Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Bilancio
Titolo: PNRR - LE PROPOSTE DEL GOVERNO PER LA REVISIONE DEL PNRR E IL CAPITOLO REPOWEREU
Serie: Documentazione di Finanza Pubblica   Numero: 28/R/1
Data: 31/07/2023
Organi della Camera: V Bilancio, Assemblea

 

 

MONITORAGGIO

DELL’ATTUAZIONE

DEL PIANO NAZIONALE

DI RIPRESA E RESILIENZA

 

 

 

LE PROPOSTE DEL GOVERNO PER LA REVISIONE DEL PNRR E IL CAPITOLO REPOWEREU

 

31 luglio 2023

 

 

 

 

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Documentazione di finanza pubblica n. 28/R/1

 

 

 

 

 

La redazione del presente dossier è stata curata dal Servizio Studi della Camera dei deputati.

 

 

 

 

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DFP28_Ra.docx

 

 


I N D I C E

 

 

Introduzione.. 3

1.  Il quadro giuridico per la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.. 5

2.  Il confronto istituzionale sulla revisione del PNRR e su REPowerEU.. 8

3.  L’approvazione della terza rata del PNRR e le proposte di revisione della quarta rata.. 13

4.  Le proposte di modifica delle Riforme e degli Investimenti del PNRR.. 19

5.  Il Capitolo REPowerEU.. 21

6.  I definanziamenti e le misure da eliminare dal PNRR   23

Allegato I -  Le proposte di modifica delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, articolate per Missioni.................................................................................................................... 29

Allegato II -  Le riforme e gli investimenti del capitolo REPowerEU.................................................................. 213

 

 


Introduzione

In data 27 luglio 2023 il Governo ha pubblicato il Rapporto intitolato “Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU”, approvato dalla Cabina di regia PNRR tenutasi nella stessa giornata.

Il Rapporto oggetto del presente dossier si inserisce nel quadro del percorso di elaborazione di una proposta complessiva di revisione e modifica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, avviato sia in risposta all’iniziativa REPowerEU, sia quale linea direttrice dell’indirizzo politico del Governo, attuata, come specificato dal Rapporto, con l’avvio, a partire da gennaio 2023, di una fase di ricognizione dello stato di attuazione del PNRR, con riferimento a tutte le misure del Piano.

La pubblicazione del Rapporto interviene all’esito di questa articolata fase di confronto istituzionale sia interna, con le Amministrazioni titolari delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, con gli enti locali, con il Parlamento, con le parti sociali e altri soggetti istituzionali, sia esterna, con i servizi della Commissione europea, in vista del termine fissato dalla normativa europea per la trasmissione alla Commissione dei capitoli nazionali dell’iniziativa REPowerEU, il 31 agosto 2023.

La pubblicazione interviene, inoltre, in prossimità delle Comunicazioni del Governo in ordine alla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel PNRR, le quali avranno luogo presso l’Aula della Camera martedì 1° agosto, alle ore 9, e presso l’Aula del Senato nel pomeriggio della stessa giornata.

Il Rapporto segue di poco meno di due mesi la trasmissione alle Camere, il 7 giugno 2023, della Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, in adempimento di un obbligo espressamente sancito dalla normativa che disciplina la governance e l’attuazione nazionale del Piano di ripresa e resilienza italiano[1].

Nella Relazione il Governo aveva dato conto, in una prima sede organica, degli esiti dell’attività di ricognizione dello stato di attuazione delle singole Riforme e Investimenti nelle quali le sei Missioni del PNRR si articolano. All’interno della Relazione, si era fornita una prima generale analisi delle criticità e degli elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio compiuto dalle Amministrazioni titolari. Sempre nella Relazione, il Governo informava che nel corso della seconda metà di giugno 2023 si sarebbero tenuti incontri tecnici con i servizi della Commissione, “per verificare l’ammissibilità delle richieste di modifica e/o di riprogrammazione”.

Esaurita la fase di definizione concordata delle “modalità e i termini per la revisione complessiva del Piano”, il Governo affermava nella terza Relazione che sarebbe stato presentato al Parlamento il quadro aggiornato delle proposte di revisione, prima della trasmissione ufficiale alla Commissione europea, da effettuare entro il 31 agosto 2023. Tale impegno corrisponde all’adempimento di un obbligo legislativo previsto dall’articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge n. 152 del 2021, ai sensi del quale, nelle ipotesi in cui si intenda presentare alla Commissione europea, conformemente all’art. 21 del Regolamento (UE) 2021/241, una proposta di PNRR modificato o di un nuovo PNRR, motivata in ragione di circostanze oggettive, il Governo trasmette alle Camere, prima del suo invio alla Commissione europea e in tempo utile per consentirne l’esame parlamentare, la proposta di un piano per la ripresa e la resilienza modificato o di un nuovo piano.

 

Il Rapporto oggetto del presente dossier, come specificato nella sua introduzione, “descrive lo stato dei lavori in vista della revisione del Piano, illustrando le proposte sia per le possibili modifiche, sia per le linee di intervento del REPowerEU”. Esso è strutturato in 4 capitoli e una conclusione.

1.    Il quadro giuridico per la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il Capitolo 1 del Rapporto descrive il quadro giuridico per la revisione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza

 

Esso fornisce, anzitutto, una ricostruzione delle regole per la modifica dei Piani stabilite nel Regolamento (UE) 2021/241, focalizzata soprattutto sull’articolo 21 e sulla nozione di “circostanze oggettive” in presenza delle quali può essere presentata una proposta di modifica del Piano o un nuovo Piano.

Il Capitolo esamina, inoltre, le possibilità di integrazione dei Piani introdotte con l’iniziativa europea REPowerEU, sia dal punto di vista dell’ampliamento degli obiettivi perseguibili con il Dispositivo di ripresa e resilienza, sia sotto il profilo delle (ulteriori) risorse utilizzabili.

Segue quindi una disamina della base giuridica prevista dalla normativa europea per l’inserimento delle misure che andranno a comporre i capitoli REPowerEU nei Piani nazionali di ripresa e resilienza, nonché degli obiettivi cui tali misure devono mirare.

Il Capitolo analizza, infine, i criteri di valutazione delle proposte di modifica adottati dalla Commissione europea – in particolare, nell’Allegato 5 del Regolamento (UE) 2021/241 e negli Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU del 3 marzo 2023 – nonché le principali indicazioni per l’attuazione e la revisione del PNRR fornite dalla Commissione europea all’Italia in occasione dell’adozione della Country Specific Recommendation del 24 maggio 2023.

 

La revisione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza.

L’articolo 21 del Regolamento 2021/241 e il Regolamento REPowerEU 2023/435

 

Il Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, istitutivo del Dispositivo di ripresa e resilienza (RRF), disciplina al suo interno le circostanze in presenza delle quali uno Stato membro può legittimamente richiedere una modifica o una revisione del proprio Piano, nonché la procedura volta all’assunzione, da parte delle Istituzioni dell’Unione, di una decisione in merito a tale richiesta.

L’articolo 21 del Regolamento citato prevede, al riguardo (par. 1), che «Se il piano per la ripresa e la resilienza, compresi i pertinenti traguardi e obiettivi, non può più essere realizzato, in tutto o in parte, dallo Stato membro interessato a causa di circostanze oggettive, lo Stato membro interessato può presentare alla Commissione una richiesta motivata affinché presenti una proposta intesa a modificare o sostituire le decisioni di esecuzione del Consiglio» con cui è stato approvato il PNRR presentato dallo Stato membro.

Per l’Italia, si tratta della Decisione di esecuzione del Consiglio ECOFIN del 6 luglio 2021, recante “Approvazione della Valutazione del Piano per la ripresa e resilienza dell’Italia”, il cui Allegato reca le riforme e gli investimenti previsti dal Piano, le modalità e il calendario per il monitoraggio e la relativa attuazione, gli indicatori rilevanti relativi al conseguimento dei traguardi e obiettivi e le modalità per dare alla Commissione pieno accesso ai dati pertinenti sottostanti.

A tal fine, dunque, «lo Stato membro può proporre un piano per la ripresa e la resilienza modificato o un nuovo piano per la ripresa e la resilienza».

A norma del par. 2 dell’articolo 21, «Se ritiene che i motivi addotti dallo Stato membro interessato giustifichino una modifica del pertinente piano per la ripresa e la resilienza, la Commissione valuta il piano modificato o nuovo per la ripresa e la resilienza in conformità dell'articolo 19 e presenta una proposta per una nuova decisione di esecuzione del Consiglio […] entro due mesi dalla presentazione ufficiale della richiesta. Se necessario, lo Stato membro interessato e la Commissione possono convenire di prorogare tale termine di un periodo di tempo ragionevole. Il Consiglio adotta la nuova decisione di esecuzione, di norma, entro quattro settimane dall'adozione della proposta della Commissione.».

Se, invece, la Commissione «ritiene che i motivi addotti dallo Stato membro interessato non giustifichino una modifica del pertinente piano per la ripresa e la resilienza», questa respinge la richiesta entro il medesimo termine di due mesi, «dopo aver dato allo Stato membro interessato la possibilità di presentare le proprie osservazioni entro il termine di un mese dalla comunicazione delle conclusioni della Commissione» (articolo 21, par. 3).

All’interno degli Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU del 3 marzo 2023, la Commissione europea ha fornito agli Stati membri, altresì, indicazioni, linee guida ed esempi relativi agli scenari che possono fungere da tipologie di modifiche apportabili ai Piani nazionali ai sensi dell’articolo 21 del Regolamento RRF, cioè al ricorrere di circostanze oggettive che rendano il piano o parte di esso non più realizzabile.

 

Alla procedura appena delineata, il Regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 febbraio 2023 – modificando il Regolamento (UE) 2021/241 – ha affiancato una ulteriore, specifica procedura di revisione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, al fine di consentire agli Stati membri di inserire i capitoli dedicati al nuovo piano REPowerEU e di accedere ai relativi finanziamenti aggiuntivi previsti dal Regolamento n. 435.

La Commissione europea, nei citati Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU, aveva già chiarito che l’aumento dei prezzi dell’energia e dei materiali conseguenti alla guerra in Ucraina potesse essere invocato come circostanza oggettiva a sostegno di una richiesta di modifica dei Piani ai sensi dell’articolo 21. È necessario fornire una motivazione adeguata, con informazioni specifiche sull’impatto che gli eventi addotti hanno avuto sulle misure del piano. Le modifiche proposte non dovrebbero ridurre l'ambizione complessiva del PNRR, dovrebbero garantire che i Piani continuino a rispondere alle raccomandazioni specifiche per Paese e non dovrebbero comportare un rinvio dell'attuazione agli ultimi anni del Dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Il Regolamento che disciplina il piano REPowerEU, entrato in vigore il 1° marzo 2023, introduce un quadro regolatorio (articoli da 21-bis a 21-quater, Reg. (UE) 2021/241) che consente agli Stati membri di proporre modifiche ai propri Piani nazionali di ripresa e resilienza, per inserirvi un capitolo dedicato al conseguimento degli obiettivi del piano REPower EU, allo scopo di finanziare investimenti e riforme chiave in materia energetica, volti a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi indicati al nuovo articolo 21-quater del Regolamento RRF:

·     miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici per rispondere alle esigenze immediate in termini di sicurezza dell’approvvigionamento del gas e consentirne la diversificazione;

·     promozione dell’efficienza energetica degli edifici, realizzazione di infrastrutture energetiche critiche, decarbonizzazione dell’industria, aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell’idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili, potenziamento della diffusione delle rinnovabili;

·     contrasto alla povertà energetica, attraverso misure per famiglie fragili e piccole imprese;

·     incentivazione della riduzione della domanda di energia;

·     contrasto delle strozzature nella trasmissione e distribuzione di energia, sostegno dello stoccaggio di energia elettrica, accelerazione dell’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili e sostegno dei trasporti a zero emissioni e delle relative infrastrutture, incluse le ferrovie;

·     riqualificazione accelerata della forza lavoro, con l’acquisizione di competenze verdi e competenze digitali, attraverso il sostegno alle catene del valore relative alle materie prime e alle tecnologie critiche connesse alla transizione verde.

 

Le misure proposte possono consistere in nuove misure adottate dal 1° gennaio 2022 o rappresentare il rafforzamento di misure esistenti adottate dal 1° febbraio 2020. Il cronoprogramma delle scadenze dei nuovi milestone e target relativi al capitolo REPowerEU, nonché dei relativi pagamenti, sarà aggiuntivo e allineato rispetto a quelli già previsti per le rate semestrali del PNRR.

Sul piano finanziario, l’iniziativa REPowerEU prevede:

·     oltre 20 miliardi di euro di nuove sovvenzioni, provenienti per il 40% dall’anticipazione delle vendite degli Stati membri delle quote del sistema di scambio di quote di emissione (ETS), per il 60% dai diritti del Fondo per l’Innovazione.

·     Le risorse europee stanziate per l’Italia nel quadro del REPowerEU ammontano a 2,76 miliardi di euro di sovvenzioni non rimborsabili (la quota maggiore, 13,8 per cento del totale, al pari della Polonia).

·     in aggiunta, potranno essere destinati all’iniziativa fino a 225 miliardi di euro di prestiti non utilizzati del Dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Si rammenta, a questo proposito, che nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR il Governo ha affermato di aver manifestato alla Commissione europea l’intenzione di chiedere ulteriori prestiti a valere sulle risorse non utilizzate dagli altri Paesi. Tale circostanza, tuttavia, non è stata ribadita all’interno del Rapporto oggetto del presente dossier, il quale – come si vedrà in seguito – non menziona tale fonte di finanziamento tra quelle cui si farà ricorso ai fini del finanziamento delle misure del capitolo italiano di REPowerEU.

·     Il Regolamento (UE) 2021/1060 (regolamento recante disposizioni comuni ai fondi della coesione 2021-2027) come modificato dal Regolamento REPowerEU (articolo 26-bis), consente agli Stati membri, inoltre, di chiedere che una quota fino al 7,5 per cento delle risorse iniziali dei Fondi strutturali e di investimento europei per la politica di coesione 2021-2027 (FESR, FSE+, Fondo di coesione) sia destinato a sostenere gli obiettivi di REPowerEU, in linea con le norme specifiche di ciascun fondo[2].

·     Nel Rapporto il Governo conferma l’intenzione di utilizzare circa 3 miliardi di euro delle risorse delle politiche di coesione programmazione 2021-2027, in quanto già destinate a obiettivi assimilabili a quelli del REPowerEU.


 

2.    Il confronto istituzionale sulla revisione del PNRR e su REPowerEU

Il Capitolo 2 del Rapporto ricostruisce il confronto istituzionale nel quale sono maturate le proposte di modifica del PNRR

 

Il Capitolo 2, dopo una breve ricostruzione della riforma della governance istituzionale del PNRR recentemente operata con il decreto-legge n. 13 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 41 del 2023 – nonché attuata con il successivo DPCM 26 aprile 2023, che ha disciplinato la nuova Struttura di missione PNRR istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – fornisce una cronologia delle 13 riunioni svolte dalla Cabina di regia per il PNRR tra l’8 novembre 2022 e il 20 luglio 2023, nell’ambito delle quali si è svolto il confronto periodico con le singole Amministrazioni titolari di Riforme e Investimenti del PNRR e altri soggetti istituzionali, al fine di:

·     svolgere verifiche in ordine allo stato di attuazione degli interventi di competenza di ciascun Ministero in scadenza al 31 dicembre 2022 (55 traguardi e obiettivi valevoli per la terza rata da 19 miliardi) e al 30 giugno 2023 (27 traguardi e obiettivi valevoli per la quarta rata da 16 miliardi);

·     individuare le criticità riscontrate nel monitoraggio dell’attuazione delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, nonché le possibili soluzioni normative o amministrative utili al loro superamento;

·     svolgere informative del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR sullo stato di attuazione dei target e milestone del secondo semestre 2022 e del primo semestre 2023

·     individuare e preparare le proposte di aggiornamento, modifiche e rimodulazioni del Piano, a partire dalla stesura del capitolo italiano di REPowerEU, anche attraverso la presenza agli incontri delle Cabine di Regia di Regioni, ANCI e UPI, nonché delle principali società partecipate pubbliche[3];

·     svolgere sessioni di confronto sulle menzionate tematiche con i sindacati, i rappresentanti dei datori di lavoro e delle principali associazioni di categoria[4];

·     approvare, infine, le proposte di revisione di 10 dei 27 obiettivi del primo semestre 2023, valevoli ai fini della quarta rata, nonché approvare la proposta di traslazione dell’obiettivo M4C1-28 in materia di alloggi per studenti dalla terza rata alla quarta rata[5].

 

Il Capitolo 2 dà conto, inoltre, dei principali orientamenti emersi nel corso del confronto istituzionale con Regioni, Province e Comuni. Dal Rapporto emerge come gli enti territoriali, nel corso delle riunioni della Cabina di regia PNRR cui hanno preso parte, hanno posto l’accento soprattutto sulla necessità di proseguire con le azioni di semplificazione dei procedimenti amministrativi, di rafforzamento degli organici e di potenziamento e aggiornamento delle competenze professionali delle amministrazioni regionali e locali, in qualità di soggetti attuatori di una parte consistente delle misure PNRR.

 

Nel paragrafo 2.3, in particolare, è analizzato il confronto istituzionale sinora sviluppatosi con il Parlamento in merito al tema della revisione complessiva del PNRR e alla definizione del nuovo capitolo REPowerEU

 

A tal proposito, il Rapporto richiama quattro occasioni di confronto parlamentare occorse negli ultimi mesi:

·     la prima consiste nell’audizione svolta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, il 15 marzo 2023 presso le Commissioni riunite V e XIV Camera e 4° e 5° Senato (Bilancio e Politiche dell’Unione europea). Nel corso di questa, che pure aveva ad oggetto la Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale – Programmazione 2014-2020, sono stati affrontati anche i temi della integrazione della programmazione del PNRR con quella della coesione e del capitolo REPowerEU.

·     la seconda consiste nella discussione in Aula alla Camera, nella seduta del 14 aprile 2023, dell’interpellanza 2-00124 (De Luca e altri), concernente “Chiarimenti in merito al capitolo REPowerEU del Pnrr, con particolare riferimento ai tempi di presentazione, ai contenuti e alle eventuali consultazioni svolte”, nell’ambito della quale la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri ha chiarito che:

o  il regolamento europeo sul REPowerEU non prevede la data del 30 aprile come termine perentorio per la presentazione dell’aggiornamento del PNRR comprensivo del capitolo REPowerEU, e che l’unico termine da osservare è costituito dalla data del 31 agosto 2023;

o  la quota italiana dei fondi REPowerEU è pari a 2,7 miliardi di euro, ai quali si può aggiungere fino al 7,5 per cento dei fondi relativi alla programmazione 2021-2027 della politica di coesione;

o  il Governo ha avviato, a far data dal 9 marzo 2023, interlocuzioni con la Commissione europea sull’avanzamento dell’istruttoria relativa all’aggiornamento del PNRR e al capitolo REPowerEU, finalizzate a concordarne preventivamente i contenuti, i tempi e i modi della relativa presentazione;

o  il capitolo italiano di REPowerEU avrebbe contenuto interventi per la sicurezza energetica, il miglioramento della rete, l’aumento della produzione da fonti rinnovabili, misure e incentivi per la decarbonizzazione delle imprese, nonché misure per sostenere la filiera produttiva;

o  il Governo, al fine di garantire il pieno coinvolgimento del Parlamento in merito all’aggiornamento del Piano e all’utilizzo delle risorse dei fondi REPowerEU, avrebbe provveduto a trasmettere alle Camere una relazione illustrativa, contenente gli investimenti e le riforme inseriti nella proposta di aggiornamento del PNRR, comprensive del capitolo REPowerEU.

·     la terza consiste nelle informative urgenti rese al Senato e alla Camera sullo stato di attuazione del PNRR in data 26 aprile 2023. Nel corso di esse è stato affrontato, in particolare, il tema delle azioni intraprese per gestire e superare le criticità emerse in sede di verifica del raggiungimento di alcuni dei 55 traguardi e obiettivi del secondo semestre 2022[6], con specifico riguardo a tre misure concernenti i Piani Urbani Integrati di Venezia e Firenze (M5C2-13), lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento (M2C3-9) e le concessioni nelle aree portuali (M3C2-2), nonché sono stati forniti aggiornamenti sul percorso di rimodulazione del Piano;

·     la quarta consiste nell’audizione svolta dal Ministro Fitto il 19 luglio 2023 presso le Commissioni riunite V e XIV Camera e 4° e 5° Senato (Bilancio e Politiche dell’Unione europea) nell’ambito dell’esame della Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, in cui sono state fornite alcune indicazioni sul lavoro svolto con riferimento alle proposte di revisione della quarta rata approvate dalla Cabina di regia dell’11 luglio 2023.

 

La Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR e il suo esame parlamentare

 

La Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, articolata in due Sezioni, all’interno della prima Sezione ha fornito, in particolare:

·       un consuntivo dei 55 traguardi e obiettivi del secondo semestre 2022, rilevanti per l’erogazione della terza rata dei finanziamenti europei, pari a 19 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 9 miliardi di prestiti), al momento della trasmissione della Relazione non ancora erogata in ragione delle interlocuzioni in quel momento in corso tra il Governo e la Commissione europea;

·       una analisi dei 27 traguardi e obiettivi del primo semestre 2023 e delle azioni in corso per conseguirli, con un focus sulle criticità riscontrate in sede di attuazione delle relative misure, nonché sulle relative cause di natura tanto esogena quanto endogena. Già in sede di Relazione il Governo aveva evidenziato la necessità di una revisione mirata di alcune misure relative al primo semestre 2023, in accordo con le istituzioni europee;

·       informazioni sullo stato di attuazione finanziaria del Piano, nonché sullo stato di avanzamento del sistema gestionale ReGiS;

·       una esposizione dei principali interventi normativi di riforma della governance del PNRR, in particolare del decreto-legge n. 13 del 2023;

·       una disamina delle difficoltà e criticità che le Amministrazioni titolari hanno riscontrato nell’attuazione di 118 Riforme e degli Investimenti del PNRR, di cui la Relazione ha fornito una classificazione in quattro categorie, individuando, per ciascuna Amministrazione titolare, le Riforme e Investimenti affetti da uno o più elementi di debolezza;

·       una prima sintesi delle principali proposte di revisione del PNRR, alla luce anche delle criticità e degli elementi di debolezza riscontrati in sede di attuazione delle Riforme e degli Investimenti, nonché una indicazione generale delle grandi linee di intervento intorno alle quali il Governo avrebbe strutturato il capitolo italiano di REPowerEU;

·       la seconda Sezione, infine, a cura delle singole Amministrazioni titolari, contiene schede sullo stato di attuazione di ciascuna Riforma e Investimento del PNRR, ripartiti per Amministrazioni titolari.

La terza Relazione, trasmessa alla Camera e al Senato in data 7 giugno 2023, è stata assegnata, per il relativo esame, alle rispettive Commissioni Bilancio, nonché a tutte le altre Commissioni permanenti. Alla data di pubblicazione del presente dossier, le Commissioni permanenti che hanno avviato l’esame della Relazione sono le Commissioni Bilancio e Politiche dell’Unione europea dei due rami del Parlamento (V e XIV Camera, 4° e 5° Senato).

In particolare, le Commissioni riunite V Camera e 5° Senato hanno svolto, in data 18 luglio 2023, le audizioni informali di CGIL, CISL, UIL, Elettricità futura, ANCI, UPI e Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, mentre in data 19 luglio 2023 le due Commissioni omologhe hanno svolto, congiuntamente alle Commissioni XIV Camera e 4° Senato, l’audizione del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNNR, Raffaele Fitto.

 

Per un approfondimento sulla terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, si rinvia al dossier dedicato, curato dal Servizio Studi della Camera.

 

Le precedenti Relazioni del Governo sullo stato di attuazione del PNRR e il loro esame parlamentare

 

Il 23 dicembre 2021 il Governo ha presentato al Parlamento la prima Relazione sullo stato di attuazione del PNRR. La Relazione preannunciava che, a partire dal 2022, le Relazioni semestrali sarebbero state trasmesse al Parlamento entro la prima metà di aprile, in corrispondenza con la trasmissione del Rapporto di economia e finanza (DEF), ed entro la fine di settembre, in corrispondenza con la trasmissione della relativa Nota di aggiornamento (NADEF). In tal modo, ciascuna relazione avrebbe illustrato le indicazioni conclusive sulla rata oggetto della precedente rendicontazione effettuata alla Commissione europea e lo stato di avanzamento degli interventi oggetto della successiva rendicontazione e, più in generale, sullo stato di attuazione del Piano.

La Camera dei deputati ha esaminato la prima Relazione tramite le proprie Commissioni permanenti, ciascuna per i profili di rispettiva competenza. Si sono pronunciate, approvando risoluzioni, le Commissioni Bilancio (8-00154 e 8-00155), Giustizia (8-00160), Cultura (8-00157), Affari sociali (8-00158 e 8-00159), Agricoltura (8-00151), Politiche dell'Unione europea (8-00152 e 8-00153), Affari costituzionali (8-00166 e 8-00167) e Trasporti (8-00168).

Il 6 ottobre 2022 il Governo ha trasmesso al Parlamento la seconda Relazione sullo stato di attuazione del Piano. In una prima sezione sono stati inseriti dati sui progressi compiuti nell'attuazione del PNRR nel corso del 2022: dal pagamento della prima rata in aprile, conseguente al raggiungimento di traguardi e obiettivi in scadenza entro il 31 dicembre 2021, alla richiesta di pagamento della seconda rata a fine giugno 2022, con il raggiungimento dei risultati previsti per i primi sei mesi del 2022. In una seconda sezione sono state inserite indicazioni puntuali sullo stato di avanzamento di ciascuna Riforma e Investimento del Piano, a cura delle Amministrazioni titolari.

La seconda Relazione è stata trasmessa alla Commissione Bilancio della Camera, nonché a tutte le altre Commissioni permanenti. Essa, tuttavia, non è stata esaminata in via autonoma, a differenza della prima Relazione.

 

Il paragrafo 2.4 del Rapporto ricostruisce le interlocuzioni svolte, a livello tecnico e politico, tra il Governo e la Commissione europea, in merito alle strategie di attuazione del Piano e alla definizione delle relative proposte di revisione e rimodulazione

 

Il Rapporto sottolinea, a questo proposito, come a seguito della riforma della governance istituzionale del PNRR, di cui al menzionato decreto-legge n. 13 del 2023, le interlocuzioni tecniche con i servizi della Commissione e la gestione dei flussi informativi tra quest’ultima e le Amministrazioni titolari siano state coordinate dalla Struttura di missione PNRR della Presidenza del Consiglio, quale punto di contatto nazionale per l’attuazione del Piano.

Dal Rapporto emerge, in particolare, che in data 7 marzo 2023 è stata trasmessa alla Commissione una prima nota preliminare sui progetti del capitolo REPowerEU e una nota sulla rimodulazione del Piano, mentre il successivo 17 aprile è stata trasmessa una nota concernente la revisione degli obiettivi del primo semestre 2023, oggetto di un incontro con i servizi tecnici della Commissione il 19 aprile. Infine, il 18 maggio 2023 è stata trasmessa una versione aggiornata dei progetti da includere nel capitolo REPowerEU. Infine, nella settimana 12-16 giugno 2023, in occasione della visita ufficiale della delegazione della Commissione europea in Italia, si sono tenute 35 riunioni tematiche tra la Struttura di missione PNRR, le Amministrazioni titolari e le parti sociali, da un lato, e la Commissione europea, dall’altro.

 


 

3.    L’approvazione della terza rata del PNRR e le proposte di revisione della quarta rata

Il paragrafo 2.5 del Rapporto fornisce informazioni sull’iter di elaborazione e sui contenuti delle proposte di modifica e revisione della quarta rata del PNRR, approvate dalla Cabina di regia PNRR l’11 luglio e il 20 luglio 2023

 

Il Rapporto sottolinea, al riguardo, come il percorso di revisione dei traguardi e obiettivi della quarta rata, da conseguire entro il primo semestre 2023, sia stato avviato nel marzo 2023, subito dopo la pubblicazione degli Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU della Commissione europea il 3 marzo 2023. In particolare, a partire da aprile 2023 si sarebbe svolta una interlocuzione sistematica e frequente tra le strutture tecniche della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’economia e delle finanze, delle Amministrazioni titolari, che hanno formulato e trasmesso le proposte di revisione riguardanti i rispettivi Ministeri, e la Commissione europea.

In data 11 luglio 2023, una riunione della Cabina di Regia PNRR, alla quale hanno preso parte tutti i Ministri, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio e i rappresentanti degli enti locali, ha formalizzato la richiesta alla Commissione europea di modificare 10 dei 27 interventi con scadenze di target e milestone previste nel primo semestre 2023.

Il Rapporto informa, a tal riguardo, che il giorno prima, il 10 luglio, i servizi della Commissione avevano concluso l’esame tecnico delle singole proposte di modifica.

Successivamente, nel corso della riunione del 20 luglio 2023 della Cabina di regia PNRR il Governo ha presentato una proposta di modifica degli obiettivi da realizzare per l'ottenimento della terza e della quarta rata.

Nell’ambito delle misure da realizzare nel secondo semestre 2022 per il pagamento della terza rata è stato espunto l’obiettivo che riguarda la riforma degli alloggi per studenti universitari. Nello stesso tempo, si è previsto l'inserimento di un nuovo traguardo relativo ai nuovi alloggi universitari da raggiungere per l’ottenimento della quarta rata.

Di conseguenza è stato escluso dal pagamento della terza rata l'importo di 519,5 milioni di euro, connesso al raggiungimento dell'obiettivo M4C1-28 che prevede la realizzazione di 7.500 nuovi posti letto per studenti negli alloggi universitari. Si prevede, però, in accordo con la Commissione europea, che tale importo sarà versato all'Italia con il pagamento della quarta rata che ammonterà pertanto a 16,5 miliardi.

Si riporta, nella tabella alla pagina che segue, una descrizione degli interventi relativi alla quarta rata oggetto delle proposte di modifica approvate dalla Cabina di regia dell’11 luglio 2023, nonché una illustrazione delle citate proposte di modifica.


 

 

Intervento

Criticità ed elementi di debolezza evidenziati dalla terza Relazione PNRR

Proposte di modifica Cabina di Regia PNRR 11 luglio 2023

M1C3-20, Investimento 3.2

Sviluppo industria cinematografica – Progetto Cinecittà

 

La terza Relazione dà conto delle criticità riscontrate nella realizzazione degli interventi volti ad accrescere la capacità produttiva degli studi di Cinecittà.

Al riguardo, la milestone da conseguire entro il 30 giugno 2023 prevede la firma del contratto tra l’ente attuatore Istituto Luce Studios (ora Cinecittà S.p.A.) e le società in relazione alla costruzione di nove studi.

A seguito della firma dei contratti per la costruzione e il recupero di 9 teatri, il Ministero della Cultura ha proposto una rimodulazione del target finale a giugno 2026 (M1C3-21), che attualmente prevede la realizzazione di 17 teatri, di cui 13 nuovi e 4 esistenti.

Come specifica la Relazione, i restanti otto teatri avrebbero dovuto essere realizzati nell’area contigua di Torre Spaccata, previa acquisizione della disponibilità della stessa. Tuttavia, il rilevante incremento dei costi delle fonti energetiche e delle materie prime, unito al mancato ingresso di CDP Immobiliare nel capitale sociale di Cinecittà Spa mediante il conferimento dell’area di Torre Spaccata, hanno dato luogo alla necessità di una revisione complessiva del progetto, dal momento che tale area può ora entrare nella disponibilità di Cinecittà Spa solo mediante acquisizione a titolo oneroso.

Inoltre, la Relazione afferma la necessità di una revisione del progetto anche in conseguenza dell’avvenuta dichiarazione di una porzione della suddetta area di Torre Spaccata di interesse archeologico particolarmente rilevante, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (v. decreto n. 225 del 3 novembre 2022 della Commissione regionale per il Patrimonio culturale del Lazio).

Dal documento di sintesi delle modifiche approvate dalla Cabina di Regia PNRR in data 11 luglio 2023, risultano due proposte di modifica presentate alla Commissione europea relativamente al traguardo da conseguire nel primo semestre 2023, le quali, come riportato nel documento, riguarderebbero aspetti solo formali e non sostanziali.

In dettaglio, la prima proposta di modifica riguarda la correzione del numero di investimento presente nella sezione “C.3. Descrizione delle riforme e degli investimenti relativi al prestito”. La seconda consiste nel cambio di denominazione del soggetto attuatore, da “Istituto Luce Studios” a “Cinecittà S.p.A.”, al fine di avere una descrizione più chiara del traguardo e dei relativi indicatori qualitativi.

M2C2-50, Investimento 3.2

Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate

Si tratta di un investimento teso ad abbattere le emissioni di carbonio nei settori hard-to-abate che utilizzano il metano come fonte di energia termica, oltre che a favorire l’impiego nei processi industriali di idrogeno elettrolitico, prodotto da fonti di energia rinnovabile o dall’energia elettrica di rete.

Il cronoprogramma dell’investimento prevedeva, entro il 31 marzo 2023, la stipula dell’Accordo per promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde.

Al riguardo, la terza Relazione segnala come l’investimento rientri tra quelli caratterizzati dal riscontro di due elementi di debolezza, riconducibili a “eventi e circostanze oggettive” (squilibrio della offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo) e a difficoltà amministrativo-normative.

La proposta di modifica concerne la descrizione della misura, al fine di allinearla al principio DNSH (Do no significant harm). La modifica prevede espressamente che nessun gas naturale debba essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare nella riduzione diretta del ferro.

M2C2-27, Investimento 4.3

Sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica

Un intervento rispetto al quale il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha evidenziato alla Commissione europea alcuni ritardi nella realizzazione delle relative misure è quello concernente l’aggiudicazione degli appalti pubblici per l’installazione di 2.500 stazioni di ricarica veloci e ultra-veloci per veicoli elettrici in autostrada e di almeno 4.000 nelle zone urbane.

A tal proposito, la terza Relazione specifica come il MASE abbia ricollegato i ritardi registrati e segnalati anche alla necessità di consultare i potenziali interessati, nonché di effettuare approfondimenti con il GSE, con cui a marzo è stata stipulata una Convenzione per il supporto tecnico-operativo per l’attuazione della misura.

In data 10 maggio 2023 sono stati pubblicati gli avvisi pubblici relativi alla presentazione di proposte progettuali finalizzate alla realizzazione di tali infrastrutture di ricarica elettrica sia nei centri urbani sia nelle autostrade, con scadenza del termine di presentazione delle domande fissata al 9 giugno. Risultano pervenute richieste per 4.700 infrastrutture di ricarica elettrica nelle sole aree urbane.

La proposta di modifica, approvata dalla Cabina di Regia PNRR, mira ad allineare l’obiettivo intermedio agli esiti delle procedure di selezione, impegnando il Governo a pubblicare nuovi bandi per consentire il raggiungimento dell’obiettivo finale.

M2C2-33, Sub-Investimento 4.4.2

Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

L’Investimento, che dovrebbe consentire di ridurre l’età media del parco rotabile tramite l’acquisto di unità a propulsione elettrica, ibrida e a idrogeno, prevede l’acquisto di 150 treni, sostituendo un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026. Si tratta di un investimento pari a 800 milioni di euro, di cui 600 milioni relativi al rinnovo dei treni e 200 all’acquisto di materiale rotabile Intercity, da destinare ai collegamenti del Sud Italia.

Il traguardo da conseguire entro il 30 giugno 2023 consiste nell’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il rinnovo del parco ferroviario per il trasporto pubblico locale.

La terza Relazione segnala il riscontro, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di due elementi di debolezza, relativi ai maggiori costi di energia e materiali, ritardi nella consegna, oltre a possibili ritardi legati alle procedure.

La proposta di modifica intende chiarire la composizione del materiale rotabile (treni e carrozze) da acquistare nell’ambito del traguardo previsto ai fini della quarta rata.

Essa consiste nella modifica del testo della CID con una formulazione ritenuta più aderente alle finalità dell’investimento e delle tipologie di servizio reso, la quale prevede l’entrata in servizio di almeno 53 treni passeggeri a emissioni zero e di altre 100 carrozze per il servizio universale.

M2C3-2, Investimento 2.1

Rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus fino al 100% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

Dalla Relazione emerge come oggetto di interlocuzioni tra il Governo e la Commissione sia anche lo stato di avanzamento dell’investimento relativo al rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.

Entro giugno 2023 dovrebbe essere completata la ristrutturazione di edifici per almeno 12 milioni di metri quadri e dovrebbe essere conseguito il miglioramento di almeno due classi energetiche, nonché dovrebbe essere ultimata la ristrutturazione di almeno 1,4 milioni di metri quadri per scopi antisismici.

Al riguardo, l’Amministrazione titolare (MASE) ha chiesto alcune modifiche per evitare l’ineleggibilità di alcune tipologie di spese, in particolare eliminando la componente relativa al Sismabonus (comunque coperta con fondi ordinari) e sostituendola con un aumento dei target legati all’Ecobonus.

In relazione all’Ecobonus il MASE ha chiesto, inoltre, di modificare una condizionalità prevista dal CID, indicando un elemento numerico esplicito per il limite di costo per la sostituzione dell’impianto termico ed escludendo il riferimento alla presunta restrittiva limitazione della sostituzione alle sole caldaie a gasolio.

La proposta di modifica approvata dalla Cabina di Regia PNRR mira a stralciare il target intermedio di 1,4 milioni di metri quadri previsto con riguardo al Sismabonusnon essendo chiaro, ad avviso del Governo, il contributo di quest’ultimo alla transizione verde – concordando con i servizi della Commissione, al contempo, un aumento dell’obiettivo dell’Ecobonus.

M4C1-9, Investimento 1.1

Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

Per quanto riguarda gli interventi del primo semestre 2023 in materia di istruzione, università e ricerca, la Relazione espone le criticità gestionali e amministrative registratesi nella fase di selezione e di avvio della progettazione degli interventi finalizzati alla realizzazione, entro il 31 dicembre 2025, di circa 264 mila nuovi posti per asili nido e scuole per l’infanzia.

Al riguardo, il traguardo al 30 giugno 2023 prevedeva l’aggiudicazione di tutte le gare di appalto dei lavori per gli interventi ammissibili di costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici a ciò finalizzati. La Relazione evidenzia come la necessità di assicurare il 40 per cento delle risorse al Sud e l’incremento dei costi delle materie prime abbiano rallentato la conclusione della selezione degli interventi, così come il successivo avvio della loro progettazione.

Il Governo ha quindi prorogato due volte – prima al 31 maggio, poi al 30 giugno 2023 – la scadenza del termine di aggiudicazione, affiancando a tali proroghe azioni a supporto degli enti locali e misure di semplificazione e velocizzazione delle procedure amministrative. L’obiettivo – come specificato nella Relazione e come illustrato dal Ministero dell’istruzione e del merito nel corso della riunione tecnica del 19 aprile 2023 con la Commissione europea – è quello di aggiudicare entro giugno il numero massimo degli interventi, proponendo eventualmente per quelli in ritardo misure di attuazione rafforzata per consentire comunque il rispetto del target finale.

Come riportato nella tabella sul monitoraggio dell’intervento, al momento della pubblicazione del presente dossier, la banca dati ReGiS non riporta il numero totale dei progetti aggiudicati, né del relativo importo.

A seguito della Cabina di Regia PNRR dell’11 luglio 2023, il Governo ha reso noto che, alla scadenza del primo semestre 2023, le aggiudicazioni dei lavori di costruzione e riqualificazione sono state pari a circa il 91%.

La proposta di modifica approvata dalla Cabina di Regia PNRR impegna il Governo ad emanare un nuovo bando di selezione degli interventi, rimodulando l’obiettivo intermedio dell’aggiudicazione di tutti gli interventi con l’aggiudicazione di un primo set di interventi, alla luce delle circostanze oggettive intervenute.

Nelle Conclusioni del Rapporto in esame il Governo manifesta l’intenzione di rafforzare tale Investimento con un incremento del finanziamento pari a 900 milioni di euro, necessari per indire il suddetto bando, che assicuri il conseguimento del relativo target.

M2C2-16, Investimento 3.4

Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario

La terza Relazione individua, tra gli Investimenti affetti da 1 criticità, consistente in eventi e circostanze oggettive, l’investimento volto alla sperimentazione dell’idrogeno nelle linee ferroviarie non elettrificate, in regioni con elevato traffico di passeggeri e alto utilizzo di motrici alimentate a combustibile diesel.

Al riguardo, l’investimento prevede, come obiettivo finale da conseguire entro il 30 giugno 2026, la conclusione dei lavori di realizzazione di 10 stazioni di rifornimento e di stoccaggio dell’idrogeno lungo sei linee ferroviarie.

Dopo la chiusura, il 20 gennaio 2023, del bando per la presentazione delle proposte progettuali da parte dei soggetti attuatori potenzialmente interessati, la Commissione di valutazione ha concluso la fase istruttoria e valutativa nel mese di marzo 2023, determinando, per ciascuna istanza, l’importo ammissibile al finanziamento, distinto per impianti (produzione, distribuzione, stoccaggio, rifornimento) e materiale rotabile.

All’esito di questa procedura è stato adottato, in data 31 marzo 2023, il Decreto Dirigenziale di ripartizione e assegnazione delle risorse, che ha individuato 10 progetti di stazioni di produzione, stoccaggio e rifornimento dell’idrogeno In data 12 maggio è stato adottato, poi, un ulteriore Decreto, con il quale è stata prorogata la scadenza della stipula delle obbligazioni giuridicamente vincolanti al 31 dicembre 2023, senza compromettere il rispetto dei termini previsti dal PNRR, le condizionalità a questo correlate e il raggiungimento del target.

La proposta di modifica prevede la riformulazione della descrizione dell’investimento contenuta nella CID, al fine di tenere conto sia degli esiti del processo di selezione delle proposte, sia della natura sperimentale della misura.

In dettaglio, in ordine alla localizzazione degli interventi oggetto dell’investimento, la proposta di modifica prevede che questi siano realizzati preferibilmente in prossimità dei siti locali di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni autostradali di rifornimento di idrogeno, prevedendo anche misure per la ricerca e sviluppo.

M1C2-22, Investimento 4

Tecnologia satellitare ed economia spaziale

La terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR non identifica specificamente tale investimento come affetto da elementi di debolezza e criticità.

 

Le proposte di modifica hanno ad oggetto la descrizione della misura presente nella versione aggiornata dell’allegato alla CID, in particolare, i progetti SatCom e Osservazione della Terra.

Con riferimento a SatCom, le proposte di modifica sono basate su eventi e circostanze oggettive e, in particolare, è stata ridefinita la misura tenendo in considerazione i recenti sviluppi del mercato, così da evitare sovrapposizioni con gli investimenti privati in corso nel settore dell’Internet of Things, basato su piccoli satelliti, oltre che per contribuire in modo più efficace alla iniziativa europea “Secure Connectivity”.

Relativamente al progetto Osservazione della Terra è stato corretto un errore materiale in quanto l’incubatore nel Sud Italia, sin dall’inizio, è finanziato esclusivamente con risorse del Fondo complementare ed era stato erroneamente incluso tra i progetti finanziati con risorse PNRR.

M5C3-8, Investimento 1.3

Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore

La terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR non identifica specificamente tale investimento come affetto da elementi di debolezza e criticità.

 

Le proposte di modifica approvate dalla Cabina di Regia PNRR sono due e riguarderebbero aspetti formali e non sostanziali.

La prima si riferisce alla possibilità di pubblicare avvisi di almeno 50 milioni di euro, superando quindi la formulazione attuale che prevede un importo pari esattamente a 50 milioni di euro, al fine di consentire un migliore utilizzo della dotazione della misura complessiva, pari a 220 milioni di euro.

La seconda chiarisce che i progetti avranno luogo in una delle aree individuate nella CID, in modo da allineare la descrizione della misura a quella dell’obiettivo previsto.

 

M5C1-18, Investimento 1.2

Creazione di imprese femminili

La terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR non identifica specificamente tale investimento come affetto da elementi di debolezza e criticità.

Le due proposte di modifica approvate a tal riguardo dalla Cabina di Regia PNRR sarebbero motivate da circostanze oggettive.

La prima consiste nella modifica della descrizione del traguardo passando dalla attuale formulazione, che fa riferimento all’erogazione del sostegno finanziario per almeno ulteriori 700 imprese, alla riformulazione che prevede la concessione delle risorse alle imprese stesse.

La seconda modifica prevede l’eliminazione dei riferimenti specifici ai singoli strumenti finanziari per il supporto alle imprese femminile così da consentire flessibilità nell’attuazione della misura e garantire alle singole imprese la scelta dello strumento di sostegno che ritengono più adeguato alle proprie esigenze.

 

 

Il 28 luglio 2023 la Commissione europea ha espresso una valutazione preliminare positiva sul pagamento della terza rata del PNRR, con riguardo a 54 traguardi e obiettivi. L'obiettivo relativo ai nuovi alloggi per studenti non è stato coperto dalla valutazione. Il Governo italiano ha infatti chiesto di modificare questo obiettivo e di sostituirlo con un traguardo da inserire nella quarta rata, relativo all'aggiudicazione dei contratti per la fornitura di nuovi alloggi agli studenti. La terza rata, che ammonta a circa 18,5 miliardi, sarà erogata a seguito del parere del Comitato Economico e Finanziario del Consiglio (entro quattro settimane) con una decisione finale della Commissione.

Pertanto l'importo inizialmente previsto di 19 miliardi di euro della terza rata sarà decurtato di 519,5 milioni di euro, in relazione al fatto che è stato espunto l'obiettivo sui nuovi alloggi per studenti. Tale importo sarà trasferito alla quarta rata, dopo l'approvazione della proposta di decisione di esecuzione del Consiglio. Il testo in inglese della valutazione preliminare positiva sulla terza rata è reperibile a questa pagina.

Nella stessa data, la Commissione ha inoltre espresso una valutazione positiva sulle proposte di modifica ai traguardi e agli obiettivi da raggiungere entro il primo semestre 2023 per il pagamento della quarta rata del PNRR a favore dell’Italia.

A seguito della valutazione delle modifiche proposte dall'Italia, la Commissione ha concluso che il piano italiano è ancora conforme ai criteri stabiliti nel Regolamento (UE) 2021/241 e che l'ambizione complessiva del piano non è influenzata dalle modifiche, data la loro natura mirata. Il testo in inglese della proposta di modifica della quarta rata è reperibile a questa pagina.

La proposta di modifica delle misure relative alla quarta rata costituisce una proposta di modifica della Decisione di esecuzione del Consiglio del 13 luglio 2021 (Council Implementing Decision – CID) che ha approvato il PNRR italiano. La proposta deve pertanto essere approvata a sua volta dal Consiglio.

4.    Le proposte di modifica delle Riforme e degli Investimenti del PNRR

Il Capitolo 3 del Rapporto illustra le proposte di modifica delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, articolate sulla base delle 6 Missioni che compongono il Piano

 

Il Rapporto illustra le proposte di modifica del PNRR, articolandole sulla base delle Missioni e delle relative Componenti. Si tratta nel complesso, come indicato dal Governo, di 144 tra Investimenti e Riforme.

In alcuni casi, la descrizione della Missione e delle Componenti è integrata con l’illustrazione delle criticità attuative e delle proposte di modifica. In altri, il Rapporto procede prima alla descrizione di tutte le Riforme e gli Investimenti compresi nella Componente di una Missione, per poi illustrare le proposte di modifica delle sole Riforme e dei soli Investimenti interessati da revisioni.

Il Rapporto classifica le proposte di modifica in due tipologie:

·     La prima tipologia mira a confermare la misura, superando le formulazioni del CID (Council Implementing Decision) che potrebbero comportare difficoltà nella rendicontazione alla rispettiva scadenza. In generale, si chiarisce la terminologia descrittiva della Riforma o dell’Investimento, o si rendono più flessibili i meccanismi di verifica e i parametri di rendicontazione.

Le proposte incluse in questa categoria prevedono, pertanto, adattamenti e rimodulazioni contenutistiche volti a dare una più solida garanzia del completamento dei relativi investimenti entro il 2026.

In alcuni casi, si propone, altresì, una riduzione dei target quantitativi associati alla singola misura, giustificata sulla base di circostanze qualificate come oggettive, quali l’incremento dei prezzi, o sulla base di riscontrati ritardi nell’attuazione, che non consentirebbero il rispetto delle scadenze previste dal Piano, o si propone la sostituzione delle opere direttamente indicate nella descrizione dell’intervento.

Per le proposte di revisione relative alle Riforme, in molti casi si propone uno slittamento dei tempi di attuazione o una riduzione dei target previsti, sulla base di argomenti simili a quelli addotti con riguardo agli Investimenti – ritardi nell’attuazione o mutamenti del quadro economico complessivo – pur nel dichiarato mantenimento del grado di ambizione della singola Riforma.

·     La seconda tipologia riguarda proposte che mirano a realizzare un utilizzo più efficiente delle risorse, attraverso riallocazioni tra misure con risorse che permangono nell’ambito dello stesso settore, sotto la titolarità della stessa Amministrazione – è il caso, ad es., delle infrastrutture ferroviarie. In questi casi, la presenza di ritardi attuativi determina la proposta di esclusione di alcune misure, con la contestuale indicazione, da parte dell’Amministrazione titolare, delle destinazioni alternative.

Nell’ambito di questa seconda tipologia si distingue un gruppo di proposte che prevedono l’esclusione dal PNRR di intere misure, attraverso il loro definanziamento e il trasferimento della loro copertura su altre fonti di finanziamento. Come riportato nella tabella contenuta nel paragrafo conclusivo del Rapporto, si tratta di misure dal valore complessivo di circa 15,9 miliardi. Si rinvia, al riguardo, al paragrafo 6.

 


 

5.    Il Capitolo REPowerEU

Il Capitolo 4 del Rapporto illustra le proposte del capitolo italiano di REPowerEU, di descrizione delle Riforme e Investimenti volti a perseguire gli obiettivi di REPowerEU

 

Il capitolo REPowerEU si articola in 6 riforme e 19 investimenti, di cui 4 costituiscono un rafforzamento (c.d. scale-up) di misure già contenute nel PNRR, riviste e potenziate in coerenza con il REPowerEU. Si tratta:

·     della misura numero 1 del nuovo capitolo REPowerEU (“Smart grids”), di rafforzamento della misura M2C2I2.1;

·     della misura numero 2 del nuovo capitolo REPowerEU (“Interventi su resilienza climatica”), di rafforzamento della misura M2C2 I 2.2;

·     della misura numero 7 del nuovo capitolo REPowerEU (“Hydrogen valleys”), di rafforzamento della misura M2C2I3.1;

·     della misura numero 8 del nuovo capitolo REPowerEU (“Ricerca e sviluppo sull’idrogeno”), di rafforzamento della misura M2C2 I 3.5.

 

Altre due misure (le numero 11 “Transizione 5.0 green” e 12 “Credito di imposta per l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili”) costituiscono un’evoluzione e un potenziamento di strumenti già esistenti nel periodo 2020-2022, finanziati, fino al 2022, anche con risorse RRF (M1C2-I1 “Transizione 4.0” del PNRR).

Gli investimenti sono ripartiti in tre parti: una dedicata alle reti (per risorse pari a 2,32 miliardi di euro), una alla transizione verde e all’efficientamento energetico (14,79 miliardi di euro), una alle filiere e al sostegno alla catena del valore (2,05 miliardi di euro).

Per l’attuazione delle nuove riforme programmate, si prevedono poi impegni per 100,75 milioni di euro.

Il capitolo REPowerEU, quindi, prevede impegni di spesa per complessivi 19,26 miliardi di euro.

Si ricorda che, ai sensi dell’articolo 21-quater del Regolamento (UE) 2021/241, le riforme e gli investimenti nel capitolo dedicato al piano REPowerEU devono contribuire al conseguimento di almeno uno degli obiettivi seguenti:

a) miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici per rispondere alle esigenze immediate in termini di sicurezza dell'approvvigionamento di gas, incluso il gas naturale liquefatto, in particolare per consentire la diversificazione dell'approvvigionamento, nell'interesse dell'Unione nel suo complesso;

b) promozione dell'efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture energetiche critiche, decarbonizzazione dell'industria, aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell'idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili e aumento della quota e accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili;

c) contrasto della povertà energetica;

d) incentivazione della riduzione della domanda di energia;

e) contrasto delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia, sostegno dello stoccaggio di energia elettrica e accelerazione dell'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, nonché sostegno dei trasporti a zero emissioni e delle relative infrastrutture, comprese le ferrovie;

f) sostegno degli obiettivi di cui alle lettere da a) a e), attraverso la riqualificazione accelerata della forza lavoro, grazie all'acquisizione di competenze verdi e delle relative competenze digitali, e attraverso il sostegno delle catene del valore relative alle materie prime e tecnologie critiche connesse alla transizione verde.

Il documento presentato dal governo, quindi, indica, per ciascun intervento o riforma, l’Amministrazione titolare, le risorse che si intende attribuire, una descrizione delle modalità attuative, nonché gli obiettivi REPowerEU che persegue.

Nella tabella di cui all’Allegato II del presente dossier si illustrano le riforme e gli investimenti contenuti nel capitolo REPowerEU presentato dal Governo all’interno del Capitolo 4 del Rapporto.


 

6.    I definanziamenti e le misure da eliminare dal PNRR

Nelle Conclusioni del Rapporto il Governo individua una serie di misure che si propone di definanziare, totalmente o parzialmente, dal PNRR, per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Tali misure dovranno essere rifinanziate con altre fonti

 

Il Governo afferma trattarsi, per lo più, di progetti in essere che sono confluiti nel PNRR e che in sede di attuazione e rendicontazione hanno scontato rilevanti criticità. La principale problematica riscontrata è stata rappresentata dal rispetto delle condizionalità imposte dal Piano, tra cui quelle specifiche per ciascuna misura e quelle relative agli elementi informativi necessari per la rendicontazione, nonché le condizionalità riconducibili al principio del Non Arrecare Danno Significativo (Do-No-Significant-Harm, DNSH).

Un ulteriore profilo problematico relativo a tali misure riguarda, ad avviso del Governo, la parcellizzazione degli interventi che, pur essendo incardinati nella titolarità di poche Amministrazioni centrali, ricadono nella competenza di moltissimi soggetti attuatori, tra loro molto diversi per dimensione, capacità amministrativa e finanziaria.

Tale circostanza ha comportato una concentrazione degli adempimenti e delle scadenze a carico dei soggetti attuatori, determinando un carico amministrativo di difficile gestione, nonostante gli strumenti di supporto messi a disposizione delle Amministrazioni titolari.

Per taluni interventi si è riscontrato, infine, un ritardo nella fase di avvio e di selezione dei progetti e delle autorizzazioni, anche in ragione dell’incremento dei costi dei lavori trainato dall'aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia verificatosi nel corso del 2022.

Accanto ai predetti definanziamenti, riportati nella tabella che segue, il Governo propone altresì, nelle Conclusioni del Rapporto, di rafforzare la misura Asili Nido (M4C1-I.1.1), prevista nel secondo semestre 2022, con un incremento del finanziamento di 900 milioni di euro necessari per indire un nuovo bando che assicuri il conseguimento del relativo target.

 

Le risorse PNRR derivanti dai definanziamenti delle misure sopra richiamate, di importo pari a 15,9 miliardi, saranno destinate al finanziamento del nuovo capitolo del PNRR dedicato all’iniziativa REPowerEU, il cui ammontare massimo complessivo è pari a 19,2 miliardi di euro. Si rammenta, al riguardo, che tale importo sarà finanziato altresì tramite il contributo a fondo perduto REPowerEU assegnato all’Italia (2,76 miliardi di euro); le risorse aggiuntive derivanti dall’aggiornamento del contributo UE PNRR per effetto della variazione del PIL (150 milioni di euro) e i circa 3 miliardi di euro delle risorse delle politiche di coesione 2021-2027, già destinate a obiettivi assimilabili a quelli del REPowerEU, sfruttando i nuovi spazi di flessibilità previsti dal Regolamento REPowerEU.

I definanziamenti illustrati nella tabella del paragrafo conclusivo del Rapporto costituiscono, peraltro, soltanto una parte del complessivo quadro finanziario delle proposte di revisione e riprogrammazione del PNRR contenute nel Rapporto medesimo. Ai definanziamenti devono aggiungersi, infatti, tutte le rimodulazioni finanziarie di Investimenti presenti all’interno del Rapporto e illustrati in sede di esposizione delle proposte di modifica di singole misure nell’ambito delle diverse Missioni e Componenti (v. Capitolo 3 del Rapporto).

In particolare, il Rapporto indica alcuni settori che saranno oggetto di finanziamenti aggiuntivi (es. asili nido, agricoltura), nonché alcune misure in relazione alle quali sarebbero in corso approfondimenti volti a verificare la possibilità di destinare le risorse liberate a esigenze specifiche (ad es., le risorse del dissesto idrogeologico per la ricostruzione delle zone dell’Emilia-Romagna colpite dalle recenti alluvioni).

Il Capitolo 3 indica, inoltre, riallocazioni di risorse non incluse nella tabella del paragrafo conclusivo, o economie rilevate in sede di attuazione, le quali potrebbero essere destinate a finalità ulteriori.

Si evidenzia, infine, che per alcune delle misure definanziate indicate nella Tabella, le Amministrazioni competenti (nel Capitolo 3 “Le proposte di modifica del Piano”) propongono invece di utilizzare le risorse così liberate per finanziare nuove misure da inserire nel PNRR.

Ad esempio con riferimento agli “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale” e ai “Piani urbani integrati – progetti generali”, il Ministero dell’Interno propone di reindirizzare le risorse PNRR ad essi precedentemente allocate a favore di misure per il contrasto della povertà energetica e la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, in particolare prevedendo interventi mirati ai ceti meno abbienti (circa 5,8 miliardi di euro). Con riferimento alle misure “Aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità” e “Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie” si propone di destinare le corrispondenti risorse PNRR (circa 1 miliardo) a una nuova misura nell’ambito della medesima Componente 3 (ZES unica nel Mezzogiorno).

A tal proposito, si sottolinea come il Rapporto non specifichi quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal PNRR. La determinazione di tali strumenti e modalità appare opportuna soprattutto con riguardo ai progetti che si trovano in stadio più avanzato, in ragione dei rischi di rallentamenti o incertezze attuative che potrebbero conseguire al mutamento del regime giuridico e finanziario e del sistema di rendicontazione cui tali misure sarebbero sottoposte. Tale determinazione appare fondamentale, inoltre, al fine di verificare che le fonti alternative di finanziamento dispongano di una adeguata dotazione di competenza e di cassa nell’ambito del bilancio dello Stato.

Una indicazione, seppur di massima, delle fonti alternative di finanziamento è contenuta nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, sintetizzata nella tabella che segue.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Elenco misure da eliminare dal PNRR e conseguentemente da rifinanziare con altre fonti

 

misura

amm. titolare

dettagli della misura

definanziamento
(in euro)

proposte delle amministrazioni titolari

Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni

M2C4 I.2.2

Ministero dell'Interno

L’investimento in oggetto riguarda, in particolare, opere di piccola (art.1, commi 29 e seguenti, della legge di bilancio per il 2020) e media portata (art.1, commi 139 e seguenti, della legge di bilancio per il 2020) per complessivi 6 miliardi di euro, finalizzate ad aumentare la resilienza dei territori, a promuoverne la valorizzazione e a favorire lo sviluppo sostenibile dei Comuni, con un insieme variegato di interventi, finalizzati alla:

- prevenzione e mitigazione dei danni connessi al rischio idrogeologico e messa in sicurezza dei centri abitati;

- messa in sicurezza degli edifici pubblici (miglioramento e adeguamento sismico) e rimozione delle barriere architettoniche;

- messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti;

- efficienza energetica degli edifici e degli impianti di illuminazione pubblica.

6.000.000.000

(stanziamento iniziale: 6 miliardi).

Progetti in essere

L’amministrazione non propone modifiche. Si tratta, pertanto, di un definanziamento integrale dell’Investimento.

Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale
M5C2 I.2.1

Ministero dell'Interno

Tale intervento è finalizzato a fornire ai Comuni sovvenzioni per investimenti nella rigenerazione urbana per ridurre le situazioni di emarginazione e di degrado sociale, nonché migliorare la qualità del decoro urbano e del contesto sociale e ambientale e ha una dotazione di 3,3 miliardi di euro.

3.300.000.000

(stanziamento iniziale: 3,3 miliardi)

Progetti in essere: 2,8 miliardi.

FSC: 500 milioni

Considerato che la finalità di policy dei due interventi riguarda la coesione sociale ed economica, l’Amministrazione intende reindirizzare le risorse PNRR ad essi precedentemente allocate a favore di misure per il contrasto della povertà energetica e la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, in particolare prevedendo interventi mirati ai ceti meno abbienti.

Piani urbani integrati – progetti generali

M5C2 I.2.2.c

L’intervento prevede una progettazione urbanistica partecipata, con l'obiettivo di rigenerare, rivitalizzare e valorizzare grandi aree urbane degradate, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi a disposizione della cittadinanza e alla riqualificazione dell'accessibilità dei servizi stessi e della dotazione infrastrutturale, trasformando così i territori più vulnerabili in smart cities e realtà sostenibili.

2.493.800.000

(stanziamento iniziale: 2,494 miliardi)

Nuovi progetti

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico

M2C4 I.2.1.a

Ministero Ambiente e Sicurezza energetica

Gli interventi sono volti a:

- garantire la messa in sicurezza delle zone edificate e dei bacini idrografici esposti al rischio idrogeologico;

- prevedere azioni per il risanamento ambientale e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici;

- garantire un livello più elevato di controllo e di gestione del rischio di alluvione;

- dare priorità a soluzioni basate sulla natura nei contratti.

I soggetti attuatori beneficiari dell’investimento sono le regioni, in qualità di Commissari di governo per il contrasto del dissesto idrogeologico, e le province autonome. Le risorse sono destinate al finanziamento di progetti “in essere di mitigazione del rischio idrogeologico”, ovvero già inclusi in programmi di finanziamento esistenti.

1.287.100.000

(stanziamento iniziale: 1,2871 miliardi)

Progetti in essere

Si tratta di un definanziamento integrale dell’Investimento.

Sono in corso approfondimenti istruttori finalizzati a destinare le risorse liberate da tale misura a favore di un nuovo investimento per sostenere la ricostruzione dei territori dell’Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi alluvionali.

Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate

M2C2 I.3.2

Ministero Ambiente e Sicurezza energetica

Ai sensi dell’art. 24 del decreto-Legge 23.9.2022, n. 144, l’investimento include risorse per 1 miliardo destinate a DRI Italia SpA, il Soggetto Attuatore degli interventi per la realizzazione dell’impianto per la produzione del c.d. preridotto – Direct Reduced Iron.

1.000.000.000

(stanziamento iniziale: 2 miliardi)

Nuovi progetti

Si tratta di un parziale definanziamento.

Pur confermando l’ambizione della misura e le sue prospettive, in considerazione della complessità del progetto DRI Italia SpA sotto il profilo industriale e sotto il profilo normativo ed amministrativo si ritiene che lo stesso non sia compatibile con le tempistiche del Piano. Nell’assicurare, comunque, il finanziamento dello stesso a valere su altre fonti di finanziamento nazionale – non specificate – si propone di modificare l’impatto finanziario con la riduzione di 1 miliardo di euro di contributo totale.

Aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità

M5C3 I.1.1.1

PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR

L’investimento prevede la realizzazione di servizi e infrastrutture sociali nuovi e migliorati, accessibili per almeno 2 milioni di residenti in comuni delle aree interne (di cui almeno 900 mila residenti in quelli del Mezzogiorno) entro la fine del 2025

724.999.998

(stanziamento iniziale: 725 milioni)

Progetti in essere: 225 Nuovi progetti: 100

FSC: 400

Si tratta di un definanziamento integrale di entrambe le misure.

Per tali interventi si prevede di portare a compimento tutti i progetti ammessi a finanziamento ricorrendo a risorse nazionali, al fine di liberare e destinare le corrispondenti risorse PNRR a una nuova misura nell’ambito della medesima Componente 3 (ZES unica nel Mezzogiorno).

Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

M5C3 I.1.2

L’investimento mira a promuove lo sviluppo economico, sociale e civile nelle aree caratterizzate dalla presenza della criminalità organizzata, attraverso un investimento per la riqualificazione e la valorizzazione dei beni confiscati nelle Regioni del Sud.

300.000.000

(stanziamento iniziale: 300 milioni)

Nuovi progetti

Promozione impianti innovativi (incluso off shore)

M2C2 I.1.3

Ministero Ambiente e Sicurezza energetica

Il progetto, che ha l’obiettivo dello sviluppo di infrastrutture offshore per la produzione di energia elettrica, consiste nella realizzazione di impianti eolici galleggianti e fotovoltaici galleggianti con una capacità di almeno 100 MW, uniti a sistemi di stoccaggio dell’energia, e di altrettanti impianti da 100 MW integrati con combinazione di varie tecnologie, nonché delle infrastrutture necessarie per la connessione alla rete e la possibile elettrificazione delle zone e delle infrastrutture locali (ad esempio banchine portuali). I soggetti beneficiari dell’investimento sono gli enti pubblici regionali e locali, le autorità portuali e le imprese e operatori economici di dimensione medio-grande, in grado di supportare progetti con una forte componente di innovazione tecnologica

675.000.000

(stanziamento iniziale: 675 milioni)

Nuovi progetti

L’amministrazione richiede il definanziamento integrale della misura in quanto l’iter autorizzativo e i conseguenti tempi di attuazione dei progetti non sono compatibili con le condizionalità del PNRR.

Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano

M2C4 I.3.1

Ministero Ambiente e Sicurezza energetica

La misura mira a proteggere le aree verdi e ad aumentarne il numero, con l’obiettivo sia di preservare e rafforzare la biodiversità che di migliorare la qualità della vita degli abitanti di tali aree. In particolare, l’investimento è rivolto alle 14 Città metropolitane (Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio di Calabria, Palermo, Messina, Catania, Cagliari), più esposte a problemi ambientali come l’inquinamento atmosferico, la perdita di biodiversità o gli effetti dei cambiamenti climatici. Gli interventi, successivi all’adozione del piano di forestazione urbana, hanno l’obiettivo di preservare e rafforzare la biodiversità in linea con la strategia europea sulla biodiversità, di ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane e di diminuire il numero di procedure d’infrazione relative alla qualità dell’aria.

110.000.000

(stanziamento iniziale 330 milioni)

Progetti in essere: 30

Nuovi progetti: 300

 

L’amministrazione propone di modificare la descrizione dell’intervento, del target e della tempistica di realizzazione nel testo della CID, oltre che un parziale definanziamento, con copertura delle relative risorse definanziate con altre fonti di finanziamento, per impossibilità oggettive a raggiungere pienamente l’obiettivo della stessa.

Totale definanziamenti

15.890.899.998

 

 

 


Allegato I -
Le proposte di modifica delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, articolate per Missioni



MISSIONE 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

PROPOSTE DI MODIFICHE

Infrastrutture digitali

 

(M1C1 I 1.1 )

900

Sovvenzioni

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Traguardo:

T4 2022

§ Completamento del PSN e avvio del processo di migrazione delle serie di dati e delle applicazioni di specifiche PA verso il PSN;

T3 2024

§ Migrazione al PSN di almeno 100 tra PA centrali e ASL.

Obiettivo:

T2 2026

§ Complessivamente almeno 280 PA centrali e ASL migrate al PSN.

Le basi del principio cloud first sono state fissate dalla Strategia Cloud Italia, pubblicata il 7 settembre 2021. Il percorso di attuazione dell'investimento è iniziato con l'affidamento alla società Difesa Servizi del compito di espletare le procedure di gara per la realizzazione del Polo strategico nazionale  (D.L. 152/2021, art. 7). Con decreto del Capo del Dipartimento per la trasformazione digitale del 27 dicembre 2021 n. 47/2021-PNRR è stato approvato il progetto di fattibilità per la realizzazione e la gestione del PSN  presentato dal soggetto promotore. Il progetto selezionato è stato pubblicato e messo a gara attraverso l'apposito bando, pubblicato il 28 gennaio 2022, curato dalla Difesa Servizi. Il 24 agosto 2022 è stato firmato il contratto per la realizzazione e gestione del Polo Strategico Nazionale tra il capo del Dipartimento per la trasformazione digitale e il rappresentante legale della società di nuova costituzione - partecipata da TIM, Leonardo, CDP Equity e Sogei (registrato alla Corte di conti il 9 dicembre 2022). La procedura si è conclusa a seguito dell'esercizio di prelazione da parte dell'operatore economico promotore del progetto di costituzione del Polo Strategico. Al dicembre 2022 risulta che è stato svolto il collaudo dell’infrastruttura che è pronta ad ospitare le migrazioni di sistemi, dataset e applicazioni della Pubblica amministrazione.

Il 10 febbraio 2023 è stato pubblicato il primo avviso pubblico che consente ad alcune amministrazioni pilota di usufruire di un importo totale pari a 373 milioni e 800 mila euro per migrare in cloud i propri sistemi, applicazioni e dati sull'infrastruttura del PSN. Spa.;

Il 15 marzo 2023 un secondo avviso rivolto alle strutture sanitarie con una dotazione finanziaria complessiva di 200 milioni di euro (di cui 100 milioni a valere sull’Investimento 1.1 e 100 milioni sull’Investimento 1.2) si è chiusa il 19 maggio 2023. L’Avviso finanzia l’implementazione di un Piano di migrazione dei sistemi, applicativi

e dati relativi ai servizi dell’amministrazione verso il PSN e/o infrastruttura della PA adeguata e/o cloud qualificato.

È prevista la pubblicazione di un ulteriore avviso a lump sum rivolto alle restanti Pubbliche Amministrazioni Centrali in perimetro.

Da rilevare che, in attuazione della Riforma 1.3, AGID ha adottato il regolamento di sicurezza del cloud, strumentale all'avvio del PSN. Si segnala, inoltre, che l'articolo 29 del D.L. 36/2022 consente alle pubbliche amministrazioni l'acquisizione di servizi cloud infrastrutturali in deroga ai limiti di spesa per l'acquisto di beni e servizi previsti dalla normativa vigente.

La proposta di modifica riguarda la descrizione di un obiettivo intermedio (M1C1-17, T3 2024). Viene specificato che nel 2024 deve essere assicurata per almeno 100 PA centrali e ASL la migrazione completa di almeno un servizio (inclusi i relativi sistemi, dataset e applicativi). Questa prima migrazione è funzionale a favorire la successiva migrazione dei restanti servizi senza pregiudicare nel frattempo, dati gli elevati livelli di personalizzazione e le elevate necessità di interconnessione delle infrastrutture ICT delle aziende sanitarie e della Pubbliche Amministrazioni Centrali, la corretta fruibilità di servizi vitali per la salute e la cittadinanza. Gli obiettivi finali e l’architettura dell’Investimento rimangono invariati.

Dati ed interoperabilità - Piattaforma Digitale Nazionale Dati

 

M1C1 I 1.3.1-18, 27

 

 

556 mln

 

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Traguardo:

T4 2022

M1C1-4: piena operatività della PDND che deve consentire alle agenzie di:

- pubblicare le rispettive interfacce per programmi applicativi (API) sul catalogo API della piattaforma;

- redigere e firmare accordi sull'interoperabilità digitale;

- autenticare e autorizzare l'accesso alle API;

- convalidare e valutare la conformità al quadro nazionale in materia di interoperabilità.

 

T4 2024

M1C1-18: almeno 400 API attuate dalle agenzie, pubblicate nel catalogo API e integrate nella PDND (settori sicurezza sociale e conformità fiscale)

Obiettivo:  

T2 2026

M1C1-27: almeno ulteriori 600 API (per un totale di 1.000) nella PDND nei seguenti settori:

- entro il 31.12.2025: procedure pubbliche quali assunzione, pensionamento, iscrizione a scuole e università (ad es., l'Anagrafe nazionale degli studenti e dei laureati e il Pubblico registro automobilistico)

- entro il 30.6.2026: welfare, gestione dei servizi di appalto, sistema informativo nazionale per i dati medici e le emergenze sanitarie (ad es., i registri dei pazienti e dei medici)

La Piattaforma Digitale Nazionale Dati è operativa dall'ottobre 2022, come previsto dal cronoprogramma. Per l’onboarding degli enti sono stati pubblicati due avvisi a lump sum sulla piattaforma PA digitale 2026.

Lo sviluppo della Piattaforma è stato affidato a PagoPA, quale soggetto realizzatore, per un importo di 20 milioni di euro mediante sottoscrizione di una convenzione.

È stato realizzato il prototipo tecnico per la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Sono state approvate le Linee Guida sull’interoperabilità dei sistemi informativi e sono in corso le attività di integrazione con alcuni enti pilota propedeutiche alla fase di sperimentazione. Sono inoltre state avviate interlocuzioni con ulteriori enti privati e pubbliche amministrazioni da integrare. È stato stipulato un accordo con PagoPA in qualità di ente realizzatore e gestore della piattaforma.

In data 30/06/22 è stato stipulato un accordo ISTAT per la realizzazione del Catalogo Nazionale Dati (NDC) finalizzato all'interoperabilità tra le applicazioni. La piattaforma è stata sviluppata e, a partire dal 15 giugno 2022, è stato aperto un ambiente di sperimentazione, attivando così la possibilità di sottoscrivere l’accordo di adesione a diversi enti (ANPR - Ministero dell’Interno, Agenzia delle Entrate AgID (INAD - Indice nazionale dei domicili digitali, INPS, Motorizzazione civile, diversi Comuni). In data 8 luglio 2022, INPS ha completato il processo di firma dell’accordo di adesione e ha avviato il caricamento dei propri E-Service sul Catalogo API. Sono state, altresì, avviate altre interlocuzioni (ACI, ANAC, MI, ANIST, ANIS, Ministero del Lavoro, Ministero della Giustizia, Provincia Autonoma di Trento, Associazione Nazionale Comuni Italiani).

La piattaforma PDND è stata aperta in produzione dal 17 ottobre 2022, fornendo così la possibilità a tutte le PA di aderire, effettuare l’autenticazione, la richiesta di fruizione e la pubblicazione di un servizio.

È stato pubblicato il 20 ottobre 2022 il primo bando destinato ai Comuni per la pubblicazione delle API sulla piattaforma di produzione e per l’erogazione dei relativi servizi.

L’articolo 28 del D.L. 152/2021 prevede che le camere di commercio pongano a servizio delle imprese un servizio di collegamento telematico con la PDND, per consentire alle imprese stesse di effettuare controlli automatizzati e di acquisire certificati relativi ai propri fatti, stati e qualità.

L'AgID, con la determinazione n. 627/2021, ha adottato le «Linee guida sull'infrastruttura tecnologica della Piattaforma digitale nazionale dati per l'interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati».

Le modifiche proposte riguardano anzitutto la correzione di un errore formale nel processo di verifica definito dagli OA per i due target relativi all’onboarding degli enti sulla Piattaforma (M1C1-18 e M1C1-27): si propone di sostituire la prevista autodichiarazione del soggetto attuatore con un’attestazione di PagoPA, meglio idonea a provare l’effettiva abilitazione e operatività dei servizi sulla PDND.

Dati ed interoperabilità - Sportello digitale unico

 

M1C1 I 1.3.2-12

 

 

90

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Obiettivo:

T4 2023

M1C1-12: le 21 procedure amministrative prioritarie dello Sportello digitale unico di cui al regolamento (UE) 2018/1724 pienamente conformi ai requisiti di cui all’art. 6 del medesimo regolamento e accessibili on-line.

La Misura è stata avviata il 6 ottobre 2021 con la firma dell'Accordo tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) per un importo di 90 milioni di euro. I target nelle procedure previste dal Regolamento sono da raggiungere in stretto raccordo con il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno. Sarà coinvolto anche il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha concesso ad AgID l’anticipo delle risorse, nei limiti del 10 per cento dell’importo, a seguito di richiesta da parte del Soggetto Attuatore per l’attivazione del circuito finanziario.

La relazione del Governo 31 maggio 2023 ha evidenziato alcune criticità relative sia a difficoltà normative, amministrative e gestione, sia alla ridefinizione CID e OA (p. 126).

Il target nazionale di dicembre 2022 è stato raggiunto (sviluppo dell'infrastruttura tecnica nazionale).

Si registrano ritardi consistenti per il ritardo di pubblicazione nella regolamentazione europea ed è in ritardo la firma degli accordi con le PA per la digitalizzazione delle procedure previste e si ritiene improbabile raggiungere il target al 2023. A tal fine è stato richiesto di ridurre a 19 le procedure (rispetto alle 21 previste), di ridurre di 30,0 €/Mln l'importo della misura e di spostare il target a dicembre 2025. Accelerazione e finalizzazione del convenzionamento di tutte le PA competenti con AgID in attesa del riscontro della richiesta di modifica del target (fonte: Regis)

Nel Rapporto di luglio si propone di suddividere l’attuale target M1C1-12 (T4 2023), prevedendo che entro fine 2023 sia assicurata la piena conformità al regolamento Single Digital Gateway per almeno 10 delle 19 procedure amministrative prioritarie esistenti in Italia e introducendo un nuovo target a dicembre 2024 volto ad assicurare la conformità delle restanti 9 procedure amministrative

Servizi digitali e cittadinanza digitale - Rafforzamento dell'adozione dei servizi della piattaforma PagoPA e dell'applicazione "IO"

 

(M1C1 I 1.4.3)

580 (prestiti)

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T4 2023

M1C1-126 Rafforzamento dell'adozione dei servizi della piattaforma PagoPA T1: aumento di almeno + 20 % del numero di servizi integrati nella piattaforma sia per le PA già presenti (9 000 entità) sia per le nuove PA che aderiscono alla piattaforma (2 450 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università

M1C1-127 Rafforzamento dell'adozione dell'applicazione “IO”: aumento di almeno + 20 % del numero di servizi integrati nella piattaforma sia per le PA già presenti (2 700 entità) sia per le nuove PA che aderiscono alla piattaforma (4 300 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università.

Obiettivo: T2 2026

M1C1-149 Rafforzamento dell'adozione dei servizi della piattaforma PagoPA: aumento del numero di servizi integrati nella piattaforma sia per le PA già presenti (11.450 entità) sia per le nuove che aderiscono alla piattaforma (2.650 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università.

M1C1-150 Rafforzamento dell'adozione dell'applicazione “IO”: aumento del numero di servizi integrati nell'applicazione "IO" sia per le PA che utilizzano già l'applicazione "IO" (7.000 entità) sia per le nuove PA che aderiscono all'applicazione (7.100 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università.

Il 5 aprile 2022 è stata stipulata la Convenzione con PagoPa relativa allo sviluppo e al supporto alla diffusione dei pagamenti digitali attraverso la piattaforma PagoPA (di cui all’art. 5 del CAD) e dell’AppIO (di cui all’art. 64-bis del CAD) per un importo di 72 milioni di euro. Il DTD ha già riconosciuto a PagoPa un anticipo iniziale delle risorse previste dalla Convenzione. Nel rispetto del cronoprogramma dell’intervento, la Società ha rendicontato i costi sostenuti per le attività svolte nel 2021 e relazionato, inoltre, sullo stato di avanzamento delle attività.

L’8 agosto 2022 è stato stipulato un Accordo di collaborazione ex art.15 L.241/90 con il Ministero dell’istruzione di 36,6 milioni di euro per l’onboarding delle Scuole. Il Ministero in qualità di Soggetto Attuatore, ha definito il Piano operativo che individua obiettivi chiari e KPI coerenti con il PNRR e prevede l’adeguamento della tassonomia di PagoPA con il catalogo servizi e le numeriche di dettaglio di PagoInRete (servizio centralizzato per i pagamenti telematici del Ministero dell'Istruzione integrato con il sistema pagoPA). L’Accordo, approvato con Decreto del Capo Dipartimento n. 104/2022-PNRR del 9 agosto 2022, è stato ammesso al visto di registrazione digitale della Corte dei Conti n. 2550 del 18 ottobre 2022. Su richiesta dello stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Dipartimento ha trasferito l’anticipo del 10% delle risorse previste dall’Accordo.

La Terza Relazione del Governo del 1 maggio 2023 ha evidenziato criticità relative a eventi e circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità di materiali). Tuttavia si rileva che secondo quanto riportato dalla banca dati Regis (interrogata il 14.6.2023) “il Target del 2023 è stato già ampiamente raggiunto e superato”.

La proposta di modifica prevede l’incremento del numero dei servizi accessibili per comuni, regioni, aziende sanitarie, scuole e università (M1C1-126 T4 2023; M1C1-149 T2 2026; M1C1 127 T 4 2023; M1C1-150 T2-2026). La richiesta di modifica si basa sull’esigenza di tenere conto dei servizi effettivamente forniti dai diversi enti e quindi potenzialmente accessibili digitalmente ai cittadini, soprattutto per i comuni di minore dimensione.

Vengono proposti inoltre chiarimenti sulle modalità di rendicontazione negli Operational arrangements, e si propone di sostituire la prevista autodichiarazione del soggetto attuatore con un’attestazione di PagoPA, meglio idonea a provare l’effettiva abilitazione e operatività dei servizi.

In conseguenza della riduzione del numero medio dei servizi da integrare è proposta la riprogrammazione finanziaria di 19 milioni di euro verso la submisura 1.4.4 (vedi oltre), per rafforzare le infrastrutture tecnologiche dei provider di identità digitale (SPID e CIE) a fronte della significativa diffusione dell’utilizzo di questi strumenti (M1C1-145 T4 2025) e agli ulteriori sviluppi tecnologici resi necessari dalla futura attuazione del regolamento eIDAS.

Estensione dell'utilizzo delle piattaforme nazionali di Identità Digitale (SPID, CIE) e dell'anagrafe nazionale digitale (ANPR)

 

(M1C1 I 1.4.4)

255

prestiti

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T4 2025

M1C1-145 42,3 mln di cittadini con identità digitale valida sulla piattaforma nazionale.

Obiettivo: T1 2026

M1C1-146 16.500 PA adottano SPID o CIE

A dicembre 2021 sono state pubblicate dall’AGID le Linee guida OIDC e a marzo 2022 sono state pubblicate le Linee guida per SPID Minori. Il 26 luglio sono stati stipulati due accordi con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) uno per il Sistema Gestione deleghe - SGD (euro 1.021.395 quota PNRR, ed euro 4.660.000 quota PNC) e uno per OpenID Connect (OIDC) e Mobile Identity per CIE (euro 1.586.925,75).

Nel gennaio 2022 si è completata l'adesione dei comuni italiani all'Anagrafe nazionale della popolazione residente - ANPR che consente ai cittadini residenti di ottenere on-line i certificati anagrafici e fruire di altri servizi da remoto, come il cambio di residenza.

È stato definito il quadro normativo recante le modalità di integrazione nell’ANPR delle liste elettorali e dei dati relativi all’iscrizione nelle liste di sezione di cui al DPR 20 marzo 1967, n 233 (D.I. pubblicato nella G.U. n. 267 del 15.11.2022) e sono stati resi disponibili ai Comuni i servizi di ANPR per la registrazione e l’aggiornamento dei dati relativi alla posizione elettorale dei propri cittadini (sia tramite web application, sia tramite web services integrati con i gestionali comunali).

Si veda la proposta di modifica alla submisura 1.4.

Piattaforma Notifiche Digitali

 

(M1C1 I 1.4.5)

245

prestiti

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T4 2023

M1C1-128 almeno 800 tra PA centrali e comuni adottano la Piattaforma notifiche digitali fornendo avvisi digitali a cittadini e soggetti giuridici

Obiettivo: T2 2026

M1C1-151 almeno 6.400 tra PA centrali e comuni adottano la Piattaforma notifiche digitali fornendo avvisi digitali a cittadini e soggetti giuridici

Con il DPCM 8 febbraio 2022, n. 58 è stato adottato il regolamento che disciplina le modalità di funzionamento della piattaforma, in attuazione dell'art. 26, comma 15, del D.L. 76/2020. Il 4 marzo 2022 è stata sottoscritta la Convenzione con PagoPA per gli sviluppi della Piattaforma notifiche digitali e il relativo Piano operativo. Il D.M. 30 maggio 2022 ha provveduto ad individuare i costi e i criteri e modalità di ripartizione e ripetizione delle spese di notifica degli atti tramite la piattaforma. Il 9 giugno 2022 PagoPA S.p.A. ha pubblicato le specifiche tecniche relative all'integrazione degli enti alla piattaforma.

Al 30 aprile 2023 hanno aderito agli avvisi pubblicati 4.997 comuni (Terza relazione PNRR 31.5.2023).

La proposta di modifica interviene sul meccanismo di verifica negli Operational

Arrangements (M1C1-128 T4 2023; M1C1 151 T2 2026) sostituendo la prevista autodichiarazione del soggetto attuatore con un’attestazione tecnica di PagoPA, meglio idonea a provare l’effettivo onboarding degli enti e l’operatività dei servizi.

Cybersecurity

 

(M1C1 I 1.5-5, 6, 7, 8, 9, 20, 21, 22)

623

Sovvenzioni

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Traguardo:

T4 2022

§ istituzione dell’Agenzia per la cibersicurezza nazionale - ACN (disposta con il D.L. 14 giugno 2021, n. 82) e adozione del relativo regolamento interno con DPCM

§ dispiego iniziale dei servizi nazionali di cibersicurezza con la definizione dell'architettura dell'intero ecosistema della cibersicurezza nazionale: un centro nazionale di condivisione e di analisi delle informazioni (ISAC), una rete di squadre di pronto intervento informatico (CERT), un HyperSOC nazionale, il calcolo ad alte prestazioni integrato dagli strumenti di intelligenza artificiale/apprendimento automatico (AI/ML) per analizzare gli incidenti di cibersicurezza di portata nazionale

§ avvio della rete di laboratori di selezione e certificazione della cibersicurezza

§ istituzione presso l'ACN di un'unità centrale di audit per quanto riguarda le misure di sicurezza PSNC e NIS

§ sostegno al potenziamento delle strutture di sicurezza: completamento di almeno cinque interventi per migliorare le strutture di sicurezza nei settori PSNC e delle reti e sistemi informativi (NIS) in particolare i settori dell'assistenza sanitaria, dell'energia e dell'ambiente

Obiettivo:

T4 2024

§ dispiego integrale dei servizi nazionali di cibersicurezza: attivazione delle squadre di pronto intervento informatico (CERT), la loro interconnessione con il team italiano di risposta agli incidenti di sicurezza informatica (CSIRT) e con il centro nazionale di condivisione e di analisi delle informazioni (ISAC) e l'integrazione di almeno 5 centri operativi di sicurezza (SOC) con l'HyperSOC nazionale, la piena operatività dei servizi di gestione dei rischi di cibersicurezza, compresi quelli per l'analisi della catena di approvvigionamento e i servizi di assicurazione contro i rischi informatici

§ completamento della rete di laboratori e dei centri per la valutazione e certificazione della cibersicurezza con l’attivazione di almeno 10 laboratori di screening e certificazione, dei due centri di valutazione (CV) e attivazione del laboratorio di certificazione UE

§ piena operatività dell'unità centrale di audit con almeno 30 ispezioni completate

Il D.L. 14 giugno 2021, n. 82 ha istituito l’Agenzia per la cibersicurezza nazionale – ACN. Adottati il 9 dicembre 2021 i regolamenti di organizzazione dell'ACN (DPCM 223/2021) del personale (DPCM 224/2021) e di contabilità (DPCM 222/2021).

Il Governo ha nominato i vertici dell’ACN tra agosto e settembre 2021 e nel 5 giugno 2022 sono stati nominati i 9 membri del Comitato tecnico scientifico dell'ACN

 

Le competenze attribuite al Servizio Certificazione e Vigilanza, attivato presso l'Agenzia per Cybersicurezza Nazionale (ACN), rappresentano l'elemento abilitante al conseguimento della Milestone 8 (Attivazione di un'unità centrale di audit per le misure di sicurezza PSNC e NIS). In particolare, l'ACN ha attivato il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN), trasferito dal MISE secondo quanto disposto dal DPCM del 15 giugno 2022, completandone l'organizzazione, i processi e la selezione delle risorse umane, volti al funzionamento del CVCN e della rete di laboratori di scrutinio e valutazione, nonché dei Centri di Valutazione (CV) presso i Ministeri dell'Interno e della Difesa. In particolare, il DPCM 18 maggio 2022 ha fissato i criteri e le condizioni generali dell'accreditamento dei laboratori di prova e del raccordo tra il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale, i laboratori di prova accreditati e i Centri di Valutazione del Ministero dell'interno e del Ministero della difesa, nonché delle determinazioni tecniche, emanate successivamente con decreto dell'ACN, riguardanti i requisiti tecnici e logistici per i Laboratori e i CV. La piena attivazione dei compiti attribuiti al Servizio Certificazione e Vigilanza presso l'ACN, è stata conseguita attraverso un articolato processo di assunzione di personale a tempo determinato.

Presso l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è stato attivato il Servizio di Certificazione e Vigilanza al quale sono state attribuite le competenze di ispezione. A supporto della piena attivazione dei compiti attribuiti al Servizio Certificazione e Vigilanza, l'ACN ha completato il processo di assunzione del personale attraverso due bandi pubblici. È stata, inoltre, conclusa la redazione della documentazione inerente processi, procedure e linee guida di ispezione necessarie all'esecuzione delle attività, nonché i requisiti funzionali degli strumenti informatici utilizzati a supporto delle attività ispettive.

 

L’ACN ha pubblicato tre Avvisi: uno a ristoro (Avviso 1) ed uno a servizio (Avviso 2), che concorrono al conseguimento del Target, destinati agli Organi Costituzionali e di rilievo Costituzionale, alle Agenzie Fiscali ed alle Amministrazioni facenti parte del Nucleo per la cybersicurezza; un ulteriore avviso a ristoro (Avviso 3) dedicato a Regioni, Province Autonome e Comuni capoluogo facenti parte di città metropolitane. In merito all'Avviso 1, a seguito della pubblicazione della graduatoria definitiva, è in corso la firma delle Convezioni e il conseguente avvio di tutte le attività progettuali. In merito all'Avviso 2, sono state stipulate tutte le Convenzioni con i Soggetti beneficiari e i servizi di sono attualmente in corso. Tramite l'Avviso 1 (un singolo intervento) e l'Avviso 2 (sei interventi), sono stati, ad oggi, conclusi in totale sette interventi, riguardanti il potenziamento delle strutture volte alla governance, monitoraggio e risposta agli incidenti cyber. Tra queste: i Security Operation Center (SOC) e Center per Emergency e Response Team (CERT), con l’obiettivo principale di facilitare i soggetti nell’adozione dell’organizzazione, delle procedure e degli strumenti atti a rispettare le misure di sicurezza poste dalle normative NIS e PSNC.

 

La proposta di modifica prevede di non limitare gli interventi di potenziamento della cybersecurity a specifici settori, consentendo di estenderli a tutta la PA (M1C1-19 T4 2024). In particolare, gli interventi devono riguardare la PA, con particolare riferimento ai settori previsti dalla normativa nazionale e comunitaria, ivi incluso quelli dell'assistenza sanitaria, dell'energia e dell'ambiente.

 

Si propone, inoltre, di eliminare dal target M1C1-21 (T4 2024) il riferimento all’attivazione di un laboratorio di certificazione europeo, a causa dell’incertezza dei tempi relativi all’adozione degli schemi di certificazione europei (quali ad esempio, gli EUCS e EU5G, rispettivamente, per il Cloud Computing e per il 5G) attualmente in fase di negoziazione - da approvare nel contesto delle disposizioni del Regolamento Cyber Security Act.

Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali


(
M1C1 I 1.6-11, 14, 15, 16, 25, 123, 124, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 141, 142, 143, 152, 153, 154, 155)

611

prestiti / sovvenzioni

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Traguardo:
T4 2022

§ 35 servizi supplementari messi a disposizione sul nuovo sito dell’INPS One click by design (Prestazioni pensionistiche, Ammortizzatori sociali, Indennità di disoccupazione, Prestazioni d'invalidità, Rimborsi, Raccolta dei contributi da parte delle imprese, Servizi per i lavoratori agricoli, Servizi antifrode, anticorruzione e di trasparenza)

§ valutazione di almeno 4.250 dipendenti dell'INPS per quanto riguarda le competenze informatiche e le competenze certificate migliorate

T1 2023

§ pubblicazione del contratto per l’acquisto di 5 servizi professionali su 10 di scienza dei dati per la GdF

T4 2023

§ 800 mila atti giudiziari della giustizia amministrativa disponibili nel data warehouse

§ reingegnerizzazione di 7 procedure interne del Ministero dell’interno che possono essere interamente completate on-line

§ digitalizzazione di 3,5 mln di fascicoli giudiziari relativi agli ultimi 10 anni di processi civili di tribunali e corti d'appello e agli ultimi 10 anni di atti relativi a procedimenti di legittimità emessi dalla Corte di Cassazione.

§ inizio dell'esecuzione del contratto per la realizzazione di sei nuovi sistemi di conoscenza del data lake della giustizia

§ ulteriori 35 servizi supplementari messi a disposizione sul nuovo sito dell’INPS One click by design

§ portare da 29 a 53 i processi e servizi dell’INAIL reingegnerizzati per renderli pienamente digitalizzati

§ digitalizzazione di 15 procedure relative alla gestione del personale della Difesa partendo da una base di riferimento di 4 procedure già digitalizzate

§ raggiungere la cifra di 450 mila certificati di identità digitali rilasciati dal Ministero della difesa

§ migrazione iniziale di 10 applicazioni del Ministero della difesa non a missione critica verso una soluzione per una protezione completa delle informazioni mediante apertura dell'infrastruttura (S.C.I.P.I.O.)

Obiettivo:

T4 2023

§ valutazione di altri 4.250 dipendenti INPS per quanto riguarda competenze informatiche

§ sviluppo e realizzazione di portali web istituzionali e portali intranet per esigenze di comunicazione interna del ministero della difesa

T1 2024

§ acquisto di ulteriori 5 servizi professionali di scienza dei dati per la GdF

T2 2024

§ 2,5 mln di atti giudiziari della giustizia amministrativa disponibili nel data warehouse

T4 2024

§ digitalizzazione di ulteriori 5 procedure relative alla gestione del personale della Difesa

§ raggiungere la cifra di 750 mila certificati di identità digitali rilasciati dal Ministero della difesa (300 mila nuovi certificati)

§ migrazione finale di 4 di quattro applicazioni a missione critica e di undici applicazioni a missione non critica del Ministero della difesa verso una soluzione per una protezione completa delle informazioni mediante apertura dell'infrastruttura (S.C.I.P.I.O.)

T2 2025

§ progressiva diffusione delle nuove funzionalità dei sistemi informativi operativi della GdF per combattere la criminalità economica

T2 2026

§ reingegnerizzazione di 45 procedure interne complessive del Ministero dell’interno che possono essere interamente completati on-line (entro il 31.8.2026)

§ digitalizzazione di 10 mln di fascicoli giudiziari relativi agli ultimi 10 anni di processi civili di tribunali e corti d'appello e agli ultimi 10 anni di atti relativi a procedimenti di legittimità emessi dalla Corte di Cassazione.

§ realizzazione di sei nuovi sistemi di conoscenza del data lake della giustizia

§ raggiungere complessivamente 82 processi e servizi dell’INAIL reingegnerizzati per renderli pienamente digitalizzati

Sono stati sottoscritti gli accordi con tutti i soggetti attuatori: Ministero dell'Interno (15 novembre 2021), INPS (9 dicembre 2021), INAIL (10 dicembre 2021) Ministero della giustizia (14 dicembre 2021), Consiglio di Stato (15 dicembre 2021), Ministero della difesa (24 dicembre 2021) e Guardia di finanza (31 dicembre 2021).

Per quanto riguarda le scadenze del 2022, dopo che il 10 dicembre 2021 è stato sottoscritto l’accordo tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’INPS, con la determinazione n. 1 del 2022 – come modificata dalla determinazione n. 141 del 2022 – l’INPS ha individuato gli specifici progetti relativi al sub-investimento e ne ha assegnato il coordinamento a Capi progetto e la responsabilità dell’attuazione alle Direzioni centrali competenti (M1C1-124 - Miglioramento delle competenze dei dipendenti INPS in materia di ICT).

 

Per il raggiungimento del target del 31.12.2022 M1C1-123 35 servizi supplementari messi a disposizione sul sito web istituzionale dell'INPS l’INPS ha definito e implementato le procedure per la realizzazione del progetto, quali:

n.6 Adesione a contratto quadro Consip;

n.5 Adesione ad accordo quadro Consip;

n.1 Appalto specifico da accordo quadro Consip;

n.1 Appalto specifico su piattaforma SDAPA;

n.6 Procedura aperta di carattere europeo;

n.1 Ordine diretto d'acquisto (ODA).

 

I servizi rilasciati al 26 settembre 2022 sono 37 (banca dati Regis):

1.      Domanda di pensione di reversibilità precompilata proposta proattivamente

2.      Delega dell’identità digitale SPID TO SPID

3.      Video tutorial interattivo e personalizzato per i percettori di Naspi

4.      Dematerializzazione dei documenti per l’accertamento sanitario dell’invalidità

5.      Servizio di controllo Green pass lavoratori dipendenti

6.      Domanda Assegno unico

7.      Video interattivo e personalizzato ai neopensionati

8.      Pensami (PENSione A MIsura) – simulatore di scenari pensionistici

9.      Servizio di presentazione domanda ed erogazione per ALAS (indennità per la disoccupazione, rivolta ai lavoratori autonomi dello spettacolo)

10.    Servizio di presentazione domanda ed erogazione per ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa).

11.    Servizio di supporto alla compilazione dell'ISEE – ISEE precompilato

12.    Servizi di comunicazione innovativa con i Patronati (COMBIPAT)

13.    Servizio di simulazione riscatti

14.    Servizio di presentazione domanda di quantificazione del TFS e TFR finalizzata alla cessione ordinaria e alla cessione agevolata (TFR e TFS in un click)

15.    App IO - Servizi di notifica

16.    App IO - Pagamento contributi lavoratori domestici

17.    Servizio di presentazione domanda ed erogazione assegno temporaneo

18.    Disability Card - nuova procedura “Richiesta della Carta europea della disabilità in Italia” (CED)

19.    Il consulente digitale delle pensioni

20.    Assistente Virtuale Naspi

21.    Portale della famiglia (Servizi di informazione, consulenza e orientamento)

22.    Servizio di informazione ai lavoratori Cassa Integrazione con chat bot e chat live

23.    Hub prestazioni non pensionistiche - Assegno per congedo matrimoniale a pagamento diretto

24.    INPS Notizie

25.    Servizio di pagamento dei contributi per i versamenti volontari mediante l’app IO

26.    Servizio di pagamento dei contributi per i riscatti mediante l’app IO

27.    Servizio di pagamento dei contributi per le ricongiunzioni mediante l’app IO

28.    Servizio per domanda bonus 200 euro

29.    Nuova versione del Portale Patronati

30.    Nuova domanda di Ricongiunzione, Computo e Costituzione di posizione assicurativa

31.    Nuovo portale multiservizio ASI

32.    App “INPS Mobile”. Nuovo servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico

33.    Deleghe dell’Identità Digitale in Web Meeting

34.    Implementazione UtilityDM e sezione Tool del cassetto previdenziale contribuente

35.    Nuovo servizio di presentazione domanda di indennità NASpI

36.    Nuove funzionalità ISEE precompilato (autorizzazione alla precompilazione dei dati dei componenti maggiorenni mediante il sistema pubblico di identità digitale; precompilazione del nucleo familiare)

37. Sistema di Instant Feedback

Per quanto riguarda l’amministrazione giudiziaria si propone di estendere il perimetro di attuazione dei target, oltre all’ambito civile, agli ambiti penale, minorile e di sorveglianza, in considerazione del fatto che per la giustizia civile vi è un limitato numero di fascicoli non digitalizzati, data l’introduzione dell’obbligo di depositi civile telematico dal 2014. Inoltre,  Si propone di eliminare il riferimento al fascicolo (che può avere diverse dimensioni) e di sostituirlo con un riferimento più oggettivo, ovvero, al numero di pagine (75 milioni di pagine per M1C1-130 T4 2023; 400 milioni di pagine per M1C1-153 T2 2026).

Competenze digitali di base

 

(M1C1 I 1.7-24, 28)

195 Sovvenzioni

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Obiettivo:

T2 2025

§ M1C1-24 almeno 1 mln di cittadini che partecipano ad iniziative di formazione promosse da enti no profit e volontari

T2 2026

§ M1C1-28 almeno 2 mln di cittadini che partecipano ad iniziative di formazione promosse dai centri di facilitazione digitale.

Per quanto riguarda il Servizio civile digitale, la misura è stata avviata con l'Accordo sottoscritto il 14 dicembre 2021 tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e il Dipartimento delle politiche giovanili e del servizio civile universale (DG SCU) per l'importo di 55 milioni di euro.

Il 19 gennaio 2022 è stato sottoscritto dai due Dipartimenti il programma quadro del Servizio Civile Digitale (SCD) e il 25 gennaio 2022 è stato pubblicato il primo avviso per la presentazione di programmi di SCD da parte degli enti dell'Albo del SCU, che segue una sperimentazione già avviata nel 2021 su fondi nazionali, chiuso il 31 marzo 2022. In data 2 agosto 2022 è stato pubblicato il bando per la selezione, tra gli altri, di 2160 operatori volontari da impiegare in progetti afferenti a programmi di intervento di Servizio civile digitale. Il bando è scaduto il 30 settembre 2022. Il 31 gennaio 2023 è stato pubblicato il secondo avviso per gli Enti dell'Albo del Servizio Civile Universale che prevede l'impiego di 5.000 giovani volontari che fanno seguito ai 2.000 già operativi a seguito del primo avviso del 2022

 

Relativamente alla misura Centri di facilitazione digitale il 21 giugno 2022 la Conferenza delle Regioni ha approvato positivamente il modello operativo di funzionamento, la ripartizione dei fondi, dei punti di facilitazione e dei target nonché le modalità attuative proposte dal Dipartimento per la trasformazione digitale. Alla luce di ciò con decreto n.65 del 24 giugno 2022 è stata approvata la ripartizione delle risorse e, dopo l'esame degli organi di controllo, si procederà con la richiesta dei Piani Operativi alle regioni e province autonome per la successiva stipula degli Accordi.

 

Si segnalano, inoltre i seguenti interventi normativi in materia.

Il D.L. 77/2021 (art. 38, co. 2 e 3) che ha introdotto il Sistema di gestione deleghe (SGD), che consente a coloro che non possiedono una identità digitale di delegare ad un altro soggetto l'accesso per proprio conto a servizi on-line. Con il D.M. 30 marzo 2022 sono state adottate le modalità di funzionamento del SGD.

L'articolo 29 del D.L. 152/2021 che ha istituito il Fondo per la Repubblica Digitale alimentato dai versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie e destinato a sostenere progetti volti ad accrescere le competenze digitali. Il 29 gennaio 2022 il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, il Ministro dell'economia e delle finanze e il presidente di Acri, l'organizzazione che rappresenta le Casse di risparmio e le Fondazioni di origine bancaria, hanno siglato un protocollo d'intesa che definisce le modalità d'intervento del Fondo. Con due distinti decreti il Ministro per la trasformazione digitale ha assegnato le risorse del Fondo (D.M. 23.2.2022) e ha individuato le procedure per la concessione del contributo, riconosciuto sotto forma di credito di imposta, in favore delle fondazioni per i versamenti effettuati al Fondo per la Repubblica digitale (D.M. 25 marzo 2022). il 13 ottobre 2022 sono stati pubblicati i primi bandi del Fondo per la Repubblica Digitale, "Futura" e "Onlife": 13 milioni per accrescere le competenze digitali delle donne e dei NEET.

Per quanto riguarda il Servizio Civile Digitale si propone di sostituire il riferimento ad iniziative di formazione con il riferimento ad iniziative di facilitazione e/o educazione digitale rivolte ai cittadini. Le tipologie di servizi ricevute dai cittadini e le aree di competenza trattate saranno specificate e attestate (ma non certificate vista la natura dei servizi resi) sulla base del framework europeo DigComp In termini numerici, il target viene ridotto per tenere conto dell’aumento del costo unitario dell’operatore volontario a partire da

maggio 2023, che recepisce l’incremento obbligatorio su base Istat (M1C1-24 T2 2025) e viene quantificato in termini di numero di attività di facilitazione e/o educazione digitale e non in numero di cittadini. Si richiede infine la revisione della data di raggiungimento del target al T4-2025 al fine del necessario allineamento con la nuova programmazione generale del Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile Universale (soggetto attuatore)

Anche per la Rete dei Servizi di Facilitazione Digitale si propone di sostituire il termine formazione con il riferimento a servizi di facilitazione e/o educazione digitale erogate ai cittadini, sempre con la specificazione e attestazione (non certificazione, vista la natura dei servizi) delle tipologie dei servizi su cui viene fornita assistenza e delle aree di competenza in conformità al framework europeo DigComp (M1C1-28).

Riforma del processo civile

 

(Riforma 1.4)

 

Ministero della Giustizia

Traguardo: T4 2021

M1C1-29

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo civile. Nonostante la terminologia utilizzata, si ritiene che si faccia riferimento all’entrata in vigore della legge delega per la riforma del processo civile.

Traguardo: T4 2022

M1C1-36

Entrata in vigore degli atti delegati per la riforma del processo civile.

 

 

Traguardo: T2 2023

M1C1-37

Entrata in vigore della riforma del processo civile con l’adozione di tutti i regolamenti e delle fonti di diritto derivato necessari per l’effettiva applicazione delle leggi attuative.

 

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T4 2024

M1C1-43
Riduzione dell’arretrato giudiziario dei tribunali ordinari civili (primo grado). In particolare è richiesta la riduzione del 65% del numero di cause pendenti nel 2019 (337.740) presso i tribunali ordinari civili (primo grado). Il valore di riferimento deve essere il numero di cause pendenti da più di 3 anni dinanzi ai tribunali ordinari civili nel 2019.

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T4 2024

M1C1-44

Riduzione dell’arretrato giudiziario della Corte d’appello civile (secondo grado). In particolare, è richiesta la riduzione del 55% del numero di cause pendenti nel 2019 (98.371) presso le corti d’appello civili (secondo grado). Il valore di riferimento deve essere il numero di cause pendenti da più di 2 anni dinanzi alle corti d’appello civili (nel 2019).

Obiettivo: T2 2026

M1C1-45

Riduzione della durata dei procedimenti civili. In particolare è richiesta la riduzione del 40% dei tempi di trattazione di tutti i procedimenti dei contenziosi civili e commerciali rispetto al 2019.

Obiettivo: T2 2026

M1C1-47

Riduzione dell’arretrato giudiziario dei tribunali ordinari civili (primo grado). In particolare, è richiesta la riduzione del 90% del numero di cause pendenti nel 2019 (337.740) presso i tribunali ordinari civili (primo grado). Il valore di riferimento deve essere il numero di cause pendenti da più di 3 anni dinanzi ai tribunali ordinari civili nel 2019.

 

Il Parlamento ha approvato la legge n. 206 del 2021, che prevede una ampia delega al Governo per la riforma del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, oltre a misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata. In base alla legge, il Governo dovrà esercitare la delega entro il 24 dicembre 2022.

 

In attuazione della legge delega per la riforma del processo civile (legge n. 206 del 2021), il Governo ha emanato il decreto legislativo n. 149, pubblicato nella G.U. del 17 ottobre 2022. Il testo definitivo tiene conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari.
Sulla G.U. del 17 ottobre è stato pubblicato anche il decreto legislativo n. 151, riguardante la materia dell'ufficio per il processo ed attuativo di alcune disposizioni della sopracitata legge n. 206/2021.

Il Ministero della Giustizia, alla luce delle osservazioni avanzate dalla Commissione europea in relazione alla previsione di entrata in vigore di buona parte delle disposizioni della riforma del processo civile al 30 giugno 2023, ha ritenuto opportuno ridefinire tale termine, anticipando la generale operatività della riforma al 28 febbraio 2023 (anticipazione disposta attraverso l’art. 1, co. 380, della legge di bilancio).

Secondo quanto riportato dall’ultima Relazione presentata dal Governo al Parlamento (aggiornata al 31 maggio 2023), gli ulteriori atti attuativi necessari per l’effettiva applicazione della riforma del processo civile sono già stati individuati e condivisi con la Commissione europea nell'ambito del precedente traguardo M1C1-36. Si tratta di decreti aventi natura regolamentare (per i quali si applica la procedura di cui all’art. 17 della legge n. 400 del 1988), di decreti non aventi natura regolamentare e di provvedimenti dirigenziali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Governo, alla luce delle criticità emerse dal monitoraggio dei risultati condotto dal Ministero della giustizia, circa il raggiungimento degli obiettivi fissati (sia nel 2021 che nel 2022 la riduzione media annuale dell’arretrato nei Tribunali è stata inferiore al 6%) propone due modifiche alternative: una mera rideterminazione quantitativa alla luce delle circostanze emerse nel primo periodo di attuazione, oppure la previsione di target differenziati, che tengano conto delle differenze oggettive tra Uffici giudiziari (considerato che 95 Tribunali su 140, hanno registrato una riduzione media pari al 28%; le restanti 45 sedi viceversa hanno registrato un aumento dell’arretrato).

Si segnala che nel documento del Governo sono indicati come oggetto di proposta di riformulazione gli obiettivi M1C1-44 e M1C1-48, relativi alla riduzione dell’arretrato presso le Corti di appello (per le quali, a parere del Governo, “per il momento non vi sono preoccupazioni riguardo al contributo al raggiungimento del target finale”), anziché gli obiettivi M1C1-43 e M1C1-47 relativi ai Tribunali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Governo, alla luce delle criticità emerse dal monitoraggio dei risultati condotto dal Ministero della giustizia, circa il raggiungimento degli obiettivi fissati (sia nel 2021 che nel 2022 la riduzione media annuale dell’arretrato nei Tribunali è stata inferiore al 6%) propone due modifiche alternative: una mera rideterminazione quantitativa alla luce delle circostanze emerse nel primo periodo di attuazione, oppure la previsione di target differenziati, che tengano conto delle differenze oggettive tra Uffici giudiziari (considerato che 95 Tribunali su 140, hanno registrato una riduzione media pari al 28%; le restanti 45 sedi viceversa hanno registrato un aumento dell’arretrato).

Si segnala che nel documento del Governo sono indicati come oggetto di proposta di riformulazione gli obiettivi M1C1-44 e M1C1-48, relativi alla riduzione dell’arretrato presso le Corti di appello (per le quali, a parere del Governo, “per il momento non vi sono preoccupazioni riguardo al contributo al raggiungimento del target finale”), anziché gli obiettivi M1C1-43 e M1C1-47 relativi ai Tribunali.

Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del Processo e superare le disparità tra tribunali

 

(M1C1-3.1 (ex 1.8))

 

 

2.268

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 2.258

 

Ministero della Giustizia

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione speciale che disciplina le assunzioni nell’ambito del PNRR, con autorizzazione a pubblicare bandi e ad assumere.

 

Obiettivo: T4 2022

Avvio delle procedure di assunzione e presa di servizio di almeno 8.764 dipendenti per l'Ufficio per il processo per i tribunali civili e penali.

 

 

Obiettivo: T2 2024

Conclusione delle procedure di assunzione e presa di servizio di almeno 19.719 dipendenti per l'Ufficio per il processo per i tribunali civili e penali.

 

Il decreto-legge n. 80 del 2021 ha dettato modalità speciali per il reclutamento del personale per l'attuazione del PNRR da parte delle amministrazioni pubbliche. In particolare, per il Ministero della Giustizia sono intervenuti gli artt. 11 e ss. che autorizzano il Ministero a reclutare:

- nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'ufficio per il processo, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di due anni e sette mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo. 400 unità dovranno essere destinate alla Corte di cassazione;

- nel periodo 2021-2026, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di trentasei mesi, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2022, un contingente massimo di 5.410 unità di personale amministrativo.

L’art. 9 del decreto-legge n. 36 del 2022 ha specificato che le assunzioni a tempo determinato effettuate dal Ministero della giustizia - nell’ambito del PNRR - presso l’ufficio per il processo, non possono essere rinnovate.

In attuazione del d.l. 80/2021, con decreti ministeriali del 26 luglio 2021, sono state stabilite le materie e le modalità di reclutamento e la ripartizione tra i distretti di corte di appello della prima tranche di 8.250 unità di addetti UPP.

Il 6 agosto 2021 è stato pubblicato in GU il bando per l’assunzione di 8.171 addetti UPP. Al 31 dicembre 2022 risultano sottoscritti 7.758 unità di personale assunto.

Il 10 dicembre 2021 è stato pubblicato in GU il bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di 79 unità di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, con il profilo di addetto UPP, presso gli uffici giudiziari del Distretto di Corte di Appello di Trento. La graduatoria dei vincitori è stata pubblicata sul sito Formez PA il 23 settembre 2022. I contratti sono stati sottoscritti nel mese di ottobre 2022. Al 31 dicembre 2022 risultano sottoscritti 34 unità di personale assunto.

Il 1° aprile 2022 sono stati pubblicati in G.U. due bandi di concorso per l’assunzione di complessive 5.410 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nei nuovi profili professionali di cui agli articoli 11, comma 1, e 13 e all’Allegato II del DL 80/2021. Le graduatorie dei vincitori sono state pubblicate sul sito Formez PA il 23 settembre 2022. I contratti sono stati sottoscritti nel mese di ottobre 2022. Al 31 dicembre 2022 risultano 3.225 unità di personale assunto.

Il numero totale delle unità di personale attualmente in servizio, indicato nella Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, aggiornata al 31/5/23, è di 9.165. La stessa Relazione evidenzia un profilo di criticità per l’attuazione della misura legato a Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo.

Alla luce dell’analisi da cui è emerso che le offerte di lavoro a tempo determinato di durata inferiore a tre anni, quali quelle previste per le assunzioni degli addetti UPP, non sono considerate adeguate dai soggetti interessati, portando ad un progressivo abbandono anticipato dell’incarico, il Ministero propone di procedere ad una riprogettazione dei cicli di assunzione degli addetti dell’ufficio del processo e una ridefinizione del target assunzionale complessivo, che interessa anche l’assunzione dei tecnici.

Riforma del pubblico impiego e semplificazione

 

(M1C1 R.1.9)

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PCM – Ministro per la Pubblica Amministrazione

 

Traguardo: T4 2024

Attuazione completa (compresi tutti gli atti delegati) della semplificazione e digitalizzazione di una serie di 200 procedure critiche che interessano cittadini e imprese. Per l’individuazione dei settori prioritari delle procedure semplificate si rinvia alla descrizione dei traguardi nell’allegato alla decisione UE. (M1C1-60).

 

Traguardo: T2 2025

Completare l’attuazione (compresi tutti gli atti delegati) della semplificazione e digitalizzazione di un’ulteriore serie di 50 procedure critiche che interessano direttamente i cittadini. Le procedure semplificate devono riguardare i seguenti settori: certificazioni digitali dell'anagrafe; certificati di stato civile online; notifiche digitali e identità digitale; certificazione liste di leva; domicilio digitale dei cittadini; deleghe per l'accesso ai servizi online. (M1C1-61)

 

Traguardo: T2 2026

Completare lo screening dei regimi procedurali esistenti, unitamente alla loro ulteriore semplificazione per un totale di 600 procedimenti critici. L’azione si concluderà con la pubblicazione del repertorio delle procedure e dei relativi regimi amministrativi sul sito istituzionale del ministero competente.

Vanno inoltre garantiti anche la verifica e il monitoraggio dell'effettiva attuazione delle nuove procedure, con particolare riferimento ai moduli standardizzati e alla corrispondente gestione digitalizzata. (M1C1-63).

 

Nella relazione al Parlamento del 5 ottobre 2022 il Governo dà conto della conclusione della consultazione pubblica che si è svolta tra febbraio e maggio 2022 sulla piattaforma ParteciPA e aperta a cittadini, categorie produttive, sindacati, associazioni del terzo settore, finalizzata ad acquisire elementi utili alla individuazione delle procedure e delle modalità di intervento.

Il 5 agosto 2022 è stato pubblicato il report analitico sugli esiti della consultazione.

Nella terza relazione al Parlamento del 7 giugno 2023 il Governo riporta che comunque numerose disposizioni di semplificazione introdotte con il decreto-legge n. 77/2021 e con il decreto-legge n. 13/2023 sono riconducibili all’attuazione di questo traguardo.

La proposta di modifica mira a chiarire che la digitalizzazione può rappresentare una delle modalità per la semplificazione delle procedure.

Si propone, inoltre, di modificare la descrizione del traguardo negli OA aggiungendo tra i settori prioritari di intervento quello delle procedure in materia di attività produttive, nonché tra le procedure da semplificare a livello statale e regionale quelle per il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia negli interventi di edilizia e riqualificazione

urbana, quelle relative allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) e quelle relative all’avvio di attività artigiane.

 

 

 

Si propone di estendere il perimetro delle semplificazioni alla disabilità e di indicare espressamente la possibilità di ulteriori estensioni in relazione a specifiche esigenze che emergano durante l’attuazione della misura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si propone di chiarire che il repertorio avrà ad oggetto tutte le procedure semplificate nell’ambito del PNRR e che l’oggetto del monitoraggio dell’attuazione delle procedure, oltre al monitoraggio dell’adozione di moduli standardizzati e della gestione digitalizzata, riguarderà le procedure con maggiore impatto su cittadini e imprese.

Competenze e carriere

 

(M1C1-I.2.3-59)

24,3

Sovvenzioni

PCM –Ministro per la PA

Traguardo: T4 2023

Indicazione della data di entrata in vigore della normativa per l'introduzione della gestione strategica delle risorse umane nella pubblica amministrazione.

 

Sono state individuate le amministrazioni campione, coinvolte fin dalla prima fase di attuazione dell’intervento, già impegnate nello sviluppo del framework dei profili professionali.

Viene inserito il riferimento al PIAO che costituisce il documento di riferimento per la gestione strategica delle risorse umane da parte delle singole amministrazioni. Nella seconda fase della riforma, che prevede il coinvolgimento dei Comuni, le modalità di intervento vengono rese coerenti con la composizione demografica degli enti locali italiani, che vede solo un numero estremamente ridotto di comuni nella classe demografica superiore a 250 000 abitanti. Gli interventi di accompagnamento e supporto alla attuazione della riforma sono quindi estesi anche ai comuni di medie dimensioni.

Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

 

(M1C1 R.1.10)

 

Presidenza del Consiglio dei ministri - Segretariato generale

T2 2021 (M1C1-69) (T)

Entrata in vigore del decreto sulla semplificazione del sistema degli appalti pubblici.

T4 2021 (M1C1-71) (T)

Entrata in vigore di tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato) per il sistema degli appalti pubblici.

T2 2022 (M1C1-70) (T)

Entrata in vigore della legge delega dei contratti pubblici.

T1 2023 (M1C1-73) (T)

Entrata in vigore della riforma del codice dei contratti pubblici.

T2 2023 (M1C1-74) (T)

Entrata in vigore di tutte le misure di esecuzione e delle norme di diritto derivato necessarie per la riforma relativa alla semplificazione del codice dei contratti pubblici.

T4 2023 (M1C1-75) (O)

Pieno funzionamento del Sistema Nazionale di eProcurement.

T4 2023 (M1C1-84) (O)

Riduzione a meno di 100 giorni (da 193) del tempo medio tra la pubblicazione del bando e l'aggiudicazione dell'appalto per i contratti superiori alle soglie UE.

T4 2023 (M1C1-85) (O)

Il tempo medio tra l'aggiudicazione dell'appalto e la realizzazione dell'infrastruttura ("fase esecutiva") deve essere ridotto almeno del 15%.

T4 2023 M1C1-86 (O)

Almeno il 20 % del personale delle pubbliche amministrazioni è stato formato grazie alla Strategia professionalizzante degli acquirenti

pubblici (100.000 acquirenti pubblici

registrati al 30 aprile 2021 nel Sistema Nazionale di eProcurement gestito da Consip per conto del MEF).

T4 2023 M1C1-87 (O)

Almeno il 15 % delle stazioni appaltanti dell'Amministrazione centrale utilizza i sistemi dinamici di

acquisizione a norma della direttiva 2014/24/UE (250 pubbliche amministrazioni registrate al 30 aprile 2021 nel Sistema Nazionale di

eProcurement gestito da Consip per

conto del MEF).

T4 2024 M1C1-96 (O)

Tempo medio tra la pubblicazione del bando e l'aggiudicazione dell'appalto a 100 giorni per i contratti superiori alle soglie UE.

T4 2024 M1C1-97 (O)

Il tempo medio tra l'aggiudicazione dell'appalto e la realizzazione dell'infrastruttura ("fase esecutiva") deve essere ridotto almeno del 15%.

T4 2024 M1C1-98 (O)

Almeno il 35 % del personale delle pubbliche amministrazioni è stato formato grazie alla Strategia professionalizzante degli acquirenti

pubblici.

T4 2024 M1C1-99 (O)

Almeno il 20% delle stazioni appaltanti utilizza i sistemi dinamici di acquisizione a norma della direttiva 2014/24/UE.

 

Il Rapporto del 27 luglio segnala alle pagg. 34 e 35 le seguenti modifiche:

- la necessità di una rimodulazione dell’obiettivo che prevede la digitalizzazione degli

appalti pubblici (M1C1-75, T4 2023), formulato nell’ambito del codice previgente, al fine di consentire l’adeguamento della procedura al nuovo codice degli appalti pubblici, che pone degli obiettivi molto più ambiziosi di quanto inizialmente prefigurato e comporta un cambio di paradigma nell’architettura del sistema ai fini della digitalizzazione;

- per quanto riguarda l’obiettivo di riduzione del tempo medio per l’aggiudicazione dell’appalto (M1C1-84 T4 2023; M1C1-96 T4 2024), vengono proposte alcune modifiche testuali volte a chiarire il termine temporale per la misurazione dei tempi (facendo riferimento al termine per la presentazione delle offerte) e la possibilità di fare riferimento ai dati disponibili sulla banca dati di Anac, più completa e tempestiva della banca dati TED;

- per quanto riguarda le milestone relative ai tempi tra l’aggiudicazione dell’appalto e la realizzazione

delle infrastrutture (M1C1-85, T4-2023; M1C1-97, T4-2024), sono proposte modifiche volte a rimodulare l’obiettivo di riduzione dei tempi in misura pari all’8 per cento per l’anno 2023 e al 10 per cento per il 2024, in ragione di circostanze oggettive tra cui le criticità connesse all’approvvigionamento delle materie prime e alla scarsa disponibilità di manodopera, già impegnata in altri cantieri, che influenzano i tempi di realizzazione dei lavori.

Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie

 

(M1C1 R.1.11)

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Traguardo: T1 2023 (M1C1-72)
Entrata in vigore delle misure per ridurre i tempi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni agli operatori economici

Obiettivo: T4 2023 (M1C1-76, 77, 78)
La media ponderata dei tempi di pagamento delle autorità pubbliche centrali, regionali e degli enti locali nei confronti degli operatori economici deve essere pari o inferiore a 30 giorni

Obiettivo: T4 2023 (M1C1-79)
La media ponderata dei tempi di pagamento degli enti del Servizio sanitario nazionale nei confronti degli operatori economici deve essere pari o inferiore a 60 giorni

Obiettivo: T4 2023 (M1C1-80, 81, 82, 83)
La media ponderata dei tempi di ritardo dei pagamenti delle autorità pubbliche centrali, regionali, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale nei confronti degli operatori economici non deve superare 0 giorni.

Obiettivo: T4 2024 (M1C1-88, 89, 90)
La media ponderata dei tempi di pagamento delle autorità pubbliche centrali, regionali e degli enti locali nei confronti degli operatori economici deve essere pari o inferiore a 30 giorni

Obiettivo: T4 2024 (M1C1-91)
La media ponderata dei tempi di pagamento degli enti del Servizio sanitario nazionale nei confronti degli operatori economici deve essere pari o inferiore a 60 giorni

Obiettivo: T4 2023 (M1C1-92, 93, 94, 95)
La media ponderata dei tempi di ritardo dei pagamenti delle autorità pubbliche centrali, regionali, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale nei confronti degli operatori economici non deve superare 0 giorni.

La normativa nazionale vigente già stabilisce i suddetti termini di 30 o 60 giorni, previsti dalla Direttiva 2011/7/UE, a cui le pubbliche amministrazioni si devono attenere. Nondimeno l'Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia dell'Unione europea per violazione della predetta direttiva.

Con la Circolare n. 17 del 7 aprile 2022 la Ragioneria generale dello Stato ha indicato le modalità di applicazione delle misure di garanzia per il rispetto dei tempi di pagamento del pubbliche amministrazioni previste dalla legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019), come successivamente modificata dall'articolo 9, comma 2 del D.L. n. 152 del 2021.

Dal 2021 è stato avviato il sistema InIT presso le amministrazioni centrali dello Stato per la componente economico patrimoniale e analitica e per la gestione fisica e contabile dei beni. Inoltre sono stati predisposti nel sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) gli indicatori dei tempi medi di pagamento e di ritardo ponderati a livello di singoli comparti della pubblica amministrazione coinvolti (Traguardo M1C1-72).

Dal Regis si apprende che sono in corso le interlocuzioni con la Commissione in relazione ad alcuni aspetti applicativi degli Operational Arrangements della Riforma 1.11, che potrebbero incidere sul calcolo degli indicatori.

L’art.4-bis del D.L. n. 13/2023 dispone che le amministrazioni centrali dello Stato adottino specifiche misure, anche di carattere organizzativo, per rendere efficienti i processi di spesa. Tutte le amministrazioni pubbliche, nell’ambito dei sistemi di valutazione della performance previsti dai rispettivi ordinamenti, provvedono ad assegnare ai dirigenti responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali, nonché ai dirigenti apicali, specifici obiettivi annuali per il rispetto dei tempi di pagamento, individuati con riferimento all’indicatore di ritardo annuale e valutati ai fini del riconoscimento della retribuzione di risultato, in misura non inferiore al 30 per cento. La verifica del raggiungimento degli obiettivi è effettuata dal competente organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile. La Ragioneria generale dello Stato deve definire, entro il 21 maggio 2023, la base di calcolo e le modalità di rappresentazione degli indicatori previsti dalla riforma 1.11 del PNRR..

L’Amministrazione titolare ha proposto di posticipare tutte le scadenze a  T4 2023 e a T4 2024 di quindici mesi: tre mesi sono necessari per poter rendicontare i risultati di tutte le fatture emesse entro l’anno, mentre i restanti dodici mesi sono giustificati dall’esigenza di consentire alla riforma relativa al traguardo M1C2-72, conseguita nella prima metà del 2023, di esplicare i suoi effetti.

Riforma dell'amministrazione fiscale

 

(M1C1 R.1.12)

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Obiettivo: T4 2025

M1C1-116

La "propensione all'evasione" in tutte le imposte, escluse l'"Imposta Municipale Unica" e le accise, deve essere inferiore nel 2023 rispetto al 2019 del 5 % del valore di riferimento del 2019. La stima di riferimento per il 2019 sarà inclusa nella relazione aggiornata del governo sull'economia sommersa. La riduzione del 5% deve essere osservata con riferimento alle stime incluse nella versione aggiornata della stessa relazione che sarà pubblicata nel novembre 2025 sulla base dei dati relativi all'esercizio fiscale 2023.

Obiettivo: T2 2026

M1C1-121

La riduzione del 15% deve essere osservata con riferimento alle stime incluse in una relazione ad hoc che deve essere predisposta dal Ministero delle Finanze entro il giugno 2026 sulla base della stessa metodologia utilizzata per la relazione di cui sull’economia nono osservata con riferimento alla stima per l’anno fiscale 2024.

La Terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR segnala come la Relazione aggiornata sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva pubblicata a dicembre 2022, sulla base dell’anno d’imposta 2020, riporta una diminuzione della propensione dell’evasione rispetto all’anno d’imposta 2019. Come specificato nella relazione, la diminuzione del gap totale è strettamente connessa alla notevole riduzione della quota di gettito potenziale nel 2020, a seguito dello shock pandemico.

Rispetto agli obiettivi M1C1-116 ed M1C1-121 il documento contenente le proposte per la revisione del PNRR segnala l’intendimento di modificare il parametro di valutazione degli obiettivi attualmente previsti che impongono rispettivamente una riduzione del 5% (nel 2025) e del 15% (nel 2026) della propensione all’evasione fiscale. Il Governo segnala come la propensione all’evasione possa dipendere da fattori esogeni al di fuori della possibilità di controllo delle autorità e riporta che l’attuale deterioramento della liquidità delle imprese potrebbe aumentare la propensione ad evadere per ragioni macroeconomiche. Viene quindi proposto di modificare i target in questione individuando degli obiettivi rientranti nella sfera di controllabilità dell’amministrazione finanziaria e dell’autorità di Governo.

 

Si valuti l’opportunità di meglio specificare quali siano gli obiettivi rientranti nella sfera di controllo dell’amministrazione ai quali il Governo fa riferimento.

Riforma del quadro di revisione della spesa pubblica (spending review)

 

(M1C1 R.1.13)

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Traguardo: T4 2021 (M1C1-100)

Entrata in vigore delle disposizioni legislative per migliorare l'efficacia della revisione della spesa – Rafforzamento del Ministero delle Finanze

Traguardo: T2 2022 (M1C1-104)
Adozione di obiettivi di risparmio per le spending review relative agli anni 2023-2025

Traguardo: T4 2022 (M1C1-102)
Adozione di una relazione sull'efficacia delle pratiche utilizzate da amministrazioni selezionate per valutare l'elaborazione e l'attuazione di piani di risparmio

Traguardo: T4 2023 (M1C1-110)
Riclassificazione del bilancio generale dello Stato con riferimento alla spesa ambientale e alla spesa che promuove la parità di genere

Traguardo: T2 2024 (M1C1-111)
Completamento della spending review annuale per il 2023, con riferimento all'obiettivo di risparmio fissato nel 2022 per il 2023

Traguardo: T2 2025 (M1C1-115)

Completamento della spending review annuale per il 2024, con riferimento all'obiettivo di risparmio fissato nel 2022 e nel 2023 per il 2024

Traguardo: T2 2026 (M1C1-122)

Completamento della spending review annuale per il 2025, con riferimento all'obiettivo di risparmio fissato nel 2022, 2023 e 2024 per il 2025

Presso la Ragioneria generale dello Stato è stato istituito il Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa, al fine di rafforzare gli strumenti di analisi e monitoraggio della spesa pubblica e dei processi di revisione e valutazione della spesa (articolo 9, commi 8 e 9, del D.L. n. 152/2021).

Il DEF 2022 ha previsto che le amministrazioni centrali dovranno assicurare i seguenti risparmi di spesa, in termini di indebitamento netto, per il triennio 2023-2025: 800 milioni per il 2023; 1.200 milioni per il 2024; 1.500 milioni per il 2025. La ripartizione tra i Ministeri e le aree di intervento sono state definite, ai sensi del citato articolo 22-bis, con il D.P.C.M. 5 novembre 2022. La legge di bilancio per il 2023 (legge n. 197 del 2022) ha realizzato gli obiettivi di spending review determinando minori spese per il bilancio dello Stato, in termini di saldo netto da finanziare, per complessivi 883,1 milioni di euro nel 2023, 1.319,0 milioni nel 2024, 1.480,4 milioni dal 2025, in gran parte mediante riduzioni degli stanziamenti di leggi di spesa operati in Sezione II.

Il DEF 2023 ha stabilito un ulteriore obiettivo di risparmio per le amministrazioni centrali, in termini di indebitamento netto, pari a: 300 milioni nel 2024, 500 milioni nel 2025 e 700 milioni dal 2026. La ripartizione tra i Ministeri e le aree di intervento sarà individuata con D.P.C.M. Tali riduzioni di spesa si aggiungono a quanto già previsto con la legge di bilancio 2023, portando la riduzione complessiva a 1,5 miliardi nel 2024, 2 miliardi nel 2025 e 2,2 miliardi a partire dal 2026.

In attuazione del traguardo previsto entro il 31 dicembre 2022 (M1C1-102) la Ragioneria generale dello Stato, in collaborazione con il Ministero della salute e il Ministero della giustizia, ha pubblicato il 30 dicembre 2022 la relazione "La revisione della spesa del bilancio dello Stato: valutazione dell'efficacia delle prassi di alcuni ministeri e linee guida per la formulazione e l'implementazione degli interventi per il conseguimento degli obiettivi di revisione della spesa".

L’art. 51-bis del D.L. n. 13/2023 dispone la presentazione nell’esame del disegno di legge di bilancio, a decorrere dal bilancio per il 2024, di allegati nei quali, per il triennio di riferimento, è data evidenza delle spese relative alla promozione dell’uguaglianza di genere attraverso le politiche pubbliche e delle spese aventi natura ambientale riguardanti le attività di protezione, conservazione, ripristino, gestione e utilizzo sostenibile delle risorse e del patrimonio naturale. Per la redazione dei due allegati si applicano le procedure previste dalla legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009) per l’Ecorendiconto dello Stato (art. 36, comma 6) e per il Bilancio di genere (art. 38-septies, comma 2). La normativa citata, infatti, prevede che i due documenti vengano redatti in sede di rendicontazione.

Nell’ambito della riforma del quadro di revisione della spesa pubblica, diretta a migliorarne l’efficacia, vi è l’obiettivo (M1C1-110 T4 2023) di riclassificare il bilancio generale dello Stato con riferimento alla spesa ambientale e alla spesa che promuove la parità di genere, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e i target dell’Agenda 2030. La complessità del compito di coniugare la programmazione di bilancio con gli obiettivi SDG e i criteri dell’Agenda 2030 ha portato a richiedere un’integrazione della milestone, specificando che, dopo la prima applicazione, vi sarà un percorso di progressivo affinamento della metodologia per produrre risultati di sempre maggiore qualità, anche alla luce delle migliori pratiche internazionali.

Riforma delle norme di contabilità pubblica

 

(M1C1 R.1.15)

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Traguardo: T2 2024 (M1C1-108)

Approvazione del quadro concettuale, della serie di principi di contabilità per competenza e del piano contabile multidimensionale

Traguardo: T1 2026 (M1C1-117)

Enti pubblici formati per la transizione al nuovo sistema di contabilità per competenza

Traguardo: T2 2064 (M1C1-118)

Entrata in vigore della riforma della contabilità per competenza per almeno il 90% dell'intero settore pubblico

Presso la Ragioneria generale dello Stato è stata costituita una struttura di governance che ha come scopo la definizione dell'impianto e delle regole per l'adozione di un sistema unico di contabilità economico patrimoniale basato sul principio accrual (competenza economica), con un unico corpus di principi contabili generali, ispirati agli IPSAS (International Public Sector Accounting Standards) e, in prospettiva, agli elaborandi EPSAS (European Public Sector Accounting Standards), in coerenza con il processo di definizione degli standard nell'ambito degli specifici tavoli di lavoro dell'Unione Europea (articolo 9, comma 14, del D.L. n. 152 del 2021).

Le proposte elaborate dallo Standard Setter Board sono assoggettate, prima dell'approvazione definitiva da parte del Comitato Direttivo, a una fase di consultazione pubblica, rivolta a tutti gli stakeholder interessati alla futura implementazione della riforma contabile, al fine di acquisirne i relativi pareri e contributi. È stata avviata una consultazione pubblica, dal 20 luglio al 30 settembre 2022, sulla proposta di statuizione relativa allo standard contabile ITAS 2 - Politiche contabili, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori e fatti intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio, mediante pubblicazione sul sito della RGS.

Anche se l’implementazione della riforma sta procedendo secondo programma, viene proposta una modifica della milestone nella parte in cui indica come verrà misurato il raggiungimento del risultato (pubblicazione dei bilanci nella nuova modalità per il 90 per cento delle amministrazioni e numerosità degli enti interessati in 18 000 unità, che includono anche gli istituti scolastici). La modifica proposta è volta a consentire un’applicazione graduale, con positive ricadute sulla qualità del risultato finale (progetto pilota nel 2025 con pubblicazione dei bilanci nel 2026 da parte di un campione significativo di enti e amministrazioni identificati come reporting entities). Dall’insieme dei destinatari della riforma sono esclusi gli istituti scolastici, che non rientrano tra le reporting entities per la contabilità accrual.

Riforma del sistema della proprietà industriale

 

(M1C2-R I.1)

 

Ministero delle imprese e made in Italy

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore di un decreto legislativo di riforma del codice della proprietà industriale e pertinenti strumenti attuativi

Nella XVIII legislatura era stato presentato dal Governo il Disegno di legge S.2631 Modifiche al codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30.

In conseguenza dello scioglimento delle Camere, il disegno di legge è decaduto. Il testo, nella medesima formulazione, è stato ripresentato nell’attuale legislatura (S. 411), in data 16 dicembre 2022 e stato approvato in prima lettura dal Senato della Repubblica il 2 maggio 2023. Il DDL (C.1134) è stato approvato definitivamente dalla Camera dei Deputati il 18 luglio 2023.

Una prima proposta di modifica consiste nella correzione di un errore materiale, dato che la riforma verrà approvata con una legge ordinaria, anziché con un decreto legislativo. Una seconda proposta di modifica, anche in considerazione della sinergia esistente tra la riforma e l’investimento PNRR M1C2 6.1 – Investimento nel sistema di proprietà industriale, riguarda la descrizione della misura e coerentemente, della descrizione del traguardo, così da descrivere più puntualmente la finalità specifica dell’intervento legislativo di riforma del codice della proprietà industriale, ossia il rafforzamento dei diritti di proprietà industriale, anche ai fini della loro valorizzazione, e la semplificazione delle procedure, per favorire l’accesso al sistema della proprietà industriale.

Transizione 4.0

 

(M1C2 I.1)

13.381
Sovvenzioni

 

di cui

Progetti in essere:

3.094,9

 

Nuovi progetti:

10.286,1

 

Il Fondo complementare stanzia 5.080 milioni per questo investimento

Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT)

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore degli atti giuridici per mettere i crediti d'imposta Transizione 4.0 a disposizione dei potenziali beneficiari e istituzione del comitato scientifico

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2024

Crediti d'imposta Transizione 4.0 concessi alle imprese sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel periodo 2021-2022 (almeno 69.900)

Obiettivo: T2 2025

Crediti d'imposta Transizione 4.0 concessi alle imprese sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel periodo 2021-2023 (almeno 117.700).

La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, articolo 1, commi 1051-1067) ha disposto:

·      l'estensione, fino al 31 dicembre 2022, del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, con un potenziamento ed una diversificazione delle aliquote agevolative ed una estensione delle spese ammissibili

·      l'estensione fino all'anno 2022 e la rideterminazione in aumento delle percentuali entro le quali è riconosciuto il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative a supporto della competitività delle imprese

·      la proroga al 2022 del credito d'imposta in formazione 4.0 (cfr. paragrafi successivi).

La legge ha costituito un "Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation EU-Italia", dotato di risorse nazionali a titolo di anticipazione rispetto ai contributi di futura provenienza europea, da utilizzare dopo l'approvazione del PNRR, intervenuta il 13 luglio 2021. Le risorse stanziate a titolo di anticipazione dalla legge di bilancio sono state poi modificate dal successivo D.L. n. 59/2021. Tale decreto legge ha rideterminato, in ragione delle interlocuzioni intervenute con le istituzioni europee, la quota di Transizione 4.0 da ascrivere al programma NGEU e la quota da ascrivere al Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del PNRR.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) affermava che, con riferimento ai periodi d’imposta 2020 e 2021, risultava maturato un numero di crediti per gli investimenti in beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati (sub-Investimento 1.1.2) pari a 10.075 a fronte di un target originariamente stabilito nella misura di 27.300. Rispetto alle previsioni originarie, si registrava un lieve scostamento anche in relazione ai crediti d’imposta maturati per attività di ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, design e innovazione estetica (sub-Investimento 1.1.4).

Fermi restando gli obiettivi finali della misura, si ritiene necessario un aggiornamento della stima iniziale, elaborata su base previsionale, del numero di crediti di imposta assegnati alle diverse tipologie di investimento (crediti d’imposta per beni strumentali materiali 4.0, crediti per beni strumentali immateriali 4.0, beni strumentali immateriali standard, attività di ricerca sviluppo e innovazione, crediti per attività di formazione). Tali modifiche riguardano due target (M1C2-2 e M1C2-3, T2 2025)

Competitività e resilienza delle filiere produttive

 

(M1C2 I.5.2)

750

Prestiti

Nuovi progetti:

750

Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT)

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore di un decreto comprendente la politica di investimento dei Contratti di Sviluppo.

Conseguito

Obiettivo: T4 2023

Contratti di Sviluppo firmati (almeno 40).

Negli Operational arrangements si prevede che il decreto debba definire la natura e la portata dei progetti. Il capitolato d'oneri deve includere criteri di ammissibilità in conformità al principio "non arrecare un danno significativo (DNSH)" con un elenco di esclusione e il requisito di conformità alla normativa ambientale nazionale e dell'UE; i beneficiari interessati e i relativi criteri di ammissibilità; disposizioni per reinvestire potenziali rientri per obiettivi strategici analoghi, anche oltre il 2026.

Il D.M. 13 gennaio 2022, riguardante la politica di investimento dei contratti di sviluppo è stato pubblicato in G.U. del 12 febbraio 2022.

Il decreto dà attuazione alla riserva del 40% delle risorse al Sud (vedi Art. 2, c. 6 bis D.L. n. 77/2021, convertito in L. 108/2021).

Il decreto direttoriale 25 marzo 2022 ha approvato i termini per la presentazione delle domande di agevolazioni, dall’11 aprile 2022 fino al 1 settembre 2022 (di esso è stata data notizia in G.U. del 2 aprile 2022). Alla chiusura dello sportello sono state presentate n. 119 istanze per un valore complessivo degli investimenti pari a 4,780 miliardi di euro.

Il 30 marzo 2022 è stato sottoscritto un atto aggiuntivo alla convenzione già in essere tra MIMIT e INVITALIA per la regolamentazione delle modalità di gestione dei Contratti di Sviluppo.

Il Decreto direttoriale 31 agosto 2022 ha disposto la chiusura dello sportello agevolativo (dalle ore 12:00 del 1 settembre 2022).

Le filiere coinvolte sono: automotive, design, moda e arredo, micro elettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, agroindustria, chimico/farmaceutico.

 

 

Le modifiche richieste sono volte a correggere la presenza di un errore materiale, così da chiarire che per il futuro traguardo (M1C2-29, T4-2023) l’obiettivo da conseguire non è rappresentato dalla firma dei Contratti di sviluppo, bensì dalla loro approvazione.

a) Connettività a 1 Gbps (Piano “Italia a 1 Giga”)

 

(M1C2-I 3-17)

PNRR: 3.863,5

di cui:

Progetti in essere: 1.058,5

Nuovi progetti: 2.671

FSC: 134

 

Finanziamento privato: 1.600

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo T2 2021:
Completamento delle attività di preparazione
Traguardo T1 2022
Avvio e chiusura delle procedure di gara.
Traguardo T2 2022
Aggiudicazione della gara e firma del contratto.
Obiettivo T2 2026:
Portare la connettività a 1Gbps a unità residenziali
Sotto il profilo esecutivo nel terzo trimestre del 2023 si prevede si raggiunga il 20% della realizzazione, nel primo trimestre del 2025 si prevede il raggiungimento del 60% che dovrebbe completarsi entro il secondo trimestre del 2026.

La “Strategia italiana per la banda ultralarga- Verso la Gigabit Society” è stata pubblicata il 25 maggio 2021  e il 27.7.2021 è stato avviato il Piano Italia ad 1 Giga con la mappatura dei civici. Il 23/12/2021 è stata sottoscritta la convenzione tra Presidenza del Consiglio e le società Invitalia e Infratel. Il 15.1.2022 è stato pubblicato il bando per la connessione dei civici, suddiviso in 15 lotti geografici del Piano “Italia a 1 Giga”, che sono stati tutti aggiudicati: il 24/5/2022 sono stati aggiudicati 14 lotti (importo di aggiudicazione: 3.390.430.931 €; gli aggiudicatari sono TIM e Open Fiber) mentre il lotto relativo alle Province di Trento e Bolzano, inizialmente andato deserto, è stato aggiudicato il 28/6/2022 (importo di aggiudicazione: 65.006.640 €, aggiudicato a TIM).

Dalla piattaforma Connetti Italia - Reti Ultraveloci, risulta che a maggio 2023 sono 123.469 in totale i civici connessi e 430.400 in totale i civici in lavorazione, su un totale di 6.872.070 civici da connettere.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene riportato che tutti i contratti sono stati stipulati e che sono in corso le attività di verifica del cronoprogramma in collaborazione con Infratel. Sono inoltre in corso le attività di sopralluogo tecnico da parte degli operatori aggiudicatari, per la verifica della riperimetrazione del numero dei civici oggetto di intervento e l’aggiornamento del numero di unità immobiliari ad essi associate. Al 31 marzo 2023 gli operatori hanno verificato circa il 40% dei civici messi a gara. In ottemperanza a quanto stabilito dai contratti, tale operazione è da concludersi entro settembre 2023

Viene inoltre segnalato che per la misura si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali.

Per il Piano “Italia a 1 Giga”, era già previsto che i target numerici venissero rivisti a valle dell’attività di mappatura delle reti. Dopo la stipula delle convenzioni tra Infratel Italia S.p.A. e i soggetti aggiudicatari, questi hanno effettuato la verifica sul campo della reale consistenza dei civici collegabili e delle corrispondenti unità immobiliari. Le verifiche termineranno a settembre 2023, ma le evidenze sinora raccolte mostrano che molti numeri civici messi a gara erano inesistenti, o privi di unità immobiliari, o già connessi con prestazioni pari ad almeno 1 Gbps. Data la possibilità di misurare in maniera più accurata i numeri civici rispetto alle unità immobiliari, si propone di rivedere il target finale al 2026 facendo riferimento, per evitare incertezze, ai numeri civici invece che alle unità immobiliari e aggiornando i numeri in esito alle verifiche sul territorio. L’obiettivo sostanziale di collegare le unità immobiliari effettivamente esistenti è mantenuto inalterato (M1C2-17 T2 2026)

b) completamento del Piano “Scuola connessa”

 

(M1C2-I 3-18)

261

di cui:

Nuovi progetti: 261

 

 

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T2 2021
Lancio e chiusura delle procedure di gara,
Traguardo  T3 2021
Aggiudicazione della gara e la firma del contratto.

Obiettivo T2 (18) 2026:
Portare la connettività a 1Gbps a edifici scolastici. Sul piano esecutivo il 20% degli interventi devono essere effettuati entro il quarto trimestre 2022, il 60% entro il terzo trimestre 2024 e il completamento dell’intervento entro il secondo trimestre 2026. Nella Strategia italiana per la banda ultralarga "Verso la Gigabit Society il completamento dell’intervento e la rendicontazione è fissata al 4^ trimestre 2025.

Il bando scuola connessa, relativo alla Fase 2 del Piano, pubblicato a gennaio 2022 è stato aggiudicato il 6/06/2022 per un importo di 165.991.003,91 €, è suddiviso in 8 lotti, assegnati a tre operatori aggiudicatari (TIM, Fastweb, Intred), per un totale di 9.915 scuole da attivare.
In precedenza, il 23 dicembre 2021 era stata sottoscritta la Convenzione con Invitalia e con Infratel, Soggetto Attuatore. Sono in corso le attività realizzative delle opere.
(Fonte: Terza Relazione al Parlamento al 31 maggio 2023).
Dalla piattaforma Connetti Italia - Reti Ultraveloci, risulta che a maggio 2023 sono state attivate 1.043 scuole, pari al 10.52%.

Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1) al 13/2/2023 si riporta che: “la PCM riferisce il disallineamento tra alcuni obiettivi nazionali e il cronoprogramma del Piano Operativo allegato alla Convenzione sottoscritta tra il Dipartimento, Infratel e Invitalia in data 23 dicembre 2021”.

Si propone di rimodulare il target unico attuale che prevede una distinzione fra scuole (9.000) e strutture sanitarie pubbliche (12.279) da connettere, con un target unico che aggrega i risultati dei due distinti interventi (17.700 tra scuole e strutture sanitarie pubbliche), in modo da aumentare la flessibilità in relazione alle effettive esigenze delle strutture tenuto, altresì, conto del fatto che alcune di queste sono risultate già coperte con prestazioni di almeno 1 Gbps.

c) Piano “Sanità Connessa”

 

(M1C2-I 3-18)

501,5

di cui:

Progetti in essere: 93,5

Nuovi progetti: 408

 

 

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo T2 2021

Consultazione pubblica, lancio e chiusura della gara
Traguardo T3 2021
Aggiudicazione della gara e la firma del contratto.
Obiettivo T2 (18) 2026:
Portare la connettività a 1Gbps a strutture sanitarie.
Sul piano esecutivo il 10% degli interventi saranno effettuati entro il primo trimestre 2023, entro il terzo trimestre del 2023 si raggiungerà il 30% della copertura, il 60% entro il terzo trimestre 2024 e il completamento dell’intervento entro il terzo trimestre 2025 (con la rendicontazione dei costi).

Il bando sanità connessa, pubblicato in GUUE il 2/2/2022, è stato aggiudicato il 6/06/2022 per un importo di 314.164.346,25 €, suddiviso in 8 lotti, aggiudicati a tre operatori.

Dalla piattaforma Connetti Italia - Reti Ultraveloci, risulta che le strutture sanitarie da attivare sono 12.279 e che a maggio 2023 le strutture sanitarie in lavorazione sono 1.543, pari al 13,46%.

Il 28 gennaio 2022 Infratel aveva pubblicato il bando di gara, per un valore a base d’asta di 387.289.225 euro, con scadenza al 15 marzo 2022, successivamente prorogata all’11 aprile 2022 su richiesta degli operatori economici concorrenti interessati.

Tutti i contratti sono stati stipulati e le attività procedono come da programma. (Fonte: Terza Relazione al Parlamento al 31 maggio 2023)

 

Si propone di rimodulare il target unico attuale che prevede una distinzione fra scuole (9.000) e strutture sanitarie pubbliche (12.279) da connettere, con un target unico che aggrega i risultati dei due distinti interventi (17.700 tra scuole e strutture sanitarie pubbliche), in modo da aumentare la flessibilità in relazione alle effettive esigenze delle strutture tenuto, altresì, conto del fatto che alcune di queste sono risultate già coperte con prestazioni di almeno 1 Gbps.

d) Isole minori connesse

 

(M1C2-I 3-19)

60,5

 

di cui:

Nuovi progetti: 60,5

 

PCM Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T1 2021
Consultazione pubblica sullo schema d’intervento,
Traguardo:
T2 2021
Lancio e dalla chiusura della gara
Traguardo T3 2021
Aggiudicazione della gara e firma del contratto.
Obiettivo: T4 2023
Nel quarto trimestre del 2021 dovrebbe essere concluso il 10% degli interventi, nel quarto trimestre del 2022 il 60% mentre entro il quarto trimestre 2023 si  prevede la conclusione dell’intervento e il rendiconto.

Il 18 novembre 2021 è stato completato da Infratel il progetto di fattibilità tecnico economica del Piano Isole Minori, approvato con decreto MISE 22 giugno 2021.
Il bando di gara  ”Collegamento isole minori” è stato aggiudicato il 28/04/2022 per un importo di 45.641.645 € in un unico lotto e la sottoscrizione della convenzione (accordo quadro) tra Infratel Italia S.p.A. e la società aggiudicataria (Elettra TLC S.p.a.) è stata siglata in data 7 giugno 2022.
Dalla piattaforma Connetti Italia - Reti Ultraveloci, risulta che a maggio 2023 le tratte in lavorazione (fase di progettazione) sono 21.

Poiché la titolarità del Piano era originariamente in capo al Ministero dello sviluppo economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy), l’intervento non è stato oggetto della convenzione sottoscritta tra il Dipartimento per la trasformazione digitale (che faceva capo al Ministero per l’Innovazione tecnologica), Infratel e Invitalia in data 23 dicembre 2021. La delibera CIPESS n. 9 del 14 aprile 2022, ha poi assegnato alla PCM-DTD le risorse finanziarie previste per la realizzazione dell’intervento. Nella Terza Relazione al Parlamento al 31 maggio 2023 si riporta che il 12 aprile 2023 è stato pertanto sottoscritto un addendum alla convenzione già stipulata fra il Dipartimento per la trasformazione digitale e Invitalia Spa /Infratel Italia Spa per la gestione dei piani a banda ultralarga. Alla registrazione da parte degli organi di controllo del decreto di approvazione di tale addendum, il DTD potrà procedere all’erogazione dell’anticipo al Soggetto Attuatore.
 

Sono emerse alcune difficoltà non preventivabili all’atto della presentazione del Piano. In particolare, hanno inciso la natura estremamente aleatoria dei tempi necessari per le lavorazioni, influenzati dalle condizioni meteo particolarmente avverse verificatesi nel primo periodo di attività e per l’ottenimento dei permessi sia marittimi che terrestri (tutte le isole interessate sono parchi naturali), nonché i cambi imprevisti di cronoprogramma dovuti alla disponibilità delle navi posa-cavo. Viene quindi proposto il differimento del target da T4 2023 a T2 2025.

e) Italia 5G

 

(M1C2-I 3-20, 21)

2.020

di cui:

Nuovi progetti: 2.020

 

Finanziamento privato: 800.

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo T2 2021
Mappatura per identificare le infrastrutture 4G e 5G esistenti e pianificate attraverso un questionario che richiede informazioni sulle reti esistenti e pianificate in tutto il territorio nazionale.
Traguardo T3 2021
Consultazione pubblica aperta sul regime di intervento e sulle aree target e la conclusione delle attività preliminari.
Traguardo T1 2022
Notifica alla Commissione europea e lancio della gara.
Traguardo T2 2022 (16):
Chiusura della gara, l’aggiudicazione, e la firma del contratto.
Obiettivo (20 e 21): T2 2026
Corridoi e strade extra-urbane con copertura 5G a 1 Gbps e portare la copertura 5G a 1 Gbps nelle aree a fallimento di mercato. Esecuzione: si prevede il 20% dell’attuazione nel terzo trimestre 2023; nel primo trimestre del 2025 si prevede il raggiungimento del 60% della realizzazione che dovrebbe completarsi nel secondo trimestre del 2026, entro il quale sarà anche realizzato il rendiconto.

Il 15/11/2021 sono stati pubblicati gli esiti della Mappatura delle reti mobili 2021, avviata il 10 giugno 2021 da Infratel Italia S.p.a,. E’ disponibile una Relazione di sintesi. A conclusione della consultazione pubblica, il 15 dicembre 2021, sul Piano Italia 5G , il Piano è stato pre-notificato alla Commissione UE. Gli interventi coprono i “Corridoi 5G”, le “Strade extra-urbane predisposte per il 5G” e le “Aree mobili 5G a fallimento di mercato”. Il 23/12/2021 è stata sottoscritta la Convenzione con Infratel come soggetto attuatore. Il 25/4/2022 il Piano (notificato definitivamente l’12/2022) è stato autorizzato. Il 3 marzo 2022, l’Agcom ha pubblicato le linee guida relative alle condizioni tecnico-economiche di accesso all’ingrosso alle reti finanziate con la misura di aiuto (delibera n. 67/22/CONS)

Il 21 marzo 2022 sono stati pubblicati da Infratel i due band, per un totale di 2 miliardi di euro, che prevedono:
- incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di stazioni radiomobili esistenti, prive di tale rilegamento, fino al 90% del costo (c.d. backhauling);
-contributi per la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch’esse finanziate fino al 90% (c.d densificazione).
Il bando Backhaul, che prevede il rilegamento di 11.098 stazioni radio base, è stato aggiudicato ad un operatore il 13/6/2022 per un importo di 725.043.820 €, suddiviso in 6 lotti.
Dalla piattaforma Connetti Italia - Reti Ultraveloci, risulta che a maggio 2023 i siti realizzati sono il 5,69% e quelli in lavorazione il 9,87%.

Il Bando Densificazione, che prevede di realizzare nuove stazioni radio in  1.385 aree, è stato aggiudicato il 30/6/2022 ad un raggruppamento di tre operatori (RTI INWIT, TIM, Vodafone), per un importo di: 345.716.657€, suddivisi in 6 lotti.
Dalla piattaforma Connetti Italia - Reti Ultraveloci, a maggio 2023 risultano in lavorazione 109 aree.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene riportato che sono in corso le attività realizzative delle opere in collaborazione con Infratel, sulla base dei contratti e viene segnalato che per la misura si riscontrano tre elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali;

- ridefinizione dei CID e OA.

Pe il target M1C2-20 relativo alla copertura di un minimo di 12 600 km di strade e corridoi suburbane (T2 2026), si propone di includere anche ferrovie e gallerie stradali e autostradali per aumentare l’efficacia dell’intervento. Sono apportate alcune modifiche al target M1C2-21 relativo alla copertura 5G nelle aree a fallimento di mercato, mantenendo l’obiettivo sostanziale di coprire le aree a fallimento di mercato popolate. Per circoscrivere il raggio di azione dell’intervento è stato necessario realizzare la mappatura delle reti mobili, la prima realizzata in questo campo. È emerso che la popolazione è concentrata in alcune zone specifiche delle aree a fallimento di mercato che risultano spesso estremamente piccole e situate in prossimità di aree già servite. E’ stato quindi ridefinito il perimetro dell’intervento, in modo da assicurare la copertura effettiva delle aree in cui è presente popolazione, attraverso la combinazione degli interventi di backhauling e di densificazione. Il nuovo perimetro, pur comportando un ridimensionamento dei chilometri quadrati coperti (concentrandosi sulle aree a fallimento di mercato in cui è presente popolazione), prevede che verranno realizzate circa 1.000 nuove stazioni radio base idonee a coprire totalmente circa 15 000 km2 , ma non solo di aree a fallimento di mercato. La copertura effettiva risultante dal combinato degli interventi di backhauling e densificazione, non limitandosi alle sole aree a fallimento di mercato, può raggiungere oltre 60.000 km2. Non si registrano criticità tali da ritardare la realizzazione delle opere rispetto ai tempi concordati. Gli eventuali risparmi di risorse, previo accordo con le autorità europee, saranno destinati a fornire copertura 5G stand alone indoor e outdoor e servizi innovativi (verticali 5G per Sanità, formazione e ricerca, Pubblica Amministrazione, distretti industriali, aree portuali, poli di alta specializzazione e aree agricole) agli utenti nelle aree popolate, anche attraverso l’utilizzo di sistemi di edge cloud computing, per rispondere da un lato, all’utilizzo più efficace ed efficiente delle risorse stanziate e dall’altro, di rispondere alle nuove esigenze del mercato, tenuto conto della più approfondita conoscenza delle dinamiche maturate e dell’evoluzione tecnologica.

Leggi annuali sulla concorrenza

 

(M1C2 R.1.2)

 

PCM –Segretariato generale

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2021.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi e di diritto derivato (se necessario) in materia di energia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi (anche di diritto derivato, se necessario) per l'effettiva attuazione e applicazione delle misure derivanti dalla legge annuale sulla concorrenza 2021.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Traguardo:

T4 2023

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2022.

 

Traguardo:

T4 2023

Entrata in vigore di tutto il diritto derivato, compresi tutti i regolamenti necessari per le misure derivanti dalla legge.

Traguardo:

T4 2024

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2023.

Traguardo:

T4 2024

Entrata in vigore di tutto il diritto derivato, compresi tutti i regolamenti necessari per le misure derivanti dalla legge.

T4 2025 entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2024 e norme di diritto derivato, se necessario.

Obiettivo T4 2025

Installazione di almeno 33 milioni di contatori intelligenti

Nella Gazzetta Ufficiale del 12 agosto 2022, n. 188 è stata pubblicata la legge 5 agosto 2022, n. 118, “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021”.

L'articolo 2 reca una delega legislativa al Governo per la costituzione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici. Gli articoli 3 e 4 disciplinano le concessioni demaniali marittime. L'articolo 5 in materia portuale, introduce il principio dell'evidenza pubblica nell'affidamento delle concessioni demaniali.  L'articolo 6 interviene sulla disciplina delle concessioni di distribuzione del gas naturale. L'articolo 7 modifica la disciplina sulle concessioni di grande derivazione idroelettrica. L'articolo 8 delega il Governo al riordino della materia dei servizi pubblici locali, anche tramite l'adozione di un testo unico. L'articolo 9 disciplina il trasporto pubblico locale (TPL). L'articolo 10 rafforza i meccanismi di risoluzione delle controversie tra operatori economici che gestiscono reti, infrastrutture e servizi di trasporto e i consumatori. L'articolo 11 prevede che la Corte dei conti si pronunci sull'atto deliberativo di costituzione di una società o di acquisizione della partecipazione in società già costituite, da parte di un'amministrazione pubblica. L'articolo 12 regola la dotazione della rete autostradale di punti di ricarica elettrica veloce, prevedendo l'obbligo per i concessionari autostradali di selezionare l'operatore che richieda di installare colonnine di ricarica mediante procedure competitive, trasparenti e non discriminatorie. L'articolo 13 integra la disciplina dell'Anagrafe degli impianti di distribuzione dei carburanti.

L'articolo 14, sui servizi di gestione dei rifiuti, introduce la facoltà per le utenze non domestiche che producono i c.d. rifiuti assimilati agli urbani di servirsi del gestore del servizio pubblico o di fare ricorso al mercato.

L'articolo 15 modifica la disciplina sull'accreditamento istituzionale - da parte della regione - relativo a nuove strutture sanitarie o sociosanitarie, pubbliche o private, o a nuove attività in strutture preesistenti (sopprime la possibilità di un accreditamento provvisorio). L'articolo 16 interviene sugli obblighi di detenzione di medicinali a carico dei grossisti. L'articolo 17, sulla rimborsabilità di farmaci equivalenti. L'articolo 18, riguarda i medicinali in attesa di definizione del prezzo. L'articolo 19 modifica la disciplina relativa al sistema di produzione dei medicinali emoderivati. L'articolo 20 modifica la disciplina sul conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa nell'ambito degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale. L'articolo 21 interviene sui requisiti per la partecipazione alla selezione per la formazione dell'elenco nazionale degli idonei alla nomina di direttore generale di un ente o azienda del Servizio sanitario nazionale. L'articolo 22 definisce un quadro di regole volto a ridurre i costi per la realizzazione di reti a banda ultra-larga. L'articolo 23 è volto a razionalizzare gli interventi dedicati alla realizzazione di reti di accesso in fibra ottica. L'articolo 24 introduce disposizioni di contrasto al fenomeno delle attivazioni inconsapevoli e di quelle fraudolente di servizi di telefonia e di comunicazioni elettroniche, ivi compresi i servizi di messaggistica istantanea.

L'articolo 25 stabilisce che il Ministero dello sviluppo economico, sentita l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, riesamini periodicamente l'ambito di applicazione degli obblighi di servizio universale sulla base degli orientamenti della Commissione europea. L'articolo 26 contiene la delega per una nuova ricognizione dei regimi amministrativi delle attività private e la loro semplificazione, nonché una ulteriore delega per il riordino della disciplina delle fonti rinnovabili. L'articolo 27 reca la delega al Governo per semplificare, rendere più efficaci ed efficienti e coordinare i controlli sulle attività economiche, ed in particolare, eliminare gli adempimenti non necessari.

L'articolo 28 è volto ad eliminare l'incompatibilità tra attività di mediazione immobiliare e prestazione di servizi finanziari.

L'articolo 29 interviene, semplificando, sulla disciplina della comunicazione unica per la nascita dell'impresa. L'articolo 30 reca la delega al Governo per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/1020, assicurando adeguati livelli di controllo sulle conformità delle merci. L'articolo 31 estendere anche alle imprese di assicurazione comunitarie che operano nel territorio italiano la procedura di risarcimento diretto. Infine, gli articoli da 32 a 35 intervengono con varie misure di rafforzamento dei poteri antitrust dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

 

Con specifico riferimento ai temi energetici, gli strumenti attuativi adottati hanno visto un confronto tra ARERA e Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. All’esito, sono stati adottati i seguenti provvedimenti:

- DM MITE 315 del 31 agosto 2022 che disciplina l’ingresso consapevole nei mercati del gas naturale e dell’energia elettrica dei clienti finali interessati dal superamento dei regimi di prezzi regolati e ad assicurare alle micro imprese, con potenza pari o inferiore a 15 KW il servizio di fornitura dal 1 aprile 2023

- Deliberazione ARERA del 10 maggio 2022 (208/2022/R7eel) che disciplina la regolazione del servizio a tutele graduali per le micro imprese di cui alla legge sulla concorrenza n. 124/17. La deliberazione è stata successivamente modificata dalla Deliberazione 15 novembre 2022 586/2022/R/EEL di revisione delle tempistiche di attivazione del servizio a tutele graduali per le micro imprese (1 aprile 2023 data di attivazione del servizio a tutele graduali STG per le micro imprese).

-Delibera ARERA 28 giugno 2022 (289/2022/R/com) che dispone l’adeguamento del Codice di condotta commerciale alle disposizioni del decreto legislativo 210/2021 per le forniture di energia elettrica in materia di diritti contrattuali dei clienti finali

Consultazione ARERA 6 dicembre 2022 (668/2022/R/com) documento per la consultazione che delinea gli orientamenti dell’Autorità in merito agli interventi di, aggiornamento ed efficientamento degli obblighi informativi dei venditori a vantaggio dei clienti finali di energia elettrica e gas (scadenza 23 gennaio 2023)

- D.L. n. 176/2022 (L. n. 6/2023), articolo 5, comma 1, proroga il regime di tutela del prezzo per i clienti domestici nel mercato del gas. La cessazione di tale regime opera dal 10 gennaio 2024 (anziché dal 1° gennaio 2023). La norma dunque allinea temporalmente la liberalizzazione per i clienti domestici del gas naturale a quella per i clienti domestici del settore elettrico.

Si segnala altresì l’articolo 1, commi 20-23 della legge di bilancio 2023 (L. n. 197/2022) rientra nei provvedimenti per incrementare la trasparenza della bolletta energetica elettrica e l’eliminazione degli oneri impropri dalla bolletta. La norma dispone la fiscalizzazione degli oneri generali di sistema afferenti al nucleare e alle connesse misure di compensazione territoriale. Entro il 30 settembre 2023 l’ARERA formula proposte e relative stime per l’estensione della fiscalizzazione ad altre tipologie di oneri generali di Sistema.

Il 18 maggio 2023 è stato adottato un decreto ministeriale recante disciplina dei criteri e delle modalità per l’ingresso consapevole dei clienti domestici nel mercato libero dell’energia elettrica.

 

Si segnala l’adozione:

- del D.lgs. 23 dicembre 2022, n. 201, in materia di servizi pubblici locali, oggetto della delega di cui all’articolo 8 della legge sulla concorrenza;

- del D.lgs. 12 ottobre 2022, n. 157. in materia di vigilanza del mercato, oggetto di delega ai sensi dell’articolo 30 della legge sulla concorrenza

- del Decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022, convertito, con modificazioni, in L. n. 175 del 17 novembre 2022, che, all’articolo 22, contiene i provvedimenti autorizzativi, non di competenza statale, per gli impianti di trattamento dei rifiuti, e che, all’articolo 23, contiene misure in materia di fornitura di energia elettrica ai veicoli elettrici

- Delibera AGCM 13 dicembre 2022, n. 30407 pubblicata in Bollettino AGCM n. 46 del 27 dicembre 2022. Comunicazione sulle regole procedurali per l’applicazione dell’articolo 16, co. 1-bis, L. n. 287/1990, introdotto dall’articolo 32 della legge sulla concorrenza e alcuni chiarimenti sul relativo ambito di applicazione temporale e sostanziale.

Con Delibera n. 452/22/CONS l’AGCOM ha approvato le Linee guida in materia di sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di comunicazione elettronica, ai sensi dell’articolo 23 della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.

 

 

L’11 luglio 2023 è stato presentato al Senato il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza (AS 795) recante disposizioni, inter alia, sull’approvazione del piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione (art. 1) e sulla diffusione dei contatori elettrici intelligenti di seconda generazione (art. 2).

Sono proposte alcune modifiche relative al contenuto minimo delle leggi per il mercato e la concorrenza 2022 e 2023.

In particolare, per quanto concerne la Legge sulla concorrenza 2022 (M1C2-9, T4-2023), che si concentra sui temi dell’energia, la proposta di modifica chiarisce l’obiettivo, che è quello di velocizzare le procedure per l’adozione del piano di sviluppo della rete nazionale per l’energia elettrica. Viene pertanto introdotto l’obbligo di adottare il piano entro scadenze predeterminate e, allo stesso tempo, sono semplificate le procedure di approvazione dello stesso.

 

Con riferimento alla legge sulla concorrenza 2023 (M1C2-11, T4-2024), avente a oggetto le concessioni autostradali, si propone di chiarire la formulazione della milestone che faceva prima riferimento a “pacchetti di concessioni autostradali”, richiedendo che le procedure pubbliche per l’assegnazione delle concessioni di tratte autostradali tengano in considerazione gli atti dell’Autorità di regolazione dei trasporti in tema di economie di scala, al fine di rendere maggiormente efficienti i processi di selezione.

Infine, si chiede la riformulazione dell’obiettivo di esternalizzare i lavori per assicurare la coerenza con la sentenza della Corte Costituzionale n. 218/2021, prevedendo in capo ai concessionari l’obbligo di affidare mediante procedure a evidenza pubblica una quota tra il 50 e il 60 per cento dei contratti di lavori, servizi e forniture.

Attualmente il PNRR prevede la riduzione della quota di contratti in house dal 40% al 20%. La citata sentenza ha dichiarato l’illegittimità costituzionale, in quanto “misura irragionevole e sproporzionata”, dell’articolo 1, comma 1, lettera iii) della legge n. 11/2016 e l’articolo 177, comma 1 del D.Lgs. n. 50/2016 (ora abrogato dal D.Lgs. n. 36/2023) che prevedeva, l’obbligo per i soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici già esistenti o di nuova aggiudicazione, di affidare una quota pari all'80 per cento dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo superiore a 150.000 euro mediante procedura ad evidenza pubblica.

Attrattività dei borghi

 

M1C3-I.2.1-12, 16

1.020

Prestiti

 

FSC: 1.020

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione ai comuni delle risorse.

 

Obiettivo: T2 2025

1.300 interventi di valorizzazione di siti culturali o turistici ultimati e 1.800 imprese sostenute per progetti nei piccoli borghi storici. Il 37% degli interventi deve riguardare le regioni meno avanzate.

Con DM 384 del 28 ottobre 2021 è stato costituito, presso il segretariato generale del MIC, un Comitato che fornisce supporto per l’attuazione dei programmi, dedicati ai borghi italiani nell’ambito del PNRR, nelle fasi di progettazione, realizzazione, monitoraggio, nonché ai fini delle collaborazioni con altri soggetti pubblici e privati coinvolti negli interventi. Contribuisce altresì alla redazione del Piano nazionale borghi.

Si veda anche, qui un comunicato stampa del MIC del 7 settembre 2021.

È stato poi pubblicato, il 20 dicembre 2021, l’avviso pubblico per la selezione dei progetti, suddivisi in due distinte linee d’azione (qui il comunicato):

la linea A, alla quale sono destinati 420 milioni di euro, la quale sosterrà progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati, tramite la realizzazione di un numero limitato di interventi di carattere esemplare, uno per ciascuna Regione o Provincia Autonoma per un totale di 21 borghi. Ciascun intervento sarà di importo pari a 20 milioni di euro e sarà finalizzato al rilancio economico e sociale di borghi disabitati o caratterizzati da un avanzato processo di declino e abbandono;

la linea B), che mira alla realizzazione di progetti locali di rigenerazione culturale di almeno 229 borghi storici. In particolare, 380 milioni andranno a sostenere le proposte presentate dai Comuni e 200 milioni di euro verranno indirizzati quale regime di aiuto a micro, piccole e medie imprese localizzate o che intendono insediarsi nei borghi che saranno selezionati.

Si veda anche il comunicato del MIC del 18 marzo 2022.

DM 112 del 18 marzo 2022, recante “Riparto delle risorse PNRR, Missione 1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 - Cultura 4.0 (M1C3). Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.1: “Attrattività dei borghi storici”, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU”.

DM 160 del 13 aprile 2022, recante “Riparto delle risorse PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3). Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.1: “Attrattività dei borghi storici”, Linea di Azione B.

DM 453 del 7 giugno 2022, recante “Assegnazione risorse Attrattività dei Borghi – PNRR M1C3, Investimento 2.1 – Linea A e B”. Qui il relativo comunicato del MIC.

Si veda anche il comunicato del 13 gennaio 2023.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) ha pubblicato, il 20 febbraio 2023, un Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali finalizzate a sostenere la nascita di nuove figure professionali specializzate nella progettazione e promozione dei servizi relativi al turismo delle radici ed a incentivare l’occupazione giovanile in aree ad elevato tasso di disoccupazione, in particolare i piccoli borghi e le zone rurali d’Italia, contrastando lo spopolamento di tali aree e favorendo forme di turismo ecosostenibile.

DSG n. 378 del 20 aprile 2023, recante l’approvazione delle graduatorie aggiornate.

DSG n. 381 del 20 aprile 2023, recante l’aggiornamento assegnazione risorse.

DSG n. 497 del 12 maggio 2023, recante “l’Avviso pubblico per il sostegno di iniziative imprenditoriali realizzate nei comuni assegnatari di risorse per l’attuazione di Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del PNRR, M1C3, Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi””.

Si veda il comunicato del 12 giugno 2023, recante “Fondo Opere Indifferibili – Elenco degli enti locali potenzialmente destinatari della preassegnazione del 10% – M1C3 Investimenti 1.2, 1.3, 2.1, 2.3 – II semestre”.

L’amministrazione centrale responsabile – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - pur conseguendo tutti i target quantitativi fissati, ha rilevato, in sede di attuazione delle singole misure, economie relative – tra gli altri – al presente investimento. In sede di revisione l’Amministrazione responsabile – prosegue il documento del Governo – intende confermare l’ambizione delle singole misure anche promuovendo misure dedicate ai beni culturali dell’Emilia danneggiati a seguito dei recenti eventi a atmosferici alluvionali.

Tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale

 

(M1C3 I.2.2-13, 17)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore del decreto del Ministero della cultura per l'assegnazione delle risorse per la tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale.

 

Obiettivo: T4 2025

Realizzazione di 3000 interventi di tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale. L'obiettivo indica il numero complessivo di beni oggetto di interventi ultimati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

Per centrare l'obiettivo sarà necessario anche l'avvio di altri 900 lavori di tutela e valorizzazione  dell'architettura  e del paesaggio rurale (con certificazione dell'inizio  dei lavori).

E’ stato adottato il decreto ministeriale n. 107 del 18 marzo 2022 recante “Assegnazione delle risorse alle Regioni e alle Province Autonome per la Missione 1 –Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” del PNRR”.

Sono stati quindi pubblicati: il 13 aprile 2022, l’avviso pubblico Regione Sardegna; il 15 aprile 2022, gli avvisi pubblici Regione Puglia, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Lazio e Regione Campania; il 20 aprile 2022, l’avviso pubblico Regione Lombardia; il 22 aprile 2022, gli avvisi pubblici Regione Veneto, Regione Umbria, Regione Toscana, Regione Piemonte, Regione Sicilia, Regione Molise, Regione Emilia-Romagna, Regione Basilicata e Regione Abruzzo; il 26 aprile 2022, l’Avviso pubblico Regione Liguria e l’Avviso pubblico Regione Calabria; il 29 aprile 2022, l’Avviso pubblico Regione Valle d’Aosta e l’Avviso pubblico Regione Marche; il 2 maggio 2022, l’Avviso pubblico Provincia Bolzano; il 3 maggio 2022, l’Avviso pubblico Provincia Trento.

Si veda anche il comunicato del MIC del 24 maggio 2022.

Decreto del Segretario generale n. 366 dell’11 maggio 2022, di istituzione del gruppo di lavoro per il completamento del censimento del patrimonio rurale.

Avviso pubblico della Regione Friuli Venezia Giulia del 14 ottobre 2022; Avviso pubblico della regione Toscana di ottobre 2022; Avviso pubblico della regione Emilia-Romagna del 12 settembre 2022.

Avviso di gara del 26 giugno 2026 per l’affidamento del servizio di catalogazione e censimento delle diverse tipologie di architettura rurale presenti sul territorio nazionale – PNRR M1C3|2.2 Architettura e paesaggio rurale.

L’amministrazione centrale responsabile – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - pur conseguendo tutti i target quantitativi fissati, ha rilevato, in sede di attuazione delle singole misure, economie relative – tra gli altri – al presente investimento. In sede di revisione l’Amministrazione responsabile – prosegue il documento del Governo - intende confermare l’ambizione delle singole misure anche promuovendo misure dedicate ai beni culturali dell’Emilia danneggiati a seguito dei recenti eventi a atmosferici alluvionali.

Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: parchi e giardini storici

 

(M1C3-I.2.3)

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T4 2024

40 parchi e giardini storici riqualificati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

E’ stato pubblicato, il 30 dicembre 2021, l’“Avviso pubblico proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici PNRR M1C3 – Investimento 2.3 – programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici, per un importo complessivo di 190 milioni di euro.

E’ stato quindi pubblicato il DM 161 del 13 aprile 2022, recante “Riparto delle risorse PNRR,  Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura,  Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio  culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.3: “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.

DM 504 del 21 giugno 2022 recante “Approvazione della graduatoria di merito complessiva delle proposte ammesse a valutazione di cui all’Avviso pubblico del 30 dicembre 2021 a valere sul PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.3: “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” del PNRR”.

DM 505 del 21 giugno 2022, recante “Assegnazione delle risorse a valere sul PNRR: Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”. Qui il relativo comunicato del MIC.

DSG n. 589 dell’8 luglio 2022, recante assegnazione  delle  risorse  alle  Regioni per attività di formazione professionale per “Giardinieri d’arte”.

DSG n. 893 del 29 settembre 2022, recante “Approvazione accordo Ministero della cultura/Agenzia del demanio per l’intervento di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione del compendio denominato Ex Casermette di Torre del Parco di Camerino (MC)”.

Avviso pubblico della Regione Liguria del 28 ottobre 2022.

Avviso pubblico della Regione Marche, del 24 novembre 2022, per il finanziamento di progetti formativi per Giardinieri d’arte.

Si veda anche il comunicato del 13 gennaio 2023.

DSG n. 21 del 12 gennaio 2023, recante approvazione della graduatoria di merito aggiornata.

Avviso pubblico della Regione Basilicata, Avviso pubblico della Regione Puglia e Avviso pubblico della Regione Campania pubblicati il 16 gennaio 2023.

Avviso pubblico della Regione Lazio pubblicato il 30 gennaio 2023.

Avviso pubblico del 1° febbraio 2023 avente ad oggetto l’appalto per i lavori di “Rifacimento della Discesa dei Draghi e della Discesa Rometta-Civetta” nell’ambito del progetto “La via delle acque. Interventi migliorativi sulle fontane del Giardino piano, sul verde, sulla depurazione e sull’accessibilità di Villa d’Este”.

Avviso pubblico della Regione Calabria del 9 marzo 2023.

Avviso pubblico della Regione Piemonte del 13 marzo 2023.

DSG n. 253 del 17 marzo 2023, recante revoca del finanziamento a 3 soggetti attuatori.

DSG n. 379 del 20 aprile 2023, recante l’approvazione delle graduatorie aggiornate.

DSG n. 380 del 20 aprile 2023, recante l’aggiornamento dell’assegnazione risorse.

Avviso pubblico della regione Veneto per il finanziamento di progetti formativi per Giardinieri d’arte pubblicato l’11 maggio 2023.

Avviso di gara, del 20 maggio 2023, per l’affidamento della progettazione e del coordinamento della sicurezza per l’intervento di recupero e valorizzazione di Villa Pisani a Strà – PNRR M1C3|2.3 Parchi e giardini storici.

Avviso di gara, del 29 maggio 2023, per l’affidamento misto di progettazione e servizi per l’intervento di tutela e salvaguardia della Reale Tenuta di San Silvestro.

Avviso pubblico, della regione siciliana, del 29 maggio 2023, di progetti formativi per Giardinieri d’arte. 

Avviso di gara dell’8 giugno 2023, per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura per l’intervento di recupero e valorizzazione delle sorgenti del Fizzo e dell’acquedotto Carolino – M1C3|2.3 Parchi e giardini storici.

Avviso di gara del 26 giugno 2023 per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per l’intervento di restauro e valorizzazione del parco e del Giardino inglese della Reggia di Caserta – PNRR M1C3|2.3 Parchi e giardini storici.

Avviso di gara del 30 giugno 2023 per l’affidamento della progettazione dei lavori per la realizzazione dell’intervento di riunificazione dell’intero complesso della Villa Favorita di Ercolano – PNRR M1C3|2.3 Parchi e giardini storici.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 123, si evidenzia che questo investimento presenta 3 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.; ridefinizione Council Investing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

Si rinvia anche alla sezione del sito del Ministero della cultura dedicata al presente investimento.

Le proposte di modifica presentate nel corso del processo di revisione del Piano – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - si basano su circostanze oggettive essendo volte a garantire un più efficiente raggiungimento degli obiettivi di policy. In particolare, al fine di riqualificare parchi e storici, è prevista la formazione di 1260 operatori da parte del Ministero della Cultura (M1C3-18, T4-2024). Tuttavia, nelle prime fasi attuative dell’investimento, è emersa l’opportunità che fossero le Regioni, in quanto direttamente responsabili delle attività di formazione, ad attuare l’azione con il coordinamento del Ministero

e le Regioni hanno avviato le relative attività. Per tali ragioni, è stata proposta una riformulazione dell’obiettivo, prevedendo che al T4-2024 i previsti 1260 operatori abbiano avviato l’attività di formazione.

Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di culto (FEC) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)

 

(M1C3-I.2.4)

800

Prestiti

 

Nuovi progetti: 800

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

Obiettivo: T4 2025

300 interventi per la sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art) ultimati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

DM 177 del 21 aprile 2022, recante “Riparto delle risorse PNRR, Missione Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale ”, Investimento 2.4: “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)”.

L’art. 36, comma 1, del decreto-legge n. 36 del 2022 (L. 79/2022) prevede che per gli interventi di importo non superiore alla soglia comunitaria su beni di proprietà delle diocesi e degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, i medesimi enti proprietari possono essere individuati quali soggetti attuatori esterni. L’intervento è attuato nel rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia di affidamento ed esecuzione di contratti pubblici, secondo modalità definite in apposito atto adottato dal soggetto attuatore pubblico titolare dell’investimento e previa sottoscrizione di un disciplinare di obblighi nei confronti dell’amministrazione titolare dell’investimento. L'intervento normativo in questione ha finalità acceleratorie e di semplificazione in materia di interventi su beni ecclesiastici. È a tal fine specificato che gli enti ecclesiastici e le diocesi titolari dei beni interessati da interventi di recupero finanziati con risorse del PNRR possono essere indentificati quali soggetti attuatori esterni.

D.M. 455 del 7 giugno 2022  che assegna le risorse per la sicurezza sismica nei luoghi di culto e il restauro del patrimonio culturale Fondo Edifici di Culto (FEC).

Si veda comunicato del MIC, del 16 dicembre 2022, sulla pubblicazione, da parte del Ministero dell’interno, di due procedure di gara per Accordi Quadro del valore di 257 milioni di euro, finalizzate al restauro di 293 siti ed edifici religiosi del FEC.

DSG n. 281 e n. 282 del 28 marzo 2023, recanti “Approvazione Accordi MiC/Sogin SpA”. Qui il relativo comunicato.

Comunicato del MIC del 29 maggio 2023, recante “Procedura di gara per l’affidamento dei servizi tecnici per l’adeguamento sismico e rifunzionalizzazione dell’ex Caserma Montezemolo”.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 127, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc..

L’amministrazione centrale responsabile – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - pur conseguendo tutti i target quantitativi fissati, ha rilevato, in sede di attuazione delle singole misure, economie relative – tra gli altri – al presente investimento. In sede di revisione l’Amministrazione responsabile – prosegue il documento del Governo - intende confermare l’ambizione delle singole misure anche promuovendo misure dedicate ai beni culturali dell’Emilia danneggiati a seguito dei recenti eventi a atmosferici alluvionali.

Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà)

 

(M1C3-I.3.2)

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2023

Firma del contratto tra l’ente attuatore Istituto Luce Studios e le società in relazione alla costruzione di 9 studi.

Obiettivo: T2 2026

Ultimazione dei lavori di riqualificazione, ammodernamento, costruzione riguardanti 17 teatri (di cui, 13 nuovi e 4 esistenti).

Online le gare del Progetto Cinecittà – PNRR M1C3, Investimento 3.2 Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà). Qui il comunicato del Ministero della cultura del 21 dicembre 2022.

Secondo quanto risulta, al 13 giugno 2023, dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato (con dati aggiornati al 26 aprile 2023), sono state “ad oggi pubblicate tutte le 9 gare per il raggiungimento della prima Milestone M1C3-00-ITA-20 al 31.12.2022. È in corso la procedura per la sottoscrizione dei contratti relativa ai nove teatri previsti per la Milestone M1C3-20 nel rispetto del principio del DNSH, dei principi trasversali e del tagging climatico e digitale.

Si segnala la deliberazione del 30 dicembre 2022 del Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 123, si evidenzia che questo investimento presenta 3 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; ridefinizione Council Implementing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.). Alle pagg. 476 e 477 della medesima Relazione vi è poi la descrizione dell’investimento, della sua attuazione e delle prossime attività che lo riguardano, rilevandosi – tra l’altro – che, allo stato, si ha la seguente situazione:

- per 1 teatro (teatro 7), il contratto è stato firmato;

- per 8 teatri (teatri 19, 20, 21, 22, 23, 24 25 e 26), sono state emanate le proposte di aggiudicazione ed è in corso di perfezionamento la stipula del contratto per le verifiche amministrative. “Considerato lo stato di attuazione sinteticamente rappresentato, sono regolarmente in corso le attività richieste per il conseguimento della milestone prevista per il 30 giugno 2023 (M1C3-20)”. In relazione alla macroarea “cultura e formazione” – prosegue la Relazione - sono in corso di pubblicazione tre gare rispettivamente per la digitalizzazione dei materiali cinematografici, la digitalizzazione materiali fotografici e la catalogazione dei materiali fotografici digitalizzati pertinenti all’Archivio Storico.

Le prime revisioni all’investimento – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - hanno riguardato la IV richiesta di pagamento, relativa alla firma

dei contratti per interventi di

costruzione e ristrutturazione di alcuni teatri di posa (M1C2-20, T2-2023) e si sostanziano nella correzione di alcuni errori materiali: nella parte descrittiva dell’allegato alla CID (Council Investing Decision) l’investimento era erroneamente identificato come “Investimento 3.1” in luogo di “Investimento 3.2”; il soggetto attuatore, ossia Istituto Luce Cinecittà Srl, a seguito di una trasformazione societaria è attualmente denominato Cinecittà Spa. Per quanto concerne il target finale dell’investimento relativo al numero complessivo dei teatri (M1C3-21, T2-2026), sono emerse circostanze oggettive che richiedono una ridefinizione degli obiettivi. In primo luogo,il significativo aumento del costo delle materie prime e delle fonti energetiche a seguito della guerra tra Russia e Ucraina ha aumentato notevolmente i costi per la costruzione dei teatri di posa previsti. Ciò ha portato all’incremento del prezziario regionale e quindi

all’aumento dei prezzi a base d’asta. Inoltre, contrariamente alle previsioni originarie, Cassa Depositi e Prestiti non è entrata nell’azionariato di Cinecittà

e, conseguentemente, non si è verificato il previsto conferimento del terreno su cui avrebbero dovuto essere

costruiti nuovi teatri di posa.

In considerazione di queste circostanze, oltre al rinnovo dei quattro teatri preesistenti potranno essere realizzati solo 5 nuovi studi rispetto ai 13 previsti. Conseguentemente, l’importo originario dell’investimento potrà essere ridotto.

Tourism Digital Hub

(M1C3 I.4.1)

114

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti

Ministero del Turismo (MiTur)

Traguardo: T4 2021

Aggiudicazione degli appalti per lo sviluppo del portale del turismo digitale

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2024

Coinvolgimento di almeno il 4% degli operatori turistici nell'hub del turismo digitale.

Il Decreto Interministeriale n. 1745 del 24 settembre 2021 ha istituito l’Unità di missione di livello dirigenziale generale per l’attuazione degli interventi del PNRR.

Il 5 ottobre 2021 è stato aperto il bando relativo all’acquisizione di dataset per il monitoraggio dei flussi turistici in Italia. Il bando si è chiuso il 20 ottobre 2021 (cfr. documentazione allegata (pag. 4) alla Prima relazione sull’attuazione del PNRR).

Quanto alla messa in scala del portale Italia.it, il Ministro del Turismo, in audizione presso le commissioni congiunte 9a Senato e X Camera, il 30 novembre 2022, ha affermato la necessità di rafforzare il sito Italia.it, con una interlocuzione e collaborazione con gli enti territoriali. L’articolo 10-bis del D.L. n. 173/2022 ha quindi attribuito al Ministero del Turismo la titolarità del portale “Italia.it (anziché all’ENIT) dei diritti connessi e della relativa piattaforma tecnologica, per coordinare e indirizzare strategicamente le politiche turistiche nazionali.

Come specificato dal Ministro nella sua successiva audizione del 5 aprile 2023, la piattaforma, multicanale, è finalizzata alla promozione unitaria dell’offerta turistica italiana, sia in termini di contenuti che di servizi turistici da parte di tutti i partner pubblici e privati.

Il D.M. 52 del 2 febbraio 2023 ha definito le Linee Guida degli standard e tecnologie che le P.A. (centrali, regionali e locali), Enti e Società Terze dovranno tenere in considerazione per rendere i propri sistemi informatici interoperabili (cd. linee Guida Ecosistema TDH022). Si rinvia al sito istituzionale del Ministero.

Sul sito istituzionale del MITUR, sono stati pubblicati due avvisi pubblici per raccogliere le adesioni da parte di soggetti interessati a partecipare all’iniziativa TDH. Gli avvisi sono del 20 febbraio 2023 e del 2 marzo 2023 e riguardano le adesioni dei soggetti e operatori economici privati operanti, rispettivamente, nel settore dei servizi turistici per le strutture ricettive e nel settore della vendita fornitura ed intermediazione di servizi turistici (c.d. esperienze).

La terza relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR affermava che le strutture operative coinvolte sono impegnate nella predisposizione e/o la ricerca di nuovi contenuti per l’aggiornamento della piattaforma, anche nelle lingue straniere.

Proseguono le operazioni di implementazione e aggiornamento tecnico del portale Italia.it e della relativa appmobile.

Sono in corso le operazioni di coinvolgimento dei 20.000 operatori turistici, per il raggiungimento del target.

Rispetto al target da conseguire a T2-2024 sono apportate alcune modifiche volte ad ampliare la platea di riferimento, correggendo un errore materiale che rendeva impossibile il raggiungimento dell’obiettivo finale, Viene inoltre meglio precisati l’insieme delle attività coinvolte nell’hub. E’ previsto un potenziamento delle risorse in misura pari a 10 milioni, per far fronte al maggiore tasso di inflazione, all’aumento dei costi delle materie prime e dei prezzi dell’energia.

Caput Mundi Next Generation EU per grandi eventi turistici

(M1C3-I.4.3)

500
Prestiti

 

Nuovi progetti

Ministero del Turismo (MITUR)

Oltre al MITUR, l'elenco dei beneficiari ed enti attuatori comprende:

1.  Roma Capitale;

2.  Soprintendenza Archeologica per i Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici di Roma (MIC);

3.  Parco Archeologico del Colosseo;

4.  Parco Archeologico dell'Appia Antica;

5.  Diocesi di Roma;

Regione Lazio.

Traguardo: T2 2022

Firma degli accordi per ciascuno dei 6 progetti tra Ministero del turismo e beneficiari/enti attuatori.
Obiettivo T4 2024

Almeno 200 siti culturali e turistici la cui riqualificazione ha raggiunto, in media, il 50% dello stato di avanzamento lavori (SAL) (di cui: almeno 5 siti per la linea di investimento "Patrimonio culturale di Roma per Next Generation EU"; almeno 125 siti per "Cammini giubilari"; almeno 50 siti per #Lacittàcondivisa; almeno 15 siti per #Mitingodiverde; almeno 5 siti per #Roma 4.0) e completamento del 50% dei progetti della linea di investimento #Amanotesa.

 

Obiettivo T2-2026: Conclusione della riqualificazione di almeno 200 siti culturali e turistici. Completamento di tutti i progetti della linea di investimento #Amanotesa. Disponibilità al pubblico dell'applicazione "CaputMundi - Roma4.0".

L’art. 40, co. 1, del D.L. 36/2022 ha disposto che ai fini della realizzazione dell’investimento, il Ministro del turismo può avvalersi del Commissario straordinario del Governo di cui all'art. 1, comma 421, della L. 234/2021, delegandolo alla stipula degli accordi con i soggetti attuatori e alla conseguente fase attuativa del programma.

Gli accordi - tra il Commissario straordinario di Governo, Roberto Gualtieri, nominato con DPR 4 febbraio 2022, in qualità di delegato del Ministero del Turismo - con i soggetti attuatori sono stati adottati e disponibili sul sito istituzionale del Ministero del turismo.

I soggetti attuatori sono

·       diocesi di Roma (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       lo stesso Ministero del turismo (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Parco archeologico dell’Appia Antica (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Parco archeologico del Colosseo (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Regione Lazio (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Roma Capitale (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e latina (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale (qui l’accordo e qui gli interventi)

·       Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma (qui l’accordo e qui gli interventi)

La lista degli interventi dell’Investimento è stata approvata con ordinanza del Commissario delegato prima (Ordinanza del 24 giugno 2022) e, successivamente, con decreto del Ministro del Turismo del 27 giugno 2022.

La lista dettagliata degli interventi è stata approvata con DPCM 15 dicembre 2022 ed è disponibile qui.

Il 5 aprile 2023, il Ministro Daniela Santanché, nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite X della Camera dei deputati e 9° del Senato, ha affermato che sulla base di accordi - firmati dal Commissario di Governo, con i dieci soggetti attuatori, successivi al DPCM 15 dicembre 2022 – i 335 interventi (indicati nella lista) corrispondono a 287 siti. Allo stato, sono in fase di aggiudicazione le procedure per l’avvio dei relativi lavori. La scadenza dei primi due accordi quadro gestiti da INVITALIA è stata fissata al 19 aprile 2023. Il Ministro ha affermato che si sta procedendo in modo spedito e si è in piena fase attuativa.

Secondo quanto evidenzia la Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) entro agosto 2023 verrà completata la procedura di aggiudicazione degli appalti.

I Soggetti attuatori procederanno, entro il 31 dicembre 2023, all’aggiudicazione definitiva delle gare e degli affidamenti dei lavori e dei servizi relativi agli interventi. Entro giugno 2024 saranno approvati tutti i progetti esecutivi.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023 indicava l’investimento 4.3 in oggetto tra quelli che presentano degli elementi di debolezza riconducibili a circostanze oggettive.

Per aumentare l’efficacia dell’intervento, evitando la dispersione delle risorse, viene proposta una rimodulazione del target intermedio M1C3-27 (T4-2024) da 200 a 100 siti culturali e turistici da riqualificare a parità di ambizione e risorse. Anche il target finale M1C3-36 (T2-2026) viene rimodulato nella stessa prospettiva di concentrazione degli interventi, riducendo il numero dei siti culturali e turistici da riqualificare da 200 a 150.

Per accompagnare l’investimento sono stati proposti dal Ministero ulteriori progetti che potrebbero essere realizzati laddove fossero disponibili le risorse, anche finalizzate ad assicurare servizi di informazione e accoglienza ai turisti in visita a Roma nell’anno giubilare.

Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

(M1C3 I.4.2)

di cui:

1.786
Prestiti

Nuovi progetti

di cui:

 

Ministero del Turismo (MiTur)

 

 

 

 

Talune proposte di modifica mirano ad aumentare le risorse assegnate a strumenti che si sono rivelati rispondenti alle esigenze delle imprese.

Sono dettagliate nei successivi 4 riquadri.

- Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit

(M1C3-I.4.2.1-26)

- 598 prestiti

 

 

Ministero del Turismo (MiTur)

Traguardo: T4 2021 (I.4.2.1)

Entrata in vigore del decreto attuativo per il credito d'imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive

Conseguito

 

L’articolo 1 del D.L. n. 152/2021 (L. n. 233/2021) ha attuato il sub investimento, riconoscendo alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale è riconosciuto un credito di imposta e un contributo a fondo perduto a fronte di specifiche spese sostenute per interventi in materia edilizia e per la digitalizzazione d’impresa. Per gli interventi non coperti dal credito di imposta e dal contributo a fondo perduto è stato previsto l’intervento di un finanziamento agevolato. Gli importi delle agevolazioni sono delineati in modo che il budget complessivo della misura possa centrare il target previsto di almeno 3500 strutture riqualificate entro il 31 dicembre 2025.

L’articolo 1, comma 13 del citato D.L. ha autorizzato l'ulteriore spesa di 100 milioni di euro per l'anno 2022. Tale somma è però andata anche a finanziare la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator.

Qui l’Avviso recante le modalità applicative dell’investimento. Il 27 giugno 2022 è stata pubblicata la graduatoria con 3.700 beneficiari (la misura ha contato richieste per circa 3 miliardi da 7145 imprese)

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023 evidenziava che decreto del 7 marzo 2023 è stato preso atto delle rinunce alle agevolazioni pervenute. Al 28 marzo 2023, sono presenti 113 rinunce e 1 revoca. Su un totale quindi di 3586 soggetti beneficiari attivi, per 5 sono state riscontrate criticità documentali.

In merito all’avvio dei lavori, i restanti 3.581 soggetti beneficiari hanno trasmesso la documentazione tecnica prevista, ovvero hanno dichiarato che gli interventi non necessitano della documentazione prevista in quanto realizzati in edilizia libera.

Si individua la necessità per il settore della messa in sicurezza delle strutture, della accessibilità per i disabili – permettendo il recupero del ritardo strutturale del settore – e dell’efficientamento energetico.

- Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI turismo (Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia per le PMI)

 

(M1C3-I.4.2.4-32)

-358 prestiti

 

Ministero del Turismo (MiTur)

Traguardo: T4 2021

Norma per la definizione della politica di investimento per il Fondo di garanzia per le PMI.

Conseguito

 

Obiettivo: T4 2025

Numero di imprese turistiche da sostenere tramite il Fondo di garanzia per le PMI (almeno 11.800)

L’articolo 2 del D.L. n. 152/2021 ha dato attuazione al sub-investimento, istituendo, nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all’aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici), nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico. Una riserva del 50 per cento dei fondi è dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.

L’11 febbraio 2022 è stato siglato l’accordo interministeriale tra MITUR e MIMIT per l’adozione della politica di investimento relativa alla Sezione speciale.

Un comunicato del MITUR del 30 settembre ha informato dell’operatività dal 10 ottobre 2022 della Sezione speciale.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023, evidenziava che alla data del 30 aprile 2023 il Soggetto attuatore ha accolto 733 operazioni, di cui 64 operazioni per interventi di riqualificazione energetica.

La relazione indica il sub investimento 4.2.4 in oggetto tra quelli che presentano degli elementi di debolezza riconducibili a circostanze oggettive.

Viene proposta la chiusura anticipata dell’Investimento in esame, considerato che dall’analisi della fase di attuazione dell’investimento, a quasi un anno dall’inizio, risulta evidente come tale misura risulti essere, per caratteristiche degli incentivi concedibili, poco attrattiva per i potenziali beneficiari. L’investimento, evidentemente, non risulta rispondere alle necessità delle imprese turistiche che preferiscono utilizzare altri strumenti finanziari maggiormente convenienti. Il target M1C3-32 (T4-2025) e la dotazione finanziaria complessiva sono ridotti di conseguenza.

Sarà verificata con la Commissione la possibilità di utilizzare le eventuali risorse riprogrammate dal PNRR, o in alternativa di impiegare anche a favore del turismo, le misure previste dal Capitolo REPowerEU a favore delle imprese.

- Fondo rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo

 

(M1C3-I.4.2.5-33)

-180 prestiti

Ministero del Turismo (MiTur)

Traguardo: T4 2021

Politica di investimento per il Fondo rotativo.

Conseguito

Obiettivo: T4 2025

Numero di imprese turistiche da sostenere tramite il Fondo rotativo (prima parte). L’obiettivo è di 300 medie aziende servite entro il 31 dicembre 2025.

L’articolo 3 del decreto-legge n. 152/2021 attua il sub investimento, prevedendo contributi diretti alla spesa - tramite il Fondo rotativo per le imprese presso Cassa depositi e prestiti - per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale - di importo non inferiore a 0,5 non superiore a 10 milioni di euro - realizzati entro il 31 dicembre 2025, nella misura massima del 35 per cento delle spese e dei costi ammissibili.

Il comma 9-bis dell’articolo 3, al fine di promuovere gli investimenti del PNRR, riduce dal 70 al 50% il limite delle risorse non utilizzate del FRI da destinare, nel periodo 2022-2024, alle finalità del Fondo crescita sostenibile. Qui il Decreto Interministeriale 28 dicembre 2021 attuativo dell’art. 3 del D.L. n. 152/2021 e qui l’avviso pubblico del 5 agosto 2022.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023 evidenziava che il 20 marzo 2023 è stata attivata la piattaforma per la presentazione delle domande di incentivo, poi chiusa in data 20 aprile 2023. Sono state presentate 476 domande di incentivo, per una richiesta di incentivi pari a 174.768.522 euro di contributo a fondo perduto (risorse PNRR), 341.976.287 euro di finanziamento agevolato e 341.976.287 euro di finanziamento bancario.

È in corso l’istruttoria delle domande pervenute che verrà completata entro 60 giorni dalla chiusura del portale.

Si propone di aumentare le risorse assegnate allo strumento che si è rivelato rispondente alle esigenze delle imprese.

- Valorizzazione, competitività e tutela del patrimonio ricettivo attraverso la partecipazione del Min. Turismo nel Fondo Nazionale Turismo

 

(M1C3-I.4.2.6 -31-34)

-150 prestiti

Ministero del Turismo (MiTur)

Traguardo: T4 2021

Adozione delle politiche di investimento per il Fondo nazionale per il turismo.

Conseguito

 

 

Traguardo: T4 2022

Erogazione di 150 milioni di euro al "Fondo Nazionale del Turismo" (FNT)

 

È stato istituito il Comparto B nel Fondo Nazionale del Turismo gestito da CDP, finalizzato all’acquisizione e alla sottoscrizione di partecipazioni in Fondi partecipati che investano nell’acquisizione, ristrutturazione o valorizzazione di beni immobili con destinazione alberghiera, ricettiva, residenziale con finalità di “serviced apartment”, turistico-ricreativa, commerciale o terziaria diversa ma da destinare a tali usi.

D.M. 17 dicembre 2021 (prot. 3525/21) di approvazione del modulo di sottoscrizione delle quote del Comparto B del Fondo comune di investimenti alternativo immobiliare di tipo chiuso riservato, sottoscritto il 3 dicembre 2021.

Il 26 maggio 2022 è stato pubblicato da parte di CDP Immobiliare SGR l’avviso per la raccolta delle manifestazioni di interesse ai fini dell’acquisizione di immobili da parte di un fondo immobiliare operante nel settore turismo (termine presentazione 31 agosto 2022).

Con Decreto del Ministero del Turismo del 27 settembre 2022 è stato disposto versamento dei 150 milioni a favore del Fondo (prot. 12283/22). Il Decreto è stato registrato alla Corte dei Conti il 5 ottobre 2022. Il 10 ottobre 2022 si è provveduto al versamento in favore di CDP Immobiliare SGR (conto corrente tesoreria, contabilità speciale 6284 PNRR-MITUR).

Il 27 gennaio 2023 è stata pubblicata la lista dei 30 immobili target per i quali CDP presenterà proposta di acquisto (si rinvia al sito CDP).

Successivamente - secondo quanto evidenzia la Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) - CDP ha comunicato ai proprietari degli Immobili Target l’ammontare del “Prezzo non Vincolante”.

Si rinvia più diffusamente al sito istituzionale del MITUR.

Si propone di aumentare le risorse assegnate allo strumento, che si è rivelato rispondente alle esigenze delle imprese. Il rifinanziamento della misura consentirebbe di realizzare un maggior numero di interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare turistico italiano, senza i vincoli dimensionali che l’attuale dotazione finanziaria, commisurata al Target comporta, con un conseguente impatto maggiormente diffuso ed efficace della misura nel settore turistico. Inoltre, consentirebbe di assorbire l’aumento delle relative capex, dovuto all’aumento dell’inflazione e dei costi dei materiali per gli interventi di riqualificazione.

 


 

MISSIONE 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

PROPOSTE DI MODIFICHE

Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti

 

(M2C1-I.1.1)

1.500

Prestiti

Nuovi progetti: 500

 

FSC: 1.000

 

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Traguardo: T3 2021

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti

Obiettivo: T4 2023

Riduzione delle discariche irregolari/abusive (T1-T2).

L’intervento (unitamente alla riforma R.1.2) deve portare, entro il 2023, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 33 a 7 (ossia una riduzione almeno dell'80%) e delle discariche abusive coinvolte nella procedura di infrazione 2011/2215 da 34 a 14 (ossia una riduzione almeno del 60%).

Obiettivo: T4 2023

L’intervento deve ridurre al 20% la differenza tra la media nazionale e la regione con i risultati peggiori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata.

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore dell'obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti organici

Obiettivo: T4 2024

L'intervento deve portare, entro il 2024, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 7 a 4 (ossia una riduzione almeno del 90%) e delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2011/2215 da 14 a 9 (ossia una riduzione almeno del 75%).

Obiettivo: T4 2024

L'intervento proposto deve ridurre di 20 punti percentuali la differenza tra la media delle tre regioni con i risultati migliori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata e quella delle tre regioni con i risultati peggiori.

Il D.M. 28 settembre 2021, n. 396, reca “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti” (G.U. n. 247 del 15 ottobre 2021). Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, in attuazione di tale decreto sono stati pubblicati gli avvisi aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche: A) miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani; B) ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata; C) ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che sono state approvate le graduatorie definitive per tutte e tre le linee A, B e C (v. rispettivamente, decreti dip. nn. 128, 198 e 206) e sono stati approvati i decreti di concessione dei contributi per le linee B (decreto dip. n. 1) e C (decreto dip. n. 23).

 

Si propone una modifica formale agli Operational Arrangements (OA) per la correzione dei meccanismi di verifica.

 

Si ricorda che nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato, per la misura in esame, che si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.” e “Squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo”).

Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo

 

(M2C1-I.2.1-3, 10)

800

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 800

 

 

 

Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

Traguardo: T4 2022

Pubblicazione della graduatoria finale nell'ambito del regime di incentivi alla logistica, sul sito del Ministero o su qualsiasi altro canale di supporto.

Milestone associata conseguita

 

 

Obiettivo: T2 2026

Realizzare almeno 48 interventi per migliorare la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.

Nell’attuazione della misura, vista la pluralità di potenziali beneficiari (imprese, mercati agroalimentari all’ingrosso, porti), sono stati definiti tre differenti strumenti attuativi.

Il 31 dicembre 2021 si è conclusa la fase di consultazione tecnica rivolta a portatori di interessi privati, consorzi, organizzazioni di produttori e associazioni, pubbliche amministrazioni ed enti pubblici.

Per la gestione della misura il Ministero si avvale di Invitalia Spa, (ricezione e istruttoria delle domande di agevolazione, la stipula del contratto di ammissione, l’erogazione delle agevolazioni e, sulla base delle direttive del Ministero la fase del controllo e monitoraggio). La valutazione di ammissibilità include anche la verifica del rispetto del principio DNSH e del contributo al clima e al digitale indicato nella milestone (tagging 32% green; 27% digital). La valutazione di merito delle domande risultate ammissibili si basa su requisiti quali la capacità di ridurre gli impatti ambientali, l’introduzione di un processo innovativo e digitalizzazione delle attività, la capacità del progetto di incidere sullo sviluppo della filiera agroalimentare locale e nazionale.

LOGISTICA

Il Decreto 13 giugno 2022 fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura e istituisce i Contratti per la logistica agroalimentare, strumento finalizzato a finanziare programmi di investimento delle imprese agroalimentari volti a migliorare i processi logistici (stoccaggio, magazzini, logistica pura, snodi commerciali) favorendo la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili. Le risorse disponibili ammontano a 500 milioni di euro a valere sui fondi PNRR.

Con avviso pubblico del 21 settembre 2022 sul sito del MIPAAF  sono state indicate le modalità di presentazione delle domande di accesso agli incentivi. Tra il 12 ottobre 2022 e il 10 novembre 2022 sono state presentate le domande di agevolazione e in data 21 dicembre 2022 è stato emanato il decreto recante la graduatoria finale. A seguito delle ulteriori verifiche tecniche di cantierabilità e sostenibilità economico-finanziaria dei progetti ritenuti ammissibili (a cura di Invitalia) si procederà all’emanazione dei singoli atti di concessione.

AREE MERCATALI

Nell’ambito degli interventi di logistica nelle aree mercatali, è stato emanato il decreto 5 agosto finalizzato all’ammodernamento di mercati agroalimentari all’ingrosso operanti nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura (ittico), silvicoltura, floricoltura e vivaismo, con progetti da realizzarsi ad opera di soggetti gestori sia pubblici sia privati. Il decreto prevede una dotazione complessiva pari a 150 milioni di euro.

L'avviso pubblico è stato pubblicato in data 19 ottobre 2022 (presentazione delle domande dal 31 ottobre al 30 novembre 2022). In data 22 dicembre 2022 è stato emanato il decreto recante la graduatoria finale, di cui è stata successivamente pubblicata la versione consolidata con decreto 27 febbraio 2023. A seguito delle ulteriori verifiche tecniche di cantierabilità e sostenibilità economico-finanziaria dei progetti ritenuti ammissibili (a cura di Invitalia) si procederà all’emanazione dei singoli atti di concessione.

AREE PORTUALI

Nell’ambito degli interventi a favore delle aree portuali, è stato emanato il decreto 30 agosto 2022 (MIPAAF) volto a potenziare gli snodi portuali del Paese, con interventi da realizzarsi ad opera dell’Autorità di Sistema Portuale, in sinergia con le azioni condotte dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. Anche in questo caso il decreto prevede una dotazione complessiva pari a 150 milioni di euro.

L'avviso pubblico è stato pubblicato in data 21 ottobre 2022 (presentazione delle domande dal 31 ottobre fino al 25 novembre). In data 22 dicembre 2022 è stato emanato il decreto recante la graduatoria finale di cui è stata successivamente pubblicata la versione consolidata con decreto 27 febbraio 2023. A seguito delle ulteriori verifiche tecniche di cantierabilità e sostenibilità economico-finanziaria dei progetti ritenuti ammissibili (a cura di Invitalia) si procederà all’emanazione dei singoli atti di concessione.

Nel Rapporto del 27 luglio, il Ministero propone il rifinanziamento della misura di 150 milioni 

Parco Agrisolare

 

(M2C1-I.2.2)

1.500

Sovvenzioni

 

nuovi progetti

Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare/GSE

Obiettivo: T4 2022:

Assegnazione delle risorse ai beneficiari in almeno 30% delle risorse finanziarie totali assegnate all'investimento

Obiettivo: T4 2023:

Assegnazione delle risorse ai beneficiari in almeno 50 % delle risorse finanziarie totali assegnate all'investimento

Obiettivo: T4 2024:

Assegnazione delle risorse ai beneficiari nel 100% delle risorse finanziarie totali assegnate all'investimento

Obiettivo: T2 2026

Generazione di energia da installazioni agro voltaiche (almeno 375.000 kW di capacità di generazione di energia solare installata).

Il D.M. 25 marzo 2022 - successivamente integrato dal D.M. 14 luglio 2022 - fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura e individua il GSE quale soggetto attuatore.

Il 4 agosto 2022, è stato a tal fine stipulato tra MIPAAF e GSE un accordo di collaborazione.

Il 23 agosto 2022 sul sito del Ministero ha  pubblicato l’avviso, integrato in data 23 settembre 2022, che fissa le modalità di presentazione delle domande di accesso alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare sugli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare con le risorse dell’investimento. Le agevolazioni sono concesse mediante procedura a sportello (scadenza presentazione domande 27 ottobre 2022).

Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha segnalato al Servizio centrale per il PNRR (e, per suo tramite, alla Commissione europea) che la modalità di attuazione dell’intervento consiste nella concessione di contributi a fondo perduto. Come previsto dal decreto, è stata indicata negli atti attuativi della misura la riserva del 40 per cento di risorse finanziarie da destinare a favore di progetti nelle regioni del Mezzogiorno.

 

Decreto direttoriale n. 654947 del 21 dicembre 2022, ricognitivo degli esiti delle istruttorie da parte del GSE, soggetto attuatore. Il Decreto direttoriale reca un primo elenco dei soggetti ammessi, poi implementato con il Decreto direttoriale del 30 marzo 2023, recante il secondo elenco dei beneficiari.

Il totale delle risorse allocate nel quadro dei sopra menzionati decreti equivale a circa 506 milioni di euro per 7.428 progetti.

Il 19 aprile 2023 è stato emanato il decreto ministeriale con il quale vengono programmate le residue risorse della misura, per un importo di circa 993 milioni di euro, pubblicato in GU n. 152 del 1uglio 2023.

 

Dal 14 marzo 2023 è attiva sul Portale Agrisolare, accessibile dall'Area Clienti, la funzionalità per comunicare l'avvio dei lavori relativi alla realizzazione dell'impianto fotovoltaico e degli eventuali interventi complementari e per richiedere l'eventuale anticipazione, fino al 30%, del contributo riconosciuto, ai sensi del capitolo 7 del Regolamento Operativo.

Si rinvia anche al sito del GSE

Il Rapporto del 27 luglio segnala che la proposta di modifica nasce dall’esigenza di correggere un semplice errore materiale contenuto nella CID. Fermo restando che il T4 2022 è stato raggiunto, la richiesta di modifica della CID, già trasmessa alla Commissione europea nel marzo 2022, consiste nella sostituzione della parola “prestiti” con “finanziamenti a fondo perduto” e nell’eliminazione del riferimento a “due procedure” preesistenti (non pertinenti). La richiesta rappresenta un clerical error (errore di scrittura) e non influisce sulla realizzazione tantomeno sui tempi attuativi dell’investimento.

Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare

 

(M2C1-I.2.3)

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

 

 

 

Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

Obiettivo: T4 2024

Almeno 10.000 imprese devono ricevere un sostegno per investimenti realizzati a favore dell'innovazione nell'economia circolare e nella bioeconomia.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 15.000 imprese, complessivamente, devono ricevere un sostegno per investimenti realizzati a favore dell'innovazione nell'economia circolare e nella bioeconomia,

In data 31 marzo 2022 è stato adottato il decreto direttoriale Mipaaf per 'ammodernamento dei frantoi oleari. A seguito dell’esame positivo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano è stato adottato il decreto 2 febbraio 2023 che definisce la governance della misura e l’allocazione dei fondi tra le Regioni, le quali cureranno la successiva attuazione della misura.

Le Regioni, soggetti attuatori della misura, procederanno all’emanazione di specifici avvisi e alla selezione dei progetti, nonché all’individuazione dei beneficiari. Tra gli interventi finanziabili è prevista la sostituzione degli impianti più obsoleti dei frantoi e la transizione a impianti a due o tre fasi.

Per gli interventi connessi all’innovazione e meccanizzazione agricola è prevista l’emanazione di un apposito atto ministeriale. Al fine di rispettare il principio "Non arrecare un danno significativo" (DNSH), i veicoli fuoristrada devono essere a zero emissioni o funzionare esclusivamente a biometano conforme ai criteri stabiliti dalla direttiva (UE) 2018/2001 (direttiva RED II). Su tale punto sono in corso delle interlocuzioni con il Servizio centrale per il PNRR e la Commissione europea al fine di precisare il novero di macchine agricole ammissibili a finanziamento e la loro tipologia, includendo anche le macchine “Stage V” di cui alla regolamentazione europea sulle emissioni (Regolamenti UE n. 2013/167, 2016/1628, 2018/985). Tale previsione, proposta dal Ministero sin dalla fase di redazione della misura, è di grande rilevanza al fine di dare compiuta attuazione alla stessa e utilizzare in maniera efficiente le risorse messe a disposizione dall’Unione europea.

La Terza Relazione di monitoraggio del Governo evidenzia i seguenti due elementi di debolezza dell’intervento: Aumento dei costi e scarsità dei materiali e Ridefinizione degli impegni del CID e OA (refusi, errori di traduzione, rendicontazione e verifica delle misure).

 Il Rapporto del 27 luglio segnala che è stata richiesta la modifica del target intermedio T4 2024 che prevedeva l’erogazione dei contributi per 10.000 beneficiari con l’individuazione di tali beneficiari. Ciò in considerazione del contesto economico, in particolare, della mancanza di liquidità per le imprese a seguito del caro prezzi e del conflitto russo-ucraino, nonché dei ritardi nella consegna dei materiali che impatta sui tempi di consegna di macchinari e strumentazione per l’agricoltura e conseguentemente sulle richieste di erogazione finanziaria,

Sviluppo

agro-voltaico

 

(M2C2- I. 1.1)

1.099

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica,

in collaborazione con il Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'installazione di pannelli solari fotovoltaici in sistemi agro-voltaici

Obiettivo: T2 2026

Installare pannelli solari fotovoltaici in impianti agro-voltaici con una capacità di 1040 MW per una produzione indicativa di almeno 1300 GWh all'anno.

Il D. lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II), art. 14, co. 1, lett. c), ha demandato ad un decreto ministeriale la definizione dei criteri e delle modalità per incentivare la realizzazione di impianti agro voltaici attraverso la concessione di prestiti o contributi a fondo perduto, realizzati in conformità a quanto stabilito dall'articolo 65, comma 1-quater, D.L.n.1/2012 (L.n.27/2012), che, attraverso l'implementazione di sistemi ibridi agricoltura-produzione energetica, non compromettano l'utilizzo dei terreni dedicati all'agricoltura.

Il 27 giugno 2022, il MASE ha pubblicato le Linee guida per gli impianti Agri-voltaici. Contestualmente, il Ministero (qui il comunicato) ha avviato una consultazione pubblica su un apposito documento, cui i soggetti interessati sono stati chiamati a rispondere entro il 12 luglio 2022, ai fini dell’adozione dello schema di decreto recante i criteri e modalità per la concessione dei benefici previsti nell’ambito della misura.

Il 14 aprile 2023 è stato firmato dal Ministro dell’ambiente il decreto ministeriale che dovrà specificare criteri e modalità per la concessione dei benefici volti a promuovere la realizzazione degli impianti. Il decreto è all’esame della Commissione europea ai fini della compatibilità con la disciplina degli aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia e sarà pubblicato entrando in vigore dopo che la stessa esprimerà parere positivo (qui il comunicato stampa del MASE).

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023), evidenziava che l’investimento presenta due profili di debolezza, uno legato a difficoltà normative, amministrative o gestionali, e l’altro dato da errori, rimodulazioni di target, etc.

Nelle more dell’adozione del decreto, con il D.L. n. 13/2023 (articolo 47) sono state apportate modifiche al D.lgs. n. 199/2023, con l’intento di accelerare ulteriormente le procedure autorizzative e i criteri di selezione delle aree idonee per l’installazione degli impianti a FER.

L’Amministrazione chiede di modificare la descrizione del target presente nel testo della CID eliminando il riferimento alla produzione indicativa e di ridurre il target finale di produzione della capacità installata.

Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo

 

(M2C2- I. 1.2)

2.200

Fondo perduto

 

nuovi progetti

 

La Commissione UE ha accettato la proposta italiana di modifica, da prestiti. a contributi fondo perduto (qui il comunicato MASE del 28/12/2022)

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T4 2025

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la concessione di prestiti per la realizzazione degli interventi a beneficio delle comunità energetiche.

 

Obiettivo: T2 2026

Produzione di energia rinnovabile da parte di comunità energetiche e autoconsumatori di rinnovabili che agiscono congiuntamente.

Il D. lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II). Ai fini dell’attuazione della misura, l’articolo 14, co. 1, lett. e) demanda ad un decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica i criteri e modalità per la concessione di finanziamento a tasso zero fino al 100 per cento dei costi ammissibili, per lo sviluppo della comunità energetiche nei piccoli comuni attraverso la realizzazione di impianti di produzione di FER, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia, nonché la definizione delle condizioni di cumulabilità con gli incentivi tariffari di cui all'articolo 8 del D.lgs.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) trasmessa il 7 giugno 2023, affermava che l’istituzione di prestiti, inizialmente previsti per l’attuazione della misura, ha riscontrato una difficoltà gestionale legata alla necessità di istituire un fondo rotativo e a reperire organismi disposti ad erogarli, con conseguente impossibilità di attuare i progetti.

Al fine di superare tale criticità, è stato richiesto uno specifico parere alla Commissione europea per l’attivazione della “concessione di contributi a fondo perduto” in luogo dei “prestiti a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili”. I Servizi della Commissione europea, per come comunicato con nota RGS prot. 10347 del 18 gennaio 2023, hanno confermato la fattibilità della linea prospettata dal MASE a superamento della criticità riscontrata.

In seguito alla modifica, si è proceduto con la definizione dello schema di decreto, che disciplina altresì, oltre alla misura PNRR, anche gli incentivi alle configurazioni di autoconsumo che utilizzano la rete di distribuzione per la condivisione di energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili.

Lo schema di decreto è stato trasmesso alla Commissione europea in pre-notifica per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di Aiuti di Stato ambiente e energia.

Sono attualmente in corso le interlocuzioni con la Commissione europea; la pubblicazione del decreto è subordinata ad una decisione positiva della Commissione.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) indicava l’investimento in esame tra quelli che presentano due profili di debolezza, uno legato a motivi oggettivi, conseguenti all’aumento dei costi e/o scarsità dei materiali e uno legato a errori, rimodulazione di target, etc.

Nelle more, il recente D.L. n. 13/2023, all’art. 47, modifica il D.lgs. 199/2021 e, oltre a consentire la partecipazione alle CER delle associazioni con personalità giuridica di diritto privato (comma 1, lett. c)), dispone specificamente che gli enti locali nei cui territori sono ubicati gli impianti a fonti rinnovabili finanziati a valere sulle risorse dell’investimento qui in esame, possano affidare in concessione aree o superfici nelle proprie disponibilità per la realizzazione degli impianti volti a soddisfare i fabbisogni energetici delle comunità energetiche rinnovabili in deroga all’articolo 12, comma 2 del D.lgs. n. 28/2011, che prevede l’obbligo di rilasciarle nel rispetto della normativa sugli appalti e le concessioni (ora contenuta nel D.lgs. n. 50/2016). È richiesto, in ogni caso, il rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, parità di trattamento e non discriminazione (comma 4). Gli enti locali, anche sulla base di appositi bandi o avvisi tipo adottati dall’ANAC, provvedono alla pubblicazione di appositi avvisi recanti l’indicazione delle aree e delle superfici suscettibili di essere utilizzate per l’installazione degli impianti, della durata minima e massima della concessione e dell’importo del canone di concessione richiesto, in ogni caso non inferiore al valore di mercato dell’area o della superficie. Qualora più comunità energetiche rinnovabili richiedano la concessione della medesima area o superficie, si tiene conto, ai fini dell’individuazione del concessionario, del numero dei soggetti partecipanti a ciascuna comunità energetica rinnovabile e dell’entità del canone di concessione offerto (comma 5).

L’Amministrazione chiede modifiche formali in ordine alla descrizione dell’intervento nel testo della CID e alla descrizione della milestone e del target, in riferimento alle modalità di erogazione del sostegno, alla riduzione del target finale di produzione della capacità installata e, infine, all’eliminazione dell’obiettivo di produzione indicativa.

Promozione impianti innovativi (incluso off-shore)

 

(M2C2-I. 1.3)

675

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione del progetto per lo sviluppo di un'infrastruttura offshore di 200 MW.

 

Obiettivo: T2 2026

Sviluppo di infrastrutture offshore. Generazione di energia elettrica off-shore equivalente ad una capacità installata di almeno 200 MW da fonti di energia fonti di energia rinnovabile o ad una produzione indicativa produzione di almeno 480 GWh per anno.

Il D.Lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II), all’art. 13, prevede l’adozione, con decreto del Ministro della transizione ecologica, entro 90 giorni (15 marzo 2022), dei criteri di attuazione della misura in esame.

Si è svolta una consultazione pubblica finalizzata all’acquisizione di potenziali manifestazioni di interesse. La consultazione si è conclusa a metà settembre 2022.

Secondo quanto evidenziava la Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), lo schema di decreto ministeriale per definire i criteri e le modalità per l’attuazione della misura e stato definito. Al fine di consentire il raggiungimento di milestone e target è prevista la pubblicazione del decreto in stand still per consentire l’avvio delle procedure competitive e procedere contestualmente alla notifica in Commissione europea per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina degli aiuti di Stato in materia di ambiente e energia.

La Relazione indica comunque l’investimento in esame tra quelli che presentano tre profili di debolezza, di cui uno per circostanze oggettive (squilibrio della offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo), uno per difficoltà normative amministrative e uno per rimodulazione di target/indicatori di rendicontazione.

Si segnala, con riferimento alla necessità di far fronte alle difficoltà amministrativo-normative, che il D.L. n. 13/2023, ha previsto l’esenzione dalla valutazione di impatto ambientale (VIA), fino al 30 giugno 2024, di taluni progetti di impianti, a condizione che ricadano nelle aree idonee, quali i progetti di impianti di produzione di energia rinnovabile off-shore di potenza complessiva fino a 50 MW.

L’Amministrazione chiede il definanziamento della misura, in quanto l’iter autorizzativo e i conseguenti tempi di attuazione dei progetti non sono compatibili con le condizionalità del PNRR.

Sviluppo biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare

 

(M2C2- I 1.4)

1.923,4

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Obiettivo: T4 2023

Produzione supplementare di biometano (almeno 600 milioni di metri cubi).

 

Obiettivo: T2 2026

Sostituzione di trattori agricoli con (300) nuovi trattori a biometano equipaggiati con strumenti per l’agricoltura di precisione.

Produzione supplementare di biometano (raggiungere 2,3 miliardi di metri cubi).

In attuazione dell’articolo 14, co. 1, lett. b) del D.Lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II), è stato adottato Decreto ministeriale n. 340 del 15 settembre 2022, pubblicato in GU del 26 ottobre 2022.

Il decreto ministeriale disciplina il regime di incentivazione per la produzione di biometano, combinando, in un’unica procedura competitiva ad asta, l’ammissione agli incentivi alla costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano, con l’assegnazione di una tariffa incentivante per una durata di 15 anni a partire dall’entrata in esercizio commerciale dei singoli impianti.

Il D.Direttoriale n. 23 del 13 gennaio 2023 dispone l’approvazione delle regole applicative del D.M. n. 340 del 15 settembre 2022. Qui gli allegati e le appendici alle regole applicative.

A marzo 2023 è stato poi chiuso l’accordo tra MASE e GSE per la realizzazione dell’investimento.

Il 7 febbraio 2023 è stato pubblicato il bando relativo alla prima procedura competitiva per l’accesso agli incentivi per la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano e la riconversione a biometano di impianti di biogas agricoli esistenti. Il termine per la partecipazione alla prima procedura competitiva si è chiuso il 31 marzo 2023. Il 10 luglio è stata pubblicata la graduatoria. Sono state ammesse 60 richieste su 72, per una capacità produttiva di 29.977,7Smc/h.

Nella prima metà di luglio è stata aperta una nuova procedura competitiva, che sarà aperta fino al 12 settembre 2023.

Secondo quanto evidenziava la Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), è in corso di adozione, su proposta di ARERA, il provvedimento che riguarda il sistema delle garanzie di origine.

Per quanto riguarda il decreto relativo alla promozione di pratiche ecologiche nelle fasi di produzione del biometano, lo schema è stato finalizzato dalle strutture istituzionalmente competenti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e trasmesso alla DG Concorrenza secondo le procedure previste per il regime di esenzione ABER.

Sono in corso, quindi, le valutazioni da parte dell’Ufficio legislativo del Ministero propedeutiche alla successiva apposizione della firma ministeriale.

Dopo la pubblicazione del decreto attuativo, è prevista l’adozione delle regole applicative, su proposta GSE (soggetto attuatore dell’intervento), e del sistema delle garanzie di origine, su proposta ARERA.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) indicava l’investimento in esame tra quelli che presentano tre profili di debolezza,: uno legato a motivi oggettivi, dati dall’aumento dei costi e/o scarsità dei materiali, uno relativo a difficoltà normative, amministrative o gestionali, e l’altro dato da errori, rimodulazioni di target, etc.

L’Amministrazione competente chiede di modificare la descrizione dell’investimento nell’Annex al CID ricomprendendo tra gli impianti esistenti di produzione di biogas destinatari degli interventi di riconversione anche gli impianti di produzione di biogas a partire dal trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU). Conseguentemente si chiede di modificare la descrizione del target M2C2-3 eliminando il riferimento alla natura “meccanica” dei trattori alimentati esclusivamente a biometano e sostituendo la locuzione “attrezzi agricoli di precisione” con “strumenti per l’agricoltura di precisione”, nonché l’eliminazione del target M2C2-4. Per il target M2C2-5, si propongono modifiche formali alla denominazione e alla descrizione del target, con particolare riferimento alla riduzione dell’obiettivo quantitativo della capacità produttiva supplementare.

Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate

 

(M2C2- I.3.2)

2.000

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T1 2023

Firma dell'accordo con i titolari dei progetti selezionati per promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde. I progetti devono essere dedicati in parte al processo di ricerca, sviluppo e innovazione per un prototipo industriale che usi l'idrogeno e in parte alla realizzazione e al collaudo del prototipo.

 

Obiettivo: T2 2026

Introduzione dell'idrogeno in almeno uno stabilimento industriale dei settori hard-to-abate.

Il D.L. n. 144/2022 (L. n. 175/2022), articolo 24, ha destinato risorse, nei limiti di 1 miliardo di euro, alla realizzazione di impianti per la produzione di preridotto- Direct Reduced Iron, attraverso l’esclusivo utilizzo di idrogeno verde, in favore della Società DRI d’Italia Spa, controllata al 100% da INVITALIA S.p.A. Al fine di accelerare l’attuazione dell’investimento, la società DRI d’Italia è individuata ex lege come attuatore dell'intervento, ai fini della successiva indizione, ad opera della medesima società, di una gara ad evidenza pubblica, finalizzata all'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione dell'impianto per la produzione di preridotto. Si prevede, inoltre, l'assunzione diretta della gestione dell’impianto da parte della società DRI d'Italia, accompagnata dall'impulso a un processo di ricomposizione del suo assetto azionario, attraverso l'apertura del suo capitale ad uno o più soci privati, in possesso degli indispensabili requisiti finanziari, tecnici e industriali, da realizzare con il ricorso al modello di gara “a doppio oggetto”.

Il D.M. n. 463 del 21 ottobre 2022 (G.U. 282 del 2 dicembre 2022), il quale ha disciplinato le modalità e i criteri per la concessione di agevolazioni per la realizzazione dei progetti (art. 8, co. 1), e prevede che le risorse finanziarie, pari a 2 miliardi, siano così ripartite:

·       1 miliardo, per progetti e interventi di sostituzione di almeno il 10% del metano e dei combustibili fossili utilizzati nei processi produttivi nei settori hard to abate (siderurgia, raffinazione del petrolio, chimica, cemento, ceramica, carta, vetro, produzione alimentare) di cui all’art. 9, co. 2 del decreto, con idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto, di cui 400 milioni destinati alla realizzazione di progetti ed interventi di sostituzione di più del 90 percento del metano e dei combustibili fossili nei predetti processi produttivi;

·       1 miliardo progetti di produzione di ferro preridotto mediante processo direct reduced iron (DRI) alimentati da idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto, per almeno il 10% in volume della miscela di combustibile utilizzata.

Il 15 marzo 2023 è stato pubblicato un avviso (modificato con successivo decreto l’8 maggio 2023) per la presentazione di progetti di ricerca e sviluppo per l’uso di idrogeno everde e/o rinnovabile in processi industsriali, che garantiscano la sostituzione del metano e dei combustibili fossili con idrogeno verde e/o rinnovabile, nella misura minima del 10 per cento ovvero nella misura minima del 90 per cento del fabbisogno termico del macchinario o della linea produttiva oggetto di investimento. Il relativo sportello è stato aperto dalle ore 10.00 del 20 marzo 2023 fino alle ore 10.00 del 30 giugno 2023.

Si rinvia, per approfondimenti, al sito del Ministero.

Secondo quanto riporta la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), sono in corso di svolgimento le attività per il conseguimento della Milestone dell’Investimento (M2C2-50 T1 2023).

Secondo quanto riporta la Relazione l’investimento in oggetto rientra tra le misure caratterizzate da elementi di debolezza riconducibili a “eventi e circostanze oggettive”.

Pur confermando l’ambizione della misura e le sue prospettive, in considerazione della complessità del progetto DRI Italia Spa sotto il profilo industriale e sotto il profilo normativo ed amministrativo, si ritiene che lo stesso non sia compatibile con le tempistiche del Piano. Nell’assicurare, comunque, il finanziamento dello stesso a valere su altre fonti di finanziamento nazionale, si propone di modificare l’impatto finanziario con la riduzione di 1 miliardo di euro di contributo totale.

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

 

(M2C2-I. 3.3)

230

Prestiti

 

 

Nuovi progetti:230

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti in collaborazione con Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T1 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno in linea con la direttiva 2014/94/UE sull'infrastruttura per i combustibili alternativi

 

Obiettivo: T2 2026

Sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per veicoli leggeri e pesanti in linea con la direttiva 2014/94/UE.

 

Con DM 1 luglio 2022 (GU 25.10.2022) sono state definite le modalità attuative per la sperimentazione dell'uso dell'idrogeno nel trasporto stradale, come interim step europeo, nell’ambito degli Operational Arrangements (OA), individuando i criteri per la localizzazione delle stazioni lungo le autostrade; in via prioritaria, la destinazione è alle esigenze delle seguenti aree:

-l'asse stradale del Brennero in direzione nord-sud sino alla pianura padana, e le infrastrutture di trasporto ad esso contigue;

-il corridoio est-ovest da Torino a Trieste e le infrastrutture di trasporto ad esse contigue;

-i corridoi delle reti trans-europee di trasporto (TEN-T) e i punti transfrontalieri (cross-border);

-l'ambito territoriale di riferimento dei servizi di trasporto pubblico locale e/o regionale con materiale rotabile alimentato a idrogeno;

 -l'ambito delle hydrogen valleys e le relative infrastrutture di trasporto.

Il decreto direttoriale n. 113 del 10.11.2022 ha definito le modalità di presentazione delle domande di installazione delle stazioni e i criteri per la valutazione tecnica e la selezione delle proposte progettuali. E’ stata pubblicata la graduatoria e si è provveduto a notificare ai soggetti beneficiari i provvedimenti di concessione delle risorse per un totale di 35 progetti (Fonte: Banca dati Regis e terza Relazione al parlamento).

E’' stato emanato il decreto direttoriale n. 160 del 14 luglio  2023  recante  l'avviso pubblico finalizzato alla selezione ed al successivo finanziamento di proposte progettuali  relative  alla  realizzazione  di  stazioni  di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile per il trasporto stradale.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1 si evidenzia che “rispetto alla fase in cui è stato definito il PNRR,  l’evoluzione della dinamica del mercato sembrerebbe indicare una minore attrattiva del vettore idrogeno nel trasporto stradale rispetto a quanto previsto in precedenza. Il mercato si trova attualmente in una fase di primo sviluppo ed è quindi naturale che il numero di operatori economici disposti a investire sia limitato e sia costituito prevalentemente dai principali player di settore”. Nella riunione con la Commissione UE del 19 aprile 2023 l’Amministrazione titolare ha richiesto di rimodulare il target a 35 stazioni (anziché 40)”. Viene pertanto segnalato che per la misura si riscontrano due elementi di debolezza (uno relativo a eventi e circostanze oggettive e uno relativo a difficoltà normative, amministrative o gestionali).

L’amministrazione titolare chiede una modifica formale degli OA ed eventuale assegnazione di ulteriori risorse alla misura M2C2 I. 3.4

Sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario

 

(M2C2-I 3.4)

 

300

Prestiti

 

 

 

Nuovi progetti:300

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti in collaborazione col  Ministero ((MASE) dell’Ambiente e della sicurezza energetica

Attuazione:
Si autorizzeranno le sperimentazioni tramite l’ANSF mentre il Ministero Ambiente assicurerà il collegamento alla disponibilità di idrogeno verde e allo stoccaggio in loco.

 

Traguardo (16): T1 2023

Assegnazione delle risorse, secondo le procedure e i criteri stabiliti, per realizzare nove stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie.

 

Obiettivo (17): T2 2026

Realizzazione di almeno 10 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie, da individuare mediante procedure pubbliche definite dal MIMS (ora MIT) e dal MiTE (ora MASE)

 

Conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie non elettrificate in regioni con elevato traffico passeggeri e forte utilizzo di treni a diesel come Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Umbria e Basilicata. Gli investimenti sono localizzati in via prioritaria nelle aree già individuate nel Pnrr e in altri provvedimenti sull’implementazione dell’idrogeno (D.M. 363 del 23.09.2021 e Ordinanza del Commissario Straordinario del Governo n. 3 del 20.12.2021), tra cui la Valcamonica e il Salento, la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona.

Il decreto MIMS 1° luglio 2022, n. 198, ha definito i criteri per la localizzazione delle infrastrutture e per la selezione delle proposte progettuali integrate per la sperimentazione dell'idrogeno lungo la rete ferroviaria, che costituisce un interim step europeo, nell’ambito degli Operational Arrangements (OA)

Il decreto dirigenziale n. 427 del 12/12/2022 ha prorogato al 20/01/2023 il termine di presentazione delle istanze di cui al precedente decreto dirigenziale del 15/11/2022, n. 346, che disciplina le modalità per la presentazione delle istanze di accesso alle risorse, nonché i criteri per la valutazione tecnica e la selezione delle proposte progettuali. (Fonte: Banca dati regis)

Con decreto dirigenziale 31 marzo 2023, n. 144 sono state ripartite e assegnate le risorse per 10 progetti su 10 linee ferroviarie.

Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1) aggiornata al 13 febbraio 2023 si evidenzia che: “il MIT sottolinea il rischio di possibili disallineamenti, in termini di fabbisogno finanziario complessivo, per i soggetti attuatori, rispetto a quanto originariamente previsto dal PNRR, in funzione dell'impatto del caro prezzi sia per la fase realizzativa che per l'acquisto del materiale rotabile”.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento  di debolezza legato a circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità materiali)

L’amministrazione chiede una modifica di alcuni errori di trascrizione nel CID, fermo restando l’ambizione della misura e sostenere la decarbonizzazione del settore dei trasporti in coerenza con la strategia adottata sia a livello nazionale che europeo. Qualora in sede di riprogrammazione dalla misura di sperimentazione M2C2I3.3, residuassero risorse, esse potrebbero essere utilizzate per la costruzione di impianti di produzione e stoccaggio, per sostenere le attività di ricerca e sviluppo; per l’acquisto di materiale rotabile alimentato a idrogeno per le linee prese in considerazione nell’investimento.

Rafforzamento mobilità ciclistica

(M2C2-I 4.1)

600

Sovvenzioni

così suddivisi:

-400 per ciclovie turistiche.

-200 per le piste ciclabili urbane e metropolitane-

 

Progetti in essere:200

Nuovi progetti: 400

 

Risorse nazionali: 200

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T4 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la realizzazione di piste ciclabili, metropolitane, filovie e funivie in aree metropolitane

 

Obiettivo: T4 2023

Costruzione di almeno 200 km aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane (comuni con più di 50.000 abitanti)

 

Obiettivo: T2 2026

Costruzione di almeno 365 km aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane e almeno 1.235 km aggiuntivi di piste ciclabili in altre zone d'Italia

L’obiettivo e la realizzazione e manutenzione di reti ciclabili in ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale, a scopo turistico o ricreativo, con la realizzazione di circa 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e di circa 1.250 km di piste ciclabili turistiche. Il 50 per cento delle risorse sono destinate alle Regioni del Sud.

I dieci itinerari prioritari delle ciclabili turistiche sono: Ciclovia Vento; Ciclovia Sole; Ciclovia GRAB; Ciclovia dell'Acquedotto pugliese; Ciclovia Adriatica; Ciclovia Tirrenica; Ciclovia del Garda; Ciclovia della Sardegna; Ciclovia della Magna Grecia; Ciclovia Trieste-Lignano-Venezia.

Per le ciclovie turistiche con decreto interministeriale 12 gennaio 2022, n. 4, sono stati assegnati 400 mln € alle Regioni e alla Provincia autonoma di Trento per gli anni dal 2021 al 2026, nonché 27,5 mln € alla Regione Marche, in qualità di capofila della Ciclovia Adriatica.

I soggetti attuatori stanno predisponendo i progetti definitivi dei lotti della Ciclovia, che saranno portati a conoscenza delle Regioni/Provincia autonoma di Trento facenti parte della medesima e inviati alla DG competente

(Fonte: Terza Relazione al Parlamento sull’attuazione del PNRR)

Per le ciclovie urbane, con DM 15 dicembre 2021, n. 509 sono state definite le modalità di utilizzo di una quota delle risorse pari a 150 mln € dal 2022 al 2026 destinate alla costruzione di chilometri aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane, nelle città che ospitano le principali università, da collegare a nodi ferroviari o metropolitane.  Alla data 17.02.2023 risultano realizzati circa 129 Km di piste ciclabili urbane. (Fonte: Banca dati REGIS)

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) si riporta che a seguito delle manifestazioni di interesse per l’accesso al finanziamento, è stato emanato il decreto interministeriale n.257 del 24 agosto 2022 per il finanziamento degli interventi. recante l’indicazione dei CUP finanziati e dei chilometri da realizzare. Si sta concludendo l’iter di definizione puntuale dei progetti a legislazione vigente e dei relativi CUP.

Tenuto conto delle difficoltà autorizzative e di completamento della fase di progettazione si propone il definanziamento a valere sul PNRR del sub-investimento relativo alle ciclovie turistiche per un importo complessivo pari a 400 milioni di euro. Per la componente relativa alle piste ciclabili urbane, si propone di posticipare da T4-2023 a T4 2024 la milestone M2C2-24 e il target intermedio M2C2-22

Sviluppo trasporto rapido di massa

(metropolitana, tram, autobus)

(M2C2-I 4.2)

 

 

3.600

(Prestiti)

Progetti in essere:1.400

Nuovi progetti: 700

FSC: 1.500

 

Ulteriori risorse UE

29 (PON –FESR 2014/2020)

Risorse nazionali: 732,9 (legge n. 205 del 2017)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Obiettivo: T4 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la realizzazione di piste ciclabili, metropolitane, filovie e funivie in aree metropolitane

Obiettivo: T3 2024

Costruzione di almeno 25 km di infrastruttura di trasporto pubblico. I progetti devono essere realizzati nelle aree metropolitane di Perugia, Pozzuoli e Trieste.

 

Obiettivo: T2 2026

Costruzione di almeno 206 km di infrastruttura di trasporto pubblico, nelle aree metropolitane di Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto e Trieste di cui:

§  metropolitana 11 km;

§  tram 85 km;

§  filovie 120 km;

§  funivie 15 km.

Con il D.M. 448 del 16.11.2021, sono stati individuati gli interventi da ammettere a finanziamento e le modalità di gestione delle risorse. Il decreto assegna alle regioni del Sud una quota di risorse pari al 47,4 per cento, per un importo complessivo pari circa a 1.707 milioni di euro.

La Relazione al Parlamento del 5 ottobre 2022 ha dato conto di un’interlocuzione con la Commissione europea per una limitata modifica della ripartizione degli interventi. Sono stati già pubblicati bandi di gara per molte città (2 call che riguardano Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Bologna, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto, Trieste) e accordi tra autorità locali e MIMS. Le risorse nazionali hanno finanziato direttamente gli interventi “Bus Rapid Transit” a Taranto per 130 mln di euro.

Le Amministrazioni beneficiarie del contributo stanno predisponendo la documentazione necessaria, ivi compresa l’approvazione delle progettazioni, propedeutica all’espletamento della gara per procedere all’affidamento dei lavori o all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione, nonché all’avvio delle procedure per l’acquisizione di atti autorizzativi necessari per l’attivazione dell’intervento. Sono state avviate le procedure necessarie per l’erogazione dell’anticipazione del 10 per cento. Con decreto direttoriale n. 258 del 7 settembre 2022 il Ministero ha provveduto ad operare alcune necessarie variazioni dei CUP finanziati, consentendo di procedere all’erogazione delle risorse.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità materiali));

- ridefinizione dei CID e OA.

Fermo restando i target M2C2-25 e M2C2-26 in termini di chilometri totali da realizzare, si propone di eliminare i riferimenti ai nomi delle città e alla ripartizione modale e inserimento dell’acquisto di materiale rotabile. La maturazione dei progetti mostra alcune difficoltà nella realizzazione di alcuni progetti, mentre l’aumento dei costi dei materiali richiede maggiore flessibilità nell’attuazione dello investimento. Inoltre, in sede di attuazione della misura è emerso un maggiore fabbisogno di risorse legato all’incremento dei costi delle materie prime e alla loro scarsa disponibilità. A tal fine l’amministrazione ha richiesto una posticipazione del target intermedio M2C2-25 da Q3-2024 a Q3-2025. Inoltre, viene richiesto un maggiore stanziamento di risorse in particolare per la componente relativa all’acquisto del materiale rotabile, attualmente non coperta dal Fondo opere indifferibili, qualificando conseguentemente in maniera più puntuale i target fisici da raggiungere

Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica

 

(M2C2-I 4.3)

741,32

Sovvenzioni

 

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4.000 in zone urbane (tutti i comuni). Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

Obiettivo: T2 2024

Entrata in funzione di almeno 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada da almeno 175 kW.

Entrata in funzione di almeno 4.000 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane (tutti i comuni) da almeno 90 kW. Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4.000 in zone urbane (tutti i comuni). Aggiudicazione degli appalti per costruire 5.000 stazioni di ricarica rapida lungo le autostrade e almeno 9.755 in zone urbane (tutti i comuni). Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

Obiettivo: T4 2025

Entrata in funzione di almeno 7.500 stazioni di ricarica rapida lungo le autostrade da almeno 175kW e almeno 13.000 nelle aree urbane da almeno 90 kW.

A seguito della consultazione pubblica sui criteri e le modalità di implementazione della misura, conclusasi il 06/06/2022, sono stati pubblicati i decreti ministeriali per la concessione dei benefici: il DM n. 10 del 12/01/23, per gli incentivi relativi alle IdR nei centri urbani, e il DM n. 11 del 12/01/23, per gli incentivi relativi alle IdR sulle superstrade.

L’investimento si compone di tre linee d’intervento:

- linea A: installazione di stazioni di ricarica ultra rapida per veicoli elettrici in strade extra-urbane da almeno 175 kW;

-linea B: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane da almeno 90 kW;

-linea C: installazione di stazioni di ricarica pilota con natura sperimentale e stoccaggio di energia.

A marzo 2023 è stata stipulata, tra MASE e Gestore del Sistema Elettrico (GSE), la Convenzione (ex art. 9, comma 2, del DL 31 maggio 2021, n. 77), per il supporto tecnico-operativo per l’attuazione della misura e il 10 maggio 2023 sono stati pubblicati i relativi avvisi pubblici per la presentazione delle proposte.

Si segnala la deliberazione del 3 maggio 2023 del Collegio del controllo Concomitante della Corte dei Conti che ha evidenziato criticità nell’attuazione dell’investimento in esame.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) si riporta che entro il mese di giugno 2023, saranno ultimate le procedure di aggiudicazione e viene segnalato che per la misura si riscontrano due elementi di debolezza; nella riunione con la Commissione europea del 19 aprile 2023 l’amministrazione titolare aveva evidenziato alcuni ritardi nella realizzazione della misura, anche collegati alla necessità di consultare i potenziali interessati e di approfondimenti con il GSE.

 

A seguito dell’avvenuta rimodulazione della milestone M2C2-27 l’amministrazione pur confermando l’ambizione della misura promuove una diversa composizione dei target tra centri urbani e strade extraurbane. Conseguentemente si propone di riallineare i relativi target e le tempistiche di conseguimento. Infine, quale mera correzione, si rende necessario un riallineamento testuale tra la descrizione dell’Investimento, la descrizione dei milestone e target e la denominazione della misura, con terminologia coerente con gli obiettivi riportati nella parte descrittiva della misura ossia sostituendo “stazioni di ricarica rapida” con “punti di ricarica pubblica veloce” (fast public charging infrastructure points). La modifica è solo di forma ma necessaria ed evitare questioni interpretative.

Rinnovo del parco autobus regionale per il trasporto pubblico con veicoli a combustibili puliti e navi verdi

(M2C2-I 4.4.1)

 

2.415

Progetti in essere:500

Nuovi progetti: 1.915

Risorse nazionali: 500

Ulteriori risorse Fondo complementare: 600 mln € (art. 1, co.2, lett. c) p.1, DL 59/2021)  per il rinnovo navi Stretto di Messina

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T4 2023,

Aggiudicazione degli appalti pubblici per l'acquisto di autobus puliti

Obiettivo: T4 2024

Acquisto di almeno 800 autobus a emissioni zero per il rinnovo del parco veicoli

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 3.000 autobus a emissioni zero per il rinnovo del parco veicoli

 

Assicurare il rinnovo della flotta autobus con mezzi a basso impatto ambientale, con l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni. Circa un terzo delle risorse sono destinate alle principali città italiane; 626,7 mln sono destinati a infrastrutture di ricarica e 1.788,3 per acquisto veicoli.

Il 40 per cento dell’investimento è destinato alle regioni del Mezzogiorno (per un importo complessivo pari a 966 milioni di euro).

Il D.M. n. 530 del 23.12.2021 ha definito il riparto delle risorse e il decreto ministeriale n. 134 del 2022 ha disposto il finanziamento degli interventi per 1.915 milioni di euro, al netto delle risorse per progetti in essere, per gli esercizi dal 2022 al 2026; sono state avviate le procedure necessarie per l’erogazione dell’anticipazione del 10 per cento.

Si segnala la deliberazione del 20 luglio 2022 del Collegio per il controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento di debolezza legato a circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo).

Gli interventi di rinnovo navi per lo Stretto di Messina (Fondo complementare), sono stati inseriti nell'aggiornamento 20/21 del CdP RFI e la nave ibrida Iginia è entrata in servizio il 7 marzo 2022. A giugno 2022 è stata pubblicata in GUUE da RFI la gara per la fornitura di due navi veloci dual fuel per lo stretto di Messina, con l’opzione di affidare all’aggiudicatario la fornitura di una terza nave.

Si propone la modifica della CID dove emerga che l’obiettivo della misura possa essere raggiunto con la fornitura degli autobus. In tale prospettiva, si ritiene opportuno precisare che con riferimento alle evidenze da produrre per validare il raggiungimento della milestone M2C2-32, tutti i contratti aggiudicati dagli enti attuatori dovranno fare riferimento alla componente “fornitura”, mentre la componente relativa alle infrastrutture di ricarica (appalto secondario) potrà essere rendicontato in coerenza con le tempistiche definite dal target finale.

Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

(rinnovo treni TPL, rinnovo intercity al Sud e rinnovo flotta navi mediterranea)

 

(M2C2-I 4.4.2)

800 mln

(di cui 600 mln per i treni regionali e 200 per il servizio universale)
Progetti in essere:100

Nuovi progetti:700

Risorse nazionali: 300

 

Ulteriori risorse Fondo complementare 200 mln rinnovo del materiale rotabile (art.1, co. 2, lett. c) p. 4, del DL n. 59/2021) e per il rinnovo delle flotte di bus, treni e navi verdi (art.1, co. 2, lett. c) p. 1-2, del DL n. 59/2021)

 

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T2 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'acquisto di treni puliti

 

Obiettivo: T4 2024

Entrata in servizio di almeno 25 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 150 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

Si prevede l’acquisto di: 50 treni elettrici o a idrogeno per il servizio locale regionale per sostituire un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026 (su un totale di 479 mezzi, con età media di circa 30 anni);

100 carrozze con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici per il servizio universale (Intercity al Sud, in particolare Sicilia, Calabria e Linea Adriatica).

Per il rinnovo treni TPL (sub investimento 4.4.2a) è stato emanato il D.M. n. 319 del 09.08.2021 che ha ripartito  tra le regioni 500 mln € dal 2022 al 2026 per l'acquisto di treni ad alimentazione elettrica o ad idrogeno, assegnando al Sud il 50% delle risorse: ciascuna delle Regioni e Province autonome la cui assegnazione è superiore a € 25 mln dovrà acquistare almeno 2 treni entro T4 2024 e il resto entro T2 2026. Le altre dovranno acquistare almeno 1 treno entro T4 2024 e completare il programma delle forniture entro T2 2026. È stata avviata la procedura di acquisto e lo stato di attuazione del progetto risulta il seguente: il 50% si trova nella fase di aggiudicazione e stipula dei contratti, il 35% in quella di esecuzione della fornitura, il 10% in fase di predisposizione del capitolato e del bando di gara e il restante 5% nella fase di collaudo.

Per il rinnovo Intercity al Sud (sub investimento 4.4.2b), con D.M. 475 del 29.11.2021 sono stati assegnati a Trenitalia 200 mln € per il rinnovo del parco rotabile per i servizi di collegamento a media e lunga percorrenza nelle tratte da e verso il Sud. Con l’assegnazione delle risorse, è previsto l'acquisto di 7 treni bimodali, da destinare ai collegamenti Intercity Reggio Calabria-Taranto per un valore stimato di 60 mln €, che dovranno essere resi complessivamente disponibili entro il 31 dicembre 2024, mentre le 70 carrozze da destinare ai servizi Intercity Notte da/per la Sicilia, per un valore stimato di 140 mln € dovranno essere immesse in servizio entro il 30 giugno 2026. Per l’acquisto dei 7 treni bimodali, la fase attuale è quella di aggiudicazione e stipula del contratto, mentre per l’acquisto delle 70 carrozze da destinare ai servizi Intercity notte è stato pubblicato il bando di gara (Fonte: Banca dati Regis).

Si segnala la deliberazione del 20 luglio 2022 del Collegio per il controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza relativi all’insorgere di maggiori costi per inflazione e caro prezzi di energia e materiali, ritardi nella consegna, oltre a possibili ritardi legati alle procedure ANSFISA per cui  il Soggetto attuatore ha manifestato difficoltà a raggiungere l’obiettivo previsto.

Per il rinnovo delle flotte navi (Fondo complementare) con decreto MIMS n. 389 del 12/10/2021 sono stati individuati i criteri di ammissibilità al finanziamento; il  decreto MIMS n. 290 del 21/09/2022 ha stabilito i criteri, di assegnazione di 500 mln € come contributo agli armatori per l’acquisto di nuove navi o l’ammodernamento di quelle esistenti o in costruzione; le relative graduatorie sono state approvate con decreti 29/12/22 e 18/01/23.

(Fonte: Relazione al Parlamento del 5 ottobre 2022)

La descrizione originale della narrativa della misura considera l’acquisto di almeno 50 treni per il trasporto pubblico locale e 100 carrozze per il servizio intercity al sud. Tuttavia, per un errore materiale, nell’obiettivo della misura è stato riportato l’acquisto di 150 treni a emissioni zero. P. La proposta dell’Amministrazione mira ad allineare l’obiettivo del CID con quanto originariamente preventivato, garantendo il completamento della fornitura, secondo le specifiche tecniche previste per la tipologia di treno, e la piena disponibilità del veicolo da parte dell’Ente attuatore di primo livello. Ulteriori modifiche marginali tendono a inserire elementi di verifica che chiariscano la possibilità per i soggetti attuatori di poter dichiarare il raggiungimento dell’obiettivo alla consegna della fornitura e all’emissione del relativo certificato di conformità CE, delegando ad un momento successivo l’espletamento delle procedure di “entrata in servizio”. Questa dilazione non pregiudica, in ogni caso, la piena efficacia ed efficienza dei veicoli acquistati, certificati dal costruttore, e che sono finalizzati all’accertamento dell’utilizzo del materiale rotabile. Inoltre, l’Amministrazione ha richiesto un potenziamento finanziario delle risorse pari a 600 milioni di euro per l’acquisto di ulteriore materiale rotabile da destinare al servizio universale, al fine di dare un forte stimolo complessivo al rinnovo della flotta, complementarmente a quanto già aggiudicato con le risorse PNRR originarie.

Rinnovabili e batterie

(M2C2-I 5.1)

1.000

Prestiti

 

nuovi progetti

 

di cui:

-400 destinati a moduli fotovoltaici innovativi (tecnologia PV) (sub-investimento 5.1.1)

-100 destinati alla produzione di aerogeneratori di nuova generazione e taglia medio-grande (eolico) (sub-investimento 5.1.2)

-500 destinati all’accumulo elettrochimico (batterie) (subinvestimento 5.1.3)

Ministero delle imprese e del made in italy (MIMIT)

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore di un decreto ministeriale che precisa l'ammontare delle risorse disponibili, i requisiti di accesso dei beneficiari, le condizioni di ammissibilità per programmi e progetti, le spese ammissibili e la forma e intensità dell'aiuto per lo sviluppo di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza e batterie.

Conseguito

 

Obiettivo T4 2024

potenziamento della filiera nazionale degli accumulatori così da raggiungere una capacità di 11 GW/ora.

 

Obiettivo: T4 2025

Aumento della capacità di generazione di energia dei pannelli fotovoltaici prodotti dagli attuali 200 MW/anno ad almeno 2 GW/anno [gigafactory] grazie a pannelli fotovoltaici ad alta efficienza.

 

 

Con decreto ministeriale firmato dal Ministro in data 27 gennaio 2022 (pubblicato in G.U. n. 36 del 12 febbraio 2022) si è data attuazione alla misura attraverso l’utilizzo dello strumento agevolativo dei contratti di sviluppo.

È stato aperto un apposito sportello agevolativo le cui indicazioni attuative sono state definite con decreto direttoriale del 25 marzo 2022. Il decreto direttoriale ha fissato dei termini per la presentazione delle domande di agevolazioni, dall’11 aprile 2022 fino all’11 luglio 2022 (la comunicazione dell’adozione del decreto è stata data in G.U. del 2 aprile 2022).

In considerazione del fatto che i fabbisogni connessi alle istanze presentate nell’ambito del predetto sportello sono risultati inferiori alla dotazione finanziaria disponibile, il Decreto 16 novembre 2022 ha disposto la riapertura dello sportello agevolativo dal 28 novembre 2022.

La riapertura ha riguardato tutti i sub investimenti dell’investimento in esame: sub-investimento 5.1.1 “Tecnologia PV”, 5.1.2 “Industria eolica”, e 5.1.3 “Settore batterie” (cfr. infra). Lo sportello è rimasto aperto fino alle ore 17.00 del 28 febbraio 2023.

 

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) si riportava che sono pervenute 24 domande, con investimenti complessivi programmati pari a 7,264 miliardi di euro, a fronte dei quali le richieste di agevolazioni ammontano a 1,029 miliardi di euro, così distribuite:

- 379.114.060 euro relative all’industria fotovoltaica;

- 264.457.107 euro relative all’industria eolica;

- 386.044.454 euro relative all’industria delle batterie.

 

È attualmente in corso la fase di approvazione da parte di INVITALIA dei progetti presentati. Si rinvia al sito istituzionale della Società.

Con riguardo ai target al 2024 e al 2025, si reputa necessario

-       far riferimento alla capacità produttiva di batterie e pannelli fotovoltaici, in luogo della produzione effettiva, che risulta legata alle condizioni di mercato;

-       prevederne il differimento al T4 2026, in ragione della particolare complessità dei progetti di investimento che, in alcuni, casi, richiedono l’interazione con la Commissione europea (DG Competition) per le valutazioni di compatibilità rispetto alla normativa sugli aiuti di Stato.

 

Idrogeno

(M2C2-I 5.2)

450

Prestiti

 

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T2 2022:

Aggiudicazione dell'appalto per costruire uno stabilimento industriale per la produzione di elettrolizzatori

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2026

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il completamento di uno stabilimento industriale per la produzione di elettrolizzatori con capacità pari a 1 GW/anno.

Con decreto ministeriale n. 168 del 27 aprile 2022, è stata data attuazione all’investimento, destinando allo stesso 450 milioni di euro, e individuando tre linee progettuali nel rispetto del principio DNSH, e della riserva Sud di almeno il 40%.

Secondo quanto risulta dalla Banca dati Regis, la Milestone è stata soddisfatta con l’aggiudicazione di progetti selezionati tra quelli approvati dalla Commissione europea nell’ambito dell’iniziativa IPCEI – intervento strategico “Tecnologie e sistemi ad idrogeno”. A tale fine, il decreto ministeriale ha disposto l’assegnazione al citato intervento strategico dell’iniziativa IPCEI di 250 milioni, specificamente riferiti alla realizzazione di stabilimenti per la produzione di elettrolizzatori.

Il 9 giugno 2022 (nelle more dell’autorizzazione da parte della Commissione europea, intervenuta il 15 luglio 2022, S.A. 64644) è stato stipulato un protocollo di intesa tra MASE e MIMIT, che reca l’intesa per un cofinanziamento delle proposte progettuali.

A seguito del protocollo il Ministero ha siglato due convenzioni, con De Nora Italy Hydrogen tecnology S.r.l (progetto Gigafactory, in Lombardia) e con Ansaldo Energia S.p.a.(progetto Turnkey eletrochemical plants for H2 production, in Liguria), nell’ambito dell’iniziativa “H2Tecnology per la costituzione di un IPCEI per le tecnologie e sistemi nell’ambito della catena strategica del valore dell’idrogeno.

Con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 27 giugno 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 182 del 5 agosto 2022, si e provveduto all’attivazione dell'intervento del Fondo IPCEI a sostegno dei progetti ?H2 Technology?, ?H2 Industry?, ?Infrastrutture digitali e servizi cloud? e ?Microelettronica 2?.

Ai sensi dell’art. 2, comma 2, lettera b), per l’Investimento M2 C2 - 5.2 sono pertanto rese disponibili le risorse pari a 250 milioni di euro da destinarsi alle iniziative ammissibili previste nell'ambito degli IPCEI ?H2 Technology?, ?H2 Industry?, secondo quanto disposto dal decreto ministeriale 27 aprile 2022.

Si propone di modificare la descrizione del target nel testo riportato nella CID.

Bus elettrici Sviluppo leadership internazionale

(M2C2-I 5.3)

300
Prestiti

 

 

Progetti in essere:50

Nuovi progetti:250

 

 

Ministero infrastrutture e trasporti in collaborazione con MIMIT e sinergia con Ministero dell’ambiente (MASE)

 

Attuazione: Contratti di sviluppo per la trasformazione dei mezzi (Direttiva del MISE 19/11/2020 che definisce le linee guida dell’intervento)

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di un decreto ministeriale che precisi l'ammontare delle risorse disponibili per realizzare circa 45 progetti di trasformazione industriale mediante "contratti di sviluppo".

 

Il D.M. n. 478 del 29.11.2021 individua le risorse e identifica gli strumenti attuativi (Contratti di Sviluppo) .

Con decreto direttoriale 8 aprile 2022, è stata fissata dal 26 aprile 2022 l’apertura dello sportello per la presentazione delle domande per l'accesso alle agevolazioni. Le iniziative da finanziare verranno selezionate con il supporto di Invitalia S.p.A., fermo restando che il decreto di riparto assegna almeno il 40 per cento ai progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Con decreto MISE 29 aprile 2022 (GU 30.06.2022) è stato istituito un nuovo regime di aiuto, complementare all’l'intervento dei contratti di sviluppo, per sostenere la realizzazione di piani di investimento capaci di promuovere la trasformazione verde e digitale dell'industria degli autobus al fine di produrre veicoli elettrici e connessi.

 

Il traguardo M2C2-41 è stato raggiunto dal MIT attraverso l’emanazione del decreto per la definizione delle risorse e l’individuazione degli strumenti attuativi. La fase successiva dell’attuazione dell’investimento è gestita esclusivamente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) attraverso gli strumenti dei Contratti di Sviluppo; pertanto, la proposta di modifica si riferisce al conferimento al MIMIT della competenza per l’attuazione della misura. Ciò consentirebbe una migliore gestione delle risorse, facendo leva sulla precedente esperienza maturata da MIMIT per interventi simili. Al fine di dare evidenza delle concrete modalità di attuazione dell’investimento, si ritiene opportuno precisare nelle OA quanto sopra enunciato. A tale proposito, si richiede inoltre di depotenziare finanziariamente la misura per 150 milioni di euro.

Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica

 

(M2C2-I.5.4)

 

 

 

250

Prestiti

 

 

nuovi progetti

 

Ministero delle imprese e del made in italy (MIMIT)

Traguardo: T2 2022

Firma dell’accordo finanziario

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2026

Attivazione di almeno 250 milioni di investimenti privati nel settore delle tecnologie verdi.

 

Con decreto ministeriale 3 marzo 2022, pubblicato in G.U. 105/2022, è stata prevista la costituzione e le modalità di intervento del "Green Transition Fund", GTF, Fondo di investimenti alternativo mobiliare e riservato.

L’accordo finanziario tra Ministero e CDP Venture Capital SGR (CDP VC SGR) – soggetto gestore - è stato sottoscritto il 27 giugno 2022 e adottato con decreto direttoriale 28 giugno 2022. CDP VC, in qualità di gestore del Fondo, ha invitato le imprese interessate a presentare progetti idonei per l’investimento da parte del Fondo.

Il Regolamento di gestione del fondo è stato approvato in data 22 settembre 2022.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023), ha evidenziato che l’investimento presenta un profilo di debolezza legato a difficoltà oggettive (squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo).

Le proposte di modifica scaturiscono da eventi e circostanze oggettive che hanno impattato anche il settore del Venture Capital, anche alla luce del contesto economico determinato dal conflitto in Ucraina, con la crescita dell’inflazione e il conseguente aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. A fronte di tali eventi, nel mercato italiano del venture capital si è registrata una riduzione del 43% dei capitali investiti nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. L’attuale contesto di mercato richiede quindi una rimodulazione dell’obiettivo dell’investimento (M2C2-43, T2-2026) tale per cui, anziché un target di almeno 250 milioni di raccolta di investimenti privati originariamente preventivati, potrà essere conseguito un target pari all’attivazione da parte del Fondo di almeno 200 milioni di investimenti privati.

Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica

 

(M2C3-I.1.1)

800

Prestito

 

Nuovi progetti: 600

 

FSC: 200

Ministero dell’istruzione

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione dei contratti per la costruzione di nuove scuole, a seguito di una procedura di appalto pubblico.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 400.000 mq di nuove scuole costruite mediante la sostituzione di edifici.

Sulla base di quanto disposto dal DM 343 del 2 dicembre 2021 (qui l’allegato 1), è intervenuto l’avviso pubblico prot. 48048 del 2 dicembre 2021, relativo all’intera dotazione finanziaria pari ad € 800 mln, con il quale si intende individuare, ai fini del finanziamento, 195 candidature e proposte di sostituzione di edifici pubblici adibiti ad uso scolastico con le relative aree da porre a base del concorso di progettazione, di cui all’art. 24 del D.L. 152/2021 (che ha previsto, al fine esplicito di attuare le azioni del PNRR relative alla costruzione di scuole innovative, l’indizione, da parte del MI, di un concorso di progettazione articolato in due gradi. Il primo grado è finalizzato alla presentazione di proposte di idee progettuali. Il secondo grado, cui accedono le migliori proposte di idee progettuali, è volto alla predisposizione di progetti di fattibilità tecnica ed economica che, al termine del concorso di progettazione, divengono di proprietà degli enti locali che attuano gli interventi. L'intera procedura del concorso di progettazione deve concludersi entro 160 giorni dalla pubblicazione del bando di concorso, oltre il quale gli enti locali possono procedere autonomamente allo sviluppo della progettazione). Il 40% delle risorse è destinato alle regioni del Mezzogiorno. Il 30% delle risorse complessive su base regionale è destinato a province, comprese quelle autonome, città metropolitane, enti di decentramento regionale e regione autonoma Valle d’Aosta per le scuole del secondo ciclo di istruzione, mentre il 70% è destinato a comuni e/o unioni di comuni.

Di seguito si riportano le linee guida per “Progettare, costruire e abitare la scuola” del gruppo di lavoro nominato dal Ministro Patrizio Bianchi, per redigere indicazioni generali e  linee  guida orientative per la progettazione degli  ambienti  di  apprendimento  legati  alla  didattica  per  gli  interventi  di  costruzione di scuole innovative di cui alla linea di intervento 1.1 della Missione 2 – Componente 3. Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 111 del 5 maggio 2022, relativo alla destinazione di ulteriori risorse nell'ambito dell'Investimento 1.1 del PNRR per la costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici.

Con decreto direttoriale n. 14 del 5 maggio 2022 sono state inoltre pubblicate le graduatorie delle aree dove saranno costruite le 216 scuole previste dal PNRR. Qui l’avviso. Qui il relativo comunicato stampa.

E’ stato quindi pubblicato, sul sito del Ministero dell’istruzione, l’1 luglio 2022, il “Bando, disciplinare e relativi allegati del Concorso di progettazione in due gradi ai sensi degli articoli 152 e seguenti del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e dell'articolo 24 del decreto-legge 6 novembre 2021, n.152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233, per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di nuovi edifici scolastici pubblici mediante sostituzione edilizia, da finanziare nell'ambito del PNRR, Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione digitale - Componente 3 - Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici - Investimento 1.1: "Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici". Qui, il relativo comunicato stampa. Qui un ulteriore avviso del 17 luglio 2022.

Si veda, poi, il comunicato stampa del 7 ottobre 2022.

DM n. 106 del 26 aprile 2022 recante approvazione delle linee guida per gli ambienti di apprendimento e per la didattica nell'ambito dell'Investimento 1.1 del PNRR: Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione edilizia. 

DM n. 228 del 23 agosto 2022, di definizione dei compensi spettanti alle Commissioni giudicatrici del concorso di progettazione di cui all'art.24, comma 2, del decreto-legge 6 novembre 2021, n.152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n.233, nell'ambito della Missione 2 - Componente 3 - Investimento 1.1 del PNRR "Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici".

Avviso del 23 maggio 2023, con il quale è stato comunicato che il MIM e Invitalia hanno pubblicato la procedura di gara, per l’aggiudicazione di Accordi Quadro per accelerare la costruzione di nuove scuole da sostituire a vecchi edifici preesistenti, come previsto dal PNRR.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc..

L’amministrazione centrale competente (Ministero dell’istruzione del merito) – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 – rileva l’incidenza dell’incremento delle materie prime sul processo attuativo della misura e soprattutto sugli obiettivi finali della stessa. A tal fine, la proposta di modifica prevede l’eliminazione del target di 195 nuove scuole e la conservazione del solo target di 400.000 mq. Conseguentemente, si rende necessario riallineare i dati del target nella CID (Council Investing Decision). In sede di attuazione dell’intervento – prosegue il documento del Governo -  stanno emergendo criticità procedurali e attuative che, se confermate, potrebbero richiede un ulteriore aggiornamento della misura.

Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia

 

(M2C3-1.2)

411,7

Prestiti

 

Nuovi progetti: 411,7

Ministero della Giustizia

Traguardo: T4 2023

M2C3-7

Aggiudicazione, all’esito di una procedura di appalto pubblica, di tutti i contratti per la costruzione di nuovi edifici, la riqualificazione e il rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia

 

Obiettivo: T1 2026

M2C3-8

Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia di almeno 289.000 mq

La misura si pone l'obiettivo di intervenire su 48 edifici, efficientando 290.000 mq (con riduzione di consumi energetici di 0,735 ktep/anno). Gli immobili sono collocati nelle seguenti città: Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Latina, Messina, Milano, Monza, Napoli, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Trani, Torino, Velletri, Venezia. Si tratta di 38 interventi di grandi manutenzioni e 10 interventi relativi a cittadelle della giustizia.

Sono state aggiudicate le procedure di gara per l’affidamento dell’esecuzione dei lavori per il 48% dei progetti, di cui 17 attraverso la procedura di appalto integrato e 8 mediante procedura di appalto ordinario.

Secondo il Ministero della Giustizia, i cronoprogrammi di progetto degli interventi sono coerenti con il raggiungimento delle M&T previste dal PNRR, tuttavia si evidenzia la presenza di fattori di complessità di contesto (condizioni del mercato, gare deserte, aumento dei prezzi) e specifici di progetto (logistica del ricollocamento del personale negli immobili oggetto di intervento), che richiedono una particolare attenzione.

Pertanto, nell’ultima Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, aggiornata al 31 maggio 2023, il presente traguardo risulta inserito nella tabella delle misure con due elementi di debolezza, relativi ad eventi e circostanze oggettive (aumento dei costi e/o scarsità dei materiali) e a difficoltà di carattere normativo, amministrativo o gestionale.

A causa dell’aumento dei prezzi e del rallentamento delle procedure dei lavori di edilizia, si propone di incrementare il margine di flessibilità del Ministero della giustizia nella scelta degli interventi da realizzare per l’attuazione dell’investimento, allo scopo di facilitare il raggiungimento della traguardo M2C3-7 e dell’obiettivo finale M2C3-8.

Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

 

(M2C3-I.2.1)

13.950 (Sovvenzioni)

Fondo complementare (D.L. n.59/2021):

 

Per il 2023

910 mln

 

Per il 2024

829,9 mln

 

Per il 2025

1.439,9 mln

 

Per il 2026

1.383,81 mln

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica

 

Traguardo: T4 2021

L'atto o gli atti giuridici devono

prorogare le prestazioni Ecobonus e Sismabonus fino al 31 dicembre 2022 per i condomini e fino al 30 giugno 2023 per l'edilizia residenziale pubblica (IACP).

Conseguito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T2 2023

Completamento della ristrutturazione di edifici per:

i) almeno 12 000 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno

il 40 % e il miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica,

ii) ristrutturare almeno 1 400 000

metri quadri per scopi antisismici.

Obiettivo T4 2025:

Completamento della ristrutturazione di edifici per:

i) almeno 32 000 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno il 40 % e nel miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica,

ii) ristrutturare almeno 3 800 000 metri quadri a fini antisismici.

L'articolo 119 del decreto legge n.34 del 2020 (cd. decreto Rilancio) ha introdotto una detrazione pari al 110% delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica (anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione) e di misure antisismiche sugli edifici (anche per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici). La misura è pienamente operativa da ottobre 2020, in conseguenza della predisposizione del portale ENEA per la presentazione delle istanze e della pubblicazione di due decreti ministeriali del 6 agosto 2020, il primo relativo ai requisiti tecnici degli interventi ammessi, il secondo relativo all’asseverazione di conformità dei requisiti tecnici e di congruità delle spese sostenute. Successivamente, in primo luogo con il comma 28 della legge di bilancio 2022, e poi con l'articolo 9 del decreto legge n.176 del 2022, ed infine con la legge di bilancio 2023 (comma 894), la disciplina è stata più volte modificata, rimodulando l'importo della misura, con scadenze differenziate, in base al soggetto beneficiario.

L'insieme degli interventi che risulta possibile esaminare è composto da circa 140 mila interventi, di cui circa 45 mila risultano compatibili con le previsioni del PNRR in termini di superfici significative ai fini del target, risparmio energetico di energia primaria non rinnovabile, maggiore o uguale al 40%, e di peso del costo di sostituzione della caldaia.

Per questi interventi sono disponibili le asseverazioni in formato pdf, oggetto di lettura OCR per la verifica dei dati già disponibili su supporto informatico, inclusi i vincoli DNSH e di analisi statistica per individuare parametri di correlazione.

In prima approssimazione si stima di superare il target previsto per T2 2023, rimodulato a 17 milioni di metri quadri, considerando circa 40 mila interventi, che assicurano un risparmio di oltre 117 ktep. Le prime analisi prendono in considerazione anche interventi aggiuntivi per circa il 10% di quelli considerati, per una superficie complessiva di 17,8 milioni di metri quadri. Rispetto a tali interventi, il totale di spesa ammessa è pari a 12,424 miliardi di euro ed un onere per lo stato pari a 13,666 miliardi di euro.

(Fonte: Banca dati Regis-RGS).

Nella tabella 7.5 (Misure con quattro o tre elementi di debolezza segnalati) della Terza Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Aggiornata al 31 maggio 2023), trasmessa dal Governo alle Camere, tale investimento risulta tuttavia tra quelli segnalati nella colonna “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e in quella “Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

Sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea per la rimodulazione del Target M2C3-2 con il fine di azzerare la componente “sismabonus” aumentando di conseguenza la componete “ecobonus”, ridefinendo in questa maniera l’obbiettivo: “Completamento della ristrutturazione di edifici per, i) almeno 13 400 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno il 40 % e il miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La proposta di modifica mira a rafforzare e rendere maggiormente coerente la misura con gli obiettivi di risparmio di energia primaria. Allo stato, non essendo chiaro il contributo alla transizione green del Sismabonus, d’intesa con i servizi della Commissione si è concordato di aumentare l’obiettivo dell’Ecobonus.

Si propone, pertanto, di modificare la descrizione della misura ed il target eliminando ogni riferimento agli interventi di Sismabonus includendo il relativo sub-criterio nell’ambito del target ecobonus. Tale modifica consentirebbe un maggiore contributo della misura alla transizione verde. La proposta consente, inoltre, di rendicontare l’installazione di caldaie a condensazione a gas in sostituzione delle caldaie a minore efficienza.

Promozione di una rete di teleriscaldamento efficiente

 

(M2C3-I.3.1)

200

Prestiti

 

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica

T4 2022 (T): I contratti per il miglioramento delle reti di riscaldamento sono affidati dal Ministero della Transizione ecologica a seguito di una procedura di appalto Pubblico.

 

 

T2 2026 (O): ampliamento delle reti di teleriscaldamento

In attuazione dell’articolo 14 del D.lgs. 8 novembre 2021, n. 199, è stato emanato il D.M. n. 263 del 30 giugno 2022, che disciplina le modalità per la concessione dei benefici della misura, la cumulabilità degli stessi e individua il GSE quale soggetto che fornisce il supporto tecnico-operativo al Ministero. Il decreto direttoriale 94 del 28 luglio 2022 ha definito le modalità attuative di concessione dei benefici. La procedura definita nel decreto direttoriale ha previsto che la concessione delle agevolazioni avvenisse entro il 31 dicembre 2022.

Con comunicato MASE del 28 dicembre 2022, il Ministero ha informato che è stata data via libera al finanziamento di 29 progetti in 9 Regioni italiane per lo sviluppo di reti di teleriscaldamento efficienti. In particolare sono Toscana, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Trentino, Liguria, Lazio e Sardegna le Regioni in cui verranno realizzati gli investimenti che consentiranno di creare nuove reti o ampliare quelle esistenti per 253 Km, con un risparmio annuo di 70 mila tonnellate equivalenti di petrolio. Qui il decreto di finanziamento  pubblicato il 23 dicembre 2022 sul sito del MASE.

In data 21 febbraio 2023 è stato pubblicato il Decreto Direttoriale n.174 relativo alle modalità di pagamento delle tariffe connesse al contributo-spese in capo a ciascun soggetto beneficiario, relativamente ai progetti collocati in posizione utile nelle graduatorie di cui al decreto del direttore generale n. 435 del 23 dicembre 2022.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) evidenzia che l’investimento in esame presenta due elementi di debolezza, uno dato da eventi e circostanze oggettive (squilibrio della domanda/offerta, impreparazione del tessuto produttivo, investimenti non attrattivi) e l’altro determinato dalla ridefinizione di indicatori (errori, rimodulazione di target, indicatori per rendicontazione).

Le circostanze ammesse per l’avvio del processo di modifica sono, in generale:

modifiche testuali di milestone e target per renderle maggiormente in linea con il linguaggio giuridico ed evitare diverse interpretazioni in fase di rendicontazione;

Variazione di target (spostamento temporale o riduzione) in conseguenza degli esiti di avvisi pubblici o dell’aumento dei costi e/o criticità connessi alla catena di produzione;

• Criticità connesse all’attuazione di specifiche progettualità che potrebbero avere maggior respiro gestionale se incluse in programmazione che garantiscono cronoprogrammi differenti e tempistiche di realizzazione oltre il 2026.

Si propone una modifica di CID e OA per quanto attiene al target finale sul teleriscaldamento e l’eliminazione di “further specifications” che afferirà al processo di revisione degli “Operational Arrangements”.

Realizzazione sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione per l’individuazione dei rischi idrogeologici

 

(M2C4-I.1.1)

 

500

Prestiti

 

Nuovi progetti: 100

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Traguardo: T3 2021

Piano operativo per un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per l'individuazione dei rischi idrologici.

 

Obiettivo: T3 2024

Approntare un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per l'individuazione dei rischi idrologici.

Entro il mese di settembre 2024, il 90% della superficie delle regioni meridionali dev’essere coperto dal sistema citato.

Il primo dei due traguardi in questione è stato conseguito con la pubblicazione del D.M. 29 settembre 2021, n. 398, recante “Approvazione del piano operativo per l'attuazione del sistema di monitoraggio integrato” (G.U. n. 251 del 20 ottobre 2021).

Nel testo di tale decreto viene ricordato che l’art. 8 del D.L. 120/2021 dispone, tra l’altro, che “alla realizzazione delle misure di lotta contro gli incendi boschivi di cui al presente decreto, concorrono le risorse disponibili nell'ambito del PNRR Missione 2, componente 4, specificamente destinate alla realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio del territorio, nel limite di 150 milioni di euro”.

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che il 15 settembre 2022 è stato sottoscritto il contratto per l’affidamento del servizio per la redazione del progetto preliminare del sistema in questione. E’ altresì evidenziato che “le attività relative al contratto per la redazione del progetto preliminare si sono concluse il 23 febbraio 2023 con la consegna degli elaborati progettuali, che sono stati formalmente approvati (nota prot. 0037406 del 13 marzo 2023)”.

Tutta la documentazione è disponibile nella pagina del sito web del MASE relativa all’invest. 1.1.

L’Amministrazione, ferma restando l’ambizione della misura, chiede di modificare la descrizione e la tempistica di conseguimento del target, con particolare riferimento al monitoraggio dei rifiuti e quindi al fine di renderlo compatibile e complementare con l’Investimento 4: Tecnologia satellitare ed economia spaziale e l’intervento M2C1-I.1.2 - Progetti “faro” di economia circolare.

 

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

 

(M2C4-I.2.1a)

 

2.487

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.687

 

Nuovi progetti: 800

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (area a)

 

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per interventi in materia di gestione e riduzione dei rischi idrogeologici (area a).

Gli interventi medesimi dovranno, come minimo: garantire la messa in sicurezza delle zone edificate e dei bacini idrografici esposti al rischio idrogeologico; prevedere azioni per il risanamento ambientale e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici; garantire un livello più elevato di controllo e gestione del rischio di alluvione.

Obiettivo: T1 2026

Gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico (area a).

Entro tale data dovrà essere ridotto di almeno 1,5 milioni il numero di persone esposte a rischi di alluvione e a rischi idrologici diretti.

L’area a) di intervento riguarda misure strutturali e non strutturali nei territori più a rischio (a cui sono destinati 1.287 milioni di euro), aventi l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di persone oggi a rischio.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che la ricognizione degli interventi comprende attualmente 665 progetti in essere per un importo complessivo pari a circa 1.114 milioni di euro e che “nelle more della finalizzazione del processo di inclusione nel Piano (che si sostanzierà con decreto interministeriale e/o delibera CIPE), i progetti continuano la loro attuazione senza soluzione di continuità”.

Nella banca dati Regis viene sottolineato che “è stato predisposto lo schema di decreto ministeriale ricognitivo per la selezione degli interventi in essere”.

 

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) si evidenzia che per tale misura si registrano tutti e quattro gli elementi di debolezza.

 

Si propone il definanziamento per l’intero importo dell’area a), pari a 1.287 milioni di euro, in ragione della natura di “progetti in essere” degli interventi da essa contemplati. Infatti, si tratta di interventi precedenti all’entrata in vigore del nuovo impianto normativo e pianificatorio introdotto dall’attuazione della Riforma M2C4 2.1 “Semplificazione e accelerazione delle procedure per l’attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico” e dal Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

Sono in corso approfondimenti istruttori finalizzati a destinare le risorse liberate alla ricostruzione dei territori dell’Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi alluvionali.

 

 

 

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

 

(M2C4-I.2.1b)

 

2.487

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.687

 

Nuovi progetti: 800

Dipartimento della Protezione civile (area b)

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del quadro giuridico rivisto per interventi contro i rischi di alluvione e idrogeologici (area b).

Entro tale scadenza saranno emanati i decreti di approvazione del primo piano di intervento e investimento nella rispettiva area (Commissario delegato/Regione/Provincia autonoma) per la riduzione del rischio idrogeologico e di alluvione, che devono mirare a ripristinare le condizioni originarie e a garantire la resilienza dei territori alle calamità naturali.

 

Obiettivo: T4 2025

Completamento degli interventi volti al ripristino di strutture pubbliche danneggiate (area b).

L’area b) di intervento riguarda misure in favore delle aree colpite da calamità (a cui sono destinati 1.200 milioni di euro) per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la riduzione del rischio residuo.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato, per i nuovi interventi, che “si è proceduto all’approvazione, con 21 decreti del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, degli elenchi dettagliati degli interventi discendenti dai Piani approvati entro il 31 dicembre 2021 dal Dipartimento della protezione civile, richiesti alle Regioni e alle Province autonome con nota del 3 marzo 2022” e che, dal punto di vista attuativo, nel rispetto delle tempistiche previste per il traguardo in scadenza al 31 dicembre 2021, l’art. 22 del D.L. 152/2021 “ha disposto l’emanazione del D.P.C.M. 23 agosto 2022, pubblicato in GU il 5 dicembre 2022, con il quale si è provveduto all’assegnazione e al trasferimento delle risorse finanziarie per i nuovi interventi alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano”.

Informazioni sui progetti avviati (a cui sono destinati 400 milioni di euro) e sui nuovi progetti (a cui sono destinati 800 milioni) sono disponibili nel sito del Dipartimento della Protezione civile al link https://pnrr.protezionecivile.it.

Si segnala che l’art. 29 del D.L. 13/2023 reca norme per l’accelerazione degli interventi in questione.

Nella relazione viene sottolineato che al 30 aprile 2023 sono già stati adottati cinque decreti di rimodulazione dei piani dei nuovi interventi e sono stati “firmati 17 accordi (su 21) ex art. 15 della legge n. 241/1990, discendenti dai decreti di approvazione degli interventi, che regolano i rispettivi impegni del Dipartimento della Protezione Civile e delle Amministrazioni attuatrici (Regioni e Province autonome) nell’attuazione degli interventi. I restanti quattro sono in via di sottoscrizione”.

La terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Ridefinizione CID e OA”.

L’Amministrazione propone di modificare la descrizione della tipologia di intervento e la riduzione del target finale nel testo della Council Implementing Decision (CID). Qualora in sede di confronto con la Commissione emergessero criticità relative alla ammissibilità degli interventi con particolare riferimento al DNSH, alle condizionalità previste dal PNRR e alla tempistica di realizzazione degli interventi saranno promosse azioni per la salvaguardia degli interventi finanziati e la riprogrammazione delle risorse a favore di interventi che confermano l’ambizione della misura e un più efficace utilizzo e impiego delle stesse, a partire dagli interventi di ricostruzione dell’Emilia.

 

 

Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni


(M2C4-I.2.2)

6.000

Prestiti

 

Progetti in essere: 6.000

 

 

 

Ministero dell’Interno

 

 

Obiettivo: T4 2023

Completamento di lavori di piccola portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T1.

Entro il 2023 devono essere completati almeno 7.500 interventi per lavori pubblici di piccola portata (con almeno il 30% degli investimenti da destinare all'efficienza energetica dell'illuminazione pubblica, degli edifici pubblici e/o alle fonti rinnovabili).

Obiettivo: T1 2026

Completamento di lavori di piccola portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T2.

Entro tale scadenza il numero dei “piccoli” interventi completati dovrà salire a 30.000 (sempre con il citato vincolo del 30%).

Obiettivo: T4 2023

Completamento di lavori di media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T1.

Entro la fine del 2023 dovranno essere completati almeno 1.000 interventi per lavori di media portata (con almeno il 40% degli investimenti destinato alla messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici).

Obiettivo: T1 2026

Completamento di lavori di media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T2.

Entro tale data il numero di interventi completati dovrà salire a 5.000 (sempre con il citato vincolo del 40%).

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato, con riferimento all’attuazione degli interventi inizialmente previsti dalla legge di bilancio 2020 (art. 1, commi 29 e ss. -  c.d. piccole opere), che:

- relativamente alle risorse 2020, sono stati assegnati 497,22 milioni di euro, di cui 392,88 milioni erogati agli enti per 8.969 opere associate nella Banca Dati Amministrazioni Pubbliche (BDAP);

- relativamente alle risorse 2021, sono stati assegnati 994,44 milioni di euro, di cui 596,41 milioni erogati per 7.735 opere associate nella BDAP;

- relativamente alle risorse 2022-2024, saranno assegnati 497,22 milioni di euro per ciascun anno. Per il 2022 risultano erogati 1,54 milioni di euro.

La stessa relazione sottolinea che “con riferimento all’attuazione degli interventi inizialmente previsti dalla legge di bilancio del 2019 (art. 1, commi 139 e seguenti - c.d. medie opere), relativamente alla graduatoria del 2021, sono stati assegnati 1.849,50 milioni di euro con decreto interministeriale del 23 febbraio 2021, per 2.846 opere. Ulteriori risorse, pari a 1.696,72 milioni di euro per 3.603 opere, sono state assegnate con decreto dell’8 novembre 2021. Risultano erogate risorse per 929,50 milioni di euro. Inoltre, con decreto del 28 marzo 2023, sempre sulla graduatoria 2021 approvata con decreto del 23 febbraio 2021, sono stati assegnati ulteriori 74 milioni di euro relativamente a n. 136 progetti. Tali risorse si sono rese disponibili per il residuo finanziario del 2022 e a seguito delle intervenute rinunce da parte degli enti.

La medesima relazione segnala che, al fine di garantire il target finale previsto per le medie opere, con il D.L. 13/2023 “anche le opere finanziate con la graduatoria del 2023 risultano confluite nel PNRR. Le risorse finanziarie assegnate per tale graduatoria sono quelle previste dalla normativa di riferimento per le annualità 2023, 2024 e 2025. È in corso di formalizzazione il relativo decreto di assegnazione delle risorse con cui saranno finanziate più di 1900 opere per oltre 1.348 milioni di euro”.

Tutta la documentazione è disponibile nella pagina del sito web del Ministero dell’interno relativa all’investimento 2.2.

La succitata relazione evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Aumento costi e/o scarsità materiali”.

Viene previsto il definanziamento per l’intero importo della misura (6 miliardi) e la sua eliminazione dal PNRR. Il rapporto afferma che la misura sarà rifinanziata a carico di altre fonti di finanziamento, che tuttavia non sono specificate.

Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano

(M2C4-I.3.1- 18, 19 e 20)

330

Prestiti

 

Progetti in essere: 30

 

Nuovi progetti: 300

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore delle modifiche legislative rivedute per la protezione e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extra urbane.

Entro tale scadenza il piano di forestazione urbana deve essere in linea con gli obiettivi del “decreto-clima” (D.L. 111/2019) e seguire una fase di pianificazione che deve essere realizzata dalle città metropolitane.

Obiettivo: T4 2022

Piantare alberi per la tutela e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extraurbane T1.

Viene prevista la piantumazione, entro il 2022, di 1,65 milioni di alberi per il rimboschimento delle aree urbane ed extraurbane.

Obiettivo: T4 2024

Piantare alberi per la tutela e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extraurbane T2.

Entro tale scadenza il numero di alberi piantati dovrà arrivare a 6,6 milioni.

La misura è stata avviata con il "Piano di Forestazione Urbana ed extraurbana", approvato con il D.M. 493/2021, con cui è stato conseguito il traguardo previsto per il 31 dicembre 2021. Successivamente, ai fini del conseguimento del traguardo previsto per il 31 dicembre 2022, come evidenziato nella banca dati Regis, “i progetti ammessi a finanziamento sono stati approvati con il Decreto direttoriale n. 198 del 19 agosto 2022” e successivamente “sono stati sottoscritti gli accordi di finanziamento per gli interventi di forestazione tra il MASE e le CM, in seguito approvati con Decreto direttoriale della DG PNM MASE”.

L’obiettivo al 31 dicembre 2022 viene considerato come raggiunto dalla banca dati Regis.

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che “l’importo finanziato ammonta a euro 83.255.421,98 con 2.025.170 unità di materiale di propagazione forestale messe a dimora” e che “a fine marzo 2023, in esito al monitoraggio periodico condotto dal MASE presso le Città Metropolitane, è emerso che, a fronte delle 2.025.170 unità messe a dimora a dicembre scorso, risultano già piante (alberi e arbusti) per 1.706.960 unità e le ulteriori 318.210 unità sono in fase di germinazione in base alle tempistiche vegetative delle rispettive specie” Viene altresì sottolineato che per il conseguimento del target in scadenza a fine 2024 è stato pubblicato in data 2 maggio 2023 il nuovo avviso per la presentazione di proposte.

L’amministrazione propone di modificare la descrizione dell’intervento, del target e della tempistica di realizzazione nel testo della CID, oltre che un parziale definanziamento (per un importo di 110 milioni di euro), con copertura delle relative risorse definanziate con altre fonti di finanziamento, per impossibilità oggettive a raggiungere pienamente l’obiettivo della stessa.

Digitalizzazione dei parchi nazionali

(M2C4-I.3.2)

100

Prestiti: 82

Sovvenzioni: 18

 

Nuovi progetti: 100

 

Nell’allegato alla decisione UE tale investimento viene indicato interamente come sovvenzionato

 

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Traguardo: T1 2022

Entrata in vigore della semplificazione amministrativa e sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

Entro tale scadenza dovrà essere emanato apposito decreto ministeriale per lo sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

Obiettivo: T4 2023

Semplificazione amministrativa e sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

Entro tale scadenza almeno il 70% dei parchi nazionali e delle aree marine protette deve aver sviluppato servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette (almeno due tra il collegamento al portale naturitalia.it, il 5G/Wi-Fi o un'applicazione per la mobilità sostenibile).

Con il D.M. 22 marzo 2022, n. 127 è stata approvata la direttiva agli enti parco nazionali e agli enti gestori delle aree marine, che prevede la standardizzazione dei sistemi informatici, assicurando un’omogeneizzazione della qualità dei servizi a favore dei cittadini e degli operatori economici nel territorio delle aree protette nazionali attraverso la modernizzazione, l’efficienza e l’efficace funzionamento delle procedure.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordata, in relazione alle sottomisure b) e c), la  sottoscrizione della convenzione con la SOGEI S.p.a. e, ad aprile 2023, dell’accordo con ISPRA per il supporto tecnico-scientifico e con la società Invitalia per il supporto all’espletamento delle procedure di gara. In relazione alla sottomisura a) viene ricordato che con il D.M. 30 settembre 2022 è stata approvata “una nuova direttiva ai parchi nazionali e alle aree marine protette che dettaglia i soggetti realizzatori, le modalità di attuazione, le tempistiche previste ed i sistemi di monitoraggio delle specie e di conservazione degli habitat”.

La terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Aumento costi e/o scarsità materiali”.

L’amministrazione propone di modificare la descrizione del target nel testo della CID, e di posticipare la scadenza prefissata del target finale.

 

.

Rinaturazione dell’area Po  

 

(M2C4-I.3.3)

357

Prestiti

 

Nuovi progetti: 100

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

 

Traguardo: T2 2023

Revisione del quadro giuridico per gli interventi di rinaturazione dell'area del Po.

Entrata in vigore della pertinente legislazione finalizzata al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall'alveo del fiume, compresi interventi di rimboschimento naturale e interventi per il recupero e la riattivazione di lanche e rami abbandonati.

Obiettivo: T2 2024

Riduzione dell'artificialità dell'alveo per la rinaturazione dell'area del Po T1. Riduzione di almeno 13 km.

Obiettivo: T1 2026

Riduzione dell'artificialità dell'alveo per la rinaturazione dell'area del Po T2. Riduzione di almeno 37 km.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordato che la fase di attuazione dell’investimento è ad opera dell'Autorità di Bacino Distrettuale (AdBD), dell'Agenzia Interregionale per il Po (AIPO), delle regioni e degli enti locali competenti.

Nella banca dati Regis viene ricordato che in data 2 agosto 2022 l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, con Decreto del Segretario Generale n. 96 del 2 agosto 2022, ha approvato il Programma d'Azione e che a tale approvazione ha fatto seguito, in data 9 gennaio 2023, la stipula di un accordo tra MASE e AIPO tesa a regolamentare il finanziamento assegnato al progetto.? Nella stessa banca dati viene evidenziato che “è in corso di erogazione, suddivisa in due tranche, l’anticipazione del 20% all’AIPO”.

Si ricorda inoltre che, per favorire ed accelerare lo sviluppo della misura di cui trattasi, l’art. 42 del D.L. 13/2023 dispone che gli interventi compresi nel programma d’azione succitato sono classificati di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Nella banca dati Regis viene sottolineato che tale norma è finalizzata al conseguimento della milestone in questione.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura in esame si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.” e “Ridefinizione CID e OA”).

L’amministrazione propone la modifica migliorativa in termini interpretativi della descrizione dell’intervento nella CID e lo spostamento della tempistica di conseguimento del target.

 

 

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini

(M2C4-I.3.5)

400

Prestiti

 

Nuovi progetti: 400

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Obiettivo: T2 2025

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini

Entro il giugno 2025 dovranno essere completati almeno 22 interventi su larga scala per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini e dei sistemi di osservazione delle coste.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordato che “è stato ultimato il cronoprogramma con il dettaglio dei 37 progetti che ISPRA realizzerà (22 di questi concorreranno al raggiungimento dell’obiettivo in scadenza al 30 giugno 2025)” e che è stato sottoscritto apposito accordo tra MASE e ISPRA propedeutico all’avvio dei bandi di gara e che nel mese di gennaio 2023 Ispra “ha firmato la Convenzione con Invitalia, quale centrale di committenza, la quale a breve inizierà i primi bandi di gara”.

La terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Aumento costi e/o scarsità materiali”.

L’amministrazione propone di modificare la descrizione dell’investimento nel testo della CID al fine di dare un’interpretazione coerente e omogenea.

 

 

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico

 

(M2C4-I.4.1)

2.000

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.100

 

Nuovi progetti: 900

 

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per investimenti in infra­strutture idriche primarie e per la si­curezza dell'approvvigionamento idrico

 

Obiettivo: T1 2026

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico.

Entro tale scadenza si deve aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento idrico e la resilienza dell'infrastruttura idrica in almeno 25 sistemi idrici complessi.

Con il D.M. 16 dicembre 2021, n. 517, sono stati individuati gli interventi e assegnate le risorse ai soggetti attuatori.

Tale decreto individua 124 interventi per un importo complessivo di circa 2 miliardi di euro, distinti in 3 allegati:

- allegato 1 “Risorse aggiuntive PNRR”, costituito da 39 interventi per un importo complessivo pari a circa 900 milioni;

- allegato 2 “Risorse fino al 2026 su legislazione vigente da programmare - Piano Nazionale settore idrico”, costituito da 53 interventi per un importo complessivo pari a 708,5 milioni;

- allegato 3 “Risorse già programmate su legislazione vigente (interventi coerenti ed imputabili sul PNRR)”, costituito da 32 interventi per 390,6 milioni.

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordato che “alla data attuale risultano sottoscritti 111 atti d'obbligo e si è provveduto all’erogazione dell’anticipazione per le risorse dei nuovi progetti per circa il 90% degli interventi”.

La medesima relazione evidenzia che per tale misura si registrano due elementi di debolezza, relativi a “Aumento costi e/o scarsità materiali” e a “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.”.

Si segnala, inoltre, la delibera del Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti del 17 aprile 2023.

La terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) evidenzia che per tale misura si registrano due elementi di debolezza, relativi a “Aumento costi e/o scarsità materiali” e a “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.”.

L’Amministrazione richiede di modificare la milestone M2C4-28 eliminando il riferimento al volume finanziario negli appalti da aggiudicare allineando lo stesso obiettivo al target fisico relativo a 25 sistemi idrici complessi. La richiesta inoltre prevede di posticipare la stessa milestone di un trimestre (da Q3-2023 a Q4-2023) in considerazione di alcuni ritardi maturati in funzione del caro materiali e delle relative procedure di adeguamento dei quadri economici dei progetti.

Conseguentemente, viene proposto di slittare di un trimestre (da Q1-2026 a Q2-2026) il target finale M2C4-29.

 

 

Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti

 

(M2C4-I.4.2– 30, 31 e 32)

900

Prestiti

 

Nuovi progetti: 900

 

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

 

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.

Obiettivo: T4 2024

Interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti T1

Dovranno essere costruiti almeno altri 9.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

Obiettivo: T1 2026

Interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti T2. Dovranno essere costruiti almeno altri 25.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

In data 9 marzo 2022 è stato pubblicato nella G.U. 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 29 del 9 marzo 2022) l’avviso pubblico per l’individuazione degli interventi.

Tale avviso precisa che il 40% delle risorse complessive, pari a 360 milioni di euro, è destinato prioritariamente alle regioni del Mezzogiorno.

Con decreto direttoriale n. 594 del 24 agosto 2022 è stata approvata la graduatoria definitiva delle proposte di finanziamento relative alla “prima finestra temporale”. Il completamento dell’assegnazione delle risorse è successivamente avvenuto, al termine della “seconda finestra temporale” del bando, con il decreto direttoriale n. 1 del 10 gennaio 2023.

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che “per i progetti ammessi al finanziamento sono stati sottoscritti dai soggetti attuatori i relativi atti d'obbligo e si sta procedendo all'erogazione dell'anticipazione”.

Tutta la documentazione relativa all’investimento in questione (avvisi, decreti,..) è disponibile nella sezione “Misura 4.2” del sito web del MIT.

L’Amministrazione richiede delle modifiche alla milestone M2C4-30 eliminando il riferimento al volume finanziario negli appalti da aggiudicare allineando lo stesso obiettivo al target fisico relativo a 25.000 chilometri di rete idrica da distrettualizzare. La richiesta inoltre prevede di posticipare la stessa milestone di un trimestre (da Q3-2023 a Q4-2023) per tenere in considerazione alcuni ritardi maturati in funzione del caro materiali e delle relative procedure di adeguamento dei quadri economici dei progetti. La richiesta prevede anche una specificazione di maggiore dettaglio circa l’obiettivo dell’investimento, in particolare chiarendo che non verranno realizzate nuove reti di distribuzione dell’acqua, bensì si interverrà per digitalizzare e dotare di tecnologie di smart monitoring le reti esistenti (per almeno 25.000 km) al fine di ridurre le perdite. Allo stato risultano finanziati 33 progetti e tenuto conto della dimensione degli interventi e dei tempi di realizzazione, l’amministrazione richiede un potenziamento finanziario della misura per supportare ulteriori 72 progetti, valutati ammissibili ma non finanziati nei bandi della misura.

Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche

 

(M2C4-I.4.3)

880

Prestiti

 

Progetti in essere: 360

 

Nuovi progetti: 520

 

 

Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

-    Definizione dei criteri di selezione dei progetti entro T2 2021;

 selezione dei progetti entro T3 2021;

-    finanziamento delle opere dei progetti selezionati entro T3 2022;

 

Traguardo: T4 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici, per un totale di 880 milioni di euro, per gli interventi sulle reti e i sistemi irrigui e sul relativo sistema di digitalizzazione e monitoraggio.

Gli appalti devono:

- incoraggiare la misurazione e il monitoraggio degli usi sia sulle reti collettive (mediante l'installazione di contatori e sistemi di controllo da remoto) sia per l'autoapprovvigionamento (attraverso un sistema di monitoraggio delle licenze private) quale prerequisito per completare l'introduzione di una politica di tariffazione dell'acqua basata sui volumi idrici per un uso efficiente delle risorse idriche in agricoltura;

- ridurre il prelievo illecito di acqua nelle zone rurali.

Obiettivo: T1 2024

Almeno il 15% della superficie irrigua deve beneficiare di un uso efficiente delle risorse irrigue.

Obiettivo: T4 2024

Portare almeno al 29% la percentuale di fonti di prelievo dotate di contatori.

Obiettivo: T1 2026

Portare la suddetta percentuale di fonti di prelievo dotate di contatori al 40%.

Obiettivo: T1 2024

Almeno il 15% della superficie irrigua deve beneficiare di un uso efficiente delle risorse irrigue.

Obiettivo: T1 2026

Almeno il 29% della superficie irrigua beneficia di un uso efficiente delle risorse irrigue.

Con Decreto ministeriale 30 giugno 2021, n. 299915 sono stati approvati e pubblicati i criteri di selezione degli interventi e, con decreto direttoriale n. 490962 del 30 settembre 2021, sono stati individuati i progetti ammissibili a finanziamento.

Con il Decreto ministeriale 16 novembre 2021, n. 598832 è stato approvato il piano per l’avvio delle modalità di verifica dei progetti candidati al finanziamento e si è chiesta ai consorzi irrigui collocati in posizione utile al finanziamento la trasmissione degli elaborati progettuali ai fini della conseguente istruttoria.

Il 30 settembre 2022, è stato firmato il decreto con cui sono stati ammessi al finanziamento 42 progetti riguardanti investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue, di cui 23 progetti relativi all'Area Centro Nord e 19 l'Area Sud, per un totale di circa 517 milioni di euro.

I soggetti attuatori dovranno avviare la procedura di affidamento dei lavori o delle forniture entro il 31 gennaio 2023 e dimostrare l’avvenuta aggiudicazione efficace degli appalti pubblici di propria competenza entro il 15 novembre 2023.

Riguardo ai progetti “in essere” (360 milioni di euro), il Ministero ha attuato una prima ricognizione di tali interventi, finanziati in origine con il Fondo per lo sviluppo e la coesione o con altri fondi nazionali. Il decreto direttoriale 228620 del 20 maggio 2022 contiene un primo elenco di tali progetti (55).

Per tutti i 97 progetti sono state avviate le procedura di gara entro il 31 marzo 2023 al fine di garantire l’interim step con la trasmissione delle specifiche di gara alla Commissione europea.

Per completezza, si richiamano anche gli interventi, sempre a favore di enti irrigui, che completano il più ampio programma nazionale con ulteriori 440 milioni di euro messi a disposizione attraverso risorse nazionali (legge di bilancio 2021). Ai fini dell’utilizzo di tali risorse è stato approvato il D.M. 8 novembre 2022, n. 568761, poi aggiornato dal D.D. 23 dicembre 2022, n. 659129.

La Terza Relazione di monitoraggio del Governo evidenzia i seguenti due elementi di debolezza dell’intervento: Aumento dei costi e scarsità dei materiali e Ridefinizione degli impegni del CID e OA (refusi, errori di traduzione, rendicontazione e verifica delle misure).

Il Rapporto del 27 luglio segnala che negli ultimi 3 anni, rispetto alla situazione pre-pandemia da Covid-19, i prezzi delle materie prime – e, di conseguenza, anche quelli dei materiali per le opere finanziate - sono aumentati mediamente del 20%. Al riguardo, si richiedono modifiche degli obiettivi quantitativi della misura e correzioni alle baseline, nonché l’espunzione dei riferimenti ad attività di competenza prevalente del MASE. 

Investimenti in fognatura e depurazione

 

(M2C4-I.4.4)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Obiettivo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per le reti fognarie e la depurazione

 

Obiettivo: T2 2024

Interventi per le reti fognarie e la depurazione T1

Ridurre di almeno 570.000 unità il numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE.

 

Obiettivo: T1 2026

Interventi per le reti fognarie e la depurazione T1.

Ridurre di almeno 2.570.000 unità il numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE.

Con il D.M. 17 maggio 2022, n. 191, sono stati dettati i criteri di riparto delle risorse e i criteri di ammissibilità delle proposte progettuali. Con il successivo D.M. 25 luglio 2022, n. 295, il termine per la presentazione delle proposte progettuali è stato prorogato al 30 settembre 2022.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) si ricorda che “il 13 dicembre u.s. è stato emanato il decreto direttoriale n. 398 di costituzione del Gruppo istruttorio (MASE e ARERA), per la verifica della corretta compilazione delle proposte progettuali e loro congruità con i criteri di ammissibilità di cui al decreto MITE n. 191/2022, e di adozione della relativa check-list. È in corso l’istruttoria tecnica delle proposte progettuali in argomento”.

La terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) evidenzia che per tale misura si registrano tutti e quattro gli elementi di debolezza.

 

L’amministrazione propone la modifica della descrizione e la riduzione dei target nel testo della CID oltre che l’eliminazione del target intermedio. Si evidenzia che il mancato accoglimento delle proposte di modifica potrebbe comportare una criticità di attuazione dell’investimento e quindi il definanziamento dello stesso, con copertura delle relative risorse definanziate con altre fonti di finanziamento.

 

 

 


 

MISSIONE 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

PROPOSTE DI MODIFICHE

Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci

 

(M3C1-I 1.1)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di cui:

 

4.640
Prestiti

 

di cui:

Progetti in essere:2.523

 

Nuovi progetti:2.117

 

 

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Attuazione rimessa a RFI
(Contratto di Programma, parte investimenti).

Obiettivo: T2-2024

69 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

Le tratte sono le seguenti:

§  Bicocca-Catenanuova (Palermo-Catania) 37 km

§  Cancello-Frasso (Napoli-Bari) 16 km

§  Napoli-Cancello (Napoli-Bari) 16 km

Obiettivo: T2-2026

274 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

La ripartizione indicativa è la seguente:

§  Orsara-Bovino (Napoli-Bari) 93 km

§  Battipaglia-Romagnano (Salerno-Reggio Calabria) 33 km

§  Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna (Palermo-Catania) 148 km

Sono stati affidati i lavori di realizzazione per tutti i lotti PNRR.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano un elemento di debolezza legato a  circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo).

Il soggetto attuatore della misura propone il definanziamento di 787 milioni di euro così ripartiti:

• Orsara-Bovino (linea Napoli-Bari) per 53 milioni di euro

• Caltanisetta Xirbi – Lercara (linea Palermo-Catania) per 470 milioni di euro

 • Enna Caltanisetta-Xirbi (linea Palermo-Catania) per 317 milioni di euro

Il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabile intendono riprogrammare tali risorse a favore dei seguenti progetti:

• Tratta Napoli-Cancello (linea Napoli-Bari) per 200 milioni di euro;

• Tratta Frasso-Telese (linea Napoli-Bari) per 37 milioni di euro;

• Tratta Telese-Vitulano (linea Napoli-Bari) 53 milioni di euro;

• Tratta Apice-Irpinia (linea Napoli-Bari) per 39 milioni di euro;

• Velocizzazione tratta storica Palermo Catania (linea Palermo-Catania) 70 milioni di euro;

• Tratta Dittaino-Enna (linea Palermo-Catania) per 187 milioni di euro;

• Tratta Catenanuova-Dittaino (linea Palermo-Catania) per 255 milioni di euro.

Linea AV Napoli-Bari

 

(M3C1-I 1.1)

 

1.400

di cui:

Progetti in essere: 1.400

 

Ulteriori risorse europee:

129 (PON)

Risorse nazionali:

2.723 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Traguardo: T4-2022:

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Napoli-Bari nel pieno rispetto delle norme in materia di appalti pubblici sulle seguenti tratte di tali linee:

§  linea Napoli-Bari: Orsara-Bovino

Obiettivo T2-2024

Ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania

Per la linea Napoli-Bari sono stati affidati i lavori di realizzazione per tutti i relativi lotti PNRR.

Il 14 giugno 2021 è stata aggiudicata la gara per i lavori sulla tratta Orsara Bovino della linea Napoli-Bari, per un valore posto a base di gara pari a circa 430 milioni di euro.

 

Sono in corso di realizzazione i lotti della tratta Orsara-Bovino, Cancello-Frasso, Frasso-Telese, Telese-Vitulano, Apice-Hirpinia e Napoli-Cancello

 

Vedi supra

Il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabile intendono riprogrammare tali risorse a favore dei seguenti progetti:

• Tratta Napoli-Cancello (linea Napoli-Bari) per 200 milioni di euro;

• Tratta Frasso-Telese (linea Napoli-Bari) per 37 milioni di euro;

• Tratta Telese-Vitulano (linea Napoli-Bari) 53 milioni di euro;

• Tratta Apice-Irpinia (linea Napoli-Bari) per 39 milioni di euro

 

Linea AV Salerno-Reggio Calabria

 

(M3C1-I 1.1)

 

1.800

di cui:

Nuovi progetti: 1.800

 

Risorse nazionali:

400 (Bilancio dello Stato).

 

Ulteriori risorse: 9.400 dal Fondo complementare PNRR

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Traguardo: T1-2022,

Notifica dell'aggiudicazione dell’appalto pubblico sulla linea:

§  Battipaglia-Romagnano

§  della ferrovia ad alta velocità sulla linea Salerno-Reggio Calabria.

Traguardo: T2-2024

Aggiudicazione dell'appalto per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Salerno-Reggio Calabria

Per le tratte finanziate col Fondo complementare si prevedono finanziamenti fino al 2030.

A giugno 2021 è stato avviato lo studio di fattibilità tecnica ed economica (PFTE) ed a gennaio 2022 è stato avviato l’iter autorizzativo. Il Dibattito Pubblico per il lotto (1a) Battipaglia-Romagnano si è concluso il 6 maggio 2022.

È stato pubblicato il decreto interministeriale del Ministero della Cultura e del Ministero per la Transizione ecologica di compatibilità ambientale dell’opera.

Il bando di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 28 dicembre 2022. Il 12 maggio 2023 è stata aggiudicata la gara.

(Fonte: Banca dati Regis-RG e Terza Relazione al Parlamento)

Vedi supra

 

Linea AV Palermo-Catania-Messina

 

(M3C1-I 1.1)

 

 

 

1.440

di cui:

Progetti in essere:1.123

Nuovi progetti:316,8

 

Ulteriori risorse europee:

79 (PON)

 

Risorse nazionali:

2.588 mln (bilancio dello Stato)

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo (5): T4-2022

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Palermo-Catania nel pieno rispetto delle norme in materia di appalti pubblici, sulle seguenti tratte di tali linee:

  • linea Palermo-Catania: Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna

 

Obiettivo T2-2024

Ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania

Per la linea Palermo-Catania la gara per la progettazione esecutiva e l’esecuzione in appalto dei lavori di realizzazione della tratta Dittaino-Catenanuova (lotto 5), per una lunghezza di 22 km è stata aggiudicata il 20.09.2022 per un importo di oltre 588 mln di €. La gara è finanziata anche con i fondi PNRR (per un importo di 296,89 milioni) e consiste nella realizzazione della nuova stazione di Catenanuova e di un nuovo tracciato, parte in viadotto (circa 7 km) e parte in galleria (2,3 km).

Per la tratta Nuova Enna-Dittaino sulla linea Palermo–Catania, il bando per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del lotto funzionale Nuova Enna-Dittaino (lotto 4b), per una lunghezza complessiva di 15 Km, è stato ripubblicato il 22.06.2022 con tariffe aggiornate. La gara ha un valore di 654 milioni di euro, finanziati anche con i fondi PNRR (pari a 321,13 milioni) ed è stata aggiudicata il 20.10.22. Per i due bandi della linea Palermo-Catania, in ragione dell’incremento dei prezzi delle materie prime riscontrato nel periodo di riferimento, la stazione appaltante (RFI) ha provveduto ad una revoca della prima pubblicazione dei bandi e una nuova pubblicazione con la revisione dei quadri economici dei progetti e si è avvalsa per il 2022 di risorse per circa 4,6 miliardi € a carico del Fondo Opere Indifferibili(FOI).

(Fonte: Banca dati Regis-RGS)

Si stanno concludendo gli iter autorizzativi per il Lotto 3 (Lercara - Caltanissetta) e Lotto 4a (Caltanissetta-Enna).

Vedi supra

Il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabile intendono riprogrammare tali risorse a favore dei seguenti progetti:

• Velocizzazione tratta storica Palermo Catania (linea Palermo-Catania) 70 milioni di euro;

• Tratta Dittaino-Enna (linea Palermo-Catania) per 187 milioni di euro.

 

Linee ad Alta Velocità nel Nord che collegano all'Europa

(M3C1-I 1.2-7)

 

 

 

 

 

 

 

 

Tale misura è suddivisa nei seguenti tre interventi:

 

8.570
Prestiti

di cui:

Progetti in essere:6.218,8

Nuovi progetti:2.351,3

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Soggetto attuatore: RFI

Traguardo T1-2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Verona-Brennero, sulle seguenti linee:

§  Verona-Brennero: circonvallazione di Trento

§  Liguria-Alpi: nodo di Genova e terzo valico dei Giovi

§  Brescia-Verona

§  Verona-bivio Vicenza

§  Rho-Parabiago

§  Pavia-Milano Rogoredo

Per il dettaglio delle attuazioni si veda sub

 

Il soggetto attuatore propone alcune modifiche al CID e OA al fine di garantire maggiore flessibilità nel raggiungimento dei relativi target di misura

Linea AV Brescia-Verona e Verona-Bivio Vicenza

 

(M3C1-I 1.2.1)

3.670

di cui:

Progetti in essere:2.248,7

Nuovi progetti:1.421,3

 

Risorse nazionali:

1.589 (Bilancio dello Stato).

Ulteriori risorse: 950 (art. 4 del DL n. 59/2021)

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Obiettivo: T2-2026

180 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Liguria-Alpi e Verona-Brennero costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa, nelle seguenti tratte:

§  Brescia-Verona 48 km

§  Verona-bivio-Vicenza 44 km

§  nodo di Genova e terzo valico dei Giovi 53 km

§  Rho-Parabiago 9 km

§  Pavia-Milano Rogoredo 11 km

§  Circonvallazione di Trento 15 km

Sono in corso di realizzazione i lavori sulle tratte Brescia Verona e Verona-Bivio Vicenza.

 

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano tre elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali;

- ridefinizione dei CID e OA.

 

Vedi supra

 

Linea AV Liguria-Alpi

 

(M3C1-I 1.2-8)

3.970

di cui:

Progetti in essere:3.970

 

Risorse nazionali:

3.635 (Bilancio dello Stato).

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Obiettivo: T4-2025

53 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulla linea Liguria-Alpi costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa, nelle seguenti tratte:

§  nodo di Genova e terzo valico dei Giovi

Sono state pubblicate le procedure di gara relative alla tratta Liguria-Alpi e sono in corso di realizzazione i lavori relativi allo scavo delle gallerie del Terzo Valico dei Giovi e agli interventi nel Nodo di Genova, con rispettivamente l’82% e il 100% di gallerie scavate.

 

Sono in corso gli iter autorizzativi per il Potenziamento della linea Gallarate - Rho 1^ fase (per la quale è ancora in corso la Conferenza dei Servizi) ed il 28/12/2022 è stato pubblicato il bando di gara per il Quadruplicamento Pavia - Milano Rogoredo 1^ fase, tratta Milano Rogoredo – Pieve Emanuele e velocizzazione della linea storica Milano – Pavia

(fonte: Terza Relazione al Parlamento del 31 maggio 2023 e Relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR -DOC XIII-bis, n. 1)

Vedi supra

 

Linea AV Verona-Brennero

 

(M3C1-I 1.2-9)

930

di cui:

Nuovi progetti:930

 

Risorse nazionali:

250 (Bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Obiettivo: T2-2026

Nell’ambito dei 180 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Liguria-Alpi e Verona-Brennero costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa, nelle seguenti tratte:

§  Circonvallazione di Trento 15 km

Per il lotto prioritario della Circonvallazione di Trento, in applicazione alla nuova normativa si è concluso l’iter autorizzativo (conclusione del Dibattito pubblico a febbraio 2022) e il 31 maggio 2022 è stato pubblicato il Decreto MITE-MIC di compatibilità ambientale dell’opera. Il 23 settembre 2022 RFI ha pubblicato Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il bando di gara per la progettazione esecutiva, il quale è stato aggiudicato l’8 febbraio 2023.

(fonte: Terza  Relazione al Parlamento del 31 maggio 2023)

Vedi supra

 

Connessioni diagonali

(M3C1-I 1.3)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tale misura è suddivisa nei seguenti interventi

1.580

Prestiti

di cui:

Progetti in essere:20

Nuovi progetti:1.560

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

Attuazione: RFI (Contratto di programma, parte investimenti)

Obiettivo: T2 2026

87 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa; La ripartizione degli 87 km deve essere la seguente:

§  Roma-Pescara 32 km

§  Orte-Falconara 20 km

§  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia 35 km

Per i tre sub-investimenti è stato avviato l’iter autorizzativo per il lotto prioritario conformemente alle nuove previsioni normative (modifiche introdotte con decreto-legge n. 77 del 2021), con invio del PFTE al Consiglio superiore dei lavori pubblici e avvio del Dibattito pubblico; la relativa conclusione è prevista entro l’anno

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali.

In relazione all’intervento Roma-Pescara il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabili hanno segnalato ritardi autorizzativi che non consentono il raggiungimento dell’obiettivo previsto nel PNRR. Nel dettaglio si propone il definanziamento di 620,17 milioni di euro.

L’amministrazione centrale responsabile propone la riallocazione delle risorse come segue:

• 94 mln € (“PNRR Nuovi progetti”) a favore di M3C1-I1.3.2 Orte-Falconara.

• 18 mln € (“PNRR Nuovi progetti”) a favore di M3C1-I1.3.3 Taranto-Metaponto-Potenza Battipaglia.

 • 508 mln € (“PNRR Nuovi progetti”) a favore di M3C1-I1.5 Rafforzamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave.

Conseguentemente si rende necessario modificare e aggiornare la CID e gli OA per tener conto delle proposte di riprogrammazione.

1 Roma-Pescara (circa 32 Km)

 

(M3C1-I 1.3)

620

di cui:

Nuovi progetti:620

Risorse nazionali:

100 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Target: T1 2024

 notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Roma-Pescara

Il dibattito Pubblico per il lotto 1 Interporto d'Abruzzo-Manoppello e per il lotto 2 Manoppello-Scafa si è concluso il 21 aprile 2022 ed è stato quindi avviato l’iter autorizzativo sulla base delle modifiche introdotte con decreto-legge n.77 del 2021.

Vedi supra

2 Orte-Falconara (circa 20 Km)

 

(M3C1-I 1.3)

510

di cui:

Nuovi progetti:510

Risorse nazionali:

149 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T1 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Orte-Falconara

Il PFTE è stato inviato al CSLLPP ed è stata avviata la Conferenza dei Servizi e concluso il dibattito pubblico

Vedi supra.

L’amministrazione centrale responsabile propone la riallocazione delle risorse come segue:

• 94 mln € (“PNRR Nuovi progetti”) a favore di M3C1-I1.3.2 Orte-Falconara

Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia
(circa 35 Km)

 

(M3C1-I 1.3)

450

di cui:

Progetti in essere:20

Nuovi progetti:430

Risorse nazionali:

261 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

Target: T1 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia

E’ stato avviato l’iter autorizzativo per gli interventi prioritari (inviato il PFTE al CSLLPP, di cui è stato acquisito il parere, e sono in corso VIA e CdS). Per l’interconnessione tra la nuova linea AV SA-RC e la linea esistente Battipaglia-Potenza sono stati avviati gli iter autorizzativi unitamente al Lotto 1a AV Sa-RC ed è in corso lo sviluppo della PFTE arricchita. È in atto lo sviluppo del PFTE sulla base delle modifiche introdotte con decreto-legge n. 77 del 2021.

Vedi supra.

L’amministrazione centrale responsabile propone la riallocazione delle risorse come segue:

- 18 mln € (“PNRR Nuovi progetti”) a favore di M3C1-I1.3.3 Taranto-Metaponto-Potenza Battipaglia

 

Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)

(M3C1-I 1.4)

 

2.970
(Prestiti)

di cui:

Progetti in essere:270

Nuovi progetti:2.700

 

Risorse nazionali: 7 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Traguardo (12): T4 2022 Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS)

 

Obiettivo: T4 2024

1400 km di linee ferroviarie dotati del sistema ERTMS, conformemente al piano europeo di implementazione dell'ERTMS, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

 

Obiettivo: T2 2026

3400 km di linee ferroviarie dotati del sistema ERTMS, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

 

Il DL 121/2021 (art. 3, co. 1) ha istituito un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro, gli anni dal 2022 al 2026 per accelerare l’attuazione del Piano. In applicazione del Contratto di Programma – aggiornamento 2020-2021 –tra il MIMS e RFI sono state indette e aggiudicate le due gare per la progettazione esecutiva e la realizzazione del sistema ERTMS sulle linee oggetto del PNRR:

-     il primo Accordo Quadro Multi-tecnologico (500 mln €) è relativo ad interventi di upgrading tecnologico-infrastrutturale su circa 700 km di linee ferroviarie nelle regioni Lazio, Abruzzo (80 Km), Sicilia (480 Km) e Umbria (150 Km) ed è stato aggiudicato il 3 novembre 2021 e il contratto di appalto è stato concluso il 4 febbraio 2022;

-     il secondo Accordo Quadro Multi-tecnologico (2.774 milioni € per la realizzazione dei lavori su circa 4.200 km di rete) è stato pubblicato il 24 dicembre 2021 ed è suddiviso in 4 lotti geografici: Centro Nord (1,885 Km), Centro Sud (1.400 Km), Centro (530 Km) e Sud (405 Km), con aggiudicazione avvenuta il 1° giugno 2022. E’ prevista a seguire la stipula dei relativi contratti applicativi nonché la stipula dei primi contratti realizzativi relativi al primo Accordo Quadro.

Sono in corso le attività realizzative relative all'implementazione del sistema ERTMS su alcune tratte prioritarie dei Corridoi Europei, già in fase realizzativa in sovrapposizione al sistema di protezione della marcia esistente.

In data 27 dicembre 2022, RFI ha attestato il completamento di 416 km. Le tratte sono:

1. P.M. Rovezzano - PJ1 Arezzo Sud (DD), per un totale di 65 km;

 2. PJ1 Arezzo Sud - PJ1 Orvieto Sud (DD) per un totale di 85 km;

3. Monza – Chiasso, per un totale di 42 km;

4. NovaraRho, per un totale di 47,5 km;

5. Brescia – Vicenza – Padova, per un totale di 146,5 km;

6. Vicenza – Treviso (tratta Cittadella – Istrana), per un totale di 30 km.

(Fonte: Relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR -DOC XIII-bis, n. 1)

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento di debolezza legato a circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità materiali).

Il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabile hanno segnalato criticità legate sia alla carenza di materie prime di approvvigionamento delle forniture e sia alle procedure autorizzative che non consentono il raggiungimento dell’obiettivo previsto nel PNRR. Nel dettaglio si propone il definanziamento di 504 milioni di euro e il posticipo del target intermedio M3C1-13 di un semestre (da Q4-2024 a Q2-2025).

Potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave

(M3C1-I 1.5)

 

2.970

(Prestiti)

di cui:

Progetti in essere:2.172

Nuovi progetti:798

 

Risorse nazionali: 10.536 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

Obiettivo: T4 2024

700 km di tratte di linee migliorate costruite su nodi metropolitani e collegamenti nazionali chiave, pronti per la fase di autorizzazione e operativa

 

Obiettivo: T2 2026

1280 km di tratte di linee migliorate costruite su nodi metropolitani e collegamenti nazionali chiave, pronti per la fase di autorizzazione e operativa

Sono in corso gli interventi sui nodi metropolitani e le direttrici principali previsti dall’investimento. Sono stati attivati circa 160 chilometri. consegueno il target nazionale di 150 km per il 2022. È previsto entro l’anno il completamento di una ulteriore quota degli interventi, sui 700 previsti per fine 2024.

(Fonte: Terza Relazione al Parlamento al 31 maggio 2023)

 

In relazione a tale misura il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabile propongono l’incremento di 1.012 milioni di euro di cui:

• 508 mln € (“PNRR Nuovi progetti”) da M3C1-I1.3.1 Roma-Pescara

• 504 mln € (“PNRR Nuovi progetti”) da M3C1-I1.4 ERTMS .

Contestualmente, si richiede la modifica degli OA per eliminare il riferimento numerico ai singoli interventi puntuali previsti nei nodi e nelle Direttrici indicati.

Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud

(M3C1-I 1.7)

2.400

Prestiti

di cui FSC: 2.400

 

Risorse nazionali:

1.548 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il potenziamento, l'elettrificazione e l'aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud.

L’obiettivo è otenziare la rete ferroviaria in diversi punti critici del Sud Italia (linea Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria/Lamezia Terme, nonché linee in Molise, Basilicata ecc.), per realizzare gli interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione di porti (Taranto e Augusta) e aeroporti (Salerno, Olbia, Alghero, Trapani e Brindisi), per aumentare la competitività e la connettività del sistema logistico intermodale e per migliorare l’accessibilità ferroviaria di diverse aree urbane del Mezzogiorno.

Sono concluse le attività di progettazione dei principali nuovi interventi ed è previsto entro il 2022 il completamento delle attività di progettazione.

Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1) aggiornata al 13 febbraio 2023, si riporta che non risulta raggiunta la milestone relativa alle misure di riqualificazione, elettrificazione e resilienza delle ferrovie del Sud, di cui è stato completato solo lo studio di fattibilità tecnica e deve essere avviata la progettazione definitiva.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali.

Il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabile propongono modifiche della CID al fine di meglio specificare il perimetro dell’intervento. L’ambizione complessiva della misura risulta in ogni caso invariata.

Miglioramento delle stazioni ferroviarie (gestite da RFI nel Sud)
(M3C1-I 1.8- 19, 20)

700
Prestiti

 

di cui FSC: 700

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Obiettivo: T4 2024

10 stazioni ferroviarie sono riqualificate e rese più accessibili conformemente alla direttiva 1300/2014 e ai regolamenti dell'UE in materia di sicurezza ferroviaria

 

Obiettivo: T2 2026

38 stazioni ferroviarie sono riqualificate e rese più accessibili conformemente alla direttiva 1300/2014 e ai regolamenti dell'UE in materia di sicurezza ferroviaria

Nel corso del 2021 è stata avviata la fase di progettazione per 9 Stazioni: Bari, Lecce, Taranto, Benevento, L2 Napoli, S. Severo, Villa S. Giovanni, Messina Centrale e Marittima, Caserta. Sono avviati gli interventi su 4 Stazioni tra cui S. Severo (al termine della progettazione), Lamezia Centrale, Sapri.

Nel 2022 sono stati avviati i 12 progetti previsti nell’anno e a dicembre 2022 sono state bandite due gare.

 Le attività di realizzazione si stanno già svolgendo su 6 stazioni: Scalea S. Domenica Talao, Vibo Valentia-Pizzo S, Severo, Giovinazzo, Milazzo e Sapri.

(Fonte: Terza Relazione al Parlamento al 31 maggio 2023)

Il soggetto attuatore e l’amministrazione responsabile propongono modifiche marginali degli OA sostituendo nella descrizione alcune stazioni nominate con stazioni con maturità autorizzativa e progettuale più avanzate. L’ambizione complessiva della misura risulta in ogni caso invariata.

Porti verdi (Green Ports): interventi in materia di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti

 

(M3C2-I 1.1)

270
Prestiti

di cui:

Nuovi progetti: 270

 

Ulteriori risorse:
2.860
dal Fondo complementare (art.1, co. 2, lett. c) punti 7-11, DL n. 59/2021)

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

 

Attuazione: Il progetto si sviluppa nei porti delle 9 AdSP del Centro- Nord

 

Obiettivo (8): T4 2022 Aggiudicazione di opere alle nove Autorità di sistema portuale. La procedura di selezione per l'aggiudicazione di opere deve prevedere quanto segue:

a) criteri di ammissibilità che assicurino la conformità delle opere agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) e alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale;

b) impegno a garantire che il contributo climatico dell'investimento secondo la metodologia di cui all'allegato VI del regolamento (UE) 2021/241 rappresenti almeno il 79% del costo totale dell'investimento sostenuto dall'RRF;

c) impegno a riferire in merito all'attuazione della misura a metà della durata del regime e alla fine dello stesso

Traguardo (9): T4 2025

completamento delle opere da parte di tutte le autorità portuali. Complessivamente, almeno 213 milioni EUR devono essere destinati ad attività a sostegno dell'obiettivo climatico secondo la metodologia di cui all'allegato VI del regolamento (UE) 2021/241

Si è conclusa nel 2022 la valutazione delle 129 proposte progettuali presentate dalle Autorità di Sistema Portuale. La Commissione per la valutazione delle proposte, istituita con decreto direttoriale 2/11/2021 ha stilato la graduatoria. Sono stati registrati il 13/12/2022 i decreti di ammissione al finanziamento per 115 milioni €, che costituiscono aggiudicazione dei progetti per 8 AdSP. A marzo 2023 sono quindi stati sottoscritti gli atti convenzionali, che consentono l’anticipo del 10% delle somme. Sono in fase di attivazione da parte delle AdSP le procedure di progettazione per l’avvio delle gare.

(Fonte: Banca dato Regis-RGS)

 

Con decreto MIT 13 agosto 2021 è stato approvato il programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al PNRR, ripartendo le risorse del Fondo complementare destinate al settore portuale, per 2.835,63 milioni €. In Allegato al decreto è specificata la destinazione dettagliata delle risorse. Con decreto ministeriale 13 aprile 2023 è stato integrato il programma degli interventi.

Nel Rapporto della Corte dei Conti: «Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici» (approvato con deliberazione n. 53 del 19 luglio 2023) si riporta l’utilizzo dei relativi finanziamenti (1.470 milioni €), del Fondo complementare relativi a interventi su dighe, moli e banchine, anche per consentire l'adeguamento al crescente tonnellaggio delle navi. Al 31/12/200 risultano aggiudicati bandi di gara per il 31 per cento dei progetti (circa il 42 per cento in termini di risorse sul totale), rispetto all’obiettivo del 30 per cento.

 

L’amministrazione chiede la modifica della descrizione e del target della misura nella CID oltre che allo spostamento della tempistica per il raggiungimento del target finale.

Digitalizzazione della catena logistica

 

(M3C2-I 2.1-5)

250
Sovvenzioni

 

di cui:

Nuovi progetti: 250

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Attuazione: coordinamento da parte di PLN ed in parte dalle Autorità Portuali in coordinamento con gli operatori della logistica

Obiettivo: T2 2024

Almeno il 70 % dei sistemi per gli operatori portuali delle singole autorità di sistema portuale devono essere interoperabili e compatibili fra loro e con la piattaforma strategica nazionale digitale

 

Il MIT ha svolto delle interlocuzioni con i principali stakeholders per la definizione dei campi di intervento.

È stato sottoscritto un Atto attuativo con la società in house RAM S.p.A., che affiancherà il MIT nell’espletamento delle funzioni di soggetto attuatore nella implementazione della Piattaforma Logistica Nazionale. È stato avviato,  l’iter legislativo per l’adesione dell’Italia al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (e-CMR) inviando al MAECI, in qualità di Ministero proponente, il previsto schema di disegno di legge.

È in corso di predisposizione un piano delle attività che prevede entro il 2023 la realizzazione delle attività di progettazione del nodo aggregatore eFTI e dell'architettura digitale per i Generatori di dati per l'interoperabilità.

(Fonte: Terza Relazione al Parlamento del 31 maggio 2023)

 

La proposta di modifica mira a chiarire meglio l'obiettivo del provvedimento garantendo la coerenza dell'obiettivo finale con la normativa europea in materia (REG (UE) 2020/1056) e gli standard definiti dal nuovo PLN (National Platform Logistics).

Al contempo, la proposta di modifica chiarisce che la cifra del “70%” si applica alle Autorità di Sistema Portuale e non ai sistemi informatici delle stesse Autorità.

Digitalizzazione della gestione del traffico aereo

 

(M3C2-I 2.2)

110
Sovvenzioni

 

di cui:

Nuovi progetti: 110

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Attuazione:’ENAV, in coordinamento con gli aeroporti della rete TEN-T

Obiettivo (6): T4 2023

Almeno 13 siti: aeroporti, enti di controllo di avvicinamento (APP) e centri di controllo di area (ACC) devono essere dotati di un sistema di gestione del traffico aereo completamente digitalizzato e operativo

 

Traguardo (7): T1 2026

Digitalizzazione del traffico aereo: entrata in funzione di nuovi strumenti Entrata in esercizio di:

a) Centro operativo tecnico (TOC) e almeno due sistemi di gestione del traffico aereo

b) Group Cloud Enterprise Resource Planning (ERP)

c) Informazioni aeronautiche digitalizzate

d) Sistema di gestione del traffico senza equipaggio e connettività (UTMS)

 

 

Le risorse sono state assegnate con decreto MEF del 6 agosto 2021. Con D.M. n. 477 del 29.11.2021 sono state approvate le Convenzioni con il Gruppo ENAV Spa, sottoscritte il 24.11.2021, le quali prevedono una contribuzione a fondo perduto di 110 milioni di euro da attribuire ad ENAV per i seguenti progetti: consolidamenti APP/ACC, AMAN Extended Horizon, Nuova automazione Torri, Cloud infrastrutture, Secure information sharing, nonché alle tre controllate del Gruppo:

•Techno Sky, società di manutenzione hardware/software per l'erogazione dei servizi di assistenza al volo, per l’intervento “Nuovo modello manutentivo”;

•IDS AirNav S.r.l. per l’intervento di “Digitalizzazione informazioni aeronautiche”;
•D-Flight S.p.A. per l’intervento di “Sviluppo piattaforma e Connettività sistema UTM.

 

ENAV S.p.A. ha trasmesso alla Direzione generale competente i cronoprogrammi degli interventi, approvati con decreto direttoriale n. 31 del 14 aprile 2022. Il MIT ed ENAV S.p.A. hanno effettuato una serie di incontri con i quali sono stati chiariti ai Soggetti attuatori i presupposti e i vincoli di ammissibilità degli investimenti ed è iniziata una fase di approfondimento per analizzare la documentazione proposta quale obbligazione giuridicamente vincolante e ancora per definire puntualmente le attività rientranti nel perimetro di rendicontazione del PNRR. Sono in corso, inoltre, le attività di ammodernamento del software e l’attività di sviluppo per l’entrata in funzione di nuovi strumenti relativi alla digitalizzazione della gestione del traffico aereo.

(Fonte: Terza Relazione al Parlamento del 31 maggio 2023)

La Società (ENAV) chiede il definanziamento di 5 progetti per un valore di 76 milioni di euro a causa delle criticità derivanti dalla crisi internazionale - il conflitto russo-ucraino, con effetti negativi diretti sull'approvvigionamento di materiali e forniture tecnologiche, le complesse attività di formazione del personale specializzato attualmente impegnato a causa di un inatteso, oltre che improvviso, aumento del traffico aereo.

 


 

MISSIONE 4: Istruzione e ricerca

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

PROPOSTE DI MODIFICHE

Riforma degli istituti tecnici e professionali

 

(M4C1-R.1.1)

 

Ministero dell’istruzione

Traguardo: T4 2022

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

L’art. 26 del decreto-legge n. 144 del 2022, cosiddetto Aiuti-ter (L. 175/2022) prevede misure per la riforma degli istituti tecnici. L’art. 27 del medesimo decreto reca misure per la riforma degli istituti professionali. L’art. 28, infine, istituisce l’“Osservatorio nazionale per l'istruzione tecnica e professionale”.

Nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc..

L’amministrazione competente – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - al fine di rendere più ambiziosa la riforma degli istituti tecnici e

professionali allineandola alla riforma del sistema degli istituti tecnologici superiori per la formazione terziaria per la quale la legislazione secondaria sarà adottata entro il 31 dicembre 2023, richiede lo spostamento dell’adozione di tutti gli atti di legislazione secondaria di attuazione entro il 30 giugno 2024.

Riforma delle classi di laurea

 

(M4C1-R.1.5-1,10)

--

Ministero dell’università e della ricerca

Traguardo: T4 2021

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

L’art. 14 del D.L. 152/2021 (legge n. 233 del 2021) ha disposto, in attuazione degli obiettivi previsti dal PNRR, che nell’ambito dei criteri generali per la definizione, da parte degli atenei, degli ordinamenti dei corsi di studio, una parte dei crediti formativi universitari (CFU) può essere riservata ad attività affini o integrative, comunque relative a settori scientifico-disciplinari (SSD) o ad ambiti disciplinari non previsti per le attività di base o per le attività caratterizzanti del corso di studi.

Inoltre, ha previsto la razionalizzazione e l’aggiornamento dei medesimi SSD.

L’art. 14, comma 6-bis del decreto-legge n. 36 del 2022 (legge n. 79 del 2022), ha poi sostituito l’art. 15 della legge n. 240 del 2010, in materia di gruppi e settori scientifico-disciplinari.

La riforma – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - prevede l’aggiornamento dei curricula universitari, riducendo i vincoli che limitano fortemente la possibilità di creare corsi interdisciplinari e introducendo classi di laurea innovative professionalizzanti.

Rispetto alla prossima scadenza - prosegue il documento del Governo - relativa all’entrata in vigore

delle disposizioni attuative (M4C1-10, T4-2023) si ritiene opportuno aggiornare gli Operational Arrangements, ntroducendo specifiche di dettaglio sugli atti normativi dirimenti al completamento della milestone.

Alloggi per studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti

 

(M4C1-R.1.7-27-30)

960

Prestiti

 

Nuovi progetti: 864

 

FSC: 96

Ministero dell’università e della ricerca

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione volta a modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti.

Obiettivo: T4 2022

Almeno 7.500 nuovi posti letto negli alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T4 2022

Entrata in vigore della riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T2 2026

Creazione e assegnazione di almeno ulteriori 60.000 posti letto.

L’art. 64, comma 8, del D.L. 77/2021 (L.108/2021) ha innalzato (dal 50) al 75% del costo totale la quota massima di cofinanziamento dello Stato per la realizzazione di interventi per alloggi e residenze per studenti universitari e delle istituzioni AFAM, di cui alla L. 338/2000.

Il comma 9 ha precisato che agli oneri derivanti si fa fronte con le risorse del PNRR.

Successivamente, l’art. 15 del D.L. 152/2021 ha previsto che, per semplificare e velocizzare la selezione e il monitoraggio degli interventi di cui alla stessa L. 338/2000, le procedure sono effettuate esclusivamente attraverso l’informatizzazione del processo edilizio. Inoltre, ha disposto che i progetti devono prevedere, a pena di inammissibilità, il numero dei posti letto attesi. Infine, ha previsto che è promossa, prioritariamente, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili esistenti.

Inoltre, l’art. 14, comma 6-vicies quater del decreto-legge n. 36 del 2022 (L.79/2022), prevede la possibilità di destinare risorse del PNRR all'incremento di posti letto per studenti universitari ovvero al finanziamento di interventi di adeguamento delle residenze universitarie agli standard europei. In particolare, con bando del Ministero dell'università e della ricerca, le risorse del PNRR indicate nell'ambito dei bandi adottati in applicazione dell'art. 1 della legge n. 338 del 2000, che siano in essere alla data di entrata in vigore della predetta disposizione, possono essere destinate ai suddetti interventi.

Successivamente, il decreto-legge n. 115 del 2022 (L.142/2022) (cosiddetto Aiuti-bis) è intervenuto per integrare e perfezionare le disposizioni di attuazione della Riforma 1.7 della Missione 4, Componente 1, del PNRR («Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti»), già adottate in forza dell’art. 14, comma 6-vicies quater del D.L. 36/2022, con l’obiettivo di favorire ulteriormente la disponibilità di nuovi alloggi e residenze per studenti universitari. In questa prospettiva, l’articolo in commento opera su due versanti:

i) sostituisce l’art. 14, comma 6-vicies quater del D.L. 36/2022, trasponendone il contenuto, con limitate modifiche sostanziali, all’interno dell’art. 1 della L. 338/2000 (recante «Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari»);

ii) prevede semplificazioni procedimentali aggiuntive per consentire il più celere ed effettivo impiego delle risorse europee, al fine di conseguire gli obiettivi temporali connessi al raggiungimento dei target PNRR (art. 39).

D.D. n. 1119 del 5 luglio 2022.

DM n. 1046 del 26 agosto 2022 (qui il relativo comunicato stampa), modificato dal DM n. 1089 del 15 settembre 2022, con il quale sono stati gestiti 300 milioni di euro previsti dal PNRR per il traguardo della creazione e assegnazione di posti letto aggiuntivi almeno pari a 7.500 entro il 31 dicembre 2022.

Successivamente, il decreto-legge n. 144 del 2022, (Aiuti-ter), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 175 del 2022, aggiungendo l’art. 1-bis alla legge n. 338 del 2000, dispone che le risorse previste dalla riforma 1.7 della Missione 4, componente 1, del PNRR, siano destinate, per un importo pari a 660 milioni di euro, all'acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore  (art. 25).

Si veda anche che il comunicato, in Gazzetta Ufficiale, del 24 novembre 2022.

DM n. 1246 del 28 novembre 2022, recante “Approvazione degli atti e della graduatoria”, integrato dal DM n. 20 del 25 gennaio 2023.

DM n. 1252 del 2 dicembre 2022, recante “Nuovo avviso pubblico per l’accesso al cofinanziamento di interventi volti all’acquisizione della disponibilità di posti letto per studenti universitari ai sensi dell’art. 1, comma 4-ter, l. 14 novembre 2000, n. 338” (qui il relativo avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale).

In attuazione del comma 7 del citato art. 25 del DL 144/2022 è stato adottato il DM n. 1437 del 27 dicembre 2022, recante risorse per le residenze universitarie.

In attuazione del comma 11 del medesimo art. 25 del DL 144/2022 è stato adottato il DM n. 1439 del 29 dicembre 2022, recante credito d’imposta per le residenze universitarie.

In conclusione - secondo quanto risulta - ai fini del target M4C1-28 al T4-2022 (almeno 7.500 nuovi posti letto), il quadro di attuazione si sostanzia come segue:

1. 4.478 posti letto di cui alla procedura D.M. n. 1046 del 26 agosto 2022;

2. 2.459 posti letto di cui ai precedenti bandi adottati in attuazione della Legge 338/2000;

3. Tra i 6.560 posti letto candidati di cui alla procedura D.M. n. 1252 del 2 dicembre 2022, saranno selezionati un numero di posti che consentirà di traguardare il Target M4C1-28 e fino a concorrenza delle risorse disponibili.

Tali posti posti letto saranno assegnati agli studenti al più tardi entro il termine dell’assessment period (28 febbraio 2023).

DM n. 77 del 14 febbraio 2023, recante “Approvazione degli atti e adozione dell’elenco degli interventi ammissibili al cofinanziamento nell’ambito della procedura di cui al D.M. n. 1252 del 2 dicembre 2022”.

D.D. n. 469 del 12 maggio 2023, recante “Avviso finalizzato all’individuazione di manifestazioni di interesse da parte di soggetti che intendano rendere disponibili immobili da destinare ad alloggi o residenze universitarie per studenti delle istituzioni della formazione superiore”. Qui il relativo comunicato stampa.

Il documento del Governo del 27 luglio 2023 rileva che la modifica, in accordo con la Commissione europea, riguarda lo spostamento del target M4C1-28 dalla terza alla quarta rata e la sua trasformazione in milestone. Inoltre, la modifica mira a correggere alcuni errori nel target M4C1-30. In altra parte del documento ministeriale - in relazione alla presente riforma - si propone di intervenire come segue:

• eliminare il vincolo della camera singola, ripristinando la possibilità di realizzare camere doppie, requisito essenziale per la sostenibilità economica degli investimenti;

• modificare il meccanismo di verifica del target finale, che prevedrà solo il requisito della creazione fisica del posto letto e della disponibilità all’assegnazione entro il 30 giugno 2026;

• forfettizzare l’importo concesso al soggetto attuatore che mette a disposizione un determinato posto letto, lasciando piena libertà rispetto ai quadri economici degli interventi non vincolando le assegnazioni ad una specifica categoria di spesa.

Si propone, inoltre, l’incremento della dotazione della misura per 300 milioni di euro, al fine di concedere un contributo per singolo posto letto di valore più congruo rispetto al mercato attuale (anche alla luce degli importanti aumenti generalizzati dei prezzi su scala globale) e rendere la misura più attrattiva per gli operatori economici.

Riforma del sistema di reclutamento dei docenti

 

(M4C1-R.2.1-3, 10, 14)

--

Ministero dell’istruzione

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore della riforma della carriera degli insegnanti.

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

 

Obiettivo: T4 2024

Almeno 70.000 insegnanti reclutati con il nuovo sistema di reclutamento.

L’art. 59 del D.L. n. 73 del 2021 (convertito con legge n. 106/2021) reca disposizioni specifiche per la tempestiva nomina del personale docente, su posti comuni e di sostegno, nelle scuole di ogni ordine e grado, per l’anno scolastico 2021/2022, e per la semplificazione delle procedure concorsuali per l’immissione in ruolo del medesimo personale, a cominciare da quelle relative alle classi di concorso delle materie scientifiche e tecnologiche. Esso è stato modificato dall’art. 46 del decreto-legge n. 36 del 2022 (L. 79/2022) e dall’art. 20, comma 1, del decreto-legge n. 75 del 2023.

L’art. 44 del citato decreto-legge n. 36 del 2022, poi, introducendo diverse novelle al decreto-legislativo n. 59 del 2017, reca disposizioni in materia di formazione, abilitazione e accesso in ruolo dei docenti, in particolare, della scuola secondaria di I e II grado.

Inoltre, il decreto-legge n. 115 del 2022 (L.142/2022) (cosiddetto Aiuti-bis) ha previsto per gli insegnanti di ruolo forme di premialità e progressione di carriera, legati al positivo superamento dei percorsi formativi. Si tratta, in particolare:

i) di un elemento retributivo una tantum di carattere accessorio, stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale, non inferiore al 10 per cento e non superiore al 20 per cento del trattamento stipendiale in godimento, riconosciuto al superamento del percorso formativo triennale e solo in caso di valutazione individuale positiva. Si evidenzia che tale elemento, è stato introdotto dall’art. 44 del D.L. n. 36/2022 ed è qui oggetto solo di una novella di coordinamento formale;

ii) della possibilità, questa innovativa, di accedere a un meccanismo di stabile incentivazione, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera da definirsi in sede di contrattazione collettiva. Tale previsione è stata introdotta in sostituzione della qualifica di docente esperto prevista nel testo originario del decreto-legge, di cui tuttavia restano fermi i principali aspetti sostanziali: il meccanismo implica il diritto a un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento, riconosciuta a coloro che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili (art. 38). 

Il documento del Governo del 27 luglio 2023 rileva che viene richiesta la revisione del termine del conseguimento del target M4C1-14 - Insegnanti reclutati con il nuovo sistema di reclutamento per consentire di attuare la riforma del reclutamento e di

svolgere i percorsi universitari abilitanti annuali di 60 CFU, a partire dall’anno accademico 2023-2024, che costituiscono requisito di ammissione per il concorso previsto dalla riforma del reclutamento, i cui tempi di svolgimento sono stimati in circa un anno. Sul punto – prosegue il documento del Governo - sono state avviate interlocuzioni con la Commissione.

Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

 

(M4C1-I.1.1)

4.600

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 1.600

 

Nuovi progetti: 2.000

 

FSC: 1.000

Ministero dell’istruzione in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione dei contratti per la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura della prima infanzia

 

Obiettivo: T4 2025

Attivazione di almeno 264.480 nuovi posti per servizi di educazione e cura per la prima infanzia (fascia 0-6 anni).

Secondo quanto risulta dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato, al 13 giugno 2023 (con dati aggiornati al 28 aprile 2023) tale investimento 1.1 ha l’obiettivo di creare 264.480 nuovi posti in più e la dotazione finanziaria complessiva è pari ad € 4.600.000.000. “L’investimento ricomprende “progetti in essere” per un importo di 700 milioni, “progetti nuovi” per un importo complessivo di 3 miliardi e contributi per la gestione dei servizi dei nuovi asili e poli dell’infanzia realizzati per un importo di 900 milioni. Per i progetti in essere, sulla base delle risorse stanziate con l’art. 1, comma 59, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, al fine di consentire ai Comuni di accedere alla quota di 700 milioni per il periodo 2021-2025, in data 22 marzo 2021, è stato pubblicato l’Avviso pubblico per la presentazione delle richieste di contributo per progetti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e a scuole dell'infanzia e a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. Con decreto interministeriale 31 marzo 2022 sono state approvate le graduatorie dei progetti ammessi a finanziamento. Per i progetti nuovi, con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto, con il Ministro per il sud e la coesione territoriale, con il Ministro per la famiglia e le pari opportunità e con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, 2 dicembre 2021, n. 343, sono state ripartite le relative risorse fra le Regioni. Con avviso pubblico 2 dicembre 2021, prot. n. 48047 ed entro il termine di scadenza del 28 febbraio 2022 sono pervenute n. 985 candidature per asili nido per un importo complessivo di euro 1.173.051.470,75 e n. 1.232 candidature per le scuole dell’infanzia, compresi i poli dell’infanzia relativi all’intera fascia di età 0-6 anni, per un importo complessivo di euro 2.129.212.390,74 a fronte di un investimento complessivo di 3 miliardi. Pertanto, con l’avviso pubblico, prot. n. 12213 del 3 marzo 2022, è stato fissato al 31 marzo 2022 il termine di scadenza delle candidature per asili nido. Nel frattempo, per favorire la massima partecipazione possibile dei comuni alla procedura in questione, sono state poste in essere ulteriori azioni di supporto sia tecnico sia amministrativo ai comuni, nonché una campagna di comunicazione e webinar specifici anche con il coinvolgimento delle prefetture a livello locale. Entro il termine del 31 marzo sono pervenute n. 1.676 candidature per un importo complessivo, comprensivo delle candidature già pervenute entro il 28 febbraio 2022, di euro 1.992.842.752,03, con un incremento di euro 819.791.281,28, pari al 69,8%, rispetto alle candidature presentate entro il 28 febbraio 2022. Tuttavia, nelle regioni del Mezzogiorno residuavano ancora risorse e, pertanto, con l’avviso pubblico prot. n. 23992 del 15 aprile 2022, sono stati riaperti i termini per l’inoltro delle candidature per i comuni delle regioni del Mezzogiorno con priorità per i comuni delle regioni Basilicata, Molise e Sicilia che hanno espresso un fabbisogno complessivo inferiore all’originario stanziamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione 2 dicembre 2021, n. 343. Entro il termine del 31 maggio 2022 sono pervenute ulteriori n. 74 candidature per un importo complessivo di euro 81.199.333,64”.

Si segnala al riguardo la deliberazione del 18 gennaio 2023 del Collegio del Controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.. La medesima Relazione – oltre a descrivere l’investimento alle pagg. 309 e 310 – rileva, tra l’altro (a pag. 71), che la misura – che prevede, entro il 30 giugno 2023, l’aggiudicazione di tutte le gare di appalto dei lavori per gli interventi ammissibili - ha “scontato una difficile fase di avvio legata alle criticità gestionali e amministrative. Il bando originario – prosegue la Relazione - prevedeva la conclusione della fase di selezione degli interventi entro marzo 2022. La necessità di assicurare il 40 per cento delle risorse al Sud e l’incremento dei costi delle materie prime hanno dapprima rallentato la conclusione della selezione degli interventi e successivamente l’avvio della progettazione degli stessi. Il Governo in carica è intervenuto prorogando la data di affidamento dei lavori da marzo 2023 a maggio 2023 e successivamente, con decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, articolo 7, alla scadenza del termine di aggiudicazione previsto dagli obiettivi del Piano, con importanti azioni a supporto degli enti locali per accompagnarli nelle procedure di affidamento dei lavori nonché con norme di semplificazione e di deroga e con l’inserimento dei poteri commissariali di sindaci e presidenti di provincia sull’edilizia scolastica per velocizzare le procedure amministrative. Allo stato, i comuni, soggetti attuatori degli interventi, stanno procedendo con la conclusione della fase di progettazione e hanno avviato la fase di avviamento dei lavori (…) L’obiettivo del Ministero dell’istruzione e del merito e del Governo è quello di aggiudicare, entro giugno, il numero massimo di interventi e, eventualmente, proporre per quelli in ritardo misure di attuazione rafforzata per consentire, comunque, il rispetto del predetto target finale”.

L’amministrazione centrale responsabile – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - ha segnalato l’incremento dei costi delle materie prime intervenuto tra luglio 2022 e maggio 2023, rispettivamente data di valutazione delle proposte e

conclusione della progettazione, che ha inciso sugli obiettivi finali della misura. Molti interventi selezionati in tale quadro – prosegue il documento del Governo - non hanno consentito di raggiungere gli obiettivi previsti e pertanto si rende necessario individuare nuove risorse e procedere con la pubblicazione di un nuovo bando di selezione degli interventi. In relazione al target finale della misura, in linea con gli orientamenti della Commissione, sarà valutato l’impatto dell’incremento dei costi con riferimento al numero dei nuovi posti da rendicontare.

Il medesimo documento, in altra parte, rileva che, a partire dal 2021, il precedente Governo ha emanato bandi per selezionare proposte di interventi finalizzati ad incrementare o riqualificare i posti per asilo nido. La selezione dei progetti doveva concludersi a marzo 2022 ma i bandi sono stati riaperti più volte e la graduatoria definitiva è stata approvata a ottobre 2022. I comuni, soggetti attuatori degli interventi hanno avviato le progettazioni. In questa fase sono intervenuti gli aumenti dei costi delle materie prime a causa della guerra. L’aumento dei costi ha inciso sulle progettazioni e ha comportato la necessità per i soggetti attuatori di rivedere i numeri dei nuovi posti aggiuntivi creati. Ciò ha rallentato le procedure di affidamento. La proposta, quindi, mira a rivedere l’obiettivo intermedio dell’aggiudicazione di tutti gli interventi previsto dalla quarta rata con l’aggiudicazione di un primo

insieme di interventi e l’impegno a lanciare un nuovo bando per raggiugere l’obiettivo finale della misura alla luce delle circostanze oggettive intervenute. La modifica introdotta, quindi, non definanzia nessun intervento ma, per raggiungere l’obiettivo finale, impegna il Governo a emanare un nuovo bando di selezione degli interventi

Piano per l’estensione del tempo pieno e mense

 

(M4C1-I.1.2)

960

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 360

 

FSC: 600

Ministero dell’istruzione

Obiettivo: T2 2026

Almeno 1000 strutture destinate all’accoglienza degli studenti oltre l’orario scolastico.

Sulla base di quanto disposto dal DM 343 del 2 dicembre 2021 (qui l’allegato 4), è intervenuto l’avviso pubblico prot. 48038 del 2 dicembre 2021, con una dotazione finanziaria pari ad € 400 mln, per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense (il 57,68% delle risorse è destinato al Mezzogiorno). Le candidature dovevano essere presentate entro il 28 febbraio 2022.

Sono state quindi pubblicate, il 10 giugno 2022, le relative graduatorie. Qui il relativo comunicato.

Il documento del Governo del 27 luglio 2023 rileva che è stata registrata una criticità dovuta al rilevante aumento dei prezzi del settore edilizio, intervenuto successivamente alla fase di presentazione delle candidature da parte dei comuni, successivamente allo scoppio della guerra in Ucraina. Per tale ragione – prosegue il documento del Governo - si ritiene necessario, al fine di raggiungere gli obiettivi  previsti  e  salvaguardare  i  finanziamenti  già  assegnati,  modificare  il  target  M4C1-21,  con scadenza al 30 giugno 2026, in linea con gli orientamenti della Commissione europea in ordine all’incremento dei costi.

Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado e alla riduzione dell'abbandono scolastico

 

(M4C1-I.1.4)

1.500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 1.500

Ministero dell’istruzione

Obiettivo: T4 2024

820.000 studenti o giovani che hanno frequentato attività di tutoraggio o corsi di orientamento post diploma.

 

Obiettivo: T2 2026

Riduzione del divario nel tasso di abbandono scolastico nell'istruzione secondaria fino a raggiungere la media UE del 2019 (10,2 %).

Qui il comunicato stampa del Ministero dell’istruzione, dell’11 marzo 2022, di istituzione del Gruppo di lavoro per il contrasto della dispersione e il superamento dei divari territoriali, nell’ambito dell’attuazione del PNRR

Qui il comunicato stampa del Ministero dell’istruzione, del 13 maggio 2022,  relativo alla firma del Patto educativo per la Città metropolitana di Napoli. Istituzioni, Enti locali, Arcidiocesi, istituti scolastici e Terzo settore insieme per il contrasto della povertà educativa. In particolare, 41,1 milioni di euro saranno assegnati a 217 istituzioni scolastiche nell’area metropolitana di Napoli (di cui 78 nel Comune di Napoli per 14,8 milioni).

E’ stato quindi pubblicato, il 28 giugno 2022, un riparto delle risorse per le azioni di contrasto della dispersione scolastica.

Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 170 del 24 giugno 2022, relativo al riparto delle risorse fra le istituzioni scolastiche per il contrasto alla dispersione nell'ambito dell'Investimento 1.4 del PNRR per la riduzione dei divari territoriali, in relazione a risorse per 500.000 euro.

Nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.; ridefinizione Council Investing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

In sede di attuazione della misura – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - sono emerse alcune incongruenze dovute ad errori materiali che devono essere sanate per consentire il pieno raggiungimento dei target previsti. Pertanto – prosegue il documento del Governo - appare necessario eliminare dal CID (Council Implementing Decision) e dal target M4C1-7 il riferimento ai corsi post-diploma, considerato che l’investimento è volto al potenziamento delle competenze degli studenti  ai  fini  del conseguimento del diploma, e per consentire la sua piena rendicontazione si rende necessario spostare di 6 mesi l’obiettivo finale per un allineamento con le tempistiche dell’anno scolastico.

Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS)

 

(M4C1-I.1.5)

1.500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 1.500

Ministero dell’istruzione

Traguardo: T4 2025

Aumento del 100% annuo del numero di studenti iscritti al sistema di formazione professionale terziaria (ITS).

Si veda il comunicato stampa del Ministero dell’istruzione del 26 agosto 2022.

Si ricorda che l’art. 1, commi 548-554  della legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio 2023), in attuazione del PNRR, Missione 4 «Istruzione e ricerca» – Componente 1 «Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università», introduce una serie di misure volte a promuovere e potenziare le competenze e le discipline STEM in tutti i livelli del sistema educativo di istruzione e formazione, con particolare attenzione a favorire il riequilibrio di genere.

DM n. 310 del 29 novembre 2022, recante “Decreto di riparto delle risorse per il potenziamento dei laboratori degli Istituti Tecnologici Superiori "ITS Academy".

DM n. 84 del 10 maggio 2023, recante “Decreto di riparto delle ulteriori risorse per il potenziamento dei laboratori degli Istituti Tecnologici Superiori "ITS Academy" di nuova costituzione, che abbiano attivato almeno un percorso formativo nell'anno 2022, nell'ambito della Missione 4 - Istruzione e Ricerca - Componente 1 - Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università - Investimento 1.5 "Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS)" del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU”.

DM n. 229 del 25 agosto 2022, recante riparto dei finanziamenti agli ITS per l'anno 2022 (ai sensi dell'art. 14, comma 5 della legge n. 99 del 2022);

DM n. 87 del 17 maggio 2023, in materia di modalità per la costituzione e il funzionamento del Comitato nazionale ITS Academy (ai sensi dell'art. 10, comma 8 della  legge n. 99 del 2022);

DM  n. 88 del 17 maggio 2023, in materia di criteri e modalità per la costituzione delle commissioni di esame (ai sensi dell'art. 6, comma 2 della legge n. 99 del 2022);

DM n. 89 del 17 maggio 2023, che reca lo schema definito a livello nazionale dello statuto delle Fondazioni ITS Academy (ai sensi dell'art. 4, comma 3 della legge n. 99 del 2022).

L’amministrazione – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - propone una modifica connessa ad un errore/incongruenza materiale nella descrizione specifica del target M4C1-20 - Numero di studenti iscritti al sistema di formazione professionale terziaria (ITS), e, in particolare, nella descrizione specifica si legge quanto segue: “Aumento del numero di studenti iscritti al sistema di formazione professionale terziaria (ITS) ogni anno (100 %)”. L’attuale riferimento ad un incremento del numero delle istituzioni ITS (+208) – prosegue il documento del Governo - comporterebbe la conseguenza di triplicare gli ITS rispetto al numero attuale, mentre l’obiettivo del

PNRR è il raddoppio del numero di studenti, che si ottiene principalmente con l’incremento dei percorsi formativi e degli spazi laboratoriali.

Orientamento attivo nella transizione scuola-università

 

(M4C1-I.1.6)

250

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 250

Ministero dell’università e della ricerca

Traguardo: T2 2026

Almeno 1 mln di studenti che hanno frequentato corsi di transizione scuola-università.

DM n. 934 del 3 agosto 2022, recante “Criteri di riparto delle risorse e modalità di attuazione dei progetti relativi al “Orientamento attivo nella transizione scuola-università” nell’ambito del PNRR (M4.C1-24)”.

D.D. n. 1452 del 22 settembre 2022, recante “Attuazione del decreto ministeriale prot. n. 934/2022”.

D.D. n. 1639 del 17 ottobre 2022, recante “Attribuzione risorse a.s. 2022/2023” (qui il relativo comunicato stampa).

D.D. n. 2170 del 30 dicembre 2022, recante “Assegnazione definitiva risorse a.s. 2022/2023”.

D.D. n. 954 del 28 giugno 2023 recante “Integrazione del decreto direttoriale n. 1452 del 22 settembre 2022 di attuazione del decreto ministeriale prot. n. 934/2022”.

D.D. n. 1050 del 14 luglio 2023, recante “Ulteriore assegnazione risorse per l’a.s. 2022/2023”.

D.D. n. 1078 del 19 luglio 2023, recante Assegnazione risorse 2023-2024”.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 127, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc; ridefinizione Council Implementing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.). La medesima Relazione, inoltre, nel descrivere l’investimento a pag. 309, rileva - tra l’altro – che, ad oggi, sono stati avviati i corsi di orientamento e transizione scuola-università per l’anno scolastico 2022/2023, la cui erogazione proseguirà per ulteriori 3 annualità successive, abbracciando dunque tutto l’arco di attuazione del PNRR.

Al fine di assicurare una migliore riuscita dell’iniziativa – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - e garantire un percorso di orientamento di  alto  livello  qualitativo,  si aumenta la flessibilità nell’accesso all’iniziativa eliminando il  requisito dell’iscrizione a partire dal terzo anno per la frequenza dei corsi di orientamento, ampliando così la platea dei potenziali beneficiari della misura, e si prevede la possibilità di far frequentare allo stesso alunno più corsi di orientamento nelle diverse annualità (con limite di 1 corso per anno scolastico).

 

Borse di studio per l’accesso all’università

 

(M4C1-I.1.7)

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’università e della ricerca

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di decreti ministeriali di riforma delle borse di studio al fine di migliorare l’accesso all’istruzione terziaria.

 

Obiettivo: T4 2023

Assegnazione ad almeno 300.000 studenti di una borsa di studio per l’accesso all’università.

 

Obiettivo: T4 2024

Assegnazione ad almeno 336.000 studenti di una borsa di studio per l’accesso all’università.

L’art. 12 del D.L. 152/2021 ha semplificato, per il periodo di riferimento del PNRR, e in attuazione degli obiettivi previsti dallo stesso, la disciplina relativa alla determinazione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle borse di studio per gli studenti universitari e delle istituzioni AFAM e per la determinazione dei relativi importi. Inoltre, ha previsto che le risorse del PNRR destinate a tale obiettivo confluiscono sul Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio e sono ripartite con le modalità ordinariamente previste per il Fondo medesimo.

DM 17 dicembre 2021 n. 1320 (di cui si è dato notizia nella GU del 3 febbraio 2022), recante “Incremento del valore delle borse di studio e requisiti di eleggibilità ai benefici per il diritto allo studio”.

La circolare del MUR 13676 dell’11 maggio 2022, emanata ai sensi del DM 1320 del 2021, fornisce chiarimenti relativi al monitoraggio, nonché alla rendicontazione ed al controllo delle risorse del PNRR regolate dallo stesso decreto.

D.D. 1974 del 6 dicembre 2022, recante “Riparto delle risorse derivanti dalla Missione 4, Componente 1, Investimento 1.7 del PNRR - Anno 2022”.

L’art. 1, comma 566, della legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio 2023) incrementa di 250 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 il Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, da destinare agli studenti universitari e AFAM, anche al fine di dare continuità alle misure adottate nell’ambito del PNRR.

DM n. 193 del 21 febbraio 2023, recante “Risorse derivanti dalla Missione 4, Componente 1, Investimento 1.7 del PNRR per l’anno accademico 2022/2023. Concessione del finanziamento a favore degli enti erogatori dei servizi per il diritto allo studio”.

In considerazione dell’oggettiva irraggiungibilità dei target connessi alla misura, connessi a circostanze non ascrivibili al Ministero - rileva il documento governativo del 27 luglio 2023 - il MUR propone una revisione dei target che dovranno afferire non più al numero di studenti da sostenere, ma diversamente focalizzare l’attenzione sull’incremento medio delle borse rispetto ai valori presi a riferimento per la baseline, prevedendo un incremento medio di 500euro/borsa per il 2022/2023 e 700euro/borsa per il 2023/2024, in linea con gli attuali trend inflazionistici globali e con la descrizione della misura proposta in sede di stesura del PNRR. Sul fronte della sostenibilità a medio-lungo termine della misura, viene rilevato che l’incremento temporaneo degli stanziamenti per le borse di studio grazie alle risorse PNRR, unitamente agli incrementi sia delle soglie ISEE/ISPE di accesso ai benefici che l’aumento degli importi medi, ingenera una maggior spesa corrente costante nelle annualità successive: i percorsi di studio universitari in Italia vanno da un minimo di 3 ad un massimo di 6 anni, pertanto ad uno studente che, solo grazie alle nuove disponibilità PNRR, riesce ad accedere ai percorsi universitari, è doveroso dover assicurare la possibilità di ottenere una borsa di studio per l’intero ciclo formativo, pena un probabile abbandono dagli studi per mancanza di mezzi. Un primo intervento in tal senso è stato già effettuato con risorse nazionali, in quanto la legge di bilancio 2023 ha disposto, per gli anni 2024 e 2025, un incremento del fondo FIS per 250 milioni di euro annui, proprio per far fronte della mancanza di risorse PNRR distribuite nelle due annualità precedenti. Su questo investimento è chiesto un incremento delle risorse. Il MUR chiede maggiori risorse su questo investimento al fine di poter sostenere l’incremento del valore delle borse di studio, sui cui poggia la nuova formulazione dei target connessi all’investimento.

Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico

 

(M4C1-I.2.1-1-13)

800

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 165,77

 

Nuovi progetti: 634,23

Ministero dell’istruzione

Obiettivo: T4-2024

Almeno 650.000 unità di personale scolastico formate

DM n. 222 dell’11 agosto 2022 di destinazione delle risorse per l'attuazione di "progetti in essere" del PNRR nell'ambito delle linee di investimento 2.1 "Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico" e 3.2 "Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori.

DM n. 66 del 12 aprile 2023, recante “Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche, in attuazione della linea di investimento 2.1 "Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico" nell'ambito della Missione 4, Componente 1 - "Potenziamento dell'offerta dei servizi all'istruzione: dagli asili nido all'Università" del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU”.

L’’amministrazione – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - richiede una modifica per allineare il target M4C1-13 (formazione di 650.000 unità di personale sulla transizione digitale) con l’investimento e il target M4C1-19 (Trasformazione

delle classi in ambienti di apprendimento innovativi grazie a Scuola 4.0) connesso all’investimento M4C1-I.3.2 “Scuola 4.0”. Infatti – prosegue il documento del Governo - l’investimento relativo alla formazione del personale scolastico è strettamente  connesso  e  complementare all’investimento “Scuola 4.0” che prevede la trasformazione in chiave digitale di aule e laboratori, il cui target è previsto per dicembre 2025.

Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole

 

(M4C1-I.3.3-26)

3.900

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 3.400

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’istruzione

Obiettivo: T2 2026

Ristrutturazione di almeno 2.784 000 mq di edifici scolastici.

L’art. 55 del D.L. 77/2021 (L. 108/2021) – come modificato dall’art. 24, co. 6, lett. a), n. 1, del D.L. 152/2021 - ha previsto che per gli interventi di nuova costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico ed educativo da realizzare nell'ambito del PNRR:

1) il MI predispone linee guida tecniche suddivise in base alle principali tipologie di interventi autorizzati, con le quali individua anche i termini che gli enti locali rispettano per la progettazione, l'affidamento, l'esecuzione e il collaudo dei lavori (co. 1, lett. a), n. 1);

2) il Ministero comunica al Prefetto competente per territorio gli interventi che ha autorizzato affinché il Prefetto possa monitorarne l'attuazione da parte degli enti locali mediante l'attivazione di tavoli di coordinamento (co. 1, lett. a), n. 1-bis);

3) in caso di inerzia degli enti locali beneficiari nell'espletamento delle procedure per la progettazione e per l'affidamento dei lavori, nonché nelle attività legate all'esecuzione e al collaudo degli interventi, si applicano i poteri sostitutivi di cui all'art. 12 dello stesso D.L. (co. 1, lett. a), n. 2);

4) fino al 31 dicembre 2026, i sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane operano con i poteri dei commissari straordinari previsti per interventi infrastrutturali ritenuti prioritari (co. 1, lett. a), n. 3);

5) gli enti locali che si trovano in esercizio provvisorio di bilancio sono autorizzati, per le annualità dal 2021 al 2026, ad iscrivere in bilancio i finanziamenti concessi per l'edilizia scolastica nell'ambito del PNRR mediante apposita variazione (co. 1, lett. a), n. 4);

6) l’autorizzazione per interventi su beni culturali (art. 21, d.lgs. 42/2004) è resa dall'amministrazione competente entro 60 giorni dalla richiesta, anche tramite conferenza di servizi. Il parere del Sopraintendente sulla compatibilità paesaggistica dell’intervento (art. 146, co. 8, d.lgs. 42/2004) è reso entro 30 giorni (co. 1, lett. a), n. 5).

DM n. 51 del 7 marzo 2022, per definizione di un unico termine di aggiudicazione per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici finanziati con risorse nazionali e rientranti tra i c.d. progetti in essere del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i cui termini non sono ancora scaduti alla data di adozione del presente decreto.

DM n. 308 del 28 novembre 2022, recante “Decreto per la fissazione del termine di aggiudicazione per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici”.

DM n. 318 del 6 dicembre 2022, recante “Decreto per l’approvazione

di una prima parte dei piani  regionali nell’ambito del Piano nazionale  di  ripesa  e  resilienza –– Investimento 3.3 – “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica”.

Si veda anche la presentazione del Piano di edilizia scolastica PNRR del 6 dicembre 2022. Qui il comunicato.

Comunicato del MIC del 15 marzo 2023 di pubblicazione dell’elenco di 399 interventi di edilizia scolastica indicati dalle Regioni a seguito dello stanziamento di risorse aggiuntive avvenuto con decreto del Ministro del 7 dicembre 2022, n. 320 e finanziati con circa 936 mln di risorse nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che Comuni e Province potranno immediatamente attuare. Il 40% dei finanziamenti è stato riservato al Mezzogiorno.

Per questo intervento – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - il Ministero competente segnala l’incremento dei prezzi delle materie prime come per le altre misure che prevedono la realizzazione degli interventi infrastrutturali. Conseguentemente, si ritiene necessario, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti e salvaguardare i finanziamenti già assegnati, modificare il target M4C1-26, con scadenza al 30 giugno 2026, diminuendo contestualmente il numero previsto di edifici.

Didattica e competenze avanzate

 

(M4C1-I.3.4-23)

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’università e della ricerca

Obiettivo: T2 2026

Almeno 500 nuovi dottorati di ricerca assegnati nell'arco di tre anni in programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale.

DM n. 226 del 14 dicembre 2021, recante “Regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati”.

DM n. 301 del 22 marzo 2022, recante l'Adozione delle linee guida per l'accreditamento dei dottorati di ricerca, ai sensi dell'art. 4, comma 3, del Regolamento di cui al DM 14 dicembre 2021, n. 226.

DM n. 351 del 9 aprile 2022, recante “Riparto di 2.500 borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi di dottorato in programmi specificamente dedicati e declinati”.

Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 925 del 29 luglio 2022, recante “Decreto integrativo dei DDMM 351 e 352/2022”.

D.D. n. 2152 del 28 dicembre 2022, recante “Concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 351/2022”.

D.D. n. 2173 del 30 dicembre 2022, recante “Integrazione D.D. 2152/2022 di concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 351/2022”.

Si ricorda che l’art. 1, commi 586-587  della legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio 2023), al dichiarato fine di dare attuazione al rafforzamento delle scuole universitarie superiori previsto dal PNRR (nell’ambito dell’Investimento 3.4 della M4C1.3), prevede che sia autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2023 e di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, per il sostegno e il potenziamento di alcune Scuole Superiori d’Ateneo.

DM n. 118 del 2 marzo 2023, recante “Riparto delle borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi di dottorato in programmi specificamente dedicati e declinati”.

D.D. n. 124 del 19 luglio 2023, recante “Avviso per la concessione di finanziamenti destinati alla internazionalizzazione degli istituti di istruzione superiore artistica e musicale (AFAM)”.

Questo investimento – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - articolato in varie sottomisure, mira a qualificare e innovare i percorsi universitari e di dottorato, mediante tre obiettivi strategici: digitalizzazione, cultura dell'innovazione e internazionalizzazione. Con specifico riferimento alle 5 sub-iniziative (creazione di tre Teaching and learning Centres per migliorare le competenze dei docenti, creazione di tre Digital Education Hubs (DEH) per migliorare la capacità del sistema di istruzione superiore di offrire istruzione digitale a  studenti  e  lavoratori,  rafforzamento  delle  Scuole  universitarie  superiori,  10  iniziative transnazionali, internazionalizzazione degli istituti di istruzione superiore artistica e musicale - AFAM), sulla base di analisi in merito alle finalità e al target di destinatari che ci si prefigge di raggiungere attraverso tali iniziative, si è rilevata la necessità di una rideterminazione della dotazione finanziaria originariamente assegnata, tenuto anche conto che lo stanziamento di risorse ai fini dell’attivazione dei percorsi dottorali in tematiche ambientale e digitale appare si ritiene idoneo a garantire il corretto conseguimento del target M4C1-23 a giugno 2026. Inoltre – prosegue il documento governativo - per rendere maggiormente attrattiva la misura e conseguire il target, si ritiene opportuno incrementare il sostegno del MUR in favore delle università che attivano i percorsi di dottorato, prevedendo un importo per singola borsa di dottorato pari a 70.000 euro in luogo dei 60.000 euro originariamente previsti. Tale incremento si giustifica in relazione all’effettivo importo delle borse di dottorato erogate dalle Università agli studenti, che da normativa vigente e, risulta avere un valore medio complessivo per il triennio di circa 73/75.000 euro, in funzione del periodo di studio all’estero. Si propone di eliminare la sub-iniziativacreazione di tre Teaching and Learning Centres (TLC)” dal Piano, finanziandola con risorse nazionali.

Estensione del numero e delle opportunità di carriera dei dottorandi

 

(M4C1-I.4.1-12)

432

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 432

Ministero dell’università e della ricerca

Traguardo: T4 2024

Assegnazione di almeno 1.200 borse di dottorato supplementari ogni anno (su tre anni); assegnazione di almeno 1.000 borse di dottorato supplementari ogni anno (su tre anni) nell'ambito delle Amministrazioni pubbliche; assegnazione di almeno 200 nuove borse di dottorato ogni anno (su tre anni) destinate al patrimonio culturale.

L’art. 3, commi da 8 a 10, del D.L. 80/2021 (L. 113/2021) ha ampliato le finalità formative dei corsi per il conseguimento del dottorato di ricerca universitari, in particolare disponendo che i medesimi forniscono le competenze necessarie anche ai fini dell’accesso alle carriere nelle pubbliche amministrazioni, nonché ai fini dell’integrazione di percorsi professionali di elevata innovatività. Inoltre, ha incluso fra i soggetti che possono attivare i corsi anche le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Ulteriori previsioni attengono all’utilizzabilità del titolo ai fini dall’accesso alla pubblica amministrazione.

Al riguardo, la relazione illustrativa all’A.S. 2272 sottolineava che le modifiche relative al dottorato di ricerca erano collegate a quanto previsto dal PNRR.

DM n. 226 del 14 dicembre 2021, recante “Regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati”.

DM n. 301 del 22 marzo 2022, recante l'Adozione delle linee guida per l'accreditamento dei dottorati di ricerca, ai sensi dell'art. 4, comma 3, del Regolamento di cui al DM 14 dicembre 2021, n. 226.

DM n. 351 del 9 aprile 2022, recante “Riparto di 2.500 borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi di dottorato in programmi specificamente dedicati e declinati”. Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 925 del 29 luglio 2022, recante “Decreto integrativo dei DDMM 351 e 352/2022”.

DM n. 2152 del 28 dicembre 2022, recante “Concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 351/2022”.

DM n. 2173 del 30 dicembre 2022, recante “Integrazione D.D. 2152/2022 concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 351/2022”.

DM n. 118 del 2 marzo 2023, recante “Riparto delle borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi di dottorato in programmi specificamente dedicati e declinati”.

Si propone di ampliare – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - la tipologia di corsi di dottorato attivabili, includendo l’attivazione di dottorati di interesse nazionale di cui all’art. 11 del

decreto ministeriale n. 226 del 14 dicembre 2021. Ciò, anche al fine di migliorare l’attrattività dell’iniziativa e

conseguire il target di borse di dottorato attivate nei 3 anni accademici di riferimento (2022/2023, 2023/2024 e 2024/2025). Inoltre, per rendere maggiormente attrattiva la misura e conseguire il target, si ritiene opportuno incrementare il sostegno del MUR in favore delle università che attivano i percorsi di dottorato, prevedendo un importo per singola borsa di dottorato pari a 70.000 euro in luogo dei 60.000 euro originariamente previsti. Tale incremento si giustifica in relazione all’effettivo importo delle borse di dottorato erogate dalle Università agli studenti, che da normativa vigente, risulta avere un valore medio complessivo per il triennio di circa 73/75.000 euro, in funzione del periodo di studio all’estero. Viene contestualmente previsto un aumento della dotazione finanziaria della misura per 72 milioni di euro, attingendo da risorse derivanti da altri investimenti del PNRR a titolarità del Ministero dell’università e della ricerca.

Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN)

 

(M4C2-I.1.1-5-7)

1.800

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.380

 

Nuovi progetti: 420

Ministero dell’università e della ricerca

Obiettivo: T4 2023

Aggiudicazione di almeno 3.150 PRIN, in linea con le priorità del PNR, assegnati ad università ed enti di ricerca.

 

Obiettivo: T2 2025

Aggiudicazione di almeno 5.350 PRIN in linea con le priorità del PNR, assegnati ad università ed enti di ricerca.

 

Obiettivo: T2 2025

Assunzione di almeno 900 nuovi ricercatori a tempo determinato.

D.D. 1628 del 16  ottobre 2020 (Bando PRIN 2020).

DM n. 727 del 25 giugno 2021, recante “Criteri di riparto e utilizzazione del Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma Nazionale per la Ricerca (PNR)”.

L’art. 25 del  D.L. 152/2021 (L. 233/2021), al fine di attuare gli obiettivi del PNRR, consente di destinare le risorse previste per il finanziamento nel 2021 del nuovo programma per lo sviluppo di progetti di PRIN allo scorrimento delle graduatorie del bando 2020. Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

Si segnala, poi, il decreto del MUR 23 dicembre 2021, recante "Nuove disposizioni procedurali per gli interventi diretti al sostegno delle attività di ricerca fondamentale".

D.D. n. 104 del 2 febbraio 2022, recante “Bando PRIN 2022”.

DM n. 1056 del 5 settembre 2022, recante “Riparto fondo PNR, aggiornamento assegnazione 2022 – Atenei Statali”.

D.D. n. 1409 del 14 settembre 2022, recante “Bando PRIN 2022 PNRR”.

D.D. n. 2243 del 24 settembre 2022, recante “Decreto direttoriale di attuazione al D.M. 737/2021 sui criteri di riparto e utilizzazione del Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma nazionale per la ricerca (PNR) - Università Statali”.

D.D. n. 1580 del 14 ottobre 2022, recante “Procedura di valutazione bando PRIN 2022”.

Si veda anche l’apposita sezione del sito del MUR sugli investimenti del PNRR di sua competenza.

D.D. n. 490 del 7 aprile 2023, recante “Modifica procedura di valutazione bandi PRIN 2022”.

D.D. n. 492 dell’11 aprile 2023, recante “PRIN 2022 PNRR – Decreto di ripartizione dei fondi”.

D.D. n. 576 del 2 maggio 2023, recante “PRIN 2022 PNRR – Decreto di ripartizione dei fondi”.

D.D. n. 708 del 24 maggio 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore Life Sciences settore LS6.

D.D. n. 716 del 25 maggio 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore PE Physical Sciences and Engineering – settore PE7 “Systems and Communication Engineering".

D.D. n. 718 del 25-05-2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore PE Physical Sciences and Engineering – Settore PE3 “Condensed Matter Physics”.

D.D. n. 719 del 25 maggio 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore PE Physical Sciences and Engineering – Settore PE9 – “Universe Sciences.

D.D. n. 736 del 29 maggio 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al PE Physical Sciences and Engineering - Settore PE2 - Fundamental Constituents of Matter.

D.D. n. 739 del 29 maggio 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore Life Sciences settore LS8 - Environmental Biology, Ecology and Evolution.

D.D. n. 746 del 31 maggio 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore PE - Physical Sciences and Engineering settore Settore PE10 - Earth System Science.

D.D. n. 752 dell’1 giugno 2023 Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore LS Life Sciences – Settore LS2 – Integrative Biology: from Genes and Genomes to Systems.

D.D. n. 764 del 05 giugno 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al PE Physical Sciences and Engineering – Settore PE1 Mathematics.

D.D.  n. 766 del 5 giugno 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore SH Social Sciences and Humanities – Settore SH2 Institutions, Governance and Legal Systems.

D.D. n. 768 del 6 giugno 2023 - Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore PE Physical Sciences and Engineering – Settore PE11 Materials Engineering”.

D.D. n. 834 del 13 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore SH Social Sciences and Humanities – Settore SH1 Individuals, Markets and Organisations”.

D.D. n. 861 del 16 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore PE Physical Sciences and Engineering settore PE6 - Computer Science and Informatics”.

D.D. n. 862 del 16 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore PE Physical Sciences and Engineering settore PE4 - Physical and Analytical Chemical Sciences”.

D. D. n. 875 del 19 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore Life Sciences settore LS7 – “Prevention, Diagnosis and Treatment of Human Diseases””.

D.D. n. 901 del 21 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore SH - Social Sciences and Humanities SH4 - The Human Mind and Its Complexity”.

D.D. n. 925 del 22 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Rettifica Decreto direttoriale prot. n. 739 del 29 maggio 2023 - graduatoria Macrosettore Life Sciences settore LS8 - Environmental Biology, Ecology and Evolution”.

D.D. n. 926 del 22 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Approvazione della graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore Physical Sciences and Engineering – PE5 Synthetic Chemistry and Materials”.

D.D. n. 947 del 26 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Decreto direttoriale prot. n. 947 del 26 giugno 2023 graduatoria Macrosettore LS Life Sciences settore LS1 Molecules of Life: Biological Mechanisms, Structures and Functions”.

D.D. n. 953 del 28 giugno 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Decreto direttoriale prot. n. 953 del 28 giugno 2023 - graduatoria Macrosettore SH Social Sciences and Humanities settore SH7 - Human Mobility, Environment, and Space”.

D.D. n. 976 del 3 luglio 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Decreto direttoriale prot. n. 976 del 3 luglio 2023 - graduatoria Macrosettore LS Life Sciences settore – LS9 Biotechnology and Biosystems Engineerin”.

D.D. n. 977 del 3 luglio 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Decreto direttoriale prot. n. 977 del 3 luglio 2023 - graduatoria Macrosettore Macrosettore LS Life Sciences settore LS4 Physiology in Health, Disease and Ageing”.

D.D. n. 978 del 3-07-2023, recante “Bando PRIN 2022 - Graduatoria Macrosettore Macrosettore LS Life Sciences settore LS5 - Neuroscience and Disorders of the Nervous System”.

D.D.  n. 992 del 04 luglio 2023, recante “Bando PRIN 2022 - Correzione errore materiale nell’intestazione dell’Allegato A - “Tabella A – Graduatoria” allegata al DD n. 977 del 3 luglio 2023 – Approvazione graduatoria settore LS4”.

D. D. n. 1010 del 05-07-2023, recante “Bando PRIN 2022 - approvata la graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore SH Social Sciences and Humanities settore SH3 The Social World and Its Diversity”.

D. D. n. 1012 del 06-07-2023, recante “Bando PRIN 2022 - DD 1012 del 6 luglio 2023 - approvata la graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore Macrosettore SH Social Sciences and Humanities – Settore SH5 Cultures and Cultural Production”.

D.D. n. 1031 dell’11 luglio 2023 recante “Bando PRIN PNRR - Nuovo decreto di Ripartizione fondi complessivi disponibili per settore che annulla e sostituisce il decreto direttoriale n. 576 del 2 maggio 2023”.

D.D. n. 1026 dell’11 luglio 2023, recanteBando PRIN 2022 - DD 1026 del 11 luglio 2023 - scorrimento graduatoria finale delle proposte progettuali relative al Macrosettore LS Lifel Sciences – Settore LS7”.

Al fine di consentire la completa realizzazione degli interventi riferiti ai PRIN – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - entro l’arco di attuazione del PNRR, si propone di eliminare il riferimento alla “durata triennale” degli stessi. L’eliminazione di tale vincolo rende più coerente la durata dei progetti con l’assegnazione finanziaria

media per singolo programma di ricerca, che per il Bando PRIN 2022 prevede un massimale di 250.000 EUR, a fronte del valore massimo di 1.000.000 EUR previsto dal precedente bando PRIN 2020.

Finanziamento dei progetti presentati da giovani ricercatori

 

(M4C2-I.1.2-1)

600

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti

Ministero dell’università e della ricerca

Obiettivo: T4 2022

Concessione di almeno 300 borse di ricerca a studenti e stipula di almeno 300 contratti a giovani ricercatori.

Come evidenzia la documentazione del MUR allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. CCLXIII), occorrerà individuare le modalità per riconoscere la possibilità, ai ricercatori che rientrano dall’Estero, di essere contrattualizzati dalla Università con un contratto a tempo

indeterminato (RTD-B).

Qui comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

L’art. 14 del decreto-legge n. 36 del 2022 (L. 79/2022) reca misure dirette alla realizzazione di linee di intervento previste dal presente investimento. In particolare, i commi 1-4 di tale articolo prevedono particolari procedure di reclutamento all'interno delle Università e degli enti pubblici di ricerca, riservate a due categorie di studiosi: i) quelli insigniti di un Sigillo di Eccellenza (Seal of Excellence) a seguito della partecipazione a bandi, emanati nell'ambito dei Programmi quadro Horizon 2020 ed Horizon Europe negli anni 2022 o precedenti, relativi alle Azioni Marie Sk?odowska-Curie (MSCA); ii) i vincitori dei programmi di ricerca dello European Research Council.

DM n. 894 dell’11 luglio 2022 (si veda qui il relativo comunicato stampa).

Avviso n. 247 del 19 agosto 2022 (qui il relativo comunicato stampa).

Avviso n. 367 del 7 ottobre 2022

(qui il relativo comunicato stampa).

D.D. n. 502 del 25 novembre 2022, recante “Graduatoria dei soggetti ammissibili per i giovani ricercatori vincitori di bandi MSCA e che hanno ottenuto un “Seal of Excellence”.

Decreto interministeriale n. 564 del 13 dicembre 2022, recante “Decreto di ammissione al finanziamento per i giovani ricercatori vincitori di bandi MSCA e che hanno ottenuto un “Seal of Excellence”.

D.D. n. 568 del 15 dicembre 2022, recante “Decreto proposte progettuali non ammissibili a finanziamento - Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali da parte di giovani ricercatori da finanziare nell’ambito del PNRR”.

D.D. n. 602 del 23 dicembre 2022, recante “Graduatoria dei soggetti ammissibili per i giovani ricercatori vincitori di bandi dello European Research Council (ERC)”.

In sintesi, secondo quanto risulta, tale Target è stato conseguito poiché:

è stato pubblicato l'Avviso 247/22 (All.1) e rettifica 367/22 (All.1bis), per finanziare fino a 700 giovani ricercatori, di cui:

-100 ric. Starting Grants ERC;

-200 ric. MSCA.

-400 ric. Seal of Excellence.

All’esito della selezione, con D.D. 564 del 13/12/22 (All.2) è stato approvato il finanziamento per 262 ricercatori: 77 MSCA e 185 SoE. Al 20/12, termine fissato dall’avviso per la sottoscrizione del contratto con la host institution scelta, sono stati acquisiti 249 contratti di altrettanti PI: 74 MSCA e 175 SoE.

A questi si aggiungono i 5 vincitori ERC, per i quali è stata pubblicata la graduatoria, D.D. 602 del 23/12/22 (All.3), e le cui procedure di contrattualizzazione e portabilità del grant sono in corso.

D.D. n. 8 del 20 gennaio 2023, recante “Decreto di ammissione al finanziamento per i giovani ricercatori vincitori di bandi dello European Research Council - ERC Starting Grant”.

D.D. n. 14 del 25 gennaio 2023, recante “Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali da parte di giovani ricercatori da finanziare nell’ambito del PNRR

Rinunce e proposte progettuali non ammissibili al finanziamento con specifico riferimento a giovani ricercatori vincitori di bandi di bandi Marie Sk?odowska-Curie Postdoctoral Fellowships e Marie Sk?odowska-Curie Individual Fellowships , nonché ricercatori che abbiano ottenuto un “Seal of Excellence” a seguito della partecipazione a bandi Marie Sk?odowska-Curie Individual Fellowships e Marie Sk?odowska-Curie Postdoctoral Fellowship”.

D.S.G. n. 63 del 26 gennaio 2023, recante “Istituzione del Gruppo di lavoro per la valutazione del rispetto del principio di non arrecare un danno significativo (DNSH, “Do no significant harm”)”.

Si propone - rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - di aggiornare la descrizione della misura eliminando alcuni vincoli previsti dalla narrativa PNRR che, nell’ambito del primo dispositivo di attuazione emanato (D.D.

247/2022), hanno concorso ad un basso tasso di adesione da parte dei soggetti proponenti (a fronte di 700 finanziamenti banditi, sono pervenute 290 istanze di finanziamento). In particolare, si propone di eliminare il vincolo riferito all'assunzione di almeno un ricercatore "non-tenure-track" e di destinazione di parte del contributo a brevi periodi di mobilità per attività di ricerca o didattica in altre località in Italia o all'estero, pur continuando a consentire tale attività consentita. Si prevede altresì, nei successivi bandi che saranno adottati per individuare ulteriori giovani ricercatori da finanziare nell’ambito dell’iniziativa, di ampliare la platea dei soggetti ammissibili, includendo, ad esempio, ricercatori che pur ottenendo dalla Commissione europea una valutazione positiva per un progetto ERC non sono risultati vincitori causa esaurimento delle risorse disponibili. Sul fronte finanziario, sulla base dei dati di attuazione relativi alla prima annualità (267 progetti di ricerca selezionati a fronte di 700 banditi, e circa 52 milioni di euro di impegni a fronte di 220 milioni messi a bando), si propone una riduzione dell’importo originariamente allocato, dirottando le

risorse su altri investimenti del PNRR MUR che necessitano di maggiori appostamenti finanziari.

Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca

 

(M4C2-I.1.3-3-8)

1.610

Prestiti

 

Nuovi progetti

Ministero dell’università e della ricerca

Obiettivo: T2 2025

Almeno 100 nuovi ricercatori a tempo determinato assunti per ciascuno dei partenariati previsti per la ricerca di base firmati tra istituti di ricerca e imprese private.

Con DM 1141 del 7 ottobre 2021 sono state adottate – previa acquisizione del parere favorevole del MISE per le parti di competenza e previa condivisione della cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi a Palazzo Chigi (qui il video) – le Linee guida per le iniziative di sistema della Missione 4 Componente 2.

Le Linee guida, predisposte con il contributo consultivo del Supervisory Board istituito con DM 623 del 26 maggio 2021, contengono indicazioni per accedere agli investimenti nel settore della ricerca in filiera in vista dei futuri bandi per l’assegnazione delle risorse.

In particolare, per gli investimenti relativi a Partenariati estesi e ai Centri nazionali (AP), le Linee guida indicano anche i gli ambiti della ricerca. Sono previste tematiche libere per i restanti filoni di investimento.

Infine, le Linee guida prevedono la destinazione del 40% delle risorse alle aree del sud e la destinazione di 4 assunzioni su 10 a ricercatrici. L’accesso ai finanziamenti sarà consentito solo ad università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici e privati che si siano dotati, o si impegnino ad adottare nel primo anno del progetto, un ‘Bilancio di genere’ e un ‘Piano di uguaglianza di genere’, in analogia al Gender Equality Plan (GEP) prerequisito previsto per tutti i progetti Horizon Europe. Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

E’ stato quindi pubblicato l’avviso n. 341 del 15 marzo 2022, recante “Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per la creazione di “Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base””.

Qui il comunicato stampa del MUR del 16 marzo 2022.

Decreto direttoriale n. 1243 del 2 agosto 2022, recante “Pubblicazione decreto di approvazione  degli esiti delle valutazioni delle proposte progettuali”. Qui il relativo comunicato stampa.

Decreti di ammissione al finanziamento Avviso D.D. 341 del 15.03.2022. Tabella contenente i dati dei decreti di ammissione al finanziamento relativi all’Avviso D.D. 341 del 15.03.2022 (pubblicato il 20 gennaio 2023).

All’esito della procedura competitiva – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 -  sono stati selezionati tutti gli interventi previsti, che concorrono al conseguimento del target M4C2-8 in scadenza al T2 2025. Residuano risorse

pari a 4.388,88 euro, per le quali non è prevista l’attivazione di ulteriori procedure

e di cui si propone la destinazione ad altri interventi a titolarità del MUR che, sulla base dello stato di attuazione e sui target e milestone previsti, richiedono maggiori fabbisogni finanziari rispetto a quanto originariamente previsto.

Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies

 

(M4C2-I.1.4-9)

1.600

Prestiti

 

 

Nuovi progetti

Ministero dell’università e della ricerca in collaborazione con il Ministero delle imprese e del made in Italy

Traguardo: T2 2022

Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti campioni nazionali di R&S sulle key enabling technologies.

Conseguito

 

Traguardo: T4 2025

Aggiudicazione dei contratti alle strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali di R&S" su determinate Key Enabling Technologies

Con decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 sono state emanate le “Linee guida per le iniziative di sistema della Missione 4 Componente 2”, si tratta di un documento di indirizzo che precede l’emanazione dei bandi di finanziamento di competenza del MUR per le iniziative partenariali, e che fornisce le indicazioni chiave per i potenziali partecipanti, individuando, tra le altre, le aree tematiche rispetto alle quali saranno focalizzati gli investimenti.

Il DM 1233 del 10 novembre 2021 ha poi istituito la cabina di regia MUR – MiSE, ai fini dello svolgimento di attività connesse alle iniziative della Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa” della Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a titolarità del MUR. Tale decreto precisa che la cabina di regia è funzionale all’attuazione della Riforma 1.1 “Attuazione di misure di sostegno alla R&I per promuovere la semplificazione e la mobilità”, mediante predisposizione dei previsti decreti ministeriali, e alle attività di coordinamento, monitoraggio e supervisione dell’Investimento 1.4 “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies”.

Il 20 dicembre 2021 è stato pubblicato sul sito del MUR lavviso pubblico n. 3138 del 16 dicembre 2021 per la presentazione di “proposte di intervento per il potenziamento di strutture di ricerca e creazione di ‘campioni nazionali’ di ricerca e sviluppo su alcune key enabling technologies”.

l MUR finanzia 5 Centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici intorno a queste tematiche:

·     Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni

·     Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)

·     Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA

·     Mobilità sostenibile

·     Bio-diversità

Qui il comunicato stampa del MUR

In data 6 aprile 2022 è stato quindi pubblicato, sul sito del MUR, il decreto direttoriale n. 548 del 31 marzo 2022, recante “Decreto di approvazione delle graduatorie Fase 1 delle proposte progettuali pervenute in riferimento all’Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per il Potenziamento di strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali di R&S”, adottato con Decreto Direttoriale n. 3138 del 16.12.2021 e s.m.i.”.

Si veda, poi, il comunicato stampa del MUR del 15 giugno 2022.

Decreti di ammissione al finanziamento (D.D. 1031-1035 del 17 giugno 2022).

Nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 131, si evidenzia che questo investimento presenta il seguente elemento di debolezza, emerso nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzato: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo.

All’esito della procedura competitiva – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - sono stati selezionati tutti gli interventi previsti, che hanno concorso al conseguimento del target M4C2-18 traguardato al T2 2022. Anche in questo caso si propone di utilizzare le risorse residue ad altri interventi di titolarità del MUR che richiedono maggiori finanziamenti.

Creazione e rafforzamento di ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S"

 

(M4C2-I.1.5-18)

1.300

Prestiti

 

Nuovi progetti

Ministero dell’università e della ricerca

Traguardo: T2 2022

Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti gli ecosistemi dell'innovazione

Conseguito

Con decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 sono state emanate le “Linee guida per le iniziative di sistema della Missione 4 Componente 2”, si tratta di un documento di indirizzo che precede l’emanazione dei bandi di finanziamento di competenza del MUR per le iniziative partenariali, e che fornisce le indicazioni chiave per i potenziali partecipanti, individuando, tra le altre, le aree tematiche rispetto alle quali saranno focalizzati gli investimenti. Il decreto sottolinea che l'ambito degli ecosistemi dovrà essere definito in base a specifici criteri.

Il 30 dicembre 2021 è stato pubblicato l’avviso pubblico del MUR n. 3277 per la “presentazione di proposte di intervento per la creazione e il rafforzamento di Ecosistemi dell'innovazione territoriali”. Attraverso questo bando il MUR finanzia la creazione di 12 Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale, regionale o sovraregionale, di cui 5 nel Mezzogiorno. Qui il comunicato stampa del MUR.

D.D. n. 703 del 20 aprile 2022, recante “Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per la creazione e il rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione", costruzione di "leader territoriali di R&S" – Ecosistemi dell’Innovazione - PNRR – MUR - Fase 1 - Decreto di approvazione degli esiti delle valutazioni delle proposte progettuali”.

Decreti di ammissione al finanziamento Avviso 3277 del 30 dicembre 2021 - Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per la creazione e il rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione", costruzione di "leader territoriali di R&S" – Ecosistemi dell’Innovazione”.

Qui i Decreti di ammissione al finanziamento n. 1049 -1059 del 23 giugno 2022.

All’esito della procedura di selezione – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - sono stati selezionati tutti gli interventi previsti, che hanno concorso al conseguimento del target M4C2-18 traguardato al T2 2022. Anche in questo caso si propone di utilizzare le risorse residue ad altri interventi di titolarità del MUR che richiedono maggiori finanziamenti.

IPCEI (Important Project of Common European Interest)

 

(M4C2-I.2.1-10)

1.500

Prestiti

 

 

Nuovi progetti

Ministero delle imprese e del made in Italy

Traguardo: T2 2021

Varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica.

Conseguito

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore dell'atto nazionale che assegna i finanziamenti necessari a sostenere i progetti partecipanti.

Conseguito

 

Traguardo: T2 2023

Pubblicazione dell'elenco dei partecipanti

 

Obiettivo: T2 2025

Numero di imprese che hanno ricevuto sostegno (almeno 20)

Nel corso dell’anno 2021 sono stati pubblicati sul sito del MIMIT degli avvisi per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte delle imprese relative agli IPCEI concernenti le catene strategiche del valore dell’idrogeno (5 febbraio 2021), della microelettronica 2 (22 febbraio 2021) e delle infrastrutture e servizi cloud (30 marzo 2021)

 

E’ stato poi adottato il Decreto di assegnazione dei fondi 27 giugno 2022 relativo ai progetti IPCEI da notificare ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato (Idrogeno Hy2Tech e Hy2Use, Microelettronica 2 e Cloud). In base all’articolo 4, i termini per la presentazione delle istanze su ciascun intervento di sostegno agli IPCEI sono aperti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del MIMIT entro novanta giorni dalla data di notifica allo Stato membro della relativa decisione di autorizzazione.

La Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) riporta lo stato dell’arte dell’iter di autorizzazione da parte della Commissione europea dei quattro IPCEI inseriti nel PNRR:

- IPCEI Idrogeno-Technology (Hy2Tech), notificato il 16 giugno 2022 (SA.64644) e autorizzato il 15 luglio 2022;

- IPCEI Idrogeno Industry (Hy2Use), notificato il 25 agosto 2022 (SA.64645) e autorizzato il 21 settembre 2022;

- IPCEI Microelettronica 2, notificato il 19 aprile 2023 (SA.101186), la decisione della Commissione europea è attesa nelle successive sei settimane;

- IPCEI Infrastrutture digitali e servizi Cloud, pre-notificato il 5 aprile 2022 (SA.102519), notifica prevista entro giugno/luglio 2023, come da indicazioni della Commissione europea.

Con l’adozione del decreto direttoriale 13 ottobre 2022 - IPCEI Idrogeno

Technology (Hy2Tech) e, successivamente del decreto direttoriale 19 dicembre 2022 - IPCEI Idrogeno Industry (Hy2Use), sono stati definiti il riparto delle risorse, i termini e le modalità di attuazione dei due IPCEI che hanno già ottenuto l’autorizzazione.

In particolare, è stato possibile presentare l’istanza di accesso alle agevolazioni per il sostegno alla realizzazione dell’IPCEI Idrogeno Technology (Hy2Tech) a partire dal 28 novembre 2022 e non oltre il 30 gennaio 2023, e per il sostegno alla realizzazione dell’IPCEI Industry (Hy2Use) a partire dal 22 dicembre 2022 e non oltre il 23 febbraio 2023. Le agevolazioni sono concesse a seguito del positivo completamento dell’istruttoria e delle verifiche di ammissibilità.

Nel corso del processo di revisione del Piano – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - viene proposta una precisazione rispetto all’indicatore target in scadenza nel 2025 (M4C2-22, T2-2025), utile a meglio rappresentare le modalità e regole di funzionamento e attuazione degli IPCEI. In particolare, contrariamente ai normali meccanismi di funzionamento degli IPCEI, che ammettono come beneficiari sia imprese che centri di ricerca, l’attuale formulazione dell’obiettivo valorizza solo il numero di imprese beneficiarie del sostegno economico. Pertanto, la richiesta di modifica mira a considerare ai fini del target il numero complessivo di progetti beneficiari del sostegno finanziario dal PNRR, in tal modo includendo anche i progetti presentati dai centri di ricerca.

 

Partenariati per la ricerca e l’innovazione - Orizzonte Europa (Horizon Europe)

 

(M4C2-I.2.2-2)

200

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti

Ministero delle imprese e del made in Italy

Obiettivo: T4 2025

Finanziamento di almeno 205 progetti.

Le 7 partnership individuate e finanziate con l’investimento in esame sono le seguenti:

·       High Performance Computing (Euro HPC): è una partnership che ha l’obiettivo di sviluppare un’infrastruttura di supercalcolo paneuropea.

·       Key Digital Technologies (KDT): la KDT JU (Key Digital Technologies Joint Undertaking) è una partnership che supporta ricerca e innovazione nella progettazione di componenti elettronici.

·       Clean Energy Transition (CETP): è un'iniziativa transnazionale congiunta di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per promuovere e accelerare la transizione energetica verso l’energia pulita. coinvolge 50 enti finanziatori provenienti da 30 paesi diversi.

·       Sustainable Blue Economy (SBEP): è una partnership europea che ha l’obiettivo di realizzare un oceano sano, un’economia blu.

·       Innovative SMEs: è una partnership europea che ha lo scopo di supportare le PMI innovative.

·       Driving Urban Transitions (DUT): è una partnership europea che ha lo scopo di sostenere progetti di ricerca e innovazione volti ad affrontare i cambiamenti urbanistici.

·       Water4all: è una partnership europea che sostiene progetti di ricerca e innovazione per i processi idrologici.

L’avvio di ogni partnership dipende dal cronoprogramma europeo che definisce l’apertura dei bandi europei (CALL europee).

Il Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy 24 marzo 2022 destina 10 milioni di euro a valere sull’investimento per sostenere le progettualità delle imprese italiane selezionate nelle call emanate nel corso del 2021 dall’impresa comune europea KDT JU (Key digital technologies joint undertaking - Impresa comune «Tecnologie digitali fondamentali»). Il successivo Decreto direttoriale 28 aprile 2022 ha fissato i termini e le modalità di  presentazione delle domande.

Qui il comunicato stampa del MISE.

Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy 26 agosto 2022. Il decreto destina. a valere sulle risorse dell’investimento, 20 milioni di euro per sostenere le progettualità delle imprese italiane nelle call emanate nel corso del 2022 dall'impresa comune europea KDT JU. Con successivo Decreto direttoriale 30 settembre 2022 sono stati definiti i termini e le modalità di presentazione delle richieste di agevolazione.

Con il Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy 19 settembre 2022 sono stati destinati 7 milioni a valere sulle risorse dell’investimento per sostenere le progettualità delle imprese italiane selezionate nel bando «Eurostars 3 CoD3» nell'ambito dell'iniziativa europea Innovative SMEs. Il successivo Decreto direttoriale 10 ottobre 2022  ha stabilito le modalità di presentazione delle domande di agevolazione per la realizzazione di attività previste nel bando «Eurostars 3 CoD 3» (2022).

Con decreto ministeriale del 22 novembre 2022. Destina 3 milioni di euro, a valere sulle risorse dell’investimento, da destinare a sostenere i progetti di ricerca e sviluppo in materia di gestione delle risorse idriche delle imprese italiane selezionate nella call lanciata nell’anno 2022, nell'ambito del partenariato europeo Water4All.

Un comunicato pubblicato in G.U. del 21 gennaio informa dell’adozione di un provvedimento direttoriale n. 9135 del 17 gennaio 2023 che ha definito i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

Il decreto ministeriale del 23 novembre 2022 destina 16 milioni di euro, a valere sull’investimento, per sostenere le progettualità delle imprese italiane selezionate nel bando transnazionale congiunto 2022 della CET Partnership.

Il decreto ministeriale quadro del 16 dicembre 2022 attiva i finanziamenti.

Un comunicato pubblicato in G.U. del 21 gennaio informa dell’adozione di un provvedimento direttoriale n. 9148 del 17 gennaio 2023 che ha definito i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

Si veda anche il comunicato del MIMIT pubblicato nella GU del 1° aprile 2023, recante “Presentazione delle domande di agevolazione per la realizzazione di attivita' di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, previsti nel bando transnazionale congiunto 2022 lanciato da Water4All Partnership nell'ambito dei Partenariati Horizon Europe - Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Modifica termine presentazione dei progetti definitivi - Ampliamento consorzi proponenti (opzione widening)”.

Qui la sezione del sito del MIMIT dedicata all’investimento in esame.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 123, si evidenzia che questo investimento presenta 3 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.; ridefinizione Council Implementing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

Le motivazioni alla base delle richieste di modifica dell’investimento – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - sono rappresentate da circostanze oggettive che riguardano sia le tempistiche che le dinamiche europee delle c.d. ‘call’ Partenariati di Orizzonte Europa”, ma anche i mutamenti dello scenario macroeconomico complessivo. In particolare, l’attuazione dell’investimento è soggetta alle tempistiche definite a livello europeo: l’apertura di ogni call italiana è infatti condizionata dal cronoprogramma delle call europee, per le quali non si dispone di informazioni certe con ampio anticipo. Inoltre, in alcuni casi, il testo delle call europee non risulta chiaro rispetto alle modalità di sviluppo delle tematiche proposte e ciò può scoraggiare gli eventuali partecipanti. Infine, il grado di attrattività dell’investimento è ad oggi, in parte, influenzato dall’attuale periodo di incertezza, caratterizzato dalla presenza di shock esogeni. Per tali motivi, viene proposto di ridurre il target finale a 40 progetti assegnati, rispetto ai 205 inizialmente previsti (M4C2-2, T4-2025). Tale riduzione degli obiettivi comporta anche il decremento delle risorse assegnate complessivamente all’investimento che si attestano a 90 milioni di euro rispetto ai 200 milioni inizialmente previsti.

Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei contri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria

 

(M4C2-I.2.3-13, 14, 15)

350

Prestiti

 

 

Nuovi progetti: 200

Ministero delle imprese e del made in Italy

Traguardo: T4 2025

Si prevedono 42 nuovi hub ed almeno 4.500 imprese supportate.

I centri di trasferimento di tecnologia devono fornire servizi per una quantità di risorse pari ad almeno 600 milioni di euro, ossia raddoppiando quasi i finanziamenti ottenuti con il meccanismo cofinanziario.

Il 17 giugno 2022 sono stati informati i partecipanti circa i risultati della prima call europea del Programma Europa Digitale: dei 41 centri precedentemente selezionati a livello nazionale, i seguenti Poli hanno superato la selezione, divisi nel seguente modo:

- 13 European Digital Innovation Hub (EDIH) vincitori del co-finanziamento europeo di 33.559.000 euro;

- 17 Poli vincitori del Seal Of Excellence che godranno del solo finanziamento nazionale.

Ai Poli di innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs - EDIHs) sarà affidato il compito di supportare la transizione digitale delle imprese – con particolare riferimento alle PMI – e della Pubblica Amministrazione, attraverso l’implementazione di tecnologie digitali avanzate, Intelligenza Artificiale, Calcolo ad Alte Prestazioni e Sicurezza Informatica.

Il 29 settembre 2022 si è aperta la seconda call europea, con scadenza per la presentazione dei progetti fissata al 16 novembre 2022, che ha selezionato altri 7 poli vincitori del Seal Of Excellence.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, si afferma che si stanno attualmente definendo gli ulteriori 5 poli, al fine di raggiungere uno dei tre target europei della misura PNRR, che richiede la costituzione di 50 di essi, partendo da una baseline di 8 (gli attuali 8 competence centers).

Il decreto ministeriale 10 marzo 2023 ha individuato le risorse, le procedure e i criteri per il finanziamento dei poli nazionali della rete europea, degli EDIH, nonché per il rifinanziamento dei competence centers già attivi sul territorio italiano; inoltre, è stata istituita la Cabina di regia che ha il compito di monitorare lattuazione dellattività e di promuovere il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti.

Il Decreto ministeriale del 10 marzo 2023 ha ripartito le risorse come segue:

- 33.559.000 euro destinati al cofinanziamento dei 13 Poli europei di innovazione digitale (EDIH) selezionati a valle dalla gara europea Digital Europe;

- 13.400.000 euro destinati a sostenere le spese relative al funzionamento degli 8 centri di competenza già esistenti;

- 100.000.000 euro destinati ai centri di competenza sia per la gestione di progetti innovativi rivolti alle imprese, in particolare PMI, che per coprire i costi relativi allerogazione dei servizi;

- 114.500.000 euro destinati a finanziare i 24 poli europei di innovazione digitale che hanno ricevuto il Seal of Excellence dalla Commissione europea;

-88.541.000 euro, da destinare con successivo provvedimento del Direttore generale della DGPIIPMI.

La Terza Relazione afferma che sono attualmente in fase di definizione le convenzioni tra il Ministero e i soggetti capofila (soggetti attuatori della misura) dei singoli Centri di trasferimento tecnologico, con cui vengono definite le risorse assegnate a ciascun polo, il cronoprogramma procedurale e finanziario e gli obiettivi per contribuire al raggiungimento dei target finali.

La stessa Relazione afferma che, in considerazione dellelevata numerosità dei soggetti attuatori, risulta molto utile lassistenza tecnica fornita dal MEF IG PNRR, che nelle ultime settimane ha consentito di definire i testi delle convenzioni tra Amministrazione centrale titolare e soggetti attuatori, in linea con i principi PNRR, e a breve produrrà un manuale di rendicontazione per questi ultimi.

La prima richiesta di revisione -della misura - rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - concerne la presenza

di un errore materiale presente nella descrizione dell’investimento: coerentemente con quanto specificato nell’obiettivo M4C2-13, la rete di centri oggetto della misura è complessivamente pari a 50. Inoltre, in considerazione del lungo processo di selezione europea nell’ambito del Programma Digital Europe, risulta necessario il differimento dei target M4C2-13, M4C2-14, M4C2-15. Tali obiettivi, attualmente in scadenza a T2-2025, potranno essere conseguiti successivamente, ossia al T2-2026, anche per consentire ai EDIHs beneficiari della misura di completare le loro attività in linea con il programma concordato con la Commissione europea. Infine, con specifico riferimento all’obiettivo M4C2-15, che recita “Secondo dati storici, ci si attende che ogni PMI riceva servizi per un importo di 130.000 EUR, comprese risorse pubbliche e private” è necessario sottolineare che nell’attuale impianto dell’investimento, la maggior parte dei servizi offerti dai poli di innovazione ha un valore , concordato con la Commissione europea DG CNCT dopo la redazione del PNRR, decisamente inferiore ai 130.000 euro. In considerazione di tali circostanze

oggettive risulta necessario che l’importo medio dei servizi ricevuti da ogni PMI non debba ritenersi vincolante per il positivo conseguimento del target e, pertanto, se ne propone l’eliminazione.

Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione

 

(M4C2-I.3.1-17,16)

 

1.580

Prestiti

 

 

Nuovi progetti: 580

 

FSC: 1.000

Ministero dell'università e ricerca

Traguardo: T2 2022

Notifica dell’aggiudicazione di appalti per i progetti riguardanti il sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione.

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2023

Numero di infrastrutture finanziate (almeno 30). Si prevede anche l’assunzione di 30 research manager per la gestione di questi sistemi integrati di innovazione e ricerca.

Con decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 sono state emanate le “Linee guida per le iniziative di sistema della Missione 4 Componente 2”, si tratta di un documento di indirizzo che precede l’emanazione dei bandi di finanziamento di competenza del MUR per le iniziative partenariali, e che fornisce le indicazioni chiave per i potenziali partecipanti, individuando, tra le altre, le aree tematiche rispetto alle quali saranno focalizzati gli investimenti.

 

In data 28 e 29 dicembre 2021, stati pubblicati sul sito del ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) avvisi pubblici per “la presentazione di proposte progettuali per il rafforzamento e la creazione di Infrastrutture di ricerca” (Avviso n. 3264 del 28-12-2021) e per “la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di Infrastrutture tecnologiche di innovazione” (Avviso n. 3265 del 28-12-2021).

Quanto sopra è stato pubblicato nella GU del 21 marzo 2022, recante l’“Avviso per la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di infrastrutture tecnologiche di innovazione”.

In relazione al suddetto avviso n. 3264/2021, sono stati adottati: il D.D. n. 34 del 27 maggio 2022, recante “Graduatorie provvisorie Area DIGIT”; il D.D. n. 35 del 27 maggio 2022, recante “Graduatorie provvisorie Area SCI”; il D.D. n. 36 del 27 maggio 2022, recante “Graduatorie provvisorie Area ENV”;  il D.D. n. 38 del 30 maggio 2022, recante le “Graduatorie provvisorie Area PSE”; D.D. n. 87 del 1° giugno 2022, recante Graduatorie provvisorie Area H&F”; D.D. n. 101 del 16 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area H&F”; D.D. n. 102 del 17 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area SCI ”; D.D. n. 103 del 17 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area DIGIT”; D.D. n. 104 del 20 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive Area PSE; D.D. n. 113 del 21 giugno 2022 recante “Graduatorie definitive Area ENV”.

D.D. n. 132 del 22 giugno 2022, recante “Graduatorie definitive - Avviso per la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di Infrastrutture tecnologiche di innovazione – D.D. 3265/2021.

Decreti di ammissione al finanziamento Avviso 3264 del 28 dicembre 2021  - Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per “Rafforzamento e creazione di infrastrutture di ricerca” (D.D. 106, 107, 108, 110, 111, 112, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131 del 28 giugno 2022).

Decreti di ammissione al finanziamento Avviso 3265 del 28 dicembre 2021 - Avviso per la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di Infrastrutture tecnologiche di innovazione (D.D. n. 133-157 del 22 giugno 2022).

D.D. n. 245 del 10 agosto 2022, rettificato dal DD. n. 326 del 30 agosto 2022,  recante “Destinazione economie disponibili all’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per “rafforzamento e creazione di infrastrutture di ricerca” - D.D. 3264/2021”.

Si segnala, poi, la delibera n. 8 del 22 febbraio 2022 dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), recante “Avviso pubblico per Rafforzamento e creazione di Infrastrutture di Ricerca da finanziare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, Missione 4, “Istruzione e Ricerca” - Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa” - Linea di investimento 3.1 “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione”, finanziato dall’Unione europea - NextGenerationEU. Approvazione delle proposte “Kilometer Cube Neutrino Telescope for Recovery and Resilience” (“KM3NeT4RR”) e “Einstein Telescope Infrastructure Consortium” (“ETIC”). In particolare, sul progetto Einstein Telescope nella regione Sardegna, qui il relativo bando di gara.

Secondo quanto risulta, al 30 giugno 2023, dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato (dati aggiornati al 28 giugno 2023), l’iniziativa “ha previsto l'emanazione di n. 2 Avvisi per la selezione dei progetti e l'aggiudicazione dei contratti di finanziamento per la realizzazione delle Infrastrutture di Ricerca (di seguito IR) e di Infrastrutture Tecnologiche e di Innovazione (di seguito ITEC), che sono stati pubblicati nel mese di dicembre 2021 mediante due D.D. (nn. 3264-3265, All.1-2), per complessivi 1,58 mld di euro. Le domande di finanziamento sono state presentate all' interno delle seguenti finestre: dal 31-01-22 al 28-02-22 (per il bando relativo alle IR) e dal 26-01-22 al 10-03-22 (per il bando relativo alle ITEC). In risposta a tali bandi, sono pervenute complessivamente n. 64 proposte progettuali (39 di cui al D.D. 3264/2021 e 25 di cui al D.D. 3265/2021) per un totale di risorse richieste pari a 2,19 mld di euro. All'esito della procedura di valutazione, di negoziazione e della pubblicazione delle relative graduatorie definitive, con i D.D. del 20-22 giugno 2022 (All.3-3bis) sono stati approvati i finanziamenti per n. 24 IR, per un valore complessivo di risorse pari a 0,93 mld di euro, e n. 25 ITEC, per un volume di risorse pari a 0,33 mld di euro, consentendo il raggiungimento della milestone prevista al 30-06-22. In data 08-08-22 (D.D. nn. 242-243-244- All.4) sono state ammesse a finanziamento ulteriori n.3 IR, per un totale di n.27 IR finanziate. Con l'adozione del D.D. n. 245 del 10-08-22 (All.5) e successiva rettifica con D.D. n. 326 del 30-08-22 (All.5bis), sono state accertate le economie resesi disponibili a valere sulla dotazione degli Avvisi nn. 3264/2021 e 3265/2021, che sono state utilizzate per finanziare ulteriori 6 proposte progettuali (Allegato 6). Pertanto, il dato finale e definitivo di infrastrutture finanziate è pari a 57, così ripartite: 33 IR - ex D.D. n 3264/2021; 24 ITEC - ex D.D. n. 3265/2021. I soggetti attuatori degli interventi hanno accettato il finanziamento attraverso la sottoscrizione dell’atto d’obbligo e di accettazione del finanziamento (All.7) e le attività progettuali sono ad oggi in corso. Sul fronte dei trasferimenti finanziari, alla data di redazione del presente report n. 43 infrastrutture (32 IR e 11 ITEC) hanno richiesto il trasferimento dell’anticipazione nella misura del 10% del contributo concesso dal MUR, in linea con le previsioni degli avvisi di riferimento. Tutte le richieste pervenute all’Amministrazione sono state soddisfatte, attraverso n. 43 trasferimenti (All.16) per un totale di risorse erogate pari a 135,03 mln di euro PNRR (All.16-bis). Da ultimo, per quanto attiene all’assunzione di research manager per ciascuna infrastruttura finanziata, alla data di redazione del presente report risultano acquisiti dal MUR n. 33 contratti (All.17) per altrettanti manager assunti (All.17bis). Ulteriori procedure di selezione sono in corso e i relativi contratti saranno trasferiti al MUR entro il 30/06”. 

All’esito della procedura competitiva – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - sono stati selezionati tutti gli interventi previsti, che hanno concorso al conseguimento del target M4C2-17 traguardato al T2 2022. Per le risorse residue (1.930.142 euro) si propone l’assegnazione ad altri interventi di titolarità del MUR che richiedono maggiori finanziamenti.

Integrazione delle risorse del Fondo Nazionale per l'Innovazione ai fini del finanziamento di start-up

 

(M4C2-I.3.2)

 

 

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

 

Ministero delle imprese e del made in Italy

Traguardo: T2 2022

Firma dell'accordo fra il Governo italiano e il partner esecutivo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che istituisce lo strumento finanziario.

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2025

Numero di imprese che hanno ricevuto sostegno (almeno 250)

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 maggio 2022 il decreto 11 marzo 2022 del Ministero delle imprese e del made in Italy che reca le disposizioni necessarie a consentire l’attuazione dell'Investimento. Il D.M., all’articolo 3, dispone che il Fondo Digital Transition Fund sia istituito e gestito dalla CDP Venture Capital SGR S.p.a., previa stipula di un apposito accordo finanziario sottoscritto tra il Ministero e la stessa SGR.

Il 27 giugno 2022 è stato firmato l’accordo finanziario tra il Ministero dello sviluppo economico e CDP Venture Capital SGR S.p.A. L’accordo finanziario è stato approvato con il Decreto direttoriale del 28 giugno 2022.

Il regolamento di gestione del Digital Transition Fund è stato approvato dal Cda di CDP Venture Capital SGR S.p.A. il 22 settembre 2022.

Nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 135, si evidenzia che questo investimento presenta un elemento di debolezza, emerso nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, dipendente da eventi e circostanze oggettive, quali: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo.

Le proposte di modifica presentate nel corso di processo di revisione del Piano – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - scaturiscono da eventi e circostanze oggettive che hanno impattato anche il settore del Venture Capital, anche alla luce del mutato contesto determinato dal conflitto in Ucraina che ha comportato la crescita dell’inflazione e il conseguente aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. A fronte di tali eventi, nel mercato italiano del Venture Capital si è registrata una riduzione del 43% dei capitali investiti nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. L’attuale contesto di mercato richiede quindi una rimodulazione degli obiettivi dell’investimento (M4C2-21, T2-2025) tale per cui potranno essere sostenute 125 PMI e start-up con investimenti per 480 milioni di euro, in luogo delle 250 imprese e dei 700 milioni di investimenti originariamente previsti, parimenti allineando il periodo di investimento del fondo a valere sul PNRR agli standard di mercato (target al T2-2026).

Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese

 

(M4C2-I.3.3)

 

 

600

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti

 

Ministero dell’università e della ricerca

 

Obiettivo: T4 2024

Assegnazione di almeno 15.000 borse di dottorato.

 

 

 

 

Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

Decreto ministeriale 14 dicembre 2021, n. 226, recante “Regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati”.

Decreto ministeriale n. 352 del 9 aprile 2022, recante “Riparto di 5.000 borse di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori dalle imprese”.

Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 925 del 29 luglio 2022, recante “Decreto integrativo dei DDMM 351 e 352/2022”.

DM n. 2153 del 28 dicembre 2022, recante “Concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 352/2022”.

DM n. 2174 del 30 dicembre 2022 recante “Integrazione D.D. 2153/2022 concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 352/2022”.

DM n. 117 del 2 marzo 2023, recante “Riparto delle borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori dalle imprese”.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 131, si evidenzia che questo investimento presenta il seguente elemento di debolezza, emerso nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano così sintetizzato: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo.

Con specifico riferimento alla descrizione del target M4C2-3 (15.000 borse di dottorato assegnate in 3 anni) – rileva il documento del Governo del 27 luglio 2023 - che è attualmente riferito al “numero di borse di dottorato innovative assegnate”,

preliminarmente si propone, in considerazione delle peculiarità caratterizzanti il dottorato che risponde ai fabbisogni dell’impresa, di far riferimento per il target ai “percorsi di dottorato innovativi attivati”. Tale modifica, più vicina alla realtà del contesto in cui avviene l’incontro tra domanda e offerta di professionalità, consente di computare al target anche i percorsi di dottorato per i quali non è prevista l’erogazione di una borsa a valere su fondi pubblici, quali i c.d. “dottorati executive”.

In tale contesto, inoltre, si propone di non

prevedere la creazione di un nuovo hub specificatamente finalizzato alla valorizzazione economica della ricerca prodotta dai dottorati industriali, favorendo la creazione di spin-off, ma eventualmente di utilizzare a tal fine gli hub già creati con le iniziative di cui agli Investimenti 1.3,1.4 e 1.5. Considerati\ gli esiti delle assegnazioni della prima delle tre annualità di dottorato (1.708 borse

assegnate in luogo delle 5.000 bandite), si propone infine una riduzione del target M4C2-3 da 15.000 a 7.500 percorsi di dottorato attivati e contestualmente un incremento da € 30.000 a € 60.000 del contributo assegnato alle università dal PNRR per ciascuna borsa di dottorato concessa, in modo da rendere maggiormente attrattivo il sub-investimento per le imprese, in modo da perseguire più efficacemente l’obiettivo.

 


 

MISSIONE 5: Inclusione e coesione

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

PROPOSTE DI MODIFICHE

Politiche attive del lavoro e formazione

 

(M5C1-R.1.1-1,2,3,4,5)

4.400

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 4.400

 

 

Ulteriori 500 mln di euro a valere sulle risorse del Programma REACT-EU.

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del decreto interministeriale che istituisce il programma nazionale "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL) e di un decreto interministeriale che istituisce il Piano Nazionale Nuove Competenze.

 

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore, a livello regionale, di tutti i piani per i centri per l'impiego (PES).

 

Obiettivi: T4 2025

1.      almeno 3 milini di destinatari del programma "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL);

2.      Partecipazione dei beneficiari del programma "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL) alla formazione professionale;

3.      Per i centri per l'impiego (PES) in ciascuna Regione, soddisfare i criteri del livello essenziale delle prestazioni PES quali definiti nel programma "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL).

Traguardo T4 2021

Decreto ministeriale 5 novembre 2021 recante l’adozione del Programma nazionale GOL

Sul sito del MLPS le slide di presentazione del Programma GOL

Decreto ministeriale 14 dicembre 2021, recante l’adozione del Piano nazionale nuove competenze che comprende tre programmi guida: il Programma Gol, il Sistema duale e il Fondo Nuove Competenze.

Inoltre, le risorse destinate alle regioni con il Decreto interministeriale emanato il 4 agosto 2022 per l’adozione di misure di politica attiva - pari a oltre 322 milioni di euro - possono essere programmate e utilizzate in maniera complementare con quelle assegnate ai fini dell'attuazione del Programma GOL

L’art. 15 del D.L. 36/2022 incrementa di 43 unità la dotazione organica di ANPAL, anche al fine di attuare la riforma delle politiche attive del lavoro e di rafforzare il ruolo di coordinamento e monitoraggio dei centri per l’impiego assegnato all’Agenzia.

 

Traguardo T4 2022

Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano hanno adottato tutti i Piani attuativi approvati da ANPAL e richiesti per la declinazione territoriale di quanto è previsto nel Programma GOL.

I beneficiari coinvolti nel programma fino al 31 maggio 2023 sono pari a circa 1.240.000 su tutto il territorio nazionale.

 

 

 

Con particolare riguardo al programma GOL, è necessario rafforzare l’orientamento al lavoro di ogni percorso previsto dal programma.

Al fine quindi di rendere gli interventi previsti dal suddetto programma GOL funzionali a rafforzare le competenze dei lavoratori in linea con i fabbisogni espressi dal mercato del lavoro, si propone di modificare la CID della misura collegata alla Riforma 1.1, Politiche attive del lavoro e formazione, in modo che i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) includano lo sviluppo di azioni a favore del lavoro autonomo, l’auto-impresa e l’imprenditorialità. Si propone altresì di prevedere il coinvolgimento dei centri per l'impiego non solo pubblici ma anche privati. Le proposte di modifica riguardano anche la correzione di errori formali nel testo della CID, modifiche funzionali ad adeguare il programma GOL al mutato contesto normativo (posto dal D.L. 48/2023) e modifiche relative al concorso della nuova programmazione dei Fondi strutturali (FSE+) alla realizzazione della riforma.

Per quanto riguarda gli errori formali, si fa riferimento alla milestone M5C1-2, scaduta a dicembre 2022 e già conseguita, che richiedeva erroneamente l’adozione di “piani regionali per i centri per l'impiego (PES)”. Quest’ultimi, però, rilevano per un altro intervento (l’investimento 1.1 “Potenziamento dei centri per l’impiego”, della missione 5, componente 1) che, pur sviluppandosi in sinergia con il Programma GOL, è diverso e distinto dall’implementazione dello stesso.

Potenziamento dei centri per l’impiego


(M5C1-I.1.1-6,7)

600

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 400

 

Nuovi progetti: 200

 

 

 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

Obiettivo: T4 2022

Per almeno 250 centri per l'impiego (PES), il completamento di almeno il 50% delle attività previste nel piano di potenziamento nel triennio 2021 -2023.

 

Obiettivo: T4 2025

Completamento delle attività previste nel piano di potenziamento nel triennio 2021-2023.

 

Il DM n. 74 del 28 giugno 2019 ha adottato il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, modificato e integrato con DM n.59 del 22 maggio 2020.

In ottemperanza a tale ultimo DM, il DSG n. 123 del 4 settembre 2020 ha previsto l’adozione da parte di ciascuna Regione di un proprio piano regionale di potenziamento dei CPI. Conseguentemente, la Commissione di valutazione dei piani regionali (istituita dal Ministero del Lavoro) ha approvato i 19 piani presentati dalle regioni (sono escluse dalla presentazione dei piani le province autonome di Trento e Bolzano).

Sulla base della rendicontazione effettuata dall’Unità di missione istituita presso il Ministero del lavoro per il Coordinamento delle attività di gestione degli interventi previsti nel PNRR (nota prot. 46/82 del 20/06/2022) i CPI che presentano uno stato di avanzamento complessivo delle attività superiore al 50% sono 327, di cui 95 sono localizzati nell'area nord-est (29%), 66 in quella nord ovest (20%), 72 al centro (22%), 66 al sud (20%) e 28 nelle isole (9%) Banca dati Regis).

In considerazione della necessità di aggiornare i Piani regionali di potenziamento dei centri per l’impiego al fine di consentire la rendicontazione del previsto target al 2025, il DD del 6 luglio 2023, n. 118, provvede a ripartire tra le regioni risorse pari a 200 mln di euro, poste a carico delle risorse assegnate con il Decreto del Ministro dell’Economia e Finanze del 6 agosto 2021

La descrizione del target M5C1-7 riportata nella CID presenta alcune imprecisioni che necessitano di essere corrette (nella CID si fa riferimento a un piano di potenziamento nel triennio 2021 - 2023 che non coincide con l’arco temporale del PNRR).

Inoltre, per quanto riguarda la componente infrastrutturale dell’investimento, sulla base della verifica dello stato di avanzamento dei lavori, sono emersi importanti rallentamenti nella programmazione dovuti all’aumento del costo delle materie prime e all’impennata inflazionistica che ha determinato una revisione delle tabelle regionali dei costi per gli appalti pubblici. Viene proposto quindi il mantenimento del target per il completamento delle attività del piano diverse da quelle infrastrutturali, per le quali si propone una rimodulazione.

Infine, viene introdotta esplicitamente la possibilità di intervenire in sussidiarietà.

Sistema duale

 

(M5C1-I.1.4-15)

600

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 600

 

 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Obiettivo: T4 2025

Partecipazione al sistema duale e ottenimento della relativa certificazione nel quinquennio 2021-2025 per almeno 135.000 persone in più rispetto allo scenario di riferimento. La distribuzione alle Regioni delle risorse per il potenziamento del sistema duale deve avvenire in base al numero degli studenti iscritti nei percorsi di IFP.

Decreto ministeriale 26 novembre 2021, n. 226: individua i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie previste dalla Tabella A del DM 6 agosto 2021.

Con il DM 2 agosto 2022, n. 139, sono state adottate le “Linee Guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) in modalità duale”, in recepimento dell'Accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano del 27 luglio 2022.

Il Decreto Direttoriale n. 54 del 22 luglio 2022 ha assegnato le risorse alle regioni e alle province autonome, per il 2021, di una prima quota del 20% - pari a euro 120 mln di euro - del totale delle risorse del PNRR.

Il DM n. 52 del 30 marzo 2023, ha individuato i criteri di ripartizione in favore delle Regioni e Province autonome, relativamente all’annualità finanziaria 2022, delle risorse ordinarie e delle risorse PNRR per il finanziamento dei percorsi formativi nel “Sistema duale”.

Si ritiene necessario inserire alcune precisazioni per allineare la descrizione del target contenuta nella CID e negli OA alle Linee Guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) e di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) in modalità duale approvate con DM 2 agosto 2022. Al riguardo si segnala che la proposta di modifica è stata condivisa informalmente con la Commissione europea in data 18 ottobre 2022

Servizio civile universale

 

(M5C1 I.2.1)

650

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 400

 

Nuovi progetti: 250

 

Ulteriori 300 mln di euro proverranno dal Fondo nazionale per il Servizio civile.

PCM – Ministro per le politiche giovanili

Obiettivo: T4 2023

Partecipazione al programma "Servizio Civile Universale" e ottenimento della relativa certificazione nel triennio 2021- 2023 per almeno 120.000 persone in più rispetto allo scenario di riferimento.

 

Al 31 dicembre 2022 il numero di operatori volontari avviati era pari a 45.920.

 

Adozione del Piano triennale 2023-2025

La proposta di modifica ha ad oggetto la ridistribuzione del valore target oltre l’arco temporale 2021- 2023 assegnato per l’attuazione dell’intervento, tenendo conto della rivalutazione dei contributi erogati agli operatori volontari (costing) e della difficoltà oggettiva ad avviare al servizio un numero di operatori volontari superiore a 45.000 per anno. In particolare, si propone di rimodulare il target, includendo un’ulteriore annualità (2024). Si propone inoltre di modificare il meccanismo di verifica (previsto nel CID/OA) e – per effetto della ridistribuzione temporale – il meccanismo di monitoraggio ex post, per tenere conto dell’ulteriore annualità. La giustificazione è riconducibile a circostanze oggettive (art. 21 del regolamento 2021/241), in particolare all’aumento dei costi e alla concomitante saturazione nei livelli di adesione al Servizio civile universale

Percorsi di autonomia per persone con disabilità

 

(M5C2 I.1.2)

500,5 milioni

(Sovvenzioni)

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni ed enti locali.

Obiettivo: T4 2022

Realizzazione da parte dei distretti sociali comunali di almeno 500 progetti relativi alla ristrutturazione degli spazi domestici e/o alla fornitura di dispositivi ICT alle persone con disabilità, insieme a una formazione sulle competenze digitali.

 

Obiettivo: T1 2026

Messa a regime dei progetti avviati con almeno 5.000 persone con disabilità in condizione di beneficiare del rinnovo dello spazio domestico e/o della fornitura di dispositivi ICT (1.000 progetti esistenti più altri 4.000 nuovi).

Il Decreto direttoriale n. 320 dell’11 novembre 2022 ha fornito gli elenchi dei progetti degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) ammessi al finanziamento nazionale ovvero idonei dai quali risulta che i progetti previsti per l’investimento in questione (I 1.2) sono 700 per un totale di risorse pari a 500 milioni; quelli presentati sono stati 605 per un ammontare pari a 402.643.526 euro; i progetti ammessi al finanziamento sono stati 584 per risorse pari a 397.776.926.

La Terza Relazione al PNRR sottolinea che al 30 dicembre 2022 sono stati consegnati 868 progetti personalizzati da parte di 503 distretti sociali in attuazione di progetti di autonomia presentati dai distretti sociali ammessi al finanziamento, dopo valutazione di apposita commissione.

Sullo stato di attuazione dell’investimento al 10 gennaio 2023, il Dossier ANCI “Gli investimenti per comuni e città nel PNRR”, che riporta i risultati del monitoraggio in costante aggiornamento operato da ANCI sulle misure del PNRR che vedono Comuni e/o Città Metropolitane tra i soggetti attuatori, riferisce quanto segue: “Primo obiettivo (almeno 500 progetti) raggiunto (e quasi raddoppiato): 875 progetti personalizzati ricevuti. Secondo obiettivo (almeno 500 ATS coinvolti con almeno 1 progetto personalizzato) raggiunto: 502 ATS (oltre 6.500 Comuni coinvolti) L’Unità di missione sta gestendo la fase dell’avvio attività per erogazione anticipi. Al momento hanno ricevuto 501 dichiarazioni di avvio attività, 600 sono le convenzioni sottoscritte (su 609)”.

Dalla banca dati Regis al 5.5.2023 è stato fatto un controllo del dato aggregato per la misura, rilevando lo stato del cronoprogramma in ritardo.

Le proposte di modifica puntano a correggere un errore materiale della Decisione di esecuzione del Consiglio del luglio 2021 (CID) che ora comporta la necessità di una modifica dei meccanismi di verifica degli Operational Arrangement.

Più in dettaglio, considerando che la condizione di disabilità costituisce un dato sensibile necessario alla personalizzazione dell’intervento, si propone di inserire nei meccanismi di verifica del Target in questione una autocertificazione delle prestazioni erogate ai beneficiari, così come è stato attuato in altri interventi simili. 

Housing First e stazioni di posta per persone senza fissa dimora

(M5C2 I.1.3)

450 milioni

(Sovvenzioni)

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni ed enti locali.

Traguardo: T1 2022

Piano operativo relativo ai progetti di Housing First e attivazioni e messa a regime delle cd. stazioni di posta

 

 

T1 2026 (T)

L’investimento 1.3 prevede la presa in carico, per almeno 6 mesi, di almeno 25.000 persone che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale.

 

 

 

Traguardo: T1 2022

Il Decreto direttoriale del MLPS del 9 dicembre 2021 ha definito il Piano Operativo per la presentazione di proposte di adesione agli interventi, prevedendo un costo unitario di investimento pari a 500mila euro per ogni progetto di housing first, e a 910mila euro, per ogni progetto di Centro servizi per il contrasto alla povertà, cui si sommano costi di gestione quantificati, per tre anni, rispettivamente, in 210.000 euro e 180.000 euro, per un onere complessivo di 177,5 milioni di euro e 272,5 milioni di euro.

Il Decreto direttoriale del MLPS del 28 gennaio 2022 ha poi rettificato il paragrafo 5.3 del Piano operativo del 9 dicembre 2021.

In seguito, l’Avviso pubblico n. 1/2022 per la presentazione di Proposte di intervento da parte degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) ha specificato che, in ragione della maggiore concentrazione delle Stazioni di posta (Centri servizi) e della maggiore presenza di persone senza dimora nelle aree metropolitane, per ciascuna delle due linee di attività potranno essere attivati più progetti nello stesso ATS in ragione di 1 ogni 330mila abitanti (con approssimazione all'unità superiore).

Viene sostanzialmente confermato il target complessivo di 25.000 beneficiari, proponendo invece di dettagliare la specifica quota di beneficiari che accederanno ai servizi relativi all'alloggio temporaneo di 6 mesi (Housing First) rispetto alla quota dei beneficiari che accederà ai servizi delle Stazioni di posta con limitata accoglienza notturna.

Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni

di emarginazione e degrado sociale

 

(M5C2-2.1)

3.300 milioni

Ministero dell’interno

T1 2022 (T)

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici relativi a investimenti nella rigenerazione urbana, al fine di ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale con progetti in linea con il dispositivo di ripresa e resilienza (RRF) e il principio "non arrecare un danno significativo" (DNSH)

 

T2 2026 (O)

300 progetti per interventi di rigenerazione urbana completati, per almeno 1.000.000 di metri quadrati complessivi, in comuni con meno di 15.000 abitanti.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si specifica che il traguardo in scadenza al 31 marzo 2022 (M5C2-11) è stato conseguito attraverso la pubblicazione del decreto del 30 dicembre 2021 con il quale è stata approvata la graduatoria dei progetti beneficiari, dei Comuni in qualità di soggetti attuatori, nonché gli importi assegnati a ciascuna annualità.

In seguito alle ulteriori risorse stanziate (pari a 905 milioni di euro) dall’art. 28 del D.L. n. 17 del 2022, con il decreto del 4 aprile 2022, sono state finanziate tutte le altre opere ammesse, ma non finanziate con il richiamato decreto del 30 dicembre 2021. Con i citati decreti del 30 dicembre 2021 e 4 aprile 2022 sono state finanziate tutte le 2.325 opere candidate dagli enti locali e ritenute conformi alla normativa di riferimento.

Inoltre, con decreto direttoriale del 21 dicembre 2022 sono state apportate correzioni al decreto di scorrimento del 4 aprile 2022, mediante rettifica dell’allegato 3 “Progetti beneficiari”.

Nella richiamata terza Relazione sull’attuazione del PNRR si evidenzia che la misura presenta un elemento di debolezza relativo ad “Eventi e circostanze oggettive: aumenti dei costi e/o scarsità materiali.”

Il Rapporto del 27 luglio segnala a pag. 101 l’opportunità di ricorrere a fonti di finanziamento nazionali al fine di agevolarne l’attuazione e di facilitare i relativi processi di rendicontazione. Al contempo, considerato che la finalità di policy dell’intervento riguarda la coesione sociale ed economica, si intende reindirizzare le risorse PNRR ad esso precedentemente allocate a favore di misure per il contrasto della povertà energetica e la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, in particolare prevedendo interventi mirati ai ceti meno abbienti (capitolo REPowerEU).

Nella Tabella a pag. 150 tale misura è compresa nell’elenco delle misure da definanziare dal PNRR

Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura
(M5C2- I.2.2a)

200

Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS)

T1 2022 (T)

Entrata in vigore del decreto ministeriale che definisce la mappatura degli insediamenti abusivi approvata dal "Tavolo di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura" e adozione del decreto ministeriale per l'assegnazione delle risorse

T1 2025 (O)

Completamento delle attività dei progetti nelle aree individuate come insediamenti abusivi nei piani urbani.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si specifica che è stata realizzata una mappatura degli insediamenti informali di braccianti sull’intero territorio nazionale, portata, il 1° marzo 2022, all’attenzione del Tavolo nazionale sul caporalato, evidenziando la presenza di insediamenti informali in 37 comuni sul territorio di 11 regioni (con una particolare concentrazione in quelle del Mezzogiorno). Per l’attuazione della misura sono stati fissati dei criteri, che prevedono una quota fissa per ciascun comune in cui è stata dichiarata la presenza di insediamenti abusivi e una quota variabile in base al numero di presenze negli insediamenti. A questi, si aggiungono due correttivi, di cui uno legato all’anzianità dell’insediamento e l’altro alla presenza di iniziative di contrasto al fenomeno già avviate dai comuni.

Con il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 29 marzo 2022 sono stati assegnati i 200 milioni previsti. Con decreto direttoriale n. 6 del 14 settembre 2022 si è provveduto alla ricognizione degli standard abitativi delle soluzioni alloggiative finalizzate al superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura. Successivamente l’Unità di missione PNRR, in raccordo con la Direzione generale per l’immigrazione e le politiche di integrazione, ha elaborato un format di piano di azione locale, condiviso con i comuni assegnatari delle risorse e corredato da piano finanziario, cronoprogramma e linee guida per la sua compilazione. Alla scadenza di presentazione dei piani di azione locali, sono pervenute: 34 proposte progettuali; una rinuncia da parte del Comune di Turi; due richieste di rimodulazione del finanziamento assegnato da parte del Comune di Latina e del Comune di Corigliano-Rossano; una progettazione pervenuta da parte del Comune di Castelvetrano che non risulta predisposta secondo i modelli forniti dal ministero.

Per quanto concerne le 34 proposte progettuali pervenute, sono attualmente in corso le verifiche formali dei piani di azione locali presentati, al termine delle quali inizierà la fase di convenzionamento.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR, si evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc”.

Il Rapporto del 27 luglio segnala a pag. 99 che l’intervento è caratterizzato da misure di carattere prevalentemente infrastrutturale e che rilevano profili attinenti a funzioni di sicurezza e ordine pubblico: per questo motivo sarà valutata l’opportunità di attivare sinergie con il Ministero della Difesa e al Ministero dell’Interno, attraverso un apposito protocollo d’intesa che individui, tra l’altro, un unico soggetto attuatore nazionale. Sempre con riferimento a tale intervento l’amministrazione attualmente titolare segnala inoltre difficoltà di attuazione legate ai sopravvenuti rallentamenti dovuti all’aumento del costo delle materie prime e all’impennata inflazionistica e chiede un differimento del target.

Piani Urbani Integrati – Fondo dei fondi della BEI

 

(M5C2- 2.2b)

272 milioni

Ministero dell’interno

T3 2022 (T)

Approvazione della strategia di investimento del Fondo da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).

T2 2026 (O)

Approvazione da parte del comitato per gli investimenti del Fondo (di cui fa parte il MEF) di progetti per almeno 545.000.000 euro e/o di almeno 10 progetti.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si sottolinea che il 22 dicembre 2021 è stato sottoscritto un Accordo di finanziamento tra la Banca europea per gli investimenti e il Ministero dell’economia e delle finanze per la creazione di un Fondo dei fondi.

Al fine di dare completa attuazione al quadro normativo vigente e per aumentare l’efficacia complessiva della gestione delle risorse PNRR destinate al Fondo dei fondi, il 16 giugno 2022 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero del turismo e il Ministero dell’interno, attraverso il quale risulta raggiunto il traguardo M5C2-17 in scadenza al 30 settembre 2022.

Il 6 aprile 2023, il Ministero dell’Interno ha pubblicato l’avviso di selezione dei destinatari finali del Fondo tematico di Piani urbani integrati. È previsto che a partire dal 14 aprile 2023, le richieste di accesso al fondo, complete di una descrizione dell’investimento e/o progetto e di una indicazione di fabbisogno finanziario, nonché di ogni altra documentazione indicata nelle apposite schede approntate dagli Intermediari Finanziari, possano essere presentate on line.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR, si evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e “Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione ecc.)”.

Il Rapporto del 27 luglio segnala a pag. 101 che è necessaria una verifica delle modalità di attuazione dello strumento al fine di rafforzarne eventualmente la funzione, estendendone gli effetti anche a favore di soggetti gestori dei servizi di pubblica utilità.

Piani Urbani Integrati


(M5C2- 2.2-13, 14)

2.493,8

Ministero dell'Interno

T4 2022 (M)

Entrata in vigore del piano di investimenti per progetti di rigenerazione urbana nelle aree metropolitane.

T2 2026 (T)

Tutte le 14 città metropolitane hanno completato interventi di pianificazione integrata rilevanti per almeno una delle tre dimensioni considerate.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si puntualizza che il traguardo in scadenza al 31 dicembre 2022 (M5C2-13) è stato raggiunto con l’emanazione del decreto del Ministero dell’interno del 6 dicembre 2021, relativo all’individuazione dei progetti, dei soggetti attuatori e all’approvazione del modello di presentazione delle proposte progettuali integrate, e con la successiva adozione del decreto ministeriale del 22 aprile 2022, relativo alla selezione di 31 Piani urbani integrati finanziabili ed alla assegnazione delle risorse ai soggetti attuatori proponenti.

A seguito delle osservazioni pervenute da parte della Commissione Europea, con il decreto del 28 aprile 2023 si è proceduto alla parziale rettifica del richiamato decreto del 22 aprile 2022, definanziando i progetti relativi ai nuovi stadi di Firenze e Venezia.

Il Rapporto del 27 luglio segnala a pag. 101 l’opportunità di ricorrere a fonti di finanziamento nazionali al fine di agevolarne l’attuazione e di facilitare i relativi processi di rendicontazione. Al contempo, considerato che la finalità di policy dell’intervento riguarda la coesione sociale ed economica, si intende reindirizzare le risorse PNRR ad esso precedentemente allocate a favore di misure per il contrasto della povertà energetica e la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, in particolare prevedendo interventi mirati ai ceti meno abbienti (capitolo REPowerEU).

Nella Tabella a pag. 150 tale misura è compresa nell’elenco delle misure da definanziare dal PNRR.

Programma innovativo della qualità dell’abitare

 

(M5C2-I.2.3)

2.800

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

T1 2022 (T)

Firma delle convenzioni per la riqualificazione e l'incremento dell'edilizia sociale da parte delle regioni e delle province autonome (compresi comuni e/o città metropolitane situati in tali territori)

 

T1 2026 (O)

Realizzazione di 10.000 unità abitative (in termini sia di costruzione che di riqualificazione) e almeno 800.000 metri quadrati di spazi pubblici interessati.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si puntualizza che con il D.M. 7 ottobre 2021 n. 383 sono stati approvati gli elenchi dei beneficiari e delle proposte, nonché la somma attribuita a ciascun beneficiario, per un ammontare complessivo di 2.820 milioni. L’eccedenza rispetto alle risorse assegnate all’intervento dal PNRR (20.007.519,85 euro) è stata coperta a valere su residui di spesa di competenza dell’Amministrazione titolare dell’intervento. Le proposte accolte sono state complessivamente 159, di cui 151 proposte ordinarie e 8 progetti pilota (presentati da 6 regioni). Gli elenchi dei progetti sono redatti tenendo conto della riserva del 40 per cento delle risorse per le regioni del Sud e dell’obbligo di finanziamento di almeno una proposta per ciascuna regione. Complessivamente al Sud sono destinate circa il 40,07 per cento delle risorse (57 progetti ordinari e 3 progetti pilota) per un ammontare complessivo di 1,13 miliardi di euro.

Attualmente una significativa parte dei progetti si trova in prossimità della pubblicazione dei bandi di gara o è già in corso la procedura di aggiudicazione.  

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR, si evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: aumento dei costi e/o scarsità materiali” e “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.”.

Il Rapporto del 27 luglio segnala a pag. 101 che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti propone una correzione della CID e degli OA anche per rendere coerenti le descrizioni di cui alla Milestone e al Target associati alla misura. Si tratta in sostanza di difficoltà attuative generate, secondo la terza Relazione, da refusi ed errori di traduzione della Council Implementing Decision (CID) e degli Operational Arrangements (OA) – si forniscono di seguito le versioni in inglese e in italiano della CID e la versione in inglese degli OA.

Aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità

 

(M5C3-I 1.1)

725

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 225

Nuovi progetti: 100

FSC: 400

 

Il Fondo complementare stanzia 300 milioni destinati al miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade nelle aree interne.

La legge di bilancio 2022 ha incrementato di 50 milioni le risorse destinate alla SNAI nell’ambito del FNC (Legge n. 234/21, commi 418-419).

PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR

Traguardo: T4 2022 (M5C3-1)

Aggiudicazione dell'offerta per gli interventi volti a migliorare i servizi e le infrastrutture sociali nelle aree interne e per il sostegno alle farmacie nei comuni con meno di 3.000 abitanti.

 

Obiettivo: T4 2025 (M5C3-2)

Servizi e infrastrutture sociali nuovi e migliorati accessibili ai destinatari dei comuni nelle aree interne e nel Mezzogiorno (2 milioni di abitanti delle aree interne e almeno il 5% della popolazione del meridione, circa 900.000 abitanti).

 

La legge di bilancio per il 2020 (n. 160 del 2019, commi 311-312) ha assegnato ai comuni situati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia un contributo complessivo di 300 milioni, nella misura di 75 milioni annui per ciascuno degli anni 2020-2023, da destinare a investimenti in infrastrutture sociali (“Fondo infrastrutture sociali”). I contributi sono stati ripartiti con il D.P.C.M. 17 luglio 2020. Con il D.P.C.M. 12 gennaio 2022 è stato previsto che per utilizzare la quota 2020, bisogna avere iniziato i lavori entro il 31 marzo 2022, mentre per la quota 2021 il termine è fissato al 30 giugno 2022. Per i contributi relativi al 2022 e al 2023 i lavori dovranno partire entro il 31 dicembre dello stesso anno. La legge di bilancio 2020 finanziava questa misura con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020; il Fondo infrastrutture sociali è stato quindi ricompreso nel PNRR, quale progetto in essere (225 milioni per gli anni 2021-2023).

Il 30 marzo 2022 è stato pubblicato l’avviso pubblico che mette a disposizione 500 milioni di euro per potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne. Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al bando è scaduto il 15 giugno 2022.

L’Agenzia per la Coesione Territoriale ha pubblicato il 12 dicembre 2022 la graduatoria delle domande ammesse e idonee, con l’allegato recante i punteggi. Ulteriori notizie sono reperibili a questa pagina dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

Dal Regis si apprende che con la pubblicazione della graduatoria relativa ai progetti ammessi a finanziamento si considera conseguita la milestone M5C3-1. Il target sarà raggiunto sia attraverso i nuovi progetti finanziati dall’avviso di marzo 2022, sia con i “progetti in essere”, con esclusione, per questi ultimi, degli interventi che ricadono in comuni del Sud situati al di fuori delle aree interne.

Sono stati ammessi a finanziamento n. 792 progetti, con un target potenziale di 5.727.264 beneficiari residenti, di cui 3.774.246 nelle 8 regioni del Mezzogiorno. Risultano inoltre “idonei” ulteriori n. 1394 progetti.

Successivamente all’emanazione del decreto di approvazione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento, il giorno 19/12/2022 l’Agenzia ha inviato ad ogni Soggetto attuatore apposita PEC nella quale viene riportato l’indicazione del progetto ammesso e del finanziamento assegnato, allegando inoltre il testo dell’“Accordo di concessione del finanziamento” da stipularsi tra l’Agenzia e l’Amministrazione stessa. Con tali adempimenti si intende conseguita la Milestone M5C3-1.

Per quanto concerne i “progetti in essere”, l’ACT ha avviato una istruttoria formale per verificare la rispondenza dei progetti ai criteri e i requisiti PNRR. A chiusura, verrà adottato un decreto di ammissione a finanziamento sul PNRR, ai sensi della circolare MEF n. 30 del 11.08.22.

 

Il D.M. 12 ottobre 2021 ha assegnato i 300 milioni di euro previsti dal Fondo nazionale complementare (FNC) al PNRR per la manutenzione straordinaria delle strade delle aree interne. Dei 300 milioni previsti, circa il 47 per cento sarà destinato al Sud. Una volta ripartiti i fondi tra le singole aree, saranno le rispettive assemblee dei sindaci a individuare gli interventi prioritari sulla rete viaria regionale, provinciale e comunale al fine di migliorare l'accessibilità del territorio ricompreso nell'area interna.

Per tale intervento si prevede di portare a compimento tutti i progetti ammessi a finanziamento ricorrendo a risorse nazionali, al fine di liberare e destinare le corrispondenti risorse PNRR a una nuova misura nell’ambito della medesima Componente 3 (ZES unica nel Mezzogiorno).

Nella Tabella a pag. 150 tale misura è compresa nell’elenco delle misure da definanziare integralmente dal PNRR

Aree interne – Strutture sanitarie di prossimità territoriale

 

(M5C3-I 1.1.2)

 

100

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 100

 

 

PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR

Obiettivo: T4 2023 (M5C3-3)

Devono beneficiare dell'intervento almeno 500 farmacie rurali in comuni di aree interne con meno di 3.000 abitanti.

Obiettivo: T2 2026 (M5C3-4)

Devono beneficiare dell'intervento almeno 2.000 farmacie rurali in comuni di aree interne con meno di 3.000 abitanti.

Con il decreto n. 305 del 28 dicembre 2021 dell’Agenzia per la coesione territoriale è stato approvato un avviso pubblico per la presentazione di proposte d'intervento per la selezione di progetti volti a consolidare le farmacie rurali per una ammontare complessivo di risorse pari a 100 milioni di euro. Il termine per la presentazione della domanda è scaduto il 30 settembre 2022. Sono state ammesse al finanziamento 1103 farmacie (tutte le informazioni a questa pagina dell’Agenzia per la coesione territoriale).

Dal Regis si apprende che alla data del 31 maggio 2023 sono state finanziate 535 farmacie, per un valore di oltre 10 milioni di euro.

L’articolo 34 del D.L. n. 144 del 2022 ha esteso anche alle farmacie rurali che si trovano al di fuori delle Aree interne del Paese la possibilità di accedere ai finanziamenti stanziati con il citato avviso pubblico. A tal fine è prevista la copertura dell’onere di 28 milioni a valere sul FSC 2021-2027. Al 31 maggio risultano finanziate 273 farmacie rurali al di fuori delle aree interne, per un importo di circa 5 milioni di euro a valere sul FSC 2021-2027.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR il Governo ha evidenziato che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e “Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione ecc.)”.

Si propone una modifica per ciò che concerne la definizione del target finale di 2.000 farmacie. Quest’ultimo, infatti, rappresenta la quasi totalità della popolazione di riferimento e può risultare di difficile conseguimento (il numero di farmacie rurali, situate in aree interne e in Comuni con meno di 3.000 abitanti è pari a 2.200, fonte ISTAT). Alla luce di tale circostanza, si propone di ampliare la platea di riferimento in modo da facilitare il raggiungimento del target.

Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

M5C3-I 1.2

300

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 300

 

 

PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR

Traguardo: T2 2024 (M5C3-5)

Notifica di tutti gli appalti pubblici per interventi sui beni confiscati alla criminalità organizzata che soddisfano le condizioni stabilite nell'accordo sottoscritto tra l'Agenzia dei "beni confiscati", l'Agenzia per la coesione territoriale e le autorità locali che definiranno i criteri per l'assegnazione delle risorse e la selezione dei progetti.

Obiettivo: T2 2025 (M5C3-6)

Valorizzazione di almeno 100 beni confiscati alle mafie.

Obiettivo: T2 2026 (M5C3-7)

Valorizzazione di almeno 200 beni confiscati alle mafie.

L’Agenzia per la coesione territoriale ha pubblicato l’avviso pubblico per il recupero e la valorizzazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Il bando è rivolto agli enti territoriali appartenenti alle regioni del Mezzogiorno. Dei 300 milioni di euro complessivi 250 milioni sono riservati ai progetti selezionati attraverso una procedura selettiva, mentre ulteriori 50 milioni di euro serviranno a individuare altri progetti, di particolare valore economico e/o simbolico per il territorio. Il termine per partecipare al bando è scaduto il 22 aprile 2022.

Il 19 dicembre 2022 è stata approvata la graduatoria dei progetti ammessi al finanziamento.

Da Regis si apprende che 242 proposte progettuali sono state ammesse a finanziamento per un costo complessivo di 251,3 milioni di euro, con una copertura finanziaria di risorse PNRR pari a 249,8 milioni di euro e di altre risorse per 1,5 milioni. Lo stesso decreto ha approvato l’elenco dei progetti ammessi a finanziamento a valere sulla procedura concertativo negoziale: 12 proposte progettuali sono state ammesse a finanziamento per un costo complessivo di 50,2 milioni di euro, con copertura finanziaria PNRR.

La sottoscrizione degli accordi con gli enti territoriali è prevista entro il 15 maggio 2023.

A questa pagina dell’Agenzia per la coesione territoriale sono disponibili ulteriori informazioni.

Ai fini del conseguimento dei target M5C3-6 e M5C3-7 saranno conteggiati i beni valorizzati, come   individuati dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANSBC), attraverso il provvedimento di destinazione e/o eventuali altre classificazioni.

Si segnala, inoltre, che il D.L. n. 36 del 2022 all’art. 22 ha istituito nello stato di previsione del MEF un Fondo per le spese di gestione dei beni confiscati alle mafie, con una dotazione di 2 milioni di euro per l’anno 2022, da trasferire all’Agenzia per la coesione territoriale, al fine di rendere effettivi gli obiettivi della misura in esame.

Per tale intervento si prevede di portare a compimento tutti i progetti ammessi a finanziamento ricorrendo a risorse nazionali, al fine di liberare e destinare le corrispondenti risorse PNRR a una nuova misura nell’ambito della medesima Componente 3 (ZES unica nel Mezzogiorno).

Tale misura, peraltro, è compresa nell’elenco delle misure da definanziare integralmente dal PNRR (pag. 150 del Rapporto del 27 luglio).

Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES)

 

(M5C3- I.1.4)

630

Prestiti

 

Nuovi progetti: 30

 

FSC: 600

 

 

Ministero delle infrastrutture trasporti in collaborazione con PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud le Politiche di coesione

Il D.M. 24/8/22 ha rimodulato gli importi attribuiti come segue:

Soggetti attuatori:

-    RFI: 95,7 milioni

-    Anas: 17 milioni

-    Autorità di Sistema Portuale (AdSP): 216,2 milioni

-    Autorità di Governo ZES: 301 milioni

Traguardo T4 2021 (M5C3-11)

Entrata in vigore dei d.m. di approvazione del piano operativo per le otto ZES, con l’assegnazione delle risorse ai soggetti responsabili dell'attuazione e la definizione delle condizioni specifiche per evitare qualsiasi impatto ambientale degli interventi.

Obiettivo T4 2023 (M5C3-12)

Inizio degli interventi infrastrutturali nelle Zone Economiche Speciali (comprovati dal certificato di inizio lavori) per almeno 22 interventi per collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; per almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; per 4 interventi di rafforzamento della resilienza dei porti.

Obiettivo T2 2026 (M5C3-13)

Completamento di almeno 22 collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; di almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, o urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; di almeno 4 interventi di rafforzamento della resilienza dei porti.

Gli investimenti infrastrutturali riguardano in particolare:

ZES Regione Campania: porto di Salerno e aree industriali di Uffita, Marcianise, Battipaglia e Nola (136 mln);

ZES Regione Calabria: porti di Gioia Tauro, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, nonché interventi infrastrutturali per l'accessibilità a Gioia Tauro e l'ammodernamento di alcune stazioni ferroviarie strategiche (111,7 mln);

ZES Ionica Interregionale nelle regioni Puglia e Basilicata: Porto di Taranto e aree industriali di Taranto, Potenza e Matera (108,1 mln);

ZES Adriatica Interregionale nelle regioni Puglia e Molise: porto di Manfredonia e aree industriali di Brindisi, Lecce e Manfredonia (89,1 mln);

ZES Sicilia occidentale: porti di Termini Imerese e Trapani (56,8 mln);

ZES Sicilia orientale: Porti di Augusta, Riporto, Sant'Agata di Militello e Gela e interporto di Catania (52,2 mln);

ZES Regione Abruzzo: porti di Vasto e Ortona e aree industriali di Saletti e Manoppello (rete TEN-T globale) (62,9 mln);

ZES Regione Sardegna (in fase di approvazione): porto di Cagliari (10 mln).

Il decreto interministeriale n. 492 del 3 dicembre 2021 ha ripartito la somma di 630 milioni di euro tra le ZES per la realizzazione di interventi tra loro coerenti e interconnessi che mirano nel loro insieme a favorire la competitività e lo sviluppo economico nelle aree ZES (documentazione sul sito del MIMS).

Gli interventi rientrano nei seguenti ambiti:

a) collegamento di "ultimo miglio", volto a realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali ed industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali;

b) digitalizzazione e potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico ed ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali appartenenti alle ZES;

c) potenziamento della resilienza e della sicurezza dell'infrastruttura connessa all'accesso ai porti.

Il D.M. 24 agosto 2022, fermo restando l'importo complessivo, ha rimodulato l'articolazione interna degli importi assegnati all'intervento in esame: il nuovo riparto ha determinato un incremento del 64,9 per cento (da 131mln a 216,2 mln) in favore di AdSP e un decremento pari al 63 per cento delle risorse assegnate all’ANAS (da 46 mln di euro a 17 mln), tutte a carico del FSC.

Dal Regis si apprende che al termine del T1 2023, si ha un intervento appartenente alla Misura M5C3I1.4.4 con fase Inizio Lavori avvenuta (Febbraio 2023). Dai dati di monitoraggio si riscontrano varie pubblicazioni di Bandi di Gara Lavori, riguardanti: un intervento della Misura M5C31.4.1 (RFI), 8 interventi (di cui 3 con avvenuta aggiudicazione definitiva) della Misura M5C3I1.4.4 (Autorità di Governo ZES).

Lo stato di attuazione di ogni singolo intervento, secondo le informazioni fornite dai Commissari ZES all’Agenzia della coesione, è riportata, suddivisa per ZES, nella deliberazione 16 febbraio 2023 della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello stato Corte dei Conti. Nella delibera si afferma che appare problematico il quadro degli investimenti: il numero degli interventi per i quali si è pervenuti all’aggiudicazione dei lavori è molto esiguo; per la gran parte di quelli previsti ci si trova ancora in fasi preliminari alla stessa indizione della gara. Addirittura per i progetti relativi alle ZES Calabria e Sardegna non risultano avanzamenti rispetto al primo semestre del 2022. Il quadro complessivo potrà cambiare – ma non in modo decisivo - con l’aggiudicazione della gara bandita da Invitalia relativa a sette interventi. L’obiettivo fissato nel PNRR per la fine del 2023 risulta arduo.

La terza Relazione sull’attuazione del PNRR del Governo (31 maggio 2023) evidenzia che per l’investimento in esame sussistono due elementi di debolezza che riguardano “Eventi e circostanze oggettive: aumento dei costi e/o scarsità materiali” e “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.”

.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha evidenziato numerose difficoltà attuative a fronte di un’elevata eterogeneità degli interventi, di una differente maturità progettuale e della varietà dei soggetti attuatori. Si propone pertanto di modificare la descrizione della CID, eliminando l'elenco degli interventi attualmente previsto nella descrizione del Target, fermo restando il numero complessivo degli stessi (almeno 41) e la distribuzione per tipologia.

NUOVA MISURA

ZES unica nel Mezzogiorno

 

PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR

 

NUOVA MISURA

 

La nuova misura consiste nell’adozione di una riforma e nella previsione di un investimento tesi a rilanciare il Mezzogiorno attraverso l’istituzione di una Zona economica speciale (ZES) unica.

La Riforma, da adottarsi entro il 31 dicembre 2023, intende superare la perimetrazione prevista dalla normativa vigente corrispondente alle otto ZES esistenti (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) istituendo una ZES unica nelle regioni del Mezzogiorno.

Gli interventi normativi collegati alla riforma, da definirsi entro il 30 giugno 2024, dovranno prevedere:

        un sistema di governance basato su una struttura unica nazionale che semplifichi e razionalizzi il coordinamento degli interventi, fermo restando il ruolo delle amministrazioni locali nella valorizzazione e promozione delle nuove opportunità di investimento;

       un Piano strategico di sviluppo della ZES;

       benefici fiscali e semplificazioni per le nuove imprese e quelle già esistenti, che avviino un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nella ZES.

Una governance incentrata su una struttura unica nazionale sarà in grado di promuovere una regia, una visione strategica e linee di azione unitarie, a benefico di una più efficace individuazione dei principali settori di intervento da sviluppare e/o rafforzare (quali manifattura, agricoltura e agroindustria, filiere strategiche per la transizione green e digitale, turismo e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale) e di un sistema organico di interventi in grado di massimizzare l’impatto competitivo e la capacità del Mezzogiorno di attrarre nuovi investimenti.

Alla riforma sarebbe associato un investimento che prevede:

1) il finanziamento dei crediti d’imposta concessi alle imprese che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nella ZES sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel periodo 2025-2026, nella misura e alle condizioni definite nella Riforma e negli interventi normativi ad essa collegati oppure nella legge di Bilancio 2024;

2) un sostegno finanziario ai progetti di investimento alle imprese che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o effettuano investimenti di natura incrementale nell’area ZES, nella misura e alle condizioni definite nella Riforma e negli interventi normativi ad essa collegati.

I progetti di investimento dovranno riguardare filiere industriali in linea con il Piano strategico di sviluppo relativo alla ZES unica e dovranno essere effettuati nel rispetto del principio DNSH.

 

 


 

MISSIONE 6: Salute

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

PROPOSTE DI MODIFICHE

Case della Comunità e presa in carico della persona

 

(M6C1-I 1.1)

 

2.000

Prestiti

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati alla gestione delle Case della Comunità.

Traguardo: T2 2022

Sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma per l’individuazione degli obblighi di ciascuna Regione interessata all’attivazione di Case della Comunità nel proprio ambito territoriale.

 

Obiettivo: Q2 2026

Attivazione di 1.350 Case della comunità anche di nuova costruzione dotate di attrezzature tecnologiche, che garantiscano parità di accesso, prossimità territoriale e qualità dell'assistenza alle persone.

Il traguardo è stato raggiunto il 31 maggio 2022 con la sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma (qui un approfondimento del Ministero della salute).

A seguito della pubblicazione sul sito Invitalia delle procedure di gara nel luglio 2022 per l'affidamento dei lavori e dei servizi tecnici necessari alla realizzazione di 1189 interventi infrastrutturali (qui un approfondimento), si contano 699 interventi riconducibili alle Case della Comunità. Entro marzo 2023 era prevista l’assegnazione di almeno 1.350 progetti idonei: dai dati di monitoraggio rilasciati nel mese immediatamente successivo alla scadenza, risultano 1.343 progetti idonei esistenti. In particolare, a 1.327 progetti sono stati attribuiti i Codici unici di gara (CIG) per realizzazione gli interventi in questione.

In base alla Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, l’investimento ha tuttavia presentato alcune criticità per eventi e circostanze oggettive relative sia all’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, e per squilibrio tra offerta e domanda, investimenti non attrattivi, oltre che di impreparazione del tessuto produttivo

L’aumento dei prezzi delle materie prime ed energetiche ha comportato un aumento del costo degli investimenti programmati, soprattutto per le opere di edilizia sanitaria. Tale evoluzione di contesto per le Case della Comunità ha portato ad una stima di incremento dei costi oscillante tra circa il 24 e il 66% in più, in base alle Regioni considerate, come riportato dal documento sulle Proposte di revisione del PNRR.

Ciò comporta la richiesta di una rimodulazione del numero delle strutture realizzabili (da 1.350 a 936 interventi), oltre che ritardi nell’affidamento dei lavori contrattualizzati per correggere quanto pianificato nella fase di gara.

Le maggiori ricadute negative sono sulle nuove costruzioni per via degli iter di approvazione lunghi e delle opere propedeutiche rispetto alle semplici ristrutturazioni di lavori già avviati.

Per gli interventi parzialmente espunti dal Piano si propone, inoltre, la piena realizzazione attraverso risorse nazionali (programma di investimenti in edilizia sanitaria art. 20 L. n. 67/88) e secondo tempistiche che potranno essere successive alla metà del 2026.

La revisione proposta comunque indica l’introduzione di nuove linee di intervento, da finanziare con le disponibilità residue dopo la riduzione numerica del target, per rafforzare le dotazioni strumentali dei Poliambulatori specialistici pubblici e garantire prestazioni specialistiche diagnostiche in stretto collegamento con le Case della Comunità realizzate, sostituendo e implementando apparecchiature di radiodiagnostica base e/o radiologia domiciliare e migliorando i processi di presa in carico dei pazienti, soprattutto cronici e fragili, con impatti anche sulla gestione delle urgenze e sulla riduzione delle liste di attesa.

Case come primo luogo di cura e telemedicina

 

(M6C1-I 1.2)

4.000 mln

Prestiti

di cui:

2.720 mln per assistenza domiciliare; 280 mln per istituzione delle Centrali operative territoriali (COT);

1.000 mln per telemedicina

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati all’attuazione dell’assistenza domiciliare.

1.2.1 Assistenza domiciliare: presa in carico del 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti (M6C1I1.2.1);

1.2.2 attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali (COT), una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza (una COT per circa 100.000 abitanti. (M6C1I1.2.2); 1.2.3 utilizzo della Telemedicina per assistere almeno 200.000 persone fragili.

A maggio 2022 pubblicato il Decreto salute 29 aprile 2022 (subinvest. 1.2.1.) "Approvazione delle linee guida organizzative contenenti il «Modello digitale per l'attuazione dell'assistenza domiciliare» ). Con Decreto del 23 gennaio 2023 sono state ripartite le risorse dell’investimento in esame “Casa come primo luogo di cura Assistenza domiciliare – ADI”.

Per le COT (subinvest. 1.2.2) il traguardo è stato raggiunto con la sottoscrizione, il 31 maggio 2022, del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma (qui un approfondimento del Ministero della salute).

Il Decreto del Ministro della salute del 20 gennaio 2022 ha ripartito a favore dei soggetti attuatori (Regioni e Province autonome) le risorse destinate all’investimento sulla base degli standard indicati nel PNRR: 1 COT ogni 100mila abitanti.

Dai dati di monitoraggio del mese di aprile 2023, si rileva che ammontano a 65 i progetti idonei, su un ammontare obiettivo di almeno 70 per la milestone M6C1-00-ITA-17 del dicembre 2023 e 59 i CIG (codici identificativi gara) già staccati al 31/03/2023.

Per la Piattaforma nazionale di Telemedicina (subinvest. 1.2.3), il decreto del Ministero della Salute del 1° aprile 2022, ha ripartito analiticamente il subinvestimento 1.2.3, attribuendo la specifica sub-codifica, 1.2.3.1 alla "Piattaforma di telemedicina" a cui sono stati destinati 250.000.000 euro e 1.2.3.2 "Servizi di telemedicina" a cui sono stati destinati 750.000.000 euro. A partire dal mese di febbraio 2023, fino al mese di dicembre 2023, è prevista la fase di start up, con realizzazione della Piattaforma da parte dell’operatore economico e l’obiettivo di giungere al collaudo di avvio dell’infrastruttura e conseguente redazione del verbale di avvio entro il 31/12/2023.

Si prevede la rimodulazione del target (subinvest. 1.2.2) da 600 a 524 Centrali operative territoriali (COT) e il suo differimento di un semestre (da T2-2024 a T4-2024), a causa dell’aumento dei costi dell’investimento e dei tempi di attuazione. Le COT escluse dal target verranno realizzate con risorse a valere su fondi nazionali per l’edilizia sanitaria (art. 20 della legge n. 67/88).

La proposta di modifica riguarda il target (subinvest. 1.2.3) relativo alle persone assistite attraverso gli strumenti della telemedicina con la richiesta del differimento di un semestre (da T4-2025 a T6-2026) per difficoltà di reperimento materie prime, quali metalli e materiali utilizzati nelle apparecchiature tecnologiche, e dell’incremento generalizzato dei relativi prezzi e del costo dell'energia.

Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di

Comunità)

 

(M6C1-I 1.3)

1.000

Prestiti

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati all’attuazione degli Ospedali di Comunità.

Traguardo: T2 2022

Sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma per l’individuazione degli obblighi di ciascuna Regione interessata all’attivazione di Case della Comunità nel proprio ambito territoriale.

 

Obiettivo: Q2 2026

Realizzazione di 400 Ospedali di Comunità con uno standard nazionale stimato di un ospedale di comunità per 158.122 abitanti.

Traguardo T2 2022 raggiunto il 31 maggio 2022 con sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma (qui un approfondimento del Ministero della salute). A marzo 2023, i dati di monitoraggio rilasciati dal Ministero rilevano 403 progetti idonei ad indizione gara lavori, utili al conseguimento del target M6C1-00-ITA-34 e 402 CIG validi per il conseguimento del target M6C1-00-ITA-35. Tuttavia sono ancora in corso le attività di accompagnamento alle stazioni appaltanti e di presidio sulle procedure di affidamento contratti di lavori o contratti di appalto integrato.

In base alla Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, l’investimento presenta criticità per eventi e circostanze oggettive relative sia all’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, sia per squilibrio tra offerta e domanda, investimenti non attrattivi ed impreparazione del tessuto produttivo.

 

Si richiede la rimodulazione del target da 400 a 304 progetti, destinando le risorse ai progetti di ristrutturazione di edifici esistenti che non presentano complessità attuative, a causa dell’aumento dei costi dell’investimento e dei tempi di attuazione.

I nuovi edifici che presentano un maggior rischio di mancata realizzazione entro il 2026 saranno invece finanziati con le risorse per l’edilizia sanitaria (art. 20 Legge n. 67/1988) ed economie di progetto e residui di Accordi di programma ovvero, residualmente, dalle risorse della politica di coesione (FSC).

Ammoderna-mento parco tecnologico e digitale ospedaliero


(M6C2-I.1.1)

4.052,41
Prestiti

 

Ministero della salute, Regioni e province aut., oltre che enti sanitari (ASL e ospedali)

Obiettivo: T4 2024

Acquisto di almeno 3.100 grandi apparecchiature sanitarie operative, con operatività di grandi apparecchiature sanitarie ad alto contenuto tecnologico in sostituzione di quelle obsolete o fuori uso con oltre 5 anni di utilizzo (subinv. 1.1.1)

 

 

 

Obiettivo: T4 2025

Digitalizzazione di almeno 280 strutture sanitarie sede DEA (Dip. emergenza e accettazione di I e II Livello).
Ogni struttura ospedaliera informatizzata dovrà disporre di 1 CED (centro di elaborazione dati) nell’ambito degli accordi quadro Consip, con conclusione di contratti per la fornitura di servizi per la digitalizzazione delle strutture (
subinv. 1.1.2).

 

Obiettivo: T2 2026

Traguardo: T4 2021 Approvazione dei piani di riorganizzazione regionali per l’incremento del numero di posti letto con dotazione strutturale di almeno 3.500 posti letto di terapia intensiva (da un numero di 5.179 in pre-emergenza a 8.679, con un incremento del 70% della disponibilità) e 4.225 posti letto di terapia semi-intensiva con apparecchiature di ausilio alla ventilazione; aumento del 70% dei posti letto pre-pandemia e consolidamento della separazione dei percorsi all’interno del pronto soccorso (subinv. 1.1.3)

Riparto regionale risorse con Decreto del Ministero della salute del 20 gennaio 2022 con attuazione finanziaria al 31.12.2022.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riparto regionale risorse con Decreto del Ministero della salute del 20 gennaio 2022 come sopra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riparto regionale risorse con Decreto del Ministero della salute del 20 gennaio 2022 come sopra, in base ai Piani di riorganizzazione regionale terapia intensiva e subintesiva

All. 1 Linee guida

Alle. 2 Posti letto

Il DM Salute 5 aprile 2022 ha approvato il -modello di Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) con allegato il Piano operativo e le schede di intervento. I 21 CIS sono stati sottoscritti il 30 e 31 maggio 2022, poi notificati sul portale MdS il 24 giugno 2022 (qui la mappa).

Le gare indette per dare attuazione al traguardo M6C2 – 7 per la conclusione dei contratti entro il 31 dicembre 2022 conseguenti ai contratti istituzionali di sviluppo già siglati sono sintetizzate nell’elenco al seguente link bandi chiusi.

Anche in questo caso, per l’incremento dei costi dell’investimento e dei tempi di attuazione, viene richiesta la modifica dell’investimento sulle grandi apparecchiature sanitarie (subinv. 1.1.1) con possibilità di ampliare la disponibilità di strumenti contrattuali disponibili ai soggetti attuatori, sia includendo gare CONSIP - attualmente l’unica centrale di committenza ammessa - già pubblicate (come la III gara sanità digitale) e in fase di pubblicazione e/o aggiudicazione, sia prevedendo il ricorso a Mepa/SDAPA (mercato elettronico della pubblica amministrazione e Sistema dinamico di acquisizione della PA) per acquisti secondari. L’obiettivo è di consentire il perfezionamento degli interventi avviati sugli accordi quadro Consip ad oggi disponibili, che necessitino di acquisti di forniture secondarie per aumentarne l’efficacia, come l’acquisto di dispositivi digitale (es. tablet) per la raccolta della firma dei pazienti per gli interventi di cartella clinica digitale.

Con riferimento alle nuove linee di intervento, inoltre, utilizzando le economie di gara e di progetto, oltre che con le risorse per l’edilizia sanitaria già previste per progetti in essere ma non ancora rendicontate (art. 20 della legge 67/88) si intende inserire investire sulla gestione dei farmaci mediante logistica del farmaco con il finanziamento di 100 progetti innovativi nel settore.

La proposta di modifica consiste nel differimento del conseguimento del target a T4-2025 da T4-2024 per consentire ai 108 soggetti attuatori di completare, per ritardi accumulati, tutte le attività necessarie per l’acquisto, l’installazione e la sostituzione delle apparecchiature obsolete o fuori uso. In particolare, si registra un aumento dei costi che incide sui lavori per l’adeguamento degli spazi destinati a ospitare le grandi apparecchiature e sull’effettiva disponibilità nei tempi previsti dalle procedure di acquisto delle grandi apparecchiature contrattualizzate.

Si registrano inoltre ritardi nelle forniture e le difficoltà legate all’approvvigionamento delle materie prime.

Dalle economie di gara e di progetto oltre che con risorse di conto capitale per l’edilizia sanitaria si potrebbero introdurre apparecchiature più innovative o upgrade di quelle esistenti. Tra le nuove linee di intervento così finanziate si prevede l’adeguamento di 100 sale operatorie e del rafforzamento tecnologico mediante l’introduzione di tecnologie innovative in ambito chirurgico con l’acquisto e/o noleggio di 80 robot chirurgici.

Ospedali sicuri e sostenibili


(M6C2-I.1.2)

1.638,85
Prestiti

 

 

MEF e Ministero della salute

Obiettivo: T2 2026

adeguamento normativo antisismico per 116 strutture sanitarie (almeno 109 interventi antisismici completati).

Risorse pari a 638.851.083,58 euro per nuovi progetti con risorse PNRR e 1.450.000.000 euro risorse PNC ripartite a livello regionale con Decreto del Ministero della salute del 20 gennaio 2022 con previsione di attuazione finanziaria al 31.12.2022 pari a 81.942.554,18 euro.

Dalla banca dati Regis risulta in corso al 15.12.2022 la pubblicazione delle procedure di gara per interventi antisismici.

Si è riscontrata la necessità di assicurare la conformità degli edifici allOrdinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, che ha consistentemente modificato il quadro normativo preesistente in materia di investimenti nel settore, anche per il ruolo strategico che rivestono gli ospedali.

Al momento risultano pubblicate 109 procedure di gara.

In base alla Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, l’investimento presenta criticità per eventi e circostanze oggettive relative sia all’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, sia per squilibrio tra offerta e domanda, investimenti non attrattivi ed impreparazione del tessuto produttivo.

La proposta di modifica prevede la rimodulazione degli investimenti riducendo da 109 ad 87 gli interventi antisismici nelle strutture ospedaliere funzionali all’allineamento alle norme antisismiche. La proposta si giustifica alla luce dell’incremento dei costi e del conseguente allungamento dei tempi di realizzazione di 22 interventi particolarmente complessi (art. 21 del regolamento 2023/241). Per tali progetti, ritenuti a rischio di conseguimento del target per criticità relative all’esecuzione delle opere o all’organizzazione del cantiere, è previsto il finanziamento con le risorse previste per dell’edilizia sanitaria (art. 20 legge 67/88).

Le risorse liberate dalla rimodulazione del target potranno essere destinate sia a coprire i maggiori costi, ma anche a rafforzare l’investimento sotto il profilo della sostenibilità, intervenendo con opere impiantistiche finalizzate all’adeguamento degli impianti aereazioni e all’adeguamento antincendio.

Rafforzamento dell’infra-struttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione


(M6C2-I.1.2)

1.672,54

Prestiti

Ministero della salute, MEF e Ministero per la Transizione ecologica

Obiettivo: T4 2025 e T2 2026

-     Potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) con almeno l’85% dei medici di base in grado di alimentare il FSE regolarmente mediante sostegno e formazione per l’aggiornamento digitale e adozione ed utilizzo del FSE da parte di tutte le Regioni.

-     Rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) in termini di raccolta, elaborazione e produzione di dati a livello locale per garantire l’infrastruttura degli strumenti di analisi del Ministero della salute per il monitoraggio dei LEA (livelli essenziali di assistenza), con 292,6 milioni di cui:

a) 92,7 milioni per il potenziamento dell’infrastruttura centrale del Ministero della salute e degli strumenti tecnologici e analitici, volto al completamento della piattaforma open data;

b) 103,3 milioni per reingegnerizzare il nuovo sistema di informazione sulla salute (NSIS) a livello locale;

c) 77 milioni per la costruzione del National Health Hub, un modello di simulazione predittivo degli scenari di medio e lungo termine del Sistema sanitario;

d) 19,6 milioni per lo sviluppo di una piattaforma nazionale per l’offerta di servizi di telemedicina.

Attuazione finanziaria al 31.12.2022 pari a 116.779.240,64 euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attuazione finanziaria al 31.12.2022 pari a 23.404.000 euro con anticipazioni già versate in base alla banca dati Regis per un totale di 17.163.373,46 euro (vedi dettaglio) di cui rendicontati 3.738.373,46 euro.

Dalla banca dati Regis risulta in corso il completamento del patrimonio informativo (servizi applicativi) e il numero di nuovi flussi informativi nazionali adottati da tutte le 21 Regioni.

Risulta inoltre la pubblicazione di una procedura di gara per lo sviluppo di una piattaforma nazionale per la creazione di un archivio delle esperienze regionali di telemedicina.

 

Il D.L. n. 4/ 2022, ha modificato l’articolo 12 del decreto-legge n. 179 del 2012, riguardo il FSE, modificando l’architettura dati (cd. Ecosistema Dati Sanitari), abilitando una standardizzazione di formato dati e codifiche su tutto il territorio e creando una nuova governance con l’Agenzia Nazionale per la Sanita Digitale.

In data 11 luglio 2022 è stato pubblicato il Decreto Interministeriale 18 maggio 2022 recante l’“Integrazione dei dati essenziali che compongono i documenti del Fascicolo sanitario elettronico”, al fine di estendere i documenti clinici che dovranno essere presenti su tutti i FSE delle diverse Regioni.

Sono state poi approvate con Decreto del Ministero della salute del 20 maggio 2022 le Linee guida di indirizzo che definiscono i nuovi contenuti, i nuovi servizi e la nuova architettura del FSE. Per quanto riguarda i progetti regionali, in conformità con quanto previsto all’interno dei Piani operativi allegati ai CIS sottoscritti con le Regioni e le Province autonome in data 30 e 31 maggio 2022, è stato siglato il D. I.  Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Salute e MEF dell’8 agosto 2022 per l’assegnazione di risorse territorializzabili riconducibili alla linea di attività M6C2 1.3.1(b) “Adozione e utilizzo FSE da parte delle Regioni” nell’ambito dell’investimento PNRR M6C2 1.3, trasmesso in data 9 agosto 2022 agli organi di controllo.

Peraltro, l’articolo 21 del D.L. n. 4 del 2022 (L. n. 21/2022) ha incaricato la Sogei di sviluppare l’Ecosistema Dati Sanitari della nuova architettura FSE, con convenzione sottoscritta tra il Ministero della Salute, Dipartimento per la trasformazione digitale, Sogei e Agenas, il 24 giugno 2022.

La proposta di modifica riguarda la previsione di una integrazione o inserimento di documenti nel FSE iniziando da documenti nativi digitali, pertanto escludendo dal perimetro dell'intervento la migrazione / trasposizione ad hoc di documenti cartacei attuali o vecchi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Allegato II -
Le riforme e gli investimenti del capitolo REPowerEU


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Paragrafo 1 – Reti

INVESTIMENTO

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

Sub-chapter A- Energia

 

1.892

 

 

1 Smart grids

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

900

Scale-up volto a potenziare l’investimento M2C2 I 2.1 dedicato alle reti intelligenti. La misura intende perseguire gli obiettivi primari indicati dal REPowerEU (aumento della sicurezza, diversificazione, riduzione dell’uso di fossili e stimolo alla produzione di rinnovabili), concorrere all’elettrificazione dei consumi e all’incremento della generazione distribuita da fonti rinnovabili, rendere le reti capaci di gestire una complessità crescente dei flussi in entrata e uscita. Ciò in ragione dell’incremento esponenziale degli allacciamenti degli impianti di generazione di piccola dimensione (in Italia quasi un milione e mezzo).

a) e b)

RISORSE M2C2 I 2.1

 

 

3.610 (prestiti)

TRAGUARDO/OBIETTIVO

M2C2 I 2.1

 

Traguardo: T4 2022

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per incrementare la capacità di rete.

 

Obiettivo: T4 2024 Aumento di almeno 1.000 MW della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile.

 

Obiettivo: T2 2026 Aumento di almeno 4.000 MW della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile

 

Obiettivo: T2 2026 Elettrificazione dei consumi energetici di almeno 1,5 milioni di abitanti.

ATTUAZIONE M2C2 I 2.1

 

 

 

Il 6 aprile 2022 è stato pubblicato il D.M. n. 146/2022, che destina i 3,61 miliardi dell’investimento ai concessionari del servizio pubblico di distribuzione di energia elettrica sull’intero territorio nazionale, sotto forma di contributo a fondo perduto al 100% dei costi ammissibili per la realizzazione di interventi sia sulla rete elettrica che sui suoi componenti software.

Il 22 giugno 2022, sul sito del MASE è stato pubblicato l’avviso pubblico n. 119/2022 per la presentazione di proposte progettuali di costruzione, adeguamento e potenziamento di infrastrutture per le reti intelligenti (smart grid):

27 progetti presentati per un importo complessivo di circa 4 miliardi.

Il 14 novembre 2022 è stato pubblicato dal MASE il decreto direttoriale n. 274 di nomina della Commissione di valutazione.

Il 23 dicembre 2022 è stato adottato il Decreto Direttoriale n. 426 della Direzione Generale Incentivi Energia di approvazione degli elenchi dei 22 progetti ammessi  al Bando smart grid.

Nella recente Relazione (Deliberazione 19 luglio 2023, n. 51/2023/G), la Corte dei Conti afferma - con particolare riferimento allo stato di avanzamento delle attività nel semestre gennaio-giugno 2023 – che non si riscontrano ritardi, tantomeno elementi di criticità rispetto agli obiettivi

fissati nel Cronoprogramma.

2 Interventi su resilienza climatica

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

92

Scale-up della Misura M2C2 I 2.2, relativa ad investimenti volti a rendere le reti più resilienti anche agli eventi estremi che il cambiamento climatico rende più frequenti e più intensi. Si ritiene l’intervento tanto più necessario considerando che la rete viene sottoposta a maggior impegno con la moltiplicazione esponenziale di dispositivi di produzione, accumulo e consumo allacciati contemporaneamente. La misura concorre al raggiungimento agli obiettivi del REPowerEU della diversificazione del sistema energetico e del rafforzamento della produzione da fonti rinnovabili.

a), b) ed e)

RISORSE M2C2 I 2.2

 

 

500 (prestiti)

TRAGUARDO/OBIETTIVO M2C2 I 2.2

 

Traguardo: T4 2022

Aggiudicazione dei progetti per migliorare la resilienza delle reti del sistema elettrico al fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura dovute a condizioni meteorologiche estreme.

 

Obiettivo: T2 2026 Miglioramento della resilienza di almeno 4 000 km di rete del sistema elettrico al fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura dovute a condizioni meteorologiche estreme

ATTUAZIONE M2C2 I 2.2

 

 

 

il D.M. n. 150 del 7 aprile 2022. Il decreto assegna i 500 milioni a fondo perduto dell’investimento, fino al 100% dei costi ammissibili, ai concessionari della rete elettrica di trasmissione e ai concessionari delle reti elettriche di distribuzione per aumentare la resilienza di almeno 4000 km di rete agli eventi metereologici, nonché ridurre la probabilità di interruzioni prolungate alla fornitura elettrica e limitare le conseguenze sociali ed economiche negative per le aree interessate.

L’agevolazione concedibile per ciascun progetto non sarà inferiore a 1 milione di euro.

Il 20 giugno 2022 è stato pubblicato dal Ministero l’avviso pubblico n. 118/2022 per la presentazione di proposte di intervento finalizzate a migliorare la resilienza delle reti elettriche di distribuzione ad eventi metereologici estremi (termine domande 3 ottobre 2022).

Con Decreto Direttoriale n. 414 del 16 dicembre 2022 è stata approvata della graduatoria del Bando.

Il 22 giugno 2022 è stato pubblicato l’avviso pubblico n. 117/2022 per acquisire manifestazioni di interesse per la realizzazione di interventi di miglioramento della resilienza della rete elettrica di trasmissione (termine domande 3 ottobre 2022).

Con Decreto Direttoriale n. 413 del 16 dicembre 2022 è stata approvata della graduatoria del Bando.

 

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR, evidenziava che sono stati ammessi al finanziamento 9 progetti su 10 proposti per la resilienza della rete di trasmissione, per un importo totale di 150 milioni di euro, e 22 progetti su 28 proposti per la resilienza delle reti di distribuzione, per un importo totale di 350 milioni di euro.

3.1 Tyrrhenian Link - est

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

500

Progetto volto a realizzare un anello di linee elettriche ad alta tensione fra Sardegna, Sicilia e Campania, con un investimento complessivo, a carico del REPowerEU, di 500 Milioni di euro, il 39% del totale investimento. Il progetto mira a

rendere più sicuro il sistema elettrico della Sardegna, dove ora la produzione è affidata per gran parte a centrali elettriche a carbone o a fonti fossili, che sono

attese chiudere nei prossimi anni. Il passaggio alla sola, o prevalente, produzione da fonti

rinnovabili richiede una maggiore interconnessione con la rete del continente e con la Sicilia, anche

questa caratterizzata nei prossimi anni da una sostenuta penetrazione

delle fonti rinnovabili.

Il Piano di Sviluppo della rete di trasmissione 2023, predisposto da Terna, indica attualmente al 2028 il termine di realizzazione di tutte le opere ricomprese nel tratto orientale (Link est) del Tyrrhenian link (codice 723-P), lungo 490 km, che collegherà la Sicilia alla Campania. Il progetto di realizzazione del tratto occidentale (Link west), lungo 480 km, che collegherà la Sicilia alla Sardegna, risulta già avviato ad autorizzazione da settembre 2022; se ne prevede l’entrata in esercizio nel 2027.

b) ed e)

3.2 Collegamento HVDC Sardegna-Corsica-Italia (SA.CO.I 3)

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

200

Il collegamento Sardegna-Corsica-Italia ha raggiunto la sua fine vita tecnica e necessita di essere sostituito. È ritenuto indispensabile per dare maggiore stabilità alla rete della Sardegna in attesa del forte incremento di generazione da fonti rinnovabili della Sardegna che verranno anche potenzialmente esportate verso l’Italia e il resto del continente. Dall’ultimo Piano di sviluppo della rete elettrica predisposto da Terna risulta che il progetto SA.CO.I 3 (codice 301-P) abbia un CAPEX stimato in 950 milioni di euro. L’intervento, programmato sin dal 2011, risulta sia stato avviato ad autorizzazione ad agosto 2019. Nel 2022 è stato adottato il provvedimento di VIA, si è conclusa la conferenza di servizi autorizzatoria e la Regione Toscana ha rilasciato l’intesa. Nel tratto ricadente sul territorio della Corsica, si sono registrati alcuni ritardi rispetto alla pianificazione iniziale, in relazione a specifiche richieste pervenute dalle autorità territorialmente competenti nella fase di istruttoria. Il Piano di Sviluppo 2023 prevede il completamento di tutte le opere ricomprese nel progetto nel 2027.

a), b) ed e)

3.3 Progetti di digitalizzazione e sviluppo competenze per la transizione energetica

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 60 (MASE)

140

Il terzo progetto della misura fa riferimento alla digitalizzazione

delle reti infrastrutturali di

trasmissione, interessate dalla crescente complessità dovuta all’aumento dei consumi e alla crescita della generazione distribuita.

Gli interventi per la digitalizzazione delle reti necessitano dello sviluppo di sistemi di

controllo che

devono permettere il dispacciamento complesso,

con sistemi previsionali sempre più

accurati, l’impiego dell’internet delle cose (IoT, Internet of things) per la raccolta capillare delle informazioni. Questo anche per supportare sistemi che anticipino situazioni di rischio e intervenire prima che accada un evento che altrimenti potrebbe richiedere l’interruzione del servizio elettrico.   La riprogettazione e il potenziamento dei sistemi di telecomunicazione e di quelli informatici è inoltre giudicata indispensabile per garantire resilienza e la cybersecurity.

Questo piano di interventi necessita di nuove competenze che devono essere formate con un orientamento alla digitalizzazione, all’automazione, ai sistemi di calcolo, alla gestione banca dati, e alle previsioni. Sotto questo aspetto sarà un intervento di reskilling orientato all’economia verde con forte impegno in tecnologie innovative e rilevanti ricadute sulla produttività dell’economia italiana.

b) ed e)

4 Sviluppo progetti di interconnessione elettrica transfrontaliera per la transizione energetica

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

60

Si prevede lo sviluppo di tre linee, due fra Italia e Slovenia e una fra Italia ed Austria, da tempo in fase di studio per apportare

maggiore stabilità ai sistemi dei diversi paesi interessati. Gli interventi possono essere realizzati

entro giugno 2026. Oltre a concorrere alla diversificazione dal gas, comportano benefici per il sistema elettrico europeo in termini di sicurezza e di maggiore sviluppo del mercato unico su cui rafforzare meccanismi competitivi. Le linee sono state positivamente valutate dall’associazione delle società di trasmissione europea ENTSO-E e dall’associazione europea dei regolatori dell’energia, ACER.

b) ed e)

 

 

 

 

 

Sub-chapter B - gas

 

420

 

 

5 Linea Adriatica Fase 1 (Centrale di Sulmona e gasdotto Sestino-Minerbio)

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

375

Il progetto collega il sistema gas del Centro e Sud Italia, a sua volta alimentato dai grandi flussi dall’Africa e dall’Asia, con la rete trasporto gas nel Nord Italia e del Resto d’Europa. Si colloca, quindi, all’interno delle azioni emergenziali richieste dal REPowerEU, necessarie per “rispondere al fabbisogno immediato in termini di sicurezza dell’approvvigionamento di gas, nell’interesse dell’Unione nel suo complesso”. L’Italia, per diversificare le forniture di gas dalla Russia, può trarre vantaggio dalle connessioni a Sud con Libia, Algeria e Azerbajan con una capacità complessiva, in parte in fase di espansione, che andrebbe a beneficio dell’intera Unione europea. Tuttavia, si ritiene che il sistema di trasporto da Sud a Nord soffra di una strozzatura nel Centro Italia, dove verrebbe realizzata la linea tra Sulmona, in Abruzzo, a Minerbio, in Emilia-Romagna.

Si osserva che i consumi di gas nel Nord, dove arrivava da Est il flusso

dalla Russia. Si osserva, ancora che la rete al Nord è già in parte predisposta per invertire i flussi verso il Nord Europa a beneficio dei paesi più dipendenti dalle importazioni dalla Russia. 

Il progetto rientra tra i Progetti di Interesse Comune europeo (PIC) e contribuisce alla diversificazione e sicurezza degli approvvigionamenti in Europa.

Secondo la relazione pubblicata da SNAM sul progetto nell’ambito del Piano Decennale di Sviluppo della Rete di Trasporto, le diverse opere facenti parte della Linea Adriatica risultano aver già ottenuto, per la maggior parte, le principali autorizzazioni richieste. La relazione prevede la realizzazione di tutte le opere ricomprese nel progetto entro il 2027 e costi di investimento complessivi per 2.394 milioni di euro.

a), c) ed e)

6 Potenziamento Export Fase 1 (potenziamento Centrale di Poggio Renatico e reverse flow sulla Centrale di Malborghetto)

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

45

La misura intende completare l’integrazione fra i flussi di gas da Sud Europa, provenienti dal Nord Africa, Libia e Algeria, e da Est, sostanzialmente dall’Azerbaijan, con il Nord Est Europa. Mira anche a rafforzare la direttrice Africa-Europa per la riduzione ed eliminazione della dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia. 

L’investimento riguarda la costruzione di una nuova unità di compressione elettrica nell’area della centrale di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara, in aggiunta alle 4 unità esistenti. Tale potenziamento consentirà di aumentare il flusso di gas da Sud a Nord-Est.

Sarà inoltre necessario un investimento sulla rete a Malborghetto, presso Tarvisio, al confine con l’Austria, per

costruire una tubazione di bypass.

a), c) ed e)

 

 

 

 

 

TOTALE PAR. 1

 

2.312

 

 

 

 

 

 

 

 


 

PARAGRAFO 2 – Transizione verde ed efficientamento energetico 

INVESTIMENTO

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

Sub-chapter A- produzione rinnovabili

533

 

 

7 Hydrogen Valleys

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

90

Scale-up volto a potenziare l’investimento M2C2 I 3.1, Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (Hydrogen valleys)” per consentire il finanziamento di progetti ammessi ma non finanziati (in tutto in parte) per insufficienza delle risorse.

b)

RISORSE M2C2 I 3.1

 

 

500 (prestiti)

TRAGUARDO/OBIETTIVO M2C2 I 3.1

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse.

 

Obiettivo: T2 2026

Completamento di almeno 10 progetti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse con capacità media di almeno 1-5 MW ciascuno.

ATTUAZIONE M2C2 I 3.1

Il 15 dicembre 2021 è stato adottato l’avviso pubblico indirizzato agli enti territoriali attuatori (le Regioni e le Province Autonome),  in data 27 gennaio 2022 in G.U. L’11 febbraio 2022, tutte le Regioni e Province autonome hanno manifestato interesse a partecipare all’attuazione dell’investimento.

In attuazione dell’articolo 14 D.Lgs. n.199/2021, il D.M. n. 463 del 21 ottobre 2022 (G.U. 282 del 2 dicembre 2022), ha definito: le modalità ed i criteri generali per la concessione dei benefici previsti dall’Investimento; le modalità per il riconoscimento dell'idrogeno verde e dell’idrogeno rinnovabile; la ripartizione delle risorse tra le Regioni, relativamente ai progetti di cui all’investimento e i c.d. Progetti bandiera di cui all’articolo 33, del D.L. n. 152/2021 (L. n. 233/2021).

Il MASE ha pubblicato il Decreto direttoriale n. 427 del 23 dicembre 2022 che fissa i criteri di selezione delle proposte progettuali volte alla realizzazione di siti di produzione di idrogeno.

Il 27 gennaio 2023 è stato pubblicato l’avviso pubblico (alle regioni/province autonome) a manifestare l’interesse per la selezione delle proposte. Al 31 gennaio 2023 le Regioni e le Province autonome, in base ad un accordo di cooperazione istituzionale con il MASE per l’attuazione della misura, hanno pubblicato i bandi di selezione di proposte progettuali di realizzazione degli impianti in aree industriali dismesse.

Secondo la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), sono stati ammessi a finanziamento oltre 50 progetti. Regioni e Province autonome hanno emanato i rispettivi provvedimenti di approvazione della graduatoria con individuazione dei progetti ammissibili al finanziamento. Secondo la banca dati Regis, aggiornata al 14 luglio u.s, gli enti territoriali stanno adottando i provvedimenti di concessione delle agevolazioni.

INVESTIMENTO

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

8 Ricerca e sviluppo sull’idrogeno

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

140

Scale-up della Misura M2C2 I 3.5, a sostegno della ricerca e sviluppo sull’idrogeno, per finanziare progetti già selezionati ma non finanziati per carenza di risorse. Inoltre, si prevede il finanziamento di ulteriori progetti di R&S per la fattibilità e sperimentazioni di strutture per il trasporto di energia. Il fine è sviluppare nel tempo infrastrutture “hydrogen ready” per il trasporto di idrogeno al 100%. 

L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’obiettivo di sviluppare la produzione di idrogeno dove le rinnovabili sono abbondanti (Nord Africa e Sud Italia) per trasportarlo al resto d’Europa. A ciò si aggiunge l’obiettivo di creare competenze utili a creare un indotto positivo per il sistema industriale ed europeo.

a), b) ed e)

RISORSE M2C2 I 3.5

 

 

160 (Sovvenzioni)

TRAGUARDO/OBIETTIVO M2C2 I 3.5

 

Traguardo:

T2 2022

Aggiudicazione di contratti di ricerca e sviluppo volti a migliorare le conoscenze circa l'uso dell'idrogeno come vettore nelle fasi di produzione, stoccaggio e distribuzione.

Obiettivo:

T2 2026

Realizzazione di almeno 4 progetti di ricerca e sviluppo e ottenimento di un certificato di collaudo o pubblicazione.

ATTUAZIONE M2C2 I 3.5

 

 

 

Il Ministro della transizione ecologica, in data 23 dicembre 2021, ha emanato un decreto ministeriale al fine di dare attuazione all'investimento, prevedendo: la stipula di un accordo di programma con Enea affinché svolga, nelle annualità 2022-2025, le attività di ricerca dettagliate nel «Piano operativo di ricerca» (POR), predisposto dalla stessa Enea (contributo massimo pari a 110 milioni di euro); la pubblicazione dei bandi di gara come dettagliato nel decreto (G.U. n. 39 del 16 febbraio 2022). Qui l’accordo di programma tra MASE ed ENEA, stipulato il 10 maggio 2022.

Il DM del 23 dicembre 2021 ha poi previsto la pubblicazione di due bandi:

- uno per la selezione di proposte progettuali inerenti attività di ricerca fondamentale svolti o da enti di ricerca ed università (20 milioni di euro; lettera A);

- o uno per attività di ricerca e sviluppo nel settore dell’idrogeno svolte da soggetti privati (30 milioni di euro; lettera B).

Il 23 marzo 2022 sono stati pubblicati i due bandi dei quali è stata data comunicazione in Gazzetta Ufficiale del 2 aprile 2022 e disponibili sul sito del MASE.

Le domande di agevolazione, per entrambi i bandi, dovevano essere presentate entro il 9 maggio 2022, termine poi prorogato al 16 maggio.  Il 27 giugno 2022 sono stati pubblicati i decreti di approvazione delle graduatorie di merito con la classifica dei progetti ammessi alle agevolazioni. Si rinvia al sito istituzionale del MASE.

Per il bando di cui lettera a) sono stati selezionati 7 progetti mentre per il bando di cui alla lettera b) sono stati selezionati 15 progetti.

INVESTIMENTO

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

9 Ecosistema di dati statistici dell’energia

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

3

L’investimento è finalizzato alla progettazione e realizzazione di un sistema integrato di produzione e diffusione di dati statistici (Eco-sistema di dati statistici) dell’energia in Italia che raccolga in un’unica piattaforma, oltre ai dati dei singoli Enti partecipanti al Sistema statistico nazionale (SISTAN) organizzati in maniera da rendere dati aggiornati e validati agli stakeholder, anche ulteriori indicatori statistici. Lo scopo è arricchire e rendere più fruibile, ai cittadini e ai decisori politici, le informazioni sulla produzione, importazione, esportazione, variazione delle scorte e consumo delle diverse fonti di energia ai sensi del Regolamento (CE) n. 1099/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche dell’energia.

b)

10 Produzione di biocarburanti: riconversione raffinerie tradizionali in bio-raffinerie o aumento capacità lavorazione bio-raffinerie

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

300

Si prevede la riconversione di raffinerie di petrolio tradizionali in nuove bio-raffinerie e il sostegno a progetti di espansione della capacità di bio-raffinerie esistenti. Si intende così concorrere a ridurre la forte dipendenza del settore trasporti dai derivati del petrolio. La misura mira a promuovere una produzione di biocarburanti da materie prime biogeniche non in competizione con la filiera alimentare, per la produzione di biocarburanti sostenibili, utilizzabili in purezza o miscelabili, conformi alle caratteristiche previste all’articolo 2 punto 33 della Direttiva (UE) 2018/2001 e rispettano, inoltre, ai criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra indicati dalla Direttiva (UE) 2018/2001. La materia prima sarà olio vegetale di seme, approvvigionato da aziende agricole nazionali e coltivato su terreni non in competizione con i cicli alimentari (certificato low ILUC).  Questo permetterà il ripristino di terreni abbandonati all’erosione e, al contempo, aumenterà la disponibilità di energia interna al fine di ridurre la dipendenza da importazioni energetiche dall’estero.

b)

Sub-chapter B – Transizione verde – Settore produttivo

6.260

 

 

11 Transizione 5.0 green

Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT)

4.040

Si tratta di uno schema di sostegno all’innovazione digitale a supporto della transizione verde nel sistema produttivo. È destinato a tutte le imprese, anche alle piccole e medie. La misura sarà strutturata nella forma del credito di imposta, riguarderà tutti i settori strategici dell’economia, incluso il turismo. L’obiettivo è accelerare la riconversione sia della dotazione di beni strumentali, sia dei processi produttivi delle imprese, attraverso un sostegno automatico e non selettivo, il credito di imposta, in modo da permettere ad un ampio numero di imprese di partecipare all’investimento. La misura intende incentivare progetti volti a: ridurre il consumo dell’energia nei processi produttivi, sostituire i combustibili fossili, ridurre le emissioni in atmosfera, recuperare le materie prime critiche, la circolarità dei processi produttivi attraverso un uso più efficiente delle risorse.

L’intervento rappresenta un’evoluzione dell’attuale Piano Transizione 4.0, finanziato - per i periodi d’imposta 2020-2022 - anche con risorse RRF, e - dal 2023 al 2025 - con risorse esclusivamente nazionali. Si mira alla realizzazione di nuovi impianti, nonché all’ampliamento di impianti già esistenti, per la produzione di energia da fonti rinnovabili, a condizione che l’energia prodotta sia impiegata esclusivamente ai fini dell’autoconsumo nell’ambito dei propri processi aziendali. L’intervento sarà attivato nel corso del 2024 e si prevede la realizzazione degli investimenti da parte delle imprese beneficiarie entro l’anno 2025.

b) e d)

INVESTIMENTO

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

12 Credito di imposta per l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili

Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT)

1.500

La misura intende favorire gli investimenti in impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle imprese, per consentire loro una riduzione dei costi energetici.

La misura prevede il ricorso a un meccanismo di sostegno automatico, quale il credito d’imposta, non selettivo e che consente l’accesso al più ampio numero di imprese, senza esclusioni riconducibili a dimensione o settore di attività economica. L’intervento intende sostenere le imprese negli investimenti in impianti

(realizzazione di nuovi, nonché ampliamento di impianti già esistenti) per la produzione diretta di energia da fonti rinnovabili da utilizzare esclusivamente nel proprio processo produttivo.

Si intende strutturare la misura come potenziamento di uno strumento già esistente nel periodo 2020-2022, finanziato anche con risorse RRF (M1C2-I1 “Transizione 4.0” del PNRR) e dal 2023 al 2025 con risorse esclusivamente nazionali. Date le finalità omogenee perseguite dalla presente misura e da Transizione 5.0, è in fase di discussione con la Commissione europea l’ipotesi di fusione delle due iniziative.

b)

13 Sostegno per gli investimenti green e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI – Sabatini Green

Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT)

320

Obiettivo della misura è favorire la transizione energetica del sistema delle PMI italiane nei processi di attivazione, consolidamento e modernizzazione di modelli produttivi basati su un utilizzo più razionale, efficace e sostenibile delle risorse, con particolare attenzione all'adozione di soluzioni innovative sul piano tecnologico e digitale, che consentano la realizzazione di programmi di investimento diretti alla autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e all’ottimizzazione dei consumi energetici, funzionali ad una riduzione significativa dei costi energetici di produzione, nonché a garantire la sostenibilità ambientale del ciclo produttivo.

Il target di imprese è circoscritto alle micro, piccole e medie imprese (PMI) operanti in quasi tutti i settori produttivi.

Anche in questo caso, gli obiettivi del REPowerEU a cui punta la misura sono la diversificazione, la decarbonizzazione e l’efficientamento dei sistemi produttivi.

Al fine di garantire la più ampia capillarità dell’intervento sul territorio nazionale è stato ipotizzato un meccanismo operativo strutturato sul collaudato schema “Nuova Sabatini” di cui al DL 69/2013. In base a questo meccanismo, a fronte della concessione di un finanziamento bancario, all’impresa beneficiaria è riconosciuto un contributo a fondo perduto, parametrato a un tasso di interesse convenzionalmente assunto. Pertanto, la misura dovrebbe attrarre una rilevante quota di capitali privati per ogni euro di risorse pubbliche investite.

b)

14 Miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità nei settori agroalimentare, zootecnico, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo

Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste

400

La misura vuole supportare investimenti che favoriscano il risparmio energetico e idrico in agricoltura e in quelli della trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Affianca la misura PNRR M2C1-I.2.3 “Innovazione e meccanizzazione” destinata ad un ampio numero di beneficiari per investimenti di piccola dimensione non eccedenti l’importo di 70.000 €.

Gli interventi da incentivare potranno riguardare la digitalizzazione indirizzata al miglioramento delle prestazioni, della gestione dell'impresa, dell'utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0. La misura mira ad ottenere risparmi energetici, risparmi idrici, riduzione dell'impiego di sostanze chimiche ed in generale abbattimento del consumo di risorse naturali in coerenza e complementarità con il REPowerEU e con la nuova PAC 2023-2027.

Al fine di incentivare l’aggregazione tra imprese per valorizzare potenziali sinergie, soprattutto per quanto attiene le filiere corte, l’intervento sarà attuato tramite la sottoscrizione di strumenti analoghi ai contratti di sviluppo. Questi prevedono la combinazione di un finanziamento a fondo perduto concesso dal Ministero (eventualmente in abbinamento con un finanziamento agevolato), nei limiti dell’intensità di aiuto concedibili.

Gli interventi che rientrano negli obiettivi di risparmio energetico, incremento del ricorso alle energie rinnovabili, miglioramento del rapporto acqua/energia, stimolo alle green skills potranno essere orientati alla realizzazione e utilizzo di:

- impianti fotovoltaici e impianti solari per l’energia termica destinati all’autoconsumo;

- acquisto di mezzi, macchine ed attrezzature a zero emissioni, sia elettriche che a biometano;

- interventi per la riduzione dei volumi d’acqua utilizzati e delle perdite idriche;

- soluzioni di economia circolare, basate su soft engineering (es. SuDS - sustainable drainage systems) e nature-based per ridurre l’utilizzo dell’energia e della risorsa idrica;

- soluzioni innovative basate sulle tecnologie digitali come IoT, AI, per agricoltura 4.0.

a), b), c) e d)

Sub-chapter C – Transizione verde – patrimonio pubblico

4.000

 

 

15 Interventi per l’efficientamento energetico sugli immobili pubblici (PA, Sport, ERP, cultura, etc.)

Presidenza del Consiglio

3.600

La misura mira all’efficientamento energetico degli immobili pubblici (pubblica amministrazione, centri sportivi, edilizia residenziale pubblica, luoghi della cultura, ospedali, caserme, scuole/università, ecc.), degli edifici di culto, caserme. Tali interventi saranno individuati mediate decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di concerto con le amministrazioni centrali competenti per materia e per settore e potranno prevedere quali soggetti attuatori agenzie nazionali e soggetti istituzionali responsabili per la tutela, la valorizzazione e gestione del patrimonio pubblico.

La misura – si osserva - riguarda anche i grandi condomini pubblici degli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP) ed enti equivalenti.

a) e b)

16 Elettrificazione delle banchine portuali per la riduzione delle emissioni delle navi nelle fasi di stazionamento in porto (c.d. cold ironing)

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

400

L’investimento è ritenuto complementare con la riforma PNRR M3C2 1.3 - Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing – ed è in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione in termini di efficienza energetica nei trasporti.

Gli obiettivi del REPowerEU a cui mira la misura sono quelli del miglioramento delle infrastrutture, della diversificazione, della promozione dell’efficienza e della riduzione del carico inquinante.

La misura prevede la realizzazione di una rete per la fornitura, durante la permanenza nel porto, di energia elettrica dalla riva alle navi, in modo da ridurre al minimo l'utilizzo dei motori ausiliari di bordo, alimentati da carburanti tradizionali, per l'autoproduzione dell'energia elettrica necessaria per far funzionare i servizi durante la sosta.

Si intende così migliorare anche la qualità dell’aria in prossimità dei porti, con un netto taglio degli ossidi di azoto e delle polveri sottili nelle città marittime. Inoltre, ci si attende un sensibile miglioramento dell'impatto acustico. Avranno la priorità i porti delle reti TEN-T e quelli che servono il mercato delle navi da crociera, che hanno un maggior impatto ambientale e spesso sono già predisposte per connettersi alla rete elettrica terrestre.

 

 

a) e b)

INVESTIMENTO

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

Subchapter D – Transizione verde – Ecobonus sociale

4.000

 

 

17 Ecobonus – Immobili privati

Ministero dell’economia e delle Finanze - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

4.000

La misura si innesta sul sistema di incentivi fiscali già previsto in Italia per l’efficientamento degli edifici e potenziato dal 2020 con il “Superbonus”, ma si rivolge esclusivamente alle famiglie a rischio di povertà energetica e ai giovani.

a) e b)

 

 

 

 

 

TOTALE PAR. 2

 

14.793

 

 

 

 

 

 

 

 


 

PARAGRAFO 3 – Filiere – Sostegno alla catena del valore 

INVESTIMENTO

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

18 Approvvigionamento sostenibile, circolare e sicuro delle Materie Prime Critiche

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

50

Il documento del Governo illustra il paragrafo dedicato alle filiere precisando che le misure ivi previste sono finalizzate alla competitività del sistema Italia, focalizzandosi sulla promozione delle filiere dell’energia rinnovabile, soprattutto nella prospettiva dell’economia circolare e del recupero dei materiali rari. Esse, quindi, intendono favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, attribuendo una priorità agli investimenti volti alla transizione verso il paradigma dell’economia circolare. Non illustra specificatamente la misura numero 18.

f)

19 Supporto alla transizione ecologica del sistema produttivo e alle filiere strategiche per le net zero technologies

Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT)

2.000

La misura mira a sostenere la realizzazione di investimenti di importanti dimensioni finanziarie per i quali è opportuno prevedere un adeguato sostegno, nel rispetto della disciplina in materia di aiuti di Stato.

Il sostegno al processo di transizione del sistema produttivo nazionale potrà svilupparsi su diverse direttrici: risparmio energetico, sostituzione dei combustibili fossili attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni in atmosfera, circolarità dei processi produttivi, rafforzamento della sistema produttivo di dispositivi e componenti utili ai fini della transizione ecologica, quali batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, nonché approvvigionamento e raffinazione di materie prime critiche.

Quali strumenti attuativi, la misura prevede diverse tipologie di intervento, per intercettare tutte le tipologie di imprese e le diverse taglie di investimento: la misura sarà attuata tramite i Contratti di sviluppo e il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, disciplinato dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 ottobre 2022 e di prossima attivazione; è inoltre possibile ricorrere allo strumento “Investimenti sostenibili 4.0”, di cui al Decreto del Ministro dello sviluppo economico 10 febbraio 2022.

Il sostegno finanziario potrà essere garantito attraverso, principalmente, la concessione di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Dalla documentazione del Governo risulta che sia già stati presentati dei progetti e che siano già in stato di progettazione avanzata (definitiva/esecutiva); in alcuni casi hanno già completato le fasi di approvazione e autorizzazione.

d) e f)

 

 

 

 

 

TOTALE PAR 3

 

2.050

 

 

 


 

RIFORME

RIFORMA

AMM. TITOLARE

RISORSE

INTERVENTO

OBIETTIVI EX ART. 21-QUATER, PAR. 3 REG. 2021/241/UE

1 Riforma per la riduzione dei costi di connessione degli impianti per la produzione di biometano

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

 

Mira a introdurre nel sistema giuridico norme volte a ridurre i costi di connessione degli impianti per la produzione di biometano, anche prevedendone priorità di connessione. Allo stesso tempo vuole favorire investimenti nelle reti del gas naturale per lo sviluppo dei gas rinnovabili, il biometano e l’idrogeno rinnovabile. Mira, quindi, agli obiettivi REPowerEU della diversificazione e dell’efficienza. L’Autorità di regolazione delle reti gas ha già emanato alcune disposizioni che rappresentano un primo passo della riforma complessiva. La riforma proposta, infatti, favorirà una maggiore integrazione tra le reti gas di trasporto e le reti gas distribuzione, con un sostegno all’adozione di tecnologie digitali. Si prevede di introdurre meccanismi di socializzazione dei costi di connessione, spostandoli dal produttore di biometano e di gas rinnovabili (H2) all’intera collettività che beneficerà di tali fonti rinnovabili.

La riforma proposta è indipendente rispetto all’attuale Investimento PNRR (M2C2 I 1.4), già in fase attuativa. I beneficiari di tale misura non saranno interessati dalla riforma proposta che invece mira ad essere attiva per i prossimi investimenti necessari per traguardare i target ambiziosi che l’EU si è data con REPowerEU al 2030, al 2040 e 2050.

a) e b)

2 PPA Rinnovabili - Mitigazione del rischio finanziario associato ai contratti PPA da fonti rinnovabili (Power Purchase Agreements)

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

 

L’instabilità del mercato elettrico e le continue riforme per un’industria per natura complessa impediscono di fornire un quadro di sufficiente certezza per gli investitori. In vista degli ingenti investimenti richiesti per lo sviluppo delle rinnovabili nei prossimi anni, i contratti PPA sono ritenuti uno strumento efficace per garantire certezza di investimento da parte delle imprese su un arco temporale relativamente lungo, sempre superiore ai 5 anni e che può arrivare a 15 anni.

I PPA sono contratti pluriennali di compravendita di energia tra produttori da fonti rinnovabili e consumatori, rispondono all’esigenza di disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas e hanno l’obiettivo di supportare nuovi investimenti in fonti rinnovabili. Al contempo permettono di proteggere i consumatori da picchi di prezzo sulle borse elettriche. Ai sensi del dlgs 199/2021, il MASE può fornire indirizzi al GME (Gestore dei Mercati Energetici SpA), società interamente partecipata dal MEF, affinché sia sviluppata una piattaforma di mercato organizzato per la negoziazione di lungo termine di energia da fonti rinnovabili.

a)

3 Green Skills – Settore privato

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

100

Si intende aggiornare il quadro regolatorio della formazione, in modo da adeguarlo alla Raccomandazione specifica del 2023 che invita l’Italia a “intensificare le iniziative a livello politico volte all’offerta e all’acquisizione delle competenze necessarie per la transizione verde”, rendendo operativi strumenti di contrasto allo skills mismatch che caratterizza il nostro Paese.

Nello specifico, si intende dotare i lavoratori delle industrie tradizionali delle competenze necessarie per la transizione ecologica, attraverso interventi di upskilling e reskilling.

Le azioni previste sono in linea con l’obiettivo di REPowerEU di “riqualificazione della forza lavoro verso competenze verdi e digitali nonché il sostegno alle catene del valore legate alla transizione verde”.

Saranno introdotti meccanismi di raccordo stabile della programmazione dei percorsi di formazione con i fabbisogni espressi dal mercato del lavoro nei diversi settori e si punterà a valorizzare la formazione in impresa, anche quella caratterizzata da percorsi brevi. Nello specifico, si prevede di stipulare dei “Pacts for skills” di settore/ filiera tra gli attori chiave della formazione (tra i quali: amministrazioni pubbliche, enti accreditati alla formazione, imprese, enti del terzo settore, ecc…) al fine di definire degli strumenti e dei percorsi di formazione in grado di contrastare efficacemente lo skills mismatch.

I contenuti della riforma saranno sviluppati sulla base delle risultanze di un investimento pilota, a carattere sovraregionale, caratterizzato dalla programmazione e realizzazione di interventi formativi brevi di aggiornamento e sviluppo delle competenze green, con specifico riferimento a lavori e professioni impattate dagli investimenti comunitari in ambito RepowerEU. Una quota limitata di risorse sarà destinata al potenziamento della capacità amministrativa e gestionale dei diversi attori coinvolti.

N.D.

4 Green Skills – Formazione specialistica/avanzata dei dipendenti della PA centrale e locale

Presidenza del Consiglio – Dipartimento Funzione Pubblica

0,75

La misura mira a cogliere l’obiettivo del REPowerEU della “riqualificazione accelerata della forza lavoro verso competenze verdi e delle relative competenze digitali, attraverso il sostegno delle catene del valore relative alle materie prime e tecnologie critiche connesse alla transizione verde”. L’implementazione della riforma sarà assicurata mediante l’individuazione di un soggetto attuatore con competenza specifica, individuato anche in raccordo con il MASE. L’investimento mira a sviluppare e rafforzare le competenze delle amministrazioni centrali e locali su tematiche connesse all’efficientamento energetico e alla diversificazione delle fonti energetiche, attraverso la messa a disposizione di programmi formativi mirati e di qualità resi accessibili a tutte le PA e ai loro dipendenti, attraverso la piattaforma “Syllabus, nuove competenze per le Pubbliche Amministrazioni”, promossa dal Dipartimento della funzione pubblica.

Sia dal punto di vista contenutistico che metodologico l‘intervento si inserisce in modo organico nell’ambito della strategia di rafforzamento delle competenze trasversali e specialistiche dei dipendenti pubblici promossa nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attraverso il sub-investimento 2.3.1: Investimenti in istruzione e formazione (Missione 1 – Componente 1 Investimento 2.3 Competenze: Competenze e capacità amministrativa), concentrandosi sulle competenze specifiche richieste ai dipendenti pubblici di Enti a vario titolo interessati alla transizione energetica, e l’emersione e valorizzazione di buone pratiche ed esperienze virtuose, attraverso l’attivazione di un network tematico che coinvolge il MASE e altre Amministrazioni centrali competenti per materia, Regioni, ANCI, Enti pubblici come ENEA, GSE, ARERA, la SNA, Formez PA e altri stakeholders qualificati.

L’investimento comporterà la realizzazione di moduli formativi con riguardo a:

• le autorizzazioni per impianti da fonti rinnovabili;

• la promozione delle comunità dell’energia rinnovabile (CER), in particolare nei comuni con meno di 5000 abitanti;

• il supporto e organizzazione del risparmio energetico della pubblica amministrazione;

• il green e-procurement in materia di energia e prodotti a minor impatto ambientale;

• il procurement per l’efficientamento energetico degli edifici;

• la leadership della PA nell’efficienza energetica e nei comportamenti sostenibili sul fronte dell’energia: le best practices e la diffusione della cultura della sostenibilità;

• i modelli per la promozione da parte della PA della mobilità sostenibile per il risparmio energetico.

L’investimento è in coerenza con la Raccomandazione n. 3 della Raccomandazione del Consiglio (SWD(2023) 612 final) del 24 maggio 2023, in quanto intende intensificare le iniziative volte a migliorare le competenze delle persone, in particolare per quanto riguarda quelle legate alle tecnologie verdi e alle correlate tecnologie digitali.

f)

5 Roadmap per la razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

 

La misura prevede una programmazione temporale e la elaborazione di un decreto-legge che stabilisca il percorso pluriennale e i livelli di priorità per la razionalizzazione ed eliminazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili. Un primo passo nella direzione di una riforma ambientale dei sussidi è rappresentato dall’elaborazione del “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD) e favorevoli (SAF)”. Un secondo passo è rappresentato dalla costituzione di un meccanismo di governo finalizzato alla necessaria valutazione e al riconoscimento della priorità degli interventi di rimozione dei sussidi dannosi per l’ambiente.

L’Italia, partendo dalla ricognizione del Catalogo, attraverso la mappatura della programmazione temporale e la creazione di un meccanismo governativo, che permetta una valutazione delle opzioni di intervento e la predisposizione di eventuali misure compensative di fiscalità e finanza pubblica, si troverà nella condizione migliore per programmare la razionalizzazione dei sussidi inefficienti da effettuarsi entro il 2030.

b)

6 Riforma – Testo Unico FER

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

 

La riforma prevede l’adozione di un Testo unico per l’autorizzazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili che mira a semplificare e coordinare le disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano, in particolare, i procedimenti amministrativi nel settore delle fonti energetiche rinnovabili.

Il testo unico è adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa e del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della cultura, previa intesa in sede di Conferenza Unificata, tenendo conto di quanto indicato dalla Raccomandazione della Commissione C(2022) 3219 final del 18 maggio 2022, che prevede (al punto 16) che “Gli Stati membri dovrebbero introdurre procedure autorizzative completamente digitali e comunicazioni elettroniche per sostituire l'uso della carta. I promotori dei progetti dovrebbero poter accedere a informazioni centralizzate raccolte in un manuale online delle procedure, che includa modelli per domande, studi e dati ambientali, nonché informazioni sulle opzioni di partecipazione del pubblico e sugli oneri amministrativi.”

a)

 

 

 

 

 

TOTALE RIFORME

 

100,75

 

 

 

 

 



[1]    L’articolo 2, comma 2, lettera e), del decreto-legge n. 77 del 2021, prevede che la Cabina di regia per il PNRR, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, trasmetta alle Camere, con cadenza semestrale, per il tramite del Ministro per i rapporti con il Parlamento, una relazione sullo stato di attuazione del PNRR, recante i prospetti sull'utilizzo delle risorse del programma Next Generation EU e sui risultati raggiunti, nonché le eventuali misure necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti e per una migliore efficacia degli stessi rispetto agli obiettivi perseguiti. L’articolo 9-bis del decreto-legge n. 152 del 2021 stabilisce, inoltre, che la Relazione contenga, altresì, una nota esplicativa relativa alla realizzazione dei traguardi e degli obiettivi stabiliti nel periodo di riferimento. La Cabina di regia trasmette, inoltre, anche su richiesta delle Commissioni parlamentari, ogni elemento utile a valutare lo stato di avanzamento degli interventi, il loro impatto e l'efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti, con particolare riguardo alle politiche di sostegno per l'occupazione e per l'integrazione socio-economica dei giovani, alla parità di genere e alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

[2]    La formulazione di tale richiesta non pregiudica la possibilità di avvalersi della possibilità di trasferire fino al 5 per cento della dotazione iniziale dei predetti fondi a qualsiasi altro strumento in regime di gestione diretta o indiretta (prevista dall’articolo 26 del Regolamento UE 2021/1060). In particolare, gli Orientamenti della Commissione europea del 3 marzo 2023 specificano che è possibile valersi del trasferimento di tale quota sia per compensare una diminuzione della dotazione finanziaria del dispositivo per la ripresa e la resilienza, in relazione a qualsiasi misura del PNRR vigente, sia per finanziare le riforme e gli investimenti inclusi nel capitolo REPowerEU.

[3]    In particolare, il Rapporto dà conto della istituzione, in occasione della Cabina di Regia del 6 febbraio 2023, del Gruppo tecnico REPowerEU, composto dai rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’economia e delle finanze, del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero delle imprese e del made in Italy, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Le riunioni del Gruppo tecnico si sono svolte il 6, 21 e 31 marzo e il 14, 18 e 20 aprile 2023. Il Rapporto sottolinea come il coinvolgimento organico delle società controllate dallo Stato attive nel settore dell’energia sia stato volto a garantire la corretta valutazione della fattibilità degli interventi previsti all’interno del capitolo REPowerEU alla luce dei vincoli temporali imposti dal PNRR.

[4]    Tali sessioni si sono svolte, in particolare, in occasione delle Cabine di Regia del 20 aprile 2023 e del 18-19 luglio 2023.

[5]    Si tratta, rispettivamente, delle Cabine di Regia PNRR dell’11 luglio e del 20 luglio 2023.

[6]    Per un approfondimento sull’interlocuzione tra il Governo e la Commissione europea su questi tre interventi del secondo semestre 2022, che ha condotto alla inammissibilità di alcuni interventi inizialmente previsti, si rinvia al focus (pag. 8-9) contenuto nel dossier curato dal Servizio Studi della Camera sul monitoraggio dei traguardi e degli obiettivi PNRR al 30 giugno 2023.