Istituzione della Giornata nazionale della scrittura a mano 4 maggio 2023 |
Indice |
Premessa|Quadro normativo|Contenuto| |
PremessaLa proposta di legge in esame (AC 758) si prefigge la valorizzazione della scrittura a mano e della calligrafia, in ragione del rilievo che queste assumono sotto due aspetti. Esse infatti – in accordo al testo – da un lato, costituiscono elemento di espressione e preservazione della storia della lingua e della cultura italiana; dall'altro lato, rappresentano uno strumento per lo sviluppo delle capacità cognitive e creative, oltreché per contrastare l'analfabetismo (art. 1). In tale prospettiva: viene istituita una giornata nazionale dedicata, che non determina effetti civili (art. 2); vengono previste una serie di attività celebrative, promosse dai diversi livelli di governo territoriale e, fra l'altro, dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (art. 3); al coordinamento di tali attività è preposto un apposito Comitato nazionale per la tutela della scrittura a mano, istituito presso il MIC, chiamato altresì a prestare consulenza tecnica per le attività propedeutiche alla presentazione all'UNESCO dell'istanza per il riconoscimento della scrittura a mano come patrimonio dell'umanità (ancora art. 3); si prevedono, in occasione della giornata nazionale, iniziative di informazione radiofonica, televisiva e multimediale a cura della RAI (art. 4). La proposta, infine, reca una clausola d'invarianza finanziaria, disponendo che dalla sua attuazione non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. |
Quadro normativoIl tema del recupero e della valorizzazione della scrittura a mano e della calligrafia (per tale intendendosi, nell'accezione sua propria offerta dal vocabolario Treccani, «l'arte, affine al disegno, che insegna a tracciare la scrittura in forma elegante e regolare») figura con una certa frequenza nel dibattito recente, specie in corrispondenza dell'utilizzo, ormai assai diffuso in ogni ambito, dei sistemi di scrittura digitale. A venire a emersione in modo spesso congiunto – come accennato nella relazione illustrativa – sono sia i profili culturali che quelli cognitivi, che interessano soprattutto, anche se non esclusivamente, i bambini. A livello scientifico, diversi lavori hanno affrontato le specificità della scrittura a mano rispetto a quella digitale. Per una sintesi degli approdi e per un primo inquadramento bibliografico cfr., fra molti, Antonutto G. (2013) Tastiera vs penna: implicazioni nello sviluppo cognitivo e motorio. Atti del Convegno "I nostri ragazzi e la loro grafia", Udine 16 febbraio 2013; Konnikova M. (2014) What's Lost as Handwriting Fades. The New York Times - Science - June 2 2014; Mueller P.A., Oppenheimer D.M. (2014) The Pen Is Mightier Than the Keyboard: Advantages of Longhand Over Laptop Note Taking. Psychological Science. Sul piano delle iniziative istituzionali, anche a livello comparatistico, merita anzitutto menzione il National Handwriting Day: la giornata – che verosimilmente ispira la presente proposta di legge, poiché cade il medesimo giorno, cioè il 23 gennaio – è stata promossa negli Stati Uniti a partire dal 1977 dalla Writing Instrument Manufacturers Association (WIMA), per scongiurare la progressiva scomparsa della scrittura manuale. La scelta del 23 gennaio, negli Stati Uniti, corrisponde alla data di nascita di John Hancock, uno dei padri fondatori che, in quanto presidente del Congresso, fu primo firmatario della Dichiarazione d'indipendenza. All'interno del sito della WIMA, si cita uno studio condotto da Pam Mueller (Università di Princeton) e Daniel Oppenheimer (Carnegie Mellon University), secondo cui gli studenti che «scrivevano appunti a mano avevano una comprensione concettuale più forte e riuscivano meglio ad applicare e integrare i materiali rispetto a quelli che prendevano appunti con il computer portatile […] prendere appunti a mano richiede diversi tipi di elaborazione cognitiva» (trad. nostra). Si segnala che il 7 dicembre 2017 è stata presentata una proposta di risoluzione presso il Congresso statunitense, dal titolo «Expressing support for the designation of January 23, 2018, as "National Handwriting Day" and recognizing the importance of handwriting for cognitive, artistic, and educational benefit. Expresses support for the designation of National Handwriting Day, and recognizes the importance of handwriting in cognitive, artistic, and educational development». L'esame della risoluzione non si è tuttavia concluso. Sul piano internazionale – aspetto citato nella relazione illustrativa della proposta in commento – si segnala che, nel 2021, l'UNESCO ha iscritto la calligrafia araba nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale. Fra le motivazioni si legge: «la calligrafia araba è la pratica artistica di scrivere a mano la scrittura araba in modo fluido per trasmettere armonia, grazia e bellezza. La pratica, che può essere tramandata attraverso l'educazione formale e informale, utilizza le ventotto lettere dell'alfabeto arabo, scritte in corsivo, da destra a sinistra. Originariamente intesa per rendere la scrittura chiara e leggibile, è diventata gradualmente un'arte araba islamica per opere tradizionali e moderne. La fluidità della scrittura araba offre infinite possibilità, anche all'interno di una singola parola, poiché le lettere possono essere allungate e trasformate in numerosi modi per creare motivi diversi. Le tecniche tradizionali utilizzano materiali naturali, come canne e steli di bambù per il qalam, o strumento di scrittura. Per l'inchiostro si usa una miscela di miele, fuliggine nera e zafferano, mentre la carta viene lavorata a mano e trattata con amido, albume d'uovo e allume. La calligrafia moderna utilizza comunemente pennarelli e vernici sintetiche, mentre per i calligraffiti su muri, insegne ed edifici si usa la vernice spray. Gli artigiani e i designer usano la calligrafia araba anche per migliorare le loro opere artistiche, ad esempio per la scultura del marmo e del legno, per il ricamo e per l'incisione dei metalli. La calligrafia araba è diffusa nei Paesi arabi e non arabi ed è praticata da uomini e donne di tutte le età. Le competenze vengono trasmesse in modo informale o attraverso scuole formali o apprendistato» (trad. nostra). A livello italiano, il principale riferimento alla scrittura e alle abilità grafico-manuali è contenuto nelle «Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo» emanate dall'allora MIUR nel 2012 (e poi aggiornate con un nuovo documento del 2018) ove fra l'altro si stabilisce che «l'acquisizione della competenza strumentale della scrittura, entro i primi due anni di scuola, comporta una costante attenzione alle abilità grafico-manuali e alla correttezza ortografica» (p. 29). Si segnala che, nella scorsa Legislatura, la 7ª Commissione del Senato, al termine dell'indagine conoscitiva «sull'impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento», ha approvato il 9 giugno 2021 un documento conclusivo in cui si affronta, fra gli altri, anche l'argomento della scrittura a mano. Per quanto qui interessa, nel documento si legge che «tutte le ricerche internazionali citate nel corso del ciclo di audizioni giungono alla medesima conclusione: il cervello agisce come un muscolo, si sviluppa in base all'uso che se ne fa e l'uso di dispositivi digitali (social e videogiochi), così come la scrittura su tastiera elettronica invece della scrittura a mano, non sollecita il cervello. Il muscolo, dunque, si atrofizza. Detto in termini tecnici, si riduce la neuroplasticità, ovvero lo sviluppo di aree cerebrali responsabili di singole funzioni. Analogo effetto si registra nei bambini cui è stata limitata la « fisicità ». Nei primi anni di vita, infatti, la conoscenza di sé e del mondo passa attraverso tutti e cinque i sensi: sollecitare prevalentemente la vista, sottoutilizzando gli altri quattro sensi, impedisce lo sviluppo armonico e completo della conoscenza. È quel che accade nei bambini che trascorrono troppo tempo davanti allo schermo di un iPad o simili. Per quest'insieme di ragioni, non è esagerato dire che il digitale sta decerebrando le nuove generazioni, fenomeno destinato a connotare la classe dirigente di domani» (pp. 2-3). A sostegno della scrittura a mano possono poi citarsi alcune iniziative regionali – ad esempio il progetto del Ministero dell'Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte «Progetto culturale "Accendi la Scrittura con gli scrittori italiani" 1° edizione, 2022 - 2023: "Accendi la scrittura con la luna e falò», dove si richiama il valore della calligrafia – e la posizione espressa in un articolo presente sul sito dell'Accademia della Crusca, dal titolo «Scrivere a mano». |
ContenutoL'articolo 1 individua le finalità della proposta, che consistono nell'impegno della Repubblica a promuovere tutte le iniziative necessarie per valorizzare la scrittura a mano. Ciò in considerazione dell'importanza della scrittura a mano nel preservare parte della storia della lingua italiana, tenuto conto del valore della calligrafia e della scrittura per lo sviluppo delle capacità cognitive e creative e stante il valore storico della calligrafia nella storia italiana ed occidentale ed il suo valore storico come elemento di rappresentanza della cultura italiana, nonché dato il valore della scrittura nel ridurre e contrastare l'analfabetismo, la Repubblica promuove tutte le iniziative necessarie per valorizzare la scrittura a mano. L'articolo 2 istituisce la Giornata nazionale della scrittura a mano, il 23 gennaio di ogni anno, per i fini indicati dall'art. 1. È espressamente disposto che la Giornata nazionale non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260. Si ricorda che l'art. 3 della L. 260/1949 considera esplicitamente alcune ricorrenze solennità civili, agli effetti dell'orario ridotto negli uffici pubblici. Successivamente, la L. 54/1977 ha disposto (artt. 2 e 3) che le solennità civili previste per legge non determinano riduzioni dell'orario di lavoro negli uffici pubblici né, quando cadono nei giorni feriali, costituiscono giorni di vacanza o possono comportare riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado. L'articolo 3 è dedicato alle attività celebrative da svolgere in occasione della Giornata nazionale della scrittura a mano. Al comma 1 si prevede che, in occasione della Giornata nazionale lo Stato, le regioni, le province, le città metropolitane e i comuni possono promuovere, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, anche in coordinamento con le associazioni e con gli organismi operanti nel settore, iniziative, cerimonie, convegni, incontri pubblici e altre attività finalizzati alla valorizzazione della scrittura a mano. Secondo il comma 2, in occasione della Giornata nazionale, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado possono promuovere, in aggiunta alle attività di cui al comma 1, iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi finalizzati alla diffusione della scrittura a mano, della calligrafia e della scrittura in corsivo e alla sensibilizzazione degli alunni sull'importanza della medesima. Il comma 3 dispone l'istituzione presso il Ministero della cultura del Comitato nazionale per la tutela della scrittura a mano, con funzioni di coordinamento delle attività promozionali e di valorizzazione previste dalla proposta. Il Comitato è composto da: a) due rappresentanti dell'istituto grafologico internazionale Girolamo Moretti di Urbino; b) due rappresentanti del Ministero della cultura; c) due rappresentanti del Ministero dell'istruzione e del merito; d) un rappresentante del Ministero dell'università e della ricerca. Ai sensi del comma 4, il Comitato elegge, tra i propri componenti, a maggioranza semplice dei voti espressi, il presidente, con mandato equivalente alla durata del Comitato medesimo. In base al comma 5, il Comitato esercita altresì la funzione di consulenza tecnica per le attività propedeutiche alla presentazione all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) dell'istanza per il riconoscimento della scrittura a mano come patrimonio dell'umanità. Per la disciplina del riconoscimento e le modalità di candidatura, cfr. la pagina dedicata del sito UNESCO. Si ricorda qui che «per essere iscritto nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale, un elemento deve rispondere ai seguenti requisiti: - L'elemento candidato si costituisce come patrimonio culturale immateriale, come indicato nell'art. 2 della Convenzione; - L'iscrizione dell'elemento contribuirà a garantire visibilità e consapevolezza del significato di patrimonio culturale immateriale e a favorire il confronto, riflettendo perciò la diversità culturale e la creatività dell'umanità; - Le misure di salvaguardia sono elaborate in modo da poter tutelare e promuovere l'elemento; - L'elemento è stato candidato sulla base del più ampio riscontro di partecipazione da parte di comunità, gruppi o, eventualmente, persone singole coinvolte con il loro libero, preventivo e informato consenso; - L'elemento deve essere inserito in un inventario del patrimonio culturale immateriale presente nel territorio dello Stato proponente, come indicato negli articoli 11 e 12 della Convenzione». Il comma 6 precisa che per la partecipazione alle attività del Comitato non spetta ai suoi componenti alcun compenso, indennità, gettone di presenza, rimborso di spese o altro emolumento comunque denominato. Ai sensi del comma 7, al funzionamento del Comitato si provvede con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente. Secondo il comma 8, con decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell'istruzione e del merito, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sono stabilite le disposizioni necessarie per il funzionamento del Comitato. L'articolo 4 è dedicato all'informazione radiofonica, televisiva e multimediale nella Giornata nazionale. In base a esso, la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni previste dal contratto di servizio, assicura adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale. L'articolo 5 reca infine la clausola d'invarianza finanziaria, secondo cui dall'attuazione delle disposizioni della legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. |