Rendiconto 2022 e Assestamento 2023 5 settembre 2023 |
Indice |
RENDICONTO 2022|ASSESTAMENTO 2022| |
Il presente dossier è dedicato alle parti dei disegni di legge di rendiconto 2022 e di assestamento 2023 di diretto interesse della VII Commissione cultura.
RENDICONTO 2022 |
MINISTERO DELL'ISTRUZIONEPreliminarmente, si evidenzia che il disegno di legge in esame (AC 1343), approvato, senza modificazioni, dal Senato, il 26 luglio 2023 (AS 791), tiene conto dell'istituzione del Ministero dell'istruzione (MI), che è stato separato dal Ministero dell'università e della ricerca – con conseguente soppressione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) –, operata con l'art. 1 del D.L. 1/2020 (L. 12/2020). Successivamente, l'art. 6 del decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173 (L. 204/2022) ha ridenominato tale dicastero in Ministero dell'istruzione e del merito (MIM), i cui effetti sono registrati nell'esercizio finanziario 2023 e sono quindi presenti nel disegno di legge di assestamento del corrente anno.
Lo stato di previsione dell'allora Ministero dell'istruzione (MI), contenuto nella legge di bilancio 2022 (L. 234/2021), recava previsioni iniziali di spesa pari a € 51.035,2 mln in conto competenza e a € 51.369,7 mln in conto cassa, variate, rispettivamente, in sede di previsioni definitive di spesa nel conto consuntivo, in € 56.030,5 mln in conto competenza (con un incremento di € 4.995,3 mln rispetto agli stanziamenti iniziali) e € 56.783,7 mln in conto cassa (con un incremento di € 5.414 mln rispetto agli stanziamenti iniziali). Le spese del Ministero riguardano principalmente la parte corrente (97,3% in conto competenza). In particolare, le previsioni delle spese definitive del 2022 risultano le seguenti: (Ministero dell'istruzione, mln di euro)
Più nello specifico,
l'87,3% della dotazione complessiva (in conto competenza) riguarda le
spese per redditi da lavoro dipendente, pari, in assoluto,
a € 48.935,9
mln (si veda la tabella a pag. 343 della Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022 - Vol. II, Tomo - della Corte dei conti).
Analizzando l'andamento delle spese in conto competenza, si osserva che, nel precedente esercizio 2021, le previsioni di spesa iniziali del Ministero dell'istruzione erano state pari a € 50.570,5 mln e, quelle definitive, si erano attestate a € 53.624,5 mln, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali di € 3.054 mln.
Nel dettaglio, si segnala che, nel 2022, sono presenti nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione 2 missioni: 1) la missione "Istruzione scolastica" (1) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di € 50.916,3 mln, vede attestarsi la sua previsione definitiva a € 55.893,8 mln, costituendo il 99,7% delle spese del Ministero. Le previsioni di spesa definitive afferenti al programma "Istruzione del primo ciclo" (1.6) sono pari a € 33.410,1 mln. Quelle relative al programma "Istruzione del secondo ciclo" (1.7) sono pari a € 18.162,6 mln. Ai programmi "Sviluppo del sistema istruzione scolastica, diritto allo studio ed edilizia scolastica" (1.2) e "Istituzioni scolastiche non statali" (1.3) sono stati destinati, in conto competenza, rispettivamente, € 1.730,2 mln e € 681,8 mln. Residuano le spese relative ai programmi: "Programmazione e coordinamento dell'istruzione" (1.1), per € 922,8 mln; "Istruzione terziaria non universitaria e formazione professionale" (1.4), per € 50,2 mln; "Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione" (1.5), per € 462,9 mln e "Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione" (1.8), per € 472,9 mln. 2) la missione "Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche" (4) - che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di € 118,8 mln, presenta una previsione definitiva di competenza di € 136,7 mln (rappresentando lo 0,3% delle spese del Ministero). Tale missione è suddivisa nei programmi "Indirizzo politico" (4.1), che presenta una previsione definitiva di € 23,1 mln e "Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza" (4.2), che presenta spese definitive per € 113,6 mln.
La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio 2022 è pari a € 4.570,6 mln (rispetto ai € 3.794,6 mln del 2021).
L'incidenza percentuale della spesa finale per il Ministero dell'istruzione, sul bilancio dello Stato 2022, è pari al 6,5% (come per il rendiconto 2021).
Qui le considerazioni relative al Ministero presenti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022 (Vol. II, Tomo I) della Corte dei conti (pagg. 317 e ss.). |
MINISTERO DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCALo stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca (MUR), contenuto nella legge di bilancio 2022 (L. 234/2021), recava previsioni iniziali di spesa pari a € 13.637,8 mln in conto competenza e a € 13.681,5 mln in conto cassa, variate, rispettivamente, in sede di previsioni definitive di spesa nel conto consuntivo, in € 13.427 mln in conto competenza (con una diminuzione di € 210,8 mln rispetto agli stanziamenti iniziali) e € 13.572,8 mln in conto cassa (con una diminuzione di € 108,7 mln rispetto agli stanziamenti iniziali). Le spese del MUR riguardano principalmente la parte corrente (il 75,4% in conto competenza). In particolare, le spese definitive del 2022 risultano le seguenti: (Ministero dell'università e della ricerca, mln di euro)
Nel dettaglio, si segnala che, nel 2022, sono presenti nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca 3 missioni: 1) la missione "Ricerca e innovazione" (1) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di € 3.273,9 mln, vede attestarsi la sua previsione definitiva a € 2.875,4 mln, costituendo il 21,4% delle spese del Ministero. Essa presenta il solo programma "Ricerca scientifica e tecnologica di base e applicata" (1.1); 2) la missione "Istruzione universitaria e formazione post-universitaria" (2), che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di € 10.319,9 mln, vede attestarsi la sua previsione definitiva a € 10.510,7 mln, costituendo il 78,3% delle spese del Ministero. Essa è composta dei seguenti programmi: "Diritto allo studio e sviluppo della formazione superiore" (2.1), che vede previsioni definitive di competenza pari a € 440,3 mln; "Istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica" (2.2), con stanziamenti definitivi di € 697,2 mln; "Sistema universitario e formazione post-universitaria" (2.3), con stanziamenti definitivi per € 9.143,5 mln; "Coordinamento e supporto amministrativo per le politiche della formazione superiore e della ricerca" (2.4), con spese per € 6,6 mln; "Formazione superiore e ricerca in ambito internazionale" (2.5), con spese definitive per € 223 mln; 3) la missione "Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche" (4) - che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di € 43,9 mln, presenta una previsione definitiva di competenza di € 40,8 mln, rappresentando il restante 0,3% delle spese del dicastero. Tale missione è suddivisa nei programmi "Indirizzo politico" (3.1), che presenta una previsione definitiva di € 9,5 mln e "Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza" (4.2), che presenta spese definitive per € 31,3 mln.
La consistenza dei residui, alla fine dell'esercizio 2022, è pari a € 3.258,5 mln (rispetto ai € 2.361,2 mln del 2021).
L'incidenza percentuale della spesa finale del Ministero dell'università e della ricerca, sul bilancio dello Stato 2022, è pari all'1,6% (come per il rendiconto 2021). Qui le considerazioni relative al MUR presenti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022 (Vol. II, Tomo II) della Corte dei conti (pagg. 113 e ss.). |
MINISTERO DELLA CULTURASi ricorda preliminarmente che, nel 2021, il dicastero culturale è stato coinvolto in un processo di riorganizzazione disposto dal decreto-legge n. 22 del 2021 (L. 55/2021) che, con gli articoli 6 e 7, ha modificato la denominazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in "Ministero della cultura", sopprimendo le attribuzioni da esso svolte in materia di turismo e trasferendole al neo istituito "Ministero del turismo", con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione dei residui. Lo stato di previsione del Ministero della cultura (MIC), contenuto nella legge di bilancio 2022 (L. 234/2021), recava previsioni iniziali di spesa pari a € 3.966,7 mln in conto competenza e a € 4.336 mln in conto cassa, variate, rispettivamente, in sede di previsioni definitive di spesa del conto consuntivo, in € 4.337,9 mln in conto competenza (con un incremento di € 371,2 mln rispetto agli stanziamenti iniziali) e € 4.854,7 mln in conto cassa (con un incremento di € 518,7 mln rispetto agli stanziamenti iniziali). Le spese del Ministero della cultura riguardano principalmente la parte corrente (il 56,1% in conto competenza). In particolare, le spese definitive del 2022 risultano le seguenti: (Ministero della cultura, mln di euro)
Andando nel dettaglio, si segnala che, nel 2022, sono presenti nello stato di previsione del Ministero della cultura 3 missioni: 1) la missione "Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici" (1) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di € 3584,5 mln, vede attestarsi la sua previsione definitiva a € 4.007 mln, costituendo il 92,3% delle spese del Ministero. Essa presenta i seguenti programmi: "Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo" (1.1), con previsioni definitive di competenza di € 634,5 mln; "Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale" (1.2), con spese per € 9,5 mln; "Tutela dei beni archeologici" (1.3), con spese per € 130,5 mln; "Tutela e valorizzazione dei beni archivistici" (1.4), con spese per € 191,2 mln; "Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria" (1.5), con previsioni definitive di spesa di € 149,1 mln; "Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio" (1.6), con spese per € 217,2 mln; "Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale" (1.7), con risorse di € 528,4 mln; "Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale" (1.8), con spese di € 644,9 mln; "Tutela del patrimonio culturale" (1.9), con risorse per € 719,3 mln; "Tutela e promozione dell'arte e dell'architettura contemporanea e delle periferie urbane" (1.10), con risorse definitive per € 35,4 mln; "Sostegno, valorizzazione e tutela del settore cinema e audiovisivo" (1.11), con spese per 684,2 mln; "Realizzazione attività di tutela in ambito territoriale (1.19), con risorse per € 33,2 mln; "Coordinamento e attuazione interventi per la sicurezza del patrimonio culturale e per le emergenze" (1.20), con risorse per € 29,4 mln; 2) la missione "Ricerca e innovazione" (2), con il solo programma "Ricerca educazione e formazione in materia di beni e attività culturali" (2.1), con risorse definitive, in conto competenza, di € 145,1 mln (la previsione iniziale era di € 140 mln); 3) la missione "Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche" (4) - che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di € 242,1 mln, presenta una previsione definitiva di € 185,8 mln. Tale missione è suddivisa nei programmi "Indirizzo politico" (4.1), che presenta una previsione definitiva di € 14 mln e "Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza" (4.2), che presenta spese definitive per € 171,8 mln.
La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio 2022 è pari a € 2.828,1 mln (rispetto ai € 2.414 mln del 2021).
L'incidenza percentuale della spesa finale del Ministero della cultura, sul bilancio dello Stato, nel rendiconto 2022, è pari allo 0,5% (come nel rendiconto 2021).
Qui le considerazioni relative al MIC presenti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022 (Vol. II, Tomo II) della Corte dei conti (pagg. 265 e ss.). |
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE (PROGRAMMI "SOSTEGNO AL PLURALISMO DELL'INFORMAZIONE", "RICERCA DI BASE E APPLICATA" E "ATTIVITÀ RICREATIVE E SPORT")
Nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), si segnala il programma "Sostegno al pluralismo dell'informazione" (10.2). La somma degli stanziamenti iniziali di tale programma, riportati nella legge di bilancio per il 2022, era pari a € 365,3 mln sia in conto competenza sia in conto cassa. A consuntivo, le previsioni definitive registrano, per il 2022, spese per € 347,2 mln in termini di competenza (con un decremento di € 18,1 mln rispetto alle previsioni iniziali) e per € 395,6 mln in termini di cassa (con un incremento di € 30,3 mln rispetto alle previsioni iniziali). All'interno del suddetto programma, presentano, a consuntivo 2022, spese definitive in conto competenza i seguenti capitoli: - cap. 1501, che reca le somme, anche pregresse, da corrispondere alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni per rimborsi delle agevolazioni tariffarie per le imprese editrici (con € 10 mln); - cap. 2183, relativo alle somme destinate all'accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva stipulato con la repubblica di San Marino e per le attività connese alla diffusione di notizie italiane con i servizi esteri (con € 9,6 mln); - cap. 2193, relativo alle somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per interventi a favore dell'editoria, da stabilire ai sensi dell'art. 1, comma 6 della legge n. 198 del 2016 (con € 237,5 mln); - cap. 7620, relativo al Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria (con € 90 mln).
Sempre nell'ambito dello stato di previsione del dicastero economico, nel programma "Ricerca di base e applicata" (11.1), si considerano specificamente i seguenti capitoli: - cap. 7380, che reca le somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza, nel 2022, per € 93,6 mln; - cap. 7382, relativo alle somme da assegnare alla Fondazione per la creazione di una infrastruttura scientifica e di ricerca per la realizzazione del progetto "Human Technopole", che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per € 133,6 mln; - cap. 7384, relativo alle somme da assegnare al Centro per l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel campo delle scienze della vita con sede in Lombardia, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per € 2 mln; - cap. 7386, relativo al fondo da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la ricerca medica - Fondazione Ri.Med, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per € 19,2 mln; - cap. 7477, relativo alle somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'Agenzia spaziale europea e la realizzazione di programmi spaziali nazionali ed in cooperazione internazionale, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per € 547 mln.
Ulteriore programma all'interno dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è quello relativo ad "Attività ricreative e sport" (18.1): il totale degli stanziamenti iniziali nel 2022 era pari a € 675 mln in conto competenza e a € 685 mln in conto cassa. A consuntivo, si registrano, per il 2022, spese definitive per € 960,5 mln in termini di competenza (con un incremento di € 285,5 mln rispetto alle previsioni iniziali) e per € 1.179,7 mln in termini di cassa (con un incremento di € 494,7 mln rispetto alle previsioni iniziali). |
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (PROGRAMMA "SERVIZI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA, DI RADIODIFFUSIONE E POSTALI")
Nell'ambito dello stato di previsione dell'allora Ministero dello sviluppo economico (MISE) (ora Ministero delle imprese e del made in Italy - MIMIT) si segnala il programma "Servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali" (5.2), per il quale erano previsti stanziamenti iniziali, nel 2022, per € 614,6 mln in conto competenza e per € 699,6 mln in conto cassa. A consuntivo, per il medesimo programma si registrano, per il 2022, spese definitive per € 693,7 mln in conto competenza (con un incremento di € 79,1 mln rispetto alle previsioni iniziali) e per € 925,9 mln in conto cassa (con un incremento di € 226,3 mln rispetto alle previsioni iniziali). Nell'ambito del suddetto programma, si segnalano i seguenti capitoli: - cap. 3021, recante stanziamenti per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, che presenta uno stanziamento di competenza sia iniziale sia definitivo di € 8 mln; - cap. 3121, relativo al rimborso oneri sostenuti dalle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale, che presenta uno stanziamento iniziale di competenza di € 1,4 mln e uno definitivo di € 2,6 mln; - cap. 3125, relativo ad interventi di sostegno all'emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale - riparto del Fondo per il pluralismo e l'innovazione, che presenta uno stanziamento iniziale di competenza di € 55 mln e uno definitivo di € 126,5 mln; - cap. 3129 relativo al Fondo per la diffusione dei servizi di media audiovisivi in ambito locale - misure compensative e indennizzi, che presenta uno stanziamento definitivo di competenza di € 0,6 mln; - cap. 3130, recante le somme destinate all'attuazione dell'accordo con la Santa Sede in materia di radiodiffusione televisiva e sonora, che presenta uno stanziamento di competenza sia iniziale sia definitivo di € 2,1 mln. |
ASSESTAMENTO 2022 |
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E DEL MERITO (TABELLA 7)
Le previsioni iniziali di bilancio per il 2023 Lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito per l'esercizio 2023, approvato con la L. 197/2022, recava previsioni iniziali di spesa pari a € 52.023,7 mln in conto competenza (di cui, € 50.589,4 mln di parte corrente e € 1.434,3 mln in conto capitale) e a € 52.257,8 mln in conto cassa (di cui, € 50.823,5 mln di parte corrente e € 1.434,3 mln in conto capitale), suddivisi tra le seguenti 2 Missioni:
(mln di euro)
La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2023, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a € 234,1 mln (interamente di parte corrente). Le previsioni assestate per il 2023
Variazioni introdotte in forza di atti amministrativi Le previsioni iniziali sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio 2023, in forza di atti amministrativi che derivano da intervenuti provvedimenti legislativi o da norme di carattere generale. In particolare, si è registrato un aumento delle dotazioni sia di competenza che di cassa per € 246,1 mln.
Le variazioni, sia per la competenza sia per la cassa, sono dipese, in particolare: dalla riassegnazione di somme versate in entrata in applicazione del c.d. cedolino unico; dalla reiscrizione di residui passivi perenti di parte corrente; dalla riassegnazione di entrate per i diritti di segreteria e per la realizzazione di programmi e progetti; dalla riassegnazione di entrate per spese informatiche; dall'attuazione del
decreto-legge n. 198/2022, concernente disposizioni urgenti in materia di termini legislativi.
Questa la ripartizione per Missioni delle variazioni di competenza e di cassa introdotte in forza di atti amministrativi: (mln di euro, arrotondati)
Variazioni proposte dal ddl di assestamento 2023 (AC 1344)
Alle variazioni introdotte in forza di atti amministrativi, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento (AC 1344), approvato, senza modificazioni, dal Senato, il 26 luglio 2023 (AS 792), le quali comportano un aumento di € 135,1 mln nelle previsioni di sia di competenza sia di cassa (interamente riferito a spese di parte corrente) e un incremento di € 341 mln delle autorizzazioni di cassa (interamente riferito a spese di parte corrente). Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di € 4.336,4 mln (di cui € 1.613 mln di parte corrente e € 2.723,4 mln per spese in conto capitale), assestandosi a € 4.570,5 mln.
Le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. In particolare, il disegno di legge evidenzia che le principali variazioni proposte sono il risultato di una attenta e rigorosa valutazione delle richieste dell'Amministrazione e riguardano l'integrazione di spese di natura indifferibile e/o inderogabile.
Le variazioni ai residui derivano dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto 2022.
In particolare, le variazioni di competenza e cassa proposte con il disegno di legge di assestamento, articolate per Missioni - come rappresentate nella nota illustrativa della tabella 7 - riguardano:
(mln di euro, arrotondati)
Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2023 vengono, quindi, assestate, in base alla nota illustrativa, come segue:
(mln di euro)
Il confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2023, con riferimento ai singoli programmi ed ai singoli capitoli, sinteticamente rappresentato nella citata nota illustrativa della tabella 7, da cui sono tratti i suddetti dati, è riportato in maniera analitica nell'allegato tecnico per azioni e capitoli, riferito al medesimo stato di previsione, alla cui lettura si rinvia (pag. 695 e seguenti dell'AC 1344/III). |
MINISTERO DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA (TABELLA 11)
Le previsioni iniziali di bilancio per il 2023
Lo stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'esercizio 2023, approvato con la L. 197/2022, recava previsioni iniziali di spesa pari a € 13.688,5 mln in conto competenza (di cui, € 10.560,5 mln di parte corrente, € 3.123,8 mln in conto capitale e € 4,2 mln di rimborso del debito pubblico) e a € 13.609,2 mln in conto cassa (di cui, € 10.437,9 mln di parte corrente, € 3.155,8 mln in conto capitale ed € 15,4 mln di rimborso del debito pubblico), suddivisi tra le seguenti missioni:
(mln di euro, arrotondati)
La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2023, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a € 251 mln (di cui € 148,9 mln per la parte corrente, € 75,3 mln per spese in conto capitale e € 26,8 mln per rimborso passività finanziarie).
Le previsioni assestate per il 2023
Variazioni introdotte in forza di atti amministrativi Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2023, hanno registrato un aumento delle dotazioni, sia di competenza sia di cassa, per € 209,2 mln.
Le variazioni, sia per la competenza sia per la cassa, sono dipese, in particolare: dalla riassegnazione di somme versate in entrata per borse di studio per studenti meritevoli; dalla riassegnazione di somme versate in entrata per sostegno alle famiglie per tasse universitarie; dalla reiscrizione di residui passivi perenti della spesa di conto capitale e di parte corrente; dal
CCNL del personale dell'area del comparto funzioni centrali per il triennio 2019-2021 del 9 maggio 2022.
Questa, la ripartizione per Missioni delle variazioni di competenza e di cassa in forza di atti amministrativi:
(mln di euro)
Variazioni proposte dal ddl di assestamento 2023 (AC 1344)
Alle variazioni introdotte in forza di atti amministrativi, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento (AC 1344), approvato, senza modificazioni, dal Senato (AS 792), le quali comportano un aumento di € 1,8 mln nelle previsioni di spesa sia di competenza sia di cassa (interamente di parte corrente). Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di € 3.007,5 mln (di cui € 1.023,6 mln di parte corrente, € 1.968,8 mln per spese in conto capitale e € 15 mln per rimborso del debito pubblico), assestandosi a € 3.258,5 mln.
Le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. In particolare, il disegno di legge evidenzia che le principali variazioni proposte sono il risultato di una attenta e rigorosa valutazione delle richieste dell'Amministrazione e riguardano l'integrazione di spese di natura indifferibile e/o inderogabile.
Le variazioni ai residui derivano dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2022.
In particolare, le variazioni di competenza e cassa proposte con il disegno di legge di assestamento, articolate per Missioni, riguardano: (mln di euro)
Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2023 – articolate per Missioni – vengono, quindi, assestate come segue:
(mln di euro)
Il confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2023, con riferimento ai singoli programmi ed ai singoli capitoli, sinteticamente rappresentato nella nota illustrativa della tabella 11, da cui sono tratti i suddetti dati, è riportato in maniera analitica nell'allegato tecnico per azioni e capitoli, riferito al medesimo stato di previsione, alla cui lettura si rinvia (pag. 833 e seguenti dell'AC 1344/IV). |
MINISTERO DELLA CULTURA (TABELLA 14)
Le previsioni iniziali di bilancio per il 2023 Lo stato di previsione del Ministero della cultura per l'esercizio 2023, approvato con la citata L. 197/2022, recava previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi € 3.843,3 mln (di cui € 1.893,9 mln di parte corrente, € 1.936,7 mln di parte capitale e € 12,5 mln di rimborso del debito pubblico) e in conto cassa per complessivi € 4.114,6 mln (di cui € 1.894 mln di parte corrente, € 2.208 mln di parte capitale e € 12,6 mln di rimborso del debito pubblico), suddivisi tra le seguenti Missioni: (milioni di euro)
La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2023, quale risultante nel progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a € 1.047,3 mln (di cui € 63,7 mln per la parte corrente e € 983,6 mln in conto capitale).
Le previsioni assestate per il 2023
Variazioni introdotte in forza di atti amministrativi Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2023 hanno comportato un incremento di € 55,4 mln delle dotazioni sia di competenza sia di cassa.
Le variazioni, che interessano contemporaneamente competenza e cassa, derivano da intervenuti provvedimenti legislativi o da norme di carattere generale, e sono dipese, in particolare: per riassegnazione di entrate da erogazioni effettuate da amministrazioni pubbliche, enti, organismi pubblici e privati su capitoli di contabilità speciali; per riassegnazioni di entrate relative al cedolino unico per competenze diverse dallo straordinario; per riassegnazioni di entrate per riequilibrio finanziario delle soprintendenze; per riassegnazione di entrate di somme versate da amministrazioni ed enti pubblici ai sensi dell'art. 44-
ter della
L. 196/2009; per riassegnazione di entrate da versamenti di canoni di concessione e dai corrispettivi per la riproduzione dei beni culturali; per riassegnazione entrate da versamenti per la remunerazione delle particolari condizioni di lavoro del personale coinvolto in specifici progetti locali; per attuazione del
decreto-legge n. 198 del 2022 cosiddetto "proroga termini".
Variazioni proposte dal ddl di assestamento 2023 (AC 1344)
Alle variazioni introdotte in forza di atti amministrativi, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento (AC 1344), approvato, senza modificazioni, dal Senato (AS 792), le quali comportano - complessivamente - un aumento di € 7,4 mln sia nelle previsioni di competenza sia in quelle di cassa (determinato da un aumento sia della spesa corrente, per € 7,2 mln, sia delle spese in conto capitale, per € 0,2 mln). Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di € 1.780,8 mln (di cui € 426,4 mln di parte corrente e € 1.354,4 mln per spese in conto capitale), assestandosi a € 2.828,1 mln.
Le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Le variazioni ai residui derivano dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto 2022, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative.
In particolare, le variazioni di competenza e cassa proposte con il disegno di legge di assestamento, articolate per Missioni, riguardano:
(mln di euro, arrotondati)
Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il disegno di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2023 – articolate per Missioni – vengono, quindi, assestate come segue:
(mln di euro, arrotondati)
Il confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2023, con riferimento ai singoli programmi ed ai singoli capitoli, sinteticamente rappresentato nella nota illustrativa della tabella 14, da cui sono tratti i suddetti dati, è riportato in maniera analitica nell'allegato tecnico per azioni e capitoli, riferito al medesimo stato di previsione, alla cui lettura si rinvia (pag. 551 e seguenti dell'AC 1344/V). |
ULTERIORI STANZIAMENTI DI INTERESSE DELLA COMMISSIONE CULTURA IN ALTRI STATI DI PREVISIONECon riferimento agli ulteriori stanziamenti di interesse della Commissione Cultura, presenti all'interno dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero delle imprese e del made in Italy (già Ministero dello sviluppo economico), già citati nella parte del presente dossier dedicata al rendiconto 2022, si espone - in relazione all'assestamento 2023 - quanto segue.
Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), il programma "Sostegno al pluralismo dell'informazione" (10.2), presentava stanziamenti iniziali, in termini di competenza, nel 2023, per € 460,4 mln. Il dato assestato è di € 490,4 mln, con una variazione in aumento di € 30 mln. Altro programma presente nell'ambito dello stato di previsione del MEF è quello relativo alla "Ricerca di base e applicata" (11.1), che presentava stanziamenti iniziali, in termini di competenza, nel 2023, per € 1.745 mln. Il dato assestato è rimasto invariato. Ulteriore programma - presente all'interno dello stato di previsione del MEF - di interesse per la Commissione cultura, è quello relativo ad "Attività ricreative e sport" (18.1). Esso presentava stanziamenti iniziali di competenza, per il 2023, per € 724,3 mln: le previsioni assestate per il corrente anno sono di € 784,5 mln, con un aumento rispetto alle previsioni iniziali di € 60,2 mln.
Nell'ambito dello stato di previsione dell'attuale Ministero delle imprese e del made in Italy, il programma "Servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali" (5.2), presentava stanziamenti iniziali, nel 2023, per € 308,4 mln in conto competenza, che si sono assestati in € 317 mln, con un aumento di € 8,6 mln.
Di seguito, si rinvia ad una tabella che espone gli stanziamenti complessivi del 2023 in termini di competenza, iniziali ed assestati, dei suddetti programmi, e di diversi capitoli presenti all'interno degli stessi, di diretto interesse per la Commissione cultura.
Si ricorda, infine, in relazione al disegno di legge relativo al rendiconto riferito all'anno 2021 (AC 3675 della passata legislatura) e al disegno di legge di assestamento relativo all'esercizio finanziario 2022 (AC 3676) che la VII Commissione cultura della Camera dei deputati, al termine dell'esame congiunto dei due provvedimenti - in prima lettura, per le parti di competenza - aveva deliberato di riferire favorevolmente su entrambi il 26 luglio 2022 (qui la relazione approvata), mentre l'omologa 7° Commissione del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) non aveva espresso il proprio parere sui testi trasmessi dall'altro ramo del Parlamento (AS 2682, AS 2683). |