Relazione annuale 2022 della Commissione europea sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità e sui rapporti con i parlamenti nazionali 6 novembre 2023 |
Contenuti e finalità
La relazione - presentata ai sensi dell'articolo 9 del protocollo (n. 2) sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionali, allegato al Trattato sull'Unione europea (TUE) e al Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE) - illustra le valutazioni della Commissione europea sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità e sui rapporti con i parlamenti nazionali per il 2022.
L'articolo 9 del protocollo (n. 2) prevede che la Commissione europea presenti al Consiglio europeo, al Parlamento europeo, al Consiglio ed ai parlamenti nazionali una relazione annuale sull'applicazione dell'articolo 5 del TUE, (relativo alla ripartizione di competenze tra UE e Stati membri sulla base del principio di attribuzione e ai principi di sussidiarietà e proporzionalità) e che detta relazione sia trasmessa anche al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni. Si ricorda che a partire dal 2018 la Commissione europea ha unificato la relazione sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità con quella fino ad allora distinta (ma non prevista dai Trattati) sulle relazioni con i parlamenti nazionali.
In particolare, la relazione illustra l'attività in merito a:
La relazione consta, inoltre, di un allegato recante: l'elenco dei progetti di atti legislativi per i quali i parlamenti nazionali hanno formulato pareri motivati nel 2022 in ordine al rispetto del principio di sussidiarietà; il numero dei pareri ricevuti dalla Commissione dai parlamenti nazionali nel medesimo anno (cumulativamente nell'ambito del controllo di sussidiarietà e del dialogo politico); l'elenco dei documenti, proposte legislative o comunicazioni, per i quali è stato presentato il maggior numero di pareri alla Commissione (cumulativamente nell'ambito del controllo di sussidiarietà e del dialogo politico). |
L'articolo 5 del TUE - La ripartizione delle competenze tra UE e Stati membri e il principio di sussidiarietà
|
Principali conclusioni della relazione
Ad avviso della Commissione nel 2022
non si sono registrati nel complesso cambiamenti di rilievo, rispetto agli anni precedenti, né per quanto riguarda
l'intensità dell'attività svolta dai parlamenti nazionali per controllare il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, né per quanto concerne il dialogo politico.
Tale constatazione appare però parzialmente smentita, dal fatto, che come riportato dalla stessa Commissione nel 2022, anche se il numero totale dei pareri (considerati cumulativamente nell'ambito del controllo di sussidiarietà e del dialogo politico) è rimasto costante, il numero relativo di pareri motivato registrati nel 2022 è raddoppiato rispetto al 2021 (v. infra).
In particolare, la Commissione riporta che nel 2022:
Si osserva, in via generale, che la relazione si limita a riportare una sintesi delle argomentazioni delle risposte della Commissione europea ai pareri dei parlamenti nazionali, ma non contiene una analisi e dati riepilogativi e/o statistici in merito alle risposte della Commissione europea ed alla loro qualità, che pure costituisce una parte qualificante e comunque conclusiva della procedura sia nell'ambito del controllo di sussidiarietà sia per quanto riguarda il dialogo politico. La relazione omette anche di fornire indicazioni sull'eventuale rispetto della tempistica (3 mesi) alla quale la Commissione nella scorsa legislatura si era impegnata a rispettare nell'inviare la propria risposta al singolo parere del Parlamento nazionale.
|
Contenuto della relazione |
Applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità da parte delle Istituzioni dell'UE
Commissione europea
Nella relazione si indica che la Commissione europea nel 2022 ha
dato attuazione alla revisione degli orientamenti e strumenti per legiferare meglio, adottata nella
comunicazione "Legiferare meglio" del 2021, rafforzando ulteriormente l'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità; in particolare, ha iniziato ad allegare sistematicamente ad ogni proposta politicamente sensibile e importante una griglia di valutazione della sussidiarietà, accompagnata da una valutazione d'impatto. La Commissione ha inoltre rafforzato le valutazioni di impatto territoriale, introducendo la verifica rurale, affinché si tenga maggiormente conto delle esigenze e delle caratteristiche specifiche delle diverse regioni e dei diversi territori dell'UE e si individuino gli effetti asimmetrici che le proposte legislative della Commissione possono produrre sui diversi territori dell'UE, ad esempio sulle regioni transfrontaliere, rurali, insulari, montane, ultraperiferiche o scarsamente popolate.
Nel corso del 2022
la Commissione ha iniziato ad attuare l'approccio "one in, one out", controbilanciando i nuovi oneri a carico delle imprese e dei singoli cittadini, derivanti dalle proposte legislative della Commissione, mediante la riduzione degli oneri preesistenti nello stesso settore.
Nel corso del 2022, inoltre la
piattaforma "Fit for Future
"
(gruppo di esperti di alto livello che coadiuva la Commissione nella semplificazione della normativa dell'UE e nella riduzione dei relativi oneri normativi superflui) ha adottato 10 pareri sulla base del programma di lavoro annuale, trattando un ampio ventaglio di temi quali fiscalità e finanza, ambiente, transizioni verde e digitale, diritti delle vittime, sprechi alimentari e soluzioni biologiche. Molti pareri hanno presentato idee in materia di semplificazione e riduzione degli oneri che potrebbero potenzialmente determinare miglioramenti direttamente a livello locale e regionale.
Per quanto riguarda le attività connesse con la valutazione d'impatto delle nuove proposte legislative, la Commissione ricorda che esse sono sottoposte al controllo di qualità indipendente da parte del Comitato per il controllo normativo, che nel corso del 2022 ha esaminato 70 valutazioni d'impatto. Inoltre, il Comitato ha proceduto a 10 valutazioni di vasta portata, tra cui 2 controlli dell'adeguatezza, volti a verificare ex post se se l'azione dell'UE abbia portato ai risultati attesi in termini di efficacia, efficienza, coerenza, pertinenza e valore aggiunto dell'UE ed anche a valutare se l'azione dell'UE rimanga conforme ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità nel tempo.
Parlamento europeo
Nel 2022 il Parlamento europeo ha ricevuto, in virtù del protocollo n. 2,
249 comunicazioni dai parlamenti nazionali, di cui
34 pareri motivati per violazione del principio di sussidiarietà e
215 altri contributi (che non muovono rilievi quanto alla sussidiarietà). A titolo di paragone, nel 2021 il Parlamento europeo aveva ricevuto
227 comunicazioni,
24 delle quali erano
pareri motivati.
Consiglio dell'UE
Nel 2022 il Consiglio ha continuato a monitorare
l'effettiva attuazione delle
conclusioni adottate negli anni precedenti dal
Consiglio stesso e dal Consiglio europeo in merito ai principi di sussidiarietà e proporzionalità; ha informato gli Stati membri sui
contributi trasmessi dai
parlamenti nazionali su proposte legislative; in particolare nel 2022 il segretariato generale del Consiglio ha distribuito
32 pareri motivati ricevuti in virtù del protocollo n. 2 e
152 pareri formulati nel contesto del dialogo politico.
La discrasia rispetto al numero più elevato di contributi ricevuti dal Parlamento sembra discendere dal fatto che non tutti i parlamenti nazionali, in assenza di un apposita accordo formale, trasmettono le proprie pronunce al Consiglio.
Comitato delle regioni
Il Comitato delle regioni
ha continuato ad occuparsi di sussidiarietà, proporzionalità e miglioramento della regolamentazione, formulando 23 pareri su proposte legislative, 31 pareri su altri documenti o temi e 8 risoluzioni. Fra questi, 24 pareri contenevano riferimenti espliciti al rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità oppure raccomandazioni concrete per rafforzarlo. Inoltre 7 risoluzioni vertevano su questioni concernenti la sussidiarietà e la proporzionalità, tra cui quelle riguardanti la Conferenza sul futuro dell'Europa e il programma di lavoro della Commissione per il 2023.
Inoltre, il Comitato delle regioni si è fatto promotore, nell'ambito della
Conferenza sul futuro dell'Europa (che si è svolta dal 9 maggio 2021 al 9 maggio del 2022), di proposte volte rafforzare l'applicazione del principio di sussidiarietà sulla base del concetto della
sussidiarietà attiva.
Il concetto di
sussidiarietà attiva implica che i parlamenti nazionali e gli enti locali e regionali offrano contributi nella
fase prelegislativa per aiutare la Commissione a calibrare le proposte nel contesto specifico della governance multilivello.
In particolare, il
contributo
fornito dalla delegazione del Comitato delle regioni e dall'allora presidente, Tzitzikostas nell'ambito dei lavori della Conferenza è confluito nella raccomandazione della Conferenza stessa sulla sussidiarietà, ossia nella proposta n. 40:
Sulla scorta di queste raccomandazioni, la
10a Conferenza sulla sussidiarietà organizzata dal Comitato delle regioni, che si è tenuta a
Valencia l'11 novembre 2022, ha adottato
conclusioni per promuovere ulteriormente il
concetto di "sussidiarietà attiva" quale elemento centrale dell'agenda "Legiferare meglio" dell'UE e per
rafforzare il contributo dei livelli di governo locale e regionale all'elaborazione di politiche dell'UE.
Nel 2022 il Comitato delle regioni ha continuato a sviluppare le sue
attività di miglioramento della regolamentazione, alcune delle quali sono state intraprese in collaborazione con la Commissione e il Parlamento europeo, in particolare
attraverso
la piattaforma "Fit for Future", la
rete RegHub.
RegHub
è una rete di enti locali e regionali che si propone di raccogliere esperienze sull'attuazione delle politiche dell'UE tramite consultazioni di attori a livello locale.
A giugno del 2022 l'Ufficio di presidenza del Comitato delle regioni ha istituito il nuovo
gruppo direttivo "Legiferare meglio e sussidiarietà attiva", che mira a garantire una
governance del Comitato più integrata e razionalizzata nel settore del
miglioramento della regolamentazione, compreso il
controllo della sussidiarietà, al fine di migliorare la coerenza, la visibilità e l'impatto del lavoro svolto dal Comitato delle regioni e di rafforzare i contatti interistituzionali.
Corte di giustizia dell'UE
Nel 2022 la
Corte di giustizia dell'Unione europea ha emesso alcune sentenze sull'
applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità.
Nella
sentenza del 16 febbraio 2022, Polonia/Parlamento europeo e Consiglio, C-157/21 ha precisato l'ambito di applicazione del principio di sussidiarietà che, in conformità dell'articolo 5, paragrafo 3, del TUE, si applica solo nei settori che non sono di competenza esclusiva dell'UE. La questione è emersa in relazione al ricorso proposto da due Stati membri riguardo al regolamento su un regime generale di condizionalità. La Corte ha, infatti, constatato che tale atto, recando regole finanziarie che stabiliscono le modalità relative alla formazione e all'esecuzione del bilancio dell'UE, ai sensi dell'articolo 322, paragrafo 1, lettera a), del TFUE, rientra nell'esercizio di una competenza dell'UE relativa al suo funzionamento, la quale, per sua natura, può essere esercitata soltanto dall'UE. La Corte ha concluso che nel caso di specie il principio di sussidiarietà non era applicabile e di conseguenza la Commissione non aveva alcun obbligo di trasmettere la sua proposta di regolamento ai parlamenti nazionali in forza del Protocollo n. 2.
Nella
sentenza del 13 luglio 2022, Illumina/Commissione, T-227/21, il Tribunale ha poi ribadito che il principio di sussidiarietà consta, da un lato, di un criterio negativo (verifica della tesi secondo cui gli obiettivi previsti non possono essere conseguiti adeguatamente dai soli Stati membri), e, dall'altro, di un criterio positivo (verifica della tesi secondo cui gli obiettivi possono, a motivo della loro portata o dei loro effetti, essere conseguiti meglio a livello di UE) e che con queste due componenti viene in definitiva analizzata, da due diversi punti di vista, la medesima questione, ossia se ai fini della realizzazione degli obiettivi occorra agire a livello di UE o di Stati membri.
|
Applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità da parte dei parlamenti nazionali
Nel 2022 la Commissione europea riporta di aver ricevuto
32 pareri motivati dai parlamenti nazionali, numero
notevolmente superiore rispetto a quelli dei tre anni precedenti (2019-2021) e doppio rispetto a quello del 2021 (
cfr. grafico in appresso). La Commissione ribadisce che
alcuni pareri motivati si fondano non tanto su critiche puntuali riguardo a violazioni del principio di sussidiarietà quanto piuttosto sulla
percezione della mancanza di un'analisi della situazione nazionale.
La relazione sottolinea, come già detto, che nel corso del mandato dell'attuale Commissione (dal dicembre 2019) si registra un evidente
calo del numero di
pareri motivati e del numero complessivo di contributi rispetto ai
due mandati precedenti 2009-2014 e 2014-2019.
Su un totale di 39 parlamenti o camere nazionali,
13 hanno formulato
pareri motivati nel 2022 (rispetto ai 7 del 2021 e agli 8 del 2020), provenienti da 10 Stati membri. La camera che ha emesso di gran lunga il maggior numero di
pareri motivati è il Riksdag svedese, con 14 , che rappresentano oltre il 40 % del totale. Altre camere che hanno formulato pareri motivati nel 2022 sono la
Poslanecká sněmovna ceca (4) , il
Sénat francese (4), il
Folketing danese (2) e il
Senát ceco, il
Bundesrat tedesco, la
Eerste Kamer neerlandese, l'
Országgyűlés ungherese, le
Houses of the Oireachtas irlandesi (le due camere hanno trasmesso un parere motivato congiunto), la
Tweede Kamer neerlandese, il
Narodno Sabranie bulgaro e l'
Eduskunta finlandese (ognuna delle quali ha formulato 1 parere). I 32 pareri motivati ricevuti nel 2022 riguardavano
24 proposte diverse e
solo per 4 proposte è pervenuto
più di 1 parere motivato, ma
nessuna ne ha ricevuti più di 5.
|
Dialogo politico della Commissione europea con i parlamenti nazionali
In merito al dialogo politico, la relazione indica che nel 2022 i parlamenti nazionali hanno trasmesso
355 pareri (
di cui 323 pareri nel contesto del dialogo politico e 32 pareri motivati per violazione del principio di sussidiarietà) alla Commissione, numero
quasi identico a quello dell'
anno precedente (360 pareri).
Ciò conferma che tendenzialmente il numero dei pareri dei parlamenti nazionali in genere raggiunge il
picco a metà del mandato della Commissione ma anche che il
numero di pareri finora ricevuti nel corso del mandato attuale (2019-2024) è di gran lunga
inferiore a quello registrato negli anni centrali del mandato precedente (620 nel 2016, 576 nel 2017 e 569 nel 2018).
Di questi 355 pareri, 218 (
61,4 %) riguardavano
proposte legislative soggette al meccanismo di controllo della sussidiarietà. Gli altri 137 pareri (
38,6 %) concernevano prevalentemente
iniziative non legislative, come comunicazioni, oppure erano "
pareri d'iniziativa" non collegati direttamente a un'iniziativa della Commissione. Ciò indica che i parlamenti nazionali hanno
concentrato l'analisi delle iniziative della
Commissione sui progetti di atti legislativi soggetti al
controllo della sussidiarietà.
Al pari degli anni precedenti si sono registrate
variazioni sensibili tra i diversi parlamenti nazionali per quanto riguarda il numero di pareri trasmessi alla Commissione. Le
10 camere più attive hanno emesso 279 pareri, pari al 79 % del totale, in linea con la media degli ultimi anni. Il numero dei o delle camere nazionali che non hanno formulato pareri è leggermente diminuito, passando da
8 a 7 camere su un totale di 39. Ciò significa che nel 2022 non hanno partecipato al dialogo politico scritto 5 Stati membri, ossia meno di un quinto del totale. Nel complesso tali dati dimostrano una partecipazione stabile dei parlamenti nazionali al controllo della sussidiarietà e al dialogo politico (cfr. figura in appresso, che confronta la concentrazione dei pareri delle 10 camere più attive).
I
10 parlamenti o camere nazionali che hanno
trasmesso il numero più elevato di pareri nel 2022 sono i seguenti: il
Senát ceco (58 pareri), le
Cortes Generales spagnole (46 pareri), la
Camera Deputaților rumena (33 pareri), la
Poslanecká sněmovna ceca (30 pareri), il
Bundesrat tedesco (30 pareri), l'
Assembleia da República portoghese (19 pareri), il
Riksdag svedese (18 pareri), il
Senat rumeno (17 pareri), il
Sénat francese (15 pareri) e la
Camera dei Deputati italiana (13 pareri). Si tratta delle stesse camere più attive negli anni precedenti.
Per quanto riguarda le singole iniziative, i parlamenti nazionali hanno trasmesso il maggior numero di contributi sulle proposte concernenti la
legge europea per la libertà dei media (12 pareri), il regolamento relativo all'
uso sostenibile dei pesticidi (9 pareri), la direttiva relativa al
miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali (8 pareri) e la proposta del Parlamento europeo per la riforma della
legge elettorale europea (8 pareri). In 5 pareri sul
programma di lavoro della Commissione per il 2022 i parlamenti nazionali hanno indicato alla Commissione le rispettive priorità per il 2022.
|
Contatti, visite e riunioni
Il
dialogo politico "orale" tra la Commissione e i parlamenti nazionali comprende varie forme di interazione:
visite di membri della Commissione a parlamenti nazionali,
visite di delegazioni dei
parlamenti nazionali alla Commissione, partecipazione della Commissione a
riunioni e conferenze interparlamentari (tra cui la COSAC),
presentazioni della Commissione ai
rappresentanti dei parlamenti nazionali a Bruxelles,
dibattito sui programmi di lavoro della Commissione e
dialoghi del semestre europeo.
Nel 2022 i membri della Commissione hanno partecipato a
147 visite presso parlamenti nazionali e riunioni con delegazioni dei parlamenti nazionali, entrando in contatto con quasi tutti i parlamenti e le camere nazionali. Il
numero è aumentato rispetto ai tre anni precedenti (130 nel 2021, 101 nel 2020 e 55 nel 2019). La Commissione ha inoltre ricevuto un
sempre maggiore numero di visite di gruppi composti da membri del personale di vari parlamenti nazionali.
Dai dati forniti dalla Commissione emerge che gli Stati membri che hanno fatto registrare il maggior numero di visite e riunioni presso/con i parlamenti nazionali da parte di membri della Commissione europea sono Repubblica ceca, che ha esercitato la Presidenza del Consiglio nel II° semestre del 2022 (28 incontri), Germania (22 incontri), Irlanda (13 incontri), Spagna (11 incontri), Polonia e Romania (8 incontri), Finlandia (7 incontri), Lussemburgo e Slovacchia (5 incontri), Francia, che ha esercitato la Presidenza del Consiglio nel I° semestre del 2022,
Italia, Svezia (4 incontri).
Nell'ambito delle riunioni e conferenze interparlamentari alle quali la Commissione ha partecipato nel corso del 2022, la relazione richiama in particolare
l'attività svolta dai due gruppi di lavoro della COSAC rispettivamente sul
ruolo dei parlamenti nazionali e sui valori europei e lo Stato di diritto, nell'ambito della Presidenza del Parlamento francese nel primo semestre del 2022.
Nella relazione la Commissione
rileva che
alcuni suggerimenti potrebbero essere messi in pratica attraverso i
canali esistenti nel contesto del dialogo politico, mentre per
altri vi sarebbe la necessità di riformare i trattati, ad esempio per l'introduzione di un diritto collettivo di iniziativa indiretta per i parlamenti nazionali, l'abbassamento della soglia per il "cartellino giallo" o la proroga del termine per l'invio di pareri motivati.
|
Ruolo dei parlamenti regionali
Sebbene i trattati
non prevedano esplicitamente un'interazione diretta tra la Commissione e i parlamenti regionali, la Commissione tiene conto dei loro contributi e fornisce risposte a riguardo. Nella relazione in esame si indica che un
numero crescente di parlamenti regionali ha presentato
direttamente alla Commissione un numero sempre più elevato di
risoluzioni:
72 nel 2022, rispetto alle 50 del 2021 e alle 33 del 2020.
Le risoluzioni riguardavano vari temi e iniziative, quali la
politica di coesione e
questioni regionali, la
Conferenza sul futuro dell'Europa, la
guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina e i
diritti umani. Alcuni contributi erano incentrati su specifiche comunicazioni e proposte o pacchetti legislativi della Commissione; cinque di essi hanno mosso rilievi quanto alla sussidiarietà.
Per quanto riguarda la partecipazione alle
consultazioni pubbliche della Commissione, questo canale è stato utilizzato solo dal
Parlamento regionale della Baviera che ha presentato circa 20 risposte a varie consultazioni pubbliche varate dalla Commissione.
|
Il progetto di relazione del Parlamento europeo sull'attuazione delle disposizioni del trattato relative ai parlamenti nazionali
La Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo ha all'esame un progetto di relazione sull'attuazione delle disposizioni del trattato relative ai parlamenti nazionali.
Con
particolare riferimento al controllo dell'applicazione del principio di sussidiarietà il progetto di risoluzione allegata alla relazione da parte dei parlamenti nazionali
|
L'attività della Camera in materia di affari europei (raffronto tra la XIX e la XVIII legislatura per periodi omogenei)
Dai dati sopra indicati, a circa poco più di un anno dall'avvio della XIX legislatura, mentre il numero di atti dell'UE esaminati ex art. 127 del regolamento della Camera e di documenti finali approvati dalla Commissioni parlamentari di merito nel cosiddetto dialogo politico è rimasto costante, rispetto allo stesso periodo omogeneo della XVIII legislatura, è invece esplosa l'attiva di verifica della sussidiarietà da parte della XIV Commissione Politiche dell'UE, con 21 progetti di atti legislativi esaminati e 17 documenti approvati (di cui 5 pareri motivati), rispetto ad 1 solo progetto e 1 solo documento approvato nella XVIII legislatura. Merita, inoltre, segnalare il grande incremento dell'attività conoscitiva attraverso lo strumento delle audizioni di Commissari europei, membri del Parlamento europeo, membri del Governo e altri soggetti.
|
Esame presso altri parlamenti nazionali
Sulla base dei dati forniti dal sito
IPEX, l'atto risulta al momento non risulta in corso di esame presso alcun Parlamento nazionale.
|