Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Bilancio
Titolo: PNRR - LA TERZA RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PNRR
Serie: Documentazione di Finanza Pubblica   Numero: 28/R
Data: 20/06/2023
Organi della Camera: V Bilancio

MONITORAGGIO

DELL’ATTUAZIONE

DEL PIANO NAZIONALE

DI RIPRESA E RESILIENZA

 

LA TERZA RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PNRR

 

Focus sui profili di riprogrammazione del Piano

 

 

 

 

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Documentazione di finanza pubblica n. 28/R

 

 

La redazione del presente dossier è stata curata dal Servizio Studi della Camera dei deputati.

 

 

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DFP28_R.docx

 

 


I N D I C E

 

 

Introduzione.. 3

1.  Struttura e contenuti della Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR.. 5

2.  Avanzamento finanziario del PNRR.. 6

3.  Gli elementi di debolezza emersi nell’attuazione del PNRR   8

4.  Gli Investimenti e le Riforme interessati da uno o più elementi di debolezza e criticità.. 11

5.  la riprogrammazione del pnrr. l’iniziativa REPowerEU e i contenuti preliminari del capitolo italiano.. 22

6.  La riprogrammazione del PNRR. Le proposte di revisione del Piano attuale.. 25

Allegato -  Lo stato di attuazione degli Investimenti e delle Riforme interessati da elementi di debolezza.......... 31

 

 


Introduzione

 

In data 8 giugno 2023, il Governo ha trasmesso al Parlamento la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR. Si tratta dell’adempimento di un obbligo espressamente sancito dalla normativa che disciplina la governance e l’attuazione nazionale del Piano di ripresa e resilienza italiano (articolo 2, comma 2, lettera e), decreto-legge n. 77 del 2021), la quale prevede che la Cabina di regia per il PNRR, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, trasmetta alle Camere, con cadenza semestrale, per il tramite del Ministro per i rapporti con il Parlamento, una relazione sullo stato di attuazione del PNRR, recante i prospetti sull'utilizzo delle risorse del programma Next Generation EU e sui risultati raggiunti, nonché le eventuali misure necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti e per una migliore efficacia degli stessi rispetto agli obiettivi perseguiti.

Con una novella inserita dal decreto-legge n. 152 del 2021 (art. 9-bis) si prevede che la relazione contenga anche una nota esplicativa relativa alla realizzazione dei traguardi e degli obiettivi stabiliti nel periodo di riferimento. La Cabina di regia trasmette, inoltre, anche su richiesta delle Commissioni parlamentari, ogni elemento utile a valutare lo stato di avanzamento degli interventi, il loro impatto e l'efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti, con particolare riguardo alle politiche di sostegno per l'occupazione e per l'integrazione socio-economica dei giovani, alla parità di genere e alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Ai sensi del comma 2 del citato art. 9-bis, nelle ipotesi in cui si intenda presentare alla Commissione europea, ai sensi dell’art. 21 del Regolamento (UE) 2021/241, istitutivo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, un PNRR modificato o un nuovo PNRR, motivata in ragione di circostanze oggettive, il Governo trasmette alle Camere, prima del suo invio alla Commissione europea e in tempo utile per consentirne l’esame parlamentare, la proposta di un piano per la ripresa e la resilienza modificato o di un nuovo piano.

 

Il presente dossier, articolato in due parti, analizza la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, evidenziando alcuni tra i profili, i dati e le informazioni più significativi che emergono tanto dalla prima quanto dalla seconda Sezione, anche attraverso confronti tra le informazioni riportate all’interno di entrambe.

In dettaglio, la prima parte del dossier analizza alcuni temi e problematiche che emergono dall’esame della prima Sezione della Relazione, con particolare riguardo alle difficoltà e criticità segnalate dalle Amministrazioni titolari in sede di monitoraggio dello stato di attuazione delle Riforme e degli Investimenti del PNRR – criticità classificate in 4 categorie di elementi di debolezza – nonché alle iniziative che il Governo intende intraprendere in relazione alla riprogrammazione del Piano e alla sua integrazione con le misure che costituiranno il capitolo italiano dell’iniziativa REPowerEU.

L’Appendice del dossier, di carattere tabellare, analizza in dettaglio le caratteristiche e lo stato di attuazione di 65 dei 118 Investimenti e Riforme del Piano qualificati, all’interno della prima Sezione della Relazione medesima, come affetti da tutte o alcune tra le difficoltà e criticità evidenziate dalle Amministrazioni titolari. Si tratta, in particolare, di Investimenti e Riforme interessati da 4, 3 o 2 elementi di debolezza, come individuati dal Governo nella Relazione, nonché di Investimenti caratterizzati da 1 elemento di debolezza, consistente in fenomeni ricondotti a eventi o circostanze oggettive.

L’analisi dello stato di attuazione di tali misure tiene conto, oltre che degli elementi presenti all’interno della prima e della seconda Sezione della Relazione – non sempre tra loro coordinate – anche dei dati riportati sulla piattaforma gestionale ReGiS, nonché degli eventuali dati e considerazioni sviluppati al riguardo dalla Corte dei conti nell’esercizio delle sue funzioni di controllo successivo di gestione sul PNRR e nelle delibere del Collegio del controllo concomitante – funzione, quest’ultima, recentemente esclusa, a seguito di un intervento legislativo, con riguardo ai piani, ai programmi e ai progetti del PNRR e del Piano complementare (art. 1, comma 12-quinquies, lett. b), del decreto-legge n. 44 del 2023, come modificato nel corso dell’esame alla Camera dei deputati).

 

Le precedenti Relazioni del Governo sullo stato di attuazione del PNRR e il loro esame parlamentare

Il 23 dicembre 2021 il Governo ha presentato al Parlamento la prima Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Relazione preannunciava che, a partire dal 2022, le Relazioni semestrali sarebbero state trasmesse al Parlamento entro la prima metà di aprile, in corrispondenza con la trasmissione del Documento di economia e finanza (DEF), ed entro la fine di settembre, in corrispondenza con la trasmissione della relativa Nota di aggiornamento (NADEF). In tal modo, ciascuna relazione avrebbe illustrato le indicazioni conclusive sulla rata oggetto della precedente rendicontazione effettuata alla Commissione europea e lo stato di avanzamento degli interventi oggetto della successiva rendicontazione e, più in generale, sullo stato di attuazione del Piano.
La Camera dei deputati ha esaminato la prima Relazione tramite le proprie Commissioni permanenti, ciascuna per i profili di rispettiva competenza. Si sono pronunciate, approvando risoluzioni, le Commissioni Bilancio (8-00154 e 8-00155), Giustizia (8-00160), Cultura (8-00157), Affari sociali (8-00158 e 8-00159), Agricoltura (8-00151), Politiche dell'Unione europea (8-00152 e 8-00153), Affari costituzionali (8-00166 e 8-00167) e Trasporti (8-00168).
Il 6 ottobre 2022 il Governo ha trasmesso al Parlamento la seconda Relazione sullo stato di attuazione del Piano. In una prima sezione sono stati inseriti dati sui progressi compiuti nell'attuazione del PNRR nel corso del 2022: dal pagamento della prima rata in aprile, conseguente al raggiungimento di traguardi e obiettivi in scadenza entro il 31 dicembre 2021, alla richiesta di pagamento della seconda rata a fine giugno 2022, con il raggiungimento dei risultati previsti per i primi sei mesi del 2022. In una seconda sezione sono state inserite indicazioni puntuali sullo stato di avanzamento di ciascuna Riforma e Investimento del Piano, a cura delle Amministrazioni titolari.
La seconda Relazione è stata trasmessa alla Commissione Bilancio della Camera, nonché a tutte le altre Commissioni permanenti. Essa, tuttavia, non è stata esaminata in via autonoma, a differenza della prima Relazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.     Struttura e contenuti della Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR

 

La Terza Relazione si articola in due Sezioni. La Prima Sezione reca, in particolare:

·         un consuntivo dei 45 traguardi e obiettivi da conseguire nel secondo semestre 2022, rilevanti per l’erogazione della terza rata dei finanziamenti europei, pari a 19 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 9 miliardi di prestiti), rispetto ai quali è ancora in corso la valutazione della Commissione europea, a seguito delle interlocuzioni con il Governo italiano su alcune misure e del conseguente prolungamento della fase di valutazione dell’effettivo raggiungimento dei suddetti target e milestone.

·         una analisi dei 27 traguardi e obiettivi con scadenza nel primo semestre 2023 e delle azioni in corso per conseguirli, la quale pone in evidenza le difficoltà incontrate nell’attuazione delle relative misure a partire dai primi mesi del 2022, in ragione sia principalmente di fattori di natura esogena, sia di cause di natura endogena. La Relazione evidenzia, in particolare, come con riguardo ad alcune misure relative al primo semestre 2023 sia necessario un processo di revisione mirata, in accordo con le istituzioni europee e conformemente alla normativa europea sul Dispositivo di ripresa e resilienza.

·         informazioni sullo stato di attuazione finanziaria del Piano, nonché sullo stato di avanzamento del sistema gestionale ReGiS per il monitoraggio e l’analisi del PNRR.

·         una esposizione dei principali interventi normativi effettuati per la riforma e il rafforzamento della governance del PNRR, in particolare con il decreto-legge n. 13 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 41 del 2023.

·         una disamina delle diverse tipologie di difficoltà e criticità che le Amministrazioni titolari hanno riscontrato nell’attuazione delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, rispetto alle quali la Relazione reca una classificazione di esse e una individuazione, per ciascuna Amministrazione, delle Riforme e Investimenti affetti da uno o più elementi di debolezza.

·        una sintesi delle principali proposte di revisione del PNRR che, congiuntamente alle misure che andranno a comporre il capitolo italiano dell’iniziativa REPowerEU, finalizzate a promuovere la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, l’accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili e il risparmio energetico – misure indicate solo in forma generica all’interno della Relazione – costituiranno la proposta di revisione del PNRR che il Governo sottoporrà al Parlamento nelle prossime settimane, prima della trasmissione ufficiale alla Commissione europea entro il 31 agosto 2023.

 

La Seconda Sezione, a cura delle singole Amministrazioni titolari delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, recano, per ciascuno di essi, schede sul relativo stato di attuazione.

 


 

2.     Avanzamento finanziario del PNRR

 

Considerando il prefinanziamento di 24,9 miliardi (agosto 2021) e le prime due rate di 21 miliardi ciascuna (erogate rispettivamente il 13 aprile e il 9 novembre 2022), finora la Commissione europea ha erogato all'Italia 66,9 miliardi di euro (28,95 miliardi di sovvenzioni e 37,94 miliardi di prestiti) nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

A fine dicembre 2022 il Governo italiano ha inviato alla Commissione la richiesta di pagamento della terza rata del PNRR, considerando raggiunti tutti gli obiettivi e traguardi previsti per il secondo semestre 2022. La decisione della Commissione sull’erogazione della rata di finanziamento connessa a tale semestre, pari a 19 miliardi di euro, sarà assunta al termine dell'iter di valutazione previsto dalle procedure europee, attualmente ancora in corso.

Il profilo programmatico dell’utilizzo delle risorse del PNRR è stato rivisto dal Governo nei documenti di programmazione che si sono succeduti. Come evidenziato anche dalla Corte dei Conti nella Relazione sullo stato di  attuazione del PNRR marzo 2023), rispetto alla programmazione iniziale è stata prevista una traslazione in avanti delle spese originariamente assegnate al triennio 2020-2022, per oltre 20 miliardi complessivi.

La Relazione dei giudici contabili afferma che il recupero nel trend di spesa avrà luogo a partire dal 2023, esercizio nel quale è prevista un'accelerazione – rispetto al quadro iniziale – di oltre 5 miliardi; al termine dell'anno in corso, nonostante il recupero, il livello della spesa cumulata dovrebbe rimanere inferiore di quasi 15 miliardi rispetto al quadro finanziario iniziale. Nel successivo biennio 2024-2025 è poi stimato il picco di spesa, con valori annuali che supereranno i 45 miliardi.

Nel Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica la Corte dei Conti, sulla base dei dati relativi all’avanzamento del piano, ha analizzato l’ulteriore rivisitazione della pianificazione finanziaria con l’intensificazione della spesa nel biennio 2021 e 2022, rispettivamente per 1,6 e 2,7 miliardi, dovuta sostanzialmente al maggiore tiraggio dell’Ecobonus e Sismabonus e dei crediti d’imposta del piano Transizione 4.0.

Nel 2023 e nel 2024 il Rapporto prevede un rallentamento della spesa dovuto alla riduzione dell’impatto dei crediti d’imposta Transizione 4.0, il cui effetto è stato anticipato nei precedenti esercizi. Resta confermato che il picco di avanzamento finanziario annuale dovrà essere conseguito nel 2024 e 2025, con valori pari, rispettivamente, a poco meno di 44 miliardi e 48,8 miliardi.

Nella Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR il Governo afferma che al 31 dicembre 2022 le spese sostenute sono state pari a circa 24,48 miliardi di euro, mentre al 28 febbraio 2023 si attestano a circa 25,74 miliardi di euro. Il dato della spesa tiene conto della nuova modalità di contabilizzazione nei conti pubblici delle spese relativa alla misura Ecobonus, in conformità a quanto stabilito dall’Eurostat.

Dall’ultima rilevazione disponibile sulla banca dati ReGIS la spesa sostenuta ammonta a 26,26 miliardi di euro (13,7 per cento rispetto alle risorse complessive di 191,5 miliardi).

 

 

 

 

Fonte: ReGIS

 

Le misure per le quali è stata dichiarata una maggiore spesa in termini assoluti sono il Rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus (8,7 miliardi, 62,5% dello stanziamento) e il Credito d’imposta per i beni strumentali 4.0 (5,4 miliardi, 61,3% dello stanziamento).

 

Fonte: ReGIS

 

Le Amministrazioni centrali titolari degli importi più consistenti sono il Ministero dell’infrastrutture e dei trasporti (39,7 miliardi) e il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (34,7 miliardi).

Nella Relazione il Governo afferma che la maggior parte delle Amministrazioni titolari ha raggiunto un livello di spesa inferiore alle previsioni. Ciò denota un ritardo nella fase di definizione e avvio delle misure che potrebbe incidere sulla effettiva realizzazione dell’intero Piano con particolare riferimento al pieno raggiungimento degli obiettivi finali.

 

 

 

Amministrazione

Stanziamento

Spesa sostenuta

%

Affari Esteri e cooperazione

1.200.000.000

534.465.662

45

Imprese e Made in Italy

19.648.000.000

6.481.475.076

33

Ambiente e sicurezza energetica

34.682.812.011

8.721.751.406

25

Consiglio di Stato

41.800.000

7.704.339

18

Dip. Protezione civile

1.200.000.000

185.088.192

15

Dip. Politiche giovanili

650.000.000

96.000.000

15

Interno

12.490.000.000

1.645.225.320

13

Infrastrutture e trasporti

39.701.732.461

4.775.043.378

12

Giustizia

2.679.789.053

247.842.498

9

Istruzione e merito

17.594.000.000

1.164.596.723

7

Dip. Trasformazione digitale

12.849.703.183

246.825.396

2

Turismo

2.400.000.000

42.978.685

2

Dip. Funzione pubblica

1.268.900.000

22.427.172

2

Università e ricerca

11.732.000.000

188.640.000

2

Dip. Politiche di coesione

1.345.000.000

14.618.832

1

Dip. Pari opportunitàà e famiglia

10.000.000

81.396

1

Agricotura e sovranità alimentare

3.680.000.000

23.689.254

1

Salute

15.625.541.067

78.950.557

1

Cultura

4.275.000.000

3.792.657

0

Dip. Affari regionali e autonomie

135.000.000

44.812

0

Lavoro e politiche sociali

7.250.100.000

-

0

Dip. Sport

700.000.000

-

0

Economia e finanze

340.000.000

-

0

Totale complessivo

191.499.177.755

24.481.241.353

13

Fonte: terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR.

 

Fonte: ReGIS

3.     Gli elementi di debolezza emersi nell’attuazione del PNRR

 

La Terza Relazione dà conto, nella Sezione I, delle principali criticità segnalate dalle Amministrazioni titolari delle Riforme e degli Investimenti del PNRR a seguito dell’attività di monitoraggio svolta sullo stato di attuazione delle relative misure e sullo stato di avanzamento della spesa connessa alla loro realizzazione.

All’interno della Relazione, tali profili di debolezza e criticità sono stati classificati in quattro categorie, di seguito elencate:

 

·         Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali

§ Rientrano in questa categoria, ad avviso del Governo, le situazioni oggettive sopravvenute all’inizio della fase attuativa del Piano, le quali abbiano direttamente inciso, in senso negativo, sul raggiungimento di specifici target e milestone.

§ Si tratta, soprattutto, dell’aumento dei prezzi, dell’interruzione delle catene di approvvigionamento e della scarsità dei materiali, verificatisi già a partire dalla seconda metà del 2021 e intensificatisi a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.

§ Ad avviso del Governo, le Riforme e gli Investimenti per i quali sia stata riscontrata questa tipologia di elemento di debolezza potrebbero essere ammesse a revisione o rimodulazione da parte della Commissione europea, in base all’art. 21 del Regolamento (UE) 2021/241, istitutivo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, il quale stabilisce che lo Stato membro può presentare alla Commissione una richiesta motivata di modifica del proprio Piano se quest’ultimo non può più essere realizzato, in tutto o in parte, a causa di circostanze oggettive.

 

·         Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo

§ In questa categoria il Governo fa rientrare tutti quei fenomeni non direttamente riconducibili a responsabilità dell’Amministrazione pubblica, suscettibili tuttavia di determinare effetti sfavorevoli sulle tempistiche e sulle capacità di attuazione delle misure PNRR e di conseguimento dei target e delle milestone.

§ Si tratta di una categoria che appare caratterizzarsi, rispetto a quella precedente, per una maggiore eterogeneità dei fenomeni in essa ricondotti. Vi rientrano, anzitutto, gli squilibri tra domanda e offerta, i quali hanno prodotto, in alcuni settori, una ridotta partecipazione delle imprese alle gare. È ricondotta a questa categoria di debolezze, altresì, la carenza di manodopera, rispetto a un fabbisogno aggiuntivo per il solo PNRR stimato dal Governo in 375 mila unità. Infine, la Relazione vi ricomprende anche il ritardo nello sviluppo, a livello nazionale, di alcuni comparti e attività produttive (ad es. digitalizzazione delle filiere, impianti di ricarica elettrica, idrogeno off-shore, stazioni di rifornimento a idrogeno per il trasporto stradale e ferroviario, ecc.).

 

·         Difficoltà normative, amministrative e gestionali

§ Rientrano in questa categoria, in base alla Relazione, una pluralità di elementi di debolezza connessi, ad esempio: alla inefficiente gestione delle risorse e dei processi da parte delle Amministrazioni titolari degli interventi; alla complessità delle pratiche per l’accesso ai fondi PNRR; ai ritardi cumulati nella espressione di pareri e nel rilascio di autorizzazioni da parte di autorità pubbliche nazionali e locali, malgrado le semplificazioni introdotte a livello legislativo; al mancato coordinamento tra più soggetti attuatori; all’inadeguatezza dei sistemi di monitoraggio della realizzazione delle opere.

 

·         Ridefinizione degli impegni nel Council Implementing Decision e negli Operational Arrangements

§ Nell’ultima categoria rientrano, infine, quelle difficoltà attuative generate, secondo la Relazione, da refusi ed errori di traduzione della Council Implementing Decision (CID) e degli Operational Arrangements (OA) – si forniscono di seguito le versioni in inglese e in italiano del CID e la versione in inglese degli OA – nonché da problematiche relative ai criteri di rendicontazione e di verifica delle misure. Il Governo sottolinea, al riguardo, come le suddette problematiche, oltre a generare discrepanze tra la realizzazione delle misure e il rispetto dei requisiti specificati nel CID e negli OA, determinino notevoli aggravi procedurali nella realizzazione degli interventi PNRR, la quale rischia di arenarsi a causa della lunga e incerta risoluzione di questioni interpretative dei suddetti documenti con la Commissione europea.

 

Si riporta, di seguito, una rappresentazione schematica delle tipologie di elementi di debolezza elaborati all’interno della Terza Relazione, con distinta indicazione del numero di Riforme e Investimenti interessati da ciascuna criticità (sulla base dei dati riportati nella Sezione I, Tabella 7.4, pag. 120):

 

 

La Relazione segnala, al riguardo, come ammonti a 118 (su 285: il 41,4% di Riforme e investimenti dell’intero Piano) il numero complessivo di Riforme e Investimenti per i quali le Amministrazioni titolari hanno rilevato almeno una delle quattro tipologie di elementi di debolezza e criticità in sede di realizzazione e monitoraggio.

Di queste, sono 59 le Riforme e gli Investimenti che risulterebbero affetti da almeno una delle prime due categorie di difficoltà, vale a dire da Eventi e circostanze oggettive, mentre ammontano a 101 le Riforme e gli Investimenti interessati da difficoltà normative, amministrative e gestionali o dalla necessità di modificare il testo del CID e degli OA.

 

Va rilevato, anzitutto, come la Relazione, pur indicando il numero complessivo di 118 Riforme e Investimenti affetti da elementi di debolezza, al momento della loro specificazione elenchi solo una parte di essi, e precisamente:

-          i 2 Investimenti per i quali sono state evidenziate tutte e 4 le criticità;

-          gli 11 Investimenti per i quali sono state rilevate 3 criticità;

-          i 36 Investimenti e le 2 Riforme per i quali sono state rilevate 2 criticità;

-          infine, i 14 Investimenti sui quali le Amministrazioni titolari hanno riscontrato 1 criticità, rientrante tuttavia solo tra le 2 tipologie qualificate dalla Relazione come “Eventi e circostanze oggettive”.

Si tratta dunque, complessivamente, di 63 Investimenti e 2 Riforme. Dalla Relazione non emerge, invece, quali siano i rimanenti 53 tra Investimenti e Riforme in relazione ai quali le Amministrazioni titolari hanno segnalato 1 elemento di debolezza, non consistente in eventi o circostanze oggettive, bensì nel riscontro di difficoltà normative, amministrative e gestionali, oppure nella rilevata necessità di ridefinire le clausole, i criteri attuativi e gli indicatori stabiliti nel Council Implementing Decision o negli Operational Arrangements.

Inoltre, dall’analisi effettuata dal Governo, pur potendosi desumere indicazioni qualitative generali sul tipo di criticità di cui singoli Investimenti e Riforme risultano affetti, non è possibile ricavare dati e informazioni sul grado di gravità e severità con cui ciascun elemento di debolezza si presenta, in relazione al singolo Investimento o Riforma, o su quali siano, per ciascuno di essi, i singoli progetti o le singole misure interessati dalle suddette criticità – ad eccezione di alcuni casi in cui le tabelle contenute nella Sezione I, pag. 122 e ss., specificano, all’interno dell’Investimento, il Sub-Investimento o la Misura per i quali si sono registrate difficoltà.

Si osserva, infine, come in più di un caso – come emerge anche dalle tabelle allegate al presente dossier, recanti lo stato di attuazione dei 65 Investimenti e Riforme riportati nelle tabelle della Relazione governativa – si registri una discrepanza tra l’indicazione, nella prima Sezione della Relazione, degli elementi di debolezza che caratterizzerebbero il processo di attuazione di una Riforma o di un Investimento del Piano, e le corrispondenti schede sull’attuazione contenute nella seconda Sezione della Relazione, curate dalle singole Amministrazioni titolari delle Riforme e gli Investimenti, dall’analisi delle quali non sempre è possibile desumere la sussistenza di questi elementi di difficoltà, o la loro concreta declinazione con riguardo al singolo Investimento o Riforma.

4.     Gli Investimenti e le Riforme interessati da uno o più elementi di debolezza e criticità

 

Nelle Tabelle che seguono sono riportati, in forma schematica, gli Investimenti e le Riforme del PNRR rispetto ai quali la I Sezione della Terza Relazione segnala da 1 a 4 elementi di debolezza, secondo la tassonomia di criticità elaborata all’interno della Relazione medesima e schematicamente raffigurata nel grafico sopra riportato.

Le tabelle ordinano tali Riforme e Investimenti sulla base del numero di criticità riscontrate, partendo da quelli per i quali la Relazione segnala la presenza di tutti e 4 gli elementi di criticità e proseguendo con le Riforme e gli Investimenti che presenterebbero 3, 2 e 1 elemento di debolezza. All’interno di ciascuna tabella, gli Investimenti e le Riforme sono ordinati secondo il criterio della Missione e della Componente del PNRR di cui fanno parte.

Ai fini di una migliore lettura e comprensione dei contenuti delle tabelle, si precisa che, nell’ultima colonna a destra, ciascuna tabella reca i traguardi e gli obiettivi previsti per la realizzazione di ciascun Investimento o Riforma, con indicazione del trimestre e dell’anno nei quali il PNRR ne prevede la scadenza del relativo termine per il conseguimento. All’interno di tale colonna, i traguardi e gli obiettivi già conseguiti – sulla base degli assessment effettuati dalla Commissione europea con riferimento al secondo semestre 2021 e al primo semestre 2022 – sono stati contrassegnati in corsivo ed evidenziati in blu.

Viceversa, i traguardi e gli obiettivi relativi al secondo semestre 2022ad oggi ancora oggetto di valutazione della Commissione europea – e quelli inerenti al primo semestre 2023 – il cui conseguimento sarà oggetto della prossima valutazione che i servizi della Commissione effettueranno a partire dal 30 giugno 2023 – sono stati contrassegnati in grassetto ed evidenziati con un colore diverso rispetto a quello delle tabelle.

Nelle tabelle riassuntive che seguono si riportano i dati di sintesi sulla misura del coinvolgimento quantitativo, rispettivamente, delle diverse Missioni nelle quali il PNRR si articola, in termini di riscontro degli elementi di debolezza e criticità delineati nella Sezione I della Relazione, nonché delle Amministrazioni titolari.

 

 

4 elementi di debolezza

3 elementi di debolezza

2 elementi di debolezza

1 elemento di debolezza

(Eventi e circ. oggettive)

Totale

Missione 1

Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

 

3

5

3

11

Missione 2

Rivoluzione verde e transizione ecologica

2

6

18

4

30

Missione 3

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

 

1

3

3

7

Missione 4

Istruzione e ricerca

 

1

4

2

7

Missione 5

Inclusione e coesione

 

 

5

2

7

Missione 6

Salute e resilienza

 

 

3

 

3

Totale

2

11

38

14

65

 

 

4 elementi di debolezza

3 elementi di debolezza

2 elementi di debolezza

1 elemento di debolezza

(Eventi e circ. oggettive)

Totale

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

2

4

11

-

17

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

-

1

8

5

14

Presidenza del Consiglio dei ministri

-

2

3

2

7

Ministero dell’interno

-

1

1

2

4

Ministero dell’istruzione e del merito

-

-

4

-

4

Ministero delle Imprese e del Made in Italy

-

1

1

2

4

Ministero della cultura

-

2

1

-

3

Ministero della salute

-

-

3

-

3

Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

-

-

2

-

2

Ministero del Turismo

-

-

1

1

2

Ministero della giustizia

-

-

1

1

2

Ministero dell’università e della ricerca

-

-

1

1

2

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

-

-

1

-

1

Totale

2

11

38

14

65

 

 

Investimenti caratterizzati da 4 elementi di debolezza

 

Con riguardo a 2 investimenti – entrambi di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, afferenti alla Missione 2, Componente 4 – sono state riscontrate tutte e 4 le tipologie di criticità delineate all’interno della Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Sez. I, pag. 122, Tabella 7.5). Per tali investimenti, i primi obiettivi intermedi dovrebbero essere conseguiti entro la fine del 2023.

 

Intervento

Oggetto

Amm. titolare

Traguardi/Obiettivi

M2C4

Sub-investimento 2.1a

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

Misure strutturali e non strutturali nei territori più a rischio

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T4 2023

Obiettivo: T1 2026

M2C4

Investimento 4.4

Investimenti in fognatura e depurazione

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T2 2024

Obiettivo: T1 2026

 

 

Riforme e investimenti caratterizzati da 3 elementi di debolezza

 

Con riferimento a 11 investimenti, la Relazione (Sez. I, pag. 122-123, Tabella 7.5) ha riscontrato 3 tipologie di elementi di debolezza.

 

Intervento

Oggetto

Amm. titolare

Traguardi/Obiettivi

M1C2

Investimento 3

Sub-Investimento 3.1.2

Piano “Italia 5G”

Presidenza del Consiglio dei ministri

Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T2 2021

Traguardo: T3 2021
Traguardo: T1 2022

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T2 2026

M1C3

Investimento 2.3

Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici

Ministero della Cultura

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T4 2024

M1C3

Investimento 3.2

Sviluppo industria cinematografica – Progetto Cinecittà

Ministero della Cultura

Traguardo: T2 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 1.3

Promozione impianti innovativi (incluso off-shore)

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T3 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 1.4

Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell’economia circolare

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C4

Sub-investimento 2.1b

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

Misure in favore delle aree colpite da calamità

Presidenza del Consiglio dei ministri

Dipartimento della Protezione Civile

Traguardo: T4 2021

Obiettivo: T4 2025

M2C4

Investimento 2.2

Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni

Ministero dell’Interno

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T1 2026

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T1 2026

M2C4

Investimento 3.2

Digitalizzazione dei parchi nazionali

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T1 2022

Obiettivo: T4 2023

M2C4

Investimento 3.5

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Obiettivo: T2 2025

M3C1

Investimento 1.2

Linee di collegamento ad alta velocità con l’Europa del Nord (Brescia-Verona-Vicenza-Padova)

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Obiettivo: T2 2026

M4C2

Investimento 2.2

Partenariati per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe

Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Obiettivo: T4 2025

 

Il riparto tra le Amministrazioni titolari

 

Per quanto riguarda questo gruppo di 11 Investimenti, si segnala, in primo luogo, che 4 rientrano nella titolarità del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, 2 della Presidenza del Consiglio dei ministri (di cui 1 al Dipartimento per la trasformazione digitale e 1 al Dipartimento della Protezione civile), 2 sono attribuiti alla competenza del Ministero della cultura e 1 ciascuno al Ministero dell’interno, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero delle imprese e del made in Italy.

 

Le tipologie di criticità riscontrate e i traguardi/obiettivi da conseguire nel primo semestre 2023

 

Come accennato in sede di presentazione della Tabella, per 2 Investimenti – evidenziati con un colore diverso – sono state riscontrate, quali elementi di debolezza, entrambe le tipologie di circostanze oggettive (vale a dire: aumento dei costi e/o scarsità di materiali, da un lato; squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo, dall’altro). In dettaglio, si tratta:

·         dell’Investimento 3.2 della Missione 1, Componente 3 per la realizzazione del Progetto Cinecittà, nell’ambito degli interventi per lo sviluppo dell’industria cinematografica, di competenza del Ministero della Cultura. Per questo Investimento – che prevede, come obiettivo finale da conseguire entro giugno 2026, l’ultimazione dei lavori di riqualificazione, costruzione e ammodernamento di 17 teatri, di cui 13 nuovi e 4 già esistenti – è previsto un traguardo intermedio da conseguire entro il 30 giugno 2023, consistente nella stipula dei contratti in relazione alla costruzione di 9 studi. Per un approfondimento, si rinvia alla relativa tabella descrittiva dell’intervento e del relativo stato di attuazione, riportata infra in questo dossier;

·         del Sub-Investimento 2.1b della Missione 2, Componente 4 per la realizzazione di misure per la gestione del rischio alluvioni e la riduzione del rischio idrogeologico, di competenza del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri.

 

 

Riforme e investimenti caratterizzati da 2 elementi di debolezza

 

Con riferimento a 36 investimenti e 2 riforme (Sez. I, pag. 124-129, Tabella 7.6) le Amministrazioni titolari hanno riscontrato 2 tipologie di elementi di debolezza.

 

Si osserva, preliminarmente, che in 3 casi le due tipologie di criticità rilevate nel corso del monitoraggio corrispondono alle due tipologie di eventi e circostanze oggettive. Si tratta di 3 investimenti la cui realizzazione è attribuita alla competenza del Ministero della Salute (ultimi 3 riportati nella Tabella).

Inoltre, in relazione a 7 investimenti e 1 riforma le criticità individuate dal Governo non attengono a eventi e circostanze oggettive, bensì esclusivamente – e cumulativamente – a difficoltà normative, amministrative e gestionali, da un lato, e alla necessità di ridefinire e meglio chiarire gli impegni assunti nel Council Implementing Decision e negli Operational Arrangements, dall’altro.

 

Intervento

Oggetto

Amm. titolare

Traguardi/Obiettivi

M1C1

Sub-Investimento

1.3.2

Dati e interoperabilità

Single Digital Gateway

Presidenza del Consiglio dei ministri

Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T4 2022

Obiettivo: T4 2023

Traguardo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M1C2

Sub-investimento 3.1.1

Reti ultraveloci banda ultra-larga e 5G

Piano “Italia 1G”

Presidenza del Consiglio dei ministri

Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T2 2021

Traguardo: T1 2022

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T2 2026

M1C2

Riforma 1

Riforma del sistema di proprietà industriale

Ministero delle imprese e del Made in Italy

Traguardo: T4 2023

M1C3

Investimento 2.4

Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)

Ministero della Cultura

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T4 2025

M1C3

Investimento 4.3

Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici

Ministero del Turismo

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M2C1

Investimento 1.1

Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T3 2021

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T4 2023

Traguardo: T4 2023

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T4 2024

M2C1

Investimento 1.2

Progetti “faro” di economia circolare

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T3 2021

Obiettivi: T4 2025

Traguardo: T4 2025

M2C1

Investimento 2.3

Innovazione e meccanizzazione del settore agroalimentare

Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M2C1

Investimento 3.1

Isole Verdi

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T3 2022

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 1.1

Sviluppo Agro-voltaico

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 1.2

Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T4 2025

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 3.2

Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T1 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 3.3

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T1 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 4.2

Sviluppo trasporto rapido di massa (metropolitana, tram, autobus)

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T3 2024

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 4.3

Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T2 2023

Obiettivo: T2 2024

M2C2

Sub-investimento 4.4.2

Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T2 2023

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M2C3

Investimento 1.1

Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici

Ministero dell’Istruzione e del Merito

Traguardo: T4 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C3

Investimento 1.2

Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento del patrimonio immobiliare dell’amministrazione della giustizia

Ministero della Giustizia

Traguardo: T4 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C3

Investimento 2.1

Rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus fino al 100% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T4 2021

Obiettivo: T2 2023

M2C3

Investimento 3.1

Promozione di una rete di teleriscaldamento efficiente

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T4 2022

Obiettivo: T2 2026

M2C4

Investimento 3.3

Rinaturazione dell’area Po

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Traguardo: T2 2023

Obiettivo: T2 2024

Obiettivo: T1 2026

M2C4

Investimento 4.1

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T3 2023

Obiettivo: T1 2026

M2C4

Investimento 4.3

Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche

Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste

Traguardo: T4 2023

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T1 2026

Obiettivo: T1 2024

Obiettivo: T1 2026

M3C1

Investimento 1.3

Connessioni diagonali

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Obiettivo: T2 2026

M3C1

Investimento 1.7

Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T4 2023

M3C2

Investimento 1.1

Porti verdi: interventi in materia di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Obiettivo: T4 2022

Traguardo: T4 2025

M4C1

Investimento 1.1

Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

Ministero dell’Istruzione e del Merito

Traguardo: T2 2023

Obiettivo: T4 2025

M4C1

Investimento 1.4

Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado e alla riduzione dell’abbandono scolastico

Ministero dell’Istruzione e del Merito

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M4C1

Investimento 1.6

Orientamento attivo nella transizione scuola-università

Ministero dell’Università e della Ricerca

Traguardo: T2 2026

M4C1

Riforma 1.1

Riforma degli istituti tecnici e professionali

Ministero dell’Istruzione e del Merito

Traguardo: T4 2022

Traguardo: T4 2023

M5C2

Investimento 2.2

Piani urbani integrati per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Traguardo: T1 2022

Obiettivo: T1 2025

M5C2

Sub-Investimento 2.2b

Piani urbani integrati – Fondo di fondi della BEI

Ministero dell’Interno

Traguardo: T3 2022

Obiettivo: T2 2026

M5C2

Investimento 2.3

Programma innovativo della qualità dell’abitare

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T1 2022

Obiettivo: T1 2026

M5C3

Sub-Investimento 1.1.2

Aree interne: servizi sanitari di prossimità

Presidenza del Consiglio dei ministri

Dipartimento per le politiche di coesione

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T2 2026

M5C3

Investimento 1.4

Investimenti infrastrutturali per le Zone economiche speciali (ZES)

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T4 2021

Obiettivo: T4 2023

Obiettivo: T2 2026

M6C1

Investimento 1.1

Casa della Comunità (CdC) e presa in carico della persona

Ministero della Salute

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T2 2026

M6C1

Investimento 1.3

Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità)

Ministero della Salute

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T2 2026

M6C2

Investimento 1.2

Verso un Ospedale sicuro e sostenibile

Ministero della Salute

Obiettivo: T2 2026

 

Il riparto tra le Amministrazioni titolari

 

Con riguardo a questo gruppo di Investimenti e Riforme, si segnala, anzitutto, che la loro titolarità risulta ripartita tra numerose Amministrazioni centrali dello Stato nel modo seguente:

·         Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica: 11 investimenti;

·         Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: 8 investimenti;

·         Ministero dell’istruzione e del merito: 1 riforma e 3 investimenti;

·         Ministero della salute: 3 investimenti;

·         Presidenza del Consiglio dei ministri: 3 investimenti (2 Dipartimento per la trasformazione digitale e 1 Dipartimento per le politiche di coesione);

·         Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste: 2 investimenti;

·         Ministero della cultura, Ministero del turismo, Ministero della giustizia, Ministero dell’università e della ricerca, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero dell’interno: 1 investimento per ciascuno;

·         Ministero delle imprese e del made in Italy: 1 riforma.

 

Le tipologie di criticità riscontrate

 

Si rileva, inoltre, che solo in 3 casi le due tipologie di criticità rilevate nel corso del monitoraggio corrispondono alle due tipologie di circostanze oggettive sopra richiamate. Si tratta di 3 investimenti la cui realizzazione è attribuita alla competenza del Ministero della Salute, evidenziati con un colore diverso.

Tra questi, 2 afferiscono alla Missione 6, Componente 1: da un lato, l’Investimento volto alla realizzazione delle Case della Comunità e della presa in carico della persona; dall’altro, quello finalizzato al rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia attraverso la realizzazione degli Ospedali di Comunità. 1 Investimento afferisce alla Missione 6, Componente 2: si tratta dell’Investimento “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”.

Analogamente, sono evidenziati diversamente i 7 investimenti e 1 riforma in relazione ai quali le tipologie di criticità individuate dal Governo nella Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR non attengono a eventi e circostanze oggettive, bensì esclusivamente – e cumulativamente – a difficoltà normative, amministrative e gestionali, da un lato, e alla necessità di ridefinire e meglio chiarire gli impegni assunti nel Council Implementing Decision e negli Operational Arrangements, dall’altro.

 

Gli investimenti/Riforme con scadenze di traguardi o obiettivi nel primo semestre 2023 o nel secondo semestre 2022

 

Da ultimo, si evidenzia come, nel caso di 6 investimenti, il cronoprogramma preveda la scadenza di un target o di una milestone nell’ambito del primo semestre 2023, in scadenza il 30 giugno 2023 e oggetto, pertanto, della prossima relazione di consuntivo che il Governo trasmetterà alla Commissione europea, ai fini della verifica del conseguimento dei 27 traguardi e obiettivi del primo semestre 2023 e della conseguente decisione sull’erogazione della quarta rata di finanziamento, pari a 16 miliardi di euro (di cui 2 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 14 miliardi di prestiti).

In dettaglio, si tratta:

·         degli interventi per l’utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate e la loro progressiva decarbonizzazione (M2C2, Investimento 3.2), di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, in relazione al quale il cronoprogramma prevede, entro il 31 marzo 2023, la firma dell’accordo con i titolari dei progetti selezionati per promuovere la transizione dal metano all’idrogeno verde;

§  

·         della sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale (M2C2, Investimento 3.3), di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per il quale si prevede, entro il 31 marzo 2023, la notifica dell’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno;

 

·         dello sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica (M2C2, Investimento 4.3), di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, in relazione al quale il cronoprogramma prevede, entro il 30 giugno, l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada, nonché di almeno 4.000 stazioni in zone urbane.

 

·         del rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale (M2C2, Sub-Investimento 4.4.2), di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per il quale si prevede, entro il 30 giugno, la notifica dell’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici finalizzati all’acquisto di unità a propulsione elettrica e a idrogeno per il rinnovo della flotta dei treni TPL e dei treni Intercity al Sud;

 

·         del piano per la rinaturazione dell’area Po (M2C4, Investimento 3.3), di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, rispetto al quale si prevede, entro il 30 giugno, la revisione del quadro giuridico per tali interventi di rinaturazione e l’entrata in vigore della legislazione finalizzata al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall’alveo del fiume Po;

 

·         del Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia (M4C1, Investimento 1.1), attribuito alla titolarità del Ministero dell’istruzione e del merito, rispetto al quale il cronoprogramma di realizzazione dell’investimento prevede, entro il 30 giugno, l’aggiudicazione dei contratti per la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura della prima infanzia.

 

Agli investimenti sopra riportati si aggiungono, inoltre, i 5 investimenti e 1 riforma in relazione ai quali il cronoprogramma ha previsto la scadenza di un target o di una milestone nel secondo semestre 2022. Al riguardo, si ricorda come il giudizio sull’avvenuto conseguimento di questi traguardi e obiettivi sia ancora, alla data del 19 giugno 2023, oggetto di valutazione e di approfondimento da parte dei servizi tecnici della Commissione europea.

 

 

Investimenti caratterizzati da 1 elemento di debolezza, relativo esclusivamente a eventi e circostanze oggettive

 

Con riguardo, infine, a 14 investimenti (Sez. I, pag. 130-131, Tabella 7.7) le Amministrazioni titolari hanno riscontrato 1 tipologia di elemento di debolezza, rientrante tuttavia tra le 2 tipologie qualificate dalla Relazione come “Eventi e circostanze oggettive”.

 

Intervento

Oggetto

Amm. titolare

Traguardi/Obiettivi

M1C1

Sub-Investimento 1.4.3

Servizi digitali e cittadinanza digitale

Presidenza del Consiglio dei ministri

Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T4 2023

Obiettivo: T2 2026

M1C1

Investimento 3.1

Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del processo e superare le disparità tra tribunali

Ministero della Giustizia

Obiettivo: T4 2022

Obiettivo: T2 2024

M1C3

Sub-Investimento 4.2.4

Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

Ministero del Turismo

Traguardo: T4 2021

Obiettivo: T4 2025

M2C2

Investimento 3.4

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Traguardo: T1 2023

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Sub-Investimento 4.4.1

Rinnovo del parco autobus regionale per il trasporto pubblico con veicoli a combustibili puliti

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Traguardo: T4 2023

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Sub-Investimento 4.4.3

Rinnovo del parco veicoli dei Vigili del Fuoco

Ministero dell’Interno

Traguardo: T2 2024

Obiettivo: T2 2026

M2C2

Investimento 5.4

Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica

Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T2 2026

M3C1

Investimento 1.1

Collegamenti ferroviari ad Alta velocità verso il Mezzogiorno per passeggeri e merci

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Obiettivo: T2 2024

Obiettivo: T2 2026

M3C1

Investimento 1.4

Sviluppo del Sistema europeo di gestione del traffico ferroviario

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Traguardo: T4 2022

Obiettivo: T4 2024

Obiettivo: T2 2026

M3C1

Investimento 1.6

Potenziamento delle linee regionali – Miglioramento delle ferrovie regionali (gestione RFI)

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Obiettivo: T2 2026

M4C2

Investimento 3.2

Finanziamento di start-up

Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Traguardo: T2 2022

Obiettivo: T2 2025

M4C2

Investimento 3.3

Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori da parte delle imprese

Ministero dell’Università e della Ricerca

Obiettivo: T4 2024

M5C1

Investimento 1.3

Sistema di certificazione della parità di genere

Presidenza del Consiglio dei ministri

Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità

Traguardo: T4 2022

Obiettivi: T2 2026

M5C2

Investimento 2.1

Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale

Ministero dell’Interno

Traguardo: T1 2022

Obiettivo: T2 2026

 

Il riparto tra le Amministrazioni titolari

 

Con riguardo a quest’ultimo gruppo di Investimenti, la loro titolarità risulta ripartita tra numerose Amministrazioni centrali dello Stato nel modo seguente:

·         Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: 5 investimenti;

·         Ministero dell’interno, Ministero delle imprese e del made in Italy, Presidenza del Consiglio dei ministri: 2 investimenti per ciascuno;

·         Ministero del turismo, Ministero della giustizia, Ministero dell’università e della ricerca: 1 investimento per ciascuno.

 

Gli investimenti/Riforme con scadenze di traguardi o obiettivi nel primo semestre 2023 o nel secondo semestre 2022

 

All’interno di quest’ultimo gruppo di Investimenti rientra 1 Investimento che prevede la scadenza di un traguardo nel primo semestre 2023. Si tratta dell’Investimento relativo alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario (M2C2, Investimento 3.4), attribuito alla titolarità del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in relazione al quale si prevede, entro il 31 marzo 2023, l’assegnazione delle risorse per la realizzazione di 9 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo 6 linee ferroviarie.

 

 

La riprogrammazione del PNRR. L’iniziativa REPowerEU
e i contenuti preliminari del capitolo italiano

 

5.     la riprogrammazione del pnrr. l’iniziativa REPowerEU e i contenuti preliminari del capitolo italiano

 

Il Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, prevede, all’articolo 21, la possibilità che il Piano di ripresa e resilienza presentato da uno Stato membro possa essere modificato. Se il Piano, compresi i traguardi e gli obiettivi, non può più essere realizzato, in tutto o in parte, a causa di circostanze oggettive, lo Stato membro interessato può presentare alla Commissione una richiesta motivata per la modifica o la sostituzione della decisione del Consiglio con cui è stato approvato. Se ritiene giustificati i motivi della richiesta, la Commissione valuta il piano modificato sulla base dei criteri generali previsti dal Regolamento e lo sottopone ad un nuovo procedimento di approvazione.

La Commissione europea, nei propri Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU, ha chiarito che l’aumento dei prezzi dell’energia e dei materiali conseguenti alla guerra in Ucraina possono essere invocati come circostanze oggettive a sostegno di una richiesta ai sensi dell’articolo 21. È necessario fornire una motivazione adeguata, con informazioni specifiche sull’impatto che gli eventi addotti hanno avuto sulle misure del piano. Le modifiche proposte non dovrebbero ridurre l'ambizione complessiva del PNRR, dovrebbero garantire che i Piani continuino a rispondere alle raccomandazioni specifiche per Paese e non dovrebbero comportare un rinvio dell'attuazione agli ultimi anni del Dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Un percorso europeo per la modifica del PNRR è stato delineato con il nuovo Regolamento che ha disciplinato il piano REPowerEU (Regolamento (UE) 2023/435), entrato in vigore il 1° marzo 2023. Esso introduce un quadro regolatorio che consente agli Stati membri di proporre modifiche ai propri Piani nazionali di ripresa e resilienza, per inserirvi un capitolo dedicato al conseguimento degli obiettivi del piano REPower EU, allo scopo di finanziare investimenti e riforme chiave in materia energetica, volti ad aumentare la resilienza del sistema energetico dell’Unione mediante la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, anche attraverso il potenziamento della diffusione delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica e della capacità di stoccaggio dell'energia.

Le misure proposte risulteranno ammissibili solo qualora abbiano avuto inizio dopo il 1° febbraio 2022. Il cronoprogramma delle scadenze dei nuovi milestone e target relativi al capitolo REPowerEU, nonché dei relativi pagamenti, sarà aggiuntivo e allineato rispetto a quelli già previsti per le rate semestrali del PNRR.

Sul piano finanziario, l’iniziativa REPowerEU prevede oltre 20 miliardi di euro di nuove sovvenzioni, provenienti per il 40% dall’anticipazione delle vendite degli Stati membri delle quote del sistema di scambio di quote di emissione (ETS), per il 60% dai diritti del Fondo per l’Innovazione. In aggiunta, potranno essere destinati all’iniziativa fino a 225 miliardi di euro di prestiti non utilizzati del Dispositivo per la ripresa e la resilienza.

 

Fonte: consilium.europa.eu

 

Le risorse europee stanziate per l’Italia nel quadro del REPowerEU ammontano a 2,76 miliardi di euro di sovvenzioni non rimborsabili (la quota maggiore, 13,8 per cento del totale, al pari della Polonia). Come emerge dalla Relazione, inoltre, il Governo ha già comunicato alla Commissione europea di voler chiedere ulteriori prestiti a valere sulle risorse non utilizzate dagli altri Paesi.

Il Regolamento (UE) 2023/435 consente agli Stati membri, inoltre, di chiedere che una quota fino al 7,5 per cento delle risorse iniziali dei Fondi strutturali e di investimento europei per la politica di coesione 2021-2027 (FESR, FSE+, Fondo di coesione) sia destinato a sostenere gli obiettivi di REPowerEU, in linea con le norme specifiche di ciascun fondo (nuovo articolo 26-bis del Regolamento (UE) 2021/1060). Al riguardo, il Governo specifica, nella Relazione, di voler utilizzare tali risorse, pari a circa 3 miliardi di euro, in quanto già destinate – come specificato dalla Relazione – a obiettivi assimilabili a quelli del REPowerEU.

Come specificato dal citato art. 26-bis, peraltro, la formulazione di tale richiesta non pregiudica la possibilità di avvalersi della possibilità di trasferire fino al 5 per cento della dotazione iniziale dei predetti fondi a qualsiasi altro strumento in regime di gestione diretta o indiretta (prevista dall’articolo 26 del Regolamento UE 2021/1060).

Infine, nella Relazione il Governo afferma che le risorse che si renderanno eventualmente disponibili a seguito della conclusione del processo di revisione dell’intero PNRR attualmente in corso – su cui si rinvia al paragrafo successivo – potranno essere destinate al finanziamento delle iniziative in campo energetico incluse nel capitolo italiano di REPowerEU.

La Commissione europea, negli Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU (2023/C 80/01) ha illustrato la procedura di modifica dei piani vigenti e le modalità di redazione dei capitoli relativi al piano REPowerEU.

Gli Stati membri sono stati invitati a presentare i capitoli del PNRR dedicati al piano REPowerEU preferibilmente entro il 30 aprile 2023. Tuttavia, come riportato nella Terza Relazione dal Governo, a fine maggio 2023 solo cinque Stati membri hanno presentato una richiesta di modifica dei rispettivi Piani nazionali includente il capitolo REPowerEU. Si tratta di Estonia, Francia, Slovacchia, Malta e Portogallo. Il termine ultimo per la presentazione del capitolo REPowerEU è fissato al 31 agosto 2023.

 

Fonte: consilium.europa.eu

 

La Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR reca, nella Sezione I, una indicazione preliminare dei contenuti del Capitolo REPowerEU italiano, pur essendo ancora in corso l’attività istruttoria e pur mancando, nella Relazione, un elenco organico e puntuale di proposte in materia di rafforzamento dell’autonomia energetica.

La Relazione specifica, al riguardo, che un primo gruppo di proposte riguarderà le reti di trasmissione e distribuzione di energia, anche riferite al gas, nella prospettiva della riconversione degli impianti al trasporto di idrogeno. Un secondo gruppo di proposte riguarderà la produzione di energie rinnovabili e la riduzione della domanda di energia o la sua riqualificazione verso fonti rinnovabili. Un terzo gruppo di misure, infine, atterrà alle misure di sostegno alle catene del valore, con particolare riguardo alla promozione delle filiere dell’energia rinnovabile, nella prospettiva dell’economia circolare e del recupero dei materiali rari.

 

6.     La riprogrammazione del PNRR. Le proposte di revisione del Piano attuale

 

In base a quanto emerge dalla Terza Relazione, a seguito dell’acquisizione, da parte della Cabina di regia, di elementi sullo stato di attuazione delle singole misure del Piano, nonché della segnalazione, da parte delle Amministrazioni titolari degli interventi, delle Riforme e Investimenti caratterizzati da tutti o alcuni degli elementi di debolezza delineati all’interno della Relazione, gli esiti della preliminare attività di monitoraggio sono stati condivisi con i servizi della Commissione europea in data 17 marzo 2023.

Allo stato attuale, le proposte di revisione del Piano formulate dalle Amministrazioni titolari sarebbero, quindi, in corso di valutazione congiunta da parte delle strutture tecniche della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’economia e delle finanze.

Sempre nella Relazione, il Governo informa che nel corso della seconda metà di giugno 2023 si terranno incontri tecnici con i servizi della Commissione, “per verificare l’ammissibilità delle richieste di modifica e/o di riprogrammazione”.

Esaurita la fase di definizione concordata delle “modalità e i termini per la revisione complessiva del Piano”, il Governo afferma che sarà presentato al Parlamento – verosimilmente nel mese di luglio – il quadro aggiornato delle proposte di revisione, prima della trasmissione ufficiale alla Commissione europea, entro il 31 agosto 2023.

Il riferimento esplicito a un “quadro aggiornato delle proposte di revisione”, sembra doversi intendere nel senso che l’elenco delle 118 Riforme e Investimenti in relazione ai quali la Terza Relazione ha riscontrato da 1 a 4 elementi di debolezza e criticità potrebbe subire delle modifiche in sede di confronto con i servizi della Commissione, dando luogo pertanto alla presentazione di un quadro delle proposte di revisione parzialmente difforme da quello di cui alla Relazione in esame – e ciò al netto delle singole proposte di misure che andranno ad alimentare il capitolo italiano dell’iniziativa REPowerEU.

 

Con riferimento alla rimodulazione delle risorse finanziarie di alcune Riforme e Investimenti del PNRR, si evidenzia che il Governo ha in più occasioni ribadito l’intenzione di mantenere immutato l’ammontare di risorse di provenienza europea assegnate all’Italia, tanto in termini di sovvenzioni a fondo perduto quanto in termini di prestiti.

Le risorse che dovessero pertanto rendersi disponibili, in conseguenza del parziale o totale definanziamento di alcune Riforme e Investimenti del Piano attuale, sarebbero riprogrammate per essere destinate:

-          al finanziamento dei capitoli dell’iniziativa REPowerEU;

-          alla rimodulazione di alcune Riforme e Investimenti che richiedano, in ragione soprattutto dell’aumento dei costi delle materie prime e degli effetti dell’inflazione, una dotazione finanziaria aggiuntiva per il conseguimento dei traguardi e obiettivi.

 

 

Come specificato nella Terza Relazione, alla luce delle verifiche emerse dal confronto con le Amministrazioni titolari, per gli interventi hanno registrato ritardi nella fase di avvio si potrebbe procedere allo slittamento di alcune milestone intermedie, senza modificare il target finale.

Per quegli interventi che abbiano maggiormente risentito degli incrementi dei costi delle materie prime, invece, si procederà con una rimodulazione che dovrebbe investire, in base a quanto emerge dalla Relazione, sia gli obiettivi intermedi sia quelli finali, nonché i quadri economici dei progetti, con possibile liberazione di risorse che si renderebbero disponibili.

Viceversa, per gli interventi caratterizzati da una pluralità di soggetti attuatori, per i quali siano emerse difficoltà attuative, il Governo afferma nella Relazione di voler avviare un monitoraggio rafforzato, all’esito del quale distinguere, all’interno di tale categoria, due gruppi di interventi:

-          un primo gruppo di interventi ritenuti strategici e di interesse nazionale, per i quali lo Stato garantirà un supporto rafforzato per la realizzazione della misura, eventualmente modificando gli obiettivi finali in relazione all’aumento dei costi;

-          un secondo gruppo di interventi in relazione ai quali, in assenza di azioni tempestive dei soggetti attuatori volte al superamento degli elementi di criticità individuati, il Governo proporrà una riprogrammazione delle risorse, le quali saranno destinate, come specifica il Governo, verso impieghi più efficienti, d’intesa con i servizi tecnici della Commissione europea.

Dalla Relazione emerge, inoltre, l’intenzione del Governo di riprogrammare tutti quegli interventi che non consentano il rispetto dei tempi e delle condizionalità previsti dal PNRR attualmente vigente, d’intesa con le singole Amministrazioni responsabili, traslandone il relativo finanziamento verso altre fonti nazionali disponibili a legislazione vigente (Piano nazionale complementare, Fondi strutturali europei 2021-2027, Fondo sviluppo e coesione 2021-2027).

Nello schema di seguito riportato si sintetizzano le modalità mediante le quali il Governo, sulla base di quanto indicato nella Relazione, intende riprogrammare il quadro economico degli interventi il cui finanziamento non sarà più posto a carico delle risorse europee del PNRR:

 

 


Allegato -
Lo stato di attuazione degli Investimenti e delle Riforme interessati da elementi di debolezza

 


 

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

Investimenti in fognatura e depurazione

 

(M2C4-I.4.4)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Obiettivo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per le reti fognarie e la depurazione

 

Obiettivo: T2 2024

Interventi per le reti fognarie e la depurazione T1

Ridurre di almeno 570.000 unità il numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE.

 

Obiettivo: T1 2026

Interventi per le reti fognarie e la depurazione T1.

Ridurre di almeno 2.570.000 unità il numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE.

Con il D.M. 17 maggio 2022, n. 191, sono stati dettati i criteri di riparto delle risorse e i criteri di ammissibilità delle proposte progettuali. Con il successivo D.M. 25 luglio 2022, n. 295, il termine per la presentazione delle proposte progettuali è stato prorogato al 30 settembre 2022.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) si ricorda che “il 13 dicembre u.s. è stato emanato il decreto direttoriale n. 398 di costituzione del Gruppo istruttorio (MASE e ARERA), per la verifica della corretta compilazione delle proposte progettuali e loro congruità con i criteri di ammissibilità di cui al decreto MITE n. 191/2022, e di adozione della relativa check-list. È in corso l’istruttoria tecnica delle proposte progettuali in argomento”.

La medesima relazione evidenzia che per tale misura si registrano tutti e quattro gli elementi di debolezza.

 

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

 

(M2C4-I.2.1a)

 

2.487

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.687

 

Nuovi progetti: 800

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (area a)

 

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per interventi in materia di gestione e riduzione dei rischi idrogeologici (area a).

Gli interventi medesimi dovranno, come minimo: garantire la messa in sicurezza delle zone edificate e dei bacini idrografici esposti al rischio idrogeologico; prevedere azioni per il risanamento ambientale e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici; garantire un livello più elevato di controllo e gestione del rischio di alluvione.

 

 

Obiettivo: T1 2026

Gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico (area a).

Entro tale data dovrà essere ridotto di almeno 1,5 milioni il numero di persone esposte a rischi di alluvione e a rischi idrologici diretti.

L’area a) di intervento riguarda misure strutturali e non strutturali nei territori più a rischio (a cui sono destinati 1.287 milioni di euro), aventi l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di persone oggi a rischio.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che la ricognizione degli interventi comprende attualmente 665 progetti in essere per un importo complessivo pari a circa 1.114 milioni di euro e che “nelle more della finalizzazione del processo di inclusione nel Piano (che si sostanzierà con decreto interministeriale e/o delibera CIPE), i progetti continuano la loro attuazione senza soluzione di continuità”.

Nella banca dati Regis viene sottolineato che “è stato predisposto lo schema di decreto ministeriale ricognitivo per la selezione degli interventi in essere”.

La succitata relazione evidenzia che per tale misura si registrano tutti e quattro gli elementi di debolezza.

 

 


 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

 

(M2C4-I.2.1b)

 

2.487

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.687

 

Nuovi progetti: 800

Dipartimento della Protezione civile (area b)

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del quadro giuridico rivisto per interventi contro i rischi di alluvione e idrogeologici (area b).

Entro tale scadenza saranno emanati i decreti di approvazione del primo piano di intervento e investimento nella rispettiva area (Commissario delegato/Regione/Provincia autonoma) per la riduzione del rischio idrogeologico e di alluvione, che devono mirare a ripristinare le condizioni originarie e a garantire la resilienza dei territori alle calamità naturali.

 

Obiettivo: T4 2025

Completamento degli interventi volti al ripristino di strutture pubbliche danneggiate (area b).

L’area b) di intervento riguarda misure in favore delle aree colpite da calamità (a cui sono destinati 1.200 milioni di euro) per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la riduzione del rischio residuo.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato, per i nuovi interventi, che “si è proceduto all’approvazione, con 21 decreti del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, degli elenchi dettagliati degli interventi discendenti dai Piani approvati entro il 31 dicembre 2021 dal Dipartimento della protezione civile, richiesti alle Regioni e alle Province autonome con nota del 3 marzo 2022” e che, dal punto di vista attuativo, nel rispetto delle tempistiche previste per il traguardo in scadenza al 31 dicembre 2021, l’art. 22 del D.L. 152/2021 “ha disposto l’emanazione del D.P.C.M. 23 agosto 2022, pubblicato in GU il 5 dicembre 2022, con il quale si è provveduto all’assegnazione e al trasferimento delle risorse finanziarie per i nuovi interventi alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano”.

Informazioni sui progetti avviati (a cui sono destinati 400 milioni di euro) e sui nuovi progetti (a cui sono destinati 800 milioni) sono disponibili nel sito del Dipartimento della Protezione civile al link https://pnrr.protezionecivile.it.

Si segnala che l’art. 29 del D.L. 13/2023 reca norme per l’accelerazione degli interventi in questione.

Nella relazione viene sottolineato che al 30 aprile 2023 sono già stati adottati cinque decreti di rimodulazione dei piani dei nuovi interventi e sono stati “firmati 17 accordi (su 21) ex art. 15 della legge n. 241/1990, discendenti dai decreti di approvazione degli interventi, che regolano i rispettivi impegni del Dipartimento della Protezione Civile e delle Amministrazioni attuatrici (Regioni e Province autonome) nell’attuazione degli interventi. I restanti quattro sono in via di sottoscrizione”.

La succitata relazione evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Ridefinizione CID e OA”.

Digitalizzazione dei parchi nazionali

(M2C4-I.3.2)

100

Prestiti: 82

Sovvenzioni: 18

 

Nuovi progetti: 100

 

Nell’allegato alla decisione UE tale investimento viene indicato interamente come sovvenzionato

 

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Traguardo: T1 2022

Entrata in vigore della semplificazione amministrativa e sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

Entro tale scadenza dovrà essere emanato apposito decreto ministeriale per lo sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

 

Obiettivo: T4 2023

Semplificazione amministrativa e sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

Entro tale scadenza almeno il 70% dei parchi nazionali e delle aree marine protette deve aver sviluppato servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette (almeno due tra il collegamento al portale naturitalia.it, il 5G/Wi-Fi o un'applicazione per la mobilità sostenibile).

Con il D.M. 22 marzo 2022, n. 127 è stata approvata la direttiva agli enti parco nazionali e agli enti gestori delle aree marine, che prevede la standardizzazione dei sistemi informatici, assicurando un’omogeneizzazione della qualità dei servizi a favore dei cittadini e degli operatori economici nel territorio delle aree protette nazionali attraverso la modernizzazione, l’efficienza e l’efficace funzionamento delle procedure.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordata, in relazione alle sottomisure b) e c), la  sottoscrizione della convenzione con la SOGEI S.p.a. e, ad aprile 2023, dell’accordo con ISPRA per il supporto tecnico-scientifico e con la società Invitalia per il supporto all’espletamento delle procedure di gara. In relazione alla sottomisura a) viene ricordato che con il D.M. 30 settembre 2022 è stata approvata “una nuova direttiva ai parchi nazionali e alle aree marine protette che dettaglia i soggetti realizzatori, le modalità di attuazione, le tempistiche previste ed i sistemi di monitoraggio delle specie e di conservazione degli habitat”.

La succitata relazione evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Aumento costi e/o scarsità materiali”.

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini

(M2C4-I.3.5)

400

Prestiti

 

Nuovi progetti: 400

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Obiettivo: T2 2025

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini

Entro il giugno 2025 dovranno essere completati almeno 22 interventi su larga scala per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini e dei sistemi di osservazione delle coste.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordato che “è stato ultimato il cronoprogramma con il dettaglio dei 37 progetti che ISPRA realizzerà (22 di questi concorreranno al raggiungimento dell’obiettivo in scadenza al 30 giugno 2025)” e che è stato sottoscritto apposito accordo tra MASE e ISPRA propedeutico all’avvio dei bandi di gara e che nel mese di gennaio 2023 Ispra “ha firmato la Convenzione con Invitalia, quale centrale di committenza, la quale a breve inizierà i primi bandi di gara”.

La relazione evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Aumento costi e/o scarsità materiali”.

Promozione impianti innovativi (incluso off-shore)

 

(M2C2-I.1.3)

675

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione del progetto per lo sviluppo di un'infrastruttura offshore di 200 MW.

 

Obiettivo: T2 2026

Sviluppo di infrastrutture offshore. Generazione di energia elettrica off-shore equivalente ad una capacità installata di almeno 200 MW da fonti di energia fonti di energia rinnovabile o ad una produzione indicativa produzione di almeno 480 GWh per anno.

Il D.Lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II), all’art. 13, prevede l’adozione, con decreto del Ministro della transizione ecologica, entro 90 giorni (15 marzo 2022), dei criteri di attuazione della misura in esame.

Si è svolta una consultazione pubblica finalizzata all’acquisizione di potenziali manifestazioni di interesse. La consultazione si è conclusa a metà settembre 2022. Secondo la banca dati Regis è in corso di predisposizione la delibera riguardante l’individuazione dei siti potenzialmente idonei, in sede di Conferenza dei Servizi e d’intesa con le Regioni.

Secondo quanto evidenzia la Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), lo schema di decreto ministeriale per definire i criteri e le modalità per l’attuazione della misura e stato definito. Al fine di consentire il raggiungimento di milestone e target è prevista la pubblicazione del decreto in stand still per consentire l’avvio delle procedure competitive e procedere contestualmente alla notifica in Commissione europea per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina degli aiuti di Stato in materia di ambiente e energia.

La Relazione indica comunque l’investimento in esame tra quelli che presentano tre profili di debolezza, di cui uno per circostanze oggettive (squilibrio della offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo), uno per difficoltà normative amministrative, e uno per rimodulazione di target/indicatori di rendicontazione.

Si segnala, con riferimento alla necessità di far fronte alle difficoltà amministrativo-normative, che il D.L. n. 13/2023, ha previsto l’esenzione dalla valutazione di impatto ambientale (VIA), fino al 30 giugno 2024, di taluni progetti di impianti, a condizione che ricadano nelle aree idonee, quali i progetti di impianti di produzione di energia rinnovabile off-shore di potenza complessiva fino a 50 MW.

Sviluppo biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare

 

(M2C2- I 1.4)

1.923,4

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Obiettivo: T4 2023

Produzione supplementare di biometano (almeno 600 milioni di metri cubi).

 

Obiettivo: T2 2026

Sostituzione di trattori agricoli con (300) nuovi trattori a biometano equipaggiati con strumenti per l’agricoltura di precisione.

Produzione supplementare di biometano (raggiungere 2,3 miliardi di metri cubi).

In attuazione dell’articolo 14, co. 1, lett. b) del D.Lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II), è stato adottato Decreto ministeriale n. 340 del 15 settembre 2022, pubblicato in GU del 26 ottobre 2022.

Il decreto ministeriale disciplina il regime di incentivazione per la produzione di biometano, combinando, in un’unica procedura competitiva ad asta, l’ammissione agli incentivi alla costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano, con l’assegnazione di una tariffa incentivante per una durata di 15 anni a partire dall’entrata in esercizio commerciale dei singoli impianti.

Il D.Direttoriale n. 23 del 13 gennaio 2023 dispone l’approvazione delle regole applicative del D.M. n. 340 del 15 settembre 2022. Qui gli allegati e le appendici alle regole applicative.

Il 7 febbraio 2023 è stato pubblicato il bando relativo alla prima procedura competitiva per l’accesso agli incentivi per la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano e la riconversione a biometano di impianti di biogas agricoli esistenti. Il termine per la partecipazione alla prima procedura competitiva si è chiuso il 31 marzo 2023. La procedura di valutazione si concluderà entro il mese di giugno 2023.

A marzo 2023 è stato poi chiuso l’accordo tra MASE e GSE per la realizzazione dell’investimento.

Secondo quanto evidenzia la Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), in corso di adozione, su proposta di ARERA, il provvedimento che riguarda il sistema delle garanzie di origine.

Per quanto riguarda il decreto relativo alla promozione di pratiche ecologiche nelle fasi di produzione del biometano, lo schema e stato finalizzato dalle strutture istituzionalmente competenti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e trasmesso alla DG Concorrenza secondo le procedure previste per il regime di esenzione ABER.

Sono in corso, quindi, le valutazioni da parte dell’Ufficio legislativo del Ministero propedeutiche alla successiva apposizione della firma ministeriale.

Dopo la pubblicazione del decreto attuativo, è prevista l’adozione, delle regole applicative, su proposta GSE (soggetto attuatore dell’intervento), e del sistema delle garanzie di origine, su proposta ARERA.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) indica l’investimento in esame tra quelli che presentano tre profili di debolezza,: uno legato a motivi oggettivi, dati dall’aumento dei costi e/o scarsità dei materiali, uno relativo a difficoltà normative, amministrative o gestionali, e l’altro dato da errori, rimodulazioni di target, etc.

Linea AV Brescia-Verona e Verona-Bivio Vicenza

 

(M3C1-I 1.2.1)

3.670

di cui:

Progetti in essere:2.248,7

Nuovi progetti:1.421,3

 

Risorse nazionali:

1.589 (Bilancio dello Stato).

Ulteriori risorse: 950 (art. 4 del DL n. 59/2021)

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Obiettivo: T2-2026

180 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Liguria-Alpi e Verona-Brennero costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa, nelle seguenti tratte:

§  Brescia-Verona 48 km

§  Verona-bivio-Vicenza 44 km

§  nodo di Genova e terzo valico dei Giovi 53 km

§  Rho-Parabiago 9 km

§  Pavia-Milano Rogoredo 11 km

§  Circonvallazione di Trento 15 km

 

Sono in corso di realizzazione i lavori sulle tratte Brescia Verona e Verona-Bivio Vicenza.

 

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano tre elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali;

- ridefinizione dei CID e OA.

 

Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)

e) Italia 5G

 

(M1C2-I.3.1.2)

2.020

di cui:

Nuovi progetti: 2.020

 

Finanziamento privato: 800.

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo T2 2021

Mappatura per identificare le infrastrutture 4G e 5G esistenti e pianificate attraverso un questionario che richiede informazioni sulle reti esistenti e pianificate in tutto il territorio nazionale.

Traguardo T3 202

Consultazione pubblica aperta sul regime di intervento e sulle aree target e la conclusione delle attività preliminari.
Traguardo T1 2022

Notifica alla Commissione europea e lancio della gara.
Traguardo T2 2022

Chiusura della gara, l’aggiudicazione, e la firma del contratto.

Obiettivo: T2 2026

Corridoi e strade extra-urbane con copertura 5G a 1 Gbps e portare la copertura 5G a 1 Gbps nelle aree a fallimento di mercato. Esecuzione: si prevede il 20% dell’attuazione nel terzo trimestre 2023; nel primo trimestre del 2025 si prevede il raggiungimento del 60% della realizzazione che dovrebbe completarsi nel secondo trimestre del 2026, entro il quale sarà anche realizzato il rendiconto.

Il 15/11/2021 sono stati pubblicati gli esiti della Mappatura delle reti mobili 2021, avviata il 10 giugno 2021 tramite Infratel Italia S.p.a, che fornisce una mappatura della copertura del territorio nazionale con reti mobili in tecnologia 4G e 5G. E’ disponibile una Relazione di sintesi A conclusione della consultazione pubblica, il 15 dicembre 2021, sul Piano Italia 5G  il Piano è stato notificato alla Commissione UE.
Gli interventi coprono i “Corridoi 5G”, le “Strade extra-urbane predisposte per il 5G” e le “Aree mobili 5G a fallimento di mercato”.

Il 21 marzo 2022 sono stati pubblicati da Infratel i bandi per lo sviluppo delle reti 5G in Italia, per un totale di 2 miliardi di euro, che prevedono rispettivamente:
- incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti, prive di tale rilegamento, fino al 90% del costo (c.d. backhauling);
-contributi per la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch’esse finanziate fino al 90% (c.d densificazione).

Il bando Backhaul è stato aggiudicato il 13/6/2022 per un importo di 725.043.820 €).

Il Bando c.d. Densificazione è stato aggiudicato il 30/6/2022 per un importo di: 345.716.657€
 (Fonte: Banca dati Regis-RGS).

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano tre elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali;

- ridefinizione dei CID e OA

Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni


(M2C4-I.2.2)

6.000

Prestiti

 

Progetti in essere: 6.000

 

 

 

Ministero dell’Interno

 

 

Obiettivo: T4 2023

Completamento di lavori di piccola portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T1.

Entro il 2023 devono essere completati almeno 7.500 interventi per lavori pubblici di piccola portata (con almeno il 30% degli investimenti da destinare all'efficienza energetica dell'illuminazione pubblica, degli edifici pubblici e/o alle fonti rinnovabili).

Obiettivo: T1 2026

Completamento di lavori di piccola portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T2.

Entro tale scadenza il numero dei “piccoli” interventi completati dovrà salire a 30.000 (sempre con il citato vincolo del 30%).

Obiettivo: T4 2023

Completamento di lavori di media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T1.

Entro la fine del 2023 dovranno essere completati almeno 1.000 interventi per lavori di media portata (con almeno il 40% degli investimenti destinato alla messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici).

Obiettivo: T1 2026

Completamento di lavori di media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T2.

Entro tale data il numero di interventi completati dovrà salire a 5.000 (sempre con il citato vincolo del 40%).

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato, con riferimento all’attuazione degli interventi inizialmente previsti dalla legge di bilancio 2020 (art. 1, commi 29 e ss. -  c.d. piccole opere), che:

- relativamente alle risorse 2020, sono stati assegnati 497,22 milioni di euro, di cui 392,88 milioni erogati agli enti per 8.969 opere associate nella Banca Dati Amministrazioni Pubbliche (BDAP);

- relativamente alle risorse 2021, sono stati assegnati 994,44 milioni di euro, di cui 596,41 milioni erogati per 7.735 opere associate nella BDAP;

- relativamente alle risorse 2022-2024, saranno assegnati 497,22 milioni di euro per ciascun anno. Per il 2022 risultano erogati 1,54 milioni di euro.

La stessa relazione sottolinea che “con riferimento all’attuazione degli interventi inizialmente previsti dalla legge di bilancio del 2019 (art. 1, commi 139 e seguenti - c.d. medie opere), relativamente alla graduatoria del 2021, sono stati assegnati 1.849,50 milioni di euro con decreto interministeriale del 23 febbraio 2021, per 2.846 opere. Ulteriori risorse, pari a 1.696,72 milioni di euro per 3.603 opere, sono state assegnate con decreto dell’8 novembre 2021. Risultano erogate risorse per 929,50 milioni di euro. Inoltre, con decreto del 28 marzo 2023, sempre sulla graduatoria 2021 approvata con decreto del 23 febbraio 2021, sono stati assegnati ulteriori 74 milioni di euro relativamente a n. 136 progetti. Tali risorse si sono rese disponibili per il residuo finanziario del 2022 e a seguito delle intervenute rinunce da parte degli enti.

La medesima relazione segnala che, al fine di garantire il target finale previsto per le medie opere, con il D.L. 13/2023 “anche le opere finanziate con la graduatoria del 2023 risultano confluite nel PNRR. Le risorse finanziarie assegnate per tale graduatoria sono quelle previste dalla normativa di riferimento per le annualità 2023, 2024 e 2025. È in corso di formalizzazione il relativo decreto di assegnazione delle risorse con cui saranno finanziate più di 1900 opere per oltre 1.348 milioni di euro”.

Tutta la documentazione è disponibile nella pagina del sito web del Ministero dell’interno relativa all’investimento 2.2.

La succitata relazione evidenzia che per tale misura si registrano tutti gli elementi di debolezza ad eccezione di quello denominato “Aumento costi e/o scarsità materiali”.

Partenariati per la ricerca e l’innovazione - Orizzonte Europa (Horizon Europe)

 

(M4C2-I.2.2)

200

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti

Ministero delle imprese e del made in Italy

Obiettivo: T4 2025

Finanziamento di almeno 205 progetti.

Le 7 partnership individuate e finanziate con l’investimento in esame sono le seguenti:

·         High Performance Computing (Euro HPC): è una partnership che ha l’obiettivo di sviluppare un’infrastruttura di supercalcolo paneuropea.

·         Key Digital Technologies (KDT): la KDT JU (Key Digital Technologies Joint Undertaking) è una partnership che supporta ricerca e innovazione nella progettazione di componenti elettronici.

·         Clean Energy Transition (CETP): è un'iniziativa transnazionale congiunta di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per promuovere e accelerare la transizione energetica verso l’energia pulita. coinvolge 50 enti finanziatori provenienti da 30 paesi diversi.

·         Sustainable Blue Economy (SBEP): è una partnership europea che ha l’obiettivo di realizzare un oceano sano, un’economia blu.

·         Innovative SMEs: è una partnership europea che ha lo scopo di supportare le PMI innovative.

·         Driving Urban Transitions (DUT): è una partnership europea che ha lo scopo di sostenere progetti di ricerca e innovazione volti ad affrontare i cambiamenti urbanistici.

·         Water4all: è una partnership europea che sostiene progetti di ricerca e innovazione per i processi idrologici.

L’avvio di ogni partnership dipende dal cronoprogramma europeo che definisce l’apertura dei bandi europei (CALL europee).

Il Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy 24 marzo 2022 destina 10 milioni di euro a valere sull’investimento per sostenere le progettualità delle imprese italiane selezionate nelle call emanate nel corso del 2021 dall’impresa comune europea KDT JU (Key digital technologies joint undertaking - Impresa comune «Tecnologie digitali fondamentali»). Il successivo Decreto direttoriale 28 aprile 2022 ha fissato i termini e le modalità di  presentazione delle domande.

Qui il comunicato stampa del MISE.

Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy 26 agosto 2022. Il decreto destina. a valere sulle risorse dell’investimento, 20 milioni di euro per sostenere le progettualità delle imprese italiane nelle call emanate nel corso del 2022 dall'impresa comune europea KDT JU. Con successivo Decreto direttoriale 30 settembre 2022 sono stati definiti i termini e le modalità di presentazione delle richieste di agevolazione.

Con il Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy 19 settembre 2022 sono stati destinati 7 milioni a valere sulle risorse dell’investimento per sostenere le progettualità delle imprese italiane selezionate nel bando «Eurostars 3 CoD3» nell'ambito dell'iniziativa europea Innovative SMEs. Il successivo Decreto direttoriale 10 ottobre 2022  ha stabilito le modalità di presentazione delle domande di agevolazione per la realizzazione di attività previste nel bando «Eurostars 3 CoD 3» (2022).

Con decreto ministeriale del 22 novembre 2022. Destina 3 milioni di euro, a valere sulle risorse dell’investimento, da destinare a sostenere i progetti di ricerca e sviluppo in materia di gestione delle risorse idriche delle imprese italiane selezionate nella call lanciata nell’anno 2022, nell'ambito del partenariato europeo Water4All.

Un comunicato pubblicato in G.U. del 21 gennaio informa dell’adozione di un provvedimento direttoriale n. 9135 del 17 gennaio 2023 che ha definito i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

Il decreto ministeriale del 23 novembre 2022 destina 16 milioni di euro, a valere sull’investimento, per sostenere le progettualità delle imprese italiane selezionate nel bando transnazionale congiunto 2022 della CET Partnership.

Il decreto ministeriale quadro del 16 dicembre 2022 attiva i finanziamenti.

Un comunicato pubblicato in G.U. del 21 gennaio informa dell’adozione di un provvedimento direttoriale n. 9148 del 17 gennaio 2023 che ha definito i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

Si veda anche il comunicato del MIMIT pubblicato nella GU del 1° aprile 2023, recante “Presentazione delle domande di agevolazione per la realizzazione di attivita' di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, previsti nel bando transnazionale congiunto 2022 lanciato da Water4All Partnership nell'ambito dei Partenariati Horizon Europe - Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Modifica termine presentazione dei progetti definitivi - Ampliamento consorzi proponenti (opzione widening)”.

Qui la sezione del sito del MIMIT dedicata all’investimento in esame.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 123, si evidenzia che questo investimento presenta 3 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.; ridefinizione Council Implementing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: parchi e giardini storici

 

(M1C3-I.2.3)

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T4 2024

40 parchi e giardini storici riqualificati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

E’ stato pubblicato, il 30 dicembre 2021, l’“Avviso pubblico proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici PNRR M1C3 – Investimento 2.3 – programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici, per un importo complessivo di 190 milioni di euro.

E’ stato quindi pubblicato il DM 161 del 13 aprile 2022, recante “Riparto delle risorse PNRR,  Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura,  Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio  culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.3: “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.

DM 504 del 21 giugno 2022 recante “Approvazione della graduatoria di merito complessiva delle proposte ammesse a valutazione di cui all’Avviso pubblico del 30 dicembre 2021 a valere sul PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.3: “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” del PNRR”.

DM 505 del 21 giugno 2022, recante “Assegnazione delle risorse a valere sul PNRR: Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”. Qui il relativo comunicato del MIC.

DSG n. 589 dell’8 luglio 2022, recante assegnazione  delle  risorse  alle  Regioni per attività di formazione professionale per “Giardinieri d’arte”.

DSG n. 893 del 29 settembre 2022, recante “Approvazione accordo Ministero della cultura/Agenzia del demanio per l’intervento di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione del compendio denominato Ex Casermette di Torre del Parco di Camerino (MC)”.

Avviso pubblico della Regione Liguria del 28 ottobre 2022.

Avviso pubblico della Regione Marche, del 24 novembre 2022, per il finanziamento di progetti formativi per Giardinieri d’arte.

Si veda anche il comunicato del 13 gennaio 2023.

DSG n. 21 del 12 gennaio 2023, recante approvazione della graduatoria di merito aggiornata.

Avviso pubblico della Regione Basilicata, Avviso pubblico della Regione Puglia e Avviso pubblico della Regione Campania pubblicati il 16 gennaio 2023.

Avviso pubblico della Regione Lazio pubblicato il 30 gennaio 2023.

Avviso pubblico del 1° febbraio 2023 avente ad oggetto l’appalto per i lavori di “Rifacimento della Discesa dei Draghi e della Discesa Rometta-Civetta” nell’ambito del progetto “La via delle acque. Interventi migliorativi sulle fontane del Giardino piano, sul verde, sulla depurazione e sull’accessibilità di Villa d’Este”.

Avviso pubblico della Regione Calabria del 9 marzo 2023.

Avviso pubblico della Regione Piemonte del 13 marzo 2023.

DSG n. 253 del 17 marzo 2023, recante revoca del finanziamento a 3 soggetti attuatori.

DSG n. 379 del 20 aprile 2023, recante l’approvazione delle graduatorie aggiornate.

DSG n. 380 del 20 aprile 2023, recante l’aggiornamento dell’assegnazione risorse.

Avviso pubblico della regione Veneto per il finanziamento di progetti formativi per Giardinieri d’arte pubblicato l’11 maggio 2023.

Avviso di gara, del 20 maggio 2023, per l’affidamento della progettazione e del coordinamento della sicurezza per l’intervento di recupero e valorizzazione di Villa Pisani a Strà – PNRR M1C3|2.3 Parchi e giardini storici.

Avviso di gara, del 29 maggio 2023, per l’affidamento misto di progettazione e servizi per l’intervento di tutela e salvaguardia della Reale Tenuta di San Silvestro.

Avviso pubblico, della regione siciliana, del 29 maggio 2023, di progetti formativi per Giardinieri d’arte. 

Avviso di gara dell’8 giugno 2023, per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura per l’intervento di recupero e valorizzazione delle sorgenti del Fizzo e dell’acquedotto Carolino – M1C3|2.3 Parchi e giardini storici.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 123, si evidenzia che questo investimento presenta 3 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.; ridefinizione Council Investing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

Si rinvia anche alla sezione del sito del Ministero della cultura dedicata al presente investimento.

Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà)

 

(M1C3-I.3.2)

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2023

Firma del contratto tra l’ente attuatore Istituto Luce Studios e le società in relazione alla costruzione di 9 studi.

 

Obiettivo: T2 2026

Ultimazione dei lavori di riqualificazione, ammodernamento, costruzione riguardanti 17 teatri (di cui, 13 nuovi e 4 esistenti).

Online le gare del Progetto Cinecittà – PNRR M1C3, Investimento 3.2 Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà). Qui il comunicato del Ministero della cultura del 21 dicembre 2022.

Secondo quanto risulta, al 13 giugno 2023, dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato (con dati aggiornati al 26 aprile 2023), sono state “ad oggi pubblicate tutte le 9 gare per il raggiungimento della prima Milestone M1C3-00-ITA-20 al 31.12.2022. È in corso la procedura per la sottoscrizione dei contratti relativa ai nove teatri previsti per la Milestone M1C3-20 nel rispetto del principio del DNSH, dei principi trasversali e del tagging climatico e digitale.

Si segnala la deliberazione del 30 dicembre 2022 del Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 123, si evidenzia che questo investimento presenta 3 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; ridefinizione Council Implementing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.). Alle pagg. 476 e 477 della medesima Relazione vi è poi la descrizione dell’investimento, della sua attuazione e delle prossime attività che lo riguardano, rilevandosi – tra l’altro – che, allo stato, si ha la seguente situazione:

- per 1 teatro (teatro 7), il contratto è stato firmato;

- per 8 teatri (teatri 19, 20, 21, 22, 23, 24 25 e 26), sono state emanate le proposte di aggiudicazione ed è in corso di perfezionamento la stipula del contratto per le verifiche amministrative. “Considerato lo stato di attuazione sinteticamente rappresentato, sono regolarmente in corso le attività richieste per il conseguimento della milestone prevista per il 30 giugno 2023 (M1C3-20)”. In relazione alla macroarea “cultura e formazione” – prosegue la Relazione - sono in corso di pubblicazione tre gare rispettivamente per la digitalizzazione dei materiali cinematografici, la digitalizzazione materiali fotografici e la catalogazione dei materiali fotografici digitalizzati pertinenti all’Archivio Storico.

 


 

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

 

(M2C2-I.3.3)

230

Prestiti

 

 

Nuovi progetti:230

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti in collaborazione con Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T1 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno in linea con la direttiva 2014/94/UE sull'infrastruttura per i combustibili alternativi

 

Obiettivo: T2 2026

Sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per veicoli leggeri e pesanti in linea con la direttiva 2014/94/UE.

 

Con DM 1 luglio 2022 (GU 25.10.2022) sono state definite le modalità attuative per la sperimentazione dell'uso dell'idrogeno nel trasporto stradale, come interim step europeo, nell’ambito degli Operational Arrangements (OA), individuando i criteri per la localizzazione delle stazioni lungo le autostrade; in via prioritaria, la destinazione è alle esigenze delle seguenti aree:

-l'asse stradale del Brennero in direzione nord-sud sino alla pianura padana, e le infrastrutture di trasporto ad esso contigue;

-il corridoio est-ovest da Torino a Trieste e le infrastrutture di trasporto ad esse contigue;

-i corridoi delle reti trans-europee di trasporto (TEN-T) e i punti transfrontalieri (cross-border);

-l'ambito territoriale di riferimento dei servizi di trasporto pubblico locale e/o regionale con materiale rotabile alimentato a idrogeno;

 -l'ambito delle hydrogen valleys e le relative infrastrutture di trasporto.

Il decreto direttoriale n. 113 del 10.11.2022 ha definito le modalità di presentazione delle domande di installazione delle stazioni e i criteri per la valutazione tecnica e la selezione delle proposte progettuali. E’ stata pubblicata la graduatoria e sta decorrendo la scadenza per l'accettazione del contributo da parte degli operatori economici.

(Fonte: Banca dati regis)

Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1) aggiornata al 13 febbraio 2023 si evidenzia che il MIT ha precisato che: “- rispetto alla fase di programmazione del PNRR - l’evoluzione della dinamica del mercato sembrerebbe indicare una minore appetibilità del vettore idrogeno nel trasporto stradale. È, quindi, possibile che le domande presentate siano potenzialmente inferiori al target da realizzare (40 stazioni)”.

Si segnala inoltre la deliberazione del 3 maggio 2023 del Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti dove sono sollevate diverse criticità.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza (eventi e circostanze oggettive e difficoltà normative, amministrative  o gestionali)

Sviluppo trasporto rapido di massa

(metropolitana, tram, autobus)

(M2C2-I 4.2)

 

 

3.600

(Prestiti)

Progetti in essere:1.400

Nuovi progetti: 700

FSC: 1.500

 

Ulteriori risorse UE

29 (PON –FESR 2014/2020)

Risorse nazionali: 732,9 (legge n. 205 del 2017)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Obiettivo: T4 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la realizzazione di piste ciclabili, metropolitane, filovie e funivie in aree metropolitane

Obiettivo: T3 2024

Costruzione di almeno 25 km di infrastruttura di trasporto pubblico. I progetti devono essere realizzati nelle aree metropolitane di Perugia, Pozzuoli e Trieste.

 

Obiettivo: T2 2026

Costruzione di almeno 206 km di infrastruttura di trasporto pubblico, nelle aree metropolitane di Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto e Trieste di cui:

§  metropolitana 11 km;

§  tram 85 km;

§  filovie 120 km;

§  funivie 15 km

 

Con il D.M. 448 del 16.11.2021, sono stati individuati gli interventi da ammettere a finanziamento e le modalità di gestione delle risorse. Il decreto assegna alle regioni del Sud una quota di risorse pari al 47,4 per cento, per un importo complessivo pari circa a 1.707 milioni di euro.

La Relazione al Parlamento del 5 ottobre 2022 ha dato conto di un’interlocuzione con la Commissione europea per una limitata modifica della ripartizione degli interventi. Sono stati già pubblicati bandi di gara per molte città (2 call che riguardano Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Bologna, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto, Trieste) e accordi tra autorità locali e MIMS. Le risorse nazionali hanno finanziato direttamente gli interventi “Bus Rapid Transit” a Taranto per 130 mln di euro.

Le Amministrazioni beneficiarie del contributo stanno predisponendo la documentazione necessaria, ivi compresa l’approvazione delle progettazioni, propedeutica all’espletamento della gara per procedere all’affidamento dei lavori o all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione, nonché all’avvio delle procedure per l’acquisizione di atti autorizzativi necessari per l’attivazione dell’intervento. Sono state avviate le procedure necessarie per l’erogazione dell’anticipazione del 10 per cento. Con decreto direttoriale n. 258 del 7 settembre 2022 il Ministero ha provveduto ad operare alcune necessarie variazioni dei CUP finanziati, consentendo di procedere all’erogazione delle risorse.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità materiali));

- ridefinizione dei CID e OA.

Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

(rinnovo treni TPL, rinnovo intercity al Sud e rinnovo flotta navi mediterranea)

 

(M2C2-I 4.4.2)

800 mln

(di cui 600 mln per i treni regionali e 200 per il servizio universale)
Progetti in essere:100

Nuovi progetti:700

Risorse nazionali: 300

 

Ulteriori risorse Fondo complementare 200 mln rinnovo del materiale rotabile (art.1, co. 2, lett. c) p. 4, del DL n. 59/2021) e per il rinnovo delle flotte di bus, treni e navi verdi (art.1, co. 2, lett. c) p. 1-2, del DL n. 59/2021)

 

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T2 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'acquisto di treni puliti

 

Obiettivo: T4 2024

Entrata in servizio di almeno 25 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 150 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

Si prevede l’acquisto di: 50 treni elettrici o a idrogeno per il servizio locale regionale per sostituire un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026 (su un totale di 479 mezzi, con età media di circa 30 anni);

100 carrozze con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici per il servizio universale (Intercity al Sud, in particolare Sicilia, Calabria e Linea Adriatica).

Per il rinnovo treni TPL (sub investimento 4.4.2a) è stato emanato il D.M. n. 319 del 09.08.2021 che ha ripartito  tra le regioni 500 mln € dal 2022 al 2026 per l'acquisto di treni ad alimentazione elettrica o ad idrogeno, assegnando al Sud il 50% delle risorse: ciascuna delle Regioni e Province autonome la cui assegnazione è superiore a € 25 mln dovrà acquistare almeno 2 treni entro T4 2024 e il resto entro T2 2026. Le altre dovranno acquistare almeno 1 treno entro T4 2024 e completare il programma delle forniture entro T2 2026. È stata avviata la procedura di acquisto e lo stato di attuazione del progetto risulta il seguente: il 50% si trova nella fase di aggiudicazione e stipula dei contratti, il 35% in quella di esecuzione della fornitura, il 10% in fase di predisposizione del capitolato e del bando di gara e il restante 5% nella fase di collaudo.

Per il rinnovo Intercity al Sud (sub investimento 4.4.2b), con D.M. 475 del 29.11.2021 sono stati assegnati a Trenitalia 200 mln € per il rinnovo del parco rotabile per i servizi di collegamento a media e lunga percorrenza nelle tratte da e verso il Sud. Con l’assegnazione delle risorse, è previsto l'acquisto di 7 treni bimodali, da destinare ai collegamenti Intercity Reggio Calabria-Taranto per un valore stimato di 60 mln €, che dovranno essere resi complessivamente disponibili entro il 31 dicembre 2024, mentre le 70 carrozze da destinare ai servizi Intercity Notte da/per la Sicilia, per un valore stimato di 140 mln € dovranno essere immesse in servizio entro il 30 giugno 2026. Per l’acquisto dei 7 treni bimodali, la fase attuale è quella di aggiudicazione e stipula del contratto, mentre per l’acquisto delle 70 carrozze da destinare ai servizi Intercity notte è stato pubblicato il bando di gara. (Fonte: Banca dati Regis)

Si segnala la deliberazione del 20 luglio 2022 del Collegio per il controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza relativi all’insorgere di maggiori costi per inflazione e caro prezzi di energia e materiali, ritardi nella consegna, oltre a possibili ritardi legati alle procedure ANSFISA per cui  il Soggetto attuatore ha manifestato difficoltà a raggiungere l’obiettivo previsto.

Per il rinnovo delle flotte navi (Fondo complementare) con decreto MIMS n. 389 del 12/10/2021 sono stati individuati i criteri di ammissibilità al finanziamento; il  decreto MIMS n. 290 del 21/09/2022 ha stabilito i criteri, di assegnazione di 500 mln € come contributo agli armatori per l’acquisto di nuove navi o l’ammodernamento di quelle esistenti o in costruzione; le relative graduatorie sono state approvate con decreti 29/12/22 e 18/01/23.

(Fonte: Relazione al Parlamento del 5 ottobre 2022)

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico

 

(M2C4-I.4.1)

2.000

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.100

 

Nuovi progetti: 900

 

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per investimenti in infra­strutture idriche primarie e per la si­curezza dell'approvvigionamento idrico

 

Obiettivo: T1 2026

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico.

Entro tale scadenza si deve aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento idrico e la resilienza dell'infrastruttura idrica in almeno 25 sistemi idrici complessi.

 

Con il D.M. 16 dicembre 2021, n. 517, sono stati individuati gli interventi e assegnate le risorse ai soggetti attuatori.

Tale decreto individua 124 interventi per un importo complessivo di circa 2 miliardi di euro, distinti in 3 allegati:

- allegato 1 “Risorse aggiuntive PNRR”, costituito da 39 interventi per un importo complessivo pari a circa 900 milioni;

- allegato 2 “Risorse fino al 2026 su legislazione vigente da programmare - Piano Nazionale settore idrico”, costituito da 53 interventi per un importo complessivo pari a 708,5 milioni;

- allegato 3 “Risorse già programmate su legislazione vigente (interventi coerenti ed imputabili sul PNRR)”, costituito da 32 interventi per 390,6 milioni.

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordato che “alla data attuale risultano sottoscritti 111 atti d'obbligo e si è provveduto all’erogazione dell’anticipazione per le risorse dei nuovi progetti per circa il 90% degli interventi”.

La medesima relazione evidenzia che per tale misura si registrano due elementi di debolezza, relativi a “Aumento costi e/o scarsità materiali” e a “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.”.

Si segnala, inoltre, la delibera del Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti del 17 aprile 2023.

Connessioni diagonali

(M3C1-I 1.3)

 

 

 

 

 

Tale misura è suddivisa nei seguenti interventi

1.580

Prestiti

di cui:

Progetti in essere:20

Nuovi progetti:1.560

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

Attuazione: RFI (Contratto di programma, parte investimenti)

Obiettivo: T2 2026

87 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa; La ripartizione degli 87 km deve essere la seguente:

§  Roma-Pescara 32 km

§  Orte-Falconara 20 km

§  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia 35 km

Per i tre sub-investimenti è stato avviato l’iter autorizzativo per il lotto prioritario conformemente alle nuove previsioni normative (modifiche introdotte con decreto-legge n. 77 del 2021), con invio del PFTE al Consiglio superiore dei lavori pubblici e avvio del Dibattito pubblico; la relativa conclusione è prevista entro l’anno

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali.

1 Roma-Pescara (circa 32 Km)

 

(M3C1-I 1.3)

620

di cui:

Nuovi progetti:620

Risorse nazionali:

100 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Target: T1 2024

 notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Roma-Pescara

§   

Il dibattito Pubblico per il lotto 1 Interporto d'Abruzzo-Manoppello e per il lotto 2 Manoppello-Scafa si è concluso il 21 aprile 2022 ed è stato quindi avviato l’iter autorizzativo sulla base delle modifiche introdotte con decreto-legge n.77 del 2021.

2 Orte-Falconara (circa 20 Km)

 

(M3C1-I 1.3)

510

di cui:

Nuovi progetti:510

Risorse nazionali:

149 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T1 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Orte-Falconara

Il PFTE è stato inviato al CSLLPP ed è stata avviata la Conferenza dei Servizi e concluso il dibattito pubblico

Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia
(circa 35 Km)

 

(M3C1-I 1.3)

450

di cui:

Progetti in essere:20

Nuovi progetti:430

Risorse nazionali:

261 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

Target: T1 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia

E’ stato avviato l’iter autorizzativo per gli interventi prioritari (inviato il PFTE al CSLLPP, di cui è stato acquisito il parere, e sono in corso VIA e CdS). Per l’interconnessione tra la nuova linea AV SA-RC e la linea esistente Battipaglia-Potenza sono stati avviati gli iter autorizzativi unitamente al Lotto 1a AV Sa-RC ed è in corso lo sviluppo della PFTE arricchita. È in atto lo sviluppo del PFTE sulla base delle modifiche introdotte con decreto-legge n. 77 del 2021.

Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud

(M3C1-I 1.7)

2.400

Prestiti

di cui FSC: 2.400

 

Risorse nazionali:

1.548 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il potenziamento, l'elettrificazione e l'aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud.

L’obiettivo è otenziare la rete ferroviaria in diversi punti critici del Sud Italia (linea Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria/Lamezia Terme, nonché linee in Molise, Basilicata ecc.), per realizzare gli interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione di porti (Taranto e Augusta) e aeroporti (Salerno, Olbia, Alghero, Trapani e Brindisi), per aumentare la competitività e la connettività del sistema logistico intermodale e per migliorare l’accessibilità ferroviaria di diverse aree urbane del Mezzogiorno.

Sono concluse le attività di progettazione dei principali nuovi interventi ed è previsto entro il 2022 il completamento delle attività di progettazione.

Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1) aggiornata al 13 febbraio 2023, si riporta che non risulta raggiunta la milestone relativa alle misure di riqualificazione, elettrificazione e resilienza delle ferrovie del Sud, di cui è stato completato solo lo studio di fattibilità tecnica e deve essere avviata la progettazione definitiva.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali.

Programma innovativo della qualità dell’abitare

 

(M5C2-I.2.3)

2.800

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

T1 2022 (T)

Firma delle convenzioni per la riqualificazione e l'incremento dell'edilizia sociale da parte delle regioni e delle province autonome (compresi comuni e/o città metropolitane situati in tali territori)

 

T1 2026 (O)

Realizzazione di 10.000 unità abitative (in termini sia di costruzione che di riqualificazione) e almeno 800.000 metri quadrati di spazi pubblici interessati.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si puntualizza che con il D.M. 7 ottobre 2021 n. 383 sono stati approvati gli elenchi dei beneficiari e delle proposte, nonché la somma attribuita a ciascun beneficiario, per un ammontare complessivo di 2.820 milioni. L’eccedenza rispetto alle risorse assegnate all’intervento dal PNRR (20.007.519,85 euro) è stata coperta a valere su residui di spesa di competenza dell’Amministrazione titolare dell’intervento. Le proposte accolte sono state complessivamente 159, di cui 151 proposte ordinarie e 8 progetti pilota (presentati da 6 regioni). Gli elenchi dei progetti sono redatti tenendo conto della riserva del 40 per cento delle risorse per le regioni del Sud e dell’obbligo di finanziamento di almeno una proposta per ciascuna regione. Complessivamente al Sud sono destinate circa il 40,07 per cento delle risorse (57 progetti ordinari e 3 progetti pilota) per un ammontare complessivo di 1,13 miliardi di euro.

Attualmente una significativa parte dei progetti si trova in prossimità della pubblicazione dei bandi di gara o è già in corso la procedura di aggiudicazione. 

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR, si evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: aumento dei costi e/o scarsità materiali” e “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.”.

Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES)

 

(M5C3- I.1.4)

630

Prestiti

 

Nuovi progetti: 30

 

FSC: 600

 

 

Ministero delle infrastrutture trasporti in collaborazione con PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud le Politiche di coesione

Il D.M. 24/8/22 ha rimodulato gli importi attribuiti come segue:

Soggetti attuatori:

-    RFI: 95,7 milioni

-    Anas: 17 milioni

-    Autorità di Sistema Portuale (AdSP): 216,2 milioni

-    Autorità di Governo ZES: 301 milioni

Traguardo T4 2021 (M5C3-11)

Entrata in vigore dei d.m. di approvazione del piano operativo per le otto ZES, con l’assegnazione delle risorse ai soggetti responsabili dell'attuazione e la definizione delle condizioni specifiche per evitare qualsiasi impatto ambientale degli interventi.

Obiettivo T4 2023 (M5C3-12)

Inizio degli interventi infrastrutturali nelle Zone Economiche Speciali (comprovati dal certificato di inizio lavori) per almeno 22 interventi per collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; per almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; per 4 interventi di rafforzamento della resilienza dei porti.

Obiettivo T2 2026 (M5C3-13)

Completamento di almeno 22 collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; di almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, o urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; di almeno 4 interventi di rafforzamento della resilienza dei porti.

Gli investimenti infrastrutturali riguardano in particolare:

ZES Regione Campania: porto di Salerno e aree industriali di Uffita, Marcianise, Battipaglia e Nola (136 mln);

ZES Regione Calabria: porti di Gioia Tauro, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, nonché interventi infrastrutturali per l'accessibilità a Gioia Tauro e l'ammodernamento di alcune stazioni ferroviarie strategiche (111,7 mln);

ZES Ionica Interregionale nelle regioni Puglia e Basilicata: Porto di Taranto e aree industriali di Taranto, Potenza e Matera (108,1 mln);

ZES Adriatica Interregionale nelle regioni Puglia e Molise: porto di Manfredonia e aree industriali di Brindisi, Lecce e Manfredonia (89,1 mln);

ZES Sicilia occidentale: porti di Termini Imerese e Trapani (56,8 mln);

ZES Sicilia orientale: Porti di Augusta, Riporto, Sant'Agata di Militello e Gela e interporto di Catania (52,2 mln);

ZES Regione Abruzzo: porti di Vasto e Ortona e aree industriali di Saletti e Manoppello (rete TEN-T globale) (62,9 mln);

ZES Regione Sardegna (in fase di approvazione): porto di Cagliari (10 mln).

Il decreto interministeriale n. 492 del 3 dicembre 2021 ha ripartito la somma di 630 milioni di euro tra le ZES per la realizzazione di interventi tra loro coerenti e interconnessi che mirano nel loro insieme a favorire la competitività e lo sviluppo economico nelle aree ZES (documentazione sul sito del MIMS).

Gli interventi rientrano nei seguenti ambiti:

a) collegamento di "ultimo miglio", volto a realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali ed industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali;

b) digitalizzazione e potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico ed ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali appartenenti alle ZES;

c) potenziamento della resilienza e della sicurezza dell'infrastruttura connessa all'accesso ai porti.

Il D.M. 24 agosto 2022, fermo restando l'importo complessivo, ha rimodulato l'articolazione interna degli importi assegnati all'intervento in esame: il nuovo riparto ha determinato un incremento del 64,9 per cento (da 131mln a 216,2 mln) in favore di AdSP e un decremento pari al 63 per cento delle risorse assegnate all’ANAS (da 46 mln di euro a 17 mln), tutte a carico del FSC.

Dal Regis si apprende che al termine del T1 2023, si ha un intervento appartenente alla Misura M5C3I1.4.4 con fase Inizio Lavori avvenuta (Febbraio 2023). Dai dati di monitoraggio si riscontrano varie pubblicazioni di Bandi di Gara Lavori, riguardanti: un intervento della Misura M5C31.4.1 (RFI), 8 interventi (di cui 3 con avvenuta aggiudicazione definitiva) della Misura M5C3I1.4.4 (Autorità di Governo ZES).

Lo stato di attuazione di ogni singolo intervento, secondo le informazioni fornite dai Commissari ZES all’Agenzia della coesione, è riportata, suddivisa per ZES, nella deliberazione 16 febbraio 2023 della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello stato Corte dei Conti. Nella delibera si afferma che appare problematico il quadro degli investimenti: il numero degli interventi per i quali si è pervenuti all’aggiudicazione dei lavori è molto esiguo; per la gran parte di quelli previsti ci si trova ancora in fasi preliminari alla stessa indizione della gara. Addirittura per i progetti relativi alle ZES Calabria e Sardegna non risultano avanzamenti rispetto al primo semestre del 2022. Il quadro complessivo potrà cambiare – ma non in modo decisivo - con l’aggiudicazione della gara bandita da Invitalia relativa a sette interventi. L’obiettivo fissato nel PNRR per la fine del 2023 risulta arduo.

La terza Relazione sull’attuazione del PNRR del Governo (31 maggio 2023) evidenzia che per l’investimento in esame sussistono due elementi di debolezza che riguardano “Eventi e circostanze oggettive: aumento dei costi e/o scarsità materiali” e “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.”.

Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti

 

(M2C1-I.1.1)

1.500

Prestiti

Nuovi progetti: 500

 

FSC: 1.000

 

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Traguardo: T3 2021

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti

Obiettivo: T4 2023

Riduzione delle discariche irregolari/abusive (T1-T2).

L’intervento (unitamente alla riforma R.1.2) deve portare, entro il 2023, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 33 a 7 (ossia una riduzione almeno dell'80%) e delle discariche abusive coinvolte nella procedura di infrazione 2011/2215 da 34 a 14 (ossia una riduzione almeno del 60%).

Obiettivo: T4 2023

L’intervento deve ridurre al 20% la differenza tra la media nazionale e la regione con i risultati peggiori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata.

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore dell'obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti organici

Obiettivo: T4 2024

L'intervento deve portare, entro il 2024, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 7 a 4 (ossia una riduzione almeno del 90%) e delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2011/2215 da 14 a 9 (ossia una riduzione almeno del 75%).

Obiettivo: T4 2024

L'intervento proposto deve ridurre di 20 punti percentuali la differenza tra la media delle tre regioni con i risultati migliori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata e quella delle tre regioni con i risultati peggiori.

Il D.M. 28 settembre 2021, n. 396, reca “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti” (G.U. n. 247 del 15 ottobre 2021). Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, in attuazione di tale decreto sono stati pubblicati gli avvisi aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche: A) miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani; B) ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata; C) ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

Nella terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che sono state approvate le graduatorie definitive per tutte e tre le linee A, B e C (v. rispettivamente, decreti dip. nn. 128, 198 e 206) e sono stati approvati i decreti di concessione dei contributi per le linee B (decreto dip. n. 1) e C (decreto dip. n. 23).

Nella medesima relazione viene segnalato che per la misura in esame si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.” e “Squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo”).

Progetti “faro” di economia circolare

(M2C1-I.1.2)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

Traguardo: T3 2021

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti.

 

Obiettivi: T4 2025

Raggiungimento di una serie di obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani, dei rifiuti di imballaggio, degli imballaggi in legno, degli imballaggi di metalli ferrosi, degli imballaggi in alluminio, degli imballaggi di vetro, per carta e cartone, degli imballaggi di plastica.

conformemente al piano d'azione per l'economia circolare.

 

Traguardo: T4 2025

Entrata in vigore della raccolta differenziata per le frazioni di rifiuti domestici pericolosi e i prodotti tessili.

Il D.M. 28 settembre 2021, n. 397, reca “Finanziamento dei progetti «Faro» di economia circolare che promuovono l'utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi, individuati nel Piano d'azione europeo sull'economia circolare, quali: elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili, nell'ambito dell'Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR”.

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di quattro avvisi (da parte del MASE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nei seguenti settori: A) RAEE, comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici; B): rifiuti in carta e cartone; C) rifiuti plastici; D) settore tessile.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che “in data 29 dicembre 2022 sono stati adottati i Decreti Dipartimentali 209, 210, 211 e 212, di approvazione delle graduatorie definitive di tutte le linee d’Intervento, pubblicati sul sito del MASE” e che, successivamente, sono stati approvati anche i decreti di concessione dei contributi (v. rispettivamente, decreti dipartimentali nn. 61, 62, 184 e 60).

Nella medesima relazione viene segnalato che per la misura in esame si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.” e “Squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo”).

Isole verdi

 

(M2C1-I.3.1)

200

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

 

Traguardo: T3 2022

Entrata in vigore del decreto ministeriale di approvazione delle proposte progettuali.

 

Obiettivo: T2 2026

Attuazione in almeno 19 piccole isole di progetti integrati completi che comportano almeno tre tipi diversi di intervento.

Il programma “Isole verdi” è stato istituito con il decreto direttoriale n. 390 del 25 novembre 2021. Nella banca dati Regis viene evidenziato che i progetti sono stati presentati entro la fine di aprile 2022 e che, con il decreto direttoriale n. 107 del 10 giugno 2022, è stato istituito il Tavolo di Monitoraggio con il compito di verificare e valutare le “schede progetto” e monitorare l’avanzamento del programma.

Nella stessa banca dati viene ricordato che il citato Tavolo ha completato le attività istruttorie il 5 settembre 2022 e che il decreto direttoriale di approvazione e conseguente ammissione a finanziamento dei progetti presentati che hanno superato con esito positivo la fase istruttoria è stato emanato il 27 settembre 2022 (decreto direttoriale n. 219/2022).

Tutta la documentazione relativa all’investimento in questione è disponibile nella sezione “Programma Isole verdi” del sito web del MASE.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene evidenziato che “i progetti sono pienamente avviati e tutte le convenzioni con i 13 soggetti attuatori sono state sottoscritte”.

Nella medesima relazione viene segnalato che per la misura in esame si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.”e “Ridefinizione CID e OA”).

Sviluppo

agro-voltaico

 

(M2C2- I. 1.1)

1.099

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica,

in collaborazione con il Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'installazione di pannelli solari fotovoltaici in sistemi agro-voltaici

Obiettivo: T2 2026

Installare pannelli solari fotovoltaici in impianti agro-voltaici con una capacità di 1040 MW per una produzione indicativa di almeno 1300 GWh all'anno.

Il D. lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II), art. 14, co. 1, lett. c), ha demandato ad un decreto ministeriale la definizione dei criteri e delle modalità per incentivare la realizzazione di impianti agro voltaici attraverso la concessione di prestiti o contributi a fondo perduto, realizzati in conformità a quanto stabilito dall'articolo 65, comma 1-quater, D.L.n.1/2012 (L.n.27/2012), che, attraverso l'implementazione di sistemi ibridi agricoltura-produzione energetica, non compromettano l'utilizzo dei terreni dedicati all'agricoltura.

Il 27 giugno 2022, il MASE ha pubblicato le Linee guida per gli impianti Agri-voltaici. Contestualmente, il Ministero (qui il comunicato) ha avviato una consultazione pubblica su un apposito documento, cui i soggetti interessati sono stati chiamati a rispondere entro il 12 luglio 2022, ai fini dell’adozione dello schema di decreto recante i criteri e modalità per la concessione dei benefici previsti nell’ambito della misura.

Il 14 aprile 2023 è stato firmato dal Ministro dell’ambiente il decreto ministeriale che dovrà specificare criteri e modalità per la concessione dei benefici volti a promuovere la realizzazione degli impianti. Il decreto è all’esame della Commissione europea ai fini della compatibilità con la disciplina degli aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia e sarà pubblicato entrando in vigore dopo che la stessa esprimerà parere positivo (qui il comunicato stampa del MASE).

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023), evidenzia che l’investimento presenta due profili di debolezza, uno legato a difficoltà normative, amministrative o gestionali, e l’altro dato da errori, rimodulazioni di target, etc.

Nelle more dell’adozione del decreto, con il D.L. n. 13/2023 (articolo 47) sono state apportate modifiche al D.lgs. n. 199/2023, con l’intento di accelerare ulteriormente le procedure autorizzative e i criteri di selezione delle aree idonee per l’installazione degli impianti a FER.

Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo

 

(M2C2- I.1.2)

2.200

Fondo perduto

 

nuovi progetti

 

La Commissione UE ha accettato la proposta italiana di modifica, da prestiti. a contributi fondo perduto (qui il comunicato MASE del 28/12/2022)

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T4 2025

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la concessione di prestiti per la realizzazione degli interventi a beneficio delle comunità energetiche.

 

Obiettivo: T2 2026

Produzione di energia rinnovabile da parte di comunità energetiche e autoconsumatori di rinnovabili che agiscono congiuntamente.

Il D. lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (RED II). Ai fini dell’attuazione della misura, l’articolo 14, co. 1, lett. e) demanda ad un decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica i criteri e modalità per la concessione di finanziamento a tasso zero fino al 100 per cento dei costi ammissibili, per lo sviluppo della comunità energetiche nei piccoli comuni attraverso la realizzazione di impianti di produzione di FER, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia, nonché la definizione delle condizioni di cumulabilità con gli incentivi tariffari di cui all'articolo 8 del D.lgs.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) trasmessa il 7 giugno 2023, afferma che l’istituzione di prestiti, inizialmente previsti per l’attuazione della misura, ha riscontrato una difficoltà gestionale legata alla necessità di istituire un fondo rotativo e a reperire organismi disposti ad erogarli, con conseguente impossibilità di attuare i progetti.

Al fine di superare tale criticità, è stato richiesto uno specifico parere alla Commissione europea per l’attivazione della “concessione di contributi a fondo perduto” in luogo dei “prestiti a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili”. I Servizi della Commissione europea, per come comunicato con nota RGS prot. 10347 del 18 gennaio 2023, hanno confermato la fattibilità della linea prospettata dal MASE a superamento della criticità riscontrata.

In seguito alla modifica, si è proceduto con la definizione dello schema di decreto, che disciplina altresì, oltre alla misura PNRR, anche gli incentivi alle configurazioni di autoconsumo che utilizzano la rete di distribuzione per la condivisione di energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili.

Lo schema di decreto è stato trasmesso alla Commissione europea in pre-notifica per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di Aiuti di Stato ambiente e energia.

Sono attualmente in corso le interlocuzioni con la Commissione europea; la pubblicazione del decreto sarà successiva ad una decisione positiva della Commissione.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) indica l’investimento in esame tra quelli che presentano due profili di debolezza, uno legato a motivi oggettivi, legati all’aumento dei costi e/o scarsità dei materiali e uno legato a errori, rimodulazione di target, etc.

Nelle more, il recente D.L. n. 13/2023, all’art. 47, modifica il D.lgs. 199, e, oltre a consentire la partecipazione alle CER delle associazioni con personalità giuridica di diritto privato (comma 1, lett. c)), dispone specificamente che gli enti locali nei cui territori sono ubicati gli impianti a fonti rinnovabili finanziati a valere sulle risorse dell’investimento qui in esame, possono affidare in concessione aree o superfici nelle proprie disponibilità per la realizzazione degli impianti volti a soddisfare i fabbisogni energetici delle comunità energetiche rinnovabili in deroga all’articolo 12, comma 2 del D.lgs. n. 28/2011, che prevede l’obbligo di rilasciarle nel rispetto della normativa sugli appalti e le concessioni (ora contenuta nel D.lgs. n. 50/2016). È richiesto, in ogni caso, il rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, parità di trattamento e non discriminazione (comma 4). Gli enti locali, anche sulla base di appositi bandi o avvisi tipo adottati dall’ANAC, provvedono alla pubblicazione di appositi avvisi recanti l’indicazione delle aree e delle superfici suscettibili di essere utilizzate per l’installazione degli impianti, della durata minima e massima della concessione e dell’importo del canone di concessione richiesto, in ogni caso non inferiore al valore di mercato dell’area o della superficie. Qualora più comunità energetiche rinnovabili richiedano la concessione della medesima area o superficie, si tiene conto, ai fini dell’individuazione del concessionario, del numero dei soggetti partecipanti a ciascuna comunità energetica rinnovabile e dell’entità del canone di concessione offerto (comma 5).

Lo schema di decreto attuativo della misura, sul quale il 28 novembre 2022 era stata avviata una consultazione pubblica poi chiusasi il 12 dicembre 2022 non è stato ancora adottato..

Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate

 

(M2C2- I 3.2)

2.000

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T1 2023

Firma dell'accordo con i titolari dei progetti selezionati per promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde. I progetti devono essere dedicati in parte al processo di ricerca, sviluppo e innovazione per un prototipo industriale che usi l'idrogeno e in parte alla realizzazione e al collaudo del prototipo.

 

Obiettivo: T2 2026

Introduzione dell'idrogeno in almeno uno stabilimento industriale dei settori hard-to-abate.

Il D.L. n. 144/2022 (L. n. 175/2022), articolo 24, ha destinato risorse, nei limiti di 1 miliardo di euro, alla realizzazione di impianti per la produzione di preridotto- Direct Reduced Iron, attraverso l’esclusivo utilizzo di idrogeno verde, in favore della Società DRI d’Italia Spa, controllata al 100% da INVITALIA S.p.A. Al fine di accelerare l’attuazione dell’investimento, la società DRI d’Italia è individuata ex lege come attuatore dell'intervento, ai fini della successiva indizione, ad opera della medesima società, di una gara ad evidenza pubblica, finalizzata all'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione dell'impianto per la produzione di preridotto. Si prevede, inoltre, l'assunzione diretta della gestione dell’impianto da parte della società DRI d'Italia, accompagnata dall'impulso a un processo di ricomposizione del suo assetto azionario, attraverso l'apertura del suo capitale ad uno o più soci privati, in possesso degli indispensabili requisiti finanziari, tecnici e industriali, da realizzare con il ricorso al modello di gara “a doppio oggetto”.

Il D.M. n. 463 del 21 ottobre 2022 (G.U. 282 del 2 dicembre 2022), il quale ha disciplinato le modalità e i criteri per la concessione di agevolazioni per la realizzazione dei progetti (art. 8, co. 1), e prevede che le risorse finanziarie, pari a 2 miliardi, siano così ripartite:

·        1 miliardo, per progetti e interventi di sostituzione di almeno il 10% del metano e dei combustibili fossili utilizzati nei processi produttivi nei settori hard to abate (siderurgia, raffinazione del petrolio, chimica, cemento, ceramica, carta, vetro, produzione alimentare) di cui all’art. 9, co. 2 del decreto, con idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto, di cui 400 milioni destinati alla realizzazione di progetti ed interventi di sostituzione di più del 90 percento del metano e dei combustibili fossili nei predetti processi produttivi;

·        1 miliardo progetti di produzione di ferro preridotto mediante processo direct reduced iron (DRI) alimentati da idrogeno verde e/o rinnovabile, anche autoprodotto, per almeno il 10% in volume della miscela di combustibile utilizzata.

Il decreto n. 463 rimanda a due ulteriori decreti:

·        un decreto ministeriale di disciplina delle agevolazioni da destinare ai progetti, da adottarsi ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettera h), del D.lgs.  n. 199/2021.

·        Un decreto direttoriale, adottato, D.D. n. 254 del 15 marzo 2023 recante l’Avviso pubblico per la presentazione delle proposte progettuali per i piani di de-carbonizzazione industriale.

Il relativo sportello è stato aperto dalle ore 10.00 del 20 marzo 2023 e sarà aperto fino alle ore 10.00 del 30 giugno 2023.

Secondo quanto riporta la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), sono in corso di svolgimento le attività per il conseguimento della Milestone dell’Investimento (M2C2-50 T1 2023).

Secondo quanto riporta la Relazione l’investimento in oggetto rientra tra le misure caratterizzate da elementi di debolezza riconducibili a “eventi e circostanze oggettive”.

Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica

 

(M2C2-I 4.3)

741,32

Sovvenzioni

 

 

nuovi progetti

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4.000 in zone urbane (tutti i comuni). Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

Obiettivo: T2 2024

Entrata in funzione di almeno 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada da almeno 175 kW.

Entrata in funzione di almeno 4.000 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane (tutti i comuni) da almeno 90 kW. Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4.000 in zone urbane (tutti i comuni). Aggiudicazione degli appalti per costruire 5.000 stazioni di ricarica rapida lungo le autostrade e almeno 9.755 in zone urbane (tutti i comuni). Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

Obiettivo: T4 2025

Entrata in funzione di almeno 7.500 stazioni di ricarica rapida lungo le autostrade da almeno 175kW e almeno 13.000 nelle aree urbane da almeno 90 kW.

A seguito della consultazione pubblica sui criteri e le modalità di implementazione della misura, conclusasi il 06/06/2022, sono stati pubblicati i decreti ministeriali per la concessione dei benefici: il DM n. 10 del 12/01/23, per gli incentivi relativi alle IdR nei centri urbani, e il DM n. 11 del 12/01/23, per gli incentivi relativi alle IdR sulle superstrade.

L’investimento si compone di tre linee d’intervento:

- linea A: installazione di stazioni di ricarica ultra rapida per veicoli elettrici in strade extra-urbane da almeno 175 kW;

-linea B: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane da almeno 90 kW;

-linea C: installazione di stazioni di ricarica pilota con natura sperimentale e stoccaggio di energia.

A marzo 2023 è stata stipulata, tra MASE e Gestore del Sistema Elettrico (GSE), la Convenzione (ex art. 9, comma 2, del DL 31 maggio 2021, n. 77), per il supporto tecnico-operativo per l’attuazione della misura e il 10 maggio 2023 sono stati pubblicati i relativi avvisi pubblici per la presentazione delle proposte.

Si segnala la deliberazione del 3 maggio 2023 del Collegio del controllo Concomitante della Corte dei Conti che ha evidenziato criticità nell’attuazione dell’investimento in esame.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) si riporta che entro il mese di giugno 2023, saranno ultimate le procedure di aggiudicazione e viene segnalato che per la misura si riscontrano due elementi di debolezza; nella riunione con la Commissione europea del 19 aprile 2023 l’amministrazione titolare aveva evidenziato alcuni ritardi nella realizzazione della misura, anche collegati alla necessità di consultare i potenziali interessati e di approfondimenti con il GSE.

Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

 

(M2C3-I.2.1)

13.950 (Sovvenzioni)

Fondo complementare (D.L. n.59/2021):

 

Per il 2023

910 mln

 

Per il 2024

829,9 mln

 

Per il 2025

1.439,9 mln

 

Per il 2026

1.383,81 mln

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica

 

Traguardo: T4 2021

L'atto o gli atti giuridici devono prorogare le prestazioni Ecobonus e Sismabonus fino al 31 dicembre 2022 per i condomini e fino al 30 giugno 2023 per l'edilizia residenziale pubblica (IACP).

 

Obiettivo: T2 2023

Completamento della ristrutturazione di edifici per:

i) almeno 12 000 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno

il 40 % e il miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica,

ii) ristrutturare almeno 1 400 000

metri quadri per scopi antisismici.

Obiettivo T4 2025:

Completamento della ristrutturazione di edifici per:

i) almeno 32 000 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno il 40 % e nel miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica,

ii) ristrutturare almeno 3 800 000 metri quadri a fini antisismici.

L'articolo 119 del decreto legge n.34 del 2020 (cd. decreto Rilancio) ha introdotto una detrazione pari al 110% delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica (anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione) e di misure antisismiche sugli edifici (anche per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici). La misura è pienamente operativa da ottobre 2020, in conseguenza della predisposizione del portale ENEA per la presentazione delle istanze e della pubblicazione di due decreti ministeriali del 6 agosto 2020, il primo relativo ai requisiti tecnici degli interventi ammessi, il secondo relativo all’asseverazione di conformità dei requisiti tecnici e di congruità delle spese sostenute. Successivamente, in primo luogo con il comma 28 della legge di bilancio 2022, e poi con l'articolo 9 del decreto legge n.176 del 2022, ed infine con la legge di bilancio 2023 (comma 894), la disciplina è stata più volte modificata, rimodulando l'importo della misura, con scadenze differenziate, in base al soggetto beneficiario.

L’insieme degli interventi che risulta possibile esaminare è composto da 120/140 mila interventi, di cui circa 90/100 mila risultano compatibili con le previsioni del PNRR in termini di risparmio energetico di energia primaria non rinnovabile, maggiore o uguale al 40%, e di peso del costo di sostituzione della caldaia.

In prima approssimazione si stima di superare ampiamente il target previsto per T2/2023, pari a 12 milioni di metri quadri di superficie riqualificata, e di superare gli obiettivi previsti per il T4 2026, pari a un risparmio energetico di 191 ktep/anno (Fonte: Banca dati Regis-RGS).

Nella tabella 7.5 (Misure con quattro o tre elementi di debolezza segnalati) della Terza Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Aggiornata al 31 maggio 2023), trasmessa dal Governo alle Camere, tale investimento risulta tuttavia tra quelli segnalati nella colonna “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e in quella “Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

Promozione di una rete di teleriscaldamento efficiente

 

(M2-C3-I.3.1)

200

Prestiti

 

Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica

T4 2022(T): I contratti per il miglioramento delle reti di riscaldamento sono affidati dal Ministero della Transizione ecologica a seguito di una procedura di appalto Pubblico.

 

 

T2 2026 (O): ampliamento delle reti di teleriscaldamento

In attuazione dell’articolo 14 del D.lgs. 8 novembre 2021, n. 199, è stato emanato il D.M. n. 263 del 30 giugno 2022, che disciplina le modalità per la concessione dei benefici della misura, la cumulabilità degli stessi e individua il GSE quale soggetto che fornisce il supporto tecnico-operativo al Ministero. Il decreto direttoriale 94 del 28 luglio 2022 ha definito le modalità attuative di concessione dei benefici. La procedura definita nel decreto direttoriale ha previsto che la concessione delle agevolazioni avvenisse entro il 31 dicembre 2022.

Con comunicato MASE del 28 dicembre 2022, il Ministero ha informato che è stata data via libera al finanziamento di 29 progetti in 9 Regioni italiane per lo sviluppo di reti di teleriscaldamento efficienti. In particolare sono Toscana, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Trentino, Liguria, Lazio e Sardegna le Regioni in cui verranno realizzati gli investimenti che consentiranno di creare nuove reti o ampliare quelle esistenti per 253 Km, con un risparmio annuo di 70 mila tonnellate equivalenti di petrolio. Qui il decreto di finanziamento  pubblicato il 23 dicembre 2022 sul sito del MASE.

In data 21 febbraio 2023 è stato pubblicato il Decreto Direttoriale n.174 relativo alle modalità di pagamento delle tariffe connesse al contributo-spese in capo a ciascun soggetto beneficiario, relativamente ai progetti collocati in posizione utile nelle graduatorie di cui al decreto del direttore generale n. 435 del 23 dicembre 2022.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) evidenzia che l’investimento in esame presenta due elementi di debolezza, uno dato da eventi e circostanze oggettive (squilibrio della domanda/offerta, impreparazione del tessuto produttivo, investimenti non attrattivi) e l’altro determinato dalla ridefinizione di indicatori (errori, rimodulazione di target, indicatori per rendicontazione).

Rinaturazione dell’area Po  

 

(M2C4-I.3.3)

357

Prestiti

 

Nuovi progetti: 100

 

 

Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica

 

Traguardo: T2 2023

Revisione del quadro giuridico per gli interventi di rinaturazione dell'area del Po.

Entrata in vigore della pertinente legislazione finalizzata al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall'alveo del fiume, compresi interventi di rimboschimento naturale e interventi per il recupero e la riattivazione di lanche e rami abbandonati.

Obiettivo: T2 2024

Riduzione dell'artificialità dell'alveo per la rinaturazione dell'area del Po T1. Riduzione di almeno 13 km.

Obiettivo: T1 2026

Riduzione dell'artificialità dell'alveo per la rinaturazione dell'area del Po T2. Riduzione di almeno 37 km.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene ricordato che la fase di attuazione dell’investimento è ad opera dell'Autorità di Bacino Distrettuale (AdBD), dell'Agenzia Interregionale per il Po (AIPO), delle regioni e degli enti locali competenti.

Nella banca dati Regis viene ricordato che in data 2 agosto 2022 l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, con Decreto del Segretario Generale n. 96 del 2 agosto 2022, ha approvato il Programma d'Azione e che a tale approvazione ha fatto seguito, in data 9 gennaio 2023, la stipula di un accordo tra MASE e AIPO tesa a regolamentare il finanziamento assegnato al progetto.? Nella stessa banca dati viene evidenziato che “è in corso di erogazione, suddivisa in due tranche, l’anticipazione del 20% all’AIPO”.

Si ricorda inoltre che, per favorire ed accelerare lo sviluppo della misura di cui trattasi, l’art. 42 del D.L. 13/2023 dispone che gli interventi compresi nel programma d’azione succitato sono classificati di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Nella banca dati Regis viene sottolineato che tale norma è finalizzata al conseguimento della milestone in questione.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura in esame si riscontrano due elementi di debolezza (“Difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc.” e “Ridefinizione CID e OA”).

Porti verdi (Green Ports): interventi in materia di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti

 

(M3C2-I 1.1)

270
Prestiti

di cui:

Nuovi progetti: 270

 

Ulteriori risorse:
2.860
dal Fondo complementare (art.1, co. 2, lett. c) punti 7-11, DL n. 59/2021)

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

 

Attuazione: Il progetto si sviluppa nei porti delle 9 AdSP del Centro- Nord

 

Obiettivo: T4 2022

Aggiudicazione di opere alle nove autorità di sistema portuale. La procedura di selezione per l'aggiudicazione di opere deve prevedere quanto segue:

a) criteri di ammissibilità che assicurino la conformità delle opere agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) e alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale;

b) impegno a garantire che il contributo climatico dell'investimento secondo la metodologia di cui all'allegato VI del regolamento (UE) 2021/241 rappresenti almeno il 79% del costo totale dell'investimento sostenuto dall'RRF;

c) impegno a riferire in merito all'attuazione della misura a metà della durata del regime e alla fine dello stesso

Traguardo: T4 2025

completamento delle opere da parte di tutte le autorità portuali. Complessivamente, almeno 213.000.000 EUR devono essere destinati ad attività a sostegno dell'obiettivo climatico secondo la metodologia di cui all'allegato VI del regolamento (UE) 2021/241

Il 25 agosto 2021 è stato pubblicato l’avviso pubblico di manifestazione di interesse per invitare le 9 autorità di sistema portuale del centro nord a presentare le progettualità che potranno accedere alle risorse PNRR destinate alla sostenibilità ambientale dei porti. Qui il testo completo del bando. La scadenza era il 2 novembre. Con successivo Decreto Direttoriale del 2 novembre 2021, è stata istituita una commissione per la valutazione delle proposte progettuali. All’esito della valutazione, la Commissione ha stilato la ripartizione delle risorse disponibili. Il Ministero ha quindi avviato specifici incontri con le singole Autorità per definire puntualmente i contenuti progettuali. Il 13 dicembre 2022, sono stati registrati i decreti di ammissione a finanziamento, che costituiscono l’aggiudicazione dei progetti per 8 AdSP.

Secondo quanto risulta nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1, Tomo I) di marzo 2023, aggiornata ai dati al 13 febbraio 2023, si riporta quanto segue: “In relazione al progetto green ports, (..) risultano aggiudicati, il 15 dicembre 2022, 31 progetti da 115 milioni, di cui sono destinatarie 8 Autorità portuali, che costituiscono solamente una prima tranche dell’importo complessivo (270 milioni)”.

Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023), evidenzia che l’investimento presenta due profili di debolezza, uno legato a difficoltà normative, amministrative o gestionali, e l’altro dato da errori, rimodulazioni di target, etc.

Caput Mundi  Next Generation EU per grandi eventi turistici

(M1C3-I.4.3)

 

500
Prestiti

 

Nuovi progetti

Ministero del Turismo

Oltre al Ministero del turismo, l'elenco dei beneficiari ed enti attuatori comprende:

1.  Roma Capitale;

2.  Soprintendenza Archeologica per i Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici di Roma (MIC);

3.  Parco Archeologico del Colosseo;

4.  Parco Archeologico dell'Appia Antica;

5.  Diocesi di Roma;

Regione Lazio.

Traguardo: T2 2022

Firma degli accordi per ciascuno dei 6 progetti tra Ministero del turismo e beneficiari/enti attuatori.
Obiettivo T4 2024

Almeno 200 siti culturali e turistici la cui riqualificazione ha raggiunto, in media, il 50% dello stato di avanzamento lavori (SAL) (di cui: almeno 5 siti per la linea di investimento "Patrimonio culturale di Roma per Next Generation EU"; almeno 125 siti per "Cammini giubilari"; almeno 50 siti per #Lacittàcondivisa; almeno 15 siti per #Mitingodiverde; almeno 5 siti per #Roma 4.0) e completamento del 50% dei progetti della linea di investimento #Amanotesa.

 

Obiettivo T2-2026: Conclusione della riqualificazione di almeno 200 siti culturali e turistici. Completamento di tutti i progetti della linea di investimento #Amanotesa. Disponibilità al pubblico dell'applicazione "CaputMundi - Roma4.0".

L’art. 40, co. 1, del D.L. 36/2022 ha disposto che ai fini della realizzazione dell’investimento, il Ministro del turismo può avvalersi del Commissario straordinario del Governo di cui all'art. 1, comma 421, della L. 234/2021, delegandolo alla stipula degli accordi con i soggetti attuatori e alla conseguente fase attuativa del programma.

Gli accordi - tra il Commissario straordinario di Governo, Roberto Gualtieri, nominato con DPR 4 febbraio 2022, in qualità di delegato del Ministero del Turismo - con i soggetti attuatori sono stati adottati e disponibili sul sito istituzionale del Ministero del turismo.

I soggetti attuatori sono

·        diocesi di Roma (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        lo stesso Ministero del turismo (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Parco archeologico dell’Appia Antica (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Parco archeologico del Colosseo (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Regione Lazio (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Roma Capitale (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e latina (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale (qui l’accordo e qui gli interventi)

·        Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma (qui l’accordo e qui gli interventi)

La lista degli interventi dell’Investimento è stata approvata con ordinanza del Commissario delegato prima (Ordinanza del 24 giugno 2022) e, successivamente, con decreto del Ministro del Turismo del 27 giugno 2022.

La lista dettagliata degli interventi  è stata approvata con DPCM 15 dicembre 2022 ed è disponibile qui.

Il 5 aprile 2023, il Ministro Daniela Santanché, nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite X della Camera dei deputati e 9° del Senato, ha affermato che sulla base di accordi - firmati dal Commissario di Governo, con i dieci soggetti attuatori, successivi al DPCM 15 dicembre 2022 – i 335 interventi (indicati nella lista) corrispondono a 287 siti. Allo stato, sono in fase di aggiudicazione le procedure per l’avvio dei relativi lavori. La scadenza dei primi due accordi quadro gestiti da INVITALIA è stata fissata al 19 aprile 2023. Il Ministro ha affermato che si sta procedendo in modo spedito e si è in piena fase attuativa.

Secondo quanto evidenzia la Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1) entro agosto 2023 verrà completata la procedura di aggiudicazione degli appalti.

I Soggetti attuatori procederanno, entro il 31 dicembre 2023, all’aggiudicazione definitiva delle gare e degli affidamenti dei lavori e dei servizi relativi agli interventi. Entro giugno 2024 saranno approvati tutti i progetti esecutivi.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023 indica l’investimento 4.3 in oggetto tra quelli che presentano degli elementi di debolezza riconducibili a circostanze oggettive.

Dati ed interoperabilità

Sportello digitale unico 

 

(M1C1-I.1.3.2)

90 Sportello digitale unico

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Obiettivo T4 2023

M1C1-12: le 21 procedure amministrative prioritarie dello Sportello digitale unico di cui al regolamento (UE) 2018/1724 pienamente conformi ai requisiti di cui all’art. 6 del medesimo regolamento e accessibili on-line.

La Misura è stata avviata il 6 ottobre 2021 con la firma dell'Accordo tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) per un importo di 90 milioni di euro. I target nelle procedure previste dal Regolamento sono da raggiungere in stretto raccordo con il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno. Sarà coinvolto anche il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha concesso ad AgID l’anticipo delle risorse, nei limiti del 10 per cento dell’importo, a seguito di richiesta da parte del Soggetto Attuatore per l’attivazione del circuito finanziario.

La terza Relazione del Governo 31 maggio 2023 ha evidenziato alcune criticità relative sia a difficoltà normative, amministrative e gestione, sia alla ridefinizione CID e OA.

Il target nazionale di dicembre 2022 è stato raggiunto (sviluppo dell'infrastruttura tecnica nazionale).

Si registrano ritardi consistenti per il ritardo di pubblicazione nella regolamentazione europea ed è in ritardo la firma degli accordi con le PA per la digitalizzazione delle procedure previste e si ritiene improbabile raggiungere il target al 2023. A tal fine è stato richiesto di ridurre a 19 le procedure (rispetto alle 21 previste), di ridurre di 30,0 €/Mln l'importo della misura e di spostare il target a dicembre 2025. Accelerazione e finalizzazione del convenzionamento di tutte le PA competenti con AgID in attesa del riscontro della richiesta di modifica del target (fonte: Regis)

Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)

 

a) Connettività a 1 Gbps (Piano “Italia a 1 Giga”)

 

(M1C2-I 3.1.1)

PNRR: 3.863,5

di cui:

Progetti in essere: 1.058,5

Nuovi progetti: 2.671

FSC: 134

 

Finanziamento privato: 1.600

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo T2 2021:
Completamento delle attività di preparazione
Traguardo T1 2022
Avvio e chiusura delle procedure di gara.
Traguardo T2 2022
Aggiudicazione della gara e firma del contratto.
Obiettivo T2 2026:
Portare la connettività a 1Gbps a unità residenziali
Sotto il profilo esecutivo nel terzo trimestre del 2023 si prevede si raggiunga il 20% della realizzazione, nel primo trimestre del 2025 si prevede il raggiungimento del 60% che dovrebbe completarsi entro il secondo trimestre del 2026.

Il Governo ha pubblicato il 25 maggio 2021 la “Strategia italiana per la banda ultralarga- Verso la Gigabit Society” approvata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CiTD). Il 27.7.2021 è stato avviato il Piano Italia ad 1 Giga con la mappatura dei civici. Il 23/12/2021 è stata sottoscritta la convenzione tra Presidenza del Consiglio e le società Invitalia e Infratel. Il 15.1.2022 è stato pubblicato il bando per 15 lotti geografici del Piano “Italia a 1 Giga”. Il 24/5/2022 sono stati aggiudicati 14 lotti su 15 (importo di aggiudicazione: 3.390.430.931 €). Il lotto relativo alle Province di Trento e Bolzano, inizialmente andato deserto, è stato poi aggiudicato il 28/6/2022 (importo di aggiudicazione: 65.006.640 €).

Gli operatori aggiudicatari sono TIM e Open Fiber.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano due elementi di debolezza legati a:

- circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo);

- difficoltà normative, amministrative o gestionali.

Piani Urbani Integrati – Fondo dei fondi della BEI

 

(M5C2- 2.2b)

272 milioni

Ministero dell’interno

T3 2022 (T)

Approvazione della strategia di investimento del Fondo da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).

T2 2026 (O)

Approvazione da parte del comitato per gli investimenti del Fondo (di cui fa parte il MEF) di progetti per almeno 545.000.000 euro e/o di almeno 10 progetti.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si sottolinea che il 22 dicembre 2021 è stato sottoscritto un Accordo di finanziamento tra la Banca europea per gli investimenti e il Ministero dell’economia e delle finanze per la creazione di un Fondo dei fondi.

Al fine di dare completa attuazione al quadro normativo vigente e per aumentare l’efficacia complessiva della gestione delle risorse PNRR destinate al Fondo dei fondi, il 16 giugno 2022 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero del turismo e il Ministero dell’interno, attraverso il quale risulta raggiunto il traguardo M5C2-17 in scadenza al 30 settembre 2022.

Il 6 aprile 2023, il Ministero dell’Interno ha pubblicato l’avviso di selezione dei destinatari finali del Fondo tematico di Piani urbani integrati. È previsto che a partire dal 14 aprile 2023, le richieste di accesso al fondo, complete di una descrizione dell’investimento e/o progetto e di una indicazione di fabbisogno finanziario, nonché di ogni altra documentazione indicata nelle apposite schede approntate dagli Intermediari Finanziari, possano essere presentate on line.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR, si evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e “Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione ecc.)”.

Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare

 

(M2C1-I.2.3)

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

 

 

 

Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

Obiettivo: T4 2024

Almeno 10.000 imprese devono ricevere un sostegno per investimenti realizzati a favore dell'innovazione nell'economia circolare e nella bioeconomia.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 15.000 imprese, complessivamente, devono ricevere un sostegno per investimenti realizzati a favore dell'innovazione nell'economia circolare e nella bioeconomia,

In data 31 marzo 2022 è stato adottato il decreto direttoriale Mipaaf per 'ammodernamento dei frantoi oleari. A seguito dell’esame positivo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano è stato adottato il decreto 2 febbraio 2023 che definisce la governance della misura e l’allocazione dei fondi tra le Regioni, le quali cureranno la successiva attuazione della misura.

Le Regioni, soggetti attuatori della misura, procederanno all’emanazione di specifici avvisi e alla selezione dei progetti, nonché all’individuazione dei beneficiari. Tra gli interventi finanziabili è prevista la sostituzione degli impianti più obsoleti dei frantoi e la transizione a impianti a due o tre fasi.

Per gli interventi connessi all’innovazione e meccanizzazione agricola è prevista l’emanazione di un apposito atto ministeriale. Al fine di rispettare il principio "Non arrecare un danno significativo" (DNSH), i veicoli fuoristrada devono essere a zero emissioni o funzionare esclusivamente a biometano conforme ai criteri stabiliti dalla direttiva (UE) 2018/2001 (direttiva RED II). Su tale punto sono in corso delle interlocuzioni con il Servizio centrale per il PNRR e la Commissione europea al fine di precisare il novero di macchine agricole ammissibili a finanziamento e la loro tipologia, includendo anche le macchine “Stage V” di cui alla regolamentazione europea sulle emissioni (Regolamenti UE n. 2013/167, 2016/1628, 2018/985). Tale previsione, proposta dal Ministero sin dalla fase di redazione della misura, è di grande rilevanza al fine di dare compiuta attuazione alla stessa e utilizzare in maniera efficiente le risorse messe a disposizione dall’Unione europea.

La Terza Relazione di monitoraggio del Governo evidenzia i seguenti due elementi di debolezza dell’intervento: Aumento dei costi e scarsità dei materiali e Ridefinizione degli impegni del CID e OA (refusi, errori di traduzione, rendicontazione e verifica delle misure).

Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche

 

(M2C4-I.4.3)

880

Prestiti

 

Progetti in essere: 360

 

Nuovi progetti: 520

 

 

Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

-     Definizione dei criteri di selezione dei progetti entro T2 2021;

 selezione dei progetti entro T3 2021;

-     finanziamento delle opere dei progetti selezionati entro T3 2022;

 

Traguardo: T4 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici, per un totale di 880 milioni di euro, per gli interventi sulle reti e i sistemi irrigui e sul relativo sistema di digitalizzazione e monitoraggio.

Gli appalti devono:

- incoraggiare la misurazione e il monitoraggio degli usi sia sulle reti collettive (mediante l'installazione di contatori e sistemi di controllo da remoto) sia per l'autoapprovvigionamento (attraverso un sistema di monitoraggio delle licenze private) quale prerequisito per completare l'introduzione di una politica di tariffazione dell'acqua basata sui volumi idrici per un uso efficiente delle risorse idriche in agricoltura;

- ridurre il prelievo illecito di acqua nelle zone rurali.

Obiettivo: T1 2024

Almeno il 15% della superficie irrigua deve beneficiare di un uso efficiente delle risorse irrigue.

Obiettivo: T4 2024

Portare almeno al 29% la percentuale di fonti di prelievo dotate di contatori.

Obiettivo: T1 2026

Portare la suddetta percentuale di fonti di prelievo dotate di contatori al 40%.

Obiettivo: T1 2024

Almeno il 15% della superficie irrigua deve beneficiare di un uso efficiente delle risorse irrigue.

Obiettivo: T1 2026

Almeno il 29% della superficie irrigua beneficia di un uso efficiente delle risorse irrigue.

Con Decreto ministeriale 30 giugno 2021, n. 299915 sono stati approvati e pubblicati i criteri di selezione degli interventi e, con decreto direttoriale n. 490962 del 30 settembre 2021, sono stati individuati i progetti ammissibili a finanziamento.

Con il Decreto ministeriale 16 novembre 2021, n. 598832 è stato approvato il piano per l’avvio delle modalità di verifica dei progetti candidati al finanziamento e si è chiesta ai consorzi irrigui collocati in posizione utile al finanziamento la trasmissione degli elaborati progettuali ai fini della conseguente istruttoria.

Il 30 settembre 2022, è stato firmato il decreto con cui sono stati ammessi al finanziamento 42 progetti riguardanti investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue, di cui 23 progetti relativi all'Area Centro Nord e 19 l'Area Sud, per un totale di circa 517 milioni di euro.

I soggetti attuatori dovranno avviare la procedura di affidamento dei lavori o delle forniture entro il 31 gennaio 2023 e dimostrare l’avvenuta aggiudicazione efficace degli appalti pubblici di propria competenza entro il 15 novembre 2023.

Riguardo ai progetti “in essere” (360 milioni di euro), il Ministero ha attuato una prima ricognizione di tali interventi, finanziati in origine con il Fondo per lo sviluppo e la coesione o con altri fondi nazionali. Il decreto direttoriale 228620 del 20 maggio 2022 contiene un primo elenco di tali progetti (55).

Per tutti i 97 progetti sono state avviate le procedura di gara entro il 31 marzo 2023 al fine di garantire l’interim step con la trasmissione delle specifiche di gara alla Commissione europea.

Per completezza, si richiamano anche gli interventi, sempre a favore di enti irrigui, che completano il più ampio programma nazionale con ulteriori 440 milioni di euro messi a disposizione attraverso risorse nazionali (legge di bilancio 2021). Ai fini dell’utilizzo di tali risorse è stato approvato il D.M. 8 novembre 2022, n. 568761, poi aggiornato dal D.D. 23 dicembre 2022, n. 659129.

La Terza Relazione di monitoraggio del Governo evidenzia i seguenti due elementi di debolezza dell’intervento: Aumento dei costi e scarsità dei materiali e Ridefinizione degli impegni del CID e OA (refusi, errori di traduzione, rendicontazione e verifica delle misure).

Aree interne – Strutture sanitarie di prossimità territoriale

 

(M5C3-I 1.1.2)

 

100

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 100

 

 

PCM - Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR

Obiettivo: T4 2023 (M5C3-3)

Devono beneficiare dell'intervento almeno 500 farmacie rurali in comuni di aree interne con meno di 3.000 abitanti.

Obiettivo: T2 2026 (M5C3-4)

Devono beneficiare dell'intervento almeno 2.000 farmacie rurali in comuni di aree interne con meno di 3.000 abitanti.

Con il decreto n. 305 del 28 dicembre 2021 dell’Agenzia per la coesione territoriale è stato approvato un avviso pubblico per la presentazione di proposte d'intervento per la selezione di progetti volti a consolidare le farmacie rurali per una ammontare complessivo di risorse pari a 100 milioni di euro. Il termine per la presentazione della domanda è scaduto il 30 settembre 2022. Sono state ammesse al finanziamento 1103 farmacie (tutte le informazioni a questa pagina dell’Agenzia per la coesione territoriale).

Dal Regis si apprende che alla data del 31 maggio 2023 sono state finanziate 535 farmacie, per un valore di oltre 10 milioni di euro.

L’articolo 34 del D.L. n. 144 del 2022 ha esteso anche alle farmacie rurali che si trovano al di fuori delle Aree interne del Paese la possibilità di accedere ai finanziamenti stanziati con il citato avviso pubblico. A tal fine è prevista la copertura dell’onere di 28 milioni a valere sul FSC 2021-2027. Al 31 maggio risultano finanziate 273 farmacie rurali al di fuori delle aree interne, per un importo di circa 5 milioni di euro a valere sul FSC 2021-2027.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR il Governo evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e “Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione ecc.)”.

Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia

 

(M2C3-1.2)

411,7

Prestiti

 

Nuovi progetti: 411,7

Ministero della Giustizia

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione, all’esito di una procedura di appalto pubblica, di tutti i contratti per la costruzione di nuovi edifici, la riqualificazione e il rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia

La misura si pone l'obiettivo di intervenire su 48 edifici, efficientando 290.000 mq (con riduzione di consumi energetici di 0,735 ktep/anno). Gli immobili sono collocati nelle seguenti città: Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Latina, Messina, Milano, Monza, Napoli, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Trani, Torino, Velletri, Venezia. Si tratta di 38 interventi di grandi manutenzioni e 10 interventi relativi a cittadelle della giustizia.

Sono state aggiudicate le procedure di gara per l’affidamento dell’esecuzione dei lavori per il 48% dei progetti, di cui 17 attraverso la procedura di appalto integrato e 8 mediante procedura di appalto ordinario.

Secondo il Ministero della Giustizia, i cronoprogrammi di progetto degli interventi sono coerenti con il raggiungimento delle M&T previste dal PNRR, tuttavia si evidenzia la presenza di fattori di complessità di contesto (condizioni del mercato, gare deserte, aumento dei prezzi) e specifici di progetto (logistica del ricollocamento del personale negli immobili oggetto di intervento), che richiedono una particolare attenzione.

Pertanto, nell’ultima Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, aggiornata al 31 maggio 2023, il presente traguardo risulta inserito nella tabella delle misure con due elementi di debolezza, relativi ad eventi e circostanze oggettive (aumento dei costi e/o scarsità dei materiali) e a difficoltà di carattere normativo, amministrativo o gestionale.

Orientamento attivo nella transizione scuola-università

 

(M4C1-I.1.6)

250

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 250

Ministero dell’università e della ricerca

Traguardo: T2 2026

Almeno 1 mln di studenti che hanno frequentato corsi di transizione scuola-università.

DM n. 934 del 3 agosto 2022, recante “Criteri di riparto delle risorse e modalità di attuazione dei progetti relativi al “Orientamento attivo nella transizione scuola-università” nell’ambito del PNRR (M4.C1-24)”.

D.D. n. 1452 del 22 settembre 2022, recante “Attuazione del decreto ministeriale prot. n. 934/2022”.

D.D. n. 1639 del 17 ottobre 2022, recante “Attribuzione risorse a.s. 2022/2023” (qui il relativo comunicato stampa).

D.D. n. 2170 del 30 dicembre 2022, recante “Assegnazione definitiva risorse a.s. 2022/2023”.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 127, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc; ridefinizione Council Implementing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.). La medesima Relazione, inoltre, nel descrivere l’investimento a pag. 309, rileva - tra l’altro – che, ad oggi, sono stati avviati i corsi di orientamento e transizione scuola-università per l’anno scolastico 2022/2023, la cui erogazione proseguirà per ulteriori 3 annualità successive, abbracciando dunque tutto l’arco di attuazione del PNRR.

Riforma del sistema della proprietà industriale

 

(M1C2-R I.1)

 

Ministero delle imprese e made in Italy

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore di un decreto legislativo di riforma del codice della proprietà industriale e pertinenti strumenti attuativi

Nella XVIII legislatura era stato presentato dal Governo il Disegno di legge S.2631 Modifiche al codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30.

In conseguenza dello scioglimento delle Camere, il disegno di legge è decaduto. Il testo, nella medesima formulazione, è stato ripresentato nell’attuale legislatura (S. 411), in data 16 dicembre 2022 e, il successivo 11 gennaio 2023, è stato assegnato alla 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare).

Dopo l’approvazione in prima lettura da parte del senato, il DDL (C.1134) è ora all’esame in sede referente della X Commissione attività produttive della Camera.

Secondo quanto riporta la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), l’investimento in oggetto rientra tra le misure caratterizzate da due elementi di debolezza riconducibili a difficoltà amministrativo-normative e a errori, rimodulazione di target, etc..

Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di culto (FEC) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)

 

(M1C3-I.2.4)

800

Prestiti

 

Nuovi progetti: 800

Ministero della cultura

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

Obiettivo: T4 2025

300 interventi per la sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art) ultimati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

DM 177 del 21 aprile 2022, recante “Riparto delle risorse PNRR, Missione Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale ”, Investimento 2.4: “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)”.

L’art. 36, comma 1, del decreto-legge n. 36 del 2022 (L. 79/2022) prevede che per gli interventi di importo non superiore alla soglia comunitaria su beni di proprietà delle diocesi e degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, i medesimi enti proprietari possono essere individuati quali soggetti attuatori esterni. L’intervento è attuato nel rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia di affidamento ed esecuzione di contratti pubblici, secondo modalità definite in apposito atto adottato dal soggetto attuatore pubblico titolare dell’investimento e previa sottoscrizione di un disciplinare di obblighi nei confronti dell’amministrazione titolare dell’investimento. L'intervento normativo in questione ha finalità acceleratorie e di semplificazione in materia di interventi su beni ecclesiastici. È a tal fine specificato che gli enti ecclesiastici e le diocesi titolari dei beni interessati da interventi di recupero finanziati con risorse del PNRR possono essere indentificati quali soggetti attuatori esterni.

D.M. 455 del 7 giugno 2022  che assegna le risorse  per la sicurezza sismica nei luoghi di culto e il restauro del patrimonio culturale Fondo Edifici di Culto (FEC).

Si veda comunicato del MIC, del 16 dicembre 2022, sulla pubblicazione, da parte del Ministero dell’interno, di due procedure di gara per Accordi Quadro del valore di 257 milioni di euro, finalizzate al restauro di 293 siti ed edifici religiosi del FEC.

DSG n. 281 e n. 282 del 28 marzo 2023, recanti “Approvazione Accordi MiC/Sogin SpA”. Qui il relativo comunicato.

Comunicato del MIC del 29 maggio 2023, recante “Procedura di gara per l’affidamento dei servizi tecnici per l’adeguamento sismico e rifunzionalizzazione dell’ex Caserma Montezemolo”.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 127, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc..

Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura
(M5C2- I.2.2a)

200

Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS)

T1 2022 (T)

Entrata in vigore del decreto ministeriale che definisce la mappatura degli insediamenti abusivi approvata dal "Tavolo di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura" e adozione del decreto ministeriale per l'assegnazione delle risorse

T1 2025 (O)

Completamento delle attività dei progetti nelle aree individuate come insediamenti abusivi nei piani urbani.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si specifica che è stata realizzata una mappatura degli insediamenti informali di braccianti sull’intero territorio nazionale, portata, il 1° marzo 2022, all’attenzione del Tavolo nazionale sul caporalato, evidenziando la presenza di insediamenti informali in 37 comuni sul territorio di 11 regioni (con una particolare concentrazione in quelle del Mezzogiorno). Per l’attuazione della misura sono stati fissati dei criteri, che prevedono una quota fissa per ciascun comune in cui è stata dichiarata la presenza di insediamenti abusivi e una quota variabile in base al numero di presenze negli insediamenti. A questi, si aggiungono due correttivi, di cui uno legato all’anzianità dell’insediamento e l’altro alla presenza di iniziative di contrasto al fenomeno già avviate dai comuni.

Con il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 29 marzo 2022 sono stati assegnati i 200 milioni previsti. Con decreto direttoriale n. 6 del 14 settembre 2022 si è provveduto alla ricognizione degli standard abitativi delle soluzioni alloggiative finalizzate al superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura. Successivamente l’Unità di missione PNRR, in raccordo con la Direzione generale per l’immigrazione e le politiche di integrazione, ha elaborato un format di piano di azione locale, condiviso con i comuni assegnatari delle risorse e corredato da piano finanziario, cronoprogramma e linee guida per la sua compilazione. Alla scadenza di presentazione dei piani di azione locali, sono pervenute: 34 proposte progettuali; una rinuncia da parte del Comune di Turi; due richieste di rimodulazione del finanziamento assegnato da parte del Comune di Latina e del Comune di Corigliano-Rossano; una progettazione pervenuta da parte del Comune di Castelvetrano che non risulta predisposta secondo i modelli forniti dal ministero.

Per quanto concerne le 34 proposte progettuali pervenute, sono attualmente in corso le verifiche formali dei piani di azione locali presentati, al termine delle quali inizierà la fase di convenzionamento.

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR, si evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo” e “Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc”.

Riforma degli istituti tecnici e professionali

 

(M4C1-R.1.1)

 

Ministero dell’istruzione

Traguardo: T4 2022

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

L’art. 26 del decreto-legge n. 144 del 2022, cosiddetto Aiuti-ter (L. 175/2022) prevede misure per la riforma degli istituti tecnici. L’art. 27 del medesimo decreto reca misure per la riforma degli istituti professionali. L’art. 28, infine, istituisce l’“Osservatorio nazionale per l'istruzione tecnica e professionale”.

Nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo; difficoltà normative, amministrative, gestionali ecc..

Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica

 

(M2C3-I.1.1)

800

Prestito

 

Nuovi progetti: 600

 

FSC: 200

Ministero dell’istruzione

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione dei contratti per la costruzione di nuove scuole, a seguito di una procedura di appalto pubblico.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 400.000 mq di nuove scuole costruite mediante la sostituzione di edifici.

Sulla base di quanto disposto dal DM 343 del 2 dicembre 2021 (qui l’allegato 1), è intervenuto l’avviso pubblico prot. 48048 del 2 dicembre 2021, relativo all’intera dotazione finanziaria pari ad € 800 mln, con il quale si intende individuare, ai fini del finanziamento, 195 candidature e proposte di sostituzione di edifici pubblici adibiti ad uso scolastico con le relative aree da porre a base del concorso di progettazione, di cui all’art. 24 del D.L. 152/2021 (che ha previsto, al fine esplicito di attuare le azioni del PNRR relative alla costruzione di scuole innovative, l’indizione, da parte del MI, di un concorso di progettazione articolato in due gradi. Il primo grado è finalizzato alla presentazione di proposte di idee progettuali. Il secondo grado, cui accedono le migliori proposte di idee progettuali, è volto alla predisposizione di progetti di fattibilità tecnica ed economica che, al termine del concorso di progettazione, divengono di proprietà degli enti locali che attuano gli interventi. L'intera procedura del concorso di progettazione deve concludersi entro 160 giorni dalla pubblicazione del bando di concorso, oltre il quale gli enti locali possono procedere autonomamente allo sviluppo della progettazione). Il 40% delle risorse è destinato alle regioni del Mezzogiorno. Il 30% delle risorse complessive su base regionale è destinato a province, comprese quelle autonome, città metropolitane, enti di decentramento regionale e regione autonoma Valle d’Aosta per le scuole del secondo ciclo di istruzione, mentre il 70% è destinato a comuni e/o unioni di comuni.

Di seguito si riportano le linee guida per “Progettare, costruire e abitare la scuola” del gruppo di lavoro nominato dal Ministro Patrizio Bianchi, per redigere indicazioni generali e  linee  guida orientative per la progettazione degli  ambienti  di  apprendimento  legati  alla  didattica  per  gli  interventi  di  costruzione di scuole innovative di cui alla linea di intervento 1.1 della Missione 2 – Componente 3. Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 111 del 5 maggio 2022, relativo alla destinazione di ulteriori risorse nell'ambito dell'Investimento 1.1 del PNRR per la costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici.

Con decreto direttoriale n. 14 del 5 maggio 2022 sono state inoltre pubblicate le graduatorie delle aree dove saranno costruite le 216 scuole previste dal PNRR. Qui l’avviso. Qui il relativo comunicato stampa.

E’ stato quindi pubblicato, sul sito del Ministero dell’istruzione, l’1 luglio 2022, il “Bando, disciplinare e relativi allegati del Concorso di progettazione in due gradi ai sensi degli articoli 152 e seguenti del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e dell'articolo 24 del decreto-legge 6 novembre 2021, n.152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233, per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di nuovi edifici scolastici pubblici mediante sostituzione edilizia, da finanziare nell'ambito del PNRR, Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione digitale - Componente 3 - Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici - Investimento 1.1: "Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici". Qui, il relativo comunicato stampa. Qui un ulteriore avviso del 17 luglio 2022.

Si veda, poi, il comunicato stampa del 7 ottobre 2022.

DM n. 106 del 26 aprile 2022 recante approvazione delle linee guida per gli ambienti di apprendimento e per la didattica nell'ambito dell'Investimento 1.1 del PNRR: Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione edilizia. 

DM n. 228 del 23 agosto 2022, di definizione dei compensi spettanti alle Commissioni giudicatrici del concorso di progettazione di cui all'art.24, comma 2, del decreto-legge 6 novembre 2021, n.152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n.233, nell'ambito della Missione 2 - Componente 3 - Investimento 1.1 del PNRR "Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici".

Avviso del 23 maggio 2023, con il quale è stato comunicato che il MIM e Invitalia hanno pubblicato la procedura di gara, per l’aggiudicazione di Accordi Quadro per accelerare la costruzione di nuove scuole da sostituire a vecchi edifici preesistenti, come previsto dal PNRR.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc..

Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

 

(M4C1-I.1.1)

4.600

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 1.600

 

Nuovi progetti: 2.000

 

FSC: 1.000

Ministero dell’istruzione, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione dei contratti per la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura della prima infanzia

 

Obiettivo: T4 2025

Attivazione di almeno 264.480 nuovi posti per servizi di educazione e cura per la prima infanzia (fascia 0-6 anni).

Secondo quanto risulta dalla banca dati ReGiS della Ragioneria generale dello Stato, al 13 giugno 2023 (con dati aggiornati al 28 aprile 2023) tale investimento 1.1 ha l’obiettivo di creare 264.480 nuovi posti in più e la dotazione finanziaria complessiva è pari ad € 4.600.000.000. “L’investimento ricomprende “progetti in essere” per un importo di 700 milioni, “progetti nuovi” per un importo complessivo di 3 miliardi e contributi per la gestione dei servizi dei nuovi asili e poli dell’infanzia realizzati per un importo di 900 milioni. Per i progetti in essere, sulla base delle risorse stanziate con l’art. 1, comma 59, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, al fine di consentire ai Comuni di accedere alla quota di 700 milioni per il periodo 2021-2025, in data 22 marzo 2021, è stato pubblicato l’Avviso pubblico per la presentazione delle richieste di contributo per progetti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e a scuole dell'infanzia e a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. Con decreto interministeriale 31 marzo 2022 sono state approvate le graduatorie dei progetti ammessi a finanziamento. Per i progetti nuovi, con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto, con il Ministro per il sud e la coesione territoriale, con il Ministro per la famiglia e le pari opportunità e con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, 2 dicembre 2021, n. 343, sono state ripartite le relative risorse fra le Regioni. Con avviso pubblico 2 dicembre 2021, prot. n. 48047 ed entro il termine di scadenza del 28 febbraio 2022 sono pervenute n. 985 candidature per asili nido per un importo complessivo di euro 1.173.051.470,75 e n. 1.232 candidature per le scuole dell’infanzia, compresi i poli dell’infanzia relativi all’intera fascia di età 0-6 anni, per un importo complessivo di euro 2.129.212.390,74 a fronte di un investimento complessivo di 3 miliardi. Pertanto, con l’avviso pubblico, prot. n. 12213 del 3 marzo 2022, è stato fissato al 31 marzo 2022 il termine di scadenza delle candidature per asili nido. Nel frattempo, per favorire la massima partecipazione possibile dei comuni alla procedura in questione, sono state poste in essere ulteriori azioni di supporto sia tecnico sia amministrativo ai comuni, nonché una campagna di comunicazione e webinar specifici anche con il coinvolgimento delle prefetture a livello locale. Entro il termine del 31 marzo sono pervenute n. 1.676 candidature per un importo complessivo, comprensivo delle candidature già pervenute entro il 28 febbraio 2022, di euro 1.992.842.752,03, con un incremento di euro 819.791.281,28, pari al 69,8%, rispetto alle candidature presentate entro il 28 febbraio 2022. Tuttavia, nelle regioni del Mezzogiorno residuavano ancora risorse e, pertanto, con l’avviso pubblico prot. n. 23992 del 15 aprile 2022, sono stati riaperti i termini per l’inoltro delle candidature per i comuni delle regioni del Mezzogiorno con priorità per i comuni delle regioni Basilicata, Molise e Sicilia che hanno espresso un fabbisogno complessivo inferiore all’originario stanziamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione 2 dicembre 2021, n. 343. Entro il termine del 31 maggio 2022 sono pervenute ulteriori n. 74 candidature per un importo complessivo di euro 81.199.333,64”.

Si segnala al riguardo la deliberazione del 18 gennaio 2023 del Collegio del Controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: aumento costi e/o scarsità materiali; difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.. La medesima Relazione – oltre a descrivere l’investimento alle pagg. 309 e 310 – rileva, tra l’altro (a pag. 71), che la misura – che prevede, entro il 30 giugno 2023, l’aggiudicazione di tutte le gare di appalto dei lavori per gli interventi ammissibili - ha “scontato una difficile fase di avvio legata alle criticità gestionali e amministrative. Il bando originario – prosegue la Relazione - prevedeva la conclusione della fase di selezione degli interventi entro marzo 2022. La necessità di assicurare il 40 per cento delle risorse al Sud e l’incremento dei costi delle materie prime hanno dapprima rallentato la conclusione della selezione degli interventi e successivamente l’avvio della progettazione degli stessi. Il Governo in carica è intervenuto prorogando la data di affidamento dei lavori da marzo 2023 a maggio 2023 e successivamente, con decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, articolo 7, alla scadenza del termine di aggiudicazione previsto dagli obiettivi del Piano, con importanti azioni a supporto degli enti locali per accompagnarli nelle procedure di affidamento dei lavori nonché con norme di semplificazione e di deroga e con l’inserimento dei poteri commissariali di sindaci e presidenti di provincia sull’edilizia scolastica per velocizzare le procedure amministrative. Allo stato, i comuni, soggetti attuatori degli interventi, stanno procedendo con la conclusione della fase di progettazione e hanno avviato la fase di avviamento dei lavori (…) L’obiettivo del Ministero dell’istruzione e del merito e del Governo è quello di aggiudicare, entro giugno, il numero massimo di interventi e, eventualmente, proporre per quelli in ritardo misure di attuazione rafforzata per consentire, comunque, il rispetto del predetto target finale”.

Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado e alla riduzione dell'abbandono scolastico

 

(M4C1-I.1.4)

1.500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 1.500

Ministero dell’istruzione

Obiettivo: T4 2024

820.000 studenti o giovani che hanno frequentato attività di tutoraggio o corsi di orientamento post diploma.

 

Obiettivo: T2 2026

Riduzione del divario nel tasso di abbandono scolastico nell'istruzione secondaria fino a raggiungere la media UE del 2019 (10,2 %).

Qui il comunicato stampa del Ministero dell’istruzione, dell’11 marzo 2022, di istituzione del Gruppo di lavoro per il contrasto della dispersione e il superamento dei divari territoriali, nell’ambito dell’attuazione del PNRR

Qui il comunicato stampa del Ministero dell’istruzione, del 13 maggio 2022,  relativo alla firma del Patto educativo per la Città metropolitana di Napoli. Istituzioni, Enti locali, Arcidiocesi, istituti scolastici e Terzo settore insieme per il contrasto della povertà educativa. In particolare, 41,1 milioni di euro saranno assegnati a 217 istituzioni scolastiche nell’area metropolitana di Napoli (di cui 78 nel Comune di Napoli per 14,8 milioni).

E’ stato quindi pubblicato, il 28 giugno 2022, un riparto delle risorse per le azioni di contrasto della dispersione scolastica.

Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 170 del 24 giugno 2022, relativo al riparto delle risorse fra le istituzioni scolastiche per il contrasto alla dispersione nell'ambito dell'Investimento 1.4 del PNRR per la riduzione dei divari territoriali, in relazione a risorse per 500.000 euro.

Nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 128, si evidenzia che questo investimento presenta 2 elementi di debolezza emersi nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, così sintetizzati: difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc.; ridefinizione Council Investing Decision (CID) e Operational Arrangements (OA) (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.).

Case della Comunità e presa in carico della persona

 

(M6C1-I 1.1)

 

2.000

Prestiti

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati alla gestione delle Case della Comunità.

Traguardo: T2 2022

Sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma per l’individuazione degli obblighi di ciascuna Regione interessata all’attivazione di Case della Comunità nel proprio ambito territoriale.

 

Obiettivo: Q2 2026

Attivazione di 1.350 Case della comunità anche di nuova costruzione dotate di attrezzature tecnologiche, che garantiscano parità di accesso, prossimità territoriale e qualità dell'assistenza alle persone.

 

 

Il traguardo è stato raggiunto il 31 maggio 2022 con la sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma (qui un approfondimento del Ministero della salute).

Il 20 luglio 2022 sono state pubblicate sul sito Invitalia le procedure di gara per l'aggiudicazione di Accordi Quadro multilaterali, per l'affidamento dei lavori e dei servizi tecnici necessari alla realizzazione di 1189 interventi infrastrutturali per un valore di oltre 3.200 milioni di euro di finanziamenti (qui un approfondimento con i bandi delle procedure di gara). Le procedure hanno riguardato, 16 Regioni - Veneto, Liguria, Abruzzo, Sicilia e Campania non hanno fatto ricorso a Invitalia. La presentazione delle offerte è scaduta il 14 settembre 2022. Le stazioni appaltanti hanno fatto ricorso alle suddette procedere per 699 interventi riconducibili alle Case della Comunità (Relazione al Parlamento del 5 ottobre 2022).

Entro marzo 2023 era prevista l’assegnazione di almeno 1.350 progetti idonei per indizione di gara per la realizzazione delle Case della Comunità. Dai dati di monitoraggio rilasciati nel mese immediatamente successivo alla scadenza, risultano 1.343 progetti idonei esistenti. Sono altresì 1.327 i progetti per i quali sono stati già attribuiti i Codici unici di gara (CIG) per le realizzazioni degli interventi in questione, mentre sono in corso le attività di accompagnamento alle stazioni appaltanti e di presidio sulle procedure di affidamento contratti di lavori o contratti di appalto integrato.

Si segnala al riguardo la deliberazione del 20 marzo 2023 del Collegio del Controllo concomitante della Corte dei Conti.

In base alla Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, l’investimento presenta criticità per eventi e circostanze oggettive relative sia all’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, sia per squilibrio tra offerta e domanda, investimenti non attrattivi ed impreparazione del tessuto produttivo

Si ricorda brevemente il percorso che ha portato alla sottoscrizione dei CIS:

- Intesa in Conferenza Stato-Regioni e PP.AA del 12 gennaio 2022 che ha ripartito fra le Regioni e le Province autonome le risorse per i progetti del PNRR e del Piano complementare.

Il Decreto del Ministro della salute del 20 gennaio 2022 ha definito il riparto con la consueta modalità basata sulla quota di accesso 2021 al Fondo sanitario nazionale, ma con un meccanismo di ponderazione per le Regioni del Mezzogiorno più favorevole (attribuzione del 45% in luogo del consueto 40% delle risorse alle Regioni del Mezzogiorno). Ai sensi dell’art. 3 del decreto 20 gennaio 2022, costituiscono parte integrante del CIS i Piani operativi regionali, comprensivi di Action Plan per ciascuna linea di investimento. Le regioni e le Province autonome perfezionano con il Ministero della salute, entro il 28 febbraio 2022, i Piani operativi regionali e gli Action Plan di propria competenza. L’assegnazione delle risorse è revocata qualora CIS non venga sottoscritto con l’amministrazione attuatrice entro il 31 maggio 2022 e comunque, nel caso di mancato raggiungimento della Milestone che prevede l’approvazione di tutti i CIS con tutte le Regioni e le Province autonome entro il 30 giugno2022.

Il 30 marzo 2022 è stata acquisita Intesa sullo schema di CIS che, insieme al Piano operativo, ogni Regione dovrà presentare entro il 31 maggio 2022.

Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di

Comunità)

 

(M6C1-I 1.3)

1.000

Prestiti

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati all’attuazione degli Ospedali di Comunità.

Traguardo: T2 2022

Sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma per l’individuazione degli obblighi di ciascuna Regione interessata all’attivazione di Case della Comunità nel proprio ambito territoriale.

 

Obiettivo: Q2 2026

Realizzazione di 400 Ospedali di Comunità con uno standard nazionale stimato di un ospedale di comunità per 158.122 abitanti.

 

Il Traguardo T2 2022 – ODC (Subinvestimento 1.3.2) è stato raggiunto il 31 maggio 2022 con la Sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo - CIS tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma (qui un approfondimento del Ministero della salute). In data 21 giugno 2022 è stato emesso dal Ministero della Salute il Decreto di approvazione dei CIS e i relativi Piani operativi.

Il 20 luglio 2022 sono state pubblicate sul sito Invitalia le procedure di gara per l'aggiudicazione di Accordi Quadro multilaterali, per l'affidamento dei lavori e dei servizi tecnici necessari alla realizzazione di 1189 interventi infrastrutturali per un valore di oltre 3.200 milioni di euro di finanziamenti (qui approfondimento bandi procedure di gara). Le procedure hanno riguardato, 16 Regioni - Veneto, Liguria, Abruzzo, Sicilia e Campania non hanno fatto ricorso a Invitalia.

A seguito della scadenza di marzo 2023 che ha previsto l’obiettivo dell’assegnazione di almeno 400 progetti idonei per indizione di gara per la realizzazione degli Ospedali di Comunità, i dati di monitoraggio rilasciati dal Ministero rilevano 403 progetti idonei ad indizione gara lavori, utili al conseguimento del target M6C1-00-ITA-34 e 402 CIG validi per il conseguimento del target M6C1-00-ITA-35 del marzo 2023.

Risultano ancora in corso le attività di accompagnamento alle stazioni appaltanti e di presidio sulle procedure di affidamento contratti di lavori o contratti di appalto integrato.

Si segnala al riguardo la deliberazione del 20 marzo 2023 del Collegio del Controllo concomitante della Corte dei Conti.

In base alla Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, l’investimento presenta criticità per eventi e circostanze oggettive relative sia all’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, sia per squilibrio tra offerta e domanda, investimenti non attrattivi ed impreparazione del tessuto produttivo

Precedentemente l’Intesa in Conferenza Stato-Regioni e PP.AA del 12 gennaio 2022 aveva ripartito fra le Regioni e le Province autonome le risorse per i progetti del PNRR e del Piano complementare. Per gli Ospedali di Comunità, cui sono finalizzate risorse pari a 1 mld euro, il Ministero della salute (v. Relazione sull’attuazione del PNRR del dicembre 2021) deve procedere all’individuazione dei siti.

Il Decreto del Ministro della salute del 20 gennaio 2022 aveva ripartito fra le Regioni le risorse sulla base della quota di accesso 2021 al Fondo sanitario nazionale - FSN, con un meccanismo di ponderazione che garantisce l’attribuzione del 40% delle risorse alle Regioni del Mezzogiorno (art. 2, co. 6-bis, D.L. n. 77 del 2021)

Ai sensi dell’art. 3 del decreto 20 gennaio 2022, costituiscono parte integrante del CIS i Piani operativi regionali, comprendenti gli Action Plan per ciascuna linea di investimento. Entro il 28 febbraio 2022, le Regioni e le Province autonome hanno perfezionato con il Ministero della salute i Piani operativi regionali e gli Action Plan di propria competenza. Il 30 marzo 2022 è stata acquisita Intesa sullo schema di CIS che, insieme al Piano operativo, ogni Regione ha presentato entro il 31 maggio 2022.

Ospedali sicuri e sostenibili


(M6C2-I.1.2)

1.638,85
Prestiti

 

 

MEF e Ministero della salute

Obiettivo: T2 2026

adeguamento normativo antisismico per 116 strutture sanitarie (almeno 109 interventi antisismici completati).

Risorse pari a 638.851.083,58 euro per nuovi progetti con risorse PNRR e 1.450.000.000 euro risorse PNC ripartite a livello regionale con Decreto del Ministero della salute del 20 gennaio 2022 con previsione di attuazione finanziaria al 31.12.2022 pari a 81.942.554,18 euro.

Dalla banca dati Regis risulta in corso al 15.12.2022 la pubblicazione delle procedure di gara per interventi antisismici.

Si è riscontrata la necessità di assicurare la conformità degli edifici allOrdinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, che ha consistentemente modificato il quadro normativo preesistente in materia di investimenti nel settore, anche per il ruolo strategico che rivestono gli ospedali.

Al momento risultano pubblicate 109 procedure di gara.

In base alla Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, l’investimento presenta criticità per eventi e circostanze oggettive relative sia all’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, sia per squilibrio tra offerta e domanda, investimenti non attrattivi ed impreparazione del tessuto produttivo.

 

INVESTIMENTO

RISORSE
(milioni di euro)

AMM.  TITOLARE

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

Sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario

 

(M2C2-I 3.4)

 

300

Prestiti

 

 

 

Nuovi progetti:300

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti in collaborazione col  Ministero ((MASE) dell’Ambiente e della sicurezza energetica

Attuazione:
Si autorizzeranno le sperimentazioni tramite l’ANSF mentre il Ministero Ambiente assicurerà il collegamento alla disponibilità di idrogeno verde e allo stoccaggio in loco.

 

Traguardo (16): T1 2023

Assegnazione delle risorse, secondo le procedure e i criteri stabiliti, per realizzare nove stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie.

 

Obiettivo (17): T2 2026

Realizzazione di almeno 10 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie, da individuare mediante procedure pubbliche definite dal MIMS (ora MIT) e dal MiTE (ora MASE)

 

Conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie non elettrificate in regioni con elevato traffico passeggeri e forte utilizzo di treni a diesel come Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Umbria e Basilicata. Gli investimenti sono localizzati in via prioritaria nelle aree già individuate nel Pnrr e in altri provvedimenti sull’implementazione dell’idrogeno (D.M. 363 del 23.09.2021 e Ordinanza del Commissario Straordinario del Governo n. 3 del 20.12.2021), tra cui la Valcamonica e il Salento, la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona.

Il decreto MIMS 1° luglio 2022, n. 198, ha definito i criteri per la localizzazione delle infrastrutture e per la selezione delle proposte progettuali integrate per la sperimentazione dell'idrogeno lungo la rete ferroviaria, che costituisce un interim step europeo, nell’ambito degli Operational Arrangements (OA)

Il decreto dirigenziale n. 427 del 12/12/2022 ha prorogato al 20/01/2023 il termine di presentazione delle istanze di cui al precedente decreto dirigenziale del 15/11/2022, n. 346, che disciplina le modalità per la presentazione delle istanze di accesso alle risorse, nonché i criteri per la valutazione tecnica e la selezione delle proposte progettuali. (Fonte: Banca dati regis)

Con decreto dirigenziale 31 marzo 2023, n. 144 sono state ripartite e assegnate le risorse per 10 progetti su 10 linee ferroviarie.

Nella relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1) aggiornata al 13 febbraio 2023 si evidenzia che: “il MIT sottolinea il rischio di possibili disallineamenti, in termini di fabbisogno finanziario complessivo, per i soggetti attuatori, rispetto a quanto originariamente previsto dal PNRR, in funzione dell'impatto del caro prezzi sia per la fase realizzativa che per l'acquisto del materiale rotabile”.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento  di debolezza legato a circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità materiali)

Rinnovo del parco autobus regionale per il trasporto pubblico con veicoli a combustibili puliti e navi verdi

(M2C2-I 4.4.1)

 

2.415

Progetti in essere:500

Nuovi progetti: 1.915

Risorse nazionali: 500

Ulteriori risorse Fondo complementare: 600 mln € (art. 1, co.2, lett. c) p.1, DL 59/2021)  per il rinnovo navi Stretto di Messina

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo: T4 2023,

Aggiudicazione degli appalti pubblici per l'acquisto di autobus puliti

Obiettivo: T4 2024

Acquisto di almeno 800 autobus a emissioni zero per il rinnovo del parco veicoli

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 3.000 autobus a emissioni zero per il rinnovo del parco veicoli

 

Assicurare il rinnovo della flotta autobus con mezzi a basso impatto ambientale, con l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni. Circa un terzo delle risorse sono destinate alle principali città italiane; 626,7 mln sono destinati a infrastrutture di ricarica e 1.788,3 per acquisto veicoli.

Il 40 per cento dell’investimento è destinato alle regioni del Mezzogiorno (per un importo complessivo pari a 966 milioni di euro).

Il D.M. n. 530 del 23.12.2021 ha definito il riparto delle risorse e il decreto ministeriale n. 134 del 2022 ha disposto il finanziamento degli interventi per 1.915 milioni di euro, al netto delle risorse per progetti in essere, per gli esercizi dal 2022 al 2026; sono state avviate le procedure necessarie per l’erogazione dell’anticipazione del 10 per cento.

Si segnala la deliberazione del 20 luglio 2022 del Collegio per il controllo concomitante della Corte dei Conti.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento di debolezza legato a circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo).

Gli interventi di rinnovo navi per lo Stretto di Messina (Fondo complementare), sono stati inseriti nell'aggiornamento 20/21 del CdP RFI e la nave ibrida Iginia è entrata in servizio il 7 marzo 2022. A giugno 2022 è stata pubblicata in GUUE da RFI la gara per la fornitura di due navi veloci dual fuel per lo stretto di Messina, con l’opzione di affidare all’aggiudicatario la fornitura di una terza nave.

Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci

 

(M3C1-I 1.1)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di cui:

 

4.640
Prestiti

 

di cui:

Progetti in essere:2.523

 

Nuovi progetti:2.117

 

 

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Attuazione rimessa a RFI
(Contratto di Programma, parte investimenti).

Obiettivo: T2-2024

69 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

Le tratte sono le seguenti:

§  Bicocca-Catenanuova (Palermo-Catania) 37 km

§  Cancello-Frasso (Napoli-Bari) 16 km

§  Napoli-Cancello (Napoli-Bari) 16 km

Obiettivo: T2-2026

274 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

La ripartizione indicativa è la seguente:

§  Orsara-Bovino (Napoli-Bari) 93 km

§  Battipaglia-Romagnano (Salerno-Reggio Calabria) 33 km

§  Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna (Palermo-Catania) 148 km

Sono stati affidati i lavori di realizzazione per tutti i lotti PNRR.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontrano un elemento di debolezza legato a  circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo).

Linea AV Napoli-Bari

 

(M3C1-I 1.1)

 

1.400

di cui:

Progetti in essere: 1.400

 

Ulteriori risorse europee:

129 (PON)

Risorse nazionali:

2.723 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Traguardo: T4-2022:

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Napoli-Bari nel pieno rispetto delle norme in materia di appalti pubblici sulle seguenti tratte di tali linee:

  • linea Napoli-Bari: Orsara-Bovino

Obiettivo T2-2024

Ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania

Per la linea Napoli-Bari sono stati affidati i lavori di realizzazione per tutti i relativi lotti PNRR.

Il 14 giugno 2021 è stata aggiudicata la gara per i lavori sulla tratta Orsara Bovino della linea Napoli-Bari, per un valore posto a base di gara pari a circa 430 milioni di euro.

 

Sono in corso di realizzazione i lotti della tratta Orsara-Bovino, Cancello-Frasso, Frasso-Telese, Telese-Vitulano, Apice-Hirpinia e Napoli-Cancello

 

 

Linea AV Salerno-Reggio Calabria

 

(M3C1-I 1.1)

 

1.800

di cui:

Nuovi progetti: 1.800

 

Risorse nazionali:

400 (Bilancio dello Stato).

 

Ulteriori risorse: 9.400 dal Fondo complementare PNRR

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Traguardo: T1-2022,

Notifica dell'aggiudicazione dell’appalto pubblico sulla linea:

§  Battipaglia-Romagnano

§  della ferrovia ad alta velocità sulla linea Salerno-Reggio Calabria.

Traguardo: T2-2024

Aggiudicazione dell'appalto per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Salerno-Reggio Calabria

Per le tratte finanziate col Fondo complementare si prevedono finanziamenti fino al 2030.

A giugno 2021 è stato avviato lo studio di fattibilità tecnica ed economica (PFTE) ed a gennaio 2022 è stato avviato l’iter autorizzativo. Il Dibattito Pubblico per il lotto (1a) Battipaglia-Romagnano si è concluso il 6 maggio 2022.

È stato pubblicato il decreto interministeriale del Ministero della Cultura e del Ministero per la Transizione ecologica di compatibilità ambientale dell’opera.

Il bando di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 28 dicembre 2022. Il 12 maggio 2023 è stata aggiudicata la gara.

(Fonte: Banca dati Regis-RG e Terza Relazione al Parlamento)

 

Linea AV Palermo-Catania-Messina

 

(M3C1-I 1.1)

 

 

 

1.440

di cui:

Progetti in essere:1.123

Nuovi progetti:316,8

 

Ulteriori risorse europee:

79 (PON)

 

Risorse nazionali:

2.588  (bilancio dello Stato)

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

Traguardo (5): T4-2022

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Palermo-Catania nel pieno rispetto delle norme in materia di appalti pubblici, sulle seguenti tratte di tali linee:

  • linea Palermo-Catania: Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna

 

Obiettivo T2-2024

Ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania

Per la linea Palermo-Catania la gara per la progettazione esecutiva e l’esecuzione in appalto dei lavori di realizzazione della tratta Dittaino-Catenanuova (lotto 5), per una lunghezza di 22 km è stata aggiudicata il 20.09.2022 per un importo di oltre 588 mln di €. La gara è finanziata anche con i fondi PNRR (per un importo di 296,89 milioni) e consiste nella realizzazione della nuova stazione di Catenanuova e di un nuovo tracciato, parte in viadotto (circa 7 km) e parte in galleria (2,3 km).

Per la tratta Nuova Enna-Dittaino sulla linea Palermo–Catania, il bando per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del lotto funzionale Nuova Enna-Dittaino (lotto 4b), per una lunghezza complessiva di 15 Km, è stato ripubblicato il 22.06.2022 con tariffe aggiornate. La gara ha un valore di 654 milioni di euro, finanziati anche con i fondi PNRR (pari a 321,13 milioni) ed è stata aggiudicata il 20.10.22. Per i due bandi della linea Palermo-Catania, in ragione dell’incremento dei prezzi delle materie prime riscontrato nel periodo di riferimento, la stazione appaltante (RFI) ha provveduto ad una revoca della prima pubblicazione dei bandi e una nuova pubblicazione con la revisione dei quadri economici dei progetti e si è avvalsa per il 2022 di risorse per circa 4,6 miliardi € a carico del Fondo Opere Indifferibili(FOI).

(Fonte: Banca dati Regis-RGS)

Si stanno concludendo gli iter autorizzativi per il Lotto 3 (Lercara - Caltanissetta) e Lotto 4a (Caltanissetta-Enna).

Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)

(M3C1-I 1.4)

 

2.970
(Prestiti)

di cui:

Progetti in essere:270

Nuovi progetti:2.700

 

Risorse nazionali: 7 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e trasporti

 

Traguardo (12): T4 2022 Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS)

 

Obiettivo: T4 2024

1400 km di linee ferroviarie dotati del sistema ERTMS, conformemente al piano europeo di implementazione dell'ERTMS, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

 

Obiettivo: T2 2026

3400 km di linee ferroviarie dotati del sistema ERTMS, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

 

Il DL 121/2021 (art. 3, co. 1) ha istituito un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro, gli anni dal 2022 al 2026 per accelerare l’attuazione del Piano. In applicazione del Contratto di Programma – aggiornamento 2020-2021 –tra il MIMS e RFI sono state indette e aggiudicate le due gare per la progettazione esecutiva e la realizzazione del sistema ERTMS sulle linee oggetto del PNRR:

-       il primo Accordo Quadro Multi-tecnologico (500 mln €) è relativo ad interventi di upgrading tecnologico-infrastrutturale su circa 700 km di linee ferroviarie nelle regioni Lazio, Abruzzo (80 Km), Sicilia (480 Km) e Umbria (150 Km) ed è stato aggiudicato il 3 novembre 2021 e il contratto di appalto è stato concluso il 4 febbraio 2022;

-       il secondo Accordo Quadro Multi-tecnologico (2.774 milioni € per la realizzazione dei lavori su circa 4.200 km di rete) è stato pubblicato il 24 dicembre 2021 ed è suddiviso in 4 lotti geografici: Centro Nord (1,885 Km), Centro Sud (1.400 Km), Centro (530 Km) e Sud (405 Km), con aggiudicazione avvenuta il 1° giugno 2022. E’ prevista a seguire la stipula dei relativi contratti applicativi nonché la stipula dei primi contratti realizzativi relativi al primo Accordo Quadro.

Sono in corso le attività realizzative relative all'implementazione del sistema ERTMS su alcune tratte prioritarie dei Corridoi Europei, già in fase realizzativa in sovrapposizione al sistema di protezione della marcia esistente.

In data 27 dicembre 2022, RFI ha attestato il completamento di 416 km. Le tratte sono:

1. P.M. Rovezzano - PJ1 Arezzo Sud (DD), per un totale di 65 km;

 2. PJ1 Arezzo Sud - PJ1 Orvieto Sud (DD) per un totale di 85 km;

3. Monza – Chiasso, per un totale di 42 km;

4. NovaraRho, per un totale di 47,5 km;

5. Brescia – Vicenza – Padova, per un totale di 146,5 km;

6. Vicenza – Treviso (tratta Cittadella – Istrana), per un totale di 30 km.

(Fonte: Relazione della Corte dei Conti sull’attuazione del PNRR -DOC XIII-bis, n. 1)

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento di debolezza legato a circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità materiali).

Potenziamento delle linee regionali

(M3C1-I 1.6)

 

 

 

936

Prestiti

di cui:

Nuovi progetti:770

FSC: 166

Ulteriori risorse: 1550 Fondo complementare PNRR per linee regionali gestite da regioni e municipalità (art. 1, co. 2, lett. c) punto 3, DL. 59/2021)

 

Ministero delle infrastrutture e trasporti.

 

Attuazione: RFI attraverso accordi con le Regioni, con l’esclusione delle tratte Bari-Bitritto e Rosarno-San Ferdinando che saranno incluse nel Contratto di Programma.

 

Obiettivo: T2 2026

680 km di linee regionali migliorate, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

Si prevede il finanziamento dei seguenti interventi:

Piemonte: potenziamento e ammodernamento della Torino Ceres-Canavesana;

Friuli-Venezia Giulia: Ferrovia FUC: opere infrastrutturali e tecnologiche sulla linea Udine-Cividale; Umbria: Ferrovia Centrale Umbra (FCU): interventi infrastrutturali e tecnologici;

Campania: (EAV): potenziamento e ammodernamento della linea Cancello-Benevento;

Puglia: linea Bari-Bitritto: upgrading infrastrutturale; Ferrovie del sud est (FSE): potenziamento infrastrutturale della linea Bari-Taranto; FSE: completamento delle apparecchiature SCMT/ERTMS sulla rete; FSE: realizzazione di hub intermodali e potenziamento di venti stazioni;

Calabria: Rosarno - S. Linea Ferdinando: adeguamento PRG impianti di Rosarno e San Ferdinando.

Il decreto MIMS 23 settembre 2021, n. 363 ha definito le modalità di utilizzo delle risorse, pari a € 1.550 mln € previste dal Fondo complementare, per gli esercizi finanziari dal 2020 al 2026.

Il decreto MIMS 9 novembre 2021 n- 439 ha ripartito le risorse, pari a 835,59 mln di euro, per gli esercizi finanziari dal 2020 al 2026. A queste vanno aggiunte le risorse per gli interventi sulle linee “Rosarno-San Ferdinando: adeguamento PRG impianti di Rosarno e San Ferdinando” (60 mln di euro) e“Bari-Bitritto: upgrading infrastrutturale” (40,11 mln di euro) ricompresi nel Contratto di programma 2017-2021 tra RFI e MIMS. Il decreto dirigenziale n. 225 del 12 luglio 2022 ha regolato il finanziamento degli interventi e l’indicazione dei corrispondenti CUP. Il Decreto MIT n. 416 del 23/12/2022 ha rimodulato le risorse, paria a 1.550 mln € dal 2020 al 2026, previste dal Fondo complementare, già assegnate con decreto ministeriale n. 363 del 23 settembre 2021 che ha definito le modalità di utilizzo  destinandole alle seguenti categorie di interventi:

-       messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali;

-       potenziamento delle linee ferroviarie regionali;

-       potenziamento e il rinnovo del materiale rotabile;

-       potenziamento delle linee ferroviarie e il contestuale potenziamento e/o rinnovo del parco rotabile.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento di debolezza legato a circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità di materiali).

Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI turismo (Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia per le PMI)

 

(M1C3-I.4.2.4)

 

 

 

358
Prestit

 

i

Ministero del Turismo (MiTur)

 

 

Traguardo: T4 2021

Norma per la definizione della politica di investimento per il Fondo di garanzia per le PMI.

Conseguito

Obiettivo: T4 2025

Numero di imprese turistiche da sostenere tramite il Fondo di garanzia per le PMI (almeno 11.800)

 

L’articolo 2 del D.L. n. 152/2021 ha dato attuazione al sub-investimento, istituendo, nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all’aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici), nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico. Una riserva del 50 per cento dei fondi è dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.

L’11 febbraio 2022 è stato siglato l’accordo interministeriale tra MITUR e MIMIT per l’adozione della politica di investimento relativa alla Sezione speciale.

Un comunicato del MITUR del 30 settembre ha informato dell’operatività dal 10 ottobre 2022 della Sezione speciale.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023 evidenzia che alla data del 30 aprile 2023 il Soggetto attuatore ha accolto 733 operazioni, di cui 64 operazioni per interventi di riqualificazione energetica.

La relazione indica il sub investimento 4.2.4 in oggetto tra quelli che presentano degli elementi di debolezza riconducibili a circostanze oggettive.

Servizi digitali e cittadinanza digitale - Rafforzamento dell'adozione dei servizi della piattaforma PagoPA e dell'applicazione "IO"

(M1C1 I 1.4.3)

580

Prestiti

PCM - Dipartimento per la trasformazione digitale

Traguardo: T4 2023

Rafforzamento dell'adozione dei servizi della piattaforma PagoPA T1: aumento di almeno + 20 % del numero di servizi integrati nella piattaforma sia per le PA già presenti (9 000 entità) sia per le nuove PA che aderiscono alla piattaforma (2 450 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università

Rafforzamento dell'adozione dell'applicazione “IO” T1: aumento di almeno + 20 % del numero di servizi integrati nella piattaforma sia per le PA già presenti (2 700 entità) sia per le nuove PA che aderiscono alla piattaforma (4 300 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università.

Obiettivo: T2 2026 Rafforzamento dell'adozione dei servizi della piattaforma PagoPA T2: aumento del numero di servizi integrati nella piattaforma sia per le PA già presenti (11 450 entità) sia per le nuove che aderiscono alla piattaforma (2 650 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università.

Rafforzamento dell'adozione dell'applicazione “IO” T2: aumento del numero di servizi integrati nell'applicazione "IO" sia per le PA che utilizzano già l'applicazione "IO" (7 000 entità) sia per le nuove PA che aderiscono all'applicazione (7 100 nuove entità). L'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università.

Il 5 aprile 2022 è stata stipulata la Convenzione con PagoPa relativa allo sviluppo e al supporto alla diffusione dei pagamenti digitali attraverso la piattaforma PagoPA (di cui all’art. 5 del CAD) e dell’AppIO (di cui all’art. 64-bis del CAD) per un importo di 72 milioni di euro. Il DTD ha già riconosciuto a PagoPa un anticipo iniziale delle risorse previste dalla Convenzione. Nel rispetto del cronoprogramma dell’intervento, la Società ha rendicontato i costi sostenuti per le attività svolte nel 2021 e relazionato, inoltre, sullo stato di avanzamento delle attività.

L’8 agosto 2022 è stato stipulato un Accordo di collaborazione ex art.15 L.241/90 con il Ministero dell’istruzione di 36,6 milioni di euro per l’onboarding delle Scuole. Il Ministero in qualità di Soggetto Attuatore, ha definito il Piano operativo che individua obiettivi chiari e KPI coerenti con il PNRR e prevede l’adeguamento della tassonomia di PagoPA con il catalogo servizi e le numeriche di dettaglio di PagoInRete (servizio centralizzato per i pagamenti telematici del Ministero dell'Istruzione integrato con il sistema pagoPA). L’Accordo, approvato con Decreto del Capo Dipartimento n. 104/2022-PNRR del 9 agosto 2022, è stato ammesso al visto di registrazione digitale della Corte dei Conti n. 2550 del 18 ottobre 2022. Su richiesta dello stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Dipartimento ha trasferito l’anticipo del 10% delle risorse previste dall’Accordo.

La Terza Relazione del Governo 3del 1 maggio 2023 ha evidenziato criticità relative a eventi e circostanze oggettive (aumento costi e/o scarsità di materiali). Tuttavia si rileva che secondo quanto riportato dalla banca dati Regis (interrogata il 14.6.2023) “il Target del 2023 è stato già ampiamente raggiunto e superato”.

Rinnovo del parco veicoli dei Vigili del Fuoco

 

 

(M2C2-I 4.4.3)

424

(250 per l’acquisto dei 200 veicoli aeroportuali e 174 per i 3.600 veicoli ecologici).

 

Nuovi progetti: 424

 

Ministero dell’Interno

 

 

Traguardo: T2 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'acquisto di veicoli dei Vigili del Fuoco.

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 3.800 veicoli puliti per il rinnovo del parco veicoli dei Vigili del Fuoco. 3.500 veicoli totalmente elettrici, con stazioni di ricarica alimentate da pannelli fotovoltaici. I 300 mezzi pesanti, di cui 200 in uso negli aeroporti e 100 per il soccorso urbano, dovranno essere alimentati esclusivamente a biometano ed essere conformi alla direttiva (UE) 2018/2001 sulle energie rinnovabili (RED II). I produttori di biocarburanti e biometano gassosi e di biocarburanti devono fornire certificati rilasciati da valutatori indipendenti. Gli operatori devono acquistare certificati di garanzia di origine commisurati all'uso previsto.

La misura è diretta alla graduale sostituzione di tutti i “veicoli leggeri”, del 10 per cento dei “veicoli pesanti” e del 60 per cento dei veicoli aeroportuali da destinare al soccorso tecnico nelle principali aree urbane (priorità verrà data alle aree metropolitane di Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino Venezia e, a seguire, i capoluoghi di minori dimensioni).

Il 4 maggio 2022 è stato pubblicato un primo bando di gara per la fornitura di nuovi mezzi al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: 100 autopompe serbatoio (APS) con motorizzazione a biometano (per i servizi di soccorso in ambito urbano) e 100 autobottipompa (ABP) a biometano (per i distaccamenti aeroportuali).  Il 14 dicembre 2022 è stato perfezionato l’acquisto e il contratto è in corso di esecuzione; la consegna dei mezzi è prevista a gennaio 2026. Entro la fine del 2023 si procederà all’estensione del contratto per ulteriori 100 veicoli pesanti alimentati a gas biometano, tipo ABP, destinati al soccorso aeroportuale.

Nella terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1 si riporta che il 10 febbraio 2023, si è provveduto alla pubblicazione di una nuova gara per l’acquisto di 50 pick-up con motore 100% elettrico (rientranti nella categoria “mezzi leggeri”). Per l’acquisto dei “veicoli leggeri” in data 15/03/2023 è stata sottoscritta l’adesione all’Accordo quadro CONSIP “Veicoli 2”, procedendo agli ordinativi per 2.220 veicoli elettrici. Per i restanti “veicoli leggeri” si provvederà non appena saranno attivati gli ulteriori lotti dell’Accordo quadro Consip “Veicoli 2”, entro la fine dell’anno 2023. Entro giugno 2023 è prevista la pubblicazione della procedura di gara aperta per la fornitura e posa in opera dei punti di ricarica, con l’obiettivo di aggiudicare la relativa gara entro la fine dell’anno 2023.

Nella Relazione viene segnalato che per la misura  si riscontra un elemento di debolezza legato a  circostanze oggettive (squilibri domanda/offerta o investimenti non attrattivi o impreparazione del tessuto produttivo).

Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni

di emarginazione e degrado sociale

 

(M5C2-2.1)

3.300 milioni

Ministero dell’interno

T1 2022 (T)

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici relativi a investimenti nella rigenerazione urbana, al fine di ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale con progetti in linea con il dispositivo di ripresa e resilienza (RRF) e il principio "non arrecare un danno significativo" (DNSH)

 

T2 2026 (O)

300 progetti per interventi di rigenerazione urbana completati, per almeno 1.000.000 di metri quadrati complessivi, in comuni con meno di 15.000 abitanti.

 

Nella terza Relazione sull’attuazione del PNRR presentata al Parlamento nel mese di giugno 2023, si specifica che il traguardo in scadenza al 31 marzo 2022 (M5C2-11) è stato conseguito attraverso la pubblicazione del decreto del 30 dicembre 2021 con il quale è stata approvata la graduatoria dei progetti beneficiari, dei Comuni in qualità di soggetti attuatori, nonché gli importi assegnati a ciascuna annualità.

In seguito alle ulteriori risorse stanziate (pari a 905 milioni di euro) dall’art. 28 del D.L. n. 17 del 2022, con il decreto del 4 aprile 2022, sono state finanziate tutte le altre opere ammesse, ma non finanziate con il richiamato decreto del 30 dicembre 2021. Con i citati decreti del 30 dicembre 2021 e 4 aprile 2022 sono state finanziate tutte le 2.325 opere candidate dagli enti locali e ritenute conformi alla normativa di riferimento.

Inoltre, con decreto direttoriale del 21 dicembre 2022 sono state apportate correzioni al decreto di scorrimento del 4 aprile 2022, mediante rettifica dell’allegato 3 “Progetti beneficiari”.

Nella richiamata terza Relazione sull’attuazione del PNRR si evidenzia che la misura presenta un elemento di debolezza relativo ad “Eventi e circostanze oggettive: aumenti dei costi e/o scarsità materiali.”

Sistema di certificazione della parità di genere

(M5C1-I.1.3)

 

10

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 10

 

PCM – Ministro per le pari opportunità e la famiglia

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore del sistema di certificazione della parità di genere e relativi meccanismi di incentivazione per le imprese.

 

Obiettivi: T2 2026

1.   Ottenimento, da parte di almeno 800 imprese (di cui almeno 450 PMI), della certificazione della parità di genere;

2.   Ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 1.000 imprese sostenute attraverso l'assistenza tecnica.

La certificazione della parità di genere è stata regolata dalla L. 162/2021 e dalla L. 234/2021 e implementata attraverso i seguenti passaggi:

-     il Decreto del Dip.to delle pari opportunità del 1° ottobre 2021 che ha istituito il Tavolo tecnico per la definizione di standard tecnici del sistema di certificazione;

-     i decreti del Dip.to Pari opportunità del 27 gennaio 2022 e del 22 febbraio 2022 che hanno istituito, rispettivamente, la Cabina di regia interistituzionale per la parità di genere e l’Osservatorio nazionale per l'integrazione delle politiche per la parità di genere;

-     l’Accordo del 28 gennaio 2022 tra il Dipartimento per le pari opportunità e SOGEI per la progettazione e implementazione di un sistema informativo sulla certificazione della parità di genere, rilasciato il 21 dicembre 2022

-     il Decreto del Dipartimento delle pari opportunità del 5 aprile 2022 che ha istituito il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese;

-     il decreto del Dip.to delle pari opportunità del 29 aprile 2022 che definisce i parametri minimi per  il  conseguimento  della  certificazione della parità di genere alle imprese, parametri di cui  alla  Prassi di  riferimento  UNI/PdR  125:2022 che prevede sei criteri (driver) necessari per stabilire la concessione della certificazione;

-     il decreto del 19 luglio 2022 di nomina dei componenti del Tavolo permanente sulla certificazione della parità di genere;

-     l’Accordo del 15 settembre 2022 di collaborazione tra il Dipartimento per le pari opportunità e Unioncamere per la progettazione e organizzazione delle attività relative all’implementazione del Sistema di certificazione della parità di genere;

-     il DM del 20 ottobre 2022 che definisce i criteri e le modalità per l’accesso all’esonero contributivo previsto dalla L. 162/2021 in favore dei datori di lavoro privati in possesso della certificazione della parità di genere.

Il Sistema della certificazione della parità di genere è di fatto già operativo in quanto Accredia, l’ente italiano di accreditamento, ha abilitato 34 organismi di valutazione che a loro volta hanno certificato 412 imprese (dati al 14 giugno 2023, presenti sul sito https://certificazione.pariopportunita.gov.it/public/home ).

Il Dip.to Pari opportunità ha pubblicato un Avviso per la formazione di un elenco degli organismi di certificazione accreditati. Le domande d’iscrizione all’elenco potranno essere trasmesse fino al 30 giugno 2026.

Nell’ultima Relazione sull’attuazione del PNRR presentata dal Governo al Parlamento e aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) viene segnalato che per la misura in esame si riscontra un elemento di debolezza riconducibile esclusivamente a “Eventi e circostanze oggettive” (squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo).

Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese

 

(M4C2-I.3.3)

 

 

600

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti

 

Ministero dell’università e della ricerca

 

Obiettivo: T4 2024

Assegnazione di almeno 15.000 borse di dottorato.

 

 

 

 

 

Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

Decreto ministeriale 14 dicembre 2021, n. 226, recante “Regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati”.

Decreto ministeriale n. 352 del 9 aprile 2022, recante “Riparto di 5.000 borse di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori dalle imprese”.

Qui il relativo comunicato stampa.

DM n. 925 del 29 luglio 2022, recante “Decreto integrativo dei DDMM 351 e 352/2022”.

DM n. 2153 del 28 dicembre 2022, recante “Concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 352/2022”.

DM n. 2174 del 30 dicembre 2022 recante “Integrazione D.D. 2153/2022 concessione risorse dottorati PNRR - ex D.M. 352/2022”.

DM n. 117 del 2 marzo 2023, recante “Riparto delle borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori dalle imprese”.

Nella terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 131, si evidenzia che questo investimento presenta il seguente elemento di debolezza, emerso nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano così sintetizzato: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo.

Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica

 

(M2C2-I.5.4)

 

 

 

250

Prestiti

 

 

nuovi progetti

 

Ministero delle imprese e del made in italy (MIMIT)

Traguardo: T2 2022

Firma dell’accordo finanziario

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2026

Attivazione di almeno 250 milioni di investimenti privati nel settore delle tecnologie verdi.

 

Con decreto ministeriale 3 marzo 2022, pubblicato in G.U. 105/2022, è stata prevista la costituzione e le modalità di intervento del "Green Transition Fund", GTF, Fondo di investimenti alternativo mobiliare e riservato.

L’accordo finanziario tra Ministero e CDP Venture Capital SGR (CDP VC SGR) – soggetto gestore - è stato sottoscritto il 27 giugno 2022 e adottato con decreto direttoriale 28 giugno 2022. CDP VC, in qualità di gestore del Fondo, ha invitato le imprese interessate a presentare progetti idonei per l’investimento da parte del Fondo.

Il Regolamento di gestione del fondo è stato approvato in data 22 settembre 2022.

La Terza Relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 1), trasmessa il 7 giugno 2023), ha evidenziato che l’investimento presenta un profilo di debolezza legato a difficoltà oggettive (squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo).

Integrazione delle risorse del Fondo Nazionale per l'Innovazione ai fini del finanziamento di start-up

 

(M4C2-I.3.2)

 

 

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

 

Ministero delle imprese e del made in Italy

Traguardo: T2 2022

Firma dell'accordo fra il Governo italiano e il partner esecutivo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che istituisce lo strumento finanziario.

Conseguito

 

Obiettivo: T2 2025

Numero di imprese che hanno ricevuto sostegno (almeno 250)

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 maggio 2022 il decreto 11 marzo 2022 del Ministero delle imprese e del made in Italy che reca le disposizioni necessarie a consentire l’attuazione dell'Investimento. Il D.M., all’articolo 3, dispone che il Fondo Digital Transition Fund sia istituito e gestito dalla CDP Venture Capital SGR S.p.a., previa stipula di un apposito accordo finanziario sottoscritto tra il Ministero e la stessa SGR.

Il 27 giugno 2022 è stato firmato l’accordo finanziario tra il Ministero dello sviluppo economico e CDP Venture Capital SGR S.p.A. L’accordo finanziario è stato approvato con il Decreto direttoriale del 28 giugno 2022.

Il regolamento di gestione del Digital Transition Fund è stato approvato dal Cda di CDP Venture Capital SGR S.p.A. il 22 settembre 2022.

Nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (aggiornata al 31 maggio 2023) – DOC. XIII, n. 1, nella tabella a pag. 135, si evidenzia che questo investimento presenta un elemento di debolezza, emerso nel corso del monitoraggio sull’attuazione del Piano, dipendente da eventi e circostanze oggettive, quali: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo.

Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del Processo e superare le disparità tra tribunali

 

(M1C1-3.1)

 

 

2.268

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 2.258

 

Ministero della Giustizia

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione speciale che disciplina le assunzioni nell’ambito del PNRR, con autorizzazione a pubblicare bandi e ad assumere.

 

Obiettivo: T4 2022

Avvio delle procedure di assunzione e presa di servizio di almeno 8.764 dipendenti per l'Ufficio per il processo per i tribunali civili e penali.

 

 

Obiettivo: T2 2024

Conclusione delle procedure di assunzione e presa di servizio di almeno 19.719 dipendenti per l'Ufficio per il processo per i tribunali civili e penali.

 

Il decreto-legge n. 80 del 2021 ha dettato modalità speciali per il reclutamento del personale per l'attuazione del PNRR da parte delle amministrazioni pubbliche. In particolare, per il Ministero della Giustizia sono intervenuti gli artt. 11 e ss. che autorizzano il Ministero a reclutare:

- nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'ufficio per il processo, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di due anni e sette mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo. 400 unità dovranno essere destinate alla Corte di cassazione;

- nel periodo 2021-2026, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di trentasei mesi, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2022, un contingente massimo di 5.410 unità di personale amministrativo.

L’art. 9 del decreto-legge n. 36 del 2022 ha specificato che le assunzioni a tempo determinato effettuate dal Ministero della giustizia - nell’ambito del PNRR - presso l’ufficio per il processo, non possono essere rinnovate.

In attuazione del d.l. 80/2021, con decreti ministeriali del 26 luglio 2021, sono state stabilite le materie e le modalità di reclutamento e la ripartizione tra i distretti di corte di appello della prima tranche di 8.250 unità di addetti UPP.

Il 6 agosto 2021 è stato pubblicato in GU il bando per l’assunzione di 8.171 addetti UPP. Al 31 dicembre 2022 risultano sottoscritti 7.758 unità di personale assunto.

Il 10 dicembre 2021 è stato pubblicato in GU il bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di 79 unità di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, con il profilo di addetto UPP, presso gli uffici giudiziari del Distretto di Corte di Appello di Trento. La graduatoria dei vincitori è stata pubblicata sul sito Formez PA il 23 settembre 2022. I contratti sono stati sottoscritti nel mese di ottobre 2022. Al 31 dicembre 2022 risultano sottoscritti 34 unità di personale assunto.

Il 1° aprile 2022 sono stati pubblicati in G.U. due bandi di concorso per l’assunzione di complessive 5.410 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nei nuovi profili professionali di cui agli articoli 11, comma 1, e 13 e all’Allegato II del DL 80/2021. Le graduatorie dei vincitori sono state pubblicate sul sito Formez PA il 23 settembre 2022. I contratti sono stati sottoscritti nel mese di ottobre 2022. Al 31 dicembre 2022 risultano 3.225 unità di personale assunto.

Il numero totale delle unità di personale attualmente in servizio, indicato nella Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, aggiornata al 31/5/23, è di 9.165. La stessa Relazione evidenzia un profilo di criticità per l’attuazione della misura legato a Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo.