| Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa) |
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|---|---|
| Autore: | Servizio Studi - Dipartimento Bilancio |
| Titolo: | PNRR - I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE ENTRO IL 30 GIUGNO 2023 |
| Serie: | Documentazione di Finanza Pubblica Numero: 28/6 |
| Data: | 14/07/2023 |
| Organi della Camera: | V Bilancio |
MONITORAGGIO DELL’ATTUAZIONE
DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA


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Documentazione di finanza pubblica n. 28/6
La redazione del presente dossier è stata curata dal Servizio Studi della Camera dei Deputati
La documentazione dei Servizi e degli Uffici del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. Si declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.
DFP28f.docx
INDICE
Il monitoraggio dei traguardi e degli obiettivi da conseguire entro il 30 giugno 2023
Gli interventi del primo semestre 2023. Scadenze, amministrazioni titolari e criticità segnalate
Il PNRR italiano – Lo stato di attuazione e i traguardi e gli obiettivi al 30 giugno 2023
Le risorse finora erogate all’Italia nell’ambito del Recovery and Resilience Facility
Semplificazione amministrativa
Appalti pubblici e concessioni
Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
Competitività del sistema produttivo
Il presente dossier illustra lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme del PNRR per i quali sono previsti traguardi ed obiettivi da conseguire entro il 30 giugno 2023.
Nel primo semestre 2023 sono previsti 27 interventi, 8 inerenti a 9[1] Riforme e 19 relativi ad altrettanti Investimenti. Per la gran parte degli interventi (20) è previsto il conseguimento di traguardi (milestone) (ossia adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi, ecc.), mentre un numero sensibilmente inferiore di interventi (7) prevede il conseguimento di obiettivi (target[2]).
Dei 27 traguardi e obiettivi, più in dettaglio, 15 riguardano interventi da concludersi entro il 30 giugno 2023, mentre 12 afferiscono a interventi da realizzare entro il 31 marzo 2023.
I traguardi e obiettivi da conseguire nel primo semestre 2023, unitamente alle Riforme e agli Investimenti cui afferiscono, sono così ripartiti tra le 6 Missioni nelle quali il PNRR italiano si articola:
| Missione |
Denominazione |
N. interventi |
Traguardi |
Obiettivi |
Riforme |
Investimenti |
| 1 |
Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo |
10 |
8 |
2 |
7 |
4 |
| 2 |
Rivoluzione verde e transizione ecologica |
9 |
8 |
1 |
1 |
8 |
| 3 |
Infrastrutture per una mobilità sostenibile |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
| 4 |
Istruzione e ricerca |
3 |
2 |
1 |
0 |
3 |
| 5 |
Inclusione e coesione |
4 |
2 |
2 |
1 |
3 |
| 6 |
Salute |
1 |
0 |
1 |
0 |
1 |
| Totale |
27 |
20 |
7 |
9 |
19 |
|
Nelle tabelle che seguono i 27 interventi sono raggruppati e illustrati per le politiche pubbliche cui i singoli interventi o gruppi di interventi si riferiscono. All’interno dei gruppi di interventi sono specificate le Amministrazione dello Stato titolare dell’intervento. Le tabelle recanti i singoli interventi sono strutturate su cinque colonne:
§ la prima colonna (“Investimento/Riforma”) riporta la denominazione dell’intervento (Investimento o Riforma) e indica (con una sigla alfanumerica[3]) la Missione e la Componente in cui esso si colloca all’interno del PNRR;
§ la seconda colonna (“Amministrazione titolare”) individua il Dicastero responsabile dell’attuazione dell’intervento[4];
§ la terza colonna (“Intervento”) espone, in modo sintetico, i contenuti e le caratteristiche dell’intervento, nonché le sue finalità complessive;
§ la quarta colonna (“Traguardi/Obiettivi”) indica i traguardi e gli obiettivi da conseguire entro il 30 giugno 2023, descrivendone brevemente gli elementi essenziali[5]. Sono riportati, inoltre, eventuali elementi relativi a traguardi/obiettivi il cui conseguimento era previsto, nell’ambito del medesimo intervento, nei semestri precedenti;
§ la quinta colonna (“Attuazione”) fornisce informazioni sui provvedimenti attuativi adottati, riconducibili ai vari traguardi/obiettivi, reperibili (alla data del 15 giugno 2023) dalla Gazzetta ufficiale, dal sito internet italiadomani.gov.it e dai siti istituzionali del Governo[6] e dei Ministeri, nonché dalle relazioni della Corte dei conti sullo stato di attuazione del Piano. A tale riguardo si avverte che l’inserimento di un provvedimento in tale sezione non comporta un giudizio sulla sua idoneità al conseguimento del traguardo/obiettivo cui si riferisce, trattandosi di una valutazione di merito rimessa al rapporto tra Governi nazionali e istituzioni dell’Unione europea.
Nella tabella di seguito gli interventi relativi ai traguardi e obiettivi da conseguire entro il 30 giugno 2023 sono ripartiti per Amministrazione titolare. Nella tabella alle pagine immediatamente seguenti sono specificate le scadenze per il conseguimenti dei suddetti obiettivi (31 marzo 2023 o 30 giugno 2023) nonché le Amministrazioni titolari dei singoli interventi e gli interventi rispetto ai quali la terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR ha rilevato elementi di criticità e debolezza.
| Amministrazione titolare |
N. interventi |
| Presidenza del Consiglio dei Ministri |
7 |
| Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica |
6 |
| Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti |
3 |
| Ministero delle Imprese e del Made in Italy |
3 |
| Ministero dell’Economia e delle Finanze |
2 |
| Ministero della Salute |
1 |
| Ministero della Giustizia |
1 |
| Ministero dell’Istruzione |
1 |
| Ministero dell’Università e della Ricerca |
1 |
| Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali |
1 |
| Ministero della Cultura |
1 |
| Totale |
27 |
Gli interventi del primo semestre 2023. Scadenze, amministrazioni titolari e criticità segnalate
| Intervento |
Riforma/Investimento |
T/O |
Scadenza |
Amministrazione titolare |
Criticità ed elementi di debolezza segnalati dalla terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR |
| M1C1-11 |
Investimento 1.6.6 - Digitalizzazione della Guardia di Finanza |
Obiettivo |
31 marzo 2023 |
Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale |
|
| M1C1-37 |
Riforme 1.4 e 1.5 - Riforma del processo civile e penale |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Ministero della giustizia |
|
| M1C1-58 |
Riforma 1.9 - Riforma della pubblica amministrazione - riforma del pubblico impiego |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per la pubblica amministrazione |
|
| M1C1-72 |
Riforma 1.11 - Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero dell’economia e delle finanze |
|
| M1C1-73 |
Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretariato generale |
|
| M1C1-74 |
Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretariato generale |
|
| M1C1-109 |
Riforma 1.12 - Riforma dell'amministrazione fiscale |
Obiettivo |
30 giugno 2023 |
Ministero dell’economia e delle finanze |
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| M1C1-125 |
Investimento 1.2 - Abilitazione al cloud per le PA locali |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale |
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| M1C2-22 |
Investimento 4: Tecnologia satellitare ed economia spaziale |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero delle imprese e del made in Italy |
· Ridefinizione CID e OA (fonte: documento reso pubblico a seguito della Cabina di Regia PNRR – 11 luglio 2023) |
| M1C3-20 |
Investimento 3.2 - Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà) |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Ministero della cultura |
· Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali · Eventi e circostanze oggettive: squilibrio domanda/offerta, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo · Ridefinizione CID e OA |
| M2C2-14 |
Investimento 3.3 - Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero delle infrastrutture e trasporti |
· Eventi e circostanze oggettive: squilibrio domanda/offerta, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo · Difficoltà normative, amministrative, gestionali |
| M2C2-16 |
Investimento 3.4 - Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero delle infrastrutture e trasporti |
· Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali |
| M2C2-20 |
Riforma 3.1 - Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell'idrogeno |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
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| M2C2-27 |
Investimento 4.3 - Sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
· Eventi e circostanze oggettive: squilibrio domanda/offerta, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo · Ridefinizione CID e OA |
| M2C2-33 |
Investimento 4.4.2 - Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Ministero delle infrastrutture e trasporti |
· Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali · Difficoltà normative, amministrative, gestionali |
| M2C2-48 |
Investimento 3.1 - Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (hydrogen valleys) |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
|
| M2C2-50 |
Investimento 3.2 - Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
· Eventi e circostanze oggettive: squilibrio domanda/offerta, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo · Difficoltà normative, amministrative, gestionali |
| M2C3-2 |
Investimento 2.1- Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. |
Obiettivo |
30 giugno 2023 |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
· Eventi e circostanze oggettive: squilibrio domanda/offerta, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo · Ridefinizione CID e OA |
| M2C4-21 |
Investimento 3.3 - Rinaturazione dell'area del Po |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
· Difficoltà normative, amministrative, gestionali · Ridefinizione CID e OA |
| M4C1-9 |
Investimento 1.1 - Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Ministero dell’istruzione e del merito |
· Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali · Difficoltà normative, amministrative, gestionali |
| M4C2-12 |
Investimento 2.1 - IPCEI |
Traguardo |
30 giugno 2023 |
Ministero delle imprese e del made in Italy |
|
| M4C2-16 |
Investimento 3.1 - Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione |
Obiettivo |
30 giugno 2023 |
Ministero dell'università e della ricerca |
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| M5C1-18 |
Investimento 5 - Creazione di imprese femminili |
Obiettivo |
30 giugno 2023 |
Ministero delle imprese e del made in Italy |
· Eventi e circostanze oggettive · Ridefinizione CID e OA (fonte: documento reso pubblico a seguito della Cabina di Regia PNRR – 11 luglio 2023) |
| M5C2-3 |
Riforma 2 - Riforma relativa alle persone anziane non autosufficienti |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
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| M5C2-21 |
Investimento 7 - Progetto Sport e inclusione sociale |
Traguardo |
31 marzo 2023 |
Presidenza del Consiglio dei ministri Dipartimento per lo sport |
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| M5C3-8 |
Investimento 1.3 - Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore |
Obiettivo |
30 giugno 2023 |
Presidenza del Consiglio dei ministri Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR |
· Ridefinizione CID e OA (fonte: documento reso pubblico a seguito della Cabina di Regia PNRR – 11 luglio 2023) |
| M6C2-14 |
Investimento 2.2 - Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario |
Obiettivo |
30 giugno 2023 |
Ministero della salute |
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Il PNRR italiano – Lo stato di attuazione e i traguardi e gli obiettivi al 30 giugno 2023
Il Regolamento (UE) 2021/241, che disciplina il Dispositivo di ripresa e resilienza, prevede che la Commissione autorizzi, su base semestrale, l'erogazione dei fondi agli Stati membri solo se risultano conseguiti, in maniera soddisfacente, i traguardi (milestone) e gli obiettivi (target) previsti nel Piano nazionale, che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme di cui il PNRR si compone.
Il 13 agosto 2021 la Commissione europea, a seguito della valutazione positiva del PNRR italiano, ha erogato, a titolo di prefinanziamento, 24,9 miliardi di euro (di cui 8,957 miliardi a fondo perduto e per 15,937 miliardi di prestiti), pari al 13% dell'importo totale stanziato a favore dell'Italia.
A seguito del primo semestre di attuazione del Piano, il 13 aprile 2022 la Commissione europea ha versato all'Italia la prima rata semestrale da 21 miliardi (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti), a seguito della valutazione positiva sul raggiungimento dei 51 traguardi e obiettivi del PNRR che l'Italia doveva conseguire entro il 31 dicembre 2021.
Il 9 novembre 2022 la Commissione europea, a seguito della valutazione positiva sul raggiungimento dei 45 traguardi e obiettivi previsti per il primo semestre del 2022, ha erogato all'Italia la seconda rata semestrale da 21 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti).
Considerando il prefinanziamento e le prime due rate, finora la Commissione europea ha erogato all'Italia 66,9 miliardi di euro (28,95 miliardi di sovvenzioni e 37,94 miliardi di prestiti) nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza.
A fine dicembre 2022, il Governo italiano ha trasmesso alla Commissione la richiesta di pagamento della terza rata, pari a 19 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 9 miliardi di prestiti), ritenendo raggiunti tutti i 55 traguardi e obiettivi previsti per il secondo semestre 2022.
Con nota del 27 marzo 2023, il Governo ha comunicato, tuttavia, di aver concordato con la Commissione europea il prolungamento, fino alla fine di aprile 2023, della fase di valutazione dell’effettivo raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi al 31 dicembre 2022, ai fini della conseguente decisione sull’erogazione della terza rata.
Come è stato chiarito dal Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, nel corso delle informative urgenti rese al Senato e alla Camera sullo stato di attuazione del PNRR in data 26 aprile 2023, gli approfondimenti operati dai servizi della Commissione europea hanno riguardato, in particolare, tre misure:
| Piani Urbani Integrati (PUI) – Inammissibilità degli interventi per il “Bosco dello Sport” di Venezia e lo “Stadio Artemio Franchi” di Firenze |
| La prima questione atteneva alla realizzazione dei piani urbani integrati per la rigenerazione urbana nelle aree metropolitane (M5C2-13, Investimento 5). I 31 PUI destinatari di risorse PNRR sono stati individuati con decreto del Ministro dell’interno del 22 aprile 2022. |
| La task force della Commissione europea ha focalizzato l’attenzione sull’ammissibilità di alcuni progetti, chiedendo approfondimenti sulla metodologia utilizzata per l’individuazione delle aree urbane e sub-urbane in particolare situazione di degrado sociale, nonché sul rispetto del principio del Do No Significant Harm (DNSH). In particolare, la Commissione ha ritenuto non eleggibili gli interventi relativi al “Bosco dello Sport” di Venezia (Più Sprint) e alla riqualificazione dello Stadio “Artemio Franchi” di Firenze (Sport e Benessere Next re-generation Firenze 2026). Come emerge dalla terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR – trasmessa dal Governo al Parlamento in data 7 giugno 2023 – nel primo caso l’intervento era previsto su un’area classificata come rurale/agricola e, pertanto, non conforme ai criteri di ammissibilità stabiliti nella Decisione di esecuzione del Consiglio che approva il PNRR italiano, che finalizza espressamente tali progetti alla rigenerazione e rivitalizzazione di aree urbane degradate; nel secondo caso, invece, la Commissione ha ritenuto l’intervento non ammissibile in quanto destinato prevalentemente alle società di calcio professionistiche e non agli obiettivi di cui alla citata Decisione di esecuzione del Consiglio. Come precisato anche dal Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, con nota del 22 aprile 2023, entrambi gli interventi pertanto non saranno rendicontati a valere sulle risorse PNRR. |
| Teleriscaldamento – Stralcio di alcuni progetti |
| La seconda questione riguardava la realizzazione di investimenti per lo sviluppo di reti di teleriscaldamento efficiente e la costruzione di impianti o connessioni per il recupero di calore di scarto, a fini di risparmio energetico-ambientale. Con decreto del Ministro della transizione ecologica del 30 giugno 2022 erano stati individuati i criteri per la concessione dei benefici previsti nell’ambito dell’Investimento 3.1 “Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento” (M2C3-9), utilizzando la cifra di 200 milioni di euro a valere sull’investimento. Il termine di presentazione delle domande di agevolazione è scaduto il 10 ottobre 2022. |
| La task force della Commissione europea ha sollevato dei rilievi sull’ammissibilità di alcuni interventi selezionati attraverso la predetta procedura di gara. Come riportato nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, dei 29 interventi individuati sono stati dichiarati ammissibili a finanziamento e rendicontabili solo i 14 interventi che prevedono la realizzazione di impianti non alimentati con fonti fossili, e la cui alimentazione a livello di rete avviene solo con fonti rinnovabili. A seguito dello stralcio dei restanti 15 progetti, il Governo afferma che il conseguimento del target finale al 2026 sarà garantito attraverso l’emanazione di un ulteriore bando nel 2023. |
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|
| Concessioni portuali – Limitazione della durata massima |
| L’intervento M3C2-2, nell’ambito della Riforma 1.2 “Aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali”, prevedeva l’entrata in vigore, entro il 31 dicembre 2022, del regolamento recante la nuova disciplina delle concessioni portuali. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 28 dicembre 2022 è stato emanato il suddetto regolamento, in attuazione dell’art. 5 della legge sulla concorrenza 2021 (legge n. 118 del 2022). Con il contestuale decreto del 28 dicembre 2022, è stato disciplinato, altresì, il procedimento di rilascio delle concessioni demaniali in ambito portuale. |
| La Commissione europea ha ritenuto necessario un ulteriore approfondimento, proponendo di fissare una durata massima di tali concessioni e con riguardo al coinvolgimento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART). Il D.M. 28 dicembre 2022 consente alle Autorità portuali di prorogarle fino a 5 anni per il recupero degli investimenti o per mantenere la funzionalità della concessione. |
| In data 21 aprile 2023, il MIT ha pubblicato il decreto recante le linee guida sulle modalità di applicazione del Regolamento di cui al D.M. 28 dicembre 2022. Le nuove linee guida prevedono, in particolare, che la durata della concessione sia commisurata agli investimenti previsti dal Piano Economico-Finanziario (PEF) predisposto dal concessionario, sulla base di format elaborati dall'ART. |
Al momento della pubblicazione del presente dossier, la terza rata da 19 miliardi di euro non è ancora stata erogata, non essendosi ancora concluso l’assessment della Commissione europea sul conseguimento degli obiettivi e dei traguardi previsti per il secondo semestre 2022.
Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, trasmessa dal Governo al Parlamento in data 7 giugno 2023, la prima Sezione esamina anche i risultati conseguiti per il secondo semestre 2022, evidenziando come i tempi più lunghi richiesti dal processo di valutazione, concordati tra il Governo e i servizi della Commissione, siano stati dovuti alla complessità degli obiettivi da raggiungere e agli approfondimenti resisi necessari con riguardo ad alcune scadenze, oltre che al processo tecnico di verifica a campione che la Commissione ha effettuato su alcune porzioni degli interventi realizzati.
A tal proposito, la Relazione afferma come, a differenza di quanto indicato nella seconda Relazione di ottobre 2022, pubblicata e trasmessa dal Governo Draghi, siano stati riscontrati numerosi ostacoli alla tempestiva realizzazione degli interventi previsti per il secondo semestre 2022, che hanno richiesto un’azione mirata e persistente per il loro superamento.
La Relazione dà conto, quindi, degli interventi realizzati, con riguardo al secondo semestre 2022, in materia di giustizia, concorrenza, infrastrutture ferroviarie, porti e investimenti urbani, energia e ambiente, istruzione, università e ricerca per la salute, mercato del lavoro e misure per le imprese, misure per l’inclusione sociale, transizione digitale, amministrazione pubblica, amministrazione fiscale e revisione della spesa.
In questo contesto, alcuni recenti interventi legislativi hanno operato adeguamenti normativi conseguenti ai confronti tecnici del Governo con i servizi della Commissione europea. Si segnalano, in particolare:
· la novella al nuovo Codice dei contratti pubblici (art. 108, comma 7, d. lgs. n. 36 del 2023, modificato dall’art. 6, comma 2-bis, decreto-legge n. 51 del 2023, conv. dalla legge n. 87 del 2023) in materia di possesso della certificazione della parità di genere ai fini dell’attestazione di requisiti legati all’attribuzione di un maggiore punteggio alle imprese concorrenti. La misura si connette alla milestone M5C1-12 dell’Investimento 2, che ha previsto l’entrata in vigore, entro il 31 dicembre 2022, del sistema di certificazione della parità di genere e dei relativi meccanismi di incentivazione per le imprese;
· la soppressione della disposizione (art. 1-bis, comma 13, legge n. 338 del 2000, abrogato dall’art. 12-ter, decreto-legge n. 51 del 2023, conv. dalla legge n. 87 del 2023) che, in materia di alloggi per gli studenti universitari, subordina l’efficacia della nuova disciplina legislativa (introdotta con decreto-legge n. 144 del 2022) all’autorizzazione della Commissione europea ai sensi della normativa europea in materia di aiuti di stato. La misura si connette alla milestone M4C1-29 della Riforma 1.7, che ha previsto l’entrata in vigore, sempre entro il 31 dicembre 2022, della riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.
La prima Sezione della terza Relazione PNRR analizza, altresì, i target e le milestone del primo semestre 2023, appena concluso. Si tratta, come accennato, di 20 traguardi e 7 obiettivi, il cui conseguimento è necessario ai fini dell’erogazione della quarta rata, di importo pari a 16 miliardi di euro (14 miliardi di prestiti e 2 miliardi di sovvenzioni).
La Relazione dà conto degli interventi operati in materia di riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni, riforma del pubblico impiego, riforma del codice dei contratti pubblici – con l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 36 del 2023 – di giustizia, dell’energia e dell’ambiente, in materia di lavoro e imprese, di misure per l’inclusione sociale e il contrasto alla povertà, di transizione digitale e innovazione.
La fase di realizzazione di tali interventi è stata investita da un peggioramento complessivo del quadro economico, in ragione della forte accelerazione della dinamica dei prezzi e delle strozzature registratesi dal lato dell’offerta. Tali criticità sollecitano pertanto, secondo quanto riportato nella Relazione, un percorso di revisione mirata di alcune misure, in accordo con le istituzioni europee e in coerenza con il regolamento europeo sul dispositivo di ripresa e resilienza.
La prima Sezione della terza Relazione dà conto delle principali criticità e degli elementi di debolezza segnalati dalle Amministrazioni titolari delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, a seguito dell’attività di monitoraggio svolta sullo stato di attuazione delle relative misure e sullo stato di avanzamento della spesa connessa alla loro realizzazione. All’interno della Relazione, tali profili di debolezza e criticità sono stati classificati in quattro categorie, per la cui analisi più approfondita si rinvia al dossier sulla terza Relazione PNRR curato dal Servizio Studi della Camera dei deputati.
| · Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali; |
| · Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; |
| · Difficoltà normative, amministrative e gestionali; |
| · Ridefinizione degli impegni nel Council Implementing Decision (CID) e negli Operational Arrangements (OA). |
La Relazione riporta come le Amministrazioni titolari abbiano rilevato 118 Investimenti e Riforme affetti da almeno una delle 4 tipologie di elementi di debolezza e criticità. Di questi, 63 Investimenti e 2 Riforme, affetti da 4, da 3, da 2 elementi di debolezza, o da 1 elemento di debolezza consistente in eventi e circostanze oggettive, sono singolarmente individuati nella Relazione (tabelle 7.5, 7.6 e 7.7, pagg. 122 e seguenti).
Viceversa, i rimanenti 53 Investimenti e Riforme affetti, ad avviso delle Amministrazioni titolari, da 1 elemento di debolezza, non consistente però in eventi o circostanze oggettive, non sono specificamente identificati.
Dei predetti 63 Investimenti singolarmente individuati, 9 Investimenti prevedono il conseguimento di target e milestone nel primo semestre 2023. Di questi, 1 risulta caratterizzato da 3 degli elementi di debolezza sopra richiamati; 7 sono caratterizzati da 2 elementi di debolezza; 1 da un elemento di debolezza, consistente in eventi e circostanze oggettive.
Nel corso del suo intervento nell’Aula della Camera nella seduta del 20 giugno 2023, in occasione della discussione delle mozioni Braga ed altri n. 1-00143, Francesco Silvestri ed altri n. 1-00146, Richetti ed altri n. 1-00154, Zanella ed altri n. 1-00156 e Foti, Molinari, Barelli, Lupi ed altri n. 1-00158, concernenti iniziative in materia di attuazione del PNRR, il Ministro Fitto ha precisato che, nell’ambito delle interlocuzioni tra il Governo e la Commissione europea sulla futura riprogrammazione del PNRR che il Governo dovrà trasmettere alla Commissione, unitamente al capitolo italiano dell’iniziativa REPowerEU, entro il 31 agosto 2023 – previa trasmissione alle Camere in tempo utile a consentirne l’esame – si è aperto un confronto separato sulla rimodulazione e la modifica di alcuni dei 27 traguardi e obiettivi del primo semestre 2023.
Successivamente, in data 11 luglio 2023, una riunione della Cabina di Regia sul PNRR, alla quale hanno preso parte tutti i Ministri, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio e i rappresentanti degli enti locali, ha formalizzato la richiesta alla Commissione europea di modificare 10 dei 27 interventi con scadenze di target e milestone previste nel primo semestre 2023. Tale richiesta è stata illustrata dal Ministro Fitto in conferenza stampa al termine della Cabina di Regia e riportata in un documento di sintesi messo a disposizione della stampa.
Le Amministrazioni titolari degli interventi oggetto di modifica sono:
- Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (3 interventi)
- Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (2 interventi)
- Ministero delle imprese e del made in Italy (2 interventi)
- Ministero dell’istruzione e del merito (1 intervento)
- Ministero della cultura (1 intervento)
- Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche di coesione (1 intervento)
L’elenco degli interventi del primo semestre 2023 di cui la Cabina di Regia PNRR ha formalizzato la richiesta di modifica non coincide del tutto con l’elenco interventi, con target e milestone al primo semestre 2023, espressamente indicati come critici nella terza Relazione.
Come emerge dalla tabella riportata nelle pagine che seguono, infatti, l’elenco di interventi approvato dalla Cabina di Regia contempla 3 investimenti non espressamente qualificati come critici dalla suddetta Relazione; viceversa, quest’ultima qualifica come affetti da 2 elementi di criticità e debolezza 2 investimenti non inclusi nell’elenco approvato dalla Cabina di Regia PNRR.
I 10 Investimenti con traguardi e obiettivi nel primo semestre 2023
su cui la cabina di regia PNRR ha approvato proposte di modifica
| Intervento |
Criticità ed elementi di debolezza evidenziati dalla terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR |
Proposte di modifica approvate dalla Cabina di Regia PNRR in data 11 luglio 2023 |
| M1C3-20, Investimento 3.2 Sviluppo industria cinematografica – Progetto Cinecittà
|
La terza Relazione dà conto delle criticità riscontrate nella realizzazione degli interventi volti ad accrescere la capacità produttiva degli studi di Cinecittà. Al riguardo, la milestone da conseguire entro il 30 giugno 2023 prevede la firma del contratto tra l’ente attuatore Istituto Luce Studios (ora Cinecittà S.p.A.) e le società in relazione alla costruzione di nove studi. A seguito della firma dei contratti per la costruzione e il recupero di 9 teatri, il Ministero della Cultura ha proposto una rimodulazione del target finale a giugno 2026 (M1C3-21), che attualmente prevede la realizzazione di 17 teatri, di cui 13 nuovi e 4 esistenti. Come specifica la Relazione, i restanti otto teatri avrebbero dovuto essere realizzati nell’area contigua di Torre Spaccata, previa acquisizione della disponibilità della stessa. Tuttavia, il rilevante incremento dei costi delle fonti energetiche e delle materie prime, unito al mancato ingresso di CDP Immobiliare nel capitale sociale di Cinecittà Spa mediante il conferimento dell’area di Torre Spaccata, hanno dato luogo alla necessità di una revisione complessiva del progetto, dal momento che tale area può ora entrare nella disponibilità di Cinecittà Spa solo mediante acquisizione a titolo oneroso. Inoltre, la Relazione afferma la necessità di una revisione del progetto anche in conseguenza dell’avvenuta dichiarazione di una porzione della suddetta area di Torre Spaccata di interesse archeologico particolarmente rilevante, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (v. decreto n. 225 del 3 novembre 2022 della Commissione regionale per il Patrimonio culturale del Lazio). |
Dal documento di sintesi delle modifiche approvate dalla Cabina di Regia PNRR in data 11 luglio 2023, risultano due proposte di modifica presentate alla Commissione europea relativamente al traguardo da conseguire nel primo semestre 2023, le quali, come riportato nel documento, riguarderebbero aspetti solo formali e non sostanziali. In dettaglio, la prima proposta di modifica riguarda la correzione del numero di investimento presente nella sezione “C.3. Descrizione delle riforme e degli investimenti relativi al prestito”. La seconda consiste nel cambio di denominazione del soggetto attuatore, da “Istituto Luce Studios” a “Cinecittà S.p.A.”, al fine di avere una descrizione più chiara del traguardo e dei relativi indicatori qualitativi. |
| M2C2-50, Investimento 3.2 Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate |
Si tratta di un investimento teso ad abbattere le emissioni di carbonio nei settori hard-to-abate che utilizzano il metano come fonte di energia termica, oltre che a favorire l’impiego nei processi industriali di idrogeno elettrolitico, prodotto da fonti di energia rinnovabile o dall’energia elettrica di rete. Il cronoprogramma dell’investimento prevedeva, entro il 31 marzo 2023, la stipula dell’Accordo per promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde. Al riguardo, la terza Relazione segnala come l’investimento rientri tra quelli caratterizzati dal riscontro di due elementi di debolezza, riconducibili a “eventi e circostanze oggettive” (squilibrio della offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo) e a difficoltà amministrativo-normative. |
La proposta di modifica concerne la descrizione della misura, al fine di allinearla al principio DNSH (Do no significant harm). La modifica prevede espressamente che nessun gas naturale debba essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare nella riduzione diretta del ferro. |
| M2C2-27, Investimento 4.3 Sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica |
Un intervento rispetto al quale il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha evidenziato alla Commissione europea alcuni ritardi nella realizzazione delle relative misure è quello concernente l’aggiudicazione degli appalti pubblici per l’installazione di 2.500 stazioni di ricarica veloci e ultra-veloci per veicoli elettrici in autostrada e di almeno 4.000 nelle zone urbane. A tal proposito, la terza Relazione specifica come il MASE abbia ricollegato i ritardi registrati e segnalati anche alla necessità di consultare i potenziali interessati, nonché di effettuare approfondimenti con il GSE, con cui a marzo è stata stipulata una Convenzione per il supporto tecnico-operativo per l’attuazione della misura. In data 10 maggio 2023 sono stati pubblicati gli avvisi pubblici relativi alla presentazione di proposte progettuali finalizzate alla realizzazione di tali infrastrutture di ricarica elettrica sia nei centri urbani sia nelle autostrade, con scadenza del termine di presentazione delle domande fissata al 9 giugno. Risultano pervenute richieste per 4.700 infrastrutture di ricarica elettrica nelle sole aree urbane. |
La proposta di modifica, approvata dalla Cabina di Regia PNRR, mira ad allineare l’obiettivo intermedio agli esiti delle procedure di selezione, impegnando il Governo a pubblicare nuovi bandi per consentire il raggiungimento dell’obiettivo finale. |
| M2C2-33, Sub-Investimento 4.4.2 Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale |
L’Investimento, che dovrebbe consentire di ridurre l’età media del parco rotabile tramite l’acquisto di unità a propulsione elettrica, ibrida e a idrogeno, prevede l’acquisto di 150 treni, sostituendo un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026. Si tratta di un investimento pari a 800 milioni di euro, di cui 600 milioni relativi al rinnovo dei treni e 200 all’acquisto di materiale rotabile Intercity, da destinare ai collegamenti del Sud Italia. Il traguardo da conseguire entro il 30 giugno 2023 consiste nell’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il rinnovo del parco ferroviario per il trasporto pubblico locale. La terza Relazione segnala il riscontro, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di due elementi di debolezza, relativi ai maggiori costi di energia e materiali, ritardi nella consegna, oltre a possibili ritardi legati alle procedure. |
La proposta di modifica intende chiarire la composizione del materiale rotabile (treni e carrozze) da acquistare nell’ambito del traguardo previsto ai fini della quarta rata. Essa consiste nella modifica del testo della CID con una formulazione ritenuta più aderente alle finalità dell’investimento e delle tipologie di servizio reso, la quale prevede l’entrata in servizio di almeno 53 treni passeggeri a emissioni zero e di altre 100 carrozze per il servizio universale. |
| M2C3-2, Investimento 2.1 Rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus fino al 100% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici |
Dalla Relazione emerge come oggetto di interlocuzioni tra il Governo e la Commissione sia anche lo stato di avanzamento dell’investimento relativo al rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. Entro giugno 2023 dovrebbe essere completata la ristrutturazione di edifici per almeno 12 milioni di metri quadri e dovrebbe essere conseguito il miglioramento di almeno due classi energetiche, nonché dovrebbe essere ultimata la ristrutturazione di almeno 1,4 milioni di metri quadri per scopi antisismici. Al riguardo, l’Amministrazione titolare (MASE) ha chiesto alcune modifiche per evitare l’ineleggibilità di alcune tipologie di spese, in particolare eliminando la componente relativa al Sismabonus (comunque coperta con fondi ordinari) e sostituendola con un aumento dei target legati all’Ecobonus. In relazione all’Ecobonus il MASE ha chiesto, inoltre, di modificare una condizionalità prevista dal CID (Council Implementing Decision), indicando un elemento numerico esplicito per il limite di costo per la sostituzione dell’impianto termico ed escludendo il riferimento alla presunta restrittiva limitazione della sostituzione alle sole caldaie a gasolio. |
La proposta di modifica approvata dalla Cabina di Regia PNRR mira a stralciare il target intermedio di 1,4 milioni di metri quadri previsto con riguardo al Sismabonus – non essendo chiaro, ad avviso del Governo, il contributo di quest’ultimo alla transizione verde – concordando con i servizi della Commissione, al contempo, un aumento dell’obiettivo dell’Ecobonus. |
| M4C1-9, Investimento 1.1 Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia |
Per quanto riguarda gli interventi del primo semestre 2023 in materia di istruzione, università e ricerca, la Relazione espone le criticità gestionali e amministrative registratesi nella fase di selezione e di avvio della progettazione degli interventi finalizzati alla realizzazione, entro il 31 dicembre 2025, di circa 264 mila nuovi posti per asili nido e scuole per l’infanzia. Al riguardo, il traguardo al 30 giugno 2023 prevedeva l’aggiudicazione di tutte le gare di appalto dei lavori per gli interventi ammissibili di costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici a ciò finalizzati. La Relazione evidenzia come la necessità di assicurare il 40 per cento delle risorse al Sud e l’incremento dei costi delle materie prime abbiano rallentato la conclusione della selezione degli interventi, così come il successivo avvio della loro progettazione. Il Governo ha quindi prorogato due volte – prima al 31 maggio, poi al 30 giugno 2023 – la scadenza del termine di aggiudicazione, affiancando a tali proroghe azioni a supporto degli enti locali e misure di semplificazione e velocizzazione delle procedure amministrative. L’obiettivo – come specificato nella Relazione e come illustrato dal Ministero dell’istruzione e del merito nel corso della riunione tecnica del 19 aprile 2023 con la Commissione europea – è quello di aggiudicare entro giugno il numero massimo degli interventi, proponendo eventualmente per quelli in ritardo misure di attuazione rafforzata per consentire comunque il rispetto del target finale. Come riportato nella tabella sul monitoraggio dell’intervento, al momento della pubblicazione del presente dossier, la banca dati ReGiS non riporta il numero totale dei progetti aggiudicati, né del relativo importo. A seguito della Cabina di Regia PNRR dell’11 luglio 2023, il Governo ha reso noto che, alla scadenza del primo semestre 2023, le aggiudicazioni dei lavori di costruzione e riqualificazione sono state pari a circa il 91%. |
La proposta di modifica approvata dalla Cabina di Regia PNRR impegna il Governo ad emanare un nuovo bando di selezione degli interventi, rimodulando l’obiettivo intermedio dell’aggiudicazione di tutti gli interventi con l’aggiudicazione di un primo set di interventi, alla luce delle circostanze oggettive intervenute. |
| M2C2-16, Investimento 3.4 Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario |
La terza Relazione individua, tra gli Investimenti affetti da 1 criticità, consistente in eventi e circostanze oggettive, l’investimento volto alla sperimentazione dell’idrogeno nelle linee ferroviarie non elettrificate, in regioni con elevato traffico di passeggeri e alto utilizzo di motrici alimentate a combustibile diesel. Al riguardo, l’investimento prevede, come obiettivo finale da conseguire entro il 30 giugno 2026, la conclusione dei lavori di realizzazione di 10 stazioni di rifornimento e di stoccaggio dell’idrogeno lungo sei linee ferroviarie. Dopo la chiusura, il 20 gennaio 2023, del bando per la presentazione delle proposte progettuali da parte dei soggetti attuatori potenzialmente interessati, la Commissione di valutazione ha concluso la fase istruttoria e valutativa nel mese di marzo 2023, determinando, per ciascuna istanza, l’importo ammissibile al finanziamento, distinto per impianti (produzione, distribuzione, stoccaggio, rifornimento) e materiale rotabile. All’esito di questa procedura è stato adottato, in data 31 marzo 2023, il Decreto Dirigenziale di ripartizione e assegnazione delle risorse, che ha individuato 10 progetti di stazioni di produzione, stoccaggio e rifornimento dell’idrogeno In data 12 maggio è stato adottato, poi, un ulteriore Decreto, con il quale è stata prorogata la scadenza della stipula delle obbligazioni giuridicamente vincolanti al 31 dicembre 2023, senza compromettere il rispetto dei termini previsti dal PNRR, le condizionalità a questo correlate e il raggiungimento del target. |
La proposta di modifica prevede la riformulazione della descrizione dell’investimento contenuta nella CID, al fine di tenere conto sia degli esiti del processo di selezione delle proposte, sia della natura sperimentale della misura. In dettaglio, in ordine alla localizzazione degli interventi oggetto dell’investimento, la proposta di modifica prevede che questi siano realizzati preferibilmente in prossimità dei siti locali di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni autostradali di rifornimento di idrogeno, prevedendo anche misure per la ricerca e sviluppo. |
| M1C2-22, Investimento 4 Tecnologia satellitare ed economia spaziale |
La terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR non identifica specificamente tale investimento come affetto da elementi di debolezza e criticità.
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Le proposte di modifica hanno ad oggetto la descrizione della misura presente nella versione aggiornata dell’allegato alla CID, in particolare, i progetti SatCom e Osservazione della Terra. Con riferimento a SatCom, le proposte di modifica sono basate su eventi e circostanze oggettive e, in particolare, è stata ridefinita la misura tenendo in considerazione i recenti sviluppi del mercato, così da evitare sovrapposizioni con gli investimenti privati in corso nel settore dell’Internet of Things, basato su piccoli satelliti, oltre che per contribuire in modo più efficace alla iniziativa europea “Secure Connectivity”. Relativamente al progetto Osservazione della Terra è stato corretto un errore materiale in quanto l’incubatore nel Sud Italia, sin dall’inizio, è finanziato esclusivamente con risorse del Fondo complementare ed era stato erroneamente incluso tra i progetti finanziati con risorse PNRR. |
| M5C3-8, Investimento 1.3 Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore |
La terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR non identifica specificamente tale investimento come affetto da elementi di debolezza e criticità.
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Le proposte di modifica approvate dalla Cabina di Regia PNRR sono due e riguarderebbero aspetti formali e non sostanziali. La prima si riferisce alla possibilità di pubblicare avvisi di almeno 50 milioni di euro, superando quindi la formulazione attuale che prevede un importo pari esattamente a 50 milioni di euro, al fine di consentire un migliore utilizzo della dotazione della misura complessiva, pari a 220 milioni di euro. La seconda chiarisce che i progetti avranno luogo in una delle aree individuate nella CID, in modo da allineare la descrizione della misura a quella dell’obiettivo previsto.
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| M5C1-18, Investimento 1.2 Creazione di imprese femminili |
La terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR non identifica specificamente tale investimento come affetto da elementi di debolezza e criticità. |
Le due proposte di modifica approvate a tal riguardo dalla Cabina di Regia PNRR sarebbero motivate da circostanze oggettive. La prima consiste nella modifica della descrizione del traguardo passando dalla attuale formulazione, che fa riferimento all’erogazione del sostegno finanziario per almeno ulteriori 700 imprese, alla riformulazione che prevede la concessione delle risorse alle imprese stesse. La seconda modifica prevede l’eliminazione dei riferimenti specifici ai singoli strumenti finanziari per il supporto alle imprese femminile così da consentire flessibilità nell’attuazione della misura e garantire alle singole imprese la scelta dello strumento di sostegno che ritengono più adeguato alle proprie esigenze.
|
| M2C2-14, Investimento 3.3 Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale |
L’investimento volto alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale prevede, quale obiettivo finale, la realizzazione di almeno 40 stazioni di rifornimento di idrogeno lungo le autostrade, vicino ai porti e in prossimità dei terminali logistici. La terza Relazione spiega, al riguardo, come la gara, conclusasi con i decreti di concessione dei contributi il 31 marzo 2023, abbia visto ammessi a contributo 35 progetti di realizzazione di tali stazioni. L’attuale congiuntura di mercato sembrerebbe indicare una minore attrattiva del vettore idrogeno nel trasporto stradale, con una conseguente limitazione del perimetro di operatori disponibili a investire nel settore. Conseguentemente, la Relazione specifica come l’amministrazione titolare dell’intervento (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) abbia chiesto ai servizi della Commissione europea, nella riunione del 19 aprile 2023, di rimodulare il target a 35 stazioni di rifornimento. |
Non incluso nell’elenco approvato dalla Cabina di Regia PNRR dell’11 luglio 2023 |
| M2C4-21, Investimento 3.3 Rinaturazione dell’area Po |
Il traguardo M2C4-21 al primo semestre 2023 prevede la revisione del quadro giuridico per gli interventi di rinaturazione dell'area del Po con l’entrata in vigore della pertinente legislazione finalizzata al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall'alveo del fiume, compresi interventi di rimboschimento naturale e interventi per il recupero e la riattivazione di lanche e rami abbandonati. Per favorire ed accelerare lo sviluppo della misura, e ai fini del conseguimento della milestone al primo semestre 2023, l’art. 42 del decreto-legge n. 13 del 2023 ha disposto che gli interventi compresi nel programma d’azione succitato sono classificati di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR viene segnalato, tuttavia, che per la completa realizzazione dell’investimento in esame – che prevede due ulteriori traguardi da conseguire nel primo semestre 2024 e nel primo trimestre 2026 – si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.” e “Ridefinizione CID e OA”). |
Non incluso nell’elenco approvato dalla Cabina di Regia PNRR dell’11 luglio 2023 |
I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE ENTRO IL 30 GIUGNO 2023
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M1C1-58 Riforma 1.9 - Riforma della pubblica amministrazione |
PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione |
Le riforme del pubblico impiego seguono un approccio a due livelli. Un primo livello ha riguardato le misure urgenti per utilizzare al meglio i finanziamenti dell'RRF con riguardo alla governance del PNRR e all'assistenza immediata alle pubbliche amministrazioni carenti in capacità amministrativa. Questa strategia si accompagna a riforme organizzative e a una strategia delle risorse umane volta a promuovere un cambiamento di tutta la PA. Nella pianificazione strategica delle risorse umane è ricompresa una serie completa di misure intese a: aggiornare i profili professionali; riformare i meccanismi di reclutamento per renderli più mirati ed efficaci; riformare le posizioni dirigenziali di alto livello per uniformare le procedure di nomina in tutta la PA; rafforzare il legame tra apprendimento permanente e meccanismi di ricompensa o percorsi di carriera specifici; definire o aggiornare i principi etici delle pubbliche amministrazioni; rafforzare l'impegno a favore dell'equilibrio di genere; riformare la mobilità orizzontale e verticale del personale. Nella strategia delle risorse umane rientrano anche misure urgenti volte a semplificare le procedure amministrative a vantaggio di imprese e cittadini. La riforma della semplificazione prevede l'eliminazione delle autorizzazioni non giustificate da motivi imperativi di interesse generale e l'eliminazione degli adempimenti non necessari o che non utilizzano le nuove tecnologie. Inoltre attua il meccanismo del silenzio assenso e adotta un approccio di semplificazione della comunicazione e regimi uniformi condivisi con le Regioni e i Comuni. Il traguardo da conseguire nel primo semestre 2023 prevede l’entrata in vigore di tutti gli atti delegati correlati, dei decreti ministeriali, degli atti di diritto derivato e di tutti gli altri regolamenti necessari per l'efficace attuazione della riforma. |
Traguardo al 30.06.2023 Entrata in vigore degli atti giuridici per la riforma del pubblico impiego |
Per l’obiettivo in esame, in corso di realizzazione, alcuni interventi sono stati anticipati con il conseguimento dell’obiettivo M1C1-56, in particolare: - il DPR 81/2022 che reca l’individuazione e l’abrogazione degli adempimenti relativi ai documenti di programmazione assorbiti dal PIAO; - il DM 30 giugno 2022, n. 132, che definisce il contenuto del PIAO; - il DM 22 luglio 2022 recante le linee di indirizzo per la predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale delle PA, nonché per l’individuazione dei nuovi profili professionali individuati dalla contrattazione collettiva. Sul punto, la banca dati ReGiS segnala che entro il 30 aprile 2023 sarà approvato il DM relativo alla definizione delle competenze soft per il personale di qualifica non dirigenziale; - le Linee Guida sulla “Parità di genere nell’organizzazione e gestione del rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni”?(c.d. Gender Gap); - le nuove Linee guida per l’accesso alla dirigenza pubblica, approvate con decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 28 settembre 2022 sulla base delle proposte della Sna, dopo l’intesa in Conferenza Unificata; - il DM finalizzato ad adeguare l’organizzazione del DFP alla necessità di disporre di una governance del processo di riforma delle pubbliche amministrazioni intrapreso in attuazione del PNRR. A tale provvedimento si affianca il DM istitutivo del Comitato scientifico per la valutazione dell’impatto delle riforme in materia di capitale umano pubblico, la cui esperienza viene rafforzata alla luce dell’introduzione di una norma di rango primario di disciplina del nuovo “Osservatorio nazionale del lavoro pubblico” (articolo 2 del DL 44/2023) che assorbe e implementa le attività del predetto Comitato, la cui definizione del funzionamento e composizione è demandata ad un apposito DM del Ministro per la PA. Inoltre, sono stati pubblicati: - Il D.P.R. del 13 giugno 2023, n. 81 che modifica e aggiorna le disposizioni del DPR 487/1994, recante l’aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici; - Il D.P.R. del 16 giugno 2023, n. 82, recante la disciplina per lo svolgimento dei concorsi pubblici.
Infine, sono stati sottoscritti il CCNL del comparto Funzioni centrali 2019-2021 (9 maggio 2022), il CCNL del comparto Sanità 2019-2021 (2 novembre 2022) e il CCNL del comparto funzioni locali 2019-2021 (16 novembre 2022) e il Contratto del comparto della Presidenza del Consiglio dei ministri 2016-18 (7 ottobre 2022). È stato altresì sottoscritto (6 dicembre 2022) il CCNL sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca. |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M1C1-125 Investimento 1.2 Abilitazione al cloud per le PA locali |
PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale |
L'investimento ha l'obiettivo di garantire la migrazione dei dati e delle applicazioni delle PA locali verso un'infrastruttura cloud sicura, consentendo a ciascuna amministrazione di scegliere liberamente all'interno di una serie di ambienti cloud pubblici certificati. La migrazione interessa oltre 12.000 PA locali (comuni, scuole e strutture sanitarie). L’Investimento 1.2 è attuato “a regia” cioè con soggetti attuatori esterni al Dipartimento per la trasformazione digitale; i soggetti attuatori sono selezionati mediante Avvisi pubblici per la concessione di sovvenzioni ai sensi dell’art.12 della Legge sul procedimento amministrativo n.241/1990. Pertanto, il provvedimento di “Notifica dell’aggiudicazione di (tutti) i bandi pubblici per ogni tipo di amministrazione coinvolta (comuni, scuole, enti sanitari locali) ...” è costituito dal decreto di finanziamento che individua i soggetti attuatori, l’importo concesso e gli obblighi che i soggetti attuatori dovranno rispettare. Il decreto di finanziamento viene inviato agli organi di controllo e successivamente notificato ai soggetti attuatori. |
Traguardo al 31.03.2023 Aggiudicazione di tutti i bandi pubblici per l'abilitazione al cloud per le gare d'appalto della pubblica amministrazione locale |
Al 31 marzo 2023 la Milestone è stata raggiunta e superata con la pubblicazione di 6 Avvisi destinati: 2 ai comuni, 3 alle scuole, 1 agli enti sanitari locali; l’ultimo di tali Avvisi si è chiuso il 24 febbraio 2023 e tutti i decreti di finanziamento di tutti gli Avvisi destinati alle tre tipologie di finanziamento sono stati notificati alle pubbliche amministrazioni. In particolare, al 31 marzo si registravano 14.221 piani di migrazione relativi a: - n.7.355 comuni - n.6.847 scuole - n. 19 ASL/AO L’Amministrazione titolare ha inoltre già avviato ulteriori attività per garantire e mettere in sicurezza il conseguimento dei successivi target. Infatti, nel mese di marzo 2023 è stato pubblicato un ulteriore Avviso destinato alle ASL/AO a valere sugli investimenti 1.1 e 1.2 (c.d. Avviso multimisura) e in futuro continuerà ad emanare Avvisi pubblici fino ad esaurimento fondi per coprire la fisiologica caduta di progetti in corso di attuazione/controllo. Alla data del 20/06/2023, considerando le rinunce intervenute, risultano finanziati 14.013 piani di migrazione per un totale di 735.030.461 €. Ad essi si aggiungono n.58 ulteriori piani di migrazione di ASL/AO finanziati nella prima finestra del citato Avviso multimisura a valere sull’Investimento 1.1 e 1.2, pubblicato il 14/03/2023, per un importo di 83.305.803,00 €. Di seguito il dettaglio: 1) Avvisi per i Comuni: a seguito dei due Avvisi pubblici pubblicati ad aprile e luglio 2022 sono stati finanziati 7326 Comuni, al netto dei 1741 che hanno rinunciato al finanziamento dei quali si è preso atto con n.84 decreti (per il dettaglio si veda sezione Gestione Condizionalità) 2) Avvisi per le scuole: a seguito dei tre Avvisi pubblici (aprile, giugno e dicembre 2022) sono state finanziate 6680 scuole al netto delle 2191 che hanno rinunciato al finanziamento delle quali si è preso atto con 61 decreti (per il dettaglio si veda sezione Gestione Condizionalità) 3) Avvisi per le ASL/AO: a seguito dell’Avviso di dicembre 2022 sono state finanziate 7 ASL/AO al netto delle 12 rinunce delle quali si è preso atto attraverso 3 Decreti (per il dettaglio si veda sezione Gestione Condizionalità) 4) Avviso multimisura 1.1 e 1.2 per le ASL/AO: a seguito dell’avviso risultano finanziate n.50 ASL/AO a valere sulla 1.2 nella prima finestra. Un secondo decreto di finanziamento è attualmente all’esame degli organi di controllo con 7 domande finanziate a valere sull’investimento 1.2. (fonte: banca dati REGIS, consultata il 4.7.2023). |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M1C1-37 Riforme 1.4 e 1.5 Riforma del processo civile e penale |
Ministero della Giustizia |
Le riforme del processo civile e del processo penale previste dal PNRR sono volte principalmente alla riduzione dei tempi della giustizia. Per quanto riguarda il processo civile, l’obiettivo viene perseguito anzitutto attraverso il potenziamento degli strumenti alternativi al processo per la risoluzione delle controversie, quindi attraverso un intervento selettivo sul processo civile volto a concentrare maggiormente le attività della fase preparatoria ed introduttiva, riducendo i casi nei quali il tribunale giudica in composizione collegiale. Sono previsti, inoltre, interventi sul processo esecutivo al fine di garantirne la semplificazione, con particolare riguardo al settore dell’esecuzione immobiliare, dell'espropriazione presso terzi e delle misure di coercizione indiretta. Specifiche misure di riforma sono previste nel settore del contenzioso della famiglia, prevedendo un rito unitario per i procedimenti di separazione, divorzio e per quelli relativi all'affidamento e al mantenimento dei figli nati al di fuori del matrimonio e l’istituzione di un Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.
Anche in ambito penale, lo scopo principale è quello di accelerare i tempi di definizione dei processi, attraverso la semplificazione e la razionalizzazione del sistema degli atti processuali e delle notificazioni, gli interventi sulla disciplina della fase delle indagini e dell'udienza preliminare; l’ampliamento della possibilità di ricorrere ai riti alternativi, la maggiore selettività nell'esercizio dell'azione penale e nell'accesso al dibattimento, il miglioramento dell'accesso al giudizio di appello e la riduzione dei tempi di durata dello stesso, la definizione dei termini di durata dei processi. Il PNRR, inoltre, prevede interventi sulla procedibilità dei reati, l’introduzione di un sistema di giustizia riparativa, l'ampliamento dell'applicazione dell’istituto della particolare tenuità del fatto. |
Traguardo 30 giugno 2023 Entrata in vigore della riforma del processo civile e penale |
A seguito dell’approvazione delle leggi di delega n. 134 del 2021, per la riforma del processo penale, e n. 206 del 2021, per la riforma del processo civile, il Governo ha emanato i decreti legislativi n. 149 del 2022 e n. 150 del 2022, pubblicati entrambi nella G.U. del 17 ottobre 2022. Il primo dei due decreti è entrato in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione (18 ottobre 2022) come disposto dall’art. 52 del decreto medesimo, mentre per il secondo l’entrata in vigore è stata posposta al 30 dicembre 2022 dall’art. 99-bis, introdotto dall'articolo 6 del decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162 (inizialmente l’entrata in vigore era prevista il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta ovvero il 1° novembre 2022).
Secondo quanto riportato dalla terza Relazione sull’attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), gli ulteriori atti attuativi necessari per l’effettiva applicazione delle riforme del processo civile e penale sono già stati individuati e condivisi con la Commissione europea nell'ambito del precedente traguardo M1C1-36, relativo all’entrata in vigore degli atti delegati entro il quarto trimestre del 2022 per entrambe le riforme. Si tratta di decreti aventi natura regolamentare (per i quali si applica la procedura di cui all’art. 17 della legge n. 400 del 1988), di decreti non aventi natura regolamentare e, soltanto per il processo civile, di provvedimenti dirigenziali.
Inoltre, per quanto riguarda la riforma del processo civile, si rappresenta che, alla luce delle osservazioni avanzate dalla Commissione europea in relazione alla previsione di entrata in vigore di buona parte delle disposizioni della riforma del processo civile al 30 giugno 2023, il Ministero della Giustizia ha ritenuto opportuno anticipare la generale operatività della riforma al 28 febbraio 2023 (anticipazione disposta attraverso l’art. 1, co. 380, della legge di bilancio 2023). |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M1C1-73 Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni |
PCM – Presidenza del Consiglio dei ministri |
La prima fase della Riforma consiste nell'adozione di misure di semplificazione urgenti con un decreto-legge entro maggio 2021, al fine di: snellire e digitalizzare le procedure dei centri di committenza; registrare i contratti nel database dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC); istituire uffici dedicati alle procedure di appalto presso ministeri, regioni e città metropolitane; ridurre i tempi tra pubblicazione del bando e aggiudicazione e tra aggiudicazione dell'appalto e realizzazione dell'infrastruttura; incentivare meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie in fase di esecuzione del contratto. Entro la fine del 2021 è stato previsto che la Cabina di regia per il coordinamento della contrattualistica pubblica disponga di un organico adeguato e adotti una strategia professionalizzante con sessioni di formazione a diversi livelli. Sono stati previsti, inoltre, la disponibilità di sistemi dinamici di acquisto, in linea con le direttive sugli appalti pubblici; e il completamento dell'esercizio di qualificazione delle stazioni appaltanti da parte dell’ANAC. La seconda fase consiste in una serie di modifiche del codice dei contratti pubblici da attuarsi nel secondo trimestre 2023, con azioni intese a: ridurre la frammentazione delle stazioni appaltanti; realizzare una e-platform come requisito di base per partecipare alla valutazione nazionale della procurement capacity; conferire all'ANAC il potere di riesaminare la qualificazione delle stazioni appaltanti. La riforma dovrà comportare una revisione della disciplina del subappalto riducendo le restrizioni contemplate dal vigente codice dei contratti pubblici. La riforma è diretta poi a rendere operativa la Piattaforma di e-Procurement entro fine 2023. |
Traguardo al 31.03.2023 Entrata in vigore della riforma del codice dei contratti pubblici |
In applicazione di quanto previsto dalla legge delega n. 78 del 2022, è stato approvato e pubblicato il nuovo codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), che ai sensi dell’articolo 229 è entrato in vigore dal 1° aprile 2023, con i relativi allegati, la cui efficacia è prevista a partire dal 1° luglio 2023. |
| M1C1-74 Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni |
PCM – Presidenza del Consiglio dei ministri |
Traguardo al 30.06.2023 Entrata in vigore di tutte le necessarie misure di esecuzione e delle norme di diritto derivato per la riforma relativa alla semplificazione del codice dei contratti pubblici |
La terza Relazione del Governo sull’attuazione del PNRR specifica, come descritto anche nella banca dati Regis, che il raggiungimento del traguardo M1C1-74 (T2-2023), relativo all’entrata in vigore delle norme di diritto derivato e agli strumenti di attuazione del Codice, è agevolato dalla natura “auto-applicativa” del Codice, considerato che le disposizioni attuative necessarie alla efficace entrata in vigore sono già contenute negli allegati al codice. Per completare il quadro degli strumenti attuativi, è stato in ogni caso avviato il monitoraggio sui provvedimenti che andranno adottati entro il mese di giugno 2023 (T2-2023), tra i quali quelli di competenza dell’Agenzia per l’Italia digitale e dell’Autorità nazionale anticorruzione, in materia di Banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP), fascicolo virtuale dell’operatore economico e utilizzo delle piattaforme digitali per la gestione e l’aggiudicazione degli appalti. |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M2C3-2 Investimento 2.1 Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) |
L’investimento prevede interventi volti a rafforzare alcune misure di efficientamento energetico e di ristrutturazione edilizia di natura antisismica. |
Obiettivo 30.06.2023 Ristrutturazione edilizia Superbonus e Sismabonus T1: Completamento della ristrutturazione di edifici per: il 40 % e il miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica, ii) ristrutturare almeno 1.400.000 metri quadri per scopi antisismici. |
L’insieme degli interventi che risulta possibile esaminare è composto da 120/140 mila interventi, di cui circa 90/100 mila risultano compatibili con le previsioni del PNRR in termini di risparmio energetico di energia primaria non rinnovabile, maggiore o uguale al 40%, e di peso del costo di sostituzione della caldaia. In prima approssimazione si stima di superare ampiamente il target previsto per T2/2023, pari a 12 milioni di metri quadri di superficie riqualificata, e di superare gli obiettivi previsti per il T4 2026, pari a un risparmio energetico di 191 ktep/anno (Fonte: Banca dati Regis-RGS). Nella tabella 7.5 (Misure con quattro o tre elementi di debolezza segnalati) della Terza Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Aggiornata al 31 maggio 2023), trasmessa dal Governo alle Camere, tale investimento risulta tuttavia tra quelli segnalati nella colonna “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e in quella “Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.)”. Secondo quanto riportato in Regis, pertanto, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea per la rimodulazione del Target M2C3-2 con il fine di azzerare la componente “sismabonus” aumentando di conseguenza la componete “ecobonus”, ridefinendo in questa maniera l’obbiettivo: “Completamento della ristrutturazione di edifici per, i) almeno 13 400 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno il 40 % e il miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica”. |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M2C4-21 Investimento 3.3 - Rinaturazione dell'area del Po |
Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE) |
Il progetto consiste nella riqualificazione del corso del Po con l’obiettivo di bilanciare i processi morfologici attivi, per garantire la rinaturazione del fiume e contribuire al raggiungimento degli obiettivi delle direttive quadro Acque (2000/60/CE) e Alluvioni (2007/60/CE). La proposta si propone di contribuire al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall'alveo del fiume e dalle sue fasce riparie, costituito da una notevole diversità di ambienti che devono essere protetti e ripristinati (riqualificazione di più di 1.500 ettari e riattivazione e riapertura di 51 milioni di metri cubi di lanche e rami abbandonati). |
Traguardo al 30.06.2023 Revisione del quadro giuridico per gli interventi di rinaturazione dell'area del Po
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Nella banca dati ReGiS viene ricordato che il 2 agosto 2022 l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, con decreto del Segretario Generale n. 96, ha approvato il Programma d'Azione e che a tale approvazione ha fatto seguito, in data 9 gennaio 2023, la stipula di un accordo tra Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE) e Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) tesa a regolamentare il finanziamento assegnato al progetto.? Per favorire ed accelerare lo sviluppo della misura di cui trattasi, l’art. 42 del D.L. 13/2023 dispone che gli interventi compresi nel programma d’azione succitato sono classificati di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Si segnala, inoltre, che l’art. 4, comma 5-sexies, del D.L. 39/2023, prevede – al fine di promuovere una migliore omogeneità e trasparenza nella realizzazione degli interventi che ricadono nell'area idrografica di competenza dell'AIPo, con particolare ma non esclusivo riferimento all'investimento in questione – la “facoltà di uso del prezzario AIPo e successivi aggiornamenti, comunque nel limite delle risorse disponibili per ciascuno degli interventi”. Nella relazione della Corte dei conti sul PNRR (Doc. XIII-bis, n. 1) viene segnalato che “non presenta particolari problemi l’investimento relativo alla rinaturazione dell’area del Po (M2C4I3.3)” e che “si ritiene particolarmente importante accelerare l’attuazione di tale investimento anche in relazione ai preoccupanti e crescenti fenomeni di siccità che affliggono il fiume Po”. Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura in esame si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.” e “Ridefinizione CID e OA”). |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
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| M2C2-20 Riforma 3.1 - Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell'idrogeno |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) |
La riforma è finalizzata all’adozione delle condizioni giuridico-amministrativa per lo sviluppo di questo vettore energetico, con l’entrata in vigore di un quadro giuridico per promuovere l’idrogeno come fonte rinnovabile, che deve includere, tra l’altro: 1) l’adozione di norme tecniche di sicurezza su produzione, trasporto (criteri tecnici e normativi per l'introduzione dell'idrogeno nella rete del gas naturale), stoccaggio e utilizzo dell'idrogeno. 2) la semplificazione amministrativa (procedura autorizzativa accelerata) per la realizzazione di piccoli impianti di produzione di idrogeno verde, tramite costituzione di uno sportello unico per la concessione di autorizzazione a costruire e gestire impianti di produzione di idrogeno su piccola scala da fonte rinnovabile; 3) la regolamentazione della partecipazione degli impianti di produzione di idrogeno ai servizi di rete, emanato dal Regolatore dell'Energia (ARERA); 4) un sistema di garanzie di origine per l'idrogeno rinnovabile al fine di dare segnali di prezzo ai consumatori, emesso da ARERA e dal Gestore Servizi Energetici – GSE; 5) misure (procedure e/o criteri) che consentano la realizzazione di stazioni di rifornimento di idrogeno presso aree di servizio autostradali, magazzini logistici, porti, ecc. al fine di realizzare corridoi dell'idrogeno per i camion, partendo dalle regioni del Nord Italia e dalla Pianura Padana fino agli hub logistici e alle principali arterie autostradali della penisola |
Traguardo al 31.03.2023 Entrata in vigore delle misure legislative necessarie |
Punto 1) e 5) Il D.M. 3 giugno 2022 (G.U. 16 giugno 2022) ha modificato il D.M. 18 maggio 2018 “Regola tecnica sulle caratteristiche chimico-fisiche e sulla presenza di altri componenti nel gas combustibile”. Con tale decreto si è ritenuto specificare, nell'ambito dei parametri di qualità del gas naturale già definiti dal decreto del 2018, un primo valore limite cautelativo, pari come limite massimo al 2%, per l'immissione di idrogeno nelle reti gas che non comprometta il trattamento, lo stoccaggio e/o l'utilizzo del gas naturale, al fine di consentire l'avvio al più presto, come previsto dal PNRR, dell'immissione dell'idrogeno nelle reti di trasporto e distribuzione di gas naturale garantendo al contempo i massimi livelli di sicurezza per gli utilizzatori, la popolazione e l'ambiente. L’articolo 9 del D.L. n. 13/2023 (L. n. 41/2023) ha previsto l’istituzione del Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici, quale organo tecnico consultivo e propositivo in merito alle questioni di sicurezza tecnica riguardanti i sistemi e gli impianti alimentati da idrogeno, comprese le celle a combustibile, da gas naturale liquefatto e di accumulo elettrochimico dell'energia, i sistemi di produzione di energia elettrica innovativi e le soluzioni adottate per il contrasto al rischio legato ai cambiamenti climatici e al risparmio energetico.
La Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) afferma che in collaborazione con SNAM (TSO - Transport System Operator nazionale), sono in esame il piano di azione e l’identificazione delle strutture in cui avviare sperimentazioni propedeutiche alla modifica delle regole tecniche per il trasporto di idrogeno nella rete gas. È in fase di predisposizione l’atto di indirizzo a SNAM in merito all’uso di standard condivisi per il trasporto di idrogeno
Punto 2) L'art. 38 del D.lgs. n. 199/2021 ha disciplinato le procedure autorizzative per la realizzazione di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno e per la realizzazione delle infrastrutture connesse, compresi compressori e depositi e eventuali infrastrutture di connessione a reti di distribuzione e trasporto. L’articolo prevede quattro procedure diverse, distinguendo tra: 1) Elettrolizzatori di potenza inferiore o uguale a 10 MW ovunque ubicati. La realizzazione di tale tipologia costituisce attività di edilizia libera e non richiede il rilascio di uno specifico titolo abilitativo, fatta salva l'acquisizione di atti di assenso, pareri, autorizzazioni e nulla osta da parte degli enti territorialmente competenti in materia paesaggistica, ambientale, di sicurezza, di prevenzione incendi e di connessione alla rete elettrica o alla rete del gas naturale (art. 38, co. 1), lett. a). 2) Elettrolizzatori e infrastrutture connesse ubicati in aree industriali o in aree ove sono situati impianti industriali anche per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ancorché non più operativi o in corso di dismissione. È prevista la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), se LA realizzazione non comporta occupazione in estensione di tali aree, né aumento degli ingombri in altezza; e se non richiede una variante agli strumenti urbanistici; 3) Elettrolizzatori stand-alone e le infrastrutture connesse che non ricadono nelle ipotesi sub 1) e 2). Per essi è prevista l’Autorizzazione Unica. 4) Elettrolizzatori e infrastrutture connesse da realizzare in connessione impianti di produzione di energia elettrica da FER. Sono autorizzati mediante Autorizzazione Unica (AU).
L’articolo 41 del D.L. n. 13/2023, prevede che la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS, alle dipendenze funzionali del MASE, per i progetti di competenza, dia precedenza ai progetti concernenti gli impianti di produzione di idrogeno verde ovvero rinnovabile e i connessi impianti da fonti rinnovabili. Più specificamente, si fa riferimento agli impianti chimici integrati per la produzione di idrogeno rinnovabile ossia gli impianti su scala industriale mediante trasformazione chimica, di idrogeno verde o rinnovabile, in cui si trovano affiancate varie unità produttive funzionalmente connesse tra loro. Punti 3) e 4) È in corso di finalizzazione lo schema di decreto attuativo dell’articolo 46 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, in merito all’aggiornamento del sistema di garanzie di origine che comprenderà l’idrogeno (fonte: MASE e Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1). |
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| M2C2-27 Investimento 4.3 - Sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) |
Raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione con un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 per i quali sono necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici: l’intervento è finalizzato allo sviluppo di 7.500 punti di ricarica rapida in superstrada e autostrada (Freeways 75% del target PNIRE) e 13.755 di ricarica rapida nei centri urbani (70% del target PNIRE), oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia. A questi si aggiungono 78.600 punti di ricarica lenta nei centri urbani e 1.850 nelle autostrade, non coperti dalla misura, e 3,3 milioni di punti di ricarica privati previsti entro il 2030. Il costo totale stimato della misura è 1.853 milioni di euro.
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Traguardo al 30.06.2023 Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'installazione di infrastrutture di ricarica elettrica per autoveicoli M1 |
A seguito della consultazione pubblica sui criteri e le modalità di implementazione della misura, conclusasi il 06/06/2022, sono stati pubblicati i decreti ministeriali per la concessione dei benefici: il DM n. 10 del 12/01/23, per gli incentivi relativi alle IdR nei centri urbani, e il DM n. 11 del 12/01/23, per gli incentivi relativi alle IdR sulle superstrade. L’investimento si compone di tre linee d’intervento: - linea A: installazione di stazioni di ricarica ultra rapida per veicoli elettrici in strade extra-urbane da almeno 175 kW; -linea B: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane da almeno 90 kW; -linea C: installazione di stazioni di ricarica pilota con natura sperimentale e stoccaggio di energia. A marzo 2023 è stata stipulata, tra MASE e Gestore del Sistema Elettrico (GSE), la Convenzione (ex art. 9, comma 2, del DL 31 maggio 2021, n. 77), per il supporto tecnico-operativo per l’attuazione della misura e il 10 maggio 2023 sono stati pubblicati i relativi avvisi pubblici per la presentazione delle proposte. La deliberazione del 3 maggio 2023 del Collegio del controllo Concomitante della Corte dei Conti che ha evidenziato criticità nell’attuazione dell’investimento in esame. Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) si riporta che entro il mese di giugno 2023, saranno ultimate le procedure di aggiudicazione e viene segnalato che per la misura si riscontrano due elementi di debolezza; nella riunione con la Commissione europea del 19 aprile 2023 l’amministrazione titolare aveva evidenziato alcuni ritardi nella realizzazione della misura, anche collegati alla necessità di consultare i potenziali interessati e di approfondimenti con il GSE. Il 10/05/2023, sono stati pubblicati i seguenti Avvisi pubblici: - n. 333 (IdR centri urbani), per il riconoscimento delle agevolazioni previste dal D.M. n. 10 del 12/01/2023 per l’installazione delle IdR per l’anno 2023, per le quali sono rese disponibili risorse finanziarie pari ad € 127.116.925; - n. 332 (IdR Superstrade), per il riconoscimento delle agevolazioni previste dal D.M. n. 11 del 12/01/2023 per l’installazione delle IdR per l’anno 2023, per le quali sono rese disponibili risorse finanziarie pari ad € 149.352.660. Al 9 giugno 2023, scadenza del termine per la presentazione delle proposte progettuali, sono pervenute: a) per i centri urbani, richieste per la installazione di più di 6.500 IdR, ripartite sui vari Ambiti/Lotti; b) per le superstrade, a causa di una insufficiente risposta del mercato, richieste per la installazione di meno di 2500 IdR, ripartite sui vari Ambiti/Lotti. Con riferimento alle IdR per le aree urbane, sono in corso interlocuzioni con la CE per un eventuale incremento del numero di IdR per Ambito. Con riferimento alle IdR per le superstrade, sono in corso interlocuzioni con la CE per un'eventuale rimodulazione del numero di IdR per Ambito. (Fonte: Banca dati ReGiS RGS) |
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| M2C2-48 Investimento 3.1 Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (hydrogen valleys) |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) |
Promuovere la produzione locale e l'uso di idrogeno nell'industria e nel trasporto locale, con la creazione delle cosiddette hydrogen valleys, aree industriali con economia in parte basata su idrogeno. La superficie totale delle aree industriali in Italia, nel 2011, era di circa 9.000 km2in gran parte in posizione strategica per contribuire a costruire una rete diffusa di produzione e distribuzione di idrogeno alle vicine PMI. In una prima fase, il trasporto dell’idrogeno alle industrie locali avverrà su camion o su condotte esistenti in miscela con gas metano. Nella seconda fase, verranno realizzati impianti di produzione con una capacità media da 1,5 a 10 MW ciascuno. Questa misura deve sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile ai sensi della direttiva (UE) 2018/2001 o dall'energia elettrica di rete |
Traguardo al 31.03.2023 Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse |
Il 15 dicembre 2021 è stato adottato l’avviso pubblico indirizzato agli enti territoriali attuatori (le Regioni e le Province Autonome), pubblicato in data 27 gennaio 2022 in Gazzetta Ufficiale. L’11 febbraio 2022, tutte le Regioni e Province autonome hanno manifestato interesse a partecipare all’attuazione dell’investimento. In attuazione dell’articolo 14 D.Lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II), il D.M. n. 463 del 21 ottobre 2022 (G.U. 282 del 2 dicembre 2022), ha definito: le modalità ed i criteri generali per la concessione dei benefici previsti nell’ambito dell’Investimento; le modalità per il riconoscimento dell'idrogeno verde e dell’idrogeno rinnovabile; le condizioni di cumulabilità della misura e la ripartizione delle risorse tra le Regioni, relativamente ai progetti di cui all’investimento e i c.d. Progetti bandiera di cui all’articolo 33, del D.L. n. 152/2021 (L. n. 233/2021). Il Ministero dell’ambiente ha pubblicato il Decreto direttoriale n. 427 del 23 dicembre 2022 che fissa i criteri di selezione delle proposte progettuali volte alla realizzazione di siti di produzione di idrogeno. Il 27 gennaio 2023 è stato pubblicato l’avviso pubblico (alle regioni/province autonome) a manifestare l’interesse per la selezione delle proposte. Le Regioni hanno quindi pubblicato gli avvisi pubblici per la selezione dei progetti. Al 31 gennaio 2023 le Regioni e le Province autonome, con ognuna delle quali il MASE ha siglato accordo di cooperazione istituzionale per l’attuazione della misura di cui trattasi, hanno pubblicato nei rispettivi siti istituzionali i bandi finalizzati alla selezione di proposte progettuali volte alla realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse. I soggetti attuatori delegati hanno emanato i rispettivi provvedimenti di approvazione della graduatoria con individuazione dei progetti ammissibili al finanziamento. Secondo quanto riporta la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), sono stati ammessi al finanziamento oltre 50 progetti per un importo medio di risorse assegnate di quasi 8 milioni di euro. Sono stati emanati, da parte delle Regioni e delle Province autonome dei rispettivi provvedimenti di approvazione della graduatoria con individuazione dei progetti ammissibili al finanziamento. Si rinvia al sito del MASE. |
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| M2C2-50 Investimento 3.2 Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate |
Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) |
Progressiva decarbonizzazione dei settori industriali “hard-to-abate”. I progetti saranno coordinati con altri progetti a livello europeo (IPCEI idrogeno) a cui l'Italia intende partecipare con altri Stati membri, con i quali si sono già tenute riunioni di coordinamento (Francia e Germania). Questa misura deve sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile ai sensi della direttiva (UE) 2018/2001 RED II o dall'energia elettrica di rete. Per le industrie hard-to-abate (raffinerie e siderurgia, vetro, ceramica cemento e carta) il progetto mira a promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde attraverso la pubblicazione di bandi di gara per la realizzazione di progetti di trasformazione sostenibili e innovativi del ciclo produttivo. La produzione attuale di idrogeno nelle raffinerie è di circa 0,5 Mton H2 /anno (una penetrazione di ~1% sugli usi finali). Per l'industria siderurgica, nella prima fase, verrebbe utilizzato il metano in cui miscelare gradualmente volumi di idrogeno a basso contenuto di carbonio e successivamente verde |
Traguardo al 31.03.2023 Accordo per promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde |
Il D.L. n. 144/2022 (L. n. 175/2022), articolo 24, ha destinato risorse, nei limiti di 1 miliardo di euro, alla realizzazione di impianti per la produzione di preridotto- Direct Reduced Iron, attraverso l’esclusivo utilizzo di idrogeno verde, in favore della Società DRI d’Italia Spa, controllata al 100% da INVITALIA S.p.A. Al fine di accelerare l’attuazione dell’investimento, la società DRI d’Italia è individuata ex lege come attuatore dell'intervento, ai fini della successiva indizione, ad opera della medesima società, di una gara ad evidenza pubblica, finalizzata all'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione dell'impianto per la produzione di preridotto. Si prevede, inoltre, l'assunzione diretta della gestione dell’impianto da parte della società DRI d'Italia, accompagnata dall'impulso a un processo di ricomposizione del suo assetto azionario, attraverso l'apertura del suo capitale ad uno o più soci privati, in possesso degli indispensabili requisiti finanziari, tecnici e industriali, da realizzare con il ricorso al modello di gara “a doppio oggetto”. Il D.M. n. 463 del 21 ottobre 2022 (G.U. 282 del 2 dicembre 2022), il quale ha disciplinato le modalità e i criteri per la concessione di agevolazioni per la realizzazione dei progetti (art. 8, co. 1), e prevede che le risorse finanziarie, pari a 2 miliardi, siano così ripartite: · 1 miliardo, per progetti e interventi di sostituzione di almeno il 10% del metano e dei combustibili fossili utilizzati nei processi produttivi nei settori hard to abate (siderurgia, raffinazione petrolio, chimica, cemento, ceramica, carta, vetro, produzione alimentare) di cui all’art. 9, co. 2 del decreto, con idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto, di cui 400 milioni per progetti ed interventi di sostituzione di più del 90% del metano e dei combustibili fossili nei predetti processi produttivi; · 1 miliardo progetti di produzione di ferro preridotto mediante processo direct reduced iron (DRI) alimentati da idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto, per almeno il 10% in volume della miscela di combustibile utilizzata. Il decreto n. 463 rimanda a due ulteriori decreti: · un decreto ministeriale di disciplina delle agevolazioni da destinare ai progetti, da adottarsi ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettera h), del D.lgs. n. 199/2021. · Un decreto direttoriale, adottato, D.D. n. 254 del 15 marzo 2023 recante l’Avviso pubblico per la presentazione delle proposte progettuali per i piani di de-carbonizzazione industriale. Il relativo sportello è stato aperto dalle ore 10.00 del 20 marzo 2023 e sarà aperto fino alle ore 10.00 del 30 giugno 2023. Secondo quanto riporta la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), l’investimento in oggetto rientra tra le misure caratterizzate da due elementi di debolezza riconducibili a “eventi e circostanze oggettive” (squilibrio della offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo) e a difficoltà amministrativo-normative. L’ultimo aggiornamento delle informazioni in banca dati ReGiS risale al 19 giugno 2023 e indica l’obiettivo come non completato. |
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| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
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| Investimento 3.3 Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale |
Ministero delle infrastrutture e trasporti in collaborazione con Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
Promuovere la creazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno: circa 40 stazioni dando priorità alle aree strategiche per i trasporti stradali pesanti come le zone vicine a terminal interni, le rotte più interessate al passaggio di mezzi per il trasporto delle merci a lungo raggio e i collegamenti ai sistemi di trasporto pubblico locale con mezzi alimentati a idrogeno nonché implementare i progetti di sperimentazione delle linee a idrogeno. |
Traguardo al 31.03.2023 Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo di stazioni di rifornimento a base di idrogeno |
Con DM 1 luglio 2022 (GU 25.10.2022) sono state definite le modalità attuative per la sperimentazione dell'uso dell'idrogeno nel trasporto stradale, come interim step europeo, nell’ambito degli Operational Arrangements (OA), individuando i criteri per la localizzazione delle stazioni lungo le autostrade. Il decreto direttoriale n. 113 del 10.11.2022 ha definito le modalità di presentazione delle domande di installazione delle stazioni e i criteri per la valutazione tecnica e la selezione delle proposte progettuali. E’ stata pubblicata la graduatoria e si è provveduto a notificare ai soggetti beneficiari i provvedimenti di concessione delle risorse per un totale di 35 progetti ammessi al finanziamento (Fonte: Banca dati Regis-RGS e Terza Relazione al parlamento). Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1 si evidenzia che “rispetto alla fase in cui è stato definito il PNRR, l’evoluzione della dinamica del mercato sembrerebbe indicare una minore attrattiva del vettore idrogeno nel trasporto stradale rispetto a quanto previsto in precedenza. Il mercato si trova attualmente in una fase di primo sviluppo ed è quindi naturale che il numero di operatori economici disposti a investire sia limitato e sia costituito prevalentemente dai principali player di settore”. Nella riunione con la Commissione UE del 19 aprile 2023 l’Amministrazione titolare ha richiesto di rimodulare il target a 35 stazioni (anziché 40)”. Viene pertanto segnalato che per la misura si riscontrano due elementi di debolezza (uno relativo a eventi e circostanze oggettive e uno relativo a difficoltà normative, amministrative o gestionali). Si segnala inoltre la deliberazione del 3 maggio 2023 del Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti dove sono state sollevate criticità. |
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| M2C2-16 Investimento 3.4 Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario |
Ministero delle infrastrutture e trasporti in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica |
Conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie non elettrificate in regioni con elevato traffico passeggeri e forte utilizzo di treni a diesel come Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Umbria e Basilicata. Sono contemplati 2 interventi, uno il cui budget è di 240 milioni di euro e l’altro di 60 milioni di euro. Gli investimenti sono localizzati in via prioritaria nelle aree già individuate nel Pnrr e in altri provvedimenti sull’implementazione dell’idrogeno (D.M. 363 del 23.09.2021 e Ordinanza del Commissario Straordinario del Governo n. 3 del 20.12.2021), tra cui la Valcamonica e il Salento, la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona. I beneficiari delle risorse sono le Regioni e le Province Autonome che svolgono il servizio ferroviario oggetto degli interventi innovativi. |
Traguardo al 31.03.2023 Assegnazione delle risorse secondo le procedure e i criteri stabiliti, per realizzare nove stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie |
Il decreto MIMS 1° luglio 2022, n. 198 ha definito i criteri per la localizzazione delle infrastrutture e per la selezione delle proposte progettuali integrate per la sperimentazione dell'idrogeno lungo la rete ferroviaria, che costituisce un interim step europeo, nell’ambito degli Operational Arrangements (OA). Il decreto dirigenziale n. 427 del 12/12/2022 ha prorogato al 20/01/2023 il termine di presentazione delle istanze di cui del decreto dirigenziale del 15/11/2022, n. 346, che disciplina le modalità per la presentazione delle istanze di accesso alle risorse, nonché i criteri per la valutazione tecnica e la selezione delle proposte progettuali. La Commissione di valutazione (istituita con decreto dirigenziale n. 4 del 10.2.2023) ha concluso la fase istruttoria e valutativa nel mese di marzo 2023, determinando, per ciascuna istanza, l’importo ammissibile al finanziamento, distinto per impianti (produzione, distribuzione, stoccaggio, rifornimento) e materiale rotabile. All’esito di questa procedura è stato adottato, in data 31.3.2023, il Decreto Dirigenziale n. 144 di ripartizione e assegnazione delle risorse, che ha individuato dieci progetti di stazioni di produzione, stoccaggio e rifornimento dell’idrogeno In data 12.5.2023 è stato adottato un ulteriore Decreto (n. 181), con il quale è stata prorogata la scadenza della stipula delle obbligazioni giuridicamente vincolanti in data 31.12.2023, senza compromettere il rispetto dei termini previsti dal PNRR, le condizionalità a questo correlate e il raggiungimento del target (Fonte: Banca dati Regis).
Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1) aggiornata al 13 febbraio 2023 si evidenziava che: “il MIT sottolinea il rischio di possibili disallineamenti, in termini di fabbisogno finanziario complessivo, per i soggetti attuatori, rispetto a quanto originariamente previsto dal PNRR, in funzione dell'impatto del caro prezzi sia per la fase realizzativa che per l'acquisto del materiale rotabile”. Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura si riscontra un elemento di debolezza legato a circostanze oggettive di aumento costi e/o scarsità materiali. |
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| M2C2-33 Investimento 4.4.2 Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale |
Ministero delle infrastrutture e trasporti |
Rinnovo della flotta dei treni sia per trasporto regionale che per gli intercity per ridurre l'età media del parco rotabile regionale tramite l'acquisto di unità a propulsione elettrica e a idrogeno. Si prevede l’acquisto di: - 50 treni elettrici o a idrogeno per il servizio locale regionale per sostituire un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026 (su un totale di 479 mezzi, con età media di circa 30 anni); 100 carrozze con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici per il servizio universale (Intercity al Sud, in particolare Sicilia, Calabria e Linea Adriatica). |
Traguardo al 30.06.2023 Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il rinnovo del parco ferroviario per il trasporto pubblico regionale con treni a combustibili puliti e servizio universale |
Per il rinnovo treni TPL (sub investimento 4.4.2a) è stato emanato il D.M. n. 319 del 09.08.2021 che ha ripartito tra le regioni 500 mln € dal 2022 al 2026 per l'acquisto di treni ad alimentazione elettrica o ad idrogeno, assegnando al Sud il 50% delle risorse: ciascuna delle Regioni e Province autonome la cui assegnazione è superiore a € 25 mln dovrà acquistare almeno 2 treni entro T4 2024 e il resto entro T2 2026. Le altre dovranno acquistare almeno 1 treno entro T4 2024 e completare il programma delle forniture entro T2 2026. È stata avviata la procedura di acquisto e lo stato di attuazione del progetto risulta il seguente: il 50% si trova nella fase di aggiudicazione e stipula dei contratti, il 35% in quella di esecuzione della fornitura, il 10% in fase di predisposizione del capitolato e del bando di gara e il restante 5% nella fase di collaudo. (Fonte: Banca dati Regis). Si sono concluse le procedure di erogazione dell’anticipazione del 10% delle risorse disponibili per i “nuovi progetti”. (Fonte: Terza Relazione al Parlamento)
Per il rinnovo Intercity al Sud, con D.M. 475 del 29.11.2021 sono stati assegnati a Trenitalia 200 mln € per il rinnovo del parco rotabile per i servizi di collegamento a media e lunga percorrenza nelle tratte da e verso il Sud. Con l’assegnazione delle risorse, è previsto l'acquisto di 7 treni bimodali, da destinare ai collegamenti Intercity Reggio Calabria-Taranto per un valore stimato di 60 mln €, che dovranno essere resi complessivamente disponibili entro il 31 dicembre 2024, mentre le 70 carrozze da destinare ai servizi Intercity Notte da/per la Sicilia, per un valore stimato di 140 mln € dovranno essere immesse in servizio entro il 30 giugno 2026. Per l’acquisto dei 7 treni bimodali, la fase attuale è quella di aggiudicazione e stipula del contratto, mentre per l’acquisto delle 70 carrozze da destinare ai servizi Intercity notte è stato pubblicato il bando di gara. (Fonte: Banca dati Regis-RGS)
Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura si riscontrano due elementi di debolezza relativi all’insorgere di maggiori costi per inflazione e caro prezzi di energia e materiali, ritardi nella consegna, oltre a possibili ritardi legati alle procedure. |
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| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
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| M1C2-22 Investimento 4: Tecnologia satellitare ed economia spaziale |
Ministero delle imprese e del made in Italy, in collaborazione con Agenzia spaziale italiana (ASI) – Agenzia spaziale europea (ESA) |
L'obiettivo dell'investimento è sviluppare connessioni satellitari in vista della transizione digitale e verde e contribuire allo sviluppo del settore spaziale. L'investimento ha anche l'obiettivo di abilitare servizi come le comunicazioni sicure e le infrastrutture di monitoraggio per diversi settori dell'economia e, a tal fine, comprende sia upstream (servizi di lancio, produzione e gestione di satelliti e infrastrutture) sia downstream (generazione di prodotti e servizi). L’investimento non ha obiettivi né implicazioni militari o di difesa. |
Traguardo al 31.03.2023 Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti spaziali e di tecnologie satellitari |
Il 20 maggio 2022 è stata firmata tra PCM – dipartimento trasformazione digitale e Agenzia Spaziale italiana (ASI) la convenzione per la realizzazione dell’investimento, articolato in tutti i suoi sub investimenti: - sub-investimento M1C2.I4.1 “SatCom” - sub-investimento M1C2.I4.2 “Osservazione della Terra– Laboratori di Matera” - sub-investimento M1C2.I4.3 “Space Factory– Program Space Factory 4.0” - sub-investimento M1C2.I4.4 “In-Orbit Economy – In-Orbit Services” e “In-Orbit Economy – SST/Flyeye”. Sono stati avviati quasi tutti i processi di procurement da parte dei soggetti attuatori (banca dati Regis).
Secondo quanto riporta la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), con decreto del Ministero dell’economia e finanze del 23 febbraio 2023, pubblicato in G.U. n. 72 del 25 marzo 2023, sono state attribuite al MIMIT le risorse PNRR precedentemente assegnate al Dipartimento per la Transizione Digitale della PCM per l'attuazione del presente investimento, in considerazione del fatto che il Ministro delle imprese e del made in Italy ha ricevuto la delega delle funzioni in materia di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali ed è dunque subentrato, in data 25 marzo 2023, alla precedente amministrazione per l’attuazione dell’investimento in esame.
Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1, Tomo I) di marzo 2023, che si basa sui dati disponibili al 13 febbraio 2023, si conferma che l’obiettivo non appare critico in quanto sono stati adottati i provvedimenti di assegnazione delle risorse ai Soggetti attuatori ASI ed ESA (DPCM e Convenzioni), nonché risultano avviati quasi tutti i processi di procurement da parte dei Soggetti attuatori. |
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| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
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| M5C1-18 Investimento 5 Creazione di imprese femminili |
Ministero delle imprese e del made in Italy in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della PCM |
L’intervento è finalizzato ad incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all’avvio e alla realizzazione di progetti aziendali per imprese a conduzione femminile o a prevalente partecipazione femminile |
Obiettivo al 30.06.2023 Almeno 700 imprese che hanno ricevuto sostegno finanziario tramite il “Fondo impresa donna” |
Con la legge di bilancio 2021 è stato istituito il Fondo impresa femminile per promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento delle imprese femminili, programmi ed iniziative per la diffusione della cultura dell'imprenditorialità tra la popolazione femminile (articolo 1, commi 97-103, legge 30 dicembre 2020, n. 178). La dotazione iniziale di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 è stata successivamente integrata. Con decreto interministeriale del 24 novembre 2021 si sono infatti aggiunti 160 milioni di euro provenienti dall'investimento qui in oggetto. Le residue risorse PNRR, pari a 240 milioni di euro sono state destinate ad ulteriori misure che hanno mostrato particolare efficacia: · 100 milioni di euro per la misura cd. NITO-ON, per l'autoimprenditorialità femminile (credito agevolato integrato da contribuzione a fondo perduto per le micro, piccole e medie femminili, di cui al Tit. I, Capo 01, del D.Lgs. n. 185/2000); · 100 milioni per la misura cd. Smart &Start Italia per le startup innovative (di cui al D.M. 24 settembre 2014 e ss.mod. e int.). Questa misura non è esclusivamente diretta a sostenere le startup innovative femminili, sebbene per esse rechi delle percentuali di agevolazione maggiori. · 40 milioni sono utilizzate per l'attuazione di misure di accompagnamento, monitoraggio e campagne di comunicazione. Ai sensi dell'articolo 2, comma 6-bis, del D.L. n. 77/2021 (L. n. 108/2021) almeno il 40% delle risorse PNRR deve essere destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il Decreto interministeriale 30 settembre 2021 ha disciplinato l'ambito di applicazione, le finalità dell'intervento, la ripartizione della dotazione finanziaria del Fondo. Il Decreto interministeriale 27 luglio 2021 ha disciplinato la composizione e le modalità di nomina del Comitato impresa donna, i cui componenti sono stati nominati l'8 marzo 2022.
Con riferimento all’attuazione concreta della misura, il decreto direttoriale del 30 marzo 2022, oltre a individuare come soggetto gestore l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. – INVITALIA, ha indicato le date di apertura degli sportelli per la presentazione delle domande. Si segnala la deliberazione del 27 settembre 2022 del Collegio per il controllo concomitante della Corte dei Conti. La compilazione delle domande è stata possibile tra maggio e giugno 2022. Complessivamente, secondo quanto evidenzia la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), si sono registrate 13.079 domande pervenute, di cui 4.984 per la prima linea di intervento (nuove imprese) e 8.095 per la seconda (sviluppo di imprese già attive). Per quanto riguarda le misure NITO-ON e Smart&Start, gli sportelli sono tuttora attivi. A seguito delle istruttorie, ancora in corso, in vista del target europeo in scadenza al 30 giugno 2023 (700 imprese beneficiarie), per la linea “Fondo Impresa Femminile”, ad oggi si contano già 743 imprese ammesse a finanziamento. |
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| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
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| M4C1-9 Investimento 1.1 Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia |
Ministero dell’istruzione e del merito, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri |
Si intende costruire, riqualificare e mettere in sicurezza asili nido e scuole dell’infanzia. Ci si attende che la misura incoraggi la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e le sostenga nel conciliare vita familiare e professionale. A tal fine, sono previsti, complessivamente, 4,6 miliardi di euro di sovvenzioni. |
Traguardo al 30.06.2023 Aggiudicazione dei contratti di lavoro per la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido, scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura della prima infanzia |
Sulla base di quanto disposto dal DM 343 del 2 dicembre 2021 (qui gli allegati 2 e 3) è intervenuto l’avviso pubblico prot. 48047 del 2 dicembre 2021, con una dotazione finanziaria pari a € 3 mld, di cui 2,4 mld per la fascia 0-2 anni (il 55,29% delle risorse è destinato al Mezzogiorno) ed € 600 mln per la fascia 3-5 anni (il 40% delle risorse è destinato al Mezzogiorno). Le candidature dovevano essere presentate entro il 28 febbraio 2022. I termini per la presentazione delle candidature, esclusivamente per la “realizzazione di asili nido e servizi integrativi, comprese le sezioni primavera”, sono stati differiti, da ultimo, al 1° aprile 2022 e, con riferimento alle sole regioni del Mezzogiorno, al 31 maggio 2022 (qui il relativo comunicato stampa). Si veda anche il comunicato stampa di pubblicazione delle graduatorie del 16 agosto 2022. DM n. 236 del 7 settembre 2022, di destinazione di ulteriori risorse finanziarie per l'attuazione dell'Investimento 1.1. del PNRR: Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. D.D. n. 74 del 26 ottobre 2022 di scioglimento delle riserve su alcuni interventi nell'ambito del Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. L’art. 5, comma 2, del decreto-legge n. 198 del 2022 (cosiddetto proroga termini), modificando l'art. 24, comma 6-bis, del D.L. 152/2021, proroga dal 31 marzo 2023 al 31 maggio 2023 il termine ultimo per l'aggiudicazione degli interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido, scuole dell'infanzia e a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia, previsti dal PNRR, M4C1, investimento 1.1. Inoltre, l'art. 5, comma 10, del medesimo decreto-legge 198/2022, modificando l'art. 3, comma 1, del D.L. 22/2020, porta al 31 dicembre 2023, introducendo al contempo la finalizzazione di dare attuazione alla Missione 4 - Componente 1 del PNRR («Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università»), l'obbligo per il Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI), di rendere i pareri di propria competenza nel termine di 7 giorni dalla richiesta da parte del Ministro dell'istruzione e del merito, decorso inutilmente il quale si può prescindere dal parere. D.D. n. 110 del 29 dicembre 2022, relativo allo scioglimento delle riserve delle graduatorie di cui all'investimento 1.1. Secondo quanto risulta dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato, al 10 luglio 2023 (con dati aggiornati al 6 luglio 2023), l’Investimento 1.1 della Missione 4, Componente 1 del PNRR ha come obiettivo quello di consentire la costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli asili nido, dei servizi di educazione e cura per la prima infanzia e delle scuole dell'infanzia. L'investimento ha l'obiettivo di incrementare il numero di posti nei servizi educativi con una dotazione finanziaria complessiva pari a euro 4,6 miliardi, di cui 900 milioni per contributi per la gestione. Per i progetti in essere (risorse stanziate con l'articolo 1,comma 59, della legge 27 dicembre 2019, n. 160), al fine di consentire ai Comuni di accedere alla quota di 700 milioni per il periodo 2021-2025, in data 22 marzo 2021, è stato pubblicato il relativo Avviso pubblico per edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e a scuole dell’infanzia, a servizi integrativi per la prima infanzia e a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia, così come definiti dal D.lgs. 65/2017 e dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 dicembre 2022. Con decreto interministeriale 31 marzo 2022 sono state approvate le graduatorie dei progetti ammessi a finanziamento e con decreto interministeriale 22 settembre 2022 le stesse sono state approvate in via definitiva a seguito di specifica istruttoria. Per i progetti nuovi, con decreto interministeriale 2 dicembre 2021, n. 343, sono state ripartite le relative risorse, pari a 3 miliardi di euro, fra le Regioni. Con Avviso pubblico 2 dicembre 2021, prot. n. 48047 ed entro il termine di scadenza del 28 febbraio 2022sono pervenute n. 2217 candidature per un importo complessivo di euro 2.129.212.390,74, a fronte di 3 miliardi. Pertanto, con l'avviso pubblico, prot. n. 12213 del 3 marzo 2022, è stato differito al 31 marzo 2022 il termine di scadenza delle candidature per asili nido per le risorse ancora disponibili. Entro il termine del 31 marzo 2022, grazie alle azoni di potenziamento dell'assistenza ai comuni, sono pervenute ulteriori candidature per un importo complessivo, di euro 1.992.842.752,03, con un incremento di euro 819.791.281,28,pari al 69,8%, rispetto alle candidature presentate entro il 28 febbraio 2022. Tuttavia, nelle regioni del Mezzogiorno residuavano ancora risorse e, pertanto, con l'avviso pubblico prot. n.23992 del 15 aprile 2022, sono stati riaperti i termini per regioni del Mezzogiorno. Entro il termine del 31 maggio 2022 sono pervenute ulteriori n. 74 candidature per un importo complessivo di euro 81.199.333,64. Dopo la pubblicazione delle graduatorie provvisorie avvenuta con decreto direttoriale n. 57 dell’8 settembre 2022, con il decreto direttoriale 29 dicembre 2022, 110 interventi sono stati ammessi a finanziamento. Complessivamente, pertanto, sulla base delle graduatorie, sono stati finanziati n. 2657 interventi su altrettanti edifici. A seguito di rinunce, i progetti ammessi definitivamente con accordo di concessione sono pari a 2561. Tutti gli interventi oggetto di finanziamento sono a titolarità pubblica, in quanto realizzati dai Comuni, e sono stati assoggettati al rispetto del principio DNSH e della legislazione ambientale europea e nazionale. Dopo la sottoscrizione degli appositi accordi di concessione, contenenti lo specifico capitolato degli standard e degli obblighi da osservare fra i quali quelli relativi al rispetto del principio DNSH, i Comuni beneficiari hanno provveduto all’aggiudicazione dei lavori con propria determinazione. Al momento in cui si licenzia il presente monitoraggio, la banca dati ReGiS non riporta il numero totale dei progetti aggiudicati, né del relativo importo. Vi si legge, inoltre, quanto segue: “i progetti privi di aggiudicazione entro il termine saranno oggetto di esclusione dal finanziamento in quanto non adempienti entro i termini degli accordi di concessione. Pertanto, la milestone è da ritenersi raggiunta con l’aggiudicazione di tutti i progetti” (intendendosi, al netto di quelli esclusi). Si segnala, sullo stato di attuazione di questo investimento, la deliberazione del 18 gennaio 2023 del Collegio del Controllo concomitante della Corte dei Conti. Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.. La medesima Relazione – oltre a descrivere l’investimento alle pagg. 309 e 310 – rileva, tra l’altro (a pag. 71), che la misura – che prevede, entro il 30 giugno 2023, l’aggiudicazione di tutte le gare di appalto dei lavori per gli interventi ammissibili - ha “scontato una difficile fase di avvio legata alle criticità gestionali e amministrative. Il bando originario – prosegue la Relazione - prevedeva la conclusione della fase di selezione degli interventi entro marzo 2022. La necessità di assicurare il 40 per cento delle risorse al Sud e l’incremento dei costi delle materie prime hanno dapprima rallentato la conclusione della selezione degli interventi e successivamente l’avvio della progettazione degli stessi. Il Governo in carica è intervenuto prorogando la data di affidamento dei lavori da marzo 2023 a maggio 2023 e successivamente, con decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, articolo 7, alla scadenza del termine di aggiudicazione previsto dagli obiettivi del Piano, con importanti azioni a supporto degli enti locali per accompagnarli nelle procedure di affidamento dei lavori nonché con norme di semplificazione e di deroga e con l’inserimento dei poteri commissariali di sindaci e presidenti di provincia sull’edilizia scolastica per velocizzare le procedure amministrative. Allo stato, i comuni, soggetti attuatori degli interventi, stanno procedendo con la conclusione della fase di progettazione e hanno avviato la fase di avviamento dei lavori (…) L’obiettivo del Ministero dell’istruzione e del merito e del Governo è quello di aggiudicare, entro giugno, il numero massimo di interventi e, eventualmente, proporre per quelli in ritardo misure di attuazione rafforzata per consentire, comunque, il rispetto del predetto target finale”. |
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| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
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| M5C2-21 Investimento 7 - Progetto Sport e inclusione sociale |
Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo Sport |
Si intende favorire la rigenerazione delle aree urbane puntando sugli impianti sportivi, al fine di favorire l'inclusione e l'integrazione sociale, soprattutto nelle aree più svantaggiate. I progetti finanziati devono sostenere: 1) la costruzione e la rigenerazione di impianti sportivi situati in zone svantaggiate, comprese le periferie metropolitane; 2) la distribuzione di attrezzature sportive nelle zone svantaggiate; 3) il completamento e l'adeguamento degli impianti sportivi esistenti (ad esempio, recupero funzionale, ristrutturazione, manutenzione straordinaria, rimozione delle barriere architettoniche, efficienza energetica). A tal fine, sono previsti, complessivamente, 700 milioni di euro (prestiti). |
Traguardo al 31.03.2023 Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti in materia di sport e inclusione sociale a seguito di un invito pubblico a presentare proposte |
Il 23 marzo 2022 sono stati pubblicati, sul sito del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, “Avvisi a manifestare interesse”. L’8 luglio 2022 sono stati pubblicati gli elenchi degli ammessi relativamente ai suddetti avvisi. Pubblicazione dei primi decreti di ammissione a finanziamento PNRR Cluster 1 e 2 e Cluster 3 (qui il relativo comunicato del 6 agosto 2022); Pubblicazione dei secondi decreti di ammissione a finanziamento PNRR Cluster 1 e 2 e Cluster 3 (qui il relativo comunicato del 12 agosto 2022); Pubblicazione dei terzi decreti di ammissione a finanziamento PNRR Cluster 1 e 2 e Cluster 3 (qui il relativo comunicato del 24 agosto 2022); Pubblicazione del quarto decreto di ammissione a finanziamento PNRR Cluster 1 e 2 e Cluster 3 (qui il relativo comunicato del 14 settembre 2022); Pubblicazione del quinto e ultimo decreto di ammissione a finanziamento PNRR Cluster 1 e 2 (qui il relativo comunicato del 30 settembre 2022). Avviso del 24 ottobre 2022 in materia di obblighi di comunicazione. Il comunicato dell’8 novembre 2022 prevede l’attivazione di una terza linea di intervento per la creazione di parchi e percorsi attrezzati con finalità ricreative e di inclusione sociale nei territori svantaggiati del Paese, destinando 20 milioni di euro esclusivamente alle aree del Mezzogiorno per la fornitura e distribuzione di attrezzature sportive e l’applicazione di nuove tecnologie per la pratica sportiva libera. Linee guida per le per le azioni di comunicazione contenenti le Indicazioni operative per le azioni di informazione e pubblicità degli interventi finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - Missione 5 - Componente 2 - Investimento 3.1 “Sport e inclusione sociale” del 14 febbraio 2023 (qui il comunicato stampa). In relazione alla terza linea di intervento, attivata il 26 agosto 2022, destinata alla realizzazione di parchi e percorsi attrezzati, si vedano i seguenti comunicati (l’ultimo del 27 marzo 2023 relativo all’elenco integrativo dei Comuni beneficiari della terza linea di intervento, approvato con decreto del 27 marzo 2023 e l'elenco approvato con decreto del 22 marzo 2023, integrato con i nuovi beneficiari). Secondo quanto risulta dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato, al 30 giugno 2023 (con dati aggiornati al 28 giugno 2023), in “data 23 marzo 2022 sono stati pubblicati due Avvisi di invito a manifestare interesse, con termine fissato al 22 aprile 2022 per la presentazione delle candidature. Tramite gli Avvisi, sono stati individuati tre cluster di riferimento per l’attuazione degli interventi. Il primo Avviso, relativo ai Cluster 1 e 2, ha disposto il finanziamento di interventi di realizzazione o rigenerazione di impianti natatori oppure di impianti polivalenti che garantiscano la pratica di almeno tre discipline sportive, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale e la diffusione di una più ampia scelta sportiva. L'art. 4, comma 4 dell'avviso prevedeva la possibilità di candidare fino ad un massimo di due interventi, di cui almeno uno identificabile come “nuova costruzione” ai sensi del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380. È previsto, inoltre, che l’eventuale intervento di rigenerazione non possa superare il 40% del contributo massimo richiedibile. In tal modo è stato garantito il raggiungimento dell’obiettivo fissato dagli Operational Arrangements, che richiedeva di destinare almeno il 50% delle risorse a interventi di nuova realizzazione. Il secondo Avviso, relativo al Cluster 3, è destinato alla realizzazione o rigenerazione di impianti che siano di particolare interesse sportivo/agonistico delle Federazioni Sportive. Il coinvolgimento delle Federazioni permetterà di diffondere maggiormente la cultura sportiva. La previsione dell’art. 4 co. 4 di questo secondo Avviso ha stabilito la possibilità per le Federazioni di manifestare interesse per un solo intervento, garantendo così la medesima visibilità a tutte le discipline sportive. Secondo le modalità meglio descritte nella sezione “Adempimenti svolti”, sono stati adottati successivi Decreti di ammissione a finanziamento e sono stati stipulati gli Accordi con i Soggetti attuatori. Il Dipartimento ha inoltre provveduto a riprogrammare le risorse residue, anche al fine di assicurare il rispetto della quota pari al 40% delle risorse da assegnare alle Regioni del Mezzogiorno. In data 02.01.2023, con apposito decreto, è stata disposta la Riprogrammazione e Utilizzo delle risorse PNRR disponibili per la salvaguardia della Quota sud, che prevede l’ammissione a finanziamento di 5 interventi già proposti, nel rispetto dei termini di scadenza degli avvisi relativi ai 3 Cluster, dai Comuni appartenenti alle aree geografiche del Mezzogiorno, per un valore complessivo pari a 17.000.000,00 €. Con riferimento ai 5 interventi, sono stati sottoscritti n. 4 Accordi di concessione del finanziamento. Non è stato sottoscritto invece un Accordo del valore di 2.500.000,00 €. In data 26.08.2022 è stata attivata una terza linea di intervento destinata alla realizzazione di parchi e percorsi attrezzati, espressamente rivolta alle Regioni del Mezzogiorno. In data 02.03.2023 è stato adottato un DPCM di riprogrammazione delle risorse PNRR, registrato presso la Corte dei conti al n. 776, con il quale è stato incrementato l’importo destinato a tale linea di intervento, portandolo a un valore complessivo pari a 42.211.125,01 €. In forza di tale DPCM, la terza linea di intervento è stata espressamente rivolta ai Comuni al di sotto dei 10.000 abitanti. Sulla base dei criteri condivisi nell'Intesa Istituzionale sottoscritta con Regioni, Anci e la società in house Sport e Salute, con decreti dipartimentali del 22.03.2023 e del 27.03.2023 è stato approvato e pubblicato l’elenco dei 1569 Comuni ammessi a finanziamento per l’importo di 43.605.000,00 €. L'importo del contributo assegnato agli Enti beneficiari varia tra 21.000 € e 35.000 €, in relazione alla fascia demografica di appartenenza e, pertanto, l’aggiudicazione della fornitura potrà essere disposta con le procedure semplificate previste dal Codice dei contratti. In considerazione di quanto esposto, le risorse attualmente destinate alle aree del Mezzogiorno ammontano a complessivi 296.827.508,92 € pari al 42,40% dei fondi assegnati”. Si rinvia anche alla sezione web del Dipartimento per lo sport dedicata alla documentazione relativa al presente investimento. |
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| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M4C2-12 Investimento 2.1 IPCEI |
Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) |
L’obiettivo della misura è di integrare l’attuale fondo IPCEI, con risorse aggiuntive che consentiranno di finanziare nuovi progetti. Gli IPCEI prevedono il concorso di conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’Unione europea intorno a obiettivi di innovazione radicale e di grande rilevanza tecnologica e produttiva. L'IPCEI prescelto riguarderà settori industriali innovativi in linea con le catene del valore europee. L’investimento comprende sia gli IPCEI già approvati che quelli futuri, come il cloud, la salute, le materie prime e la cybersecurity. Finora l'Italia ha partecipato a 3 IPCEI, due sulle batterie e l'altro sulla microelettronica. |
Traguardo al 30.06.2023 Pubblicazione dell’elenco dei partecipanti ai progetti IPCEI |
Nel corso dell’anno 2021 sono stati pubblicati sul sito del MIMIT degli avvisi per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte delle imprese relative agli IPCEI concernenti le catene strategiche del valore dell’idrogeno (5 febbraio 2021), della microelettronica 2 (22 febbraio 2021) e delle infrastrutture e servizi cloud (30 marzo 2021)
E’ stato poi adottato il Decreto di assegnazione dei fondi 27 giugno 2022 relativo ai progetti IPCEI da notificare ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato (Idrogeno Hy2Tech e Hy2Use, Microelettronica 2 e Cloud). In base all’articolo 4, i termini per la presentazione delle istanze su ciascun intervento di sostegno agli IPCEI sono aperti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del MIMIT entro novanta giorni dalla data di notifica allo Stato membro della relativa decisione di autorizzazione.
La Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) riporta lo stato dell’arte dell’iter di autorizzazione da parte della Commissione europea dei quattro IPCEI inseriti nel PNRR: - IPCEI Idrogeno-Technology (Hy2Tech), notificato il 16 giugno 2022 (SA.64644) e autorizzato il 15 luglio 2022; - IPCEI Idrogeno Industry (Hy2Use), notificato il 25 agosto 2022 (SA.64645) e autorizzato il 21 settembre 2022; - IPCEI Microelettronica 2, notificato il 19 aprile 2023 (SA.101186), autorizzato l’8 giugno 2023 (qui il comunicato stampa della Commissione); - IPCEI Infrastrutture digitali e servizi Cloud, pre-notificato il 5 aprile 2022 (SA.102519), notifica prevista entro giugno/luglio 2023, come da indicazioni della Commissione europea.
Con l’adozione del decreto direttoriale 13 ottobre 2022 - IPCEI Idrogeno Technology (Hy2Tech) e, successivamente del decreto direttoriale 19 dicembre 2022 - IPCEI Idrogeno Industry (Hy2Use), sono stati definiti il riparto delle risorse, i termini e le modalità di attuazione dei due IPCEI che hanno già ottenuto l’autorizzazione. In particolare, è stato possibile presentare l’istanza di accesso alle agevolazioni per il sostegno alla realizzazione dell’IPCEI Idrogeno Technology (Hy2Tech) a partire dal 28 novembre 2022 e non oltre il 30 gennaio 2023, e per il sostegno alla realizzazione dell’IPCEI Industry (Hy2Use) a partire dal 22 dicembre 2022 e non oltre il 23 febbraio 2023. Le agevolazioni sono concesse a seguito del positivo completamento dell’istruttoria e delle verifiche di ammissibilità.
Si segnala la deliberazione del 16 maggio 2023 del Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti. |
| M4C2-16 Investimento 3.1 Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione |
Ministero dell'università e della ricerca |
Questa misura sostiene la creazione di infrastrutture di ricerca e innovazione che colleghino il settore industriale con quello accademico. Il Fondo finanzierà la creazione o il rafforzamento, su base competitiva, di infrastrutture di ricerca di rilevanza pan-europea e infrastrutture di innovazione dedicate, promuovendo la combinazione di investimenti pubblici e privati. In particolare, l'infrastruttura per l'innovazione comprende infrastrutture multifunzionali in grado di coprire almeno tre settori tematici quali: i) quantistica, ii) materiali avanzati, iii) fotonica, iv) scienze della vita, v) intelligenze artificiali, vi) transizione energetica. In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente. A tal fine, sono previsti, complessivamente, 1.580 milioni di euro. |
Obiettivo al 30.06.2023 Almeno 30 infrastrutture finanziate. Si prevede anche l’assunzione di 30 research manager per la gestione di questi sistemi integrati di innovazione e ricerca. |
Con decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 sono state emanate le “Linee guida per le iniziative di sistema della Missione 4 Componente 2”, si tratta di un documento di indirizzo che precede l’emanazione dei bandi di finanziamento di competenza del MUR per le iniziative partenariali, e che fornisce le indicazioni chiave per i potenziali partecipanti, individuando, tra le altre, le aree tematiche rispetto alle quali saranno focalizzati gli investimenti.
In data 28 e 29 dicembre 2021, stati pubblicati sul sito del ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) avvisi pubblici per “la presentazione di proposte progettuali per il rafforzamento e la creazione di Infrastrutture di ricerca” (Avviso n. 3264 del 28-12-2021) e per “la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di Infrastrutture tecnologiche di innovazione” (Avviso n. 3265 del 28-12-2021).
In relazione al suddetto avviso n. 3264/2021, sono stati adottati: il D.D. n. 34 del 27 maggio 2022, recante “Graduatorie provvisorie Area DIGIT”; il D.D. n. 35 del 27 maggio 2022, recante “Graduatorie provvisorie Area SCI”; il D.D. n. 36 del 27 maggio 2022, recante “Graduatorie provvisorie Area ENV”; il D.D. n. 38 del 30 maggio 2022, recante le “Graduatorie provvisorie Area PSE”; D.D. n. 87 del 1° giugno 2022, recante Graduatorie provvisorie Area H&F”; D.D. n. 101 del 16 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area H&F”; D.D. n. 102 del 17 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area SCI ”; D.D. n. 103 del 17 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area DIGIT”; D.D. n. 104 del 20 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area PSE; D.D. n. 113 del 21 giugno 2022 recante “Graduatorie definitive Area ENV”. D.D. n. 132 del 22 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive - Avviso per la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di Infrastrutture tecnologiche di innovazione – D.D. 3265/2021. Decreti di ammissione al finanziamento Avviso 3264 del 28 dicembre 2021 - Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per “Rafforzamento e creazione di infrastrutture di ricerca” (D.D. 106, 107, 108, 110, 111, 112, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131 del 28 giugno 2022). Decreti di ammissione al finanziamento Avviso 3265 del 28 dicembre 2021 - Avviso per la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di Infrastrutture tecnologiche di innovazione (D.D. n. 133-157 del 22 giugno 2022). D.D. n. 245 del 10 agosto 2022, rettificato dal DD. n. 326 del 30 agosto 2022, recante “Destinazione economie disponibili all’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per “rafforzamento e creazione di infrastrutture di ricerca” - D.D. 3264/2021”. Secondo quanto risulta, al 30 giugno 2023, dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato (con dati aggiornati al 28 giugno 2023), l’iniziativa “ha previsto l'emanazione di n. 2 Avvisi per la selezione dei progetti e l'aggiudicazione dei contratti di finanziamento per la realizzazione delle Infrastrutture di Ricerca (di seguito IR) e di Infrastrutture Tecnologiche e di Innovazione (di seguito ITEC), che sono stati pubblicati nel mese di dicembre 2021 mediante due D.D. (nn. 3264-3265, All.1-2), per complessivi 1,58 mld di euro. Le domande di finanziamento sono state presentate all' interno delle seguenti finestre: dal 31-01-22 al 28-02-22 (per il bando relativo alle IR) e dal 26-01-22 al 10-03-22 (per il bando relativo alle ITEC). In risposta a tali bandi, sono pervenute complessivamente n. 64 proposte progettuali (39 di cui al D.D. 3264/2021 e 25 di cui al D.D. 3265/2021) per un totale di risorse richieste pari a 2,19 mld di euro. All'esito della procedura di valutazione, di negoziazione e della pubblicazione delle relative graduatorie definitive, con i D.D. del 20-22 giugno 2022 (All.3-3bis) sono stati approvati i finanziamenti per n. 24 IR, per un valore complessivo di risorse pari a 0,93 mld di euro, e n. 25 ITEC, per un volume di risorse pari a 0,33 mld di euro, consentendo il raggiungimento della milestone prevista al 30-06-22. In data 08-08-22 (D.D. nn. 242-243-244- All.4) sono state ammesse a finanziamento ulteriori n.3 IR, per un totale di n.27 IR finanziate. Con l'adozione del D.D. n. 245 del 10-08-22 (All.5) e successiva rettifica con D.D. n. 326 del 30-08-22 (All.5bis), sono state accertate le economie resesi disponibili a valere sulla dotazione degli Avvisi nn. 3264/2021 e 3265/2021, che sono state utilizzate per finanziare ulteriori 6 proposte progettuali (Allegato 6). Pertanto, il dato finale e definitivo di infrastrutture finanziate è pari a 57, così ripartite: 33 IR - ex D.D. n 3264/2021; 24 ITEC - ex D.D. n. 3265/2021. I soggetti attuatori degli interventi hanno accettato il finanziamento attraverso la sottoscrizione dell’atto d’obbligo e di accettazione del finanziamento (All.7) e le attività progettuali sono ad oggi in corso. Sul fronte dei trasferimenti finanziari, alla data di redazione del presente report n. 43 infrastrutture (32 IR e 11 ITEC) hanno richiesto il trasferimento dell’anticipazione nella misura del 10% del contributo concesso dal MUR, in linea con le previsioni degli avvisi di riferimento. Tutte le richieste pervenute all’Amministrazione sono state soddisfatte, attraverso n. 43 trasferimenti (All.16) per un totale di risorse erogate pari a 135,03 mln di euro PNRR (All.16-bis). Da ultimo, per quanto attiene all’assunzione di research manager per ciascuna infrastruttura finanziata, alla data di redazione del presente report risultano acquisiti dal MUR n. 33 contratti (All.17) per altrettanti manager assunti (All.17bis). Ulteriori procedure di selezione sono in corso e i relativi contratti saranno trasferiti al MUR entro il 30/06”. |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M1C3-20 Investimento 3.2 Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà) |
Ministero della cultura |
Si intende potenziare la competitività del settore cinematografico e audiovisivo italiano. Il Progetto include tre linee di intervento: costruzione di nuovi studi e recupero di quelli esistenti, costruzione di nuovi teatri ad alta tecnologia; potenziamento delle attività di produzione e formazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, allestimento di un laboratorio fotochimico per la conservazione delle pellicole; sviluppo di infrastrutture ("virtual production live set") ad uso professionale e didattico tramite e-learning, digitalizzazione e modernizzazione del parco immobiliare ed impiantistico, e rafforzamento delle capacità e competenze professionali nel settore audiovisivo legate soprattutto a favorire la transizione tecnologica. A tal fine, sono previsti, complessivamente, 300 milioni di euro (prestiti). |
Traguardo al 30.06.2023 Firma del contratto tra l'ente attuatore Istituto Luce Studios e le società in relazione alla costruzione di nove studi. |
Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 123, si evidenzia che questo investimento presenta 3 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; ridefinizione Council Implementing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.). Alle pagg. 476 e 477 della medesima Relazione vi è poi la descrizione dell’investimento, della sua attuazione e delle prossime attività che lo riguardano, rilevandosi – tra l’altro – che, allo stato, si ha la seguente situazione: - per 1 teatro (teatro 7), il contratto è stato firmato; - per 8 teatri (teatri 19, 20, 21, 22, 23, 24 25 e 26), sono state emanate le proposte di aggiudicazione ed è in corso di perfezionamento la stipula del contratto per le verifiche amministrative. “Considerato lo stato di attuazione sinteticamente rappresentato, sono regolarmente in corso le attività richieste per il conseguimento della milestone prevista per il 30 giugno 2023 (M1C3-20)”. In relazione alla macroarea “cultura e formazione” – prosegue la Relazione - sono in corso di pubblicazione tre gare rispettivamente per la digitalizzazione dei materiali cinematografici, la digitalizzazione materiali fotografici e la catalogazione dei materiali fotografici digitalizzati pertinenti all’Archivio Storico.
Comunicato, del 20 giugno 2023, del Ministero della cultura: “Firmati i contratti relativi alla costruzione di nove teatri/studi – PNRR M1C3|3.2 Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà)”.
Anche secondo quanto risulta, al 30 giugno 2023, dalla Banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato (con dati aggiornati al 27 giugno 2023), alla “data del 16 giugno 2023 (in anticipo rispetto alla scadenza fissata al 30 giugno 2023), il Soggetto Attuatore Cinecittà S.p.A. (già Istituto Luce S.r.l.) ha sottoscritto tutti i contratti con le società per la costruzione e il recupero di nove teatri/studi, come richiesto dalla Milestone M1C3-20. A tal riguardo, Cinecittà S.p.A. ha proceduto alla “Pubblicazione dei contratti firmati”, i cui avvisi sono stati pubblicati entro il 31 dicembre 2022 sul portale https://pnrr.cultura.gov.it/, conseguendo pertanto la milestone di rilevanza italiana M1C3-00-ITA-20 “Pubblicazione di offerte di lavori per 9 teatri/studi”. In particolare, sono stati sottoscritti i contratti relativi alla realizzazione di 5 nuovi studi/teatri T22, T23, T24, T25 e T26 e i contratti per il recupero di 4 studi/teatri già esistenti T7, T19, T20 e T21”. |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M5C2-3 Riforma 2 Riforma relativa alle persone anziane non autosufficienti |
Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
L'obiettivo di questa misura è quella di riformare i servizi sociali e migliorare le condizioni di vita degli anziani non autosufficienti. Tale riforma deve comprendere: I) la semplificazione dell'accesso ai servizi da parte degli anziani mediante la creazione di punti unici di accesso ai servizi sociali e sanitari; II) l'individuazione di modalità di riconoscimento della non autosufficienza basate sul bisogno assistenziale; III) la messa a disposizione di una valutazione multidimensionale; e IV) la definizione di progetti individualizzati che promuovano la deistituzionalizzazione. |
Traguardo al 31.03.2023 Entrata in vigore di una legge quadro sul sistema organico di interventi a favore degli anziani non autosufficienti. |
Pubblicazione Legge 23 marzo 2023, n. 33 (G.U. n. 76 del 30.3.2023) recante Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane (in vigore dal 31.3.2023). La Terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR rileva che la legge delega è finalizzata al “riordino, semplificazione, integrazione e coordinamento, sotto il profilo formale e sostanziale, delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana. A tal fine, la legge delega intende realizzare, attraverso l'assistenza socio sanitaria, la progressiva implementazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) e dei livelli essenziali di assistenza (LEA) per gli anziani non autosufficienti, dando così progressiva attuazione alle politiche di invecchiamento attivo, alla promozione dell'inclusione sociale e alla prevenzione della fragilità per gli anziani autosufficienti”.
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| M6C2-14 Investimento 2.2 Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario |
Ministero della Salute |
Questo investimento consiste nell'incrementare le borse di studio per il corso specifico di medicina generale, nell'avviare un piano di formazione sulle infezioni ospedaliere per tutto il personale del SSN, nell’attivare un percorso di acquisizione di competenze e abilità di management e digitali per professionisti sanitari del SSN e nel finanziare contratti di formazione medica specializzata. |
Obiettivo al 30.06.2023 N. 1.800 borse di studio per corsi specifici di medicina generale.
Sub-investimento corsi di formazione manageriale: assegnati 18 milioni di euro sulla base del fabbisogno formativo delle regioni e province autonome per un numero stimato di 4.500 unità formate. |
Previsione di attuazione finanziaria al 31.3.2023 pari a 2.764.994,74 euro per l’assegnazione delle borse di studio, con DM Salute del 22.9.2022 che programma risorse per 33.991.002 euro relative a 900 borse di studio aggiuntive in ciascuno degli a.a. 2022/2023, 2023/2024 e 2024/2025, per un totale di 1.800 borse di studio aggiuntive in medicina generale.
Con riferimento al sub-investimento dei corsi di formazione manageriale, il DM salute 29 marzo 2023 ha definito l’Agenas come organismo intermedio, delegato dal Ministero della salute, per l'attuazione del sub-investimento, in particolare per l’attività di selezione delle operazioni, gestione ed erogazione, e dei controlli di primo livello sulle operazioni selezionate. Le risorse destinate alla realizzazione dell'investimento, complessivamente pari a 18.000.000 euro, sono distribuite sulla base del fabbisogno formativo delle singole regioni e province autonome, calcolato sul numero complessivo ponderato del personale di ciascun Servizio sanitario regionale. Una quota pari a 710.400, determinata entro il limite del 4% del costo standard individuato per ogni partecipante, è destinata ad Agenas, per le attività necessarie all'attuazione dell'intervento su delega del Ministero della salute, di cui 240.000 euro per il finanziamento dei costi diretti nell'erogazione di due edizioni del corso pilota, per 60 unità di personale. |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M5C3-8 Investimento 1.3 Interventi socio- educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore |
PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR |
La misura mira a promuovere il Terzo Settore nelle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e a fornire servizi socio-educativi ai minori in relazione alle disposizioni dell'accordo di partenariato per il periodo di programmazione 2021-2027 delle politiche europee di coesione. Gli interventi socioeducativi volti a combattere la povertà educativa e sostenere il terzo settore devono riguardare i seguenti ambiti: § interventi a favore di minori nella fascia 0-6 anni volti a migliorare le condizioni di accesso ai servizi di asili nido e di scuola materna e a sostenere la genitorialità; § interventi per minori nella fascia 5-10 anni volti a garantire effettive opportunità educative e una precoce prevenzione dell'abbandono scolastico, del bullismo e di altri fenomeni di disagio; § interventi per minori nella fascia 11-17 anni volti a migliorare l'offerta di istruzione e a prevenire il fenomeno dell'abbandono scolastico. Per questi interventi deve essere garantito che le offerte rispettino i seguenti elementi chiave: § gli avvisi pubblici devono avere un valore di 50 milioni di euro ciascuno; § i progetti degli enti del Terzo Settore devono avere una durata di almeno un anno e fino a un massimo di due § le azioni devono avere luogo in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. |
Obiettivo al 30.06.2023 Almeno 20.000 minori fino a 17 anni devono beneficiare di supporto educativo
Obiettivo al 30.06.2026 Almeno 44.000 minori fino a 17 anni devono beneficiare di supporto educativo |
Un primo bando dell’Agenzia per la coesione territoriale pubblicato il 29 dicembre 2021 ha previsto il finanziamento di progetti socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore. L'intervento previsto dal bando del 29 dicembre 2021 è stato aggiornato da un decreto del 9 febbraio 2022 del direttore generale dell'Agenzia per la coesione territoriale. L'investimento previsto inizialmente in 30 milioni di euro è stato elevato a 50 milioni di euro. Con decreto del 13 settembre 2022 è stata approvata la graduatoria delle proposte ammesse a finanziamento, idonee, non idonee, inammissibili ed escluse. Sono stati ammessi a finanziamento 220 progetti, per un importo ammissibile complessivo pari a 49,96 milioni di euro, con il coinvolgimento di circa 39.000 minori e di 1.237 Enti del Terzo Settore. Inoltre 10 milioni di euro sono finalizzati a scorrere la graduatoria dell'analogo intervento del 2020 già in essere (esteso, oltre alle regioni del Sud, anche a Lombardia e Veneto), consentendo il finanziamento di ulteriori progetti che a loro tempo non avevano ottenuto i fondi, esclusivamente a causa dell'esaurimento delle risorse a disposizione. Relativamente a quest'ultimo caso, sono state pubblicate le graduatorie con l'individuazione dei progetti ammessi a finanziamento, quelli idonei e quelli esclusi. Sono stati finanziati ulteriori 40 progetti, per un importo di 9,8 milioni, con il coinvolgimento di circa 8.000 minori. Dei 260 progetti selezionati e ammessi al finanziamento sono strati sottoscritti 254 atti d’obbligo (avendo 6 partenariati rinunciato al finanziamento). Dei 254 progetti finanziati 128 sono rivolti alla fascia 11-17 anni, 96 sono destinati alla fascia 5-10 e 30 a quella 0-6 anni. Per ogni progetto deve essere presentata una “Dichiarazione di avvio attività” con l’indicazione del numero dei minori coinvolti. Con riferimento ai 254 progetti finanziati, gli atti d’obbligo prevedono nel complesso il coinvolgimento di 47.144 minori. Dal ReGiS risulta che al 28 giugno 2023 sono stati coinvolti in attività di supporto educativo, nell’ambito dei 189 progetti per i quali sono state prodotte le Dichiarazioni di avvio attività n. 23.331 minori, individuati nell’elenco dei minori coinvolti di ogni progetto. I 23.331 minori coinvolti sono univoci (distinti), quindi senza duplicazioni (la partecipazione di un minore è conteggiata una sola volta). Il 13 dicembre 2022 è stato approvato un secondo bando (decreto n. 462), con un finanziamento di 50 milioni di euro, finalizzato all’avvio di una procedura a sportello per la concessione di contributi destinati alla realizzazione di interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nelle Regioni del Mezzogiorno, attraverso il potenziamento dei servizi socio-educativi a favore dei minori. Al riguardo sono state presentate 347 proposte progettuali per un importo complessivo di 83 milioni di euro (fonte: ReGiS e Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023). Rispetto alla procedura valutativa con graduatoria, di cui al precedente avviso, la procedura a sportello prevede che le proposte progettuali che rispondono ai requisiti minimi di partecipazione vengano finanziate secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze, sulla base del raggiungimento di valori soglia e fino a concorrenza delle risorse disponibili (fonte: Corte dei conti, deliberazione n. 23/2023 del 16 febbraio 2023). A questa pagina dell’Agenzia per la coesione territoriale sono disponibili ulteriori informazioni. Nel meccanismo di verifica degli Operational Arrangements si prevede che i 20.000 minori siano oggetti di una specifica lista di referenze di certificazione di completamento che, dalla traduzione letterale, lascia sottendere la conclusione dei progetti. La Corte dei conti nella citata deliberazione n. 23/2023 afferma che se si accettasse l’interpretazione basata sulla traduzione letterale degli Operational Arrangements, l’obiettivo non sarebbe raggiunto nel termine fissato del 30 giugno 2023, considerata la data di pubblicazione del primo avviso (dicembre 2021), la durata dei progetti (che varia a 1 a 2 anni) e i tempi tecnici per l’istruttoria della procedura. Nella Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 si afferma che in relazione a questa misura sono state avviate interlocuzioni con la Commissione europea finalizzate a chiarire le modalità attuative e rendicontative degli interventi. Il raggiungimento del target di 20.000 minori coinvolti sarà calcolato mediante il conteggio dei singoli partecipanti ai progetti di supporto educativo. Qualora un minore partecipi a iniziative progettuali differenti, la sua partecipazione verrà conteggiata una sola volta. |
| Investimento/ Riforma |
Amministrazione Titolare |
Intervento |
Traguardi/Obiettivi |
Attuazione |
| M1C1-11 Investimento 1.6.6 Digitalizzazione della Guardia di Finanza |
PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale |
La misura ha l’obiettivo di riorganizzare le banche dati della Guardia di Finanza e di introdurre la scienza dei dati nei processi operativi e decisionali, attraverso l’acquisto di servizi professionali mediante contratto con un fornitore di servizi di consulenza. |
Obiettivo al 31 marzo 2023 Guardia di Finanza – Acquisto di servizi professionali di scienza dei dati T1 |
Secondo quanto riportato nella banca dati REGIS il progetto si prefigge di applicare la Data Science nella prevenzione e nel contrasto agli illeciti economico/finanziari, ovvero analizzare in tempi rapidi enormi quantità di dati contenuti in diversi silos. Il progetto si articola in più fasi e soddisfa due obiettivi con diversa periodicità ed un traguardo conclusivo. Si prevede la progettazione dell’infrastruttura e la realizzazione delle dotazioni hardware del Data Center interno, l’evoluzione funzionalità del sistema informativo di contrasto alla criminalità economica in uso, acquisendo software dedicati allo scopo, realizzazione di algoritmi di elaborazione dati per il primo modulo di analisi e la ostruzione di un integratore di sistemi per esporre in modo strutturato le informazioni raccolte dai vari sistemi informativi per avere una migliore conoscenza dei fenomeni criminali e di calibrare efficacemente le azioni preventive e repressive. In tale ambito saranno acquisite in totale 10 unità di data scientist (con tempistiche differenziate) per raggiungere a giugno 2025 la progressiva diffusione dell’utilizzo di questi sistemi. Con riferimento al raggiungimento dell’obiettivo M1C1-11, consistente nell’acquisto di 5 servizi professionali di data science, la banca data ReGiS dà conto del fatto che il 17 novembre 2022 è stato stipulato il contratto esecutivo per la fornitura di servizi di Sviluppo di Applicazioni Software ex novo, Sviluppo e Evoluzione in Co-Working e Supporto Specialistico, per € 4.997.106,80 (Iva inclusa) con durata fino al 30/06/2025. In data 14 marzo 2023 si è tenuto il primo incontro relativo alle attività contrattualizzate in cui sono stati indicati i 5 Data Scientist da dedicare al progetto. L’avvio delle attività contrattuali è avvenuto dal 20 marzo 2023. Con circolare interna del Comandante Generale GdF sono stati tracciati gli indirizzi e gli obiettivi strategici da perseguire. |
| M1C1-72 Riforma 1.11 - Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie |
Ministero dell’economia e delle finanze |
La riforma abilitante prevede che, entro la fine del 2023, le pubbliche amministrazioni a livello centrale, regionale e locale paghino entro il termine di 30 giorni e le autorità sanitarie regionali entro il termine di 60 giorni. Al fine di ridurre i termini di pagamento in modo strutturale, la riforma è intesa altresì a garantire che gli stessi termini siano mantenuti anche nel 2024. |
Traguardo al 31 marzo 2023 Sono approvate le misure per ridurre i tempi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni agli operatori economici Obiettivi al 31 dicembre 2023 Il rispetto dei tempi di pagamento (30 o 60 giorni) previsti dalla normativa nazionale ed europea deve essere conseguito entro il quarto trimestre 2023 (con conferma nel 2024), sia in termini di tempi medi di pagamento che in termini di tempi medi di ritardo, entrambi ponderati con l’importo delle fatture pagate.
Le misure devono includere quantomeno i elementi fondamentali seguenti: i) deve essere istituito il sistema InIT presso le amministrazioni centrali a supporto dei processi di contabilità pubblica e di esecuzione della spesa pubblica; ii) ritardi di pagamento: gli indicatori, desunti dalla banca dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) gestito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, devono essere costituiti dalla media ponderata dei tempi di ritardo dei pagamenti delle pubbliche autorità agli operatori economici per ciascuno dei seguenti livelli della pubblica amministrazione: autorità centrali (amministrazioni dello Stato, enti pubblici nazionali e altri enti), autorità regionali (regioni e province autonome), enti locali, enti SSN. |
La normativa nazionale vigente già stabilisce l’obbligo per le PA del rispetto dei suddetti termini di pagamento di 30 o 60 giorni, previsti dalla Direttiva 2011/7/UE (art. 4 del D.Lgs. 231/2002). Nondimeno l'Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia dell'Unione europea per violazione della predetta direttiva. Nel corso della conversione del D.L. n. 13 del 2023 è stato inserito l’articolo 4-bis volto a dare attuazione alla riforma in esame, il quale prevede che le amministrazioni centrali dello Stato adottano specifiche misure, anche di carattere organizzativo, per rendere efficienti i processi di spesa, dandone conto nella nota integrativa al rendiconto (comma 1). Tutte le amministrazioni pubbliche, nell’ambito dei sistemi di valutazione della performance previsti dai rispettivi ordinamenti, provvedono ad assegnare ai dirigenti responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali, nonché ai dirigenti apicali, specifici obiettivi annuali per il rispetto dei tempi di pagamento, individuati con riferimento all’indicatore di ritardo annuale e valutati ai fini del riconoscimento della retribuzione di risultato, in misura non inferiore al 30 per cento. La verifica del raggiungimento degli obiettivi è effettuata dal competente organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile (comma 2). La Ragioneria generale dello Stato definisce, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 13 del 2023, la base di calcolo e le modalità di rappresentazione degli indicatori previsti dalla riforma in esame (comma 3; tale definizione non risulta effettuata). L’articolo 4-bis non si applica agli enti del servizio sanitario (comma 4).
Con la Circolare n. 17 del 7 aprile 2022 la Ragioneria generale dello Stato ha indicato le modalità di applicazione delle misure di garanzia per il rispetto dei tempi di pagamento del pubbliche amministrazioni previste dalla legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019), come successivamente modificata dall'articolo 9, comma 2 del D.L. n. 152 del 2021. Ulteriori informazioni sui debiti commerciali delle PA sono forniti dalla RGS la quale effettua un monitoraggio trimestrale dei tempi di pagamento Con riferimento allo specifico traguardo in esame risulta quanto segue (fonte ReGis): i) il sistema InIT (Nuovo sistema informatico gestionale di contabilità pubblica) è stato avviato, a partire dal 2021, presso le amministrazioni centrali dello Stato per la componente economico patrimoniale e analitica (R1-Rilascio 1) e per la gestione fisica e contabile dei beni (R2-Rilascio 2). InIt costituisce il nuovo sistema integrato che la Ragioneria Generale dello Stato sta realizzando a supporto dei processi contabili delle amministrazioni pubbliche. Si tratta di un sistema di tipo ERP (Enterprise Resource Planning) che integra contabilità finanziaria, economico-patrimoniale e contabilità analitica per centri di costo. La Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 afferma che è attualmente in fase di avvio il rilascio delle funzionalità relative alla contabilità finanziaria (il cosiddetto R3-Rilascio 3) a partire da quelle finalizzate alla predisposizione del progetto di legge di bilancio. Il completamento del Rilascio 3 proseguirà nei prossimi anni; ii) a partire dal 2021, sono applicate le misure di garanzia del rispetto dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni previste dalla legge n. 145 del 2018 (art.1, comma 859 e seguenti). Nel sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) sono stati predisposti gli indicatori dei tempi medi di pagamento e di ritardo ponderati a livello di singoli comparti della pubblica amministrazione coinvolti. |
| M1C1-109 Riforma 1.12 Riforma dell'amministrazione fiscale |
Ministero dell’economia e delle finanze |
La Riforma prevede l’adozione di diverse misure per incoraggiare l'adempimento degli obblighi fiscali e migliorare l'efficacia degli audit e dei controlli mirati, tra cui: i) la creazione della banca dati e dell'infrastruttura informatica dedicata per il rilascio della dichiarazione precompilata IVA; ii) il miglioramento della qualità della banca dati per le comunicazioni per l'adempimento spontaneo (cosiddette "lettere di compliance"), anche al fine di ridurre l'incidenza di falsi positivi, aumentando gradualmente il numero di comunicazioni inviate ai contribuenti; iii) la riforma dell'attuale legislazione per garantire sanzioni amministrative effettive contro gli esercenti privati che rifiutino il pagamento elettronico; iv) il completamento del processo di pseudonimizzazione e analisi dei big data nell'intento di rendere più efficaci l'analisi del rischio inerente alle selezioni dei contribuenti da sottoporre a controllo. Per attuare queste riforme e aumentare la capacità operativa dell'Agenzia delle Entrate, ne sarà potenziato l'organico con 4113 unità di personale, in linea con il suo "Piano della performance 2021-2023". Il governo avvierà inoltre un riesame delle possibili azioni per ridurre l'evasione fiscale nella forma dell'omessa fatturazione nei settori più esposti, ad esempio con incentivi mirati per i consumatori, e prenderà provvedimenti efficaci sulla base dei suoi esiti, con l'impegno ambizioso di ridurre la propensione all'evasione. |
Obiettivo 30 giugno 2023 Inviare le prime dichiarazioni IVA precompilate (2.300.000) |
Dal 13 settembre 2021, l'Agenzia delle entrate mette a disposizione un applicativo web dedicato ai registri Iva già precompilati. In precedenza, l'8 luglio 2021 sono state fissate le modalità di predisposizione dei documenti Iva precompilati e le regole di accesso da parte degli operatori e degli intermediari delegati, sono state stabilite le attività di memorizzazione dei dati e la tenuta dei registri Iva convalidati e le regole di trattamento dei dati e sicurezza ed è stata individuata la platea dei destinatari. Il 12 gennaio 2023 è stato emanato il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate con cui è stata ampliata la platea dei soggetti IVA nei confronti dei quali sono predisposti i documenti IVA precompilati per il periodo sperimentale che lo stesso provvedimento ha esteso, oltre al 2021 e al 2022, anche all'anno 2023. A partire dal 10 febbraio 2023, l’Agenzia delle entrate ha reso disponibile nella specifica area web del portale “Fatture e corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle entrate la dichiarazione annuale IVA precompilata per tutti i contribuenti titolari di partita IVA che rientrano nella platea sperimentale, ossia circa 2,4 milioni di soggetti IVA. A partire dal 15 febbraio 2023, sono state messe a disposizione tutte le funzionalità per consentire la modifica, l’integrazione dei dati riportati nei differenti quadri e l’invio della dichiarazione. All’interno del portale “Fatture e corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle entrate è stata messa a disposizione dell’utenza un’apposita sezione informativa, nella quale sono illustrate le funzionalità disponibili per la visualizzazione, modifica, integrazione e invio della dichiarazione IVA precompilata, nonché per il pagamento dell’eventuale IVA a debito. |
[1] Il disallineamento tra il numero di Riforme coinvolte dagli interventi da realizzarsi entro il primo semestre 2023 e il numero di interventi è da attribuirsi al fatto che l’intervento M1C1-37, connesso al traguardo della entrata in vigore della riforma del processo civile e penale, costituisce misura di attuazione di due riforme contenute nella Missione 1 – Componente 1: la Riforma 1.4 (processo civile) e la Riforma 1.5 (processo penale).
[2] Si ricorda che gli obiettivi costituiscono degli indicatori misurabili, e quindi consentono di determinare un risultato in termini di quantità raggiunta.
[3] Ad esempio la sigla M1-C1-3 indica l’investimento n. 3 della Componente n. 1 (C1) della Missione 5 (M1).
[4] Nel caso degli interventi attribuiti alla titolarità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è specificato anche il Dipartimento titolare del singolo intervento.
[5] Si fa presente che nella descrizione dei traguardi e degli obiettivi si è tenuto conto anche delle informazioni desumibili dagli Operational arrangements (OA) tra la Commissione europea e l’Italia, firmati il 22 dicembre 2021. Si tratta degli atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026) relativi al conseguimento di tutti i traguardi e gli obiettivi necessari per il riconoscimento delle rate semestrali delle risorse PNRR in favore dell’Italia. I contenuti degli Operational arrangements sono stati oggetto di negoziato con la Commissione europea e costituiscono, ai sensi della normativa europea sulla RRF (articolo 20, comma 6, del Regolamento n.2021/241/UE), un passaggio preliminare per la presentazione della prima domanda di pagamento alla Commissione europea.
[6] Incluso il Sistema Informativo ReGiS, di cui all’articolo 1, comma 1043, della legge n. 178 del 2020 (Legge di Bilancio 2021), del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato (di seguito: “Banca dati Regis”).