XIX LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 753
PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
ZANELLA, BONELLI, BORRELLI, DORI, EVI, FRATOIANNI, GHIRRA, GRIMALDI, MARI, PICCOLOTTI, ZARATTI
Modifica all'articolo 30 della legge 3 agosto 2007, n. 124, in materia di composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica
Presentata il 10 gennaio 2023
Onorevoli Colleghi! – Dalla fine della seconda guerra mondiale, l'intelligence è stata riorganizzata più volte, con l'intento di migliorarne il funzionamento soprattutto in relazione alle garanzie democratiche, ma solo nel 1977 fu istituzionalizzato il controllo parlamentare attraverso un apposito Comitato.
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR) rappresenta l'ultimo di una serie di organismi di coordinamento e di controllo degli apparati di intelligence. Con la legge 24 ottobre 1977, n. 801, furono creati il Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza (CESIS), con ruolo di coordinamento tra i servizi, civile e militare, e la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (COPACO), con ruolo di alto controllo dell'attività degli organismi di sicurezza.
Successivamente, con la legge 3 agosto 2007, n. 124, in osservanza della nuova riforma degli organismi di sicurezza italiani, il CESIS è stato sostituito dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio dei ministri (DIS), mentre il COPACO fu trasformato nel COPASIR (con nuove funzioni di controllo e supervisione).
Oggi, il presidente del Comitato viene eletto tra i componenti appartenenti ai gruppi parlamentari dell'opposizione, per precisa disposizione di legge. È composto di cinque deputati e altrettanti senatori, nominati dai Presidenti delle Camere, in modo da rappresentare proporzionalmente le principali forze politiche rappresentate in Parlamento.
Dall'ultima relazione del COPASIR al Parlamento arriva la richiesta anche di una revisione della legge n. 124 del 2007, che ha l'indiscusso merito di rappresentare ancora il perno della disciplina del sistema di informazione per la sicurezza, per costruire una moderna cultura della sicurezza, con l'obiettivo di rendere ancora più adeguate e incisive le scelte compiute dal legislatore quindici anni fa, aggiornandole alla luce del nuovo assetto politico, ai nuovi scenari europei e internazionali e alle difficoltà che ci si trova di fronte nel tempo presente e nell'immediato futuro.
In primo luogo la legge n. 124 del 2007 ha avuto l'ambizione di costruire un corpus che rispondeva a un sistema politico forzatamente bipolare, mentre nell'ultimo decennio la rappresentanza politico-istituzionale è decisamente tripolare e, come noto, molte volte si contraddistingue per frammentarietà con interventi spesso incoerenti e non sistematici. In questo contesto, è auspicabile una condivisione unanime da parte delle varie forze politiche che hanno compreso che la difesa della sicurezza nazionale è un valore superiore da mantenere e rafforzare al di là delle pur legittime differenze e sensibilità.
A nessuno sfugge che la formula della centralità del Parlamento non è un'indicazione vaga, ma rappresenta un cardine insormontabile perché ancorato a una sana lettura del principio della separazione dei poteri, dove la responsabilità del funzionamento degli apparati di intelligence è di pertinenza del potere esecutivo, mentre il controllo su di esso non può che essere affidato al Parlamento e all'organo che vi è preposto in via esclusiva, il COPASIR.
La salvaguardia, in questo settore, così decisivo per la Repubblica, delle prerogative del Parlamento dovrebbe sempre essere intesa come baluardo imprescindibile.
Com'è noto, i mutati equilibri parlamentari dell'ultimo decennio si sono riverberati sull'assetto dello stesso Comitato, con particolare riguardo alla sua composizione e all'individuazione del gruppo cui spetta la presidenza alla luce della previsione di cui all'articolo 30 della legge n. 124 del 2007.
La citata norma prevede che il Comitato sia composto da cinque deputati e cinque senatori, nominati entro venti giorni dall'inizio di ogni legislatura in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, garantendo comunque la rappresentanza paritaria della maggioranza e delle opposizioni e tenendo conto della specificità dei compiti del Comitato.
Oltre al criterio di proporzionalità dei gruppi parlamentari, la composizione deve quindi corrispondere anche a quello della rappresentanza paritaria dei parlamentari di maggioranza e opposizione, annoverandosi tra questi quanti non abbiano votato la fiducia al Governo. La ratio sottesa a tali disposizioni è chiara: consentire al Parlamento di esercitare la sua attività di controllo e garanzia su un settore delicato, strategico ed estremamente riservato dell'attività di Governo.
Si deve rilevare che la citata legge fu approvata mentre era in vigore la legge elettorale 21 dicembre 2005, n. 270, che, fissando il premio di maggioranza nel 54 per cento dei seggi, almeno alla Camera, di contro riservava il restante 46 per cento alle minoranze, in un sistema bipolare che oggi di fatto non esiste più.
Senza alterare in maniera significativa l'articolo 30 della legge n. 124 del 2007 e la rappresentanza numerica tra maggioranza e opposizione, ma solo per renderlo più aderente all'attuale realtà, affinché siano rappresentate nel Comitato tutte le forze politiche, si chiede con la presente proposta di legge di aumentare da dieci a dodici i componenti del COPASIR.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. All'articolo 30, comma 1, della legge 3 agosto 2007, n. 124, le parole: «cinque deputati e cinque senatori» sono sostituite dalle seguenti: «sei deputati e sei senatori».