TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 166 di Venerdì 22 settembre 2023
INTERPELLANZE URGENTI
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, per sapere – premesso che:
il 5 aprile 2023, sul territorio del comune di Caldes (TN) è stato trovato morto un giovane di 26 anni, uscito per correre nei boschi, e operazioni peritali svolte il 7 aprile hanno attribuito all'incontro con un orso bruno le mortali ferite riportate;
a seguito di questo tragico avvenimento, l'11 aprile, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica ha incontrato il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente di Ispra, Stefano Laporta, il capo dipartimento della protezione civile della provincia autonoma di Trento, Raffaele De Col, e l'assessore provinciale all'agricoltura Giulia Zanotelli;
durante l'incontro, tra l'altro, è stata presa in considerazione l'ipotesi di mettere a punto un piano di trasferimento di massa degli orsi col mantenimento nella provincia di Trento di un numero di soggetti «sostenibili dal territorio» e si è stabilito di istituire un tavolo di confronto tecnico tra il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, Ispra e provincia autonoma di Trento, per valutare in tempi rapidi «ogni azione utile a proseguire l'originario progetto di reintroduzione dell'orso nell'arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate» –:
quali iniziative, nel dettaglio, siano state prese o saranno prese per garantire la prosecuzione del progetto, se il Ministro interpellato concorrerà con la provincia autonoma alla predisposizione di un piano di gestione dell'orso in Trentino che rafforzi le misure di prevenzione e, nel caso si voglia procedere al trasferimento di una parte della popolazione degli orsi, quanti esemplari si intendano trasferire, con quali destinazioni e quale tempistica.
(2-00129) «Brambilla, Saccani Jotti, Dalla Chiesa, Matone, Sergio Costa, Zucconi, Semenzato, Deborah Bergamini, Bicchielli, Sottanelli, Pella, Ruffino, Sorte, Ascari, Cherchi, Loizzo, Gruppioni, Gallo, Carotenuto, Marrocco».
(18 aprile 2023)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno – Per sapere – premesso che:
le tristi vicende accadute a Caivano hanno riportato al centro della riflessione politica la necessità e l'urgenza di intervenire in maniera coraggiosa e responsabile per contrastare i fenomeni di criminalità e violenza, che purtroppo sono una realtà diffusa in diverse zone del Paese;
il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, nella sua visita a Caivano il 31 agosto 2023, parlando della necessità di una politica coraggiosa e di uno Stato capace di metterci la faccia, ha affermato: «in Italia non possono esistere zone franche» e «il Parco Verde di Caivano non è l'unico territorio che versa in queste condizioni. Sono molti, come noi sappiamo, i territori che versano in queste condizioni, il messaggio rivolto alle tante Caivano d'Italia.»;
il Ministro interpellato ha dichiarato: «Questo Governo ha già intrapreso un'azione per riportare la legalità su tutto il territorio nazionale con le operazioni ad alto impatto nelle città metropolitane che hanno prima interessato le stazioni e sono poi state estese ad altre aree cittadine.»;
il 5 settembre 2023, il consigliere regionale in Calabria, Antonello Talerico, ha denunciato la situazione dei quartieri dell'Aranceto e di viale Isonzo a Catanzaro definendoli quartieri degradati e abbandonati dallo Stato, invitando ad un immediato intervento che possa mettere fine al monopolio della criminalità;
sui giornali locali si denuncia in questi quartieri la presenza di «Discariche abusive, danneggiamenti ai beni della collettività, cittadini disperati ed impauriti che non possono lasciare la propria abitazione incustodita (trattasi di case popolari) neanche per andare a fare la spesa, poiché verrebbe occupata immediatamente da terzi, pronti a viverci subito o peggio ancora a “rivenderla” nonostante la proprietà sia in capo all'Aterp, altro ente pubblico che è costretto a subire le condotte criminose a danno del proprio patrimonio immobiliare», oltre che «cittadini quotidianamente minacciati, aggrediti e costretti a vivere in un angolo per evitare danni ai propri beni o alla loro persona o ai propri cari e, che non possono neanche denunciare quello che subiscono, in quanto sarebbero costretti a trasferirsi per evitare le gravi ripercussioni»;
negli ultimi anni i quartieri citati sono stati spesso all'attenzione delle cronache che nei mesi scorsi hanno segnalato diversi fenomeni di criminalità: come riportato in alcune notizie, a maggio 2023, alcuni agenti della polizia di Stato, della Digos, sono rimasti feriti durante una operazione nel quartiere dell'Aranceto; il 16 agosto 2023 viene riportata la notizia di una sparatoria nel quartiere Aranceto e del ferimento di un uomo alle gambe da due colpi di arma da fuoco; in un articolo del 2 settembre 2023, rainews.it parla di «Inferno Aranceto tra degrado e criminalità» –:
quale sia la strada migliore per rispondere ai fenomeni di criminalità che stanno emergendo e che vengono denunciati e quali ulteriori iniziative il Governo abbia intenzione di realizzare, anche in coordinamento con le istituzioni locali, per portare avanti questa battaglia di contrasto alla criminalità e nello specifico come intenda rispondere con riguardo ai quartieri dell'Aranceto e di viale Isonzo di Catanzaro.
(2-00219) «Lupi, Bicchielli, Romano».
(11 settembre 2023)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
al fine di assicurare il ritorno dell'inflazione all'obiettivo del 2 per cento nel medio termine, la scorsa settimana la Banca Centrale Europea ha deliberato l'ennesimo aumento dei tassi di interesse al 4,5 per cento, raggiungendo i massimi storici;
l'aumento di 25 punti base, il decimo consecutivo da luglio 2022, rischia di pesare sulla crescita economica;
la stessa Bce ha rivisto al rialzo le stime sull'inflazione in conseguenza dell'evoluzione dei prezzi dell'energia: al 5,6 per cento nel 2023, al 3,2 per cento nel 2024 e al 2,1 per cento nel 2025;
l'aumento dei tassi Bce ha comportato l'inevitabile incremento dei tassi di interesse sui prestiti a famiglie e imprese, per le quali l'accesso al credito è sempre più difficile;
secondo l'ultimo rapporto di Abi, ad agosto 2023 il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,03 per cento; il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,48 per cento, con un incremento di oltre 200 punti base rispetto ad agosto dello scorso anno;
nonostante la domanda di prestiti sia stabile se non addirittura in aumento (soprattutto per il credito al consumo e per i prestiti per la copertura del capitale circolante), le erogazioni in favore di famiglie e imprese sono calate ulteriormente del 3,3 per cento ad agosto rispetto a un anno prima, mentre a luglio 2023 avevano registrato un calo del 2,2 per cento, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 4 per cento e quelli alle famiglie dello 0,3 per cento;
le sofferenze, al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a luglio 2023 sono state pari a 16,5 miliardi di euro, in aumento di circa 2,2 miliardi rispetto a dicembre 2022;
secondo un'indagine sul credito bancario condotta dalla Banca d'Italia nell'ambito di un'analisi realizzata dalla Bce, con gli aumenti dei tassi di interesse i criteri di offerta sui prestiti alle imprese hanno registrato un'ulteriore stretta, soprattutto in conseguenza di una maggiore percezione del rischio e una minore tolleranza;
le difficoltà di accesso al credito emergono anche dai dati diffusi dall'Istat nel rapporto BES (Benessere Equo Sostenibile): una famiglia su tre (35,1 per cento) percepisce un peggioramento della propria condizione economica a fronte dell'incremento dei prezzi;
le difficoltà economiche delle famiglie riguardano soprattutto la sostenibilità delle spese quotidiane;
anche l'ultimo bollettino economico di Banca d'Italia di luglio 2023, rileva come si sia accentuata la riduzione dei prestiti alle famiglie (-2,1 per cento, da -0,2 in febbraio) ed è proseguito il calo del credito alle società non finanziarie (-4,2 per cento, da -8,1 in febbraio);
sui dodici mesi la riduzione del credito è stata più marcata per le imprese di minore dimensione (con meno di 20 addetti, -8,2 per cento sui dodici mesi, da -6,3); a livello settoriale la discesa dei finanziamenti è stata più intensa per la manifattura (-3,8 per cento, da 0,3 in febbraio), rispetto ai servizi e alle costruzioni (-2,3 e -2,8 per cento, da -0,8 e -1,5, rispettivamente);
in altre parole, è aumentato il rischio di sovraindebitamento per famiglie e imprese come attesta l'incremento del flusso di prestiti che presentano ritardi nei pagamenti;
secondo un'indagine condotta dalla Cgia di Mestre, al 31 dicembre 2022 l'importo medio dell'indebitamento per nucleo famigliare presente in Italia è salito a 22.710 euro; complessivamente lo stock dei debiti bancari in capo a tutte le famiglie italiane si è attestato sul livello record di 595,1 miliardi di euro ed è aumentato del 3,5 per cento rispetto al 2021;
lo scenario di medio termine non vede miglioramenti, con un ulteriore incremento dei costi di finanziamento e condizioni di accesso al credito più rigide;
il quadro descritto costituisce terreno fertile per la criminalità organizzata, che nelle crisi economiche trova linfa per fenomeni estorsivi e di usura, soprattutto per le famiglie e le imprese maggiormente esposte;
la diffusione di reati estorsivi e dei casi di usura, infatti, registra un aumento preoccupante tra le imprese del settore commerciale in tutta Italia, con particolare riferimento alle zone del centro e Sud Italia;
da una recente analisi dell'ufficio studi di Confcommercio è emerso che l'usura è il fenomeno illegale percepito in maggior aumento dagli imprenditori (per il 25,9 per cento) seguito da abusivismo (21,3 per cento), estorsioni (20,1 per cento) e furti (19,8 per cento) –:
quali iniziative di competenza intendano assumere per prevenire e contrastare racket e usura in conseguenza delle descritte difficoltà economiche e dell'aumentato rischio di diffusione dei fenomeni criminali verso famiglie e imprese;
se siano state rilevate criticità nelle procedure di accesso al fondo di solidarietà per le vittime di usura e quali iniziative intenda adottare per garantire la più celere risposta dello Stato alle richieste di aiuto da parte di cittadini vittime di usura;
se ritengano opportuno adottare iniziative normative in ordine alla disciplina antiracket e antiusura per rafforzare le misure di prevenzione e di contrasto;
se non intendano intensificare l'adozione di politiche che favoriscano l'emersione del fenomeno, sensibilizzando i cittadini sull'importanza e sull'efficacia delle denunce, anche avviando una campagna divulgativa di informazione a carattere nazionale attraverso gli strumenti ritenuti più idonei;
quali iniziative intendano assumere per sostenere la capacità finanziaria delle famiglie e delle imprese per far fronte ai prestiti assunti ed evitare l'aumento dei casi di sofferenza e di ulteriore deterioramento dei crediti;
se non ritengano opportuno adottare le iniziative di competenza per destinare eventuali risorse aggiuntive, tra cui anche quelle derivanti dall'imposta straordinaria sugli extraprofitti bancari, a favore di strumenti di sostegno diretti alle famiglie e imprese maggiormente in difficoltà, anziché per finalità fiscali di carattere generale, al fine di contenere gli effetti dell'aumento dei tassi di interesse sui finanziamenti.
(2-00227) «Francesco Silvestri, Fenu, Alifano, Lovecchio, Raffa, Alfonso Colucci, Auriemma, Penza, Riccardo Ricciardi, D'Orso, Ascari, Cafiero De Raho, Giuliano».
(Presentata il 19 settembre 2023)
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione e del merito, il Ministro per le disabilità, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
stando alle diverse notizie e proteste segnalate dagli organi di informazione, da genitori esasperati e da associazioni che si occupano di persone con disabilità, anche quest'anno scolastico inizia con il problema della grave carenza dei docenti di sostegno o comunque dell'assenza di continuità dell'insegnante di sostegno per gli alunni che ne hanno bisogno e che si troveranno ad essere affiancati, per l'ennesima volta, da un nuovo e diverso insegnante, ove disponibile;
gli alunni con necessità certificata di sostegno sono oltre 300 mila, tuttavia i docenti sono circa 200 mila e la maggioranza degli alunni cambia in continuazione docente di sostegno, anche nel corso dello stesso anno scolastico;
il problema è correlato alla tipologia contrattuale del rapporto di lavoro dei docenti di sostegno: ben oltre il 50 per cento dei docenti di sostegno ha infatti un contratto a tempo determinato; la precarietà del contratto determina quindi anche la precarietà del sostegno per gli alunni che ne hanno bisogno;
non garantire continuità didattica agli alunni con disabilità ha conseguenze gravissime sulla salute degli alunni con disabilità poiché compromette il fondamentale processo di integrazione e contribuisce ad esasperare ulteriormente contesti familiari che già vivono situazioni di solitudine e disagio;
l'associazione «Nessuno è escluso» è nata per raccontare la storia di Roberta, una bambina unica, nata a maggio 2016 con una patologia molto rara, la displasia campomelica acampomelica, una patologia multifattoriale che colpisce principalmente le ossa e molto rara, per la quale al momento non c'è una cura, ma si possono trattare solo i sintomi correlati;
tra enormi difficoltà la bambina ha trovato un modo alternativo di comunicare e ha cominciato ad andare a scuola, con l'apertura verso un campo esperienziale che l'ha portata a migliorare sensibilmente la sua condizione e a migliorare la sua qualità di vita;
lo scorso anno un giovane studente di Napoli, Francesco, di poco meno di 16 anni e con una disabilità grave, è stato costretto a frequentare la scuola solo per qualche ora al giorno poiché, in assenza di un'adeguata assistenza infermieristica o di supporto, la sua famiglia esasperata ha deciso di ritirarlo dalla scuola autodenunciandosi pubblicamente;
questi alunni con disabilità, come Roberta e Francesco, hanno bisogno, durante l'orario scolastico, di un'assistenza adeguata infermieristica o del personale di supporto, che consenta loro di permanere nell'ambiente scolastico per le ore del normale ciclo scolastico, e come loro ci sono tanti altri studenti nella stessa condizione di deprivazione scolastica;
senza voce, questi bambini o ragazzi sono sostenuti dai genitori e, talvolta, dalle associazioni da loro costituite, che lottano quotidianamente per i diritti fondamentali dei loro figli, in primis per il diritto allo studio e poi per abbattere le barriere architettoniche e culturali e per migliorare la qualità della vita dei loro figli;
la vita di questi genitori è fatta di appelli alle istituzioni e di ricorsi ai tribunali per garantire la frequenza scolastica dei loro figli o l'accesso a luoghi di socialità, appelli che trovano temporaneo riscontro solo nel momento in cui qualche organo di informazione decide di ricordare la loro storia e i loro diritti negati ma che, invece, richiedono interventi strutturali e risorse idonee;
dai risultati dell'ultima indagine sull'inclusione scolastica emerge che sono più di 316 mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (pari al 3,8 per cento degli iscritti), circa 15 mila in più rispetto all'anno precedente (+5 per cento), e la disponibilità di assistenti all'autonomia varia molto sul territorio con un rapporto alunno/assistente pari a 4,5 a livello nazionale;
nel Mezzogiorno il rapporto sale a cinque, con punte massime in Campania, ove supera la soglia di 12 alunni con disabilità per ogni assistente; nelle scuole, inoltre, sono ancora presenti molte barriere fisiche e soltanto una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità;
al di fuori dell'ambiente scolastico, il disagio è ancora maggiore con le famiglie lasciate sole, senza la possibilità di garantire ai propri figli il complesso di attività, relazioni e interessi di cui hanno diritto: diritto al gioco, al tempo libero, a coltivare interessi e relazioni –:
quali iniziative di competenza, i Ministri interpellati, intendano porre in essere per porre fine al diniego dei diritti fondamentali dei minori e giovani con disabilità, sia nell'ambiente scolastico sia nei contesti informali e meno istituzionalizzati, al fine di incentivare la loro partecipazione sociale e culturale, nella prospettiva della migliore qualità di vita;
quali iniziative di competenza intendano porre in essere per assicurare, anche con risorse congrue, in ambito scolastico ed extrascolastico, il personale infermieristico o di supporto necessario a garantire ai minori e giovani con disabilità il diritto alla partecipazione alla vita sociale, relazionale e culturale, in condizioni di parità con gli altri;
se non intendano intervenire, per quanto di competenza, con ogni potere sostitutivo consentito, per assicurare che le strutture territoriali scolastiche e sanitarie garantiscano i servizi e il supporto necessari a tutelare il diritto allo studio e il diritto alla salute degli alunni e delle alunne con disabilità.
(2-00226) «Sportiello, Quartini, Di Lauro, Marianna Ricciardi, Aiello, Alifano, Amato, Appendino, Ascari, Barzotti, Bruno, Cantone, Caramiello, Carmina, Carotenuto, Caso, Cherchi, Alfonso Colucci, Dell'Olio, Donno, Giuliano, L'Abbate, Lomuti, Morfino, Orrico, Pavanelli, Penza, Raffa, Riccardo Ricciardi, Torto».
(Presentata il 19 settembre 2023)