, in Commissione, ha prodotto rispetto ad essi.
Ecco, anche questo è merito, secondo voi, o meglio il contrario di esso, mi verrebbe da dire. Non abbiamo fiducia in voi per un altro motivo, perché quell'ingiustizia si attua con la legge del più forte. Lo abbiamo ben visto e l'avete dimostrato rispetto allo sport, rispetto all'emendamento che riguarda le società sportive e che riguarda le Leghe sportive e la loro rappresentatività. “Più paghi, più conti” è sostanzialmente il motto di quell'emendamento, tradendo in realtà quei valori decoubertiniani che, di qui a pochi giorni, voi citerete ampiamente in occasione dell'inaugurazione dei Giochi olimpici del 2024. Ecco, magari risparmiamoci questa retorica, perché è l'esatto contrario di quello che dovrebbe attuarsi in questo caso.
Anche rispetto all'integrazione degli studenti con background migratorio, in realtà, pur essendo stato accolto, fortunatamente, un nostro emendamento promosso da ANCI, che ampliava le categorie di studenti che possono ricorrere al supporto del docente di italiano per stranieri, la misura è ancora fortemente incompleta, perché manca un sistema di certificazione linguistica uniforme a livello nazionale, perché quell'organico di potenziamento con docenti di lingua italiana per stranieri dovrebbe essere non una misura provvisoria, ma un caposaldo per ogni politica di inclusione. Ricordando - e lo ribadiamo ancora una volta in quest'Aula - che quegli studenti stranieri, cui spesso il Ministro Valditara fa riferimento dalla scorsa primavera, per il 67 per cento sono bambini e bambine nati in Italia. Forse, questo dovremmo ricordarcelo rispetto alle strategie educative che si dovrebbero mettere in campo da parte del Ministero.
Infine, c'è un ultimo aspetto su cui non possiamo tacere in questa sede: la questione che riguarda il commissariamento di INDIRE, che, come è stato ricordato, tra pochi mesi compirà 100 anni. Quello spoil system a cui abbiamo assistito voi l'avreste potuto attuare ugualmente: tra un anno la carica della presidente di INDIRE sarebbe andata in scadenza, nessuno vi frenava. Avete ampliato le competenze di quell'organismo col vostro emendamento, con l'emendamento del relatore, e allora perché commissariarlo? Forse perché le nuove competenze portano con sé nuove risorse e quindi, magari, meglio farle gestire a un commissario più vicino politicamente all'attuale Governo, anziché ad altri? Questa è l'ennesima grave misura di occupazione di ogni tipo di organismo che questo Governo porta avanti. L'abbiamo visto con l'INPS, lo abbiamo visto con l'INAIL, l'abbiamo visto con il Centro sperimentale di cinematografia e, per certi versi, l'abbiamo visto anche con la Covisoc, la cui presidente - e non solo lei, tra l'altro - dopo l'uscita del decreto ha pensato giustamente di dimettersi. Giustamente, ovviamente, per il lavoro e per la serietà professionale con cui si svolge quel tipo di incarico e con cui ha svolto quel tipo di incarico. Abbiamo assistito a un commissariamento in cui addirittura la presidente di quell'organismo non lo sapeva, l'ha saputo dalla stampa. Penso che, in questo senso, questo prescinde da qualunque tipo di questione politica. Questo è il rispetto, istituzionale e personale, che si deve a chi riveste dei ruoli pubblici all'interno di istituzioni pubbliche. Da quello penso che non si possa prescindere, qualunque sia lo schieramento politico a cui si appartiene.
In questa sede, io ne approfitto per rivolgere a tutto il personale di quell'ente di ricerca un segno di solidarietà rispetto a quella misura, che è avvenuta sopra la loro testa e che penso che vada condannata, anche per questo, in tale sede. Per parafrasare al contrario una frase di Don Milani, voi fate parti diseguali, colleghi, tra uguali, purtroppo: tra i docenti di sostegno, tra i ricercatori e nell'ambito del lavoro sportivo. Questo non possiamo accettarlo, perché continuate a perpetuare e a generare ulteriori ingiustizie e disparità di trattamento che andranno avanti, tra l'altro.
È proprio per questo, anche per questo, che noi non abbiamo fiducia in questo provvedimento e, tra poco, quando saremo chiamati, ci appresteremo a votare “no”, ovviamente, nell'attesa, purtroppo, del secondo voto di fiducia su un altro provvedimento cui, in questa settimana, saremo chiamati a sottoporci (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Perissa. Ne ha facoltà.
MARCO PERISSA (FDI). Grazie, Presidente. Signori del Governo, colleghi e colleghe, inizio con la descrizione di un provvedimento sicuramente complesso, articolato e inizio anche ringraziando i Ministri - il Ministro Abodi, il Ministro Valditara, il Ministro Bernini - che hanno contribuito alla realizzazione di questo decreto.
Ringrazio anche - mi sento in dovere di farlo, oltre ad esserne profondamente convinto - il presidente Mollicone e la vicepresidente Latini per la conduzione dei lavori della Commissione che, al di là di quello che è stato raccontato in queste settimane in Aula, hanno condotto i lavori nel pieno rispetto del Regolamento, nel pieno rispetto delle opposizioni, ma anche nel pieno rispetto di chi rappresenta il Governo in quella Commissione…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole, chiedo se può cambiare microfono, perché non si sente bene, porti pazienza, c'è una strana eco.
MARCO PERISSA (FDI). Va meglio? Bene, allora, ricominciamo con i ringraziamenti nei confronti dei Ministri che hanno dato vita a questo decreto, quindi al Ministro Abodi, al Ministro Bernini, al Ministro Valditara. È un atto sicuramente complesso, composto, organico, che affronta molte tematiche, ma mi sento anche di volere profondamente ringraziare il presidente Mollicone e la vicepresidente Latini per come hanno condotto i lavori della Commissione che hanno portato alla discussione di questo atto e, poi, alla sua trasposizione e all'attenzione dell'Aula e del Parlamento.
Si tratta di un lavoro condotto nel pieno rispetto dei Regolamenti, ma anche nel pieno rispetto delle opposizioni, non essendoci sottratti al legittimo dibattito e al legittimo confronto sugli emendamenti, ma anche avendo garantito a chi rappresenta il Governo in quella Commissione di non rimanere immobilizzato da un atteggiamento ostruzionistico e strumentale da parte delle opposizioni su determinati provvedimenti e su determinati emendamenti.
Chiarito questo, ci tengo anche, però, a cogliere l'occasione per fare un po' di chiarezza su alcuni degli interventi che ho ascoltato in precedenza. Lo dico tra il serio e il faceto, ma alla collega Orrico, che afferma con fierezza di non dare la fiducia a questo Governo e a questo provvedimento, mi sento di volere rispondere un sentito grazie, perché per noi la non fiducia del MoVimento 5 Stelle è una conferma del fatto che stiamo procedendo nella direzione giusta. D'altro canto, come potremmo ottenere con orgoglio la fiducia di un movimento che, quando ha governato questo Paese e si è occupato di scuola, direttamente è passato alla memoria dei cittadini per i 120 milioni di euro spesi per i banchi a rotelle oppure perché un Ministro, nel corso del suo mandato, vince un concorso e diventa preside in Sicilia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Insomma, l'onorevole Orrico ci ricorda che la scuola non è un affare di famiglia. La ringrazio, forse è il caso che lo porti nelle assemblee del MoVimento 5 Stelle per inserire questi passaggi nel loro statuto, così magari riescono a essere più imparziali e di buon senso nella gestione della cosa pubblica.
Così come, francamente, alla collega Manzi - che parla, in un certo qual modo, in maniera estremamente negativa di questo sistema di formazione parallela, a suo dire, che noi istituiamo, ampliando le competenze dell'INDIRE e cercando di certificare le competenze di tantissimi docenti che già operano in un settore delicatissimo, quale l'assistenza ai ragazzi con diversa abilità - voglio anche chiedere dov'era questo afflato, quando per dieci anni hanno governato.
Capisco anche, da parte delle opposizioni, il rimprovero sulla, a loro dire, assenza di urgenza di questo provvedimento. Mi pare evidente che la loro soglia di definizione dell'urgenza normativa è un po' diversa dalla nostra, perché se noi arriviamo a dover normare le storture che qualcuno ci ha lasciato a livello normativo, le disuguaglianze e, sì, da questo punto di vista, le discriminazioni nel mondo del lavoro sportivo, nel mondo della scuola e nel mondo dell'università, è perché evidentemente riteniamo urgente qualcosa che, per chi ha governato prima di noi, con particolare riferimento al Partito Democratico e al MoVimento 5 Stelle, urgente non lo è stato affatto.
Fa sorridere ricordare, nei primi mesi della legislatura, gli studenti che manifestavano con le tende dentro gli atenei, evidenziando delle criticità sugli studentati e sulla possibilità di alloggio. Poi, a 18 mesi di distanza, arriva il Governo Meloni che istituisce un commissario, potenzia la struttura commissariale per la realizzazione degli studentati, si mette al lavoro, incrementa i fondi disponibili per l'affitto per gli studenti fuori sede e si mette a lavorare sul serio per risolvere quel famoso problema, anche quello bandiera della sinistra in tantissime occasioni, del diritto allo studio.
Ecco, perché, da un lato, c'è chi parla di diritto allo studio e, dall'altro, c'è chi lavora per garantire il diritto allo studio, anche nei confronti degli studenti fuori sede. Abbiamo dato noi, se non ricordo male, il diritto di voto agli studenti fuori sede. Mi pare che la sinistra, in dieci anni di Governo precedente, non l'abbia mai fatto; però, in compenso, ha fatto tantissime, moltissime, bellissime e interessantissime riunioni su quanto fosse opportuno dare il diritto di voto agli studenti fuori sede.
Oppure, il tema dell'accesso allo studio, anche attraverso la possibilità del potenziamento del trasporto. Penso abbia fatto tantissime, moltissime, bellissime e interessantissime riunioni su quanto fosse opportuno dare il diritto di voto agli studenti fuori sede; o il tema dell'accesso allo studio, anche attraverso la possibilità del potenziamento del trasporto per gli studenti che vivono gravi disabilità, o anche l'incremento del fondo per l'accesso al diritto universitario nei confronti degli studenti affetti da gravi disabilità. Per quanto riguarda la questione della scuola, non è urgente - mi chiedo e chiedo ai colleghi -, normare il potenziamento degli insegnanti di sostegno a 45 giorni dall'inizio dell'anno scolastico? Non è urgente mettere mano alla soluzione degli affitti per gli studenti fuori sede o al potenziamento degli studentati a poco più di un mese dall'inizio dell'anno accademico? Non è urgente mettere mano all'ennesima stortura che abbiamo ereditato all'inizio di questa legislatura e cioè al meccanismo e al regolamento di elezione dei presidenti delle Federazioni, degli Enti di promozione e delle Discipline sportive associate, a pochissimi giorni dall'inizio delle Olimpiadi? Chi conosce questo mondo sa che il giorno dopo la chiusura delle Olimpiadi inizia, sia per il mondo olimpico sia per quello paralimpico, l'importante stagione di rinnovi congressuali che parte dai territori e arriva poi, alla primavera del 2025, all'elezione del presidente del CONI.
Non era forse urgente chiarire, a questo mondo, quali fossero le regole del gioco, visto che qualcuno, nel 2019 - e, quindi, non noi; se non ricordo male, il Partito Democratico -, aveva abbattuto, come una ghigliottina, sulle teste di questi presidenti, il limite di mandato, senza spiegare per quale motivo? Infatti, anche qui, a volte rasentiamo elementi di “schizofrenia politica”, se mi è consentito dire. Ma come? Sopprimiamo la Covisoc e istituiamo un'agenzia governativa che monitora sui bilanci. Anche qui, ricostruzioni fantasiose: quell'agenzia non è una punizione al mondo del calcio, quell'agenzia monitora sulle società professionistiche. Chi vive e chi ama questo mondo sa che le società professionistiche, in ambito sportivo, non sono soltanto quelle del calcio, sono anche quelle del golf, del basket, del ciclismo, perché, a differenza delle altre, sono società che operano in maniera professionale e quindi è necessario avere un controllo. È un provvedimento, quello della costituzione della nuova Commissione di vigilanza sull'equilibrio finanziario delle società professionistiche, che va nella direzione della trasparenza. È un passo, mi permetto di dire, che va verso la direzione della competitività di certi campionati e, grazie alla sua competitività, alla loro competitività, anche della loro attrattività. Infatti, più è incerto il risultato finale, maggiore è il trasporto della partecipazione popolare che segue e si appassiona a quelle discipline.
Allora, non era per caso urgente intervenire, entro il mese di luglio, su tutti questi assetti? “Un pastrocchio”, un “omnibus”: lo abbiamo sentito nominare in tutti i modi, questo decreto. Eppure mi ricordo, perché ne faccio parte, che tutti gli argomenti che questo decreto tratta sono tutti argomenti che competono alla stessa identica Commissione. Era, quindi, legittimo portare, attraverso un unico veicolo normativo, provvedimenti che riguardano le tematiche affrontate e di competenza di una sola Commissione e che permettessero di mettere mano a tantissimi risvolti che, ripeto, stiamo cercando di migliorare. Non era urgente, per caso, mettere mano alla peggiore riforma del lavoro sportivo che abbiamo ereditato dal precedente Governo? Non dobbiamo dimenticarci che quello che abbiamo trovato era un meccanismo ideologico, costruito dall'allora Ministro Spadafora e poi perpetrato dai suoi successori, che puniva secondo l'assunto che gli imprenditori sportivi o i presidenti delle associazioni sportive fossero sostanzialmente dei ladri, che compravano le barche con i soldi di tasse che non pagavano, a danno dei poveri lavoratori sportivi.
Ecco, abbiamo corretto tantissimo, grazie al Ministro Abodi, quel provvedimento osceno e, purtroppo, il lavoro che abbiamo fatto in quei 18 mesi di proroga non è stato neanche sufficiente. Quindi, oggi, andiamo a implementare il processo di miglioramento, alzando - questo è un elemento, secondo me, fondamentale per il mondo lo sport - la soglia dei rimborsi forfettari a 400 euro al mese per gli operatori del mondo sportivo.
Allora, in conclusione, Presidente, forse è il caso che le opposizioni si prendano le responsabilità di quello che non hanno fatto. Un giorno sarebbe carino evitare di sentirci dare, notoriamente, come ormai è diventato uso comune, degli antidemocratici, dei neofascisti e di sentirli parlare nel merito dei provvedimenti per critiche magari più pertinenti rispetto all'ordine dei lavori. Chissà, un giorno prenderanno anche il gusto e l'abitudine di raccontarci come loro, anche se hanno perso importanti occasioni in passato, avrebbero cambiato questo Paese al posto nostro.
Probabilmente, questo avverrà quando avranno idea di come farlo. Nel frattempo porteremo pazienza e porteremo le stimmate che ci vorranno affibbiare. Porteremo quella vergogna, che tante volte viene richiamata, quando si interviene rivolti alla maggioranza, con grande dignità, con grande sorriso e, soprattutto, consapevoli del fatto che la nostra fiducia è rinnovata oggi e anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni all'operato del Governo Meloni. È rinnovata pienamente nei confronti di questo provvedimento e, soprattutto, pieni, orgogliosi del fatto che la fiducia che i cittadini ci hanno tributato due anni fa non solo non diminuisce, ma continua a crescere. Quindi, grazie a ciò, andremo avanti anche grazie al Governo Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 14, sospendo la seduta fino a tale ora.
La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 14.
La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresa alle 14.
(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1902-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata nella seduta di ieri.
La chiama avrà quindi inizio dalla deputata Gebhard.
Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:
Presenti: …………………... 298
Votanti: …………………… 294
Astenuti: ………………….. 4
Maggioranza: …………..... 148
Hanno risposto sì: ……….. 185
Hanno risposto no: ………. 109
La Camera approva.
Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.
Hanno risposto sì:
Albano Lucia
Almici Cristina
Amich Enzo
Amorese Alessandro
Andreuzza Giorgia
Antoniozzi Alfredo
Bagnasco Roberto
Baldelli Antonio
Barabotti Andrea
Barelli Paolo
Battilocchio Alessandro
Battistoni Francesco
Bellomo Davide
Bellucci Maria Teresa
Benigni Stefano
Benvenuti Gostoli Stefano Maria
Benvenuto Alessandro Manuel
Bergamini Davide
Bergamini Deborah
Bicchielli Pino
Billi Simone
Bisa Ingrid
Bof Gianangelo
Bordonali Simona
Boscaini Maria Paola
Bruzzone Francesco
Buonguerrieri Alice
Calovini Giangiacomo
Candiani Stefano
Cangiano Gerolamo
Cannata Giovanni Luca
Caparvi Virginio
Cappellacci Ugo
Caramanna Gianluca
Caretta Maria Cristina
Carloni Mirco
Caroppo Andrea
Carra' Anastasio
Casasco Maurizio
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Cavandoli Laura
Cavo Ilaria
Centemero Giulio
Cerreto Marco
Cesa Lorenzo
Chiesa Paola Maria
Ciaburro Monica
Ciancitto Francesco Maria Salvatore
Ciocchetti Luciano
Coin Dimitri
Colombo Beatriz
Colosimo Chiara
Colucci Alessandro
Comaroli Silvana Andreina
Comba Fabrizio
Congedo Saverio
Coppo Marcello
Crippa Andrea
Dara Andrea
De Bertoldi Andrea
De Corato Riccardo
De Palma Vito
Deidda Salvatore
Delmastro Delle Vedove Andrea
Di Giuseppe Andrea
Di Maggio Grazia
Di Mattina Salvatore Marcello
Dondi Daniela
Donzelli Giovanni
Ferrante Tullio
Filini Francesco
Formentini Paolo
Foti Tommaso
Frassini Rebecca
Frijia Maria Grazia
Furgiuele Domenico
Gardini Elisabetta
Gatta Giandiego
Gemmato Marcello
Giaccone Andrea
Giagoni Dario
Giglio Vigna Alessandro
Giorgianni Carmen Letizia
Giovine Silvio
Gusmeroli Alberto Luigi
Iaia Dario
Iezzi Igor
Kelany Sara
La Porta Chiara
La Salandra Giandonato
Lampis Gianni
Lancellotta Elisabetta Christiana
Latini Giorgia
Leo Maurizio
Loizzo Simona
Longi Eliana
Loperfido Emanuele
Lupi Maurizio
Maccanti Elena
Maccari Carlo
Maerna Novo Umberto
Maiorano Giovanni
Malagola Lorenzo
Malaguti Mauro
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Marchetti Riccardo Augusto
Marchetto Aliprandi Marina
Marrocco Patrizia
Mascaretti Andrea
Maschio Ciro
Matera Mariangela
Matone Simonetta
Matteoni Nicole
Mattia Aldo
Maullu Stefano Giovanni
Mazzetti Erica
Mazzi Gianmarco
Messina Manlio
Michelotti Francesco
Miele Giovanna
Milani Massimo
Molinari Riccardo
Mollicone Federico
Molteni Nicola
Montaruli Augusta
Montemagni Elisa
Morgante Maddalena
Mule' Giorgio
Mura Francesco
Nevi Raffaele
Osnato Marco
Ottaviani Nicola
Padovani Marco
Pagano Nazario
Palombi Alessandro
Panizzut Massimiliano
Patriarca Annarita
Pellicini Andrea
Perissa Marco
Pierro Attilio
Pietrella Fabio
Pisano Calogero
Pizzimenti Graziano
Polo Barbara
Pozzolo Emanuele
Pretto Erik Umberto
Prisco Emanuele
Pulciani Paolo
Raimondo Carmine Fabio
Ravetto Laura
Rizzetto Walter
Roccella Eugenia
Romano Francesco Saverio
Roscani Fabio
Rossello Cristina
Rossi Angelo
Rossi Fabrizio
Rosso Matteo
Rotelli Mauro
Rotondi Gianfranco
Ruspandini Massimo
Russo Gaetana
Russo Paolo Emilio
Saccani Jotti Gloria
Sala Fabrizio
Sasso Rossano
Sbardella Luca
Schiano Di Visconti Michele
Schifone Marta
Semenzato Martina
Silvestri Rachele
Siracusano Matilde
Squeri Luca
Testa Guerino
Toccalini Luca
Trancassini Paolo
Tremaglia Andrea
Urzi' Alessandro
Vietri Imma
Vinci Gianluca
Volpi Andrea
Ziello Edoardo
Zinzi Gianpiero
Zurzolo Immacolata
Hanno risposto no:
Alifano Enrica
Amato Gaetano
Amendola Vincenzo
Appendino Chiara
Ascari Stefania
Bakkali Ouidad
Barbagallo Anthony Emanuele
Barzotti Valentina
Benzoni Fabrizio
Berruto Mauro
Boldrini Laura
Bonetti Elena
Bonifazi Francesco
Borrelli Francesco Emilio
Braga Chiara
Bruno Raffaele
Cafiero De Raho Federico
Cappelletti Enrico
Caramiello Alessandro
Carmina Ida
Carotenuto Dario
Caso Antonio
Casu Andrea
Cherchi Susanna
Colucci Alfonso
Conte Giuseppe
Costa Enrico
Cuperlo Gianni
Curti Augusto
De Luca Piero
De Maria Andrea
De Micheli Paola
De Monte Isabella
Del Barba Mauro
Dell'Olio Gianmauro
Di Biase Michela
Di Sanzo Christian Diego
Dori Devis
D'Orso Valentina
Evi Eleonora
Fassino Piero
Fede Giorgio
Ferrara Antonio
Ferrari Sara
Forattini Antonella
Fornaro Federico
Furfaro Marco
Gadda Maria Chiara
Ghio Valentina
Ghirra Francesca
Giachetti Roberto
Girelli Gian Antonio
Giuliano Carla
Graziano Stefano
Grimaldi Marco
Gruppioni Naike
Gubitosa Michele
Guerini Lorenzo
Guerra Maria Cecilia
Iacono Giovanna
Iaria Antonino
L'Abbate Patty
Lacarra Marco
Lai Silvio
Lomuti Arnaldo
Lovecchio Giorgio
Madia Maria Anna
Magi Riccardo
Manzi Irene
Mari Francesco
Marino Maria Stefania
Merola Virginio
Morassut Roberto
Orfini Matteo
Orlando Andrea
Orrico Anna Laura
Pagano Ubaldo
Pastorino Luca
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
Penza Pasqualino
Piccolotti Elisabetta
Prestipino Patrizia
Provenzano Giuseppe
Quartapelle Procopio Lia
Raffa Angela
Ricciardi Marianna
Ricciardi Toni
Roggiani Silvia
Romeo Nadia
Rossi Andrea
Ruffino Daniela
Santillo Agostino
Sarracino Marco
Scarpa Rachele
Scutella' Elisa
Serracchiani Debora
Silvestri Francesco
Simiani Marco
Sottanelli Giulio Cesare
Soumahoro Aboubakar
Speranza Roberto
Stumpo Nicola
Tabacci Bruno
Torto Daniela
Traversi Roberto
Tucci Riccardo
Vaccari Stefano
Zanella Luana
Zaratti Filiberto
Si sono astenuti:
Gebhard Renate
Manes Franco
Schullian Manfred
Steger Dieter
Sono in missione:
Bagnai Alberto
Bignami Galeazzo
Bitonci Massimo
Bonafe' Simona
Brambilla Michela Vittoria
Caiata Salvatore
Carfagna Maria Rosaria
Cecchetti Fabrizio
Cirielli Edmondo
Costa Sergio
Della Vedova Benedetto
Faraone Davide
Ferro Wanda
Fitto Raffaele
Freni Federico
Gava Vannia
Giorgetti Giancarlo
Gribaudo Chiara
Grippo Valentina
Letta Enrico
Lollobrigida Francesco
Lucaselli Ylenja
Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo
Meloni Giorgia
Minardo Antonino
Morrone Jacopo
Nisini Tiziana
Pellegrini Marco
Pichetto Fratin Gilberto
Pittalis Pietro
Polidori Catia
Quartini Andrea
Rampelli Fabio
Richetti Matteo
Rixi Edoardo
Rosato Ettore
Scerra Filippo
Sportiello Gilda
Stefani Alberto
Tajani Antonio
Tremonti Giulio
Varchi Maria Carolina
Zoffili Eugenio
Zucconi Riccardo
PRESIDENTE. Sospendo a questo punto brevemente la seduta al fine di consentire la predisposizione dell'elenco dei deputati in missione per la parte pomeridiana, il cui numero dovrà essere comunicato all'Aula alla ripresa della seduta.
La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 15,15.
La seduta, sospesa alle 15,05, è ripresa alle 15,15.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 89, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.
Su un lutto della deputata Elena Bonetti.
PRESIDENTE. Comunico che la collega Elena Bonetti è stata colpita da un grave lutto: la perdita della madre.
La Presidenza della Camera ha fatto pervenire alla collega le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidero ora rinnovare anche a nome dell'intera Assemblea.
Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1902-A.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Mi consenta di esprimere, da parte mia e da parte del Governo, la vicinanza all'onorevole Bonetti per questa dolorosa perdita.
Poi chiedo cortesemente all'Aula qualche minuto di sospensione giusto per le procedure di stampa e di rilegatura delle griglie, perché i pareri sono arrivati. Si tratta veramente di qualche minuto, una decina di minuti al massimo.
PRESIDENTE. Quindi sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15,30.
La seduta, sospesa alle 15,17, è ripresa alle 15,35.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI
PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma dopo l'esame degli ordini del giorno si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1902-A)
PRESIDENTE. Passiamo dunque all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/1 Gebhard, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/2 Caiata, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere l'istituzione di borse di studio per studenti meritevoli negli sport minori e nei Giochi della Gioventù, non abbienti, in conformità con l'articolo 33 della Costituzione, al fine di garantire la promozione dell'attività sportiva e di promuoverne l'esercizio, nonché di garantire il diritto allo studio conformemente all'articolo 34 della Costituzione”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/3 Ciancitto, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità di adottare, compatibilmente con gli equilibri di bilancio e con i vincoli di finanza pubblica, le opportune iniziative volte a individuare con la Commissione europea una soluzione che, in coerenza con l'ordinamento europeo, consenta di escludere le attività sportive svolte da federazioni sportive, enti di promozione sportiva, anche paralimpici, nonché da associazioni e società sportive dilettantistiche, le quali perseguano esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione del benessere psicofisico, e comunque non economiche dal novero di cui alla direttiva citata in premessa”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/4 Mollicone, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di ampliare la platea dei destinatari dei percorsi formativi previsti dall'articolo 6 e di rafforzare ulteriormente l'azione educativa in favore degli alunni più vulnerabili”.
Sugli ordini del giorno numero n. 9/1902-A/5 Amorese e n. 9/1902-A/6 Ciocchetti il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/7 Bonafe', il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo ad adottare ogni provvedimento utile per garantire il regolare avvio e lo svolgimento dell'anno scolastico 2024-2025 per tutte le scuole che hanno da tempo gravi problematiche relative alla logistica e all'agibilità delle loro sedi, con particolare riferimento alle criticità del liceo Carlo Lorenzini di Pescia citato in premessa”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/8 Matone, il parere è favorevole con la seguente riformulazione, premettendo al primo impegno l'espressione: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/9 Candiani, il parere è favorevole con riformulazione riferita all'impegno: “a valutare la possibilità di applicare agli atleti un regime fiscale agevolato per garantire loro pari trattamento con quanto concesso da altri Paesi che trovano maggiormente attrattivi, al fine di perseguire l'obiettivo di far gareggiare sotto la bandiera italiana gli atleti anche fiscalmente residenti in Italia”.
PRESIDENTE. Quindi, parere favorevole con riformulazione.
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/10 Traversi e n. 9/1902-A/11 Amato il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/12 Tucci, il parere è favorevole, espunte le premesse e con la seguente riformulazione dell'impegno: “a fornire un aggiornamento dell'attività svolta dal CIMEA in ordine al riconoscimento dei titoli di abilitazione all'insegnamento ovvero di specializzazione sul sostegno conseguiti all'estero”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/13 Giuliano, il parere è favorevole, espunta l'ultima premessa e con la seguente riformulazione: “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di proseguire nelle azioni volte a garantire la continuità didattica su posto di sostegno, anche reperendo le adeguate risorse per garantire un incremento della dotazione organica nell'ambito delle procedure di reclutamento previste a legislazione vigente”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/14 Riccardo Ricciardi e n. 9/1902-A/15 Pavanelli, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/16 Orrico, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/17 Carmina, espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “al fine di contrastare l'abbandono e la dispersione scolastica, nonché per garantire il successo formativo delle alunne e degli alunni, studentesse e studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, a valutare l'opportunità, compatibilmente con gli equilibri di bilancio e con i vincoli di finanza pubblica, di assumere ulteriori iniziative finanziarie volte a proseguire nelle azioni già intraprese volte a reperire le necessarie risorse per l'implementazione del tempo prolungato pomeridiano e conseguentemente garantire il servizio mensa scolastica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/18 Raffa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di proseguire nel reperimento di risorse a beneficio del sistema scolastico”.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/1902-A/19 Ascari, espunte le premesse, il parere è contrario sul 1° capoverso dell'impegno, mentre è favorevole, con riformulazione, sul 2° impegno, premettendo le parole: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/20 Lovecchio, espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con gli equilibri di bilancio e con i vincoli di finanza pubblica, di assumere ulteriori iniziative finalizzate a garantire la continuità contrattuale dei collaboratori scolastici assunti ai sensi dell'articolo 21, commi 4-bis e 4-bis.1”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/21 Carotenuto, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad intervenire, per quanto di competenza, affinché sia definito al più presto possibile in sede di contrattazione collettiva nazionale il trattamento economico del contratto di ricerca”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/22 Caso, il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1902-A/23 Torto è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/24 Cherchi, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a reperire le adeguate risorse destinate al personale di ricerca, al fine di incoraggiare i nostri ricercatori a rimanere in Italia e non essere costretti ad emigrare all'estero in cerca di maggiore stabilità economica e professionale”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/25 Alifano, n. 9/1902-A/26 Iaria e n. 9/1902-A/27 Ferrara, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/28 Aiello, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad assicurare che, nell'operato del Commissario straordinario, sia garantito l'obiettivo di un approccio equo e trasparente, nonché sostenibile dal punto di vista ambientale, con particolare riguardo alla sicurezza del lavoro e al diritto allo studio”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/29 Gubitosa, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di intervenire, affinché sia garantito che i posti letto siano prioritariamente destinati al soddisfacimento degli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/30 Barzotti, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad assicurare che il Commissario straordinario garantisca il rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/31 Santillo e n. 9/1902-A/32 Cafiero De Raho, il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/33 Ilaria Fontana, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/34 Bruno, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/35 Cantone, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di adottare tutte le iniziative necessarie affinché si riduca il ritardo nell'erogazione delle borse di studio, al fine di garantire la parità di accesso all'università tra tutti gli studenti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/36 Sergio Costa, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/37 Scutella', espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad incrementare il finanziamento del Fondo affitti per studenti fuori sede, al fine di aiutare concretamente e in maniera tempestiva gli studenti che versano in condizioni di difficoltà a causa del caro-affitti”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/38 Donno, espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo ad intervenire urgentemente per incrementare i fondi a sostegno degli studenti fuori sede”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/39 Scerra e n. 9/1902-A/40 Fede, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/41 Cappelletti, espunte le premesse, il parere è favorevole sull'impegno.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/42 L'Abbate, espunte le premesse, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno, premettendo: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/43 Caramiello, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con gli equilibri di bilancio e con i vincoli di finanza pubblica, di assumere ulteriori iniziative dirette a rafforzare le strutture, le infrastrutture e i servizi al Sud e nelle aree interne del Paese”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/44 Lomuti e n. 9/1902-A/45 Dell'Olio il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/46 Morfino, espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a contemperare le aspettative del personale docente specializzato nel sostegno sia che abbia conseguito il titolo in Italia, sia che lo abbia conseguito all'estero, anche al fine di garantire la continuità didattica degli studenti con disabilità”.
L'ordine del giorno n. 9/1902-A/47 Auriemma è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/48 Appendino il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/49 Pellegrini il parere è favorevole con riformulazione, premettendo a ciascun impegno le parole: “a valutare l'opportunità di (…) compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/50 Alfonso Colucci il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di (…) compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/51 Baldino, n. 9/1902-A/52 Penza e n. 9/1902-A/53 D'Orso il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/54 Francesco Silvestri il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a mantenere alto il livello di attenzione al contrasto del fenomeno della ludopatia, anche attraverso il divieto di pubblicità, di cui all'articolo 9 del cosiddetto decreto Dignità, comunque effettuata e su qualunque mezzo, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/55 Fenu il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere iniziative per la promozione e diffusione della pratica sportiva tra i giovani, in considerazione del valore educativo dello sport, nonché dell'impatto positivo sul benessere psico-fisico”.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/1902-A/56 Sportiello, espunte le premesse, il parere è contrario sul 1° capoverso dell'impegno, mentre è favorevole sul 2° capoverso dell'impegno con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte ad assicurare in tutto il territorio nazionale la qualità dell'azione formativa, facilitare la comunicazione e l'interazione dello studente con disabilità e stimolare adeguatamente lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni dell'autonomia”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/57 Marianna Ricciardi, n. 9/1902-A/58 Quartini e n. 9/1902-A/59 Di Lauro il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1902-A/60 Manzi, espunta la seconda premessa, è accolto come raccomandazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/61 Toni Ricciardi, n. 9/1902-A/62 Porta e n. 9/1902-A/63 Bakkali il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/64 Scarpa, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare, in fase di approvazione del primo provvedimento utile, iniziative urgenti a sostegno degli studenti fuori sede, finalizzate a contrastare il caro-affitti, anche prevedendo, in fase di approvazione del primo provvedimento utile, l'incremento delle risorse del Fondo di cui all'articolo 1, comma 526, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, finalizzato a corrispondere un contributo per le spese di locazione abitativa per gli studenti fuori sede”.
L'ordine del giorno n. 9/1902-A/65 Ferrari è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/66 Peluffo, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di promuove misure (…)”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/67 De Luca e n. 9/1902-A/68 Orfini il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/69 Roggiani, espunte le premesse, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di incrementare il Fondo di cui all'articolo 1, commi 295-302 della legge 11 dicembre 2016, n. 232”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/70 Iacono, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad attivarsi, nell'ambito delle proprie prerogative, al fine di definire il trattamento economico spettante al titolare del contratto di ricerca e consentire alle università, agli enti pubblici di ricerca e alle istituzioni AFAM di attivare tali strumenti”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/71 Di Sanzo il parere è contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/72 Bisa il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/73 Prestipino, espunta la terza premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/74 Girelli il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di sensibilizzare il Comitato olimpico nazionale italiano e il Comitato italiano paralimpico al fine di promuovere modifiche agli statuti delle federazioni sportive nazionali, degli enti di promozione sportiva e delle discipline sportive associate, al fine di garantire in merito al metodo elettorale delle stesse una piena partecipazione democratica al voto, attraverso il voto elettronico, il rispetto del principio dell'equilibrio di genere e della rappresentanza degli under 36 nella governance, e il limite massimo a tre mandati, anche se non consecutivi, per i presidenti di federazioni sportive, enti di promozione sportiva e discipline sportive associate”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/75 Vaccari, espunta la seconda premessa, il parere è favorevole con riformulazione “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di ripristinare il credito di imposta per le sponsorizzazioni sportive”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/76 Barbagallo, n. 9/1902-A/77 Casu e n. 9/1902-A/78 Gribaudo il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/79 Ascani, il parere, espunta la terza premessa, è favorevole con riformulazione: “al fine di garantire una sana e corretta educazione motoria, a valutare l'opportunità, compatibilmente con il quadro di finanza pubblica e i vincoli di bilancio, di assumere ulteriori iniziative finalizzate a favorire l'estensione graduale dell'educazione motoria anche alle prime tre classi della scuola primaria”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/80 Berruto e n, 9/1902-A/81 Curti il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/82 Andrea Rossi, espunta la seconda e la penultima premessa, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: “all'esito dei lavori dell'indagine conoscitiva sui profili organizzativi e gestionali del calcio professionistico, ad istituire un tavolo di confronto tra i soggetti istituzionali interessati, al fine di elaborare proposte per il rilancio del calcio italiano e, altresì, a sostenere con tutti i mezzi e le risorse disponibili tali proposte”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/83 Dori il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/84 Zaratti, espunte le ultime quattro premesse, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di individuare iniziative per incrementare l'attività sportiva non agonistica tra le bambine e i bambini, le adolescenti e gli adolescenti, garantendone la gratuità.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/85 Fratoianni il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/86 Bonelli, espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con riformulazione: “impegna il Governo ad adottare le iniziative di competenza volte a prevedere progetti e attività finalizzati all'inclusione e all'integrazione delle alunne e degli alunni con background migratorio che non si limitino alla sola acquisizione della lingua italiana”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/87 Grimaldi, n. 9/1902-A/88 Mari, n. 9/1902-A/89 Borrelli, n. 9/1902-A/90 Zanella, n. 9/1902-A/91 Ghirra e n. 9/1902-A/92 Piccolotti il parere è contrario.
Sugli ordini del giorno n. 9/1902-A/93 Pella e n. 9/1902-A/94 Dara il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Avverto, intanto, che l'ordine del giorno n. 9/1902-A/1 Gebhard è stato ritirato dalla presentatrice.
Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/1902-A/2 Caiata. Il collega Caiata deve dirci se accetta la riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cangiano. Ne ha facoltà.
GEROLAMO CANGIANO (FDI). Accettiamo e chiediamo di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/2 Caiata, nel testo riformulato dal Governo, quindi con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 1).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/3 Ciancitto: c'è anche qui una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? Sì, viene accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/4 Mollicone. La proposta di riformulazione da parte del Governo viene accolta? È un segno affermativo e non una richiesta di intervento. Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/5 Amorese; il parere del Governo è favorevole, così come è favorevole sul n. 9/1902-A/6 Ciocchetti.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/7 Bonafe': c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? Si chiede la votazione con l'accoglimento della proposta di riformulazione.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/7 Bonafe', nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 2).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/8 Matone: c'è una proposta di formulazione, che viene accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/9 Candiani. Ha chiesto di parlare l'onorevole Candiani. Ne ha facoltà.
STEFANO CANDIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Credo che la riformulazione sia nello spirito dell'ordine del giorno. Chiedo solo al Ministro di verificare se non sia rimasto nella penna “sportivi”, perché “atleti” e “sportivi” sono due categorie che appartengono allo stesso complesso, ma differenti: ovviamente atleti e sportivi meritevoli, questo è il significato dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ministro Abodi, vuole precisare?
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Accolto pienamente.
PRESIDENTE. Con questa precisazione è accolto. Lo vuole votare?
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/9 Candiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 3).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/10 Traversi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/10 Traversi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/11 Amato. Il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.
GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno cerchiamo di riequilibrare un poco quanto accaduto, perché ci sono degli abilitati all'estero che attendevano che il loro titolo venisse riconosciuto. L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato diceva che questo doveva accadere entro tre mesi dalla data di produzione della domanda. Ora, il Ministro Valditara lo scorso anno pensò bene di affidare al CIMEA il riconoscimento di questi titoli, facendogli un contratto di tre anni alla modica cifra di 1.460.000 euro l'anno. Noi non abbiamo saputo quanti titoli abbia validato il CIMEA, però il Ministro con questo nuovo inserimento passa a INDIRE il compito di valutare quei titoli e di dare abilitazioni. Tuttavia, che cosa fa? Chiede a chi aveva prodotto un ricorso, in quanto erano scaduti i tre mesi, di annullare il proprio tentativo giuridico. Quindi, chiediamo di ripensare all'INDIRE, chiediamo che non si vada a dimezzare il numero dei crediti per un percorso abilitante fatto online a discapito anche dei triennalisti che stanno pagando e frequentando un corso per 60 crediti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/11 Amato, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/12 Tucci, c'è una proposta di riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tucci. Ne ha facoltà.
RICCARDO TUCCI (M5S). Chiedo se si può ripetere la riformulazione.
PRESIDENTE. Allora, intanto c'è un “no” alla premessa e poi ascoltiamo adesso la riformulazione. Ministro Abodi, prego.
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Espunte le premesse, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: “a fornire un aggiornamento delle attività svolte dal CIMEA in ordine al riconoscimento dei titoli di abilitazione all'insegnamento ovvero di specializzazione sul sostegno conseguiti all'estero”.
PRESIDENTE. Onorevole Tucci, accoglie questo nuovo testo riformulato dal Governo?
RICCARDO TUCCI (M5S). Scusi, non ho capito. Ministro, mi perdoni: “a fornire al più presto indicazioni precise sulle richieste lavorate da CIMEA per le attività connesse al riconoscimento dei titoli di abilitazione all'insegnamento ovvero di specializzazione sul sostegno conseguiti all'estero”. La riformulazione è la stessa o sbaglio? Quindi, ha solo espunto le richieste, le premesse iniziali?
PRESIDENTE. Ministro, precisi.
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Le confermo quello che ho letto.
PRESIDENTE. Bene, come vogliamo procedere?
RICCARDO TUCCI (M5S). Chiedo il voto.
PRESIDENTE. Lo poniamo in votazione o lo accoglie?
RICCARDO TUCCI (M5S). Si, si, Presidente, lo poniamo in votazione.
PRESIDENTE. La poniamo in votazione, così come riformulato, con le premesse espunte.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/12 Tucci, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 6).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/13 Giuliano, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Giuliano. Ne ha facoltà.
CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. No, non posso accettare la riformulazione proposta dal Governo anche perché non risolve, non chiarisce assolutamente il problema che noi abbiamo posto con quest'ordine del giorno, che riguarda un aspetto estremamente delicato e cioè la continuità scolastica da garantire agli alunni con disabilità. Ebbene, la carenza dei docenti di sostegno è un problema effettivamente reale, importantissimo e con dati che ben conosciamo.
Tuttavia, non può certamente essere risolto con questa norma, di cui parlerò, che rappresenta una pezza peggio del buco. Infatti, questo Governo cosa ha pensato di fare? Introduce l'articolo 8, con cui si prevede la possibilità per le famiglie di confermare, insieme all'approvazione del dirigente scolastico, un docente di sostegno sullo stesso posto su cui ha svolto la supplenza. Ebbene, in questo modo, noi buttiamo al vento letteralmente tutto il sistema tradizionale di reclutamento dei docenti basato sulle graduatorie, basato sulle competenze, sull'esperienza e sulla scelta delle supplenze.
Questa norma, inoltre, finirà per perpetrare e per aggravare ulteriormente la precarietà lavorativa e, lo ripeto, rischia di essere un colpo mortale al sistema tradizionale di reclutamento che certamente non va ucciso, non va confuso, ma va implementato e non va mischiato con norme ancora più confusionarie.
Stiamo affiancando a regole certe sulla trasparenza e sul reclutamento, un meccanismo assolutamente diverso, un meccanismo che probabilmente darà luogo anche a favoritismi e che metterà i docenti l'uno contro l'altro. È davvero questo quello che vogliamo? Non credo sia questa la soluzione adatta e soprattutto, aspetto fondamentale - e qui chiudo - questa procedura (ed è questo l'aspetto ancora più allarmante) si potrà applicare anche a coloro che sono privi del titolo di specializzazione, quindi, anche a quei docenti che non hanno alcuna formazione specifica in termini di sostegno e questo assolutamente in barba con la paventata finalità di garantire la continuità di sostegno agli alunni con disabilità.
Questa norma va ad assoluto detrimento dei docenti, va ad assoluto detrimento degli alunni con disabilità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/13 Giuliano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/14 Riccardo Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/15 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/16 Orrico. Ha chiesto di parlare la deputata Orrico. Ne ha facoltà.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). Grazie, Presidente. Ovviamente, non mi sorprende il parere negativo sulla nostra proposta di istituire una dote educativa. D'altronde, c'è una nostra proposta di legge che è stata incardinata in Commissione cultura diversi mesi fa, quasi un anno fa, e il presidente Mollicone non ci ha mai degnato di iniziare neppure la discussione. Voglio ringraziare, nonostante tutto, il Ministro Abodi e la Sottosegretaria Siracusano, perché, pur non essendo una materia di loro stretta competenza, quella della scuola, sono gli unici membri del Governo che abbiamo visto su questo decreto.
È completamente assente il Ministro dell'Istruzione e del merito, Valditara, che non si è degnato di presentarsi in Commissione o di mandare la Sottosegretaria in Commissione, per iniziare a discutere su un tema su cui inevitabilmente discuteremo tutti a settembre, probabilmente dicendo che avremmo potuto fare qualcosa. Voglio ricordare a tutti i colleghi in quest'Aula che a settembre ricomincia l'anno scolastico e le famiglie si troveranno a dover affrontare nuovamente le spese per acquistare i libri e il materiale scolastico. Già l'anno scorso le famiglie hanno speso, mediamente, 1.200 euro in più per garantire ai propri figli il materiale basilare per affrontare i primi mesi dell'anno scolastico. I dati Istat e anche di altre ricerche sul campo dicono che, nel nostro Paese, una famiglia per far studiare il proprio figlio o la propria figlia, per fargli completare le scuole dell'obbligo e poi anche l'università arriva a spendere qualcosa come tra i 100.000 e i 150.000 euro, a seconda della scelta dell'università. Quindi con riferimento a quel diritto allo studio, che la nostra Costituzione sancisce e che noi, con la nostra proposta di dote educativa, vorremmo che venisse garantito universalmente, in maniera gratuita, il Ministro dell'Istruzione e del merito non si degna neppure di venire in Aula e di fare una proposta di riformulazione. Capisco che l'impegno prevede un consistente impegno di tipo economico-finanziario, però resta l'amarezza che ci troviamo a metà luglio e a settembre ricomincerà l'anno scolastico. Tutti quanti diremo di essere vicini alle famiglie che dovranno affrontare il rincaro dei libri di scuola e di tutto il materiale scolastico, insieme alle bollette e a tutto ciò che - come sappiamo - comporta il bilancio familiare e, alla fine, questo Parlamento e questo Governo non avranno fatto niente per consentire alle tante famiglie in difficoltà - anche a quelle famiglie che hanno perso il reddito di cittadinanza - di garantire ai propri figli la possibilità di affrontare, come tutti, in maniera dignitosa ed eguale, l'inizio dell'anno scolastico.
Tanta amarezza e tanto sconforto, perché veramente stiamo dicendo di no a un bisogno che è rappresentato universalmente da tutte le famiglie nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Deputata Manzi vuole intervenire?
IRENE MANZI (PD-IDP). Se la collega è d'accordo, intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/1902-A/16 Orrico.
PRESIDENTE. Anche la deputata Piccolotti e tutto il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra sottoscrivono l'ordine del giorno n. 9/1902-A/16 Orrico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/16 Orrico, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/17 Carmina. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Onorevole Carmina, a lei la parola. Ci dica se la accetta o meno.
IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei risentire la riformulazione, cortesemente.
PRESIDENTE. Ministro Abodi, è stata chiesta la rilettura della riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1902-A/17 Carmina.
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Volentieri. “Al fine di contrastare l'abbandono e la dispersione scolastica, nonché per garantire il successo formativo delle alunne e degli alunni, studentesse e studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, a valutare l'opportunità, compatibilmente con gli equilibri di bilancio e con i vincoli di finanza pubblica, di assumere ulteriori iniziative finanziarie volte a proseguire nelle azioni già intraprese volte a reperire le necessarie risorse per l'implementazione del tempo prolungato pomeridiano e conseguentemente garantire il servizio mensa scolastica”.
PRESIDENTE. La premessa è espunta, giusto Ministro?
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Sull'ultima premessa, favorevole con riformulazione.
PRESIDENTE. Deputata Carmina, accoglie questa riformulazione?
IDA CARMINA (M5S). Io, invece, volevo invitare il Governo e il Ministro a rivedere questa riformulazione e ad accettare l'ordine del giorno senza riserve. Mi spiego. il PNRR già destina 1 miliardo e 75 milioni di euro a questo fine, cioè per consentire il tempo prolungato nella scuola primaria e secondaria di primo grado, nonché la realizzazione di mense.
Quindi quello che si richiede qui è di destinare quelle risorse aggiuntive che servirebbero proprio a poterle meglio realizzare. Penso che basterebbe un minimo impegno da parte del Governo per questa fondamentale misura, necessaria, perché la scuola rappresenta un presidio essenziale nella lotta alle diseguaglianze e perché il tempo pieno è lo strumento essenziale per migliorare l'apprendimento degli alunni. È risaputo che, nelle province in cui viene applicato - sono purtroppo solo il 39 per cento delle scuole in Italia a godere di questa possibilità, di cui il 50 per cento al Nord e il 26 per cento nel Sud e nelle isole - l'apprendimento e il rendimento scolastico è migliore, talché nelle prove Invalsi gli studenti risultano con esiti migliori rispetto agli alunni che non godono di questa opportunità.
Inoltre, consente uno spazio di libertà per quella educazione affettivo-relazionale-sociale che non è stereotipata nelle ore curriculari ed è uno strumento efficacissimo nella dispersione scolastica. Quindi, in questo caso, è anche uno strumento contro le diseguaglianze e la discriminazione territoriale. Noi sappiamo che 4 sono le “S” su cui si misura la discriminazione: le strade, la sanità - è di oggi il report del Ministero della Salute che dice che in 8 regioni non sono regolarmente conseguiti i livelli essenziali di assistenza. Indovinate un po' di quali regioni si tratta? Tranne la Valle d'Aosta, tutte le regioni meridionali -, scuola e aggiungerei sport, Ministro, perché lei sa benissimo che l'impiantistica sportiva è un elemento che discrimina gli atleti del Sud, che giustamente poi hanno difficoltà a conseguire la massima preparazione.
Per cui davvero vi invito: rivedete, accantonate quest'ordine del giorno e magari vedete se c'è la possibilità di accettarlo senza riformulazione riguardo ai limiti della finanza pubblica. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Ritengo, riteniamo importantissimo quest'ordine del giorno. Lo riteniamo importante, di buonsenso, fondamentale ed essenziale. Sappiamo benissimo quanto il territorio nazionale sia a macchia di leopardo; abbiamo dei territori che godono non del tempo pieno, ma di un tempo normale, senza prolungamento di orari. Penso che il Governo si debba assolutamente impegnare a garantire questi servizi, a garantire il tempo pieno. Ricordo, signor Presidente, al Governo presente e all'Aula che abbiamo dei territori che non hanno il servizio di trasporto alunni.
Allora, come possiamo parlare di massimi sistemi e poi non accettare un ordine del giorno del genere? Forse, impegnandoci in questo momento con i colleghi presenti, potremmo fare l'elenco di comuni, di realtà che non hanno queste opportunità per i bambini, per chi frequenta le nostre scuole. Parlo anche di assenza della mensa scolastica. Penso che tutto questo sia inaccettabile e riterrei e riterremmo sicuramente come gruppo inaccettabile respingere quest'ordine del giorno.
Ci possiamo spingere a pensare che possa avere il solito “a valutare l'opportunità di”, collega, ma se neanche questo fa parte di quest'ordine del giorno, allora dobbiamo dire che i nostri ragazzi e la nostra scuola sono veramente al fondo di ogni classifica per questo Governo, cosa che non voglio assolutamente pensare (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ascoltiamo il Governo. Sottosegretaria Siracusano, prego.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Volevo invitare le colleghe intervenute, che ringrazio, ad attenzionare ulteriormente il testo della riformulazione. Effettivamente il contenuto è, sostanzialmente, analogo a quello dell'impegno richiesto, soltanto che il Governo conferma di avere già messo in campo delle risorse e delle azioni orientate a ottenere il risultato dell'ordine del giorno. Quindi, se valutate effettivamente il testo, l'impegno è corrispondente. Soltanto, il Governo tiene a segnalare che già ha profuso tanto impegno in questa direzione e che continuerà a farlo.
PRESIDENTE. Ci sono state due dichiarazioni di voto contrarie alla riformulazione del Governo. Passiamo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/17 Carmina, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/18 Raffa c'è una riformulazione. Deputata Raffa, la accoglie?
ANGELA RAFFA (M5S). Sì, grazie Presidente. Accolgo la riformulazione, anche se, comunque, è una riformulazione molto generalizzata, mentre l'ordine del giorno che abbiamo presentato andava in una determinata direzione, quindi vorrei anche fare una dichiarazione di voto, nonostante accettiamo la riformulazione.
PRESIDENTE. Prego.
ANGELA RAFFA (M5S). Il decreto-legge in esame prevede misure in materia di sport, lavoro sportivo e disciplina fiscale, nonché disposizioni fondamentali per il sostegno didattico agli alunni con disabilità, il reclutamento del personale docente e il potenziamento dell'università e della ricerca. È proprio in questo contesto che desidero sottolineare l'importanza cruciale del ruolo educativo e formativo della scuola. Un'istruzione adeguata, esauriente e completa è uno strumento essenziale per rendere concreta l'uguaglianza sostanziale tra i cittadini, in linea con uno dei princìpi fondamentali della nostra Carta costituzionale, ossia il principio di uguaglianza. Solo attraverso un'istruzione di qualità è possibile fornire ai nostri giovani gli strumenti per compiere scelte consapevoli e costruire un'esistenza dignitosa.
E la scuola deve fornire gli strumenti necessari per una crescita culturale, psicologica e sociale, promuovendo responsabilità e autonomia di giudizio. È, dunque, necessario rimettere al centro delle nostre priorità di investimento di risorse pubbliche la scuola quale comunità educante. Un'educazione diffusa in tutto il territorio nazionale, non solo in alcune zone più che in altre, che trasformi il territorio in una grande risorsa di apprendimento, di scambio e di sperimentazione.
Con quest'ordine del giorno volevamo solo che il Governo si impegnasse ad aumentare le risorse per la promozione di una scuola aperta, quale laboratorio permanente di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva. Solo così potremmo consentire un tempestivo ed efficace sostegno e sviluppo della comunità educante, prevenendo e contrastando la dispersione scolastica, che è un grave problema del nostro Paese, tant'è vero che in Italia la dispersione scolastica registra una delle incidenze più elevate a livello europeo, il 12,7 per cento, dopo la Romania al 15,3 per cento e la Spagna al 13,3 per cento.
E siamo molto lontani dall'obiettivo del 9 per cento entro il 2030, stabilito dall'Unione europea. Inoltre, la percentuale dei NEET, vale a dire dei ragazzi dai 15 ai 29 anni che non studiano e non lavorano, nel nostro Paese raggiunge il 23,1 per cento, con una media europea del 13,1 per cento. È inutile dirvi che le percentuali, in base alle regioni, se parliamo delle regioni del Sud, sono molto più elevate che nelle altre. Quindi anche questi investimenti che il Governo dovrebbe fare nella scuola dovrebbero cercare di equilibrare anche la situazione in tutto il Paese, rendendo più uguale la situazione tra le varie regioni e dando le stesse possibilità di crescita, di sviluppo e di istruzione dal Nord al Sud, in tutte le città italiane, cosa che, al momento, non accade.
Per dispersione scolastica si intende il mancato, incompleto e irregolare percorso scolastico da parte dei giovani in età scolare. Rientrano in questa definizione l'abbandono scolastico, l'uscita precoce dal sistema formativo, l'assenteismo, la ripetenza e l'accumulo di lacune e ritardi nell'acquisizione di competenze che possono compromettere le prospettive di crescita personale, culturale e professionale degli individui. Oltre ad aumentare le risorse nella scuola, così come il Governo ha riformulato quest'ordine del giorno, noi chiediamo proprio che ci sia un'attenzione da parte del Governo nei confronti dell'istruzione, ad oggi sempre più carente, tant'è vero che anche le prove Invalsi danno un risultato che non fa ben sperare per il futuro della nostra Nazione.
L'incapacità di comprendere un testo, quindi l'analfabetismo, è sempre più dilagante nel nostro Paese, e questo è un problema. Per questo chiedevamo maggiori risorse. Nonostante questo, accettiamo la riformulazione del Governo perché la situazione della scuola in Italia è veramente peggiorata in questi ultimi anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/18 Raffa, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 12).
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/19 Ascari c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Deputata Ascari, la accoglie?
STEFANIA ASCARI (M5S). Presidente, se posso riascoltarla, gentilmente.
PRESIDENTE. Ministro Abodi, ordine del giorno n. 9/1902-A/19 Ascari.
ANDREA ABODI, Ministro per lo Sport e i giovani. Espunte le premesse, il parere è contrario sul 1° capoverso dell'impegno, mentre è favorevole, con riformulazione, sul 2° capoverso dell'impegno, premettendo le parole: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica (…)”.
PRESIDENTE. Deputata Ascari?
STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie, Presidente. No, non accetto la riformulazione, anche perché viene tolta la colonna portante dell'ordine del giorno, ossia l'introduzione di percorsi di educazione affettiva e sessuale. E mi dispiace veramente, perché anche questa è un'occasione persa, vista anche la necessità, non più rinviabile, di questa rivoluzione culturale. E lo dico anche alla luce di quanto è avvenuto, alcuni giorni fa, a Ferrara, durante l'ora di educazione affettiva e sessuale, che in Italia è gestita ancora a discrezione di singole scuole virtuose e di singoli docenti, senza che, purtroppo, ancora oggi, ci sia un approccio omogeneo e strutturato, mentre, per esempio, in Svezia è materia obbligatoria dal 1955. Ecco, vorrei riportare in quest'Aula del Parlamento la storia di una ragazzina di 13 anni che ha raccontato di aver subito abusi sessuali dal padre, che frequentava in base alle disposizioni dell'affido. Anche qui si dovrebbe aprire veramente una parentesi sulla legge n. 54 del 2006 in tema di bigenitorialità, che non può essere a tutti i costi, in presenza di un genitore pregiudizievole e violento, come in questo caso. L'uomo, che ha compiuto questi atti abominevoli nei confronti di questa bambina e, soprattutto, molestie fisiche reiterate, è stato in grado di dire: “tu sei mia figlia e con te faccio quello che mi pare”. I professori sono, però, prontamente intervenuti. Dopo il racconto di questa storia di sofferenza e di dolore, hanno segnalato subito alle Forze dell'ordine e quindi vanno ringraziati per la tempestività e la competenza dell'intervento.
E soprattutto, riporto questa storia in quest'Aula non solo per esprimere la mia solidarietà a questa giovane ragazza di 13 anni, cui veramente va la massima solidarietà, ma anche perché voglio sottolineare l'importanza delle ore di educazione affettiva e sessuale, che devono diventare assolutamente obbligatorie in ogni scuola ed essere un diritto - un diritto! - degli studenti e delle studentesse. Questo perché l'educazione affettiva e sessuale, come vediamo, non solo è utile per accrescere la consapevolezza e la conoscenza dei ragazzi e delle ragazze, ma favorisce anche un ambiente in cui si possono aprire dei confronti in modo libero, in modo da poter parlare, come è successo a Ferrara, e, soprattutto, consentire agli insegnanti di individuare anche alcune possibili situazioni familiari critiche.
Quindi, un ambiente e uno spazio di dialogo, di ascolto e di confronto reciproco: cosa che oggi manca e vi assicuro che è veramente sentito da tutte le scuole in cui sono andata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Veramente viene richiesto da tutti gli studenti e le studentesse ed è un appello che io vi faccio, anche perché vorrei ricordare che la scuola non ha solo il compito di insegnare ad apprendere, ma ha anche il compito di insegnare ad essere.
L'affettività e la sessualità sono temi raramente trattati in famiglia; non sempre c'è un'apertura a parlare di questi argomenti e se non si trovano risposte, queste risposte vanno trovate in rete, nel web, dove spesso si trova la pornografia. E questo non è un attacco alla pornografia, ma è purtroppo un attacco a una società che ha smesso di educare e, di conseguenza, a una politica che non risponde alle esigenze dei ragazzi e delle ragazze. E ciò, con conseguenze gravissime, in termini di violenze tra giovanissimi, in termini di dati dei femminicidi (dal 2000 ad oggi sono oltre 3.000 le vittime che hanno perso la vita), in termini di report sugli adolescenti che ci dicono che abbiamo un problema enorme con una società che è ancora fortemente intrisa di patriarcato e in cui gli stereotipi e la violenza sono un fattore strutturale e non emergenziale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Quindi, non basta punire: dobbiamo prevenire le violenze, contrastandole con la cultura, con l'educazione e l'assunzione di una responsabilità collettiva che coinvolga la scuola e le famiglie.
Arrivo alla conclusione, Presidente, i ragazzi e le ragazze hanno il diritto di ricevere un'educazione affettiva e sessuale e informazioni precise, fornite loro da professionisti e insegnanti che siano preparati e, soprattutto, dobbiamo educare le nuove generazioni al rispetto di sé stesse, al rispetto degli altri, alla diversità, al consenso, alla consapevolezza delle proprie emozioni, a riconoscere le proprie emozioni, a fornire un alfabeto gentile delle emozioni. Questo non è solo un vantaggio per sé, ma è soprattutto un vantaggio per la propria crescita e per tutta la società, perché tramite l'educazione affettiva e sessuale si impara a conoscere i diritti, a rispettare i diritti, la libertà altrui…
PRESIDENTE. Concluda.
STEFANIA ASCARI (M5S). A tutelare la propria salute e a tessere relazioni sane che sono la miglior forma di prevenzione della violenza di genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. La deputata Piccolotti ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.
ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Io vorrei ringraziare la collega Ascari per quest'ordine del giorno e, se lei è d'accordo, anche sottoscriverlo. Vorrei chiedere al Ministro qui presente: so che è il Ministro per lo Sport e che probabilmente questa richiesta andrebbe indirizzata al Ministro dell'Istruzione, ma io lo faccio lo stesso... Anzi, eccolo, mi scusi non l'avevo vista. Quindi, è una richiesta anche per Valditara, Ministro dell'Istruzione. Io vi chiedo in tutta onestà, anche senza polemica, di riflettere e di dismettere questa vostra battaglia contro l'educazione sessuale e sentimentale nelle scuole. Ve lo chiedo perché i danni che questa forma di nascondimento delle informazioni ai ragazzi e alle ragazze stanno producendo sono gravi.
Voglio ricordare solo alcuni dati che riguardano il 2022, ma noi sappiamo che nel 2023 la situazione è addirittura peggiorata; sono dati che il Governo dovrebbe conoscere perché sono quelli dell'Istituto superiore di sanità e dell'OMS. Nel 2022, i casi di gonorrea segnalati in Italia dal sistema di sorveglianza sono stati 1.200, con un incremento del 50 per cento rispetto al 2021 e lo stesso vale per la sifilide, i cui casi sono passati da 580 a 700 nel 2022, con un aumento del 20 per cento. E sono anche altre, e tante, le malattie sessualmente trasmissibili che stanno aumentando in Italia, compresa l'AIDS che pensavamo finalmente di aver fatto conoscere a tanti giovani, visto che la mia generazione, negli anni Novanta, è stata oggetto di campagne di informazione molto capillari.
Io credo che questi dati, al di là di ogni ideologia, dovrebbero aprire una riflessione nel Governo perché noi abbiamo bisogno che nelle scuole, in tutte le scuole del Paese, si dia una corretta informazione sulla sessualità, sulle malattie che si possono trasmettere attraverso la sessualità e anche sugli stereotipi di genere che orientano la nostra sessualità e che, in qualche modo, sul terreno delle relazioni sono il sostrato, su cui molto spesso si innescano anche meccanismi di violenza, quella violenza contro le donne che, anche in questo caso, vede continuamente i dati aumentare in maniera preoccupante.
Ecco, allora, credo che, invece di fare riformulazioni che, di fatto, espungono tutto il senso dell'ordine del giorno, invece di dare il parere contrario all'educazione sessuale nelle scuole, oggi da questo Governo sarebbe dovuto venire un atteggiamento diverso. Perché voi sapete che le famiglie non possono svolgere pienamente questo ruolo e per tutti e tutte. Ci sono ragazzi e ragazze più fortunati e fortunate, che hanno genitori capaci di trasmettere la corretta informazione; ci sono ragazzi e ragazze meno fortunati a cui le famiglie non trasmettono la corretta informazione.
E allora serve che la scuola pubblica, che le istituzioni, che le ASL mandino in queste scuole gli esperti. Serve che si parli di sesso, perché il sesso esiste tra i giovani, viene praticato in età sempre più ridotta e noi dobbiamo proteggere le nuove generazioni da tanti rischi, anche da una cultura maschilista sbagliata (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Lo dobbiamo fare, lo dobbiamo a chi viene dopo di noi.
E allora, davvero, ripensateci: accantonate quest'ordine del giorno, date un segnale al Paese di consapevolezza e di responsabilità, nei confronti dei più giovani (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e della deputata Scarpa).
PRESIDENTE. Ci sono una serie di colleghi che intendono sottoscrivere: Ferrari, Furfaro, Carotenuto, Carmina, Scarpa, nonché tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle.
Ha chiesto di parlare la deputata Ferrari. Ne ha facoltà.
SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sì, senz'altro sottoscrivo, a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico, ma volevo intervenire velocemente per comunicare a quest'Aula che la Commissione bicamerale sul femminicidio e contro ogni forma di violenza sta lavorando da tempo con un gruppo specifico proprio sull'educazione all'affettività e alla parità nelle scuole italiane. Perché tutte le audizioni - ma proprio tutte, Presidente - che abbiamo fatto in questo anno che terminerà alla fine di questo mese, ebbene tutte quelle audizioni hanno avuto un momento nel quale tutti gli auditi e le audite ci hanno spiegato che la prevenzione primaria rispetto alla violenza, che è una piaga sociale di questo Paese, anche di questo Paese, si fa attraverso l'educazione e una cultura, una educazione alla corretta relazione di genere tra i maschi e le femmine di questo Paese. E lo si fa nella responsabilità pubblica che ci è data da questo Paese nel fare educazione, nel crescere buoni cittadini e buone cittadine.
E, quindi, la scuola ha il dovere di assumersi questa responsabilità. Non si capisce perché, dopo che il Ministro Valditara ha promosso, nei mesi scorsi, una sua stessa iniziativa, di cui ancora non sappiamo nulla, per portare avanti questa iniziativa, dopo che anche nella Commissione cultura e istruzione di questa Camera sono state depositate alcune proposte di legge in questa direzione, che però - ahinoi - sono state in qualche modo stoppate (perché quell'iter, iniziato in maniera imprevedibile, è stato stoppato), oggi, in questa dinamica, in questi ragionamenti e all'indomani di così tanti appelli, al fine di promuovere educazione e formazione alla sessualità, alla parità e all'affettività nelle scuole italiane, ci si trovi con la bocciatura di un semplicissimo ordine del giorno, di un punto dell'ordine del giorno che chiedeva di agevolare l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale nell'offerta formativa.
È assolutamente incoerente, quindi, non si capisce perché questa bocciatura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/19 Ascari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).
Ordine del giorno n. 9/1902-A/20 Lovecchio, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta?
Ha chiesto di parlare il deputato Lovecchio. Ne ha facoltà.
GIORGIO LOVECCHIO (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei chiedere di riascoltare la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano? Prego.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. La riformulazione è la seguente: il parere è favorevole, con riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con gli equilibri di bilancio e con i vincoli di finanza pubblica, di assumere ulteriori iniziative finalizzate a garantire la continuità contrattuale dei collaboratori scolastici assunti ai sensi dell'articolo 21, commi 4-bis e 4-bis.1, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75”.
PRESIDENTE. Deputato Lovecchio?
GIORGIO LOVECCHIO (M5S). Va bene, Presidente, accettiamo la riformulazione e chiediamo di metterlo in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/20 Lovecchio, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 14).
Ordine del giorno n. 9/1902-A/21 Carotenuto, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: deputato Carotenuto, la accoglie?
DARIO CAROTENUTO (M5S). Presidente, vorrei riascoltare la riformulazione e, in particolare, chiedere se la frase finale sia stata espunta dall'impegno o no.
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretaria Siracusano.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Volevo precisare che sono espunte soltanto le premesse e l'impegno è riformulato nei seguenti termini: “ad intervenire, per quanto di competenza, affinché sia definito al più presto possibile in sede di contrattazione collettiva nazionale il trattamento economico del contratto di ricerca”.
PRESIDENTE. Deputato Carotenuto?
DARIO CAROTENUTO (M5S). Va bene, l'accettiamo, ma vorrei fare una breve dichiarazione di voto e chiedere, poi, il voto. Fondamentalmente, chiediamo un po' di chiarezza. Qui c'è il Ministro Bernini, che chiede di prorogare gli assegni e parla di tempi lunghi e in questo impegno, che vi state apprestando a votare, diciamo che faremo il prima possibile, affinché sia definito il contratto collettivo nazionale. Delle due l'una, decidiamoci. Il mondo della ricerca chiede certezze, mentre voi state offrendo uno scenario di precariato a vita.
Noi siamo anche preoccupati dal fatto che avete spunto le premesse, che fotografano il reale, tra cui figura la legge 29 giugno 2022, n. 79, che ha introdotto i contratti di ricerca in sostituzione degli assegni di ricerca operativi dal 2010, indicando il 31 dicembre 2022 come termine ultimo per utilizzare i vecchi assegni. Insomma, appare ingiustificabile questo perenne rinvio di una disposizione tanto attesa, sia nella sostanza, sia perché in contrasto con il requisito dell'urgenza del decreto-legge in esame.
Quindi accettiamo la vostra riformulazione, ma, vi ripeto, continueremo a vigilare affinché il mondo della ricerca sia tutelato e non osteggiato come state facendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/21 Carotenuto, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 15).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/22 Caso, sul quale vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Sarò velocissimo, anche perché su questo tema sono intervenuto di continuo. Proprio la settimana scorsa ho chiesto che venisse a riferire in quest'Aula il Ministro Bernini per fare un po' di chiarezza. Parliamo dell'ormai nota situazione del precariato all'interno delle università. Ricordo che, al momento, le cifre stimano, orientativamente, quasi al 50 per cento - si parla del 45 per cento - le forme di precariato all'interno del mondo accademico. La situazione è una e semplice, è inutile girarci intorno.
Nello scorso Governo, tutte le forze politiche si erano accordate per andare in un'unica direzione, quella di superare i cosiddetti assegni di ricerca, che generano precariato, e andare verso una nuova formula, quella introdotta dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, per dare un contratto, per iniziare a parlare, anche per quanto riguarda i martiri ricercatori, di qualcosa di strabiliante come le ferie, gli orari prestabiliti, insomma quella che dovrebbe essere la normalità nel mondo del lavoro.
Sappiamo benissimo che il problema per l'avvio dei contratti di ricerca è legato al finanziamento: servono più soldi rispetto agli assegni, le tutele costano, ma è giusto che ci siano. Allora, quest'ordine del giorno dice una cosa semplice: andiamo a mettere i soldi per garantire che questi contratti, alla fine, ci siano. Ma, ovviamente, il parere è contrario. Perché? Perché la Ministra Bernini ha già annunciato che si sta andando in una direzione diversa, e di nuovo chiedo che venga qui a farci capire perché il mondo della ricerca, giustamente, è in subbuglio. Infatti, dalle bozze che circolano, dalle dichiarazioni che circolano, si parla di questa fantomatica “cassetta degli attrezzi”, di varie forme di contratto, ma, semplicemente, si dice: vi facciamo essere precari in modo diverso, anche a seconda dell'università in cui siete.
Non è questo quello di cui ha bisogno la ricerca, perché altrimenti non possiamo più lamentarci del fatto che quasi tutti vadano all'estero, in altri Paesi d'Europa, dove le cose funzionano. Ricordo che l'investimento di PIL che facciamo in università e ricerca è appena dello 0,9 per cento, contro, per esempio, l'1,48 per cento della Francia o l'1,28 per cento della Germania. Insomma, l'unica soluzione è metterci i soldi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/22 Caso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).
L'ordine del giorno n. 9/1902-A/23 Torto è un accoglimento come raccomandazione: non si può votare, va bene così.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/24 Cherchi c'è una proposta di riformulazione: viene accolta?
Ha chiesto di parlare la deputata Cherchi. Ne ha facoltà.
SUSANNA CHERCHI (M5S). Vorrei riascoltare la riformulazione, per cortesia.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano, prego.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. “A valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a reperire le adeguate risorse destinate al personale di ricerca, al fine di incoraggiare i nostri ricercatori a rimanere in Italia e non essere costretti ad emigrare all'estero in cerca di maggiore stabilità economica e professionale”.
PRESIDENTE. Deputata Cherchi, accoglie questa proposta di riformulazione?
SUSANNA CHERCHI (M5S). La accetto, però potrei mettere ai voti e fare anche l'intervento?
PRESIDENTE. Lei può fare la sua dichiarazione di voto. Se accetta la riformulazione proposta dal Governo, deve tenere presente che c'è anche il parere negativo sulle premesse.
SUSANNA CHERCHI (M5S). Prego?
PRESIDENTE. C'è il parere negativo sulle premesse e riformulazione così come lei…
SUSANNA CHERCHI (M5S). Ah, quindi c'è il parere negativo, non avevo capito.
PRESIDENTE. È fatto abbastanza scontato, però glielo ricordo.
SUSANNA CHERCHI (M5S). E allora no, allora, se c'è il parere negativo, lo rifiuto, però vorrei intervenire e poi metterlo ai voti, se è possibile, perché non accetto.
PRESIDENTE. È possibile, lei faccia il suo intervento con la dichiarazione di voto contro la riformulazione del Governo e poi noi lo voteremo.
SUSANNA CHERCHI (M5S). Grazie, Presidente. Allora, la tematica della fuga dei cervelli all'estero è ormai un leitmotiv, però non si riesce mai a trovare una soluzione. Le politiche sociali del lavoro attuate da ogni Governo non hanno potuto o non sono state così valevoli per favorire il prosieguo, al termine della carriera universitaria, per i neolaureati o dottorandi. Considerato che lo Stato investe ogni anno 9.000 euro per ogni studente universitario e dal 2011 al 2021 sono emigrati 1,3 milioni di giovani, qualcosa non va, quindi dobbiamo porci delle domande e trovare delle risposte.
L'articolo 15 del decreto reca “Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle attività di ricerca” e, nello specifico, prevede un'ulteriore proroga degli assegni, dal 31 luglio 2024 al 31 dicembre 2024 - ulteriore proroga nel senso che ce ne sono state altre - rispetto all'entrata in vigore dei contratti di ricerca, così come previsto dal PNRR. Il citato termine è stato oggetto di più proroghe. Nonostante la grande necessità di ricerca negli enti, si moltiplicano i ricercatori con contratti precari, senza che venga prospettata una strada per la stabilizzazione e un programma sostanzioso di concorsi.
Senza interventi urgenti, la situazione del precariato negli enti pubblici è destinata a peggiorare, visto che i fondi messi a disposizione dal PNRR possono prevedere l'assunzione di lavoratori e lavoratrici della ricerca solo a tempo determinato. Fino al 2026, quindi, ci saranno diverse migliaia di assunti con questa tipologia di contratti, che continueranno ad aggiungersi al personale contrattualizzato con assegni di ricerca e ad altre tipologie di contratti discontinui.
Tuttavia, se non ci saranno interventi strutturali destinati a rifinanziare le risorse ordinarie a disposizione degli enti di ricerca, ci troveremo di nuovo, sempre di più, a fare i conti con l'emigrazione dei nostri ricercatori, la cosiddetta fuga dei cervelli all'estero, con grave danno economico per il nostro Paese, evidente, visto il costo elevato per la formazione e il fatto che, oltretutto, il numero dei ricercatori in Italia è molto basso rispetto al contesto internazionale. Ne abbiamo un terzo della Germania e metà della Francia e della Gran Bretagna.
Quindi, mi rivolgo a voi, signor Presidente del Consiglio e signor Ministro, che ben conoscete la tematica dell'emigrazione e di quanta sofferenza porti e di quanto abbia arrecato danno al nostro Paese. Desidero ricordare che il prossimo 8 agosto si celebrerà il 68° anniversario della tragedia di Marcinelle, Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, dove persero la vita 262 persone, di cui 136 connazionali, e vorrei ricordare che il Ministro Tremaglia, insieme a tutti gli italiani all'estero, da sempre ha cercato di tutelare e valorizzare il mantenimento del legame con le radici del territorio di provenienza dei nostri connazionali all'estero.
Questo per dire, in generale, basta alla fuga dei lavoratori e anche dei ragazzi che hanno studiato in Italia e che devono trovare lavoro all'estero. I nostri giovani devono rimanere in Italia e rientrare, magari, dopo un'esperienza formativa, e noi dobbiamo essere in grado di garantire un ambiente idoneo, accogliente, favorendo politiche della formazione, del lavoro e della famiglia, con paghe e contratti adeguati. La ricerca è il futuro: è il futuro, colleghi. La ricerca è il futuro, senza la ricerca l'Italia rischia di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi, rispetto ad altri Stati.
Ricordiamoci che i nostri giovani sono preparatissimi e sono qualificati. Aiutiamoli, sosteniamoli. Chiedo di rivedere questo vostro parere, perché la ricerca è molto importante, ma per ricerca intendo anche la ricerca medica, la ricerca in tutti i sensi, altrimenti ci arriverà uno tsunami di cui ora non ci rendiamo conto; quando ci arriverà ce ne renderemo conto.
Quindi, io chiedo di rivedere il vostro parere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo, dunque in votazione l'ordine del giorno n. 9/1902-A/24 Cherchi, con il parere contrario del Governo… Sottosegretaria, vuole parlare?
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. No, mi scusi, siccome avevo sentito, inizialmente, prima dell'intervento, che la collega aveva accolto la riformulazione, quindi, non volevo che ci fosse stato poi un errore…
PRESIDENTE. No, no, quando l'abbiamo informata, perché lei non aveva replicato, l'aveva detto il Ministro Abodi, precedentemente, che il parere sulle premesse era negativo, la deputata Cherchi ha cambiato il suo parere e ha fatto la dichiarazione di voto contro la riformulazione del Governo.
Dunque, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/24 Cherchi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/25 Alifano, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Alifano. Ne ha facoltà.
ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Questo parere secco mi dà proprio l'avvio, senza alcuna esitazione. Qualche dato. Sono 446.603 gli studenti fuori sede, secondo il rapporto ANVUR del 2023, relativo agli immatricolati nell'anno accademico precedente. Nello stesso tempo, sempre questo rapporto ANVUR sottolinea che, su nove studenti fuori sede, c'è un solo posto letto. Perché questa criticità? Altri dati. Il 27,4 per cento degli iscritti frequenta un corso di laurea in una regione diversa da quella di residenza. Il numero degli immatricolati fortunatamente va crescendo; nel 2023, ci sono state 330.000 nuove immatricolazioni. Ancora un altro dato che, peraltro, mi duole moltissimo riferire: il 32 per cento dei ragazzi che provengono dai territori del Sud frequenta un'università lontano dal proprio comune di residenza e, probabilmente, anzi con una quasi certezza, anche a seguito dell'approvazione dell'autonomia differenziata, ahimè, questo dato andrà a crescere, contribuendo a desertificare il Sud. Quindi, la frequenza dei corsi fuori sede determina, ovviamente, un costo elevato per le famiglie, anche soprattutto per la difficoltà di reperire alloggi.
Di ciò si è occupato, ovviamente, il PNRR, come tutti sappiamo, che, alla Missione 4, componente 1, ha previsto la realizzazione di nuovi posti letto. Questo Governo ha poi istituito la figura del commissario straordinario, che, recentemente, qualche mese fa, è stata nominata: l'ingegnere Manuela Manenti; e il Governo le ha attribuito pieni poteri; può emanare anche ordinanze, superando le disposizioni di legge, purché, ovviamente, non superi quelle di natura penale, quindi ha pieni poteri.
Adesso, con questo disegno di legge, sul quale è stata posta la fiducia, che converte il decreto-legge n. 71 del 2024, che cosa si prevede? Che la struttura di supporto del commissario straordinario venga modificata. E come viene modificata? Con la riduzione del personale non dirigenziale che è impiegato presso la stessa, e, al contempo, con l'aumento dei consulenti esperti e la possibilità di nominare un dirigente esterno. Quindi, adesso, cosa abbiamo? Abbiamo una figura che accentra enormi poteri di nomina governativa e, allo stesso tempo, una figura che può scegliersi persone che dovrebbero coadiuvarla, che sono fuori dalla pubblica amministrazione. Con quest'ordine del giorno, allora, cosa chiediamo? Chiediamo di riequilibrare un po' i poteri, e chiediamo che, almeno due volte all'anno, il commissario straordinario possa riferire alle Commissioni parlamentari di competenza in merito, per l'appunto, sull'andamento della propria attività, sui progressi che sono stati realizzati e sulle eventuali criticità che ha riscontrato.
Credo che sia un ordine del giorno sul quale riflettere, perché si muovono fondi estremamente importanti che non possiamo permetterci il lusso di perdere e che tantomeno noi chiediamo che vengano gestiti correttamente, perché, ovviamente, si possono verificare - noi ci auguriamo di no - spinte lobbistiche, essendoci un bel po' di soldi da spendere. Quindi, anche per rispondere a un obbligo di trasparenza, con quest'ordine del giorno si chiede che il commissario venga a riferire alle Camere e, dunque, alle Commissioni parlamentari competenti, anche per recuperare un ruolo di centralità, visto che, purtroppo, - e mi duole ripeterlo, ma credo che questo argomento sia stato più volte ripetuto dalle opposizioni - il Parlamento sta perdendo parecchie sue funzioni. Noi chiediamo che, anche in questo campo, si possa attivare il controllo democratico sull'ennesimo tassello di accentramento di poteri nelle mani governative (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/25 Alifano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/26 Iaria, su cui vi è parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Ascoltando i miei colleghi e tutti gli altri ordini del giorno, mi è sembrato giusto ricordare a quest'Aula - e a voi rappresentanti del Governo - che senza il PNRR voi sareste qui a scaldare la sedia. Le uniche risorse che state utilizzando per fare qualche tipo di politica - a nostro avviso anche in maniera sbagliata - sono risorse del PNRR. Vorrei ricordare che queste risorse le ha portate il Presidente Conte, le ha portate il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). A me piace ricordarlo, proprio perché, altrimenti, saremmo in quest'Aula a discutere solo di decreti rave, di premi per lo chef più bravo d'Italia, oppure di carne coltivata. Per il resto, tutte le cose che hanno un po' di “ciccia” le potete fare grazie al PNRR. Ma come le fate? Le fate, chiaramente, in maniera sbagliata e rischiando di perdere tutta una serie di risorse. Tra l'altro, non si parla mai delle truffe legate al giusto utilizzo dei soldi del PNRR che state gestendo voi - lo ripeto -, che state gestendo voi! Sono più di 700 milioni di euro di possibili truffe sull'utilizzo di questi fondi, e di questo voi non ne parlate mai, non ne parla nemmeno tanto l'informazione pubblica, perché, di truffe, se ne deve parlare solo in relazione alle piccole truffe sul superbonus o di qualche persona che ha preso il reddito di cittadinanza, truffando e facendo una cosa illegale.
Ma voi state usando anche un altro schema, ossia l'utilizzo dei commissari ad acta per riuscire a spendere queste risorse. In questo caso, parliamo di alloggi universitari, un problema che - lo ricordo ancora una volta - grazie al PNRR, grazie ai nostri soldi che abbiamo portato noi, poteva essere risolto, poteva essere data una grande spinta per creare alloggi universitari pubblici o convenzionati per riuscire a risolvere uno dei problemi più importanti e atavici del nostro Paese, cioè il costo degli alloggi degli studenti fuori sede.
Voi cosa fate? Istituite un commissario che avrà poteri derogatori e, quando chiediamo semplicemente di essere almeno informati su come utilizzerà questi criteri derogatori, voi bocciate anche quest'ordine del giorno. Quindi, il tema è, lo ripetiamo: senza i soldi che abbiamo portato noi, voi stareste qui a pettinare le bambole, giusto per usare un termine che tutti possiamo capire e, in ogni caso, voi state anche facendo in modo che nessuno possa controllare come utilizzate questi soldi.
Il tema fondamentale del controllo del Parlamento e degli organi politici su come vengono usate queste risorse è importante e fondamentale. Voi ve ne fregate altamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/26 Iaria, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/27 Ferrara, su cui vi è parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrara. Ne ha facoltà.
ANTONIO FERRARA (M5S). Grazie, Presidente. Volevo ricollegarmi anch'io al mio collega Iaria per quanto riguarda il discorso della nomina del commissario straordinario per gli alloggi universitari. L'articolo 16 del disegno di legge prevede la nomina di questo commissario che ha poteri straordinari fino al 2026. Però questo commissario, con la capacità di intervenire in maniera sostitutiva in caso di inadempienze, presenta limiti di funzioni, che non sono chiaramente definiti. Quest'ambiguità rischia di portare ad un accentramento eccessivo del potere, minando gravemente l'autonomia delle università.
Si tratta di una misura che non solo ignora il principio di sussidiarietà, ma anche la giurisprudenza e la dottrina che dovrebbero tutelare le nostre istituzioni accademiche.
Per quanto riguarda l'autonomia delle università e degli enti per il diritto allo studio, la legge attuale ne mette in pericolo l'autonomia amministrativa, organizzativa ed economica. La possibilità che il commissario ponga in essere disposizioni che deroghino le funzioni proprie degli atenei è inaccettabile. Questo disegno di legge sembra non voler centralizzare ulteriormente il controllo, togliendo agli atenei la capacità negoziale e decisionale su questioni che dovrebbero essere gestite a livello locale.
Il potenziamento della struttura di supporto al commissario (articolo 16-bis) prevede un potenziamento della struttura di supporto al commissario straordinario. Tuttavia, questa misura sembra essere più una soluzione di facciata che una vera risposta ai problemi degli alloggi universitari. Senza un chiaro quadro operativo e senza trasparenza sui limiti del potere del commissario, rischiamo di avere una struttura elefantiaca e inefficace, che non risolve i problemi reali degli studenti.
Circa l'integrazione scolastica degli alunni stranieri e il sostegno agli alunni con disabilità, le misure sono vaghe e insufficienti. Il potenziamento dei percorsi di specializzazione per il sostegno didattico è un passo nella giusta direzione, ma manca di strategia concreta e sostenibile. Non basta stanziare fondi senza una chiara pianificazione, il rischio è di vedere iniziative che non hanno un impatto reale e duraturo. Anche le misure previste per il sostegno degli studenti universitari con disabilità gravissima (articolo 15-bis) sono insufficienti. Sebbene si parli di incrementi dei fondi, questi sono ancora lontani dal soddisfare le reali necessità di questi studenti. Il Governo deve capire che la semplice allocazione di risorse non è sufficiente senza una visione strategica e un piano di intervento a lungo termine.
In conclusione: onorevoli colleghi, non possiamo accettare un disegno di legge che, invece di colmare le lacune esistenti, ne crea di nuove. Si tratta di un disegno di legge che centralizza il potere, riduce l'autonomia delle università e non affronta in modo adeguato i problemi dei nostri studenti, soprattutto quelli più vulnerabili.
Ogni volta ci troviamo di fronte alla situazione in cui le toppe messe da questo Governo sono peggiori delle falle presenti. È un dovere fermare questa deriva e chiedere al Governo di rivedere questi punti critici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/27 Ferrara, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/28 Aiello, del quale il Governo ha proposto una riformulazione. Viene accolta? Ha chiesto di parlare il deputato Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo solo di riascoltare un momento la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretario Siracusano, a lei la parola, prego.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Per quanto riguarda la riformulazione è necessario espungere le premesse e riformulare il dispositivo come segue: “ad assicurarsi che, nell'operato del commissario straordinario, sia garantito l'obiettivo di un approccio equo e trasparente, nonché sostenibile dal punto di vista ambientale, con particolare riguardo alla sicurezza del lavoro e al diritto allo studio”.
PRESIDENTE. Onorevole Caso, accoglie la riformulazione?
ANTONIO CASO (M5S). Accolgo la riformulazione.
PRESIDENTE. Senza votazione. Bene così.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/29 Gubitosa, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, previa riformulazione. Viene accolta questa riformulazione? Sì.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/30 Barzotti, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, previa riformulazione. Ha chiesto di parlare la deputata Barzotti. Ne ha facoltà.
VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Mi può ripetere la riformulazione?
PRESIDENTE. Sottosegretario Siracusano, a lei la parola, prego.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Anche in questo caso occorre espungere le premesse e riformulare l'impegno nei seguenti termini: “ad assicurare che il commissario straordinario garantisca il rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro”.
PRESIDENTE. Deputata Barzotti, accetta la riformulazione?
VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, ma ci tengo a fare la richiesta di porre ai voti quest'ordine del giorno e anche di fare una breve dichiarazione di voto. Devo dire la verità: l'argomento è talmente importante che ritengo opportuno accogliere questa riformulazione; però, francamente, non si comprende come mai vengano espunte le premesse, perché, di fatto, non andiamo a fare alcun tipo di attività interpretativa; semplicemente la parafrasi della norma. Pertanto, mi pare un po' contraddittorio questo tipo di istanza del Governo e questo tipo di attività sull'ordine del giorno che, come sappiamo, lascia un po' il tempo che trova.
Detto questo, anche la riformulazione circa le attività del commissario straordinario mi lascia un po' basita. Quello che noi chiediamo è innanzitutto che, nell'ambito dell'edilizia scolastica, quindi della formulazione normativa e del finanziamento degli alloggi universitari, si vada a prevedere un monitoraggio sulla sicurezza sul lavoro. Dall'altra parte, andiamo a chiedere che vengano circoscritti funzioni e compiti e che vengano definiti i limiti dell'attività del commissario straordinario. Come sappiamo, lasciare completamente senza limiti le attività che possono essere fatte dal commissario straordinario, in un'ottica di sicurezza del lavoro, rischia di essere veramente problematico.
Noi abbiamo una normativa molto dettagliata, una normativa ricca e che tendenzialmente va in un'ottica di prevenzione e tutela degli infortuni; però, è evidente quello che accade quando si accelerano i processi di lavoro: quando si deve andare veloce per rispettare delle scadenze, come è il caso del PNRR, ci ritroviamo ad avere un alto rischio di infortunio sul lavoro. Per cui è evidente che l'accoglimento dell'ordine del giorno avrebbe dovuto essere integrale, proprio in ragione del fatto che noi non andiamo a chiedere chissà che cosa.
Vorrei semplicemente ripetere la parte che è stata espunta, perché mi sembra veramente assurdo. State espungendo: “assicurando che le iniziative intraprese non comportino una riduzione dei livelli di sicurezza al di sotto degli standard previsti dalla legge”.
Quindi, se, da un lato, mi sento di accettare, come ho detto prima, perché è importante la tematica, l'argomento - e noi del MoVimento 5 Stelle siamo veramente ogni giorno sul fronte della sicurezza, della sensibilizzazione, di quello che vuol dire cambiare profondamente la cultura del lavoro in un'ottica di salute e sicurezza per tutti i lavoratori e le lavoratrici -, dall'altro, speriamo e, comunque, vigileremo e monitoreremo assolutamente sui territori a tutti i livelli, anche tramite la Commissione d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro di cui faccio parte.
Quello che è assolutamente importante è non abbassare i livelli di sicurezza per i lavoratori, perché veramente il numero degli infortuni continua a crescere e i dati sono sempre più agghiaccianti. Mi sento di doverli ripetere ogni volta, per riportare al centro del dibattito di quest'Aula, colleghi, il tema: è un tema che deve essere centrale, perché ogni giorno tre persone vanno a lavorare e non tornano a casa perché, purtroppo, perdono la vita sul luogo di lavoro. Anche oggi abbiamo avuto uno di questi casi e l'intenzione del MoVimento 5 Stelle è di esprimere il cordoglio e la solidarietà alle famiglie delle persone che hanno perso la vita sul luogo di lavoro. Ogni giorno abbiamo questo tipo di tragedie e, ancora adesso, abbiamo un aumento di morti sul lavoro: solo nel settore delle costruzioni, nel 2023, c'è stato un aumento del 17,3 per cento, così come nel 2024.
Per cui, mi sento assolutamente di sensibilizzare sul tema, ancora una volta. Accogliamo la riformulazione dell'ordine del giorno ma, comunque, su questo tema dobbiamo esserci, ogni santo giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Quindi, conferma di accogliere la riformulazione del Governo. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/30 Barzotti, nel testo riformulato e con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 21).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/31 Santillo, sul quale il Governo ha espresso parere contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Un po' di rammarico, perché a tanti miei colleghi è stata proposta almeno una riformulazione o, comunque, un accoglimento come raccomandazione. Eppure, il tema è lo stesso: è quello del commissario straordinario per la realizzazione di alloggi. Poiché il tema è quello dei posti letto per gli studenti - sappiamo bene tutte le problematiche connesse al caro affitti per gli studenti, soprattutto nelle grandi città - l'impegno al Governo, prima di avviare la fase di espletamento della gara e quindi di realizzare le opere, è quello di avviare una consultazione con le parti sociali, così che possano meglio indirizzare la modalità di assegnazione proprio al commissario. Tutto questo - come è scritto alla fine - con un messaggio che il Governo o questo Parlamento potrebbero cogliere, fissando un massimo del subappalto.
Per esempio, sarebbe interessantissimo se il commissario dicesse: “al massimo, verrà subappaltato il 30 per cento dei lotti con cui verranno realizzati i posti letto”. Quindi, io chiedo che venga accantonato quest'ordine del giorno e venga rivalutata la sua formulazione. Sono disponibile anche ad accogliere un testo riformulato, perché mi sembra che il tema della realizzazione di alloggi e, quindi, di fissare un subappalto e tutelare l'intera filiera a cascata dell'edilizia che dovrà realizzare questi posti letto, debba essere tutelato. Noi siamo sensibili a questo tema.
PRESIDENTE. Il parere del Governo sulla richiesta di accantonamento dell'ordine del giorno in questione?
GIUSEPPE VALDITARA, Ministro dell'Istruzione e del merito. Il parere del Governo è contrario.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/31 Santillo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/32 Cafiero De Raho. Ha chiesto di parlare il deputato Cafiero De Raho. Ne ha facoltà.
FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Grazie, Presidente. L'articolo 16 del decreto in questione prevede misure urgenti per la razionalizzazione e il potenziamento della struttura di supporto al commissario straordinario per alloggi universitari. Questo ci ha portato a riflettere un attimo anche sui poteri e i limiti del commissario straordinario. Sappiamo che per garantire la realizzazione di nuovi posti letto per studenti, l'articolo 5 del decreto-legge n. 19 del 2024, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del PNRR proprio in relazione a questo settore, ha previsto la nomina di un commissario straordinario e, in forza dell'articolo 5, il commissario straordinario ha i compiti e le funzioni di cui all'articolo 12, comma 1, secondo periodo, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, e provvede con i poteri e secondo le modalità previste dal comma 5 dell'articolo 12 del citato decreto-legge.
Il commissario straordinario ha il compito di vigilare sull'attuazione del programma, monitora il cronoprogramma ed esercita i poteri sostitutivi previsti dal programma medesimo. Quindi, il commissario straordinario contribuisce alla semplificazione delle procedure, interviene laddove deve favorire il contatto fra enti e regioni per ciò che concerne, appunto, le autorizzazioni o per ciò che concerne il cambio della categoria della destinazione dell'alloggio, facendo tutto ciò che è necessario perché, appunto, una determinata edilizia possa essere destinata ad alloggi per universitari. Qualora gli enti designati non ottemperino agli obblighi e agli impegni finalizzati all'attuazione del PNRR, il commissario straordinario può adottare i poteri sostitutivi previsti dall'articolo 12 del decreto-legge citato e il commissario si può avvalere, mediante apposite convenzioni, delle strutture, anche periferiche, delle amministrazioni centrali dello Stato.
Dato questo quadro generale, noi cosa abbiamo chiesto? Noi abbiamo chiesto semplicemente che si applichi la legge, che si applichino le norme. Qual è l'impegno che abbiamo posto al Governo? È quello di garantire che il commissario straordinario agisca nel rispetto del principio di sussidiarietà, assicurando, cioè, che laddove gli enti o le regioni non intervengano con una capacità di azione adeguata, cioè non diano le autorizzazioni necessarie o le ritardino o ancora non abbiano dato la destinazione d'uso necessaria o non sia stata applicata la disciplina relativa alla categoria stessa di quell'immobile, è necessario, allora, che si intervenga con poteri sostitutivi e solo in questi casi, perché il principio di sussidiarietà prevede il potere di sostituzione solo nei casi in cui l'ente è inerte e ha tardato nello svolgimento del proprio dovere.
Allora, io non riesco a capire nemmeno quale sia stato il parere contrario. Dunque, non pensiamo che il commissario straordinario debba agire nel rispetto della legge? Non pensiamo che debba intervenire solo nell'esercizio di un potere sostitutivo? Non pensiamo che debba intervenire solo come potere sussidiario e solo laddove non è intervenuto l'ente che doveva intervenire? Per la verità, non ho assolutamente compreso il motivo del parere contrario del Governo. Qui noi abbiamo chiesto di disciplinare e di osservare esattamente la legge, disciplinando esattamente i limiti del commissario. Capisco che l'osservanza della legge evidentemente qui, per molti, non è questione di interesse.
PRESIDENTE. Concluda.
FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Ognuno parla per conto proprio e mi dispiace, perché evidentemente noi teniamo a che la legge venga sempre osservata, ma, soprattutto, con un abuso d'ufficio eliminato, riteniamo che i problemi saranno sempre più gravi per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/32 Cafiero De Raho, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/33 Ilaria Fontana, su cui c'è una proposta di riformulazione. Viene accolta? Prego, deputato Caso.
ANTONIO CASO (M5S). Presidente, vorrei solo per un attimo riascoltare velocemente la riformulazione.
PRESIDENTE. Chiedo alla Sottosegretaria Siracusano di rileggere la riformulazione.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie. Semplicemente: “a valutare l'opportunità di (…) compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
PRESIDENTE. Deputato Caso, accetta la riformulazione?
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Vista l'importanza dell'argomento, accettiamo la riformulazione, ma chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti e, pertanto, vorrei fare una breve dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Prego, prosegua. Voglio informarla che ha due minuti, deputato Caso.
ANTONIO CASO (M5S). Parliamo dei Campi Flegrei. Penso che ormai tutti qui dovremmo sapere di quale zona del nostro territorio stiamo parlando e conoscere il problema del bradisismo. C'è già stato un decreto approvato dalle due Camere e ora c'è un nuovo decreto in corso al Senato. In realtà, diciamo una cosa semplice. Perché ne parliamo qui, perché ne parliamo in questo decreto? Perché chiediamo, con quest'ordine del giorno, che ci si adoperi affinché, per tutta l'attività di monitoraggio, quindi il lato scientifico dell'azione sui Campi Flegrei, portato avanti in modo ottimo dall'Osservatorio vesuviano (che è una sezione di Napoli dell'INGV), siano incrementate le risorse sia per migliorare la strumentazione sia per incrementare la pianta organica.
PRESIDENTE. Colleghi...
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Ricordo che parliamo di un territorio che non se la sta vedendo tanto bene e che cerca di essere resiliente.
Si tratta di qualcosa che non chiede il deputato Antonio Caso, ma di qualcosa che chiede proprio la Commissione grandi rischi, quella che, in modo periodico, a livello nazionale, si riunisce e cerca di capire come è la situazione in diversi ambiti del nostro territorio, compresi i Campi Flegrei. Ebbene, proprio la Commissione grandi rischi chiedeva che, di fatto, l'attività di studio, di ricerca e di monitoraggio sul territorio dei Campi Flegrei venisse incrementata.
Ricordo che ci sono state anche ultimamente giornate non piacevoli, con un susseguirsi di scosse di una magnitudo notevole. In quel caso la Commissione grandi rischi ha deciso di mantenere il livello di allerta stabile…
PRESIDENTE. Concluda.
ANTONIO CASO (M5S). …ma ha chiesto di incrementare il monitoraggio. È proprio quello che si chiede ora con quest'ordine del giorno, cosa che già è stata chiesta in un ordine del giorno similare del sottoscritto. Quindi, ora semplicemente qui si dice: fatelo veramente…
PRESIDENTE. La ringrazio.
ANTONIO CASO (M5S). … perché ce n'è bisogno. Parliamo dell'incolumità di tanti cittadini e, quindi, è giusto intervenire.
PRESIDENTE. Quindi, conferma il parere favorevole sulla riformulazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/33 Ilaria Fontana, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 24).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/34 Bruno. Il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare il deputato Bruno. Ne ha facoltà.
RAFFAELE BRUNO (M5S). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno impegna il Governo a intervenire affinché il commissario straordinario e il Ministro dell'Università e della ricerca coinvolgano le parti sociali interessate, le organizzazioni della società civile nonché le associazioni giovanili e studentesche in merito alle attività svolte dalla struttura di supporto per la realizzazione degli alloggi universitari. Quindi, quest'ordine del giorno chiede questo impegno perché finora questo non c'è stato.
La questione è data dall'articolo 18 del Regolamento (UE) 2021/241 del 12 febbraio 2021 che prevede proprio che gli Stati membri debbano garantire un ampio coinvolgimento delle parti sociali, delle organizzazioni della società civile, delle organizzazioni giovanili e di altri portatori di interesse. Quindi, il senso di quest'ordine del giorno è evocare non solo la pratica del buon senso, ma anche di rispettare questo importante vincolo. Quindi, spero che col voto ci sia un ripensamento da parte del Governo in questo senso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/34 Bruno, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/35 Cantone. C'è una proposta di riformulazione. La accetta, deputato?
LUCIANO CANTONE (M5S). Presidente, vorrei gentilmente sentire la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano?
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Occorre espungere le premesse e riformulare il dispositivo come segue: “a valutare l'opportunità di adottare tutte le iniziative necessarie, affinché si riduca il ritardo nell'erogazione delle borse di studio, al fine di garantire la parità di accesso all'università tra tutti gli studenti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale”.
PRESIDENTE. Deputato Cantone?
LUCIANO CANTONE (M5S). No, Presidente, non accetto la riformulazione. Premesso che parliamo della Missione 4, Componente 1, del PNRR, che finanzia con un fondo da 500 milioni le borse di studio per gli universitari italiani, per gli studenti universitari nel nostro Paese, sottolineo che c'è un problema di fondo nel nostro Paese, che riguarda il ritardo nell'erogazione di queste borse di studio.
Viviamo una condizione in cui oltre il 50 per cento degli studenti idonei, purtroppo, non è ancora beneficiario di queste borse di studio. L'impegno è semplice, perché chiede al Governo di adottare le iniziative necessarie. Ora, voi proponete la solita formuletta “a valutare l'opportunità di”, ma l'impegno è semplicissimo: vi chiede di accelerare con l'erogazione delle borse di studio, anche perché per queste non ci dovrebbero essere vincoli di finanza pubblica, visto che le risorse sono del PNRR, quindi, non dovrete fare altro che approvare queste graduatorie ed elargire le risorse già previste dal PNRR. Pertanto, prendetevi una responsabilità chiara. La responsabilità politica è vostra, dite “sì” o “no”. Non accettiamo queste riformulazioni, queste formulette che ci venite a raccontare ogni volta e che vi scrivono i Ministeri. Voi non avete la forza politica per dire “sì” o “no” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/35 Cantone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).
Passiamo all'ordine giorno n. 9/1902-A/36 Sergio Costa, con il parere contrario del Governo.
Non ci sono richieste di intervento, quindi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/36 Sergio Costa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).
Passiamo all'ordine giorno n. 9/1902-A/37 Scutella'. Deputata Scutella', c'è una proposta di riformulazione, quindi deve preliminarmente dirci se la accoglie.
ELISA SCUTELLA' (M5S). Presidente, non accetto la riformulazione presentata dal Governo e le spiego perché. Di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando del problema notorio degli affitti che sono aumentati per quanto riguarda gli studenti universitari. Si parla di quasi 750 euro di affitto mensile per ragazzi che decidono di andare a studiare a Milano e in altre grandi città. Ora, se si pensa che a questi 750 euro bisogna aggiungere i soldi per le utenze, per vivere, per le altre spese necessarie, si arriva quasi a uno stipendio medio, per chi ovviamente percepisce uno stipendio.
Ora, che cosa abbiamo fatto? Al di là di portare in Italia i soldi del PNRR, che prevede, in un'apposita sezione, un fondo per gli affitti, quindi per aiutare gli studenti, abbiamo anche creato un fondo nel 2021. Questo fondo serviva, appunto, a coprire le spese di locazione per gli studenti universitari.
Ora, nel mio ordine del giorno vi chiedo semplicemente di mettere soldi in questo fondo, di rimpinguarlo, di aggiungere soldi, perché noi abbiamo messo 15 milioni di euro, ma l'emergenza sussiste. Ricordiamo tutti quando c'erano gli studenti qui fuori con le tende; ricordiamo le azioni universitarie nello scorso periodo per protesta, le manifestazioni, quando si parlava, appunto, del caro affitti.
Ebbene, voi proponete una riformulazione, però quello che non mi torna è togliere, espungere una parte, come se voi voleste, da una parte, cancellare la vostra storia, cioè quello che avete fatto. Fondamentalmente, potete anche cancellarlo su un foglio, su un ordine del giorno, ma il fatto che voi abbiate messo meno soldi, se ce li avete messi, questo non lo cancella nessuno.
Per questo non accetto la riformulazione, anche perché qui noto dei controsensi: quello che vi sto dicendo ve lo dice anche l'Europa, ve lo hanno detto anche degli studenti universitari, e la Premier è arrivata in Aula dicendo che le parole degli studenti universitari - che hanno espresso una critica, fondamentalmente, ma con dati alla mano, non perché volevano fare una semplice critica, dicendo che i soldi del PNRR per gli affitti non sono stati gestiti bene - e che queste dichiarazioni vanno contro gli interessi del Paese. Poi un giorno qualcuno mi spiegherà quali sono gli interessi del Paese, se gli interessi del Paese non sono tutelare i nostri giovani.
Forse gli interessi del Paese sono fare tagli per 13 miliardi di euro l'anno, sono chiudere ospedali? Forse questi sono gli interessi del Paese. Oppure fare il ponte sullo Stretto, che non vuole nessuno. Forse qualcuno lo vuole solo per farsi i selfie sul ponte? Probabilmente, questi sono gli interessi del Paese, ma vi dico, con estrema sincerità, che non è così. Per questo non accetto la riformulazione, perché espungere dall'ordine del giorno la premessa in cui si parla di 4 milioni di euro messi nel fondo che abbiamo creato noi, con la legge di bilancio del 2021, significa cancellare la verità. Lo ripeto, potete anche levarla da un foglio, ma non dalla realtà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/37 Scutella', con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1902-A/38 Donno, su cui c'è una proposta di riformulazione. Viene accolta? No, non viene accolta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/38 Donno, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/39 Scerra, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Cappelletti. Ne ha facoltà.
ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Presidente, vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno e intervenire con una breve dichiarazione di voto. Innanzitutto, prendo atto del parere contrario del Governo su un ordine che lo impegna ad intraprendere azioni per assicurare il conseguimento degli obiettivi del PNRR per l'edilizia universitaria. Già qui potrebbe terminare il mio intervento, perché la politica di questo Governo, a proposito delle soluzioni a questo problema, mi pare fin troppo chiara con questo parere contrario, ma volevo approfondire un attimo perché si tratta di un problema così rilevante. Gli universitari fuori sede, nel nostro Paese, sono 820.000.
Ebbene, pensate che sei su dieci non trovano un alloggio adeguato. È evidente che si tratta di un'autentica emergenza per gli studenti fuori sede nel nostro Paese. Mi chiedo se sappiate che cosa significhi essere in quel 40 per cento di giovani studenti che soffre della mancanza di alloggi. Significa doversi trasferire senza avere una casa in cui abitare; significa perdere lezioni e ore di studio; significa, spesso, sempre più spesso, diventare vittima di truffe e finire per accontentarsi di sistemazioni che sono spesso fatiscenti e a grande distanza da dove si studia.
Uno studente su tre in Italia non riesce a pagarsi l'affitto, questa è la realtà, e uno su due lamenta costi troppo elevati o condizioni non dignitose degli appartamenti, con case che sono sempre troppo piccole, decadenti e invivibili. Insomma, il problema, è evidente, è la carenza di alloggi. Ebbene, gli universitari sono una delle categorie in maggiore difficoltà economica e la loro spesa più consistente è proprio questa, quella per l'alloggio, che, di conseguenza, erode importanti risorse alle famiglie di origine. In questa maniera, colleghi, non tuteliamo il diritto allo studio.
Al contrario, il diritto allo studio viene continuamente calpestato. Eppure, per un Paese come il nostro, che si trova non in cima, ma in fondo alla classifica europea per numero di laureati, garantire il diritto allo studio dovrebbe essere una priorità, esattamente il contrario di ciò che è avvertito come priorità da questo Governo. Per questo motivo e con queste premesse, con quest'ordine del giorno impegniamo il Governo a fare ciò che non ha fatto, ossia intraprendere con urgenza azioni per assicurare il conseguimento dei target del PNRR, colmando così, sperando definitivamente, i divari con gli altri Paesi dell'Unione europea, e naturalmente incrementare adeguatamente il Fondo annuale destinato alla copertura delle spese di locazione sostenute dagli studenti fuori sede, che, ricordo, il MoVimento 5 Stelle aveva finanziato con 15 milioni di euro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/39 Scerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/40 Fede.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Fede. Ne ha facoltà.
GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo di intervenire perché, ovviamente, è molto strano, per lo meno per noi, per la nostra sensibilità, vedere un parere contrario a un ordine del giorno che chiedeva di parametrare gli importi dei costi per degli alloggi per gli studenti fuorisede rispetto ai rincari che ci sono stati. È un dato evidente, è un dato che è stato contestato dai ragazzi che sono andati a dormire in tenda, nelle piazze e negli atenei, per manifestare questo disagio. Un disagio che credo sia noto a tutti per una Nazione che ha retribuzioni ferme da 30 anni, una Nazione che fornisce il più basso numero di laureati, che non fornisce quelle che Nelson Mandela definiva, a proposito dell'istruzione, come le armi per rendere il mondo più potente e un mondo migliore. Queste armi questo Governo non le finanzia, preferisce spendere su altre armi.
Allora, qui mettiamo il garante, il commissario, una sorta di mediatore, di diplomatico, però noi finanziamo l'acquisto di aerei, di armi, di missili, ma non diamo mai la diplomazia. È questa la cosa che a noi non piace e che noi andiamo a contestare. Ricordo che queste attività di sviluppo degli alloggi per studenti fuorisede, tanti ragazzi che non hanno economie e disponibilità, sono state finanziate - lo abbiamo ribadito molte volte - con i soldi del PNRR, quelli che il nostro Presidente Conte ha ottenuto in Europa.
Quindi, 960 milioni sono andati a dare un incremento del 125 per cento del numero degli alloggi, più 60.000 posti per studenti. Chiunque di noi ha un amico, un parente, un familiare, sa bene quali sono le situazioni drammatiche dei ragazzi che non possono accedere allo studio universitario e alla loro formazione perché non se lo possono permettere. Allora, cosa c'era di più giusto che non dire di parametrare i costi degli affitti, di sostenere questo tipo di spesa, di investire sui nostri giovani, quelli bravi, quelli sani, quelli che non sono fermi alle idee del Ventennio, ma quelli che pensano a formare il loro studio, a formare la loro mente per aprirsi al mondo ed essere competitivi.
Quelli che vengono da quelle famiglie, quelle sì, che hanno osato fare più figli e non li possono mandare agli studi, non possono dare lo stesso accesso al primo figlio, perché magari il secondo non potrà permettersi di studiare e non avrà la stessa opportunità. Perché una famiglia che deve pagare un affitto di 700 euro non ce la fa, perché l'affitto è solamente una parte di quella componente di spesa; poi ci sono le utenze, c'è il costo per vivere fuori. Non parliamo, poi, di quel sistema drammatico - alcuni di noi che sono andati all'università lo ricordano bene - di iniquità fiscale, perché poi tutto quanto è legato anche all'evasione, perché spesso chi ha l'accesso a certi strumenti è perché magari non ha una fiscalità pulita.
E i ragazzi che magari hanno la fortuna di avere un genitore che lavora, anche due, hanno comunque difficoltà con questi stipendi e con queste redditività. Per cui noi chiedevamo di parametrare questo tipo di rapporto al costo degli affitti privati, per dare spazio anche a quei ragazzi che, volenterosi, possono accedere alla formazione e studiare, perché l'accesso all'università è anche una questione geografica. Chi non vive in grossi centri urbani, che hanno facoltà in house, chi vive nelle regioni del Sud, ma anche dell'Est, è costretto a spostarsi. Quindi, è la scelta veramente dirimente per la formazione di un giovane e per il suo futuro. Noi chiedevamo di parametrare questi costi e di dare un sostegno. Ora, questo Governo spende 7 miliardi e mezzo per strumenti di morte, per le armi, ma non fornisce le armi ai nostri giovani, quelle per essere più efficienti, più competitivi, per poter dare un supporto alla nostra Nazione rimanendo in Italia e per potersi formare al meglio.
Ora, noi chiaramente siamo basiti di questa scelta, che peraltro non ci meraviglia, perché è coerente con tante altre, però chiediamo di votare quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/40 Fede, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/41 Cappelletti.
C'è una proposta di riformulazione stavolta del Governo: l'accoglie?
ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Presidente, accogliamo la riformulazione e, se mi consente, in dichiarazione di voto, accolgo la riformulazione del Governo per mantenere intatto l'impegno…
PRESIDENTE. Consideri, le chiedo scusa, che ha poco meno di due minuti.
ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Sì, ne utilizzerò meno di questo. Volevo semplicemente ribadire il motivo per cui il Governo ha chiesto di espungere le premesse, perché nelle premesse non c'è un contenuto politico, nelle premesse viene ribadito un dato di fatto: il Governo, con il MoVimento 5 Stelle, ha messo nel Fondo per l'edilizia universitaria 15 milioni di euro, il Governo di Giorgia Meloni ha messo 11 milioni di meno. Questo sta scritto nelle premesse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Volete cancellarle? Cancelliamole, che rimanga a verbale, però, questa vergogna, ossia che per voi il problema dell'abitazione e delle residenze universitarie non è una priorità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/41 Cappelletti nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 32).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/42 L'Abbate.
C'è anche qui una proposta di riformulazione del Governo. Deputata L'Abbate, l'accoglie?
PATTY L'ABBATE (M5S). Sì, Presidente, io l'accolgo. Permettetemi, però, di dire qualcosa al riguardo, perché sto accogliendo di valutare “l'opportunità di”, la riformulazione. Però, questo mi auguro che veramente sia valutato dal Governo, perché stiamo chiedendo semplicemente che il Governo si impegni ad attuare dei programmi di rigenerazione urbana, ma facendo cosa? Coinvolgendo gli istituti universitari, in quella che è una co-progettazione di spazi pubblici e degli edifici, per realizzare contesti urbani inclusivi in linea con le smart city. Ora, noi parliamo sempre di sostenibilità, quindi, a questo punto, diamo l'opportunità ai nostri ragazzi di essere utili alla comunità nel creare città intelligenti, che quindi significa integrare la tecnologia digitale nelle reti, nei servizi e nelle infrastrutture, città anche eco-efficienti e più vivibili, a beneficio dei cittadini e delle imprese. Quindi, è necessario ripensare il trasporto urbano, l'approvvigionamento idrico, la raccolta dei rifiuti differenziata…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, deputata L'Abbate, sta facendo una dichiarazione di voto, quindi poi lo voteremo quest'ordine del giorno.
PATTY L'ABBATE (M5S). Sì, esatto, Presidente.
PRESIDENTE. Non era chiaro, si era capito che era d'accordo sulla riformulazione, ma non aveva chiesto la votazione. Prego, prosegua.
PATTY L'ABBATE (M5S). Chiedo la votazione, esatto, era sottinteso. Ripeto, stiamo parlando di case che devono essere a basso impatto ambientale, quindi, utilizzare anche la bioarchitettura, tetti verdi, giardini verticali, un'illuminazione che sia a basso impatto di carbonio, anche sistemi di riscaldamento e raffreddamento che siano chiaramente green, ossia: cerchiamo di passare, di eliminare le caldaie che sappiamo creano, con le loro emissioni, la maggior quantità di PM5, PM10, di NOx che abbiamo. Ricordiamoci che noi siamo ancora in infrazione con l'Europa. Quindi, cerchiamo di dare un supporto ai nostri giovani, con le loro idee, con la ricerca che hanno fatto, con quello che hanno applicato in università, perché loro realmente sono in grado di effettuare queste innovazioni. Qual è il risultato? È avere aria pulita, un risparmio in bolletta, quando parliamo di edifici chiaramente che siano a basso consumo energetico, meno CO2 in atmosfera, meno gas a effetto serra, quindi, un abbassamento delle emissioni, un miglioramento sul cambiamento climatico. Dunque, si tratta di progettare con un approccio però sistemico che consente di rispondere a tutte le sfide di quella sostenibilità di cui parliamo tanto, sia economica sia sociale - perché parliamo di inclusione - sia ambientale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/42 L'Abbate, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 33).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/43 Caramiello. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo? Prendo atto che viene accolta, dunque passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/43 Caramiello, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 34).
Gli ordini del giorno n. 9/1902-A/44 Lomuti e n. 9/1902-A/45 Dell'Olio hanno il parere favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/46 Morfino, con una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta?
Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE (M5S). Presidente, potrei risentire la riformulazione cortesemente?
PRESIDENTE. Sottosegretaria, a lei la parola.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. La riformulazione prevede la soppressione dell'ultima premessa e l'impegno è riformulato nei seguenti termini: “a contemperare le aspettative del personale docente specializzato nel sostegno, sia che abbia conseguito il titolo in Italia sia che lo abbia conseguito all'estero, anche al fine di garantire la continuità didattica degli studenti con disabilità”.
PRESIDENTE. Deputata L'Abbate?
PATTY L'ABBATE (M5S). Sì. Noi accettiamo la riformulazione appunto perché avevamo qualche dubbio, prima non l'avevamo letta bene. Quindi, faccio una breve dichiarazione di voto, se ho ancora il tempo, e chiedo che sia metto ai voti. Sarò brevissima: ci fa piacere questa riformulazione, perché dare una continuità didattica agli studenti con disabilità è una cosa importante. È importante e molto spesso è giusto che io vi dica anche un'altra cosa…
PRESIDENTE. La interrompo un attimo, ovviamente il nostro cronometro si interrompe con lei, per dirle che lei ha a disposizione due minuti, perché ha consumato già nella precedente dichiarazione di voto il tempo che il Regolamento le assegna.
PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Approfitto per dire una cosa al riguardo. Non solo bisogna garantire la continuità, ma bisogna garantire anche l'eccellenza e la capacità degli insegnanti di sostegno. Dico ciò per un'esperienza personale: molto spesso gli insegnanti di sostegno dicono che il loro compito è fare sì che i ragazzi che hanno delle disabilità non creino problemi agli altri ragazzi, non disturbino la lezione. Mi spiace, questo io voglio dirlo, l'ho sentito dire ed è una cosa bruttissima. Io mi auguro che siano scelte anche persone che realmente capiscano che quei ragazzi non sono diversi dagli altri e quei ragazzi hanno solo bisogno di una cura amorevole e di qualcosa in più, proprio di supporto anche didattico, di comprensione. Cerchiamo di capirlo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/46 Morfino, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 35).
L'ordine del giorno n. 9/1902-A/47 Auriemma è accolto come raccomandazione. Va bene? A posto. Chiedo scusa, deputato Caso, ho sempre l'occhio verso il suo gruppo, invece che verso il banco del Comitato dei nove.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/48 Appendino, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Appendino. Ne ha facoltà.
CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, credo che tutti abbiamo visto le immagini terrificanti che sono arrivate dalle campagne delle Langhe, del mio Piemonte: lavoratori sfruttati, lavoratori che vivono in condizioni disumane, che lo fanno per mettere insieme il pranzo con la cena, che sono minacciati e pestati. Questo sarebbe lavoro? No, questo non è lavoro. Questo ha un nome e un cognome, si definisce schiavitù. Colleghi e colleghe, se noi abbiamo la consapevolezza, la voglia e la capacità di aprire gli occhi e ci guardiamo intorno, purtroppo siamo circondati da uomini e donne, giovani e meno giovani, che, pur di provare a mettere insieme il pranzo con la cena, accettano di lavorare in condizioni indegne.
Infatti, gli schiavi moderni, i nuovi schiavi, non sono solo quelli che lavorano, se così vogliamo dire, nei campi. Penso, ad esempio, ai rider, sfruttati in modo indegno. I rider, al posto dei campi, stanno sulle strade; al posto delle braccia per raccogliere la frutta, pedalano, e anche velocemente; al posto di riempire magari le cassette di frutta e verdura, devono portare i pasti velocemente a casa delle persone, ai clienti. Ma non finisce qui, perché, se ci pensiamo, essere schiavi oggi significa anche lavorare in un supermercato, sottopagato, e - è successo di nuovo nel mio Piemonte nel 2024 - sentirsi dire: “Basta” - testuale -, “mi avete rotto. Da oggi, è vietato andare in bagno fuori dal quarto d'ora di pausa, piuttosto fatevela addosso”. Guardate che essere schiavi oggi significa anche, ad esempio, trovare solo lavori precari, come è successo all'83 per cento dei contratti attivati nel 2023.
Significa passare da un lavoretto all'altro, e guardate che non accade solo a 20 anni, accade magari anche a 50 anni, che significa non avere una stabilità di vita, significa non riuscire a programmare, significa non riuscire magari a soddisfare i bisogni dei propri figli e delle proprie figlie. Poi, magari, si sente dire, da qualcuno che siede in quest'Aula, nei salotti televisivi, che sono degli scansafatiche, che non hanno voglia di lavorare, perché il vostro giudizio morale va anche su questo, su questi schiavi.
Essere schiavi oggi significa anche, ad esempio, fare il facchino, il montatore o l'autista in subappalto, con turni di lavoro di 14 ore, magari 6 giorni a settimana, pagati meno di 7 euro all'ora. Essere schiavi oggi, purtroppo l'elenco è lungo e non potrò esaurirlo in questa dichiarazione di voto, significa anche - arrivo all'ordine del giorno - essere, ad esempio, stagisti, fare stage su stage gratuiti, inseguendo il miraggio di un'assunzione, magari dopo che mi sono fatta anni di studio, ho anche preso un master. Allora, colleghi e colleghe, mentre trovate il tempo e la vostra attenzione per quella che definisco, noi abbiamo definito, un'indegna intitolazione dell'aeroporto di Milano a Berlusconi, se voi trovaste anche un pochino il tempo per dedicarvi alle cose che servono a questo Paese, come questi ragazzi e queste ragazze, magari oggi votereste quest'ordine del giorno, e poi, di conseguenza, la nostra proposta di legge.
Che chiede che cosa, Presidente? Chiede di introdurre la retribuzione obbligatoria degli stage, chiede di mettere una durata massima di 6 mesi, chiede il riconoscimento ai fini pensionistici degli stessi. Tuttavia, purtroppo, a me non stupisce il parere contrario di questo Governo, perché so che non lo farete. Infatti, voi siete chiusi in una bolla e siete talmente fieri di voi stessi, orgogliosi di quello che fate - noi non capiamo perché, sinceramente, vedendo i risultati - che non vi rendete conto di quello che succede nel Paese reale. Allora ve lo diciamo noi: non si arriva più a fine mese, perché gli stipendi sono troppo bassi; non si riesce a mettere insieme e a comprare magari il pane e il latte, perché l'inflazione morde e il carrello tricolore è stato un fallimento totale.
La produzione delle aziende crolla, è crollata per 15 mesi consecutivi, ma voi queste cose non le vedete. Allora andate in una strada sbagliata, nella direzione opposta: la povertà tocca il massimo storico in Italia e voi togliete il reddito di cittadinanza; i giovani sono precari e voi smantellate il nostro decreto Dignità, che serviva per ridurre la precarizzazione; i lavoratori sono sottopagati e voi dite no al salario minimo, condannando 4 milioni di lavoratori a rimanere poveri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); il lavoro è insicuro e voi introducete il subappalto a cascata, così sarà ancora più insicuro. Perché? E chiudo, Presidente. Perché per voi, la povertà è una colpa, per noi è un momento di difficoltà di una persona; per voi un giovane che viene pagato poco va bene, perché fa la gavetta, per noi è sfruttamento; per voi un lavoratore sottopagato è uno scansafatiche, per noi invece non è così, è una persona che merita tutela e ha bisogno del salario minimo; per voi un immigrato, che lavora nei campi, doveva forse starsene a casa, per noi invece chi lavora, a prescindere, deve essere tutelato e bisogna battersi per i loro diritti.
Allora, Presidente, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle, perché noi siamo diversi, sì, con orgoglio, e queste battaglie le porteremo fino in fondo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Intervengo, nonostante ritenga le accuse mosse dall'onorevole Appendino al Governo profondamente ingiuste. Però la motivazione della contrarietà a quest'ordine del giorno era di natura meramente tecnica, che, a mio avviso, può essere superata con l'accoglimento come raccomandazione. Questo è quello che propongo all'onorevole Appendino.
PRESIDENTE. Deputata Appendino, va bene questa controproposta del Governo? Lo dica al microfono.
CHIARA APPENDINO (M5S). Presidente, no. Penso che i giovani meritino di meglio, meritino un voto favorevole, non solo una raccomandazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/48 Appendino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/49 Pellegrini.
C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, viene accolta? A lei la parola, deputato Pellegrini.
MARCO PELLEGRINI (M5S). Presidente, ero in Commissione, quindi chiedo alla Sottosegretaria di ripetere la riformulazione, grazie.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano, a lei parola per la rilettura.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Occorre semplicemente premettere, a entrambi gli impegni, “a valutare l'opportunità di (…) compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
PRESIDENTE. Deputato Pellegrini?
MARCO PELLEGRINI (M5S). Accetto, con qualche perplessità, devo dire, la riformulazione, chiedo il voto e, quindi, chiedo di fare una dichiarazione di voto. Allora, noi abbiamo nel comparto dello sport, tra le tante eccellenze che abbiamo, quella dei gruppi sportivi militari e dei corpi civili dello Stato. Gli atleti di questi gruppi si distinguono da anni per le loro imprese sportive. In genere, le discipline nelle quali eccellono sono quelle olimpiche, e quindi mietono successi da decenni in ogni manifestazione alle Olimpiadi, ai campionati europei e mondiali, nelle varie coppe del mondo.
Sono l'orgoglio della nostra Nazione, del nostro movimento sportivo, e poi, ovviamente, il loro impegno e i loro successi hanno una ricaduta anche sulla formazione dei nostri giovani, delle nostre giovani ragazze e dei nostri giovani ragazzi per la prosecuzione della loro formazione in ambito sportivo. Ovviamente, questi gruppi sportivi, gli atleti che rappresentano anche l'eccellenza a livello mondiale, hanno bisogno di allenarsi e di strutture che siano all'altezza della situazione, e quindi, ovviamente, occorrono fondi adeguati.
Questo decreto, all'articolo 4, comma 2, introduce il comma 630-bis alla legge di bilancio per il 2019, che, in buona sostanza, definanzia circa 7,7 milioni rispetto alla disciplina vigente fino al 2025. Siamo molto perplessi rispetto a questo definanziamento, proprio in ragione dei successi che il comparto sportivo, specie dei gruppi che ho appena citato, ha.
Quindi, abbiamo presentato quest'ordine del giorno che impegnava il Governo a ripristinare questo finanziamento dal 2026 e il Governo lo ha riformulato nella formula meno forte di “a valutare l'opportunità di”. Speriamo davvero che, oltre alle parole e ad andare alle premiazioni quando i nostri atleti eccellono e vincono campionati, Olimpiadi e varie manifestazioni importanti, ci sia poi anche l'atto concreto di finanziare adeguatamente questo settore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/49 Pellegrini, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 37).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/50 Alfonso Colucci.
C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Deputato Colucci, a lei la parola. La accetta?
ALFONSO COLUCCI (M5S). No, Presidente, come posso accettare una simile riserva da parte del Governo? Si chiedono iniziative concrete, abbiamo chiesto di aumentare le risorse finanziarie e gli investimenti infrastrutturali per promuovere la diffusione dello sport, maggiormente nelle aree di marginalità e di vulnerabilità economica, sociale e culturale del Paese.
Il Governo come risponde? Valuterò la possibilità di, se, come e quando. Ma insomma! È bene che abbiamo inserito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) il valore dello sport in Costituzione; abbiamo riconosciuto, in questo modo, lo sport quale formidabile strumento di integrazione sociale, di sviluppo, di parità di genere e di costruzione di comunità più sane, più forti e più unite.
Abbiamo inteso lo sport quale simbolo di impegno, di sacrificio, di rispetto delle regole, di responsabilità, ma non è tutto, Presidente. Lo sport è molto di più che un gioco: è scuola di vita; insegna ai nostri ragazzi ad impegnarsi a rispettare gli altri, a lavorare in squadra; offre loro, signor Presidente, un'alternativa alla strada della delinquenza e ciò è strategico, specialmente nelle aree più svantaggiate del Paese e penso alle periferie, ai quartieri difficili, dove spesso le opportunità sono poche e la criminalità prende il sopravvento. Non c'è tempo per i “se”, “ma”, “forse” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), bisogna agire subito!
Guardiamo ai numeri: un'indagine di Svimez, di Uisp e di Sport e Salute ci dice che quasi la metà della popolazione del Sud non pratica attività sportiva; al Nord va un po' meglio, ma c'è comunque ben un 30 per cento di persone che non pratica sport e tra i giovani questa differenza è ancora più marcata; al Nord più del 50 per cento degli sportivi usa strutture pubbliche, mentre al Sud accede a strutture pubbliche solo il 37,5 per cento degli sportivi. L'accesso al Sud alle strutture sportive pubbliche è fortemente limitato e ciò è inaccettabile, perché tutti - e dico tutti - devono poter praticare almeno uno sport, indipendentemente dalla regione di provenienza.
Allora cosa dobbiamo e possiamo fare? È semplice: dovremmo, dovreste, voi che siete al Governo, impegnarvi a fondo per promuovere lo sport e non solo nell'Italia del Sud, ma ovunque; dobbiamo, dovete aumentare le risorse finanziarie e investire in infrastrutture sportive, soprattutto nelle aree svantaggiate. Non è un impegno solo rivolto a costruire campi da gioco, ma destinato a sviluppare e promuovere la cultura dello sport, lo sport quale antidoto alla criminalità, quale medicina sociale. Dobbiamo collaborare con gli enti locali per assicurare che ogni ragazzo, indipendentemente da dove vive, dalla sua condizione socio-economica, possa praticare sport.
Colleghi e colleghe, investire nello sport significa investire nel futuro del nostro Paese, ma il Governo cosa fa? Dice: “forse”, “se”, “valuterò”. Investire nello sport significa valorizzare una società più giusta, più sana, più rispettosa delle regole e più inclusiva, anche delle disabilità. Pensiamo a tutti quei ragazzi che possono trovare nello sport una via d'uscita, la strada giusta per diventare cittadini sani e responsabili. Non dobbiamo, non dovete lasciare indietro nessuno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per questo, nonostante il parere negativo del Governo, di cui davvero mi rammarico, vi chiedo, colleghe e colleghi, di approvare quest'ordine del giorno. È un nostro preciso dovere morale e civile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/50 Alfonso Colucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/51 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione… No, la votazione è revocata. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldino. Onorevole Baldino, non aveva alzato la mano, per cui nessuno l'aveva vista. Prego.
VITTORIA BALDINO (M5S). Signor Presidente, desidero intervenire per esprimere il mio rammarico rispetto a questo parere contrario del Governo. Stiamo parlando di alloggi per gli studenti universitari fuori sede. Quest'ordine del giorno null'altro è se non la richiesta al Governo di assumere l'impegno - magari in vista di prossimi provvedimenti normativi, con risorse economiche - di introdurre di nuovo, di rifinanziare il Fondo per il sostegno all'affitto degli studenti fuori sede, nelle more del raggiungimento, finalmente, magari, dell'obiettivo, fissato nel PNRR, di realizzazione di nuovi alloggi.
La vostra risposta è stata: “no”. Con quest'ordine del giorno, volevamo proporvi un'opportunità, perché è molto verosimile che, a settembre, come ogni anno, gli studenti torneranno a protestare nelle tende di fronte alle università. Torneranno di nuovo per chiedere al Governo che si attivi e che faccia qualcosa per garantire loro effettivamente il diritto allo studio, laddove questo diritto viene fortemente minato dalla carenza di posti letto per gli studenti fuori sede e, purtroppo, dalla scarsa disponibilità economica delle famiglie di farsi carico degli affitti stratosferici per sostenere i propri figli e le proprie figlie all'università.
Allora, grazie al PNRR, come hanno ricordato molti colleghi prima di me, abbiamo la possibilità di creare e di offrire agli studenti in difficoltà nuovi alloggi universitari per gli studenti fuori sede. Un obiettivo che avete rischiato di fallire e allora che cosa avete fatto? Avete nominato un commissario straordinario, ma c'era qualcosa che non andava in questa nomina, quindi ci siete ritornati con questo provvedimento per modificare la norma che introduceva il commissario straordinario.
Nel frattempo, i ragazzi e le ragazze che cosa faranno? Vi chiedono un aiuto e, seppure effimero, Sottosegretaria, l'avete fatto negli scorsi anni: avete finanziato, seppur di poco, un fondo per il sostegno all'affitto degli studenti fuori sede. Noi, lo ricordo, nel 2020, con il Governo “Conte 2”, avevamo introdotto un fondo di 15 milioni che ha sostenuto effettivamente le spese per gli affitti per gli studenti fuori sede. Voi ci siete ritornati, lo avevate finanziato di poco, ma lo avevate finanziato. Invece, per quest'anno, state già dichiarando la vostra intenzione di non rifinanziarlo e di non sostenere gli studenti fuori sede che, probabilmente, a settembre, ritorneranno in protesta di fronte alle università per ottenere e sentire le vostre false promesse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questo se lo ricorderanno, signora Sottosegretaria e signor Ministro. Se lo ricorderanno!
Io chiedo all'Aula di votare favorevolmente a quest'ordine del giorno, che è soltanto un impegno affinché il Governo rispetti le false promesse, che probabilmente farà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/51 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/52 Penza, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/53 D'Orso il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Vorrei cambiare il parere e proporre all'onorevole D'Orso una riformulazione, che prevede la soppressione della decima, tredicesima e quattordicesima premessa e la riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “a valutare l'opportunità di adottare ogni utile iniziativa, anche normativa, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, volta a prevedere che, in via transitoria, nelle more del perfezionamento dei percorsi di formazione per l'acquisizione dei titoli di studio o della qualifica, richiesti ai sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, possano proseguire nel servizio di educatore dei servizi educativi per l'infanzia coloro che svolgevano il medesimo servizio sulla base della disciplina previgente”. Per l'appunto, Presidente, anticipo che la stessa riformulazione verrà proposta all'onorevole Bakkali per l'ordine del giorno n. 9/1902-A/63, prevedendo comunque la soppressione delle premesse, e all'onorevole Ghirra per l'ordine del giorno n. 9/1902-A/91, chiedendo sempre la soppressione delle ultime due premesse.
PRESIDENTE. Deputata D'Orso, accoglie questa disponibilità del Governo? Prego, a lei la parola.
VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Io ringrazio il Governo, perché siamo sulla strada giusta. Però, c'è un problema. Il dubbio, la richiesta di chiarimento, non viene da Valentina D'Orso o dal MoVimento 5 Stelle, ma dall'ANCI. Secondo me, non siamo riusciti a dirimere il dubbio di fondo, quindi chiederei un ulteriore approfondimento. Però, se mi date 2 minuti, anche meno, io spiego al Governo su cosa bisogna fare un ulteriore approfondimento e chiarimento. Ripeto, non perché…
PRESIDENTE. Ci può dire se accoglie o no la riformulazione?
VALENTINA D'ORSO (M5S). In questo momento, non posso accoglierla, perché, secondo me, dobbiamo fare un passettino ulteriore in avanti nella strada già intrapresa. Per cui chiedo l'accantonamento in vista di un supplemento di riflessione. Ma il punto è che volevo spiegare qual è il dubbio da sciogliere e, quindi, volevo avere questa possibilità, così andavamo più spediti.
PRESIDENTE. Sentiamo se il Governo accetta l'accantonamento. Non accetta l'accantonamento, quindi, se lei vuole, può proseguire e lo metteremo in votazione con il parere contrario del Governo. Quindi, o accetta la riformulazione…
VALENTINA D'ORSO (M5S). Allora, io non l'accetto e spiego perché, a questo punto. Magari, il supplemento di riflessione verrà dopo e saranno più fortunate le mie colleghe che hanno fatto un ordine del giorno per ottenere, in qualche modo, lo stesso tipo di risposta e chiarimento.
Succede questo. Con una nota datata 11 luglio 2024, l'ANCI ci sollecita una richiesta di chiarimento in questo senso: se gli educatori dei servizi educativi per l'infanzia, quindi quelli che si occupano degli asili nido, micronido, sezioni primavera e altre tipologie di servizi integrativi, siano o meno soggetti all'obbligo di iscrizione al nuovo albo degli educatori socio-pedagogici. Questo perché? Perché, in effetti, la legge n. 55 del 2024, nella disciplina transitoria, prevede che, in fase di primo popolamento di questo albo, ma solamente finalizzato alla nomina e all'elezione degli organi preposti, quindi il consiglio nazionale e consigli regionali, solamente in questa prima fase, in deroga ad altri requisiti, possano iscriversi gli educatori socio-pedagogici che già lavorano in questo settore, ossia nei servizi educativi per l'infanzia. Tuttavia, l'ANCI ci dice che questa previsione non è sufficiente, probabilmente, per due motivi: in primo luogo, perché c'è un termine troppo stringente, in quanto il 6 agosto si concluderebbe questa fase in cui viene accettata in deroga anche questo tipo di categoria per l'iscrizione all'albo; in secondo luogo, perché dobbiamo ammettere che c'è un problema di fondo, ovverosia che, probabilmente, in alcuni servizi educativi per l'infanzia di alcuni comuni, non c'è personale che, in questo momento, abbia i titoli e i requisiti richiesti, e quindi sia qualificato ai sensi della nuova legge.
Quindi, cosa proponevo? Che, nelle more dell'acquisizione dei titoli e delle qualifiche che noi riteniamo comunque siano necessari per espletare questi servizi educativi - perché tutti, chiaramente, devono essere altamente qualificati proprio perché hanno a che fare con i soggetti più vulnerabili in assoluto, i soggetti da 0 a 6 anni, quindi i nostri bambini e le nostre bambine -, e sottolineo che rimangono necessarie, venisse deciso dal Governo un arco temporale di esenzione dall'obbligo per l'iscrizione all'albo, proprio per consentire a questi soggetti il completamento dei percorsi di formazione, così da riallineare tutti, in qualche modo.
Ora, questa riformulazione del Governo, secondo la quale rimangono validi quei contratti che i comuni hanno stipulato con il personale educativo della scuola dell'infanzia e degli asili nido, va bene per un certo verso; però, non dirime il punto, il nodo: devono o non devono iscriversi all'albo degli educatori socio-pedagogici? E, soprattutto, sono nelle condizioni di poterlo fare? Il termine che è stato dato è un termine sufficiente? Questo vi chiedeva l'ANCI, quindi io ritengo che sia ancora insufficiente questo tipo di riformulazione, perché chiarisce soltanto che rimangono in vita questi contratti, però, ripeto, è sufficiente dire che rimangono in vita questi contratti? Stiamo rispondendo correttamente alle sollecitazioni e alle preoccupazioni dell'ANCI? Per me, non è ancora del tutto sufficiente, per cui ripeto: io spero sempre di avervi convinto per un accantonamento e per un supplemento di riflessione.
PRESIDENTE. Sull'accantonamento abbiamo già avuto la risposta del Governo. Se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/53 D'Orso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/54 Francesco Silvestri.
Ha chiesto di parlare il deputato Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Vorrei chiedere gentilmente se sia possibile riascoltare la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano? È l'ordine del giorno n. 9/1902-A/54 Francesco Silvestri.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. La riformulazione prevede una modifica dell'impegno nei seguenti termini: “a mantenere alto il livello di attenzione al contrasto del fenomeno della ludopatia, anche attraverso il divieto di pubblicità, di cui all'articolo 9 del cosiddetto decreto Dignità, comunque effettuata su qualunque mezzo, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro”.
PRESIDENTE. Deputato Silvestri?
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Presidente, quindi è stata espunta la parte della pubblicità indiretta, che è assolutamente il cuore del discorso. Mi spiego, il decreto Dignità dice: è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi e scommesse con vincite in denaro.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, deputato Silvestri. Suppongo che lei non accetti la riformulazione, quindi proceda con la dichiarazione di voto.
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). No, non l'accetto e preferivo sinceramente una bocciatura. Le spiego perché, Presidente. Ora, il decreto Dignità parla chiaro: lo so, lo conosco, banalmente perché ha ripreso una mia proposta di legge, ci ho lavorato, quindi conosco molto bene la materia. Il punto è questo: l'Agcom, a seguito del decreto Dignità, ha fatto un'interpretazione che sta permettendo che, in Italia, ancora si possa fare pubblicità sull'azzardo. È molto chiaro, tanto è vero che l'Inter sta mettendo sulla propria maglietta uno sponsor relativo all'azzardo, in totale contrasto con il decreto Dignità. Il punto è questo: la vostra riformulazione - ve lo chiedo molto chiaramente - evita che, durante le partite, nello spazio pubblicitario, ci siano pubblicità sulle scommesse?
Evita che le squadre di calcio possano mettere pubblicità sulle proprie magliette che invitano i ragazzi a scommettere? No, non lo evita, quindi non accetto la riformulazione perché la vostra non è una decisione e avrei preferito una bocciatura.
Dico che è deludente perché il Ministro dello Sport non è solo l'amministratore di una serie di attività, ma è il portatore di valori sani che tutelano i nostri ragazzi, che forgiano i nostri ragazzi. Quindi, lo sport è esattamente il contrario dell'azzardo. È esattamente il contrario (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Lo sport vero non è vincere facile o scommettere e avere vittorie che si basano sulla casualità: è dedizione, è sudore.
Quindi, è assolutamente pesante che un Governo e un Ministro dello Sport continuino a non difendere i nostri ragazzi dal bombardamento, che subiscono ogni giorno, che li invita a scommettere in una slot machine o in una scommessa sportiva, cosa fa la Roma o cosa fa la Lazio. Non può funzionare così: vi ho chiesto un impegno deciso su questo, quindi vi chiedo di bocciare questo impegno o accettarlo perché la riformulazione, così per come me l'avete data, non ha alcun senso.
Vi chiedo di slegare la dipendenza delle società di calcio dalle multinazionali dell'azzardo. Vi chiedo di tutelare i nostri ragazzi dal bombardamento che fanno queste multinazionali, che non producono un posto di lavoro, ai danni di ragazzi che vogliono avere una cultura dello sport. Vi chiedo di non legare il concetto del calcio, che mi appassiona terribilmente, al concetto di investimenti, anche perché è così che si cercano e si trovano nuovi talenti sportivi e forse la nostra Nazionale riuscirà a vincere una partita nei prossimi anni.
È semplicemente cercare di favorire quella cultura dello sport e dell'impegno, fin da quando siamo ragazzi. Allora, visto che questo sta mancando e visto che il MoVimento 5 Stelle ci ha provato in tutti i modi - ha posto in essere un provvedimento d'urgenza che vietava la pubblicità del gioco d'azzardo, che non si chiama ludopatia, si chiama azzardopatia, così correggiamo anche quella parte lì, ma da questo punto di vista non abbiamo avuto alcun risposta - vi invito ad accantonare; ne parliamo un secondo perché è un impegno chiaro. Quindi, vi chiedo, come Governo, di dare finalmente un messaggio contro l'azzardo e separarlo dal calcio, dallo sport e dalla cultura dello sport. Vi chiedo assolutamente un impegno deciso e ferreo su questo perché i dati che riguardano i nostri ragazzi sono allucinanti. L'azzardo online sta massacrando le nostre generazioni. È qualcosa che dovrebbe interessarvi e non vi potete girare dall'altra parte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. C'è una richiesta di accantonamento, quindi sentiamo il Governo. Il Governo non accoglie la proposta.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO (PD-IDP). Per sottoscrivere l'ordine del giorno, se l'onorevole Silvestri lo permette, a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico.
PRESIDENTE. Il deputato Mari sottoscrive per tutto il gruppo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/54 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/55 Fenu. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta dal proponente.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/56 Sportiello. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo che non viene accolta e si chiede il voto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/56 Sportiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).
Ordine del giorno n. 9/1902-A/57 Marianna Ricciardi, il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare la deputata Marianna Ricciardi. Ne ha facoltà.
MARIANNA RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno chiedevamo di dare piena attuazione alla legge delega sulla disabilità; chiedevamo di dare piena attuazione alle disposizioni già previste dal decreto legislativo n. 62 del maggio 2024, che riguarda la definizione della condizione di disabilità; chiedevamo, inoltre, di non prevedere ulteriori rinvii e di prevedere il coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti, cioè chiedevamo, sostanzialmente, al Governo di fare il Governo e al Parlamento di poter fare il Parlamento.
Perché con quest'ordine del giorno chiedevamo di non prevedere ulteriori rinvii? Perché con questo decreto-legge avete differito di un anno il termine per adottare il regolamento che provvede all'aggiornamento dei criteri e delle modalità di accertamento dell'invalidità civile. La cosa bella è che posticipate di un anno un termine che avevate stabilito voi nemmeno due mesi fa.
Avevamo, poi, chiesto con quest'ordine del giorno di prevedere il coinvolgimento pieno delle Commissioni parlamentari competenti e anche a questo avete dato parere contrario. Voglio ricordare che il potere esecutivo è il potere di far applicare e rispettare le leggi: questo è il potere del Governo, non il potere legislativo che, invece, appartiene al Parlamento.
A me sembra, invece, che il Governo si sia dimenticato di detenere il potere esecutivo, tant'è che ha dato parere contrario all'impegno di dare piena attuazione alle leggi, ma pensa, invece, di essere il principale legislatore e lo capiamo dall'abuso di decretazione d'urgenza a cui stiamo assistendo da oltre un anno a questa parte: 68 decreti-legge. Avete raggiunto il primato di decreti-legge per mese.
Inoltre, lo capiamo anche dall'ammissione di non voler coinvolgere le Commissioni parlamentari competenti, come avevo chiesto in quest'ordine del giorno. Voi siete intervenuti in materia di disabilità senza coinvolgere la Commissione affari sociali: a me sembra una cosa gravissima.
Ma, poi, soprattutto, se non potete prendervi l'impegno di dare piena attuazione alle leggi - perché non siete in grado, non avete tempo, non ne avete voglia -, allora, smettetela di fare queste leggi che, tanto, se non vengono attuate, restano carta straccia.
Concludo, Presidente, facendo un invito al Governo a fare un bel ripasso di educazione civica, così, magari, potremo utilizzare finalmente questo Parlamento in modo efficiente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/57 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/58 Quartini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/59 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).
Ordine del giorno n. 9/1902-A/60 Manzi, accolto come raccomandazione.
Ha chiesto di parlare la deputata Manzi. Ne ha facoltà.
IRENE MANZI (PD-IDP). Signor Presidente, accolgo la raccomandazione e prenderei un momento per una brevissima dichiarazione per spiegarne l'accoglimento, perché questa disposizione non riguarda tanto il decreto-legge, quanto, piuttosto, l'ordinanza ministeriale del maggio scorso. Riteniamo che questa raccomandazione, che viene accolta, possa essere l'avvio, quantomeno, di un confronto…
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, deputata Manzi. Il Regolamento, purtroppo ci consiglia…
IRENE MANZI (PD-IDP). Allora accolgo la raccomandazione.
PRESIDENTE. Perché se lei fa la dichiarazione di voto, non lo possiamo comunque porre in votazione, perché il parere del Governo…
IRENE MANZI (PD-IDP). Accetto l'accoglimento come raccomandazione.
PRESIDENTE. Va bene.
Ordine del giorno n. 9/1902-A/61 Toni Ricciardi, parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Presidente, lei mi consentirà, io abuserò, suo tramite, della gentilezza e della cortesia del Ministro Valditara, perché, in tutta onestà, siamo rimasti un po' perplessi rispetto a quest'ordine del giorno, che non è nient'altro che la riproposizione di una serie di emendamenti che avevano trovato, durante l'iter dei lavori di Commissione, parere condiviso da parte di tutte le forze politiche, a partire dal relatore Sasso, che le starà comunicando l'oggetto del contendere. E, soprattutto, Ministro - sempre suo tramite, Presidente -, vorrei chiedere se, gentilmente, potesse farci la cortesia di spiegarci il perché di questo rifiuto. Non dico che mi aspettassi un parere favorevole, ma siamo in un Paese - mi consentirete la battuta, colleghi - nel quale una raccomandazione non si nega a nessuno, soprattutto rispetto a un tema così delicato, che non prevede oneri aggiuntivi.
Noi abbiamo fatto plauso a lei, Ministro, al lavoro del relatore della Commissione nel momento in cui avete previsto l'estensione a 9 anni nelle scuole europee per i nostri insegnanti che vanno all'estero. La richiesta, Ministro, era semplicemente di valutare il prima possibile la possibilità di estendere questo diritto di estensione a 9 anni per tutte e tutti gli insegnanti che vanno all'estero. Ministro, è a costo zero perché, se un Ministero deve rifare la riprogrammazione ogni 5 anni e c'è un'estensione per 9, noi garantiamo continuità di insegnamento, organizzazione ed evitiamo, in alcuni casi, in alcuni Paesi, di fare figuracce ogni 5 anni perché viaggiamo con uno scadenzario diverso rispetto alle nomine e alle indicazioni dalle nostre graduatorie di coloro che devono andare all'estero. E, soprattutto, veniamo anche incontro a persone, Ministro - e lei lo sa meglio di tutti - che, nel momento in cui hanno intrapreso questa esperienza che può essere anche temporanea e provvisoria, a un certo punto mettono su famiglia, si radicano nei posti dove vanno. Allora, queste persone vivono costantemente in questo “non più, non ancora”, perché stanno andando a scadenza, non vedono, o è precaria, la possibilità del rinnovo - a volte capita, a volte non capita -, e decidono di passare con gli enti gestori privati, cercano di capire.
Ministro, lei è il Ministro del liceo del made in Italy e sa meglio di chiunque altro di noi quanto è made in Italy l'insegnamento della lingua e della cultura italiana nel mondo. L'italianità, l'identità di una Nazione che vuole fare del proprio soft power un elemento di qualificazione, qualificante, passa esattamente attraverso la lingua e l'insegnamento.
Quindi, Presidente, suo tramite, chiedo al Ministro se realmente immagina di dare un'opportunità di ripensamento anche nel prossimo futuro, non dico oggi, in questa sede: quantomeno, ci dia la possibilità di aprire un varco sul tema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Vorrei proporre all'onorevole Toni Ricciardi di accogliere una riformulazione che preveda di premettere all'impegno: “a valutare l'opportunità di”. Visto che su questo tema c'è stato un grande impegno da parte sua, anche da parte del relatore Sasso, in Commissione, è giusto venire incontro a queste richieste.
PRESIDENTE. Deputato Toni Ricciardi?
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Presidente, accolgo e ringrazio sia il Ministro Valditara che, ovviamente, la Sottosegretaria, che non manca mai di sensibilità rispetto ai punti nodali che dobbiamo affrontare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Accetto, perché è una priorità attesa da tante e tanti. Quindi, l'invito è di dare seguito a questa raccomandazione e vi ringrazio a nome di tante e tanti che aspettavano esattamente un gesto del genere (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/1902-A/62 Porta, parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Porta. Ne ha facoltà.
FABIO PORTA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vista la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1902-A/61 Toni Ricciardi, vorrei chiedere al Governo un ripensamento anche su questo e se sia possibile una simile riformulazione.
PRESIDENTE. Il Governo è presente, non mi pare che dia segni di condivisione della sua proposta.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/62 Porta, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/63 Bakkali. C'è una riformulazione, vediamo se viene accolta dalla deputata Bakkali.
Ha chiesto di parlare la deputata Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Chiedo, ponendo il nostro ordine del giorno - insomma, due punti che sono diversi rispetto a quelli della collega, per la quale è stata proposta la riformulazione -chiedevo se potesse, insomma, riformulare, diciamo, nel merito il nostro, perché noi chiediamo, di fatto, il tema della proroga e il tavolo di confronto sulle criticità che stanno ponendo comuni, sindacati e lavoratori e lavoratrici del settore dei servizi educativi. Quindi, se rispetto alla riformulazione, insomma, può prendere in considerazione questi due passaggi, perché il tema della proroga diciamo che è la chiave anche per risolvere i rischi rispetto all'avvio dell'anno educativo.
PRESIDENTE. Sentiamo il Governo, perché altrimenti abbiamo un dialogo che non è proprio congeniale all'indirizzo del nostro Regolamento. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, c'è una richiesta di chiarimento.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Chiedo di accantonare, per fare un'ulteriore valutazione.
PRESIDENTE. Quindi lo accantoniamo, deputata Bakkali.
Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/1902-A/64 Scarpa. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Scarpa. Ne ha facoltà.
RACHELE SCARPA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io non posso accettare la proposta di riformulazione del Governo, che, a un semplice ordine del giorno che chiede di prendere iniziative per contrastare il caro affitti, propone di riformulare con “a valutare l'opportunità di”. Ancora una volta, andiamo ad ammorbidire l'impegno verso un tema che, da almeno qualche anno, è periodicamente su tutti i giornali, perché rappresenta una vera e propria emergenza nazionale e ormai va a costituirsi, in modo strutturale, come un elemento di discriminazione di un'intera fascia giovanile, studentesca, di popolazione del nostro Paese. Quindi, ancora “a valutare l'opportunità di” mi sembra anche un po' una presa in giro rispetto a quello che sta succedendo in queste settimane.
Arriva in questi giorni, dal Ministero dell'Università e della ricerca, una bozza di decreto dove si decurta di 173 milioni il Fondo di finanziamento ordinario delle università, cioè i fondi che le università utilizzano liberamente, ad esempio per i servizi psicologici agli studenti, e che dovranno compensare, probabilmente, aumentando le tasse universitarie.
Stiamo discutendo, in questi giorni, il decreto Casa, con gli emendamenti della Lega che propongono di modificare i criteri di abitabilità, per rendere abitabili e, quindi, affittabili, anche i monolocali da 20 metri quadri, le case per le bambole praticamente. Mi immagino, il prossimo anno, quando puntualmente si ripeteranno le proteste - sempre che con il decreto Sicurezza non vengano soppressi, identificati e magari messi anche in prigione -, gli studenti che protestano dovranno dire, forse: “Grazie Salvini che ci consenti, adesso, di affittare a 800-900 euro un monolocale da 20 metri quadri”. Cioè, siamo al ridicolo, siamo alla presa in giro, è evidente che non si vuole guardare in faccia il problema. C'è un problema sul caro affitti che è un problema di regolazione del mercato immobiliare e delle locazioni, delle locazioni d'affitto, c'è un problema in Italia, ormai grandissimo, di diritto allo studio; andare all'università, se sei uno studente fuori sede, arriva a costare anche 17.000 euro l'anno.
Allora, non voler prendere atto di questo problema, neanche accettando e votando favorevolmente un ordine del giorno che chiede semplicemente di fare qualcosa e di investire risorse vere alla prima occasione possibile, è una presa in giro.
Io invito il Governo a ripensarci, altrimenti non ci si stupisca che gli studenti fuori sede votino in massa a sinistra. Provate a fare qualcosa, magari, a quel punto, gli studenti fuori sede valuteranno l'opportunità di votare le forze di maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/64 Scarpa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
( Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).
Ha chiesto di parlare la rappresentante del Governo, Sottosegretaria Siracusano, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/63 Bakkali, appena accantonato. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Chiedo una deroga rispetto alla prassi adottata di solito sugli accantonati e ritorniamo sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/63 Bakkali, a cui è stata proposta la riformulazione che avevo letto precedentemente - se vuole la rileggo - per l'ordine del giorno n. 9/1902-A/53 D'Orso e, quindi, la riconfermo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/63 Bakkali, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 49).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/65 Ferrari: c'è un accoglimento con la formula della raccomandazione. Deputata Ferrari, accoglie questa proposta?
SARA FERRARI (PD-IDP). No, Presidente, grazie. Non l'accolgo e vorrei spiegare perché, se posso.
PRESIDENTE. Prego, deputata Ferrari. Ne ha facoltà.
SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, non posso accogliere una semplice raccomandazione perché fare integrazione ed educazione interculturale è un obbligo.
PRESIDENTE. La avviso che ha due minuti.
SARA FERRARI (PD-IDP). Va bene. È un obbligo della scuola italiana, è dal 1990 che si parla di educazione interculturale nella scuola, che non significa dare agli studenti di nuovo arrivo, nel nostro territorio, un insegnante di italiano L2, significa creare le condizioni per un apprendimento condiviso - come abbiamo scritto negli emendamenti che avete bocciato - perché il processo di apprendimento, di crescita culturale avviene in una interrelazione, infatti si chiama “educazione interculturale alla multiculturalità”, perché anche i nostri studenti, quelli di origine italiana, hanno bisogno di confrontarsi con le altre culture, in un Paese sempre più multiculturale.
Vi ricordo, anche, che esiste una strategia di educazione alla cittadinanza globale - che anche è un obbligo in questo Paese, è stata approvata ed è obbligatorio portarla avanti da parte di più Ministeri contemporaneamente - che educa i nostri giovani a diventare cittadini del mondo e diventare cittadini del mondo significa sapersi confrontare, in primis, con i propri compagni di classe. Ecco perché trovo inaccettabile una semplice raccomandazione alla richiesta di avviare azioni concrete di integrazione stabile, rivolte a tutti gli studenti con background migratorio in orario curricolare, e non solo extracurricolare. Per cui, a mio avviso, una semplice raccomandazione dichiara che il Ministero si sta sottraendo a quelli che sono i suoi doveri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/65 Ferrari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/66 Peluffo: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta, deputata Manzi?
IRENE MANZI (PD-IDP). Possiamo risentire la riformulazione?
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretaria Siracusano.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. La riformulazione è semplicemente: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di promuovere misure (…)”.
PRESIDENTE. Deputata Manzi, la accoglie?
IRENE MANZI (PD-IDP). Mi dispiace, ma non possiamo accogliere la riformulazione, perché già nel testo fare riferimento al “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica” è una gabbia, in qualche modo, rispetto a ogni politica espansiva che riguarda un tema, tra l'altro, molto importante, su cui da più parti sono arrivate sollecitazioni. Quindi, non possiamo accettare la riformulazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/66 Peluffo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/67 De Luca, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/68 Orfini, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Orfini. Ne ha facoltà.
MATTEO ORFINI (PD-IDP). Sì, grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno riguarda migliaia di precari della ricerca, i cosiddetti “precari preruolo”, con un termine abbastanza orribile. Siccome uno degli argomenti che viene spesso utilizzato quando facciamo delle critiche al Governo è: “cosa avete fatto voi quando governavate?”, ecco, questo è uno di quei casi in cui qualcosa avevamo fatto, perché, nella passata legislatura noi avevamo introdotto una bozza di riforma che, sostanzialmente, superava gli assegni precarissimi di ricerca che c'erano nelle università mediante l'introduzione dello strumento dei contratti che, in qualche modo, avvicinava il nostro Paese all'Europa, dando più stabilità e più certezze a quei lavoratori, riconoscendoli intanto come tali, quindi come lavoratori.
È arrivato il Governo Meloni e quella riforma è stata messa su un binario morto, non è stata applicata e anzi, è stata dimenticata. Ora, con quest'ordine del giorno - noi avremmo voluto discuterne meglio quando l'abbiamo fatto in Commissione, ma i nostri emendamenti non sono stati accolti - chiediamo una cosa semplicissima, banalmente che appena possibile vengano garantite le risorse necessarie all'applicazione di quel passaggio, e che sia garantito un adeguato inquadramento a quelle lavoratrici e a quei lavoratori. La cosa abbastanza sorprendente - lo dico senza polemica - è che non c'è nemmeno una riformulazione, nemmeno un accoglimento come raccomandazione di quelle formule che non si negano a nessuno. Su questo c'è un parere secco, negativo. Cioè, in questo momento, il Governo sta dicendo “no” alle risorse per la ricerca, “no” all'uscita dalla precarizzazione per i ricercatori italiani, che è qualcosa di abbastanza grave, perché è un danno all'università pubblica. Forse è una linea, forse si mette in campo uno smantellamento degli strumenti che servono a far funzionare l'università pubblica per favorire le università private - non lo so - perché produrrà un'ulteriore fuga all'estero di chi può fra i ricercatori italiani che, nell'impossibilità di svolgere dignitosamente la loro professione in questo Paese, andranno a farlo all'estero e, quindi, un ulteriore indebolimento della ricerca italiana, che significa un indebolimento della capacità competitiva del Paese. Ciò significa un indebolimento della possibilità, per questo di Paese, di puntare a competere sulla qualità e sull'innovazione, cioè state dicendo “no” a un pezzo del futuro del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/68 Orfini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/69 Roggiani, su cui vi è una proposta di riformulazione. Viene accolta? No, non viene accolta. Prego onorevole Roggiani, ha facoltà di intervenire per la sua dichiarazione di voto.
SILVIA ROGGIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non posso accogliere questa riformulazione perché credo che la formula che viene usata ormai sempre sul “valutare l'opportunità di”, in alcuni casi - anzi, in molti casi - sia retorica che, poi, rimane totalmente vuota. Nei titoli di questo decreto, che è uno degli ennesimi decreti omnibus dove vediamo mettere insieme più materie, che a volte c'entrano qualcosa l'una con l'altra, altre volte non c'entrano niente l'una con l'altra, ci sono anche - ci sarebbero anche - disposizioni urgenti in materia di università e ricerca. Eppure, non abbiamo avuto l'occasione durante la discussione, che è stata molto ristretta, di poter discutere davvero di uno dei temi che per noi è fondamentale, anzi, per il Paese è fondamentale, cioè il tema della ricerca, di come la ricerca viene finanziata o, meglio, di come la ricerca di base viene poco finanziata nelle università e negli enti pubblici che si occupano di ricerca.
In quest'Aula, durante il periodo del COVID-19, che è stato un periodo durissimo per tutto il mondo, noi abbiamo elogiato l'attività di quei ricercatori che ci hanno poi permesso di avere i vaccini, che sono diventati un bene pubblico, e quindi la ricerca stessa è stata un bene pubblico di cui noi tutti abbiamo potuto beneficiare.
Però, per poter beneficiare dell'avanzamento delle scoperte che poi potranno essere utili a tutte e tutti noi - nei momenti di crisi e di difficoltà ma non solo, anche per superare quelle che oggi ci sembrano cose totalmente insuperabili, tanto nel campo della salute quanto in tantissimi altri campi - credo che l'Italia debba impegnarsi sul finanziamento della ricerca di base. Quindi, oggi, con questo ordine del giorno, chiediamo una cosa che avevamo chiesto anche con emendamenti che non sono stati trattati, ossia finanziare in modo più sostanziale il Fondo per la ricerca di base per università ed enti pubblici di ricerca; e ciò, non solo per le generazioni che oggi vivono in Italia, ma anche per le generazioni che verranno, non solo per i problemi che vediamo oggi, ma anche per quelli che ancora non vediamo, ma magari quando si presenteranno, si potranno affrontare se ci sarà una ricerca di base forte. Bisogna, tra l'altro, ricordare che oggi - diciamolo - abbiamo il PNRR, ma poi il PNRR finirà e quindi forse dovremmo attrezzarci prima per non rimanere indietro e, anzi, provare ad essere pionieri su un settore che riguarderà noi e le generazioni future (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/69 Roggiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/70 Iacono, su cui vi è una proposta di riformulazione del Governo. La accoglie, deputata?
GIOVANNA IACONO (PD-IDP). Sì, grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, trattandosi, appunto, di una proposta accettabile e trattandosi anche di un ordine del giorno con cui abbiamo chiesto un impegno al Governo ad attivarsi per definire il trattamento economico spettante ai titolari di contratto di ricerca. Quindi, accogliamo la riformulazione e ci aspettiamo, da qui a breve, che il Governo metta mano ai provvedimenti utili e necessari per l'impegno che noi abbiamo chiesto.
PRESIDENTE. Grazie, passiamo al successivo ordine del giorno.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/71 Di Sanzo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/72 Bisa il parere del Governo è favorevole. C'è una richiesta di votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/72 Bisa, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 56).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/73 Prestipino, su cui vi è una proposta di riformulazione. Viene accolta?
PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Presidente, posso riascoltarla per favore?
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano, a lei la rilettura della riformulazione.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Si, semplicemente: premettere all'impegno “a valutare l'opportunità di”.
PRESIDENTE. Facile. Che ne dice, deputata Prestipino?
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Aggiungo che occorre espungere, però, la terza premessa.
PRESIDENTE. Con l'espunzione della terza premessa e la riformulazione che ha ascoltato, la accoglie, deputata?
PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Allora, diciamo che ci saremmo aspettati, Sottosegretaria, dalla sua sensibilità un passo più avanti. Da docente e da ex assessore allo sport posso dire che un argomento del genere che favorisce la pratica sportiva, che agevola l'integrazione culturale e sociale dei nostri studenti, che apre le palestre il pomeriggio durante il periodo extracurricolare e, quindi, permette anche al territorio di stimolare…
PRESIDENTE. Deputata Prestipino, ci deve dire prima se la accoglie o meno, perché se non la accoglie può andare lunga con la dichiarazione di voto...
PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Non la accolgo, lo mettiamo ai voti, ma spiegavo la motivazione per cui non la accolgo…
PRESIDENTE. Perfetto, può fare la dichiarazione di voto, ha tutto il tempo per farla, cioè 5 minuti. La faccia. L'ho interrotta soltanto perché non si era capito se la accoglieva o no. Se l'avesse accolta non avrebbe potuto parlare più di tanto, se invece non la accoglie può fare la dichiarazione di voto, quindi può continuare.
PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Quindi dicevamo: visto che lo Stato può legiferare in tema di palestre scolastiche, di integrazione e di pratica sportiva, ci aspettavamo normative ad hoc per agevolare tutto questo, quello che fa parte del diritto costituzionale, visto che lo sport è entrato nella nostra Costituzione. E abbiamo tante testimonianze, tante prove su quanto sia benefico lo sport, la pratica sportiva sulla psiche, sul fisico, sull'integrazione socio-culturale delle persone, degli studenti, ma anche delle persone adulte. Mi dispiace che non ci sia stata questa disponibilità a rivedere ed accogliere l'ordine del giorno così come l'abbiamo presentato con grande orgoglio ed entusiasmo. Quindi, chiedo di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Volevo proporre un'ulteriore riformulazione all'onorevole Prestipino, chiedendo sempre la soppressione della terza premessa e, invece, di “a valutare l'opportunità di”, “a sostenere ogni iniziativa volta a garantire il diritto alla pratica sportiva” e poi mantenere il resto dell'impegno intatto.
PRESIDENTE. Deputata Prestipino, accetta la riformulazione?
PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Accetto, va bene così, grazie.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/74 Girelli, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, previa riformulazione.
Ha chiesto di parlare il deputato Girelli. Ne ha facoltà.
GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi scuso, vorrei chiedere anch'io al Sottosegretario se, per cortesia, può ripetermi la riformulazione.
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretaria.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Allora, l'impegno è riformulato nei seguenti termini: “A valutare l'opportunità di sensibilizzare il Comitato olimpico nazionale italiano e il Comitato italiano paralimpico, al fine di promuovere modifiche agli statuti delle federazioni sportive nazionali, degli enti di promozione sportiva e delle discipline sportive associate, al fine di garantire, in merito al metodo elettorale delle stesse, una piena partecipazione democratica al voto attraverso il voto elettronico, il rispetto del principio dell'equilibrio di genere e della rappresentanza di under 36 nella governance e il limite massimo a tre mandati, anche se non consecutivi, per i presidenti di federazioni sportive, enti di promozione sportiva e discipline sportive associate”.
PRESIDENTE. Deputato Girelli, accoglie la riformulazione?
GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione e chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti, ma farei prima una dichiarazione di voto. Innanzitutto, vorrei sottolineare un aspetto: l'accoglimento è perché si vede lo sforzo, seppure in maniera diversa rispetto a quanto noi chiedevamo, il tentativo del Governo di superare le non poche resistenze che probabilmente ha al suo interno nell'affrontare questi temi. Nello stesso tempo, vorrei ribadire la ferma posizione del Partito Democratico riguardo a queste questioni: posizione che era stata esplicitata in un emendamento che prevedeva, di fatto, le stesse cose che sono richiamate nell'ordine del giorno, che è stato bocciato, e che ancor di più è presente all'interno di una proposta di legge, a prima firma del collega Berruto, che ben evidenzia ed affronta queste questioni.
Di cosa si tratta in fondo? Si tratta di voler mettere mano ad un sistema molto italiano e molto datato - medievale, mi verrebbe da dire - che tende a non prevedere, all'interno degli statuti delle federazioni, degli enti di promozione sportiva e degli enti di discipline sportive associate, aspetti previsti in tante normative internazionali, di fatto, minando la credibilità e l'autorevolezza della nostra governance dello sport. E cosa si dice? Si dice di prevedere il voto elettronico come modo di partecipazione a momenti di votazione, superando il tema delle deleghe, che spesso e volentieri ben sappiamo a cosa è dovuto ed a cosa porta; si parla di equilibrio di genere e di under 36 all'interno della governance delle realtà che prima ho citato, prevedendo, anche da questo punto di vista, un adeguamento delle necessità del governare lo sport al modello di società in cui viviamo, con riferimento al quale sulla parità di genere credo sia persino inutile parlare, mentre sul fatto dell'età credo sia invece importante farlo, per avere un'idea di sport sempre più in linea con la necessità di fare sport in maniera molto diversa, con le ricadute che poi ne conseguono.
Infine, il tema dei mandati: per sua natura, la governance dello sport dovrebbe essere quella realtà capace di portare una continua innovazione e di saper stare al passo con i tempi come mentalità, come modo di guardare e come modo di prestare attenzione; aspetto, quest'ultimo, che evidentemente risulta poco in quest'Aula.
Il fatto di avere troppi mandati molte volte porta a situazioni come questa, dove non c'è lo sforzo e la necessità di voler approfondire ed ascoltare per poter decidere, ma, semplicemente, di fare come si è sempre fatto, con delle conseguenze, anche nei risultati sportivi, che non sono di poco conto.
Chiudo sottolineando di nuovo il voler cogliere, in questo sforzo del Governo, la volontà di proseguire su una strada. Quello che si può assicurare è che il Partito Democratico su questo ci sarà e sarà incalzante. Chiederemo che venga anche affrontata la discussione sulla proposta di legge Berruto per il bene dello sport nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore Sasso.
ROSSANO SASSO, Relatore. Grazie, Presidente. Chiedo l'accantonamento di questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Il Governo?
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sì, è accolta la richiesta di accantonamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1902-A/74 Girelli è così accantonato.
Passiamo all'ordine del giorno 9/1902-A/75 Vaccari, su cui il Governo ha espresso parere favorevole, previa riformulazione. La proposta di riformulazione è accolta, ma l'ordine del giorno è posto ai voti. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/75 Vaccari, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 57).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/76 Barbagallo, su cui il Governo ha espresso parere contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Barbagallo.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Presidente, siccome il relatore ha chiesto l'accantonamento dell'ordine del giorno n. 9/1902-A/74 Girelli, e l'ordine del giorno n. 9/1902-A/76 tratta una materia connessa con il predetto ordine del giorno, volevo sapere se anche l'ordine del giorno n. n. 9/1902-A/76 verrà accantonato.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano, il Governo intende accantonare l'ordine del giorno n. 9/1902-A/76 Barbagallo? La risposta è negativa, onorevole Barbagallo, può proseguire con la sua dichiarazione di voto.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. La dichiarazione mi sorprende perché l'ordine del giorno in esame fa riferimento alle elezioni delle federazioni sportive, come l'ordine del giorno n. 9/1902-A/74, e, come ha ricordato bene il mio collega Girelli, con il suo ordine del giorno, che fa riferimento anche al disegno di legge Berruto, prevede una serie di modifiche per cui si sta battendo il Partito Democratico: l'introduzione del voto elettronico, che eliminerebbe il famigerato sistema delle deleghe, che consente ad alcune società e a tesserati di esprimersi indirettamente; l'introduzione, come è stato già ricordato in quest'Aula poco fa, negli organi direttivi di quote che garantiscono l'equità di genere nella misura almeno del 30 per cento e l'equità anche nell'età, con una garanzia nella rappresentanza di giovani under 36.
La proposta, oltre alle modifiche sul numero dei mandati, prevede anche che le cariche di presidente, vicepresidente e consigliere delle federazioni sportive siano incompatibili con la carica di deputato o di senatore e, addirittura, incompatibili, ovviamente, con incarichi di governo. Rispetto a queste proposte del Partito Democratico, la maggioranza e il Governo, anziché alimentare il confronto e il dibattito parlamentare sulla norma, quindi sul provvedimento, in Commissione e in Aula, rispondono invece con il decreto-legge che è all'attenzione dell'Aula oggi, che, a nostro giudizio, è un testo contraddittorio e che certamente denota un'evidente disparità di trattamento, a fronte di situazioni sostanzialmente uguali. Mi riferisco, Presidente, in particolare alla previsione del comma 1 del testo, che consente espressamente ai presidenti delle federazioni sportive di ricandidarsi per un quarto mandato consecutivo.
Ma la stessa previsione, ahimè, non è garantita al comma 2, quando, invece, il testo disciplina l'elezione del presidente del CONI territoriale, del CONI regionale o del presidente del CONI nazionale. La previsione di oggi non è soltanto contraddittoria; a noi sembra una previsione faziosa perché discrimina tra amici e nemici, e tutela, con un'evidente norma ad personam, alcuni soggetti, mentre ne colpisce evidentemente altri. Serve un altro spirito - e lo diciamo con rammarico, perché non vediamo più in quest'Aula il Ministro Abodi - soprattutto in considerazione della rilevanza sociale che dovrebbe avere lo sport, a maggior ragione dopo il suo inserimento, fatto proprio in questa legislatura, in Costituzione.
Ciò dovrebbe spingere il Governo e la maggioranza a confrontarsi in Parlamento per trovare soluzioni vere, alimentando le classi dei licei sportivi al Sud, alimentando le classi dei licei sportivi nelle aree interne, garantendo il credito d'imposta per le società sportive e accompagnando la gestione virtuosa degli impianti sportivi.
Lo sport in Costituzione significa lo sport come una vera e propria formazione sociale, dove i giovani possono formare e sviluppare la loro personalità, al pari della scuola e della famiglia, esaltando valori come la competizione, la lealtà e il rispetto per l'avversario. Lo sport in Costituzione impone anche un'assunzione di responsabilità delle istituzioni nei confronti del mondo sportivo, ed è questo che chiediamo al Governo e alla maggioranza.
In definitiva - e concludo, Presidente - quella di oggi è l'ennesima occasione persa. Confidiamo, almeno in questo settore, in un repentino cambio di rotta per correggere il tiro nei confronti di chi ogni giorno mette la propria vita al servizio degli altri, della promozione e dell'organizzazione sportiva.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/76 Barbagallo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/77 Casu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/78 Gribaudo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/79 Ascani c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1902-A/80 Berruto, su cui c'è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Berruto. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi dispiace particolarmente che il Ministro Abodi non sia più in quest'Aula, perché questo ordine del giorno voleva aprire un tavolo e proporre una riflessione comune che penso sia assolutamente…
PRESIDENTE. Colleghi…
MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Come dicevo, una decisione che non è più possibile rimandare, semplicemente prendendo coscienza della realtà. Penso agli europei di atletica leggera, che abbiamo recentemente visto disputare, penso alla nazionale di pallavolo femminile, penso a tutti quegli atleti e a quelle atlete che, con orgoglio, difendono la maglia azzurra e portano risultati non solo sportivi, ma anche di ispirazione al Paese.
Purtroppo, non penso al calcio italiano, perché il calcio italiano, se dovessimo fare un benchmark di riferimento, sarebbe tragicamente perdente. Abbiamo recentemente visto agli europei giocare squadre nazionali - e mi riferisco alla Francia, alla Spagna, alla Germania, all'Austria, alla Svizzera, al Belgio - dove tanti atleti con background migratorio hanno contribuito ai successi sportivi di quel Paese. Ci hanno molto colpito due storie della squadra che poi ha vinto gli europei, e mi riferisco a quella di Nico Williams e a quella di Lamine Yamal. Nico Williams è un ragazzo i cui genitori sono partiti letteralmente attraversando il deserto a piedi e sono arrivati in Spagna. Lui è nato a Pamplona e ha difeso la maglia del Baskonia, un club ultra-identitario dei Paesi Baschi.
Oggi leggevamo di un riavvicinamento dei tifosi baschi alla Spagna proprio perché Nico Williams è stato per loro importante per arrivare a quel successo.
Invece, su Lamine Yamal, oggi oggetto del desiderio di molte squadre, è più facile: Lamine Yamal non potrebbe giocare nella nazionale italiana perché non ha ancora raggiunto la maggiore età. Allora, insieme a una riflessione che purtroppo devo condividere, che è quella che mi vede costretto a immaginare il mondo del calcio come un mondo reazionario e conservatore, io credo, risparmiando la retorica, che sia arrivato il tempo di discutere in generale sul tema del diritto della cittadinanza e di essere consapevoli che lo sport rappresenta una clamorosa lente di ingrandimento di questo tema.
Voglio essere chiaro personalmente, a nome del Partito Democratico: nessuno di noi pensa che un talento debba essere un acceleratore rispetto all'accesso a un diritto, perché un diritto è un diritto e punto. Non è che correre più veloce, calciare meglio un pallone o suonare meglio un violino debba accorciare la strada, però credo che sia importante essere consapevoli che lo sport può rappresentare una lente di ingrandimento su questo tema, nella nostra società.
Allora, ecco il senso di questo ordine del giorno, ossia quello di provare a immaginare percorsi, rispetto ad atleti di interesse assoluto, che possano tener conto di un altro tema che abbiamo affrontato anche nella scorsa legislatura, cioè quello di un ciclo scolastico completato nel nostro Paese.
Con rammarico, prendo atto che evidentemente forse questo tempo non è ancora maturo, ma noi riapriremo la questione, a brevissimo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti…
OUIDAD BAKKALI (PD-IDP). Presidente…
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bakkali. Ne ha facoltà. Le chiedo scusa, deputata Bakkali.
OUIDAD BAKKALI (PD-IDP). Grazie, Presidente, nessun problema. Prendo i minuti che rimangono per accodarmi all'intervento, già completo e importante che ha fatto il collega Berruto, dicendo questo: noi non ci stancheremo di dirlo e di continuare a lavorare sul cambio culturale necessario perché in questo Paese si affermi il concetto che chi nasce in Italia, chi studia qui, chi fa sport qui, chi crea relazioni qui è italiano (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo è un decreto omnibus e lo è, in qualche modo, anche il tema di cui stiamo parlando adesso, la cittadinanza, perché si parla di quell'articolo 11 dove ancora troviamo gli alunni stranieri come fossero un tema all'interno della scuola italiana, quando, invece, noi vi abbiamo detto che stiamo parlando di un alunno ogni 10 e tutte le volte, puntualmente, vi dimenticate che il 60 per cento di quelli che vengono chiamati alunni stranieri sono nati in Italia. Non li vedete? Sono bambini e bambine nati probabilmente nello stesso reparto di maternità del proprio compagno di banco, del proprio compagno di calcio, di basket o di danza. Sono costruttori di ponti, sono nativi mediatori di integrazione, di inclusione e di dialogo. Quindi, queste sono ricchezze dentro alle nostre scuole e dentro ai nostri spazi dello sport e noi vogliamo affermare questo principio in questo Paese, che dovrebbe essere un principio trasversale, perché vuol dire non vedere non solo il presente del nostro Paese, la fotografia di un'Italia che c'è già, un'Italia della convivenza, un'Italia dove ragazzi e ragazze, a prescindere dal proprio background, crescono insieme, ma vuol dire anche lasciare indietro un pezzo di giovani italiane e di giovani italiani.
Quindi, quello che chiediamo in questo ordine del giorno, su cui il parere è nettamente contrario, è un'idea di società italiana e di futuro di Paese. Dunque, continueremo ad affermare che non esistono noi e loro, che non esistono nelle classi e che non esistono nelle palestre, perché quelli sono spazi dell'educare, spazi del giocare, spazi del crescere insieme e finché non capirete questo non vedrete e non saprete progettare il futuro di questo Paese. È un futuro che esiste già; le scuole vi chiedono più strumenti e più risorse, che in questo articolo 11 non ci sono, perché mettete un tetto che non corrisponde alla realtà fattuale della scuola italiana; così come togliamo possibilità a quella descrizione dei talenti di questo Paese che rimangono sempre un passo indietro, perché non riusciamo a uscire dalla lettura ideologica di una riforma della cittadinanza, che, invece, vuole solo creare più comunità, più società e un futuro per tutti gli italiani e tutte le italiane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caso. Non può più parlare, deputato, è già intervenuto...
ANTONIO CASO (M5S). Presidente, vorrei solo sottoscrivere l'emendamento del collega Berruto.
PRESIDENTE. Prendo atto che i gruppi MoVimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista sottoscrivono quest'ordine del giorno.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/80 Berruto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/81 Curti.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/81 Curti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/82 Andrea Rossi. C'è una proposta di riformulazione, che viene accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/83 Dori, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Dori. Ne ha facoltà.
DEVIS DORI (AVS). Presidente, sono veramente stupito per questo parere contrario, nemmeno un: “a valutare l'opportunità di”, che generalmente non si nega a nessuno e, invece, no, un parere contrario, un “no” secco.
Partiamo da un dato oggettivo: sul sostegno in ambito scolastico abbiamo migliaia di posti scoperti e decine di migliaia di precari che devono specializzarsi sul sostegno. E noi dovremmo incentivare, e non ostacolare questo percorso formativo. Gli ostacoli possono essere anche di natura economica: se chi deve specializzarsi sul sostegno deve pagare davvero un importo che varia dai 2.000 ai 3.000 o ai 4.000 euro siamo di fronte sostanzialmente a una vera e propria tassa occulta, anzi, non è nemmeno poi così occulta, è un vero proprio ticket obbligatorio da pagare. Praticamente, sulle spalle dei docenti precari, di chi vuole lavorare, di chi vuole svolgere un ruolo estremamente delicato come il sostegno, c'è una tassa che mette in difficoltà molti e che può essere un ostacolo all'accesso a quel percorso. L'altra faccia della medaglia sono lauti guadagni per le università, non solo quelle pubbliche, ma anche quelle private, comprese quelle telematiche.
Ecco, noi, con questo ordine del giorno, chiedevamo di individuare semplicemente, nella prossima legge di bilancio, le risorse necessarie a prevedere una riduzione dei costi. Non abbiamo osato chiedere la gratuità, ma una riduzione dei costi a carico dei partecipanti ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico. E, invece, ci troviamo un parere contrario, un “no” secco, eppure, questa maggioranza e questo Governo, quando vogliono, i soldi li trovano; pensiamo a quanto è stato approvato qualche giorno fa, ad esempio, nel disegno di legge Sicurezza in Commissione, dove sono state trovate le risorse per uno scudo legale per le Forze dell'ordine: 10.000 euro per ogni grado di giudizio. Qui, si tratta davvero di una scelta, di una scelta politica precisa, e questa scelta chi la paga? La pagano, in particolare, gli studenti, gli studenti che perdono la loro continuità didattica e anche figure di riferimento così importanti come gli insegnanti di sostegno.
Ecco, riteniamo che non si possa lucrare sulle spalle dei lavoratori della scuola, sugli insegnanti, nello specifico quelli di sostegno, per poi fare, sostanzialmente, un regalino a università che dovrebbero essere luoghi di cultura e non imprese orientate al profitto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Presidente, propongo all'onorevole Dori una riformulazione dell'ordine del giorno, espungendo, però, la quarta premessa e aggiungendo all'impegno le parole: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di individuare le risorse necessarie a prevedere una riduzione dei costi a carico dei partecipanti ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità”.
PRESIDENTE. Prendo atto che accetta la riformulazione, ma chiede il voto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/83 Dori, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 63).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/84 Zaratti. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Accetta, deputato Zaratti?
FILIBERTO ZARATTI (AVS). Signor Presidente, no, non accetto la riformulazione e voglio ricordare che qualche mese fa, il 20 settembre 2023, per essere precisi, questa Camera, in seconda lettura, ha approvato una modifica della Costituzione e ha inserito la protezione dello sport nella nostra Carta costituzionale. Il Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio ha commentato favorevolmente questa notizia, sintetizzando questo complimentarsi con il Parlamento nello slogan - possiamo dire - “sport per tutti e di tutti”. Non è così, lo ripeto, non è così.
Sempre di più, lo sport sta diventando un affare di élite, un affare di classe. Soltanto i figli delle famiglie più benestanti possono avere accesso allo sport. E non ci aiuta la scuola, perché soltanto il 60 per cento delle scuole in questo Paese è dotato di palestra e, addirittura, nel Meridione, in una regione come la Calabria, appena il 23 per cento delle scuole ha una palestra. Lo sport è una questione di classe. Una volta c'era il calcio, che era lo sport più proletario, quello alla portata di tutti, bastava andare per strada, avere un pallone e si poteva giocare a calcio. Giuseppe Marotta, uno dei presidenti di una delle squadre più importanti del nostro calcio ha detto: “Il calcio è diventato uno sport d'élite, le famiglie non possono più permetterselo e così perdiamo i talenti calcistici che ci sono nei ceti meno abbienti. Per questo dobbiamo pensare al calcio gratis”. E lo dice uno dei maggiori dirigenti. Rispetto a questo non c'è alcuna iniziativa del Governo, non c'è alcuna iniziativa della maggioranza e, addirittura, in un'occasione come questa, un provvedimento dello sport, invece di trovare soluzioni e dare attuazione all'articolo 33 della Costituzione, non fa nulla, anzi, si attarda - diciamo così - a cercare di mettere il cappello del Governo per limitare l'autonomia dello sport italiano, mettendoci in contraddizione col movimento sportivo internazionale.
Quello che interessa a questo Governo, e mi dispiace che il Ministro Abodi non sia qui ad ascoltarlo, è soltanto regolamentare il business del calcio; non gli interessa chi lo pratica.
Non ho accettato la riformulazione, perché i quattro punti in premessa, che dicono queste cose, secondo me inopinatamente sono stati cancellati dal parere del Governo stesso. Se dobbiamo dare attuazione allo spirito e al principio “sport per tutti e di tutti”, come recitava il Governo nel mese di settembre 2023, dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo mettere risorse, le coperture necessarie per incrementare l'attività sportiva non agonistica tra le bambine e i bambini, tra le adolescenti e gli adolescenti, garantendo la gratuità (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! È questo ciò che dobbiamo fare. E voi non potete venire qui per l'ennesima volta a dirci che si può fare “compatibilmente con i vincoli di bilancio”. Ci dovete dire se questi soldi, questi quattro soldi, li volete spendere per lo sport o non li volete spendere. Una volta per tutte è necessario che prendiate il coraggio di dirlo. Non vi potete nascondere dietro i vincoli di bilancio, perché nel bilancio si spendono i soldi che si vogliono spendere e si risparmiano quelli che si vogliono risparmiare. Rispetto a questa situazione, li volete spendere, i soldi, sì o no? Basta con questa finzione che mettete in campo tutte le volte.
Io penso che dovete fare un salto di qualità e lo sport davvero è un elemento molto importante che trascurate e dimenticate, così come i diritti dei giovani e i diritti dei più poveri in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Sottoscrive il deputato Rossi.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/84 Zaratti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/85 Fratoianni.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà.
FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. Il provvedimento si occupa dell'avvio dell'anno scolastico 2024-2025 e noi intendiamo occuparci del prossimo anno scolastico, parlando, con questo nostro ordine del giorno, della questione della dispersione scolastica, che, come sappiamo tutti, consiste nell'abbandono, nell'uscita precoce, nella frequenza passiva, nelle lacune, insomma, ha una pluralità di forme. Sappiamo che il momento critico dell'abbandono è il passaggio dalla secondaria di primo grado alla secondaria di secondo grado, la fine della cosiddetta scuola media, ma in quel momento già è tardi. In realtà, il momento in cui affrontare le difficoltà degli studenti rispetto al loro percorso formativo è alla fine del primo ciclo della scuola dell'obbligo, nella primaria. Questo lo sanno tutti e tutti quanti sanno che la dispersione si concentra in alcune aree del Paese in particolare.
A leggere i dati, soprattutto i dati che ci vengono dallo Svimez, scopriamo che un bambino di dieci anni, quello appunto della quinta elementare del Centro-Nord ha assicurato in media 1.226 ore di formazione nel suo sistema scolastico, mentre il coetaneo del Sud - guarda un po' - ha circa 200 ore in meno. Ci sono tante cause, ma ne voglio sottolineare una che il Ministro credo conosca benissimo: in realtà, non proprio quelle 200 ore, ma 200 ore di scuola sono state tolte ai bambini della scuola primaria. La riforma Gelmini, oltre a togliere risorse, oltre a ridurre i docenti, fece un taglio significativo di ore di scuola, di tempo scuola, perché si eliminò quella straordinaria riforma, che erano i moduli nella scuola primaria, quella cosa che fu tanto osteggiata, i famosi tre docenti ogni due classi. Beh, all'epoca di quel taglio e di quella riforma, appunto, le ore di scuola passarono da 30 a 27. I cinque anni di scuola primaria, signor Ministro, lei lo sa meglio di noi, alla fine passarono da cinque a quattro e mezzo, perché 3 per 33 fa 100, quindi, 100 ore di scuola ogni anno, 500 in un ciclo.
Che cosa è successo? È successo che c'erano tre ore di scuola in meno. Quelle ore di scuola, molto spesso, signor Ministro, furono tagliate a materie come la storia. La storia in quinta elementare - lei è un esperto di questo - va dall'età oscura alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, dal Medioevo ellenico alla caduta dell'Impero Romano di Occidente. Si tratta di 1.600-1.700 anni in cui è avvenuto tutto quello che facciamo noi qua, tutto: la democrazia greca, quindi la rappresentanza, la delega, fino alla res publica romana, la divisione dei poteri, i compiti, la gestione della cosa pubblica.
Avviene tutto, non in quei 1.700, in circa 1.000 anni che stanno, però, in quel periodo storico: quella cosa è stata tagliata, perché adesso si fa, nella stragrande maggioranza delle scuole elementari di questo Paese, in un'ora alla settimana. Quindi sostanzialmente non si fa; si fa molto poco, mentre poi vogliamo, invece, introdurre insegnamenti, introdurre materie, allungare, fare progetti, fare l'educazione civica, che non si può fare perché è stata tagliata con storia e non la capisce nessuno. Molti di quei ragazzi, quando poi abbandonano, quel pezzo di storia non lo faranno più, perché non si fa neanche alle scuole medie. Quindi serve il tempo-scuola per lottare contro la dispersione.
Chiudo, signor Presidente, aggiungendo una cosa: noi chiediamo una sorta di patrimoniale per fare questo, l'abbiamo chiamata New generation tax. Perché? Innanzitutto perché siamo molto convinti che serva questo per fare tante cose e poi perché siamo anche per farcelo bocciare l'ordine del giorno, altrimenti ci dicevano “compatibilmente con le esigenze di bilancio”, addio e non si faceva niente più! Ma poi perché abbiamo un progetto ambizioso, signor Ministro e signor Presidente: noi vogliamo la totale gratuità dell'istruzione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), dall'asilo all'università! Questo si fa prendendo i soldi dove sono, potendo dare la possibilità alle famiglie di far studiare i propri figli, di dar loro i libri e tutte le occasioni per contribuire alla crescita di questa società (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/85 Fratoianni, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).
Prima di passare all'ordine del giorno 9/1902-A/86 Bonelli sono costretto a fare una pausa tecnica di pochi minuti. La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 19,35, è ripresa alle 19,40.
PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione del disegno di legge 1902-A.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/86 Bonelli sul quale il Governo ha espresso parere favorevole con riformulazione. Viene accolta? Affermativo.
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/87 Grimaldi il parere del Governo è contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/87 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/88 Mari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).
Sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/89 Borrelli il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno, che ha avuto il parere negativo del Governo, riguarda una vicenda che vorrei ricordare al Parlamento e anche, per suo tramite, al Ministro. Nel 2017 ci fu un concorso per dirigenti scolastici. Presidente, quel concorso lo vinsero alcuni, ma altri fecero ricorso. Dopo aver fatto il ricorso, nonostante il Consiglio di Stato abbia detto che quel concorso era legittimo, si è creato, grazie al Parlamento - non all'attuale Parlamento, ma noi stiamo diventando complici di questo sistema -, la cosiddetta figura dei “sanati”. In poche parole, persone che non avevano superato il concorso e addirittura non avevano superato neanche la preselezione, sono state messe alla stregua di chi aveva vinto il concorso! Ma qui arriva la cosa più grave: si era deciso, almeno, di dare priorità a chi aveva vinto il concorso.
Ebbene, Presidente, non riesco a comprendere per quale ragione il Ministro competente abbia detto di no a una cosa che era ovvia, cioè che quelli che avevano vinto regolarmente il concorso avessero la precedenza, almeno nella mobilità. No, noi abbiamo sancito che in Italia se sei un furbetto, se hai amicizie politiche, se hai una sanatoria ad hoc, freghi chi ha rispettato le regole. Caro Presidente, per suo tramite, al Ministro domando: ma con che coraggio, con che coraggio ci presentiamo al mondo docente a dire ai nostri studenti che devono rispettare le regole, quando facciamo un atto assolutamente illegittimo, dal punto di vista politico, favorendo chi frega il prossimo? Lo troviamo inaccettabile (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Chi ha rispettato le regole, chi è stato corretto, chi ha vinto regolarmente il concorso va in coda, e questo è un modello assolutamente sbagliato. È un modo di fare che noi troviamo assolutamente scorretto, è un esempio che pagheranno le prossime generazioni perché diamo l'idea che se hai un santo in paradiso, hai la legge ad hoc. E a quelli che hanno rispettato le regole, quelli che hanno fatto regolarmente il concorso, quelli che non si sono rivolti a nessuno perché hanno studiato e hanno superato regolarmente il concorso, che gli diciamo? Cari miei, siete degli stupidi perché nel nostro Paese non funziona così, funziona in un altro modo. Devi avere un'amicizia, anche se non superi il concorso, ti arriva una bella sanatoria e la fai franca, anzi, passi pure avanti rispetto a chi aveva superato il concorso.
Caro Presidente, il parere negativo di fronte a una cosa del genere è uno sgarro, mi scusi la parola, è un atto assolutamente sbagliato che fa il Governo, nei confronti di una richiesta assolutamente legittima che proponeva semplicemente che chi ha vinto regolarmente un concorso almeno vada avanti rispetto a chi ha avuto l'ennesima sanatoria (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore Rossano Sasso. Ne ha facoltà.
ROSSANO SASSO, Relatore. Grazie, Presidente. Con la massima tranquillità e chiarezza perché noi tutti abbiamo a cuore il futuro dei dirigenti scolastici, tant'è che, Presidente, lo dico per suo tramite al collega, ho qui l'articolo 12 del provvedimento così come sarà approvato, il quale all'articolo 19-quater, stabilisce che, per quanto riguarda i dirigenti scolastici, il Ministero, in poche parole, ha già reso disponibile il 100 per cento del numero dei posti vacanti in ciascuna regione. Se si è deciso di intervenire - funziona così - si dà una quota a chi è già di ruolo e chiede il trasferimento, un'altra quota per legge, ma non da oggi, da quarant'anni, è prevista per chi fa i concorsi. Ci sono due concorsi in atto: il concorso ordinario e il concorso straordinario. Il concorso ordinario non riuscirà ad essere espletato entro il 1° settembre, allora, di fronte alla scelta se lasciare centinaia di sedi scolastiche vacanti del dirigente scolastico o, peggio, con una reggenza, il Ministero - e il legislatore ha ovviamente condiviso - ha pensato di dare quel contingente ai vincitori del concorso riservato. Attenzione, però. Nell'anno successivo, la quota che spettava al concorso ordinario sarà data appunto nell'anno scolastico successivo; per cui è stato tutto abbastanza trasparente. Anzi, se proprio c'è stata una critica da muovere al Ministro è che, da parte di chi ha fatto il concorso, è che quest'anno per la prima volta il 100 per cento è stato dato ai dirigenti scolastici, tanto è vero che c'è stato anche l'accordo con il sindacato dei dirigenti scolastici. Per cui, va bene, lavoriamo per cercare in futuro di far rientrare tutti, ma non si possono muovere critiche perché la matematica non è un'opinione: il 100 per cento dei posti è stato dato alla mobilità. Questo lo abbiamo detto soltanto per chiarezza, non per fare una polemica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/89 Borrelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/90 Zanella.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Arriviamo a un punto che dice molto sull'omogeneità di materia di questo provvedimento. Infatti, il comma 2 dell'articolo 5 introduce alcune novelle al decreto n. 16 del 2020. Qui si introduce un'ulteriore attribuzione all'amministratore delegato della Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa, la famosa Simico: ulteriori funzioni di commissario straordinario per la realizzazione di opere complementari agli interventi di impiantistica sportiva e infrastrutturali per lo svolgimento dei Giochi, in particolare in relazione alla località di Livigno.
Voglio arrivare al punto, abbiamo un problema. Voi sapete sicuramente che gran parte delle opere che saranno realizzate per i famosi Giochi olimpici di Milano Cortina del 2026 non sarà sottoposta a VIA e a VAS, in quanto, per le questioni note, dobbiamo fare in fretta e, quindi, si saltano le procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di impatto a livello strategico, che sono previste dalla normativa europea e sono state confermate anche dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.
Cosa dice il nostro ordine del giorno? Cerca di porre rimedio, soprattutto, ad un'opera prevista in località Livigno, un invaso che sarebbe nutrito dal fiume Aqua Granda, che già è sottomesso ad uno stress pazzesco - sappiamo quanto prezioso sia il corso d'acqua di Livigno per l'ambiente fluviale, per la garanzia della biodiversità -, perché il cambiamento climatico è stato particolarmente pesante in quell'area. Pensate che, negli ultimi 50 anni, c'è stato un aumento, addirittura, di oltre 3 gradi centigradi, 3,7 esattamente. Quindi, pensate, in momenti di siccità, cosa significhi per il minimo vitale di quel fiume.
Cosa pensiamo noi, con questo ordine del giorno? Che ci sia almeno la previsione di un organismo in cui i territori, i sindaci, le associazioni siano presenti e possano discutere delle opere, come questa dell'invaso, per innevare chilometri di piste - che poi l'innevamento ha anche un costo altissimo -, in modo da coinvolgere le persone, la gente in carne ed ossa che vive in quell'ambito e in quell'area così preziosa. Avete detto di no. Pensate che, per esempio, a San Vito di Cadore - e chiudo, Presidente -, i comitati che hanno protestato contro le opere e le infrastrutture, che sono molto, molto impattanti in un territorio anche particolarmente fragile dal punto di vista idrogeologico, sono stati querelati dall'amministrazione a guida prefettizia del commissario prefettizio di San Vito di Cadore, per fare un esempio, quando, invece, i comitati dovrebbero essere coinvolti nel dibattito pubblico di fronte a opere così impattanti e che poco bene faranno al nostro territorio (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/90 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/91 Ghirra, su cui c'è la proposta di riformulazione già letta precedentemente.
Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Chiederei alla Sottosegretaria se può rileggerla, perché il nostro ordine del giorno è lievemente diverso da quelli che abbiamo già affrontato.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano, a lei la parola.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Occorre espungere le ultime due premesse e la riformulazione del dispositivo è la seguente: “A valutare l'opportunità di adottare ogni utile iniziativa, anche normativa, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, volta a prevedere che in via transitoria, nelle more del perfezionamento dei percorsi di formazione per l'acquisizione dei titoli di studio o della qualifica richiesti ai sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, possano proseguire nel servizio di educatore dei servizi educativi per l'infanzia coloro che svolgevano il medesimo servizio sulla base della disciplina previgente”.
PRESIDENTE. Prego, deputata Ghirra.
FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Accettiamo la riformulazione e vorrei solo far presente che i tempi sono estremamente stretti, e quindi confido che ci sia una presa di posizione immediata, perché rischiamo davvero una paralisi di servizi essenziali per le famiglie e per tante bambine e bambini, quindi confido che il Governo sia conseguente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1902-A/92 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Piccolotti. Ne ha facoltà.
ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno è invece sul tema dell'università, perché sentiamo sempre, in questo Paese, fare tanta retorica sulle necessità di finanziare l'alta formazione come volano dello sviluppo dell'intera Nazione, sentiamo tantissima retorica sulla necessità di far tornare i cervelli - anche la Ministra ha detto: andate all'estero, per poi tornare -, salvo poi registrare che, alla prima occasione…
PRESIDENTE. Devo purtroppo interromperla per ricordarle che ha esaurito il suo tempo.
ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). …sull'università si taglia - va bene - e si taglia pesantemente, fino a 500 milioni rispetto all'anno passato. Noi con questo ordine del giorno chiediamo che il Governo si confronti con il mondo dell'università e che riveda questa distribuzione dei fondi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/92 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).
Abbiamo gli ordini del giorno n. 9/1902-A/93 Pella e n. 9/1902-A/94 Dara, entrambi con parere favorevole del Governo.
Dobbiamo ora tornare all'ordine del giorno n. 9/1902-A/74 Girelli, precedentemente accantonato.
Ha chiesto di parlare la rappresentante del Governo, Sottosegretaria Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Purtroppo devo comunicare che sono state riscontrate delle criticità sulla riformulazione precedentemente proposta, purtroppo non superabili, quindi il parere è negativo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Girelli. Ne ha facoltà.
GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei semplicemente sottolineare che è abbastanza inconsueto vedere in quest'Aula un cambio…
PRESIDENTE. La avviso soltanto che per la sua dichiarazione ha un minuto e 40 secondi.
GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Sarò brevissimo, grazie, Presidente per avermelo ricordato. Molto raramente avviene quanto è avvenuto, un cambio di parere, soprattutto quando il parere in un primo tempo formulato è quello proveniente dalla voce del Ministro Abodi stesso, che, a quanto pare, l'ordine del giorno lo aveva letto perché il dispositivo lo ha ripetuto in Aula in maniera molto precisa, cosa che ha fatto anche il Sottosegretario. Non mi sfugge cosa sia capitato in quest'Aula, non mi sfugge che, probabilmente, se non avessi illustrato l'ordine del giorno nel suo contenuto, questo sarebbe stato approvato, perché qualcuno non si era accorto cosa c'era scritto in quell'ordine del giorno.
Quello che mi preoccupa è il clima che c'è in quest'Aula, il fatto che ci siano delle lobby, alcune pressioni che condizionano il voto e le decisioni del Governo, il fatto che ancora una volta lo sport sia in mano a qualcuno e non alla libertà di questo Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Berruto, che ha a disposizione un paio di minuti. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Stiamo parlando di un decreto che si chiama Sport, quindi faccio il VAR, così spieghiamo bene quello che è successo a chi è dentro quest'Aula e, soprattutto, a chi è fuori da quest'Aula. Il Ministro Abodi porta un parere positivo su un ordine del giorno che vuole rendere più democratico il principio di elezione delle federazioni sportive, quindi no deleghe, sì voto elettronico, sì equità di genere, sì quote under 36 nei consigli federali, sì, soprattutto, al limite ai tre mandati. Parere positivo, peraltro, che non ci sorprende, perché quelle cose Abodi le aveva scritte in una lettera inviata al CONI qualche mese fa (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Arriva, mentre il mio collega Girelli espone le ragioni dell'accettare quella riformulazione, seppur omeopatica, diciamo così, qui dalle mie spalle una velina, perché qui alle mie spalle è seduto un presidente federale particolarmente potente, che chiede di accantonare l'ordine del giorno, e, in assenza del Ministro, il parere cambia e ora riceviamo un parere contrario alle cose che ho detto. Non mi stupisco più di niente, Presidente.
Mi viene un po' il sangue al cervello perché sono stato accusato, nel corso della discussione sull'emendamento Mule', su cui mi esprimerò domani, di essere uno - perché in quel caso c'è un emendamento che attacca una federazione, che è la Federazione Italia Giuoco Calcio - che difende un sistema medievale. Voi, in effetti, non difendete il Medioevo, voi siete il Medioevo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra - Commenti)!
Difendete l'interesse di chi è più potente in quel momento lì: qualche volta è più potente un presidente di una squadra di calcio di Serie A, qualche volta è più potente un presidente federale che siede in quest'Aula, e conta quel momento. Allora chiedo al Ministro Abodi dov'è non solo fisicamente, perché non c'è in questo momento, ma dov'è, che batta un colpo, che faccia il Ministro, perché non può uscire, anche in questa occasione, con la coda fra le gambe (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Hanno chiesto di sottoscrivere l'ordine del giorno i deputati Caso, Fornaro e Piccolotti.
Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Intanto, signor Presidente, intervengo per sottoscrivere, a nome di tutto il gruppo, questo ordine del giorno e associarmi all'indignazione del collega Berruto. Ci sono, evidentemente, delle interlocuzioni, come sempre è avvenuto. Raramente, però, è capitato quello che è capitato quest'oggi, credo che vada stigmatizzato. Il Governo aveva dato un iniziale parere con una riformulazione, da parte del proponente si era dato comunque atto e disponibilità, e nel frattempo arriva una richiesta di accantonamento. Adesso scopriamo da parte del Governo e della Sottosegretaria che ci sono problematiche di varia natura.
Le problematiche sono di altra natura, e sarebbe il caso - lo dico in estrema trasparenza - di riuscire a fare un dibattito su questo, in questa sede, perché questo è un tema troppo ricorrente, è un tema che necessita di un chiarimento di fondo, perché le società sportive, le federazioni e gli enti di promozione sportiva sono una parte fondamentale dello sport, e credo che questo Parlamento abbia il diritto-dovere di poter affrontare, ascoltando, evidentemente, tutte le posizioni. Credo che nessuno possa pensare di avere la verità in tasca.
Quello che non si può fare, alla fine, è continuare a non discutere e a perpetuare uno stato di cose che in molte, troppe, federazioni sportive nazionali non ha dato e non sta dando esiti positivi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Deputato Cappelletti, intende sottoscrivere a nome di tutto il gruppo, giusto? Perfetto, anche perché non avrebbe potuto parlare.
Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Vorrei semplicemente sgombrare il campo da equivoci, in quanto è stato in qualche modo sostenuto che io abbia cambiato il parere per iniziativa individuale sulla base di pressioni che dipendono da nature estranee. Non è questa la realtà. Intanto, tutto quello che viene modificato, viene concordato con le amministrazioni di riferimento e le segnalazioni non sono pervenute solo da una parte, ma da più deputati di maggioranza, che hanno segnalato alcune criticità e in qualche modo rintracciavano uno spirito che si contrapponeva a quello del decreto. Sono state, quindi, semplicemente criticità tecniche, confrontate con l'amministrazione di riferimento. Quindi, nessuna iniziativa individuale che va contro lo spirito di questo Parlamento (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Perissa. Ne ha facoltà.
MARCO PERISSA (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo brevemente e semplicemente perché capisco che le teorie complottiste hanno dalla loro parte il fatto di essere, a volte, affascinanti nelle loro rappresentazioni metafisiche ed ultraterrene, ma poi cadono alla prova dei fatti. L'ordine del giorno in questione porta a due errori sostanziali, per cui immagino che la Sottosegretaria facesse riferimento a questo tipo di argomentazione. Il primo, invitava il Governo a prendere un impegno, per esempio, sulla riformulazione degli statuti delle federazioni e degli enti. Noi sappiamo che questa procedura non è possibile. Il Governo e il Parlamento monitorano sull'emanazione delle linee guida degli statuti e poi gli statuti - come ci insegna il diritto associativo - vengono autodeterminati all'interno delle assemblee degli organi che poi vanno a governare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Il secondo (Commenti del deputato Berruto)... Collega, c'è anche un presupposto di buona educazione. Rispetto non lo chiedo, per carità, ci mancherebbe...
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
MARCO PERISSA (FDI). Il secondo argomento riguarda invece l'introduzione, la reintroduzione del limite del terzo mandato, come prevedeva l'ordine del giorno in questione, che va in plastica contrapposizione al decreto che abbiamo approvato quest'oggi: questo, infatti, va a normare il caso in cui il presidente della federazione o dell'ente di promozione sportiva o della disciplina sportiva vada a ricandidarsi, dopo la fine del terzo mandato. Nel decreto che abbiamo approvato oggi andiamo a definire i parametri attraverso i quali questa elezione possa avvenire. Quindi, andare ad approvare un ordine del giorno che è in palese contraddizione con il testo del decreto che abbiamo approvato nella giornata di oggi risulta abbastanza insostenibile. Questo è quanto.
Nessun potere occulto che manovra l'Aula parlamentare; nessuna velina (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Semplicemente la libertà di una maggioranza parlamentare e di Governo di essere coerenti con i principi che ha affermato nel decreto su cui abbiamo votato la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1902-A/74 Girelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Sui lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, riunitasi nella giornata di ieri e a seguito delle intese successivamente intercorse tra i gruppi, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella giornata di domani, mercoledì 17 luglio, a partire dalle ore 9, con lo svolgimento di dichiarazioni di voto e la votazione finale.
Secondo le medesime successive intese, il seguito dell'esame del disegno di legge n. 1929, recante proroga del termine per l'esercizio della delega in materia tributaria, è rinviato alla prossima settimana, nella quale sarà iscritto all'ordine del giorno delle sedute a partire dalla giornata di martedì 23 luglio, e non sarà pertanto iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani.
In morte del deputato Andrea Margheri.
PRESIDENTE. Comunico che è deceduto il senatore Andrea Margheri, membro del Senato della Repubblica nella IX e X legislatura e già membro della Camera dei deputati nella VII e VIII legislatura. La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità.
PRESIDENTE. Comunico che, in data 16 luglio 2024, il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità il deputato Emiliano Fenu, in sostituzione della deputata Alessandra Todde, cessata dal mandato parlamentare.
Interventi di fine seduta.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.
Ha chiesto di parlare il deputato Marco Sarracino. Ne ha facoltà per due minuti.
MARCO SARRACINO (PD-IDP). La ringrazio, Presidente. Presidente, nella giornata di ieri centinaia di persone si sono ritrovate a Napoli al fianco di Anna e Pino Paciolla che da 4 anni chiedono che sia fatta luce sulla morte del loro amato figlio Mario. Mario Paciolla collaborava con le Nazioni Unite e rappresentava il simbolo di una generazione che ha scelto di dedicare la propria vita all'impegno e alla costruzione di processi di pace.
Presidente, il 15 luglio 2020 Mario Paciolla è stato trovato impiccato nella sua casa in Colombia, ma troppe cose non quadrano. Solo qualche ora prima del decesso, infatti, Mario Paciolla aveva acquistato il biglietto per tornare in Europa. Nei giorni precedenti aveva chiuso il suo conto corrente, restituito i suoi attrezzi ginnici e aveva avvisato l'ambasciata che a breve avrebbe lasciato la Colombia. Sono tutti elementi, accompagnati anche da ciò che si evince dall'autopsia, che dimostrano che la pista del suicidio è illogica e sbagliata.
Mario Paciolla amava la vita e noi continueremo a far sì che questa vicenda sia sempre più una questione di carattere nazionale, chiedendo anche al Governo un maggiore impegno.
Vede, Presidente, Mario era anche un figlio di Napoli e Napoli sostiene con forza la battaglia di Anna e Pino, perché ancora oggi troppe sono le domande che necessitano di una risposta e finché quelle domande non avranno risposta continueremo a dire che Mario Paciolla non si è suicidato. Mario Paciolla è stato ucciso e per questo, Presidente, dopo 4 anni noi siamo qui, ancora oggi, per chiedere verità e giustizia per lui e per la sua famiglia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Laura Boldrini. Ne ha facoltà.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Presidente, ieri uno strumentale attacco di Fratelli d'Italia, anzi per essere precisi dell'onorevole Donzelli, ha impedito che nella sala stampa della Camera si parlasse di un tema di fondamentale importanza, come la situazione in Cisgiordania e la situazione del popolo palestinese, che vive momenti terribili. In Cisgiordania e a Gerusalemme Est, nonostante le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU lo vietino, gli insediamenti di coloni proliferano di giorno in giorno, con metodi violenti e costanti violazioni dei diritti umani dei palestinesi, costretti ad abbandonare le loro case; vengono picchiati, incarcerati e uccisi.
È una situazione in cui i giornalisti non riescono a fare il loro lavoro di documentazione e i difensori dei diritti umani e delle ONG sono bersaglio di repressione. Recentemente anche un cooperante italiano è stato ferito a colpi di zappa - pensi - da un colono israeliano. Arrestati e accusati di terrorismo dal Governo israeliano, senza fornire prove, rischiano non solo la libertà ma anche la vita.
Presidente, è di questo che ci voleva parlare, qui alla Camera, Shawan Jabarin, presidente dell'associazione Al-Haq. Jabarin stesso è testimone di questa campagna di persecuzione e di discredito messa in atto dal Governo Netanyahu, che lo accusa di essere un terrorista come la sua associazione, accuse mai supportate da prove, nonostante molti Governi europei, incluso quello italiano, abbiano chiesto le prove, che non sono mai arrivate. Vede, lo dimostra il fatto che Jabarin ha vinto anche una causa per diffamazione contro il Corriere della Sera e un'altra è in corso contro Il Tempo.
Ma l'onorevole Donzelli, noncurante dell'esito di queste vicende giudiziarie, ha riportato in quest'Aula le accuse infondate contro Jabarin e nonostante i parlamentari invitati alla conferenza stampa abbiano immediatamente preso le distanze da parole deprecabili nei confronti della senatrice Segre, scritte sui social dall'avvocato Quatrano, invitato alla Conferenza anche lui, e nonostante lui però abbia detto di tirarsi fuori, l'onorevole Donzelli ha continuato ad attaccare l'intera iniziativa per impedire che si parlasse delle condizioni del popolo palestinese in Cisgiordania, usando in modo fuorviante e mistificatorio l'arma dell'antisemitismo e del terrorismo. Questa è una strumentalizzazione inaccettabile, forse usata per sviare l'attenzione dai guai che vive il partito Fratelli d'Italia, per impedire, appunto, che si mettesse l'attenzione ancora una volta sull'inchiesta di Fanpage, su quei messaggi, quelli sì, antisemiti…
PRESIDENTE. Deve concludere.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Ebbene, devo concludere, ma voglio dire che non funzionerà, Presidente, lo voglio dire chiaramente. Non solo, continueremo a vigilare sull'antisemitismo in qualsiasi schieramento politico, ma non smetteremo di denunciare quello che accade in Cisgiordania, nella Palestina, a Gaza, ascoltando le voci di chi proviene da quei contesti e lo faremo qui, alla Camera, e lo faremo anche altrove (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra). La ringrazio, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Grimaldi. Ne ha facoltà, per due minuti.
MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Come sa, fra il 5 e il 6 aprile del 2009, alle 3,32, una scossa di magnitudo 6.3 travolse il centro storico di L'Aquila, provocando 309 morti, più di 1.600 feriti e 800.000 sfollati. Fra i morti, 7 studenti e studentesse che alloggiavano alla casa dello studente.
Non è nostro uso parlare delle sentenze, soprattutto, in un caso così delicato, però ci faccia dire che aver letto l'affermazione secondo cui le cause delle morti sono da ricercare nella condotta incauta dei ragazzi ci ha fatto davvero venire i brividi. Perciò nessun risarcimento ai familiari delle vittime e quasi 14.000 euro di spese legali.
Allora, mi faccia dire: siamo tutti colpevoli. Gli aquilani sono tutti colpevoli di essersi fidati dello Stato e di quella Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi convocata appositamente per rassicurarli.
Come si può non provare rabbia rispetto a queste parole, ma anche a queste altre e cito un'intercettazione: “Così loro, che sono i massimi esperti di terremoti, diranno: è una situazione normale, sono fenomeni che si verificano”. Un'altra intercettazione, sempre di De Bernardis, Zamberletti, Barberi e Boschi: “Meglio che ci siano 100 scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio, perché 100 scosse servono a liberare l'energia (…)”. O altre ancora, come quelle che dicevano che potevano farsi un buon bicchiere di Montepulciano. Oppure quando si dice: “(…) zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni, eccetera”. Io non credo che questi ragazzi siano stati incauti, pazzi e irresponsabili, ma, piuttosto, fiduciosi nella protezione confortante di ciò che era stato detto qualche giorno prima dalla Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
MARCO GRIMALDI (AVS). Ho concluso. Avremmo visto centinaia di bambini avvolti nei sacchi neri se questo fosse successo di giorno, eppure, un rappresentante dello Stato, durante un'intervista, aveva detto appunto che gli aquilani potevano bersi un buon bicchiere di Montepulciano e stare tranquilli. Ora, quello stesso Stato silenzia e sentenzia chi la notte tra il 5 e il 6 aprile non è andato a dormire in macchina, ma è colpevole di avergli creduto. Lo diciamo in quest'Aula: non vogliamo più che venga criminalizzata la popolazione, né quella di L'Aquila, né, certo, quella che sta pagando gli effetti dei Campi Flegrei, lo diciamo perché chi è stato colpevole di non aver capito da solo che si trattava di un grande scherzo, una boutade, chi ha ascoltato quelle parole dello Stato si deve sempre fidare dello Stato e, allora, se loro sono colpevoli lo siamo anche tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Enrico Cappelletti. Ne ha facoltà, per due minuti.
ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Presidente, intervengo perché abbiamo appreso da numerose agenzie di stampa e da articoli che sono apparsi oggi sulle principali testate giornalistiche che il governo di centrodestra della città di Venezia è stato letteralmente travolto da una marea di inchieste, sembra una nuova Tangentopoli. Ci sono due arrestati, tra cui un assessore, ci sono 7 persone agli arresti domiciliari e 18 indagati tra i quali addirittura il sindaco Brugnaro, il suo capo di gabinetto e il direttore generale del comune. Ora, alla base dell'inchiesta pare che ci sia il solito intreccio e il ricorso a pratiche scorrette e corruttive per accaparrarsi illecitamente risorse pubbliche. Parliamo di Venezia, Presidente, parliamo della stessa città del MOSE, cioè della più grande mangiatoia della storia della Repubblica italiana.
Ora, chiaramente vedremo gli esiti di questa inchiesta di cui abbiamo appreso quest'oggi. Sicuramente, come Parlamento, avremo bisogno di dare un segnale, di reagire, di far vedere che lo Stato è presente, ma che è presente con una forte reazione anticorruzione. Al contrario, il Governo propone in questi giorni, come negli scorsi mesi, la depenalizzazione dell'abuso d'ufficio, propone lo svuotamento del traffico di influenze, propone di ostacolare l'utilizzo delle intercettazioni, propone di indebolire, insomma, l'azione della magistratura, anche quella della magistratura lagunare. Questo comportamento del Governo può essere definito in un modo solo: apologia di reato. Il Governo dichiara ora se intenda -concludo, Presidente -, alla luce dei fatti di Venezia, depenalizzare anche al reato di corruzione, coerentemente con quanto sta facendo, oppure se non ritenga, contrariamente, per contrastare questi fenomeni, che sia necessario rafforzare gli strumenti a disposizione della magistratura, cioè fare esattamente il contrario di quello che sta facendo fino ad ora.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Candiani. Ne ha facoltà.
STEFANO CANDIANI (LEGA). Grazie, Presidente. È la seconda settimana che intervengo, perché sono passati ormai 15 giorni dall'alluvione del 29 di giugno che ha colpito molte località del Piemonte, in particolare il comune di Macugnaga sotto il Monte Rosa. Questa settimana è prevista la visita di una delegazione della Protezione civile, tecnici che andranno a fare un sopralluogo. Ecco, ho già sollecitato precedentemente e lo faccio nuovamente la presenza del Ministro alla Protezione civile Musumeci, perché ci sia una reale presa di coscienza dello stato dei luoghi. Non vorremmo, Presidente, che, come già alcune impostazioni tendono a lasciar capire, ci fosse una sottovalutazione del pericolo. Ci sono centinaia di migliaia di metri cubi e centinaia di migliaia di tonnellate di roccia smossa. Tutto questo deve essere messo in sicurezza e il percepire che ci possono essere atteggiamenti di risparmio nel momento in cui bisogna, invece, fare opere di somma urgenza per garantire che i luoghi che sono stati devastati dall'uscita del fiume Anza e dall'uscita del torrente Tambach, che è andato a smuovere - ripeto - centinaia di migliaia di metri cubi di roccia viva, creino pericolo sulla popolazione residente. Non stiamo parlando della questione dei ristori, che è cosa seria e che riguarda le attività legate al turismo e al commercio del Paese che hanno bisogno di essere sostenute, qui si sta parlando di Protezione civile e di messa in sicurezza dei luoghi. Ripeto, non vorremmo che fossero sottovalutate situazioni di reale pericolo per cui fra qualche anno, fra qualche tempo, ci si trova veramente con le persone messe a rischio e con qualche situazione che non vogliamo neanche pensare. Su questo, risollecito nuovamente, anzi invito anche il responsabile della Protezione civile, dottor Curcio, a recarsi sul luogo, perché non vorremmo - e lo dico per l'ultima volta - che qualche tecnico sottovalutasse la situazione semplicemente per risparmio di spesa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Donzelli. Ne ha facoltà.
GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Io intervengo dopo aver sentito l'intervento della collega, della Presidente Boldrini, che sinceramente ho sentito dire che è saltata una conferenza stampa in seguito ai miei attacchi, alle mie parole, alla mia violenza oratoria: troppa grazia. Credo che l'incontro è saltato semplicemente perché gli organizzatori erano stati così superficiali nell'organizzarlo che non avevano visto chi avevano invitato. Credo che l'incontro sia saltato perché non si erano resi conto di aver invitato degli odiatori seriali, degli antisemiti, delle persone che forse erano più vicini agli estremisti e terroristi, che al luogo che questa istituzione dovrebbe rappresentare, che è il luogo della democrazia.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Ancora!
GIOVANNI DONZELLI (FDI). Tuttavia, se anche fosse, se fosse che la conferenza stampa è saltata grazie al fatto che Fratelli d'Italia ha portato alla luce ciò che non si sapeva…
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Si sapeva tutto!
GIOVANNI DONZELLI (FDI). … cioè chi erano i personaggi che dovevano parlare, se anche fosse che, grazie a Fratelli d'Italia, questa Camera dei deputati non ha visto certi personaggi prendere nelle Istituzioni la parola, ebbene, grazie Presidente Boldrini di quanto ci ha riconosciuto, perché noi siamo orgogliosi di aver impedito che antisemiti, razzisti, fomentatori di odio e persone vicine agli estremisti e ai terroristi prendessero la parola alla Camera dei deputati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e Commenti della deputata Boldrini).
PRESIDENTE. Deputata Boldrini, lei ha parlato, ha avuto una risposta, penso che la democrazia funzioni così (Commenti della deputata Boldrini).
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Mercoledì 17 luglio 2024 - Ore 9:
(ore 9 e ore 16,15)
1. Seguito della discussione del disegno di legge (per lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e per la votazione finale):
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca. (C. 1902-A)
Relatore: SASSO.
2. Discussione del disegno di legge:
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica. (C. 1896-A)
Relatori: IAIA e MAZZETTI.
(ore 15)
3. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .
La seduta termina alle 20,25.
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
nella votazione n. 15 il deputato Tremaglia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 21 il deputato Bof ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni nn. 24, 36 e 37 il deputato Candiani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 37 il deputato Sbardella ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 40 il deputato Amich ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 45 la deputata Matone ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 59 la deputata Lancellotta ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 60 il deputato Bellomo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 62 il deputato Fassino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 67 il deputato De Maria ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 70 il deputato Amorese ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | DDL 1902-A - ODG N 2 RIF | 272 | 270 | 2 | 136 | 270 | 0 | 63 | Appr. |
2 | Nominale | ODG 9/1902-A/7 RIF | 278 | 278 | 0 | 140 | 277 | 1 | 63 | Appr. |
3 | Nominale | ODG 9/1902-A/9 RIF | 275 | 256 | 19 | 129 | 159 | 97 | 63 | Appr. |
4 | Nominale | ODG 9/1902-A/10 | 279 | 259 | 20 | 130 | 98 | 161 | 63 | Resp. |
5 | Nominale | ODG 9/1902-A/11 | 280 | 268 | 12 | 135 | 103 | 165 | 62 | Resp. |
6 | Nominale | ODG 9/1902-A/12 RIF | 279 | 279 | 0 | 140 | 277 | 2 | 62 | Appr. |
7 | Nominale | ODG 9/1902-A/13 | 280 | 269 | 11 | 135 | 105 | 164 | 61 | Resp. |
8 | Nominale | ODG 9/1902-A/14 | 283 | 254 | 29 | 128 | 33 | 221 | 60 | Resp. |
9 | Nominale | ODG 9/1902-A/15 | 276 | 249 | 27 | 125 | 34 | 215 | 60 | Resp. |
10 | Nominale | ODG 9/1902-A/16 | 279 | 276 | 3 | 139 | 110 | 166 | 60 | Resp. |
11 | Nominale | ODG 9/1902-A/17 | 281 | 279 | 2 | 140 | 113 | 166 | 60 | Resp. |
12 | Nominale | ODG 9/1902-A/18 RIF | 277 | 277 | 0 | 139 | 268 | 9 | 60 | Appr. |
13 | Nominale | ODG 9/1902-A/19 | 286 | 282 | 4 | 142 | 117 | 165 | 58 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nominale | ODG 9/1902-A/20 RIF | 284 | 284 | 0 | 143 | 281 | 3 | 57 | Appr. |
15 | Nominale | ODG 9/1902-A/21 RIF | 282 | 282 | 0 | 142 | 280 | 2 | 57 | Appr. |
16 | Nominale | ODG 9/1902-A/22 | 282 | 278 | 4 | 140 | 113 | 165 | 57 | Resp. |
17 | Nominale | ODG 9/1902-A/24 | 274 | 270 | 4 | 136 | 111 | 159 | 57 | Resp. |
18 | Nominale | ODG 9/1902-A/25 | 280 | 277 | 3 | 139 | 111 | 166 | 57 | Resp. |
19 | Nominale | ODG 9/1902-A/26 | 271 | 266 | 5 | 134 | 105 | 161 | 57 | Resp. |
20 | Nominale | ODG 9/1902-A/27 | 275 | 271 | 4 | 136 | 108 | 163 | 57 | Resp. |
21 | Nominale | ODG 9/1902-A/30 RIF | 278 | 278 | 0 | 140 | 275 | 3 | 56 | Appr. |
22 | Nominale | ODG 9/1902-A/31 | 274 | 262 | 12 | 132 | 103 | 159 | 56 | Resp. |
23 | Nominale | ODG 9/1902-A/32 | 278 | 268 | 10 | 135 | 105 | 163 | 56 | Resp. |
24 | Nominale | ODG 9/1902-A/33 RIF | 276 | 275 | 1 | 138 | 270 | 5 | 56 | Appr. |
25 | Nominale | ODG 9/1902-A/34 | 275 | 271 | 4 | 136 | 114 | 157 | 56 | Resp. |
26 | Nominale | ODG 9/1902-A/35 | 272 | 268 | 4 | 135 | 111 | 157 | 56 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 3 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
27 | Nominale | ODG 9/1902-A/36 | 271 | 267 | 4 | 134 | 111 | 156 | 55 | Resp. |
28 | Nominale | ODG 9/1902-A/37 | 276 | 273 | 3 | 137 | 112 | 161 | 55 | Resp. |
29 | Nominale | ODG 9/1902-A/38 | 276 | 272 | 4 | 137 | 111 | 161 | 55 | Resp. |
30 | Nominale | ODG 9/1902-A/39 | 266 | 261 | 5 | 131 | 104 | 157 | 55 | Resp. |
31 | Nominale | ODG 9/1902-A/40 | 269 | 257 | 12 | 129 | 95 | 162 | 55 | Resp. |
32 | Nominale | ODG 9/1902-A/41 RIF | 264 | 260 | 4 | 131 | 257 | 3 | 55 | Appr. |
33 | Nominale | ODG 9/1902-A/42 RIF | 261 | 261 | 0 | 131 | 257 | 4 | 55 | Appr. |
34 | Nominale | ODG 9/1902-A/43 RIF | 261 | 261 | 0 | 131 | 260 | 1 | 55 | Appr. |
35 | Nominale | ODG 9/1902-A/46 RIF | 266 | 258 | 8 | 130 | 256 | 2 | 55 | Appr. |
36 | Nominale | ODG 9/1902-A/48 | 266 | 263 | 3 | 132 | 106 | 157 | 55 | Resp. |
37 | Nominale | ODG 9/1902-A/49 RIF | 262 | 262 | 0 | 132 | 257 | 5 | 55 | Appr. |
38 | Nominale | ODG 9/1902-A/50 | 267 | 263 | 4 | 132 | 106 | 157 | 55 | Resp. |
39 | Nominale | ODG 9/1902-A/51 | 264 | 254 | 10 | 128 | 97 | 157 | 55 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 4 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
40 | Nominale | ODG 9/1902-A/52 | 265 | 260 | 5 | 131 | 105 | 155 | 55 | Resp. |
41 | Nominale | ODG 9/1902-A/53 | 263 | 258 | 5 | 130 | 104 | 154 | 55 | Resp. |
42 | Nominale | ODG 9/1902-A/54 | 258 | 255 | 3 | 128 | 106 | 149 | 55 | Resp. |
43 | Nominale | ODG 9/1902-A/56 | 256 | 251 | 5 | 126 | 102 | 149 | 55 | Resp. |
44 | Nominale | ODG 9/1902-A/57 | 259 | 256 | 3 | 129 | 104 | 152 | 55 | Resp. |
45 | Nominale | ODG 9/1902-A/58 | 256 | 241 | 15 | 121 | 90 | 151 | 55 | Resp. |
46 | Nominale | ODG 9/1902-A/59 | 258 | 249 | 9 | 125 | 98 | 151 | 55 | Resp. |
47 | Nominale | ODG 9/1902-A/62 | 265 | 260 | 5 | 131 | 72 | 188 | 53 | Resp. |
48 | Nominale | ODG 9/1902-A/64 | 266 | 263 | 3 | 132 | 106 | 157 | 53 | Resp. |
49 | Nominale | ODG 9/1902-A/63 RIF | 269 | 269 | 0 | 135 | 260 | 9 | 53 | Appr. |
50 | Nominale | ODG 9/1902-A/65 | 266 | 261 | 5 | 131 | 103 | 158 | 53 | Resp. |
51 | Nominale | ODG 9/1902-A/66 | 265 | 262 | 3 | 132 | 104 | 158 | 53 | Resp. |
52 | Nominale | ODG 9/1902-A/67 | 262 | 258 | 4 | 130 | 101 | 157 | 53 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 5 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
53 | Nominale | ODG 9/1902-A/68 | 264 | 260 | 4 | 131 | 102 | 158 | 53 | Resp. |
54 | Nominale | ODG 9/1902-A/69 | 263 | 259 | 4 | 130 | 100 | 159 | 53 | Resp. |
55 | Nominale | ODG 9/1902-A/71 | 264 | 260 | 4 | 131 | 71 | 189 | 53 | Resp. |
56 | Nominale | ODG 9/1902-A/72 | 265 | 233 | 32 | 117 | 228 | 5 | 53 | Appr. |
57 | Nominale | ODG 9/1902-A/75 RIF | 270 | 270 | 0 | 136 | 268 | 2 | 53 | Appr. |
58 | Nominale | ODG 9/1902-A/76 | 265 | 251 | 14 | 126 | 92 | 159 | 53 | Resp. |
59 | Nominale | ODG 9/1902-A/77 | 264 | 250 | 14 | 126 | 90 | 160 | 53 | Resp. |
60 | Nominale | ODG 9/1902-A/78 | 260 | 258 | 2 | 130 | 102 | 156 | 53 | Resp. |
61 | Nominale | ODG 9/1902-A/80 | 262 | 257 | 5 | 129 | 104 | 153 | 53 | Resp. |
62 | Nominale | ODG 9/1902-A/81 | 262 | 253 | 9 | 127 | 96 | 157 | 53 | Resp. |
63 | Nominale | ODG 9/1902-A/83 RIF | 257 | 255 | 2 | 128 | 250 | 5 | 53 | Appr. |
64 | Nominale | ODG 9/1902-A/84 | 258 | 254 | 4 | 128 | 99 | 155 | 53 | Resp. |
65 | Nominale | ODG 9/1902-A/85 | 254 | 250 | 4 | 126 | 90 | 160 | 53 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 6 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 71) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
66 | Nominale | ODG 9/1902-A/87 | 222 | 220 | 2 | 111 | 83 | 137 | 53 | Resp. |
67 | Nominale | ODG 9/1902-A/88 | 230 | 229 | 1 | 115 | 85 | 144 | 53 | Resp. |
68 | Nominale | ODG 9/1902-A/89 | 235 | 224 | 11 | 113 | 76 | 148 | 53 | Resp. |
69 | Nominale | ODG 9/1902-A/90 | 237 | 234 | 3 | 118 | 84 | 150 | 53 | Resp. |
70 | Nominale | ODG 9/1902-A/92 | 238 | 235 | 3 | 118 | 88 | 147 | 53 | Resp. |
71 | Nominale | ODG 9/1902-A/74 | 230 | 227 | 3 | 114 | 80 | 147 | 53 | Resp. |