Rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2019-2020, con riferimento alla regione Puglia 3 aprile 2023 |
Indice |
Premessa|Presupposti normativi|Contenuto| |
PremessaIl presente provvedimento (atto del Governo 33), composto di un solo articolo, reca lo schema di decreto ministeriale recante rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2019-2020, con riferimento alla regione Puglia. |
Presupposti normativiL'atto in esame è stato trasmesso ai sensi dell'art.1, commi 9 e 10, della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015). In particolare, il comma 9, al fine di assicurare risorse stabili alla tutela del patrimonio culturale (esigenza direttamente discendente dall'art. 9 della Costituzione), ha istituito nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (oggi Ministero della cultura) il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020. Tale fondo è stato successivamente ridotto dall'art. 14, comma 4, del D.L. n. 109 del 2018, che ha destinato 10 milioni di euro del fondo a una distinta finalità, consistente nel piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili. pertanto, per ciascuno degli anni 2019 e 2020, le risorse disponibili ammontavano a 90 milioni di euro, come illustrato dal seguente prospetto:
Il comma 10, dell'art. 1 della legge n. 190 del 2014 dispone che le risorse del Fondo siano utilizzate nell'ambito di un programma triennale che il Ministero della cultura trasmette al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile - CIPESS, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari.
Si ricorda che il CIPE, cui fa riferimento testuale tale disposizione, ha assunto la denominazione di CIPEES - a decorrere dal 1° gennaio 2021 -
ex art. 1-
bis del
decreto-legge n. 111 del 2019.
Il programma individua gli interventi prioritari da realizzare, le risorse agli stessi destinate e il relativo cronoprogramma, definendo contestualmente le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi programmati. Il comma 10 prescrive inoltre che il programma deve essere attuato in coerenza con il D.LGS. 228/2011 e il D.LGS. 229/2011, che contengono, il primo, disposizioni in materia di valutazione degli investimenti relativi alle opere pubbliche e, il secondo, la disciplina delle procedure per il monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, nonché per la verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti. Seguendo la procedura prevista per la predisposizione del programma, gli schemi di rimodulazione dello stesso - come il provvedimento in esame - sono trasmessi al Parlamento per il parere. Entro il 31 gennaio di ciascun anno, è trasmesso al CIPESS il programma aggiornato, corredato della puntuale indicazione dello stato di attuazione degli interventi, in termini di avanzamento fisico e finanziario. Le risorse del Fondo sono allocate sul cap. 8099/1 dello stato di previsione del Ministero della cultura. La legge di bilancio per il 2019 (legge n. 145 del 2018) non disponeva di risorse per l'anno 2021 sul capitolo 8099 in oggetto. Il medesimo capitolo recava, altresì, risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate dalla L. 190/2014, come ridotte dal D.L. 109/2018, essendovi allocati € 193 mln per il 2019 ed € 163,3 mln per il 2020. Si tratta di somme derivanti dall'attuazione dell'art. 40, lett. p), della legge di contabilità (l. n. 196/2009) che ha previsto la progressiva eliminazione – con alcune eccezioni – delle contabilità speciali o conti correnti. Le note a corredo del disegno di legge di bilancio per il 2019 evidenziavano che dette risorse includevano € 100 mln per il 2019 ed € 73,3 mln per il 2020 – allocati sul piano di gestione 1 (come le risorse stanziate dalla L. 190/2014 e ridotte dal D.L. 109/2018, pari a € 90 mln per ciascuno degli anni 2019 e 2020) – derivanti dalla riconduzione in bilancio in regime di contabilità ordinaria delle somme giacenti sulle contabilità speciali del Mibac, ai sensi dell'art. 44-ter della L. 196/2009, e € 3 mln per il 2019 allocati sul piano di gestione 2, di nuova istituzione, finalizzato a consentire il pagamento di obbligazioni giuridicamente perfezionate, a fronte di risorse pignorate. Occorre sottolineare, tuttavia, che il decreto di approvazione della programmazione finanziaria del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per il 2019 e il 2020 (DM 4 giugno 2019) assegna risorse complessive pari a 180 mln di euro che si riferiscono al solo stanziamento previsto dalla legge istitutiva del medesimo Fondo.
La programmazione 2019-2020 Il programma relativo agli anni 2019 e 2020 è stato adottato, previo parere parlamentare, con DM 4 giugno 2019. Tale decreto disponeva la programmazione delle risorse per un totale complessivo di di 90 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020.
Per un approfondimento si rinvia al dossier di documentazione sull'
AG. n. 85 della XVIII legislatura.
Lo schema di decreto recante la programmazione 2019-2020 e il relativo allegato (
Atto del Governo n. 85) non erano corredati del cronoprogramma, né recavano le modalità di definanziamento nel caso di mancata realizzazione degli interventi. La questione era stata evidenziata dalla 7^ Commissione del Senato nel
parere favorevole con osservazioni sullo schema di decreto, espresso nella seduta del 28 maggio 2019. Alla Camera, invece, la questione, pur sottolineata nella relazione svolta nella VII Commissione della Camera il 28 maggio 2019, non era stata evidenziata nel parere
favorevole espresso nella stessa seduta.
Si segnala, inoltre, che la programmazione 2019-2020 è stata oggetto di taluni interventi di rimodulazione, con riferimento alle regioni Abruzzo, Sicilia e Umbria (si vedano rispettivamente gli Atti del Governo nn. 264, 265 e 266 della XVIII legislatura). I programmi triennali 2021-2023 e 2022-2024 Il programma triennale 2021-2023 del Fondo per la tutela del patrimonio culturale è stato adottato con il decreto ministeriale n. 450 del 16 dicembre 2021. Tale decreto è stato emanato a seguito della presentazione al Parlamento, nella scorsa legislatura, dell'atto del Governo 324, sul quale hanno espresso il proprio parere le Commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato. Nello specifico, la VII Commissione cultura della Camera aveva espresso, il 9 dicembre 2021, parere favorevole sullo schema di programma, con la condizione che il Ministero della cultura accelerasse il processo di reclutamento del personale già programmato, e predisponesse un nuovo piano assunzionale, in considerazione delle proiezioni di organico dei prossimi anni e con l'osservazione che fosse auspicabile, nelle future programmazioni, un incremento della dotazione del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, in modo tale da poter finanziare la totalità, o quasi, dei progetti presentati e finanziabili. La 7^ Commissione del Senato istruzione e beni culturali aveva espresso, il 30 novembre 2021, parere favorevole con le seguenti osservazioni: considerato che la prima annualità del triennio della programmazione è il 2021, anno che si avvia alla conclusione, si segnala l'esigenza di anticipare, per il futuro, l'iter di definizione del programma per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale; si ribadisce al Governo l'invito, già formulato in occasione dell'esame del precedente schema di decreto, a valutare l'opportunità di integrare il decreto in titolo e il relativo allegato con il cronoprogramma degli interventi inseriti; preso atto che il decreto in esame - a differenza del precedente - reca una disposizione ad hoc per il definanziamento degli interventi per i quali, entro 24 mesi dall'assegnazione del relativo stanziamento, non sia stato individuato il contraente da parte della stazione appaltante, si invia il Governo a considerare anche il caso in cui, pur essendo stato individuato il contraente nei termini, l'intervento non sia comunque attuato; si invita infine il Governo a garantire un monitoraggio qualitativo efficace degli interventi, informando le Commissioni parlamentari dei relativi esiti, nonché ad armonizzare tutti gli interventi che tutelano e valorizzano i beni culturali soprattutto con riferimento ai territori più vulnerabili.
Per un approfondimento su tale programma triennale, si rinvia all'apposito
dossier predisposto sul relativo schema di decreto.
Da ultimo, nella scorsa legislatura, è stato adottato il decreto ministeriale n. 289 del 18 luglio 2022, il quale reca il programma triennale 2022-2024 del Fondo per la tutela del patrimonio culturale. Sullo schema del predetto decreto ministeriale (atto del Governo 394) era stato espresso parere favorevole, da parte della VII Commissione cultura della Camera dei deputati, il 29 giugno 2022, con l'osservazione che il Governo valutasse, per il futuro, un incremento dei fondi destinati alla tutela del patrimonio culturale al fine di ridurre il divario tra il numero delle richieste di intervento e l'ammontare degli stanziamenti. Dal canto suo, la 7^ Commissione del Senato istruzione e beni culturali aveva espresso, il 5 luglio 2022, parere favorevole su tale programmazione 2022-2024 con le seguenti osservazioni: si esprime l'auspicio che la trasmissione alle Camere dell'annuale schema di approvazione del programma per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale possa essere, in futuro, ulteriormente anticipata; si ribadisce l'invito al Governo, già formulato in anni precedenti, a integrare il decreto in titolo con il cronoprogramma degli interventi di cui all'articolo 1, comma 10, della legge n. 190 del 2014; si invita il Governo ad impegnare maggiori risorse umane e finanziarie per la tutela del patrimonio culturale e a garantire il monitoraggio qualitativo degli interventi, informando le Commissioni parlamentari degli esiti degli interventi di tutela del patrimonio culturale.
Per un approfondimento su quest'ultimo programma triennale, si rinvia all'apposito
dossier predisposto sul relativo schema di decreto.
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ContenutoLo schema di decreto in esame propone una rimodulazione - senza oneri aggiuntivi - delle risorse del programma relativo alle annualità 2019-2020, relativamente alla regione Puglia, per un importo complessivo di 600.000.
Si rileva che, contestualmente allo schema di decreto in oggetto, è stato presentato lo schema di decreto
AG 34 concernente la
rimodulazione del
DM 4 giugno 2019
per le annualità 2019-2020, oggetto della presente rimodulazione, con riguardo alla regione
Toscana.
Sono stati altresì presentati gli schemi di decreto
AG 35 in relazione alla regione Emilia Romagna e
AG 36 in relazione alla regione
Lazio, concernenti la rimodulazione del
DM 16 dicembre 2021
per le annualità 2021-2023. Tali schemi di decreto sono oggetto di distinti dossier.
In particolare, si propone una riduzione pari a 600.000 euro per l'anno 2020 delle risorse destinate a interventi di accessibilità e messa in sicurezza del percorso di visita dell'anfiteatro romano di Lecce. L'importo originario, pari a 1.100.000 è quindi rideterminato in 500.000 euro. In virtù della rimodulazione in oggetto, è destinata la medesima somma di 600.000 euro per il 2020 al Museo Archeologico Nazionale di Altamura (BA). Tale intervento non registra risorse per l'annualità 2020.
La relazione illustrativa a corredo dello schema di decreto rappresenta che il Museo di Altamura "necessita di lavori di adeguamento, revisione, aggiornamento e rinnovamento dell'allestimento museale per dare omogeneità ai vari piani". Per informazioni sul Teatro e Anfiteatro romano di Lecce si veda qui e per il Museo Archeologico Nazionale di Altamura qui. |