Relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei - aggiornata al 10 ottobre 2024 - Doc. CCXXXIII, n. 1 19 novembre 2024 |
Indice |
Premessa|Presupposti normativi|Sintesi della Relazione| |
PremessaLo scorso 11 novembre il Governo ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legge n. 161 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2024, la Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei, aggiornata al 10 ottobre 2024 (Doc. CCXXXIII, n. 1). Tale articolo stabilisce, infatti, che entro il 30 giugno di ciascun anno, il Governo trasmette alle Camere la relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei, approvata dalla Cabina di regia, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera d). La relazione indica altresì le misure volte a migliorare l'attuazione del Piano Mattei e ad accrescere l'efficacia dei relativi interventi rispetto agli obiettivi perseguiti (Cfr. infra). A tal riguardo nell'introduzione del documento, il Governo fa presente che la trasmissione della Relazione annuale avviene "per il solo anno in corso", in una fase successiva alla richiamata data del 30 giugno, e ciò "al fine di vedere completato il primo semestre di attività della Struttura di Missione per l'attuazione del "Piano Mattei", insediatasi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri nel mese di marzo 2024, e riferire in modo maggiormente compiuto, tanto sullo stato di avanzamento delle singole progettualità, quanto sul recepimento di alcune osservazioni formulate dalle competenti Commissioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica allo "schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di adozione del Piano strategico Italia-Africa: Piano Mattei".
Le linee generali del Piano MatteiLe linee generali del Piano Mattei erano state presentate nel corso della prima iniziativa della Presidenza italiana del G7, ovvero il "
Vertice Italia-Africa" che ha avuto luogo lo scorso 29 gennaio alla presenza dei rappresentanti di 46 Nazioni africane, la maggior parte delle quali a livello di Capi di Stato e di Governo, dei tre Presidenti delle Istituzioni europee, dei vertici delle Nazioni Unite, dell'Unione Africana, delle Organizzazioni internazionali, delle Istituzioni finanziarie e delle Banche multilaterali di sviluppo.
Nel corso del Vertice, "il Governo italiano ha illustrato alle Nazioni africane la visione italiana sul partenariato paritario con il Continente africano e ha descritto l'impianto del Piano, concepito come una
piattaforma programmatica e operativa aperta alla costante collaborazione con le Nazioni africane, sia nella fase di definizione che di attuazione degli interventi.
Qui l'intervento di apertura del Vertice Italia – Africa, della Presidente del Consiglio Meloni (Senato, 29 gennaio 2024).
Qui, l'intervento del Presidente della Repubblica in occasione del pranzo che ha inaugurato il Vertice Italia – Africa (Palazzo del Quirinale, 28 gennaio 2024).
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Presupposti normativiCon il decreto-legge n. 161 del 2023 il Governo ha adottato misure urgenti per definire La governance del c.d.Piano Matteila governance del cosiddetto "Piano Mattei", ovvero, come si legge nel preambolo del decreto legge "un piano che persegua la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano, volto a promuovere uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza e che favorisca la condivisione e la partecipazione degli Stati africani interessati all'individuazione, alla definizione e all'attuazione degli interventi previsti dal piano, nonché l'impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e globali". In particolare, il citato decreto legge ha previsto che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, venga adottato un documento programmatico-strategico denominato "Piano Mattei", finalizzato a rafforzare la collaborazione tra l'Italia e Stati del continente africano (art 1, comma 1).
Lo schema di tale DPCM è stato trasmesso alle Camere lo scorso
17 luglio ai fini dell'espressione del prescritto parere parlamentare (cfr.
A.G. 179, ora Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 ottobre 2024).
Su tale atto lo scorso 5 agosto le Commissioni Affari esteri della Camera e Affari esteri e difesa del Senato hanno espresso un parere favorevole.
Qui il parere della III Commissione Affari esteri della Camera.
Qui il parere della III Commissione Affari esteri e Difesa del Senato.
A sua volta l'articolo 5 ha previsto che entro il 30 giugno di ciascun anno, il Governo trasmetta alle Camere la relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei, approvata dalla Cabina di regia, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera d). La citata relazione indica altresì le misure volte a migliorare l'attuazione del Piano Mattei e ad accrescere l'efficacia dei relativi interventi rispetto agli obiettivi perseguiti. Con riferimento alla governance delineata con il richiamato decreto legge n. 161 del 2023, si ricorda che gli articoli 2 e 4 del decreto legge n. 161 del 2023 hanno, rispettivamente, previsto l'istituzione della Cabina di regia del "Piano Mattei" e un' apposita struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. La Cabina di Regia:
a)
Compiti della Cabina di regia
coordina, nel quadro della tutela e della promozione degli interessi nazionali, le attività di collaborazione tra l'Italia e Stati del Continente africano svolte, nell'ambito delle rispettive competenze, dalle amministrazioni pubbliche che compongono la Cabina medesima);
(a-bis) promuove le attività di incontro tra i rappresentanti della società civile, imprese e associazioni italiane e africane con lo scopo di agevolare le iniziative di collaborazione territoriale e promozione di attività di sviluppo;
b) finalizza il Piano Mattei e i relativi aggiornamenti;
c) monitora, anche ai fini del suo aggiornamento, l'attuazione del Piano Mattei);
d)
approva la relazione annuale al Parlamento di cui all'articolo 5;
e) promuove il coordinamento tra i diversi livelli di governo, gli enti pubblici nazionali e territoriali e ogni altro soggetto pubblico e privato interessato;
f) promuove iniziative finalizzate all'accesso a risorse messe a disposizione dall'Unione europea e da organizzazioni internazionali, incluse le istituzioni finanziarie internazionali e le banche multilaterali di sviluppo;
g) coordina le iniziative di comunicazione relative all'attuazione del Piano Mattei.
Quanto alla composizione, la Cabina di regia per il Piano Mattei, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri e composta dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con funzioni di vicepresidente, dagli altri Ministri, dal Vice Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale delegato in materia di cooperazione allo sviluppo, dal Vice Ministro delle imprese e del made in Italy delegato in materia di promozione e valorizzazione del made in Italy nel mondo, dal Vice Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica delegato in materia di politiche e attività relative allo sviluppo sostenibile,dal presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dal presidente dell'ICE-Agenzia italiana per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, nonché da un rappresentante della società Cassa depositi e prestiti S.p.A., uno della società SACE S.p.A. e uno della società Simest S.p.A. Della Cabina di regia fanno, altresì, parte rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, di imprese industriali, della Conferenza dei rettori delle università italiane, del sistema dell'università e della ricerca, della società civile e del Terzo settore nonché rappresentanti di enti pubblici o privati, esperti nelle materie trattate, individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Lo scorso 10 ottobre ha avuto luogo la
La terza riunione della Cabina di regia del Piano Mattei
Terza riunione della cabina di regia del Piano Mattei. Secondo quanto riportato nel relativo
Comunicato, "sono stati invitati, per la prima volta, ai lavori della Cabina di Regia, i Presidenti della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato e della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati. Nel corso della riunione, è stata illustrata la
Relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano Mattei per l'Africa, per la successiva trasmissione al Parlamento, nella quale sono dettagliate le principali iniziative in corso nelle nove Nazioni dove sono stati avviati i progetti pilota del Piano, adottato lo scorso 7 ottobre con DPCM a seguito del parere espresso dalle Commissioni parlamentari".
A sua volta la Compiti della Struttura di Missione Struttura di Missione svolge le seguenti attività:
a) assicura supporto al Presidente del Consiglio dei ministri per l'esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell'azione strategica del Governo relativamente all'attuazione del Piano Mattei e ai suoi aggiornamenti;
b) assicura supporto al Presidente e al vicepresidente della Cabina di regia nell'esercizio delle rispettive funzioni;
c) cura il segretariato della Cabina di regia;
d)
predispone la relazione annuale al Parlamento di cui all'articolo 5.
A sua volta a struttura di missione è composta da due unità dirigenziali di livello generale, tra cui il coordinatore, da due unità dirigenziali di livello non generale e da quindici unità di personale non dirigenziale. Le unità di personale non dirigenziale sono individuate tra il personale della Presidenza del Consiglio dei ministri e tra il personale dei Ministeri e di altre amministrazioni pubbliche, autorità indipendenti, enti o istituzioni, con esclusione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche. Il predetto contingente di personale non dirigenziale può essere, altresì, composto da personale di società pubbliche controllate o partecipate dalle amministrazioni centrali dello Stato in base a rapporto regolato mediante convenzioni. Alla struttura di missione è assegnato un contingente di esperti che prestano la propria attività a titolo gratuito con rimborso delle spese di missione. Per un approfondimento si rinvia al a al Dossier. Per quanto attiene al contenuto del Piano Mattei, che, come sopra ricordato, è stato adottato lo scorso 7 ottobre con DPCM, il medesimo ha individuaro I progetti pilotaprogetti pilota in 9 Paesi: quattro nel nord-Africa (Algeria Egitto, Tunisia e Marocco) e cinque nell'Africa sub-sahariana (Costa d'Avorio, Etiopia, Kenya, Mozambico e Repubblica del Congo). A tal riguardo è stato previsto che tutti gli interventi del Piano, sia nella prima fase di attuazione che in quelle successive, rispondano ai seguenti criteri generali: efficacia (approccio basato sul raggiungimento di risultati riscontrabili già nel breve periodo), integrazione e flessibilità (favorire espansione e multidimensionalità delle iniziative di cooperazione con l'Italia), valore aggiunto (miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale), potenzialità incrementali (programmi con potenziale di sviluppo ulteriore), sostenibilità e replicabilità (progettualità studiate per una loro continuità futura). Il Piano ha a sua volta individuato le seguenti Le sei direttrici d'intervento del c.d. Piano Matteisei direttrici d'intervento: 1) In tema di istruzione/formazione, punta a sviluppare nel Continente africano l'acquisizione di competenze, l'occupazione e l'indipendenza economica personale e familiare, con particolare attenzione ad un'istruzione tecnica in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro locale, alla diffusione dell'e-learning e alla collaborazione con le imprese; 2) In tema di agricoltura, mira alla diminuzione dei tassi di denutrizione e malnutrizione, al superamento dell'agricoltura di sussistenza e all'aumento del reddito degli agricoltori, soprattutto attraverso partenariati e uso di nuove tecnologie; 3) In tema di salute, persegue il rafforzamento delle strutture sanitarie e del contrasto alle malattie infettive endemiche nel Continente africano, anche avvalendosi della consolidata esperienza italiana in materia di salute e della diffusione delle nuove tecnologie applicate alle esigenze medico-sanitarie; 4) In tema di energia, si prefigge l'obiettivo di ampliare l'accesso all'energia per le popolazioni locali, soprattutto attraverso la promozione degli investimenti nelle energie rinnovabili, la diffusione di nuove tecnologie e lo sviluppo di filiere energetiche sostenibili, come quella dei biocarburanti. Nel quadro di una complementarietà di Europa e Africa dal punto di vista energetico - la prima carente di fonti energetiche e la seconda di risorse finanziarie e competenze tecniche - ad avviso del Governo la fortunata posizione geografica dell'Italia può renderla il naturale hub di approvvigionamento di energia per l'intera Europa; 5) In tema di acqua, si propone di sviluppare il settore idrico nel Continente africano, con riguardo a tutto il ciclo idrico, dall'approvvigionamento della risorsa, alla sua distribuzione e riutilizzo, in particolare attraverso l'avvio di attività di progettazione, costruzione, gestione e manutenzione di infrastrutture idrauliche complesse e di impianti di depurazione e controllo della qualità dell'acqua; 6) Il tema di infrastrutture fisiche e digitali, trasversali a tutte le precedenti cinque direttrici individuate dal Piano, l'obiettivo è potenziare la connettività satellitare, la trasformazione digitale e la modernizzazione dei servizi postali delle Nazioni africane. Oltre ai citati principali settori di intervento, sono state poi individuate altre aree tematiche all'interno delle quali potranno essere sviluppate iniziative e programmi di formazione, come ad esempio in ambito culturale, spaziale, dello sport e delle politiche giovanili, della gestione del rischio di catastrofi naturali. Con riferimento alle risorse, il Governo, in sede di presLe risorse finanziarie previste nel DPCM 7 ottobre 2024entazione dello schema di DPCM alle Camere, ha fatto presente che il Piano Mattei potrà avvalersi di una pluralità di canali di finanziamento ai quali attingere per l'attuazione dei progetti. Nello specifico nella sua prima fase il Piano Mattei potrà contare su una dotazione iniziale di 5 miliardi e 500 milioni di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie, di cui circa 3 miliardi reperiti dal Fondo Italiano per il clima e 2,5 miliardi da i fondi della Cooperazione allo sviluppo (cfr. pag. 44 dello schema di DPCM). Per ulteriore approfondimento, si rimanda al Dossier. |
Sintesi della RelazioneI progetti di cui la Relazione dà conto sono in totale 21. Di questi, 17 riguardano i 9 Paesi destinatari dei progetti pilota già individuati nel Piano Mattei. Gli altri quattro sono progetti regionali o transnazionali, che coinvolgono più Paesi, anche al di fuori del novero dei destinatari dei progetti pilota.
Progetti nazionali
AlgeriaAlgeria La scheda n.1 riguarda il "Recupero di terreni semi-aridi per la produzione agricola". Il progetto sviluppa e amplia un'iniziativa già avviata dalla società Bonifiche Ferraresi, con il supporto finanziario di SIMEST. La relazione indica la data di avvio del progetto per il mese di dicembre 2024, con la finalizzazione dei primi pozzi e la semina dei cereali. Viene anche precisato che il progetto prevede un partenariato tra Bonifiche Ferraresi (al 49%) e il Fondo nazionale per gli investimenti algerino. La relazione prevede che il piano crei circa 6.000 posti di lavoro. La scheda n. 2 riguarda "l'Istituzione di un centro di formazione professionale a vocazione regionale". Il progetto mira a istituire un centro di formazione per aziende ad alto avvio tecnologico. L'avvio del progetto è previsto per il 2025, anche se non stati ancora individuati i soggetti esecutori. La relazione indica che il progetto avrà un finanziamento misto italo-algerino, anche se non viene indicato il budget previsto. Si valuti l'opportunità di chiedere chiarimenti sul punto.
Costa d'AvorioCosta d'Avorio La scheda n.3 riguarda il "Sostegno al settore dell'istruzione primaria". Il progetto per rafforzare le infrastrutture e la formazione degli insegnanti in diverse aree del Paese (da individuare con le autorità locali). L'avvio è previsto nel primo semestre del 2025, anche se non sono stati ancora individuati i soggetti esecutori (che si prevede siano organizzazioni non governative italiane). Il progetto usufruisce di uno stanziamento di 15 milioni di euro, sui fondi "a dono" della cooperazione italiana. La scheda n.4 riguarda il "Rafforzamento del settore sanitario". L'intervento intende potenziare il programma di sostegno alla Rete di religiosi che operano in ambito sanitario" (URSSCI) e sostenere l'ampliamento dell'ospedale Abobo di Adidjan, specializzato nella medicina materno infantile. Entro il mese di giugno del 2025 si prevede l'avvio dei lavori di ampliamento dell'ospedale e di un centro di formazione per infermieri. Il progetto usufruisce di un finanziamento di 49 milioni di euro (di cui 19 milioni a dono e 30 in credito d'aiuto), sui fondi della cooperazione italiana. La scheda n. 5 riguarda il "Rafforzamento delle filiere agricole per la produzione destinata al consumo interno" (in particolare riso, mais, legumi e mango). Si tratta di un progetto di SACE, di avvio previsto nel secondo semestre del 2025. Nel corso delle attività svolte sono già state coinvolte imprese italiane, mentre per la fine del 2024 è prevista la conclusione dell'anali tecnica dei singoli progetti. Il finanziamento del progetto è in carico alla stessa SACE, anche se la relazione non indica l'impegno di spesa previsto. Si valuti l'opportunità di chiedere chiarimenti sul punto. Si fa presente, inoltre, che quest'ultima iniziativa non era prevista tra i progetti pilota indicati nel Piano Mattei per la Costa d'Avorio. Per questo Paese il piano prevedeva invece come settori di intervento, oltre a quello sanitario, l'istruzione e il rafforzamento dell'anagrafe e dello stato civile.
EgittoEgitto La scheda n.6 riguarda la "Scuola italiana di ospitalità di Hurghada, Enrico Mattei". La scuola alberghiera, inaugurata lo scorso 24 ottobre, mira a promuovere programmi educativi e professionali nell'ambito turistico e la cooperazione nella gestione dei flussi migratori per motivi di lavoro. L'avvio dei corsi, che si ritiene coinvolgeranno circa 200 studenti l'anno, è previsto per il primo trimestre del 2025. La realizzazione della scuola è curata dalla catena alberghiera egiziana Pickalbatros, con un finanziamento (di cui non è indicato l'ammontare) da parte del Ministero italiano del turismo, per l'invio dei docenti italiani. Si fa presente che, in relazione all'Egitto, il Piano Mattei prevedeva anche un progetto pilota nel settore agricolo, di cui la relazione non dà conto.
Etiopia Etiopia La scheda n. 7 prevede un "Programma di sostegno per lo sviluppo ambientale e la green economy". Il progetto prevede la bonifica dell'area del lago Boye e la riqualificazione della città di Jimma. La sua esecuzione è affidata al governo etiope, con un finanziamento di 25 milioni di euro della cooperazione italiana (13.5 milioni a dono, già erogati, e 11.5 come credito d'aiuto). La scheda n. 8 prevede il supporto alla riforma dell'Università di Addis Abeba, per assicurarle una maggiore autonomia gestionale. L'avvio del progetto è previsto nel gennaio 2025. L'iniziativa è finanziata dal Ministero dell'università e della ricerca (che è anche soggetto esecutore), anche se non viene indicato l'ammontare dei fondi. Si valuti l'opportunità di chiedere chiarimenti sul punto.
KenyaKenya La scheda n. 9 si intitola "Ampliamento della produzione di olio vegetale per biocarburanti". L'obiettivo è sostenere la filiera locale dei biocarburanti, coinvolgendo in prospettiva fino a 200.00 piccoli agricoltori, in terreni marginali o degradati. Si prevede di introdurre migliori pratiche agricole e macchinari più moderni. L'esecuzione del progetto è affidata ad ENI, per complessivi 210 milioni di dollari, di cui 75 a valere sul Fondo italiano per il clima e 135 dalla Banca mondiale. Il progetto risulta avviato nello scorso mese di maggio. La scheda n. 10 riguarda un "Programma di riduzione delle aflatossine" (cioè dei parassiti che infettano cereali e frutta secca). Il progetto prevede l'acquisto di essiccatori mobili, attrezzatura di diagnostica e impianti di decontaminazione, nonché la creazione di un centro per l'eradicazione delle micotossine. L'avvio è previsto entro il primo semestre del 2025, con un finanziamento di 50 milioni di euro, di cui 20 a dono, a valere sui fondi della cooperazione italiana.
Marocco Marocco La scheda n. 11 riguarda la creazione di un "Centro di formazione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica". Il centro sarà ospitato in una prima fase presso il Politecnico Mohammed VI, ma in prospettiva potrebbe essere trasferito in un complesso di proprietà italiana a Tangeri. Il primo corso di formazione si è tenuto nello scorso mese di ottobre. Nel corso del 2025 si prevede che il centro diventi operativo anche come incubatore di start up locali. Il progetto è finanziato dalla Fondazione Enel, in collaborazione con la fondazione italiana RES4Africa e con l'università marocchina. La scheda n. 12 riguarda il "Sostegno al settore sanitario attraverso il rafforzamento della telemedicina". Il progetto, avviato lo scorso mese di maggio, prevede lo sviluppo di sistemi di monitoraggio a distanza di pazienti con patologie croniche, evitando spostamenti e ospedalizzazioni. Il progetto è finanziato dalla società italiana Dedalus, attiva nella medicina digitale, e si avvale del supporto diagnostico dell'ospedale Gaslini di Genova. MozambicoMozambico La scheda n.13 prevede l'Istituzione di un polo agroalimentare nella provincia di Manica, nel centro del Paese. Il progetto ha lo scopo di valorizzare la produzione locale, riducendo le importazioni, stimolando gli investimenti privati e migliorando le condizioni di lavoro. La realizzazione della struttura, che sarà curata del governo mozambicano, è prevista nel corso del 2025. Il progetto usufruisce di fondi per 38 milioni di euro della cooperazione italiana, di cui 35 milioni come credito d'aiuto.
Repubblica del CongoRepubblica del Congo La scheda n.14 riguarda il "Miglioramento dell'accesso all'acqua potabile per la città di Brazzaville", che è la capitale del Paese. Il progetto mira a realizzare una sistema di approvvigionamento di acqua che prevede di servire fino a 1.6 milioni di abitanti, assicurando una gestione sostenibile della risorsa. Si prevede la sua realizzazione nel triennio 2025/2027. Per il 2025 si prevede la finalizzazione degli studi di fattibilità. Il soggetto esecutore del progetto è la società pubblica congolese che ha in carico il sistema idrico, anche se la gestione e la manutenzione della rete sarebbe affidata a società private (con il possibile coinvolgimento di soggetti italiani). Il progetto ha un costo stimato di circa 300 milioni di euro, di possibile provenienza sia nazionale sia internazionale, che però non sono ancora finanziati. Tunisia Tunisia La scheda n. 15 riguarda il Progetto "Tandem" per la sicurezza alimentare. L'iniziativa prevede il recupero e il trattamento delle acque reflue, il miglioramento delle tecniche di cultura e l'incremento della meccanizzazione nelle aree colpite da siccità, oltre che i trasferimenti tecnologici tra le filiere agricole dei due Paesi. Nel primo semestre del 2025 si prevede l'approvazione degli studi di fattibilità e la definizione dei capitolati d'appalto. Il progetto ha un finanziamento per 33.6 milioni, con fondi a dono della cooperazione italiana, cui dovrebbero aggiungersi finanziamenti del Fondo italiano per il clima e della Banca africana di sviluppo (non quantificati). La scheda n. 16 si intitola "TERNA Innovation Zone". Il progetto prevede la creazione, a Tunisi, di un centro per la formazione e l'accelerazione tecnologica a favore di aziende innovative nel settore energetico. L'inizio delle attività del centro è previsto nel primo semestre del 2025. Le sue attività saranno finanziate dall'azienda italiana Terna. La scheda n.17 riguarda un progetto di formazione, conservazione e vaValorizzazione di tre siti archeologici tunisini lorizzazione di tre siti archeologici tunisini (Kerkpuane, Pupput e Neapolis). L'iniziativa, di previsto avvio nel 2025, ha una durata di 36 mesi, e prevede diverse fasi, dal reclutamento del personale all'attività di cantiere. Per quanto riguarda il finanziamento del progetto, la relazione cita l'articolo 24 della legge n.125 del 2014 (Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo). Dato il tenore della norma richiamata, se ne dovrebbe derivare che l'iniziativa sia finanziata con fondi dell'amministrazione coinvolta, in questo caso il Ministero dei beni e delle attività culturali (con capofila, per quanto riguarda la sua esecuzione, l'Istituto centrale per il restauro). Si valuti l'opportunità di chiedere chiarimenti sul punto. L'ammontare finanziario non è comunque indicato.
Progetti regionali o transnazionaliProgetti regionali o transnazionali La scheda n. 18 si intitola "Roadmap to Connect Africa to Europe for Clean Energy Production". Il progetto intende realizzare una mappatura delle infrastrutture di produzione di energie rinnovabili esistenti in Tunisia, Algeria ed Egitto (con possibile estensione ad altri Paesi del nord-Africa) e delle loro possibili interconnessioni con i Paesi dell'UE, attraverso l'Italia. Il progetto, avviato lo scorso mese di maggio, si concluderà nel settembre del 2025, con la presentazione dei risultati dello studio (condotto dalla Banca Mondiale). Il progetto è finanziato integralmente con fondi UE, attraverso il Technical Support Instrument (TSI). La scheda n.19 si intitola "AI Hub for Sustainable Development". Il centro è stato istituito a Roma, in occasione della presidenza italiana del G7, con la collaborazione dell'agenza Onu UNDP. Ha lo scopo di rafforzare gli ecosistemi locali di intelligenza artificiale dei 9 Paesi africani destinatari dei progetti pilota del Piano Mattei. Il centro intende poi potenziare (anche in termini di sicurezza) le infrastrutture locali dei dati, sostenere start up africane del settore e promuovere partenariati con centri di ricerca e università. L'avvio delle attività è previsto a gennaio 2025. L'hub – come indica la relazione – "sarà co-finanziato anche con fondi a valere sul bilancio del MIMIT". Si valuti l'opportunità di chiedere chiarimenti sul punto. La scheda n. 20 riguarda la Fase II del "corridoio di Lobito". Il progetto ha lo scopo di collegare la città di Luacano, in Angola, con Chingola, in Zambia, passando per la Repubblica democratica del Congo, per facilitare il trasporto di minerali e prodotti agricoli. Il progetto, che intende anche rimettere in funzione infrastrutture ferroviarie già esistenti, rappresenta uno dei maggiori progetti infrastrutturali nell'ambito del Global Gateway dell'Unione Europea. Entro la fine del 2024 si prevede di finalizzare gli studi di fattibilità e le procedure per formalizzare la partecipazione italiana. Nel corso del 2025 saranno selezionate le società italiane dell'esecuzione dei lavori e della gestione dell'opera. I lavori veri e propri inizieranno nel corso del 2026. Per quanto riguarda i profili economici, come si legge nella relazione, "inizialmente la partecipazione finanziaria italiana potrà ammontare fino a 200 milioni di dollari". Si valuti l'opportunità di chiedere chiarimenti sul punto. La scheda n.21 riguarda "Iniziative educative transnazionali e internazionalizzazione del sistema AFAM", cioè dell'Alta Formazione Artistica, Coreutica e Musicale). Il progetto consiste in due bandi del Ministero dell'università e ricerca. Il primo riguarda progetti di ricerca tra istituti di diversi Paesi, partenariati accademici e programmi di "doppia laurea". La relazione precisa che, in relazione a questo bando, 14 progetti (sui 24 complessivi) saranno riservati ai Paesi africani, cui saranno destinati 30 milioni di euro previsti dall'iniziativa (sui 50 complessivi). Il secondo bando, con una copertura complessiva di 87 milioni di euro, finanzia progetti di didattica, ricerca e promozione artistica per la promozione della cultura italiana. Per questo secondo bando l'importo dedicato alle iniziative in Africa è di 16 milioni di euro. Il progetto, che è stato avviato nello scorso marzo e che si chiuderà nel marzo del 2016, si rivolge a 38 Paesi africani.
Si segnala, da ultimo, che il paragrafo 5 della Relazione riferisce in merito all'individuazione di "Nuovi strumenti finanziarinuovi strumenti finanziari". Al riguardo il Governo fa presente che "gran parte degli sforzi profusi dalla Struttura di Missione nei suoi primi sei mesi di attività sono stati concentrati sulla creazione di nuovi strumenti finanziari".Nel dettaglio, sono stati individati due strumenti per il finanziamento di progetti su larga scala con interlocutori sovrani: un Fondo multi-donatori, aperto al contributo di Stati terzi, e la "riattivazione" di un fondo bilaterale italiano presso la Banca Africana di Sviluppo. Il Fondo speciale multilaterale (cd. "Mattei Plan and Rome Process Financing Facility") finanzierà iniziative e progetti su larga scala nei settori prioritari del Piano Mattei per l'Africa e del Processo di Roma per la Migrazione e lo Sviluppo. Il contributo iniziale al Fondo da parte dell'Italia è pari a 120 milioni di euro, attraverso risorse del Fondo Italiano per il Clima (100 milioni di euro), del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (10 milioni di euro) e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (10 milioni di euro). Tale contributo, si legge nella Relazione, sarà destinato a crediti agevolati per il sostegno finanziario degli investimenti e, per la parte restante, a contributi a dono. La struttura del Fondo, informa sempre la Relazione, " è di tipo "aperto", in quanto prevede il coinvolgimento di altri partner internazionali interessati, realizzando un effetto leva sulla mobilitazione di capitali. Allo stato attuale, si evidenzia la partecipazione degli Emirati Arabi Uniti, attraverso un contributo iniziale di 25 milioni di dollari". A sua volta il Fondo bilaterale ("Piano Mattei co-financing and technical assistance arrangement"), esso si compone di un accordo di co-finanziamento tra l'Italia e la Banca Africana di Sviluppo ("co-financing arrangement") e di un fondo fiduciario bilaterale ("trust fund"). Il contributo iniziale da parte dell'Italia è pari a 141,8 milioni di euro, mediante risorse provenienti dal Fondo rotativo per la Cooperazione allo Sviluppo (140 milioni di euro) e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (1,8 milioni di euro). Tale contributo viene erogato sia sotto forma di credito, a tassi agevolati, sia sotto forma di sovvenzione, da destinare alle componenti a dono dei progetti e all'assistenza tecnica. |