Il Piano europeo per la lotta contro il cancro 14 febbraio 2023 |
Finalità
Il
"
piano europeo di lotta contro il cancro
"
(COM(2021)44), presentato dalla Commissione il 3 febbraio 2021, è stato definito dalla presidente von der Leyen una "colonna portante di una solida Unione europea della salute".
Questa affermazione appare motivata dal dato, posto in rilievo dalla Commissione stessa, secondo cui attualmente l'Europa rappresenta
un decimo della popolazione mondiale, ma conta
un quarto dei casi di cancro nel mondo. Peraltro, il numero dei casi – secondo
studi condotti dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) –, in mancanza di un intervento mirato, sono destinati ad
aumentare di oltre il 24% entro il 2035, facendo del cancro la
prima causa
di morte nell'UE.
Dalle stime effettuate risulta, inoltre, che l'
impatto economico complessivo del cancro in Europa
superi i 100 miliardi di euro annui. Peraltro, la
pandemia di COVID-19 ha avuto forti ripercussioni negative sulla cura di questa malattia, avendo in molti casi costretto all'interruzione di azioni di prevenzione e trattamenti, provocato ritardi nelle diagnosi e inciso sull'accesso ai farmaci.
Con l'intento di invertire questa tendenza, il Piano in esame contiene azioni
destinate a sostenere, coordinare e integrare gli sforzi profusi dagli Stati membri, riflettendo l'impegno politico a non lasciare nulla di intentato nella lotta contro il cancro.
Va al riguardo ricordato che la competenza dell'UE in materia di
tutela e miglioramento della salute rientra tra quelle di
sostegno, coordinamento e completamento delle politiche nazionali, per le quali viene
esclusa, in via generale, la possibilità di procedere a un'armonizzazione a livello europeo delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri (articolo 2, paragrafo 5, del Trattato sul funzionamento dell'UE -TFUE).
La base giuridica (vale a dire la norma che definisce ambito, procedure e strumenti per l'esercizio di una competenza dell'UE) in questo settore è l'articolo
168 TFUE. Questa disposizione, statuito che "nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un
livello elevato di protezione della salute umana", prevede che l'UE,
a completamento e sostegno delle politiche nazionali nonché incoraggiando la cooperazione tra gli Stati membri, agisce per:
In questi settori, gli Stati membri
coordinano tra loro le rispettive politiche
e programmi in collegamento con la Commissione, la quale può prendere ogni iniziativa utile a promuovere detto coordinamento, in particolare definendo orientamenti e indicatori, organizzando scambi delle migliori pratiche e preparando elementi necessari per il controllo e la valutazione periodici.
Inoltre, Parlamento europeo e Consiglio possono adottare, mediante procedura legislativa ordinaria, "
misure di incentivazione" (sempre ad esclusione di ogni armonizzazione delle normative nazionali) volte a perseguire obiettivi di protezione e miglioramento della salute umana, in particolare per lottare contro i grandi flagelli transfrontalieri, per la sorveglianza, l'allarme e la lotta contro gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero nonché misure il cui obiettivo diretto sia la protezione della sanità pubblica in relazione al tabacco e all'abuso di alcol.
Tuttavia, il TFUE (articolo 4, paragrafo 2, lettera k) prevede che, qualora si tratti di dover affrontare "
problemi comuni di sicurezza in materia di sanità pubblica", la competenza dell'Ue assuma carattere
concorrente. A questo scopo, secondo l'articolo 168, paragrafo 4, il Parlamento europeo e il Consiglio possono adottare, mediante procedura legislativa ordinaria:
misure che fissino parametri elevati di qualità e sicurezza degli organi e sostanze di origine umana, del sangue e degli emoderivati (le quali non ostano a che gli Stati membri mantengano o introducano misure protettive più rigorose); misure nei settori veterinario e fitosanitario il cui obiettivo primario sia la protezione della sanità pubblica; misure che fissino parametri elevati di qualità e sicurezza dei medicinali e dei dispositivi di impiego medico.
Al fine di far fronte all'intero decorso della malattia, il piano è strutturato intorno a
quattro ambiti di intervento fondamentali, sostenuti da
dieci iniziative faro e da
molteplici azioni di sostegno:
Per realizzare tali iniziative ed azioni, saranno attivati gli strumenti di finanziamento della Commissione, con uno stanziamento complessivo di
4 miliardi di euro, provenienti, fra gli altri, dal programma
EU4Health, da Orizzonte Europa e dal programma Europa digitale.
A un anno di distanza dalla pubblicazione del piano, la Commissione europea ha lanciato una serie di
nuove iniziative per la sua attuazione, tra le quali figurano:
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Contesto
In Europa, i tumori costituiscono la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. Secondo i dati riportati dalla Commissione europea, nel 2020, all'interno dell'Unione, circa tre milioni di persone hanno ricevuto una diagnosi di cancro, che per 1,27 milioni di esse ha costituito causa di decesso. Tuttavia, grazie alla diffusione di trattamenti innovativi e ad un migliore accesso alle cure, oggi sono molti i cittadini europei che riescono vivere più a lungo a seguito di una diagnosi di tumore.
Il
Centro comune di ricerca
(Joint Research Center, JRC) della Commissione europea, in collaborazione con la
Rete europea dei registri dei tumori
(European Network of Cancer Registries, ENCR), ha prodotto una serie di
schede informative
che forniscono una panoramica sulle malattie oncologiche nell'UE.
Tali schede, che includono le stime aggiornate al
2020 e le tendenze temporali per l'incidenza e la mortalità di varie tipologie di cancro, evidenziano che, nel 2020 per l'appunto, quello al
seno
ha costituito il tipo di tumore più diffuso, avendo rappresentato il 13,3% delle diagnosi di malattia oncologica a livello dell'UE. Nello stesso anno sono stati registrati 355.457 nuovi casi e 91.826 decessi, con un rischio di malattia di una donna su undici entro i 74 anni di età.
Le mappe seguenti (disponibili solo in lingua inglese) illustrano il tasso di incidenza e la mortalità per tumore al seno nei diversi paesi dell'Unione, sempre in riferimento al 2020.
Secondo gli stessi dati, l'incidenza della malattia risulta in aumento a causa di molteplici fattori, quali una più diffusa obesità, l'assenza di attività fisica e una maggiore attività di screening. Al contrario, la mortalità registra una diminuzione, principalmente dovuta all'efficacia dei trattamenti e agli strumenti di diagnosi precoce.
Come illustrato dall'immagine che segue, l
a sopravvivenza a cinque anni
dei pazienti con tumore a
l seno
diagnosticato tra il 2000 e il 2007
è risultata più elevata nei paesi del Nord Europa e dell'Europa occidentale e più bassa in Europa orientale. Le differenze tra gli Stati membri sono in parte riconducibili ai diversi livelli di spesa per l'assistenza sanitaria e alle corrispondenti differenze nella qualità delle diagnosi e delle terapie.
Oltre quello al seno, i tumori più diffusi risultano essere quello del colon-retto, della prostata e dei polmoni.
Per quanto riguarda il tumore del colon-retto, i dati evidenziano che, nel 2020, esso ha rappresentato il 12,7% di tutte le nuove diagnosi di cancro e il 12,4% di tutti i decessi dovuti al cancro, con ciò risultando il secondo tumore più diffuso (dopo il cancro al seno) e la seconda causa di morte tumorale (dopo il cancro ai polmoni) nell'UE.
Più precisamente, il cancro del colon-retto risulta essere il terzo tumore più frequentemente diagnosticato negli uomini (dopo quelli della prostata e del polmone) e il secondo nelle donne (dopo il cancro al seno), costituendo la seconda causa di morte per cancro per gli uomini (dopo il tumore del polmone) e la terza nelle donne (dopo i tumori al seno e del polmone).
L'incidenza del tumore del colon-retto e i tassi di mortalità stimati per il 2020 variano fino a raddoppiare all'interno dei paesi dell'UE. La tendenza generale vede un aumento dell'incidenza e una diminuzione della mortalità del tumore del colon-retto, con alcune eccezioni sia a livello nazionale che regionale, e una grande variabilità tra i paesi dell'Unione.
La sopravvivenza a cinque anni dei pazienti con diagnosi, effettuate nel periodo 2000-2007, di tumore del colon-retto è più elevata in Europa occidentale e registra i livelli più bassi in alcuni paesi dell'Europa orientale. Differenze tra i diversi paesi possono essere in parte spiegate dai diversi livelli di spesa sanitaria pro capite e dalla conseguente qualità dei percorso di screening, diagnosi e trattamento.
Con riferimento al cancro ai polmoni è stato stimato che, sempre nel 2020, a livello dell'Unione abbia rappresentato l'11,9% di tutte le nuove diagnosi di cancro e il 20,4% di tutti i decessi dovuti al cancro, costituendo dunque il quarto tumore più diffuso (dopo quello al seno, al colon-retto e alla prostata), nonché la principale causa di morte per cancro.
Più specificamente, i dati riportano che il cancro del polmone è il secondo tumore più diagnosticato negli uomini (dopo quello alla prostata) e il terzo nelle donne (dopo quello al seno e al colon-retto) e che costituisce la prima causa di morte per cancro negli uomini e la seconda nelle donne (dopo il cancro al seno).
L'incidenza del tumore del polmone e i tassi di mortalità stimati per il 2020 variano fino a raddoppiare all'interno dei paesi dell'UE. La tendenza generale indica che sia l'incidenza che i tassi di mortalità tendono a diminuire in molti paesi dell'UE, in particolare tra gli uomini. Queste tendenze possono essere principalmente attribuite al calo del consumo di sigarette che le attività di prevenzione del tabagismo hanno determinato.
La sopravvivenza a cinque anni
dei pazienti con tumore a
l polmone diagnosticato tra il 2000 e il 2007 è
più elevata in Europa occidentale, registrando invece i livelli più bassi in Europa orientale,
il che in parte riflette le differenze riscontrabili tra i vari Stati membri in relazione alle modalità di gestione e trattamento della malattia.
Il cancro alla prostata, invece, ha costituito la causa del 23,2% di tutti i nuovi casi di cancro diagnosticati nel 2020 negli uomini e il 9,9% di tutti i decessi dovuti a cancro negli uomini nell'UE, risultando così il tipo di tumore più diffuso tra gli uomini e la terza causa di morte per cancro, chiaramente sempre negli uomini, dopo i tumori del polmone e del colon-retto.
I tassi stimati di incidenza del cancro alla prostata variano fino a raddoppiare tra i paesi dell'UE, mentre quelli di mortalità fino a triplicare. Negli ultimi anni, sia l'incidenza del cancro alla prostata che i tassi di mortalità hanno registrato una tendenza verso la diminuzione in molti paesi dell'Unione.
Anche in questo caso, il fatto che la sopravvivenza a cinque anni dei pazienti con cancro alla prostata diagnosticato nel periodo 2000-2007 sia più elevata in Europa occidentale e più bassa in alcuni paesi dell'Europa orientale si spiega, in parte, alla luce delle differenze riscontrabili tra i diversi sistemi di gestione e trattamento della malattia.
Il 2 febbraio 2023 la Commissione e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (
OCSE
) hanno pubblicato i primi
profili
statistici sulla diffusione delle malattie oncologiche
nei paesi dell'UE e in Norvegia e Islanda. I dati, tratti dal
registro europeo delle disuguaglianze oncologiche,
per tutti gli Stati membri dell'UE più Norvegia e Islanda, e relativi al 2018, mostrano che i paesi dell'UE hanno speso circa 170 miliardi di euro per le cure oncologiche. Il cancro, e tra tutti quello ai polmoni, rappresenta il 26% di tutti i decessi e la seconda causa di mortalità dopo le malattie cardiocircolatorie. Si registrano tuttavia significative differenze nei tassi di mortalità tra i paesi dell'UE e al loro interno, dovute in parte ai diversi gradi di esposizione ai fattori di rischio oncologico (fumo, obesità, consumo nocivo di alcool, esposizione a inquinamento atmosferico) ma anche alla diversa capacità dei sistemi sanitari di assicurare un accesso tempestivo alla diagnosi precoce e alla qualità dell'assistenza e delle cure oncologiche. La spesa per la prevenzione, seppure sia aumentata negli ultimi anni, rappresenta ancora solo il 3,4% della spesa sanitaria complessiva. Nella
scheda
relativa all'Italia, si stima che nel 2020 il 6% della popolazione italiana avesse una patologia oncologica. L'incidenza del cancro e la mortalità sono inferiori alla media dell'UE, tra gli uomini si verifica un tasso di incidenza più elevato ed una minore probabilità di guarigione rispetto alle donne. L'Italia è caratterizzata da tassi di sopravvivenza al cancro leggermente superiori alla media UE ed ha ridotto le disuguaglianze nell'accesso alle cure tra le regioni.
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Contenuto: le azioni chiave |
Un approccio moderno al cancro: nuove tecnologie, ricerca e innovazione al servizio della prevenzione e della cura incentrate sul paziente
Partendo dagli obiettivi già conseguiti dall'UE, dagli Stati membri, dai professionisti del settore sanitario e dalle organizzazioni dei pazienti, il piano europeo di lotta contro il cancro intende sfruttare le notevoli potenzialità delle nuove tecnologie e del progresso scientifico per contrastare più efficacemente il cancro lungo l'intero decorso della malattia. Proponendosi, altresì, di sfruttare al meglio le potenzialità dei dati e della digitalizzazione, il piano non sottovaluta nemmeno l'incidenza positiva che un'intensificazione del lavoro di ricerca e innovazione avrebbe sulla comprensione stessa dei fattori di rischio del cancro, nonché sulla diagnosi, le terapie, i trattamenti e le politiche di prevenzione.
Sostegno alla ricerca e all'innovazione
Il piano poggia sul
potenziamento delle attività di
ricerca e di
innovazione, volte a una migliore conoscenza dei fattori di rischio e al miglioramento di diagnosi, terapie, trattamenti e interventi di prevenzione.
Il sostegno alle attività di ricerca dovrebbe provenire in primo luogo dal programma
Orizzonte Europa, nel cui ambito è prevista la
missione contro il cancro, che costituirà una componente fondamentale degli investimenti dell'UE nel campo della ricerca e dell'innovazione in materia e prevede due partenariati:
Orizzonte Europa dovrebbe inoltre finanziare
infrastrutture di ricerca, cloud computing e azioni del
Consiglio europeo per l'innovazione, assieme all'
Istituto europeo di innovazione e tecnologia e le
azioni Marie Skłodowska-Curie per lo sviluppo delle
competenze dei ricercatori. Il
programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM) sosterrà la ricerca sulla protezione dei pazienti sottoposti a terapie diagnostiche e oncologiche che implicano sorgenti di radiazioni nel periodo 2021-2025.
Il piano prevede anche, quale
prima iniziativa faro, la costituzione, presso il Centro comune di ricerca, di un
Centro di conoscenze sul cancro per favorire il coordinamento delle iniziative scientifiche e tecniche. Secondo la Commissione dovrebbe contribuire, ad esempio, all'iniziativa europea per la diagnostica per immagini dei tumori, alla realizzazione dello spazio comune europeo dei dati sanitari e alla ricerca nell'ambito della citata missione contro il cancro.
Il Centro, lanciato il
1° luglio 2021, è una nuova
piattaforma online deputata a raccogliere dati sul cancro, a fornire orientamenti in materia di assistenza sanitaria e sistemi di garanzia della qualità, a monitorare ed elaborare le tendenze relative all'incidenza e alla mortalità oncologiche in tutta l'Unione europea. Si tratta di un mediatore di conoscenze indipendente, nell'ambito del quale tutti coloro che sono impegnati nella lotta contro il cancro possono condividere le migliori pratiche, oltre che collaborare e coordinarsi per sfruttare al meglio le conoscenze collettive e i dati scientifici comprovati. La piattaforma ospiterà i maggiori portali europei in tema di prevenzione delle malattie e promozione della salute come il
Sistema europeo di informazione sul cancro e le "
Linee guida europee" per la prevenzione del cancro, lo
screening, la diagnosi e la cura.
A proposito del
Sistema europeo d'informazione sul cancro, che monitora l'incidenza del cancro in Europa, la Commissione ha annunciato il suo aggiornamento mediante l'inserimento di nuovi indicatori e di una nuova sezione sui tumori infantili.
Promuovere la digitalizzazione e l'utilizzo dei dati
Anche la
digitalizzazione dei sistemi sanitari e l'
ottimizzazione dell'utilizzo dei dati già in loro possesso dovrebbero contribuire alla lotta contro il cancro, in particolare attraverso la realizzazione dello spazio comune europeo dei dati sanitari e il ricorso alle cartelle cliniche elettroniche.
La Commissione riporta che circa il
30% (dati
OCSE, 2019) dei
dati archiviati nel mondo sia prodotto dai
sistemi sanitari, che però presentano ritardi nello sfruttamento di questa risorsa.
Lo
spazio comune europeo di
dati sanitari
(European Health Data Space, EHDS), la cui istituzione è stata
proposta nel 2022, consentirà ai pazienti oncologici di accedere in modo sicuro alle cartelle cliniche elettroniche e di condividerne i dati sanitari in un formato integrato tra medici e operatori sanitari anche a livello transfrontaliero nell'UE. Detto spazio dovrebbe offrire ai medici generici e agli specialisti l'accesso ai dati clinici dei pazienti, assicurando che l'erogazione delle cure e dell'assistenza avvenga lungo l'intero percorso del paziente, e si collegherà con il citato Centro di conoscenze sul cancro per garantire un'efficiente condivisione delle informazioni acquisite.
Per le
cartelle cliniche elettroniche dovrebbe essere elaborato un formato di scambio comune, che garantisca la sicurezza, la riservatezza e l'interoperabilità dei dati. La condivisione sicura delle informazioni cliniche tra oncologi, radiologi e chirurghi può contribuire a migliorare l'efficacia dei trattamenti e le probabilità di sopravvivenza, oltre che riflettere le esperienze e i risultati dei pazienti oncologici, anche di coloro (il 5%) che partecipano a studi clinici.
Il 23 gennaio 2023 è stata formalmente
avviata l'iniziativa europea sull'
imaging dei tumori,
la seconda iniziativa faro prevista nell'ambito del piano per aiutare i prestatori di assistenza sanitaria, gli istituti di ricerca e gli innovatori a utilizzare al meglio soluzioni innovative basate sui dati per le terapie e le cure oncologiche. L'iniziativa persegue l'obiettivo di creare un'
infrastruttura digitale comune che collegerà le risorse e le banche dati contenenti dati di
imaging dei tumori in tutta l'UE, garantendo al contempo il rispetto di elevati standard etici, la fiducia, la sicurezza e la protezione dei dati personali.
Oltre alla digitalizzazione dei dati sanitari, l'uso combinato di nuove tecnologie come l'
intelligenza artificiale e il
calcolo ad alte prestazioni viene sollecitato in quanto utile per elaborare in tempi brevi grandi volumi di dati sanitari e sviluppare meccanismi di
screening più mirati.
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Salvare vite mediante la prevenzione sostenibile del cancro
Considerando che la prevenzione costituisce una risorsa fondamentale per scongiurare circa il 40% dei casi di cancro, oltre ad essere la strategia di controllo del cancro a lungo termine più efficiente sotto il profilo dei costi, il piano contro il cancro punta a
sensibilizzare sui principali fattori di rischio della malattia (si pensi al fumo, all'obesità o all'esposizione all'inquinamento) e a contrastarli. Tenendo conto anche dei determinanti della salute (tra cui l'istruzione, lo
status socioeconomico, il genere e la professione), il piano intende altresì prestare attenzione alle
disparità di accesso alla prevenzione e alle cure oncologiche che subiscono, ad esempio, gli anziani, le persone con disabilità o le minoranze.
In questa prospettiva, la Commissione europea si propone, tra l'altro, di:
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Migliorare l'individuazione precoce del cancro
Il piano evidenzia che l'
individuazione precoce mediante screening offre le migliori possibilità di sconfiggere i tumori e salvare vite.
In questa prospettiva, attraverso la
quarta iniziativa faro il piano ha annunciato un sostegno agli Stati membri per garantire che il 90% della popolazione dell'UE che soddisfa i requisiti per lo
screening del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon-retto abbia la possibilità di sottoporvisi entro il 2025.
La Commissione ha dichiarato che, entro il 2022, avrebbe presentato una
proposta volta ad aggiornare la raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 2003 sullo
screening dei tumori
(
2003/878/CE
), in modo che rifletta i più recenti dati scientifici disponibili.
Il 9 dicembre 2022 il Consiglio ha approvato una nuova
raccomandazione
sullo screening dei tumori,
elaborata sulla base del
parere
del
gruppo di consulenti scientifici di alto livello
della Commissione, che sostituisce la precedente, la quale si limitava a raccomandare l'attuazione di piani di screening al
carcinoma della mammella, della
cervice uterina e del
colon-retto.
La nuova raccomandazione invita gli Stati membri ad
estendere le attività diagnostiche finalizzate alla diagnosi precoce al:
Essa raccomanda inoltre:
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Garantire standard elevati nella cura del cancro
Il piano europeo in esame intende garantire che i cittadini dell'UE abbiano il
diritto di accedere a un'
assistenza sanitaria preventiva e terapeutica
a costi accessibili e
di buona qualità, come stabilito dal
pilastro europeo dei diritti sociali.
La Commissione europea osserva che a questo riguardo i pazienti incontrano ancora differenze sostanziali negli standard di cura, che si riflettono in
disuguaglianze inaccettabili in tutta l'UE (dai dati riportati emerge, ad esempio, che i tassi di sopravvivenza dopo il trattamento del carcinoma della mammella variano del 20 % tra i vari paesi).
In virtù della quinta iniziativa faro, la Commissione si è proposta di istituire, entro il 2025, una rete dell'UE che colleghi i centri oncologici integrati nazionali riconosciuti in ogni Stato membro e che faciliti, in tal modo, la diffusione di diagnosi e trattamenti di qualità. Quest'azione vuole contribuire a garantire un'assistenza di maggiore qualità e a ridurre le disuguaglianze in tutta l'UE, consentendo al contempo ai pazienti di beneficiare della diagnosi e del trattamento nelle vicinanze del proprio domicilio. Il piano contro il cancro mira a garantire che il 90% dei pazienti idonei abbia accesso a tali centri entro il 2030.
Considerando che la presenza di un personale sanitario altamente qualificato è imprescindibile per assicurare una cura del cancro di alta qualità, il piano intende utilizzare la
formazione e l'istruzione continua, anche in materia di competenze digitali, IA, genomica e medicina personalizzata, per rafforzare il carattere multidisciplinare del personale impegnato nella lotta contro questa malattia.
Il piano persegue altresì l'obiettivo di
garantire l'accesso ai farmaci essenziali e all'innovazione. La
strategia farmaceutica per l'Europa, di recente adozione, e l'annunciata riforma della legislazione farmaceutica di base proporranno soluzioni per migliorare l'accesso ai medicinali, compresi i farmaci generici e biosimilari.
La sesta iniziativa faro prevede di avviare la nuova iniziativa di "diagnosi e trattamento del cancro per tutti", al fine di contribuire a migliorare l'accesso a diagnosi e trattamenti innovativi dei tumori.
Essa utilizzerà la tecnologia del "sequenziamento di prossima generazione" per ottenere profili genetici rapidi ed efficienti delle cellule tumorali, così da permettere ai centri oncologici di condividere i profili oncologici e di adottare approcci diagnostici e terapeutici identici o analoghi per i pazienti con profili oncologici comparabili.
Riscontrando che, per prevenire e trattare il cancro nel modo più efficace possibile, è necessario un
approccio personalizzato, adattato alle caratteristiche del paziente e della malattia, la Commissione annuncia che il
nuovo partenariato sulla medicina personalizzata, che sarà istituito nel 2023 e finanziato da Orizzonte Europa, individuerà le priorità per la ricerca e la formazione sulla medicina personalizzata, sosterrà progetti di ricerca sulla prevenzione, la diagnosi e il trattamento oncologici e formulerà raccomandazioni per l'adozione di approcci di medicina personalizzata nella pratica medica quotidiana. Come azione preliminare al partenariato, la Commissione prevede di predisporre
una tabella di marcia verso la prevenzione personalizzata, individuando le lacune nella ricerca e nell'innovazione, e di sostenere un approccio atto a mappare tutte le anomalie biologiche note che conducono alla suscettibilità al cancro, compresi i tumori ereditari.
Secondo la settima iniziativa faro, l'iniziativa europea per comprendere il cancro (
UNCAN.eu
)
, avviata nell'ambito della missione contro il cancro per migliorare la comprensione dell'insorgenza dei tumori, contribuirà anche a individuare le persone ad alto rischio di tumori comuni utilizzando la tecnica dei punteggi di rischio poligenico.
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Migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, dei sopravvissuti e dei prestatori di assistenza
La Commissione europea evidenzia che i progressi compiuti nell'individuazione precoce, nell'efficacia delle terapie e nelle cure di sostegno hanno determinato un
aumento considerevole dei tassi di sopravvivenza, riferendo che il numero di sopravvissuti alla malattia cresce ogni anno e che è attualmente stimato a oltre 12 milioni di persone in Europa (tra le quali circa 300.000 sono guarite dal cancro infantile).
Oltre a garantire che i pazienti oncologici sopravvivano alla malattia, il piano si propone, pertanto, anche di sostenere i sopravvissuti nel far fronte ai problemi a cui normalmente vanno incontro, in modo che vivano una vita lunga e soddisfacente, senza discriminazioni e ostacoli iniqui.
In questa prospettiva, nell'ambito dell'
ottava iniziativa faro la Commissione ha previsto di varare, con i fondi del
programma EU4Health, l'
iniziativa a favore di una vita migliore per i malati di cancro, il cui obiettivo è quello di fornire una
smart card
del sopravvissuto al cancro per riassumere la storia clinica dei pazienti e facilitare e monitorare le cure di
follow-up. Entro il 2023 la
smart card dovrà essere integrata dalla creazione di un
centro digitale europeo dei pazienti oncologici virtuale, istituito nell'ambito della citata missione contro il cancro di Orizzonte Europa, per sostenere un approccio standardizzato allo scambio volontario di dati dei pazienti e al monitoraggio delle condizioni di salute dei sopravvissuti alla malattia.
Tra le misure che il piano prende in considerazione, alcune sono rivolte a
facilitare l'integrazione sociale e il reinserimento lavorativo dei pazienti oncologici, oltre al loro
accesso ai servizi finanziari. A tale proposito la Commissione prevede, tra l'altro:
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Ridurre le disuguaglianze di fronte al cancro in tutta l'UE
La Commissione europea riscontra l'esistenza, tra gli Stati membri e all'interno degli stessi, di
differenze consistenti nella prevenzione e nella cura del cancro, che si ravvisano nell'accesso ai programmi di prevenzione, nei tassi di individuazione precoce del cancro, nella diagnosi, nel trattamento, nella sopravvivenza e nelle misure volte a migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e dei sopravvissuti alla malattia.
Il piano in esame si propone
di affrontare i problemi in questione anche in combinazione con le azioni della
strategia farmaceutica per l'Europa e della
strategia dell'UE sui diritti delle persone con disabilità.
In questa prospettiva, la Commissione osserva che l'aggiornamento delle raccomandazioni del Consiglio sullo
screening dei tumori sarà utile ad affrontare il problema delle disuguaglianze, fornendo agli Stati membri orientamenti in merito ai più recenti approcci allo
screening dei tumori, unitamente ai sistemi di garanzia della qualità e all'accreditamento per lo
screening e il trattamento del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon-retto. Anche la
rete dell'UE dei centri oncologici integrati coadiuverà gli Stati membri nella creazione di almeno un centro oncologico integrato nazionale entro il 2025, garantendo che il 90 % dei pazienti idonei abbia accesso a tali centri entro il 2030.
Dando attuazione alla nona iniziativa faro del piano, nel 2022 la Commissione ha istituito il
registro delle disuguaglianze di fronte al cancro
, il cui scopo è quello di individuare tendenze, disparità e disuguaglianze tra Stati membri e regioni. Oltre alle regolari valutazioni qualitative della situazione specifica per paese, il registro individua le criticità e le specifiche aree d'intervento per orientare gli investimenti e gli interventi a livello nazionale e dell'UE.
La Commissione ricorda che, per ridurre le disuguaglianze nell'accesso ai servizi sanitari, gli Stati membri possono ricorrere al sostegno dei fondi della politica di coesione dell'UE e che l'Unione finanzierà in via prioritaria i progetti che riguardano strutture sanitarie con una missione di servizio pubblico.
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Mettere in primo piano il cancro infantile
Ricordando che nel 2020 sono stati più di 15.500 i bambini e gli adolescenti a cui è stato diagnosticato un cancro e che più di 2.000 giovani pazienti hanno perso la loro battaglia contro la malattia, la Commissione europea intende dedicare una
particolare attenzione ai tumori infantili, anche alla luce delle peculiarità che li differenziano da quelli degli adulti.
Per questa ragione, in virtù della
decima iniziativa faro la Commissione si è proposta di avviare l'iniziativa per
aiutare i bambini affetti da cancro allo scopo di garantire che i minori abbiano accesso a un'individuazione, una diagnosi, un trattamento e una cura rapidi e ottimali. L'iniziativa sarà finanziata nell'ambito del programma
EU4Health per facilitare l'accesso all'individuazione precoce e al trattamento di qualità attraverso la nuova rete di centri oncologici integrati, fornirà sostegno alla formazione e consentirà la condivisione delle migliori pratiche e dei più elevati standard di cura per i bambini affetti da cancro, integrando le azioni attuate dalle nuove reti di riferimento europee.
In tale prospettiva:
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Finanziamento
Nel progetto della Commissione europea, il piano europeo di lotta contro il cancro dovrebbe essere attuato ricorrendo a tutti gli strumenti di finanziamento europei, con un totale di 4 miliardi di euro.
Il programma
EU4Health
dovrebbe contribuire con 1,25 miliardi di euro diretti in particolar modo allo sviluppo dell'applicazione mobile dell'UE sulla prevenzione del cancro, della rete dell'UE dei centri oncologici integrati, delle iniziative per i bambini affetti da patologie oncologiche e per favorire una migliore qualità di vita per i pazienti, del centro di conoscenze sul cancro e il programma di formazione interspecialistica dell'UE (si vedano
qui
i programmi di lavoro annuali).
Altri 2 miliardi, dedicati alla
missione contro il cancro
e a progetti di ricerca, anche per infrastrutture e partenariati, dovrebbero provenire dal programma
Orizzonte Europa
.
Il programma
Erasmus+
, l'
Istituto europeo di innovazione e tecnologia
e le
azioni Marie Skłodowska-Curie
potrebbero contribuire fino a un totale di 500 milioni di euro per progetti di istruzione, formazione e ricerca nel campo dei tumori, mentre il programma Europa digitale dovrebbe finanziare con massimo 250 milioni di euro progetti in ambito digitale, ad esempio in relazione ai dati elettronici, alla sicurezza informatica e alle competenze digitali al servizio del settore sanitario.
I fondi della politica di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione e Fondo sociale europeo Plus) dovrebbero sostenere gli interventi degli Stati membri e delle regioni per il miglioramento della resilienza, dell'accessibilità e dell'efficienza dei loro sistemi sanitari. Tali finanziamenti saranno rivolti in modo prioritario alla promozione della salute e della prevenzione delle malattie, al miglioramento dell'accesso alla prevenzione, all'individuazione precoce, allo screening e al trattamento, nonché a progetti di ricerca e sviluppo in campo oncologico. Ad esempio, i fondi potrebbero essere utilizzati per attrezzature e infrastrutture nei reparti di oncologia e nei centri di prevenzione, nello sviluppo e nell'attuazione della telemedicina, in applicazioni e strumenti di sanità elettronica o nelle competenze del personale sanitario per la cura dei tumori.
La maggior parte degli interventi sarà attuata nell'ambito di programmi nazionali o regionali, in linea con le norme sugli aiuti di Stato, ma i
programmi Interreg
del Fondo europeo di sviluppo regionale offrono anche possibilità di finanziamento transfrontaliero o transnazionale.
I fondi della politica di coesione sono in regime di gestione concorrente, pertanto gli Stati membri e le loro autorità nazionali e regionali sono responsabili della definizione delle priorità a partire dai fabbisogni esistenti e della realizzazione degli investimenti. La Commissione europea incoraggia gli Stati membri a fare pieno uso di tutti gli strumenti per attuare le misure del piano contro il cancro.
Nell'ambito del piano "
Next Generation EU
", le risorse del dispositivo per la ripresa e la resilienza, di 672,5 miliardi di euro complessivi, dovrebbero essere utilizzate dagli Stati membri anche per investire in infrastrutture sanitarie, attrezzature, trasformazione digitale dell'assistenza sanitaria, capacità produttiva di farmaci e dispositivi medici, in particolare se legati al rispetto delle raccomandazioni specifiche per paese, che guidano le riforme e gli investimenti da finanziare con il dispositivo, anche nella cura dei tumori (si veda infra il paragrafo sul PNRR).
La Commissione ha inoltre presentato una proposta di
strumento di sostegno tecnico
per fornire un sostegno pratico a tutti gli Stati membri dell'UE che esprimano interesse nei confronti di riforme istituzionali, amministrative e a favore della crescita.
Ulteriori investimenti da parte di Stati membri ed enti pubblici e privati potrebbero essere mobilitati anche attraverso le garanzie dell'Unione, ad esempio nell'ambito del programma InvestEU per investimenti in ospedali, assistenza sanitaria di base e strutture di assistenza comunitaria, sanità elettronica, personale sanitario e prodotti sanitari, innovazione dei servizi e e delle terapie.
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Le politiche per la lotta contro i tumori in Italia (a cura del Servizio Studi) |
Epidemiologia
In base ai dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) pubblicati nel documento
I numeri del cancro 2022
Dalle
più recenti elaborazioni della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro
che aggrega i dati forniti dall'ISTAT e dalle stime dell'ISS, i decessi per tumore nel 2021 sono valutati in un numero di 181.330, di cui 100.200 riferiti agli uomini e 81.100 alle donne, con un calo di 1.870 morti rispetto al 2020. Nel complesso, in Italia, la pandemia ha causato un aumento della mortalità dei pazienti oncologici, soprattutto nei maschi, in età avanzata, con tumore diagnosticato da meno di 2 anni e nei tumori ematologici.
L'
incremento delle diagnosi tumorali è attribuibile anche alla
ripresa delle attività di screening oncologico dopo che si è attesa la riorganizzazione sanitaria e lo sblocco delle attività di assistenza a seguito dell'emergenza pandemica per COVID-19, pur rimanendo una forte variabilità geografica dovuta alla diversa capacità di recupero del
sistema sanitario.
Più in generale, le ultime statistiche registrano un aumento in termini assoluti dei tumori sia in fase precoce sia avanzata, in gran parte anche legato all'invecchiamento della popolazione: causa che spinge le politiche di contrasto ai tumori a ridurre quanto più possibile il ritardo diagnostico e favorire la prevenzione secondaria e primaria, controllando i fattori di rischio (fumo di tabacco, obesità, scarsa attivita fisica, cattiva alimentazione, abuso di bevande alcoliche, così come alcune infezioni croniche, l'inquinamento ambientale e atmosferico, le radiazioni ionizzanti e l'esposizione ai raggi ultravioletti).
Si stima che solo i fattori di rischio comportamentali, quindi quelli modificabili, causerebbero ogni anno circa 65.000 decessi oncologici.
Più in generale, c
ome risulta dall'aggiornamento del
Piano oncologico nazionale 2023-2027
Nel 2020, sono stati 2,7 milioni gli individui nell'Unione europea con una diagnosi di patologia neoplastica, con una stima dei decessi di 1,3 milioni, pari ad un quarto dei casi totali per questa malattia a livello mondiale.
Come si legge nel nuovo piano oncologico, peraltro, la stima dell'impatto della pandemia di COVID-19 sulla mortalità per tumori nel 2021 presenta diversi elementi di incertezza.
Una diminuzione delle certificazioni di morti per tumore è ipotizzabile con riferimento ai pazienti con tumore avanzato infetti da Coronavirus SARS-CoV-2 il cui decesso è stato attribuito alla COVID-19. D'altro canto, il decesso di alcuni pazienti con tumori avanzati può essere stato accelerato da ritardi diagnostici e terapeutici causati dalle ripercussioni che la pandemia ha avuto sui sistemi sanitari, inclusi i servizi oncologici, soprattutto nei mesi di marzo-maggio 2020.
Con riferimento alla prevalenza, il piano riporta che nel 2020 vi fossero in Italia circa 3,6 milioni di persone (di cui 1,9 milioni femmine e 1,7 milioni maschi), vale a dire circa il 6% della popolazione italiana, con una pregressa diagnosi di tumore, con un aumento del 36% rispetto alle stime prodotte nel 2010. Questo incremento è dovuto in gran parte all'
allungamento della sopravvivenza: circa 2,4 milioni di persone (vale a dire due terzi di casi prevalenti) nel 2020 avevano ricevuto la diagnosi da più di 5 anni, mentre i pazienti la cui diagnosi risaliva a oltre 10 anni erano il 39% del totale.
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Interventi per la lotta ai tumori in Italia
Diversi sono stati gli interventi normativi attuati negli ultimi anni volti, più marcatamente che in passato, a finanziare
misure per il sostegno della lotta ai tumori in Italia, inquadrati in una cornice attuativa che prevede il rispetto delle competenze costituzionalmente ripartite tra Stato e regioni, le quali hanno il compito di provvedere all'organizzazione dei servizi sanitari.
In particolare, come si evince dall'
Accordo Stato-Regioni del 19 aprile 2019 relativo al documento di "
Revisione delle Linee guida organizzative e delle raccomandazioni per la Rete Oncologica", alle regioni è stato affidato il compito di recepire le indicazioni del
DM 70/2015, il regolamento riguardante gli standard dell'assistenza ospedaliera (ora superato dal
DM 77 del 23 maggio 2022 che ha dettato più in generale la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'
assistenza territoriale nel SSN) con il quale sono state prescritte le regole per la costituzione delle
reti clinico-assistenziali, tra le quali quella
oncologica assume un peso rilevante, e le modalità organizzativo-funzionali più efficienti per la gestione delle patologie oncologiche ed ematologiche (
Percorso Diagnostico Terapeutico Asssistenziale – PDTA).
Il modello organizzativo definito per tale rete deve assicurare la presa in carico del paziente mettendo in relazione con modalità formalizzate e coordinate professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e sociosanitari di tipologia e livelli diversi nel rispetto della continuità assistenziale. All'interno della rete devono essere individuate le regole di funzionamento della stessa, il sistema di monitoraggio, i requisiti di qualità e sicurezza dei processi e dei percorsi di cura, di qualificazione dei professionisti e le modalità di coinvolgimento dei cittadini. Più in dettaglio, la
rete oncologica prevede un modello organizzativo con l
'integrazione multipliprofessionale e la costituzione di gruppi tumore specifici che adottano in modo condiviso percorsi di cura di riferimento per i professionisti impegnati nella Rete.
Con le predette linee guida, in particolare, si è inteso favorire l'
integrazione tra l'attività ospedaliera per acuti e post acuti, e l'attività territoriale, cui si affiancano le attività di promozione della salute e prevenzione, previste da
Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, adottato con Intesa Stato Regioni del 6 agosto 2020 e successive modificazioni.
L'aggiornamento di tale Piano per il periodo successivo, che si è concretizzato nel
Piano oncologico nazionale 2023-2027 (qui il
documento
), concordemente con il
Piano oncologico europeo 2021 (Europe's Beating Cancer Plan), è stato inviato dal Ministero della salute alla Conferenza Stato-regioni per l'intesa, poi
raggiunta il 26 gennaio 2023.
Sul fronte dei più recenti interventi normativi, si segnalano le norme contenute nel decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, di proroga termini legislativi.
Le norme sono state inserite durante l'esame in prima lettura in Commissione al Senato del decreto-legge n. 198/2022 (v. AS. 452-A). Al momento dell'uscita del presente Dossier, si è in attesa della seconda lettura e della pubblicazione finale del provvedimento in Gazzetta ufficiale.
In particolare, l'articolo 4, ai comma 9-
bis e 9
-quater, prevede l'istituzione per gli anni 2023-2024, nello stato di previsione del Ministero della Salute, di un fondo denominato
Fondo per l'implementazione del Piano oncologico Nazionale 2023-2027
– PON, con una dotazione pari a
10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 destinato al
potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l'assistenza al malato oncologico. Con decreto del Ministro della salute andranno individuati i criteri e le
modalità di riparto alle Regioni e Province autonome del Fondo da destinare, in base alle specifiche esigenze regionali, al raggiungimento della
piena operatività delle reti oncologiche regionali, al potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata con l'ospedale ed i servizi territoriali, nonché ad attività di formazione degli operatori sanitari e di monitoraggio delle azioni poste in essere.
Per quanto riguarda il quadro normativo si segnalano, più in dettaglio, i seguenti interventi di rilievo:
In proposito si evidenzia il finanziamento, attuato dal
DM Salute 8 novembre 2021 che ne ha individuato le strutture destinatarie, per il potenziamento su tutto il territorio nazionale dei
centri della Rete italiana screening polmonare (
RISP) ai fini della realizzazione di programmi di
prevenzione e monitoraggio del tumore del polmone, nei limiti della spesa autorizzata di
1 milione di euro per ciascuno degli
anni 2021 e 2022,
previsto dai commi da 10-
sexies a
10-octies del DL. n. 73/2021 cd. Sostegni bis (L. n. 106/2021).
L'importanza di reti utili ad un confronto sul monitoraggio degli
screening e delle diagnosi precoci è sottolineata nell'ambito della Joint Action Europea iPAAC (Innovative Partnership for Action Against Cancer) per la definizione di approcci innovativi al controllo del cancro. Al riguardo si ricorda che in Italia sono operativi tre specifiche reti tra loro interrelate: l'
Osservatorio Nazionale Screening (ONS), il
Network Italiano per l'Evidence Based Prevention e la sopra citata Associazione dei Registri Tumori Italiani (ARTIUM).
Inoltre, le Associazioni più rappresentative dei pazienti oncologici e rappresentanti delle forze politiche hanno convenuto un accordo circa le principali priorità di intervento per la lotta ai tumori, essenzialmente volto alla più efficace realizzazione di un
cronoprogramma per l'attuazione del nuovo
Piano oncologico nazionale 2023-2027 e per la verifica della sua concordanza con il Piano oncologico europeo 2021, anche allo scopo di costituire un
tavolo permanente con la partecipazione delle società scientifiche.
Scopo del tavolo è anche quello di coordinare azioni per il miglioramento della
qualità della vita dei pazienti e dei
sopravvissuti a una malattia oncologica, il potenziamento dalla ricerca e dall'innovazione, come nel campo della
genomica dei tumori per una prevenzione e terapie personalizzate, la fruibilità di dati e informazioni da rendere disponibili agli organi del Servizio Sanitario Nazionale e alla comunità scientifica ai fini della ricerca, della prevenzione, dell'assistenza e della valutazione di efficacia di programmi e interventi.
Tra le principali priorità politiche tracciate per potenziare la lotta ai tumori si segnalano:
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Esame presso le Istituzioni europee
Nel giugno 2020 il Parlamento euroepo ha istituito una Commissione speciale per la lotta contro il cancro (
BECA
) che ha concluso il suo mandato il 23 dicembre 2021. La commissione ha organizzato un processo di consultazione attraverso una serie di
audizioni pubbliche
e i suoi componenti hanno avviato un confronto con i
parlamenti nazionali
e con
organizzazioni internazionali ed esperti
.
Il 16 febbraio 2022 la plenaria ha approvato la
risoluzione
"Rafforzare l'Europa nella lotta contro il cancro", deplorando in tale sede le disuguaglianze tra gli Stati membri nell'accesso allo screening oncologico e le difficoltà incontrate dai pazienti nell'accesso a servizi sanitari e alla partecipazione a sperimentazioni cliniche in altri Stati membri e chiedendo, pertanto, una riforma della
direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera
. La risoluzione pone, inoltre, l'accento sulle carenze di farmaci, sollecitando il rafforzamento e la diversificazione della catena di approvvigionamento dei farmaci, con particolare riguardo agli antitumorali.
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Esame presso altri Parlamenti nazionali
Secondo le informazioni disponibili sul sito
Ipex
, l'esame della comunicazione è attualmente in corso presso il Parlamento danese, finlandese, lituano, slovacco e svedese, il Bundestag tedesco, la Camera bassa polacca, il Senato rumeno. È stato invece concluso dal Senato e dalla Camera dei deputati della Repubblica ceca, dal Bundesrat tedesco e dal Parlamento maltese.
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