TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 550 di Lunedì 20 ottobre 2025

 
.

MOZIONE IN MATERIA DI POLITICHE DI COESIONE

   La Camera,

   premesso che:

    1) il principio di uguaglianza, sancito nell'articolo 3 della Costituzione, rappresenta un pilastro fondamentale dell'ordinamento giuridico italiano ed impone al legislatore il dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, di fatto, limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona umana e la sua partecipazione alla vita politica, economica e sociale del Paese;

    2) il preambolo del Trattato sull'Unione europea (Tue) include l'uguaglianza tra i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona;

    3) il superamento delle diseguaglianze territoriali, economiche e sociali costituisce una sfida inevitabile, sia a livello europeo che a livello nazionale e costituisce un obiettivo strategico fondamentale per il processo di integrazione e di sviluppo europeo;

    4) il superamento delle diseguaglianze non può prescindere da un'effettiva attuazione del principio di sussidiarietà e quindi da un dialogo e da una collaborazione efficiente tra lo Stato, gli enti locali e i soggetti della società civile. In questo contesto, i corpi intermedi, e in particolare gli enti del Terzo Settore, hanno storicamente svolto e tuttora svolgono un ruolo fondamentale;

    5) la politica di coesione rappresenta, dunque, non solo un insieme di misure, ma l'espressione di una visione sistemica del progetto Paese: essa deve essere in grado di coordinare in modo efficace le forze pubbliche e private impegnate nel superamento delle diseguaglianze, orientando le risorse disponibili, in particolare i fondi strutturali e di investimento, in modo strategico e coerente con tale visione;

    6) la politica di coesione rappresenta una delle principali politiche di investimento dell'Unione europea;

    7) la politica di coesione trova fondamento, a livello europeo, nell'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue) che, con il fine di promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione, sancisce il rafforzamento delle azioni volte a promuovere la coesione economica, sociale e territoriale all'interno dell'area europea;

    8) la politica di coesione trova altresì fondamento nel combinato degli articoli 3 comma 2 e 119 comma 5 della Costituzione italiana;

    9) le diseguaglianze presenti nelle diverse aree europee sono da sempre state considerate un ostacolo allo sviluppo e all'integrazione europea e per tale ragione il superamento di tali disparità rappresenta, fin dall'istituzione della Comunità europea (oggi Unione), un obiettivo strategico fondamentale. Per tale motivo, già a partire dal Trattato di Roma, sono stati previsti meccanismi di solidarietà utili a superare i diversi livelli di sviluppo delle aree territoriali europee. In particolare, il Trattato del 1957 prevedeva l'istituzione del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (Feaog, sezione orientamento). Successivamente, nel 1975 viene creato il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Nel 1994 si introduce altresì il Fondo di coesione;

    10) la politica di coesione è oggi sostenuta sia attraverso i fondi strutturali europei, sia tramite il Fondo sviluppo e coesione, che stanzia risorse addizionali per sostenere e sviluppare le politiche di coesione e territoriali;

    11) tra i fondi europei rientrano: il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), finalizzato a favorire la crescita economica e occupazionale delle regioni europee e a superare le disparità e squilibri di sviluppo; il Fondo sociale europeo (Fse) o Fondo sociale europeo plus (Fse+) nella programmazione sviluppo; il Fondo sociale 2021-2027, finalizzato al perseguimento di livelli elevati ed adeguati di occupazione negli Stati membri; il Fondo per una transizione giusta (Just transition fund Jtf), indirizzato a contrastare le sfide della sostenibilità con particolare riguardo di affrontare agli effetti sociali, economici ed ambientali derivanti dalla transizione ecologica;

    12) i fondi nazionali che finanziano le politiche di coesione sono: il Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie ed il Fondo sviluppo e coesione;

    13) il principale documento di riferimento in materia di coesione è rappresentato, sia a livello europeo che nazionale, dall'accordo di partenariato il quale, sulla base di una programmazione pluriennale, definisce le priorità di investimento e l'articolazione delle risorse in programmi;

    14) la politica di coesione è attualmente oggetto di un processo di revisione: ad aprile 2025, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alle riforme e alla coesione, Raffaele Fitto, ha presentato una proposta di revisione di medio periodo della politica di coesione del settennio 2021-2027;

    15) la revisione nasce dalla necessità di allineare la politica di coesione alle nuove sfide emergenti;

    16) la riforma prevede che gli Stati membri e le regioni possano indirizzare i fondi di coesione verso nuovi settori che potrebbero risultare prioritari nel futuro: tecnologie critiche, difesa, emergenza abitativa, gestione dell'acqua e transizione energetica;

    17) il tema della coesione è stato al centro di un importante dibattito in occasione del Meeting di Rimini 2025;

    18) in tale occasione, il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il Pnrr, ha sottolineato come la politica di coesione stia cambiando profondamente sia a livello europeo che a livello italiano;

    19) particolare rilievo assume il tema dell'utilizzo dei fondi di coesione; a tal proposito, va sottolineato come a livello nazionale l'attuazione dei programmi di coesione va necessariamente attuata in coerenza con i contenuti del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza);

    20) mettendo a confronto l'utilizzo dei fondi di coesione 2021-2027 con i fondi del Pnrr attuale, è possibile rilevare uno sbilanciamento favore del Pnrr: per quanto riguarda quest'ultimo, infatti, risultano impegnati oltre il 90-92 per cento dei fondi e per quanto riguarda invece l'utilizzo dei fondi di coesione, tenendo altresì conto della prossima scadenza temporale (due anni a cui tradizionalmente seguono due anni di coda), è possibile stimare un utilizzo dei fondi pari al 20 per cento;

    21) con riguardo all'apertura dei fondi di coesione verso nuove aree di investimento, il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il Pnrr ha sottolineato come, tra le nuove aree di destinazione previste dalla riforma europea della politica di coesione, ve ne siano alcune che risultano prioritarie per l'Italia in quanto rispondenti a problemi radicati sul territorio italiano: in particolare: il tema dell'alloggio ed il tema dell'innovazione del lavoro;

    22) l'utilizzo dei fondi di coesione e la corretta destinazione degli stessi costituiscono uno strumento fondamentale per il superamento delle diseguaglianze territoriali, economiche e sociali e per la promozione di uno di uno sviluppo equo della persona sia come individuo che come comunità;

    23) in questa fase intermedia di revisione della politica europea di coesione, è fondamentale monitorare con attenzione l'evoluzione normativa della stessa;

    24) è fondamentale un allineamento dell'accordo di partenariato italiano alla luce delle nuove priorità di investimento e in accordo con le nuove linee definitive in sede europea, tenendo conto delle specificità territoriali, economiche e sociali dell'Italia,

impegna il Governo:

1) a valorizzare il principio di sussidiarietà, promuovendo una politica di coesione fondata su una visione sistemica del progetto Paese, capace di coordinare in modo efficace le forze pubbliche e primate impegnate nel superamento delle diseguaglianze;

2) a prevedere, nell'ambito della politica di coesione, la destinazione delle risorse anche agli enti del Terzo Settore, riconoscendone il ruolo essenziale nella promozione della coesione sociale e nello sviluppo di comunità inclusive;

3) a continuare a lavorare per garantire il pieno ed efficace utilizzo dei fondi di coesione, per il superamento delle disparità territoriali, economiche e sociali presenti sul territorio italiano, rimuovendo ogni impedimento atto ad ostacolare il pieno sviluppo della persona e l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini alla vita del Paese;

4) a proseguire il monitoraggio della riforma della politica di coesione europea, al fine di garantire un adattamento tempestivo delle politiche di coesione dell'Italia, alla luce alle nuove priorità individuate a livello comunitario;

5) ad aggiornare l'accordo di partenariato italiano ed i relativi programmi nazionali, assicurando il pieno allineamento con le nuove linee guida europee, in coerenza con la realtà economica, sociale e territoriale del Paese;

6) a rafforzare il coordinamento tra la programmazione e l'attuazione dei fondi di coesione e gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), assicurando un utilizzo efficiente delle risorse a disposizione;

7) a valutare l'introduzione di misure utili a contrastare il fenomeno dell'emergenza abitativa, anche attraverso l'impiego dei fondi di coesione per sostenere politiche abitative strutturali, laddove previsto dalla normativa europea.
(1-00511) «Lupi».

(15 ottobre 2025)