Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Bilancio
Titolo: PNRR - I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE ENTRO IL 31 DICEMBRE 2022
Serie: Documentazione di Finanza Pubblica   Numero: 28/5
Data: 20/10/2022
Organi della Camera: V Bilancio

MONITORAGGIO

DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

 

I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE

ENTRO IL 31 DICEMBRE 2022

Aggiornato al 20 gennaio 2023

 

 

 

 

 

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Documentazione di finanza pubblica n. 28/5

 

La redazione del presente dossier è stata curata dal Servizio Studi della Camera dei Deputati

 

 

 

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DFP28e.docx

 

 

 

INDICE

Il monitoraggio dei traguardi e degli obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2022.. 3

Il PNRR italiano................................................................................................................................. 5

La seconda relazione sull’attuazione del PNRR (a cura del Servizio Studi del Senato)... 10

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Infrastrutture e trasporti

Intermodalità e logistica integrata.............................................................................................. 13

Interventi sulla rete ferroviaria................................................................................................... 14

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Ambiente

Acqua e territorio........................................................................................................................ 16

Economia circolare..................................................................................................................... 18

Efficientamento energetico......................................................................................................... 19

Cultura................................................................................................................................... 20

Infrastrutture e trasporti

Mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale......................................................................... 21

Intermodalità e logistica integrata.............................................................................................. 22

Ministero dell’istruzione

Istruzione............................................................................................................................... 23

Ministero della salute

Sanità e politiche sociali

Innovazione tecnologica e digitale del SSN, formazione e ricerca sanitaria............................. 26

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Pubblica Amministrazione

Digitalizzazione della PA........................................................................................................... 28

Semplificazione amministrativa................................................................................................. 34

Competitività del sistema produttivo.............................................................................. 36

Lavoro e occupazione.......................................................................................................... 44

Coesione territoriale............................................................................................................ 46

Ambiente

Economia circolare..................................................................................................................... 48

Ministero dell’interno

Ambiente

Rigenerazione urbana e housing sociale.................................................................................... 50

Ministero dell’università e della ricerca

Ricerca.................................................................................................................................... 53

Istruzione............................................................................................................................... 54

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Lavoro e occupazione.......................................................................................................... 59

Sanità e politiche sociali

Assistenza sociale....................................................................................................................... 61

Ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste

Agricoltura............................................................................................................................ 65

Ministero della giustizia

Giustizia.................................................................................................................................. 68

Ministero del turismo

Turismo.................................................................................................................................. 72

Ministero dell’economia e delle finanze

Spending review..................................................................................................................... 74

Fisco......................................................................................................................................... 75

 


Il monitoraggio dei traguardi e degli obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2022

 


Il presente dossier illustra lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme previsti nel PNRR per i quali sono previsti traguardi ed obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2022.

Per il secondo semestre 2022 il cronoprogramma del PNRR italiano ha previsto la realizzazione di 55 interventi, di cui 23 interventi inerenti a 23 Riforme e 32 interventi relativi a 26 Investimenti. Per la gran parte degli interventi (39) si prevedeva il conseguimento di traguardi (milestone – ossia l’adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi, ecc.), mentre poco meno di un terzo degli interventi (16) prevedeva il conseguimento di obiettivi (target[1]).

I 55 traguardi e obiettivi da conseguire nel secondo semestre 2022, nonché le 23 Riforme e i 26 Investimenti coinvolti dai target e dalle milestone del semestre in esame, sono così ripartiti tra le 6 Missioni nelle quali il PNRR italiano si articola:


 

Missione

Denominazione

Traguardi

Obiettivi

Riforme

Investimenti

1

Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

15

9

10

6

2

Rivoluzione verde e transizione ecologica

8

2

1

9

3

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

5

1

3

3

4

Istruzione e ricerca

3

2

6

1

5

Inclusione e coesione

6

2

2

6

6

Salute

2

--

1

1

Totale

39

16

23

26

 


Nelle tabelle che seguono i 55 interventi sono raggruppati e illustrati per Amministrazione dello Stato titolare dell’intervento. All’interno dei gruppi di interventi attribuiti alla titolarità della stessa Amministrazione, sono altresì specificate le politiche pubbliche cui i singoli interventi o gruppi di interventi si riferiscono. Le tabelle recanti i singoli interventi sono strutturate su quattro colonne:

 

§  la prima colonna (“Investimento/Riforma”) riporta la denominazione dell’intervento, indicando (con una sigla alfanumerica[2]) la Missione e la Componente in cui esso si colloca all’interno del PNRR e specificando l’investimento o riforma cui l’intervento attiene;

§  la seconda colonna (“Intervento”) espone, in modo sintetico, i contenuti e le caratteristiche dell’intervento, nonché le sue finalità complessive;

§  la terza colonna (“Traguardi/Obiettivi”) indica i traguardi o gli obiettivi da conseguire, con riferimento all’intervento oggetto di monitoraggio, entro il 31 dicembre 2022, descrivendone brevemente gli elementi essenziali[3]. Sono riportati, inoltre, eventuali elementi relativi a traguardi/obiettivi il cui conseguimento era previsto, nell’ambito del medesimo intervento, nei semestri precedenti;

§  la quarta colonna (“Attuazione”) fornisce informazioni sui provvedimenti attuativi adottati con riferimento ai traguardi/obiettivi connessi al singolo intervento. Tali dati e informazioni (aggiornati alla data del 20 gennaio 2023) sono acquisiti dalla Gazzetta ufficiale, dal sito internet italiadomani.gov.it e dai siti istituzionali del Governo[4] e dei Ministeri. A tale riguardo, si avverte che l’inserimento di un provvedimento in tale colonna non implica in alcun modo un giudizio sull’idoneità delle misure adottate al conseguimento del traguardo/obiettivo connesso a ciascun intervento. Tale valutazione di merito è rimessa dalla normativa dell’Unione, infatti, alla Commissione europea, ai fini dell’erogazione agli Stati membri dei prestiti e delle sovvenzioni previsti per ciascun semestre di attuazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza[5].

 

Nel solo gruppo degli interventi attribuiti alla titolarità della Presidenza del Consiglio dei Ministri è presente, dopo la prima colonna, una seconda colonna (“Amministrazione titolare”) la quale reca l’Amministrazione o l’articolazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri titolare del singolo intervento.



 

Il PNRR italiano

 

Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza e il PNRR italiano


Al fine di affrontare le sfide connesse alla crisi pandemica e al conseguente rallentamento delle economie europee, l'Unione europea ha approntato, nel quadro del Next Generation EU, il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and resilience facility – RRF), un nuovo strumento finanziario per supportare la ripresa negli Stati membri.

La Recovery and Resilience Facility, il cui funzionamento è disciplinato dal Regolamento n. 2021/241/UE, ha una dotazione di 723,8 miliardi di euro, di cui 338 di grant (sovvenzioni) e 385 di loans (prestiti).

L'Italia è il paese che ha ricevuto lo stanziamento maggiore, pari a 191,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi di grants e 122,6 miliardi di loans.

L'accesso alle risorse della RRF avviene sulla base di un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR – Recovery and Resilience Plan), con cui ciascuno Stato membro definisce un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026. Il Piano nazionale deve dettagliare i progetti, le misure e le riforme previste nelle aree di intervento riconducibili a sei pilastri fondamentali:

1) transizione verde;

2) trasformazione digitale;

3) crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, compresi coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione e un mercato unico ben funzionante con PMI forti;

4) coesione sociale e territoriale;

5) salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, anche al fine di aumentare la capacità di reazione e la preparazione alle crisi;

6) politiche per la prossima generazione, infanzia e gioventù, incluse istruzione e competenze.

 

Il Piano nazionale, inoltre, deve:

·       essere coerente con le sfide e le priorità specifiche per Paese individuate nel contesto del Semestre europeo e con le informazioni contenute nei Programmi nazionali di riforma, nei Piani nazionali per l'energia e il clima, nei Piani territoriali per una transizione giusta, nei Piani nazionali per l'attuazione della Garanzia Giovani e negli Accordi di partenariato;

·       destinare almeno il 37% della dotazione al sostegno della transizione verde, compresa la biodiversità;

·       destinare almeno il 20% alla trasformazione digitale;

·       fornire una dettagliata spiegazione delle modalità con le quali il Piano intende contribuire alla parità di genere e alle pari opportunità, rafforzare il potenziale di crescita e attenuare l'impatto sociale ed economico della crisi;

·       definire i target intermedi e finali e un calendario indicativo dell'attuazione delle riforme e degli investimenti, da completare al più tardi entro la fine di agosto 2026;

·       indicare le modalità per il monitoraggio e l'attuazione del Piano, tappe, obiettivi e indicatori inclusi;

·       dare conto delle misure nazionali volte a prevenire, individuare e correggere corruzione, frodi e conflitti di interesse.


 

L’approvazione del PNRR italiano e del Fondo complementare


Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dell'Italia è stato presentato in via ufficiale dal Governo italiano il 30 aprile 2021, a conclusione di un lungo processo di elaborazione che ha visto a più riprese il contributo del Parlamento, con attività conoscitive e di indirizzo.

Il 13 luglio 2021 il PNRR dell'Italia è stato definitivamente approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio, che ha recepito la proposta di decisione della Commissione europea. Alla Decisione di esecuzione del Consiglio è annesso un ampio allegato, con cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l'assegnazione delle risorse su base semestrale.

Il PNRR italiano è strutturato su 6 Missioni e prevede di destinare almeno il 40% delle risorse complessive ai territori del Mezzogiorno. Inoltre, nel rispetto delle soglie stabilite dalla normativa europea, il Piano prevede che il 37% delle risorse sia indirizzato a interventi per la transizione ecologica e il 25% alla transizione digitale.

Con il D.M. del Ministero dell'economia e delle finanze del 6 agosto 2021, successivamente modificato con il D.M. 23 novembre 2021, il D.M. 3 febbraio 2022 e il D.M. 24 agosto 2022, è stato, quindi, definito il riparto delle risorse finanziarie del PNRR (191,5 miliardi di euro) tra le Amministrazioni centrali titolari degli interventi, indicando la somma complessiva spettante a ciascuna di esse e la ripartizione delle risorse in relazione ai traguardi e agli obiettivi da conseguire, per ciascuna scadenza semestrale.

Il 28 dicembre 2021 Italia e Commissione europea hanno siglato gli Operational Arrangements (OA) relativi al PNRR italiano, con i quali sono stati stabiliti i meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026) relativi al conseguimento dei traguardi ed obiettivi (Milestone e Target) necessari per il riconoscimento delle rate semestrali in favore dell'Italia.

Al fine di finanziare specifiche azioni che integrano e completano il PNRR, con il decreto-legge n. 59 del 2021 il Governo ha istituito il Fondo complementare al PNRR, con una dotazione complessiva di 30,6 miliardi per gli anni 2021-2026. Gli obiettivi iniziali, intermedi e finali dei programmi e degli interventi contenuti nel Piano nazionale per gli investimenti complementari sono stati individuati nell'allegato 1 del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 15 luglio 2021.

Attraverso interventi normativi d'urgenza è stata definita l'architettura del sistema di governance del PNRR, con la creazione di nuovi organismi e uffici, nonché la predisposizione di strumenti e sedi di raccordo tra livello centrale e territoriale ai fini dell'attuazione degli investimenti.


 

L’attuazione del PNRR e le risorse finora erogate all’Italia


Per quanto concerne l'attuazione del PNRR, la normativa europea prevede che la Commissione autorizzi, su base semestrale, l'erogazione dei fondi agli Stati membri solo se risultano conseguiti, in maniera soddisfacente, i traguardi (milestone) e gli obiettivi (target) previsti nel Piano nazionale, che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme.

Il 13 agosto 2021 la Commissione europea, a seguito della valutazione positiva del PNRR italiano, ha erogato al nostro Paese, a titolo di prefinanziamento, 24,9 miliardi di euro (di cui 8,957 miliardi a fondo perduto e per 15,937 miliardi di prestiti), pari al 13% dell'importo totale stanziato a favore dell'Italia.

Il 13 aprile 2022 la Commissione europea ha versato all'Italia la prima rata semestrale da 21 miliardi (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti), a seguito della valutazione positiva sugli obiettivi del PNRR che l'Italia doveva conseguire entro il 31 dicembre 2021.

In relazione ai traguardi e agli obiettivi conseguiti entro il 31 dicembre 2021, si rinvia al dossier predisposto dal Servizio studi della Camera.

All'inizio del mese di luglio 2022 il Governo ha dichiarato il conseguimento di tutti gli obiettivi e traguardi previsti per il secondo semestre di attuazione del Piano (1° gennaio – 30 giugno 2022).

Il 27 settembre 2022 la Commissione europea ha espresso una valutazione preliminare positiva sul raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi previsti per il primo semestre del 2022, ai fini dell'erogazione della seconda rata.

Il 9 novembre 2022 la Commissione, acquisito il parere positivo del Comitato economico e finanziario, ha erogato all’Italia la seconda rata semestrale da 21 miliardi (di cui 10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti).

In relazione ai traguardi e agli obiettivi conseguiti entro il 30 giugno 2022, si rinvia al dossier predisposto dal Servizio studi della Camera.

Considerando il prefinanziamento e le prime due rate, pertanto, la Commissione europea ha finora erogato all’Italia 66,9 miliardi di euro (di cui 28,95 miliardi di sovvenzioni e 37,4 miliardi di prestiti) nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza

Il 30 dicembre 2022 il Governo ha trasmesso alla Commissione europea la richiesta di pagamento della terza rata del PNRR, considerando raggiunti tutti gli obiettivi e traguardi previsti per il secondo semestre 2022. L’erogazione della rata, di importo pari a 19 miliardi di euro – dovendosi escludere dall’importo complessivo, pari a circa 21,8 miliardi di euro, la quota di anticipazione del 13% ricevuta ad agosto 2021, pari a circa 2,8 miliardi di euro – avverrà, da parte della Commissione nei prossimi mesi, al termine dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, in linea con quanto avvenuto in relazione alle precedenti richieste. La rata di 19 miliardi si articola, al netto delle anticipazioni, in circa 10 miliardi di sovvenzioni e 9 miliardi di prestiti[6].


 

Il ruolo del Parlamento nell’attuazione del PNRR


Con riferimento al ruolo di controllo del Parlamento sull'attuazione del PNRR, è previsto che il Governo trasmetta alle Camere una specifica relazione, con cadenza almeno semestrale. Il 23 dicembre 2021 il Governo ha presentato al Parlamento la prima Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, annunciando il raggiungimento di tutti i 51 traguardi e obiettivi con scadenza al 31 dicembre 2021. La Relazione è stata oggetto di esame in varie commissioni parlamentari, con l'approvazione di specifici atti di indirizzo.

Il 6 ottobre 2022 il Governo ha trasmesso al Parlamento la seconda Relazione sullo stato di attuazione Piano. In una prima sezione sono elencati i progressi compiuti nell'attuazione del PNRR nel corso del 2022. In una seconda sezione sono contenute le indicazioni puntuali sullo stato di avanzamento di ciascuna misura del Piano, riforme e investimenti, come fornite dalle Amministrazioni titolari.

Uno specifico dossier, curato dal Servizio Bilancio dello Stato e dal Servizio Studi del Senato, illustra i dati relativi alle risorse utilizzate per il finanziamento del PNRR, alle principali destinazioni di spesa e alle relative implicazioni per la finanza pubblica, con particolare riguardo agli effetti dell'attuazione del Piano sul deficit e sul debito pubblico. Sono altresì fornite informazioni relative all'impatto macroeconomico atteso dalla realizzazione degli interventi inclusi nel PNRR e nel Piano complementare di interventi, finanziato con risorse nazionali.


 

Appendice: i traguardi e gli obiettivi da conseguire entro il 30 giugno 2023


Per il primo semestre 2023, il cronoprogramma del PNRR prevede la realizzazione di 27 interventi, finalizzati al conseguimento di 20 traguardi e 7 obiettivi entro il 30 giugno 2023. Alla valutazione sul raggiungimento di tali traguardi e obiettivi sarà legata l’erogazione della quarta rata, pari – al lordo della quota di prefinanziamento già erogata nel 2021 – a circa 16 miliardi di euro di prestiti e 2,3 miliardi di euro di sovvenzioni.

 

Si riporta, di seguito, una tabella riassuntiva degli interventi connessi ai traguardi e agli obiettivi da conseguire entro il 30 giugno 2023. Il monitoraggio delle misure adottate per l’attuazione dei suddetti interventi sarà oggetto del prossimo aggiornamento del presente dossier.

 


 

Intervento

Riforma/Investimento

Traguardo/Obiettivo

M1C1-11

Investimento 1.6.6 - Digitalizzazione della Guardia di Finanza

Obiettivo

M1C1-37

Riforme 1.4 e 1.5 - Riforma del processo civile e penale

Traguardo

M1C1-58

Riforma 1.9 - Riforma della pubblica amministrazione - riforma del pubblico impiego

Traguardo

M1C1-72

Riforma 1.11 - Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie

Traguardo

M1C1-73

Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

Traguardo

M1C1-74

Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

Traguardo

M1C1-109

Riforma 1.12 - Riforma dell'amministrazione fiscale

Obiettivo

M2C2-14

Investimento 3.3 - Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale

Traguardo

M2C2-16

Investimento 3.4 - Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario

Traguardo

M2C2-20

Riforma 3.1 - Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell'idrogeno

Traguardo

M2C2-27

Investimento 4.3 - Sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica

Traguardo

M2C2-33

Investimento 4.4.2 - Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

Traguardo

M2C3-2

Investimento 2.1- Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.

Obiettivo

M4C1-9

Investimento 1.1 - Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

Traguardo

M5C2-3

Riforma 2 - Riforma relativa alle persone anziane non autosufficienti

Traguardo

M5C3-8

Investimento 1.3 - Interventi socio- educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore

Obiettivo

M1C1-125

Investimento 1.2 - Abilitazione al cloud per le PA locali

Traguardo

M1C2-22

Investimento 4: Tecnologia satellitare ed economia spaziale

Traguardo

M2C2-48

Investimento 3.1 - Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (hydrogen valleys)

Traguardo

M2C2-50

Investimento 3.2 - Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate

Traguardo

M5C2-21

Investimento 7 - Progetto Sport e inclusione sociale

Traguardo

M1C3-20

Investimento 3.2 - Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà)

Traguardo

M2C4-21

Investimento 3.3 - Rinaturazione dell'area del Po

Traguardo

M4C2-12

Investimento 2.1 - IPCEI

Traguardo

M4C2-16

Investimento 3.1 - Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione

Obiettivo

M5C1 – 18

Investimento 5 - Creazione di imprese femminili

Obiettivo

M6C2-14

Investimento 2.2 - Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario

Obiettivo

 

 

 


La seconda relazione sull’attuazione del PNRR
(a cura del Servizio Studi del Senato)

 


La seconda Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, aggiornata al 4 ottobre 2022, è stata trasmessa alle Camere con lettere del Ministro dei rapporti con il Parlamento datate 6 e 7 ottobre 2022. A tale riguardo si rammenta che l’art. 2, comma 2, lett. e), del decreto-legge n. 77 del 2021 (convertito dalla legge n. 108 del 2021) stabilisce che la Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza trasmetta alle Camere, con cadenza semestrale, una relazione sullo stato di attuazione del PNRR. La norma indica, quali contenuti necessari della relazione, i prospetti sull’utilizzo delle risorse e sui risultati raggiunti (previsti dall’art. 1, comma 1045, della legge n. 178 del 2020) nonché “ogni elemento utile a valutare lo stato di avanzamento degli interventi, il loro impatto e l'efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti, con specifico riguardo alle politiche di sostegno per l'occupazione e per l'integrazione socio-economica dei giovani, alla parità di genere e alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro”.

 

La seconda Relazione si compone, come accennato nella premessa al presente dossier, di due Sezioni e di un Allegato.

La Sezione I è strutturata in cinque parti.

La prima parte è dedicata ai traguardi ed obiettivi già conseguiti entro il 31 dicembre 2021 ed il 30 giugno 2022. Tali termini temporali costituiscono, rispettivamente, le scadenze associate al pagamento della prima e della seconda rata delle risorse destinate all’Italia.

Riguardo alla prima scadenza, il documento in esame rammenta come il Piano richiedesse, entro il 2021, il conseguimento di 51 risultati, suddivisi in 49 traguardi (milestone) e 2 obiettivi (target), correlati a 27 riforme e 24 investimenti. Il raggiungimento di tali traguardi ed obiettivi era necessario ai fini del riconoscimento di una somma destinata all’Italia pari a 24,1 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi a titolo di contributo a fondo perduto e 12,6 miliardi di prestito. Si rammenta che da tale ammontare deve essere detratta una quota, pari al 13%, corrispondente ad una parte del prefinanziamento di 24,9 miliardi erogato il 13 agosto 2021.

Quanto alla seconda rata, anch’essa pari a 24,1 miliardi, la Sezione I rammenta che essa corrisponde a 44 traguardi e un obiettivo. A seguito del raggiungimento di tali risultati entro il termine prescritto del 30 giugno, l’Italia ha presentato la seconda richiesta di pagamento il 28 giugno 2022.

La Relazione presenta, quindi, i principali dati, aggiornati al 4 ottobre 2022, relativi all’attivazione di 334 procedure tra le quali figurano 57 appalti pubblici, 212 bandi per l’individuazione di proposte progettuali, 57 bandi per la selezione di esperti, 8 procedure per il riconoscimento di contributi e crediti di imposta. Le procedure ancora in corso sono 43, per un valore di 32,3 miliardi di euro. Inoltre, l’Allegato alla Relazione riporta l’elenco dei bandi e degli avvisi pubblicati sul portale Italia Domani. Di ogni bando o avviso sono specificati la denominazione, la tipologia, l’Amministrazione titolare, i destinatari, le date di apertura e di chiusura, l’importo, il link al portale. È altresì specificata la misura, con la relativa descrizione, collegata al bando o avviso.

 

Per quanto concerne lo stato di avanzamento finanziario, la Sezione I in esame riporta l’ammontare delle spese sostenute al 31 agosto 2022, pari a 11,75 miliardi di euro circa. Le tre linee di intervento che contribuiscono maggiormente a tale ammontare sono “Infrastrutture e trasporti” (3,62 miliardi circa), “Transizione 4.0” (2,97 miliardi), “Ecobonus e Sismabonus” (2,77 miliardi).

La seconda parte della Sezione I è dedicata agli strumenti per l’attuazione del Piano, con particolare riguardo all’attività di monitoraggio, agli strumenti di controllo e audit, alle misure per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose. Si dà conto, quindi, delle iniziative di supporto all’attuazione del Piano medesimo (con riferimento sia alle assunzioni di personale, sia al supporto strumentale), del ruolo delle Regioni, delle attività del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale.

La terza parte concerne i traguardi e gli obiettivi da conseguire. Riguardo alle 55 misure (39 traguardi e 16 obiettivi) da realizzare entro il 31 dicembre 2022, si rimanda ai contenuti del presente dossier. Si segnala qui solamente che uno specifico paragrafo della Relazione è dedicato agli atti normativi per l’attuazione del PNRR. Vi figura, tra l’altro, la tabella 3.2 che indica il numero e la tipologia degli atti normativi necessari per l’attuazione di traguardi e obiettivi del 2021 e 2022.

In particolare, gli atti primari adottati, nel corso del 2021, per l’ottenimento della prima rata, esposti dalla citata tabella, sono 14, di cui: 6 leggi (tra queste figurano 3 leggi delega); 7 decreti-legge; un decreto legislativo.

Nel corso del primo semestre del 2022 sono stati adottati, ai fini dell’erogazione della seconda rata, 6 atti normativi primari, di cui: 2 leggi (compresa una legge delega); 3 decreti-legge; un decreto legislativo.

Sempre nel corso del 2022 sono stati adottati ulteriori 12 atti normativi primari in relazione all’erogazione della terza rata. Si tratta di 3 leggi (di cui 2 leggi delega); 2 decreti-legge; 7 decreti legislativi.

Gli atti primari che saranno necessari al conseguimento dei risultati richiesti nel periodo 2023-2026, prosegue la Relazione, sono: 9 nel 2023; 7 nel 2024; 2 nel 2025; 3 nel 2026 (tabella 3.3).

La quarta parte della Sezione I è dedicata alla valutazione delle misure del PNRR, con particolare riferimento ai seguenti temi: il vincolo di destinazione del 40% delle risorse al Mezzogiorno; le misure per le pari opportunità occupazionali in favore delle donne e dei giovani; l’inclusione delle persone con disabilità. Ulteriori paragrafi sono dedicati agli indicatori comuni utilizzati dalla Commissione europea per la valutazione dei Piani nazionali; al contributo del PNRR alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite; al principio DNSH (“Non arrecare danno significativo”).

Conclude la Sezione I la quinta parte dedicata al piano per la riduzione della dipendenza energetica dell’Unione europea dai combustibili fossili russi (REPowerEU) e la conseguente possibilità di adattamento dei Piani nazionali.

 

La Sezione II reca una serie di schede concernenti l’attuazione delle riforme e degli investimenti, suddivise per amministrazione responsabile. Ciascuna scheda riporta il codice univoco e una descrizione sintetica della riforma o dell’investimento, i termini temporali per l’attuazione (specificando trimestre ed anno), le misure già adottate per l’attuazione e le prossime attività.

 


 


I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE ENTRO IL 31 DICEMBRE 2022

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Infrastrutture e trasporti

Intermodalità e logistica integrata

 

Nell'ambito della "Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile", le cui risorse ammontano complessivamente a € 25,40 miliardi, l'Intermodalità e la logistica integrata rappresentano la seconda componente (M3C2), con risorse pari a 630 milioni di euro e prevedono interventi a supporto dell'ammodernamento e della digitalizzazione del sistema della logistica.

Uno dei due ambiti di intervento è l’intermodalità e logistica integrata (M3 C2.2), con risorse per 360 milioni €, costituiti da sovvenzioni (grants), relativa sia alla digitalizzazione della catena logistica che all’innovazione digitale dei sistemi aeroportuali, di competenza del MIT. Tale Componente ha la finalità di rendere i porti italiani più efficienti e competitivi, più efficienti sotto il profilo energetico e meglio integrati nella catena logistica, garantendo, tra l'altro, l'interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PNL) per la rete dei porti.

Al settore portuale sono state inoltre destinate, dal Fondo complementare al PNRR, ulteriori risorse, per 2.860 milioni €.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M3C2-1

Riforma 1.1 – Semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica

Al fine di ottenere una visione strategica unitaria del sistema portuale italiano, sarà predisposto l'aggiornamento della pianificazione portuale sia a livello del Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS) sia a livello di Piano Regolatore Portuale (PRP).

 

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore delle modifiche legislative connesse alla semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica

Il D.L. n. 121/2021 (conv. L. 156/2021, art. 4, co. 1-septies), ha attuato la riforma disponendo che le Autorità di sistema portuale redigano un documento di programmazione strategica di sistema (DPSS) coerente con il Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL) e con gli orientamenti europei in materia di portualità, logistica e reti infrastrutturali, che dovrà contenere, tra l’altro:

-          la definizione degli obiettivi di sviluppo delle Autorità di sistema portuale;

-          l’individuazione degli ambiti portuali intesi come delimitazione geografica dei singoli porti amministrati dall’Autorità di sistema portuale includendo le aree, sia pubbliche che private, soggetti alla giurisdizione dell’Autorità di sistema portuale;

-          la delimitazione degli ambiti portuali con la suddivisione in aree portuali, retro portuali e di interazione porto-città;

-          l'individuazione dei collegamenti infrastrutturali cosiddetti di ultimo miglio di tipo viario e ferroviario con i singoli porti del sistema esterni all’ambito portuale nonché con gli attraversamenti dei centri urbani rilevanti per l’operatività dei porti.

M3C2-2

Riforma 1.2 – Aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali

L'obiettivo del regolamento è quello di definire le condizioni relative alla durata della concessione portuale, i poteri di vigilanza e controllo delle autorità concedenti, le modalità di rinnovo, il trasferimento degli impianti al nuovo concessionario al termine della concessione e l'individuazione dei limiti minimi dei canoni a carico dei concessionari.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore del regolamento relativo alle concessioni portuali

Il decreto MIT-MEF n. 419 del 28 dicembre 2022 ha disciplinato il procedimento di rilascio delle concessioni demaniali in ambito portuale.

Con decreto MIT 28 dicembre 2022, n. 202 è stato altresì emanato il Regolamento recante disciplina per il rilascio di concessioni di aree e banchine, relativo alle concessioni nelle aree demaniali portuali, in attuazione dell’art. 5 della legge sulla concorrenza 2021 (legge n. 118/2022), coordinando la disciplina prevista da tali norme.

M3C2-4

Riforma 1.3 - Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing

La riforma consiste nella definizione e approvazione di procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture finalizzate alla fornitura di energia elettrica da terra alle navi durante la fase di ormeggio in modo da ridurne la durata ad un massimo di 12 mesi (in caso di interventi non soggetti a valutazione ambientale) e anche esonerando le opere da VIA e VAS.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore della semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing

Il decreto-legge 30 aprile 2022 n. 36, (conv. legge n. 79/2022) prevede un’autorizzazione unica, rilasciata dalla Regione ad esito di una conferenza di servizi, per la realizzazione delle infrastrutture di trasporto di energia, che consentono la fornitura da terra alle navi durante la fase di ormeggio (c.d. Cold ironing), in modo da ridurre i tempi di realizzazione degli interventi. Il termine massimo per la conclusione del procedimento unico non potrà essere superiore a centoventi giorni o centottanta giorni nel caso in cui sia necessario il procedimento di VIA o la verifica di assoggettabilità sul PFTE. I termini del Codice dell’ambiente  per il procedimento autorizzatorio unico regionale sono dimezzati (art. 33).

Interventi sulla rete ferroviaria

La Componente 1 della Missione 3 "Investimenti sulla rete ferroviaria (M3C1), ha risorse per 24,77 miliardi di euro, che rappresentano l'89% delle risorse della Missione 3. Gli interventi, che mirano a migliorare la connettività territoriale e ad una maggiore competitività del Sud migliorando i collegamenti ferroviari, sono coperti attraverso prestiti e l'amministrazione titolare è il MIMS.

Ulteriori risorse per lo sviluppo della rete ferroviaria, sono stanziate dal Piano Complementare al PNRR, portando il totale delle risorse a 36,6 miliardi di euro. L'attuazione degli interventi è rimessa principalmente a Rete Ferroviaria Italiana (RFI) S.p.a., cui spetta l'attuazione di interventi per 35 miliardi di €. La Componente 1 contiene anche misure per sviluppare l'uso dell'idrogeno nelle ferrovie, mentre nella Missione 2, Componente 2, si prevedono l’investimento relativo alla "Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario" e l'investimento relativo ai "Treni verdi".

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M3C1-3

Investimento 1.1 – Collegamenti ferroviari ad alta velocità verso il Sud per passeggeri e merci

Al completamento del progetto la tratta Napoli-Bari sarà coperta in 2 ore, invece delle attuali 3 ore e 30 minuti; ci sarà un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte a doppio binario, e un adeguamento della prestazione per consentire il transito di treni merci di lunghezza fino a 750 m, senza limitazioni di peso assiale.

Al completamento del progetto ci sarà una riduzione del tempo di percorrenza di 60 minuti sulla tratta Palermo-Catania, e aumento della capacità da 4 a 10 treni / ora sulle tratte in fase di raddoppio.

Traguardo 31 dicembre 2022

Aggiudicazione dell'appalto o degli appalti per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulle seguenti tratte:

§  linea Napoli-Bari: tratta Orsara-Bovino;

§  linea Palermo-Catania:
Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna

 

Per la linea Napoli-Bari sono stati affidati i lavori di realizzazione per tutti i relativi lotti PNRR.

Il 14 giugno 2021 è stata aggiudicata la gara per i lavori sulla tratta Orsara Bovino della linea Napoli-Bari, per un valore posto a base di gara pari a circa 430 milioni di euro. L'intervento interessa il tratto terminale della direttrice Napoli-Bari a cavallo tra le province di Avellino e Foggia e risulta strategico nel riassetto complessivo dei collegamenti metropolitani, regionali e di lunga percorrenza.

Sono in corso di realizzazione i lotti della tratta Orsara-Bovino, Cancello-Frasso, Frasso-Telese, Telese-Vitulano, Apice-Hirpinia e Napoli-Cancello

 

Per la linea Palermo-Catania il bando relativo alla progettazione esecutiva e l’esecuzione in appalto dei lavori di realizzazione della tratta Dittaino-Catenanuova (lotto 5) per una lunghezza di 22 km, è stato pubblicato nella G.U. n. 70 del 17.06.2022. La gara è stata aggiudicata il 20.09.2022, per un importo di oltre 588 mln di €.

Per la tratta Nuova Enna-Dittaino (lotto 4b), sulla linea Palermo–Catania, il bando per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del lotto funzionale, per una lunghezza complessiva di 15 Km, è stato pubblicato nella GUUE/S S117 del 20.06.2022 e nella G.U. n. 72 del 22.06.2022. La gara ha un valore di 654 milioni di euro ed è stata aggiudicata il 20.10.22. In ragione dell’incremento dei prezzi delle materie prime riscontrato nel periodo di riferimento, la stazione appaltante ha provveduto ad una revoca della prima pubblicazione dei bandi e una nuova pubblicazione con la revisione dei quadri economici dei progetti.

 

M3C1-12

Investimento 1.4 – Sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS)

L'investimento consiste nell'equipaggiare 3400 km di rete RFI del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), conformemente al piano europeo di implementazione dell'ERTMS.

Lo scopo dell’intervento è quello di aggiornare i sistemi di sicurezza e segnalazione esistenti, garantendo così, con anticipo rispetto alle scadenze fissate dall’UE, la piena interoperabilità con le reti ferroviarie europee e l’ottimizzazione della capacità e delle prestazioni della rete.

Traguardo 31 dicembre 2022

Aggiudicazione degli appalti per lo sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario

In applicazione del Contratto di Programma – aggiornamento 2020-2021 –tra il MIMS e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., RFI ha indetto due gare d’appalto per la progettazione esecutiva e la realizzazione del sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System) sulle linee oggetto del PNRR.

Il DL 121/2021 (art. 3, co. 1) ha istituito un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 per accelerare l’attuazione del Piano nazionale di implementazione del sistema ERMTS.

Il primo Accordo Quadro Multi-tecnologico 500 mln €) è relativo ad interventi di upgrading tecnologico-infrastrutturale su circa 700 km di linee ferroviarie nelle regioni Lazio, Abruzzo (80 Km), Sicilia (480 Km) e Umbria (150 Km) ed è stato aggiudicato il 3 novembre 2021; il contratto di appalto è stato concluso il 4 febbraio 2022.

Il secondo Accordo Quadro Multi-tecnologico (2.774 milioni € per la realizzazione dei lavori su circa 4.200 km di rete di cui 1.350 oltre il 2027, quindi con fondi esterni al PNRR) è stato pubblicato il 24 dicembre 2021 ed è suddiviso in 4 lotti geografici: Centro Nord (1,885 Km), Centro Sud (1.400 Km), Centro (530 Km) e Sud (405 Km); l’aggiudicazione dell’appalto è avvenuta il 1° giugno 2022. È prevista a seguire la stipula dei relativi contratti applicativi.

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Ambiente

Acqua e territorio

La messa in sicurezza e la valorizzazione delle aree a rischio idrogeologico rappresentano una delle aree principali di intervento dell'intero PNRR, nella più generale ottica delle azioni per il contrasto al cambiamento climatico. Interventi specifici per la messa in sicurezza del territorio sono previsti nella Missione 2 ("Rivoluzione verde e transizione ecologica"), nell'ambito della Componente 4 ("Tutela del territorio e della risorsa idrica"), la quale dà seguito a quanto più volte richiesto nelle raccomandazioni della Commissione europea all’Italia di concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare sulla gestione delle risorse idriche e su un’infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali.

È stato raggiunto in anticipo, rispetto alla scadenza di fine 2022, l’obiettivo dell’entrata in vigore del nuovo quadro giuridico per la bonifica dei siti orfani. In relazione alla linea di investimento destinata alla tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, è stato approvato il decreto che individua i progetti ammessi a finanziamento. Da segnalare anche la riforma volta a garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M2C4-2

Riforma 4.2 - Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati

La riforma è volta a rafforzare il processo di industrializzazione del settore (favorendo la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, per realizzare economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni) e ridurre il divario esistente tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno (l’insufficiente presenza di gestori industriali e l’ampia quota di gestione in economia traccia un quadro del comparto idrico molto frammentato e complesso).

Traguardo al 30.9.2022

Entrata in vigore della riforma volta a garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati

 

La riforma è stata attuata con gli artt. 16 e 22 del D.L. 152/2021. L'art. 22 prevede che le gestioni del servizio idrico in forma autonoma confluiscano nella gestione unica. L'art. 16, invece, prevede la definizione regolamentare dei criteri per incentivare l'uso sostenibile dell'acqua in agricoltura ed i criteri per sostenere l'uso del sistema comune di gestione delle risorse idriche (SIGRIAN) e dei criteri per assicurare l'omogenea disciplina sui territori per la determinazione dei canoni di concessione per l'utenza di acqua pubblica, conformemente al principio "chi inquina paga". In relazione ai decreti attuativi volti a completare la riforma, nella banca dati Regis viene ricordato: che è stato emanato il D.M. 485148 del 30 settembre 2022 sui criteri per incentivare l'uso sostenibile dell'acqua in agricoltura e sostenere l'uso del SIGRIAN; che il “decreto del MEF di concerto con i ministri del MASAF e del MASE, sui criteri generali per la determinazione, da parte delle Regioni, dei canoni di concessione per l'utenza di acqua pubblica, è stato condiviso”.

Si fa altresì notare che l'intervento di riforma 4.2 prevedeva anche (come traguardo da raggiungere entro il 2021) la stipula di protocolli d'intesa con le regioni Campania, Calabria, Molise e Sicilia, volti a ridurre la frammentazione del numero di operatori che forniscono servizi idrici, al fine di creare operatori unici almeno ogni 40 000 abitanti. I testi dei protocolli siglati sono disponibili nella pagina del sito web del MiTE dedicata alla riforma 4.2.

M2C4-19

Investimento 3.1: Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano

L’intervento, a cui sono destinati 330 milioni di euro, prevede una serie di azioni per la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove aree verdi, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecosistemici. Le azioni sono rivolte principalmente alle 14 città metropolitane (CM) e includono lo sviluppo di boschi urbani e periurbani (piantumazione di almeno 6,6 milioni di alberi, per 6.600 ettari di foreste urbane).

Gli interventi devono essere successivi all'adozione di un apposito piano.

Si ricorda che il progetto in questione è coerente con l'attività sperimentale per il rimboschimento urbano avviata con l'art. 4 del D.L. 111/2019 (che ha previsto il finanziamento di un programma sperimentale di messa a dimora di alberi, di reimpianto e di silvicoltura, e per la creazione di foreste urbane e periurbane, nelle città metropolitane, autorizzando la spesa complessiva di 30 milioni di euro).

Obiettivo 31 dicembre 2022

Piantare almeno 1 650 000 alberi per il rimboschimento delle aree urbane ed extraurbane ai sensi dell'articolo 4 della legge 12 dicembre 2019, n. 141 ("legge sul clima")

La misura è stata avviata con il "Piano di Forestazione Urbana ed extraurbana", approvato con il D.M. 493/2021, con cui è stato conseguito il traguardo previsto per il 31 dicembre 2021. Successivamente, ai fini del conseguimento del traguardo previsto per il 31 dicembre 2022, come evidenziato nella banca dati Regis, “i progetti ammessi a finanziamento sono stati approvati con il Decreto direttoriale n. 198 del 19 agosto 2022” e successivamente “sono stati sottoscritti gli accordi di finanziamento per gli interventi di forestazione tra il MASE e le CM, in seguito approvati con Decreto direttoriale della DG PNM MASE”. Nella stessa banca dati: viene sottolineato che il 21 ottobre 2022 è stata stipulata una Convenzione con Umbraflor per assicurare la messa a dimora (planting) di 2.000.000 semi entro il 2022, garantendone la disponibilità per le Città Metropolitane; viene inoltre ricordato che “il processo di rendicontazione si è concluso attraverso l’acquisizione dei certificati di completamento della messa a dimora sia per il materiale di propagazione forestale richiesto a valere sulla fornitura CUFA-Umbraflor, che per quanto le Città Metropolitane hanno certificato attraverso i vivai da loro selezionati”. La misura viene quindi considerata come completata dalla banca dati Regis.

M2C4-24

Investimento 3.4 - Bonifica del "suolo dei siti orfani"

L'obiettivo è recuperare i siti inquinati “orfani”, favorendo il loro reinserimento nel mercato immobiliare, riducendo l'impatto ambientale e promuovendo l'economia circolare. Il progetto utilizzerà le migliori tecnologie innovative di indagine disponibili per identificare le reali necessità di bonifica e consentire lo sviluppo delle aree.

L’intervento, a cui sono destinati 500 milioni di euro,  fa seguito al “Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani” previsto dal comma 800 della legge di bilancio 2019 (L. 145/2018) e approvato con il D.M. 29 dicembre 2020, a cui sono stati destinati 105,6 milioni di euro.

 

Traguardo 31 dicembre 2022

Quadro giuridico per la bonifica dei siti orfani

Secondo quanto riportato nella banca dati Regis, si ricorda che il quadro giuridico per la bonifica dei siti orfani è stato predisposto individuando l'elenco dei siti orfani da riqualificare in tutte le regioni italiane e le province autonome (da ultimo, decreto direttoriale 32 del 22.03.2022), definendo i criteri di ammissibilità degli interventi nei siti orfani da realizzare con le risorse del PNRR (decreto direttoriale 15 del 23.02.2022) ed approvando il Piano d'Azione per la riqualificazione dei siti orfani (decreto ministeriale 301 del 4.08.2022), che include i siti orfani oggetto di intervento. Nella banca dati Regis viene sottolineato che “sono attualmente in fase di definizione gli Accordi tra il MASE e le Regioni, le Province Autonome ed i Comuni interessati per l’attuazione degli interventi”

Tutta la documentazione, compresi i testi dei decreti direttoriali citati è disponibile nella sezione “Siti orfani” del sito web del MASE.

Economia circolare

Le proposte progettuali sull'economia circolare all'interno del PNRR mirano a colmare le lacune strutturali che ostacolano lo sviluppo del settore. Il Piano segnala che il miglioramento della gestione dei rifiuti e dell'economia circolare tramite l'ammodernamento e lo sviluppo di impianti di trattamento rifiuti risulta fondamentale per colmare il divario territoriale tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud anche tramite progetti "faro" altamente innovativi.

Tra gli investimenti per l’economia circolare finanziati nell’ambito della Componente 1 della Missione 2 (“Agricoltura sostenibile ed economia circolare”) rientra la realizzazione delle cd. “isole verdi”; il decreto direttoriale di approvazione e conseguente ammissione a finanziamento dei progetti presentati è stato emanato il 27 settembre 2022.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M2C1-18

Investimento 3.1 - Isole verdi

Gli investimenti, a cui sono destinati 200 milioni di euro, saranno concentrati su 19 piccole isole, che faranno da “laboratorio” per lo sviluppo di modelli "100 per cento green" e autosufficienti. Gli interventi, specifici per ciascuna isola, interesseranno la rete elettrica, le fonti rinnovabili, la raccolta differenziata dei rifiuti, integrazione del sistema elettrico con il sistema idrico, sistemi di desalinizzazione, costruzione o adeguamento di piste ciclabili e servizi/infrastrutture di mobilità sostenibile.

Traguardo al 30.9.2022

Entrata in vigore del decreto ministeriale che deve approvare la graduatoria dei progetti relativa ai risultati del bando

Il programma “Isole verdi” è stato istituito con il decreto direttoriale n. 390 del 25 novembre 2021. Nella banca dati Regis viene evidenziato che i progetti sono stati presentati entro la fine di aprile 2022 e che, con il decreto direttoriale n. 107 del 10 giugno 2022, è stato istituito il Tavolo di Monitoraggio con il compito di verificare e valutare le “schede progetto” e monitorare l’avanzamento del programma. Nella stessa banca dati viene ricordato che il citato Tavolo ha completato le attività istruttorie il 5 settembre 2022 e che il decreto direttoriale di approvazione e conseguente ammissione a finanziamento dei progetti presentati che hanno superato con esito positivo la fase istruttoria è stato emanato il 27 settembre 2022 (decreto direttoriale n. 219/2022).

Tutta la documentazione relativa all’investimento in questione è disponibile nella sezione “Programma Isole verdi” del sito web del MiTE”.

Efficientamento energetico

Le risorse per la realizzazione di progetti di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici pubblici e privati sono allocate nella Missione 2, e, in particolare, nella Componente C3 "Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici pubblici". Si tratta di interventi che contribuiscono, complessivamente, alla creazione di occupazione e delle condizioni per una riduzione dei divari infrastrutturali territoriali, operando pertanto anche in vista del raggiungimento di alcuni degli obiettivi trasversali (giovani, parità di genere e coesione territoriale).

Nell’ambito di questi interventi, si trovano quelli finalizzati allo sviluppo delle reti di teleriscaldamento efficiente, basato sulla distribuzione di calore generato da fonti rinnovabili, da calore di scarto o cogenerato in impianti ad alto rendimento.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M2C3-9

Investimento 3.1 - Promozione di un teleriscaldamento efficiente

Sviluppo di 330 km di reti di teleriscaldamento efficiente e costruzione di impianti o connessioni per il recupero di calore di scarto per 360 MW, ipotizzando che il 65% delle risorse sia allocato per le reti (costo 1,3 mln a km) e il 35% circa a sia dedicato a nuovi impianti (costo 0,65 mln a MW). Il risparmio energetico-ambientale sarebbe pari a 20 Ktep annui di energia primaria fossile e 0,04 MtCO2 annui di gas serra nei settori non ETS.

Traguardo 31 dicembre 2022

I contratti per il miglioramento delle reti di riscaldamento sono affidati dal Ministero della Transizione ecologica a seguito di una procedura di appalto pubblico.

Il 30 giugno 2022 è stato firmato il D.M. 263/2022 il cui comunicato di adozione è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale del 9 agosto 2022 che utilizza la cifra di 200 milioni a valere sull’investimento e disciplina i criteri per la concessione dei benefici. L’avviso pubblico è stato pubblicato in data 28 luglio 2022.

Il 6 ottobre 2022 è stato adottato il Decreto direttoriale n. 241 di proroga del termine di presentazione delle domande di agevolazione sino al 10 ottobre 2022.

Cultura

Nell'ambito della Missione 1, alla Componente 3 (“Turismo e cultura”), gli interventi di carattere ambientale per il settore della cultura sono volti a migliorare l'impronta ecologica degli eventi (mostre, festival, spettacoli ed eventi musicali) finanziati, promossi o organizzati da amministrazioni pubbliche, attraverso l'inclusione di criteri ambientali minimi (CAM) e sociali nei contratti pubblici. A livello d’impatto, nel Piano si stima che tali misure condurranno a una più ampia diffusione, fra gli operatori di mercato, di tecnologie e prodotti sostenibili, supportando l'evoluzione del loro modello operativo in un'ottica di sostenibilità e transizione ecologica.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C3-6

Riforma 3.1 - Criteri ambientali minimi per eventi culturali

Si prevede l’adozione di criteri su: riduzione dell'uso di carta e stampe; uso di materiali ecocompatibili; allestimento di palcoscenici con materiali riciclati e arredi sostenibili; gadget a basso impatto ambientale; scelta dei luoghi in base al criterio della protezione della biodiversità; servizi di ristorazione, trasporto di persone e materiali a basso impatto ambientale; consumo energetico per l'organizzazione dell'evento.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore di un decreto che stabilisca i criteri sociali e ambientali negli appalti pubblici per eventi culturali finanziati con fondi pubblici

È stato adottato il DM 19 ottobre 2022, recante "Criteri ambientali minimi per il servizio di organizzazione e realizzazione di eventi" (qui il relativo comunicato stampa).

Infrastrutture e trasporti

Mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR sul fronte dei trasporti, delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, si evidenziano quelli riconducibili alla Missione 2 (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”), la cui Componente 2 è dedicata a “Transizione energetica e mobilità sostenibile”. Nella Componente M2C2 hanno sede quasi tutti i programmi di investimento e ricerca del PNRR per le fonti di energia rinnovabili, lo sviluppo della filiera dell'idrogeno, le infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica e le reti di distribuzione. A tale ultimo riguardo, gli investimenti si prefiggono di migliorare la resilienza delle reti ai fattori esterni anche climatici estremi e di creare le condizioni per l'affermarsi di nuovi scenari energetici in cui anche consumatori e prosumatori possano svolgere un ruolo.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M2C2-8

Investimento 2.1 - Rafforzamento smart grid

L'investimento si propone di trasformare le reti di distribuzione e la relativa gestione, con interventi sia sulla rete elettrica che sui suoi componenti software, al fine di creare le condizioni per l'affermarsi di nuovi scenari energetici in cui anche consumatori e prosumatori possano svolgere un ruolo.

Traguardo al 31.12.2022

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per incrementare la capacità di rete

Il 6 aprile 2022 è stato pubblicato il D.M. n.146/2022 recante criteri e modalità per la realizzazione dell’investimento.

Il 22 giugno 2022 è stato pubblicato sul sito istituzionale del MITE l’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per incrementare la capacità di rete, ospitare ed integrare ulteriore generazione distribuita da fonti rinnovabili e aumentare la capacità e potenza a disposizione delle utenze per favorire l’elettrificazione dei consumi energetici da finanziare nell’ambito dell’investimento. Il termine fissato per la presentazione delle proposte è scaduto il 3 ottobre 2022.

Con decreto direttoriale del 14 novembre 2022, n. 274 è stata nominata la Commissione di valutazione.

Con Decreto n. 426 del 23 dicembre 2022 si è proceduto all’approvazione degli elenchi dei progetti ammessi alle agevolazioni sull’Avviso pubblico n. 119 del 20 giugno 2022.

 

M2C2-12

Investimento 2.2 - Interventi su resilienza climatica delle reti

Migliorare la resilienza di almeno 4.000 km di rete del sistema elettrico al fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura dovute a condizioni meteorologiche estreme.

Traguardo al 31.12.2022

Aggiudicazione dei progetti per migliorare la resilienza della rete del sistema elettrico

Il D.M. n. 150 del 7 aprile 2022 ha dettato i criteri e le modalità per la realizzazione dell'Investimento. Il decreto assegna i 500 milioni a fondo perduto dell’investimento, fino al 100% dei costi ammissibili, al concessionario della rete elettrica di distribuzione per aumentare la resilienza di almeno 4000 km di rete agli eventi metereologici, nonché ridurre la probabilità di interruzioni prolungate alla fornitura elettrica e limitare le conseguenze sociali ed economiche negative per le aree interessate. L’agevolazione concedibile per ciascun progetto non sarà inferiore a 1 milione di euro.

Il 20 giugno 2022 è stato pubblicato dal Ministero l’avviso pubblico n. 118/2022 per la presentazione di proposte di intervento finalizzate a migliorare la resilienza delle reti elettriche di distribuzione ad eventi metereologici estremi (termine domande 3 ottobre 2022).

Con Decreto Direttoriale n. 414 del 16 dicembre 2022 è stata approvata della graduatoria del Bando.

Il 22 giugno 2022 è stato pubblicato l’avviso pubblico n. 117/2022 per acquisire manifestazioni di interesse per la realizzazione di interventi di miglioramento della resilienza della rete elettrica di trasmissione (termine domande 3 ottobre 2022).

Con Decreto Direttoriale n. 413 del 16 dicembre 2022 è stata approvata della graduatoria del Bando.

Intermodalità e logistica integrata

La seconda componente della Missione 3 (“Infrastrutture per una mobilità sostenibile”) riguarda l’intermodalità e la logistica integrata, la quale prevede interventi a supporto dell’ammodernamento e della digitalizzazione del sistema della logistica. Uno dei due ambiti di intervento nei quali tale componente si articola è quella relativa allo Sviluppo del sistema portuale (M3 C2.1), con risorse per 270 milioni € costituite da prestiti (loans), per la realizzazione dei c.d. “porti verdi”. Gli interventi previsti in tale componente mirano a rendere i porti italiani più efficienti e competitivi, in particolare sotto il profilo energetico e della loro integrazione nella catena logistica. L’amministrazione titolare è il Ministero della transizione ecologica (MITE).

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M3C2-8

Investimento 1.1 - Porti verdi: interventi in materia di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti

Il Progetto Green Ports vuole rendere le attività portuali sostenibili e compatibili con i contesti urbani portuali attraverso il finanziamento di interventi di efficientamento e riduzione dei consumi energetici delle strutture e delle attività portuali. Altro principio cardine del progetto è la promozione della sostenibilità ambientale delle aree portuali, attraverso interventi di miglioramento dell'efficienza energetica e di promozione dell'uso di energie rinnovabili nei porti. L'obiettivo finale è ridurre del 20% le emissioni di CO2 per anno nelle aree portuali interessate

Obiettivo 31 dicembre 2022

Aggiudicazione di opere alle Autorità di Sistema Portuale.

Con decreto MIMS 13 agosto 2021 (G.U. 2 ottobre 2021) è stato approvato il programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al PNRR, ripartendo le risorse del Fondo complementare destinate al settore portuale, per complessivi 2.835,63 milioni. In Allegato al decreto è specificata la destinazione dettagliata delle risorse.

Si è poi conclusa la valutazione delle 129 proposte progettuali presentate dalle Autorità di Sistema Portuale in risposta all’avviso pubblico di manifestazione di interesse pubblicato sul sito del MITE il 25 agosto 2021. La Commissione per la valutazione delle proposte progettuali, istituita con decreto direttoriale del 2 novembre 2021, ha stilato la ripartizione delle risorse finanziarie disponibili secondo il principio di ripartizione di un importo tra tutte le AdSP e il principio di efficacia degli interventi rispetto alla lotta ai cambiamenti climatici.

Ad esito del processo di selezione per i progetti presentati, sono stati registrati in data 13/12/2022 i decreti di ammissione a finanziamento, che costituiscono aggiudicazione dei progetti per otto AdSP. Verranno successivamente sottoscritti specifici atti convenzionali.


 

Ministero dell’istruzione

Istruzione

Gli interventi previsti dal PNRR, anche alla luce delle Raccomandazioni della Commissione UE per il 2019 e il 2020, nonché dell'Agenda ONU 2030, si sviluppano su tre direttrici, che nel complesso perseguono un potenziamento quantitativo e qualitativo dell'istruzione, sia nella prospettiva della coesione economico-sociale, sia del rafforzamento della competitività del sistema-Paese. In particolare, la prima direttrice consiste nel raggiungimento di una maggiore copertura territoriale dei servizi di educazione e istruzione, specie d'infanzia e primaria, particolarmente carente in alcune aree geografiche del Paese. La seconda mira al rafforzamento dell'offerta formativa sotto il profilo delle competenze digitali e scientifico-tecnologiche (c.d. "STEM"), al fine di compensare lo skills mismatch tra istruzione e domanda di lavoro, in un'economia ormai caratterizzata da elevati tassi di conoscenza e specializzazione. La terza, infine, ha quale obiettivo il miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti, con l'intento di incentivare il merito e l'aggiornamento continuo.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M4C1-5

Riforma 1.1 - Riforma degli istituti tecnici e professionali; Riforma 1.2 - Riforma del sistema ITS; Riforma 1.3 - Riforma dell'organizzazione del sistema scolastico; Riforma 1.4 - Riforma del sistema di orientamento

La Riforma 1.1 mira ad allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese e, in particolare, ad orientare l'istruzione tecnica e professionale verso l’innovazione introdotta da Industria 4.0, incardinandola nel contesto dell’innovazione digitale.

La Riforma 1.2 mira a rafforzare il sistema di formazione professionale terziaria attraverso il potenziamento del modello organizzativo e didattico (integrazione offerta formativa, introduzione di premialità e ampliamento dei percorsi per lo sviluppo di competenze tecnologiche abilitanti – Impresa 4.0) e attraverso la semplificazione della governance al fine di aumentare il numero di istituti e di iscritti. Si prevede, inoltre, un’integrazione dei percorsi ITS con il sistema universitario delle lauree professionalizzanti.

La Riforma 1.3 intende adeguare il numero degli alunni per classe – in particolare, il numero di insegnanti sarà fissato allo stesso livello dell'a.s. 2020/2021, a fronte del calo demografico – e rivedere le norme relative al dimensionamento degli edifici scolastici.

In relazione alla Riforma 1.4, si prevedono moduli di orientamento (almeno 30 ore annue) rivolti alle classi quarte e quinte della scuola secondaria di secondo grado. La riforma prevede inoltre la realizzazione di una piattaforma digitale di orientamento e  l’ampliamento della sperimentazione relativa ai percorsi quadriennali di istruzione secondaria di secondo grado, passando da 100 a 1000 classi.

Traguardo al 31.12.2022

Adozione delle riforme del sistema di istruzione primaria e secondaria al fine di migliorare i risultati scolastici.

 

In relazione alla Riforma 1.1, l’art. 26 del decreto-legge n. 144 del 2022, cosiddetto “Aiuti-ter”, convertito con modificazioni dalla legge n. 175 del 2022, ha previsto misure per la riforma degli istituti tecnici. L’art. 27 reca misure per la riforma degli istituti professionali. L’art. 28, infine, istituisce l’“Osservatorio nazionale per l'istruzione tecnica e professionale”.

 

In relazione alla Riforma 1.2, è stata approvata la legge 15 luglio 2022, n. 99, recante “Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore". 

 

In relazione alla Riforma 1.3, la seconda relazione al Parlamento sull’attuazione del PNRR, del 5 ottobre 2022, rileva (a pag. 59) che si è intervenuti sulla riduzione del numero di alunni per classe per mezzo della legge di bilancio 2022 (art. 1, commi 344-347 della legge n. 234 del 2021).

Sono stati quindi adottati il DM n. 220 dell’8 agosto 2022 e il DM n. 272 del 17 ottobre 2022.

Una seconda parte della riforma, concernente il dimensionamento della rete scolastica, è stata adottata con la legge di bilancio 2023 (art. 1, commi 557-559 della legge n. 197 del 2022). In particolare, il comma 557 introduce, a decorrere dall'a.s. 2024/2025, una nuova disciplina relativa alla determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni. Il comma 558 stabilisce che i risparmi conseguiti mediante l'applicazione della disciplina di cui al comma 557 confluiscono, previo accertamento degli stessi, in un fondo istituito  nello  stato  di  previsione  del  Ministero dell'istruzione  e  del  merito. Il comma 559 consente alle contrattazioni integrative regionali (CIR) per la definizione delle retribuzioni di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022, l'innalzamento della percentuale delle risorse complessive del Fondo unico nazionale (FUN) della dirigenza scolastica destinata alla retribuzione di posizione e ai compensi per gli incarichi di reggenza delle istituzioni sottodimensionate, esclusivamente al fine di evitare la ripetizione di somme già erogate in favore dei dirigenti scolastici negli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022.

 

In relazione alla Riforma 1.4, è stato adottato il DM n. 328 del 22 dicembre 2022, che prevede le “Linee guida per l'orientamento”. Qui il relativo comunicato stampa.

Inoltre, l’art. 1, commi 547-554 della legge di bilancio 2023 (legge n. 197 del 2022) prevede misure specifiche per lo sviluppo delle competenze STEM e digitali delle studentesse e degli studenti.

 

M4C1-6

Riforma 2.2 - Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico- amministrativo

La riforma mira a costruire un sistema di formazione di qualità per il personale della scuola in linea con un continuo sviluppo professionale e di carriera. In particolare, si prevede l’istituzione della Scuola di alta formazione, deputata all’emanazione delle linee di indirizzo della formazione del personale scolastico, alla selezione e al coordinamento delle iniziative formative, che saranno eventualmente collegate alle progressioni di carriera, come previsto nella riforma relativa al reclutamento.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore della legislazione volta a costruire un sistema di formazione di qualità per le scuole

L’art. 44 del decreto-legge n. 36 del 2022 (L.79/2022), che reca disposizioni in materia di formazione, abilitazione e accesso in ruolo dei docenti, inserisce, al comma 1, lettera i), il nuovo Capo IV-bis al decreto-legislativo n. 59 del 2017, recante "Scuola di Alta formazione dell’istruzione e sistema di formazione continua incentivata", composto degli articoli 16-bis e 16-ter.

Detta riforma è stata oggetto di una specifica integrazione normativa (articolo 1, comma 556, della legge di bilancio 2023 - legge n. 197 del 2022), che ha modificato l’art. 16-bis del decreto legislativo n. 59 del 2017, al fine di introdurre una specifica tempistica dei decreti attuativi, prevedendo che i decreti di nomina del presidente e del direttore della scuola, nonché del Comitato scientifico internazionale, siano adottati entro il 1° marzo 2023.


 

Ministero della salute

Sanità e politiche sociali

Innovazione tecnologica e digitale del SSN, formazione e ricerca sanitaria

In tema di salute e ricerca è intervenuta la legge delega (L. 3 agosto 2022, n.129) sulla riorganizzazione degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCSS) che ha dettato una serie di criteri direttivi per l’esercizio della delega volti, tra l’altro, a potenziare il rapporto tra salute e la ricerca svolta nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Il conseguente decreto legislativo recante il riordino della disciplina IRCCS, D. lgs. 23 dicembre 2022, n. 200, è entrato in vigore il 31 dicembre 2022.

In tema di ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero il traguardo concerne la pubblicazione delle procedure di gara per la fornitura di beni strumentali e servizi di digitalizzazione negli ospedali. Con due DM del gennaio ed aprile 2022 sono state definite le risorse ed i modelli da utilizzare (v. tabella).

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M6C2-1

Riforma 1 - Revisione e aggiornamento dell'assetto regolamentare degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e delle politiche di ricerca del Ministero della Salute, con l'obiettivo di rafforzare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie

La riforma mira a riorganizzare la rete degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) per: i) migliorare la qualità della ricerca del Servizio sanitario nazionale (SSN), ii) potenziare il rapporto tra salute e ricerca e iii) operare un riordino del regime giuridico degli IRCCS e delle politiche nazionali di ricerca di competenza del Ministero della Salute.

La riforma è volta a migliorare la governance degli IRCCS pubblici attraverso i) un miglioramento della gestione strategica, ii) una più efficace definizione dei loro poteri e delle loro aree di competenza e iii) una definizione più esaustiva delle norme sullo status del direttore scientifico degli IRCCS pubblici e del personale di ricerca.

Una specifica sottomisura differenzierà infine gli IRCCS a seconda della loro attività (monospecialistici o generalisti), creerà una rete integrata degli IRCCS e faciliterà lo scambio di know-how tra gli IRCCS e tra questi e le altre strutture del SSN.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore di uno o più decreti legislativi riguardanti il riordino della disciplina degli IRCCS in base alla Legge delega 2 agosto 2022, n. 129.

Entrata in vigore il 31 dicembre 2022 del Decreto legislativo 23 dicembre 2022, n, 200 recante il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

M6C2-7

Investimento 1.1 - Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero

L’investimento è volto a migliorare la digitalizzazione dell'assistenza sanitaria al fine di aumentare la produttività del personale e migliorare la qualità dei processi, garantendo la sicurezza dei pazienti e l'erogazione di servizi di alta qualità. L'investimento si compone di tre linee di intervento:

1. l'ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero tramite la sostituzione di modelli obsoleti con modelli tecnologicamente avanzati;

2. il potenziamento del livello di digitalizzazione delle strutture sede di DEA (Dipartimenti di emergenza e accettazione) di I livello e di II livello;

3. il potenziamento della dotazione di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva.

Traguardo 31 dicembre 2022

Pubblicazione delle procedure di gara nell'ambito degli accordi quadro Consip e conclusione di contratti per la fornitura di servizi per l’acquisizione di grandi apparecchiature e digitalizzazione degli ospedali.

Con tabella di riparto del DM Salute 20 gennaio 2022 sono state attribuite a Regioni e Province autonome le risorse per l’Ammodernamento del parco tecnologico e digitale - Digitalizzazione dei DEA”, da utilizzare in base ai modelli di Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) definiti con DM Salute 5 aprile 2022 per la redazione di ciascun Piano operativo regionale e relative schede di intervento. Tutti i 21 CIS tra il Ministero salute e ciascuna regione e provincia autonoma sono stati sottoscritti (v. mappa).

 

Le gare indette per dare attuazione al traguardo M6C2 – 7 per la conclusione dei contratti entro il 31 dicembre 2022 conseguenti ai contratti istituzionali di sviluppo già siglati sono sintetizzate in questo elenco (v. link).


 

Presidenza del Consiglio dei Ministri

 

Pubblica Amministrazione

Digitalizzazione della PA

Gli obiettivi di crescita digitale, di modernizzazione della pubblica amministrazione e di rafforzamento della capacità amministrativa del settore pubblico sono considerati una priorità per il rilancio del sistema Paese da parte del PNRR.

Nell'ambito della Componente 1 della Missione 1 del Piano, un ruolo centrale è rappresentato dalla Digitalizzazione della pubblica amministrazione. Essa prevede in primo luogo la creazione di infrastrutture digitali per la p.a. attraverso la realizzazione del Polo strategico nazionale, ambiente cloud destinato ad ospitare la Piattaforma digitale nazionale dati ove confluiranno le informazioni provenienti da tutte le amministrazioni, consentendo l’interoperabilità dei dati e con l’obiettivo finale di sviluppare un'offerta integrata e armonizzata di servizi digitali per i cittadini. Per il funzionamento del sistema di digitalizzazione delle p.a. è indispensabile, altresì, garantire la sicurezza cibernetica, alla quale è dedicato un articolato investimento che prevede, tra le altre, l’istituzione della nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Si menziona, inoltre, l’investimento volto a migliorare le competenze digitali di base dei cittadini al fine di superare il digital divide.

Infine, nella prospettiva della digitalizzazione delle attività dell’INPS e dell’INAIL, entro il 31 dicembre 2022 è previsto un obiettivo di incremento dell’offerta di servizi digitali sul sito web istituzionale dell’INPS (con la messa a disposizione di 35 nuovi servizi) e il miglioramento delle competenze ICT del personale, con il coinvolgimento di almeno 4.250 dipendenti dell’istituto di previdenza.

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C1-3

Investimento 1.1 - Infrastrutture digitali

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L'obiettivo è garantire che i sistemi, i dati e le applicazioni della PA siano ospitati in strutture digitali affidabili secondo il principio del Cloud First. Si prevede la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (PSN), infrastruttura cloud pubblico-privata. Le PA possono migrare verso il PSN o un cloud commerciale disponibile sul mercato. Entro il 2026 almeno 280 PA centrali dovranno essere migrate al cloud.

Traguardo al 31.12.2022

Completamento del Polo Strategico Nazionale (PSN)

Il 24 agosto 2022 è stato stipulato il contratto per la realizzazione e gestione del Polo Strategico Nazionale tra il capo del Dipartimento per la trasformazione digitale e il rappresentante legale della società di progetto Polo Strategico Nazionale S.p.A., partecipata da TIM, Leonardo, CDP Equity e Sogei (registrato alla Corte di conti il 9 dicembre 2022).

È stato svolto il collaudo dell’infrastruttura che è pronta ad ospitare le migrazioni di sistemi, dataset e applicazioni della Pubblica amministrazione.

M1C1-4

Investimento 1.3.1 - Piattaforma Digitale Nazionale Dati

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’investimento consiste nello sviluppo della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) (istituita dall'art. 50-ter del CAD), infrastruttura tecnologica che consentirà alle amministrazioni di rendere disponibili le proprie informazioni attraverso interfacce digitali API Application Programming Interface consultabili da tutte le amministrazioni centrali e locali secondo il principio dell’once only, evitando al cittadino di dover fornire più volte la stessa informazione a diverse amministrazioni.

Traguardo al 31.12.2022

Piattaforma Digitale Nazionale Dati operativa

Lo sviluppo della Piattaforma è stato affidato a PagoPA, quale soggetto realizzatore, per un importo di 20 milioni di euro mediante sottoscrizione di una convenzione.

La piattaforma PDND è stata aperta in produzione dal 17 ottobre 2022, fornendo così la possibilità a tutte le PA di aderire, effettuare l’autenticazione, la richiesta di fruizione e la pubblicazione di un servizio.

ANPR, Agenzia delle Entrate e INPS hanno predisposto, consolidato e pubblicato i primi E-Service sul Catalogo dei servizi, in funzione anche delle integrazioni richieste dai principali Enti Fruitori partecipanti alla fase di sperimentazione. È stato pubblicato il 20 ottobre 2022 il primo bando destinato ai Comuni per la pubblicazione delle API sulla piattaforma di produzione e per l’erogazione dei relativi servizi. (fonte: Regis).

M1C1-10

Riforma 1.2 - Supporto alla trasformazione

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma definisce la governance necessaria per sostenere le PA centrali e locali nel campo della digitalizzazione per attuare le misure di cui agli investimenti 1-7 e anche per gli investimenti e le riforme nel settore della sanità digitale inclusi nella missione 6. Si prevede l'istituzione di un ufficio per la trasformazione digitale della PA. (Transformation office) composta da un team centrale, affiancato da sette team territoriali a supporto della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni.

Inoltre si prevede l'istituzione di una nuova società (NewCo) dedicata a Software development & operations management per sostenere l'aggiornamento digitale delle amministrazioni centrali.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore del processo di creazione del Team per la Trasformazione e della NewCo

Il D.L. 9 giugno 2021, n. 80, art. 10 ha previsto l'inserimento presso la struttura della Presidenza del Consiglio competente per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, fino al 31.12.2026, di un contingente massimo di 338 esperti per l'attuazione degli interventi di digitalizzazione previsti dal PNNR.

Sono stati adottati 264 decreti di incarico a esperti di cui 28 ai sensi del DPCM 16 dicembre 2020, 230 ai sensi del DPCM dell'8 settembre 2021 e  6 esperti individuati ai sensi dell’art. 7 comma 4 del D.L. 80/2021 e dell'art. 7 comma 6 del D.Lgs. n. 165/2001.

 

Il D.L. 36/2022 (art. 28) ha autorizzato la costituzione della NewCo denominata 3-I spa. La società, con sede in Roma, a capitale interamente pubblico, svolge le proprie attività a favore dell'Istituto nazionale previdenza sociale (INPS), dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e di altre pubbliche amministrazioni centrali. Con il DPCM 5 agosto 2022 è stato approvato lo statuto di 3-I Spa. Sono stati nominati i componenti del CDA e del Collegio Sindacale. Il 16 dicembre 2023 la società è stata iscritta al registro delle imprese (fonte: Regis).

M1C1-123

Investimento 1.6.3 - Digitalizzazione dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL)

PCM - Ministro per

l’innovazione tecnologica e la

transizione digitale (MITD)

L'investimento ha l'obiettivo di ridisegnare e digitalizzare un insieme di processi, attività e servizi prioritari nelle amministrazioni centrali per migliorare l'efficienza di tali amministrazioni e semplificare le procedure.

Per quanto riguarda l'INPS e l'INAIL, il progetto prevede una revisione approfondita dei sistemi e delle procedure interne, nonché l'evoluzione dei punti di contatto digitali con residenti, imprese e altre amministrazioni pubbliche, al fine di fornire agli utenti un'esperienza digitale senza soluzione di continuità.

Gli ambiti istituzionali dell’INPS interessati dalla digitalizzazione riguardano le prestazioni pensionistiche, gli ammortizzatori sociali, le indennità di disoccupazione, le prestazioni d'invalidità, i rimborsi, la raccolta dei contributi da parte delle imprese, i servizi per i lavoratori agricoli, i servizi antifrode, anticorruzione e di trasparenza.

 

Obiettivo 31 dicembre 2022

35 servizi supplementari messi a disposizione sul sito web istituzionale dell'INPS

Il 10 dicembre 2021 è stato sottoscritto l’accordo tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’INPS.

Con la determinazione n. 1 del 2022 – come modificata dalla determinazione n. 141 del 2022 – l’INPS ha individuato gli specifici progetti relativi al sub-investimento e ne ha assegnato il coordinamento a Capi progetto e la responsabilità dell’attuazione alle Direzioni centrali competenti.

 

Per il raggiungimento del target l’INPS ha definito e implementato le procedure per la realizzazione del progetto, quali:

n.6 Adesione a contratto quadro Consip;

n.5 Adesione ad accordo quadro Consip;

n.1 Appalto specifico da accordo quadro Consip;

n.1 Appalto specifico su piattaforma SDAPA;

n.6 Procedura aperta di carattere europeo;

n.1 Ordine diretto d'acquisto (ODA).

 

I servizi rilasciati al 26 settembre 2022 sono 37 (banca dati Regis):

1.        Domanda di pensione di reversibilità precompilata proposta proattivamente

2.        Delega dell’identità digitale SPID TO SPID

3.        Video tutorial interattivo e personalizzato per i percettori di Naspi

4.        Dematerializzazione dei documenti per l’accertamento sanitario dell’invalidità

5.        Servizio di controllo Green pass lavoratori dipendenti

6.        Domanda Assegno unico

7.        Video interattivo e personalizzato ai neopensionati

8.        Pensami (PENSione A MIsura) – simulatore di scenari pensionistici

9.        Servizio di presentazione domanda ed erogazione per ALAS (indennità per la disoccupazione, rivolta ai lavoratori autonomi dello spettacolo)

10.     Servizio di presentazione domanda ed erogazione per ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa).

11.     Servizio di supporto alla compilazione dell'ISEE – ISEE precompilato

12.     Servizi di comunicazione innovativa con i Patronati (COMBIPAT)

13.     Servizio di simulazione riscatti

14.     Servizio di presentazione domanda di quantificazione del TFS e TFR finalizzata alla cessione ordinaria e alla cessione agevolata (TFR e TFS in un click)

15.     App IO - Servizi di notifica

16.     App IO - Pagamento contributi lavoratori domestici

17.     Servizio di presentazione domanda ed erogazione assegno temporaneo

18.     Disability Card - nuova procedura “Richiesta della Carta europea della disabilità in Italia” (CED)

19.     Il consulente digitale delle pensioni

20.     Assistente Virtuale Naspi

21.     Portale della famiglia (Servizi di informazione, consulenza e orientamento)

22.     Servizio di informazione ai lavoratori Cassa Integrazione con chat bot e chat live

23.     Hub prestazioni non pensionistiche - Assegno per congedo matrimoniale a pagamento diretto

24.     INPS Notizie

25.     Servizio di pagamento dei contributi per i versamenti volontari mediante l’app IO

26.     Servizio di pagamento dei contributi per i riscatti mediante l’app IO

27.     Servizio di pagamento dei contributi per le ricongiunzioni mediante l’app IO

28.     Servizio per domanda bonus 200 euro

29.     Nuova versione del Portale Patronati

30.     Nuova domanda di Ricongiunzione, Computo e Costituzione di posizione assicurativa

31.     Nuovo portale multiservizio ASI

32.     App “INPS Mobile”. Nuovo servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico

33.     Deleghe dell’Identità Digitale in Web Meeting

34.     Implementazione UtilityDM e sezione Tool del cassetto previdenziale contribuente

35.     Nuovo servizio di presentazione domanda di indennità NASpI

36.     Nuove funzionalità ISEE precompilato (autorizzazione alla precompilazione dei dati dei componenti maggiorenni mediante il sistema pubblico di identità digitale; precompilazione del nucleo familiare)

37.     Sistema di Instant Feedback

 

M1C1-124

Investimento 1.6.3 - Digitalizzazione dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL)

PCM - Ministro per

l’innovazione tecnologica e la

transizione digitale (MITD)

L'investimento ha l'obiettivo di ridisegnare e digitalizzare un insieme di processi, attività e servizi prioritari nelle amministrazioni centrali per migliorare l'efficienza di tali amministrazioni e semplificare le procedure.

Per quanto riguarda l'INPS e l'INAIL, il progetto prevede una revisione approfondita dei sistemi e delle procedure interne, nonché l'evoluzione dei punti di contatto digitali con residenti, imprese e altre amministrazioni pubbliche, al fine di fornire agli utenti un'esperienza digitale senza soluzione di continuità.

Obiettivo 31 dicembre 2022

INPS - Miglioramento delle competenze dei dipendenti (almeno 4.250) in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) T1

Il 10 dicembre 2021 è stato sottoscritto l’accordo tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’INPS.

Con la determinazione n. 1 del 2022 – come modificata dalla determinazione n. 141 del 2022 – l’INPS ha individuato gli specifici progetti relativi al sub-investimento e ha assegnato il coordinamento operativo di ciascuno a singoli Capi progetto e alle Direzioni centrali competenti.

Nello specifico, per il raggiungimento dell’obiettivo in esame l’Istituto ha definito e implementato le procedure per la realizzazione del progetto (quali, tra l’altro, la stipula di convenzioni con scuole e università):

Al 31 dicembre 2022 (banca dati Regis) sono stati erogati 35 interventi formativi mirati al rafforzamento delle competenze digitali, a cui hanno partecipato 10.763 discenti: poiché taluni dipendenti hanno partecipato a più di un corso, si segnala che il numero univoco dei dipendenti formati è pari a 7.247.

M1C1-5

Investimento 1.5 - Cybersecurity

PCM - Ministro per

l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) in collaborazione con PCM-DIS

L'investimento è volto alla creazione ed al rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del Paese a partire dalla attuazione della disciplina prevista dal Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica PSNC.

Traguardo al 31.12.2022

Istituzione della nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale

L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) è stata istituita dal decreto-legge n. 82 del 2021. Il Governo ha nominato I vertici dell’ACN tra agosto e settembre 2021. Nel dicembre 2021 sono stati adottati i regolamenti attuativi. Il 5 giugno 2022 sono stati nominati i 9 membri del Comitato tecnico scientifico dell'ACN.

M1C1-6

Investimento 1.5 - Cybersecurity

PCM - Ministro per

l’innovazione tecnologica e la

transizione digitale (MITD) in

collaborazione con PCM-DIS

La milestone prevede l’avvio dei servizi di cybersicurezza

Traguardo al 31.12.2022

Dispiego iniziale dei servizi nazionali di cybersecurity

In linea con il piano di implementazione della Strategia nazionale di cybersicurezza, le attività progettuali hanno definito l'architettura completa dei servizi di cybersicurezza, nonché potenziato i servizi già attivi quali quello del CSIRT Italia. In particolare, seguendo il modello di sostenibilità e gestione di progetti IT basato sul modello TOGAF, a partire dalla definizione del catalogo dei servizi di business inerenti i servizi cyber nazionali, è stato definito e formalizzato il modello operativo da realizzare per l'attivazione dei servizi cybersicurezza. (fonte: Regis).

 

M1C1-7

Investimento 1.5 - Cybersecurity

PCM - Ministro per

l’innovazione tecnologica e la

transizione digitale (MITD) in

collaborazione con PCM-DIS

Le competenze attribuite al Servizio Certificazione e Vigilanza attivato presso l'Agenzia per Cybersicurezza Nazionale (ACN) rappresentano l'elemento abilitante al conseguimento della milestone.

Traguardo al 31.12.2022

Avvio della rete dei laboratori di screening e certificazione della cybersecurity

Le competenze attribuite al Servizio Certificazione e Vigilanza, attivato presso l'Agenzia per Cybersicurezza Nazionale (ACN), rappresentano l'elemento abilitante al conseguimento della Milestone. In particolare, l'ACN ha attivato il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN), trasferito dal MISE secondo quanto disposto dal DPCM del 15 giugno 2022, completandone l'organizzazione, i processi e la selezione delle risorse umane, volti al funzionamento del CVCN e della rete di laboratori di scrutinio e valutazione, nonché dei Centri di Valutazione (CV) presso i Ministeri dell'Interno e della Difesa. In particolare, il DPCM 18 maggio 2022 ha fissato i criteri e le condizioni generali dell'accreditamento dei laboratori di prova e del raccordo tra il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale, i laboratori di prova accreditati e i Centri di Valutazione del Ministero dell'interno e del Ministero della difesa, nonché delle determinazioni tecniche, emanate successivamente con decreto dell'ACN, riguardanti i requisiti tecnici e logistici per i Laboratori e i CV. La piena attivazione dei compiti attribuiti al Servizio Certificazione e Vigilanza presso l'ACN, è stata conseguita attraverso un articolato processo di assunzione di personale a tempo determinato (fonte: Regis).

 

M1C1-8

Investimento 1.5 - Cybersecurity

PCM - Ministro per

l’innovazione tecnologica e la

transizione digitale (MITD) in

collaborazione con PCM-DIS

L’obiettivo di questa milestone è l’attivazione di un'unità interna all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale con mandato per lo svolgimento delle attività dell'Unità Centrale di Audit per la verifica dell’applicazione delle misure di sicurezza definita nella normativa di riferimento.

Traguardo al 31.12.2022

Attivazione di un'unità centrale di audit per le misure di sicurezza PSNC e NIS

Presso l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è stato attivato il Servizio di Certificazione e Vigilanza al quale sono state attribuite le competenze di ispezione. A supporto della piena attivazione dei compiti attribuiti al Servizio Certificazione e Vigilanza, l'ACN ha completato il processo di assunzione del personale attraverso due bandi pubblici. È stata, inoltre, conclusa la redazione della documentazione inerente processi, procedure e linee guida di ispezione necessarie all'esecuzione delle attività, nonché i requisiti funzionali degli strumenti informatici utilizzati a supporto delle attività ispettive (fonte: Regis).

M1C1-9

Investimento 1.5 - Cybersecurity

PCM - Ministro per

l’innovazione tecnologica e la

transizione digitale (MITD) in

collaborazione con PCM-DIS

 

Obiettivo 31 dicembre 2022

Sostegno al potenziamento delle strutture di sicurezza T1

L’ACN ha pubblicato tre Avvisi: uno a ristoro (Avviso 1) ed uno a servizio (Avviso 2), che concorrono al conseguimento del Target, destinati agli Organi Costituzionali e di rilievo Costituzionale, alle Agenzie Fiscali ed alle Amministrazioni facenti parte del Nucleo per la cybersicurezza; un ulteriore avviso a ristoro (Avviso 3) dedicato a Regioni, Province Autonome e Comuni capoluogo facenti parte di città metropolitane. In merito all'Avviso 1, a seguito della pubblicazione della graduatoria definitiva, è in corso la firma delle Convezioni e il conseguente avvio di tutte le attività progettuali. In merito all'Avviso 2, sono state stipulate tutte le Convenzioni con i Soggetti beneficiari e i servizi di sono attualmente in corso. Tramite l'Avviso 1 (un singolo intervento) e l'Avviso 2 (sei interventi), sono stati, ad oggi, conclusi in totale sette interventi, riguardanti il potenziamento delle strutture volte alla governance, monitoraggio e risposta agli incidenti cyber. Tra queste: i Security Operation Center (SOC) e Center per Emergency e Response Team (CERT), con l’obiettivo principale di facilitare i soggetti nell’adozione dell’organizzazione, delle procedure e degli strumenti atti a rispettare le misure di sicurezza poste dalle normative NIS e PSNC. (fonte: Regis).

 

Semplificazione amministrativa

Sul piano della “buona amministrazione”, la semplificazione è stata individuata come riforma trasversale abilitante l’attuazione del PNRR: A tale riforma sono dedicati specifici interventi nell’ambito della Componente M1C1, con le seguenti finalità:

·        definire il sistema di governance per la gestione del PNRR;

·        ridurre i tempi per la gestione dei procedimenti amministrativi, con particolare riferimento a quelli che prevedono l’intervento di una pluralità di soggetti, come presupposto per accelerare la realizzazione degli interventi nei settori cruciali per la ripresa economica e l’attuazione del PNRR;

·        introdurre modifiche strutturali che consentano di liberalizzare, semplificare, anche mediante l’eliminazione di adempimenti non necessari, reingegnerizzare e standardizzare i procedimenti.

La riforma prevede entro il 2026 la semplificazione e reingegnerizzazione di 600 procedure al fine di creare un catalogo completo dei procedimenti e dei relativi regimi amministrativi.


 

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C1-57

Riforma 1.9 - Riforma della pubblica amministrazione

PCM - Ministro per la Pubblica

Amministrazione

L’intervento consiste nella introduzione di misure di semplificazione nei settori cruciali per l’attuazione del PNRR, con particolare riferimento all’eliminazione delle strozzature critiche riguardanti: la valutazione d'impatto ambientale a livello statale e regionale; l'autorizzazione dei nuovi impianti per il riciclaggio dei rifiuti; le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili e quelle necessarie per assicurare l'efficientamento energetico degli edifici e la rigenerazione urbana.

Azioni specifiche devono essere dedicate alla semplificazione delle procedure nell'ambito della conferenza di servizi.

Un primo traguardo è stato raggiunto entro il 31 dicembre 2021 con l’entrata in vigore della legislazione primaria sulla semplificazione delle procedure amministrative per l’attuazione del PNRR. (M1C1-52), mediante disposizioni contenute nei decreti-legge n. 77 del 2021 e n. 152 del 2021.

 

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore delle procedure amministrative per la riforma della semplificazione finalizzata all'attuazione del PNRR

Per quanto riguarda lo stato di attuazione di tale obiettivo, una parte degli interventi di semplificazione nei settori chiave per l’attuazione del PNRR contenute nei decreti –legge n. 77 e n. 152 del 2021 sono stati realizzati con norme suscettibili di applicazione immediata (cfr. parte II del DL 77/2021 e Titolo II D.L. 152/2021).

Per quanto riguarda le disposizioni che hanno richiesto successivi interventi di natura secondaria, dal Regis si apprende che sono stati individuati 11 interventi attuativi di semplificazione, di competenza di diverse amministrazioni pubbliche, che risultano tutti adottati.

Gli interventi riguardano:

1. Istituzione della Commissione tecnica VIA per i progetti PNRR-PNIEC (DM MITE n. 361 del 2/09/2021 e n. 362 del 3/09/2021);

2. Adozione dei modelli delle istanze per l’avvio dei procedimenti di bonifica dei siti di interesse nazionale e dei contenuti minimi della documentazione tecnica richiesta per le operazioni di bonifica (DD MITE n. 137 del 18/08/2021);

3. Adozione delle norme tecniche per cui l’esecuzione del Piano di caratterizzazione di aree ricadenti all’interno dei perimetri di siti di interesse nazionale (DD MITE n. 114 del 20/07/2021);

4. Definizione delle caratteristiche tecniche, architettura generale, requisiti di sicurezza e modalità di funzionamento del Sistema di Gestione Deleghe (DPCM del 30/03/2022);

5. Modalità di integrazione nell’ANPR delle liste elettorali (DM Interno del 17/10/2022);

6. Aggiornamento dei servizi resi disponibili dall’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (DM del Ministro dell’Interno del 3/11/2021 e DM Interno del 18/10/2022);

7. Regole e specifiche tecniche per l’utilizzo degli strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture (DM MIMS n. 312 del 2/08/2021);

8. Modalità di presentazione delle richieste di parere obbligatorio sui progetti definitivi di lavori pubblici di competenza statale, o comunque finanziati per almeno il 50% dallo Stato, di importo superiore ai 100 milioni di euro (Linee Guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC);

9. Adozione di linee guida volte a definire i requisiti professionali ed i casi di incompatibilità dei membri e del presidente del Collegio consultivo tecnico, i criteri preferenziali per la loro scelta e le modalità di costituzione e di funzionamento del Collegio stesso (DM MIMS n. 12/2022);

10. Procedure e requisiti per l’istituzione di corsi di studio in sedi decentrate da parte delle Istituzioni AFAM statali (DM MUR n. 1214 del 28/10/2021);

11. Convenzione tra struttura della PCM competente per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, il MISE, Unioncamere e Infocamere in qualità di gestore del servizio, avente ad oggetto il collegamento telematico con la Piattaforma digitale nazionale dati (PDND), al fine di consentirne l’erogazione e garantirne lo sviluppo (registrata dalla Corte dei Conti in data 15 dicembre 2022 con relativo atto aggiuntivo).

 

In tema di semplificazione e con riguardo a futuri obiettivi si segnala che la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (L. n. 118/2022) ha delegato il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per procedere ad una nuova ricognizione dei regimi amministrativi delle attività private e alla loro semplificazione mediante eliminazione delle autorizzazioni e degli adempimenti non necessari (articolo 26).

Competitività del sistema produttivo

Rafforzare la competitività del sistema produttivo, in particolare le filiere produttive, rafforzandone il tasso di digitalizzazione, innovazione tecnologica e internazionalizzazione attraverso una serie di interventi tra loro complementari è obiettivo perseguito dalla Componente 2 della Missione 1. Funzionale all’obiettivo è l’adozione con cadenza annuale della legge per il mercato e la concorrenza, in quanto strumento essenziale per verificare la permanenza nella legislazione vigente di eventuali vincoli normativi alla competitività e al funzionamento dei mercati, nonché predisporre le adeguate misure pro- concorrenziali di stimolo alla crescita economica. Sono previsti specifici ambiti di intervento per le differenti leggi annuali.

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C2-6

Riforma 2 - Leggi annuali sulla concorrenza

PCM - Segretariato generale

 

La legge annuale sulla concorrenza 2021 deve includere almeno i seguenti elementi chiave:

 

- Applicazione delle norme Antitrust

- Servizi pubblici locali

- energia

- trasporti

- Rifiuti

- Avvio dell’attività di impresa

- Sorveglianza del mercato

 

Applicazione delle norme Antitrust:

i. Rimuovere ulteriori ostacoli al controllo delle fusioni e allineare ulteriormente le norme italiane sul controllo delle fusioni al diritto dell'UE.

 

Servizi pubblici locali:

i. Rafforzare e rendere più diffuso il principio della concorrenza per gli appalti dei servizi pubblici locali, in particolare per i rifiuti e il trasporto pubblico locale.

ii. Limitare le aggiudicazioni dirette, richiedendo alle autorità pubbliche locali di giustificare qualsiasi deviazione dalla gara d'appalto per i contratti di servizio pubblico (ai sensi dell'articolo 192 del Codice degli appalti pubblici).

iii. Prevedere un'adeguata regolamentazione dei contratti di servizio pubblico attuando l'articolo 19 della Legge 124/2015 esercizio della delega per l’adozione del testo unico sui servizi pubblici locali, in particolare nella gestione dei rifiuti.

iv. Regole e meccanismi di aggregazione che incentivino le unioni di comuni al fine di ridurre il numero di enti e amministrazioni aggiudicatrici, collegandole alle aggregazioni territoriali ottimali e agli ambiti e livelli adeguati di servizi di trasporto pubblico locale e regionale ("bacini e livelli adeguati di servizi di trasporto pubblico locale e regionale") di almeno 350.000 abitanti.

 

Energia:

i.    Rendere obbligatoria la gara d'appalto per i contratti di concessione per la produzione di energia idroelettrica e definire il quadro normativo per le concessioni idroelettriche. Tale quadro deve almeno:

- richiedere che gli impianti idroelettrici importanti siano regolati da criteri generali e uniformi a livello centrale.

- richiedere alle Regioni di definire i criteri economici alla base della durata dei contratti di concessione.

- eliminare gradualmente la possibilità di prorogare i contratti (come già stabilito dalla Corte costituzionale italiana).

- richiedere alle Regioni di armonizzare i criteri di accesso a quelli di gara (per creare un ambiente economico prevedibile).

ii.   Rendere obbligatoria la gara per i contratti di concessione per la distribuzione del gas.

iii.  Stabilire requisiti trasparenti e non discriminatori per l'assegnazione di spazi pubblici per la ricarica elettrica o per la selezione dei gestori di punti/stazioni di ricarica.

iv.  Eliminare le tariffe regolamentate per la fornitura di elettricità per la ricarica dei veicoli elettrici.

 

Trasporti:

i.    Stabilire criteri chiari, non discriminatori e trasparenti per l'assegnazione delle concessioni portuali.

ii.   Eliminare le barriere che impediscono ai concessionari portuali di unire le attività di concessione portuale in diversi porti di grandi e medie dimensioni.

iii.  Eliminare gli ostacoli che impediscono ai concessionari di fornire autonomamente alcuni servizi portuali e di utilizzare le proprie attrezzature, senza pregiudicare la sicurezza dei lavoratori, a condizione che le condizioni pertinenti richieste per proteggere la sicurezza dei lavoratori siano necessarie e proporzionate all'obiettivo di garantire la sicurezza nelle aree portuali.

iv.  Semplificare le procedure di revisione dei piani di autorizzazione dei porti.

v. Attuare l'articolo 27, comma 2, lettera d), del Decreto Legge 50/2017, che prevede incentivi per le regioni a bandire gare d'appalto per i contratti ferroviari regionali.

 

Rifiuti:

i.    Semplificare le procedure di autorizzazione per gli impianti di trattamento dei rifiuti Avvio dell’attività di impresa:

ii.   Ridurre il tempo di accreditamento per la fornitura di informazioni sui dipendenti, ridurre da sette a quattro il numero di giorni necessari per avviare un'impresa.

 

Sorveglianza del mercato:

i.    Consolidamento delle autorità nazionali di vigilanza del mercato in non più di dieci agenzie situate nelle principali regioni italiane, ognuna delle quali coprirà tutti i gruppi di prodotti e riferirà al funzionario di collegamento unico istituito ai sensi del Regolamento 2019/1020 ("Pacchetto merci").

ii.   Richiedere alle autorità nazionali di sorveglianza del mercato di condurre ispezioni sui prodotti e raccolta di dati digitalizzati, applicare l'intelligenza artificiale per rintracciare prodotti pericolosi e illeciti.

iii.  includere la formazione e l'uso del sistema di informazione e comunicazione per la sorveglianza del mercato paneuropeo.

iv.  Istituire nuovi laboratori accreditati per l'analisi dei prodotti per tutti i gruppi di prodotti.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2021

L. 05 agosto 2022, n. 118 Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021. Pubblicata nella Gazz. Uff. 12 agosto 2022, n. 188.

L'articolo 2 reca una delega legislativa al Governo per la costituzione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici. Gli articoli 3 e 4 disciplinano le concessioni demaniali marittime. L'articolo 5 in materia portuale, introduce il principio dell'evidenza pubblica nell'affidamento delle concessioni demaniali.  L'articolo 6 interviene sulla disciplina delle concessioni di distribuzione del gas naturale. L'articolo 7 modifica la disciplina sulle concessioni di grande derivazione idroelettrica. L'articolo 8 delega il Governo al riordino della materia dei servizi pubblici locali, anche tramite l'adozione di un testo unico. L'articolo 9 disciplina il trasporto pubblico locale (TPL). L'articolo 10 rafforza i meccanismi di risoluzione delle controversie tra operatori economici che gestiscono reti, infrastrutture e servizi di trasporto e i consumatori. L'articolo 11 prevede che la Corte dei conti si pronunci sull'atto deliberativo di costituzione di una società o di acquisizione della partecipazione in società già costituite, da parte di un'amministrazione pubblica. L'articolo 12 regola la dotazione della rete autostradale di punti di ricarica elettrica veloce, prevedendo l'obbligo per i concessionari autostradali di selezionare l'operatore che richieda di installare colonnine di ricarica mediante procedure competitive, trasparenti e non discriminatorie. L'articolo 13 integra la disciplina dell'Anagrafe degli impianti di distribuzione dei carburanti,

L'articolo 14, sui servizi di gestione dei rifiuti, introduce la facoltà per le utenze non domestiche che producono i c.d. rifiuti assimilati agli urbani di servirsi del gestore del servizio pubblico o di fare ricorso al mercato.

L'articolo 15 modifica la disciplina sull'accreditamento istituzionale - da parte della regione - relativo a nuove strutture sanitarie o sociosanitarie, pubbliche o private, o a nuove attività in strutture preesistenti (sopprime la possibilità di un accreditamento provvisorio). L'articolo 16 interviene sugli obblighi di detenzione di medicinali a carico dei grossisti. L'articolo 17, sulla rimborsabilità di farmaci equivalenti. L'articolo 18, riguarda i medicinali in attesa di definizione del prezzo. L'articolo 19 modifica la disciplina relativa al sistema di produzione dei medicinali emoderivati. L'articolo 20 modifica la disciplina sul conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa nell'ambito degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale. L'articolo 21 interviene sui requisiti per la partecipazione alla selezione per la formazione dell'elenco nazionale degli idonei alla nomina di direttore generale di un ente o azienda del Servizio sanitario nazionale. L'articolo 22 definisce un quadro di regole volto a ridurre i costi per la realizzazione di reti a banda ultra-larga. L'articolo 23 è volto a razionalizzare gli interventi dedicati alla realizzazione di reti di accesso in fibra ottica. L'articolo 24 introduce disposizioni di contrasto al fenomeno delle attivazioni inconsapevoli e di quelle fraudolente di servizi di telefonia e di comunicazioni elettroniche, ivi compresi i servizi di messaggistica istantanea.

L'articolo 25 stabilisce che il Ministero dello sviluppo economico, sentita l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, riesamini periodicamente l'ambito di applicazione degli obblighi di servizio universale sulla base degli orientamenti della Commissione europea. L'articolo 26 contiene la delega per una nuova ricognizione dei regimi amministrativi delle attività private e la loro semplificazione, nonché una ulteriore delega per il riordino della disciplina delle fonti rinnovabili. L'articolo 27 reca la delega al Governo per semplificare, rendere più efficaci ed efficienti e coordinare i controlli sulle attività economiche, ed in particolare, eliminare gli adempimenti non necessari.

L'articolo 28 è volto ad eliminare l'incompatibilità tra attività di mediazione immobiliare e prestazione di servizi finanziari.

L'articolo 29 interviene, semplificando, sulla disciplina della comunicazione unica per la nascita dell'impresa. L'articolo 30 reca la delega al Governo per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/1020, assicurando adeguati livelli di controllo sulle conformità delle merci. L'articolo 31 estendere anche alle imprese di assicurazione comunitarie che operano nel territorio italiano la procedura di risarcimento diretto. Infine, gli articoli da 32 a 35 intervengono con varie misure di rafforzamento dei poteri antitrust dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

 

M1C2-7

Riforma 2 - Leggi annuali sulla concorrenza

PCM - Segretariato generale

 

Entrata in vigore di tutte le misure di attuazione relative all'energia e della legislazione secondaria (se necessaria) per:

i.    Eliminare gradualmente i prezzi regolamentati per le micro imprese e le famiglie a partire dal 1° gennaio 2023.

ii.   Adozione di misure di accompagnamento per sostenere la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell'elettricità, le quali devono prevedere almeno:

- aste per livellare le condizioni di gioco per i nuovi operatori.

- un tetto massimo come quota di mercato disponibile per ciascun fornitore;

- Consentire ai consumatori italiani di chiedere al proprio fornitore di energia di divulgare i dati di fatturazione a fornitori terzi;

- Aumentare la trasparenza della bolletta elettrica dando ai consumatori l'accesso alle sotto componenti della "spesa per oneri di sistema";

- Eliminare l'obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non legati al settore energetico.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi e di diritto derivato (se necessario) in materia di energia

Con specifico riferimento ai temi energetici, gli strumenti attuativi adottati hanno visto un confronto tra ARERA e Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. All’esito, sono stati adottati i seguenti provvedimenti:

- DM MITE 315 del 31 agosto 2022 che disciplina l’ingresso consapevole nei mercati del gas naturale e dell’energia elettrica dei clienti finali interessati dal superamento dei regimi di prezzi regolati e ad assicurare alle micro imprese, con potenza pari o inferiore a 15 KW il servizio di fornitura dal 1 aprile 2023

- Deliberazione ARERA del 10 maggio 2022 (208/2022/R7eel) che disciplina la regolazione del servizio a tutele graduali per le micro imprese di cui alla legge sulla concorrenza n. 124/17. La deliberazione è stata successivamente modificata dalla Deliberazione 15 novembre 2022 586/2022/R/EEL di revisione delle tempistiche di attivazione del servizio a tutele graduali per le micro imprese (1 aprile 2023 data di attivazione del servizio a tutele graduali STG per le micro imprese).

-Delibera ARERA 28 giugno 2022 (289/2022/R/com) che dispone l’adeguamento del Codice di condotta commerciale alle disposizioni del decreto legislativo 210/2021 per le forniture di energia elettrica in materia di diritti contrattuali dei clienti finali

Consultazione ARERA 6 dicembre 2022 (668/2022/R/com) documento per la consultazione che delinea gli orientamenti dell’Autorità in merito agli interventi di, aggiornamento ed efficientamento degli obblighi informativi dei venditori a vantaggio dei clienti finali di energia elettrica e gas (scadenza 23 gennaio 2023)

- D.L. n. 176/2022 (L. n. 6/2023), articolo 5, comma 1, proroga il regime di tutela del prezzo per i clienti domestici nel mercato del gas. La cessazione di tale regime opera dal 10 gennaio 2024 (anziché dal 1° gennaio 2023). La norma dunque allinea temporalmente la liberalizzazione per i clienti domestici del gas naturale a quella per i clienti domestici del settore elettrico.

Si segnala altresì l’articolo 1, commi 20-23 della legge di bilancio 2023 (L. n. 197/2022) rientra nei provvedimenti per incrementare la trasparenza della bolletta energetica elettrica e l’eliminazione degli oneri impropri dalla bolletta. La norma dispone la fiscalizzazione degli oneri generali di sistema afferenti al nucleare e alle connesse misure di compensazione territoriale. Entro il 30 settembre 2023 l’ARERA formula proposte e relative stime per l’estensione della fiscalizzazione ad altre tipologie di oneri generali di Sistema.

M1C2-8

Riforma 2 - Leggi annuali sulla concorrenza

PCM - Segretariato generale

 

(cfr. supra M1C2-6)

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi (anche di diritto derivato, se necessario) per l'effettiva attuazione e applicazione delle misure derivanti dalla legge annuale sulla concorrenza 2021.

Si segnala l’adozione:

- del D.lgs. 23 dicembre 2022, n. 201, in materia di servizi pubblici locali, oggetto della delega di cui all’articolo 8 della legge sulla concorrenza;

- del D.lgs. 12 ottobre 2022, n. 157. in materia di vigilanza del mercato, oggetto di delega ai sensi dell’articolo 30 della legge sulla concorrenza

- del Decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022, convertito, con modificazioni, in L. n. 175 del 17 novembre 2022, che, all’articolo 22, contiene i provvedimenti autorizzativi, non di competenza statale, per gli impianti di trattamento dei rifiuti, e che, all’articolo 23, contiene misure in materia di fornitura di energia elettrica ai veicoli elettrici

- Delibera AGCM 13 dicembre 2022, n. 30407 pubblicata in Bollettino AGCM n. 46 del 27 dicembre 2022. Comunicazione sulle regole procedurali per l’applicazione dell’articolo 16, co. 1-bis, L. n. 287/1990, introdotto dall’articolo 32 della legge sulla concorrenza e alcuni chiarimenti sul relativo ambito di applicazione temporale e sostanziale.

Con Delibera n. 452/22/CONS l’AGCOM ha approvato le Linee guida in materia di sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di comunicazione elettronica, ai sensi dell’articolo 23 della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.

- dei decreti ministeriali e provvedimenti delle Autorità indipendenti aventi ad oggetto specifiche misure di settore.

 


 

Lavoro e occupazione

Le politiche per il lavoro delineate nel PNRR rivestono un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il Piano, di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere e di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, con l'obiettivo principale di incrementare il tasso di occupazione, in particolar modo quella giovanile e femminile.

Interventi specifici in materia di politiche per il lavoro sono contenuti nella Missione 5 ("Inclusione e coesione"), nell'ambito della Componente 1 ("Interventi speciali per la coesione territoriale"), che mira a ridurre i divari tra le diverse aree del paese.

All’interno di tale componente, è prevista l’entrata in vigore entro il 31 dicembre 2022 del Sistema nazionale di certificazione della parità di genere e dei meccanismi di incentivazione per le imprese che ottengono la certificazione e adottano policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree critiche (crescita aziendale, parità salariale, gestione delle differenze di genere, tutela della maternità).

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M5C1-12

Investimento 2 – Sistema di certificazione della parità di genere

PCM - Dip. Pari opportunità

L’investimento è diretto a definire un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere che incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche, quali, ad esempio, opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità.

La misura mira a raggiungere il maggior numero possibile di imprese senza un'attenzione specifica alla dimensione territoriale.

 

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore del sistema di certificazione della parità di genere e relativi meccanismi di incentivazione per le imprese

La certificazione della parità di genere è stata regolata dalla L. 162/2021 e dalla L. 234/2021 e implementata attraverso i seguenti passaggi:

-         il Decreto del Dip.to delle pari opportunità del 1° ottobre 2021 che ha istituito il Tavolo tecnico per la definizione di standard tecnici del sistema di certificazione;

-         i decreti del Dip.to Pari opportunità del 27 gennaio 2022 e del 22 febbraio 2022 che hanno istituito, rispettivamente, la Cabina di regia interistituzionale per la parità di genere e l’Osservatorio nazionale per l'integrazione delle politiche per la parità di genere;

-         l’Accordo del 28 gennaio 2022 tra il Dipartimento per le pari opportunità e SOGEI per la progettazione e implementazione di un sistema informativo sulla certificazione della parità di genere, rilasciato il 21 dicembre 2022

-         il Decreto del Dipartimento delle pari opportunità del 5 aprile 2022 che ha istituito il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese;

-         il decreto del Dip.to delle pari opportunità del 29 aprile 2022 che definisce i parametri minimi per  il  conseguimento  della  certificazione della parità di genere alle imprese, parametri di cui  alla  Prassi di  riferimento  UNI/PdR  125:2022 che prevede sei criteri (driver) necessari per stabilire la concessione della certificazione;

-         il decreto del 19 luglio 2022 di nomina dei componenti del Tavolo permanente sulla certificazione della parità di genere;

-         l’Accordo del 15 settembre 2022 di collaborazione tra il Dipartimento per le pari opportunità e Unioncamere per la progettazione e organizzazione delle attività relative all’implementazione del Sistema di certificazione della parità di genere;

-         il DM del 20 ottobre 2022 che definisce i criteri e le modalità per l’accesso all’esonero contributivo previsto dalla L. 162/2021 in favore dei datori di lavoro privati in possesso della certificazione della parità di genere.

Il Sistema della certificazione della parità di genere è di fatto già operativo in quanto Accredia, l’ente italiano di accreditamento, ha abilitato 15 organismi di valutazione che a loro volta hanno certificato 85 imprese (Banca dati Regis).

 


 

Coesione territoriale

La coesione sociale e territoriale rappresenta uno dei pilastri fondamentali su cui poggia la programmazione e il contenuto dell'intero PNRR. L'asse strategico dell'inclusione sociale, in particolare, punta a ridurre il divario di cittadinanza, a superare le diseguaglianze profonde, spesso accentuate dalla pandemia, a superare la debolezza strutturale del sistema produttivo del Sud, accompagnando il processo di convergenza tra Sud e Centro-Nord quale obiettivo di crescita economica, come più volte richiesto nelle Raccomandazioni della Commissione europea.

Lo specifico intervento collegato al traguardo da conseguire entro il 31 dicembre 2022 riguarda il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità e mira ad agevolare la soluzione di problemi legati all'esclusione e alla marginalità sociali nelle aree interne del Paese mediante l'intensificazione dell'erogazione di servizi di istruzione, salute e mobilità attraverso l'incremento di fondi per i servizi pubblici forniti dalle autorità locali: il meccanismo di erogazione consiste nella concessione di sovvenzioni ai comuni.

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M5C3-1

Investimento 1.1.1 - Aree interne: potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità

PCM - Ministro per il Sud e la

coesione territoriale

I progetti finanziati possono riguardare: servizi di assistenza domiciliare per anziani; infermiere e ostetriche di comunità; potenziamento di piccoli ospedali (senza pronto soccorso) o alcuni servizi di base e ambulatoriali; infrastrutture per l'elisoccorso; rafforzamento di centri per disabili; centri di consulenza, servizi culturali, sportivi e per l'accoglienza di migranti.

Dell’importo complessivo (725 milioni), 500 milioni sono destinati ai comuni delle aree interne e 225 milioni ai comuni del Mezzogiorno.

 

Traguardo al 31.12.2022

Aggiudicazione dell'offerta per gli interventi volti a migliorare i servizi e le infrastrutture sociali nelle aree interne e per il sostegno alle farmacie nei comuni con meno di 3000 abitanti

 

 

Obiettivo: T4 2025 (M5C3-2)

Servizi e infrastrutture sociali nuovi e migliorati accessibili ai destinatari dei comuni nelle aree interne e nel Mezzogiorno (2 milioni di abitanti delle aree interne e almeno il 5% della popolazione del meridione, circa 900.000 abitanti).

 

La legge di bilancio per il 2020 (n. 160 del 2019, commi 311-312) ha assegnato ai comuni situati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia un contributo complessivo di 300 milioni, nella misura di 75 milioni annui per ciascuno degli anni 2020-2023, da destinare a investimenti in infrastrutture sociali (“Fondo infrastrutture sociali”). I contributi sono stati ripartiti con il D.P.C.M. 17 luglio 2020. Con il D.P.C.M. 12 gennaio 2022 è stato previsto che per utilizzare la quota 2020, bisogna avere iniziato i lavori entro il 31 marzo 2022, mentre per la quota 2021 il termine è fissato al 30 giugno 2022. Per i contributi relativi al 2022 e al 2023 i lavori dovranno partire entro il 31 dicembre dello stesso anno. La legge di bilancio 2020 finanziava questa misura con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020; il Fondo infrastrutture sociali è stato quindi ricompreso nel PNRR, quale progetto in essere (225 milioni per gli anni 2021-2023).

Il 30 marzo 2022 è stato pubblicato l’avviso pubblico che mette a disposizione 500 milioni di euro per potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne. L’obiettivo è di fornire servizi sociali ad almeno 2 milioni di cittadini residenti in comuni delle aree interne, di cui almeno 900.000 abitanti delle otto regioni del Mezzogiorno (40 per cento dell’investimento complessivo). I settori individuati per gli interventi sono:

-          infrastrutture di trasporto (stradali o trasporto urbano);

-          opere e infrastrutture sociali (scolastiche; abitative; beni culturali; sport, spettacolo e tempo libero; sanitarie; di culto; di difesa; direzionali e amministrative; di pubblica sicurezza; cimiteri, arredo urbano, illuminazione pubblica e altre);

-          servizi per la pubblica amministrazione e per la collettività (azioni innovatrici; servizi essenziali per la popolazione rurale; assistenza sociale e altri servizi).

Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al bando è scaduto il 15 giugno 2022.

L’Agenzia per la Coesione Territoriale ha pubblicato il 12 dicembre 2022 la graduatoria delle domande ammesse e idonee, con l’allegato recante i punteggi. Ulteriori notizie sono reperibili a questa pagina dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

Dal Regis si apprende che con la pubblicazione della graduatoria relativa ai progetti ammessi a finanziamento si considera conseguita la milestone M5C3-1. Il target sarà raggiunto sia attraverso i nuovi progetti finanziati dall’avviso di marzo 2022, sia con i “progetti in essere”, con esclusione, per questi ultimi, degli interventi che ricadono in comuni del Sud situati al di fuori delle aree interne.

Sono stati ammessi a finanziamento n. 792 progetti, con un target potenziale di 5.727.264 beneficiari residenti, di cui 3.774.246 nelle 8 regioni del Mezzogiorno. Risultano inoltre “idonei” ulteriori n. 1394 progetti.

Successivamente all’emanazione del decreto di approvazione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento, il giorno 19/12/2022 l’Agenzia ha inviato ad ogni Soggetto attuatore apposita PEC nella quale viene riportato l’indicazione del progetto ammesso e del finanziamento assegnato, allegando inoltre il testo dell’“Accordo di concessione del finanziamento” da stipularsi tra l’Agenzia e l’Amministrazione stessa. Con tali adempimenti si intende conseguita la Milestone M5C3-1.

Per quanto concerne i “progetti in essere”, l’ACT ha avviato una istruttoria formale per verificare la rispondenza dei progetti ai criteri e i requisiti PNRR. A chiusura, verrà adottato un decreto di ammissione a finanziamento sul PNRR, ai sensi della circolare MEF n. 30 del 11.08.22.

Ambiente

Economia circolare

Nell’ambito degli investimenti per l’economia circolare finanziati nell’ambito della Missione 2, Componente 1 (“Agricoltura sostenibile ed economia circolare”), rientrano quelli finalizzati alla realizzazione delle cd. green communities, al fine di supportare lo sviluppo sostenibile dei territori rurali e di montagna. In tale contesto, era prevista l’aggiudicazione di tutti i relativi appalti pubblici entro il 30 settembre 2022. Nella banca dati Regis viene evidenziato che tale obiettivo è stato raggiunto.

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M2C1-20

Investimento 3.2 - Green communities

PCM - Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie

Il Progetto, a cui sono destinati 135 milioni di euro, intende sostenere lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna, favorendo la nascita e la crescita di comunità locali, anche tra loro coordinate e/o associate (le Green communities), attraverso il supporto all’elaborazione, il finanziamento e la realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale. In particolare, l’ambito di tali piani includerà in modo integrato (per 30 Green Communities complessivamente): la gestione del patrimonio agro-forestale e idrico; la produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sviluppo di un turismo sostenibile; l’edilizia e l’infrastrutturazione sostenibile; l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti; lo sviluppo sostenibile delle attività produttive (zero waste production); l’integrazione dei servizi di mobilità; lo sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile. L’obiettivo è quello di implementare la Strategia Nazionale delle Green Community (SNGC) di cui all’art. 72 della L. 221/2015.

Traguardo al 30.9.2022

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la selezione delle Green communities

Nella banca dati Regis viene evidenziato che tale milestone si considera completata in virtù dell’adozione dei seguenti atti:

- decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie del 30 marzo 2022, che ha individuato le "green communities pilota" che costituiscono il modello di riferimento per la definizione del successivo avviso di selezione;

- pubblicazione, avvenuta il 30 giugno 2022, dell’avviso pubblico finalizzato alla selezione di almeno 30 green communities;

- istituzione della commissione di valutazione in data 31 agosto 2022;

- pubblicazione, in data 28 settembre 2022, dell’atto di approvazione della graduatoria del progetto, secondo cui sono risultate ammissibili al finanziamento 35 green communities.

Nella medesima banca dati viene reso noto che “in data 27/12/22 viene pubblicata la determina per l’approvazione delle proposte ammesse a valutazione e delle proposte ammesse a finanziamento delle Regioni Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Sardegna. In conseguenza del nuovo provvedimento, risultano ammesse a finanziamento 36 green communities, di cui 6 a finanziamento parziale, per un totale di € 119.256.844,19”.


 

Ministero dell’interno

Ambiente

Rigenerazione urbana e housing sociale

L’intervento della M5C2-17 è volto a stimolare ed attrarre finanziamenti privati, generare un effetto leva e moltiplicare gli investimenti totali mobilitati dal PNRR in progetti di rigenerazione urbana, attraverso la creazione di un fondo tematico dedicato. Il Fondo tematico per la rigenerazione urbana è un comparto del Fondo dei fondi gestito dalla Banca Europei per gli Investimenti (BEI). L’intervento della M5C2-13 prevede una progettazione urbanistica partecipata, con l'obiettivo di rigenerare, rivitalizzare e valorizzare grandi aree urbane degradate, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi a disposizione della cittadinanza e alla riqualificazione dell'accessibilità dei servizi stessi e della dotazione infrastrutturale, trasformando così i territori più vulnerabili in smart cities e realtà sostenibili.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M5C2-17

Investimento 5 - Piani Urbani Integrati - Fondo di fondi della BEI

La strategia di investimento del Fondo deve definire almeno: i) la natura e la portata degli investimenti sostenuti, che promuovono progetti sostenibili di rigenerazione urbana e di sviluppo e devono essere in linea con gli obiettivi del Fondo, anche in relazione al rispetto del principio "non arrecare un danno significativo", ii) gli interventi sostenuti; iii) i beneficiari interessati, che sono promotori privati di progetti finanziariamente autosostenibili per i quali il sostegno pubblico è giustificato da un fallimento del mercato o dal profilo di rischio, e i criteri di ammissibilità; iv) i criteri di ammissibilità per i beneficiari di finanziamenti e la loro selezione mediante una gara aperta; v) l'inclusione di una linea specifica per soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo e industriale; e vi) disposizioni per reinvestire potenziali rientri per gli stessi obiettivi strategici, anche oltre il 2026.

Traguardo al 30.9.2022

Approvazione della strategia di investimento del Fondo da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Secondo la banca dati Regis, il traguardo si considera conseguito poiché il meccanismo di verifica della Milestone prevede che l’Amministrazione produca un documento esplicativo che attesti che l’obiettivo sia stato conseguito in modo soddisfacente.

Nello specifico, il documento dovrà includere: (a) copia della strategia di investimento del Fondo adottata dal MEF; (b) una relazione che dimostri come le azioni previste nella strategia contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi; (c) una dichiarazione dell’autorità titolare dell’intervento che attesti l’effettiva adozione della strategia.

A tale fine, in data 22 dicembre 2021 è stato sottoscritto l’Accordo di Finanziamento tra la Banca europea per gli investimenti e il MEF (vedi infra), che riporta tra l’altro la strategia di investimento per i piani urbani integrati.

Al fine di dare completa attuazione al quadro normativo vigente e alle competenze istituzionali del Ministero dell’Interno, del Ministero del Turismo, e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per l’efficacia complessiva della gestione delle risorse PNRR destinate al Fondo dei Fondi, è stato poi firmato un protocollo unico d’intesa tra le suddette Amministrazioni in data 16 giugno 2022.

Con il richiamato protocollo, le Amministrazioni si impegnano ad instaurare un rapporto di collaborazione per la definizione e gestione dei processi, ruoli e responsabilità nell'attuazione degli investimenti per la componente Fondo dei Fondi, finalizzato alla messa in campo di iniziative volte a garantire ogni forma di utile cooperazione che possa concorrere agli obiettivi di accelerazione dei processi di attuazione del PNRR in linea con la tempistica e le milestone previste dal Piano.

Sul piano informativo sono stati predisposti e pubblicati due comunicati:

- Comunicato stampa n. 238 del 23 dicembre 2021 del Ministero dell’Economia e delle Finanze in relazione alla sottoscrizione dell’Accordo di Finanziamento BEI-MEF.

- Comunicato della Direzione Centrale per la Finanza Locale del 26 maggio 2022 riguardante la pubblicazione sul sito della BEI e sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, dell’avviso a manifestare interesse per la selezione degli Intermediari Finanziari tramite cui il Fondo di Fondi opererà sul territorio nazionale.

Si prevede che gli accordi tra la BEI e gli intermediari finanziari saranno sottoscritti e resi disponibili probabilmente entro il primo trimestre del 2023.

L’accordo e la strategia ancorché approvati e sottoscritti potrebbero essere oggetto di successiva modifica e revisione.

 

M5C2-13

Investimento 5 - Piani urbani integrati - progetti generali

L’intervento previsto è volto a favorire (mediante progetti presentati dalle Città metropolitane, ciascuno di valore non inferiore a 50 milioni di euro) una migliore inclusione sociale riducendo l’emargina­zione e le situazioni di degrado sociale, promuovere la rigenera­zione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecososte­nibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche, l'efficientamento energetico e idrico degli edifici e la riduzione del consumo di suolo anche attraverso operazioni di demolizione e ricostruzione finalizzate alla riduzione dell'impermeabilizzazione del suolo già consumato con modifica di sagome e impianti urbanistici, nonché sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico.

Traguardo 31 dicembre 2022

Entrata in vigore del piano di investimenti per progetti di rigenerazione urbana nelle aree metropolitane

Per quanto previsto dall’art. 21 del D.L. n. 152/2021, le Città Metropolitane entro il termine del 22 marzo 2022 hanno trasmesso al Ministero dell'interno i piani comprensivi dei progetti finanziabili, secondo le modalità stabilite. Con il decreto del ministro dell'Interno del 22 aprile 2022, sono state assegnate le risorse PNRR per i 31 piani urbani integrati (PUI) individuati nell'elenco definitivo allegato allo stesso decreto, presentati dalle città metropolitane in attuazione della linea di progetto «Piani Integrati - M5C2 – Investimento 2.2» per un importo complessivo di 2.703.730,488 euro.

Il citato decreto è stato rettificato con decreto direttoriale del 6 maggio 2022.

Con decreto della Direzione centrale per la finanza locale del Ministero dell’interno del 21 dicembre 2022 si è proceduto ad una rettifica dell’allegato 2 (contenente il dettaglio dei progetti approvati) al decreto del Ministro dell’interno 22 aprile 2022 n. 102, con riferimento ai progetti di Piani urbani integrati presentati dalle città metropolitane di Firenze, Genova e Milano.

Con comunicato del 3 gennaio 2023 il Dipartimento per gli affari interni e territoriali – Direzione centrale per la finanza locale del Ministero dell’interno ha reso noto di aver provveduto, in data 21 dicembre 2022, ad erogare le risorse a titolo di acconto del 10 per cento per i progetti dei Piani Urbani Integrati, come previsto all’articolo 4 del decreto interministeriale del 22 aprile 2022.

Con comunicato del 12 gennaio 2023 lo stesso Dipartimento ha reso noto che, ai sensi dell’art. 1, comma 370, della legge n. 197/2022 (legge di bilancio per il 2023), anche gli enti locali attuatori dei Piani urbani integrati possono accedere alla preassegnazione, per l’anno 2023, in aggiunta all’importo assegnato con il relativo decreto di assegnazione, di un contributo calcolato nella misura del 10 per cento dell’importo di cui al decreto di assegnazione, a valere sulle risorse del Fondo per l'avvio di opere indifferibili.


 

Ministero dell’università e della ricerca

Ricerca

Nel settore della ricerca, il PNRR individua una serie di criticità e disfunzioni che caratterizzano il nostro Paese, collocandolo al di sotto degli standard degli altri partner europei.

In questa prospettiva, rilevano, anzitutto, gli scarsi investimenti in R&S e la marginale integrazione dei prodotti della ricerca all'interno dei processi produttivi. Il dato si spiega, fra l'altro, con peculiarità sistemiche dell'Italia, legate alla prevalente specializzazione nei settori tradizionali (che rappresentano, peraltro, come rileva lo stesso PNRR, un vasto e inesplorato mercato potenziale per le innovazioni) e dalla struttura del tessuto industriale (fatto in prevalenza di PMI), da cui deriva una minore capacità di produrre economie di scala e una limitata propensione all’innovazione. Al riguardo, riforme e investimenti, oltre a promuovere un più effettivo trasferimento tecnologico nei settori cruciali, mirano a costruire reti d'investimento, ricerca e sviluppo sul territorio, composte da università, enti di ricerca e imprese, così da rafforzare il raccordo e la sinergia fra le due realtà.

Altra criticità si coglie, poi, nel numero ridotto di ricercatori e nel blocco dei percorsi di carriera, cui gli interventi previsti nel Piano contrappongono misure per incentivare l'ingresso di nuove figure, specie fra i giovani, e accentuarne l'internazionalizzazione, nell'ambito soprattutto della mobilità europea. Inoltre, sempre nella prospettiva di incrementare l’accesso alla formazione universitaria, vengono promessi interventi per aumentare la disponibilità di alloggi per studenti.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M4C2-1

Investimento 1.2 - Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori

Si prevede il sostegno alle attività di giovani ricercatori – sul modello dei bandi European Research Council, Marie Sk?odowska-Curie Individual Fellowship e Seal of Excellence – consentendo loro di maturare un’esperienza di responsabilità di ricerca. Il contributo sarà vincolato in parte all'assunzione di almeno un ricercatore “non-tenure-track”, in parte a periodi di mobilità per attività di ricerca o didattica in Italia o all'estero.

Obiettivo 31 dicembre 2022

Concessione di almeno 300 borse di ricerca a studenti.   

L’art. 14 del decreto-legge n. 36 del 2022 (L. 79/2022) reca misure dirette alla realizzazione di linee di intervento previste dal presente investimento. In particolare, i commi 1-4 di tale articolo prevedono particolari procedure di reclutamento all'interno delle Università e degli enti pubblici di ricerca, riservate a due categorie di studiosi: i) quelli insigniti di un Sigillo di Eccellenza (Seal of Excellence) a seguito della partecipazione a bandi, emanati nell'ambito dei Programmi quadro Horizon 2020 ed Horizon Europe negli anni 2022 o precedenti, relativi alle Azioni Marie Sk?odowska-Curie (MSCA); ii) i vincitori dei programmi di ricerca dello European Research Council.

DM n. 894 dell’11 luglio 2022

Avviso n. 247 del 19 agosto 2022 (qui il relativo comunicato stampa).

Avviso n. 367 del 7 ottobre 2022 (qui il relativo comunicato stampa).

D.D. n. 502 del 25 novembre 2022, recante “Graduatoria dei soggetti ammissibili per i giovani ricercatori vincitori di bandi MSCA e che hanno ottenuto un “Seal of Excellence””.

D.D. n. 568 del 15 dicembre 2022, recante “Decreto proposte progettuali non ammissibili a finanziamento - Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali da parte di giovani ricercatori da finanziare nell’ambito del PNRR”.

D.D. n. 602 del 23 dicembre 2022, recante “Graduatoria dei soggetti ammissibili per i giovani ricercatori vincitori di bandi dello European Research Council (ERC)”.

 

È stato pubblicato, inoltre, l'Avviso 247/22 (All.1) e la rettifica 367/22 (All.1bis), per finanziare fino a 700 giovani ricercatori, di cui:

-100 ric. Starting Grants ERC;

-200 ric. MSCA.

-400 ric. Seal of Excellence.

All’esito della selezione, con D.D. 564 del 13/12/22 (All.2) è stato approvato il finanziamento per 262 ricercatori: 77 MSCA e 185 SoE. Al 20/12, termine fissato dall’avviso per la sottoscrizione del contratto con la host institution scelta, sono stati acquisiti 249 contratti di altrettanti PI: 74 MSCA e 175 SoE.

A questi si aggiungono i 5 vincitori ERC, per i quali è stata pubblicata la graduatoria, D.D. 602 del 23/12/22 (All.3), e le cui procedure di contrattualizzazione e portabilità del grant sono in corso.

Istruzione

Gli interventi previsti dal PNRR, anche alla luce delle Raccomandazioni della Commissione UE per il 2019 e il 2020, nonché dell'Agenda ONU 2030, si sviluppano su tre direttrici, che nel complesso perseguono un potenziamento quantitativo e qualitativo dell'istruzione, sia nella prospettiva della coesione economico-sociale, sia del rafforzamento della competitività del sistema-Paese.

In particolare, la prima direttrice consiste nel raggiungimento di una maggiore copertura territoriale dei servizi di educazione e istruzione, specie d'infanzia e primaria, particolarmente carente in alcune aree geografiche del Paese. La seconda mira al rafforzamento dell'offerta formativa sotto il profilo delle competenze digitali e scientifico-tecnologiche (c.d. "STEM"), al fine di compensare lo skills mismatch tra istruzione e domanda di lavoro, in un'economia ormai caratterizzata da elevati tassi di conoscenza e specializzazione. La terza, infine, ha quale obiettivo il miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti, con l'intento di incentivare il merito e l'aggiornamento continuo.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M4C1-28

Riforma 1.7: Riforma della legislazione sugli alloggi per studenti e investimenti negli alloggi per studenti

L’obiettivo è quello di triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026.

In particolare, l'obiettivo è quello di ridurre in modo significativo il divario rispetto alla media UE per quanto riguarda gli studenti cui sia stato attribuito un alloggio (il 18% rispetto all'attuale 3% registrato in Italia).

Obiettivo 31 dicembre 2022

Nuovi posti letto (7.500) per studenti negli alloggi per studenti

L’art. 14, comma 6-vicies quater del decreto-legge n. 36 del 2022 (L.79/2022), prevede la possibilità di destinare risorse del PNRR all'incremento di posti letto per studenti universitari ovvero al finanziamento di interventi di adeguamento delle residenze universitarie agli standard europei. In particolare, con bando del Ministero dell'università e della ricerca, le risorse del PNRR indicate nell'ambito dei bandi adottati in applicazione dell'art. 1 della legge n. 338 del 2000, che siano in essere alla data di entrata in vigore della predetta disposizione, possono essere destinate ai suddetti interventi. Inoltre, il decreto-legge n. 115 del 2022 (L.142/2022) (cosiddetto Aiuti-bis) è intervenuto per integrare e perfezionare le disposizioni di attuazione della Riforma 1.7 della Missione 4, Componente 1, del PNRR («Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti»), già adottate in forza dell’art. 14, comma 6-vicies quater del D.L. 36/2022, con l’obiettivo di favorire ulteriormente la disponibilità di nuovi alloggi e residenze per studenti universitari (art. 39).

DM n. 1046 del 26 agosto 2022, modificato dal DM n. 1089 del 15 settembre 2022.

Inoltre, il decreto-legge n. 144 del 2022, (Aiuti-ter), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 175 del 2022, aggiungendo l’art. 1-bis alla legge n. 338 del 2000, dispone che le risorse previste dalla riforma 1.7 della Missione 4, componente 1, del PNRR, siano destinate, per un importo pari a 660 milioni di euro, all'acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore (art. 25).

Si veda anche il comunicato in Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2022.

DM n. 1246 del 28 novembre 2022, recante “Approvazione degli atti e della graduatoria”.

DM n. 1252 del 2 dicembre 2022, recante “Nuovo avviso pubblico per l’accesso al cofinanziamento di interventi volti all’acquisizione della disponibilità di posti letto per studenti universitari ai sensi dell’art. 1, comma 4-ter, l. 14 novembre 2000, n. 338” (qui il relativo avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale).

In conclusione – in base alle informazioni disponibili - ai fini del target M4C1-28 al T4-2022 (almeno 7.500 nuovi posti letto), il quadro di attuazione si sostanzia come segue:

1. 4.478 posti letto di cui alla procedura D.M. n. 1046 del 26 agosto 2022;

2. 2.459 posti letto di cui ai precedenti bandi adottati in attuazione della Legge 338/2000;

3. Tra i 6.560 posti letto candidati di cui alla procedura D.M. n. 1252 del 2 dicembre 2022, saranno selezionati un numero di posti che consentirà di traguardare il Target M4C1-28 e fino a concorrenza delle risorse disponibili.

Tali posti posti letto saranno assegnati agli studenti al più tardi entro il termine dell’assessment period (28 febbraio 2023).

M4C1-29

Riforma 1.7: Riforma della legislazione sugli alloggi per studenti e investimenti negli alloggi per studenti

L’obiettivo è quello di triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026.

In particolare, l'obiettivo è quello di ridurre in modo significativo il divario rispetto alla media UE per quanto riguarda gli studenti cui sia stato attribuito un alloggio (il 18% rispetto all'attuale 3% registrato in Italia).

Traguardo 31 dicembre 2022

Entrata in vigore della riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.

L’art. 64, comma 8, del D.L. 77/2021 (L.108/2021) ha innalzato (dal 50) al 75% del costo totale la quota massima di cofinanziamento dello Stato per la realizzazione di interventi per alloggi e residenze per studenti universitari e delle istituzioni AFAM, di cui alla L. 338/2000.

Il comma 9 ha precisato che agli oneri derivanti si fa fronte con le risorse del PNRR.

Successivamente, l’art. 15 del D.L. 152/2021 ha previsto che, per semplificare e velocizzare la selezione e il monitoraggio degli interventi di cui alla stessa L. 338/2000, le procedure sono effettuate esclusivamente attraverso l’informatizzazione del processo edilizio. Inoltre, ha disposto che i progetti devono prevedere, a pena di inammissibilità, il numero dei posti letto attesi. Infine, ha previsto che è promossa, prioritariamente, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili esistenti.

Inoltre, l’art. 14, comma 6-vicies quater del decreto-legge n. 36 del 2022 (L.79/2022), prevede la possibilità di destinare risorse del PNRR all'incremento di posti letto per studenti universitari ovvero al finanziamento di interventi di adeguamento delle residenze universitarie agli standard europei. In particolare, con bando del Ministero dell'università e della ricerca, le risorse del PNRR indicate nell'ambito dei bandi adottati in applicazione dell'art. 1 della legge n. 338 del 2000, che siano in essere alla data di entrata in vigore della predetta disposizione, possono essere destinate ai suddetti interventi.

Successivamente, l’art. 39 del decreto-legge n. 115 del 2022 modifica le disposizioni di attuazione della Riforma 1.7 della Missione 4, Componente 1, del PNRR («Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti»), già adottate in forza dell’art. 14, comma 6-vicies quater del D.L. 36/2022, con l’obiettivo di favorire ulteriormente la disponibilità di nuovi alloggi e residenze per studenti universitari. In questa prospettiva, l’art. 39 opera su due versanti:

i) sostituisce l’art. 14, comma 6-vicies quater del D.L. 36/2022, trasponendone il contenuto, con limitate modifiche sostanziali, all’interno dell’art. 1 della L. 338/2000 (recante «Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari»);

ii) prevede semplificazioni procedimentali aggiuntive per consentire il più celere ed effettivo impiego delle risorse europee, al fine di conseguire gli obiettivi temporali connessi al raggiungimento dei target PNRR.

 

Inoltre, il decreto-legge n. 115 del 2022 (L.142/2022) (cosiddetto Aiuti-bis) è intervenuto per integrare e perfezionare le disposizioni di attuazione della Riforma 1.7 della Missione 4, Componente 1, del PNRR («Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti»), già adottate in forza dell’art. 14, comma 6-vicies quater del D.L. 36/2022, con l’obiettivo di favorire ulteriormente la disponibilità di nuovi alloggi e residenze per studenti universitari. In questa prospettiva, l’articolo in commento opera su due versanti:

i) sostituisce l’art. 14, comma 6-vicies quater del D.L. 36/2022, trasponendone il contenuto, con limitate modifiche sostanziali, all’interno dell’art. 1 della L. 338/2000 (recante «Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari»);

ii) prevede semplificazioni procedimentali aggiuntive per consentire il più celere ed effettivo impiego delle risorse europee, al fine di conseguire gli obiettivi temporali connessi al raggiungimento dei target PNRR (art. 39).

D.D. n. 1119 del 5 luglio 2022.

 

DM n. 1046 del 26 agosto 2022 (qui il relativo comunicato stampa), modificato dal DM n. 1089 del 15 settembre 2022.

 

Da ultimo, il decreto-legge n. 144 del 2022, (Aiuti-ter), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 175 del 2022, aggiungendo l’art. 1-bis alla legge n. 338 del 2000, dispone che le risorse previste dalla riforma 1.7 della Missione 4, componente 1, del PNRR, siano destinate, per un importo pari a 660 milioni di euro, all'acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore  (art. 25).

Si veda anche che il comunicato, in Gazzetta Ufficiale, del 24 novembre 2022.

In attuazione del comma 7 del citato art. 25 del DL 144/2022 è stato adottato il DM n. 1437 del 27 dicembre 2022.

In attuazione del comma 11 del medesimo art. 25 del DL 144/2022 è stato adottato il DM n. 1439 del 29 dicembre 2022.


 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Lavoro e occupazione

Per quanto riguarda il settore del lavoro e dell’occupazione, entro il mese di dicembre 2022 dovevano essere conseguiti tre obiettivi: i primi due attinenti alla Riforma delle politiche attive del lavoro e il terzo a quella relativa alla predisposizione di un Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso. La declinazione a livello territoriale della riforma delle politiche attive è assicurata dalla predisposizione e dall’entrata in vigore dei Piani attuativi regionali, approvati da ANPAL, nonché dall’implementazione parziale delle attività previste nel Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego riferito al triennio 2021-2023. La riforma per la lotta al lavoro sommerso ha come obiettivo quello di migliorare la qualità del lavoro e le condizioni dei lavoratori, attraverso l’entrata in vigore di un piano nazionale e della tabella di marcia attuativa.

Nella tabella di seguito sono indicati, oltre agli elementi identificativi di ciascuna riforma, gli obiettivi e i dati, ricavati dalla relazione, dalla banca dati Regis o da altre fonti qualificate, relativi all’attuazione di tali obiettivi.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M5C1-2

Riforma 1- ALMPs e formazione professionale

La finalità è introdurre un’ampia riforma delle politiche attive e della formazione professionale, supportando la riqualificazione professionale e il reinserimento di lavoratori in transizione e disoccupati, nonché definendo, in stretto coordinamento con le Regioni, livelli essenziali di attività formative per le categorie più vulnerabili. La riforma prevede l’adozione:

1.     del Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL) (DM 5 novembre 2021);

2.     del Piano Nazionale Nuove Competenze (DM 14 dicembre 2021).

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore, a livello regionale, di tutti i piani per i centri per l'impiego (PES)

Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano hanno adottato tutti i Piani attuativi, approvati da ANPAL e richiesti per la declinazione territoriale di quanto è previsto nel Programma GOL.

I beneficiari coinvolti nel programma fino al 15 dicembre 2022 sono pari a 668.224, numero maggiore rispetto ai 300.000 richiesti per il raggiungimento dell’obiettivo entro la fine del 2022 (banca dati Regis).

M5C1-6

Investimento 1 - Potenziamento dei centri per l'impiego (PES)

L’investimento è volto a garantire l'effettivo servizio a favore di disoccupati e imprese e a consentire un'efficace erogazione di servizi per l'impiego e la formazione, anche attraverso una maggiore integrazione con il sistema di istruzione e formazione e con la rete degli operatori privati.

Questa misura comprende investimenti strutturali, lo sviluppo di Osservatori regionali del mercato del lavoro e dell'interoperabilità dei sistemi informativi regionali e nazionali e la progettazione e realizzazione di interventi formativi per aggiornare le competenze dei consulenti dei lavoratori.

L'investimento si accompagna alla Riforma 1.1 della Missione 5, Componente 1, che prevede l’adozione del Programma GOL e di un Piano Nazionale per le Nuove Competenze.

 

Obiettivo 31 dicembre 2022

Per almeno 250 centri per l'impiego (PES), il completamento di almeno il 50% delle attività previste nel piano di potenziamento nel triennio 2021 -2023.

Il DM n. 74 del 28 giugno 2019 ha adottato il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, modificato e integrato con DM n.59 del 22 maggio 2020.

In ottemperanza a tale ultimo DM, il DSG n. 123 del 4 settembre 2020 ha previsto l’adozione da parte di ciascuna Regione di un proprio piano regionale di potenziamento dei CPI. Conseguentemente, la Commissione di valutazione dei piani regionali (istituita dal Ministero del Lavoro) ha approvato i 19 piani presentati dalle regioni (sono escluse dalla presentazione dei piani le province autonome di Trento e Bolzano).

Sulla base della rendicontazione effettuata dall’Unità di missione istituita presso il Ministero del lavoro per il Coordinamento delle attività di gestione degli interventi previsti nel PNRR (nota prot. 46/82 del 20/06/2022), i CPI che presentano uno stato di avanzamento complessivo delle attività superiore al 50% sono 327, di cui 95 sono localizzati nell'area nord-est  (29%), 66 in quella nord ovest (20%), 72 al centro (22%), 66 al sud (20%) e 28 nelle isole (9%).

M5C1-8

Riforma 2 - Lavoro sommerso

Il Piano comprende una serie di azioni, in parte già avviate, che riguardano, in particolare:

§  l’affinamento delle tecniche di raccolta e di condivisione dei dati;

§  l’introduzione di misure per trasformare il lavoro sommerso in lavoro regolare;

§  il lancio di una campagna informativa e di sensibilizzazione rivolta ai datori di lavoro e ai lavoratori;

§  la definizione di una struttura di governance che assicuri una efficace implementazione delle azioni;

§  il rafforzamento già programmato dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Tali azioni si affiancano a quelle previste nel Piano Triennale (2020-22) di contrasto al lavoro sommerso in agricoltura.

 

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore di un piano nazionale e della tabella di marcia attuativa per la lotta al lavoro sommerso in tutti i settori economici

Il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2023-2025 (entrato in vigore il 21 dicembre 2022) è stato adottato con DM del 19 dicembre 2022, n. 221, come predisposto dal Tavolo tecnico (istituito dal DM 24 febbraio 2022, n. 32).

Il Piano nazionale tiene conto delle sinergie con il Tavolo per la definizione di una strategia di contrasto al caporalato, inizialmente costituito per un triennio e i cui lavori sono stati prorogati sino al 3 settembre 2025 dal DM del 17 giugno 2022.

Sanità e politiche sociali

Assistenza sociale

L’investimento si inserisce nel più ampio disegno del rafforzamento dell’assistenza territoriale e della sempre maggiore integrazione delle componenti sociali e sanitarie ad essa legate e proprio per questo deve essere letto congiuntamente agli interventi proposti dalla Componente 1 della Missione 6 “Salute”. Le azioni dell’investimento (Progetto personalizzato, Abitazione e Lavoro) mirano ad aumentare l’autonomia delle persone disabili attraverso progetti di “vita indipendente” in strutture di co-housing, fornite di servizi sanitari e sociali. Gli Ambiti territoriali sociali - ATS (capofila dell’investimento) e per essi, i singoli Comuni e gli Enti gestori delle funzioni socioassistenziali compresi all’interno di ciascun ATS, tramite i servizi per l'impiego e i servizi sociali, e grazie alla fornitura di strumenti ICT, realizzano tirocini formativi e sperimentano modalità di assistenza e accompagnamento a distanza.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M5C2-7

Investimento 2 - Percorsi di autonomia per persone con disabilità

L’Investimento 1.2 (M5C2-7), pari a 500,5 milioni di euro, ha l'obiettivo di aumentare l'autonomia delle persone disabili e mira ad accelerare il processo di deistituzionalizza­zione, fornendo servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari. L’investimento si articola in tre azioni tra loro interconnesse e da attivarsi contemporaneamente:

1. Progetto individualizzato. Costi legati a: beni e servizi necessari alla costituzione/ rafforzamento dell'équipe multidimensionale; attività di valutazione multidimensionale dei bisogni; attività di definizione e monitoraggio del progetto individualizzato e all’attivazione dei sostegni;

 2. Abitazione. Costi legati a: attività di raccordo tra istituzioni pubbliche per il reperimento di alloggi e attivazione di bandi sul mercato privato; rivalutazione delle condizioni abitative da modificare sulla base del progetto individualizzato; adattamento delle abitazioni e dotazione anche domotica offerta sulla base delle esigenze individuali o del gruppo appartamento. Costi di gestione per|: attivazione dei sostegni a distanza e domiciliari; sperimentazione di modalità di assistenza e accompagnamento a distanza;

3. Lavoro (interventi previsti nei progetti personalizzati per sostenere l’accesso delle persone con disabilità al mercato del lavoro). Le azioni da intraprendere sono: fornitura della strumentazione necessaria per lo svolgimento del lavoro da remoto; azioni di collegamento tra servizi sociali, agenzie formative, ASL, servizi per l'impiego ai fini della realizzazione di tirocini formativi (ex L. 68/99, tirocini per l'inclusione sociale e di inserimento – reinserimento), anche in modalità on line.

Platea di riferimento: persone con disabilità per le quali, nell'ambito del progetto personalizzato, può essere intrapreso un percorso di autonomia abitativa e di inserimento lavorativo. Per l’investimento 1.2 e le relative linee di attività possono essere attivati più progetti nello stesso ATS, fermo restando che tendenzialmente tutti gli ATS dovranno partecipare alle progettualità ovvero alle analoghe progettualità previste a valere sul Fondo dopo di noi o sul Fondo non autosufficienza.

Titolari delle risorse del PNRR sono gli Ambiti territoriali sociali (ATS) e, per essi, i singoli Comuni e gli Enti gestori delle funzioni socioassistenziali, singoli o associati compresi all’interno di ciascun ATS.

 

Obiettivo 31 dicembre 2022

Realizzazione da parte dei distretti sociali di almeno 500 progetti relativi alla ristrutturazione degli spazi domestici e/o alla fornitura di dispositivi ICT alle persone con disabilità, insieme a una formazione sulle competenze digitali. La scadenza è da riferirsi alla definizione e attivazione di almeno un progetto per distretto sociale.

 

 

 

Il Decreto direttoriale n. 320 dell’11 novembre 2022 ha fornito gli elenchi dei progetti degli Ambiti Territoriali Sociali ammessi al finanziamento nazionale e dei progetti idonei al finanziamento dai quali risulta che i progetti previsti per l’investimento 1.2 erano 700 per un totale di risorse pari a 500 milioni; quelli presentati sono stati 605 per un ammontare pari a 402.643.526 euro; i progetti ammessi al finanziamento sono stati 584 per risorse pari a 397.776.926.

Sullo stato di attuazione dell’investimento, al 13 gennaio 2023, il Dossier ANCI “Gli investimenti per comuni e città nel PNRR”, che riporta i risultati del monitoraggio in costante aggiornamento operato da ANCI sulle misure del PNRR che vedono Comuni e/o Città Metropolitane tra i soggetti attuatori, riferisce quanto segue: “Primo obiettivo (almeno 500 progetti) raggiunto (e quasi raddoppiato): 875 progetti personalizzati ricevuti. Secondo obiettivo (almeno 500 ATS coinvolti con almeno 1 progetto personalizzato) raggiunto: 502 ATS (oltre 6.500 Comuni coinvolti). L’Unità di missione sta gestendo la fase dell’avvio attività per erogazione anticipi. Al momento hanno ricevuto 501 dichiarazioni di avvio attività, 600 sono le convenzioni sottoscritte (su 609)”.

 

Precedentemente:

Il Decreto direttoriale (DD) n. 450 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 9 dicembre 2021 (come modificato dal D.D del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 28 gennaio 2022) ha definito il Piano Operativo per la presentazione, da parte degli Enti locali, di proposte di adesione agli investimenti 1.1, 1.2 e 1.3 della M5C2. Per l'investimento 1.2, il Piano Operativo prevede la realizzazione di abitazioni in cui potranno vivere gruppi di persone con disabilità, incoraggiando soluzioni diffuse sul territorio, destinate a individui o piccoli gruppi, coerentemente all'art. 4 comma 1 lettere a), b) e c) della legge n. 112 del 2016 (c.d. Dopo di noi) e all'art. 4, co. 3 e 4 del DM 23 novembre 2016 (Requisiti per l'accesso al Fondo Dopo di noi). A tal proposito si evidenzia che le linee di indirizzo per i progetti di vita indipendente (Allegato F del con DPCM 21 novembre 2019) incoraggiano progettazioni a favore di persone con disabilità senza il necessario supporto familiare da accogliere in strutture di co-housing sociale o soluzioni analoghe.

L’Avviso pubblico n. 1/2022 del 15 febbraio 2022 per la presentazione di Proposte di intervento da parte degli Ambiti Sociali Territoriali da finanziare nell’ambito del PNRR ha individuato tre linee di attività interconnesse per l’investimento 1.2: Progetto individualizzato, Abitazione, Lavoro (Tabella con i dettagli delle tre azioni).

Successivamente il Decreto direttoriale n. 32 del 15 marzo 2022 ha istituito le Commissioni per la valutazione delle proposte progettuali presentate dagli ATS.

Il Decreto Direttoriale numero 98 del 9 maggio 2022 (rettificato con DD 117/2022, che nulla ha modificato per l’investimento 1.2) ha assegnato agli Ambiti territoriali le risorse per gli investimenti 1.1, 1.2 e 1.3 della M5C2. Sono allegati al Decreto gli elenchi dei progetti degli Ambiti Sociali Territoriali ammessi al finanziamento nazionale e dei progetti idonei al finanziamento ma non finanziati, per linea di finanziamento e per Regione (qui gli elenchi riferibili all’investimento 1.2). Successivamente, il DD 249 del 5 ottobre 2022   (come rettificato dal DD n. 254 del 7 ottobre 2022) ha riaperto i termini dell’Avviso 1/2022 PNRR, limitatamente agli Ambiti Territoriali Sociali delle Regioni sottorappresentate. I Soggetti proponenti hanno potuto presentare domanda entro il 17 ottobre 2022. Con lo stesso Decreto è stato approvato lo scorrimento dell’elenco dei progetti idonei al finanziamento, sulla base dei posti resisi disponibili e delle risorse a disposizione per Regione e per singola linea di finanziamento. In relazione all’Investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”, il DD in parola evidenzia che, a fronte dei 700 progetti previsti, 584 rientrano nell’elenco dei progetti ammissibili al finanziamento e 10 in quello degli idonei al finanziamento ma non finanziabili. Lo stato dei progetti relativi all’Investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” viene rappresentato in una tabella contenuta nel medesimo decreto. Dal Regis infatti si apprende che sulla Piattaforma digitale sono state complessivamente caricate, da 485 Distretti sociali, 558 schede progetto, rispetto alle quali sono state firmate 463 convenzioni da parte di DG, Unità di Missione e distretti.

In ultimo, con il D.D. 276 del 20 ottobre 2022 è stata adottata una nuova riapertura dei termini di cui all’Avviso pubblico n. 1/2022. La riapertura dell’Avviso riguarda gli ATS delle Regioni sottorappresentate, al fine di colmare la sottorappresentazione del numero di progetti ammessi rispetto al numero indicato per ciascuna Regione. I Soggetti proponenti devono presentare la domanda di ammissione tramite, a partire dal 21 ottobre 2022 ed entro il 3 novembre 2022. 

Dal punto di vista procedurale si segna che il 21 giugno 2022 sono stati resi disponibili i format delle schede progetto relative all’Avviso pubblico n. 1/2022, con relativi piani finanziari e cronoprogrammi, suddivise per le diverse linee di finanziamento (si veda la pagina dedicata del Ministero del lavoro e delle politiche sociali). Le schede progetto sono state poi caricate tramite l'applicativo gestionale a disposizione sulla Piattaforma Multifondo dal 14 luglio al 31 luglio 2022.

 


 

Ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste

Agricoltura

Le risorse destinate al settore agricolo all’interno del PNRR si rinvengono principalmente all’interno della Missione 2- Rivoluzione verde e transizione ecologica. Esse riguardano, in particolare, l’investimento relativo allo sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e assimilati e quello inerente il parco agrisolare. Il primo investimento comprende risorse per 800 milioni di euro destinate, tra gli altri, ad aziende, organizzazioni di produttori, coooperative, consorzi, autorità portuali e amministrazioni pubbliche. L’investimento parco agrisolare ha ad oggetto risorse per 1,5 miliardi di euro destinate ad aziende e società del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale. Nell’ambito della Missione 2 del PNRR le risorse destinate all’agricoltura e alla pesca, fanno capo non solo ai citati investimenti ma anche a quelli inerenti l’Innovazione e la Meccanizzazione e la Resilienza dell’agrosistema irriguo. Ulteriori risorse che rilevano, sia pur indirettamente, nel settore agricolo sono presenti anche nella Missione 1- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo e nella Missione 5 – Coesione e inclusione.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M2C1-3

Investimento 2.1 - Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo

L’investimento si propone di ridurre l’impatto ambientale dei trasporti agroalimentari, migliorare la capacità di stoccaggio, trasformazione e conservazione delle materie prime agricole, la digitalizza­zione della logistica e l’accessi­bilità delle imprese ai servizi portuali e di snodo, nonché la capacità logistica dei mercati all’ingrosso. L’obiettivo è colmare il deficit infrastrutturale nazionale a beneficio dei diversi settori tramite il sostegno a investimenti al fine di garantire un sistema logistico efficiente, sostenibile e digitalizzato. Nell’ambito delle sue finalità di sviluppo della logistica nei settori di competenza del MIPAAF, la misura risulta strutturata in tre linee di azione, con incentivi rispettivamente a favore di investimenti realizzati dalle imprese, investimenti nelle aree mercatali e investimenti nelle aree portuali.

In ciascuna delle linee di azione elencate, come espressamente indicato nei tre decreti, è previsto il rispetto della quota di riserva del 40 per cento di risorse da destinare a favore di progetti nelle regioni del Mezzogiorno.

Traguardo al 31.12.2022

Pubblicazione della graduatoria finale nell'ambito del regime di incentivi alla logistica

Nell’attuazione della misura, vista la pluralità di potenziali beneficiari (imprese, mercati agroalimentari all’ingrosso, porti), sono stati definiti tre differenti strumenti attuativi.

Il Decreto 13 giugno 2022 fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura e istituisce i Contratti per la logistica agroalimentare, strumento finalizzato a finanziare programmi di investimento delle imprese agroalimentari volti a migliorare i processi logistici favorendo la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili. Le risorse disponibili ammontano a 500 milioni di euro a valere sui fondi PNRR. Con avviso pubblico del 21 settembre 2022 sul sito del MASAF sono indicate le modalità di presentazione delle domande di accesso agli incentivi. Tra il 12 ottobre 2022 e il 10 novembre 2022 sono state presentate le domande di agevolazione e in data 21 dicembre 2022 è stato emanato il decreto recante la graduatoria finale.

 

Nell’ambito degli interventi di logistica nelle aree mercatali, in data 5 agosto 2022 è stato emanato il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali finalizzato all’ammodernamento di mercati all’ingrosso operanti nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura (ittico), silvicoltura, floricoltura e vivaismo, con progetti da realizzarsi ad opera di soggetti gestori sia pubblici sia privati. Il decreto prevede una dotazione complessiva pari a 150 milioni di euro.

L’avviso pubblico è stato pubblicato in data 19 ottobre 2022 (scadenza della presentazione delle domande 30 novembre) e in data 22 dicembre 2022  è stato emanato il decreto recante la graduatoria finale.

 

Nell’ambito degli interventi a favore delle aree portuali, in data 30 agosto è stato sottoscritto il decreto del Ministro (MASAF) volto a potenziare gli snodi portuali del Paese, con interventi da realizzarsi ad opera dell’Autorità di Sistema Portuale, in sinergia con le azioni condotte dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. Anche in questo caso il decreto prevede una dotazione complessiva pari a 150 milioni di euro. L’avviso pubblico è stato pubblicato in data 21 ottobre 2022 (scadenza della presentazione delle domande il 25 novembre) e in data 22 dicembre 2022 è stato emanato il decreto recante la graduatoria finale.

 

Le domande di agevolazione sono state istruite da Invitalia, soggetto gestore della misura, che ha dapprima effettuato una valutazione di ammissibilità che include anche la verifica del rispetto del principio DNSH e del contributo al clima e al digitale indicato nella milestone (tagging 32% green; 27% digital) e, successivamente, la valutazione di merito delle domande risultate ammissibili sulla base di requisiti quali la capacità di ridurre gli impatti ambientali, l’introduzione di un processo innovativo e digitalizzazione delle attività, la capacità del progetto di incidere sullo sviluppo della filiera agroalimentare locale e nazionale.

Per il bando relativo ai Porti, data la specificità della materia, la valutazione di merito è stata affidata ad una Commissione mista, MASAF-MIT (Ministero infrastrutture e trasporti).

 

M2C1-4

Investimento 2.2 - Parco agrisolare

Si prevede il sostegno agli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruirne nuovi isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. Tra gli interventi accessori si ricordano la rimozione di amianto e la realizzazione di nuove coperture con coibentazione, isolamento termico ed areazione.

E’ prevista la riserva del 40 per cento di risorse finanziarie da destinare a favore di progetti nelle regioni del Mezzogiorno.

Obiettivo 31 dicembre 2022

Assegnazione delle risorse ai beneficiari con un valore totale pari almeno al 30 % delle risorse finanziarie assegnate all'investimento

Il D.M. 25 marzo 2022 - successivamente integrato dal D.M. 14 luglio 2022 - fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura e individua il GSE quale soggetto attuatore.

Il 4 agosto 2022, è stato a tal fine stipulato tra MASAF e GSE un accordo di collaborazione.

Il 23 agosto 2022, sul sito del Ministero è stato pubblicato l’avviso, integrato in data 23 settembre 2022, che fissa le modalità di presentazione delle domande di accesso alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare sugli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare con le risorse dell’investimento. Le agevolazioni sono concesse mediante procedura a sportello (scadenza presentazione domande 27 ottobre 2022). In data 21 dicembre 2022 è stato firmato il Decreto direttoriale n. 654947, ricognitivo degli esiti delle istruttorie da parte del GSE S.p.A. (Soggetto attuatore). Il menzionato decreto certifica il raggiungimento dell’assegnazione ai beneficiari della misura del 30% delle risorse finanziarie disponibili (450 milioni di euro)

Si precisa che, dopo aver raggiunto il 30% di cui al decreto predetto, ai sensi dell’art. 5, comma 3 dell’Avviso pubblico; il GSE sta proseguendo l’attività istruttoria fino ad esaurire tutte le oltre 9.000 domande pervenute.

 


 

Ministero della giustizia

Giustizia

La riforma del sistema giudiziario, incentrata sull'obiettivo della riduzione del tempo del giudizio, è inserita dal PNRR tra le c.d. riforme orizzontali, o di contesto, che consistono in innovazioni strutturali dell'ordinamento, tali da interessare, in modo trasversale, tutti i settori di intervento del Piano. I traguardi e gli obiettivi da conseguire entro l’ultimo trimestre del 2022 si collocano proprio nel contesto delle misure volte alla riduzione della durata dei processi e allo smaltimento dell’arretrato che costituiscono i principali obiettivi indicati dal PNRR nell’ambito della giustizia. Rispondono a tale scopo le riforme delle commissioni tributarie, dei processi civile e penale e delle procedure di insolvenza, che mirano alla semplificazione e alla razionalizzazione dei relativi procedimenti, nonché l’avvio delle procedure di assunzione degli addetti all’ufficio per il processo presso i tribunali civili e penali.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C1-34

Investimento 1.8 - Procedure di assunzione per l'Ufficio per il processo per i tribunali civili e penali

L'investimento è finalizzato a creare un sistema di supporto alla funzione giurisdizionale, che permetta di determinare un significativo miglioramento delle performance degli uffici giudiziari in relazione agli obiettivi dell'abbattimento dell'arretrato e della riduzione della durata dei procedimenti civili e penali fissati dal PNRR.

A tale scopo, il PNRR ha previsto il potenziamento dello staff del magistrato con professionalità in grado di collaborare in tutte le attività collaterali al giudicare (ricerca, studio, monitoraggio, gestione del ruolo, preparazione di bozze di provvedimenti), da conseguire tramite il finanziamento di un piano straordinario di assunzioni a tempo determinato per supportare i giudici nell'evasione delle pratiche procedurali pendenti e garantire le necessarie competenze tecniche richieste per affrontare la trasformazione tecnologica e digitale.

Obiettivo 31 dicembre 2022

Avvio delle procedure di assunzione per i tribunali civili e penali

L’art. 11 del d.l. 9 giugno 2021, n. 80, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, ha previsto l’assunzione in due scaglioni di un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'ufficio per il processo, con contratto di lavoro a tempo determinato non rinnovabile, della durata massima di due anni e sette mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo.

Tale contingente è così ripartito:

1) sino a 16.100 unità per gli uffici di primo e secondo grado, in due cicli da 8.050 unità;

2) sino a 400 unità per la Corte di cassazione, in due cicli da 200 unità.

In attuazione del d.l. 80/2021, con decreti ministeriali del 26 luglio 2021, sono state stabilite le materie e le modalità di reclutamento e la ripartizione tra i distretti di corte di appello della prima tranche di 8.250 unità di addetti UPP. Il 6 agosto 2021 è stato pubblicato in GU il bando per l’assunzione di 8.171 addetti UPP. Al 30 novembre 2022 risultano sottoscritti 7.755 contratti.

 

Il 10 dicembre 2021 è stato pubblicato in GU il bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di 79 unità di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, con il profilo di addetto UPP, presso gli uffici giudiziari del Distretto di Corte di Appello di Trento. La graduatoria dei vincitori è stata pubblicata sul sito Formez PA il 23 settembre 2022. I contratti sono stati sottoscritti nel mese di ottobre 2022. Al 30 novembre 2022 risultano sottoscritti 37 contratti, con 34 immissioni in servizio.

 

Il 1° aprile 2022 sono stati pubblicati in G.U. due bandi di concorso per l’assunzione di complessive 5.410 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nei nuovi profili professionali di cui agli articoli 11, comma 1, e 13 e all’Allegato II del DL 80/2021. Le graduatorie dei vincitori sono state pubblicate sul sito Formez PA il 23 settembre 2022. I contratti sono stati sottoscritti nel mese di ottobre 2022. Al 30 novembre 2022 risultano sottoscritti 3.385 contratti con 3.224 immissioni in servizio.

 

M1C1-35

Riforma 1.7 - Riforma delle commissioni tributarie

La riforma delle commissioni tributarie di primo e secondo grado si propone l’obiettivo di rendere più efficace l’applicazione della legislazione tributaria e ridurre l’elevato numero di ricorsi alla Corte di cassazione.

Traguardo al 31.12.2022

Riforma completa delle commissioni tributarie di primo e secondo grado

Il disegno di legge governativo è stato dapprima esaminato al Senato (A.S. 2636), che lo ha approvato con modifiche il 4 agosto 2022. Le modifiche hanno riguardato: l’istituzione della Sezione Tributaria della Corte di cassazione; l’introduzione del tirocinio e della formazione continua e sostituzione della denominazione Commissioni tributarie con quella di Corti di giustizia tributaria; l’accesso dei laureati in economia al concorso per magistrati tributari e graduale riduzione dell'età massima per la cessazione dall'incarico da parte degli attuali giudici tributari; novità in materia di prova e ripartizione del relativo onere; misure finalizzate a deflazionare il contenzioso collegando la condanna al pagamento delle spese di giudizio all'esito della mediazione tributaria; misure volte a rendere più efficace la tutela giurisdizionale nella fase cautelare e più efficiente l'uso della c.d. “udienza a distanza” dall’1 settembre 2023.

Successivamente, la Camera dei deputati (A.C. 3703): lo ha approvato definitivamente nel testo tramesso dal Senato il 9 agosto 2022.

Il testo è diventato legge 31 agosto 2022, n. 130 (Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1° settembre 2022, n. 204, con entrata in vigore il 16 settembre 2022.

 

M1C1-36

Riforme 1.4, 1.5 e 1.6 - Riforma del processo civile e penale e riforma del quadro in materia di insolvenza

Il PNRR colloca la riforma dei processi civile e penale e la riforma della disciplina dell’insolvenza tra quelle necessarie al fine di rendere più efficiente il sistema giustizia e di accelerare i tempi di definizione dei procedimenti.

 

Per quanto riguarda la riforma del processo civile, il PNRR prevede un potenziamento degli strumenti alternativi al processo per la risoluzione delle controversie, una serie di interventi sul processo civile mirati soprattutto ad una maggiore concentrazione delle attività tipiche della fase preparatoria ed introduttiva, la semplificazione delle forme e dei tempi del processo esecutivo, l’istituzione di un rito unitario per le persone, per i minorenni e per le famiglie.

 

Nell’ambito del processo penale, il PNRR prevede la razionalizzazione del sistema degli atti processuali e delle notificazioni; la revisione della fase delle indagini e dell'udienza preliminare; l'incentivazione al ricorso ai riti alternativi; la predisposizione di regimi volti a garantire maggiore selettività nell'esercizio dell'azione penale e nell'accesso al dibattimento; lo snellimento delle forme e la riduzione dei tempi di durata del giudizio di appello; la definizione dei termini di durata dei processi.

 

In relazione alla disciplina dell’insolvenza, il PNRR prevede una serie di interventi al c.d. Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza al fine di attuare la direttiva UE n. 1023/2019 relativa alle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione; rivedere gli accordi di risoluzione extragiudiziale al fine di incentivare le parti a farne un maggior uso; introdurre la specializzazione degli uffici giudiziari e delle autorità amministrative competenti per le procedure concorsuali; favorire la digitalizzazione delle procedure anche attraverso la creazione di una apposita piattaforma online.

Traguardo al 31.12.2022

Entrata in vigore degli atti delegati per la riforma del processo civile e penale e la riforma del quadro in materia di insolvenza

In attuazione delle leggi di delega per la riforma del processo civile (n. 206 del 2021) e del processo penale (n. 134 del 2021), il Governo ha emanato, rispettivamente, il decreto legislativo n. 149/2022 e il decreto legislativo n. 150/2022, entrambi pubblicati nella G.U. del 17 ottobre 2022.

Il decreto n. 149 è entrato in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione (18 ottobre 2022) come disposto dall’art. 52 del decreto medesimo, mentre il decreto n. 150 è entrato in vigore il 30 dicembre 2022 per effetto del differimento previsto dall'articolo 6 del decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162.

Il Governo ha emanato, inoltre, il decreto legislativo n. 151/2022, recante norme sull’ufficio per il processo, attuativo di alcune disposizioni delle leggi n. 134/2021 e n. 206/2021. Il decreto, pubblicato nella G.U. del 17 ottobre 2022, è entrato in vigore il 1° novembre 2022.

 

Per quanto riguarda la riforma del quadro in materia di insolvenza, il d.lgs. 17 giugno 2022, n. 83, che attua la direttiva UE n. 1023/2019 ed apporta modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, di cui al d.lgs. n. 14 del 2019, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1° luglio 2022, n. 152, ed è entrato in vigore, unitamente al Codice medesimo, il 15 luglio 2022.


 

Ministero del turismo

Turismo

Il PNRR supporta investimenti e riforme in materia di turismo al fine di riqualificare le strutture ricettive e i servizi turistici, aumentare la capacità competitiva delle imprese del settore e promuovere un'offerta turistica basata sulla sostenibilità ambientale, l'innovazione e la digitalizzazione dei servizi. I progetti di investimento in materia di turismo sono contenuti nella Componente 3 della Missione 1 (“Turismo e cultura”). Si tratta di nuovi progetti volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un'offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. Gli obiettivi sono perseguiti attraverso la realizzazione di investimenti pubblici variamente articolati.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C3-30

Investimento 4.2 - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche (Fondo dei Fondi BEI)

L'intervento è destinato sostenere le imprese attive nel turismo, tramite l'attivazione del Fondo tematico della BEI per il turismo a sostegno di investimenti innovativi nel settore

Obiettivo 31 dicembre 2022

Fondi tematici della Banca europea per gli investimenti: erogazione al Fondo di un totale di 350 000 000 EUR

L’articolo 8 del decreto-legge n. 152/2021 - in attuazione della linea progettuale – ha previsto la costituzione di un Fondo dei Fondi denominato «Fondo ripresa resilienza Italia» del quale lo Stato italiano è contributore unico e la cui gestione è affidata alla Banca europea per gli investimenti, con una dotazione pari a 772 milioni di euro per l'anno 2021. Nell'ambito del Fondo è costituita una apposita sezione «Fondo per il Turismo Sostenibile» con dotazione di 500 milioni di euro, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi di riqualificazione energetica.

Con D.M. 29 dicembre 2021 (prot. DT 101243) si è proceduto all’ approvazione dell’accordo di finanziamento;

Con D.M. 25 marzo 2022 è stato istituito il Comitato degli investimenti.

Il 24 maggio 2022 è stata pubblicata la Call for expression of interest (CEoI).

Il 16 giugno 2022 è stato sottoscritto il protocollo d’Intesa tra MEF, MiTUR e Ministero degli interni per regolare i flussi finanziari di trasferimento dei fondi alla BEI.

L’8 luglio 2022 si è conclusa la presentazione delle candidature a seguito della quale il comitato investimenti ha iniziato la fase di valutazione degli intermediari finanziari che si è conclusa il 30 settembre 2022.

Il 15 settembre 2022 BEI ha chiesto il trasferimento della prima tranche, pari a 350 milioni di euro, prevista come target (richiesta trasmessa dal MEF al MITUR il 16 settembre 2022). Il MITUR ha autorizzato il relativo versamento con D.M. 30 settembre 2022 (registrato dalla corte dei Conti il 5 ottobre 2022). Il 7 ottobre 2022, il MEF ha versato sul conto infruttifero 25093 intestato a BEI-Fondo dei Fondi DL 152/21 l’importo di 350 milioni di euro.

Il 13 ottobre 2022, il Comitato investimenti ha approvato la selezione degli intermediari finanziari a seguito della CEoI pubblicata a maggio 2022.

Il 27 dicembre 2022 si è riunito il Comitato investimenti che ha espresso parere favorevole alle condizioni principali degli Accordi Operativi tra BEI e gli intermediari finanziari.

Il 29 dicembre 2022, il MITUR ha pubblicato l’Avviso pubblico sul Fondo per il turismo sostenibile. Qui il comunicato stampa.

 

M1C3-31

Investimento 4.2 - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche-

(Partecipazione del Min. Turismo nel Fondo Nazionale Turismo)

Sottoscrizione di quote (equity), per 150 mln di euro, del "Fondo Nazionale del Turismo", gestito da CDP S.p.A. attraverso la controllata CDP Immobiliare Sgr, destinato all'acquisto, ristrutturazione e valorizzazione di immobili in Italia, per sostenere il turismo nelle zone più colpite dalla crisi o situate ai margini. L’investimento deve prevedere criteri di selezione conformi al principio "non arrecare un danno significativo".

Obiettivo 31 dicembre 2022

Fondo nazionale del turismo: erogazione al Fondo di un totale di 150 000 000 EUR in sostegno al capitale

Il 26 maggio 2022 è stato pubblicato da parte di CDP Immobiliare SGR l’avviso per la raccolta delle manifestazioni di interesse ai fini dell’acquisizione di immobili da parte di un fondo immobiliare operante nel settore turismo (termine presentazione 31 agosto 2022).

Con Decreto del Ministero del Turismo del 27 settembre 2022 è stato disposto versamento dei 150 milioni a favore del Fondo (prot. 12283/22). Il Decreto è stato registrato alla Corte dei Conti il 5 ottobre 2022.

Il 10 ottobre 2022 si è provveduto al versamento in favore di CDP Immobiliare SGR (conto corrente tesoreria, contabilità speciale 6284 PNRR-MITUR).

Si rinvia più diffusamente al sito istituzionale del MITUR.


 

Ministero dell’economia e delle finanze

Spending review

La riforma del quadro di revisione della spesa pubblica mira a intraprendere una revisione annuale della spesa nel triennio 2023-2025. Pur essendo tale revisione già prevista nell’ordinamento italiano, in base a quanto stabilito dalle norme di contabilità e finanza pubblica, la riforma mira a conseguire una più consapevole allocazione delle risorse pubbliche e margini di miglioramento nel loro utilizzo, in un quadro di integrazione con il processo di programmazione e di bilancio. La riforma punta, in particolare, a un rafforzamento del ruolo del Ministero dell’economia e delle finanze, all’utilizzo di un processo di valutazione ex-post dei risultati ottenuti e alla ottimizzazione delle pratiche del bilancio di genere e del green budgeting.

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C1-102

Riforma 1.13 - Riforma del quadro di revisione della spesa pubblica (spending review)

La riforma intende rafforzare il processo di revisione e valutazione della spesa (spending review) all’interno della programmazione economico-finanziaria e del bilancio annuale e pluriennale, come già previsto dalla legislazione nazionale (articolo 22- bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196). In questo ambito si prevede un rafforzamento delle strutture esistenti e l’implementazione di nuove strutture appositamente dedicate all’interno del Ministero dell’economia e delle finanze.

L’obiettivo è di conseguire maggiore efficienza della spesa ed efficacia delle politiche pubbliche, anche al fine trovare spazi fiscali che consentano di rendere maggiormente sostenibili le dinamiche della finanza pubblica e di destinare risorse al finanziamento di riforme della tassazione e della spesa pubblica. Si tratta inoltre di implementare il “bilancio di genere” e potenziare ulteriormente il “green budgeting”, così da poter avere un più ampio e significativo set informativo circa le dimensioni, anche finanziarie, di questi fenomeni.

Traguardo al 31.12.2022

Adozione di una relazione sull'efficacia delle pratiche utilizzate da amministrazioni selezionate per valutare l'elaborazione e l'attuazione di piani di risparmio

La Ragioneria Generale dello Stato, in collaborazione con il Ministero della salute e il Ministero della giustizia, ha pubblicato il 30 dicembre 2022 la relazioneLa revisione della spesa del bilancio dello Stato: valutazione dell’efficacia delle prassi di alcuni ministeri e linee guida per la formulazione e l’implementazione degli interventi per il conseguimento degli obiettivi di revisione della spesa”. Per entrambi i Ministeri sono analizzate le riduzioni di spesa effettuate nel triennio 2018-2020, i criteri adottati nella formulazione delle proposte di risparmio e le prassi di monitoraggio utilizzate per verificare l’effettivo perseguimento degli obiettivi di riduzione della spesa. È inoltre riportata una sintesi analitica sul grado di raggiungimento dei risparmi previsti.

La relazione contiene altresì delle linee guida per le amministrazioni centrali che, prendendo in considerazione le indicazioni provenienti da organismi internazionali e da esperti e amministratori, forniscono orientamenti per la formulazione e l’attuazione di proposte da predisporre nell’ambito della procedura di revisione della spesa.

 

Per quanto riguarda i precedenti traguardi della riforma, si ricorda che è stato istituito presso la Ragioneria generale il Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa, al fine di rafforzare gli strumenti di analisi e monitoraggio della spesa pubblica e dei processi di revisione e valutazione della spesa (articolo 9, commi 8 e 9, del D.L. n. 152/2021) (M1C1-100).

Il DEF 2022 nel definire gli obiettivi di risparmio relativi agli anni 2023-2025 ha realizzato il secondo traguardo (M1C1-104): le amministrazioni centrali dovranno assicurare i seguenti risparmi di spesa per il triennio 2023-2025: 800 milioni per il 2023; 1.200 milioni per il 2024; 1.500 milioni per il 2025.

Il D.P.C.M. 4 novembre 2022 – non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale – in attuazione dell’articolo 22-bis della legge n. 196 del 2009 ripartisce gli obiettivi di riduzione della spesa tra i Ministeri e le aree di intervento. Nella legge di bilancio per il 2023 (n. 197 del 2022) le riduzioni di spesa finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di risparmio sono realizzate, in parte, con interventi normativi introdotti in Sezione I (articolo 1, commi da 877 a 890), e per la restante parte, attraverso definanziamenti di leggi vigenti effettuati in Sezione II.

 

Fisco

Entro il mese di dicembre 2022 prevedeva il conseguimento di tre obiettivi, per quanto riguarda il settore fiscale, collegati tra loro e diretti a migliorare le modalità di dialogo tra fisco e contribuente per la correzione spontanea, al di fuori del contenzioso, delle difformità presenti tra le dichiarazioni rese dal contribuente rispetto a quanto emerge dalle banche dati in possesso dell’amministrazione fiscale.  Le comunicazioni inviate dall’amministrazione fiscale a questo scopo, le cosiddette lettere di conformità, sono quindi uno strumento di deflazione del contezioso tributario.

Nella tabella di seguito sono indicati, oltre agli elementi identificativi di ciascuna riforma, gli obiettivi da conseguire ed i dati, ricavati dall’ultima relazione presentata al Parlamento, dalla banca dati Regis o da altre fonti qualificate, relativi all’attuazione dei citati obiettivi.


 

Investimento/ Riforma

Intervento

Traguardi/Obiettivi

Attuazione

M1C1-105

Riforma 1.12 - Riforma dell'amministrazione fiscale

La riforma è diretta a incrementare la quantità di comunicazioni dirette ai contribuenti, funzionali a domandare loro di regolarizzare anomalie nelle dichiarazioni fiscali effettuate rispetto ai dati disponibili presso l’Agenzia delle entrate

Obiettivo 31 dicembre 2022

Numero più elevato di "lettere di conformità"

Valore obiettivo: 2 581 090

 

Nella seconda relazione sullo stato di attuazione del PNRR trasmessa al Parlamento il 6 ottobre 2022 in relazione allo stato di attuazione dei tre obiettivi con scadenza dicembre 2022 M1C1-105, M1C1-106 e M1C1-107 il Governo segnalava come l’attuazione degli stessi stesse procedendo in linea con le scadenze previste.

Dalla banca dati Regis si rileva che l’Agenzia delle Entrate ha predisposto il piano delle attività, con evidenza dei criteri di rischio che saranno posti alla base degli incroci selettivi volti ad individuare gli errori e le omissioni da comunicare ai contribuenti. La calendarizzazione degli invii è già stata condivisa con il partner tecnologico. Alla data del 18 novembre 2022 erano già state inviate n.  2.637.383 “lettere di conformità” valore superiore a quello fissato nell’obiettivo.

Nella banca data si precisa inoltre che, posto che il meccanismo di verifica richiede la predisposizione di una lista anonimizzata (recte: pseudonimizzata) delle comunicazioni inviate, non è possibile crearne, in via anticipata, una versione parziale. Infatti, il processo è organizzativamente oneroso ed è preferibile, per facilitare i controlli successivi, che la chiave crittografica sia unica.

Viene infine precisato che, in sede di determinazione dell’intervallo temporale di riferimento da considerare per la valutazione dei risultati ottenuti in relazione ai target in rubrica, è emersa la necessità di fissare la data di chiusura delle attività in modo da: garantire che, coerentemente alla baseline, le attività fossero valutate in un periodo di 12 mesi; - il numero dei falsi positivi potesse considerarsi consolidato alla data di rendicontazione.

In merito al secondo dei punti elencati, si evidenzia che il tempo medio ponderato di contatto del terzo quartile della distribuzione riferita alle tempistiche di contatto, risulta pari a 59 giorni.

Di conseguenza, come intervallo di riferimento è stato individuato il periodo novembre 2021-ottobre 2022, così da poter consolidare il numero dei falsi positivi alla scadenza del target 106: tale valore sarà ovviamente riaggiornato nella fase di assessment.

Tenuto conto che i tre target 105, 106 e 107 sono logicamente correlati, poiché essenzialmente riferiti ad attività interdipendenti, il periodo ora citato è stato utilizzato anche per la rendicontazione dei target 105 e 107.

 

M1C1-106

Riforma 1.12 - Riforma dell'amministrazione fiscale

La riforma è diretta a migliorare la qualità delle “lettere di conformità” riducendo il numero di comunicazioni a contribuenti che risultano erroneamente destinatari delle lettere medesime. Si tratta di casi in cui sono state rilevate anomalie ma non frodi nella verifica ex-post.

Obiettivo 31 dicembre 2022

Ridurre il numero di "lettere di conformità" che Valore di riferimento 126 500

Valore obiettivo: 120.175

Tale valore è ricavato applicando alla baseline della Comunicazione europea una riduzione del 5%s Tale dato è riportato anche nella banca dati Regis.

Il valore obiettivo presente nei documenti europei è pari a 132.825. Tale valore deve ritenersi discenda da un refuso.

Dalla banca dati Regis si rileva che a fronte dell’invio di n. 2.637.383 comunicazioni di compliance, sono stati consuntivati n. 20.332 falsi positivi, sono stati consuntivati n. 20.332 falsi positivi, numero inferiore a quello massimo richiesto per il conseguimento dell’obiettivo.

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M1C1-107

Riforma 1.12 - Riforma dell'amministrazione fiscale

La riforma ha l’obiettivo di incrementare il gettito fiscale che viene generato dall’adempimento delle operazioni di regolarizzazione contenute nelle “lettere di conformità”.

Obiettivo 31 dicembre 2022

Aumentare il gettito fiscale generato dalle "lettere di conformità"

Valore obiettivo: euro 2 449 500 000

 

Dalla banca dati Regis si rileva che alla data del 30 ottobre 2022 erano già stati riscossi 2.945.556.829 euro, cifra superiore al valore obiettivo fissato dal PNRR.

 



[1]     Si ricorda che gli obiettivi costituiscono degli indicatori misurabili, e quindi consentono di determinare un risultato in termini di quantità raggiunta.

[2]     Ad esempio la sigla M1-C1-3 indica l’investimento n. 3 della Componente n. 1 (C1) della Missione 5 (M1).

[3]     Si fa presente che nella descrizione dei traguardi e degli obiettivi si è tenuto conto anche delle informazioni desumibili dagli Operational arrangements (OA) tra la Commissione europea e l’Italia, firmati il 22 dicembre 2021. Si tratta degli atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026) relativi al conseguimento di tutti i traguardi e gli obiettivi necessari per il riconoscimento delle rate semestrali delle risorse PNRR in favore dell’Italia. I contenuti degli Operational arrangements sono stati oggetto di negoziato con la Commissione europea e costituiscono, ai sensi della normativa europea sulla Recovery and Resilience Facility (articolo 20, comma 6, del Regolamento n.2021/241/UE), un passaggio preliminare per la presentazione della prima domanda di pagamento alla Commissione europea.

[4]     Incluso il Sistema Informativo ReGiS, di cui all’articolo 1, comma 1043, della legge n. 178 del 2020 (Legge di Bilancio 2021), del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato (di seguito: “Banca dati Regis”).

[5]     L’articolo 29 del Regolamento (UE) n. 241 del 2021 attribuisce alla Commissione la sorveglianza sull’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza e sul raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi fissati per ciascuno Stato membro. L’art. 24 del predetto Regolamento prevede che gli Stati membri possono presentare alla Commissione due volte l’anno una richiesta debitamente motivata relativa al pagamento del contributo finanziario e, se del caso, del prestito. La Commissione valuta in via preliminare, al più tardi entro due mesi dal ricevimento della richiesta, se i pertinenti traguardi e obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio siano stati conseguiti in modo soddisfacente. Tale giudizio presuppone che le misure relative ai traguardi e agli obiettivi conseguiti in misura soddisfacente in precedenza non siano state annullate dallo Stato membro interessato. La Commissione trasmette quindi le proprie conclusioni al comitato economico e finanziario, chiedendone il parere e tenendo conto di quest’ultimo ai fini della valutazione finale. Se effettua una valutazione positiva, la Commissione adotta una decisione di autorizzazione dell’erogazione del contributo finanziario e del prestito.

[6]     Si sottolinea che, come indicato nell’Allegato alla Decisione di esecuzione del Consiglio Ue che ha approvato il PNRR italiano, per quanto concerne la terza rata l’erogazione della quota di sovvenzioni a fondo perduto è subordinata alla realizzazione di 38 dei 55 interventi, ai quali è connesso il conseguimento di 29 traguardi e 9 obiettivi (v. pag. 530-532 dell’Allegato); l’erogazione della quota di prestiti, invece, è subordinata alla realizzazione degli altri 17 interventi previsti per il secondo semestre 2022, ai quali è connesso il raggiungimento di 10 traguardi e 7 obiettivi (v. pag. 551-552 dell’Allegato).