Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa) |
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Autore: | Servizio Controllo parlamentare - Servizio Controllo parlamentare |
Titolo: | L'attuazione degli atti di indirizzo - Monitoraggio e controllo - XIX Novembre 2024 |
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 2 |
Data: | 06/11/2024 |
Organi della Camera: | Assemblea |
XIX LEGISLATURA
SERVIZIO PER IL CONTROLLO PARLAMENTARE
N. 2 – Novembre 2024
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A cura del Servizio per il Controllo Parlamentare
( 06.6760-3381/2106– * sgcp_segreteria@camera.it
La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l’attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.
1. Leggi e atti d’indirizzo nel secondo anno della XIX Legislatura
2. Quadro di sintesi del primo biennio della XIX Legislatura
3.1 Elenco delle mozioni esaminate in Assemblea classificate per Area tematica
4. Le risoluzioni in Assemblea
4.1 Elenco delle risoluzioni esaminate in Assemblea classificate per Area
5. Le risoluzioni in Commissione
5.1 Elenco delle risoluzioni esaminate in Commissione
6.1 Elenco dei provvedimenti con ordini del giorno accolti e/o approvati
7. Le note di attuazione degli atti di indirizzo
Presidenza del Consiglio dei ministri
Ministro per lo sport e i giovani
Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Il presente dossier reca il monitoraggio degli impegni rivolti al Governo contenuti negli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni e ordini del giorno), accolti e/o approvati in Assemblea o in Commissione, che il Servizio per il Controllo parlamentare provvede a segnalare alle Amministrazioni competenti al fine di dare loro seguito.
Tali atti sono censiti in un’apposita banca dati e segnalati alla Presidenza del Consiglio dei ministri o ai Ministeri di volta in volta individuati, previa analisi del contenuto degli impegni in essi recati, come soggetti competenti alla loro attuazione, al fine di promuovere l’acquisizione di ogni notizia che le Amministrazioni ritengano di fornire in merito a quanto attuato per ottemperare agli impegni assunti nei confronti del Parlamento.
Il dossier effettua pertanto la ricognizione degli atti di indirizzo segnalati[1] alle Amministrazioni competenti, in quanto accolti dall’Esecutivo e/o approvati presso la Camera dei deputati nel secondo anno della XIX Legislatura (13 ottobre 2023 – 12 ottobre 2024), nonché un’analisi dell’andamento dei medesimi atti con un raffronto anche con la scorsa Legislatura.
Al pari della precedente edizione relativa al primo anno della presente Legislatura, la pubblicazione dà altresì conto delle note di attuazione governative con le quali i diversi Dicasteri illustrano quanto realizzato in merito agli impegni di rispettiva competenza, ovvero delle eventuali ragioni ostative, fermo restando che tali note non esauriscono il novero delle modalità attraverso le quali il Governo informa il Parlamento circa il seguito dato agli atti di indirizzo.
Le mozioni e risoluzioni approvate dall’Assemblea sono classificate nel dossier seguendo, di norma, la ripartizione per Aree tematiche adottata nel Portale della documentazione della Camera dei deputati, le quali risultano, in linea di massima, riconducibili alle materie di competenza delle Commissioni parlamentari permanenti.
Nel dettaglio, si tratta delle seguenti 14 Aree:
La classificazione di un determinato atto d’indirizzo nell’ambito di una specifica Area è stata effettuata tenendo conto di un criterio di prevalenza dell’oggetto cui lo stesso si riferisce e non ha altra portata se non quella di facilitare una lettura per ambiti tematici degli argomenti trattati. Attraverso appositi collegamenti ipertestuali sono indicati i riferimenti normativi e altri elementi conoscitivi utili in ordine alla materia sulla quale verte l’atto di indirizzo di volta in volta esaminato.
Nel secondo anno della XIX Legislatura (13 ottobre 2023 – 12 ottobre 2024) sono state approvate e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale 83 leggi ordinarie: 65 sono di iniziativa governativa (di cui 31 di conversione di decreti-legge) e 18 di iniziativa parlamentare.
Nel medesimo periodo di tempo, gli atti di indirizzo accolti dal Governo e/o approvati dalla Camera dei deputati, segnalati alle Amministrazioni competenti al fine di sollecitare l’invio delle relative note di attuazione[2], sono 1.214, di cui:
- 64 mozioni approvate dall’Assemblea;
- 89 risoluzioni, di cui 44 approvate dall’Assemblea e 45 dalle Commissioni;
- 1.065 ordini del giorno, tutti accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea salvo un atto approvato da una Commissione in sede legislativa.
Ponendo a raffronto il primo e il secondo anno della Legislatura in corso, emerge una lieve crescita del complesso degli atti di indirizzo accolti e/o approvati dalla Camera dei deputati e segnalati alle Amministrazioni competenti (+7,3 per cento), incremento che può essere ricondotto al superamento della fase di avvio della Legislatura. In particolare, il numero totale degli atti di indirizzo conclusi con esito positivo e segnalati nel primo anno risulta pari a 1.135 (a fronte, come detto, dei 1.218 nel secondo anno), per un totale di 2.353 atti complessivamente accolti e/o approvati nel periodo intercorrente tra il 13 ottobre 2022 e il 12 ottobre 2024.
La Figura n. 3 mostra detto raffronto, con evidenza del numero dei singoli atti accolti e/o approvati dalla Camera dei deputati in ciascun anno considerato.
Nel corso del secondo anno della XIX Legislatura sono state discusse e approvate dall’Assemblea 64 mozioni.
Alla luce della metodologia di classificazione descritta in premessa, nella seguente tabella è esposto il quadro degli atti di indirizzo ripartito per Area tematica, dal quale si evince che il maggior numero di mozioni approvate nel periodo di riferimento afferisce alle Aree XII Affari sociali (23), III Esteri (10) e VII Cultura (7). Si segnala altresì che 9 mozioni rientrano nelle Aree VIII Ambiente e X Attività produttive, considerate congiuntamente in quanto aventi ad oggetto materie riconducibili ad entrambe.
Estendendo il monitoraggio anche al primo anno di Legislatura, si rileva che nel periodo 13 ottobre 2022 – 12 ottobre 2024 il maggior numero di mozioni discusse e approvate dall’Assemblea afferisce alle Aree XII Affari sociali (38) e VII Cultura (22). Inoltre, 16 mozioni sono riconducibili all’Area VIII Ambiente singolarmente considerata (senza quindi includere i 9 atti attribuiti congiuntamente alle Aree VIII Ambiente e X Attività produttive).
Considerando il totale risultante al primo biennio della Legislatura in corso, il numero di mozioni approvate ammonta a 140, a fronte delle 117 approvate nei primi due anni della XVIII Legislatura (+19,7 per cento).
La Figura n. 6 mostra inoltre l’andamento del numero di mozioni approvate da parte dell’Assemblea, dall’inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) al 12 ottobre 2024.
Si segnala che tale andamento, e in particolare la flessione degli atti approvati nel terzo anno della scorsa Legislatura, riflette anche l’incidenza sui lavori parlamentari del manifestarsi dell’emergenza pandemica. Inoltre, l’analoga flessione riscontrabile anche nell’ultimo anno della XVIII Legislatura – che ricomprende esclusivamente il periodo intercorrente tra il 23 marzo 2022 e il 12 ottobre 2022 – è riconducibile allo scioglimento anticipato delle Camere.
Si rappresenta che per 61 delle 64 mozioni approvate, l’esame è stato svolto congiuntamente ad altre mozioni vertenti su analogo oggetto: infatti, ai sensi dell’articolo 112, comma 1, del Regolamento della Camera dei deputati, “qualora l’Assemblea lo consenta, più mozioni relative ad argomenti identici, o connessi, possono formare oggetto di una sola discussione”..
Per effetto della discussione congiunta di tali atti, il numero totale di mozioni approvate non corrisponde ad un eguale numero di argomenti su cui l’Assemblea ha deliberato, che nel secondo anno della XIX Legislatura risulta essere pari a 17, a fronte dei 64 atti di indirizzo approvati.
Nel primo anno della Legislatura, a fronte di 76 mozioni complessivamente approvate, l’Assemblea ha invece deliberato su 27 argomenti distinti.
Nella Figura n. 7 è riportato il numero di materie affrontate dall’Assemblea, il cui esame si è concluso con l’approvazione di una o più mozioni, dall’inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) al 13 ottobre 2024.
Nelle seguenti tabelle sono elencate le mozioni approvate dall’Assemblea, classificate per Aree tematiche. Attraverso appositi collegamenti ipertestuali, sono indicati, laddove pertinenti, il dossier ovvero il tema dell’attività parlamentare di più recente pubblicazione sul Portale della documentazione della Camera dei deputati recante elementi conoscitivi utili in ordine all’argomento oggetto dell’atto di indirizzo considerato.
La data riportata nelle tabelle si riferisce alla seduta dell’Assemblea nella quale si è proceduto all’approvazione dell’atto.
Area III Esteri
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00233 (Testo modificato nel corso della seduta) |
SCHLEIN ed altri |
13/2/2024 |
Iniziative in merito alla crisi in Medio Oriente |
n. 1/00222 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
Francesco SILVESTRI ed altri |
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n. 1/00234 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
ROSATO ed altri |
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n. 1/00236 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
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n. 1/00238 |
ORSINI ed altri |
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n. 1/00239 (Ulteriore nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
FRATOIANNI ed altri |
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ORSINI, CALOVINI, FORMENTINI, TIRELLI ed altri |
4/7/2024 |
Iniziative volte al riconoscimento dello Stato di Palestina |
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n. 1/00304 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ROSATO ed altri |
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n. 1/00305 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
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n. 1/00306 (Testo modificato nel corso della seduta) |
DELLA VEDOVA ed altri |
Area V Bilancio
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00288 |
COMAROLI, LUCASELLI, PELLA, ROMANO ed altri |
29/5/2024 |
Posizione del Governo italiano sulla riforma della governance economica europea e del Patto di stabilità e crescita |
n. 1/00289 (Testo modificato nel corso della seduta) |
MARATTIN ed altri |
Area VII Cultura
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
PICCOLOTTI ed altri |
27/2/2024 |
Iniziative in materia di tutela della professione giornalistica e della libertà di informazione |
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n. 1/00244 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ORRICO ed altri |
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n. 1/00245 (Testo modificato nel corso della seduta) |
GRIPPO ed altri |
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n. 1/00246 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
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n. 1/00247 |
AMORESE, MIELE, Paolo Emilio RUSSO, PISANO ed altri |
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n. 1/00248 (Testo modificato nel corso della seduta) |
GIANASSI ed altri |
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n. 1/00321 |
SASSO, AMORESE, TASSINARI, PISANO ed altri |
25/9/2024 |
Iniziative volte a garantire il diritto allo studio |
Area VIII Ambiente
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00219 (Testo modificato nel corso della seduta) |
CORTELAZZO, MATTIA, ZINZI, SEMENZATO ed altri |
28/11/2023 |
Politiche per il clima e impegni per la 28a Conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP28) di Dubai |
Aree VIII Ambiente e X Attività produttive
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00253 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
CASASCO, CARAMANNA, ANDREUZZA, CAVO ed altri |
10/4/2024 |
Revisione dei meccanismi di tassazione delle emissioni di carbonio (CBAM) per le importazioni a tutela della competitività delle aziende europee |
n. 1/00266 (Testo modificato nel corso della seduta) |
Sergio COSTA ed altri |
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n. 1/00268 (Testo modificato nel corso della seduta) |
RUFFINO ed altri |
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n. 1/00270 (Testo modificato nel corso della seduta) |
PELUFFO ed altri |
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n. 1/00272 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BONELLI ed altri |
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n. 1/00276 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
Ilaria FONTANA ed altri |
26/6/2024 |
Iniziative in merito al Piano Nazionale Integrato Energia e clima (PNIEC), con particolare riferimento al relativo aggiornamento in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione |
n. 1/00294 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BONELLI ed altri |
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n. 1/00295 (Testo modificato nel corso della seduta) |
SQUERI, MATTIA, ZINZI, CAVO ed altri |
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n. 1/00296 (Testo modificato nel corso della seduta) |
PELUFFO ed altri |
Area IX Trasporti
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00280 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
CASU ed altri |
15/5/2024 |
Iniziative in materia di trasporto pubblico locale |
n. 1/00284 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
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n. 1/00285 |
MACCANTI, RAIMONDO, CAROPPO, Alessandro COLUCCI ed altri |
Area X Attività produttive
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00256 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
GRIMALDI, BRAGA, Francesco SILVESTRI ed altri |
12/3/2024 |
Iniziative per il rilancio del settore dell’automotive e per la tutela dei relativi livelli occupazionali, nell’ottica della transizione ecologica |
n. 1/00261 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
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n. 1/00262 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BENZONI ed altri |
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n. 1/00263 |
CARAMANNA, GUSMEROLI, SQUERI, CAVO ed altri |
Area XI Lavoro
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00215 |
RIZZETTO, GIACCONE, TENERINI, Alessandro COLUCCI ed altri |
29/11/2023 |
Iniziative in materia di aggiudicazione e gestione degli appalti, con particolare riguardo alla tutela delle retribuzioni e alla sicurezza sui luoghi di lavoro |
n. 1/00265 (Ulteriore nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
SCOTTO, BARZOTTI, MARI ed altri |
10/4/2024 |
Politiche del lavoro, con particolare riguardo alle iniziative volte alla lotta al precariato |
n. 1/00269 (Testo modificato nel corso della seduta) |
D’ALESSIO ed altri |
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n. 1/00271 |
RIZZETTO, GIACCONE, TENERINI, Alessandro COLUCCI ed altri |
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n. 1/00273 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
Area XII Affari sociali
MOZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
n. 1/00191 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) |
BRAGA ed altri |
17/10/2023 |
Iniziative a salvaguardia del Sistema Sanitario nazionale |
n. 1/00193 (Testo modificato nel corso della seduta) |
QUARTINI ed altri |
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n. 1/00194 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BONETTI ed altri |
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n. 1/00197 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ZANELLA ed altri |
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n. 1/00203 |
VIETRI, PANIZZUT, BENIGNI, LUPI ed altri |
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n. 1/00160 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) |
MONTARULI, PANIZZUT, TASSINARI, LUPI ed altri |
18/10/2023 |
Iniziative volte a prevenire e contrastare il cosiddetto fenomeno "Hikikomori" relativo all'isolamento sociale volontario, con particolare riguardo alle fasce più giovani della popolazione |
n. 1/00198 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) |
DI BIASE ed altri |
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n. 1/00200 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) |
DI LAURO ed altri |
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n. 1/00202 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ZANELLA ed altri |
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n. 1/00132 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) |
SEMENZATO ed altri |
08/11/2023 |
Iniziative volte alla prevenzione e alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione |
n. 1/00163 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) |
FURFARO ed altri |
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n. 1/00224 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
11/1/2024 |
Iniziative in materia di disciplina della responsabilità professionale degli operatori sanitari e per il superamento delle criticità connesse alla carenza di organico del personale |
n. 1/00225 (Testo modificato nel corso della seduta) |
GIRELLI ed altri |
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n. 1/00226 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta) |
Marianna RICCIARDI ed altri |
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BONETTI ed altri |
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n. 1/00229 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ZANELLA ed altri |
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n. 1/00230 (Testo modificato nel corso della seduta) |
CIANCITTO, LOIZZO, PATRIARCA, BRAMBILLA ed altri |
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n. 1/00241 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BOSCHI ed altri |
29/2/2024 |
Sindrome fibromialgica |
n. 1/00242 (Testo modificato nel corso della seduta) |
GIRELLI ed altri |
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n. 1/00243 (Testo modificato nel corso della seduta) |
Sergio COSTA ed altri |
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n. 1/00251 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BONETTI ed altri |
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CIANCITTO, LAZZARINI, BENIGNI, BRAMBILLA ed altri |
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n. 1/00254 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ZANELLA ed altri |
Nel corso del secondo anno della XIX Legislatura sono state discusse e approvate dall’Assemblea 44 risoluzioni, di cui 19 afferenti all’Area XIV Unione europea, 15 concernenti le Aree III Esteri e IV Difesa, considerate congiuntamente in quanto aventi ad oggetto materie riconducibili ad entrambe, nonché 5 relative all’Area V Bilancio, 3 alla (sola) Area III Esteri e 2 alla Area II Giustizia.
Il numero di risoluzioni approvate nel corso del secondo anno di Legislatura risulta superiore a quello del primo anno, quando l’Assemblea ha approvato 29 atti di indirizzo dello stesso tipo (+51,7 per cento), con un andamento inverso rispetto a quello rilevato per le mozioni nello stesso periodo di riferimento.
Il numero totale di risoluzioni approvate nei primi due anni di Legislatura si attesta a 73, evidenziandosi una netta prevalenza delle Aree III Esteri, IV Difesa e XIV Unione europea, cui afferiscono, complessivamente, 57 atti, pari al 78,1 per cento del totale.
A confronto con il primo biennio della XVIII Legislatura, durante il quale l’Assemblea ha approvato 28 risoluzioni, si registra un sensibile incremento nell’approvazione di tale tipo di atti (+160,7 per cento).
La Figura n. 8 mostra detto raffronto, con evidenza del numero di risoluzioni approvate dall’Assemblea in ciascun anno considerato.
La Figura n. 9 mostra, inoltre, l’andamento del numero di risoluzioni approvate dall’Assemblea dall’inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) al 12 ottobre 2024.
Per 41 delle 44 risoluzioni approvate nel secondo anno della XIX Legislatura, l’esame è stato svolto congiuntamente ad altri atti dello stesso tipo vertenti su analogo oggetto. Come già evidenziato in merito alle mozioni, per effetto della discussione congiunta il numero totale di risoluzioni approvate non corrisponde ad un eguale numero di argomenti su cui l’Assemblea ha deliberato, che nell’anno di riferimento risulta essere pari a 13, a fronte dei 44 atti di indirizzo approvati.
Nel primo anno della Legislatura in corso, l’Assemblea ha invece deliberato su 14 argomenti, a fronte di 29 risoluzioni approvate.
Pertanto, si rileva come ad un maggior numero di atti di indirizzo approvati non equivalga necessariamente un maggior numero di argomenti esaminati dall’Assemblea e/o dalle Commissioni parlamentari.
Nella Figura n. 10 è riportato il numero di materie dibattute dall’Assemblea, il cui esame si è concluso con l’approvazione di una o più risoluzioni, dall’inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) al 12 ottobre 2024.
Nelle seguenti tabelle sono elencate le risoluzioni approvate dall’Assemblea, classificate per Aree tematiche.
Attraverso appositi collegamenti ipertestuali, sono indicati i riferimenti normativi e, laddove pertinenti, il dossier ovvero il tema dell’attività parlamentare di più recente pubblicazione sul Portale della documentazione della Camera dei deputati recante elementi conoscitivi utili in ordine all’argomento oggetto dell’atto di indirizzo esaminato.
La data riportata nelle tabelle si riferisce alla seduta dell’Assemblea nella quale si è proceduto all’approvazione dell’atto.
Area II Giustizia
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
FOTI, MOLINARI, BARELLI e LUPI |
17/1/2024 |
Comunicazioni del Ministro della giustizia sull’amministrazione della giustizia, ai sensi dell’articolo 86 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall’articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150 |
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n. 6/00089 (Testo modificato nel corso della seduta) |
Enrico COSTA, FARAONE, MAGI ed altri |
Area III Esteri
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
MOLINARI, BARELLI, LUPI, FOTI ed altri |
21/11/2023 |
Comunicazioni del Governo sul Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria |
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n. 6/00067 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BRAGA, ZANELLA, RICHETTI, MAGI, FARAONE ed altri |
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n. 6/00068 (Testo modificato nel corso della seduta) |
Alfonso COLUCCI ed altri |
Aree III Esteri e IV Difesa
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
FOTI, MOLINARI, BARELLI e LUPI |
10/1/2024 |
Comunicazioni del Ministro della difesa in materia di proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina |
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BRAGA ed altri |
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RICHETTI, FARAONE, MAGI ed altri |
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CALOVINI, FORMENTINI, ORSINI, BICCHIELLI ed altri |
5/3/2024 |
Relazione delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali, adottata il 26 febbraio 2024 (anno 2024) (Doc. XXV, n. 2) (Doc. XVI, n. 2) |
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n. 6/00091 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BRAGA ed altri |
||
n. 6/00092 (Testo modificato nel corso della seduta) |
RICHETTI ed altri |
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FARAONE ed altri |
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n. 6/00094 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ZANELLA ed altri |
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Francesco SILVESTRI ed altri |
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n. 6/00114 (Testo modificato nel corso della seduta) |
CALOVINI, FORMENTINI, ORSINI, BICCHIELLI ed altri |
8/5/2024 |
Relazione delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2024, approvata dalle Commissioni, a conclusione dell’esame di deliberazioni del Governo ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145 - Doc. XXVI, n. 2 (Doc. XVI, n. 3) |
n. 6/00115 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BRAGA ed altri |
||
n. 6/00116 (Testo modificato nel corso della seduta) |
PELLEGRINI ed altri |
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FARAONE ed altri |
|||
RICHETTI ed altri |
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n. 6/00119 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FRATOIANNI ed altri |
Area V Bilancio
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
FOTI, MOLINARI, BARELLI e LUPI |
14/3/2024 |
Comunicazioni del Governo sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) |
|
n. 6/00098 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
||
n. 6/00099 (Testo modificato nel corso della seduta) |
RICHETTI ed altri |
||
FOTI, MOLINARI, BARELLI e LUPI |
24/4/2024 |
Documento di economia e finanza 2024 (Doc. LVII, n. 2) |
|
n. 6/00132 |
LUCASELLI, COMAROLI, PELLA e ROMANO |
9/10/2024 |
Piano strutturale di bilancio di medio termine - Italia - 2025-2029 (Doc. CCXXXII, n. 1) |
Area XIV Unione europea
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
FOTI, MOLINARI, BARELLI, LUPI ed altri |
25/10/2023 |
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre 2023 |
|
n. 6/00063 (Testo modificato nel corso della seduta) |
DEL BARBA ed altri |
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n. 6/00065 (Testo modificato nel corso della seduta) |
RICHETTI ed altri |
||
n. 6/00072 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
12/12/2023 |
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023 |
MOLINARI, FOTI, BARELLI, LUPI ed altri |
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n. 6/00074 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BRAGA ed altri |
||
n. 6/00075 (Testo modificato nel corso della seduta) |
RICHETTI ed altri |
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GIORDANO, CANDIANI, ROSSELLO, PISANO ed altri |
31/1/2024 |
Relazione della XIV Commissione sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2023, sul Programma di lavoro della Commissione per il 2023 e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Unione europea (Doc. LXXXVI, n. 1-A) |
|
GIGLIO VIGNA, MANTOVANI, ROSSELLO, PISANO ed altri |
20/3/2024 |
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2024 |
|
n. 6/00103 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
||
n. 6/00104 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BRAGA ed altri |
||
n. 6/00105 (Testo modificato nel corso della seduta) |
RICHETTI ed altri |
||
n. 6/00107 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ZANELLA ed altri |
||
FOTI, MOLINARI, BARELLI e LUPI |
26/6/2024 |
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2024 |
|
n. 6/00121 (Testo modificato nel corso della seduta) |
FARAONE ed altri |
||
n. 6/00122 (Testo modificato nel corso della seduta) |
Francesco SILVESTRI ed altri |
||
n. 6/00123 (Testo modificato nel corso della seduta) |
RICHETTI ed altri |
||
n. 6/00124 (Testo modificato nel corso della seduta) |
ZANELLA ed altri |
||
n. 6/00125 (Testo modificato nel corso della seduta) |
BRAGA ed altri |
Nel corso del secondo anno della XIX legislatura sono state discusse e approvate dalle Commissioni parlamentari 45 risoluzioni.
Le Commissioni che hanno esaminato il maggior numero di atti sono la III Affari esteri (10), nonché le Commissioni VII Cultura, IX Trasporti e XII Affari sociali (8 risoluzioni ciascuna). Si segnala, inoltre, che 2 risoluzioni sono state esaminate e discusse in sede di Commissioni riunite.
Il numero di risoluzioni approvate nel corso del secondo anno di Legislatura risulta superiore a quello del primo, in cui le Commissioni ne hanno approvate 32 (+40,6 per cento).
Il numero totale di risoluzioni approvate nei primi due anni di Legislatura si attesta a 77; le Commissioni che hanno approvato il maggior numero di tali atti nel biennio risultano la III Affari esteri e la XII Affari sociali (19 risoluzioni ciascuna), nonché la VII Cultura (11 risoluzioni).
Il confronto con il primo biennio della XVIII Legislatura, durante il quale le Commissioni parlamentari hanno approvato 84 risoluzioni, mostra un lieve decremento nell’approvazione di tale tipo di atti nel corrispondente arco temporale dell’attuale Legislatura (-8,3 per cento).
La Figura n. 11 seguente mostra detto raffronto, con evidenza del numero di risoluzioni approvate in Commissione in ciascun anno considerato.
Inoltre, la Figura n. 12 mostra l’andamento del numero di risoluzioni approvate dalle Commissioni parlamentari, dall’inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) al 12 ottobre 2024.
Per 22 delle 45 risoluzioni approvate, l’esame è stato svolto congiuntamente ad altri atti dello stesso tipo vertenti su analogo oggetto. Si ribadisce che, per effetto della discussione congiunta, il numero totale di risoluzioni approvate non corrisponde ad un eguale numero di argomenti su cui le Commissioni hanno deliberato, che nel periodo di riferimento risulta essere pari a 32, a fronte dei 45 atti di indirizzo approvati.
Nella Figura n. 13 è riportato il numero di materie affrontate dalle Commissioni parlamentari, il cui esame si è concluso con l’approvazione di una o più risoluzioni, dall’inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) al 12 ottobre 2024.
III Commissione Affari esteri
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
ONORI e LOMUTI |
26/10/2023 |
Sugli attacchi di Hamas sul territorio israeliano e sulla situazione umanitaria a Gaza |
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TREMONTI ed altri |
|||
BOLDRINI ed altri |
13/3/2024 |
Iniziative per contrastare la violazione dei diritti umani in Iran |
|
PROVENZANO ed altri |
14/5/2024 |
Iniziative relative alla crisi politica in Sudan |
|
n. 8/00057 |
Deborah BERGAMINI ed altri |
14/5/2024 |
Sulla situazione politica in Venezuela in vista delle elezioni presidenziali del 2024 |
FORMENTINI ed altri |
14/5/2024 |
Creazione di un nuovo corridoio infrastrutturale India-Medio Oriente- Europa (Imec) |
|
ONORI ed altri |
14/5/2024 |
Su un possibile accordo tra Italia e Spagna per il reciproco riconoscimento della doppia cittadinanza |
|
AMENDOLA ed altri |
|||
FORMENTINI ed altri |
18/9/2024 |
Sulla piena partecipazione di Taiwan alle agenzie e ai meccanismi specializzati delle Nazioni Unite |
|
n. 8/00066 |
BERGAMINI ed altri |
09/10/2024 |
Sulle sistematiche violazioni dei diritti umani, in particolare delle donne, in Afghanistan |
VI Commissione Finanze
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
MATERA |
31/1/2024 |
Riconoscimento degli incentivi fiscali per l’acquisto della casa di abitazione, per i cittadini che non abbiano compiuto 36 anni di età, qualora l’acquisizione dell’immobile sia avvenuta a seguito di asta giudiziaria entro il 31 dicembre 2023 |
VII Commissione Cultura
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
MATTEONI ed altri |
8/11/2023 |
Iniziative per la conoscenza dell’insurrezione di Trieste del 1953 |
|
AMORESE ed altri |
15/11/2023 |
Destinazione del 2 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a favore delle associazioni culturali |
|
AMORESE ed altri |
29/11/2023 |
Iniziative riguardanti i costi degli abbonamenti e dell’accesso alla visione degli eventi sportivi, anche in streaming |
|
CANGIANO |
31/1/2024 |
Iniziative per garantire la prosecuzione dell’attività culturale del Salone Margherita |
|
SASSO |
5/3/2024 |
Iniziative in materia di educazione alimentare |
|
AMORESE ed altri |
20/3/2024 |
Iniziative per garantire la tutela del diritto d’autore nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale |
|
SASSO ed altri |
11/9/2024 |
Adozione di linee guida volte a favorire il rispetto delle differenze nel sistema scolastico |
|
n. 8/00065 |
LATINI e SASSO |
2/10/2024 |
Riconoscimento della qualifica di «teatri storici delle Marche» |
VIII Commissione Ambiente
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
MATTIA ed altri |
20/3/2024 |
Iniziative per la revisione del Piano territoriale paesistico regionale (PTPR) della Regione Lazio |
|
L’ABBATE ed altri |
13/6/2024 |
Strategie per la prevenzione degli impatti negativi della crisi climatica con riguardo alle prospettive delle giovani generazioni |
IX Commissione Trasporti
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
FRIJIA ed altri |
15/11/2023 |
Misure per la valorizzazione del sistema portuale nazionale |
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GHIO ed altri |
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CASU ed altri |
13/2/2024 |
Iniziative in materia di trasporto pubblico locale |
|
RAIMONDO ed altri |
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GHIRRA |
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IARIA ed altri |
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DEIDDA ed altri |
10/7/2024 |
Iniziative per l’attuazione del principio di insularità |
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BARBAGALLO ed altri |
X Commissione Attività produttive
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
APPENDINO e PAVANELLI |
25/10/2023 |
Comparto del commercio al dettaglio di carburanti |
|
PELUFFO ed altri |
|||
ZUCCONI ed altri |
|||
GUSMEROLI ed altri |
26/6/2024 |
Sulla proroga del termine per rientrare nel mercato tutelato dell’energia elettrica e sulla possibilità di volontaria adesione al mercato a tutele graduali |
XII Commissione Affari sociali
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
CIANCITTO ed altri |
15/11/2023 |
Accessibilità ai servizi sanitari per le persone con disabilità |
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VIETRI ed altri |
14/2/2024 |
Problematiche connesse alla cosiddetta transizione reumatologica |
|
SPORTIELLO ed altri |
13/3/2024 |
Promozione e sostegno dell’allattamento al seno |
|
MORGANTE ed altri |
|||
Marianna RICCIARDI ed altri |
10/4/2024 |
Sicurezza delle cure e dei pazienti e di contrasto alla medicina difensiva |
|
LOIZZO ed altri |
15/5/2024 |
||
GIRELLI ed altri |
|||
QUARTINI ed altri |
XIII Commissione Agricoltura
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
CASTIGLIONE e GADDA |
17/10/2023 |
Sulle problematiche legate alla proliferazione del granchio blu nelle acque del Mar Adriatico |
|
Davide BERGAMINI ed altri |
Commissioni riunite
COMMISSIONI |
RISOLUZIONE |
FIRMATARI |
DATA |
ARGOMENTO |
III Affari esteri e XI Lavoro |
TREMONTI ed altri |
1/8/2024 |
Iniziative volte a modificare ed integrare l’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Moldova in materia di sicurezza sociale |
|
VII Cultura e XIII Agricoltura |
SASSO e Davide BERGAMINI |
10/1/2024 |
Iniziative per includere il pane di Altamura nell’inventario e nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO |
Nel corso del secondo anno della XIX Legislatura sono stati segnalati alle Amministrazioni competenti, ai fini dell’attuazione degli impegni in essi contenuti, 1.065 ordini del giorno riferiti a leggi approvate in via definitiva e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale in tale arco temporale. Tutti gli ordini del giorno sono stati esaminati in Assemblea, salvo uno approvato da una Commissione in sede legislativa.
Tali atti sono riferiti a 59 leggi (a fronte delle 83 totali pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo di riferimento), di cui 49 derivano da disegni di leggi di iniziativa governativa (e tra questi 29 di conversione di decreti-legge) e 10 da proposte di iniziativa parlamentare.
I provvedimenti legislativi in relazione ai quali non sono stati accolti e/o approvati ordini del giorno sono 24: 16 di iniziativa governativa, tra cui figurano 2 leggi di conversione di decreti-legge, nonché 8 di iniziativa parlamentare.
Degli ordini del giorno accolti e/o approvati dall’Assemblea, il 96,8 per cento circa è riferito a disegni di legge d’iniziativa governativa.
Nello specifico, 710 ordini del giorno accolti e/o approvati sono riferiti a disegni di legge di conversione di decreti-legge (66,7 per cento), 321 ordini del giorno sono relativi ad altri disegni di legge di iniziativa governativa (30,1 per cento) e, infine, 34 atti sono riferiti a proposte di legge di iniziativa parlamentare (3,2 per cento).
Nel complesso, tra i 1.065 ordini del giorno accolti e/o approvati, 126, ossia l’11,8 per cento, sono riferiti al disegno di legge di bilancio per l’anno 2024. Il numero di ordini del giorno accolti e/o approvati nel corso del secondo anno di Legislatura risulta di poco superiore a quello del primo anno, nel corso del quale sono stati accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea 998 atti di indirizzo dello stesso tipo (+6,7 per cento).
Il numero totale di ordini del giorno accolti e/o approvati nei primi due anni della Legislatura in corso, con riferimento ai provvedimenti legislativi già oggetto di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale alla data del 12 ottobre 2024, si attesta dunque a 2.063.
Il confronto con il primo biennio della XVIII Legislatura, nel corso del quale sono stati accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea, complessivamente, 3.057 ordini del giorno riferiti a provvedimenti di legge pubblicati nella Gazzetta Ufficiale nel periodo 23 marzo 2018 – 22 marzo 2020, fa emergere una sensibile diminuzione del numero di atti conclusi con esito positivo (-32,5 per cento).
La Figura n. 17 mostra, altresì, l’andamento del numero di ordini del giorno accolti dall’Esecutivo e/o approvati dall’Assemblea, dall’inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) al 12 ottobre 2024. Conformemente all’andamento mostrato nella Figura n. 16, anche estendendo il raffronto oltre il primo biennio della scorsa Legislatura si conferma la riduzione, nei primi due anni della XIX Legislatura, del numero di ordini del giorno conclusi con esito positivo.
Si segnala, inoltre, che la percentuale di accoglimento e/o approvazione degli ordini del giorno risulta meno elevata nel primo biennio della XIX Legislatura: a fronte dei 4.925 atti presentati nella scorsa Legislatura ne sono stati infatti accolti e/o approvati 3.057 (ossia circa il 62,1 per cento), laddove, a fronte dei 5.434 ordini del giorno presentati nel primo biennio della Legislatura in corso, ne sono stati accolti e/o approvati 2.063 (ossia circa il 38 per cento). Si evidenzia altresì che l’intervenuta riduzione del numero dei deputati, disposta dalla legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, non ha inciso sul numero degli ordini del giorno presentati, atteso che nel primo biennio dell’attuale Legislatura si è registrato un loro incremento.
Nelle seguenti tabelle sono indicati, in ordine cronologico di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, i 59 provvedimenti legislativi il cui iter di esame presso la Camera dei deputati ha registrato l’accoglimento e/o l’approvazione di ordini del giorno.
Per ciascun provvedimento sono riportati, oltre all’oggetto, i collegamenti ipertestuali relativi al testo normativo, ai lavori preparatori, nonché all’indice delle votazioni elettroniche degli ordini del giorno ad esso riferiti, ove effettuate.
(valori assoluti nel periodo 13/10/2023 – 12/10/2024)
Atto Camera |
Oggetto |
Ordini del giorno |
|
(G.U. n. 264 del 11.11.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2023, n. 121, recante misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale |
||
(G.U. n. 266 del 14.11.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale |
||
(G.U. n. 267 del 15.11.23) |
Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche. |
||
(G.U. n. 268 del 16.11.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, recante disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione |
||
(G.U. n. 275 del 24.11.23) |
Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica |
||
(G.U. n. 278 del 28.11.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 131, recante misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio |
||
(G.U. n. 278 del 28.11.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali |
||
(G.U. n. 281 del 01.12.23) |
Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali |
||
(G.U. n. 283 del 04.12.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno |
||
(G.U. n. 288 del 11.12.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei |
||
n. 187 del 2023 (G.U. n. 292 del 15.12.23) |
Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche |
4 |
|
(G.U. n. 293 del 16.12.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 144, recante disposizioni urgenti per gli Uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum |
2 |
|
(G.U. n. 293 del 16.12.23) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili |
||
(G.U. n. 298 del 22.12.23) |
Disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale, nonché disposizioni in materia di termini legislativi
|
||
(G.U. n. 300 del 27.12.23) |
Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy |
||
(G.U. n. 303, S.O. 40/L del 30.12.23) |
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 |
||
(G.U. n. 303 del 30.12.23) |
Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 |
5 |
|
(G.U. n. 10 del 13.01.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 novembre 2023, n. 161, recante disposizioni urgenti per il «Piano Mattei» per lo sviluppo in Stati del Continente africano |
||
(G.U. n. 19 del 24.01.24) |
Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici e modifiche agli articoli 518-duodecies, 635 e 639 del codice penale |
||
(G.U. n. 31 del 07.02.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, recante disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 |
||
(G.U. n. 44 del 22.02.24) |
Ratifica ed esecuzione del Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, fatto a Roma il 6 novembre 2023, nonché norme di coordinamento con l’ordinamento interno |
||
(G.U. n. 46 del 24.02.24) |
Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea - Legge di delegazione europea 2022-2023 |
||
(G.U. n. 47 del 26.02.24) |
Modifiche alla legge 30 marzo 2004, n. 92, in materia di iniziative per la promozione della conoscenza della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata nelle giovani generazioni |
||
(G.U. n. 48 del 27.02.24) |
Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2023, n. 212, recante misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 |
||
(G.U. n. 49 del 28.02.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi |
||
(G.U. n. 60 del 12.03.24) |
Interventi a sostegno della competitività dei capitali e delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali recate dal testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile applicabili anche agli emittenti |
||
(G.U. n. 61 del 13.03.24) |
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARSCoV- 2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2 |
||
(G.U. n. 62 del 14.03.24) |
Disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura |
||
(G.U. n. 63 del 15.03.24) |
Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico |
||
(G.U. n. 64 del 16.03.24) |
Istituzione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate |
1 |
|
(G.U. n. 65 del 18.03.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 gennaio 2024, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico |
||
(G.U. n. 66 del 19.03.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 gennaio 2024, n. 5, recante disposizioni urgenti per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7 |
||
(G.U. n. 72 del 26.03.24) |
Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo |
||
(G.U. n. 74 del 28.03.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 gennaio 2024, n. 7, recante disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell’anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale |
||
(G.U. n. 80 del 05.04.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.» |
||
(G.U. n. 95 del 23.04.24) |
Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali |
||
(G.U. n. 100, S.O. 19/L del 30.04.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) |
||
(G.U. n. 104 del 06.05.24) |
Istituzione del premio di «Maestro dell’arte della cucina italiana» |
1 |
|
(G.U. n. 123 del 28.05.24) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, altre misure urgenti in materia fiscale e connesse a eventi eccezionali, nonché relative all’amministrazione finanziaria |
||
(G.U. n. 125 del 30.05.24) |
Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo |
||
(G.U. n. 150 del 28.06.24) |
Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione |
||
(G.U. n. 153 del 02.07.24 |
Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici |
||
n. 95 del 2024 (G.U. n. 157 del 06.07.24 |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione |
||
(G.U. n. 163 del 13.07.24 |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63, recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale |
||
(G.U. n. 164 del 15.07.24 |
Delega al Governo in materia di florovivaismo |
||
(G.U. n. 168 del 19.07.2024) |
Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore |
||
n. 105 del 2024 (G.U. n. 175 del 27.07.2024) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica |
||
(G.U. n. 177 del 30.07.2024) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca |
||
(G.U. n. 178 del 31.07.2024) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie |
||
(G.U. n. 186 del 09.08.2024) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 2024, n. 76, recante disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali |
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(G.U. n. 186 del 09.08.2024) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia |
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(G.U. n. 187 del 10.08.2024) |
Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare |
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(G.U. n. 189 del 13.08.2024) |
Conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, recante disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico |
||
(G.U. n. 190 S.O. 30 del 14.08.2024) |
Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024 |
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(G.U. n. 191 del 16.08.2024) |
Proroga del termine per l’esercizio delle deleghe previste dall’articolo 2 della legge 15 luglio 2022, n. 106, nonché di quelle previste dall’articolo 27 della legge 5 agosto 2022, n. 118 |
||
(G.U. n. 194 del 20.08.2024) |
Conversione in legge del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport |
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(G.U. n. 196 del 22.08.2024) |
Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale |
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(G.U. n. 216 del 14.09.2024) |
Disposizioni per la celebrazione del centenario della città di Latina 1932-2032 |
1 |
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n. 143 del 2024 (G.U. n. 236 del 08.10.2024) |
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico |
Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione le Amministrazioni competenti hanno trasmesso al Servizio per il Controllo parlamentare 81 note relative all’attuazione di 97 atti di indirizzo accolti e/o approvati dall’inizio della XIX Legislatura, di cui:
- 6 mozioni;
- 9 risoluzioni, di cui 2 approvate dall’Assemblea e 7 dalle Commissioni;
- 82 ordini del giorno.
Il maggior numero di atti di indirizzo di cui è stato reso noto il seguito dato afferisce al Ministero della giustizia (75 atti); seguono il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (7), il Ministro per lo sport e i giovani (6), il Ministero dell’interno (5), la Presidenza del Consiglio dei ministri (2), la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità e il Ministero della cultura (1 atto ciascuno).
Si rammenta che nel primo anno dell’attuale Legislatura sono state trasmesse al Servizio per il Controllo parlamentare le note relative all’attuazione di 7 atti di indirizzo, di cui 6 ordini del giorno e di 1 mozione. Di tali note, 4 sono pervenute dal Ministero della difesa, 2 dal Ministero dell’interno e 1 dal Ministero della giustizia.
Nel primo biennio della Legislatura in corso le Amministrazioni competenti hanno pertanto fornito espresso riscontro agli impegni contenuti in 104 atti di indirizzo, su un totale di 2.353 atti segnalati (pari al 4,42 per cento).
Sul punto si ricorda che i regolamenti parlamentari non prevedono uno specifico obbligo per il Governo di informare il Parlamento circa l’attuazione data agli impegni recati negli atti di indirizzo da esso accolti e/o approvati dalle Camere e che la trasmissione delle note di attuazione in esame non rappresenta l’unica modalità attraverso la quale il Governo dà conto al Parlamento circa il seguito dato agli impegni contenuti negli atti di indirizzo.
Nel seguente Allegato si riporta il testo integrale delle note di attuazione pervenute nel periodo di riferimento, nonché elementi informativi utili, inerenti all’atto di indirizzo a cui le medesime note si riferiscono, accessibili tramite collegamenti ipertestuali.
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 15/2024 (G.U. n. 46 del 24.02.2024) |
Giagoni |
Assemblea 20/12/2023 |
10/5/2024 |
Opportunità di integrare le previsioni della normativa europea in via di recepimento in materia di cybersicurezza con misure preventive e protettive ulteriori nazionali |
In merito a tale atto di indirizzo, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso la seguente nota:
“Si fa riferimento alla nota DPR 1604 del 10 aprile 2024, in merito all’attuazione degli impegni assunti in relazione all’ordine del giorno 9/1342-A/49 mediante il quale si impegnava il Governo a valutare l’opportunità di integrare le previsioni della normativa europea in materia di cybersicurezza in via di recepimento, con specifiche misure nazionali.
Al riguardo, si rappresenta che lo scorso 25 gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di reati informatici e di rafforzamento della cybersicurezza nazionale attualmente all’esame del Parlamento (A.C. 1717).”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 11/2024 (G.U. n. 31 del 7.2.2024) |
Toni Ricciardi |
Assemblea 25/1/2024 |
2/7/2024 |
Opportunità di avviare una campagna televisiva e radiofonica a diffusione nazionale e locale volta ad informare i clienti domestici e vulnerabili in merito alle conseguenze derivanti dalla cessazione del servizio di maggior tutela nel mercato dell’energia elettrica. |
In merito a tale atto di indirizzo, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“Si fa riferimento all’ordine del giorno in oggetto relativo alle disposizioni urgenti in materia di energia e che impegna il Governo a valutare l’opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di assicurare; le risorse necessarie per avviare una campagna informativa a diffusione nazionale, anche con il coinvolgimento della RAI e delle sue redazioni locali, la quale informi adeguatamente i clienti domestici e vulnerabili sulle conseguenze derivanti dalla cessazione del servizio di maggior tutela.
Al riguardo lo scrivente Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, ha provveduto a diffondere una campagna informativa realizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente e ancora in corso di programmazione sulle reti RAI televisive e radiofoniche. La campagna è volta a informare adeguatamente i cittadini sugli effetti derivanti dalla cessazione del servizio di maggior tutela e sulle opportunità di poter effettuare una scelta consapevole nell’ambito del mercato di libera energia.
Si tratta dei servizi offerti dal portale delle offerte e da quello dei consumi gestiti, per conto di ARERA, da Acquirente Unico S.p.A. (AU), società interamente pubblica e sottoposta alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
La suddetta campagna si snoda in quattro messaggi realizzati in grafica animata e pianificati a rotazione nel palinsesto RAI.
Ognuno dei quattro spot sviluppa degli aspetti precisi del mercato dell’elettricità: la fine della tutela, prevista il 30 giugno 2024, il passaggio automatico e gratuito, come orientarsi per scegliere un nuovo fornitore nel mercato libero e le garanzie e le tutele nei confronti dei soggetti vulnerabili.
Il Dipartimento resta a disposizione per supportare e diffondere eventuali altre campagne sul tema oggetto dell’ordine del giorno.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 159/2023 (G.U. n. 266 del 14.11.2023) |
Boschi |
Assemblea 7/11/2023 |
16/2/2024 |
Estensione degli interventi previsti nel Piano straordinario a favore del comune di Caivano anche ai comuni limitrofi |
Ordine del giorno |
Bonafè |
Realizzazione di interventi di rigenerazione urbana e lo sviluppo di pratiche per l’inclusione sociale e di incentivazione culturale nel comune Caivano |
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Ordine del giorno |
Stumpo |
Iniziative volte a sostenere la genitorialità e a prevenire e contrastare situazioni di vulnerabilità sociale e disagio minorile e giovanile |
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Ordine del giorno |
Ciani |
Previsione di interventi volti a limitare l’utilizzo di strumenti informatici da parte dei minori e a prevedere percorsi di sostegno familiare |
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Ordine del giorno |
Penza |
Opportunità di realizzare impianti per la pratica di discipline sportive da parte della collettività del comune di Caivano |
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Ordine del giorno |
Giuliano |
Adozione di misure in favore delle aree periferiche delle grandi città su tutto il territorio nazionale, per contrastare la criminalità minorile e i fenomeni di marginalizzazione sociale |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministro per lo sport e i giovani ha trasmesso, per i profili competenza, la seguente nota:
“In riscontro alla richiesta pervenuta con nota Prot.: 2023/0025859/GEN/CP del 28 dicembre 2023, di seguito le valutazioni richieste riguardo l’attuazione dei seguenti ordini del giorno, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 7 novembre 2023 e relativi all’A.C. 1517, divenuto legge n. 159 del 2023, di «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale»:
- 9/1517/1 (Boschi, Patriarca, Zinzi) - che impegna il Governo:
a valutare l’opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di individuare misure anche per gli altri comuni.
Nel Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del comune di Caivano, predisposto dal Commissario straordinario, d’intesa con l’Amministrazione del comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, approvato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28.12.23, sono previsti interventi finalizzati a delineare un nuovo scenario di sviluppo per il Comune di Caivano ma anche per i comuni limitrofi. In tal senso, il piano ha anche l’obiettivo di rilanciare il territorio di altri comuni e di incrementare il livello di attrattività dell’area metropolitana che, attraverso la realizzazione degli interventi previsti, dovrebbe favorire la ripresa degli investimenti e dei consumi, l’inclusione e la coesione territoriale, economica e sociale.
Gli ambiti di intervento sono numerosi e interconnessi tra loro in modo da rendere possibile uno sviluppo integrato della comunità di Caivano e del territorio dell’area circostante. Da questo punto di vista, si evidenzia come il piano straordinario di intervento agisca, oltre che su interventi infrastrutturali o di riqualificazione, anche su diversi settori quali quelli della mobilità e del trasporto pubblico, dell’istruzione scolastica e universitaria, dello sport e delle infrastrutture, della mobilità e della riqualificazione urbanistica, dell’ambiente e dell’energia, della cultura e dello sviluppo sociale, del comparto manifatturiero e agroalimentare, della formazione professionale per lo sviluppo di attività di impresa e di altre attività di istruzione propedeutiche all’impiego nell’ambito delle professioni artigiane ad elevata competenza tecnica.
- 9/1517/5 (Bonafè, Morassut) - che impegna il Governo:
ad assumere opportune iniziative, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, volte a promuovere la realizzazione di interventi per la rigenerazione delle aree degradate attraverso progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, nell’ottica di rafforzare la sicurezza e la coesione territoriale e sociale attraverso lo sviluppo di pratiche per l’inclusione sociale, nonché attività culturali, educative e ricreative, anche avvalendosi di progetti promossi dagli enti interessati e favorendo l’attivazione di sinergie tra finanziamenti pubblici e privati.
Nel Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del comune di Caivano, predisposto dal Commissario straordinario, d’intesa con l’Amministrazione del comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, approvato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28.12.23, sono previsti interventi urgenti, da attuarsi senza ulteriore consumo di suolo, riguardanti la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento del decoro urbano, di manutenzione, bonifica, riuso, ripristino, completamento, adeguamento, ricostruzione e risanamento di strutture edilizie e di spazi pubblici, anche attraverso azioni di riqualificazione che prevedano la realizzazione di opere volte sia all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana sia al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilità sostenibile e alla salvaguardia dell’ambiente.
Tra questi alcuni sono stati già realizzati come il Parco urbano attrezzato “Cuore verde di Caivano” Parco Rosario Angelo Livatino, la riqualificazione del verde pubblico e dell’area ludico-sportiva di Viale Margherita al Parco Verde, altri sono in fase di realizzazione quali la riqualificazione dell’ex Centro Sportivo di Via Necropoli, la riqualificazione dell’ex Caivano Arte con la realizzazione del Polo culturale nel sedime, la riqualificazione del verde pubblico e dell’area ludico-sportiva della Villa comunale di Pascarola, nonché degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di immobili pubblici per usi sociali e di assistenza socio-sanitaria e una serie di progetti realizzati dalle Istituzioni Universitarie della regione Campania.
- 9/1517/13 (Stumpo, Furfaro, Ciani, Malavasi, Girelli) - che impegna il Governo:
a valutare l’opportunità di assumere, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, iniziative volte al sostegno della genitorialità, alla prevenzione e al contrasto della devianza e della marginalità minorile e giovanile, anche personalizzate e a domicilio, d’intesa con i servizi sociali, scolastici, sanitari ed educativi competenti.
Nel Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del comune di Caivano, predisposto dal Commissario straordinario, d’intesa con l’Amministrazione del comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, approvato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28.12.23, si sta procedendo ad attuare, tramite riunioni di coordinamento, gli interventi previsti dal Piano per fronteggiare le situazioni di vulnerabilità sociale e disagio giovanile tra i quali, a titolo di esempio, interventi per le scuole e le imprese nel territorio di Caivano, interventi socio-culturali nelle scuole e nel territorio, il Polo Millegiorni con Save the Children, la realizzazione di una scuola di canto corale e la realizzazione e riqualificazione di spazi socio culturali.
- 9/1517/14 (Ciani, Furfaro, Malavasi, Girelli, Stumpo) - che impegna il Governo:
a valutare l’opportunità, a fronte della possibilità di disporre il divieto per un minore di possedere o utilizzare telefoni cellulari, piattaforme informatiche o qualsiasi altro dispositivo di trasmissione dati o voce, di prevedere il coinvolgimento dei servizi socio-sanitari del territorio al fine di accompagnare le famiglie e il minore stesso in percorsi di sostegno, recupero e cura, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica.
Nel Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del comune di Caivano, predisposto dal Commissario straordinario, d’intesa con l’Amministrazione del comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, approvato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28.12.23, sono previsti interventi nonché progetti di promozione sociale e assistenza socio sanitaria tra i quali, a titolo di esempio, l’istituzione della Consulta straordinaria della disabilità promossa dal Ministero delle disabilità, il coinvolgimento di associazioni e cooperative sociali per la promozione di modelli di welfare socio culturale, il progetto di sostegno alle fragilità con la Croce Rossa Italiana, la promozione e il sostegno delle politiche sociali rivolte ai giovani con il sostegno dei centri diurni polifunzionali presenti sul territorio, progetti di assistenza socio sanitaria rivolti a persone affette da disabilità intellettiva e relazionale, programmi di screening sanitari. Attraverso riunioni di coordinamento con le diverse Amministrazioni e/o Enti coinvolti si sta procedendo all’attuazione delle azioni previste.
- 9/1517/37 (Penza, Alfonso Colucci, Auriemma, Riccardo, Ricciardi, Morfina) – che impegna il Governo:
sulla base di quanto richiamato ed esposto in premessa, anche in conformità con l’Avviso «Sport e periferie 2023», a valutare l’opportunità di realizzare un campo da calcio e una pista di atletica circostante, per la pratica di discipline sportive da parte della collettività del comune di Caivano, anche valutando a tal fine l’opportunità di utilizzare la superficie di proprietà del predetto comune nella zona di Santarcangelo e prevedendo, comunque, il coinvolgimento delle associazioni sportive dilettantistiche del territorio al fine di promuovere attività ludicosportive di inclusione sociale.
Nel Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del comune di Caivano, predisposto dal Commissario straordinario, d’intesa con l’Amministrazione del comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, approvato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28.12.23, tra le progettualità previste, rientra la realizzazione di un campo sportivo di calcio regolamentare con spalti e pista di atletica, locali di servizio e parcheggio da adibire, in ordinario, a sede di organizzazioni di volontariato a vocazione sanitaria e non, in emergenza, a sede del Centro Operativo di Coordinamento, anche di Ambito, e ad area di ammassamento soccorritori e risorse. Questo intervento, qualora realizzato, prevede il coinvolgimento delle associazioni sportive dilettantistiche, così come eventuali altre opere che potranno essere realizzate che riguardano l’ambito sportivo. Con la sentenza del Consiglio di Stato del 30 novembre 2023, pubblicata il 29 dicembre 2023 con protocollo n. 11293/2023REG.PROV.COLL, è stata resa disponibile un’area di circa nove ettari situata in prossimità di via sant’Arcangelo nel comune di Caivano. Tale area è stata oggetto di sopralluoghi tecnici congiunti con il Commissario straordinario, il personale della Struttura di supporto del Commissario, quello del Comune, della Società Sport e Salute Spa e del Genio Militare per verificare l’idoneità dell’area e le esigenze di carattere tecnico-urbanistico. Al momento si stanno elaborando i necessari atti istruttorii per procedere alla modifica dello strumento urbanistico generale del Comune per quanto riguarda la zonizzazione dell’area.
- 9/1517/42 (Giuliano, D’Orso, Ascari, Cafiero De Raho, Alfonso, Colucci, Auriemma, Penza, Riccardo Ricciardi, Morfina) - che impegna il Governo:
a valutare l’opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare misure in favore delle aree periferiche delle grandi città su tutto il territorio nazionale, per contrastare la criminalità minorile e i fenomeni di marginalizzazione sociale.
Nel Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del comune di Caivano, predisposto dal Commissario straordinario, d’intesa con l’Amministrazione del comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, approvato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28.12.23, tra le progettualità previste vi sono l’organizzazione di eventi che prevedono lo sviluppo di progettualità in favore dei giovani e dello sport realizzati con l’Agenzia Italiana Giovani, la promozione e sostegno delle politiche sociali rivolte ai giovani tramite l’impiego dei Centri Diurni Polifunzionali e la realizzazione e riqualificazione di impianti sportivi quali l’ex Centro Sportivo di Via Necropoli. Attraverso riunioni di coordinamento con le diverse Amministrazioni e/o Enti coinvolti si sta procedendo all’attuazione delle azioni previste.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 187/2023 (G.U. n. 292 del 15.12.2023) |
Caso |
Assemblea 11/10/2023 |
19/7/2024 |
Opportunità di realizzare campagne informative volte al superamento di stereotipi culturali che scoraggiano le donne dal perseguire carriere nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), prevedendo anche iniziative finalizzate a celebrare le donne che hanno conseguito traguardi di eccellenza in tali ambiti, nonché programmi per l’alfabetizzazione digitale rivolti alle fasce di popolazione socialmente ed economicamente più vulnerabili |
In merito a tale atto di indirizzo, la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno accolto dal Governo nella seduta dell’11 ottobre 2023 si osserva quanto segue per quanto di competenza del Dipartimento per le pari opportunità.
Quanto all’impegno di valutare l’opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di:
1. “realizzare specifiche campagne informative con l’obiettivo di superare gli stereotipi culturali, le discriminazioni e i pregiudizi che spesso scoraggiano le donne dal perseguire carriere scientifiche”;
2. “mettere in campo iniziative finalizzate a celebrare le donne, del passato e del presente, che hanno raggiunto traguardi e obiettivi di eccellenza con particolare riguardo ai settori afferenti alle discipline Stem”;
3. “prevedere borse di studio dedicate alle donne che decidono di intraprendere percorsi di studio nelle materie Stem”;
4. “promuovere l’organizzazione di programmi per l’alfabetizzazione digitale, rivolti in particolare alle fasce di popolazione socialmente ed economicamente più vulnerabili, al fine di fornire le necessarie competenze digitali di base”.
Il Governo è fortemente consapevole del divario di genere nell’ambito dei percorsi di studio delle discipline scientifico-tecnologiche ed è parimenti impegnato nel superamento degli stereotipi di genere anche in questo ambito.
Già la Strategia Nazionale per la parità di genere 2021-2026 individua numerose azioni positive, quali l’introduzione di corsi di potenziamento nelle discipline STEM, l’utilizzo di spazi scolastici per “centri estivi” tematici in area STEM, il finanziamento di borse di studio pubbliche a favore di studentesse di facoltà STEM, nonché il potenziamento dell’orientamento scolastico individuale per promuovere l’accesso agli studi nelle materie STEM, la definizione di un numero di posti riservati alle studentesse nelle facoltà STEM con test di ammissione, ed ulteriori.
La legge 24 novembre 2023 n. 187, recante “Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche” affronta con decisione la volontà di superare il divario di genere nelle materie STEM.
La norma introduce la Settimana nazionale delle STEM dal 4 all’11 febbraio di ogni anno ed è volta a promuovere l’orientamento, l’apprendimento, la formazione e l’acquisizione di competenze nell’ambito delle citate discipline.
In esecuzione della legge n. 187, si segnala che il 2 febbraio 2024, è stato organizzato, a cura del Dipartimento per le pari opportunità, l’evento “STEM La chiave del futuro: giovani, donne imprese” presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano a Roma, promosso dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità in occasione della prima Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.
L’evento si proponeva l’obiettivo di promuovere l’orientamento, l’apprendimento, la formazione e l’acquisizione di competenze nell’ambito di tali discipline, necessarie a favorire l’innovazione e la prosperità del Paese. Come è noto, il livello di preparazione di studentesse e studenti nell’ambito delle discipline scientifiche è interconnesso alle opportunità di accesso ai percorsi universitari e alle carriere professionali STEM, con conseguenti impatti sul mercato del lavoro e sullo sviluppo economico.
Durante l’evento è stata presentata la nuova normativa, dando voce a personalità altamente rappresentative del mondo accademico, scientifico, della cultura e dell’impresa, per trasmettere un’esperienza in merito ed esemplificare i traguardi raggiunti. Ciò anche al fine di contribuire al superamento del divario di genere, molto presente in questi ambiti, attraverso il contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi, e di presentare iniziative per avvicinare tutti i ragazzi e le ragazze, fin dalle scuole elementari e medie, all’interesse alle materie STEM. È infatti nei primi anni della carriera scolastica che si deve stimolare l’interesse verso le discipline scientifiche, spiegando che sono accessibili a tutti al pari delle altre forme di conoscenza.
Il 7 marzo 2024, in occasione della Giornata internazionale delle donne dell’8 marzo 2024, il Dipartimento per le pari opportunità ha promosso l’evento “L’Italia delle donne”, con l’intenzione di recuperare la memoria di donne dimenticate che si sono distinte per la loro personalità e le loro azioni nei più svariati ambiti, regalando alla storia un importante contributo per il superamento degli stereotipi di genere.
Per realizzare tale iniziativa, il 31 maggio 2024 è stato pubblicato dal Dipartimento l’Avviso per l’individuazione di figure femminili che abbiano istituito un legame significativo con il territorio e che meritano di essere sottratte all’oblio e di far parte della memoria nazionale, con il coinvolgimento dei territori interessati. I soggetti che possono proporre tali figure includono Regioni e Province autonome, Enti locali, Archivi di Stato, Biblioteche, Enti di ricerca e Università. Tali soggetti sono invitati a presentare - con il contributo sia degli organismi di parità ove presenti, sia di realtà territoriali quali associazioni del terzo settore, organizzazioni sindacali, istituzioni religiose, storici locali e fondazioni - biografie di donne che si sono distinte nei campi delle lettere, delle arti teatrali e cinematografiche, e dell’impegno civico e istituzionale.
Per quanto riguarda l’impegno di promuovere l’organizzazione di programmi per l’alfabetizzazione digitale, rivolti in particolare alle fasce di popolazione socialmente ed economicamente più vulnerabili, al fine di fornire le necessarie competenze digitali di base, il Dipartimento per le pari opportunità, proprio per promuovere programmi per l’alfabetizzazione digitale, ha pubblicato l’Avviso pubblico per il finanziamento dei progetti volti alla formazione personale delle casalinghe, la cui graduatoria finale è stata pubblicata nell’agosto 2023. Le relative proposte progettuali prevedono interventi di formazione per l’acquisizione di competenze digitali in diversi ambiti, tra cui l’alfabetizzazione su informazioni e dati, rielaborazione di contenuti digitali, la conoscenza degli strumenti di collaborazione e comunicazione digitale e, infine, la protezione dei propri dispostivi e della propria privacy e molti altri. Per la realizzazione delle linee di intervento di cui all’Avviso casalinghe sono state destinate risorse pari a tre milioni di euro.
Il Dipartimento per le pari opportunità, anche nell’ambito della stesura del nuovo Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne, potrà prevedere ulteriori azioni positive nell’ambito dell’alfabetizzazione digitale anche allargando la platea di fruitori degli interventi volti al contrasto della violenza e della riduzione degli spazi crescenti della violenza digitale e della diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Sempre in merito alle politiche volte al supporto digitale, in particolar modo rivolto alle donne vulnerabili, si evidenzia che in data 4 marzo 2024 è stato costituito presso il Dipartimento per le pari opportunità il Tavolo di lavoro interistituzionale per l’individuazione di strumenti tecnologici e informatici funzionali al rafforzamento delle misure di prevenzione del fenomeno della violenza sulle donne.
Infine, per il perseguimento dell’obiettivo di garantire pari opportunità e uguaglianza di genere in termini didattici e di orientamento rispetto alle discipline STEM, la legge n. 187 del 2023 ha incrementato di 2 milioni di euro per l’anno 2024 il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Tali risorse saranno destinate a progetti che coinvolgeranno le Università e le Istituzioni scolastiche.”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
Risoluzione conclusiva |
Quartapelle Procopio |
III Commissione |
24/5/2023 |
11/9/2024 |
Attività militari della Corea del Nord |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“L’Italia ha seguito con particolare attenzione e preoccupazione gli allarmanti sviluppi del programma missilistico e nucleare nordcoreano, denunciando più volte con discorsi pubblici e comunicati congiunti le violazioni da parte del regime di Pyongyang delle rilevanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza in materia.
Nell’esercizio della Presidenza G7, l’Italia ha fermamente condannato il continuo sviluppo nordcoreano di armi nucleari, altre armi di distruzione di massa e missili balistici, inclusi i lanci spaziali che utilizzano la tecnologia dei missili balistici, essendo tutti in palese violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU e rappresentando questi una minaccia sempre più grave alla sicurezza internazionale. Particolare attenzione alla questione è stata data sia dalla Dichiarazione finale del Vertice di Borgo Egnazia, sia dalla Dichiarazione del Gruppo dei Direttori Non Proliferazione G7, richiamata dal Comunicato dei Ministri degli Affari Esteri di Capri del 19 aprile 2024.
Durante la seconda sessione del Comitato Preparatorio alla Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione (TNP) del 22 luglio - 2 agosto 2024, l’Italia si è associata ad altri settantacinque Stati in un comunicato congiunto di ferma condanna dell’illegale sviluppo nucleare del regime di Pyongyang e della sua irresponsabile retorica nucleare. In particolare, ha ribadito che alla Corea del Nord non sarà mai riconosciuto lo status di Stato nucleare ai sensi del TNP, così come sottolineato nelle Risoluzioni 1718 (2006) e 1874 (2009) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nonché nel Documento Finale della Conferenza di Revisione del TNP del 2010. L’Italia ha anche reiterato la richiesta dell’immediato smantellamento dell’arsenale nucleare e missilistico della Corea del Nord in modo completo, irreversibile e verificabile, e ha altresì rinnovato l’impegno a sostenere sforzi diplomatici volti alla denuclearizzazione completa della penisola coreana e al raggiungimento di un contesto di pace e sicurezza che sia duraturo e sostenibile.
L’Italia, insieme ai suoi alleati, ha costantemente esortato il regime di Pyongyang a rispettare il Trattato di Non-Proliferazione in qualità di Stato non nucleare e l’Accordo di salvaguardia globale con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. L’Italia ha anche sostenuto con forza l’universalizzazione del Trattato sul commercio di armi (ATT) e la necessità che la Corea del Nord aderisca al Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT).
In un contesto di crescente polarizzazione globale, tuttavia, la Federazione russa e la Corea del Nord hanno progressivamente rafforzato la loro collaborazione politico militare, minando gli sforzi internazionali di condanna nei confronti del programma missilistico e nucleare di Pyongyang. Il Comunicato della riunione dei Ministri degli Affari Esteri del G7 di Capri (19 aprile 2024) ha espresso forte preoccupazione in merito al trasferimento di missili balistici nordcoreani alla Federazione russa e al loro utilizzo nel contesto dell’aggressione all’Ucraina. Ciò non rappresenta solo una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, ma rischia di favorire anche il trasferimento di tecnologia nucleare e missilistica verso la Corea del Nord.
L’Italia ha infine espresso disappunto per il mancato rinnovo del Panel di Esperti delle Nazioni Unite sulla Corea del Nord (istituito con Risoluzione 1874 del Consiglio di Sicurezza ONU del 12 giugno 2009) a causa del veto russo opposto il 28 marzo 2024. In assenza di tale foro, si rendono ancora più ardui gli sforzi per il riconoscimento della responsabilità internazionale della Corea del Nord rispetto alle violazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e diviene ancora più difficile evitare l’elusione delle sanzioni da parte di Pyongyang.
Sia il Comunicato dei Ministri degli Affari Esteri G7 di Capri, sia la Dichiarazione finale del Vertice di Borgo Egnazia (13-15 giugno 2024) hanno inoltre condannato le sistematiche violazioni dei diritti umani e degli abusi perpetrati dal regime di Pyongyang. È stato pertanto richiesto alla Corea del Nord di facilitare l’entrata sul suolo nazionale alle organizzazioni umanitarie, di risolvere immediatamente la questione dei rapimenti e di impegnarsi in modo significativo con l’intero sistema di protezione dei diritti umani delle Nazioni Unite. Nei competenti consessi delle Nazioni Unite, inoltre, l’Italia ha sempre sostenuto iniziative diplomatiche finalizzate a richiamare il regime di Pyongyang al rigoroso rispetto dei diritti umani. Da ultimo, lo scorso aprile 2024 il Consiglio Diritti Umani dell’ONU ha approvato una risoluzione, presentata da tutti gli Stati dell’Unione Europea, nella quale fra l’altro: si condannano le gravi violazioni dei diritti umani in Corea del Nord; si sensibilizza la comunità internazionale a intraprendere opportune azioni di monitoraggio e di pressione diplomatica sul tema; si rinnova di un anno il mandato del Relatore Speciale ONU sui diritti umani nella Repubblica Democratica Popolare di Corea.
Al contempo, l’Italia ha continuato ad approfondire le relazioni con quei partner regionali maggiormente esposti alle minacce poste dal programma missilistico e nucleare nordcoreano, a cominciare da Corea del Sud e Giappone. I rapporti con Seoul, incardinati dal 2018 in un solido Partenariato Strategico, hanno conosciuto un ulteriore slancio grazie alla visita di Stato effettuata nel novembre 2023 dal Presidente della Repubblica Mattarella, che ha anche sancito l’avvio delle celebrazioni per i 140 anni delle relazioni diplomatiche tra i nostri due Paesi. Le nostre relazioni con Tokyo, innalzate nel gennaio 2023 al livello di Partenariato Strategico, non sono mai state così intense e ricche di contenuti. Lo conferma anche il Piano d’Azione triennale adottato dal Presidente del Consiglio Meloni e dal Primo Ministro giapponese Kishida a giugno a margine del Vertice G7 di Borgo Egnazia, che pone le basi per l’ulteriore rafforzamento della collaborazione bilaterale in numerosi settori strategici, tra cui quello della sicurezza e difesa.”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
Risoluzione conclusiva |
Boldrini |
III Commissione |
12/7/2023 |
11/9/2024 |
L’impegno dell’Italia a favore del disarmo nucleare |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“Prosegue il tradizionale impegno dell’Italia nei settori del disarmo, del controllo degli armamenti e della non proliferazione, componenti essenziali della nostra politica estera.
La posizione dell’Italia è chiara e resta a favore di un disarmo nucleare effettivo, verificabile e irreversibile. Continuiamo a ritenere che questo obiettivo possa essere raggiunto solo attraverso un approccio progressivo, capace di coinvolgere il più ampio numero di attori rilevanti, a cominciare dagli Stati militarmente nucleari.
Il Trattato di non proliferazione (TNP) riveste un ruolo centrale in questo percorso e l’Italia continua ad adoperarsi per preservarlo e rafforzarlo, a fronte del progressivo deterioramento dell’architettura internazionale su disarmo e non proliferazione. A tale fine, abbiamo partecipato attivamente alle prime due sessioni del Comitato Preparatorio della Conferenza di Riesame del 2026, svoltesi, rispettivamente, a Vienna dal 31 luglio al 11 agosto 2023 e a Ginevra dal 22 luglio al 2 agosto 2024.
In entrambe le occasioni, così come in occasione dei lavori della 78a Assemblea Generale ONU nel 2023, si è purtroppo registrata una crescente polarizzazione del dibattito.
L’aggressione russa all’Ucraina ha ulteriormente minato la fiducia tra i principali attori in ambito nucleare e accresciuto le tensioni, a cui si aggiungono il costante avanzamento del programma nucleare cinese, condotto in totale assenza di trasparenza, e le tendenze proliferatorie in atto in Corea del Nord e Iran.
Nonostante il contesto particolarmente complesso in cui si inseriscono le discussioni relative al disarmo nucleare, si pensi in particolare alla perdurante, irresponsabile, retorica nucleare russa, l’Italia ha proseguito la propria azione diplomatica sia a livello bilaterale che multilaterale, in tutti i principali fora internazionali del disarmo e in collaborazione con le Agenzie specializzate quali l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) e l’Organizzazione per l’applicazione del Trattato per il bando completo della sperimentazione nucleare (CTBTO). Nel primo semestre del 2024 l’Italia è stata inoltre tra i membri fondatori del gruppo “Friends of FMCT”, finalizzato a promuovere l’avvio di negoziati per un Trattato sul bando della produzione di materiale fissile a scopi militari.
Con lo stesso spirito, ci accingiamo ad assumere la Presidenza di turno della Conferenza del Disarmo all’inizio del 2025.
Nell’esercizio della Presidenza G7, abbiamo dedicato ampio spazio al tema del disarmo nucleare e della non proliferazione, riflesso nei comunicati del Vertice dei Capi di Stato e di Governo e della Riunione dei Ministri degli Esteri, e nella Dichiarazione del Gruppo dei Direttori Non Proliferazione. Diverse sono state inoltre le iniziative promosse nel quadro della Global Partnership del G7 contro le armi di distruzione di massa. Nel luglio del 2024, a margine della seconda sessione del Comitato Preparatorio della Conferenza di Riesame del TNP, è stata inoltre organizzata - per la prima volta - una riunione del Gruppo Direttori Non Proliferazione del G7 allargata alla partecipazione di Stati non G7 e non NATO, sostenitori del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW), al fine di individuare possibili elementi di convergenza.
A questo ultimo riguardo, il Governo italiano riconosce e comprende le motivazioni dei promotori e sostenitori del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, con cui condivide l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari. L’Italia ha però manifestato sin dall’inizio perplessità sull’iniziativa di un Trattato che impegna solo i Paesi firmatari, nessuno dei quali è uno Stato militarmente nucleare. Per tale ragione, ha votato contro le risoluzioni dell’Assemblea Generale ONU che ne promuovevano l’adozione e non ha partecipato come osservatore alle prime due riunioni degli Stati Parte.”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
Risoluzione conclusiva |
Caiata |
III Commissione |
6/9/2023 |
11/9/2024 |
Adesione della Moldova all’Unione europea |
Risoluzione |
Rosato |
III Commissione |
6/9/2023 |
11/9/2024 |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“RISOLUZIONE 8-00024 CAIATA:
1. Il Governo italiano sostiene fermamente il percorso europeo di Ucraina e Moldova. Abbiamo contribuito in maniera decisiva al Consiglio Europeo del 14-15 dicembre 2023 (apertura dei negoziati con Kiev e Chi?in?u) e alle Conferenze intergovernative del 25 giugno 2024 (adozione dei rispettivi quadri negoziali).
Per la Georgia, abbiamo contribuito alla decisione del Consiglio Europeo del 14-15 dicembre 2023 di concedere lo status di candidato con l’intesa che saranno completate le necessarie riforme e aumentato il tasso di allineamento alla PESC. A seguito dell’adozione a Tbilisi della cosiddetta “legge sulle interferenze straniere”, l’Italia — pur condividendo la comune preoccupazione per l’allontanamento dal cammino europeo — ha ribadito la necessità di dialogare con le Autorità georgiane e di sostenere la società civile.
Con riferimento alla Moldova, in occasione della visita ufficiale del Presidente della Repubblica a Chi?in?u, il 17 giugno 2024 il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli, e la Vice Primo Ministro per l’Integrazione Europea della Moldova, Cristina Gherasimov, hanno firmato una Dichiarazione sul sostegno italiano all’adesione della Moldova all’Unione Europea. Sul piano multi-bilaterale, sosteniamo il Paese in campo umanitario ed energetico, con uno sforzo complessivo di circa €30 milioni, nonché in materia di lotta alla corruzione e rafforzamento dello Stato di diritto (v. infra).
2. Sosteniamo la prospettiva europea dei Paesi candidati anche tramite l’Iniziativa Centro Europea (InCE) e il relativo Fondo InCE presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), principale strumento progettuale dell’iniziativa, finanziato dall’Italia con €2 milioni all’anno. Sono stati promossi diversi programmi di consolidamento delle Istituzioni, incentrati su futuro dell’Europa, innovazione, sviluppo socio-economico, anche con l’obiettivo di mettere i giovani al centro dell’integrazione europea:
· Moldova. 2022: approvato un progetto di trasferimento di know-how (Know-How Exchange Programme-KEP) tra enti dell’Emilia Romagna e l’ente nazionale forestale moldavo per la trasposizione di direttive dell’Unione Europea sull’ambiente. 2023: concluso un progetto di sostegno all’imprenditoria giovanile, finanziato dal Fondo italiano con €300.000. 2023: approvato dal Fondo InCEBERS un progetto per €500.000 a supporto delle start-up giovanili. 2023: progetto tra l’Università di Pavia e l’Università moldava “Nicolae Testemitanu” per rafforzare le capacità occupazionali nel settore medico.
· Ucraina: iniziativa da €200.000, per sostenere la rete elettrica garantendo l’approvvigionamento energetico. Adottato inoltre un “Know-How Exchange Programme-KEP” da €40.000 per promuovere le capacità del settore agroalimentare.
3. Promuoviamo l’accelerazione del percorso di integrazione europea dei Balcani occidentali.
Abbiamo contribuito attivamente, tramite un complesso lavoro negoziale, alle Conclusioni del Consiglio Europeo del 21-22 marzo 2024 sull’apertura dei negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina. Ciò anche grazie all’azione coordinata del gruppo informale “Amici dei Balcani occidentali” che il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha riunito a Roma il 5 febbraio insieme agli omologhi della regione, e alla missione del Ministro Tajani a Sarajevo insieme all’omologo austriaco del 4 marzo.
Abbiamo sostenuto la convocazione della Conferenza intergovernativa con il Montenegro del 26 giugno 2024, che ha riconosciuto i progressi di Podgorica in materia di stato di diritto e permetterà avanzamenti nel suo percorso europeo. Su iniziativa del Ministro Tajani si è tenuta una riunione ministeriale Italia-Montenegro in formato Esteri-Interno-Giustizia (6 febbraio 2024) per promuovere collaborazione e assistenza in materia di Stato di diritto e giustizia.
Sosteniamo fortemente il “Piano di Crescita per i Balcani occidentali” della Commissione, che prevede aiuti per circa €6 miliardi e potrà — in prospettiva — anticipare i vantaggi della piena adesione all’Unione Europea dando impulso al percorso di riforme. Abbiamo svolto un ruolo di primo piano in Consiglio per l’approvazione del regolamento istitutivo del “braccio finanziario” (facility) del “Piano di Crescita”, ottenendo uno strumento esigente nelle condizionalità, ma che sarà da subito operativo per la convergenza socioeconomica con l’Unione Europea.
4. Favoriamo infine la cooperazione anche tramite la partecipazione ai programmi UE di gemellaggio amministrativo (Twinning) e di assistenza tecnica (TAIEX).
Nel periodo settembre-dicembre 2023, abbiamo vinto, anche in consorzio con altri Stati Membri, tre Twinning: Albania (giustizia), Bosnia-Erzegovina (anticorruzione) e Georgia (statistica). Nel 2024 abbiamo ottenuto finora tre Twinning: uno in Macedonia del Nord (statistica) e due in Ucraina (trasporto marittimo; media).
Da settembre 2023 ad oggi, sono 36 i progetti TAIEX con partecipazione di esperti italiani, svoltisi in Ucraina, Moldova, Georgia e nei Balcani Occidentali, in molteplici settori (compresi ambiente, giustizia, dogane e salute).”
“RISOLUZIONE 7-00136 ON. ROSATO
1. Il Governo italiano sostiene fermamente il percorso europeo della Moldova. Abbiamo contribuito in maniera decisiva al Consiglio Europeo del 14-15 dicembre 2023 (apertura dei negoziati con Chi?in?u), e alle Conferenze intergovernative del 25 giugno 2024 (adozione dei rispettivi quadri negoziali). In occasione della visita ufficiale del Presidente della Repubblica a il 17 giugno 2024 il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli, e la Vice Primo Ministro per l’Integrazione Europea della Moldova, Cristina Gherasimov, hanno firmato una Dichiarazione sul supporto italiano all’adesione della Moldova all’UE.
2. Il 17 giugno 2024, Vice Ministro Cirielli ha sottoscritto anche un Programma Esecutivo di Collaborazione Culturale 2024-2027 con il Ministro della Cultura moldavo Sergiu Prodan.
Tra i progetti di lotta alla corruzione e rafforzamento dello Stato di diritto sostenuti dall’Italia, si segnala il distaccamento di un ufficiale dei Carabinieri a Chisin?u nel contesto dell’iniziativa “EU4PublicOrder” finanziata dall’Unione Europea per €2 milioni.
Sul piano multi-bilaterale, oltre alla cooperazione in ambito InCE, l’Italia ha finanziato interventi in risposta all’emergenza umanitaria dovuta all’aggressione russa (1 milione di ingressi di rifugiati dal 2022, di cui 120.470 rimasti oggi in territorio moldavo). Nel 2022 abbiamo finanziato tre interventi del Fondo Migrazioni con UNHCR, OIM e UNICEF per €20 milioni, focalizzati sulla protezione di donne e minori. Nel 2023, è stato finanziato un ulteriore progetto con UNHCR per 63 milioni. Al mese di luglio 2024, più di 116.000 soggetti hanno beneficiato di tali iniziative.
In campo energetico, l’Italia è attiva nell’ambito della Moldova Support Platform (MSP), istituita nel 2022 da Romania, Francia e Germania. Co-presiediamo con la Francia il gruppo di lavoro sulle questioni energetiche. Nell’ambito della MSP abbiamo assicurato due contributi a dono, da €10 milioni ciascuno. Il primo, annunciato nel 2022 in favore del Fondo di vulnerabilità energetica moldavo, è volto all’installazione di circa 35mila “contatori intelligenti”. Nel 2024, il Governo moldavo ha avviato la trasformazione della Moldova Support Platform nella “Moldova Partnership Platform”, strumento di medio-lungo termine per l’adesione all’Unione Europea, cui assicureremo la nostra partecipazione anche nel nuovo formato, co-presiedendo il gruppo di lavoro “energia” con Francia e Norvegia.
3. Il 15 settembre 2023, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, e il Vice-Premier moldavo, Nicu Popescu, hanno firmato una Dichiarazione Congiunta di Partenariato Strategico. Tra le varie forme di cooperazione, si prevede la promozione di politiche sociali volte alla piena integrazione dei cittadini moldavi in Italia.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 83/2023 (G.U. n. 151 del 30.6.2023) |
Gusmeroli |
Assemblea 4/5/2023 |
11/9/2024 |
Promozione del dialogo e della cooperazione transfrontaliera nella regione italo-svizzera dei laghi prealpini |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sostiene e segue con costante interesse le attività della Regio Insubrica, come testimoniato dalla partecipazione italiana a livello di Ambasciatore ai lavori dell’Assemblea Generale della Comunità di lavoro Regione Insubrica, che si è tenuta da ultimo a Stresa il 21 settembre 2023.
L’attenzione della Farnesina nei confronti dell’iniziativa è poi confermata dall’abituale trattazione dello stato dei lavori della Regio Insubrica nel contesto del Dialogo italo-svizzero sulla collaborazione transfrontaliera, cornice di dialogo multisettoriale aperta alla partecipazione delle Amministrazioni e degli Enti locali (Regioni e Cantoni di frontiera) dei due Paesi.
Le numerose iniziative politiche della Regio nei vari ambiti di interesse del territorio, quali ad esempio gestione del mercato del lavoro, delle acque del Lago Maggiore, della navigazione e del cabotaggio per i mezzi di trasporto pubblico transfrontalieri, come emerge dal Rapporto sulle attività svolte dalla Regio Insubrica nel 2022, sono complementari all’azione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nei rapporti bilaterali con la controparte svizzera, come dimostrato dalle iniziative in campo di lavoro transfrontaliero o di cabotaggio.”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
7/00120 Risoluzione |
Formentini |
III Commissione |
12/7/2023 |
18/9/2024 |
Stabilizzazione e integrazione europea dei Balcani Occidentali |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“Sin dall’inizio del suo mandato, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha indicato i Balcani occidentali quale priorità della politica estera dell’Italia, avviando un’intensa azione politica che pone al centro la stabilizzazione e la prospettiva europea della regione.
Il nostro Paese è impegnato, in tutte le sedi europee e internazionali, a promuovere l’accelerazione del percorso di integrazione europea dei Balcani occidentali nella consapevolezza che solo l’adesione dei sei Paesi all’Unione Europea potrà portare a una loro definitiva stabilizzazione e al compimento dei processi di riconciliazione regionale. Con questo obiettivo è stato creato, nel giugno 2023, il Gruppo informale “Amici dei Balcani occidentali” di cui fanno parte, oltre all’Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia.
Su iniziativa italiana, a latere del Consiglio Affari Esteri di Bruxelles del 13 novembre 2023, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha presieduto un primo incontro a livello di Ministri degli Esteri tra il Gruppo “Amici dei Balcani Occidentali” e i sei Paesi della regione (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia). In tale occasione, il gruppo ha finalizzato un non-paper con proposte operative per rafforzare la cooperazione UE-Balcani in tema di allineamento alla Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC), coerentemente con la priorità di operare concretamente a favore dell’integrazione graduale dei Paesi della regione. Fra le proposte si segnalano l’invito regolare ai Balcani occidentali alle riunioni politiche UE per discutere di temi di mutuo interesse nel settore PESC, la creazione di programmi di sicurezza ad hoc per i Paesi balcanici, la promozione di una maggiore presenza europea nella regione tramite visite congiunte dei Paesi membri e delle Istituzioni dell’Unione Europea, iniziative di formazione e scambio per diplomatici e funzionari dei Paesi balcanici e sviluppo delle capacità di difesa in ambito cyber dei sei Paesi, anche attraverso esercitazioni congiunte.
Il 5 febbraio 2024 il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani, ha ospitato a Roma, la riunione dei Ministri degli Esteri del Gruppo “Amici dei Balcani Occidentali” con gli omologhi dei sei Paesi della regione. La riunione si è focalizzata su come accelerare il processo di adesione graduale nell’Unione Europea dei Balcani Occidentali, incoraggiando al contempo i Paesi della regione a realizzare le riforme necessarie (soprattutto nel settore dello stato di diritto e dei diritti fondamentali), e ad allinearsi alla PESC. L’iniziativa ha permesso quindi di valorizzare il Piano di Crescita per i Balcani occidentali quale strumento operativo per favorire l’integrazione graduale e la convergenza socio-economica dei Paesi dei Balcani occidentali con l’UE, così da estendere i vantaggi derivanti dall’appartenenza al Mercato Unico già prima dell’effettiva adesione all’UE.
L’Italia ha contribuito attivamente, grazie anche a un complesso lavoro negoziale portato avanti dal nostro Paese, alle conclusioni del Consiglio Europeo del 21 e 22 marzo 2024, che hanno approvato l’apertura dei negoziati di adesione con la Bosnia ed Erzegovina. In questo quadro si è inserita la missione del Ministro Tajani, a Sarajevo, insieme all’omologo austriaco (4 marzo 2024) e l’azione coordinata di sostegno del gruppo informale “Amici dei Balcani occidentali”, insieme ai quali sono stati effettuati passi congiunti a livello di ambasciate nei Paesi UE.
In qualità di presidente di turno del G7, l’Italia ha riportato i Balcani occidentali nell’agenda della riunione ministeriale di Capri del 17-19 aprile u.s. a testimonianza della rilevanza strategica che il nostro Paese attribuisce alla regione. Nel Comunicato Finale, i Ministri degli Affari Esteri del G7 hanno riconosciuto l’importanza cruciale della stabilità della regione quale elemento chiave per la sicurezza e la stabilità del Continente europeo, in linea con quanto sempre sostenuto dal nostro Paese.
Il 21 giugno 2024, in occasione del primo anniversario, si è svolta una riunione del Gruppo “Amici dei Balcani Occidentali” insieme ai Ministri degli Esteri della regione a Göttweig in Austria. L’incontro ha inteso proseguire la riflessione del Gruppo avviata a Roma lo scorso febbraio e approfondire ulteriormente la cooperazione in ambito di politica estera e di sicurezza. Il 23 settembre p.v., il Ministro Tajani presiederà una nuova riunione ministeriale del Gruppo assieme agli omologhi dei Balcani occidentali a margine della sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) a New York.
Le dinamiche geopolitiche impongono rinnovati sforzi per la pace e la stabilità anche in questa regione. Per questo l’Italia rimane saldamente impegnata sul campo per garantire la sicurezza in Kosovo e Bosnia-Erzegovina partecipando alle missioni europee e internazionali. In Kosovo, con oltre 1.300 unità in teatro, siamo il principale contributore alla missione della NATO KFOR di cui torneremo ad avere il comando dal prossimo ottobre. Inoltre, il Comandante della missione UE sullo Stato di diritto in Kosovo EULEX è il Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Barbano. In Bosnia ed Erzegovina, deteniamo attualmente il vice comando dell’operazione EUFOR Althea che opera su mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, schierando in teatro fino a 210 unità e ne assumeremo il Comando dal 2026.
Diverse sono le iniziative lanciate per sviluppare ed approfondire i legami non solo politici, ma anche economici e sociali tra l’Italia e i Paesi della regione tanto a livello bilaterale che regionale.
Il 27 luglio 2023, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha presieduto una riunione ministeriale a Brindisi sul Corridoio VIII con gli omologhi di Albania, Bulgaria e Macedonia del Nord per lanciare una piattaforma politica di dialogo e cooperazione tra i Paesi attraversati da questa infrastruttura multimodale strategica che collegherà il Mar Adriatico al Mar Nero.
Il 24 settembre 2023, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale ha co-presieduto assieme al Primo Ministro albanese Edi Rama il Comitato Economico Congiunto Italia-Albania, per promuovere iniziative bilaterali nei settori dell’ambiente e dell’energia, dell’agroalimentare e delle infrastrutture e trasporti.
Il 4 febbraio 2024, nell’ambito di una visita a Sarajevo, il Ministro Tajani ha aperto il Foro per il Dialogo Economico a cui ha preso parte la comunità imprenditoriale italiana in Bosnia-Erzegovina.
Il 24 maggio 2024 si è svolto a Trieste il secondo Business Forum Italia-Serbia, evento incentrato sui temi dell’economia circolare, dell’innovazione tecnologica e delle infrastrutture, che ha visto la partecipazione di circa 160 aziende italiane. In tale occasione, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha incontrato il Primo Ministro serbo, Milos Vucevic. Il 23 luglio 2024 il Ministro Tajani ha incontrato a Roma il Ministro degli Esteri serbo, Marko Djuric, incontro che ha consentito di dare continuità al sempre più intenso dialogo bilaterale tra Italia e Serbia e di ribadire l’importanza della strategia di rilancio dell’azione italiana nei Balcani Occidentali.”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
7/00125 Risoluzione |
Boldrini |
III Commissione |
6/9/2023 |
18/9/2024 |
Iniziative per isolare il Governo di Lukashenko e sostenere l’opposizione democratica bielorussa |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“Dall’aggressione russa all’Ucraina, la Bielorussia si è progressivamente avvicinata a Mosca, nonostante il Presidente Lukashenko abbia resistito alle pressioni per un intervento al fianco dello storico alleato. Il più volte annunciato dispiegamento da parte di Putin di testate nucleari russe in Bielorussia ha contribuito a rendere ancora più aspra e assertiva la retorica nucleare di Mosca e ha confermato il ruolo subalterno di Lukashenko, evidenziando il rischio di un coinvolgimento diretto di Minsk, finora scongiurato.
In qualità di Presidenza di turno, l’Italia ha favorito il raggiungimento di posizioni condivise dai partner G7 nei confronti del regime di Lukashenko, come testimoniato dall’inserimento nella Dichiarazione finale del Vertice G7 di Borgo Egnazia (13-15 giugno 2024) e nel Comunicato sul Sostegno all’Ucraina della Ministeriale Affari Esteri G7 di Capri (17-19 aprile 2024) di un’esplicita condanna della postura della Bielorussia nella guerra russo-ucraina, di un appello al rilascio immediato e incondizionato dei prigionieri politici detenuti nel Paese e della comune preoccupazione per la continua repressione ad opera del regime nei confronti dei media indipendenti, della società civile, dell’opposizione e dei cittadini che esprimono pacificamente le loro opinioni.
L’Italia partecipa attivamente all’isolamento di Minsk anche nei fora internazionali, tra cui le Nazioni Unite, conformandosi alla decisione del Consiglio UE che preclude agli Stati Membri di votare in favore della Bielorussia o di candidati bielorussi all’interno delle organizzazioni internazionali.
L’Italia continua tuttavia a ritenere utile non chiudere i canali di comunicazione con le autorità di Minsk, soprattutto in vista di un riavvio dei programmi umanitari a beneficio della popolazione civile e delle fasce più vulnerabili (adozioni, soggiorni terapeutici) quando ve ne saranno le condizioni.
A riprova del suo impegno a non penalizzare la popolazione e a favorire i contatti people-to-people, l’Italia è tra i Paesi europei che emettono più visti Schengen per cittadini bielorussi, con ulteriore aumento di domande presentate e di visti rilasciati nel 2023 rispetto al 2022.
Inoltre, il Governo italiano ha assegnato, per l’anno accademico 2024-2025, lo stesso numero di borse di studio in favore di studenti bielorussi dell’anno accademico 2023-2024.
Il quadro politico interno bielorusso continua a essere caratterizzato dall’aspra repressione delle voci critiche da parte del regime. Al 55° Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite è stata approvata una risoluzione, presentata da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, inclusa l’Italia, sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia, che tra l’altro ha rinnovato il mandato del Relatore speciale ONU sui diritti umani nel Paese e ha istituito un apposito gruppo di esperti incaricato di investigare e raccogliere elementi di prova e informazioni sulle più gravi violazioni dei diritti umani in Bielorussia.
Le pressioni internazionali, soprattutto del G7 e dell’Unione Europea, hanno probabilmente favorito il progressivo rilascio da parte del regime di prigionieri politici, l’ultimo dei quali risale a inizio settembre 2024 e ha comportato la scarcerazione di circa 30 individui.
L’Italia continua a sostenere l’opposizione democratica al regime di Minsk, anche intrattenendo contatti diretti con i suoi esponenti. Ne è testimonianza la partecipazione della leader dell’opposizione bielorussa in esilio, Svetlana Tikhanovskaya alla Ministeriale Affari Esteri G7 di Capri su invito del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani. A questo erano preceduti altri incontri bilaterali tenutisi a Bucarest nel marzo 2024 e a Roma nel luglio 2023.
A livello europeo, l’Italia prende normalmente parte alle riunioni di coordinamento tra Stati membri dell’Unione Europea sul sostegno europeo all’opposizione democratica in Bielorussia, finalizzate anche allo scambio di buone pratiche. Governo e Parlamento stanno inoltre favorendo l’organizzazione a Roma della prossima riunione dell’Alleanza dei Gruppi Parlamentari di Amicizia per la Bielorussia, nella quale l’Italia conta il gruppo di amicizia più numeroso (63 parlamentari).
L’Italia ha votato a favore delle Conclusioni del Consiglio UE del 19 febbraio 2024, con le quali sono state riaffermate le Conclusioni del 2020 e sono stati ribaditi l’assenza di legittimità democratica della Presidenza di Lukashenko e il sostegno dell’Unione Europea ad una Bielorussia libera, democratica, sovrana e indipendente.
Dal 2020 ad oggi l’Italia ha votato a favore dell’imposizione di 10 pacchetti di sanzioni individuali e settoriali contro il regime bielorusso. Le misure restrittive individuali adottate in risposta alla situazione in Bielorussia comprendono il congelamento dei beni e il divieto di mettere a disposizione fondi. Le persone fisiche sono inoltre soggette al divieto di ingresso in UE. Attualmente sono in elenco 261 persone, tra cui Lukashenko, e 38 entità. Ulteriori individui di nazionalità bielorussa sono sottoposti a sanzioni in altri regimi, in particolare in connessione con l’aggressione russa in Ucraina. La Bielorussia rimane inoltre soggetta a sanzioni economiche settoriali, tra cui restrizioni nel settore finanziario, del commercio, dei beni a duplice uso, della tecnologia e delle telecomunicazioni, dell’energia, dei trasporti e altro.
Il 26 febbraio 2024 il Consiglio UE ha deciso di prorogare per un altro anno, fino al 28 febbraio 2025, le misure restrittive legate alla repressione interna in Bielorussia e al sostegno del regime alla guerra della Russia contro l’Ucraina. La decisione è stata presa sulla base della revisione annuale delle misure restrittive e in considerazione della continua repressione e del drastico deterioramento della situazione dei diritti umani in Bielorussia, nonché del continuo coinvolgimento del Paese nell’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina.
Il 26 giugno 2024, in seguito ad un lungo negoziato, l’Unione Europea ha approvato all’unanimità il cosiddetto “mirroring”, con cui le sanzioni economiche in vigore nei confronti della Russia vengono applicate in larghissima misura anche alla Bielorussia, al fine di contrastare pratiche elusive.
Su impulso nostro e di altri Paesi, come la Germania, abbiamo insistito per mantenere una differenziazione fra i regimi sanzionatori Russia e Bielorussia volta a preservare dall’impatto delle sanzioni, per quanto possibile, la società civile bielorussa e i contatti people-to-people.
In linea con il proprio approccio graduale, l’Unione Europea è pronta ad adottare ulteriori misure restrittive e mirate finché proseguiranno le violazioni da parte delle autorità bielorusse.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 22/2023 (G.U. n. 62 del 14.03.2023) |
Borrelli |
Assemblea 31/1/2023 |
13/10/2023 |
Possibilità di prevedere l’introduzione nel Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali della previsione dell’automatica rotazione del personale dipendente delle amministrazioni locali sciolte per infiltrazioni e condizionamento di tipo mafioso o similare |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:
“Si fa riferimento alla nota con la quale è stato trasmesso l’ordine del giorno indicato in oggetto relativo all’Atto Camera n. 303-A, divenuto legge 2 marzo 2023, n. 22 di «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere».
Il predetto ordine del giorno impegna il Governo a valutare la possibilità di prevedere, in un prossimo provvedimento legislativo, l’introduzione nel TUOEL - Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267) - di una previsione che consenta l’automatica rotazione del personale dipendente delle amministrazioni locali sciolte per infiltrazioni e condizionamento di tipo mafioso o similare.
Al riguardo si comunica che l’impegno di cui trattasi potrà essere valutato nell’ambito del più generale progetto di riforma del TUOEL il cui esame è stato avviato in seno al Consiglio dei ministri lo scorso 8 agosto”.
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 74/2023 (G.U. n. 143 S.O. 23/L del 21.6.2023) |
Cannata |
Assemblea 6/6/2023 |
14/11/2023 |
Opportunità di procedere ad assunzioni di personale di polizia municipale, in deroga alle vigenti disposizioni in materia, per i comuni con popolazione fino a 50 mila abitanti strutturalmente deficitari o sottoposti a procedura di riequilibrio finanziario pluriennale o in dissesto finanziario |
Ordine del giorno |
Caretta |
Opportunità di rendere “strutturale” la sterilizzazione della spesa per i segretari comunali attualmente prevista fino al 2026 |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero dell’interno ha trasmesso, per la parte di competenza, la seguente nota:
“Si fa riferimento gli ordini del giorno relativi all’Atto Camera n. 1114-A, divenuto legge n. 74 del 2023, di «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche».
In merito all’ordine del giorno n. 9/1114-A/51 con il quale è stato richiesto al Governo l’impegno a valutare l’opportunità per i comuni in stato di dissesto, ovvero strutturalmente deficitari o in procedura di riequilibrio finanziario, e con popolazione fino a 50 mila abitanti, di poter procedere ad assunzioni di personale di polizia municipale in deroga alle vigenti disposizioni in materia, si rappresenta che:
- in sede di istruttoria interdipartimentale è emerso che il regime di assunzioni a tempo indeterminato presso i predetti enti, in deroga a tutti i limiti di spesa di personale, rischierebbe di aggravare la già precaria situazione economico-finanziaria in cui gli stessi versano. È stato, pertanto, ipotizzato l’inserimento di una limitazione temporale a tale forma di deroga anche tenuto conto delle esigenze connesse all’attuazione degli interventi del Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR);
- si è ritenuto, quindi, di elaborare l’unita proposta normativa - sottoposta alle valutazioni dell’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari - che fissa un tetto temporale limite di 12 mesi alle assunzioni in deroga negli enti locali in squilibrio e che, comunque, richiama il rispetto del limite generale di spesa del personale di cui all’articolo 1, comma 557-quater della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
In merito all’ordine del giorno n. 9/1114-A/85, con il quale è stato richiesto l’impegno del Governo a valutare la possibilità di rendere “strutturale’’ la sterilizzazione della spesa per i segretari comunali, attualmente prevista sino al 2026 dall’articolo 3, comma 6, del decreto-legge 44/2023 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 74/2023)1, si informa che è stata predisposta l’unita proposta normativa - anch’essa sottoposta alle valutazioni dell’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari - con la quale viene espunto il limite temporale di cui al richiamato comma 6 dell’articolo 3 del D.L. 44/2023.”
1 “Per gli anni 2023-2026. per i comuni sprovvisti di segretario comunale alla data di entrata in vigore del presente decreto non rileva ai fini del rispetto dei limiti previsti dall’articolo 1, commi 557-quater e 562, della legge 27 dicembre 2006, n. 196 e dall’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, la spesa per il segretario comunale considerata al netto del contributo previsto dall’articolo 31-bis, comma 5, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233”.
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 112/2023 (G.U. n. 190 del 16.08.2023) |
Bof |
Assemblea 31/7/2023 |
14/11/2023 |
Misure volte a rivedere le disposizioni inerenti al tetto di spesa per i segretari comunali con riferimento ai comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:
“Si fa riferimento all’Atto Camera n. 1239-A, divenuto legge n. 112 del 2023 di «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025».
Il predetto ordine del giorno impegna il Governo a prevedere, in prossimi interventi normativi, misure volte a rivedere le disposizioni inerenti al tetto di spesa per i segretari comunali.
In via preliminare, si rammenta che l’articolo 3, comma 6, del decreto-legge 44/2023, convertito, con modificazioni, dalla Legge 74/2023, recita: “Per gli anni 2023-2026, per i comuni sprovvisti di segretario comunale alla data di entrata in vigore del presente decreto, non rileva ai fini del rispetto dei limiti previsti dall’articolo 1, commi 557-quater e 562, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dall’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, la spesa per il segretario comunale considerata al netto del contributo previsto dall’articolo 31-bis, comma 5, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233”.
Al riguardo, si informa che è stata predisposta una proposta normativa, con la quale viene espunto il limite temporale di cui al richiamato comma 6 dell’articolo 3 del D.L. 44/2023, prevedendo, in tal modo, che la “sterilizzazione” della spesa per i segretari sia a regime.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 168/2023 (G.U. n. 275 del 24.11.2023) |
Bonelli |
Assemblea 26/10/2023 |
5/2/2024 |
Rigetto della domanda di cittadinanza italiana in caso di condanne penali, anche di Autorità giudiziarie straniere, per talune fattispecie criminose |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:
“Si osserva che la vigente legge 5 febbraio 1992, n. 91 prevede, nell’ipotesi di domande di cittadinanza per matrimonio, le condizioni dell’assenza di condanne penali, anche di Autorità giudiziarie straniere, considerate secondo un minimo edittale, nonché dell’insussistenza di comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica.
Entrambe le previsioni, contenute nell’articolo 6 della citata legge n. 91/92, già ricomprendono pertanto le fattispecie indicate nell’ordine del giorno in argomento.
Nei procedimenti di cittadinanza per naturalizzazione, invece, in assenza di espressa disposizione, il provvedimento di concessione è adottato sulla base di valutazioni ampiamente discrezionali circa l’esistenza di un’avvenuta integrazione dello straniero in Italia, riscontrabile anche sotto il profilo dell’insussistenza di condanne penali a carico del richiedente, nonché di motivi ostativi di rischio per la sicurezza della Repubblica.
La giurisprudenza amministrativa richiede in proposito un dettagliato corredo motivazionale che dia conto del venir meno del requisito dello “status illesae dignitatis” morale e civile necessario nel soggetto richiedente, con ciò controbilanciando le valutazioni di opportunità politico amministrative, sorrette dal principio di cautela, con il principio di legalità sostanziale.
In presenza delle gravi fattispecie criminose indicate nell’ordine del giorno, le domande di cittadinanza vengono quindi rigettate in adesione ai cennati indirizzi giurisprudenziali.
Sarà in ogni caso valutata la possibilità di introdurre, nel corpo della vigente normativa sulla cittadinanza, ulteriori disposizioni di dettaglio sul requisito penale e di sicurezza per i naturalizzandi.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 175/2022 (G.U. n. 269 del 17.11.2022) |
Dori |
Assemblea 10/11/2022 |
30/1/2024 |
Proroga dei contratti individuali di lavoro a tempo determinato sottoscritti dal personale assunto con la qualifica di operatore giudiziario |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/5-A/30, con cui il Governo si impegnava a prevedere la proroga dei contratti individuali di lavoro a tempo determinato sottoscritti dal personale assunto con la qualifica di operatore giudiziario, area seconda, prima fascia economica, nonché l’ampliamento della platea dei beneficiari della procedura di stabilizzazione, si rappresenta quanto segue.
Con provvedimenti assunti già a fine 2022 e nei primi mesi del 2023, il Ministero della giustizia ha provveduto a stabilizzare n. 902 operatori giudiziari che all’epoca dei provvedimenti risultavano essere già in possesso dei requisiti di cui all’articolo 17-ter della legge 29 giugno 2022, n. 79. Per la restante platea di operatori giudiziari privi dei detti requisiti e con contratto in scadenza nel corso del 2023 (pari a n. 324 unità), con provvedimento del 28 febbraio 2023, in forza delle modifiche intervenute per effetto dell’articolo 8, comma 10-bis, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito con legge 24 febbraio 2023, n. 14, è stata disposta la proroga dei contratti a tempo determinato e la contestuale assunzione a tempo indeterminato, previa accettazione della proroga del contratto da parte dei soggetti interessati, con decorrenza dal giorno successivo alle nuove scadenze contrattuali.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 60/2023 (G.U. n. 127 del 01.06.2023) |
Enrico Costa |
Assemblea 14/3/2023 |
30/1/2024 |
Opportunità di intervenite normativamente per garantire l’effettività delle sanzioni previste per indebita percezione del reddito di cittadinanza |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno in oggetto con cui il Governo si impegnava a valutare l’opportunità di intervenire normativamente per garantire l’effettività delle sanzioni previste per indebita percezione del reddito di cittadinanza, si rappresenta quanto segue.
Dopo l’abrogazione delle sanzioni penali previste dall’articolo 7 del decreto-legge n. 4 del 2019 a corredo della disciplina sul reddito di cittadinanza il Legislatore è nuovamente intervenuto con decreto-legge n. 48 del 2023, convertito con legge n. 85 del 2023, introducendo un nuovo beneficio assistenziale (il reddito di inclusione) con figure di reato analoghe a quelle già previste dall’abrogato articolo 7 cit., nonché una espressa deroga al principio di retroattività favorevole attraverso la previsione di cui all’articolo 13, comma 3, del decreto-legge suddetto, secondo cui “continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 7 del medesimo decreto-legge, vigenti alla data in cui il beneficio è stato concesso, per i fatti commessi fino al 31 dicembre 2023”. In tal modo il Governo ha dunque tempestivamente posto un argine agli effetti di abolitio criminis che altrimenti si sarebbero prodotti.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 12/2023 (G.U. n. 41 del 17.2.2023) |
Ascari |
Assemblea 24/1/2023 |
7/2/2024 |
Impegno ad astenersi dall’intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte ad eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge n. 194 del 1978 |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/640-A/2, con cui il Governo si impegnava ad astenersi dall’intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte ad eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge n. 194 del 1978, si rappresenta quanto segue.
Dalla data della seduta della Camera dei deputati del 24 gennaio 2023 non sono state apportate modifiche o integrazioni al sistema di tutele previsto dalla legge n. 194 del 1978.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 14/2023 (G.U. n. 49 del 27.2.2023) |
Cavandoli |
Assemblea 22/2/2023 |
16/2/2024 |
Opportunità di proroga da parte dei Tribunali dei tempi di apertura dei nuovi elenchi dei professionisti delegati alla vendita |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno in oggetto, con cui si impegnava il Governo a valutare l’opportunità di prorogare i tempi di apertura degli elenchi previsti dall’ articolo 179-ter c.p.c. da parte dei Tribunali fino al 31 dicembre 2023 ovvero per il tempo necessario al completamento delle scuole e dei corsi di alta formazione propedeutici all’iscrizione negli elenchi stessi, prevedendo altresì un’interpretazione estensiva della disposizione citata tale da includere nelle esperienze professionali pregresse quella di custode giudiziario, si rappresenta quanto segue.
Le problematiche contenute nell’ordine del giorno attengono alla fase di prima applicazione del novellato art. 179-ter disp. att. c.p.c.
A seguito dell’entrata in vigore di tale norma, la possibilità di iscrizione all’elenco dei professionisti delegati alle vendite forzate risultava possibile solo a coloro che avessero ricevuto dieci incarichi nei cinque anni precedenti, essendovi in quel momento l’impossibilità di accedere alla formazione prevista dalla stessa disposizione - connessa alle linee guida da emanare a cura della Scuola superiore della magistratura - e di acquisire il titolo di avvocato specialista.
Si trattava di difficoltà relative alla prima popolazione dei nuovi elenchi dei professionisti delegati alle vendite, secondo i requisiti previsti dalla normativa di riforma del c.p.c. attuata con il d.lgs. 149/2022, che avrebbero determinato l’esclusione di molti professionisti dagli incarichi.
Tale problematica deve ritenersi tuttavia superata, in quanto l’adozione delle linee guida da parte della Scuola superiore della magistratura, avvenuta in data 18.4.2023, ha reso possibile lo svolgimento dell’attività formativa necessaria per ottenere l’iscrizione quale criterio, appunto, alternativo a quello dei dieci incarichi in cinque anni; per tale ragione, non essendo più necessario un intervento normativo, in sede di elaborazione dello schema di decreto legislativo correttivo non sono stati previsti specifici interventi sui requisiti di iscrizione negli elenchi.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 103/2023 (G.U. n. 186 del 10.8.2023) |
Donzelli |
Assemblea 2/8/2023 |
16/2/2024 |
Adozione di provvedimenti legislativi volti alla soluzione di alcune criticità apportate dalle ultime riforme in tema di magistratura onoraria |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1322/15, con cui il Governo si impegnava ad adottare uno o più provvedimenti legislativi volti alla soluzione delle criticità apportate dalle ultime riforme in tema di magistratura onoraria, si rappresenta quanto segue.
Il Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2024, su proposta del Ministro della giustizia, ha approvato un disegno di legge che introduce modifiche alla disciplina della magistratura onoraria del contingente ad esaurimento e che verrà sottoposto all’esame delle Camere.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 155/2023 (G.U. n. 264 del 11.11.2023) |
Enrico Costa |
Assemblea 24/10/2023 |
16/2/2024 |
Iniziative volte ad escludere la responsabilità penale da “mera posizione” degli amministratori locali di fronte ad eventi connessi a fenomeni di inquinamento atmosferico o di cambiamento climatico di portata globale non direttamente prevedibili ed evitabili |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all’ordine del giorno 9/1492/35, concernente le iniziative normative di competenza del Governo eventualmente adottate al fine di escludere la responsabilità penale da mera posizione degli amministratori locali di fronte ad eventi connessi a fenomeni di inquinamento atmosferico o di cambiamento climatico di portata globale non direttamente prevedibili ed evitabili – configurando l’elemento soggettivo in modo tale da scongiurare interpretazioni giurisprudenziali creative – segnalo che si sta procedendo alla istituzione di un gruppo di lavoro al quale saranno chiamati a partecipare rappresentanti di questo Dicastero, del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, del Ministero della salute, del Ministero per gli affari regionali e le autonomie e della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 56/2023 (G.U. n. 124 del 29.5.2023) |
Tenerini |
Assemblea 18/5/2023 |
16/2/2024 |
Iniziative normative volte a prevedere per il personale medico dei servizi di emergenza urgenza una limitazione ai soli casi di colpa grave della responsabilità penale nei casi di lesioni e omicidio colposi |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1060-AR/19, con cui si impegnava il Governo a valutare la possibilità di inserire nell’ordinamento norme volte a prevedere, per il personale medico dei servizi di emergenza-urgenza, una limitazione della responsabilità penale nei casi di lesioni e omicidio colposi ai soli casi di colpa grave (anche lasciando impregiudicata la responsabilità per fatti dolosi e l’eventuale azione risarcitoria in sede civile), si rappresenta quanto segue.
Già con D.M. del 28 marzo 2023, veniva istituita dal Ministro della giustizia una Commissione per lo studio e l’approfondimento delle varie e complesse problematiche relative alla colpa professionale medica, composta da illustri esperti della materia.
La Commissione, insediatasi nell’aprile 2023, sta valutando la limitazione della responsabilità penale ai casi di dolo e colpa grave, non solo per il personale medico adibito a servizi di emergenza-urgenza, ma per tutta la categoria dei medici, purché la prestazione alla quale sono tenuti presenti caratteri di complessità; ciò in linea con quanto attualmente già previsto in tema di responsabilità civile, laddove il sanitario, se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, non risponde dei danni se non in caso di dolo o di colpa grave.
La conclusione dei lavori della Commissione, in conformità al decreto istitutivo, avverrà con ogni probabilità entro il previsto termine di un anno dall’insediamento.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 100/2023 (G.U. n. 177 del 31.7.2023) |
Schullian |
Assemblea 25/7/2023 |
14/3/2024 |
Opportunità di modificare l’articolo 125 del codice di procedura civile, nel senso di eliminare l’obbligo del difensore di indicare il proprio numero di fax |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1194-AR/7, con cui il Governo si impegnava a modificare l’articolo 125 del codice di procedura civile nei decreti correttivi al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, nel senso di eliminare l’obbligo del difensore di indicare il proprio numero di fax, si rappresenta quanto segue.
Nella seduta del 15 febbraio 2024 il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, di “Attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata”.
In particolare, l’articolo 3, comma 1, lettera f), dello schema di decreto legislativo prevede la modifica dell’articolo 125 c.p.c., sopprimendo il riferimento alla necessità per il difensore di indicare il proprio numero di fax negli atti di parte.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 197/2022 (G.U. n. 303 S.O. 43/L del 29.12.2022) |
Pozzolo |
Assemblea 23/12/2022 |
23/4/2024 |
Proroga della durata dei contratti a tempo determinato degli operatori giudiziari in servizio ai fini della loro stabilizzazione |
Ordine del giorno |
Bruno |
Promozione di attività teatrali negli istituti penitenziari, mediante lo sviluppo di attività formative, laboratoriali e culturali |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/643-bis-AR/80, che impegna il Governo “a prorogare la durata degli attuali contratti a tempo determinato degli operatori giudiziari in servizio e non interessati dalla procedura di stabilizzazione in corso al fine di adottare i provvedimenti idonei per la loro stabilizzazione”, si rappresenta quanto segue.
L’articolo 17-ter della legge 29 giugno 2022 n. 79, di conversione del decreto-legge 30 aprile 2022 n. 36, recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, pubblicata nella G.U. del 29 giugno 2022, n. 150, ha autorizzato il Ministero della giustizia ad assumere con contratto a tempo indeterminato (c.d. “stabilizzazione”), in numero non superiore a 1.251 unità complessive, personale non dirigenziale da inquadrare nei ruoli dell’Amministrazione giudiziaria, Area funzionale II, posizione economica F1, in possesso di determinati requisiti.
Al completamento di tali attività di reclutamento, l’Amministrazione ha provveduto, nel corso del mese di gennaio 2023, all’immissione in servizio di 902 unità di personale nel profilo di Operatore giudiziario già area II, F1. Successivamente, in virtù del soprarichiamato impegno del Governo, il decreto-legge n. 198 del 2022 ha disposto la proroga ex articolo 8 di tutti i contratti degli operatori giudiziari, dapprima al 28 febbraio 2023, e poi al 31 marzo 2025.
All’esito delle citate operazioni, sono 1.047 le unità di personale assunte con contratto a tempo indeterminato, 164 sono, invece, in attesa di stabilizzazione. A tal riguardo, la chiusura della procedura è prevista per il mese di novembre 2024, termine entro il quale la platea dei soggetti legittimati avrà maturato il requisito temporale dei trentasei mesi di servizio, richiesto dallo stesso articolo 17-ter.
Riguardo all’ordine del giorno 9/643-bis-AR/176, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di adottare tutte le necessarie iniziative volte a promuovere e sostenere - anche attraverso l’istituzione di un Fondo ad hoc nello stato di previsione del Ministero della giustizia da destinarsi al recupero e al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti - le attività teatrali negli istituti penitenziari, mediante lo sviluppo di attività formative, laboratoriali e culturali, che favoriscano l’acquisizione di nuove competenze nell’ambito dei diversi mestieri del teatro, nel pieno rispetto del principio di rieducazione della pena sancito dalla nostra Costituzione”, si rappresenta quanto segue.
Da diversi anni ormai l’Amministrazione penitenziaria sta operando al fine di dare uno spazio riconosciuto, all’interno degli interventi trattamentali alle iniziative di natura artistico/espressiva ed al teatro in particolare.
ln questo senso, il teatro in carcere diviene una pratica educativo/formativa non tradizionale che aiuta la riscoperta delle capacità e delle sensibilità personali.
Dal monitoraggio effettuato nell’anno 2022 sulle attività teatrali all’interno degli Istituti penitenziari (un ulteriore monitoraggio è attualmente in corso), sono risultati attivi n. 217 attività laboratoriali teatrali, per una partecipazione attiva complessiva che ha visto impegnati oltre 3.400 detenuti.
Per l’anno 2024 sul capitolo di bilancio n. 1762 p.g. 12 - preordinato alla promozione delle attività culturali, ricreative e sportive e nel cui ambito ricadono anche quelle teatrali, all’interno degli istituti penitenziari -, è stata stanziata la somma di euro 1.066.151,00 e con la disposizione programmatica inerente al budget di spesa annuale ogni singolo Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria è stato chiamato a destinare specificatamente una quota di dette risorse proprio per la promozione di un progetto concernente attività teatrali.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 112/2023 (G.U. n. 190 del 16.8.2023) |
Giuliano |
Assemblea 31/7/2023 |
29/4/2024 |
Possibilità di potenziare l’organico del Corpo di polizia penitenziaria, anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all’ordine del giorno 9/1239-A/30, si rappresenta quanto segue.
Le disposizioni in favore del rafforzamento del personale del Corpo di polizia penitenziaria vedono l’assunzione di 4.371 (+248) nuove unità, così distinte per qualifica: 1) n. 120 allievi commissari (elevati a 132); 2) n. 411 allievi vice ispettori; 3) n. 1.758 allievi agenti (elevati a 1.867); 4) n. 1.713 allievi agenti, la cui procedura concorsuale si concluderà, presumibilmente, nel primo semestre del 2024.
Infine, in data 2 ottobre 2023 ha avuto inizio il 182° corso di formazione allievi agenti, per complessive 248 unità, assunte mediante scorrimento delle graduatorie dei concorsi agenti approvate nell’anno 2021 e nell’anno 2020.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 6/2023 (G.U. n. 13 del 17.1.2023) |
Ciani |
Assemblea 11/1/2023 |
15/5/2024 |
Opportunità di finanziare interventi per l’installazione di fonti di energia rinnovabili presso gli istituti penitenziari |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/730/33, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di prevedere risorse economiche adeguate affinché in tutti gli istituti penitenziari anche minorili possano essere agevolata l’installazione di pannelli fotovoltaici o comunque l’installazione di fonti di energia rinnovabili al fine non solo di risparmiare sui costi delle bollette ma anche di offrire maggiori opportunità ai detenuti attraverso il reinvestimento delle risorse così risparmiate in progetti sociali all’interno degli stessi istituti penitenziari”, si rappresenta quanto segue.
L’ Amministrazione penitenziaria e quella per la Giustizia minorile e di comunità hanno avviato già da anni, un piano di intervento per il miglioramento della qualificazione energetica delle relative strutture.
Per quanto concerne le attività già avviate per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, questa Amministrazione risulta aver già utilmente installato, pannelli fotovoltaici (oltre che solari termici) presso diverse realtà penitenziarie e presso gli Istituti Penali per i Minorenni di Caltanissetta, Acireale e Palermo.
L’ ulteriore sviluppo di tali progetti di efficientamento seguirà le risultanze delle numerose diagnosi energetiche eseguite e/o in corso di acquisizione e, in base agli esiti di tali diagnosi, è stato avviato un piano di interventi contemplante, tra gli altri, l’implementazione di impianti fotovoltaici, oltre che solati termici, la sostituzione dei punti illuminanti con lampade a led e la sostituzione degli infissi.
Al riguardo si evidenzia che risultano già affidati incarichi di progettazione e/o avviati i relativi lavori in numerosi istituti penitenziari e istituti penali per i minorenni, volti al rinnovo gestione energetica delle strutture.
Infine, altro percorso è stato da anni intrapreso dall’Amministrazione, partecipando ai bandi per l’accesso ai fondi resi disponibili dal programma PREPAC, promosso dal MASE e dell’Agenzia del Demanio, che hanno visto vincitori i progetti presentati per le strutture di Palermo, Bari, Acireale e Roma.
Si è attualmente nella fase di definizione degli atti progettuali definitivi ed esecutivi, propedeutici all’ avvio delle fasi di affidamento ed esecuzione degli interventi.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 213/2023 (G.U. n. 303 S.O. 40/L del 30.12.2023) |
Bruno |
Assemblea 29/12/2023 |
15/5/2024 |
Opportunità di adottare iniziative per la promozione e il sostegno delle attività teatrali negli istituti penitenziari |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1627/141, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di adottare iniziative, tenuto conto della necessità di una programmazione complessiva e generale degli interventi del Ministero della giustizia in materia penitenziaria, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, volte a garantire - attraverso adeguate e strutturali forme di finanziamento - la promozione e il sostegno delle attività teatrali negli istituti penitenziari, finalizzate al recupero e al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, per un loro reingresso nella società civile, attraverso la promozione di percorsi formativi e culturali che favoriscano l’acquisizione di nuove competenze nell’ambito dei diversi mestieri del teatro - con particolare riguardo alla realizzazione di attività teatrali, alla produzione e diffusione di spettacoli teatrali, anche in collaborazione con i Teatri stabili, all’organizzazione di convegni, di seminari di studi e di tavole rotonde sulle attività teatrali come strumenti per favorire il recupero e il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti- nel pieno rispetto del principio di rieducazione della pena” si rappresenta quanto segue.
Da diversi anni ormai l’Amministrazione penitenziaria sta operando al fine di dare uno spazio riconosciuto, all’interno degli interventi trattamentali, alle iniziative di natura artistico/espressiva ed al teatro in particolare.
In questo senso, il teatro in carcere diviene una pratica educativo/formativa non tradizionale che aiuta la riscoperta delle capacità e delle sensibilità personali.
Dal monitoraggio effettuato nell’anno 2022 sulle attività teatrali all’interno degli Istituti penitenziari (un ulteriore monitoraggio è attualmente in corso), sono risultati attivi n. 217 attività laboratoriali teatrali per una partecipazione attiva complessiva che ha visto impegnati oltre 3.400 detenuti.
Per l’anno 2024 sul capitolo di bilancio n. 1762 p.g. 12 - preordinato alla promozione delle attività culturali, ricreative e sportive e nel cui ambito ricadono anche quelle teatrali, all’interno degli istituti penitenziari -, è stata stanziata la somma di 1.066.151,00 euro e, con la disposizione programmatica inerente al budget di spesa annuale ogni singolo Provveditorato Regionale della Amministrazione Penitenziaria, è stato chiamato a destinare specificatamente una quota di dette risorse proprio per la promozione di un progetto concernente attività teatrali.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 112/2023 (G.U. n. 190 del 16.8.2023) |
Cafiero De Raho |
Assemblea 31/7/2023 |
28/5/2024 |
Possibilità di autorizzare e finanziare ulteriori procedure concorsuali pubbliche volte all’assunzione straordinaria di personale non dirigenziale a tempo indeterminato presso il Ministero della giustizia e di nuovi magistrati ordinari |
Ordine del giorno |
Donzelli |
Scorrimento delle graduatorie distrettuali del concorso per l’assunzione di 400 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di direttore nei ruoli del personale del Ministero della giustizia |
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Ordine del giorno |
Pozzolo |
Stabilizzazione degli addetti all’ufficio per il processo, in qualità di funzionari giudiziari, nell’ambito delle procedure concorsuali previste in attuazione dell’ampliamento delle piante organiche di riferimento |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1239-A/31, che impegna il Governo “a valutare la possibilità di autorizzare e finanziare, con il primo provvedimento utile, procedure concorsuali pubbliche, in aggiunta a quelle già previste a legislazione vigente, al fine di procedere all’assunzione straordinaria di personale non dirigenziale a tempo indeterminato del Ministero della giustizia e di nuovi magistrati ordinari”, si rappresenta quanto segue.
Con riferimento all’assunzione straordinaria di personale non dirigenziale a tempo indeterminato, in linea con l’imponente attività di reclutamento che l’Amministrazione ha da tempo avviato a livello nazionale e che ha consentito, a partire dall’anno 2020, di assumere oltre 10.000 risorse complessive, di recente sono stati realizzati ulteriori e cospicui innesti di oltre 12.000 unità relative al profilo di Addetto all’Ufficio per il processo e di Personale a supporto dell’UPP, grazie alle risorse stanziate dal “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Con Decreto Ministeriale del 1° marzo scorso è stato adottato il Piano Integrato di attività e organizzazione 2024-2026, con cui è stato aggiornato e rimodulato il Piano dei Fabbisogni del personale per il triennio di riferimento.
In particolare, per quanto riguarda l’area “Assistenti”, le unità di personale amministrativo che si è richiesto di assumere nell’anno in corso e per le quali si è in procinto di bandire un concorso o uno scorrimento di graduatoria ammontano a:
• 2.200 Assistenti giudiziari (mediante scorrimento della graduatoria RIPAM);
• 136 Assistenti tecnico-geometra;
• 1.000 Conducenti;
• 28 conducenti e motoscafisti per la Regione Veneto;
• 108 Assistenti amministrativi contabili;
• 136 Assistenti tecnici.
Quanto poi all’area “Funzionari”, si rappresenta che si è provveduto, con provvedimenti del 21 marzo 2024 e del 25 marzo 2024, ad assumere 25 unità mediante scorrimento delle graduatorie del concorso pubblico su base distrettuale per il reclutamento di complessive n. 400 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di Direttore, da inquadrare nei ruoli del personale del Ministero della giustizia.
Con riferimento alle unità di idonei residui, pari a 50, così ripartiti, 23 nel distretto Corte di Appello di Catanzaro, 18 nel distretto di Corte di Appello di Firenze, 7 nel distretto di Corte di Appello di Messina e 2 nel distretto di Corte di Appello di Perugia, si provvederà a breve ad un ulteriore scorrimento nel distretto a fronte di rinunce e mancate prese di possesso alla data dell’11 aprile 2024 e si chiederà poi agli idonei di comunicare la disponibilità ad essere assunti in sedi di altri distretti in cui si registrino vacanze di organico.
Per detta area professionale le unità da assumere nel corrente anno ammontano, dunque, a:
• 50 Direttori;
• 19 Funzionari contabili;
• 23 Funzionari statistici;
• 30 Funzionari informatici;
• 47 Funzionari tecnico-edili;
È inoltre prevista la possibilità di stabilizzare, a decorrere dal 1° luglio 2026, i dipendenti assunti a tempo determinato per la realizzazione degli obiettivi PNRR e che abbiano lavorato per almeno ventiquattro mesi continuativi nella qualifica ricoperta e risultino in servizio alla data del 30 giugno 2026, previa selezione comparativa sulla base dei distretti territoriali e degli uffici centrali; ciò - si intende - nei limiti delle facoltà assunzionali maturate e disponibili.
La previsione di assunzione al termine del triennio è, dunque, di complessive 11.659 unità, di cui 1.667 unità per l’area “Funzionari”, 9.792 unità per l’area “Assistenti” e 200 unità per l’area “Dirigenti”.
Venendo poi all’organico della magistratura ordinaria, questa Amministrazione, nel perseguimento degli obiettivi volti al consolidamento delle politiche relative al personale di magistratura, è attualmente impegnata nella organizzazione e gestione di 5 procedure concorsuali per il reclutamento di magistrati ordinari.
Deve preliminarmente precisarsi che, i magistrati ordinari in tirocinio nominati con DM del 23.11.2022, sono già stati immessi nelle funzioni nel mese di gennaio 2024, dopo aver svolto un tirocinio di 12 mesi, in forza di quanto previsto - in deroga alle disposizioni del titolo Il del d.lgs. 30 gennaio 2006 n. 26 - dall’articolo 1, comma 381, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, funzionale a consentire una più celere copertura delle vacanze di organico degli uffici giudiziari.
Quanto alle procedure pendenti, si rileva che:
1) con D.M. 1.12.2021 è stato bandito un concorso a 500 posti di magistrato ordinario: le prove scritte si sono svolte nel luglio 2022, n. 3606 candidati hanno consegnato tutti e tre gli elaborati, n. 626 concorrenti sono stati ammessi alle prove orali, iniziate l’11 dicembre 2023 e ad oggi in corso, destinate a concludersi entro il corrente anno.
In ragione delle modifiche normative apportate per l’ampliamento delle prerogative assunzionali del Sig. Ministro della giustizia, potranno essere assunti 600 neo magistrati, che assumeranno le funzioni entro 12 mesi dalla nomina a Magistrato Ordinario in Tirocinio, in ragione di quanto previsto dal già citato articolo 1, comma 381, della legge 29 dicembre 2022, n. 197;
2) con D.M 18.10.2022 è stato bandito un ulteriore concorso, a 400 posti di magistrato ordinario, le cui prove scritte si sono svolte nel mese di maggio 2023, all’esito delle quali n. 3147 candidati hanno consegnato tutti e tre gli elaborati. Sono in corso le operazioni di correzione delle prove scritte, destinate a concludersi entro la primavera 2024, sì da completare l’intera procedura entro la fine del corrente anno, all’esito della quale, in caso di positivo superamento delle prove, potranno essere assunti 480 neo magistrati;
3) con D.M. 09.05.2023 è stato bandito un concorso a 12 posti riservato agli uffici giudiziari della provincia autonoma di Bolzano, conclusosi nel mese di settembre 2023. All’esito delle prove orali sono risultati idonei n. 11 candidati, che prenderanno possesso nel mese di maggio 2024;
4) Nel mese di gennaio 2024 si sono svolte le prove scritte dell’ulteriore concorso a 400 posti di magistrato ordinario, indetto con D.M. 09.10.2023: sono in corso le operazioni di correzione delle prove scritte e si auspica che l’intera procedura possa concludersi entro l’anno 2025;
5) Da ultimo, con D.M. 08.04.2024, è stato bandito un altro concorso a 400 posti di magistrato ordinario, pubblicato sulla G.U. del 12.04.2024, che avrà luogo entro il corrente anno. Sono pendenti i termini di presentazione delle domande - allo stato circa 3300 - scaduti i quali si provvederà ad attivare la complessa macchina organizzativa, per consentire lo svolgimento delle prove scritte nel mese di settembre 2024.
Si rileva infine che, con D.L. 30 dicembre 2023, n. 215, convertito in legge 23 febbraio 2024, n. 18, si è prevista l’applicazione delle disposizioni dell’articolo 1, comma 381, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, anche al tirocinio dei magistrati ordinari dichiarati idonei all’esito dei concorsi banditi fino all’anno 2023, con la conseguenza che sia il tirocinio dei magistrati ordinari dichiarati idonei all’esito del concorso bandito con D.M. 1.12.2021 (sub 1), sia quello di quanti risulteranno, o sono risultati idonei, all’esito dei concorsi sub 2), 3) e 4) avrà la durata di 12 mesi anziché di 18.
In merito all’ordine del giorno 9/1239-A/85, che impegna il Governo “a provvedere allo scorrimento delle graduatorie distrettuali del concorso per l’assunzione di 400 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di direttore, a seguito dell’ampliamento delle piante organiche dell’Area Terza citato in premessa”, si rappresenta quanto segue.
Con riferimento al concorso pubblico, per titoli ed esame orale, su base distrettuale, per il reclutamento di complessive n. 400 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di Direttore, da inquadrare nell’Area funzionale Terza, Fascia economica F3, nei ruoli del personale del Ministero della giustizia - Amministrazione giudiziaria, successivamente all’assunzione dei 386 vincitori, completata al 30 dicembre 2021, sono seguite le seguenti procedure di reclutamento mediante scorrimento di graduatorie.
Con provvedimenti del 16 novembre 2021, è stato posto in essere un primo scorrimento di complessive 26 unità nei distretti di Corte di appello di Ancona, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Potenza, Roma, Salerno, Trieste e Venezia, in virtù di quanto previsto nel D.P.C.M. del 20 giugno 2019.
Considerato, però, che solamente 20 unità hanno preso servizio negli uffici di assegnazione, in virtù del richiamato D.P.C.M., si è provveduto a porre in essere una ulteriore procedura assunzionale mediante scorrimento delle graduatorie delle Corti di appello di Genova, Milano e Venezia, per 6 unità. Con D.P.C.M. del 30 giugno 2022 è stata, poi, autorizzata l’assunzione di 34 unità e, in data 21 settembre 2022, si è provveduto allo scorrimento delle graduatorie capienti dei distretti di Bologna, Firenze, Genova e Milano. L’immissione in possesso è avvenuta in data 24 ottobre 2022.
Si rileva, altresì, che l’articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, così come aggiunto dalla legge di conversione 24 febbraio 2023, n. 14, ha previsto la possibilità di utilizzare le diverse graduatorie distrettuali capienti del concorso in parola sino al 31 dicembre 2024.
Pertanto, in virtù di quanto previsto nel D.P.C.M. 11 maggio 2023 e con provvedimenti del 17 ottobre 2023 e del 24 ottobre 2023, viste le mancate prese di possesso e le scoperture di organico, si è disposto un ulteriore scorrimento, di complessive 7 unità, delle graduatorie dei distretti di Corte di appello, rispettivamente, di Bologna e di Napoli.
Successivamente, con provvedimenti del 21 dicembre 2023, è stata posta in essere un’ulteriore procedura assunzionale, per complessive 208 unità, mediante scorrimento delle graduatorie dei distretti di Corte di appello di Ancona, Bari, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, Firenze, L’Aquila, Lecce, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Roma - Uffici Centrali, Salerno e Venezia.
A seguito di quest’ultimo scorrimento, sussistendo ancora complessive 75 unità di idonei nei distretti di Corte di appello di Catanzaro, Firenze, Lecce, Messina, Perugia, Potenza, Reggio Calabria, all’esito di una ricognizione delle vacanze di organico negli uffici giudiziari dei richiamati distretti e delle rinunce e mancate prese di possesso nei precedenti scorrimenti, con provvedimenti del 21 marzo 2024 e del 25 marzo 2024, si è posta in essere un’ ulteriore assunzione di complessive 25 unità, la cui presa di possesso è stata fissata per l’ 11 aprile u.s.. Con riferimento alle unità di idonei residui, pari a 50, così ripartiti, 23 nel distretto Corte di appello di Catanzaro, 18 nel distretto di Corte di Appello di Firenze, 7 nel distretto di Corte di appello di Messina e 2 nel distretto di Corte di appello di Perugia, si provvederà ad un ulteriore scorrimento nel distretto, ove vi saranno rinunce e mancate prese di possesso nella data indicata dell’11 aprile 2024, e, successivamente, si chiederà agli idonei di comunicare la disponibilità ad essere assunti in sedi di altri distretti ove sussistono vacanze di organico.
In merito all’ordine del giorno 9/1239-A/86, che impegna il Governo “ad adottare uno o più provvedimenti volti alla stabilizzazione degli addetti all’ufficio per il processo, in qualità di funzionari giudiziari, nell’ambito delle procedure concorsuali previste in attuazione dell’ampliamento delle piante organiche di riferimento”, si rappresenta quanto segue.
Relativamente ai provvedimenti volti alla stabilizzazione degli addetti U.P.P. si segnala l’adozione del decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19, convertito in legge 29 aprile 2024, n. 56 recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che ha introdotto modifiche e integrazioni alla disciplina del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito con modificazioni dal la legge 6 agosto 2021, n. 113, prevedendo, a decorrere dal 1° luglio, la possibilità di avviare una procedura di stabilizzazione nei propri ruoli per i dipendenti assunti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 11, comma 1, primo periodo e dell’articolo 13, che abbiano lavorato per almeno ventiquattro mesi continuativi nella qualifica ricoperta e risultano in servizio alla data del 30 giugno 2026.”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
Mozione |
Piccolotti |
27/2/2024 |
28/5/2024 |
Iniziative in materia di tutela della professione giornalistica e delle libertà di informazione |
Mozione |
Orrico |
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Mozione |
Grippo |
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Mozione |
Faraone |
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Mozione |
Amorese |
|||
Mozione |
Gianassi |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento alle mozioni n. 1-00235 Piccolotti ed altri, n. 1-00244 Orrico ed altri, n. 1-00245 Grippo ed altri, n. 1-00246 Faraone ed altri, n. 1-00247 Amorese ed altri, n. 1-00248 Gianassi ed altri, concernenti iniziative in materia di tutela della professione giornalistica e delle libertà di informazione, si rappresenta quanto segue.
Sul tema è all’esame del Parlamento il disegno di legge A. S. n. 466, recante “Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, al codice penale, al codice di procedura penale e al decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, in materia di diffamazione, di diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione e di condanna del querelante nonché di segreto professionale, e disposizioni a tutela del soggetto diffamato”, il cui iter non è giunto a conclusione.
In particolare, la modifica legislativa prevede, a monte, l’estensione della disciplina di cui alla legge n. 47 del 1948 ai quotidiani on line, in tal modo coprendo eventuali vuoti legislativi e di tutela nel campo dell’attività giornalistica espletata su piattaforme web.
In un’ottica deflattiva dello specifico carico processuale, si propone la modifica della disciplina del diritto di rettifica di cui all’art. 8 della legge n. 47 del 1948, in modo da favorire l’immediata riparazione dell’offesa eventualmente subita dal soggetto diffamato, al fine di consentire alla parte lesa l’effettiva tutela dell’onore e della dignità. In quest’ottica viene, inoltre, prevista l’introduzione di più precisi criteri di determinazione del danno da diffamazione ai fini del risarcimento.
Inoltre, in linea con la intervenuta dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’articolo 13 della legge n. 47 del 1948, avvenuta con la sentenza della Corte Costituzionale n. 150 del 2021, si propone la riformulazione del delitto di diffamazione di cui all’articolo 595 c.p., eliminando ogni riferimento alla pena della reclusione e, contestualmente, inasprendo il trattamento sanzionatorio relativo alla pena pecuniaria. Questa opzione normativa ottempera alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, per la quale l’irrogazione della pena detentiva per i delitti di diffamazione con il mezzo della stampa è da ritenersi contraria alla libertà di espressione di cui all’articolo 10 della Convenzione poiché idonea a scoraggiare l’esercizio della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di informazione.
In ambito penale, si opera anche una riscrittura della disciplina del segreto professionale di cui all’articolo 200 c.p.p., estendendola anche ai giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti al rispettivo albo, riguardo ai nomi delle persone dalle quali i medesimi hanno ricevuto notizie a carattere fiduciario nell’esercizio della loro professione (cd. fonte) tranne che nei procedimenti concernenti fatti coperti dal segreto di Stato, ciò all’evidente fine di eliminare un possibile ostacolo all’accertamento della verità nei procedimenti aventi ad oggetto gravi reati potenzialmente idonei ad arrecare danno agli interessi del nostro Stato.
La modifica legislativa tende a tutelare in maniera piena i giornalisti nei confronti delle querele temerarie anche attraverso la modifica dell’articolo 427 c.p.p., riconoscendo al giudice la facoltà di condannare il querelante al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende.
Nell’ottica di salvaguardia della dignità e dell’onore, si prevede infine la modifica dell’articolo 321 c.p.p., in materia di sequestro preventivo, introducendo la possibilità che il giudice ordini ai fornitori di servizi informatici, telematici o di telecomunicazioni di rendere temporaneamente inaccessibili agli utenti i dati la cui libera circolazione possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato di diffamazione o agevolare la commissione di altre condotte delittuose.
Stante la particolare delicatezza della materia e la rilevanza assunta nel dibattito politico con l’approvazione, nelle more, della Direttiva (UE) 2024/1069 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024 sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da domande manifestamente infondate o procedimenti giudiziari abusivi (“azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica”), il Governo ha ritenuto opportuno, nel corso dell’esame in 2° Commissione del Senato, un supplemento di approfondimento tecnico, al fine di assicurare il giusto contemperamento dei valori costituzionali della libertà e segretezza di ogni forma di comunicazione, della libertà di manifestazione di pensiero e del principio di non colpevolezza.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
Lacarra |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Opportunità di stanziare maggiori risorse a favore del comparto della giustizia |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/20, che impegna il Governo “nell’ambito delle sue proprie prerogative, a valutare l’opportunità di:
stanziare risorse maggiori e adeguate al comparto della giustizia, ripristinando le risorse tagliate al Dipartimento della amministrazione penitenziaria e al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità con la legge di bilancio;
potenziare le risorse, presso il Ministero della giustizia, riconducibili al fondo destinato ad interventi straordinari sulle carceri e per l’architettura penitenziaria, per l’elaborazione e la realizzazione di un modello coerente con l’idea di rieducazione e per interventi puntuali di manutenzione sulle strutture esistenti, cui è assegnata la previsione di 4 milioni di euro per l’anno 2023;
aumentare gli investimenti nella giustizia riparativa, nonché incrementare il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti e agli orfani per crimini domestici;
incrementare il Fondo per le detenute madri, garantire ed implementare la funzionalità e l’organizzazione degli uffici e delle strutture di esecuzione, penale esterna e per la messa alla prova, nonché adottare misure di sostegno all’azione della DIA e dell’Agenzia per i beni confiscati;
nonché prorogare le misure adottate con il decreto-legge n. 18 del 2020 volte ad incrementare l’esecuzione della pena detentiva fuori dal carcere presso il domicilio”, si rappresenta quanto segue.
Nel 2023 sono stati stanziati nella legge di bilancio, in conto competenza, euro 10.890.867.576 per il Ministero della giustizia, di cui euro 3.328.984.437 per l’Amministrazione penitenziaria.
Per il 2024 sono stati stanziati nella legge di bilancio, in conto competenza, euro 11.008.254.796 per il Ministero della giustizia, di cui euro 3.348.626.567 per l’Amministrazione penitenziaria.
La legge di bilancio n. 178/2020 all’articolo 1, comma 322, ha istituito il cap. 1770 p.g. 01 “Fondo per il finanziamento di interventi destinati all’accoglienza di genitori detenuti con bambini al seguito in case-famiglia”, di durata triennale, con scadenza nell’anno 2023.
Pertanto, non sono stati previsti fondi per il 2024 per quel capitolo ma, in caso di necessità, è possibile ricorrere ai Fondi del cap. 1771 p.g. 01 “Fondo per il recupero e il reinserimento dei detenuti e dei condannati ...” per il quale è previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2024 e di ulteriori 5 milioni di euro per il 2026.
Il D.L. n. 59/2021, art. 1, comma 2, punto G primum, ha autorizzato il capitolo 7300 p.g. 18 “Fondo progetti: costruzione e miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti - interventi complementari al piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito degli investimenti”, per il quale è previsto uno stanziamento di euro 4.300.000 per il 2023 e di euro 1.287.309 per il 2024.
Sui capitoli di investimento per la ristrutturazione degli istituti penitenziari risultano complessivamente euro 198.819.569 per il 2024, 165.514.125 per il 2025, euro 141.273.224 per il 2026, come risulta dalla legge di bilancio 30 dicembre 2023, n. 213.
Con la medesima legge, all’articolo 1, comma 378, al dichiarato fine di “incrementare il livello di efficacia ed efficienza dell’azione del Ministero della giustizia in materia di giustizia riparativa e per potenziare l’azione dei servizi del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, assicurandone la piena operatività e il compiuto svolgimento delle specifiche attribuzioni”, è stato modificato l’articolo 16, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, disciplinante le attribuzioni di questo dicastero, sostituendo la lettera c) dalla seguente: “d) servizi relativi alla giustizia minorile e di comunità: svolgimento dei compiti assegnati dalla legge al ministero della giustizia in materia di minori; svolgimento dei compiti relativi all’esecuzione penale esterna, alla messa alla prova e alle pene sostitutive; svolgimento dei compiti assegnati dalla legge al Ministero della giustizia in materia di giustizia riparativa; gestione amministrativa del personale e dei beni ad essi relativi”.
Con la legge 24 novembre 2023, n. 168, recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, è stata estesa l’applicabilità dell’articolo 13 della legge 7 luglio 2016, n. 122, in materia di indennizzo in favore delle vittime di reati intenzionali violenti, anche ai casi di delitto di omicidio nei confronti del coniuge, anche legalmente separato o divorziato, dell’altra parte di un’unione civile, anche se l’unione è cessata, o di chi è stato legato da relazione affettiva e stabile convivenza.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
Auriemma |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Adozione di misure e iniziative, anche legislative, al fine di aderire pienamente alle raccomandazioni del GRECO (Group of States against corruption) e alle Raccomandazioni del Consiglio europeo in tema di contrasto dei fenomeni corruttivi |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/114, che impegna il Governo “in ordine al contrasto dei fenomeni corruttivi, ad adottare le misure e le iniziative, anche al fine di aderire pienamente e adempiere alle raccomandazioni del GRECO (Group of States against corruption) e alle raccomandazioni del Consiglio europeo illustrate in premessa”, per quanto di competenza di questo dicastero, si rappresenta quanto segue.
In ambito internazionale, il Ministero della giustizia ha seguito con particolare attenzione le prime fasi del negoziato avente ad oggetto la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla lotta contro la corruzione, che sostituisce la decisione quadro 2003/568/GAI del Consiglio e la Convenzione relativa alla lotta contro la corruzione nella quale sono coinvolti funzionari delle Comunità europee o degli Stati membri dell’Unione europea.
Il negoziato è stato avviato il 15 giugno 2023 nel gruppo COPEN, dove è attualmente in corso la discussione sull’articolato in prima lettura.
Nel corso del 2023, il Ministero ha prestato altissima attenzione al “Ciclo di valutazione sullo Stato di diritto” (Rule of Law Mechanism) condotto dalla Commissione europea, fornendo un significativo contributo di elementi informativi e di dati per la redazione della relazione della Commissione sul sistema Paese, negli aspetti attinenti al funzionamento dell’apparato giudiziario, all’indipendenza della magistratura e alla lotta alla corruzione.
Il Rapporto sull’Italia, pubblicato nel luglio 2023, ha espresso una valutazione molto positiva dell’Italia per quanto concerne gli aspetti di competenza del Ministero della giustizia, dando conto di tutte le azioni e le riforme adottate ed in corso di implementazione sul piano sia legislativo sia organizzativo, in connessione con il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, formulando una sola specifica raccomandazione in materia di giustizia, relativamente alla digitalizzazione del processo penale.
Nel mese di novembre 2023 è stato avviato l’esercizio per la predisposizione del rapporto 2024.
Ancora nell’ambito del Consiglio d’Europa, e nella prospettiva di un sempre crescente impegno internazionale nel contrasto ai fenomeni corruttivi, il Ministero della giustizia, oltre a partecipare regolarmente attraverso la propria delegazione alle sessioni del GRECO (Gruppo di Stati contro la Corruzione), ha svolto attività di coordinamento per l’organizzazione della onsite visit in Italia degli esperti del GRECO nell’ambito del V Ciclo di Valutazioni (Preventing Corruption and promoting integrity in central governments - top executive functions - and law enforcement agencies).
La visita si è svolta presso il Ministero della giustizia dal 23 al 26 maggio 2023, articolandosi in numerose sessioni dedicate ad incontri con l’accademia e la società civile, rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, dell’ANAC, della Corte dei conti, della Guardia di finanza, dell’Arma dei carabinieri e della Polizia di Stato, dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, dei media.
Questo Ministero ha, altresì, garantito, attraverso i propri esperti, la partecipazione dell’Italia nei fori tematici dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) relativi alla prevenzione e contrasto della corruzione ed alla lotta alle più gravi forme di criminalità organizzata transfrontaliera e, in particolare, ai periodici incontri dei gruppi di lavoro tematici costituiti e coordinati da UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime).
Tra questi si ricordano il Gruppo di lavoro sul traffico dei migranti, co-presieduto dall’Italia, il Gruppo di lavoro sulla tratta di persone, il Gruppo di lavoro per il contrasto al riciclaggio attraverso l’uso di crypto-assets.
Il Ministero ha proseguito le attività relative al Meccanismo di riesame della Convenzione delle Nazioni Unite sul crimine organizzato transnazionale (Convenzione di Palermo) del 2000 e dei Protocolli aggiuntivi sulla tratta di esseri umani, sul traffico di migranti e sul traffico di armi.
Con riferimento alla Convenzione di Palermo si segnala l’organizzazione in data 29 settembre 2023, a Palermo, della Conferenza Ministeriale per il 20° anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, firmata a Palermo il 15 novembre 2000 ed entrata in vigore il 29 settembre 2003.
L’evento - organizzato dal Ministero della giustizia unitamente al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministero dell’interno ed a UNODC - ha visto la partecipazione di 32 delegazioni di alto livello (16 Ministri) provenienti dai Paesi del “Mediterraneo allargato”, per rinnovare il loro impegno contro la criminalità organizzata e in particolare contro la tratta di persone e il traffico di migranti.
Con riguardo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC), adottata dall’Assemblea Generale il 31 ottobre 2003, il Ministro della giustizia ha personalmente guidato la delegazione italiana che ha partecipato alla X Conferenza degli Stati Parte di UNCAC svoltasi ad Atlanta (USA) dall’11 al 15 dicembre 2023.
La Conferenza degli Stati Parte ha adottato, tra le altre, una Risoluzione presentata dall’Italia e dal Messico avente ad oggetto i rapporti tra corruzione e criminalità organizzata.
La priorità delle azioni di prevenzione e contrasto ai fenomeni corruttivi, a livello interno ed internazionale, trova ulteriore conferma nell’impegno del Ministero in ambito OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e nell’attiva partecipazione e sostegno al gruppo di lavoro sulla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni economiche internazionali (Working Group on Bribery), nonché al gruppo di lavoro formato dalle autorità requirenti degli Stati membri per facilitare lo scambio di buone prassi (Global network of Enforcement Practitioners against Corruption).
Nel mese di ottobre 2022 il Working Group on Bribery ha pubblicato il Rapporto di Fase IV sull’implementazione in Italia della Convenzione OCSE sulla lotta alla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni economiche internazionali, formulando una serie di raccomandazioni. Il prossimo mese di ottobre 2024 l’Italia sarà chiamata a relazionare al Working Group on Bribery sulle misure e iniziative adottate per l’implementazione delle raccomandazioni.
Nell’anno 2023 il Ministero della giustizia ha partecipato all’esercizio dell’OCSE- per il quale il Ministero dell’economia e delle finanze è focal point nazionale - volto all’elaborazione e adozione dell’Economic Survey 2023 sull’Italia.
Infine, si rappresenta che anche l’attività normativa in materia di prevenzione e contrasto alla corruzione è stata intensa ed in linea con le direttive discendenti dalle Convenzioni dell’ONU e del Consiglio d’Europa contro la corruzione, in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione (c.d. “Convenzione di Merida”), la Convenzione penale sulla corruzione del Consiglio d’Europa del 27 gennaio 1999 e la proposta di direttiva europea sulla lotta alla corruzione - COM (2023) 234 - che contiene uno specifico obbligo d’incriminazione del “trading in influence”, esteso anche alla “supposed influence”.
Invero, con il disegno di legge A.C. 1718, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare”, già approvato in prima lettura dal Senato, si propongono interventi rilevanti sui reati contro la Pubblica amministrazione, quali, in particolare, l’abrogazione del reato di abuso di ufficio (articolo 323 c.p.) e la riscrittura del reato di traffico di influenze illecite (articolo 346-bis c.p.).
In particolare, quanto all’intervento abrogativo, si rende necessario poiché l’attuale fattispecie incriminatrice dell’abuso di ufficio di cui all’articolo 323 c.p. si è rivelata inefficace, atteso l’esiguo numero di condanne dei pubblici amministratori, rispetto all’elevatissimo numero delle iscrizioni della notizia di reato, e in considerazione del confine, non sempre ben definito, rispetto ad altre fattispecie di reato contro la Pubblica Amministrazione, quali lo stesso reato di corruzione, accrescendo di tal guisa la cd. “burocrazia difensiva”.
Tale abrogazione comporterà, quindi, un rafforzamento della tutela dell’interesse pubblico, assicurata inoltre dall’attuale disciplina primaria e secondaria vigente che contempla rimedi sia preventivi, approntati anche in sede di controllo amministrativo, sia repressivi, di natura penalistica, disciplinare, contabile ed erariale.
Analogamente, la modifica dell’art. 346-bis c.p. si rivela necessaria per porre rimedio ai problemi interpretativi della disposizione, dovuti alla atipicità e indeterminatezza della nozione di mediazione illecita, oltre che per confermare la natura di fattispecie “avamposto” rispetto al sistema complessivo degli illeciti penali del pubblico agente.
Sul fronte delle intercettazioni, contrariamente a quanto asserito nelle premesse dagli Onorevoli interroganti, l’attività normativa è diretta a rafforzare gli strumenti di contrasto a reati di particolare gravità, ivi compresi quelli contro la P.A.
A tal fine si segnala che con la legge 9 ottobre 2023, n. 137, è stata estesa la speciale disciplina prevista in materia di intercettazioni per i delitti di criminalità organizzata (articolo 13, del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152) ad altre fattispecie di reato che esprimono un’offensività omogenea, tra le quali sono comprese le attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (articolo 452-quaterdecies c.p.), nonché tutti i delitti commessi con finalità di terrorismo o avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416-bis c.p. (forza di intimidazione del vincolo associativo e condizione di assoggettamento e di omertà che ne derivano) o per agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo (associazioni di tipo mafioso).
Infine, nel disegno di legge A.S. 932 recante “Modifiche in materia di durata delle operazioni di intercettazione”, con cui si propone di fissare in quarantacinque giorni la durata complessiva delle operazioni captative, risultano espressamente contemplate due deroghe, volte a chiarire che tale limite non trova applicazione: a) con riguardo ai procedimenti per delitti di criminalità organizzata e di terrorismo per i quali si applica la disciplina dettata dall’articolo 13 del decreto-legge n. 152; b) nel caso in cui continui a permanere l’assoluta indispensabilità delle operazioni ma in ragione dell’emergere di elementi specifici e concreti, che devono essere oggetto di espressa motivazione.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
Riccardo Ricciardi |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Assunzione di iniziative, anche legislative, volte a prevenire la corruzione, promuovere la trasparenza e la cultura della legalità, in particolare rafforzando le funzioni di regolazione e le attività di vigilanza sui contratti pubblici dell’Autorità nazionale anticorruzione |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/115, che impegna il Governo “ad adottare anche legislative, finalizzate a prevenire la corruzione, promuovere la trasparenza e la cultura della legalità, in particolare rafforzando le funzioni di regolazione e le attività di vigilanza sui contratti pubblici dell’Autorità nazionale anticorruzione”, per quanto di competenza di questo Dicastero, si rappresenta quanto segue.
Con il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, recante “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”, è stato adottato il nuovo Codice dei contratti pubblici, entrato in vigore il 10 aprile 2023 e le cui norme sono divenute efficaci dal 1° luglio 2023.
Ai sensi dell’articolo 23, l’ANAC è “titolare in via esclusiva della Banca dati nazionale dei contratti pubblici di cui all’articolo 62-bis del codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, abilitante l’ecosistema nazionale di e-procurement, e ne sviluppa e gestisce i servizi”, mediante interoperabilità i servizi e le informazioni necessarie allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.
Il nuovo Codice, inoltre, pur mantenendo il ruolo centrale dell’Autorità nazionale anticorruzione nell’ambito della contrattualistica pubblica, ha operato una significativa riduzione della funzione di carattere “regolatorio” - nello specifico di “regolazione secondaria” - attraverso “l’esperimento” della c.d. “soft law”, al fine dichiarato di rafforzarne le funzioni di vigilanza sul settore e di supporto alle stazioni appaltanti.
In particolare, agli articoli 220 e 222, sono stati rafforzati i poteri di vigilanza e controllo dell’ANAC “anche al fine di prevenire e contrastare illegalità e corruzione” e, nel contempo, le si demanda ‘‘[…] attraverso bandi-tipo, capitolari-tipo, contratti-tipo e altri atti amministrativi generali”, di garantire “la promozione dell’efficienza, della qualità dell’attività delle stazioni appaltanti, cui fornisce supporto anche facilitando lo scambio di informazioni e la omogeneità dei procedimenti amministrativi e favorisce lo sviluppo delle migliori pratiche”.
Infine è stato attribuito all’ANAC un potere di segnalazione al Governo e al Parlamento, in ordine alle criticità emergenti dalla normativa o dall’applicazione della medesima e prevede che la medesima possa formulare al Governo “proposte in ordine a modifiche occorrenti in relazione alla normativa vigente di settore”.
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
Bruno |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Opportunità di adottare misure volte a contemperare le esigenze di prevenzione generale e sicurezza collettiva con il rispetto del principio costituzionale di rieducazione della pena |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/132, si rappresenta quanto segue.
Va innanzitutto evidenziato che il Ministero della giustizia, a mezzo del preposto D.A.P., in piena collaborazione con i vari enti istituzionali e di volontariato, pone forte attenzione alla realizzazione di progetti formativi e lavorativi che coinvolgono i detenuti, siccome l’attività trattamentale, intra ed extra muraria costituisce elemento centrale dell’opera di rieducazione.
La Direttiva annuale del Ministro della giustizia per l’anno 2024 ha assegnato al D.A.P. una serie di obiettivi di primo livello, fra cui il miglioramento delle condizioni di detenzione attraverso l’incremento dell’offerta lavorativa e delle attività di istruzione e formazione professionale, culturali, ricreative e sportive.
È stato, altresì, assegnato il compito di individuare opzioni trattamentali che facilitino il consapevole reinserimento nel contesto sociale, al fine di garantire le esigenze di sicurezza e la flessione del tasso di recidiva, ponendo particolare attenzione alla tutela della salute psichiatrica dei soggetti detenuti.
Proprio per perseguire tale finalità, per l’anno 2024, sono state assegnate al D.A.P. risorse economiche per l’attività di istruzione, lavorative, culturali, ricreative e sportive.
Per quanto riguarda lo sviluppo di attività formative propedeutiche ad un corretto reinserimento sociale delle persone detenute, si ricorda il Protocollo d’intesa - stipulato il 13 settembre 2023 - tra il Ministero della giustizia ed il Consorzio di imprese di costruzione “We Build”, finalizzato alla formazione professionale dei detenuti all’interno e all’esterno, in vista di inserimenti lavorativi nel settore dell’edilizia, nonché l’Accordo interistituzionale tra DAP e CNEL, volto alla stipula di un Protocollo d’intesa per lo sviluppo della produzione delle lavorazioni penitenziarie.
La Cassa delle Ammende ha predisposto lo stanziamento, per l’anno 2024, di otto milioni di euro per la realizzazione del programma “Opportunità di lavoro professionalizzante” le cui risorse sono state utilizzate per il pagamento delle retribuzioni alle persone detenute impiegate in attività lavorative; il programma prevede anche il rilascio di una certificazione professionale; di un milione di euro per la formazione professionale; di quattro milioni e mezzo di euro per il potenziamento dell’attività di osservazione e trattamento nei confronti dei detenuti da parte di esperti psicologi; di un milione di euro per l’attività di mediazione culturale.
Nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa tra il DAP e Sport e Salute, sono stati selezionati per il finanziamento n. 81 progetti presentati da associazioni sportive per lo svolgimento di attività motorie e sportive all’interno degli istituti e la realizzazione di iniziative di formazione per figure professionali operanti nel settore sportivo.
In ordine all’implementazione di nuovi spazi trattamentali e alla riqualificazione di quelli esistenti, si evidenzia che sulla base dell’ultimo monitoraggio aggiornato al 31 dicembre 2023 risultano essere stati avviati o conclusi interventi che hanno coinvolto oltre 5.100 mq.
Infine, è all’esame del Parlamento il progetto di legge, di iniziativa governativa, A.C. 1660, recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”, con cui si prevede di introdurre norme per favorire l’attività lavorativa dei detenuti e, in particolare, l’estensione delle agevolazioni già previste per le aziende pubbliche e private che organizzino attività produttive o di servizi, all’interno degli istituti penitenziari, con l’impiego di persone detenute o internate, anche alle attività svolte dalle stesse aziende all’esterno del circuito carcerario, impiegando persone ammesse al lavoro esterno, nonché la possibilità di assumere in apprendistato professionalizzante anche i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e i detenuti assegnati al lavoro all’esterno ai sensi dell’articolo 21 della legge n. 354 del 1975.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
Zanella |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Opportunità di rendere operativo in tutte le Questure il protocollo Zeus, rafforzando al contempo le misure di protezione preventiva e adottando iniziative, anche legislative, per il contrasto dei reati a danno delle donne |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/134, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di rendere operativo in tutte le Questure d’Italia il protocollo Zeus e nello stesso tempo mettere le forze dell’ordine nelle condizioni di adottare le necessarie per prevenire la commissione di gravi reati, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza oppure l’attivazione di servizi di vigilanza specifici per le donne in pericolo, a porre in essere anche provvedimenti idonei a debellare un reato così infame come il cosiddetto femminicidio”, per quanto di competenza di quest’Amministrazione, si rappresenta quanto segue.
Con la legge 24 novembre 2023, n. 168, recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, in coerenza con il quadro normativo sovranazionale, sono state intensificate le misure positive di protezione preventiva, rafforzando le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e inasprendo le pene nei confronti dei recidivi, ed è stata ampliata la tutela, in generale, delle vittime di violenza.
Riveste, infatti, particolare importanza l’attenzione mostrata dal Governo verso la prevenzione della violenza sulle donne, soprattutto rispetto alla commissione dei cosiddetti “reati spia”, ovvero delitti che rappresentano indicatori di una violenza di genere per evitare che possano degenerare in comportamenti più gravi.
Tra gli interventi di maggior rilievo, troviamo il rafforzamento della misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore e di informazione alle vittime di violenza; l’applicazione delle misure di prevenzione della sorveglianza speciale e dell’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o di dimora, anche agli indiziati di reati legati alla violenza contro le donne e alla violenza domestica; l’introduzione di norme finalizzate a velocizzare i processi in materia di violenza di genere e domestica, l’applicazione di misura cautelare personale, la possibilità di disporre l’applicabilità del controllo tramite il cd. braccialetto elettronico, l’introduzione dell’arresto in flagranza differita.
Rivestono, inoltre, particolare interesse anche le iniziative formative in materia di contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica nonché l’introduzione di una provvisionale, ovvero una somma di denaro liquidata preventivamente a titolo di ristoro anticipato in favore delle vittime di violenza.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
D’Alessio |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Opportunità di intervenire sulla disciplina delle impugnazioni per renderla compatibile con il diritto di difesa costituzionalmente garantito, rimuovendo le limitazioni formali e sostanziali all’appello introdotte con le riforme degli ultimi anni |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/136, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di intervenire sulla disciplina delle impugnazioni per renderla compatibile con il diritto di difesa costituzionalmente garantito, rimuovendo le limitazioni formali e sostanziali all’appello introdotte con le riforme degli ultimi anni”, si rappresenta quanto segue.
Con legge 23 febbraio 2024, n. 18, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi”, è stato prorogato dal 15 gennaio 2024 al 30 giugno 2024 il termine in materia di disciplina transitoria per i giudizi di impugnazione nel processo penale fissato dal decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150. Per l’effetto, alle impugnazioni proposte fino al 30 giugno 2023 continua ad applicarsi la disciplina emergenziale - introdotta per contenere gli effetti dell’epidemia di COVID-19 - di cui all’articolo 23, comma 8, primo, secondo, terzo, quarto e quinto periodo, e comma 9, nonché le disposizioni di cui all’articolo 23-bis, commi 1, 2, 3, 4 e 7, del DL 137/2020, in luogo della nuova disciplina prevista dalla medesima riforma, che ha previsto, in via generale, per i giudizi d’appello e di cassazione il c.d. “rito camerale non partecipato”.
Con il decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31, recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparati va e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”, sono stati effettuati due interventi correttivi rispettivamente sull’articolo 598-bis c.p.p. - al fine di coordinare il cd. meccanismo di sentencing di cui all’art. 545-bis c.p.p. con il giudizio di appello, preservando, quanto più possibile, il contraddittorio scritto tra le parti nella forma di trattazione con rito camerale “non partecipato” - e sull’art. 599-bis c.p.p., al fine di chiarire che la richiesta di concordato ai motivi di appello per applicazione di pena detentiva sostitutiva deve essere necessariamente accompagnata dal preventivo espresso consenso dell’interessato, a pena di decadenza, nel termine di quindici giorni prima dell’udienza.
Infine, è in corso di esame al Parlamento il progetto di legge, di iniziativa governativa, A.C. 1718, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare, con cui si prevede di modificare l’articolo 581 c.p.p., in materia di forma dell’impugnazione, abrogando il comma 1-ter - che richiede attualmente, a pena di inammissibilità, il deposito della dichiarazione o elezione di domicilio contestualmente all’atto di impugnazione - e modificando il comma 1-quater, limitando ai soli difensori d’ufficio il deposito di specifico mandato ad impugnare, previsto a pena di inammissibilità contestualmente all’atto di impugnazione.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
Enrico Costa |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Ripristino della disciplina della prescrizione sostanziale in tutti i gradi di giudizio |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/149, che impegna il Governo “a predisporre, con una rivisitazione organica, il ripristino della disciplina della prescrizione sostanziale in tutti i gradi di giudizio, rimuovendo le criticità attuali derivanti dalla legge n. 3 del 2019”, si rappresenta quanto segue.
È in corso di esame al Parlamento il disegno di legge A.S. n. 985, recante “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di prescrizione’’, già approvato alla Camera, con cui si prevede di modificare la disciplina della prescrizione del reato, mediante: - l’abrogazione dell’articolo 344-bis del codice di procedura penale, introdotto dalla legge 27 settembre 2021, n. 134, in materia di improcedibilità dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione; - l’abrogazione dell’articolo 161-bis del codice penale introdotto con la legge n. 134 del 2021, che prevede la cessazione definitiva del corso della prescrizione a seguito della sentenza di primo grado; - infine, l’introduzione nel codice penale dell’articolo 159-bis che regola una nuova ipotesi di sospensione condizionata in seguito alla sentenza di condanna di primo grado o di appello che conferma la condanna di primo grado.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
De Monte |
Assemblea 28/12/2022 |
14/6/2024 |
Monitoraggio degli effetti della disciplina transitoria introdotta nel decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di riforma della giustizia penale, onde evitare applicazioni strumentali, con particolare riferimento ai reati connessi |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/153, che impegna il Governo “ad effettuare un monitoraggio degli effetti delle disposizioni di cui in premessa per evitare applicazioni strumentali, con particolare riferimento ai reati connessi”, si rappresenta quanto segue.
Con decreto del Ministro della giustizia 28 dicembre 2021, è stato istituito, presso l’ufficio di Gabinetto, il Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia penale, sulla ragionevole durata del procedimento e sulla statistica giudiziaria, in attuazione del comma 16 dell’articolo 2 della legge 27 settembre 2021, n. 134, quale organismo di consulenza e di supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione del procedimento penale, nel rispetto dei canoni del giusto processo, nonché di effettiva funzionalità degli istituti finalizzati a garantire un alleggerimento del carico giudiziario.
Con il decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31, recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”, sono stati effettuati interventi correttivi alla disciplina della cd. “stasi del procedimento”.
Come noto, il decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, ha introdotto il cosiddetto “termine di riflessione” ovvero un termine entro cui il p.m. deve determinarsi circa l’esercizio dell’azione penale, individuato in tre mesi dalla scadenza del termine delle indagini preliminari e prolungato in nove mesi “in base alla gravità del reato e alla complessità delle indagini preliminari”.
Decorsi tali termini, si determina una “stasi del procedimento” patologica, qualora il pubblico ministero non abbia esercitato l’azione penale o richiesto l’archiviazione.
Il correttivo effettuato ha dunque realizzato una complessiva semplificazione del meccanismo di risoluzione della stasi del procedimento, prevedendo un più incisivo controllo da parte del giudice per le indagini preliminari in luogo del procuratore generale: controllo che, con la nuova formulazione, viene esteso anche nella fase dell’autorizzazione al ritardato deposito degli atti.
In tal modo anche la valutazione dei presupposti per il differimento richiesto dal procuratore della Repubblica acquista carattere pienamente giurisdizionale, piuttosto che collocarsi - com’è attualmente previsto, con l’attribuzione al procuratore generale - all’interno del circuito del pubblico ministero.
L’intervento, sempre mantenendo ferme le garanzie per le parti, è volto a consentire alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa, scaduto il termine dopo il quale la stasi diventa patologica, di avere cognizione degli atti di indagine, ed incide altresì sugli strumenti connessi: l’avocazione delle indagini da parte del procuratore generale presso la Corte di appello, nonché la cadenza e composizione dell’elenco da trasmettersi periodicamente a quest’ultimo da parte del procuratore della Repubblica ai sensi dell’art. 127 disp. att. c.p.p..”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Ascari |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di estendere l’ambito applicativo della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, estendendo le relative tutele anche agli avvocati domiciliatari coinvolti nell’esecuzione delle prestazioni oggetto delle convenzioni con le pubbliche amministrazioni e con le grandi imprese |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/1, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di estendere l’ambito applicativo del provvedimento in oggetto e della relativa disciplina in materia di equo compenso, estendendo la tutela anche a tutti gli avvocati, che in qualità di meri domiciliatari, sono coinvolti nell’esecuzione delle prestazioni oggetto delle convenzioni con le pubbliche amministrazioni e con le grandi imprese di cui al provvedimento in esame”, si rappresenta quanto segue.
L’articolo 2 della legge 21 aprile 2023, n. 49, rubricato “Ambito di applicazione”, prevede che la disciplina dell’equo compenso, tra l’altro, si applica “ai rapporti professionali aventi ad oggetto la prestazione d’opera intellettuale di cui all’articolo 2230 del codice civile regolati da convenzioni aventi ad oggetto lo svolgimento, anche in forma associata o societaria, delle attività professionali svolte in favore di imprese bancarie e assicurative nonché delle loro società controllate, delle loro mandatarie...”.
Allo stato, per quanto di competenza di questa Amministrazione, non sono in corso di elaborazione testi normativi volti ad estendere l’ambito di applicazione della disciplina indicata all’attività di “mera” domiciliazione.
Per completezza, si rappresenta che, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Ministero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito di: a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Cafiero De Raho |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Valutazione degli effetti applicativi della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, con particolare riferimento all’eventuale sua estensione all’attività di riscossione |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/2, che impegna il Governo “a valutare gli effetti applicativi della disciplina in esame allo scopo di eventualmente estendere l’ambito applicativo della disciplina di cui al provvedimento in esame in materia di equo compenso, includendo tra i committenti forti anche gli agenti della riscossione, le società di riscossione e le società veicolo di cartolarizzazione dei crediti”, si rappresenta quanto segue.
L’articolo 2 della legge 21 aprile 2023, n. 49, rubricato “Ambito di applicazione”, prevede, al comma 3, tra l’altro, che la disciplina sull’equo compenso non si applica “alle prestazioni rese dai professionisti in favore di società veicolo di cartolarizzazione né a quelle rese in favore degli agenti della riscossione. Gli agenti della riscossione garantiscono comunque, all’atto del conferimento dell’incarico professionale, la pattuizione di compensi adeguati all’importanza dell’opera, tenendo conto, in ogni caso, dell’eventuale ripetitività della prestazione richiesta”. Allo stato, per quanto di competenza di questa Amministrazione, non sono in corso di elaborazione testi normativi volti ad estendere l’ambito di applicazione della disciplina citata all’attività di riscossione.
Per completezza, si rappresenta che, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Ministero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito di: a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Alifano |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di estendere l’ambito applicativo della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, ampliando il novero dei casi di nullità a tutela del professionista in relazione all’attività professionale degli avvocati |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/3, si rappresenta che la nullità delle clausole che prevedono un compenso non equo è sancita dall’articolo 3, della legge 21 aprile 2023, n. 49, che dispone: “Sono nulle le clausole che non prevedono un compenso equo e proporzionalo all’opera prestata, tenendo conto a tale fine anche dei costi sostenuti dal prestatore d’opera; sono tali le pattuizioni di un compenso inferiore agli importi stabiliti dai parametri per la liquidazione dei compensi dei professionisti iscritti agli ordini o ai collegi professionali, fissati con decreto ministeriale, o ai parametri determinali con decreto del Ministro della giustizia ai sensi dell’articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, per la professione forense, o ai parametri fissati con il decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy di cui all’articolo 1, comma 1, lettera e), della presente legge. 2. Sono, altresì, nulle le pattuizioni che vietino al professionista di pretendere acconti nel corso della prestazione o che impongano l’anticipazione di spese o che, comunque, attribuiscano al committente vantaggi sproporzionati rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro svolto o del servizio reso, nonché le clausole e le pattuizioni, anche se contenute in documenti contrattuali distinti dalla convenzione, dall’incarico o dall’affidamento tra il cliente e il professionista, che consistano: a) nella riserva al cliente della facoltà di modificare unilateralmente le condizioni del contratto; b) nell’attribuzione al cliente della facoltà di rifiutare la stipulazione in forma scritta degli elementi essenziali del contratto; c) nell’attribuzione al cliente della facoltà di pretendere prestazioni aggiuntive che il professionista deve eseguire a titolo gratuito; d) nell’anticipazione delle spese a carico del professionista; e) nella previsione di clausole che impongono al professionista la rinuncia al rimborso delle spese connesse alla prestazione dell’attività professionale oggetto della convenzione; f) nella previsione di termini di pagamento superiori a sessanta giorni dalla data di ricevimento da parte del cliente della fattura o di una richiesta di pagamento di contenuto equivalente; g) nel caso di un incarico conferito a un avvocato, nella previsione che, in caso di liquidazione delle spese di lite in favore del cliente, all’avvocato sia riconosciuto solo il minore importo previsto nella convenzione, anche nel caso in cui le spese liquidate siano state interamente o parzialmente corrisposte o recuperate dalla parte, ovvero solo il minore importo liquidato, nel caso in cui l’importo previsto nella convenzione sia maggiore; h) nella previsione che, in caso di un nuovo accordo sostitutivo di un altro precedentemente stipulato con il medesimo cliente, la nuova disciplina in materia di compensi si applichi, se comporta compensi inferiori a quelli previsti nel precedente accordo, anche agli incarichi pendenti o, comunque, non ancora definiti o fatturati; i) nella previsione che il compenso pattuito per l’assistenza e la consulenza in materia contrattuale spetti solo in caso di sottoscrizione del contratto; l) nell’obbligo per il professionista di corrispondere al cliente o a soggetti terzi compensi, corrispettivi o rimborsi connessi all’utilizzo di software, banche di dati, sistemi gestionali, servizi di assistenza tecnica, servizi di formazione e di qualsiasi bene o servizio la cui utilizzazione o fruizione nello svolgimento dell’incarico sia richiesta dal cliente”.
Inoltre, al fine di vigilare sull’osservanza delle disposizioni normative, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Ministero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito di: a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Giuliano |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Valutazione degli effetti applicativi della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, allo scopo di rideterminare le sanzioni disciplinari a carico dei professionisti che abbiano accettato compensi inferiori alle soglie stabilite dai parametri e decreti ministeriali di riferimento |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/4, si osserva in via preliminare che, in tema di sanzioni disciplinari a carico del professionista che abbia accettato compensi non equi, l’articolo 5 della legge 21 aprile 2023, n. 49, demanda agli “ordini” e ai “collegi professionali” di adottare “disposizioni deontologiche volte a sanzionare la violazione, da parte del professionista, dell’obbligo di convenire o di preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionalo alla prestazione professionale richiesta e determinato in applicazione dei parametri previsti dai pertinenti decreti ministeriali, nonché a sanzionare la violazione dell’obbligo di avvertire il cliente, nei soli rapporti in cui la convenzione, il contratto o comunque qualsiasi accordo con il cliente siano predisposti esclusivamente dal professionista, che il compenso per la prestazione professionale deve rispettare in ogni caso, pena la nullità della pattuizione, i criteri stabiliti dalle disposizioni della presente legge”.
Per quanto di stretta competenza, al fine di vigilare sull’osservanza delle disposizioni normative, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Dicastero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito di: a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
D’Orso |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Valutazione degli effetti applicativi della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, al fine dell’eventuale estensione della relativa disciplina transitoria anche agli incarichi conferiti successivamente all’entrata in vigore, pur se rientranti in convenzioni sottoscritte in un momento antecedente |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/5, che impegna il Governo “a considerare gli effetti applicativi della disposizione richiamata in premessa allo scopo di eventualmente rivedere la disciplina transitoria di entrata in vigore del provvedimento in esame, estendendola anche a tutti gli incarichi conferiti successivamente alla data di entrata in vigore del provvedimento, pur se rientranti in una convenzione sottoscritta antecedentemente all’entrata in vigore del provvedimento in esame”, si rappresenta che l’articolo 11 della legge 21 aprile 2023, n. 49, ha espressamente previsto che «Le disposizioni della presente legge non si applicano alle convenzioni in corso, sottoscritte prima dell’entrata in vigore della medesima legge».
Al fine di vigilare sull’osservanza delle disposizioni normative, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Dicastero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito di: “a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie”.
Allo stato, non sono in corso di elaborazione testi normativi volti alla revisione della citata disciplina transitoria.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Grippo |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Valutazione degli effetti applicativi della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali al fine di rafforzarne l’efficacia, con particolare riferimento al lavoro autonomo professionale organizzato in forma non ordinistica |
In merito a tale atto di indirizzo il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/6, si evidenzia che l’intera normativa trova applicazione anche in favore di professionisti appartenenti a categorie non organizzate in ordini professionali e che l’articolo 10 della legge 21 aprile 2023, n. 49, ha previsto la costituzione di un Osservatorio nazionale sull’equo compenso proprio al fine di vigilare sull’osservanza delle disposizioni di cui alla stessa legge, istituito con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, presso questo Ministero, con il compito di: a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Gianassi |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Valutazione degli effetti applicativi della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, al fine di rivalutare l’esclusione delle società veicolo di cartolarizzazione e degli agenti della riscossione dal suo ambito di applicazione |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/8, che impegna il Governo “a valutare gli effetti applicativi della disciplina richiamata in premessa al fine di rivalutare, nell’ambito delle proprie prerogative, l’esclusione dall’ambito di applicazione della nuova disciplina delle società veicolo di cartolarizzazione e degli agenti della riscossione”, si rappresenta quanto segue.
L’articolo 2 della legge 21 aprile 2023, n. 49, rubricato “Ambito di applicazione”, prevede al comma 3, tra l’altro, che la disciplina dell’equo compenso non si applica «alle prestazioni rese dai professionisti in favore della pubblica amministrazione e delle società disciplinate dal testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175. Esse non si applicano, in ogni caso, alle prestazioni rese dai professionisti in favore di società veicolo di cartolarizzazione né a quelle rese in favore degli agenti della riscossione. Gli agenti della riscossione garantiscono comunque, all’atto del conferimento dell’incarico professionale, la pattuizione di compensi adeguati all’importanza dell’opera, tenendo conto, in ogni caso, dell’eventuale ripetitività della prestazione richiesta».
Allo stato, per quanto di competenza di questa Amministrazione, non sono in corso di elaborazione testi normativi volti ad estendere l’ambito di applicazione della disciplina indicata alle società veicolo di cartolarizzazione ed agli agenti della riscossione.
Per completezza, si rappresenta che, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Dicastero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, al fine di vigilare sull’osservanza delle disposizioni normative.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Gribaudo |
Assemblea 25/1/2023 |
14/6/2024 |
Valutazione degli effetti applicativi della disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali con riferimento alle sanzioni deontologiche nei confronti del professionista |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/9, che impegna il Governo “a considerare gli effetti applicativi della disposizione richiamata in premessa, al fine di rivalutare, nell’ambito delle prerogative, l’opportunità di rivedere la disciplina relativa alle sanzioni deontologiche ex lege nei confronti del professionista che accetta un compenso equo e che, nel predisporre il contenuto della convenzione, omette di esplicitare alla controparte il compenso”, si rappresenta che, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Dicastero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito di: a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 60/2023 (G.U. n. 127 del 1.6.2023) |
Dori |
Assemblea 14/3/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di monitorare gli effetti applicativi del nuovo sistema della procedibilità a querela, con particolare riferimento ai reati di furto aggravato e danneggiamento aventi ad oggetto beni demaniali e beni del patrimonio indisponibile dello Stato e degli altri enti pubblici |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/831-A/1, con cui il Governo si impegnava “a monitorare nel tempo gli effetti applicative del sistema della procedibilità a querela, come ampliato dalla riforma di cui al decreto legislative n. 150 del 2022, con particolare riferimento ai reati di furto aggravato e danneggiamento aventi ad oggetto beni demaniali e beni del patrimonio indisponibile dello Stato e degli enti pubblici”, si rappresenta quanto segue.
Il Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione di questo Ministero sta lavorando all’implementazione di un sistema per l’acquisizione di dati statistici sui procedimenti pendenti a partire dalla data di notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Detta base dati centralizzata sarà ultimata entro la fine del corrente anno e consentirà di compiere rilevazioni statistiche anche per specifici titoli di reato, ivi compresi quelli oggetto dell’impegno predetto. In attesa del completamento di tale sistema di monitoraggio, questo Ministero si è attivato per compiere un rilevamento “manuale” del dato specifico richiesto, che allo stato ha potuto riguardare soltanto le fattispecie di furto aggravato punite dal combinato disposto di cui agli articoli 624-625 n. 7) c.p., posto che quanto al reato di danneggiamento l’estensione della regola della procedibilità a querela anche ai fatti commessi su cose esposte alla pubblica fede è stata operata dal Legislatore solo di recente, ossia con il decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31, sicché una verifica in merito alla perdurante effettività della tutela penale per queste fattispecie appare prematura.
Ebbene, dall’indagine svolta, che è stata compiuta osservando sia le variazioni di iscrizione registrate con riguardo a tutte le ipotesi di reato ascrivibili in generale all’articolo 625 c.p. sia quelle registrate con riguardo a tutte le ipotesi riconducibili al solo articolo 625, comma 1, n. 7) c.p., è emerso che dopo l’entrata in vigore della riforma “Cartabia” in entrambi i casi le iscrizioni sono aumentate anziché diminuire, sebbene l’aumento si sia rivelato più consistente per le ipotesi di furto aggravato ex articolo 625, comma 1, n. 7) c.p. per i quali – come noto – la regola della procedibilità a querela ha riguardato solo alcune fattispecie, così scongiurando il temuto pericolo di un abbassamento dell’effettività della tutela penale.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 50/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Stefanazzi |
Assemblea 4/5/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di valutare un approfondimento della disposizione di cui all’articolo 7-ter del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20, relativa alla procedura di esame della domanda di protezione internazionale, con particolare riferimento alla possibilità di includere le decisioni di inammissibilità tra quelle ricorribili dinanzi all’autorità giudiziaria, alla luce dell’articolo 46 della direttiva 2013/33/CE |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1112/75, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di un approfondimento della disposizione alla luce del diritto all’effettivo ricorso in relazione all’articolo 46 della direttiva 2013/33/CE”, si rappresenta quanto segue.
Con decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 87, è stato operato un correttivo all’intervento contenuto nella lettera d) dell’art. 7-ter, del decreto-legge n. 20/2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50/2023, che circoscriveva il diritto di ricorso all’autorità giudiziaria ordinaria avverso la decisione della Commissione territoriale esclusivamente nei confronti delle decisioni di rigetto e di manifesta infondatezza (di cui all’articolo 32 del decreto legislativo n. 25 del 2008) e non anche le decisioni di inammissibilità (di cui all’articolo 29 del decreto legislativo n. 25 del 2008).
Invero, il Governo, all’articolo 12 del decreto-legge n. 51 del 2023, in aderenza al diritto unionale e, in particolare, a quanto stabilito dall’articolo 46 della direttiva 2013/22/CE cd. “Accoglienza” - che, in tema di diritto «ad un ricorso effettivo dinanzi ad un giudice», tipizza anche le ipotesi di domanda inammissibile - ha eliminato dal testo dell’articolo 35, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo n. 25 del 2008 (come era stato appena riformulato dalla legge di conversione n. 50 del 2023) il riferimento ai provvedimenti «di cui all’articolo 32», che avrebbe limitato a regime la possibilità di ricorso giurisdizionale avverso i soli provvedimenti di rigetto delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale.
Per effetto di tale soppressione, è stato dunque ripristinato il testo antecedente dell’articolo 35, comma 1, del decreto legislativo n. 25 del 2008 e, con esso, la possibilità di impugnare anche le decisioni di inammissibilità della domanda da parte delle Commissioni territoriali.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 74/2023 (G.U. n. 143 S.O. 23/L del 21.6.2023) |
Lacarra |
Assemblea 6/6/2023 |
14/6/2024 |
Adozione di misure organizzative e lo stanziamento di risorse per il potenziamento e la rideterminazione degli organici dei funzionari della professionalità giuridico pedagogica, di servizio sociale e mediatore culturale presso il Ministero della giustizia |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1114-A/29, che impegna il Governo “nell’ambito delle sue proprie prerogative ad adottare tutte le misure organizzative e a stanziare risorse adeguate, presso il Ministero della giustizia, per il potenziamento e la rideterminazione degli organici dei funzionari della professionalità giuridico pedagogica, di servizio sociale e mediatore culturale, anche intervenendo sull’articolo 13 del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, convertito, dalla legge 13 aprile 2017, n. 46”, si rappresenta quanto segue.
L’articolo 11 del D.P.C.M. 11 maggio 2023, registrato dalla Corte dei conti il 30 maggio 2023 al n. 1603 e pubblicato sulla G.U. il 12 giugno 2023, n. 235, ha autorizzato il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ad indire procedure di reclutamento e ad assumere a tempo indeterminato, tra le altre, 99 unità di personale da inquadrare nell’Area dei funzionari.
Per l’effetto, con p.D.G. 6 dicembre 2023, il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ha disposto l’elevazione dei posti del concorso pubblico per esami per il profilo professionale di funzionario della professionalità giuridico - pedagogica, indetto con P.D.G.18 ottobre 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - IV Serie speciale - “Concorsi ed esami” n. 85 del 25 ottobre 2022, da 214 a 233.
Con p.D.G. 31 gennaio 2024 è stata approvata la graduatoria del concorso a 104 posti di funzionario giuridico-pedagogico (A3-F1) - elevati a 236 - indetto con bando del 18 ottobre 2022, nei ruoli del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, con assunzione 4 marzo 2024.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 85/2023 (G.U. n. 153 del 3.7.2023) |
Dori |
Assemblea 29/6/2023 |
14/6/2024 |
Integrazione dei posti di addetto all’ufficio del processo attualmente vacanti e la stabilizzazione del contingente attualmente in servizio o, in subordine, la proroga degli attuali contratti in corso |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1238/109, che impegna il Governo “a definire le modalità, anche attraverso le dovute interlocuzioni con l’Unione europea, attraverso le quali integrare i posti attualmente vacanti; a procedere alla stabilizzazione del contingente attualmente in servizio, eventualmente integrato dai nuovi assunti, o in subordine alla proroga degli attuali contratti in corso fino al termine del PNRR, ovvero fino al 2026 con la necessaria trasformazione dei contratti a termine prorogati in contratti a tempo indeterminato, evitando la dispersione delle professionalità acquisite”, si rappresenta quanto segue.
Nell’ambito delle procedure di assunzione per il Ministero della giustizia, il piano straordinario di reclutamento di personale amministrativo a tempo determinato per la realizzazione delle linee progettuali del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) è stato avviato realizzando i seguenti bandi di concorso:
- concorso per il reclutamento di n. 8.171 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia;
- concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di n. 79 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia, presso gli uffici giudiziari del Distretto di Corte di appello di Trento e Sezione distaccata di Bolzano;
- concorsi pubblici, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento complessivo di n. 5.410 unità di personale con profili professionali tecnici, di area funzionale II e III, a supporto dell’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia, (nella specie concorso per il reclutamento a tempo determinato di 1.660 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale terza, fascia economica F1 e concorso per il reclutamento a tempo determinato di 750 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale seconda, fascia economica F2, e di 3.000 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale seconda, fascia economica F1).
Al 30 aprile scorso, per ciascuna delle procedure sopra richiamate, risultavano in servizio, rispettivamente 5.510, 45 e 3.109 unità.
Nell’ambito della procedura di reclutamento delle figure tecniche a supporto dell’U.P.P., è stata disposta la procedura di scorrimento delle graduatorie ancora capienti nei profili di Analisti di organizzazione e tecnico di edilizia senior per l’area III nonché di Operatore data entry per l’area II.
Nella specie, sono stati resi disponibili un complessivo di 644 posti, così formati: n. 607 posti per Operatore di data entry area II, F1; n. 17 posti per Analista di organizzazione area III, F1; n. 20 posti per Tecnico di edilizia senior, area III. Al termine della procedura di scelta della sede manifestazione di interesse avvenuta tra il 9 e il 13 maggio 2024, si è provveduto all’assunzione di n. 12 (dodici) analisti di organizzazione; 6 (sei) Tecnici di edilizia senior; 310 Operatori data entry, per un totale complessivo di 328 (trecentoventotto) unità di personale, con immissione in servizio il 4 giugno 2024.
È peraltro prossima un’ulteriore procedura di scorrimento ad esaurimento delle graduatorie distrettuali esistenti nel profilo di “Tecnico di amministrazione”.
Ancora, in conformità con le disposizioni normative di riferimento, il 5 aprile scorso la Commissione interministeriale Ripam ha bandito per il Ministero della giustizia un nuovo concorso su base distrettuale per il reclutamento di 3.946 unità da addetti all’Ufficio del processo, la cui immissione in servizio è prevista entro il mese di giugno prossimo nel rispetto degli obiettivi di cui al P.N.R.R..
Si è provveduto a prorogare alla data del 30 giugno 2026, ove fosse prevista una scadenza differente, la durata del contratto di lavoro già sottoscritto da tutto il personale assunto a mezzo di procedure concorsuali autorizzate nell’ambito dei progetti di cui al P.N.R.R., in servizio alla data dello stesso provvedimento, ai sensi dell’articolo 1, comma 9, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, convertito dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18, recante “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi”.
In ultimo, in ordine alla possibilità di stabilizzare il personale assunto nell’ambito del quadro di riferimento appena riportato, si dà atto che il decreto-legge n. 19 del 2 marzo 2024, all’articolo 22, autorizza il Ministero della giustizia, a decorrere dal 1° luglio 2026, a stabilizzare nei propri ruoli i dipendenti assunti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 11, comma 1, primo periodo, e dell’articolo 13, che abbiano lavorato per almeno ventiquattro mesi continuativi nella qualifica ricoperta e risultano in servizio alla data del 30 giugno 2026.
Sul punto occorre evidenziare che la disposizione di prorogare i contratti di lavoro in essere e l’impegno a portare a termine il reclutamento di 3.946 nuovi A.U.P.P. entro giugno 2024, rappresentano attività volte a mettere il personale assunto e assumendo nella posizione di possedere il requisito minimo già previsto dalla legge per la stabilizzazione (il servizio protratto per ventiquattro mesi).
Tale stabilizzazione è soggetta, secondo le disposizioni normative che la autorizzano, a vincoli ben precisi, subordinata, infatti, ad una «selezione comparativa sulla base dei distretti territoriali e degli uffici centrali, nei limiti delle facoltà assunzionali maturate e disponibili a legislazione vigente e dei posti disponibili in organico, con possibilità di scorrimento fra i distretti».”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 168/2023 (G.U. n. 275 del 24.11.2023) |
Giuliano |
Assemblea 26/10/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di valutare l’introduzione di uno strumento che consenta al pubblico ministero, nelle ipotesi di reato elencate dall’articolo 362, comma 1-ter, del codice di procedura penale, di disporre il sequestro conservativo dei beni mobili o immobili dell’imputato a garanzia del risarcimento dei danni subiti dalle vittime |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1294-A/5, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di introdurre uno strumento che consenta al pubblico ministero di disporre, se del caso, il sequestro conservativo dei beni mobili o immobili dell’imputato, a garanzia del risarcimento dei danni subiti dalle vittime, in tutte le ipotesi di reato contemplate dall’articolo 362 comma 1-ter del codice di procedura penale”, si rappresenta che l’Osservatorio permanente sull’efficacia delle norme in tema di violenza di genere e domestica, istituito presso il Ministero della giustizia, è impegnato in un monitoraggio costante, attraverso la raccolta e l’analisi di dati giudiziari e statistici, che consentiranno di valutare l’efficacia dell’attività giudiziaria nel contrasto al fenomeno della violenza di genere (e ciò nel settore penale, in quello civile come pure nel minorile) e, quindi, l’opportunità di introdurre il presidio proposto, attualmente previsto dal comma 1-bis dell’articolo 316 c.p.p. per il delitto di omicidio commesso contro il coniuge, anche legalmente separato o divorziato, contro l’altra parte dell’unione civile, anche se l’unione civile è cessata, o contro la persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 213/2023 (G.U. n. 303 S.O. 40/L del 30.12.2023) |
Giuliano |
Assemblea 29/12/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di adottare iniziative per l’adeguamento al costo della vita dei compensi spettanti ad ausiliari e consulenti tecnici per le operazioni eseguite su disposizione dell’autorità giudiziaria in materia civile e penale |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1627/164, che impegna il Governo “a valutare ogni iniziativa utile, anche di carattere normativo compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, per l’adeguamento al costo della vita dei compensi spettanti ad ausiliari e consulenti tecnici per le operazioni eseguite su disposizione dell’autorità giudiziaria in materia civile e penale”, si rappresenta quanto segue.
A decorrere dall’esercizio finanziario 2022, è stato istituito nell’ambito del capitolo 1360 il piano gestionale n. 15 “Somme destinate all’adeguamento degli onorari spettanti a periti e consulenti tecnici che ricoprono il ruolo di ausiliari dell’autorità giudiziaria” Missione 6 “Giustizia” - Programma 6 “Servizi di gestione amministrativa per l’attività giudiziaria” - Azione 4 “Supporto allo svolgimento dei procedimenti giudiziari attraverso le spese di giustizia” - C.d.R. “Dipartimento degli Affari di Giustizia”, finalizzato all’adeguamento degli onorari spettanti a periti e consulenti tecnici che ricoprono il ruolo di ausiliari dell’autorità giudiziaria.
Inoltre, al fine di dare compiuta attuazione all’impegno in oggetto, con decreto del Ministro della giustizia 4 dicembre 2023 è stata costituita una commissione, finalizzata alla rideterminazione della misura degli onorari fissi, variabili e a tempo, degli ausiliari del magistrato nel processo penale, civile, amministrativo, contabile e tributario, che ha quale finalità quella di predisporre i criteri per la redazione del decreto interministeriale di cui all’articolo 50 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia).
Infine, questa Amministrazione sta valutando la bozza del provvedimento dirigenziale, di concerto con il Ragioniere generale dello Stato, di adeguamento della misura degli onorari fissi, variabili e a tempo spettanti agli ausiliari del magistrato nel processo penale, civile, amministrativo, contabile e tributario, ai sensi dell’articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, in relazione alla variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati da agosto 1999 ad agosto 2019.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 22/2023 (G.U. n. 62 del 14.3.2023) |
Cafiero De Raho |
Assemblea 31/1/2023 |
14/6/2024 |
Revisione della disciplina di cui al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di riforma del processo penale, con particolare riferimento al ripristino del regime di procedibilità di ufficio di taluni reati, sulla base delle risultanze dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, istituita con legge n. 22 del 2023 |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/303-A/5, che impegna il Governo “sulla base dei lavori e delle risultanze della Commissione, a rivalutare il decreto legislativo di riforma del processo penale sulla base di quanto illustrato in premessa e, per quanto di competenza e ferme restando le prerogative del Parlamento, ad adottare iniziative volte ad accelerare in tutte le sedi l’iter delle proposte di legge in materia di procedibilità d’ufficio, per ripristinare l’iniziativa automatica del magistrato ad avviare l’indagine in primis nei casi in cui ricorrano le circostanze aggravanti di cui agli articoli 270-bis.1 (reati commessi con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico) e 416-bis.1 (delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste per le associazioni di tipo mafioso), nonché negli altri casi per i quali è stato modificato il regime di procedibilità da parte della riforma di cui in premessa”, si rappresenta quanto segue.
L’articolo 1 della legge 24 maggio 2023, n. 60, recante “Norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto in flagranza”, prevede la procedibilità d’ufficio per i delitti aggravati dalla circostanza di cui al primo comma dell’articolo 270-bis.l c.p., e dalla circostanza di cui al primo comma dell’articolo 416-bis.1 c.p..
Inoltre, con il decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31, recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”, sono stati introdotti due interventi correttivi in materia di procedibilità, al fine di stabilire con chiarezza la regola della procedibilità d’ufficio del delitto di lesioni, quando questo sia commesso in danno di personale esercente professione sanitaria, sia che si tratti di lesioni lievi sia di lesioni gravi o gravissime (modificando gli articoli 582 e 583-quater c.p.) e del danneggiamento nelle ipotesi in cui il fatto è commesso su cose esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede (modificando l’articolo 635 c.p.).”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 168/2023 (G.U. n. 275 del 24.11.2023) |
Brambilla |
Assemblea 26/10/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di adottare iniziative normative volte a rafforzare la tutela dei minori vittime di violenza assistita in ambito domestico |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1294-A/20, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di assumere iniziative di carattere normativo per le esigenze di tutela del minore che abbia assistito alle violenze in ambito domestico, volte a specificare che il giudice possa disporre per l’imputato di tali delitti, le misure del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona minore ovvero di mantenere una determinata distanza, comunque non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi o dal minore, disponendo l’applicazione delle modalità di controllo previste dall’articolo 275-bis”, si rappresenta che la legge 24 novembre 2023, n. 168, recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, all’articolo 1, ha esteso la definizione di violenza domestica, attraverso l’inserimento della c.d. “violenza assistita”, ovvero la violenza commessa in presenza di minori di età, in grado di produrre effetti traumatici di pari intensità rispetto a quelli prodotti dalle violenze subite in maniera diretta.
Per l’effetto, per tutti i reati di violenza commessa in presenza di minori di età si applica la medesima disciplina delle misure di prevenzione personali e delle misure cautelari previste per i reati di violenza in danno delle donne, ivi comprese le misure del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona minore ovvero di mantenere una determinata distanza, comunque non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi o dal minore, disponendo l’applicazione delle modalità di controllo previste dall’articolo 275-bis c.p.p. (cd. “braccialetto elettronico”), ulteriormente rafforzate con l’intervento normativo in questione.
In particolare, il Governo ha inteso intensificare le misure positive di protezione, soprattutto rispetto alla commissione dei cosiddetti “reati spia”, potenziando sia le misure di prevenzione personale (articolo 2) - prevedendo, per la misura della sorveglianza, l’applicabilità con modalità di controllo elettronico ex articolo 275-bis c.p.p. (ferme restando la necessità del consenso dell’interessato e la verifica della fattibilità tecnica) e l’imposizione da parte del tribunale del divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, frequentati abitualmente dalle persone cui occorre prestare protezione, e di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e da tali persone - sia le misure cautelari e l’uso del braccialetto elettronico (articolo 12): a) prevedendo l’applicazione della custodia cautelare in carcere nel caso di manomissione del braccialetto elettronico o degli altri strumenti tecnici di controllo, disposti con la misura degli arresti domiciliari, ovvero con le misure dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; b) ampliando il novero dei reati per la commissione dei quali può essere disposta la misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare; c) imponendo a carico della persona che ha commesso il reato, congiuntamente all’applicazione della predetta misura, l’uso del braccialetto elettronico e il dovere di mantenere una determinata distanza, non inferiore a 500 metri, dalla casa familiare o dai luoghi frequentati dalla persona offesa, ciò anche al di fuori dei limiti di pena previsti per l’applicazione delle misure cautelari; d) estendendo tali disposizioni anche alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa di cui all’articolo 282-ter c.p.p..
Per completezza, l’intervento normativo in questione, sempre nell’ottica di rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica, dispone altresì l’applicabilità delle sanzioni penali previste per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa anche alla violazione degli ordini di protezione emessi dal giudice in sede civile (articolo 9), rafforza le disposizioni in materia di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ex articolo 384-bis c.p.p. e introduce l’articolo 382-bis c.p.p. che consente l’arresto in flagranza differita (articolo 10).”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 168/2023 (G.U. n. 275 del 24.11.2023) |
Ghio |
Assemblea 26/10/2023 |
14/6/2024 |
Monitoraggio degli effetti della disciplina di cui alla legge n. 168 del 2023 in materia di contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, con particolare riferimento alla misura dell’ammonimento del Questore |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1294-A/26, che impegna il Governo “a effettuare un accurato monitoraggio sugli effetti della disciplina, adeguato e omogeneo rispetto a tutto il territorio nazionale, i cui risultati vengano riferiti al Parlamento entro un anno dall’entrata in vigore della legge in esame, in base ai quali, con particolare riferimento alla estensione dell’ammonimento al reato di cui all’articolo 612-ter del codice penale, nell’ambito delle sue prerogative valutare eventualmente di espungere il reato citato dalla disciplina come novellata”, si rappresenta che con la legge 5 maggio 2022, n. 53, recante “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”, è stata razionalizzata e resa permanente, attraverso una rete istituzionale e l’innovazione tecnologica e digitale, oltre alla interoperabilità delle banche dati dedicate e la periodica visibilità delle analisi statistiche compiute, la raccolta di dati e informazioni sulla violenza di genere esercitata contro le donne, al fine di monitorare il fenomeno ed elaborare politiche che consentano di prevenirlo e contrastarlo.
La nuova procedura per la raccolta dei dati, operativa a partire dal 1° gennaio 2024, costituisce un valido strumento anche per valutare l’impatto della normativa e come essa riesca a rendere più immediate e incisive le misure di protezione a sostegno delle vittime vulnerabili.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 168/2023 (G.U. n. 275 del 24.11.2023) |
Dori |
Assemblea 26/10/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di applicare il patrocinio gratuito, anche in deroga ai limiti di reddito previsti dalla normativa, ai procedimenti civili riguardanti abusi familiari o condotte di violenza di genere o domestica |
Ordine del giorno
|
Zan |
||||
Ordine del giorno
|
L. 213/2023 (G.U. n. 303 S.O. 40/L del 30.12.2023) |
Ascari |
Assemblea 29/12/2023 |
1/7/2024 |
Stanziamento di risorse volte all’estensione della facoltà di avvalersi del patrocinio gratuito, con particolare riferimento ai procedimenti civili relativi ad abusi familiari o a condotte di violenza di genere o domestica |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso tre note di identico contenuto, salvo il richiamo agli impegni da essi recati, che si riportano di seguito:
In merito all’ordine del giorno 9/1294-A/22, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità, in attuazione dell’articolo 24, terzo comma, della Costituzione attraverso le opportune modifiche legislative e regolamentari, di applicare il patrocinio gratuito, anche in deroga ai limiti di reddito previsti dal decreto del Presidente della Repubblica del 30 maggio 2002, n. 115, ai procedimenti civili riguardanti abusi familiari o condotte di violenza di genere o domestica poste in essere da una parte nei confronti dell’altra o dei figli minori, ai sensi dell’articolo 473 bis del codice di procedura civile”; in merito all’ordine del giorno 9/1294-A/28, che impegna il Governo “nell’ambito delle sue proprie prerogative a prevedere, in attuazione dell’articolo 24, comma terzo. della Costituzione, quale ulteriore strumento di tutela per le vittime di violenza, volto altresì ad uniformare la garanzia di legge in entrambi i procedimenti, il patrocinio a spese dello Stato, anche in deroga ai limiti di reddito previsti ai procedimenti civili in cui siano allegati abusi familiari o condotte di violenza di genere o domestica poste in essere da una parte nei confronti dell’altra o dei figli minori, come previsto nel capo III, Sez. 1 articoli 473-bis, 40-46, del Codice di procedura civile”; in merito all’ordine del giorno 9/1627/167, che impegna il Governo “a valutare lo stanziamento di risorse da destinare all’estensione del novero dei soggetti destinatari del gratuito patrocinio a spese dello Stato e, in particolare, anche ai procedimenti civili che riguardino abusi familiari o condotte di violenza di genere o domestica”, il Ministero rappresenta quanto segue.
“L’impulso riformatore sensibile a fornire risposta all’esigenza di tutela giudiziaria delle vittime di violenza di genere e domestica, che passa necessariamente anche attraverso l’erogazione della pertinente assistenza legale, si è spinto sino a modificare il D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materie di spese di giustizia), che all’articolo 76 ha visto l’introduzione del comma 4-ter, ad opera della legge 1° ottobre 2012, n. 172, recante “Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno”.
Si tratta di una misura che estende il beneficio del patrocinio a spese dello Stato alle vittime di crimine domestico (persona offesa dai reati di cui agli articoli 572, 583-bis, 609-bis, 609-quater, 609-octies e 612-bis, nonché, ove commessi in danno di minori, dai reati di cui agli articoli 600, 600-bis, 600-ter, 600-quinquies, 601, 602, 609-quinquies e 609-undecies del codice penale), anche in deroga ai limiti di reddito previsti dalla normativa vigente in materia di spese di giustizia.
Successivamente la legge 11 gennaio 2018, n. 4, recante “Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici”, ha introdotto, nell’art 76 TUSG, il comma 4-quater che riconosce il beneficio del patrocinio a spese dello Stato ai figli, minori o maggiorenni ma economicamente non autosufficienti, rimasti orfani a seguito di crimine domestico, anche in deroga ai limiti di reddito previsti dalla normativa vigente in materia di spese di giustizia, e ciò per tutti i tipi di procedimento che possano scaturire dal fatto di reato, sia penali che civili, compresi quelli di esecuzione forzata.
Per completezza, si rappresenta che con l’Atto Governo n. 137, recante “Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, recante attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata”, l’articolo 473-bis del codice di procedura civile, introdotto con il decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, è stato ulteriormente modificato. Allo stato, l’A.G. 137, approvato dal Consiglio dei ministri il 15 febbraio scorso, è all’esame del Parlamento.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 189/2023 (G.U. n. 293 del 16.12.2023) |
Paolo Emilio Russo |
Assemblea 5/12/2023 |
14/6/2024 |
Opportunità di istituire una sede di confronto permanente con il Parlamento relativo al procedimento attuativo della piattaforma digitale pubblica di cui all’articolo 1, comma 341, della legge n. 178 del 2020 |
Ordine del giorno
|
Magi |
Necessità di assicurare che il trasferimento dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero della giustizia delle competenze relative alla piattaforma digitale pubblica di cui all’articolo 1, comma 341, della legge n. 178 del 2020 non determini ulteriori ritardi nella sua effettiva realizzazione |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso due note di identico contenuto, salvo il richiamo agli impegni da essi recati, che si riportano di seguito:
In merito all’ordine del giorno 9/1491-A/1, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità, con le modalità e nelle forme che riterrà più idonee, di istituire una sede di confronto permanente con il Parlamento in merito al procedimento attuativo della piattaforma di cui all’articolo 1, comma 341, della legge n. 178 del 2020, nonché per approfondire e monitorare le prospettive e le eventuali possibilità di applicazione delle nuove tecnologie ai procedimenti elettorali”, nonché all’ordine del giorno 9/1491-A/2, che impegna il Governo “ad assicurare che il trasferimento delle competenze relative alla piattaforma dalla Presidenza del Consiglio dei ministri non determini ulteriori ritardi nella sua effettiva realizzazione;
a modificare la disciplina secondaria concernente la piattaforma, dopo la sua entrata in funzione nel rispetto di quanto previsto dal precedente impegno, al fine di assicurare:
1) che la piattaforma consenta, per i comuni per i quali il dato relativo all’iscrizione nelle liste elettorali non è disponibile nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente istituita ai sensi dell’articolo 62 del Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, il caricamento diretto, da parte dei promotori, dei certificati elettorali dei firmatari della richiesta di referendum o della proposta di legge di iniziativa popolare rilasciati dai comuni ai sensi dell’articolo 38-bis, comma 4, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, ovvero dei duplicati informatici dei certificali elettorali rilasciati con le modalità di cui all’articolo 8, sesto comma, terzo periodo, della legge 25 maggio 1970, n. 352;
2) che le Camere possano accedere direttamente alla piattaforma per effettuare i controlli a esse demandati dalla legislazione vigente ai fini della verifica del numero e della validità delle firme raccolte per le proposte di legge di iniziativa popolare”, il Ministero rappresenta quanto segue.
“Con decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 dicembre 2023, n. 189, è stata attribuita al Ministero della giustizia, a decorrere dal 1° gennaio 2024, la titolarità della c.d. “Piattaforma Referendum”, introdotta dall’articolo 1, comma 341, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, per la raccolta in modalità digitale delle sottoscrizioni da parte dei cittadini delle proposte di legge di iniziativa popolare, di referendum abrogativi e di referendum costituzionali.
L’applicativo è stato sviluppato nel corso dell’anno 2021 dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri ed è stato adeguato, dalla fine del mese di ottobre 2023, con gli interventi tecnici necessari a garantire la conformità della Piattaforma alle disposizioni del D.P.C.M. 9 settembre 2022.
Per rendere operativa la Piattaforma, il Ministero della giustizia ha opportunamente sollecitato, con nota del 23 novembre 2023, al Garante per la protezione dei dati personali, il parere previsto ai sensi dell’articolo 36, paragrafo 4, del Regolamento (UE) 2016/679.
Sono seguite quindi una serie di interlocuzioni con il Garante per la protezione dei dati personali tramite le quali il Ministero della giustizia ha fornito i chiarimenti richiesti in merito alla valutazione di impatto sulla protezione dei dati personali (c.d. “DPIA”).
In particolare, il 18 gennaio 2024, il Ministero della giustizia, facendo seguito alle segnalazioni ricevute dal Garante, ha inoltrato una versione aggiornata della valutazione di impatto sulla protezione dei dati personali relativi alla Piattaforma Referendum ed il 16 febbraio 2024, all’esito di ulteriori chiarimenti, ha trasmesso, per la consultazione preventiva dell’Autorità, una nuova versione della valutazione di impatto.
Con la nota del 18 marzo 2024, il Garante per la protezione dei dati personali, ha segnalato la disponibilità ad avviare un confronto con il competente ufficio tecnico del Ministero della giustizia e, pertanto, dal 2 aprile 2024, si sono svolti diversi incontri finalizzati al superamento degli aspetti segnalati.
Allo stato si è dunque in attesa del rilascio del prescritto parere del Garante per la protezione dei dati personali.
Pertanto, una volta reso il prescritto parere da parte del Garante, sarà possibile avviare - previo necessario collaudo tecnico dell’applicativo - la raccolta di firme con modalità digitali, anche per le leggi di iniziativa popolare, tramite la Piattaforma in parola.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 6/2024 (G.U. n. 19 del 24.1.2024) |
Candiani |
Assemblea 18/1/2024 |
14/6/2024 |
Potenziamento dell’azione di contrasto ai casi di imbrattamento, vandalismo e deturpazione ai danni di edifici, mezzi di trasporto e luoghi pubblici o aperti al pubblico e lo stanziamento di risorse per il ripristino del decoro dei beni danneggiati |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1297/2, che impegna il Governo “1) Con riferimento ai diffusi casi di imbrattamento, vandalismo o deturpazione ai danni di edifici, mezzi di trasporto o luoghi pubblici o aperti al pubblico, ad agire con determinazione nell’azione di contrasto, prevedendo anche un rafforzamento del quadro sanzionatorio per chi se ne rende autore; 2) Con riferimento ai danni causati dagli atti di cui al comma 1), a valutare l’opportunità di istituire un apposito fondo da mettere a disposizione tanto delle parti private quanto degli enti locali, al fine del ripristino del decoro dei beni e dei luoghi vandalizzati, danneggiati o deturpati”, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.
Con legge 22 gennaio 2024, n. 6, intervenendo sugli articoli 518-duodecies, 635 e 639 del codice penale, si inasprisce il quadro sanzionatorio, prevedendo pene pecuniarie e detentive per chi si rende autore di condotte di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento, in tutto o in parte, di beni culturali o paesaggistici propri o altrui, o di destinazione dei medesimi ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico o illecito, di deturpamento o imbrattamento di cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico o di teche, custodie e altre strutture adibite alla esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 49/2023 (G.U. n. 104 del 5.5.2023) |
Zan |
Assemblea 25/1/2023 |
17/6/2024 |
Opportunità di adottare iniziative, anche normative, volte a disporre un sistema di tutele dell’equo compenso delle prestazioni che non distingua fra professionisti ordinistici e non ordinistici |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/338/7, che impegna il Governo “nell’ambito delle proprie prerogative, a valutare l’opportunità di adottare misure, anche normative, volte a disporre un sistema di tutele che non faccia distinzioni fra professionisti ordinistici e non ordinistici, salvaguardando il più possibile la qualità del lavoro e la competenza”, si rappresenta che, in attuazione dell’articolo 10 della legge n. 49 del 2023, con decreto del Ministro della giustizia 6 marzo 2024, è stato istituito, presso questo Ministero, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito di: a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni di cui all’articolo 2; b) formulare proposte nelle materie di cui alla lettera a); c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 14/2023 (G.U. n. 49 del 27.2.2023) |
Giachetti |
Assemblea 23/2/2023 |
17/6/2024 |
Opportunità di adottare iniziative legislative volte a rafforzare il ruolo del magistrato di sorveglianza ai fini della concessione in taluni casi dei permessi straordinari in favore dei detenuti |
In merito a tale atto di indirizzo il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/888/39, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di adottare iniziative legislative volte a rafforzare il ruolo del magistrato di sorveglianza ai fini della concessione dei permessi straordinari, in modo che possa concedere la misura solo quando, oltre all’assenza di motivi di sicurezza, abbia constatato il buon esito della sperimentazione alla libertà concessa alla persona condannata”, si rappresenta quanto segue.
Il decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 (c.d. decreto “Ristori”), sulla spinta dell’emergenza da pandemia di Covid-19, è intervenuto nella materia dell’ordinamento penitenziario, prevedendo misure straordinarie e urgenti intese a favorire la concessione, ai soggetti che scontano la pena in carcere, di taluni benefici extra-murari: in particolare, licenze premio straordinarie per i detenuti in regime di semilibertà (articolo 28), permessi premio aventi durata straordinaria (articolo 29) e un’ipotesi eccezionale e temporanea di detenzione domiciliare (articolo 30).
Queste misure, seppur prorogate con successivi provvedimenti, hanno cessato la loro efficacia nel dicembre 2022 e non sono state più ripristinate; non sono, pertanto, allo studio iniziative volte a regolamentare i requisiti in base ai quali il magistrato di sorveglianza possa concedere permessi straordinari in favore della persona condannata.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 14/2023 (G.U. n. 49 del 27.2.2023) |
Bruno |
Assemblea 23/2/2023 |
17/6/2024 |
Supporto alle iniziative finalizzate alla promozione e diffusione delle attività teatrali negli istituti penitenziari |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/888/66, che impegna il Governo “a supportare le iniziative che attraverso la collaborazione tra l’amministrazione penitenziaria, le imprese sociali e gli enti o le associazioni presenti nel territorio per la realizzazione delle attività teatrali, abbiano come obiettivo la promozione e diffusione delle attività teatrali per gli istituti penitenziari, compresi gli istituti per minorenni, ma anche l’analisi in ordine alle esperienze più significative a livello nazionale, nonché a quale sia l’oggettivo peso di tali esperienze nella rieducazione del detenuto”, si rappresenta quanto segue.
Da diversi anni ormai, il Ministero della giustizia, per il tramite delle articolazioni competenti, sta operando al fine di dare uno spazio riconosciuto, all’interno degli interventi trattamentali, alle iniziative di natura artistico/espressiva e segnatamente al teatro, quale pratica educativo/formativa non tradizionale che aiuta la riscoperta delle capacità e delle sensibilità personali.
In particolare, l’Amministrazione penitenziaria, nell’ottica della costruzione di una rete strutturata con il territorio e attraverso forme di consolidata collaborazione con attori istituzionali e con i settori più sensibili della società civile, ha attuato esperienze significative di realtà teatrali che con continuità operano all’interno degli Istituti penitenziari, con una copertura di circa l’80 per cento delle strutture penitenziarie; l’Amministrazione, per l’anno corrente, ha inoltre previsto che una quota parte del budget relativo al finanziamento delle attività trattamentali sia destinato obbligatoriamente al sostegno delle attività teatrali negli Istituti penitenziari. A queste attività, altresì, è dedicata l’iniziativa della Giornata Nazionale del Teatro in Carcere, la cui XI edizione si è appena conclusa.
Le iniziative in materia teatrale sono state consolidate, a cura del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, anche nell’ambito degli Istituti penali minorili, con la stipula di protocolli che hanno condotto alla realizzazione di laboratori, letture e spettacoli; da ultimo, l’Amministrazione ha promosso la realizzazione di due docu-film concernenti l’universo minorile e di una inchiesta giornalistica televisiva di Rai2, avente il medesimo oggetto.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 168/2023 (G.U. n. 275 del 24.11.2023) |
Morfino |
Assemblea 26/10/2023 |
17/6/2024 |
Adozione di misure normative volte a garantire l’anonimato e la riservatezza relativa alla residenza a tutela delle donne vittime di violenza |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1294-A/3, che impegna il Governo “ad intervenire, con il primo provvedimento legislativo utile, per garantire l’anonimato e occultare in formazioni relative alla residenza delle donne vittime di violenza, nei confronti dell’autore o presunto tale, laddove si proceda per reati di violenza di genere o domestica”, si rappresenta che il Governo intende favorire una normativa nazionale di riferimento che istituisca una residenza anagrafica unica - alternativa a quella effettiva regolata dalla legge 24 dicembre 1954, n. 1228, e dal relativo regolamento di attuazione (D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223) e dall’articolo 2 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, con cui è stata introdotta l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) - in tutto il territorio italiano, sulla scia di analoghe iniziative delle cd “residenze fittizie” intraprese in alcuni Comuni (Roma, Torino etc. etc.), al fine di realizzare di tal guisa un sistema di protezione e di tutela per le donne vittime di violenza e per i loro figli che al contempo permetta di far recapitare loro la corrispondenza di natura burocratica e amministrativa, mantenendo riservato il reale indirizzo di residenza.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 204/2022 (G.U. n. 3 del 4.1.2023) |
Enrico Costa |
Assemblea 6/12/2022 |
21/6/2024 |
Monitoraggio da parte dell’Ispettorato generale del Ministero della giustizia sugli atti motivati dei procuratori della Repubblica in ordine alla sussistenza dell’interesse pubblico che giustifica l’autorizzazione a conferenze stampa e comunicati degli organi inquirenti |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/547-A/9, che impegna il Governo “al fine di garantire il rispetto dell’articolo 5 del decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 106, e l’attuazione dell’articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, a prevedere che l’Ispettorato generale del Ministero della giustizia effettua un monitoraggio degli atti motivati dei procuratori della Repubblica in ordine alla sussistenza dell’interesse pubblico che giustifica l’autorizzazione a conferenze stampa e comunicati degli organi inquirenti”, si rappresenta quanto segue.
In attuazione della suddetta disposizione, l’Ispettorato generale di questa Amministrazione, a partire dalle ispezioni ordinarie del turno di settembre 2023, ha proceduto ad inviare ai procuratori della Repubblica di 25 uffici giudiziari individuati per dimensioni e distribuzione geografica - e precisamente le procure di Avellino, Brescia, Cagliari, Catanzaro, Ferrara, Frosinone, Latina, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pausania, Torino, Vercelli, Castrovillari, Genova, Pisa, Pescara, Viterbo, Enna, Imperia, Reggio Calabria, Gorizia, Catania, Lucca e Caltagirone - un’apposita nota diretta ad acquisire: - i provvedimenti organizzativi e le direttive eventualmente adottati a tal fine; - i comunicati ufficiali e dei provvedimenti di convocazione delle conferenze stampe; - gli atti di autorizzazione alla divulgazione di informazioni da parte della polizia giudiziaria, corredati dalla specifica illustrazione delle ragioni di pubblico interesse che sono state ritenute sussistenti in relazione alle richieste di autorizzazione di comunicati stampa da parte degli organi di P.G.; - gli eventuali provvedimenti di rettifica delle dichiarazioni rese dall’Autorità giudiziaria.
Gli esiti del monitoraggio sin qui condotto evidenziano che il ricorso da parte dei procuratori della Repubblica a dirette comunicazioni con gli organi di stampa è estremamente raro. Numerosi sono, invece, i casi di comunicati stampa provenienti dagli organi di polizia giudiziaria.
Infine, si rappresenta che il monitoraggio verrà implementato mediante l’interpello di altri uffici di Procura a partire dal prossimo turno ispettivo.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 41/2023 (G.U. n. 94 del 21.4.2023) |
Dori |
Assemblea 20/4/2023 |
21/6/2024 |
Copertura a tempo indeterminato delle dotazioni organiche dell’Ufficio per il processo e il completamento del piano di stabilizzazione degli addetti al medesimo Ufficio |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1089/7, che impegna il Governo “al fine di realizzare la piena operatività delle strutture organizzative dell’ufficio per il processo (UPP), nel rispetto della tempistica e degli obiettivi del PNRR, a valutare l’opportunità di assicurare la copertura a tempo indeterminato, con relativa stabilizzazione, delle dotazioni organiche dell’UPP, garantendo anche una formazione adeguata alle diverse professionalità con idonei mezzi e strumenti; a predisporre, anche in virtù di quanto novellato dall’articolo 10 e successivi, tutti gli atti amministrativi e normativi affinché il completamento del piano di effettiva stabilizzazione degli addetti all’ufficio per il processo (UPP), anche attraverso diverse procedure di reclutamento, sia espletata il prima possibile attingendo alle graduatorie già esistenti” si rappresenta quanto segue.
Nell’ambito delle procedure di assunzione per i Tribunali civili, penali e amministrativi il piano straordinario di reclutamento di personale a tempo determinato per la realizzazione delle linee progettuali del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) è stato avviato, per l’Amministrazione giudiziaria, realizzando i seguenti bandi di concorso:
- concorso per il reclutamento di n. 8.171 unità di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia;
- concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di n. 79 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia, presso gli uffici giudiziari del Distretto di Corte di Appello di Trento e Sezione distaccata di Bolzano;
- concorsi pubblici, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento complessivo di n. 5.410 unità di personale con profili professionali tecnici, di area funzionale II e III, a supporto dell’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia. Al 30 aprile scorso, per ciascuna delle procedure sopra richiamate, risultavano in servizio, rispettivamente 5.510, 45 e 3.109 unità, cifre destinate ad aumentare in occasione delle prossime assunzioni da scorrimento delle graduatorie ancora capienti relative alla selezione di profili tecnici e, soprattutto, al termine del nuovo concorso per il reclutamento di n. 3.946 unità da addetti U.P.P..
Al fine di dare continuità al personale in servizio, garantendo contestualmente l’efficienza nell’allocazione delle risorse per l’Ufficio per il processo, si è provveduto a prorogare alla data del 30 giugno 2026, ove fosse prevista una scadenza differente, la durata del contratto di lavoro già sottoscritto da tutto il personale assunto a mezzo di procedure concorsuali autorizzate nell’ambito dei progetti di cui al P.N.R.R., in servizio alla data dello stesso provvedimento, ai sensi dell’articolo 1 comma 9 del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215 - convertito con legge 23 febbraio 2024, n. 18 - recante “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi”. Ciò premesso, in ordine alla possibilità di stabilizzare il personale assunto nell’ambito del quadro di riferimento appena riportato, si dà atto che il decreto-legge n. 19 del 02.03.2024, all’articolo 22, autorizza il Ministero della giustizia, a decorrere dal 10 luglio 2026, a stabilizzare nei propri ruoli i dipendenti assunti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 11, comma 1, primo periodo e dell’articolo 13, che abbiano lavorato per almeno ventiquattro mesi continuativi nella qualifica ricoperta e risultano in servizio alla data del 30 giugno 2026.
La disposizione di prorogare i contratti di lavoro in essere e l’impegno a portare a termine il reclutamento di 3.946 nuovi A.U.P.P. entro giugno 2024, rappresentano attività volte a mettere il personale assunto e assumendo nella posizione di possedere il requisito minimo già previsto dalla legge per la stabilizzazione (il servizio protratto per ventiquattro mesi). Occorre, al contempo, evidenziare che tale stabilizzazione è soggetta, secondo le disposizioni normative che la autorizzano, a vincoli ben precisi, subordinata, infatti, ad una “selezione comparativa sulla base dei distretti territoriali e degli uffici centrali, nei limiti delle facoltà assunzionali maturate e disponibili a legislazione vigente e dei posti disponibili in organico, con possibilità di scorrimento fra i distretti”.
Sul punto, ad oggi, il profilo di A.U.P.P. non è contemplato nelle piante organiche dell’Amministrazione giudiziaria, tuttavia, si sta operando per dare piena operatività a tale figura professionale, grazie agli aumenti di dotazione organica riconosciuti finanziariamente (1.947 unità per l’area III articolo 13 bis del DL n. 75/2023), nonché attraverso i lavori e gli incontri finalizzati all’adozione del nuovo Contratto collettivo integrativo relativo al personale dell’Amministrazione della giustizia.
Per garantire un’adeguata opera di stabilizzazione di tale nuova figura professionale, oltre al già citato corretto inquadramento nei ruoli dell’Amministrazione giudiziaria, si renderà opportuna, altresì, un’attenta ponderazione in relazione alla determinazione della pianta organica e al necessario reperimento di adeguate risorse finalizzate alle capacità assunzionali.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 41/2023 (G.U. n. 94 del 21.4.2023) |
Gianassi |
Assemblea 20/4/2023 |
21/6/2024 |
Piena attuazione delle riforme del processo penale, civile e dell’ordinamento giudiziario, nonché in merito alla velocizzazione delle procedure concorsuali dell’Amministrazione giudiziaria |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1089/50, che impegna il Governo “nell’ambito delle sue proprie prerogative, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a dare piena attuazione, investendo le necessarie risorse economiche ed organizzative alle, riforme del processo penale, civile e dell’ordinamento giudiziario, nonché a velocizzare e sbloccare le procedure concorsuali in corso di definizione” si rappresenta quanto segue.
Nell’ambito delle procedure di assunzione per i Tribunali civili, penali e amministrativi il piano straordinario di reclutamento di personale a tempo determinato per la realizzazione delle linee progettuali del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) è stato avviato, per l’Amministrazione giudiziaria, realizzando i seguenti bandi di concorso:
- concorso per il reclutamento di n. 8.171 unità di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia;
- concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di n. 79 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia, presso gli uffici giudiziari del Distretto di Corte di Appello di Trento e Sezione distaccata di Bolzano;
- concorsi pubblici, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento complessivo di n. 5.410 unità di personale con profili professionali tecnici, di area funzionale II e III, a supporto dell’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia.
Al 30 aprile scorso, per ciascuna delle procedure sopra richiamate, risultavano in servizio, rispettivamente 5.510, 45 e 3.109 unità, cifre destinate ad aumentare in occasione delle prossime assunzioni da scorrimento delle graduatorie ancora capienti relative alla selezione di profili tecnici e, soprattutto, al termine del nuovo concorso per il reclutamento di n. 3.946 unità da Addetti U.P.P..
Al fine di dare continuità al personale in servizio, garantendo contestualmente l’efficienza nell’allocazione delle risorse per l’Ufficio per il processo, si è provveduto a prorogare alla data del 30 giugno 2026, ove fosse prevista una scadenza differente, la durata del contratto di lavoro già sottoscritto da tutto il personale assunto a mezzo di procedure concorsuali autorizzate nell’ambito dei progetti di cui al P.N.R.R., in servizio alla data dello stesso provvedimento, ai sensi dell’articolo l comma 9 del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215 - convertito con legge 23 febbraio 2024, n. 18 - recante “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi”. Ciò premesso, in ordine alla possibilità di stabilizzare il personale assunto nell’ambito del quadro di riferimento appena riportato, si dà atto che il decreto-legge n. 19 del 02.03.2024, all’articolo 22, autorizza il Ministero della giustizia, a decorrere dal 10 luglio 2026, a stabilizzare nei propri ruoli i dipendenti assunti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 11, comma 1, primo periodo e dell’articolo 13, che abbiano lavorato per almeno ventiquattro mesi continuativi nella qualifica ricoperta e risultano in servizio alla data del 30 giugno 2026.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 213/2023 (G.U. n. 303 S.O. 40/L del 30.12.2023) |
Fornaro |
Assemblea 29/12/2023 |
21/6/2024 |
Proroga dei funzionari dell’Ufficio per il processo, la copertura e l’aumento delle dotazioni organiche a tempo indeterminato e la stabilizzazione degli addetti al medesimo Ufficio, nonché in materia di copertura delle carenze di organico del personale amministrativo |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1627/36 si rappresenta quanto segue.
Nell’ambito delle procedure di assunzione per il Ministero della giustizia, il piano straordinario di reclutamento di personale amministrativo a tempo determinato per la realizzazione delle linee progettuali del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) è stato avviato realizzando i seguenti bandi di concorso:
- concorso per il reclutamento di n. 8.171 unità di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia;
- concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di n. 79 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia, presso gli uffici giudiziari del Distretto di Corte di appello di Trento e Sezione distaccata di Bolzano;
- concorsi pubblici, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento complessivo di n. 5.410 unità di personale con profili professionali tecnici, di area funzionale II e III, a supporto dell’Ufficio per il processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia, (nella specie concorso per il reclutamento a tempo determinato di 1.660 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale terza, fascia economica F1 e concorso per il reclutamento a tempo determinato di 750 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale seconda, fascia economica F2, e di 3.000 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionale seconda, fascia economica F1).
Al 30 aprile scorso, per ciascuna delle procedure sopra richiamate, risultavano in servizio, rispettivamente 5.510, 45 e 3.109 unità.
Successivamente all’immissione in servizio dei vincitori dei suddetti concorsi, l’Amministrazione ha costantemente monitorato l’effettiva copertura dei posti previsti nei differenti profili determinandosi, in conseguenza, ad effettuare procedure di scorrimento delle graduatorie a vantaggio di quegli uffici con maggiori criticità nel raggiungimento degli obiettivi di cui al P.N.R.R..
Sul punto si evidenzia che nell’ambito della procedura di reclutamento delle figure tecniche a supporto dell’U.P.P., è stata disposta la procedura di scorrimento delle graduatorie ancora capienti nei profili di Analisti di organizzazione e tecnico di edilizia senior per l’area III nonché di Operatore data entry per l’area II. Nella specie, sono stati resi disponibili un complessivo di 644 posti, così formati: n. 607 posti per Operatore di data entry area II, F1; n. 17 posti per Analista di organizzazione area III, FI; n. 20 posti per Tecnico di edilizia senior, area III. Al termine della procedura di scelta della sede manifestazione di interesse avvenuta tra il 9 e il 13 maggio 2024, si è provveduto all’assunzione di n. 12 (dodici) analisti di organizzazione; 6 (sei) Tecnici di edilizia senior; 310 Operatori data entry, per un totale complessivo di 328 (trecentoventotto) unità di personale, con immissione in servizio il 4 giugno 2024.
È peraltro prossima un’ulteriore procedura di scorrimento ad esaurimento delle graduatorie distrettuali esistenti nel profilo di “Tecnico di amministrazione”.
Ancora, in conformità con le disposizioni normative di riferimento, il 5 aprile u.s. la Commissione interministeriale Ripam ha bandito per il Ministero della giustizia il nuovo concorso su base distrettuale per il reclutamento di 3.946 unità da addetti all’Ufficio del processo, la cui immissione in servizio è prevista entro il mese di giugno prossimo nel rispetto degli obiettivi di cui al P.N.R.R..
Inoltre, al fine di dare continuità al personale in servizio, garantendo contestualmente l’efficienza nell’allocazione delle risorse per l’Ufficio per il processo, si è provveduto a prorogare alla data del 30 giugno 2026, ove fosse prevista una scadenza differente, la durata del contratto di lavoro già sottoscritto da tutto il personale assunto a mezzo di procedure concorsuali autorizzate nell’ambito dei progetti di cui al P.N.R.R., in servizio alla data dello stesso provvedimento, ai sensi dell’articolo 1 comma 9 del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215 - convertito con legge 23 febbraio 2024, n, 18 - recante “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi”.
In ultimo, in ordine alla possibilità di stabilizzare il personale assunto nell’ambito del quadro di riferimento appena riportato, si rappresenta che il decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, all’articolo 22, autorizza il Ministero della giustizia, a decorrere dal 10 luglio 2026, a stabilizzare nei propri ruoli i dipendenti assunti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 11, comma 1, primo periodo, e dell’articolo 13, che abbiano lavorato per almeno ventiquattro mesi continuativi nella qualifica ricoperta e risultano in servizio alla data del 30 giugno 2026.
Sul punto occorre evidenziare che la disposizione di prorogare i contratti di lavoro in essere e l’impegno a portare a termine il reclutamento di 3.946 nuovi A.U.P.P. entro giugno 2024, rappresentano attività volte a mettere il personale, assunto e assumendo, nella posizione di possedere il requisito minimo già previsto dalla legge per la stabilizzazione (il servizio protratto per ventiquattro mesi).
Ciò posto, per garantire un’adeguata opera di stabilizzazione di tale nuova figura professionale, oltre al corretto inquadramento nei ruoli dell’Amministrazione giudiziaria, si renderà opportuna, altresì, un’attenta ponderazione in relazione alla determinazione della pianta organica e al necessario reperimento di adeguate risorse finalizzate alle capacità assunzionali.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 14/2023 (G.U. n. 49 del 27.2.2023) |
Ascari |
Assemblea 23/2/2023 |
1/7/2024 |
Opportunità di introdurre misure transitorie volte ad incrementare di due anni l’età di collocamento d’ufficio a riposo dei magistrati ordinari per raggiunti limiti di età, su richiesta degli interessati |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/888/64, che impegna il Governo “in occasione di successivi provvedimenti, ai fini dell’attuazione degli obiettivi del PNRR, dello snellimento dei procedimenti giudiziari pendenti nonché di assicurare l’espletamento dei compiti assegnati dalla legge ai rispettivi servizi di preminente interesse generale e di contenere il numero di vacanze in organico, a valutare l’opportunità di introdurre misure, aventi un’efficacia limitata nel tempo, volte ad aumentare di due anni l’età di collocamento d’ufficio a riposo per raggiunti limiti di età, a richiesta degli interessati, per i magistrali ordinari, o che ricoprono incarichi semidirettivi, attualmente in servizio”, si rappresenta che, con il precipuo obiettivo di incrementare i livelli di efficienza del sistema giustizia, questo Governo ha adottato le disposizioni urgenti di seguito indicate.
Con decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, si è intervenuto, all’articolo 22, in materia di reclutamento di addetti all’ufficio per il processo, prevedendo, tra l’altro: i) l’autorizzazione, per l’espletamento delle procedure concorsuali relative alle assunzioni dei profili professionali, all’utilizzo di una quota pari a euro 2.350.000 delle risorse non utilizzate per l’attività di formazione di tutto il personale a tempo determinato assunto e destinato all’ufficio per il processo, afferenti all’investimento M1 C1-1.8 (denominato “Capitale umano e Ufficio per il Processo”); ii) che si possa attingere alle graduatorie di altri distretti oggetto di procedura; iii) il differimento della data di immissione in ruolo, fino al termine del rapporto a tempo determinato e non oltre il 30 giugno 2026, per il personale assunto a tempo determinato, che risulti vincitore di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato presso una pubblica amministrazione diversa dal Ministero della giustizia; iv) la stabilizzazione nei ruoli del Ministero della giustizia del personale assunto a tempo determinato; v) la proroga al biennio 2024-2025 dell’autorizzazione per il Ministero della giustizia all’assunzione di 70 unità di personale dirigenziale di livello non generale, con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
L’articolo 23, inoltre, prevede incentivi economici per il personale degli uffici giudiziari che raggiungono l’obiettivo del PNRR di riduzione dei procedimenti civili pendenti e l’articolo 23-bis prevede la possibilità di ricorrere ad applicazioni extradistrettuali di magistrati al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR in materia di abbattimento dell’arretrato civile.
L’applicazione ha durata sino al 30 giugno 2026 e, con finalità incentivanti, si prevede che la stessa valga quale punteggio aggiuntivo ai fini degli scatti di anzianità e che al magistrato applicato spetti una specifica indennità.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 137/2023 (G.U. n. 236 del 9.10.2023) |
Urzì |
Assemblea 28/9/2023 |
1/7/2024 |
Opportunità di effettuare una rivalutazione della geografia giudiziaria conseguente all’approvazione del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante la nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1373-A/62, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità, compatibilmente coni vincoli di finanza pubblica, di effettuare un’analisi della geografia giudiziaria conseguente al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, anche al fine di una rivalutazione delle scelte compiute”, si rappresenta che è allo studio il progetto di revisione della geografia giudiziaria in considerazione delle esigenze degli Uffici giudiziari, riconsiderate nell’ambito del complessivo progetto di ridefinizione delle piante organiche del personale di magistratura.
In particolare, si sta verificando la possibilità di conciliare l’efficienza del sistema giudiziario, condizione imprescindibile per favorire lo sviluppo economico del Paese che passa inevitabilmente attraverso la razionalizzazione delle risorse disponibili, con la domanda - proveniente dal territorio e, in particolare, dalle sedi più disagiate - per una giustizia di prossimità.
In questa direzione si pone, peraltro, l’iniziativa già assunta dal Governo per la proroga al 1° gennaio 2026 del rinvio della soppressione dei Tribunali dell’Abruzzo.
È, inoltre, allo studio un progetto di più ampio respiro che includa la riapertura di uffici giudiziari già soppressi, con eventuale rimodulazione delle relative competenze territoriali.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 137/2023 (G.U. n. 236 del 9.10.2023) |
Michelotti |
Assemblea 28/9/2023 |
2/7/2024 |
Previsione di misure volte a garantire l’obbligo per il pubblico ministero, nella fase delle indagini preliminari, di svolgere accertamenti anche a favore della persona indagata |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1373-A/1, che impegna il Governo “a confermare, rafforzare e rendere concreti i diritti della difesa già contenuti nella normativa vigente, prevedendo misure volte a garantire l’obbligo in capo al pubblico ministero di svolgere accertamenti anche a fervore della persona indagata”, si rappresenta quanto segue.
Come noto, nell’ordinamento processuale italiano, il pubblico ministero, quale titolare dell’azione penale, è l’unico organo preposto, nell’interesse generale, a compiere ogni attività necessaria per le determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione stessa, ivi compresi gli accertamenti positivi su fatti e circostanze che sono a favore della persona sottoposta alle indagini (art. 358 c.p.p.).
Al fine di rafforzare tale dovere, espressione del principio di completezza delle indagini preliminari e, tuttavia, non presidiato da alcuna sanzione processuale, questo Governo ha adottato numerose iniziative, anche normative, in un’ottica di doverosa continuità con gli orientamenti e con i programmi legislativi in materia di giustizia per l’anno in corso.
Con il disegno di legge A.C. 1718, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare”, già approvato in prima lettura dal Senato, si propongono interventi rilevanti alla disciplina della pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, modificando l’articolo 114 c.p.p. con l’ampliamento del divieto di pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, consentendone la pubblicazione solo se il contenuto è riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o è utilizzato nel corso del dibattimento.
Sul punto, si segnala, inoltre, che la legge di delegazione europea 2022-2023 (legge n. 15 del 2024), all’articolo 4, per l’integrale e compiuto adeguamento alla direttiva (UE) 2016/343 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza, reca delega al Governo a modificare l’articolo 114 c.p.p., prevedendo il divieto di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare.
Inoltre, sempre con riferimento al contenuto delle intercettazioni, si ricorda l’ulteriore intervento modificativo dell’articolo 268 c.p.p. ad opera della legge 9 ottobre 2023, n. 137, con cui è stata limitata la trascrizione nel verbale soltanto al contenuto delle intercettazioni, rilevante per le indagini, anche a favore dell’indagato, e vietata la trascrizione del contenuto non rilevante neppure sommariamente.
Con decreto legislativo 28 marzo 2024, n. 44, recante “Attuazione della legge 17 giugno 2022, n. 71, recante deleghe al Governo per la riformo dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrali e cli costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura” è stato prevista l’istituzione, presso il Consiglio superiore della magistratura, del fascicolo personale del magistrato, tenuto in modalità telematica, destinato a raccogliere tutte le informazioni, gli atti e i documenti relativi al percorso professionale dei magistrati il cui esame è rilevante ai fini della valutazione di professionalità.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 137/2023 (G.U. n. 236 del 9.10.2023) |
Dori |
Assemblea 28/9/2023 |
2/7/2024 |
Opportunità di proseguire nella verifica della idoneità dell’apparato sanzionatorio volto a tutelare il patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1373-A/46, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di proseguire nella verifica della idoneità del complessivo apparato sanzionatorio a tutelare il patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale”, si rappresenta quanto segue.
Con la legge 22 gennaio 2024, n. 6, recante “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici e modifiche agli articoli 518-duodecies, 635 e 639 del codice penale”, si è intervenuto su un quadro normativo già esistente - razionalizzato in precedenza con la legge 9 marzo 2022, n. 22, recante “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale”, che ha introdotto nel codice penale il nuovo titolo VIII-bis, dedicato ai delitti contro il patrimonio culturale - al fine di disciplinare organicamente gli illeciti penali di settore - che erano riportati in parte nel c.d. “Codice dei beni culturali” (di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004) e in altra parte nello stesso codice penale ma in ordine “sparso” - nonché di rispondere in maniera più adeguata alle indicazioni costituzionali (articolo 9 della Costituzione) ed europee (l’art. 3 del Trattato dell’Unione europea e la Convenzione del Consiglio d’Europa il 19 maggio 2017 sulle infrazioni relative ai beni culturali, c.d. “Convenzione di Nicosia”, ratificata dall’Italia con legge 21 gennaio 2022, n. 6), in forza delle quali il patrimonio culturale e paesaggistico richiede una tutela ulteriore rispetto a quella offerta alla proprietà privata, configurando per l’effetto tali illeciti come autonome e distinte fattispecie penali, anziché come aggravanti speciali dei reati comuni contro il patrimonio, nei casi in cui le condotte insistano su beni di interesse culturale o paesaggistico.
Nel dettaglio, con la legge n. 6 del 2024 sono stati effettuati i seguenti interventi:
- è stato introdotto innanzitutto un doppio binario sanzionatorio (articolo 1), per il quale, per un medesimo fatto, all’applicazione di sanzioni penali già previste si affianca l’applicazione congiunta di nuove sanzioni amministrative, seppure temperato dalla previsione - finalizzata a mitigare e temperare il rigore afflittivo riveniente dal cumulo sanzionatorio - che impone all’autorità giudiziaria e a quella amministrativa di tener conto, al momento dell’irrogazione delle sanzioni di propria competenza, delle misure punitive già irrogate e di esigere la pena pecuniaria o la sanzione pecuniaria amministrativa limitatamente alla parte eccedente a quella già riscossa;
- è stato modificato l’art. 518-duodecies c.p., al fine di circoscrivere la fattispecie (di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici), nella parte in cui punisce la condotta di chi rende il bene non fruibile, all’ipotesi in cui la fruibilità sia prevista;
- è stato modificato il terzo comma dell’articolo 635 c.p., prevedendo per la fattispecie (di danneggiamento in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico) anche la pena pecuniaria della multa fino al 10 mila euro, in aggiunta alla già prevista pena della reclusione da uno a cinque anni;
- è stato inasprito il trattamento sanzionatorio previsto dall’articolo 639 c.p. per le condotte di deturpamento o imbrattamento di cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico, prevedendo, nel contempo, specifiche sanzioni (reclusione da 1 a 6 mesi o multa da 300 a 1.000 euro) per coloro che deturpano o imbrattano teche, custodie e altre strutture adibite alla esposizione. protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 137/2023 (G.U. n. 236 del 9.10.2023) |
D’Alessio |
Assemblea 28/9/2023 |
2/7/2024 |
Opportunità di prevedere ulteriori interventi a tutela dei terzi estranei alle indagini, con particolare riguardo alla materia delle intercettazioni |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1373-A/55, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di ulteriori interventi a tutela dei terzi estranei alle indagini”, si rappresenta quanto segue.
Con il disegno di legge A.C. 1718, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare”, già approvato in prima lettura dal Senato, si propongono ulteriori interventi rilevanti in materia di seguito indicati:
- quanto alla disciplina della pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, si prevede la modifica dell’articolo 114 c.p.p., ampliando il divieto di pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, consentendone la pubblicazione solo se il contenuto è riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o è utilizzato nel corso del dibattimento. Sul punto, si segnala, inoltre, che la legge di delegazione europea 2022-2023 (legge n. 15 del 2024), all’articolo 4, per l’integrale e compiuto adeguamento alla direttiva (UE) 2016/343 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza, reca delega al Governo a modificare l’articolo 114 c.p.p., prevedendo il divieto di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare;
- sempre in tema di intercettazioni, sono previsti ulteriori interventi sugli articoli 116 (in materia di rilascio di copie), 268 (in materia di esecuzioni delle operazioni captative), 291 (in materia di procedimento applicativo delle misure cautelari) e 292 (in materia di ordinanza cautelare) del codice di procedura penale, tutti tesi a rafforzare la tutela del terzo estraneo rispetto alla circolazione delle intercettazioni.
Con riferimento particolare all’articolo 268 c.p.p., si ricorda che esso è stato oggetto di un ulteriore intervento modificativo con la legge 9 ottobre 2023, n. 137, con cui è stata limitata la trascrizione nel verbale soltanto al contenuto delle intercettazioni, rilevante per le indagini, anche a favore dell’indagato, e vietata la trascrizione del contenuto non rilevante neppure sommariamente.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 137/2023 (G.U. n. 236 del 9.10.2023) |
Boschi |
Assemblea 28/9/2023 |
2/7/2024 |
Attuazione della delega legislativa in materia di fascicolo per la valutazione del magistrato conferita ai sensi della legge 17 giugno 2022, n. 71 |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1373-A/63, che impegna il Governo “a dare attuazione alla delega conferita con la legge n. 71 del 2022 in materia di fascicolo per la valutazione del magistrato”, si rappresenta che, con decreto legislativo 28 marzo 2024, n. 44, recante ‘‘Attuazione della legge 17 giugno 2022, n. 71, recante deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura”, è stata prevista l’istituzione, presso il Consiglio superiore della magistratura, del fascicolo personale del magistrato, tenuto in modalità telematica, destinato a raccogliere tutte le informazioni, gli atti e i documenti relativi al percorso professionale dei magistrati il cui esame è rilevante ai fini della valutazione di professionalità.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 199/2022 (G.U. n. 304 del 30.12.2022) |
Alfonso Colucci |
Assemblea 28/12/2022 |
5/7/2024 |
Vigilanza sull’osservanza del principio di trasparenza nei procedimenti amministrativi e il rafforzamento dei presidi a tutela della legalità, in particolare nel settore dei pubblici appalti e in quelli a maggiore rischio di fenomeni corruttivi |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso, per i profili di competenza, la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/705/113, che impegna il Governo “a vigilare sulla garanzia e l’ottemperamento del principio di trasparenza nei procedimenti amministrativi inerenti ai settori a più elevato rischio di corruzione, in particolare quello dei pubblici appalti, rafforzando ogni istituto e presidio a tutela della legalità e dell’integrità dell’agire e dell’interesse pubblico”, si rappresenta quanto segue.
Nella materia dei contratti pubblici la trasparenza è tra i principi cardine dell’agere amministrativo, consentendo attraverso norme e adempimenti proprio la conoscibilità delle procedure e assicurando partecipazione, concorrenza, efficienza.
Con il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, il regime della trasparenza dei contratti pubblici ha subito rilevanti innovazioni, correlate a specifici obblighi di pubblicazione a carico delle pubbliche amministrazioni sui siti istituzionali nonché all’avvio della loro piena digitalizzazione, a far data dal 1° gennaio 2024.
In particolare, è stata prevista la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici (programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento, esecuzione) attraverso l’attuazione di un sistema di e-procurement (ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale) che consente: la tracciabilità e la trasparenza delle attività svolte, l’accessibilità ai dati ed alle informazioni, la conoscibilità dei processi decisionali; l’interoperabilità dei sistemi informatici al fine di garantire l’accesso digitale alle informazioni disponibili presso le banche dati; l’unicità del luogo di pubblicazione e dell’invio delle informazioni, per le finalità di conoscenza e trasparenza.
Dette piattaforme - deputate a interagire con i servizi della Banca dati nazionale dei contratti pubblici nonché con i servizi della Piattaforma digitale nazionale dati, nell’ottica di alleggerire e velocizzare le procedure - consentono, tra l’altro, di ottemperare agli obblighi di trasparenza sulla sezione “Amministrazione trasparente” nella sottosezione “Bandi di gara e contratti”, attraverso l’invio unico dei dati, da parte delle stazioni appaltanti, all’ANAC, in modo da evitare appesantimenti e duplicazioni di adempimenti.
Attraverso la Piattaforma Unica della trasparenza, presso l’ANAC, gli adempimenti riferiti alla trasparenza si intenderanno assolti con la trasmissione dei dati alla banca dati di ANAC.
Le piattaforme assolvono anche una funzione deflattiva del contenzioso, in quanto permettono immediatamente agli operatori non aggiudicatari di orientarsi se impugnare gli atti di gara oppure no.
Invero, esse consentono la diretta messa a disposizione, mediante acquisizione diretta, dei dati e delle informazioni inseriti, ai fini dell’accesso in entrambe le declinazioni di accesso civico documentale ex legge n. 241 del 1990, che di accesso civico semplice e generalizzato di cui al decreto legislativo n. 33 del 2013.
Mettere a disposizione dei partecipanti tutti gli atti della procedura e l’offerta selezionata all’esito dell’aggiudicazione, consente all’amministrazione di evitare una eventuale fase amministrativa relativa alle istanze di accesso e ai partecipanti di conoscere immediatamente la scelta fatta dall’amministrazione e orientarsi sulla opportunità o meno di procedere in sede processuale.
Del resto, l’innalzamento delle soglie di rilevanza comunitaria per l’affidamento dei contratti pubblici e la correlata diminuzione dei tempi di realizzazione delle opere, di consegna delle forniture e di erogazione di servizi sono state bilanciate da una maggiore trasparenza e conoscibilità dell’operato delle stazioni appaltanti, tenute, tra l’altro, ai regimi di pubblicità di cui all’art. 50 del nuovo codice (pubblicazione sui siti istituzionali della stazione appaltante e sulla Banca dati nazionale dei contratti pubblici dell’ANAC) sia per l’attività di esplorazione del mercato.
Viene, altresì, ridisegnata dal Legislatore, in maniera significativa, la figura del Responsabile unico del procedimento (RUP), utilizzando, anche la nuova terminologia Responsabile unico del progetto (RUP) nonché viene rafforzato il ruolo fondamentale assolto dalla formazione, sia quale misura di prevenzione della corruzione a carattere generale sia quale prioritario strumento di diffusione della cultura dell’etica pubblica, della legalità, dell’integrità e della trasparenza.
La legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità è poi completato dalla disciplina sulla tutela del soggetto denunciante (c.d. whistleblower) con il decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali”, finalizzata a garantire la riservatezza dell’identità della persona segnalante, della persona coinvolta e della persona comunque menzionata nella segnalazione, nonché del contenuto della segnalazione e della relativa documentazione.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 137/2023 (G.U. n. 236 del 9.10.2023) |
Bellomo |
Assemblea 28/9/2023 |
5/7/2024 |
Valutazione sulla conformità dell’assetto processuale nazionale a quanto previsto dalla direttiva 2002/58/CE, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche, e l’opportunità di procedere a conseguenti interventi normativi |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“ln merito all’ordine del giorno 9/1373-A/59, che impegna il Governo “a valutare la conformità dell’assetto processuale al diritto europeo sancito dalla direttiva 2002/58/CE all’articolo 15 e del Consiglio, del 12 luglio 2002, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche (direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche) (GU 2002, L201, pagina 37), come modificata dalla direttiva 2009/136/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009 e conseguentemente a valutare l’opportunità di eventuali interventi normativi”, si rappresenta quanto segue.
Con il disegno di legge, di iniziativa governativa, A.C. 1718, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare”, già approvato in prima lettura dal Senato, sono proposti diversi interventi tesi a rafforzare la tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche.
In particolare, si propone di modificare l’articolo 103 c.p.p., estendendo il divieto di acquisizione delle comunicazioni da parte dell’autorità giudiziaria anche ad ogni altra forma di comunicazione, diversa dalla corrispondenza, intercorsa tra l’imputato ed il proprio difensore e imponendo di interrompere immediatamente le operazioni di intercettazione, quando risulta che la conversazione o la comunicazione rientrano tra quelle vietate.
Si propone di intervenire altresì sulla disciplina della pubblicazione del contenuto delle intercettazioni con la modifica dell’articolo 114 c.p.p., al fine di assicurare una maggiore tutela al terzo estraneo al procedimento rispetto alla circolazione delle comunicazioni intercettate. È così introdotto il divieto di pubblicazione, anche parziale, del contenuto delle intercettazioni in tutti i casi in cui quest’ultimo non sia riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento; è escluso il rilascio di copia delle intercettazioni di cui è vietata la pubblicazione quando la richiesta è presentata da un soggetto diverso dalle parti e dai loro difensori; è introdotto il divieto di riportare nei verbali di trascrizione delle intercettazioni espressioni che consentano di identificare soggetti diversi dalle parti; è infine introdotto l’obbligo per il PM di stralciare dai cd. brogliacci espressioni lesive della reputazione o riguardanti dati sensibili di soggetti diversi dalle parti.
Con il disegno di legge A.C. 1822, recante “Modifiche al codice di procedura penale in materia di sequestro di dispositivi, sistemi informatici o telematici o memorie digitali”, già approvato dal Senato, si propone di modificare la disciplina del sequestro di dispositivi informatici, introducendo un rafforzato meccanismo di controllo giurisdizionale e contraddittorio per l’acquisizione e la conservazione di tutti i dati di natura comunicativa.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 159/2023 (G.U. n. 266 del 14.11.2023) |
Cafiero De Raho |
Assemblea 8/11/2023 |
5/7/2024 |
Verifica dell’impatto delle disposizioni introdotte dal decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, con riferimento al rispetto dei principi cui deve essere ispirato il procedimento cautelare penale nei confronti dei minorenni |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1517/39, che impegna il Governo “a monitorare gli effetti applicativi delle disposizioni introdotte dal provvedimento individuato in premessa, allo scopo di verificare l’impatto della nuova disciplina in termini di rispetto dei principi cui deve essere ispirato il procedimento de libertate nei confronti di imputati minorenni, in considerazione della specificità della condizione dell’autore”, si rappresenta quanto segue.
Come noto, il cd. “Decreto Caivano” ha abbassato il limite edittale per richiedere la misura cautelare custodiale inframuraria da 9 a 6 anni, implementando nel contempo il novero delle fattispecie che consentono l’arresto (sempre facoltativo) in flagranza di reato.
Il combinato disposto di questi elementi, in uno con l’eliminazione del termine di un mese per l’aggravamento della misura cautelare del collocamento in comunità in ragione della violazione della misura, con conseguente prolungamento della presenza in I.P.M., ha allo stato prodotto un lieve incremento degli ingressi e delle presenze negli II.PP.MM., comunque, fronteggiabile.
Pur essendo di tutta evidenza come il rispetto dei principi fondamentali, cui deve essere ispirato il procedimento de libertate nei confronti di imputati e indagati minorenni, riposa nelle mani della magistratura, l’azione di monitoraggio dell’impatto delle modifiche legislative apportate al D.P.R. n. 488 del 1988 costituisce uno strumento indispensabile per la valutazione della tenuta e dell’efficacia delle nuove disposizioni soprattutto alla luce delle mutate condizioni del fenomeno della devianza giovanile che inevitabilmente si ripercuote sull’utenza che transita nell’intero circuito dei Servizi minorili, sia in area penale interna che esterna, al quale, sempre più frequentemente, pervengono minori e giovani adulti che presentano gravi forme di disagio, che le famiglie e i contesti territoriali di riferimento non sono stati in grado di intercettare ed arginare.
La complessità della situazione sopra descritta se, per un verso, ha necessitato il rafforzamento degli strumenti di intervento attribuiti alla magistratura minorile, peraltro caratterizzati anche da una visione sociale di ampio respiro e da misure di natura special preventiva, quali l’ammonimento, per l’altro, corrispondentemente ha richiesto il rafforzamento dell’approccio multidimensionale che consenta di affrontare le diverse criticità con interventi a vari livelli da parte di questo Dicastero (assunzione di nuovo personale, interventi di edilizia penitenziaria, potenziamento degli interventi di mediazione culturale, partecipazione ai tavoli deputati al coordinamento delle politiche sociali, stipula di accordi e protocolli d’intesa a livello centrale, investimenti cospicui nel settore minorile ed in quello della esecuzione penale esterna).”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
Risoluzione
|
Foti |
Assemblea |
17/1/2024 |
9/7/2024 |
Comunicazioni del Ministro della giustizia sull’amministrazione della giustizia, ai sensi dell’articolo 86 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall’articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150 |
Risoluzione
|
Enrico Costa |
In merito a tali atti di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento alle risoluzioni n. 6/00084 Foti ed altri e n. 6/00089 Costa ed altri, sulle Comunicazioni del Ministro della giustizia sull’amministrazione della giustizia, ai sensi dell’articolo 86 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall’art. 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150, in un’ottica di doverosa continuità con gli orientamenti e con i programmi legislativi del Governo in materia di giustizia per l’anno in corso, illustrati nella predetta relazione, si segnalano di seguito le principali misure normative e le ulteriori iniziative seguite in concreto per la complessiva efficienza dei servizi resi dal sistema giudiziario.
Il Consiglio dei ministri del 29 maggio 2024 ha approvato il disegno di legge costituzionale, di iniziativa governativa, recante “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”, che prevede la separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, l’istituzione di un Consiglio superiore della magistratura giudicante e del Consiglio superiore della magistratura requirente, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica, la designazione dei componenti, sia laici che togati mediante sorteggio, l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare a cui attribuire la giurisdizione disciplinare nei riguardi dei magistrati ordinari, giudicanti e requirenti.
È in corso di esame al Parlamento il disegno di legge A.S. n. 985, recante “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di prescrizione”, già approvato alla Camera, con cui si prevede di modificare la disciplina della prescrizione del reato, mediante: - l’abrogazione dell’articolo 344-bis del codice di procedura penale, introdotto dalla legge 27 settembre 2021, n. 134, in materia di improcedibilità dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione; - l’abrogazione dell’articolo 161-bis del codice penale introdotto con la legge 134 del 2021, che prevede la cessazione definitiva del corso della prescrizione a seguito della sentenza di primo grado; - infine, l’introduzione nel codice penale dell’articolo 159-bis che regola una nuova ipotesi di sospensione condizionata in seguito alla sentenza di condanna di primo grado o di appello che conferma la condanna di primo grado.
Con il disegno di legge A.C. 1718, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare”, già approvato in prima lettura dal Senato, si propongono interventi rilevanti di seguito indicati:
- in ordine ai reati contro la Pubblica amministrazione, si prevede l’abrogazione del reato di abuso di ufficio (art. 323 c.p.) e la riscrittura del reato di traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.);
- quanto alla disciplina delle impugnazioni, si prevede: - la modifica dell’articolo 581 c.p.p., in materia di forma dell’impugnazione, abrogando il comma 1-ter - che richiede attualmente, a pena di inammissibilità, il deposito della dichiarazione o elezione di domicilio contestualmente all’atto di impugnazione - e modificando il comma 1-quater, limitando ai soli difensori d’ufficio il deposito di specifico mandato ad impugnare, previsto a pena di inammissibilità contestualmente all’atto di impugnazione; - la modifica dell’articolo 593 c.p.p. che prevede la inappellabilità da parte del pubblico ministero delle sentenze di proscioglimento per i reati previsti dall’art. 550, commi 1 e 2, c.p.p.;
- quanto alla disciplina in materia di custodia cautelare, si propone la modifica dell’articolo 328 c.p.p., laddove si prevede che essa venga disposta dal giudice per le indagini preliminari in composizione collegiale;
- quanto alla disciplina della pubblicazione, del contenuto delle intercettazioni, si prevede la modifica dell’articolo 114 c.p.p., ampliando il divieto di pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, consentendone la pubblicazione solo se il contenuto è riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o è utilizzato nel corso del dibattimento. Sul punto, si segnala, inoltre, che la legge di delegazione europea 2022-2023 (legge n. 15 del 2024), all’articolo 4, per l’integrale e compiuto adeguamento alla direttiva (UE) 2016/343 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza, reca delega al Governo a modificare l’articolo 114 c.p.p., prevedendo il divieto di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare;
- sempre in tema di intercettazioni, sono previsti ulteriori interventi sugli articoli 116 (in materia di rilascio di copie), 268 (in materia di esecuzioni delle operazioni captative), 291 (in materia di procedimento applicativo delle misure cautelari) e 292 (in materia di ordinanza cautelare) del codice di procedura penale, tutti tesi a rafforzare la tutela del terzo estraneo rispetto alla circolazione delle intercettazioni.
Con riferimento particolare all’articolo 268 c.p.p., si ricorda che esso è stato oggetto di un ulteriore intervento modificativo con la legge 9 ottobre 2023, n. 137, con cui è stata limitata la trascrizione nel verbale soltanto al contenuto delle intercettazioni, rilevante per le indagini, anche a favore dell’indagato, e vietata la trascrizione del contenuto non rilevante neppure sommariamente.
Sempre con la legge n. 137 del 2023 è stato altresì introdotto il nuovo comma 3-bis all’articolo 168-bis del T.U. in materia di spese di giustizia (D.P.R. n. 115 del 2002), che prevede che nel foglio notizie di cui all’articolo 280 del medesimo D.P.R. sia annotato l’importo delle spese relative alle operazioni di intercettazioni.
Con decreto legislativo 28 marzo 2024, n. 44, recante “Attuazione della legge 17 giugno 2022, n. 71, recante deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura”, è stata prevista l’istituzione, presso il Consiglio superiore della magistratura, del fascicolo personale del magistrato, tenuto in modalità telematica, destinato a raccogliere tutte le informazioni, gli atti e i documenti relativi al percorso professionale dei magistrati il cui esame è rilevante ai fini della valutazione di professionalità.
Con decreto legislativo 28 marzo 2024, n. 45, recante “Disposizioni per il riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili, in attuazione dell’articolo 1, comma 1, della legge 17 giugno 2022, n. 71”, è stato ridotto il numero dei magistrati ordinari fuori ruolo dal numero di 241 al numero di 180 ed è stato altresì delimitato in termini relativi, cioè rispetto alle diverse tipologie di incarichi, il numero di magistrati che possono essere collocati fuori ruolo, stabilendo che solo 40 unità possano essere collocati presso organi o enti diversi dal Ministero della giustizia, dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dal Consiglio superiore della magistratura e dagli organi costituzionali.
Al fine di garantire una efficace attuazione delle disposizioni previste dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188, recante “Disposizioni per il compiuto adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della direttiva (UE) 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali’’, l’Ispettorato generale del Ministero della giustizia, a partire dalle ispezioni ordinarie del turno di settembre 2023, ha proceduto ad inviare ai Procuratori della Repubblica di 25 uffici giudiziari individuati per dimensioni e distribuzione geografica - e precisamente le Procure di Avellino, Brescia, Cagliari, Catanzaro, Ferrara, Frosinone, Latina, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pausania, Torino, Vercelli, Castrovillari, Genova, Pisa, Pescara, Viterbo, Enna, Imperia, Reggio Calabria, Gorizia, Catania, Lucca e Caltagirone - un’apposita nota diretta ad acquisire:
- i provvedimenti organizzativi e le direttive eventualmente adottati a tal fine;
- i comunicati ufficiali e dei provvedimenti di convocazione delle conferenze stampa;
- gli atti di autorizzazione alla divulgazione di informazioni da parte della polizia giudiziaria, corredati dalla specifica illustrazione delle ragioni di pubblico interesse che sono state ritenute sussistenti in relazione alle richieste di autorizzazione di comunicati stampa da parte degli organi di P.G.;
- gli eventuali provvedimenti di rettifica delle dichiarazioni rese dall’Autorità giudiziaria.
Gli esiti del monitoraggio sin qui condotto evidenziano che il ricorso da parte dei Procuratori della Repubblica a dirette comunicazioni con gli organi di stampa è estremamente raro. Numerosi sono, invece, i casi di comunicati stampa provenienti dagli organi di Polizia Giudiziaria.
Infine, si rappresenta che il monitoraggio verrà implementato mediante l’interpello di altri uffici di Procura a partire dal prossimo turno ispettivo.
Con riferimento, poi, ai procedimenti in tema di responsabilità civile dei magistrati, dai dati comunicati dal competente Dipartimento degli affari di giustizia di questo Dicastero emerge che nel primo semestre del 2024 si sono registrate n. 43 nuove iscrizioni di cause a ruolo, mentre il quadro complessivo rapportato alla consistenza annuale ha visto nell’anno 2023 n. 107 nuove iscrizioni, con un dato in costante aumento rispetto agli anni precedenti (nel 2022 si erano registrate n. 98 nuove iscrizioni e nel 2021 solo n. 72). Nel 2023 si sono, inoltre, registrati n. 71 casi di richieste stragiudiziali di risarcimento danni da provvedimento giurisdizionale, spesso formulate unitamente ad invito alla stipula di convenzione di negoziazione assistita ex decreto-legge n. 132 del 2014, dato più che raddoppiato rispetto agli anni precedenti. Le richieste suddette non trovano, di regola, accoglimento per carenza dei presupposti stante la necessità in subjecta materia di un accertamento giudiziale.
Per tale ragione, il D.A.G. effettua un costante monitoraggio delle richieste stragiudiziali nelle quali viene chiaramente preannunciato il futuro avvio di un’azione di responsabilità civile, provvedendo ad avviare, già all’atto della ricezione della diffida, l’istruttoria presso gli Uffici giudiziari.
Quanto, poi, alle misure adottate, in ambito penitenziario, dirette ad arginare il fenomeno del sovraffollamento - oltre a quelle previste in tema di custodia cautelare dal disegno di legge A.C. 1718, sopra illustrate, tendenti certamente ad evitare gli automatismi nella sua applicazione, al fine renderla residuale ed eccezionale rispetto alle misure cautelari non detentive - quest’Amministrazione si è prefissata, fra gli obiettivi prioritari, la rimozione degli ostacoli di carattere sociale che impediscono o rallentano il pieno sviluppo della giustizia di comunità, adoperandosi in sinergia con gli enti territoriali e del privato sociale, per creare opportunità progettuali atte a promuovere la concessione di misure e sanzioni di comunità.
In tale contesto, rientra il Programma del Ministero della giustizia “Intervento per una Giustizia più inclusiva. Il lavoro come recupero, rieducazione, inclusione socio-lavorativa dei soggetti in esecuzione penale”, che si avvarrà dei Fondi Strutturali Europei (FSE e FESR) stanziati dal Programma Nazionale “INCLUSIONE - Lotta alla povertà (2021-2027)”, la cui titolarità appartiene al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per un finanziamento complessivo di 75.000.000 di euro.
Il programma intende sviluppare un modello integrato di intervento sul territorio, in seno al quale le persone saranno orientate ed accompagnate in un percorso educativo, ricevendo opportunità lavorative, formative e abitative, e saranno seguite nel loro percorso di reinserimento e di accesso ai servizi di assistenza, attraverso la creazione dei supporti volti a consentire l’accesso alle misure di comunità e l’uscita dal sistema penale, in condizioni di sicurezza. Tra le altre misure, nell’ambito di tale programma, è prevista la creazione di luoghi di residenzialità assistita, di dimensioni contenute, idonei ad ospitare - per periodi di tempo limitati - persone in carico ai servizi, che si trovino ad essere prive di soluzione abitativa, altrimenti impossibilitate a fruire di misure alternative o sanzioni sostitutive. È previsto complessivamente il coinvolgimento di 15.000 destinatari, con particolare attenzione alle quote di genere, nonché alle categorie dei soggetti affetti da disabilità e ai cittadini stranieri provenienti da paesi terzi.
Inoltre, al fine di dare piena attuazione ai diritti della popolazione detenuta, si rappresenta che è in corso di esame al Parlamento il disegno di legge A.C. 1660, recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”, che prevede modifiche incisive dell’ordinamento penitenziario, dirette, per un verso, a garantire il diritto del soggetto recluso alla vita familiare e al mantenimento di relazioni con i più stretti congiunti (quali l’incremento del numero dei colloqui telefonici settimanali e mensili), per l’altro, a favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti ed internati, promuovendo la stipula di convenzioni degli organi centrali e territoriali dell’amministrazione penitenziaria con soggetti pubblici o privati o cooperative sociali.
Infine, è costante il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile e penale, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria, da parte del Comitato Tecnico-Scientifico penale (CTS penale) e il Comitato Tecnico-Scientifico civile (CTS civile), istituti quali organismi di consulenza e di supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione dei procedimenti, nel rispetto dei canoni del giusto processo, nonché di effettiva funzionalità degli istituti finalizzati a garantire un alleggerimento del carico giudiziario.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 112/2023 (G.U. n. 190 del 16.08.2023) |
Serracchiani |
Assemblea 31/7/2023 |
19/7/2024 |
Opportunità di adottare iniziative volte al ripristino dell’agibilità del teatro dell’istituto penale per i minorenni di Nisida |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1239-A/47, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare azioni per ripristinare l’agibilità del teatro dell’istituto penale per minorenni di Nisida”, si rappresenta quanto segue.
Si premette che questa Amministrazione è da sempre, per vocazione, ben consapevole e convinta del valore pedagogico, socializzante e rieducativo – per i giovani ospitati nelle nostre strutture detentive – di strumenti recitativi che stimolino la creatività e la riflessione, sia in modalità di fruizione come spettatori, che di pratica attiva, come si evince facilmente anche da una rapida ricognizione dei laboratori di varie tipologie di attività riconducibili a forme di espressione teatrale, realizzati in questi anni all’interno dei servizi minorili.
Risale al 1997 il primo atto formale di riconoscimento delle realtà teatrali professionali operanti in collaborazione con i servizi della giustizia minorile, grazie al Protocollo di intesa tra il Ministero della giustizia e l’Ente Teatrale Italiano. In particolare, negli ultimi anni il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità ha stipulato due protocolli nazionali, finalizzati alla diffusione di attività teatrali in carcere e in area penale esterna e ha attivato molte progettualità, già da svariati anni, in questo campo, proprio in considerazione della loro efficacia nel trattamento degli adolescenti ristretti.
Con particolare riferimento al Teatro dell’Istituto Penale per i Minorenni di Nisida, la situazione di estrema criticità che il sistema detentivo minorile nel suo complesso si trova ad affrontare in questo periodo ha indotto questa Amministrazione ad effettuare, necessariamente, alcune scelte, concentrando prioritariamente l’impegno delle limitate risorse di bilancio su imprescindibili interventi di ristrutturazione delle sezioni detentive degli istituti penali e facendo slittare a un momento successivo la realizzazione di opere inizialmente programmate per le aree funzionali di tipo non strettamente residenziale.
Ciò nonostante, questa Amministrazione ha provveduto da tempo ad interessare il Provveditorato per le OO.PP. di Napoli del Dipartimento per le Opere pubbliche e le politiche abitative del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, affinché fosse condotta una verifica degli interventi necessari: nel 2019 il Provveditorato ha presentato il Progetto di fattibilità tecnico-economica denominato “Lavori di ristrutturazione della palazzina teatro presso l’I.P.M. di NISIDA-Napoli”, per una spesa complessiva di euro 1.188.220,00.
A seguito di ciò, sono stati inseriti nel documento di Programmazione triennale 2024- 2026 dei lavori pubblici del D.G.M.C. gli interventi finalizzati alla ristrutturazione, al recupero e all’adeguamento dell’edificio ove è allocato il Teatro dell’I.P.M. di Nisida, prevedendo uno stanziamento stimato in euro 1.188.220,00 e individuando il codice unico di intervento L97113870584202200033, con decorrenza dall’anno 2026.
Contestualmente, si è provveduto a segnalare all’attenzione del Comitato interministeriale paritetico per l’edilizia penitenziaria la necessità di accedere ad un più corposo finanziamento, per l’ammontare complessivo di euro 14.000.000, necessario al fine di programmare vari interventi da realizzarsi nel complesso dell’I.P.M. di Nisida, ivi compresa la ristrutturazione del Teatro.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 159/2023 (G.U. n. 266 del 14.11.2023) |
Zanella |
Assemblea 7/11/2023 |
19/7/2024 |
Opportunità di potenziare le attività in favore dei minori che accedono ai percorsi di reinserimento e rieducazione di cui all’articolo 27-bis del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448 |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1517/18, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di potenziare le attività in favore dei minori inseriti nei percorsi di rieducazione previsti dall’articolo 27-bis del decreto del Presidente della Repubblica del 22 settembre 1988, n. 448”, si rappresenta quanto segue.
Com’è noto, l’articolo 27-bis del D.P.R. n. 448 del 1988, rubricato “Percorso di reinserimento e rieducazione” (introdotto, nello specifico, dall’ articolo 8, comma 1, lettera b), del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 159), introduce la c.d. “messa alla prova semplificata”, per effetto della quale, nel caso di reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore a cinque anni o la pena pecuniaria, il pubblico ministero notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento, subordinata alla condizione che il minore acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale sulla base di un programma rieducativo. Tale programma deve prevedere lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profìt o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza; in caso di esito positivo del percorso di reinserimento e rieducazione, il giudice pronuncia sentenza di non luogo a procedere dichiarando l’estinzione del reato; in caso di esito negativo riguardo all’attività svolta dal minore durante il programma, rimette gli atti al p.m. per la prosecuzione del procedimento.
Per tale procedura, il Dipartimento di giustizia minorile e di comunità del Ministero della giustizia viene coinvolto, non già per l’elaborazione di un programma educativo – sulla base di un congruo approfondimento delle caratteristiche del minore da parte dei servizi minorili a ciò preposti – o per la predisposizione di una relazione conclusiva sul percorso (come avviene per l’istituto di messa alla prova di cui al successivo articolo 28 del d.P.R. citato), ma unicamente per l’individuazione delle attività che l’indagato dovrà svolgere a beneficio della comunità.
Ciò posto, il Governo si sta attivando per potenziare tali attività in quanto le esigenze rieducative e risocializzanti del minore possono e devono trovare attuazione anche nella stessa speditezza della risposta giurisdizionale, costituenti uno degli obiettivi del legislatore: il decorso del tempo tra fatto-reato ed enucleazione del percorso di messa alla prova è suscettibile di determinare una diacronia tale da incidere negativamente sul processo di strutturazione del minore indagato.
Occorre che gli strumenti di fuoriuscita dal circuito penale del minore intervengano in stretta concomitanza cronologica con il fatto-reato, al fine di allontanare il rischio di ipostatizzare una essenza psicologica ed un disagio socio-familiare che evolve, cambia o si dissolve in conseguenza del processo di strutturazione fisio-psichica del minore.”
Tipo atto e numero |
Riferimento normativo |
Primo firmatario |
Sede e data di esame |
Data annuncio |
Oggetto |
Ordine del giorno |
L. 159/2023 (G.U. n. 266 del 14.11.2023) |
Bruno |
Assemblea 8/11/2023 |
19/7/2024 |
Potenziamento delle attività in favore dei minori inseriti in percorsi di rieducazione attraverso l’inclusione, in tali percorsi, di attività socio-culturali da svolgersi congiuntamente, e non alternativamente, rispetto ad altre tipologie di attività a beneficio della comunità di appartenenza |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all’ordine del giorno 9/1517/51, che impegna il Governo “a valutare la possibilità di intervenire al fine di ricomprendere. nell’ambito del percorso di rieducazione del minore, anche le attività sociali e culturali da svolgersi congiuntamente e non alternativamente rispetto alle altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per potenziare le attività in favore dei minori inseriti in percorsi di rieducazione e allo stesso tempo apportare giovamento al tessuto sociale”, si rappresenta che, nell’alveo dei programmi trattamentali individualizzati, ideati ed attuati quotidianamente dalle équipe interdisciplinari che operano nell’ambito dei servizi penali residenziali del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità di questo Dicastero, lo svolgimento di attività socio-culturali da parte dei minori e giovani adulti ospitati avviene già di norma congiuntamente, e non alternativamente, rispetto ad altre tipologie di interventi, realizzati a beneficio della comunità di appartenenza.
In effetti, proprio la iniziale delibazione (effettuata dall’équipe preposta del relativo servizio) delle caratteristiche personologiche, delle esigenze e delle aspirazioni del singolo soggetto preso in carico consente di dare attuazione ad uno dei principi cardine dell’ordinamento penitenziario minorile, mediante un trattamento individualizzante che consenta di tener conto della specificità di ciascun ragazzo e del suo diritto a tracciare, durante la permanenza nel circuito penale (variabile essa stessa per causa, tempistica e status giuridico) il proprio percorso di crescita.
Invero, le eventuali discrasie, osservate nella fruizione di attività socio-culturali proposte di volta in volta ai minori, non possono che essere ricondotte alla peculiarità insita nel trattamento individuale.
Ad ogni modo, sono state adottate una serie di misure per potenziare le disponibilità logistico-finanziarie offerte dal territorio idonee ad assicurare, in modo omogeneo sul territorio nazionale, lo svolgimento delle attività sociali e culturali a beneficio della comunità di appartenenza del minore.”
Tipo atto e numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data approvazione |
Data annuncio |
Oggetto |
Risoluzione conclusiva |
Mollicone |
VII Commissione |
5/10/2023 |
13/12/2023 |
Tutela delle mura delle città bastionate |
In merito a tale atto di indirizzo, il Ministero della cultura ha trasmesso la seguente nota:
“Si fa riferimento alla nota prot. n. 20803 del 13 ottobre 2023 con la quale è stata trasmessa la risoluzione indicata in oggetto, che impegna il Governo a istituire il vincolo di carattere monumentale sulle antiche mura delle città bastionate di Treviso e di Porto Ercole, con richiesta di conoscere le iniziative adottate per l’attuazione del predetto atto.
Al riguardo si rappresenta che la competente Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio con le note n. 38249 del 21 novembre 2023 e n. 38850 del 27 novembre 2023 ha fornito i seguenti elementi informativi.
Per quanto riguarda il regime di tutela del sistema fortificato di Treviso, si rappresenta che gli elementi che lo costituiscono sono in gran parte di proprietà del demanio comunale e quindi sottoposti a tutela ope legis ai sensi della parte seconda del D.Lgs. n. 42/2004, per effetto del combinato disposto dell’articolo 10, comma 1, e dell’articolo 12. Altri elementi puntuali del sistema, di particolare rilevanza monumentale, sono stati nel tempo oggetto di provvedimenti di notifica e di dichiarazione dell’interesse culturale, emanati ai sensi delle normative di tutela all’epoca vigenti (L. n. 364/1909 e L. n. 1089/1939), e in alcuni casi ‘rinnovati’ ai sensi del D.Lgs. 42/2004:
1. Porta Altinia, tutelata con provvedimento dichiarativo D.M. del 14 maggio 1951;
2. Porta San Tomaso in Borgo Mazzini, tutelata con notifica dell’interesse culturale in data 26 gennaio 1926 e con provvedimento dichiarativo D.C.R. del 12 novembre 2015;
3. Porta Santi Quaranta in Borgo Cavour, tutelata con notifiche dell’interesse culturale del 5 maggio 1923 e del 26 gennaio 1926 e con provvedimento dichiarativo D.C.R. del 12 novembre 2015;
4. Porta Calvi ex Casello Daziario, tutelata con provvedimento dichiarativo D.D.R. del 2 gennaio 2005;
5. Area di sosta ex Pattinodromo, tutelata con provvedimento dichiarativo D.C.R. del 7 aprile 2017. Nei confronti dei beni ai punti 1, 2 e 3 (Porta Altinia, Porta San Tomaso e Porta Santi Quaranta) sussistono inoltre provvedimenti di tutela indiretta emanati ai sensi dell’art. 21 della L. n. 1089/1939 (ora art. 45 del D.Lgs. n. 42/2004).
Inoltre, il complesso in oggetto risulta sottoposto anche a tutela paesaggistica ai sensi della parte terza del D.Lgs. n. 42/2004, per effetto del D.M. in data 08/09/1958 emanato ai sensi della L. n. 1497/1939, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 19/09/1958.
Inoltre, già con nota prot. n. 36045 del 10 novembre 2021 la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso aveva chiesto al Comune di Treviso di attivarsi per richiedere l’avvio del procedimento di verifica dell’interesse culturale per gli immobili di proprietà comunale afferenti al bene in questione ed è stata sollecitata a rinnovare la suddetta richiesta al Comune di Treviso.
Nel tempo, la Soprintendenza si è anche impegnata in un lavoro di ricognizione degli immobili di proprietà privata che in origine facevano parte del sistema difensivo, che però ad oggi risultano non sempre riconoscibili e in molti casi frammentati. Con nota prot. n. 27353 dell’11 agosto 2023 la citata Soprintendenza ha avviato d’ ufficio, ai sensi degli artt. 13 e 14 del D.Lgs. n. 42/2004, il procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale particolarmente importante del Bastione Camuzzi, già Bastione del Castello, facente parte del sistema bastionato delle mura di Treviso. Il procedimento di tutela è tuttora in itinere. La Società proprietaria dell’immobile ha presentato alla Soprintendenza istanza di accesso agli atti e richiesta di audizione in Commissione regionale per il patrimonio culturale. A riguardo, la Soprintendenza è in attesa di un confronto con il competente Segretariato regionale.
Si informa, inoltre, che allo stato attuale il Comune ha rinunciato a dare seguito alla proposta di realizzazione di un parcheggio interrato nell’area corrispondente all’ex Pattinodromo e che si è impegnato nella redazione del progetto con fondi Next Generation EU - PNRR - M.5 - C.2 - Inv. 2.1, denominato “Recupero e valorizzazione delle mura cittadine. Restauro conservativo e interventi di sistemazione dei percorsi e valorizzazione degli ambiti legati alla cinta muraria della città di Treviso”. Tale progetto è stato autorizzato dalla Soprintendenza Speciale per il PNRR con nota prot. n. 13563 del 5 luglio 2023, sulla base del parere endoprocedimentale espresso dalla competente Soprintendenza.
Per quanto riguarda l’impegno ad istituire un vincolo di carattere monumentale per tutelare le antiche mura di Porto Ercole, si comunica che gli immobili del sistema fortificato di Porto Ercole già identificati come beni culturali, ex art. 10 del D. Lgs. 42/2004 ss.mm.ii., a seguito di specifici provvedimenti di tutela sono:
1. Edifici difensivi di Poggio Polveriera (D.M. del 14 luglio 1979);
2. Forte Filippo a Porto Ercole (D.M. del 20 febbraio 1979);
3. Forte Pozzarello (D.M. del 11 maggio 1990 e D.D.R. del 19 dicembre 2013);
4. Forte Santa Caterina (D.M. del 25 marzo 1980);
5. Forte Stella a Porto Ercole (D.M. del 18 giugno 1910 e D.M. 19 aprile 1979);
6. Rocca Spagnola a Porto Santo Stefano (D.M. del 2 novembre 1978);
7. Torre dell’Argentiera (D.M. del 15 aprile 1921 e D.M. del 26 marzo 1979);
8. Torre dell’Avvoltore (D.M. del 21 ottobre 1980);
9. Torre della Cacciarella (D.M. del 11 febbraio 1980);
10. Torre di Calagrande (D.M. del 9 ottobre 1979);
11. Torre di Calamoresca (D.M. del 16 luglio 1979);
12. Torre di Calapiccola (D.M. del 21 ottobre 1980);
13. Torre delle Cannelle (D.M. del 1° luglio 1979);
14. Torre Ciana (D.M. del 21 agosto 1995);
15. Torre di Lividonia (D.M. del 26 marzo 1979);
16. Torre della Maddalena (D.M. del 20 febbraio 1979);
17. Torre del Molinaccio del Forte Filippo (D.M. del 29 novembre 2001);
18. Torre della Peschiera (D.M. del 3 settembre 1979);
19. Torrione di Santa Barbara a Porto Ercole (D.M. del 4 luglio 1977).
Inoltre la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo sta portando a compimento il quadro conoscitivo di tutto il sistema fortificato di Monte Argentario al quale appartengono anche gli immobili del sistema difensivo di Porto Ercole. Parallelamente la Soprintendenza nelle attività di competenza di verifica di conformazione degli strumenti della pianificazione urbanistica comunale (piano strutturale e piano operativo) al vigente Piano paesaggistico regionale (PIT-PPR), ha valutato anche che le previsioni urbanistiche siano rispettose dei valori del patrimonio culturale di cui il sistema fortificato in questione fa parte.”
[1] Le mozioni e le risoluzioni vengono segnalate alle Amministrazioni competenti subito dopo la loro approvazione. Per quanto riguarda invece gli ordini del giorno, si fa presente che tali atti di indirizzo sono trasmessi a dette Amministrazioni solo dopo la conclusione dell’esame del provvedimento cui si riferiscono anche da parte dell’altro ramo del Parlamento, nonché la conseguente pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Pertanto, può determinarsi un divario temporale tra il momento dell’accoglimento e/o dell’approvazione degli ordini del giorno e quello del loro invio alle Amministrazioni chiamate a darvi seguito, nonché una differenza tra il numero degli atti accolti e/o approvati in un certo arco temporale e il numero di quelli segnalati alle Amministrazioni.
[2] La segnalazione consiste nell’invio di una lettera, da parte del Servizio per il Controllo parlamentare, alle Amministrazioni competenti, contenente l’invito a dare seguito agli impegni assunti nei diversi atti di indirizzo.