Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa) |
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Autore: | Servizio Controllo parlamentare - Servizio Controllo parlamentare |
Titolo: | Società a partecipazione pubblica e ricognizione degli assetti organizzativi - Monitoraggio e controllo - XIX Luglio 2025 |
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 9 |
Data: | 24/07/2025 |
Organi della Camera: | Assemblea |
Camera dei deputati
XIX LEGISLATURA
Società a partecipazione pubblica e ricognizione degli assetti organizzativi
Monitoraggio e controllo
Numero 9 –Luglio 2025
Servizio per il Controllo parlamentare
A cura del Servizio per il Controllo Parlamentare
( 066760-3206/3381 – * sgcp_segreteria@camera.it
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Indice
1. Novità in tema di società partecipate
1.8 Banca Monte dei Paschi di Siena
FOCUS – Gli introiti relativi ai dividendi delle società partecipate
2. L’attuazione e revisione del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica
2.1. Le risultanze del Rapporto MEF
3. I provvedimenti attuativi e gli obblighi informativi
4. L’equilibrio di genere nelle società
4.1. Relazione sul bilancio di genere riferita all’esercizio finanziario 2023
4.2. Il Rapporto di corporate governance 2024 della CONSOB
5. Schede informative sulle società partecipate dal MEF
5.2. Società con strumenti finanziari quotati
6. Le relazioni della Corte dei Conti sulla gestione delle società partecipate
7. Le variazioni in tema di assetti societari
7.1. Mutamenti nella composizione degli organi amministrativi
7.2. Società oggetto di rinnovo tardivo
7.3. Società oggetto di rinnovo anticipato
7.4. Variazioni nelle partecipazioni societarie
7.5. Nuove partecipazioni pubbliche
7.6. Ulteriori mutamenti societari
7.7. Rinnovi ancora da effettuare
8. Società con organi amministrativi oggetto di rinnovo nel 2025, 2026 e 2027
8.1. Società partecipate i cui organi amministrativi sono da rinnovare nel 2025
8.2. Società partecipate i cui organi amministrativi sono da rinnovare nel 2026
8.3. Società partecipate i cui organi amministrativi sono da rinnovare nel 2027
9. Il contenuto degli Allegati
ALLEGATI
Allegato 1 – Quadro delle società direttamente partecipate dai Ministeri e delle società partecipate di II livello
Allegato 2 – Quadro delle società partecipate di III livello di CDP
Allegato 3 – Assetti organizzativi delle società partecipate dal MEF di I e II livello, delle società direttamente partecipate dagli altri Ministeri e delle società di III livello partecipate da Cassa Depositi e Prestiti.
Il presente dossier reca la ricognizione degli assetti organizzativi delle principali società a partecipazione pubblica rispetto a quanto riportato nella precedente edizione, con indicazione delle novità sul piano normativo, della composizione degli organi sociali e delle operazioni societarie intervenute sino alla data del 1° luglio 2025.
In questo numero si segnalano:
· il quadro di sintesi delle principali vicende che hanno interessato le società partecipate nell’ultimo quadrimestre, ivi compresi gli aggiornamenti normativi e un focus relativo ai maggiori introiti derivanti dai dividendi delle società partecipate indicati nel disegno di legge di assestamento 2025 (v. par. 1);
· la disamina dello stato di attuazione del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP) alla luce delle risultanze dell’ultimo Rapporto del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) sulle partecipazioni societarie pubbliche (v. par. 2);
· l’indicazione dei provvedimenti attuativi da adottare e degli obblighi informativi da adempiere in materia di società partecipate (v. par. 3),
· l’illustrazione dei più recenti documenti in materia di equilibrio di genere nelle società (Relazione sul bilancio di genere riferita all’esercizio finanziario 2023 e Rapporto di corporate governance 2024 della CONSOB – v. par. 4);
· le schede di sintesi relative alle società con sede legale in Italia direttamente partecipate dal MEF, recanti le informazioni societarie più rilevanti (azionariato, organi di amministrazione, collegi sindacali, quote di genere, società di revisione, numero di addetti, collegamenti alle relazioni della Corte dei conti sulla gestione, ai bilanci di esercizio e ai bilanci di sostenibilità ove previsti – v. par. 5);
· gli abstract delle ultime relazioni della Corte dei conti trasmesse alle Camere sulla gestione di 15 società partecipate (v. par. 6);
· l’aggiornamento degli assetti organizzativi delle società monitorate, con indicazione delle variazioni di quote di partecipazione, delle operazioni societarie e delle nomine negli organi amministrativi intervenute al di fuori delle ordinarie scadenze degli organi sociali o connesse all’acquisizione di nuove partecipazioni o alla costituzione di nuove società (v. par. 7);
· l’elencazione riassuntiva delle 215 società monitorate i cui organi di amministrazione sono oggetto di rinnovo nel triennio 2025-2027, con indicazione, laddove intervenute, delle nomine sinora effettuate (v. par. 8).
Negli Allegati del dossier sono state aggiornate, per ciascuna delle 253 società monitorate, la consistenza numerica dei consigli di amministrazione, la loro attuale composizione, con indicazione della percentuale del genere meno rappresentato in tali organi, le date di nomina, sia dei singoli amministratori sia dei consigli di amministrazione, nonché le date previste di scadenza (v. par. 9).
Le informazioni riportate nel dossier sono estratte dalla banca dati del Registro delle imprese (Telemaco) e in taluni casi sono integrate dai dati pubblicati nei siti internet istituzionali delle società interessate.
Ulteriori analisi relative al monitoraggio e alla verifica sull’attuazione del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP) e altri approfondimenti concernenti le linee di indirizzo, le innovazioni normative intervenute e le principali operazioni societarie che hanno coinvolto l’azionista pubblico, sono consultabili nella nuova Area tematica Monitoraggio e controllo del Portale della documentazione della Camera dei deputati, ove sono stati pubblicati i seguenti temi web:
ü le società partecipate pubbliche e l’attuazione del TUSP, recante il quadro complessivo delle partecipazioni pubbliche, della disciplina vigente e delle analisi relative agli esiti della sua applicazione;
ü nuove società a controllo pubblico e innovazioni alla governance, nel quale si dà conto dei mutamenti intervenuti con riferimento all’assetto, al profilo organizzativo, alle quote di partecipazione, nonché alla trasformazione in società a controllo pubblico di enti preesistenti e alla costituzione di nuove società partecipate (Istituto per il credito sportivo e culturale, Acque del Sud, ENIT, Sviluppo Lavoro Italia, Autostrade dello Stato);
ü le dismissioni di partecipazioni societarie, dedicato alle principali innovazioni intervenute nell’ambito del piano di dismissioni di partecipazioni societarie pubbliche;
ü le acquisizioni societarie a carattere strategico, concernente le operazioni, perfezionate o in corso, inerenti a società di rilievo strategico;
ü l’equilibrio di genere nelle società a partecipazione pubblica, relativo all’attuazione della normativa in materia di quote di genere negli organi sociali.
L’insieme delle operazioni, perfezionate o prossime alla realizzazione, che dopo la costituzione nel luglio 2024 della nuova FiberCop hanno coinvolto quest’anno società quali Poste Italiane, CDP, TIM, Telecom Italia Sparkle, sono volte a presidiare gli asset infrastrutturali strategici mediante una ridefinizione del perimetro delle partecipazioni e un utilizzo integrato degli strumenti pubblici di intervento.
Parimenti rilevanti sono alcune operazioni realizzate nel settore energetico, tra cui l’acquisizione da parte di Italgas di 2i Rete Gas S.p.A. e la successiva fusione per incorporazione di quest’ultima in Italgas Reti, a seguito della quale il Gruppo Italgas è divenuto il primo operatore della distribuzione del gas in Europa.
Sempre in ambito energetico sono da segnalare le operazioni che hanno coinvolto il Gruppo ENI, tra cui l’accordo per una possibile fusione transfrontaliera tra Saipem e la società norvegese Subsea7 S.A., operante a livello globale nella fornitura di progetti e servizi offshore per il settore energetico.
Sviluppi significativi si sono registrati anche nel settore della difesa – che ha visto Leonardo costituire una nuova società con la tedesca Rheinmetall AG ai fini della produzione congiunta di una nuova generazione di sistemi di difesa terrestre. In ambito finanziario si rammenta che Banca Monte dei Paschi di Siena, dopo aver visto ridursi la partecipazione pubblica all’11,7 per cento del capitale, ha concluso l’iter autorizzativo per l’offerta pubblica di scambio volontaria avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca.
Nel presente paragrafo sono indicate le principali operazioni societarie concernenti, tra l’altro, acquisizioni di carattere strategico, variazioni di quote di partecipazioni pubbliche e joint venture con imprese estere, realizzate o annunciate dopo la data di aggiornamento della precedente edizione del dossier, che hanno interessato le società di seguito elencate.
Alla fine del paragrafo sono altresì richiamati alcuni aggiornamenti normativi che hanno interessato le società a partecipazione pubblica, nonché illustrate – in uno specifico Focus – le variazioni proposte nel disegno di legge di assestamento 2025 all’esame del Senato che evidenziano, nell’ambito delle entrate extratributarie, un significativo incremento connesso ai maggiori introiti derivanti dai dividendi delle società partecipate.
Per quanto concerne le acquisizioni di quote azionarie in settori considerati strategici per l’interesse nazionale, dopo l’ingresso, nel luglio dello scorso anno, del MEF, con una quota del 16 per cento del capitale, nella holding di controllo che detiene l’intera partecipazione azionaria della nuova FiberCop[1], il 14 aprile 2025 è stato siglato l’accordo per l’acquisizione, da parte del MEF, insieme a Retelit S.p.A.[2] della partecipazione totalitaria detenuta da TIM in Telecom Italia Sparkle S.p.A., primario fornitore di servizi internazionali infrastrutturali e di connettività globale e principale operatore nel settore dei cavi sottomarini, che gestisce una rete proprietaria in fibra ottica che si estende per oltre 600.000 km attraverso Europa, Africa, Medio Oriente, America e Asia.
Il comunicato stampa del 14 aprile 2025 del MEF precisa che l’accordo per l’acquisto di Sparkle è stato firmato tra TIM e Boost BidCo, veicolo controllato dal MEF e partecipato da Retelit, sulla base dell’offerta approvata dal consiglio di amministrazione di TIM il precedente 12 febbraio, che aveva preventivamente ricevuto il parere favorevole del comitato parti correlate.
L’accordo determina l’enterprise value di Sparkle in 700 milioni di euro.
Il prezzo per la cessione sarà pari all’enterprise value, rettificato sulla base del valore dell’indebitamento netto e del capitale circolante di Sparkle alla chiusura dell’operazione. In particolare, si prevede un’eventuale rettifica del prezzo qualora non vengano raggiunti taluni obiettivi relativi all’EBITDA 2025 di Sparkle. Inoltre, è stato annunciato che TIM e Sparkle sottoscriveranno alla conclusione dell’operazione un contratto volto a regolare i servizi che saranno prestati reciprocamente tra le società.
Il perfezionamento dell’operazione è atteso entro l’ultimo trimestre del 2025 e avverrà una volta completate le attività propedeutiche, tra cui l’ottenimento delle autorizzazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e in materia di golden power.
Tra le operazioni rilevanti, si segnala che il 15 febbraio 2025 il consiglio di amministrazione di Poste italiane ha deliberato l’operazione di acquisizione del 9,81 per cento circa delle azioni ordinarie di TIM detenute da Cassa Depositi e Prestiti, che detiene a sua volta il 35 per cento del capitale di Poste.
Contestualmente, il consiglio ha deliberato la cessione dell’intera partecipazione detenuta da Poste Italiane in Nexi – pari al 3,78 per cento circa del capitale sociale – a favore della stessa CDP, quota che si aggiunge alle partecipazioni già detenute dalle sue controllate CDP Equity (5,64 per cento) e CDPE Investimenti (8,82 per cento), per un totale del capitale sociale di Nexi ora facente capo al gruppo CDP del 18,25 per cento.
Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni di TIM è costituito in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste Italiane a CDP della partecipazione in Nexi e in parte mediante cassa disponibile.
Il comunicato stampa della Società diramato lo stesso 15 febbraio 2025 evidenziava che “l’acquisizione abilita l’evoluzione dei rapporti commerciali tra Tim e Poste Italiane”, ricordando al riguardo che è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay S.p.A. – società interamente controllata da Poste Italiane – all’infrastruttura di rete mobile di TIM. Veniva inoltre sottolineato che “l’operazione rappresenta, nel suo complesso, per Poste Italiane un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”.
Il successivo 29 marzo 2025, Poste Italiane ha annunciato di aver formalizzato in pari data, mediante sottoscrizione del relativo atto di compravendita, l’acquisizione da Vivendi SE di azioni ordinarie di TIM corrispondenti al 15 per cento del totale delle azioni ordinarie e al 10,77 per cento del capitale sociale. Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni è stato fissato a 684 milioni di euro (al prezzo di 0,2975 euro per azione) e finanziato mediante cassa disponibile.
Il relativo comunicato stampa della Società ha precisato che l’operazione è sospensivamente condizionata alla notifica all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ai sensi della disciplina sul controllo delle concentrazioni tra imprese e che, in ogni caso, Poste Italiane non intende acquisire una partecipazione superiore alla soglia rilevante ai fini della disciplina sulle offerte pubbliche di acquisto obbligatorie.
Sommando il 9,81 per cento delle azioni ordinarie acquisito da CDP, la partecipazione complessiva in TIM ammonta al 24,81 per cento delle azioni ordinarie, facendo di Poste Italiane il maggiore azionista[3].
Quanto al merito dell’operazione, il citato comunicato stampa ha altresì evidenziato come la stessa rappresenti per Poste Italiane un investimento di natura strategica, realizzato con l’obiettivo di svolgere un ruolo di azionista industriale di lungo periodo che possa apportare valore aggiunto per tutti gli stakeholder. La Società ha riferito inoltre che erano in corso valutazioni sull’avvio di partnership industriali per la realizzazione di sinergie tra le due società in diversi settori (telefonia, servizi ICT, contenuti media, servizi finanziari, assicurativi e dei pagamenti, energia).
Sempre con riguardo a Poste Italiane, si segnala che non vi sono novità in ordine all’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal MEF, già autorizzata ai sensi del DPCM 17 settembre 2024[4]. Si ricorda che il Ministero detiene una partecipazione diretta del 29,7 per cento nel capitale della Società ed una quota indiretta, tramite CDP, del 35 per cento.
Per quanto concerne il settore energetico, si segnala che il 23 febbraio 2025 la società Saipem S.p.A. (partecipata da ENI e CDP Equity con quote rispettivamente del 21,19 per cento e 12,82 per cento) e la società norvegese Subsea7 S.A. (operante a livello globale nella fornitura di progetti e servizi offshore per il settore energetico) hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sui principali termini di una possibile fusione tramite la sottoscrizione di un memorandum of understanding.
Secondo quanto affermato nel comunicato stampa diramato in pari data, la Società risultante dalla fusione per incorporazione transfrontaliera di Subsea7 in Saipem, sarà ridenominata Saipem7, avrà sede legale a Milano e un portafoglio ordini aggregato di 43 miliardi di euro, ricavi per circa 20 miliardi di euro ed EBITDA di oltre 2 miliardi di euro; avrà inoltre un’organizzazione globale con oltre 45.000 persone, fra cui più di 9.000 ingegneri e project manager.
Saipem7 sarà quotata sia sulla borsa di Milano che su quella di Oslo.
Il perfezionamento dell’operazione è previsto nella seconda metà del 2026. All’esito della stessa Siem Industries (azionista di riferimento di Subsea7) risulterebbe titolare di circa l’11,9 per cento del capitale sociale, mentre ENI e CDP Equity ne deterrebbero, rispettivamente, circa il 10,6 per cento e circa il 6,4 per cento. Assumendo che tutti gli azionisti di Subsea7 partecipino alla fusione, il capitale sociale della Società sarà detenuto in misura paritetica (in rapporto 50-50) dagli attuali azionisti di Saipem e Subsea7.
Sempre secondo quanto si apprende dal predetto comunicato stampa, CDP Equity, ENI e Siem Industries hanno sottoscritto un separato memorandum of understanding in cui si sono impegnate a sostenere l’operazione e concordato i termini di un patto parasociale che sarà efficace dal completamento della stessa. In tale ambito è previsto che il presidente del consiglio di amministrazione sia designato da Siem Industries, mentre l’amministratore delegato da CDP Equity ed ENI. Per ulteriori approfondimenti si veda anche il comunicato stampa congiunto di ENI e CDP del 23 febbraio 2025.
Il relativo comunicato stampa della società evidenzia come con questa operazione il Gruppo Italgas diventa il primo operatore della distribuzione del gas in Europa con oltre 6.500 dipendenti, 12,9 milioni di clienti serviti in Italia e in Grecia, 154.000 chilometri di reti e più di 13 miliardi di metri cubi di gas distribuiti ogni anno. Con successivo comunicato stampa del 2 luglio 2025 la società ha altresì reso noto che a seguito delle prescritte autorizzazioni è divenuta efficace la fusione per incorporazione di 2i Rete Gas in Italgas Reti, la principale delle società operative del Gruppo Italgas. Si ricorda infine che il 10 aprile 2025 l’assemblea degli azionisti della società aveva approvato la proposta di aumento di capitale in opzione per un importo complessivo massimo pari a 1.020 milioni di euro, posta a servizio della stessa operazione di acquisizione di 2i Rete Gas e volta a consentire la riduzione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo Italgas post-operazione.
Con riferimento al Gruppo ENI, si segnala che con comunicato stampa del 6 marzo 2025 la società ha reso noto di aver dato esecuzione all’operazione prevista dall’accordo di investimento, annunciato nell’ottobre del 2024, per l’acquisizione da parte del fondo statunitense KKR di una partecipazione pari al 25 per cento del capitale sociale di Enilive.
L’incasso per il Gruppo ENI è stato pari a 2,967 miliardi di euro, compreso un aumento di capitale in Enilive pari a 500 milioni di euro per supportare il piano di crescita aziendale.
Il successivo 11 aprile 2025, dando esecuzione all’accordo di investimento, annunciato al mercato lo scorso 18 febbraio, ENI ha reso noto, con proprio comunicato stampa, l’incremento della partecipazione di KKR in Enilive attraverso l’acquisto di una ulteriore quota del 5 per cento del capitale sociale, per un corrispettivo di circa 601 milioni di euro.
KKR risulta pertanto ora titolare di una partecipazione complessiva pari al 30 per cento del capitale sociale di Enilive. Il corrispettivo totale per il Gruppo ENI, inclusivo del predetto aumento di capitale, è risultato pari a 3,6 miliardi di euro. L’operazione conferma una valutazione post-money pari a 11,75 miliardi di euro in termini di equity value per il 100 per cento del capitale sociale di Enilive.
Sempre nell’ambito del gruppo ENI, con comunicato stampa del 31 marzo 2025 è stato reso noto che Eni Plenitude ed Energy Infrastructure Partners (EIP) hanno dato esecuzione all’accordo, annunciato nel novembre 2024, per l’incremento della partecipazione di EIP in Eni Plenitude, attraverso un aumento di capitale riservato pari a circa 209 milioni di euro.
La partecipazione complessiva di EIP, ad esito dell’operazione, è pari al 10 per cento del capitale sociale di Plenitude, per un investimento complessivo di circa 800 milioni di euro, tenuto conto di 588 milioni di euro versati nel marzo del 2024.
Con un successivo comunicato stampa del 23 giugno 2025 ENI ha reso noto di aver firmato un accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management (“Ares”), affiliati del principale gestore globale di investimenti Ares Management Corporation, per acquisire una partecipazione nel capitale sociale di Plenitude.
In particolare, Ares acquisirà da ENI una quota di partecipazione in Plenitude pari al 20 per cento, per un controvalore di circa 2 miliardi di euro, sulla base di un equity value della società pari a 10 miliardi di euro, corrispondente a un enterprise value di oltre 12 miliardi di euro. Il completamento dell’operazione è subordinato al rilascio delle autorizzazioni delle autorità competenti.
ENI ha sottolineato come l’operazione permetta di consolidare ulteriormente il valore di mercato di Plenitude, a conferma della solidità del modello di business della società, che integra produzione di energia da fonti rinnovabili, vendita di energia e servizi energetici a famiglie e ad imprese e soluzioni di ricarica per la mobilità elettrica.
Nel settore della difesa, si segnala, come accennato, la costituzione di una joint venture tra Leonardo S.p.A. e la società tedesca Rheinmetall AG per la creazione della nuova società Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), con la finalità della produzione congiunta di una nuova generazione di sistemi di difesa terrestre.
Il comunicato stampa congiunto del Gruppo rammenta che le società avevano già firmato un corrispondente memorandum of understanding all’inizio di luglio 2024, prevedendo che Rheinmetall e Leonardo fossero azionisti paritari (50 per cento ciascuno) della società, con sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia. La società risulta effettivamente iscritta nel registro delle imprese dalla data del 25 febbraio 2025.
Per quanto concerne l’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria promossa da BMPS avente a oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca, si ricorda che con comunicato stampa del 26 giugno 2025 è stato reso noto che il consiglio di amministrazione della medesima BMPS ha deliberato un aumento di capitale sociale a pagamento per complessivi 13.194.910.000 di euro, oltre sovrapprezzo, al servizio della stessa offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria.
Con successivo comunicato stampa del 2 luglio 2025 l’offerente ha comunicato che nella medesima data la CONSOB ha approvato il documento relativo all’offerta, indicando anche il corrispettivo unitario in azioni ordinarie di nuova emissione che BMPS riconoscerà per ciascuna azione di Mediobanca portata in adesione all’offerta medesima. Nello stesso comunicato, si specifica inoltre che il periodo di adesione all’offerta, concordato con Borsa Italiana S.p.A., avrà inizio il 14 luglio e terminerà l’8 settembre 2025 e, pertanto, sarà pari a 40 giorni di borsa aperta. Il corrispettivo verrà versato alla data di pagamento, ossia il 15 settembre 2025, salvo proroghe del periodo di adesione in conformità con la normativa vigente.
Con ulteriore comunicato stampa del 2 luglio 2025, BMPS ha reso noto di aver ricevuto in pari data da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato l’approvazione incondizionata all’acquisizione del controllo di Mediobanca, ai sensi della legge n. 287 del 10 ottobre 1990.
Da ultimo, per quanto concerne la posizione assunta dal consiglio di amministrazione di Mediobanca in relazione all’OPS, si rinvia al comunicato stampa dell’11 luglio 2025.
L’ex ILVA, ammessa all’amministrazione straordinaria nel 2015 a causa dell’insolvenza, è stata oggetto di numerosi interventi legislativi e finanziari per garantire la continuità produttiva e il risanamento ambientale. Nel 2017, ArcelorMittal S.A., attraverso la società AM InvestCo Italy S.p.A., ha acquisito i rami d’azienda di ILVA con un contratto di affitto e obbligo di acquisto, impegnandosi a realizzare il piano ambientale entro il 2023. Successivamente, lo Stato italiano è intervenuto con finanziamenti e partecipazioni, tra cui l’ingresso di Invitalia nel capitale di AM InvestCo, poi rinominata “Acciaierie d’Italia Holding S.p.A.” (ADI), con una quota del 38,1 per cento.
Con comunicato stampa del 20 febbraio 2024, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha informato che, con decreto del Ministro, ADI è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. Sono stati nominati commissari straordinari Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli (con i decreti del predetto Ministro del 20 e 29 febbraio 2024; si veda a tal proposito anche il comunicato stampa del MIMIT del 1° marzo 2024)[5]. Il decreto ministeriale seguiva l’istanza del 18 febbraio 2024, con cui Invitalia aveva richiesto al Ministero l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria.
Il 26 giugno 2024, i commissari straordinari hanno presentato al MIMIT il programma dell’amministrazione straordinaria di ADI e delle relative controllate che contemplava, tra l’altro, condizioni e termini della procedura di vendita.
Con il successivo invito a manifestare interesse all’acquisto del 31 luglio 2024, i commissari di ILVA e di ADI hanno indicato la volontà di espletare congiuntamente la procedura di vendita dei beni e complessi aziendali facenti capo a ILVA e alle relative controllate, nonché di taluni specifici beni e rapporti facenti capo ad ADI e alle sue controllate.
Con comunicato stampa dell’11 gennaio 2025 i commissari straordinari di ADI e di ILVA hanno reso noto che erano pervenute dieci offerte per l’acquisizione degli stabilimenti ex ILVA.
Successivamente, con comunicato stampa del 20 marzo 2025 i commissari straordinari di ADI e di ILVA hanno reso noto di aver trasmesso al MIMIT una richiesta di autorizzazione per avviare una negoziazione in via preferenziale con il consorzio azero guidato da Baku Steel Company CJSC e Azerbaijan Investment Company OJSC.
Da ultimo, con comunicato stampa del 3 luglio 2025, ADI ha comunicato che il confronto con i potenziali partner internazionali interessati al rilancio della società prosegue in un clima costruttivo. L’obiettivo condiviso - prosegue il comunicato - è quello di individuare soluzioni industriali solide, sostenibili e di lungo periodo. Particolare attenzione in questo contesto è rivolta dalla Società alle decisioni degli enti locali sul progetto del rigassificatore, considerato un’infrastruttura strategica per abilitare un impianto DRI[6] e dare concreta attuazione a un percorso di decarbonizzazione coerente con le prospettive del settore.
A tale riguardo, si segnala che nelle ultime settimane sono in corso di svolgimento una serie di riunioni con i rappresentanti di tutte le Amministrazioni, centrali e locali, chiamate a sottoscrivere l’accordo di programma interistituzionale relativo al Piano di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Tra i temi oggetto di discussione vi è anche il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) su cui è da ultimo intervenuto l’articolo 1-ter del decreto-legge 24 gennaio 2025, n. 3, con il quale è stato previsto l’aggiornamento periodico, ogni sette anni, del decreto ministeriale di definizione dei criteri metodologici per la redazione del rapporto di valutazione del danno sanitario, nonché le modalità per la procedura di riesame dell’AIA per gli stabilimenti di interesse strategico nazionale (nell’ambito dei quali, per specifica disposizione legislativa, sono ricompresi quelli siderurgici dell’ex Gruppo Ilva), integrata per la prima volta con la valutazione dell’impatto sanitario, in conformità alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 25 giugno 2024.
Per approfondimenti si veda il tema web dedicato.
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Per approfondimenti in ordine a ulteriori operazioni societarie e variazioni di quote di partecipazione, si rinvia al par. 6. Per quanto concerne invece il piano di dismissione delle partecipazioni azionarie pubbliche si rinvia all’apposito tema web.
Per quanto concerne i profili normativi e giurisprudenziali incidenti sull’assetto delle società partecipate intervenute nel periodo di riferimento del presente dossier, si segnalano le novità di seguito illustrate.
Esonero per le società aeree a controllo pubblico dal divieto di attribuire incarichi retribuiti a soggetti in quiescenza
Il comma 3 dell’articolo 13-bis del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25 ha disposto l’esonero delle società aeree a controllo pubblico dal divieto di attribuire incarichi retribuiti a soggetti in quiescenza, a tal fine modificando l’articolo 79 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, che ha autorizzato la costituzione di Italia Trasporto Aereo S.p.A.
Nello specifico, il citato comma 3 ha modificato il comma 5 del richiamato articolo 79, stabilendo che alle società aeree a controllo pubblico – quale ITA Airways - non trovino più applicazione le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95[7].
Tale comma ha stabilito, in particolare, il divieto in capo alle pubbliche amministrazioni di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza, nonché di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle medesime amministrazioni pubbliche e degli enti e società da esse controllati, ad eccezione dei componenti delle giunte degli enti territoriali e dei componenti o titolari degli organi elettivi degli ordini, collegi professionali, relativi organismi nazionali ed enti aventi natura associativa.
Il medesimo comma 9 consente di attribuire tali incarichi solo se svolti a titolo gratuito, stabilendo altresì che i soli incarichi dirigenziali e direttivi, ferma restando la gratuità, non possano avere una durata superiore a due anni, non prorogabili né rinnovabili, presso ciascuna amministrazione.
Sul punto si veda anche il dossier relativo al citato decreto-legge n. 25 del 2025 (pagg. 372 e seguenti).
Attribuzione all’AD della Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. di ulteriori funzioni di commissario straordinario
Il comma 1 dell’articolo 15 del decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73 attribuisce all’amministratore delegato della Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. funzioni di commissario straordinario per la realizzazione di taluni interventi strettamente funzionali allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026, indicate nell’Allegato 1-ter del provvedimento medesimo.
Si segnala che tali funzioni commissariali si aggiungono a quelle già previste in capo allo stesso amministratore delegato dal decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, che gli aveva attribuito le funzioni di commissario straordinario per le opere stradali e per gli interventi indicati, rispettivamente, all’Allegato l e all’Allegato l-bis del medesimo decreto (rispettivamente opere complementari in ambito stradale e sportivo). Sul punto si veda anche il dossier relativo al citato decreto-legge n. 73 del 2025 (pagg. 76 e seguenti).
Proposta di abrogazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39
Da ultimo, si segnala che l’articolo 2 dell’A.C. 2500, approvato in prima lettura dal Senato della Repubblica il 3 luglio 2025[8], prevede l’abrogazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n.?39 (cosiddetta “Legge Severino”), concernente l’inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale relativi anche a società partecipate.
Tale articolo dispone, al comma 1 tutt’ora vigente (cfr. oltre), il divieto di attribuire incarichi amministrativi di vertice della regione, incarichi dirigenziali nell'amministrazione regionale, incarichi di amministratore di ente pubblico di livello regionale e incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale, a coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della regione che conferisce l’incarico, ovvero nell’anno precedente siano stati componenti della giunta o del consiglio di una provincia o di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti della medesima regione o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione, oppure siano stati presidente o amministratore delegato di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione, ovvero da parte di uno dei predetti enti locali.[9].
Si segnala che l’applicazione del citato comma 1 dell’articolo 7 era stata provvisoriamente sospesa dall’articolo 13-ter del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, sospensione più volte prorogata, da ultimo fino al 31 dicembre 2025, ad opera del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202 (c.d. milleproroghe 2025).
Si ricorda inoltre che quest’ultimo decreto-legge ha altresì soppresso il comma 2 del medesimo articolo 7, sul quale si era in precedenza pronunciata la Corte costituzionale, con propria sentenza n. 98 del 2024, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di conferimento di nuovi incarichi di amministratore di società partecipate per chi abbia già ricoperto nell’anno precedente analoghi incarichi, fermo restando il divieto nelle ipotesi di provenienza politica del nominato[10].
Il 3 luglio 2025 è stato presentato al Senato della Repubblica l’A.S. 1567, recante disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2025[11], che prevede, nell’ambito delle variazioni proposte concernenti le entrate extratributarie, un incremento connesso ai maggiori introiti derivanti dai dividendi delle società partecipate, che evidenziano una crescita di 1,3 miliardi di euro sia in termini di competenza sia di cassa.
In particolare, come illustrato nella tabella comparativa contenuta nello stato di previsione dell’entrata allegato al disegno di legge (pagg. 13 e 14), l’unità di voto “2.1.91 Utili e dividendi” passa da una previsione iniziale di 2,6 miliardi a una previsione assestata di 3,9 miliardi.
Tale variazione è imputabile quasi interamente al predetto aumento di 1,3 miliardi di euro del capitolo 2970 (“Dividendi dovuti dalle società per azioni derivate dalla trasformazione degli enti pubblici nonché utili da versare da parte degli enti pubblici in base a disposizioni normative o statutarie”), che passa da una previsione iniziale di 2 miliardi a una previsione assestata di 3,3 miliardi.
I maggiori dividendi da parte delle società partecipate impattano sull’indebitamento netto, in quanto non incorporati nei tendenziali della PA indicati dal Documento di finanza pubblica (DFP, Doc. CCXL, n. 1), determinandone un miglioramento per un importo di 800 milioni di euro (a fronte come detto di maggiori versamenti rispetto alle previsioni inziali di bilancio per 1,3 miliardi di euro)[12].
Si ricorda che nel quadro degli orientamenti di politica economica esplicitati dal Governo nella NADEF 2023 e ribaditi, successivamente, nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 (Doc. CCXXXII, n. 1), l’Esecutivo aveva assunto l’impegno, ai fini della riduzione del rapporto debito/PIL, di attingere risorse non solo dai proventi derivanti dalla dismissione di asset, ma anche dalla distribuzione di dividendi straordinari.
Si riporta, di seguito, l’elenco dettagliato dei versamenti connessi ai dividendi delle società partecipate affluiti sul citato capitolo di bilancio 2970 alla data del 30 giugno 2025 per un importo complessivo di circa 3,3 miliardi di euro.
In base al monitoraggio effettuato sull’attuazione TUSP e dei correlati processi di razionalizzazione e revisione periodica delle partecipazioni societarie, permangono ancora delle criticità, tra cui:
· l’elevato numero di partecipazioni ancora non conformi ai parametri previsti dal TUSP per il loro mantenimento;
· le difficoltà interpretative della normativa, che creano incertezze applicative;
· le problematiche nelle procedure di dismissione delle partecipazioni;
· la non completa adesione agli obblighi di comunicazione da parte di alcune amministrazioni.
Già il primo Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 (PSB), aveva evidenziato come il basso tasso di adeguamento delle Amministrazioni alle prescrizioni di ridurre il numero delle partecipazioni societarie non conformi ai parametri dettati dal TUSP fosse riconducibile, in parte, alle difficoltà applicative della disciplina del Testo Unico, annunciando pertanto l’obiettivo di una sua revisione.
Il Documento di finanza pubblica 2025 (DFP) ha poi confermato tale obiettivo, annunciando che entro il quarto trimestre del 2027 saranno adottate misure idonee a garantire, e ove necessario rafforzare, l’attuazione del quadro giuridico contenuto nel TUSP relativo alle attività e all’efficienza operativa delle partecipazioni detenute in imprese pubbliche.
Pur evidenziando i progressi compiuti nell’attività di monitoraggio delle partecipazioni pubbliche e controllo sull’attuazione della disciplina prevista per la loro razionalizzazione e riduzione – anche grazie alla definizione di un processo per l’analisi dei dati e delle informazioni da parte della struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo sull’attuazione del TUSP, ora incardinata nel nuovo Dipartimento dell’economia del MEF – il DFP ha specificato che sono in corso approfondimenti per valutare la coerenza del sistema di regolazione rispetto all’obiettivo di dismettere le partecipazioni non funzionali alle finalità istituzionali degli enti pubblici, senza pregiudicare l’operatività delle società che svolgono effettivamente servizi di interesse pubblico, né aggravare inutilmente gli oneri burocratici a carico dei soci pubblici.
L’obiettivo di revisione del TUSP tiene conto, naturalmente, delle risultanze dell’edizione 2025 del Rapporto annuale del MEF[13] sulle partecipazioni delle amministrazioni pubbliche, che analizza in modo dettagliato i dati relativi alle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2022.
Il documento, in linea con le precedenti rilevazioni, conferma il permanere delle predette criticità, sottolineando come un’alta percentuale di partecipazioni societarie pubbliche siano ancore prive dei requisiti necessari per poter essere mantenute senza interventi di razionalizzazione e come sussista quindi un basso tasso di adeguamento delle amministrazioni alle prescrizioni del Legislatore volte a ridurre il numero delle partecipazioni non conformi ai parametri dettati dal TUSP.
In particolare, le elaborazioni contenute nel Rapporto evidenziano che, su 24.305 partecipazioni societarie per le quali è stata effettuata l’analisi di conformità rispetto al disposto normativo, 9.069 (pari a circa il 37 per cento del totale) non rispettano uno o più parametri previsti dal TUSP per il mantenimento. Per 6.926 di queste ultime (il 76 per cento dei casi) le pubbliche amministrazioni hanno espresso la volontà di mantenimento, nonostante l’obbligo di razionalizzazione disposto dal Testo Unico.
Il Rapporto rileva, inoltre, come in sede di approvazione dei provvedimenti di revisione periodica, che dovevano adottarsi entro il 31 dicembre 2023, le amministrazioni pubbliche abbiano dichiarato di aver dismesso o comunque razionalizzato più di 803 partecipazioni dirette, rispetto a quelle detenute e comunicate al 31 dicembre 2021. Il DFP 2025 precisa come tale ultimo dato rappresenti un incremento dell’8,6 per cento rispetto ai 739 atti di razionalizzazione censiti nella precedente rilevazione.
Più nel dettaglio, il Rapporto del MEF illustra:
a) i risultati dell’adempimento degli obblighi di comunicazione;
b) i dati sulle società partecipate e sulle partecipazioni societarie dichiarati dalle amministrazioni pubbliche, con un particolare approfondimento sui servizi affidati dalle amministrazioni locali alle società partecipate;
c) le analisi svolte dalla struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo sull’attuazione del TUSP, in relazione agli effetti applicativi del Testo Unico in termini di partecipazioni razionalizzate e riduzione del numero delle società a partecipazione pubblica;
d) le informazioni comunicate sulle partecipazioni non societarie;
e) l’esito della rilevazione dei rappresentanti in organi di governo di società ed enti, partecipati e non partecipati.
Il tasso di adempimento agli obblighi di comunicazione
Nel Rapporto i dati sulle partecipazioni societarie sono presentati in modo da distinguere quelli riconducibili alle amministrazioni soggette alle disposizioni del TUSP (“amministrazioni del perimetro TUSP”) e quelli riferibili alle amministrazioni tenute esclusivamente al censimento in virtù della loro inclusione nell’elenco individuato dall’ISTAT (“amministrazioni non TUSP”). La raccolta dei dati è stata svolta nel periodo marzo-giugno 2024.
Il tasso di adempimento delle amministrazioni soggette agli obblighi di comunicazione dei dati al 31 dicembre 2022 è risultato superiore all’80 per cento (9.572 adempienti su 11.368 nel perimetro soggettivo), con un aumento di 0,4 punti percentuali rispetto alla rilevazione dei dati 2021.
Per le amministrazioni del perimetro TUSP (10.941) il tasso di risposta si è attestato all’85,8 per cento (9.385 amministrazioni hanno assolto l’obbligo di comunicare i dati, +0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente).
Per le amministrazioni non TUSP si conferma il trend di crescita del tasso di adempimento, che passa al 43,8 per cento, con un incremento di 3,8 punti percentuali rispetto alla rilevazione precedente.
Partecipazioni societarie e società partecipate
Le partecipazioni societarie dichiarate dalle amministrazioni del perimetro del TUSP sono pari a 39.663 – di cui il 68 per cento dirette e il 32 per cento indirette detenute attraverso “tramiti controllate” – riconducibili a 4.858 società.
Con riferimento alla forma giuridica, la società a responsabilità limitata e la società per azioni sono le tipologie prevalenti, rappresentando, rispettivamente, circa il 45,66 e il 30,94 per cento del totale delle predette società.
Le analisi sullo stato di attività evidenziano che il 78,32 per cento delle società censite dalle amministrazioni del perimetro TUSP, a cui corrisponde l’86,40 per cento delle partecipazioni societarie, risulta attivo.
Le società in liquidazione rappresentano circa il 13,13 per cento del totale e corrispondono al 9,14 per cento delle partecipazioni. Il dettaglio delle 638 società con procedure di liquidazione in corso al 2022 mostra come per il 59 per cento di queste la procedura sia iniziata da oltre 5 anni dalla data di rilevazione, mentre per il 23 per cento le procedure si protraggono da oltre 10 anni.
Le società soggette a procedure concorsuali sono il 6,13 per cento del totale e corrispondono al 3,57 per cento delle partecipazioni; anche in questo caso è evidente il protrarsi delle procedure concorsuali, con il 67 per cento delle società interessate da procedure iniziate da oltre 5 anni e il 18 per cento da oltre 10 anni.
Fonte: Rapporto sulle partecipazioni delle amministrazioni pubbliche
Fonte: Rapporto sulle partecipazioni delle amministrazioni pubbliche
I risultati della rilevazione al 31 dicembre 2022
Delle 39.663 partecipazioni societarie dichiarate dalle amministrazioni, riconducibili come detto a 4.858 società, il Rapporto reca le analisi relative a un perimetro più circoscritto, poiché esclude le partecipazioni in società alle quali il TUSP si applica solo ove espressamente previsto o per le quali le amministrazioni socie sono esentate dall’obbligo di razionalizzazione, nonché altre partecipazioni meno significative.
Le partecipazioni considerate sono quindi pari a 26.193, detenute in 3.176 società da 7.403 amministrazioni adempienti, di cui l’84,27 per cento del totale è riferibile ai comuni, dato che conferma la prevalenza nelle amministrazioni comunali del fenomeno delle partecipazioni societarie.
Rispetto al totale delle partecipazioni analizzate, le amministrazioni hanno comunicato di volerne mantenere 23.271 (88,84 per cento). Per le rimanenti 2.922 (11,16 per cento) hanno invece manifestato la volontà di procedere con un intervento di razionalizzazione, che si sostanzierebbe:
· nel 38,57 per cento dei casi in una cessione a titolo oneroso;
· nel 12,53 per cento dei casi nell’esercizio del diritto di recesso dalla società partecipata;
· nel 12,29 per cento dei casi nello scioglimento e liquidazione della società;
· nell’11,5 per cento nella fusione (in senso stretto con altra società o tramite incorporazione).
Infine, in più di un quinto dei casi (22,18 per cento), è stata invece indicata la volontà di mantenere la partecipazione, mettendo in atto altre azioni di razionalizzazione della società, di tipo gestionale, da attuarsi, ad esempio, attraverso la riduzione dei costi di funzionamento.
L’analisi di conformità alle prescrizioni del TUSP
Il Rapporto, come di consueto, reca l’analisi del tasso di adempimento delle amministrazioni all’obbligo di razionalizzare le partecipazioni che non soddisfano i requisiti indicati dall’articolo 20, comma 2, del TUSP.
Si ricorda che i parametri previsti dal Testo Unico sono sia di tipo quantitativo (numero di risultati di esercizio in perdita nell’ultimo quinquennio, livello del fatturato medio nell’ultimo triennio, numero dei dipendenti rispetto a quello degli amministratori), sia di tipo qualitativo (attività svolta, necessità di aggregazione di società o di contenimento dei costi di funzionamento, svolgimento di attività analoghe o similari ad altre società partecipate dalla stessa amministrazione).
Rispetto al perimetro delle predette 26.193 partecipazioni analizzate, il Rapporto articola l’analisi su piani separati sulla base della data di costituzione della società partecipata rispetto al 1° gennaio 2018, a differenza delle precedenti edizioni che facevano riferimento alla data di entrata in vigore del TUSP (23 settembre 2016).
L’analisi di conformità generale è stata pertanto effettuata su 24.305 partecipazioni, riconducibili a 2.752 società costituite prima del 1° gennaio 2018 e che hanno approvato nel quinquennio di riferimento tutti i bilanci d’esercizio.
Riguardo a tali società, il Rapporto rileva come 9.069 delle relative partecipazioni (pari al 37,31 per cento del totale) risultino non conformi al TUSP in quanto non rispondenti a uno o più dei criteri da questo previsti. Per il 76,37 per cento delle partecipazioni non conformi (pari a 6.926) le pubbliche amministrazioni hanno espresso la volontà di mantenimento, nonostante l’obbligo di razionalizzazione disposto dal Testo Unico.
Continua dunque a persistere un basso tasso di adeguamento delle amministrazioni alle prescrizioni del Legislatore di adottare misure idonee a ridurre il numero delle partecipazioni societarie non conformi ai parametri dettati dal TUSP. Infatti, continua il Rapporto, il mancato adeguamento a tali prescrizioni riguarda circa il 28 per cento delle partecipazioni esaminate (6.926 su 24.305).
Fonte: Rapporto sulle partecipazioni delle amministrazioni pubbliche
Analisi per fatturato
In particolare, il Rapporto evidenzia che, a fronte dell’obbligo di cui all’articolo 20, comma 2, lett. d), del TUSP – ai sensi del quale le amministrazioni pubbliche devono adottare misure di razionalizzazione per le partecipazioni detenute in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro – sono 842 le società (riferibili a 3.776 partecipazioni) che registrano un fatturato medio non in linea con il TUSP. Di queste, solo nel 27,38 per cento dei casi le amministrazioni hanno scelto di attuare interventi di razionalizzazione, mentre per il restante 72,62 per cento hanno manifestato la volontà di mantenere comunque la partecipazione nella società.
Sono invece 1.910 le società (riferibili a 20.529 partecipazioni) che registrano un valore di fatturato medio nel triennio 2020-2022 superiore a quello minimo indicato dal TUSP (si tratta del 69,4 per cento dei casi).
Fonte: Rapporto sulle partecipazioni delle amministrazioni pubbliche
Risultato d’esercizio negativo
A fronte dell’obbligo di razionalizzare le “partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d’interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti”, disposto dall’articolo 20 comma 2, lettera e), del TUSP, il Rapporto segnala che su un totale di 2.752 società partecipate, 191 società, il 6,94 per cento del totale, presentano un risultato economico negativo in almeno quattro degli ultimi cinque esercizi (84 per quattro esercizi e 107 per cinque esercizi).
Rispetto al totale delle 711 partecipazioni riferibili alle suddette 191 società, solo nel 34,60 per cento dei casi (pari a 246 partecipazioni) le amministrazioni hanno deciso di porre in essere delle azioni di razionalizzazione, mentre per il restante 65,4 per cento (pari a 465 partecipazioni), le amministrazioni hanno dichiarato di voler mantenere la partecipazione nella società, senza porre in essere alcuna azione di razionalizzazione. Tuttavia, per 323 delle 711 partecipazioni considerate, le amministrazioni hanno espresso legittimamente la volontà di mantenerle, in quanto detenute in società che, pur presentando un risultato economico negativo per almeno 4 degli ultimi 5 esercizi, gestiscono un servizio di interesse generale e, pertanto, rientrano nell’ambito dell’eccezione prevista dal citato articolo 20, comma 2, lettera e), del TUSP.
Dipendenti delle società a partecipazione pubblica
L’articolo 20, comma 2, lettera b), del TUSP, impone alle amministrazioni l’obbligo di razionalizzare le partecipazioni detenute in “società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti”.
Al riguardo, il Rapporto rileva che su 2.752 partecipate, 593 società, pari al 21,55 per cento del totale, risultano prive di dipendenti (395) o con un numero di dipendenti inferiore al numero degli amministratori (198), essendo pertanto carenti del citato requisito prescritto dal TUSP.
Inoltre, rispetto al totale delle partecipazioni riferibili alle società che non rispettano il parametro sui dipendenti, solo nel 28,55 per cento dei casi le amministrazioni hanno deciso di attuare azioni di razionalizzazione, mentre per il restante 71,45 per cento le amministrazioni hanno dichiarato di voler mantenere la partecipazione nella società.
Attività delle società
Per quanto concerne il requisito qualitativo di cui all’articolo 20, comma 2, lettera a), del TUSP, che impone la razionalizzazione delle partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all’articolo 4 del medesimo Testo unico, dall’analisi dei dati dichiarati è emerso che, su un totale di 24.305 partecipazioni, il 13 per cento circa, pari a 3.206 partecipazioni, è detenuto in società che non rispettano il suddetto requisito inerente all’attività svolta.
Inoltre, su 3.206 partecipazioni detenute in società non conformi a tale requisito, solo per 709 partecipazioni è stata prevista la decisione di adottare una misura di razionalizzazione.
Il Rapporto indica altresì una serie di fattispecie residuali in cui è previsto, ai sensi dell’articolo 20, lettere c), f) e g), del TUSP, l’obbligo di razionalizzazione delle partecipazioni detenute (partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, necessità di contenimento dei costi di funzionamento o di aggregazione societaria); in base a tali parametri le amministrazioni hanno dichiarato la sussistenza di una delle indicate casistiche di non conformità al TUSP per 2.992 partecipazioni, pari al 12,31 per cento del totale delle partecipazioni esaminate. Solo per 997 di queste partecipazioni (pari a circa un terzo) le amministrazioni partecipanti hanno manifestato la volontà di adottare i prescritti interventi di razionalizzazione.
Infine, il Rapporto analizza i dati forniti dalle amministrazioni in merito alle società partecipate costituite dopo il 1° gennaio 2018, rilevando come nella quasi totalità dei casi (93,97 per cento) le amministrazioni abbiano comunicato l’intenzione di mantenere senza interventi la propria partecipazione.
Le partecipazioni non più detenute
Il Rapporto dà conto anche dei dati relativi alle partecipazioni dirette non più detenute al 31 dicembre 2022 in virtù dell’attuazione di un precedente piano di razionalizzazione, in conformità con quanto previsto dall’articolo 20, comma 4, del TUSP.
In particolare, rispetto ai dati relativi al 2021, al netto delle razionalizzazioni delle quali era già stato dato conto nella precedente rilevazione, le amministrazioni pubbliche non hanno confermato la detenzione, al 31 dicembre 2022, di 619 partecipazioni, dichiarando, per 565 di queste, di aver proceduto alla razionalizzazione, mentre per le ulteriori 54 partecipazioni hanno sostenuto di aver effettuato una errata comunicazione nella precedente rilevazione.
Sulla base delle comunicazioni inviate, la razionalizzazione è avvenuta prevalentemente in esito all’estinzione della società, verificatasi a conclusione di una procedura di scioglimento e liquidazione (213), attraverso la cessione della partecipazione (68 a titolo oneroso, 9 a titolo gratuito) o il recesso dalla società (90). Infine, 185 partecipazioni sono detenute in società che sono state oggetto di fusione (98 fusione per incorporazione, 87 fusione per unione).
In sede di rilevazione, le amministrazioni hanno inoltre comunicato di aver razionalizzato, successivamente al 31 dicembre 2022, 238 partecipazioni.
Per completezza, si segnala che un’analisi della galassia delle partecipazioni pubbliche è altresì offerta dall’ISTAT, che nel Rapporto pubblicato il 23 aprile 2025 – aggiornato anch’esso ai dati del 2022 – evidenzia come, rispetto all’anno precedente, si registri una crescita delle partecipate pubbliche attive nei settori dell’industria e dei servizi, mentre diminuiscono gli occupati e le imprese partecipate dagli enti locali.
Il MEF detiene una partecipazione di maggioranza nel 14,5 per cento delle imprese, con oltre il 53,9 per cento degli addetti delle imprese a controllo pubblico, che crescono dell’1,4 per cento rispetto al 2021.
La produttività media del lavoro (valore aggiunto per addetto) delle controllate pubbliche aumenta del 7,2 per cento e risulta pari a 115.194 euro.
Fonte: Rapporto ISTAT “Le partecipate pubbliche in Italia” – dati 2022
L’Istituto evidenzia, in primo luogo, come nel 2022 le unità economiche partecipate dal settore pubblico siano pari a 8.250 e impieghino 879.052 addetti. Rispetto al 2021 si registra un aumento delle partecipate in termini di unità pari al 2 per cento e una riduzione degli addetti del 5 per cento.
Più nel dettaglio, il Rapporto rileva che delle citate 8.250 unità economiche a partecipazione pubblica, 5.782 (l’1,5 per cento in più rispetto al 2021) sono imprese attive operanti nel settore dell’industria e dei servizi, sulle quali si concentrano le analisi dell’ISTAT. Queste unità assorbono il 95,4 per cento degli addetti delle unità partecipate che, rispetto al 2021, diminuiscono del 5,3 per cento (per un totale di 839.025 addetti), principalmente in relazione a partecipazioni minoritarie (quote fino al 20 per cento) nel settore delle attività finanziarie e assicurative.
Diminuiscono, altresì, dello 0,9 per cento le partecipate pubbliche operanti negli altri settori, quali imprese agricole, istituzioni no profit e istituzioni pubbliche, che registrano però una crescita in termini di addetti del 3,2 per cento.
L’Istituto rileva poi come la dimensione media delle 5.782 imprese attive partecipate si sia ridotta, passando da 156 addetti nel 2021 a 145 addetti nel 2022, valore che sale a 393 per le società per azioni. Tale riduzione è dovuta alla contrazione degli addetti nelle imprese di dimensioni maggiori (con almeno 100 dipendenti) che, rispetto al 2021, hanno registrato un calo del 6,1 per cento (nonostante una crescita dell’1,4 per cento delle imprese). Tuttavia, questa flessione è parzialmente compensata dalla crescita degli addetti del 9,5 per cento nelle imprese con un numero di dipendenti ricompreso tra 50 e 99.
Dal punto di vista della forma giuridica, la quota più rilevante di imprese partecipate è rappresentata dalle società a responsabilità limitata (45,9 per cento); seguono le società per azioni (30,7 per cento), i consorzi di diritto privato e altre forme di cooperazione tra imprese (17,8 per cento) e le società cooperative (3,3 per cento), mentre il restante 2,4 per cento comprende aziende speciali, aziende pubbliche di servizi, autorità indipendenti ed enti pubblici economici.
In termini di addetti, invece, le società per azioni rappresentano la quota più rilevante delle imprese partecipate, con l’83,1 per cento. Viene inoltre evidenziato come il numero di imprese dell’industria e dei servizi a partecipazione pubblica si sia ridotto, con una flessione del 23,7 per cento rispetto al 2012. Tuttavia, in controtendenza, tra il 2021 e il 2022 si è registrato un incremento dell’1,5 per cento, con variazioni che oscillano al livello di ripartizione territoriale tra il -3,2 per cento del Sud e il +5,4 per cento del Centro.
In particolare, il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche si conferma il settore di attività economica con il maggior numero di imprese attive partecipate (il 13,8 per cento delle imprese), ma con una quota di addetti molto contenuta (il 3,3 per cento), seguito da quello della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (12,7 per cento delle imprese e 7,9 per cento degli addetti). In termini di addetti, il settore più rilevante è quello del trasporto e magazzinaggio (con il 10,3 per cento delle imprese partecipate e il 32,1 per cento degli addetti).
L’Istituto rileva inoltre come, rispetto al 2021, si registri un calo del 4,7 per cento nel numero delle partecipazioni degli enti locali, con una flessione del 31 per cento rispetto al 2012.
Più nel dettaglio, su 5.782 imprese attive partecipate, 3.558 sono partecipate direttamente da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale, oppure sono appartenenti a gruppi che hanno al proprio vertice un ente territoriale (partecipate locali). Esse impiegano 283.721 addetti, corrispondenti al 33,8 per cento del totale di riferimento.
Se si restringe l’analisi alle sole imprese controllate, si individuano 3.592 imprese attive a controllo pubblico per un totale di 594.617 addetti. Tra queste, 2.421 appartengono a gruppi che hanno al vertice un’unica amministrazione pubblica. Le rimanenti 1.171 fanno invece riferimento a gruppi con al vertice una pluralità di amministrazioni pubbliche, che esercitano il controllo in modo congiunto oppure attraverso singole unità (non appartenenti a gruppi), il cui capitale è controllato in modo congiunto da più amministrazioni pubbliche.
Nel 2022 crescono sia il numero di imprese a controllo pubblico (+ 2,1 per cento rispetto al 2021) sia gli addetti (+ 1,4 per cento).
Il numero di imprese controllate dal MEF continua ad aumentare (+35,2 per cento), ma continua a ridursi la loro dimensione media (614 addetti contro i 794 del 2021). Attraverso il controllo diretto o indiretto esercitato sui grandi gruppi, il MEF rimane il soggetto controllante di maggiore rilevanza in termini di occupazione, con il 53,9 per cento di addetti delle controllate pubbliche.
Le province, le città metropolitane e i comuni controllano in totale 1.384 imprese (38,5 per cento delle controllate pubbliche) che occupano 129.058 addetti (con un’incidenza pari al 21,7 per cento del totale). Rispetto al 2021 si registra una diminuzione in termini di imprese del 4,9 per cento e dell’1,2 per cento in termini di addetti.
Rispetto agli addetti impiegati, le controllate pubbliche dei ministeri e delle altre amministrazioni centrali svolgono in prevalenza attività nei settori del trasporto e magazzinaggio, nonché del settore manifatturiero, mentre le controllate pubbliche delle amministrazioni locali operano nei settori del trasporto e magazzinaggio, nonché in quello della fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento.
Infine, l’ISTAT evidenzia come continui a crescere il valore aggiunto delle controllate pubbliche.
In particolare, nel 2022, le imprese a controllo pubblico nel settore dell’industria e dei servizi non finanziari hanno generato oltre 65 miliardi di valore aggiunto (il 6,5 per cento di quello prodotto dai settori dell’industria e dei servizi), con una crescita dell’8,5 per cento rispetto al 2021.
Il valore aggiunto per addetto sale a 115.194 euro (107.417 nel 2021), valore fortemente influenzato dai settori estrattivo e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, in cui si concentrano le grandi aziende di Stato. Al netto di tali settori, la produttività delle controllate pubbliche diminuisce fino a 77.054 euro. Nel settore dei servizi la produttività delle imprese a controllo pubblico è 71.420 euro. L’ampia differenza tra i livelli di produttività è principalmente dovuta alla diversa dimensione media d’impresa tra aziende a controllo pubblico e privato.
Il Rapporto riferisce, da ultimo, che nelle società a controllo pubblico il costo del lavoro è pari a 55.571 euro, mentre la retribuzione lorda per dipendente è di 39.704 euro (38.897 nel 2021) e risulta più elevata nel settore industriale (45.345 euro) rispetto al settore dei servizi (36.061 euro). Il costo del lavoro per dipendente e la retribuzione lorda presentano valori medi più elevati nelle imprese a controllo pubblico con oltre 500 addetti (rispettivamente 56.621 e 40.510 euro).
Con riguardo all’attuazione del TUSP si segnala altresì che, alla data di pubblicazione del presente dossier, non risultano ancora adottati alcuni provvedimenti attuativi da esso previsti. Si tratta, in particolare:
- del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, che ai sensi dell’articolo 11, comma 1, del TUSP dovrebbe stabilire i requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia che devono possedere i componenti degli organi amministrativi e di controllo di società a controllo pubblico, fatti salvi gli ulteriori requisiti previsti dallo statuto societario. Si rammenta che il TUSP prescrive che tale decreto sia adottato previa intesa in Conferenza unificata, che è stata sancita in data 25 luglio 2019 su uno schema di DPCM, trasmesso con nota n. 12971 dell’8 luglio 2019 dal Ministero dell’economia e delle finanze, che non risulta poi essere stato emanato;
- del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze che, ai sensi dell’articolo 11, comma 6, del TUSP, dovrebbe essere adottato per definire gli indicatori dimensionali quantitativi e qualitativi al fine di individuare fino a cinque fasce per la classificazione delle società a controllo pubblico nell’ambito delle quali determinare il limite dei compensi massimi al quale gli organi delle società dovranno fare riferimento per la determinazione del trattamento economico annuo da corrispondere agli amministratori, ai titolari e componenti degli organi di controllo, ai dirigenti e ai dipendenti (c.d. decreto fasce). Il citato decreto, che dovrebbe stabilire altresì i criteri di determinazione della parte variabile della remunerazione, commisurata ai risultati di bilancio raggiunti dalla Società nel corso dell’esercizio precedente, deve essere adottato previo parere delle Commissioni parlamentari competenti e, per le società controllate dalle regioni o dagli enti locali, previa intesa in Conferenza unificata. Si ricorda che in assenza del decreto attuativo in oggetto continua ad applicarsi un regime transitorio incentrato sul criterio della spesa storica[14].
Con specifico riferimento all’attuazione della disciplina in materia di equilibrio di genere si segnala, inoltre, che non risulta ancora adottato il regolamento previsto dall’articolo 6 della legge 5 novembre 2021, n. 162, che ha esteso la normativa sull’equilibrio di genere negli organi amministrativi delle società quotate in mercati regolamentati - in virtù della quale due quinti degli amministratori eletti, ossia il 40 per cento, debbono essere riservati al genere meno rappresentato per sei mandati consecutivi – alle società controllate da pubbliche amministrazioni non quotate[15].
Alla data di pubblicazione del presente dossier non risulta altresì presentato al Parlamento l’aggiornamento della Relazione triennale sullo stato di applicazione delle norme in tema di parità di genere nelle società a controllo pubblico, prevista dall’articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251, che dovrebbe riferirsi al periodo febbraio 2019-febbraio 2022. L’ultima Relazione disponibile è stata trasmessa al Parlamento nel mese di gennaio 2020.
Per approfondimenti circa l’equilibrio di genere nelle società a partecipazione pubblica si rinvia al relativo tema web.
Nel periodo di riferimento del presente dossier sono stati pubblicati due documenti in materia di equilibrio di genere nelle società: la settima Relazione sul bilancio di genere riferita all’esercizio finanziario 2023 e il Rapporto di corporate governance 2024 della CONSOB.
La Relazione (Doc. CCXX, n. 3), presentata al Parlamento l’8 marzo 2025 ai sensi dell’articolo 38-septies, comma 3-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196, evidenzia ancora una volta come la presenza delle donne all’interno degli organi decisionali e di vigilanza delle società quotate e delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni non quotate sia incrementata repentinamente a seguito dell’entrata in vigore della legge Golfo-Mosca (legge 12 luglio 2011, n. 120).
Per quanto riguarda le società quotate, le donne componenti dei consigli di amministrazione sono passate dal 31,3 per cento nel 2016 al 43,1 per cento nel 2022 (anno in cui è stata superata la quota minima del 40 per cento prevista dalla normativa), mentre nel 2023 hanno raggiunto il 43,4 per cento, a fronte del 33,9 per cento della media europea a 27 Paesi.
In linea con gli anni precedenti, nel 2023 in circa tre quarti dei casi le donne sono consigliere indipendenti e sono più frequentemente titolari di più di un incarico di amministrazione (interlocker), circostanza che si verifica nel 28,9 per cento dei casi: il dato risulta relativamente stabile nell’ultimo triennio dopo aver registrato una crescita significativa nel periodo 2013-2018.
La Relazione sottolinea poi come non sempre la maggior presenza delle donne tra i membri dei consigli di amministrazione abbia avuto come conseguenza il raggiungimento di posizioni di comando, forse anche per le loro caratteristiche all’interno delle assemblee (come detto principalmente consiglieri indipendenti e interlocker).
Più contenuta è, infatti, l’incidenza delle donne che ricoprono la posizione di presidente nelle più grandi società quotate, che nel 2023 è scesa al 21,2 per cento dal 29,4 per cento del 2022, sebbene in crescita rispetto al 2012, anno in cui nessuna donna ricopriva tale posizione.
Inoltre, negli ultimi sette anni, in Italia la quota di donne presidente è stata sempre superiore a quella media dei Paesi europei e con un divario che si è ampliato nel tempo (da 3,4 punti percentuali nel 2016 a 12,9 nel 2023).
Tra gli amministratori delegati italiani, invece, nel 2023 le donne sono il 2,9 per cento, a fronte dell’anno precedente in cui non risultava alcuna presenza femminile e dopo una esigua presenza intorno al 3 per cento nel 2018 e nel 2019. A livello europeo, invece, le donne ricoprono il 7,8 per cento degli incarichi.
Sebbene sia ormai ampiamente riconosciuta la relazione fra l’introduzione della quota per genere, le caratteristiche dei consiglieri di entrambi i sessi (diminuzione dell’età media, aumento del livello di istruzione) e la migliore performance delle imprese quotate e controllate, il documento sottolinea come siano ancora poche le donne che occupano le massime posizioni manageriali: nel 2023 nelle più grandi società quotate le dirigenti risultano il 15,1 per cento, mentre salgono al 22,4 per cento tra i 27 Paesi dell’Unione. La Relazione afferma quindi come l’obiettivo verso il pieno raggiungimento delle pari opportunità di leadership a ogni livello decisionale nella vita politica, economica e pubblica, sancito dal target 5.5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, appaia ancora lontano.
Un quadro aggiornato della presenza femminile negli organi societari è rinvenibile, con riguardo alle società quotate italiane, nel Rapporto di corporate governance 2024 della CONSOB, secondo il quale alla fine del 2024, per effetto dell’applicazione delle norme che riservano una quota dei due quinti dell’organo sociale al genere meno rappresentato, la presenza femminile conferma i valori massimi già raggiunti negli anni precedenti, pari al 43,2 per cento degli incarichi di amministratore e al 41,3 per cento di quelli di componente dell’organo di controllo.
È in crescita rispetto agli anni precedenti la percentuale di società in cui il genere femminile è ugualmente o più rappresentato rispetto a quello maschile nell’organo di amministrazione (19 per cento dei consigli di amministrazione, rispetto al 15 per cento del 2023). Confermando le rilevazioni relative all’anno precedente, i dati mostrano in media una presenza femminile pari a 4,1 donne in ciascun board, con valori più elevati tra le società a medio-alta capitalizzazione e nel settore finanziario.
Il Rapporto rileva poi che, con una lieve flessione rispetto all’anno precedente, nel 2024 le donne ricoprono il ruolo di amministratore delegato in 18 società (20 nel 2023), in prevalenza di piccole dimensioni (rappresentative del 4,2 per cento della capitalizzazione di mercato). In 28 società (31 nel 2023) è affidata a una donna la presidenza del board (rappresentative del 12 per cento della capitalizzazione complessiva). In tre casi su quattro (74,2 per cento) le donne sono qualificate come consiglieri indipendenti e nell’11 per cento dei casi sono state nominate dai soci di minoranza in applicazione del voto di lista (90 amministratrici, nominate in 69 società a elevata capitalizzazione, rappresentative dell’80 per cento del valore complessivo di mercato).
Infine, si segnala che la titolarità di incarichi di amministratore in più di un emittente quotato (interlocking) riguarda nel 2024 il 27,6 per cento (28,9 nel 2023), rispetto al 19,8 per cento dell’intera popolazione degli amministratori. Tuttavia, la CONSOB rileva che l’interlocking femminile mostra una graduale e continua riduzione dopo il picco del 34,9 per cento raggiunto nel 2019.
L’Autorità evidenzia, infine, come l’aumento nel tempo della presenza femminile negli organi sociali, dovuto all’applicazione della normativa in materia di quote di genere, è accompagnato anche dall’evoluzione delle caratteristiche di amministratori e sindaci delle società quotate italiane. In particolare, nell’ambito degli organi di amministrazione, dal 2011 al 2023 si osserva un considerevole aumento del peso degli amministratori laureati e l’Autorità sottolinea come i dati mostrino un incremento più marcato per le donne che per gli uomini. Nello stesso periodo si coglie altresì una maggiore diversificazione del background professionale degli amministratori, anche in questo caso tale andamento risultando più evidente per i consiglieri donna.
Il presente paragrafo fornisce una panoramica delle 39 società con sede legale in Italia direttamente partecipate dal MEF, fornendo, per ciascuna di esse, una scheda di sintesi recante le informazioni societarie più rilevanti.
Le società direttamente partecipate dal MEF sono suddivise in tre categorie: quotate (6), con strumenti finanziari quotati (6) e non quotate (27, esclusa la società STMicroelectronics holding N.V.[16]).
All’interno di ogni scheda sono indicati:
· l’attività sociale prevalente, secondo quanto previsto dallo statuto o da quanto indicato nelle relazioni sulla gestione della Corte dei conti;
· il collegamento al sito web della società;
· un grafico riepilogativo degli azionisti rilevanti, secondo i dati riportati dal sito del MEF, integrati ove opportuno dalle informazioni reperite dai siti della singola società o da Telemaco;
· il capitale sociale, il numero delle azioni e il valore nominale, ove presente;
· i membri del consiglio di amministrazione, con i collegamenti ipertestuali al curriculum vitae di presidenti e amministratori delegati;
· i membri del collegio sindacale;
· la società di revisione e/o il revisore legale;
· il numero di addetti e le unità locali dell’impresa;
· il bilancio d’esercizio e il bilancio di sostenibilità, ove reperibili, relativi all’ultimo esercizio disponibile;
· il collegamento ipertestuale alle relazioni concernenti il controllo di gestione sulle società presentate dalla Corte dei conti al Parlamento.
Le schede di sintesi recano altresì indicazioni sulla rappresentanza di genere negli organi sociali. In particolare, si segnala che dei 244 amministratori delle suddette 39 società (di cui 36 dotate di consiglio di amministrazione e 3 di amministratore unico), 145 sono uomini (59,4 per cento) e 99 donne (40,6 per cento).
Per quanto concerne i collegi sindacali, su un totale di 202 sindaci, 115 cariche sono rivestite da uomini (56,9 per cento) e 87 da donne (43,1 per cento).
Ove non indicato diversamente, la fonte utilizzata per la redazione delle schede relative alle singole società è la banca dati Telemaco. Le schede sono precedute da una infografica riepilogativa realizzata secondo le informazioni fornite dal sito del MEF. I dati sono aggiornati al 1° luglio 2025.
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
Attività prevalente
La Società si occupa della raccolta del risparmio e dell’esercizio del credito nelle sue varie forme in Italia e all’estero. Può compiere, altresì, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, costituire e gestire forme pensionistiche complementari, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al perseguimento dell’oggetto sociale. Può, inoltre, effettuare anticipazioni contro pegno di oggetti preziosi e di uso comune.
Azionisti rilevanti (fonte MEF e sito società)
Diritti di voto esercitabili:
· Ministero dell’economia e delle finanze 11,73%
· Delfin S.A.R.L. 9,87%
· Gruppo Francesco Gaetano Caltagirone[17] 9,96%
· Banco BPM S.p.A.[18] 9%
· Altri azionisti 59,44%
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 7.453.450.788,44 euro
Numero azioni: 1.259.689.706 prive del valore nominale.
Addetti al 31/03/2025: 19.712
Amministratori: 15, di cui:
7 donne (47%); 8 uomini (53%)
Sindaci: 5 di cui: 2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 1.291
Consiglio di amministrazione
MAIONE Nicola (presidente)
BRANCADORO Gianluca (vicepresidente)
LOVAGLIO Luigi (amministratore delegato)
ORIANI Raffaele (consigliere)
DI STEFANO Stefano (consigliere)
SALA Renato (consigliere)
DE MARTINI Paola (consigliera)
BARZAGHI Alessandra (consigliera)
LUCANTONI Paola (consigliera)
LOMBARDI Domenico (consigliere)
CALTAGIRONE Alessandro (consigliere)
DE SIMONE Elena (consigliera)
PANUCCI Marcella (consigliera)
PARAMICO RENZULLI Francesca (consigliera)
TADOLINI Barbara (consigliera)
Collegio sindacale
CIAI Enrico (presidente)
LINGUANTI Lavinia (sindaca)
GRANATA Giacomo (sindaco)
COTONE Pierpaolo (sindaco supplente)
GIORDANO Paola Lucia (sindaca supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Bilanci
Relazione finanziaria relativa all’anno 2024[19]
ENAV S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’esercizio dei servizi di assistenza al volo, dei sistemi e delle attività di sviluppo, produzione, erogazione, vendita ed esportazione dei servizi della navigazione aerea in Italia e all’estero e qualsiasi attività comunque connessa o complementare.
Azionisti rilevanti (fonte MEF)
Diritti di voto esercitabili:
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 541.744.385,00 euro
Numero azioni: 541.744.385
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 3.590
Amministratori: 9 di cui: 4 donne (44%); 5 uomini (56%)
Sindaci: 5 di cui:
1 donna (20%); 4 uomini (80%)
Unità locali: 59
Consiglio di amministrazione
BRUNI Alessandra (presidente)
MONTI Pasqualino (amministratore delegato)
ALESSI Carla (consigliera)
ARCIFA Stefano (consigliere)
BALA Rozemaria (consigliera)
BRUSCO Franca (consigliera)
TOSCHI Giorgio (consigliere)
SANTI Antonio (consigliere)
PARIS Carlo (consigliere)
Collegio sindacale
CASSADER Roberto (presidente)
DI VONA Eleonora (sindaca)
QUAGLIATA Leonardo (sindaco)
LAUSI Luigi (sindaco supplente)
LENZI Guido (sindaco supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 269, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Relazione annuale integrata relativa all’anno 2024[20]
ENEL S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’assunzione e la gestione di partecipazioni ed interessenze in società ed imprese italiane o straniere, nonché lo svolgimento, nei confronti delle società ed imprese controllate, di funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento sia dell’assetto industriale che delle attività dalle stesse esercitate, nel settore dell’energia elettrica ed energetico in generale.
Azionisti rilevanti (fonte MEF e CONSOB)
Diritti di voto esercitabili
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 10.166.679.946,00 euro
Numero azioni: 10.166.679.946
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 1.185
Amministratori: 9 di cui:
4 donne (44%); 5 uomini (56%)
Sindaci: 6 di cui: 3 donne (50%); 3 uomini (50%)
Unità locali: 41
Consiglio di amministrazione
SCARONI Paolo (presidente)
CATTANEO Flavio (amministratore delegato)
ARBIB Johanna (consigliera)
CORSI Mario (consigliere)
CUCCURULLO Olga (consigliera)
FRIGERIO Dario (consigliere)
SALMONI Fiammetta (consigliera)
STABILINI Alessandra (consigliera)
ZEHENTNER Alessandro (consigliere)
Collegio sindacale
PACE Pierluigi (presidente)
SCIPIONE Monica (sindaca)
ZANIN Mauro (sindaco)
MEZZABOTTA Claudia (sindaca supplente)
RUSSO Paolo (sindaco supplente)
ZANARDI Barbara (sindaca supplente)
Società di revisione
KPMG S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 354, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Relazione finanziaria annuale consolidata relativa all’anno 2024[21]
ENI S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’esercizio diretto e/o indiretto di attività: nel campo degli idrocarburi e dei vapori naturali; nei settori della chimica, dei combustibili nucleari, della geotermia, delle fonti rinnovabili di energia e dell’energia in genere; nel settore della progettazione e costruzione di impianti industriali, nonché nei settori minerario, metallurgico, meccano-tessile, idrico, della tutela dell’ambiente e del trattamento e smaltimento dei rifiuti.
Azionisti rilevanti (fonte MEF e sito società)
Diritti di voto esercitabili:
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 4.005.358.876,00 euro
Numero azioni: 3.146.765.114 prive del valore nominale.
Addetti al 31/03/2025: 11.520
Amministratori: 9 di cui:
4 donne (44%); 5 uomini (56%)
Sindaci: 7 di cui:
4 donne (57%); 3 uomini (43%)
Unità locali: 197
Consiglio di amministrazione
ZAFARANA Giuseppe (presidente)
DESCALZI Claudio (amministratore delegato)
VERMEIR Raphael Louis L. (consigliere)
BELCREDI Massimo (consigliere)
DITTMEIER Carolyn Adele (consigliera)
SEGANTI Federica (consigliera)
SGUBIN Cristina (consigliera)
BARONCINI Elisa (consigliera)
CICIANI Roberto (consigliere)
Collegio sindacale
CASIRAGHI Rosalba (presidente)
BIGNAMI Enrico Maria (sindaco)
CARADONNA Marcella (sindaca)
PAROLINI Andrea (sindaco)
PALAZZO Giulio (sindaco)
DE MARTINO Giulia (sindaca supplente)
VILLA Giovanna (sindaca supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 237, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Relazione finanziaria annuale relativa all’anno 2024[22]
Leonardo S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’esercizio diretto o indiretto di attività manifatturiere, sistemistiche, impiantistiche, di ricerca e di addestramento in settori a tecnologia avanzata, con particolare riferimento ai comparti elettronico, informatico, aerospaziale, trasporti, energia, elettromeccanico e meccanico in genere e la prestazione di servizi connessi con le predette attività.
Azionisti rilevanti (fonte MEF e sito società) Diritti di voto esercitabili:
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 2.543.861.738,00 euro
Numero azioni: 578.150.395
Valore: 4,40 euro
Addetti al 31/03/2025: 33.144
Amministratori: 12 di cui:
5 donne (42%); 7 uomini (58%)
Sindaci: 9 di cui: 4 donne (44%); 5 uomini (56%)
Unità locali: 89
Consiglio di amministrazione
PONTECORVO Stefano (presidente)
CINGOLANI Roberto (amministratore delegato)
VASCO Elena (consigliera)
WOOD Steven Duncan (consigliere)
GHISLANZONI Giancarlo (consigliere)
MANARA Cristina (consigliera)
MACRÌ Francesco (consigliere)
LEVY Dominique (consigliera)
GIORGETTI Enrica (consigliera)
ALTIERI Trifone (consigliere)
STEFINI Silvia (consigliera)
SALA Marcello (consigliere)
Collegio sindacale
ROSSI Luca (presidente)
ZAVAGLIA Alessandro (sindaco)
PUSTERLA Giulia (sindaca)
SIMONELLI Paola (sindaca)
FAZZINI Marco (sindaco)
ROSSANO Serenella (sindaca supplente)
CERATI Giuseppe (sindaco supplente)
SCIPIONE Monica (sindaca supplente)
PEZZANI Fabrizio (sindaco supplente)
Società di revisione
Ernst & Young S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 345, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio integrato relativo all’anno 2024[23]
Poste Italiane S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’esercizio, sia nel territorio nazionale sia all’estero dei servizi di: posta, bancoposta, comunicazione postale ed elettronica, telecomunicazione e logistica, nonché trasporto, anche aereo, di persone e cose. Inoltre, si occupa della vendita al dettaglio di tutti i valori bollati e di francobolli, della distribuzione e della vendita di titoli e documenti di viaggio, nonché di ogni attività di valorizzazione delle reti della Società e delle connesse infrastrutture tecnologiche.
Azionisti rilevanti (fonte MEF e sito società) Diritti di voto esercitabili:
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 1.306.110.000,00 euro
Numero azioni: 1.306.110.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 118.506
Amministratori: 9 di cui:
4 donne (44%); 5 uomini (56%)
Sindaci: 6 di cui: 3 donne (50%); 3 uomini (50%)
Unità locali: 13.157
Consiglio di amministrazione
ROVERE Silvia Maria (presidente)
DEL FANTE Matteo (amministratore delegato)
GEMIGNANI Valentina (consigliera)
RUTIGLIANO Vincenza Patrizia (consigliera)
PETRELLA Matteo (consigliere)
TERNAU Wanda (consigliera)
D’ASARO BIONDO Carlo (consigliere)
MARCHIONI Paolo (consigliere)
MARCHESINI Alessandro (consigliere)
Collegio sindacale
MANSI Antonio (presidente)
CARAVETTA Giovanni (sindaco)
GUALTIERI Laura (sindaca)
PACE Pierluigi (sindaco supplente)
ASTOLFI Fulvia (sindaca supplente)
MANZO Giuseppina (sindaca supplente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 374, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Relazione finanziaria relativa all’anno 2024[24]
Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – INVITALIA
Attività prevalente
La Società supporta la pubblica amministrazione nella realizzazione degli investimenti strategici per lo sviluppo e la coesione territoriale e, a tal fine, coadiuva il Governo per assicurare l’ottimale gestione dei fondi comunitari, accelerare i programmi di spesa, anche mediante poteri sostitutivi in caso di inerzia o inadempimento delle amministrazioni pubbliche titolari delle misure. Gestisce gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita di nuove imprese e startup innovative e finanzia i progetti d’impresa con piani di sviluppo. È, inoltre, impegnata nella promozione dello sviluppo e del rilancio del tessuto produttivo e occupazionale attraverso la partecipazione al capitale di società.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 836.383.864,02 euro
Numero azioni: 1.257.637.210 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 2.894
Amministratori: 5 di cui:
3 donne (60%); 2 uomini (40%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 26
Consiglio di amministrazione
SCHISANI Sergio (presidente)
MATTARELLA Bernardo (amministratore delegato)
COLAIACOMO Claudia (consigliera)
PASTORE Stefania (consigliera)
VESENTINI Gianluca (consigliera)
Collegio sindacale
ZANIN Mauro (presidente)
MACCAGNANI Cristiano (sindaco)
BIENTINESI Antonella (sindaca)
GAMBA Maria Letizia (sindaca supplente)
CANZANELLA Marco (sindaco supplente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 335, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2023
Bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2023
Asset management company S.p.A. – AMCO
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’acquisto e la gestione con finalità di realizzo, di crediti e rapporti originati da banche, da società appartenenti a gruppi bancari e da intermediari finanziari iscritti agli albi delle banche gestiti dalla Banca d’Italia. Può, inoltre, acquistare partecipazioni e altre attività finanziarie, inclusi titoli di cartolarizzazione, nonché quote di fondi di investimento di tipo chiuso, riservati ad investitori professionali, istituiti per la sottoscrizione di azioni emesse da banche o per la sottoscrizione e/o acquisto di titoli emessi da società costituite per finanziare l’acquisto di crediti originati da banche, da società appartenenti a gruppi bancari e da intermediari finanziari anche se non appartenenti a un gruppo bancario, o per l’acquisto diretto di tali crediti.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF e sito società)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 655.153.674,00 euro
Numero azioni: 655.153.674 di cui: 600.000.000 azioni ordinarie prive dell’indicazione del valore nominale interamente detenute dal MEF e da 55.153.674 azioni B prive del valore nominale e senza diritto di voto detenute dal MEF, da altri azionisti ed inclusive delle azioni proprie (fonte sito società).
Addetti al 31/03/2025: 450
Amministratori: 9 di cui:
5 donne (45%); 4 uomini (55%)
Organo di controllo:
3 di cui 2 donne (67%) e 1 uomo (33%)
Unità locali: 3
Consiglio di amministrazione
MARESCA Giuseppe (presidente)
MUNARI Andrea (amministratore delegato)
TOSSINI Silvia (consigliera)
CENTRA Antonella (consigliera)
SIMONELLI Ezio (consigliere)
NEGRI-CLEMENTI Anna Paola (consigliera)
COLLURA Cristina (consigliera)
BELLIGAMBI FOTI Lucia (consigliera)
TUTINO Marco (consigliere)
Comitato per il controllo di gestione[25]
COLLURA Cristina (presidente)
BELLIGAMBI FOTI Lucia (componente)
TUTINO Marco (componente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 346, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Report di sostenibilità relativo all’anno 2024
Cassa depositi e prestiti S.p.A. – CDP
Attività prevalente
La Società opera nella concessione di finanziamenti allo Stato, alle regioni, agli enti locali, agli enti pubblici e agli organismi di diritto pubblico, destinati ad operazioni di interesse pubblico promosse dai medesimi soggetti, nonché a favore di soggetti aventi natura pubblica o privata dotati di soggettività giuridica, con esclusione delle persone fisiche. L’attività di finanziamento è svolta in ogni forma consentita dalle disposizioni vigenti, anche in forma indiretta, ivi compreso l’acquisto di crediti di impresa, il rilascio di garanzie, l’assunzione di capitale di rischio o di capitale di debito e la sottoscrizione di quote o di azioni di organismi d’investimento collettivo del risparmio.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF e sito società)
· Ministero dell’economia e delle finanze 82,77%
· Fondazioni bancarie 15,93%
· Azioni proprie 1,3%
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 4.051.143.264,00 euro
Numero azioni: 342.430.912 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 1.624
Amministratori: 16 di cui:
7 donne (44%); 9 uomini (56%)
Sindaci: 7 di cui:
3 donne (43%); 4 uomini (57%)
Unità locali: 20
Consiglio di amministrazione
GORNO TEMPINI Giovanni (presidente)
SCANNAPIECO Dario (amministratore delegato)
DI CIOMMO Francesco (consigliere)
LAMANNA Giorgio (consigliere)
CUZZILLA Stefano (consigliere)
MILANI Valentina (consigliera)
MAZZARELLA Flavia (consigliera)
D’ARCANO Luisa (consigliera)
CANNATA Maria (consigliera)
GUISO Luigi Cesare Giuseppe (consigliere)
BINI Matilde (consigliera)
ITALIA Pier Paolo (consigliere)
BARBIERI HERMITTE Riccardo (consigliere)
GRILLO Alessia (consigliera)
ANTONELLI Piero (consigliere)
NICOTRA Veronica (consigliera)
SORO Francesco (consigliere)
Collegio sindacale
CORRADINI Carlo (presidente)
BRUSCO Franca (sindaca)
D’AMICO Mauro (sindaco)
GRAZIANI Patrizia (sindaca)
MAGGI Davide (sindaco)
ZOTTOLI Giuseppe (sindaco supplente)
USTINO Anna Maria (sindaca supplente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 358, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024[26]
Ferrovie dello Stato italiane S.p.A. – FS
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’assunzione e la gestione di partecipazioni e altre interessenze in imprese italiane o estere operanti: nei settori della progettazione, realizzazione e gestione di reti di infrastruttura per il trasporto su ferro, stradale e autostradale; nel settore del trasporto di persone e merci, nonché nel settore della rigenerazione urbana e delle soluzioni di intermodalità e di logistica nelle aree urbane.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
· Ministero dell’economia e delle finanze 100%
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 31.062.952.307,00 euro
Numero azioni: 31.062.952.307
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 741
Amministratori: 7 di cui:
3 donne (43%); 4 uomini (57%)
Sindaci 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 0
Consiglio di amministrazione
TANZILLI Tommaso (presidente)
DONNARUMMA Stefano Antonio (amministratore delegato)
BRACCO Pietro (consigliere)
BELLETTI Caterina (consigliera)
FENOGLIO Franco (consigliere)
RICCIOTTI Loredana (consigliera)
DE LUCA Tiziana (consigliera)
Collegio sindacale
COTRONEO Rosalba (presidente)
MARRAZZA Marino (sindaco)
DUCA Sergio (sindaco)
TULIMIERI Francesco (sindaco supplente)
DINARO Letteria (sindaca supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 297, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Relazione finanziaria annuale relativa all’anno 2024[27]
Radio televisione italiana S.p.A. – RAI
Attività prevalente
La Società è la concessionaria in esclusiva, per espressa previsione di legge (articolo 59 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, recante il Testo unico dei servizi di media audiovisivi – TUSMA), del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale; realizza, inoltre, canali televisivi, radiofonici, satellitari, su piattaforma digitale terrestre.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte Corte dei Conti)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 242.518.100,00 euro
Numero azioni: 242.518.100
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 12.515
Amministratori: 7 di cui:
2 donne (29%); 5 uomini (71%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 29
Consiglio di amministrazione
ROSSI Giampaolo (amministratore delegato)
AGNES Simona[28] (consigliera)
DI MAJO Alessandro (consigliere)
DI PIETRO Davide (consigliere)
FRANGI Federica (consigliera)
MARANO Antonio (consigliere)
NATALE Roberto (consigliere)
Collegio sindacale
DI NUZZO Carmine (presidente)
CARAVETTA Giovanni (sindaco)
CAPOBIANCO Emanuela (sindaca)
CONTALDI Pietro (sindaco supplente)
DAMIOTTI Antonella (sindaca supplente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Revisore legale
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 233, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio relativo all’anno 2024[29]
SACE S.p.A.
Attività prevalente
La Società esercita l’assicurazione, la riassicurazione, la coassicurazione e la garanzia dei rischi di carattere politico, catastrofico, economico, commerciale e di cambio, nonché dei rischi a questi complementari, ai quali sono esposti gli operatori nazionali e le società, anche estere, a questi collegate o da questi controllate, nelle attività commerciali con l’estero o in quelle di internazionalizzazione dell’economia italiana. Inoltre, rilascia, a condizioni di mercato e nel rispetto della normativa comunitaria, garanzie e coperture assicurative per imprese estere, relativamente ad operazioni di rilievo strategico; le medesime garanzie e assicurazioni possono costituire oggetto di rilascio, anche a favore di banche nazionali ovvero a favore di altri operatori finanziari, per crediti destinati al finanziamento delle suddette attività.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 3.730.323.610,00 euro
Numero azioni: 1.053.428 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 664
Amministratori: 9 di cui:
5 donne (56%); 4 uomini (44%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 10
Consiglio di amministrazione
GIANSANTE Filippo (presidente)
SEQUI Ettore Francesco (vicepresidente)
RICCI Alessandra (amministratrice delegata)
UTILI Francesca (consigliera)
SIMONI Marco (consigliere)
DE FALCO Vincenzo (consigliere)
FANDELLA Paola (consigliera)
LOVADINA Federico (consigliere)
SGUBIN Cristina (consigliera)
Collegio sindacale
SALINI Silvio (presidente)
SALVINI Angela (sindaca)
LO PREJATO Giovanni Battista (sindaco)
TULINO Giuliana (sindaca supplente)
CANZANELLA Marco (sindaco supplente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 384, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2023
Bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2023
Acque del Sud S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto sociale: la progettazione, l’esecuzione e la gestione delle opere idrauliche relative ai bacini interregionali, compresi i serbatoi ed i laghi artificiali, nonché la manutenzione di grandi opere idrauliche; la fornitura all’ingrosso di acqua non trattata, per usi potabili, irrigui e industriali; lo sfruttamento delle infrastrutture idriche per la produzione di energia elettrica; le attività di studi, ricerche e di progettazione connesse con le funzioni ad essa attribuite; gli studi e ricerche per il reperimento la raccolta e l’utilizzazione di risorse idriche.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 5.000.000,00 euro
Numero azioni: 5.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 129
Amministratori: 7 di cui:
3 donne (43%); 4 uomini (57%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 3
Consiglio di amministrazione
DECOLLANZ Luigi Giuseppe (presidente)
DASTICE Claudia Stella (consigliera)
PALMISANO Antonio (consigliere)
RENZI Marco (consigliere)
RIVELLINI Crescenzio (consigliere)
SALVIA Carmen (consigliera)
TATEO Anna Rita (consigliera)
Collegio sindacale
CARAVETTA Giovanni (presidente)
FAGIOLI FIUME Filippo (sindaco)
SPILOTRO Lucia (sindaca)
ALBANESE Giuseppe (sindaco supplente)
TULINO Giuliana (sindaca supplente)
Società di revisione
Ernst & Young S.p.A.
Società di nuova costituzione
Autostrade dello Stato S.p.A.
Attività prevalente
La Società svolge l’attività di gestione e, ove previsto da norme di legge, di costruzione delle autostrade statali in regime di concessione e di ogni attività strumentale, complementare e connessa. Nei limiti delle risorse disponibili, può stipulare, anche in deroga alla disciplina vigente, apposite convenzioni, anche a titolo oneroso, con società direttamente o indirettamente controllate dallo Stato ai fini dell’assistenza tecnica, operativa e gestionale nonché costituire società di gestione di autostrade statali ovvero acquisire partecipazioni nelle medesime società.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 50.000.000,00 euro
Numero azioni: 2.500.000 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 11
Amministratori: 3 di cui:
1 donna (33%); 2 uomini (67%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 0
Consiglio di amministrazione
VAGHI Carlo (presidente)
COZZOLI Vito (amministratore delegato)
GORGERINO Gioia (consigliera)
Collegio sindacale
SCHIAVON Christian (presidente)
CAPPAI Patrizia (sindaca)
PARAVIA Antonio (sindaco)
GRANATA Giacomo (sindaco supplente)
LURETTI Paola (sindaca supplente)
Società di revisione
Pricewaterhousecoopers S.p.A.
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Cinecittà S.p.A.
Attività prevalente
La Società esercita attività nel settore del cinema dell’industria cinematografica e, più in generale, della comunicazione e della formazione professionale, allo scopo di promuoverne lo sviluppo in ambito nazionale ed internazionale, quali forme di espressione artistica, di promozione culturale e comunicazione sociale, nonché la promozione del settore cinematografico e audiovisivo, la conservazione, l’adeguamento tecnologico, il restauro e la valorizzazione del patrimonio filmico, fotografico e documentaristico di proprietà della Società.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 22.671.548,00 euro
Numero azioni: 22.671.548 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 337
Amministratori: 5 di cui:
3 donne (60%); 2 uomini (40%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 3
Consiglio di amministrazione[30]
CACCIAMANI Manuela (amministratrice delegata)
DE MITA Giuseppe (consigliere)
CIOLFI Isabella (consigliera)
CAVALLARI Enrico (consigliere)
Collegio sindacale
MORACCI Stefano (presidente)
LEPRE Anna (sindaca)
POZIO Nicola (sindaco)
POLLIO Maria (sindaca supplente)
GRIMALDI Daniele (sindaco supplente)
Società di revisione
BDO Italia S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 263, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2023
Concessionaria servizi assicurativi pubblici S.p.A. – CONSAP
Attività prevalente
Le attività affidate alla Società possono essere raggruppate in quattro aree di intervento: servizi per la collettività complementari al comparto assicurativo, fondi di solidarietà, servizi strumentali al mondo economico-finanziario, nonché interventi di sostegno alla famiglia e ai giovani.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 5.200.000,00 euro
Numero azioni: 10.000.000
Valore: 0,52 euro
Addetti al 31/03/2025: 211
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 0
Consiglio di amministrazione
GIACOMONI Sestino (presidente)
SANASI D’ARPE Vincenzo Federico (amministratore delegato)
TRIGGIANI Silvia (consigliera)
ZENNARO Antonio (consigliere)
CERUTI Francesca (consigliera)
Collegio sindacale
AFFINITO Angela (presidente)
DE SUMMA Giovanni (sindaco)
SALINI Silvio (sindaco)
FARESE Giuseppe (sindaco supplente)
VINCENZI Cinzia (sindaca supplente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 323, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2023
Concessionaria Servizi Informativi Pubblici - CONSIP S.p.A.
Attività prevalente
L’attività della Società si esplica in tre principali ambiti: il programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione, che offre alle amministrazioni strumenti di e-procurement per la gestione dei propri acquisti; il procurement di specifici “progetti-gara” per singole amministrazioni e per tutte le amministrazioni; lo sviluppo di progetti specifici, assegnati con provvedimenti di legge o atti amministrativi in tema di revisione della spesa, razionalizzazione dei processi e innovazione nella pubblica amministrazione.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 5.200.000,00 euro
Numero azioni: 5.200.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 424
Amministratori: 3 di cui:
1 donna (33%); 2 uomini (67%)
Sindaci 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 0
Consiglio di amministrazione
TOMASINI Stefano (presidente)
COMPARATO Elena (vicepresidente)
REGGIANI Marco (amministratore delegato)
Collegio sindacale
NOCE Paola (presidente)
CAVIGLIOLI Marco (sindaco)
GIANNONE Andrea (sindaco)
MONTANINI Andrea (sindaco supplente)
RENZETTI Alessandra (sindaca supplente)
Società di revisione
Crowe Bompani S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 318, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
ENIT S.p.A.
Attività prevalente
La Società supporta e promuove l’offerta turistica nazionale, così da potenziarne l’attrattività, anche attraverso adeguate forme di destagionalizzazione, diversificazione dell’offerta, valorizzazione mirata di strutture e siti con spiccata vocazione turistica, nonché tramite la formazione specialistica degli addetti ai servizi e lo sviluppo di un ecosistema digitale per la più efficiente e razionale fruizione dei beni e servizi offerti in tali settori.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 7.000.000,00 euro
Numero azioni: 7.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 126
Amministratori: 3 di cui:
2 donne (67%); 1 uomo (33%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 0
Consiglio di amministrazione
PRIANTE Alessandra (presidente)
JELINIC Ivana (amministratrice delegata)
PAPPALARDO Sandro (consigliere)
Collegio sindacale
PATASSINI Tullio (presidente)
ROMANO Mauro (sindaco)
MUSERRA Anna Lucia (sindaca)
REBECCHINI Gaetano (sindaco supplente)
DOMENIGHINI Anna (sindaca supplente)
Società di revisione
Ernst & Young S.p.A.
Bilanci
Relazione sulla gestione del bilancio relativo all’anno 2024
Equitalia giustizia S.p.A.
Attività prevalente
La Società si occupa della gestione dei crediti relativi a spese di giustizia e pene pecuniarie, con l’obiettivo prioritario di potenziare le attività di riscossione e di contribuire all’efficientamento dell’intero sistema amministrativo del Ministero della giustizia. Inoltre, provvede anche alla gestione del Fondo unico giustizia.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 10.000.000,00 euro
Numero azioni: 10.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 334
Amministratori: 3 di cui:
1 donna (33%); 2 uomini (67%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 1
Consiglio di amministrazione
BRIANZA Francesca Attilia (presidente)
NAPOLETANO Andrea (consigliere)
Collegio sindacale
PARAGGIO Amedeo (presidente)
BAIGUERA Franco (sindaco)
FILIPPI Barbara (sindaca)
BISOGNO Stefano (sindaco supplente)
GUERRA Angelarita (sindaca supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 316, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
EUR S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto la gestione, la valorizzazione e la massimizzazione reddituale del complesso dei beni del quartiere EUR di Roma di cui la medesima società è titolare, nel rispetto del particolare valore storico ed artistico dei singoli beni. Nell’ambito di tali attività, è compresa l’utilizzazione dei beni immobili per la promozione ovvero per l’organizzazione di iniziative nel campo congressuale, espositivo, artistico, sportivo e ricreativo, ivi inclusi i servizi connessi a dette attività.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF e Telemaco)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 738.248.000,00 euro
Numero azioni: 7.382.480
Valore: 100,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 142
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 1
Consiglio di amministrazione
GASBARRA Enrico (presidente)
CARSERà Claudio (amministratore delegato)
VACCARO Francesco (consigliere)
RONGIOLETTI Manuela (consigliera)
BALLICO Daniela (consigliera)
Collegio sindacale
BELLOMO Pasquale Arcangelomichele (presidente)
RAVAZZIN Carlo (sindaco)
FLORIO Angela (sindaca)
DE ROSA Angela (sindaca supplente)
FAGIOLI FIUME Filippo (sindaco supplente)
Società di revisione
KPMG S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 276, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
EUtalia studiare sviluppo S.r.l.
Attività prevalente
La Società svolge, mediante apposite convenzioni, attività strumentali alle funzioni istituzionali del Ministero dell’economia e delle finanze, della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell’Agenzia per la coesione territoriale, nonché delle seguenti ulteriori Amministrazioni centrali dello Stato: i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, dell’ambiente e della sicurezza energetica, della cultura, del turismo, dell’interno, della giustizia, dell’istruzione e del merito, dell’università e della ricerca, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, nonché l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, l’Agenzia nazionale per i giovani, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 750.000,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 22
Amministratori: 1
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 0
Consiglio di amministrazione
GAMBESCIA Alberto (amministratore unico)
Collegio sindacale
MARCHIONNI Mauro (presidente)
FLORIO Angela (sindaca)
ACCARINO Maurizio (sindaco)
VINCENZI Cinzia (sindaca supplente)
FORMISANO Onofrio (sindaco supplente)
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 359, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
FiberCop S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto attività concernenti l’acquisizione e la gestione: di reti e sistemi di comunicazione elettronica, di sistemi elettrici ed elettronici per comunicazioni e dei relativi apparati, nonché di impianti di generazione, trasporto, distribuzione e commercializzazione di energia da fonti rinnovabili o convenzionali; di vendita e affitto di proprietà immobiliari. Inoltre, si occupa della prestazione di servizi amministrativi, contabili, societari, di amministrazione finanza e controllo e risorse umane, di servizi di gestione di asset mobiliari e immobiliari, di servizi di ingegneria e progettazione e degli ulteriori servizi ancillari funzionali allo svolgimento delle attività incluse nell’oggetto sociale.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte sito società)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 17.835.900,00 euro
Numero azioni: 178.359 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 19.307
Amministratori: 14 di cui: 13 uomini (93%) e 1 donna (7%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 649
Consiglio di amministrazione
SARMI Massimo (presidente)
MAROCCO Manilo (consigliere)
SIGNORI Alberto (consigliere)
GORDON James Anthony (consigliere)
VELLUCCI Simone (consigliere)
DAVIES Tara Courtney (consigliera)
QUESTA Gabriele (consigliere)
BUSANI Riccardo (consigliere)
VAN MEEUWEN Alexandre (consigliere)
MIGLIO Mauro (consigliere)
DAVIES GRAHAM Alan (consigliere)
OGIER DEGARIS Thomas Batiste (consigliere)
JAMAI Mamoun (consigliere)
FORTINO Laurent (consigliere)
Collegio sindacale
TRAVELLA Daniela (presidente)
GAREGNANI Giovanni Maria (sindaco)
ZANIN Mauro (sindaco)
CORTELLAZZI Valentina (sindaca supplente)
ACCARINO Maurizio (sindaco supplente)
Società di revisione
Ernst & Young S.p.A.
Bilanci
Relazione finanziaria annuale per l’anno 2024
Gestore dei servizi energetici S.p.A. – GSE
Attività prevalente
La Società ha per oggetto l’esercizio delle funzioni di natura pubblicistica del settore elettrico e in particolare delle attività di carattere regolamentare, di verifica e certificazione relativa al settore dell’energia elettrica, nonché le attività correlate in materia di promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 26.000.000,00 euro
Numero azioni: 26.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 713
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 4
Consiglio di amministrazione
ARRIGONI Paolo (presidente)
VIGILANTE Vinicio Mosè (amministratore delegato)
BELLETTI Caterina (consigliera)
TOFFANIN Roberta (consigliera)
QUARZO Giovanni (consigliere)
Collegio sindacale
MELLO RELLA Gabriele (presidente)
DE LUCA Patrizia (sindaca)
MORENO Roberto (sindaco)
GRIMALDI Alessandra (sindaca supplente)
VERNA Fabio (sindaco supplente)
Società di revisione
Deloitte & Touche S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 252, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2023
Giubileo 2025 S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto sociale l’espletamento delle attività di progettazione e di affidamento nonché la realizzazione degli interventi, delle forniture e dei servizi, agendo anche in qualità di soggetto attuatore e di stazione appaltante, per la realizzazione degli interventi e l’approvvigionamento dei beni e dei servizi utili ad assicurare l’accoglienza e la funzionalità del Giubileo 2025.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 5.000.000,00 euro
Numero azioni: 5.000.000 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 33
Amministratori:
4 di cui: 2 donne (50%); 2 uomini (50%)
Sindaci: 5 di cui:
3 donne (60%); 2 uomini (40%)
Unità locali: 1
Consiglio di amministrazione
SANGIORGIO Marco (amministratore delegato)
TONETTI Alessandro (consigliere)
VECCHIONE Nunzia (consigliera)
ACCOLLA Francesca (consigliera)
Collegio sindacale
FERRERO Sonia (presidente)
LO PREJATO Giovanni Battista (sindaco)
SIMEONE Cinzia (sindaca)
BARBAGALLO Filippo (sindaco supplente)
CAPOBIANCO Emanuela (sindaca supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 370, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.
Attività prevalente
La Società si occupa della progettazione e della realizzazione, quale centrale di committenza e stazione appaltante, anche stipulando convenzioni con altre amministrazioni aggiudicatrici, delle opere connesse allo svolgimento dei XXV Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF e Telemaco)
· Ministero dell’economia e delle finanze 35%
· Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 35%
· Regione Veneto 10%
· Regione Lombardia 10%
· Provincia autonoma di Trento 5%
· Provincia autonoma di Bolzano 5%
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 1.000.000,00 euro
Numero azioni: 1.000.000 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 55
Amministratori: 4 di cui:
3 donne (75%); 1 uomo (25%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 5
Consiglio di amministrazione
VECCHI Veronica (presidente)
SALDINI Fabio Massimo (amministratore delegato)
MANENTI Manuela (consigliera)
CAMPITELLI Maria Rosaria Anna (consigliera)
Collegio sindacale
BRAMBILLA Enrico (presidente)
CARLI Elisa (sindaca)
BERGMEISTER Patrick (sindaco)
COLOMBO Marzio (sindaco)
BAGGIO Alessandra (sindaca)
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 377, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Bilancio di sostenibilità aggiornato al luglio 2024
Investimenti immobiliari italiani SGR S.p.A. – INVIMIT
Attività prevalente
La Società fornisce il servizio di gestione collettiva del risparmio attraverso la promozione, l’organizzazione e la gestione di fondi comuni di investimento immobiliare chiusi, la gestione del patrimonio di fondi comuni di investimento di propria o altrui istituzione, e di altri organismi di investimento collettivo, nonché la gestione di fondi immobiliari per la valorizzazione, trasformazione, gestione e dismissione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato, delle regioni e degli enti locali.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 5.700.000,00 euro
Numero azioni: 5.700.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 51
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
3 donne (60%); 2 uomini (40%)
Unità locali: 1
Consiglio di amministrazione
VALDUCCI Mario (presidente)
SCALERA Stefano (amministratore delegato)
SCIURPA Michela (consigliera)
CAPPIELLO Carla (consigliera)
AGNELLI Mario (consigliere)
Collegio sindacale
FILIPPI Barbara (presidente)
SCANDURRA Marina (sindaca)
FULCI Giovanni (sindaco)
FLORIO Angela (sindaca supplente)
ACCARINO Maurizio (sindaco supplente)
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 405, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
Istituto per il credito sportivo e culturale S.p.A. – ICSC
Attività prevalente
La Società esercita l’attività bancaria al fine di sviluppare e sostenere l’attività di soggetti pubblici e privati nei settori dello sport e della cultura, secondo logiche e a condizioni di mercato. Inoltre, nell’esercizio della propria attività, può promuovere lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento. La Società informa il proprio operato a criteri di responsabilità sociale e favorisce lo sviluppo sostenibile.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF e Telemaco)
· Ministero dell’economia e delle finanze 80,44%
· Azioni proprie 9,17%
· Sport e Salute S.p.A. 6,70%
· CDP S.p.A. 2,21%
· BMPS S.p.A. 1,48%
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 835.528.692,00 euro
Numero azioni: 835.528.692
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 245
Amministratori: 7 di cui:
3 donne (43%); 4 uomini (57%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 4
Consiglio di amministrazione
QUINTIERI Beniamino (presidente)
BALDINO Antonella (amministratrice delegata)
TORRISI Mario (consigliere)
IMPROTA Claudia (consigliera)
BORRE’ Luigi (consigliere)
LAVATELLI Ernesto (consigliere)
PETRELLA Monica (consigliera)
Collegio sindacale
SALINI Silvio (presidente)
GARDIN Samantha (sindaca)
PONTICELLI Alfonso (sindaco)
FLORIO Angela (sindaca supplente)
SAPIA Domenico (sindaco supplente)
Società di revisione
BDO Italia S.p.A.
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Istituto poligrafico e zecca dello Stato S.p.A. – IPZS
Attività prevalente
La Società fornisce prodotti e soluzioni per la salvaguardia degli interessi generali di tutela della pubblica fede, della sicurezza dello stato, dell’ordine pubblico, della salute pubblica, tra cui carte filigranate, stampati, carte valori, carte e documenti rappresentativi di certificazioni di identità, targhe per veicoli, marche da bollo, tasselli per tabacchi, francobolli, etc. Si occupa, altresì della realizzazione del sito internet “Normattiva” e della stampa della Gazzetta Ufficiale della Repubblica, del conio di monete metalliche e di prodotti numismatici.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 340.000.000,00 euro
Numero azioni: 340.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 1.828
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 12
Consiglio di amministrazione
PERRONE Paolo (presidente)
SCISCIOLI Michele (amministratore delegato)
CORTI Stefano (consigliere)
MELE Stella (consigliera)
SCARPELLINI Flavia (consigliera)
Collegio sindacale
BRAMBILLA Ambrogio (presidente)
SANTILLI Claudia (sindaca)
TAGLIACOZZO Remo (sindaco)
PETRELLA Monica (sindaca supplente)
PITOTTI Marco Enzo (sindaco supplente)
Società di revisione
Ernst & Young S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 145, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
Bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2024
Italia trasporto aereo S.p.A. – ITA
Attività prevalente
La Società, costituita con decreto interministeriale 9 ottobre 2020, in attuazione dell’articolo 79 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, ha per oggetto l’esercizio dell’attività d’impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 792.682.926,83 euro
Numero azioni: 1.220.339 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 4.798
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 8
Consiglio di amministrazione
PAPPALARDO Sandro (presidente)
EBERHART Joerg (amministratore delegato)
BALLONE Antonella (consigliera)
MAGGIO Lorenza (consigliera)
VALERIANI Efrem Angelo (consigliere)
Collegio sindacale
FLORIO Angela (presidente)
CIABATTONI Paolo Maria (sindaco)
TESTA Federico (sindaco)
COTONE Pierpaolo (sindaco supplente)
MANCINO Stefania (sindaca supplente)
Società di revisione
KPMG S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 196, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
PagoPA S.p.A.
Attività prevalente
La Società promuove l’innovazione digitale e favorisce la diffusione del sistema di pagamento elettronico, tramite lo sviluppo di infrastrutture e soluzioni avanzate al servizio del Paese, prima fra tutte la piattaforma digitale PagoPA.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 1.000.000,00 euro
Numero azioni: 1.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 385
Amministratori: 1
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 9
Consiglio di amministrazione
MORICCA Alessandro (amministratore unico)
Collegio sindacale
TOMBOLA Marco (presidente)
TOLENTINO Alberto (sindaco)
IACCINO Emanuela (sindaca)
BOIARDI Silvia (sindaca supplente)
COLOMBO Giorgio (sindaco supplente)
Società di revisione
Crowe Bompani S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 382, relativa all’esercizio 2023
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
Principia Rinascimento Urbano S.p.A.
(già Arexpo S.p.A.)
Attività prevalente
La Società, che ha mutato denominazione a decorrere dal 1° luglio 2025, ha ereditato le funzioni di Arexpo S.p.A. relative all’attuazione del piano urbanistico dell’Area dell’ex sito Expo Milano 2015, ampliandone inoltre la missione oltre il territorio della Città Metropolitana di Milano. In particolare, Principia S.p.A. si occuperà della realizzazione di interventi di rigenerazione urbana, di contenimento del consumo del suolo e di recupero sociale e urbano dell’insediamento, svolgendo a tal fine anche attività di centralizzazione delle committenze e di committenza ausiliarie sull’intero territorio nazionale.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF e Telemaco)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 100.080.424,10 euro
Numero azioni: 154.804.241 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 45
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 2
Consiglio di amministrazione
GRANDO Alberto (presidente)
DE BIASIO Igor (amministratore delegato)
BACCINI Enrica (consigliera)
DELLA POSTA Giovanna (consigliera)
TARANTINO Massimiliano (consigliere)
Collegio sindacale
BENEDETTI Roberta Eldangela (presidente)
REGAZZINI Alberto Filippo (sindaco)
BOCCA Matteo (sindaco)
MANNINO Monica (sindaca supplente)
GIUSSANI Stefano Giuseppe (sindaco supplente)
Società di revisione
A.C.G. Auditing & Consulting Group S.r.l.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 311, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024
Rete Autostrade
Mediterranee per la logistica, le infrastrutture ed i trasporti S.p.A. – RAM
Attività prevalente
La Società agisce quale organismo in house del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ha ad oggetto la promozione e il sostegno all’attuazione del sistema di trasporto denominato “Autostrade del mare”, così come previsto dal Piano generale dei trasporti e della logistica approvato dal Consiglio dei ministri nel 2001.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 1.000.000,00 euro
Numero azioni: 1.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 42
Amministratori: 1
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 1
Consiglio di amministrazione
BORDONI Davide (amministratore unico)
Collegio sindacale
CANITANO Arcangelo (presidente)
GIORDANO Liliana (sindaca)
FIORAVANTI Enzo (sindaco)
MONTI Sonia (sindaca supplente)
CACCAVALE Nicola (sindaco supplente)
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 286, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
Società di Gestione di Impianti Idrici – SOGESID S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto la realizzazione di interventi riguardanti opere infrastrutturali idriche di adduzione, distribuzione, depurazione e di fognature. Provvede, altresì, alla bonifica e alla messa in sicurezza delle aree contaminate e promuove lo sviluppo sostenibile delle infrastrutture portuali, il contrasto al dissesto idrogeologico e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre (Fonte Telemaco e MIT)
Capitale sociale deliberato: 54.820.920,00 euro;
Capitale sociale versato: 34.856.709,03 euro
Numero azioni: 107.492.000
Valore: 0,51 euro
Addetti al 31/03/2025: 528
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 5
Consiglio di amministrazione
MANTOVANELLI Roberto (presidente)
STRAVATO Errico (amministratore delegato)
SCIALANGA Paola (consigliera)
PANERO Massimiliano (consigliere)
SICILIA Ernestina (consigliera)
Collegio sindacale
SALVINI Angela (presidente)
CALVELLI Domenico (sindaco)
TESTA Stefano (sindaco)
LANCIA Isabella (sindaca supplente)
FARESE Giuseppe (sindaco supplente)
Società di revisione
Crowe Bompani S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 246, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2023
Società generale d’informatica S.p.A. – SOGEI
Attività prevalente
La Società fornisce servizi strumentali all’esercizio delle funzioni pubbliche attribuite al Ministero dell’economia e delle finanze e alle Agenzie fiscali, nonché ogni attività finalizzata alla realizzazione, allo sviluppo, alla manutenzione ed alla conduzione tecnica del Sistema informativo della fiscalità (SIF) e del Sistema informativo dell’economia (SIE).
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 28.830.000,00 euro
Numero azioni: 28.830
Valore: 1.000,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 2.810
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 7
Consiglio di amministrazione
SAVINI Paolo (presidente)
CANNARSA Cristiano (amministratore delegato)
FUSCO Nicoletta (consigliera)
DI STEFANO Leonardo (consigliere)
D’ONOFRIO Alessandra (consigliera)
Collegio sindacale
GUECI Salvatore (presidente)
DELLO STROLOGO Alberto (sindaco)
FORMICHETTI Tiziana (sindaca)
DELLA PIETRA Andrea (sindaco supplente)
FLORIO Angela (sindaca supplente)
Società di revisione
Ria Grant Thornton S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV, n. 380, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio integrato relativo all’anno 2024
Società gestione impianti nucleari S.p.A. – SOGIN
Attività prevalente
La Società ha ad oggetto il mantenimento in sicurezza, il decommissioning degli impianti nucleari italiani e la gestione dei rifiuti radioattivi, nonché le attività relative alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare. Provvede, altresì, all’attività di progettazione, realizzazione e gestione del Deposito nazionale e Parco tecnologico
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 15.100.000,00 euro
Numero azioni: 15.100.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 815
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 10
Consiglio di amministrazione
MASSAGLI Carlo (presidente)
ARTIZZU Gian Luca (amministratore delegato)
BORTOLUSSI Barbara (consigliera)
VIGNATI Jacopo (consigliere)
CIANFROCCA Paola (consigliera)
Collegio sindacale
CIUFFARELLA Giovanni (presidente)
PELLA Vittorio (sindaco)
D’ALONZO Concetta (sindaca)
FOTI Luisa (sindaca supplente)
CANZANELLA Marco (sindaco supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 334, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2023
Bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2023
Società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione S.p.A. – MEFOP
Attività prevalente
La Società svolge attività di formazione, studio, assistenza e promozione, in materie attinenti alla previdenza complementare, al fine di favorire lo sviluppo dei fondi pensione. Negli anni più recenti, il mercato di riferimento per l’offerta dei servizi della Società si è esteso anche agli altri operatori del welfare integrato (in particolare, casse di previdenza e fondi sanitari).
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 104.000,00 euro
Numero azioni: 200.000
Valore: 0,52 euro
Addetti al 31/03/2025: 16
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 4 di cui:
2 donne (50%); 2 uomini (50%)
Unità locali: 0
Consiglio di amministrazione
MARÈ Mauro (presidente)
TROVÒ Annamaria (consigliera)
COCOZZA Rosa (consigliera)
BOCCALI Wladimiro (consigliere)
GRAZIANO Claudio Angelo Giuseppe (consigliere)
Collegio sindacale
BRANCA Vito (presidente)
SILIPO Alessandra (sindaca)
CHIANESE Giuseppe (sindaco supplente)
COLOPI Fabiana (sindaca supplente)
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 225, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2023
Sport e salute S.p.A.
Attività prevalente
La Società produce e fornisce servizi di interesse generale a favore dello sport, secondo le direttive e gli indirizzi dell’autorità di Governo competente in materia, nei cui confronti agisce come organismo in house.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 1.000.000,00 euro
Numero azioni: 1.000.000
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 569
Amministratori: 6 di cui:
2 donne (33%); 4 uomini (67%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 1
Consiglio di amministrazione
MEZZAROMA Marco (presidente)
NEPI MOLINERIS Diego (amministratore delegato)
DI QUINZIO Rita (consigliera)
SPENA Maria (consigliera)
CAIAZZO Fabio (consigliere)
MORNATI Carlo Leonardo (consigliere)
Collegio sindacale
SALINI Silvio (presidente)
ALONZO Piero (sindaco)
GAZZOLA Elena (sindaca)
BONELLI Anna (sindaca supplente)
PALAZZO Giulio (sindaco supplente)
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 257, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
Rendicontazione di sostenibilità relativa all’anno 2024
Stretto di Messina S.p.A.
Attività prevalente
La Società ha per oggetto la progettazione e la costruzione di un’opera per il collegamento stabile viario e ferroviario e dei pubblici servizi tra la Regione Siciliana ed il continente.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF e Telemaco)
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 672.527.489,17 euro
Numero azioni: 165.617.674 prive del valore nominale
Addetti al 31/03/2025: 4
Amministratori: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Sindaci: 5 di cui:
3 donne (60%); 2 uomini (40%)
Unità locali: 1
Consiglio di amministrazione
RECCHI Giuseppe (presidente)
CIUCCI Pietro (amministratore delegato)
SACCOMANNO Giacomo Francesco (consigliere)
NICOTRA Ida Angela Loredana (consigliera)
MARIANI Eleonora Maria (consigliera)
Collegio sindacale
NOCE Paola (presidente)
BRANCA Barbara (sindaca)
ZUPO Vittorio (sindaco)
MONGIELLO Giuseppe (sindaco supplente)
FERRARO Annalisa (sindaca supplente)
Società di revisione
Ernst & Young S.p.A.
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
Sviluppo lavoro Italia S.p.A.
Attività prevalente
La Società, organismo in house del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, svolge attività di promozione, progettazione, realizzazione e gestione di ogni attività ed interventi finalizzati ad incentivare l’occupazione in Italia e all’estero, nell’ambito delle direttive e degli indirizzi impartiti dal Ministero medesimo. A decorrere dal 1° marzo 2024, la stessa è subentrata alla Società ANPAL Servizi S.p.A., soppressa a decorrere da tale data.
Soci e titolari di diritti su azioni e quote (fonte MEF)
Diritti di voto esercitabili
L’impresa in cifre
Capitale sociale: 74.786.057,00 euro
Numero azioni: 74.786.057
Valore: 1,00 euro
Addetti al 31/03/2025: 881
Amministratori: 5 di cui:
3 donne (60%); 2 uomini (40%)
Sindaci: 5 di cui:
2 donne (40%); 3 uomini (60%)
Unità locali: 17
Consiglio di amministrazione
NICASTRO Paola (presidente e amministratrice delegata)
POLLIOTTO Patrizia (consigliera)
DELZIO Francesco Fabrizio (consigliere)
FORMICOLA Fabrizio Maria (consigliere)
TIRONI Simona (consigliera)
Collegio sindacale
GIULIANI Alessandra (presidente)
BRAITO Luigi (sindaco)
DE PAOLIS Giampiero (sindaco)
MOGLIANI Sabina (sindaca supplente)
CANZANELLA Marco (sindaco supplente)
Società di revisione
BDO Italia S.p.A.
Ultima relazione della Corte dei Conti pervenuta
Doc. XV – n. 265, relativa all’esercizio 2022
Bilanci
Bilancio di esercizio relativo all’anno 2024
Nel periodo 1° febbraio– 15 luglio 2025 sono pervenute al Parlamento le seguenti 15 relazioni concernenti il controllo di gestione su società direttamente o indirettamente partecipate da amministrazioni centrali, presentate dalla Corte dei conti, Sezione del controllo sugli enti, ai sensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259:
1. Leonardo S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 345);
2. Asset Management Company -AMCO S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 346);
3. ENEL S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 354);
4. Cassa depositi e prestiti – CDP S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 358);
5. Eutalia S.r.l, per l’esercizio 2022 (Doc. XV, n. 359);
6. Difesa Servizi S.p.A., per l’esercizio 2022 (Doc. XV, n. 361);
7. Giubileo 2025 S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 370);
8. Poste Italiane S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 374);
9. Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 377);
10. Società generale di informatica– SOGEI S.p.A., per l’esercizio 2022 (Doc. XV, n. 380);
11. PagoPA S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 382);
12. Società italiana per le imprese all'estero– SIMEST S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 383);
13. Servizi assicurativi del commercio estero - SACE S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 384);
14. Rete ferroviaria italiana - RFI S.p.A., per l’esercizio 2022 (Doc. XV, n. 400);
15. Investimenti Immobiliari Italiani Società di Gestione del Risparmio - InvImIt SGR S.p.A., per l’esercizio 2023 (Doc. XV, n. 405).
Si rammenta che la magistratura contabile, con delibera n. 61 del 19 dicembre 2024 delle Sezioni riunite in sede di controllo, ha definito la “Programmazione dei controlli e delle analisi della Corte dei conti per il 2025”. In tale ambito, la Corte ha segnalato che nel 2025 sarà predisposta la Relazione che mira alla verifica dei parametri alla base dei quali sono stati redatti i piani di revisione e di razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie detenute dai ministeri e dagli altri enti pubblici attribuiti alla competenza delle Sezioni riunite in sede di controllo dall’art. 5, comma 4, del TUSP. Tale Relazione porrà attenzione al contenimento dei costi di funzionamento e del personale, alla composizione dei consigli di amministrazione, agli emolumenti erogabili agli organi di amministrazione e all’esame del fatturato, anche nel contesto degli indirizzi programmatici delle Amministrazioni socie e/o vigilanti.
Nel corso del 2025 proseguirà, inoltre, l’esame dei provvedimenti di autorizzazione alla costituzione di società o all’acquisizione di partecipazioni, inviati dalle amministrazioni (funzionali all’attuazione di programmi di c.d. “partenariato esteso” previsti e finanziati dal PNRR) in coerenza agli orientamenti assunti nelle pronunce adottate nel 2022 e nel 2023.
Si espone di seguito la sintesi di ciascuna delle predette relazioni della Corte dei conti, direttamente consultabili attraverso l’apposito link o QR-Code.
LEONARDO SPA: LA GESTIONE 2023
Leonardo S.p.A. è una società quotata sul mercato azionario gestito da Borsa italiana S.p.A. ed è istituita come prosecuzione effettiva di Finmeccanica S.p.A., a seguito della fusione per incorporazione di numerose società controllate da quest’ultima. Leonardo è società madre (holding company) del Gruppo Leonardo (di seguito, il “Gruppo”), costituito da diverse società impegnate in attività di alta specializzazione industriale.
La Corte ricorda che della Società originaria Leonardo mantiene l’assetto proprietario, costituito per il 30,2 per cento, nell’esercizio esaminato, da partecipazioni in capo al MEF, azionista di controllo, mentre le restanti azioni sono collocate per il 50,3 per cento fra investitori istituzionali, per il 18,5 per cento tra investitori individuali, con lo 0,5 per cento di azioni proprie.
Come evidenziato dalla magistratura contabile, l’attività svolta nell’esercizio 2023 ha rilevato risultati dei business industriali del Gruppo in miglioramento, anche sotto il profilo della redditività, rispetto al precedente esercizio.
In particolare, la Corte rileva che il conto economico segna un incremento di 56,99 milioni del risultato prima delle imposte e degli oneri finanziari (pari al 16,09 per cento sul 2022), per effetto dell’incremento dei ricavi complessivi (220 milioni) cui si aggiunge la diminuzione complessiva dei costi (163 milioni), mentre la gestione finanziaria mantiene un consistente saldo positivo (456,68 milioni, in diminuzione rispetto all’esercizio precedente) che porta l’utile, dopo l’applicazione delle imposte, a 783,70 milioni, rispetto agli 1,7 miliardi del 2022.
Nella destinazione dell’utile netto di esercizio, la quota di 0,28 euro di dividendo ad azione ordinaria risulta doppia rispetto al 2022, mentre rimane costante la quota proporzionale destinata a riserva legale, risultando il residuo destinato al consolidamento degli utili da portare a nuovo.
Lo stato patrimoniale vede un aumento del patrimonio netto per 754,32 milioni, riflettendo, sostanzialmente, il risultato di esercizio.
Il totale dell’attivo (28,35 miliardi) risulta superiore di 1,6 miliardi rispetto a quanto registrato nel 2022 per il maggior valore delle attività correnti, in particolare crediti e disponibilità liquide (queste ultime passate da 1,04 miliardi di inizio esercizio a 1,79 miliardi di fine esercizio), mentre le attività non correnti registrano una diminuzione di valore.
Le passività non correnti risultano in diminuzione di 685,57 milioni, per effetto di minori debiti finanziari, mentre quelle correnti aumentano di 1,49 miliardi, a seguito di valori maggiori dei debiti finanziari, commerciali e da contratti.
In ottica di Gruppo, il bilancio consolidato vede tutti i principali indicatori in miglioramento rispetto all’esercizio 2022, sia sotto il profilo della redditività che dei flussi di cassa e dell’indebitamento netto.
La magistratura contabile segnala, inoltre, che i dati di bilancio consolidato rilevano un utile di 695 milioni (932 milioni nel 2022), con il saldo della gestione finanziaria di segno negativo, un patrimonio netto di Gruppo pari a 7,8 miliardi (7,18 miliardi nel 2022), disponibilità e mezzi equivalenti per 2,41 miliardi (1,51 miliardi nel 2022).
Con riguardo alla gestione del personale dipendente, la relazione segnala come nell’esercizio in esame si siano registrati incrementi numerici principalmente per la categoria degli impiegati (1.206 dipendenti in più rispetto al 2022), risultando in diminuzione i numeri relativi a tutte le altre categorie (per 408 unità in totale), per un incremento complessivo di 798 dipendenti.
I costi per il personale di Leonardo sostenuti nel 2023 ammontano complessivamente a 2,31 miliardi (in aumento di 392 milioni rispetto all’esercizio precedente), per un organico totale di Gruppo pari a 53.566 dipendenti, a fronte dei 51.392 del 2022. Per quanto concerne i costi per consulenze (18,23 milioni), la relazione riferisce che dai dati forniti dalla Società si evince come la maggior quota (36,84 per cento) sia costituita dalle consulenze legali e notarili, registrando una diminuzione di 851.000 euro rispetto al 2022.
Leonardo risulta essere impegnata, in uno scenario internazionale, in diversi settori industriali dell’ambito tecnologico, oltreché nelle correlate attività di carattere più prettamente finanziario.
Con riferimento all’attività industriale del Gruppo, la relazione riferisce che i settori di business della Società sono riferibili alla produzione di elicotteri, elettronica per la difesa e la sicurezza, velivoli, aerostrutture e spazio.
Le principali funzioni “infragruppo”, quali il coordinamento commerciale e i servizi, sono svolte da società controllate. In particolare, Leonardo International S.p.A. esercita il coordinamento commerciale, attraverso la supervisione delle partecipazioni azionarie della Capogruppo in società che operano nei mercati internazionali, che non comprendono quelli serviti da altre controllate (sono esclusi il Regno Unito, la Polonia e gli Stati Uniti), al fine di armonizzare gli strumenti operativi e di supporto per la pianificazione ed il controllo di gestione.
La funzione di prestazione di servizi infragruppo è assegnata alla Leonardo Global Solutions S.p.A., con l’obiettivo di concentrarli in un unico soggetto, fatta eccezione per i servizi logistici. A tal proposito, la relazione segnala che ad agosto 2023 Leonardo ha acquisito dalla stessa Leonardo Global Solutions l’intero capitale della Leonardo Logistics S.p.A., generando un fornitore di servizi a sé stante.
In ottica di Gruppo, sempre al 30 giugno 2024, la controllata Telespazio risulta realizzatrice di 11 progetti in ambito satellitare per la sorveglianza ed il controllo dell’agricoltura, per un importo complessivo di 60,07 milioni; la società controllata dalla stessa Telespazio, E-Geos, è soggetto realizzatore di 7 progetti (per complessivi 28,31 milioni) e attuatore di altri 6 (per 4,89 milioni complessivi).
AMCO – ASSET MANAGEMENT COMPANY SPA: LA GESTIONE 2023
AMCO - Asset Management Company S.p.A. è una full service credit management company controllata al 99,78 per cento dal MEF, specializzata nella gestione e nel recupero dei crediti deteriorati, operando sia come acquirente (debt purchaser), sia come gestore di crediti per conto terzi (servicer).
La Società è stata acquisita in mano pubblica nel 2017, nell’ambito del piano di risoluzione della crisi finanziaria di Veneto Banca e Banca popolare di Vicenza, con l’obiettivo di gestire i crediti deteriorati di tali banche. Successive modifiche statutarie hanno determinato un ampliamento degli strumenti di intervento sul mercato dei crediti deteriorati, estendendone l’operatività a portafogli ulteriori rispetto a quelli delle ex banche venete.
In particolare, nel 2022 Banca d’Italia ha irrogato una sanzione pecuniaria nei confronti di AMCO, atteso il rilievo di “carenze nell’organizzazione e nei controlli interni con riflessi sul processo del credito”. A seguito di ciò, nel 2023 AMCO ha intrapreso concrete azioni di rimedio e di miglioramento ascrivibili a un nuovo modello di business, volto a superare le attività relative ai patrimoni destinati delle ex banche venete, per potenziare la distinzione tra portafogli per i quali AMCO agisce in qualità di servicer (gestione off-balance) e quelli in cui agisce in qualità di debt purchaser (gestione on-balance).
Nell’esercizio considerato è divenuto operativo il Piano strategico 2023-2025 “Made in AMCO”, approvato nel dicembre 2022, nell’ambito del quale si sono previsti, in linea prospettica, acquisti di nuovi portafogli per un importo di 7,5 miliardi di euro entro il 2025.
Per quanto concerne i dati della gestione nell’esercizio 2023, la Corte ha registrato un andamento positivo sul fronte degli incassi (aumentati di 9 punti percentuali, assestandosi a 1,66 miliardi), mentre è stabile al 4,6 per cento il rapporto tra incassi e masse in gestione. Queste ultime sono in contrazione per 1,7 miliardi rispetto al 2022, assestandosi a 33,4 miliardi; a fine 2024 sono pari a 32,2 miliardi di euro.
Per quanto concerne la consistenza dell’attivo, viene in evidenza una dotazione complessiva pari a circa 5,5 miliardi di euro, in contrazione rispetto all’esercizio 2022 di 15,8 punti percentuali. Questo dato si riflette anche sulla consistenza del patrimonio netto, in flessione del 15 per cento, con un importo pari a 2 miliardi di euro, a fronte di 2,3 miliardi di euro dell’esercizio 2022.
Si registra, inoltre, una perdita netta di 391,1 milioni, a fronte dell’utile pari a 38,4 milioni di euro dell’esercizio 2022. Tale andamento ha risentito di taluni eventi che hanno avuto impatto sui risultati della gestione. In particolare, la Corte rileva come tale risultato negativo derivi solo in parte da una crescita dei costi totali (+14 per cento), risultando determinato in misura preponderante dalle rettifiche di valore. In particolare, è la voce “rettifiche di valore per rischio di credito” a mettere in evidenza un considerevole incremento rispetto alla precedente annualità (da 63 milioni di euro del 2022 a 466 milioni di euro dell’esercizio in esame). Ne sono derivati un aggiornamento dei flussi di cassa attesi e un adeguamento dei tempi di recupero, con un impatto negativo in termini economico-finanziari.
Emerge comunque una perdurante crescita degli interessi attivi (+22 per cento) e un incremento di interessi passivi (+37,9 per cento), riferiti prevalentemente agli oneri relativi ai prestiti obbligazionari senior unsecured, emessi dalla Società, pari a 99,8 milioni di euro (72,3 milioni di euro nell’esercizio 2022).
Per quanto concerne l’analisi delle voci di costo, la Corte conferma la crescita dei costi operativi nella misura di 15,8 punti percentuali (173 milioni di euro, a fronte di 150 milioni di euro del 2022), determinata principalmente dall’aumento delle spese connesse all’attività di recupero e dall’incremento dei costi IT (Information Technology).
Il saldo costi-ricavi è negativo per un ammontare pari a 360,4 milioni di euro (nel 2022 si era registrato un risultato positivo per 57,2 milioni di euro).
Con riferimento al passivo, nel 2023, viene in rilievo la flessione delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari al 17,5 per cento, che si assestano per un importo di 3,4 miliardi di euro (4,1 miliardi di euro nell’esercizio 2022). Di rilievo risulta anche l’azzeramento della voce “passività fiscali” (4,3 milioni di euro nell’anno 2022).
Il valore del capitale societario è invariato e ammonta a 655 milioni. La consistenza della voce complessiva del patrimonio netto si attesta a circa 2 miliardi nel 2024, in aumento di euro 45 milioni rispetto a dicembre 2023, a fronte dei 2,37 miliardi registrati nel 2022.
La relazione segnala che il saldo delle disponibilità liquide a fine esercizio presenta un incremento, per un importo pari 112,7 milioni di euro, rispetto al corrispondente risultato del 2022, pari a 39,4 a milioni di euro. Sul piano finanziario è rilevante il saldo della “liquidità generata dalle attività finanziarie” che, nel 2023, risulta pari a 729,3 milioni di euro, a fronte di un risultato negativo del precedente esercizio per 639,3 milioni di euro. Al contrario è negativo il dato della voce “liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie”, pari a 705,5 milioni. Pertanto, il dato finale della liquidità assorbita registra un dato positivo pari a 73,2 milioni di euro.
Per quanto attiene alla gestione e all’organizzazione del personale, infine, la relazione rileva che alla progressiva crescita dei portafogli di crediti deteriorati acquisiti in gestione si affianca il rafforzamento delle risorse umane. Nel 2023 sono state effettuate 44 nuove assunzioni, con il conseguente incremento (+26 per cento) della spesa complessiva per il personale, assestatasi a 49,5 milioni (39,2 milioni nell’esercizio precedente).
ENEL SPA: LA GESTIONE 2023
Enel S.p.A., società controllata al 23,59 per cento dal MEF, è una holding che opera mediante l’assunzione e la gestione di partecipazioni in società italiane o straniere, principalmente nei settori dell’energia elettrica, dell’idrico, della tutela dell’ambiente, delle strutture a rete, nonché in altri settori connessi. Il Gruppo Enel si colloca tra le principali aziende elettriche europee, detenendo la leadership nel mercato dell’energia elettrica in Italia e una posizione rilevante nel mercato della vendita al dettaglio di gas naturale sia in Italia che in Spagna.
La Corte dei conti rileva, anzitutto, come nel 2023 i mutamenti del contesto globale abbiano avuto effetti positivi sul comparto energetico, determinando una riduzione della volatilità nelle catene di fornitura, grazie alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e al percorso di transizione verso energie rinnovabili. Conseguentemente, i prezzi del gas si sono stabilizzati, influenzando positivamente i costi dell’elettricità e dei beni di consumo. La Corte rileva, inoltre, che nel 2023 la Società ha portato avanti il processo di uscita da alcuni business e da alcune aree geografiche non più allineate alla strategia del Gruppo e che, nell’ambito delle operazioni straordinarie, il Gruppo ha avviato una semplificazione e ribilanciamento degli asset, focalizzandosi su sei Paesi chiave (Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia), realizzando importanti dismissioni anche volte alla riduzione dell’indebitamento netto del Gruppo.
La performance della Società – secondo quanto evidenziato dalla magistratura contabile – riporta un quadro di sostanziale stabilità, nonostante una riduzione dell’utile di esercizio, pari a 3.032 milioni di euro rispetto ai 7.157 del 2022, soprattutto in ragione dei minori dividendi distribuiti dalle società controllate. La Corte segnala, inoltre, un margine operativo lordo negativo per 221 milioni (216 milioni nel 2024, con variazione positiva di 5 milioni) e un risultato operativo negativo per 940 milioni (1.535 milioni nel 2022), con una variazione di 595 milioni (38,8 per cento) da ricondurre alle minori rettifiche di valore effettuate sulle partecipazioni.
Con riferimento alla struttura patrimoniale viene segnalata una riduzione dell’1,2 per cento rispetto al 2022 del patrimonio netto della Società, attestatosi a 37.883 milioni di euro. Vengono, inoltre, evidenziati: l’incremento di 821 milioni delle attività non correnti, dovuto principalmente all’aumento del valore delle partecipazioni (+965 milioni); la diminuzione di 43 milioni delle attività correnti, principalmente per la riduzione delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (-3.746 milioni) e dei crediti commerciali (-127 milioni); la riduzione di 458 milioni delle passività non correnti, principalmente per il calo dei finanziamenti a lungo termine (-341 milioni), delle passività per imposte differite (-55 milioni) e delle passività finanziarie non correnti (-43 milioni) e l’aumento di 1.041 milioni delle passività correnti, dovuto principalmente all’incremento delle altre passività correnti (+1.522 milioni).
Per quanto concerne il Gruppo, i risultati economici mostrano, rispetto all’esercizio 2022, una diminuzione dei ricavi del 32 per cento e una riduzione dei costi del 41,2 per cento, principalmente per i minori approvvigionamenti di commodity, in relazione alla diminuzione dei volumi prodotti e dei prezzi medi applicati. La Corte rileva, altresì, un aumento dell’1,7 per cento del margine operativo lordo, che raggiunge i 20.255 milioni, grazie principalmente ad un bilanciamento positivo tra la riduzione dei ricavi e dei costi. Sempre a livello di Gruppo, il risultato netto complessivo risulta in aumento, attestandosi a 4.267 milioni (+1.347 milioni rispetto al 2022), mentre il risultato netto di interessenza del Gruppo è pari a 3.438 milioni (+1.756 milioni) e beneficia del minore impatto negativo delle discontinued operation.
Dal raffronto dei valori patrimoniali del Gruppo al 2023 con i dati relativi all’esercizio precedente, si registra una variazione complessiva (in termini di immobili, impianti e macchinari, attività immateriali, avviamento, ecc.) connessa a investimenti, riclassificazioni e aggiustamenti relativi a svalutazioni e variazioni valutarie, con alcune cessioni significative in Perù, Cile e Nord America.
Il patrimonio netto del Gruppo Enel, pari a 31.755 milioni, è in aumento rispetto al 2022 (+3.100 milioni di euro), mentre il patrimonio netto complessivo (comprese le interessenze di terzi) è pari a 45.109 milioni (+ 3.029 milioni rispetto al 2022).
Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti al 31 dicembre 2023, pari a 6.801 milioni, mostrano una diminuzione rispetto al precedente esercizio, quando ammontavano a 11.041 milioni.
La performance economico-finanziaria 2023, rilevano i giudici contabili, ha dimostrato il superamento delle conseguenze della situazione fortemente volatile che ha caratterizzato il 2022 e la stabilizzazione dei risultati del Gruppo in un contesto decrescente sia dei ricavi che dei costi, nel quale iniziano ad avvertirsi gli effetti del programma di dismissioni che saranno più intensi negli anni a venire.
La relazione riferisce una diminuzione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo di 500 milioni (-0,8 per cento) rispetto al 2022. Il rapporto tra indebitamento netto ed Ebitda ordinario (Net debt to Ebitda ratio) si è ridotto al 2,7, in miglioramento rispetto al 3,1 dell’anno precedente, indicando l’avvio di un percorso verso una maggiore sostenibilità del debito. Il rapporto tra indebitamento netto ed equity (Net debt to equity ratio) è pari a 1,33, in riduzione rispetto all’1,44 del 2022. Tali risultati dipendono dal rafforzamento dell’equilibrio finanziario e dalla sostenibilità dell’indebitamento, supportata anche dagli effetti del riposizionamento strategico e del piano di dismissioni avviato nel 2022. Sul punto la Corte afferma l’esigenza di proseguire nelle azioni di contenimento del fenomeno e che i programmi di investimento continuino ad essere improntati a criteri di prudenza, tesi a mantenere l’equilibrio patrimoniale di lungo periodo.
Con riferimento ai principali flussi di cassa del 2023 (14.620 milioni derivanti dall’attività operativa, 2.083 milioni da cessioni di partecipazioni, 986 milioni ottenuti tramite emissione di prestiti obbligazionari) la Corte riferisce come questi abbiano parzialmente compensato il fabbisogno generato dagli investimenti (12.714 milioni) e dal pagamento dei dividendi (5.317 milioni, comprensivi di coupon pagati a titolari di obbligazioni ibride per 182 milioni).
In merito al personale del Gruppo Enel, la relazione evidenzia che la consistenza si è ridotta di 4.069 unità (-6 per cento), soprattutto a causa delle variazioni del perimetro operativo derivante da cessioni e acquisizioni societarie.
CDP - CASSA DEPOSITI E PRESTITI SPA: LA GESTIONE 2023
CDP - Cassa depositi e prestiti S.p.A. è una società per azioni controllata dal MEF che detiene l’82,77 per cento del capitale sociale. La Società emette titoli quotati nei mercati regolamentati e controlla, come capogruppo, numerose società. Agisce per la concessione di finanziamenti allo Stato, alle regioni, agli enti locali, agli enti pubblici e agli organismi di diritto pubblico, destinati ad operazioni di interesse pubblico promosse dai medesimi soggetti, nonché a favore di soggetti, aventi natura pubblica o privata, dotati di soggettività giuridica, con esclusione delle persone fisiche.
L’attività di finanziamento è svolta, anche in forma indiretta, garantendo la separazione contabile e organizzativa tra gestione separata (derivante dalla utilizzazione della raccolta del risparmio postale attraverso l'emissione di buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio che godono della garanzia diretta dello Stato) e gestione ordinaria (raccolta non garantita dallo Stato). Questo rende compatibile l’attività della Società con la normativa in materia di aiuti di Stato.
La Corte rileva come durante l’esercizio 2023, CDP abbia operato in coerenza con il Piano strategico 2020/2024, approvato dal Consiglio di amministrazione il 25 novembre 2021, secondo le relative linee guida: cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema, crescita inclusiva e sostenibile, digitalizzazione e innovazione e ripensamento delle catene del valore. Ha inoltre promosso numerose iniziative a supporto dell’economia italiana nelle consuete aree di attività: sostegno alle imprese, direttamente ed in complementarità con il sistema bancario; sostegno alla pubblica amministrazione, nella realizzazione degli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese e sviluppo di progetti nei settori energetico, digitale e sociale, anche coinvolgendo operatori di mercato; cooperazione internazionale allo sviluppo, mediante iniziative in grado di generare un elevato impatto socioeconomico nei paesi in via di sviluppo, attraverso risorse proprie e fondi di terzi; attività di supporto e servizi di consulenza alla pubblica amministrazione nelle fasi di programmazione e progettazione; anche per l’attuazione del PNRR.
La relazione rileva quindi che nel corso del 2023 il Gruppo CDP ha impegnato risorse per 20,1 miliardi di euro, in riduzione rispetto al 2022 (30,6 miliardi), incluse operazioni una tantum di importo significativo; nel medesimo periodo, CDP ha impegnato risorse per 19,6 miliardi di euro. Nel complesso nel 2023 risultano quindi impegnate risorse per complessivi 39,7 miliardi di euro.
Con riferimento ai risultati dell’esercizio 2023, la Corte evidenzia che l’utile netto è pari a 3,07 miliardi di euro, in crescita di circa 584 milioni sui 2,49 miliardi registrati nel 2022, con un margine di interesse pari a 3,8 milioni di euro che, sempre nel 2023, aumenta di 1,2 milioni rispetto all’anno precedente, principalmente per il miglioramento dello spread tra attività fruttifere e passività onerose e grazie anche alle azioni attivate dalla società per mitigare l’impatto del rialzo e l’appiattimento della curva dei tassi.
Emerge, altresì, un aumento dell’8,3 per cento del patrimonio netto, che passa da 25,7 miliardi nel 2022 a 27,9 miliardi, per effetto dell’utile maturato nell’esercizio parzialmente compensato dai dividendi distribuiti agli azionisti e all’incremento delle riserve da valutazione.
La Corte evidenzia, inoltre, una variazione negativa della liquidità netta, pari a 10,9 miliardi di euro (risultava positiva per 2 miliardi nel 2022) prevalentemente dovuta all’attività operativa (-9,2 miliardi di euro), nonché, in via residuale, alla distribuzione dei dividendi agli azionisti (-1,4 miliardi di euro) e alle attività di investimento (- 0,3 miliardi).
Con riferimento ai dati economico-finanziari del Gruppo, l’utile netto ha registrato una riduzione, passando da 6.828 milioni nel 2022 a 5.027 milioni nell’esercizio 2023, principalmente come conseguenza dell’apporto delle società valutate con il metodo del patrimonio netto, solo parzialmente compensato dalla rilevante crescita del margine di interesse, pari a 2.267 milioni di euro, prevalentemente per effetto del miglioramento dello spread tra attività fruttifere e passività onerose della Capogruppo.
La relazione riferisce, inoltre, che il patrimonio netto consolidato è aumentato da 39.366 milioni nel 2022 a 41.787 milioni nel 2023, grazie alle dinamiche incrementative legate, come per la Capogruppo, principalmente al risultato d’esercizio i cui benefici sono stati mitigati dagli effetti del pagamento dei dividendi.
Risulta, inoltre, in miglioramento il decremento della liquidità, dovuta all’uscita dal perimetro di consolidamento del Gruppo SACE, passato da -30,7 milioni nel 2022 a -12,4 milioni nel 2023, in relazione soprattutto al minore assorbimento da attività operativa.
Per quanto riguarda la spesa per il personale, in linea con la tendenza dell’esercizio precedente, CDP ha registrato un aumento dell’11 per cento nel 2023, dovuto all’incremento delle risorse umane, in accordo con quanto previsto dal Piano strategico. Analogamente è cresciuta del 6,7 per cento la spesa del personale dipendente del Gruppo CDP.
Le spese amministrative, pari a circa 271 milioni, registrano una variazione in aumento (+11 per cento) rispetto al 2022, principalmente per la preventivata crescita dell’organico aziendale e per la realizzazione di interventi volti a favorire la digitalizzazione dei prodotti di business, la resilienza e cyber-sicurezza dei sistemi informatici e l’automazione dei processi interni.
EUTALIA SRL: LA GESTIONE 2022
Eutalia S.r.l. è una società in house del MEF costituita per dare supporto e assistenza tecnica alle pubbliche amministrazioni centrali, anche di Paesi terzi, in materia di sviluppo locale. I progetti in cui la Società è impegnata sono finanziati principalmente da fondi comunitari ed internazionali.
Per quanto riguarda il controllo analogo, la Corte ribadisce la mancata osservanza dell’articolo 13 dello statuto e il mancato aggiornamento delle direttive pluriennali, ivi richiamate, impartite dal Dipartimento del Tesoro, di intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Agenzia per la Coesione Territoriale, in ordine alle strategie, al piano delle attività, all’organizzazione e alle politiche economiche, finanziarie e di sviluppo. L’ultima di tali direttive risale infatti al 2012 e pertanto la relazione segnala l’esigenza che le amministrazioni vigilanti provvedano, entro il 30 novembre di ogni anno, a fornire direttive aggiornate.
Con riferimento all’attività svolta da Eutalia, la Corte evidenzia che l’esercizio 2022 è risultato un anno di crescita del portafoglio aziendale, costituito, al netto delle commesse chiuse nell’anno, da 75 progetti, di cui 58 nazionali e 17 internazionali, per i quali è ipotizzabile una durata media di circa 3 anni per la realizzazione delle attività. Il valore complessivo delle commesse nel 2022 ammonta a 235 milioni, registrando una crescita del 36,6 per cento rispetto all’esercizio precedente (172 milioni).
Il 1° giugno 2023, l’assemblea dei soci ha deliberato l’approvazione del bilancio d’esercizio 2022, deliberando di riportare a nuovo gli utili realizzati, pari a 24.614 euro.
Il patrimonio netto a fine esercizio 2022, pari a 972.875 euro, evidenzia un incremento del 2,6 per cento rispetto all’esercizio precedente (948.262 euro).
L’attivo circolante è caratterizzato da rimanenze per lavori in corso su ordinazione che hanno raggiunto l’importo di 94 milioni nel 2022 (il 16,7 per cento in più rispetto al 2021), nonché da crediti nei confronti dei committenti (passati da 1,4 a 3,7 milioni) e da disponibilità liquide (pari a 274.720 euro) che risultano in progressiva contrazione (-49,6 per cento) rispetto al 2021.
Con riferimento all’esposizione debitoria verso i fornitori, si registra un aumento di 3,3 milioni, per un totale di complessivi 10,6 milioni.
Il valore della produzione annua, al 31 dicembre 2022, valorizza anche le commesse già eseguite nell’anno ma ancora da ultimare ed è pari a circa 29,22 milioni (+33 per cento rispetto al 2021). I costi della produzione sono pari a circa 28,85 milioni, in crescita del 34,5 per cento, con un margine positivo della gestione caratteristica di 364.665 euro, in lieve calo rispetto all’esercizio precedente (547.672 euro).
Detratti i costi della gestione finanziaria e fiscale, emerge un risultato positivo netto di 24.614 euro, contro il maggior utile di 125.883 euro registrato nel 2021.
Sotto il profilo finanziario, la Corte riferisce che le disponibilità liquide al 31 dicembre 2022 ammontano a 274.720 euro, con un decremento di circa 270.000 euro rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente. La dinamica finanziaria di Eutalia prevede, infatti, un crescente fabbisogno finanziario per la realizzazione delle finalità istituzionali. Le conseguenti tensioni di cassa hanno richiesto, nel 2020, l’accensione di un finanziamento di 4 milioni e crescenti anticipazioni di liquidità a breve, per 508.433 euro nel 2021 e 1.067.514 nel 2022.
Nel business plan 2022-2025 di Eutalia è previsto che nel 2025 il portafoglio aziendale delle commesse acquisite superi i 250 milioni e che il valore della produzione arrivi a 40 milioni. In considerazione di tali previsioni, si determina un fabbisogno finanziario atteso che la Società – osservano i giudici contabili - allo stato attuale, prevede di coprire attraverso un ulteriore ricorso all’indebitamento sul circuito finanziario. Al riguardo, la Corte raccomanda alla Società la massima attenzione nel valutare la sostenibilità finanziaria dei progetti sottoscritti e una costante attività di controllo e reporting per ottimizzare le previsioni sui flussi di cassa e minimizzare il ricorso al supporto del circuito bancario. D’altra parte, osservano i giudici, una maggiore celerità da parte delle amministrazioni debitrici permetterebbe una migliore fluidificazione dei flussi in entrata.
La Corte invita, inoltre, il MEF ad emanare chiare ed aggiornate direttive organizzativo-gestionali, valutando l’opportunità di procedere con un rafforzamento organizzativo, se del caso accompagnato anche da una revisione delle dotazioni finanziarie.
Per quanto attiene all’organico della Società, al 31 dicembre 2022, questo è costituito da 18 unità, il cui costo complessivo ammonta a 1.241.509 euro.
DIFESA SERVIZI SPA: LA GESTIONE 2022
Difesa Servizi S.p.A., interamente partecipata dal Ministero della difesa, è una società costituita ai sensi dell’articolo 535, comma 1, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 e svolge la sua attività in favore del Ministero della difesa quale società in house, provvedendo, in qualità di concessionario o mandatario, alla gestione economica di beni, anche immateriali, e servizi derivanti dalle attività istituzionali dell’amministrazione, al fine di realizzare risorse da considerarsi aggiuntive rispetto a quelle iscritte nello stato di previsione del Dicastero.
Sotto il profilo dell’attività istituzionale, la Corte riferisce che le operazioni di rilievo economico effettuate dalla Società nel corso del 2022, che meritano di essere segnalate, sono quelle discendenti dal supporto fornito dalle Forze armate all’industria, con specifico riferimento all'attività addestrativa ed al supporto tecnico e logistico, con la stipula di 4 nuovi contratti per un valore complessivo di 8,87 milioni di euro.
Per quanto concerne i principali risultati di esercizio, la relazione evidenzia che, nel passivo, il patrimonio netto di circa 19 milioni (12,5 milioni circa nel 2021) è costituito dal capitale sociale per 1 milione al quale vanno aggiunti l’utile di esercizio di circa 6,5 milioni (il 117 per cento in più rispetto ai 3 milioni circa del 2021) e le riserve (legale e straordinarie) per circa 11,5 milioni.
L’utile è distribuito integralmente, avendo la riserva legale raggiunto già il limite di legge; la riserva straordinaria inserita nel patrimonio netto al 31 dicembre 2022 è pari a circa 11,3 milioni (circa 8,34 milioni nel 2021).
I risultati economici positivi sono imputabili principalmente alle convenzioni che la Società ha stipulato con lo Stato maggiore della difesa, con le articolazioni delle tre Forze armate, con il Comando generale dell’Arma dei carabinieri, con il Segretariato generale della difesa e con l’Agenzia industrie difesa. Peraltro, la magistratura contabile segnala che persiste la circostanza che larga parte dei costi operativi (immobili, mezzi strumentali, personale) è sostenuta direttamente dal Ministero della difesa.
La Corte rileva poi un aumento del valore della produzione del 7 per cento rispetto al 2021 (da circa 71,1 milioni a circa 75,9 milioni del 2022), mentre rimane stabile il totale dei costi della produzione (pari a 66,7 milioni). Tra questi incide il valore della retrocessione che rappresenta il motivo primario della costituzione della Società stessa, essendo il valore che Difesa Servizi restituisce alle Forze armate per la valorizzazione degli asset disponibili, generando nuovo fatturato.
Per il 2022 la somma retrocessa alla Difesa è pari a circa 58 milioni - in lieve flessione rispetto all’esercizio precedente per circa 633 mila euro - a cui vanno aggiunti 12,7 milioni derivanti dagli asset per i quali la Società sviluppa una semplice attività di tesoreria. La relazione rileva, pertanto, che in termini patrimoniali, ricomprendendo anche i valori di retrocessione derivanti dalla Tesoreria, le somme complessivamente versate ammontano a circa 71 milioni di euro (con un incremento del 9 per cento circa rispetto al 2021).
La magistratura contabile rappresenta che nonostante una maggiore velocità delle procedure di individuazione dei pagamenti da effettuare, la complessità del meccanismo della retrocessione ha determinato, come emerge dal rendiconto finanziario, un ulteriore aumento delle disponibilità liquide, che si assestano a 102,5 milioni a fine 2021 e a quasi 144 milioni nel 2022. A tal riguardo la Corte ribadisce l’esigenza di snellimento di dette procedure attraverso lo sviluppo di ulteriori iniziative intese a rendere maggiormente efficace e significativo l’apporto della Società, invertendo il trend che ha portato ad una consistente formazione di giacenze di cassa.
La relazione riferisce, infine, che sul piano dell’assetto interno, tra la seconda metà del 2021 e gli inizi del 2022, si è registrata una sensibile attività di modifica degli atti normativi, costitutivi e funzionali, a partire dell’iter di rinnovo dello statuto (deliberato dal Ministero della difesa il 20 dicembre 2021 ed approvato dal MEF il 28 gennaio 2022), del contratto di servizio per il triennio 2021–2024, dell’atto di indirizzo strategico 2021-2024 sino alla convenzione sul personale impiegato presso la Società. La Corte segnala altresì la revisione della struttura organizzativa e della pianta organica, approvata dal Ministro della difesa nell’Assemblea del 20 settembre 2023. La peculiare fisionomia della Società si rinviene anche sotto il profilo del personale, tratto dal Ministero della difesa, che continua a corrispondere il trattamento fondamentale e continuativo, mentre la Società provvede alla corresponsione del trattamento economico accessorio, su base annuale, legato al raggiungimento dei risultati pianificati.
Quanto all’organico della Società, al 31 dicembre 2022, lo stesso constava di 48 unità, per un costo complessivo di 940.416 euro, in riduzione del 4 per cento rispetto ai 979.556 euro dell’esercizio precedente.
GIUBILEO 2025 SPA: LA GESTIONE 2023
Giubileo 2025 S.p.A. è una società di “diritto singolare”, istituita dall’articolo 1, comma 427, della Legge di bilancio per il 2022, interamente controllata dal MEF, che si innesta nel complesso delle istituzioni deputate a curare le celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025, per la pianificazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali all’evento.
Secondo quanto previsto dal citato comma 427 dell’articolo 1 della Legge di bilancio per il 2022, alla Società non si applicano le disposizioni previste dal TUSP e dall’articolo 23-bis del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 che prevede limiti ai compensi per gli amministratori e per i dipendenti delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni.
L’impianto istituzionale destinato a gestire le attività giubilari nel loro complesso si incentra sul Commissario straordinario di Governo (nominato con DPR 4 febbraio 2022), deputato a predisporre la proposta di Programma dettagliato degli interventi e a coordinare la realizzazione di interventi connessi alle celebrazioni, avvalendosi della Società e tenendo conto degli obiettivi intermedi e finali stabiliti dal PNRR. La citata Legge di bilancio 2022 ha altresì istituito la Cabina di coordinamento presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un Ministro o da un Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri all’uopo delegato, che esercita i poteri di indirizzo e impulso in relazione alle attività e agli interventi connessi alle celebrazioni del Giubileo.
Con riferimento ai risultati della gestione 2023, la relazione riferisce che al 31 dicembre 2023, nell’attivo dello stato patrimoniale, risultano crediti pari a 5,104 milioni, di cui crediti verso controllanti per 4,776 milioni (14 milioni nel 2022).
Alla data di chiusura dell’esercizio le disponibilità liquide ammontano a 647 milioni (300,524 milioni nel 2022) ed il conto di tesoreria presenta un saldo di 624 milioni. Il 1° dicembre 2022 il MEF ha autorizzato la Banca d’Italia all’apertura di un conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale dello Stato il quale, a partire da un ammontare pari a 285 milioni, ha subìto incrementi derivanti dagli incassi per 347 milioni e decrementi dovuti alle erogazioni ai soggetti attuatori per 8,593 milioni.
Nel passivo dello stato patrimoniale viene in evidenza un utile pari a 227.154 euro (a fronte del disavanzo fatto registrare nel precedente esercizio, pari a euro -11.629 euro), mentre il patrimonio netto, a fine esercizio, ammonta a 5,215 milioni (rispetto ai 4,988 milioni nel 2022).
I debiti ammontano a circa 626,6 milioni (285,36 milioni nel 2022) e sono composti, principalmente, da debiti verso fornitori per 1,755 milioni e debiti per 624,3 milioni per gran parte iscritti come contropartita dell’incremento del conto di tesoreria (339,1 milioni).
Il giudice contabile rileva che il valore della produzione, pari a 6,916 milioni (845.651 euro nel 2022), è rappresentato prevalentemente dalla quota di competenza dell’anno 2023 dei contributi in conto esercizio per 6,708 milioni. I costi della produzione ammontano a 6,911 milioni (845.570 euro nel 2022) e sono riferibili principalmente al costo per servizi e al costo per il personale.
Con riferimento alla consistenza numerica del personale, la relazione segnala che nel corso del 2023 sono proseguite le attività di graduale assunzione di risorse: alla fine dell’anno considerato l’organico è risultato composto da 27 risorse, di cui 5 di livello dirigenziale; i costi totali del personale, comprensivi di quelli per il Direttore generale, ammontano a 3,128 milioni (377.432 euro nel 2022).
Per quanto concerne la natura giuridica di Giubileo 2025, come già affermato nel precedente referto, la Corte dei conti ribadisce che, sulla scorta della ricostruzione delle funzioni svolte dalla società e dei rapporti della medesima con i soggetti che la controllano (Presidenza del Consiglio dei ministri, Commissario straordinario e MEF), deve ribadirsi la natura di società in house, in conformità con le prescrizioni eurounitarie.
L’inquadramento della Giubileo 2025 come società in house incide anche sul regime di pubblicazione dei provvedimenti e degli atti in conformità alle prescrizioni di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. La relazione segnala che risulta essere stata completamente abbandonata l’iniziale posizione della Società secondo cui, non applicandosi le disposizioni del TUSP, la stessa si sottoponesse solo spontaneamente agli obblighi pubblicitari, in quanto non giuridicamente cogenti. Rimane tuttavia ancora esclusa, senza alcuna motivazione, la pubblicazione dei dati relativi agli incarichi ed ai compensi corrisposti, con fondi pubblici. Al riguardo la magistratura contabile raccomanda alla Società di implementare il sito istituzionale anche con riguardo alle informazioni riferite a incarichi e compensi, erogati con fondi pubblici, ai titolari di incarichi di amministrazione di direzione e di governo, da aggiornare sistematicamente.
POSTE ITALIANE SPA: LA GESTIONE 2023
Poste italiane S.p.A. è una società emittente titoli quotati sul mercato telematico azionario organizzato e gestito da Borsa italiana. È partecipata per il 29,26 per cento dal MEF, per il 35 per cento da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.
Con riferimento alla struttura patrimoniale, la relazione segnala che Poste italiane ha chiuso il bilancio d’esercizio 2023 con un utile netto di 1.390 milioni, in crescita rispetto agli 847 milioni del 2022. Il patrimonio netto, pari a 5.653 milioni, è cresciuto del 48,5 per cento rispetto ai 3.808 milioni del 2022, principalmente in relazione all’utile netto dell’esercizio, alla movimentazione delle riserve di fair value (+1.549 milioni), nonché al pagamento dei dividendi agli azionisti (- 877 milioni).
La Corte registra, inoltre, un incremento dell’11 per cento dei ricavi totali, pari, sempre nel 2023, a 11.155 milioni, contro i 10.053 del 2022. Nel dettaglio, i ricavi da mercato realizzati da servizi postali (2.832 milioni) hanno segnato una crescita dell’1,3 per cento rispetto al 2022, ascrivibile principalmente ai ricavi del comparto pacchi, che nel 2023 ha beneficiato dell’andamento positivo dell’e-commerce. Tale incremento risulta in linea con quello dei ricavi dei servizi BancoPosta, saliti a 6.379 milioni, a fronte dei 5.467 milioni del 2022, riconducibile in larga parte al buon andamento dei servizi di conto corrente (+694 milioni).
La relazione riporta poi i costi totali sostenuti nell’esercizio, che aumentano a 9.627 milioni (8.977 milioni nel 2022), anche in considerazione dei maggiori oneri derivanti da operatività finanziaria (+418 milioni), legati all’innalzamento della curva dei tassi di interesse, dell’aumento del costo del lavoro (+372 milioni) e di quello per beni e servizi (+132 milioni), in parte compensati dalla riduzione degli altri costi e oneri (-250 milioni).
La dinamica dei ricavi e dei costi ha portato a un risultato operativo e di intermediazione di 1.528 milioni, a fronte dei 1.076 milioni del 2022. Le disponibilità liquide a fine esercizio 2023 ammontano a 1.223 milioni, di cui 551 milioni soggetti a vincolo d’impiego.
Con riferimento alla struttura patrimoniale del Gruppo Poste italiane, la relazione evidenzia un patrimonio netto di 10.439 milioni, che copre ampiamente il capitale investito netto di 6.578 milioni.
Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2023 con un utile di 1.933 milioni, in crescita del 22 per cento rispetto al 2022 (1.583 milioni). Aumentano altresì i ricavi del Gruppo, pari a 12.128 milioni, che registrano un incremento del 6,5 per cento rispetto al 2022, riconducibile al buon andamento delle Strategic Business Unit (SBU) Pagamenti e mobile, Servizi finanziari e Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione. I costi sostenuti dal Gruppo ammontano a 9.508 milioni, risultando in crescita del 5,8 per cento rispetto al 2022, in virtù dell’aumento del costo del lavoro (+359 milioni) e dei costi per beni e servizi (+398 milioni), parzialmente compensato dalla diminuzione degli altri costi oneri (-233 milioni). La dinamica dei ricavi e dei costi ha portato a un risultato operativo e di intermediazione (Ebit) di 2.620, in crescita del 9,3 per cento rispetto ai valori del precedente esercizio (2.396 milioni).
Le disponibilità liquide a fine esercizio 2023 ammontano a 4.211 milioni, di cui 2.576 sono soggetti a vincolo d’impiego.
La relazione riferisce poi che nel 2023 la Società ha realizzato importanti investimenti industriali (pari a 780 milioni, a fronte di 751 milioni del 2022) per il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche e della rete logistica, legato alle operazioni di trasformazione a operatore logistico completo, nonché per il rinnovo della flotta con mezzi a bassa emissione, l’installazione del fotovoltaico e l’efficientamento degli immobili nell’ambito del percorso intrapreso verso la carbon neutrality entro il 2030. Ulteriori interventi hanno riguardato la realizzazione del progetto Polis, sorto nell’ambito del Piano nazionale complementare al PNRR, attraverso cui Poste mira a trasformare l’ufficio postale dei piccoli comuni nella “casa dei servizi digitali della pubblica amministrazione”.
Con riferimento alle ultime novità normative che hanno interessato la Società, la relazione cita l’adozione del DPCM 17 settembre 2024 che regolamenta l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal MEF nel capitale di Poste Italiane. L’operazione, che potrà realizzarsi anche in più fasi e secondo le diverse modalità individuate dal citato DPCM, assicurerà comunque il mantenimento di una partecipazione dello Stato (in via diretta o indiretta) superiore al 50 per cento.
Da ultimo, tra le operazioni rilevanti che hanno interessato la Società, la Corte riferisce che il 15 febbraio 2025, il consiglio di amministrazione ha deliberato l’operazione di acquisizione del 9,81 per cento circa delle azioni ordinarie di Telecom Italia S.p.A. (TIM) detenute da CDP e successivamente, in data 29 marzo 2025, l’acquisizione da Vivendi SE di azioni ordinarie di TIM corrispondenti al 15 per cento del totale delle azioni ordinarie e al 10,77 per cento del capitale sociale di TIM. Con tale operazione Poste arriva a detenere in TIM una partecipazione complessivamente pari al 24,81 per cento delle azioni ordinarie e al 17,81 per cento del capitale sociale, divenendone il maggiore azionista.
SOCIETÀ INFRASTRUTTURE MILANO CORTINA 2020-2026 SPA: LA GESTIONE 2023
La Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. (SIMICO), costituita il 22 novembre 2021, è una società partecipata dal MIT, dal MEF, dalle Regioni Lombardia e Veneto e dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Lo statuto prevede che la Società abbia durata limitata al 31 dicembre 2026 ed operi come soggetto in house, svolgendo essenzialmente funzioni di centrale di committenza e di stazione appaltante per la progettazione e la realizzazione delle opere connesse alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del febbraio 2026.
La Corte riferisce che SIMICO trae le risorse per il funzionamento della sua struttura dalla fatturazione a carico delle amministrazioni ministeriali nel contesto delle opere realizzate, presentandosi come soggetto attuatore o con compiti di monitoraggio, ricevendo una remunerazione pari al 3 per cento delle opere nel primo caso e dell’1 per cento nel secondo caso.
Con riferimento ai risultati di esercizio 2023, il referto evidenzia un utile di esercizio pari a 21.941 euro, in crescita del 14 per cento rispetto all’esercizio precedente. A tale proposito, la Corte segnala che le entrate sono state superiori alle uscite, in quanto, al 31 dicembre 2023, le opere infrastrutturali previste – connesse a collegamenti riferiti alla viabilità stradale, ferroviaria e ciclabile – si presentano quasi tutte in evidente ritardo, anche in ragione della complessità dei relativi procedimenti autorizzatori che interessano, ex lege, diversi e numerosi soggetti pubblici.
Le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni (titoli) ammontano a 70,34 milioni e sono invariate rispetto al 2022.
Il patrimonio netto cresce del 2 per cento rispetto all’esercizio precedente, passando da 1.019.206 euro nel 2022 a 1.041.148 euro nel 2023. I crediti ammontano a 51,59 milioni (+8,1 per cento rispetto ai 628.050 euro), mentre il totale dei debiti è pari a 44,73 milioni (+ 29,8 per cento rispetto ai 34,45 milioni nel 2021).
La Corte dei conti evidenzia un elevato livello delle disponibilità liquide, in termini di cassa, ammontanti a 36,87 milioni, con un decremento del 74 per cento rispetto al precedente esercizio finanziario (142,6 milioni nel 2022), in collegamento ai minori flussi finanziari generati da attività operativa e dai maggiori flussi assorbiti da quella di investimento.
Il valore della produzione presenta rispetto al 2022 un incremento pari a 910.984 euro (+28 per cento), dovuto all’incremento della voce “ricavi vendite e prestazioni” per 159.282 euro (+5 per cento), nonché alla voce incrementi di immobilizzazioni per lavori interni aumentati rispetto all’esercizio 2022 per 726.099 euro (+280 per cento) e alla voce altri ricavi e proventi incrementati rispetto all’esercizio 2022 per 25.604 euro (+527.908 per cento).
I costi della produzione ammontano a 6,702 milioni e aumentano del 121 per cento rispetto al 2022 (3,036 milioni). La composizione percentuale dei costi della produzione evidenzia due macro-classi di voci di costo: il costo del personale (63 per cento) e quello per servizi (28 per cento).
Per quanto concerne la valutazione del rischio di crisi aziendale, il giudice contabile rileva che dallo stato patrimoniale riclassificato emerge la solidità patrimoniale della Società, ossia la sua capacità di mantenere nel medio termine l’equilibrio finanziario. Il bilancio al 31 dicembre 2023 evidenzia, infatti, una significativa patrimonializzazione e disponibilità liquide di entità tale da non esporre SIMICO a rischi rilevanti nel breve periodo.
Con riguardo all’organico della Società, infine, la composizione del personale dipendente, che riflette i principi paritari dal punto di vista del genere, evidenzia la totalità di vincoli contrattuali a tempo determinato, con riferimento alla durata della Società, destinata normativamente allo scioglimento in data 31 dicembre 2026. I dati forniti evidenziano che nel 2023 il numero dei dipendenti è aumentato rispetto al 2022, passando da 36 a 62 unità. Il costo complessivo del personale dipendente ammonta a circa 4,22 milioni, con un incremento del 103,4 per cento rispetto al 2022.
SOGEI - SOCIETÀ GENERALE DI INFORMATICA SPA: LA GESTIONE 2022
SOGEI – Società Generale d’Informatica S.p.A., costituita con decreto-legge 30 gennaio 1976, n. 8 come società a prevalente partecipazione pubblica, è attualmente interamente partecipata dal MEF; ha per oggetto prevalente la prestazione di servizi strumentali all’esercizio delle funzioni pubbliche attribuite al MEF ed alle Agenzie fiscali e, in particolare, ogni attività finalizzata alla realizzazione, allo sviluppo, alla manutenzione ed alla conduzione tecnica del Sistema informativo della fiscalità (SIF) e del Sistema informativo dell’economia (SIE).
Con riferimento ai risultati della gestione finanziaria, la relazione evidenzia che il patrimonio netto della Società aumenta di circa 50,8 milioni di euro (+26,6 per cento rispetto al 2021, passando da 190,9 milioni a 241,6 milioni) per effetto della rilevazione dell’utile dell’esercizio 2022, pari a circa 69,07 milioni. Tale ultimo dato registra un incremento del 16,5 per cento rispetto all’esercizio precedente e riflette l’andamento del valore della produzione (+21,6 per cento), che passa da 727,3 milioni del 2021 a 884,8 milioni nel 2022, compensando in larga parte l’incremento dei costi della produzione (+22,3 per cento). La relazione riferisce, inoltre, che l’utile dell’esercizio 2021, pari a circa 59,31 milioni, è stato distribuito per circa 18,31 milioni, mentre l’importo di circa 41 milioni è stato accantonato a riserva straordinaria per assicurare la piena efficacia delle attività affidate alla Società, anche per la realizzazione di progetti di trasformazione digitale del PNRR.
I crediti ammontano a 45,3 milioni (+28,6 per cento rispetto ai 35,23 milioni nel 2021), mentre il totale dei debiti è pari a 44,73 milioni (+29,8 per cento rispetto ai 34,45 milioni nel 2021).
Come già menzionato, i costi della produzione subiscono un complessivo aumento del 22,3 per cento. Nel dettaglio, le componenti che in valore assoluto rilevano un incremento significativo sono la voce per servizi (da circa 349 milioni del 2021 a 439 milioni nel 2022, +26 per cento), la voce per godimento di beni di terzi (+24,1 per cento), gli oneri diversi di gestione (+33,7 per cento) e i costi per il personale (+9 per cento); crescono anche i costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (+27,4 per cento).
Con riferimento al rendiconto finanziario, la Corte rileva che i flussi finanziari dell’esercizio hanno generato complessivamente un decremento delle disponibilità liquide del 48,3 per cento, attestandosi a circa 23,97 milioni.
Con riguardo all’organico della Società, le unità in servizio alla chiusura dell’esercizio 2022 sono pari a 2.603, in aumento del 7 per cento rispetto al 2021: tale risultato è da attribuirsi, oltre che alle dinamiche di assunzioni e dimissioni dell’anno, anche agli effetti delle politiche meritocratiche e delle variazioni della struttura organizzativa. In linea con tale incremento si presenta il costo del lavoro (186 milioni), in aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2021.
La Corte dei conti segnala, infine, che la Società è stata interessata da una vicenda penale, riguardante il Direttore generale Business, conclusasi con sentenza n. 864 del 21 marzo 2025 del Gip presso il Tribunale di Roma, adottata ex articolo 444 del codice di procedura penale, che ha comportato la condanna a tre anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici, nonché la confisca della somma di 190.820 euro già in sequestro e di 59.180 euro versata al Fondo unico di giustizia dal dirigente in questione.
PAGOPA SPA: LA GESTIONE 2023
PagoPA S.p.A. è una società partecipata interamente dal MEF, costituita il 24 luglio 2019 per promuovere l’innovazione digitale e per favorire la diffusione dei pagamenti cashless, tramite lo sviluppo di infrastrutture e soluzioni avanzate al servizio del Paese. In particolare, tra le principali attività che la Società è chiamata a svolgere, si ricordano la valorizzazione della piattaforma PagoPA per facilitare e automatizzare la fatturazione automatica, lo sviluppo sull’app IO (punto di accesso unico per i servizi digitali della pubblica amministrazione), lo sviluppo e la gestione della Piattaforma digitale nazionale dati nonché della piattaforma digitale per le notifiche.
La Corte dei conti riferisce che il patrimonio netto della Società nel 2023 è pari a 16,63 milioni, con una variazione positiva di 7,38 milioni rispetto al 2022. Risulta confermato, inoltre, il trend in crescita dell’attivo dello stato patrimoniale, passato da 60,98 milioni della fine 2022 a 81,99 milioni nel 2023. I crediti ammontano a 33,66 milioni (contro i 17,55 milioni nel 2022), mentre il totale dei debiti è pari a 60,58 milioni (47,97 milioni nel 2022). La Società ha chiuso l’esercizio 2023 con un utile pari a 7,38 milioni, registrando un aumento di 2,18 milioni rispetto al 2022.
La relazione segnala, inoltre, un sensibile incremento del valore della produzione, che si si attesta a 78,88 milioni (56,92 milioni nel 2022), grazie principalmente all’ulteriore crescita della piattaforma PagoPA ed al lancio della Piattaforma notifiche Send. Parimenti, registrano un incremento i costi della produzione (68,48 milioni, a fronte dei 49,25 milioni nel 2022), nonché la differenza tra ricavi e costi (da 7,66 milioni nel 2022 a 10,39 milioni nel 2023). I costi per servizi sostenuti per l’attività produttiva e le spese di gestione della Società hanno registrato un forte incremento (da 26,7 milioni nel 2022 a 39,74 milioni nel 2023), riferibile prevalentemente all’incremento dei costi, in particolare, per prestazioni di servizi professionali/tech, per la gestione della piattaforma PagoPA e per spese per software e servizi digitali.
Con riferimento al rendiconto finanziario, le disponibilità monetarie nette iniziali, pari a 17,21 milioni, sono passate a 22,49 milioni a fine esercizio, con un incremento di 5,28 milioni, essenzialmente per effetto di una serie di fattori, tra cui l’accensione di nuovi finanziamenti della Banca Europea degli Investimenti al netto dei relativi rimborsi.
Quanto all’organico della Società al 31 dicembre 2023 la relazione evidenzia 339 dipendenti, per un costo complessivo di 22,73 milioni, a fronte dei 17,26 milioni del 2022. Nel 2023, sono state assunte 61 risorse, in conseguenza dello sviluppo delle attività e dei progetti che hanno portato la Società alla piena operatività.
La Corte evidenzia che il 2023 ha visto l’ulteriore crescita della Società. L’incremento deriva sia dalla crescita dei progetti esistenti, sia dall’elaborazione e dello sviluppo di nuovi progetti, quali il progetto relativo alla Piattaforma Notifiche Send. Quest’ultimo è particolarmente significativo per lo sviluppo dell’azienda, nella misura in cui porterà quasi al raddoppio della dimensione dei ricavi e dei costi. In tale prospettiva – rammenta la Corte - dovrà essere monitorato con attenzione il ciclo di fatturazione di costi e ricavi relativi a tale linea di business, allo scopo di prevenire il rischio di squilibri finanziari.
Con riferimento all’attività negoziale svolta da PagoPA, la Corte rileva poi che, fatta salva l’esigenza di assicurare la speditezza e l’efficacia dell’azione amministrativa per gli acquisti correnti e quelli di modesto importo, il confronto di diverse offerte e la valutazione di congruità del prezzo rappresentano utili presìdi per assicurare l’economicità dell’azione amministrativa. Si richiama, peraltro, l’esigenza di esplicitare e formalizzare le motivazioni sottese alla comparazione delle offerte, anche per consentire la ricostruzione del processo decisionale da parte degli organi di controllo interni ed esterni, in conformità ai principi di trasparenza e imparzialità.
Infine, come già segnalato nel precedente referto, la Corte ricorda che, nell’ambito del PNRR e del processo di digitalizzazione del settore pubblico, il decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19 ha attribuito rispettivamente all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. (interamente partecipato dal MEF), in misura non inferiore al 51 per cento e, per la restante quota di partecipazione, a Poste italiane S.p.A. (quale fornitore del servizio postale universale), i diritti di opzione per l’acquisto dell’intera partecipazione azionaria detenuta dallo Stato in PagoPA. Il nuovo assetto societario, alla data di aggiornamento del presente dossier, risulta ancora in corso di attuazione.
SIMEST – SOCIETÀ ITALIANA PER LE IMPRESE ALL’ESTERO SPA: LA GESTIONE 2023
SIMEST– Società italiana per le imprese all’estero S.p.A. è una società finanziaria a partecipazione pubblica costituita ai sensi della legge 24 aprile 1990, n. 100 per lo sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero, con il compito di sostenere il processo di internazionalizzazione e di assistere gli imprenditori italiani nelle loro attività nei mercati stranieri.
A seguito del trasferimento del 76 per cento circa del capitale sociale di SIMEST da Servizi assicurativi del commercio estero (SACE S.p.A.) a Cassa depositi e prestiti (CDP), disposto con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale del 22 gennaio 2022, SIMEST è attualmente assoggettata al potere di direzione e coordinamento di CDP.
La Società svolge un ruolo particolarmente significativo nell’ambito dell’attuazione delle misure previste dal PNRR, trattandosi di soggetto “intermediario” della sub-Misura M1C2, Investimento 5.1. “Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394 gestito da SIMEST” di cui è titolare il MAECI. Le operazioni complessivamente deliberate dal Comitato interministeriale agevolazioni sulla misura PNRR gestita dalla Società ammontano a complessivi 1,32 miliardi di euro.
Alla data del 31 dicembre 2023, SIMEST supportava 15.262 imprese (14.958 nel 2022) per programmi di internazionalizzazione ed export in 125 nazioni.
Con riferimento ai risultati contabili della gestione, la relazione evidenzia che il patrimonio netto della Società, al 31 dicembre 2023, ammonta a 313,1 milioni, in lieve aumento rispetto al 2022, ove si attestava a 309,6 milioni. La principale voce dell’attivo dello stato patrimoniale è costituita dalle “attività finanziarie”, che ammontano a 479,68 milioni e costituiscono il 92 per cento circa dell’intero ammontare, in diminuzione rispetto al 2022 (517,39 milioni, pari al 95 per cento).
Per quanto riguarda le voci del passivo patrimoniale, al 31 dicembre 2023, i “debiti per finanziamenti valutati al costo ammortizzato” ammontano a circa 179,2 milioni (contro i 215 milioni del 2022), con una diminuzione del 16,7 per cento rispetto al precedente esercizio.
La relazione segnala, altresì, che la gestione economica dell’esercizio 2023 evidenzia un utile di circa 3,51 milioni, in netto aumento rispetto al risultato dell’esercizio precedente pari a 505.374 euro (+ 594,7 per cento).
Il margine di intermediazione, che rappresenta il risultato dell’attività prevalente di SIMEST, registra un incremento del 26,8 per cento, passando da circa 51,13 milioni del 2022 a circa 64,81 milioni nel 2023, soprattutto per effetto delle commissioni attive, pari a 47,3 milioni, in aumento del 34,2 per cento rispetto al precedente esercizio (35,2 milioni nel 2022).
Aumentano in misura consistente, nel 2023, gli “interessi passivi e oneri assimilati” (+176,8 per cento) che da 2,066 milioni nel 2022 sono passati a 5,718 milioni nel 2023 e che si riferiscono agli interessi passivi maturati sullo scoperto di conto corrente attivato con il sistema bancario e sulle linee di credito utilizzate per sostenere i flussi finanziari degli investimenti in partecipazioni.
Il risultato del rendiconto finanziario espone un debito finanziario finale di circa 179,11 milioni, in miglioramento rispetto al 2022 (-214,97 milioni circa). Il dato trova corrispondenza nello stato patrimoniale (debiti per finanziamenti valutati al costo ammortizzato detratte le disponibilità liquide e mezzi equivalenti).
La liquidità totale netta generata nell’esercizio 2023, pari a 35,85 milioni, aumenta notevolmente (+480,56 per cento) rispetto al dato del precedente esercizio, pari a 6,18 milioni.
La Sezione evidenzia che il risultato del rendiconto finanziario è l’ammontare delle disponibilità liquide, rappresentate dai depositi bancari e postali, dagli assegni e dal denaro e valori in cassa. Nello stato patrimoniale le disponibilità liquide ammontano nel 2023 a 59.729 euro e nel 2022 a 19.489 euro. La Corte rileva al riguardo che nel relativo prospetto non si dà evidenza al suddetto risultato.
La Corte rileva inoltre come SIMEST detenga, alla fine dell’esercizio 2023, quote di partecipazioni in Italia e all’estero per un valore pari a 670,5 milioni, in aumento rispetto al 2021 (658 milioni) e che eccedono il patrimonio netto pari a 313 milioni.
La magistratura contabile, pur rilevando il notevole incremento (+68,16 per cento) degli accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri, passati da 367.850 euro a circa 2,89 milioni, ribadisce la raccomandazione di prestare una particolare cura nella determinazione degli accantonamenti necessari a fronteggiare i rischi connessi ad una siffatta struttura finanziaria.
La Corte segnala, infine, un incremento delle unità di personale, passate da 208 nel 2022 a 227 nel 2023 e della relativa spesa (da circa 19,88 milioni nel 2022 a circa 21,34 milioni nel 2023), a causa prevalentemente dell’aumento del numero dei dipendenti correlato all’incremento di operatività dei fondi pubblici gestiti da SIMEST e all’implementazione della nuova struttura organizzativa. Si registra un decremento della spesa relativa alle collaborazioni esterne, passate da circa 6,79 milioni nel 2022 a circa 6,45 nell’esercizio esaminato. Sul punto, la Corte ribadisce la necessità di prestare la massima attenzione nel conferimento di consulenze perseguendo l’obiettivo di contenere la spesa nei limiti delle effettive necessità non soddisfacibili con le risorse interne, che, peraltro, risultano incrementate nell’ultimo biennio.
SACE – SERVIZI ASSICURATIVI DEL COMMERCIO ESTERO SPA: LA GESTIONE 2023
SACE - Servizi assicurativi del commercio estero S.p.A., che fino al 2021 era interamente partecipata da CDP, dal marzo 2022 è una società interamente partecipata dal MEF, a seguito di un processo di riassetto e per effetto di quanto disposto dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104.
Come riferito nella precedente relazione, la Corte rammenta che nel corso degli ultimi anni numerosi interventi normativi (tra questi si segnala, in particolare, il decreto-legge 23/2020, c.d. “decreto liquidità”) hanno previsto per SACE un nuovo ruolo volto a contrastare gli effetti economici della pandemia da Covid-19 nonché della guerra russo-ucraina. Tale ruolo si è affiancato all’operatività tradizionale volta all’export e alla internazionalizzazione delle imprese italiane, con riflessi sulla struttura dello stato patrimoniale e del conto economico della Società, che ha reagito con prontezza alle rilevanti novità normative introdotte.
Con riguardo ai dati di bilancio di SACE, la relazione rappresenta che anche nel 2023 questi risentono fortemente delle ripetute novità normative, in particolare del trasferimento fino a una percentuale di riassicurazione del 90 per cento del portafoglio in bonis risultante alla data dell’8 aprile 2020, mediante cessione in riassicurazione al MEF del portafoglio con contestuale iscrizione di un debito verso lo stesso MEF per circa 1,5 miliardi.
Al 31 dicembre 2023, inoltre, l’esposizione totale al rischio della Società (somma di capitale e interessi dei crediti e delle garanzie perfezionate) è pari a 56,7 miliardi, l’8,4 per cento in meno rispetto al 2022 (61,9 miliardi). Anche la quota in riassicurazione è in diminuzione (75,9 per cento rispetto al 78,8 per cento del 2022). Il principale settore per esposizione si conferma il settore crocieristico con un’incidenza pari al 42,4 per cento, in aumento rispetto al 2022 del 3,5 per cento. A tal riguardo, la Corte ribadisce la necessità di sorveglianza, da parte degli organi aziendali e dell’azionista, dell’evoluzione dei rischi assunti da SACE, ponendo in atto azioni e strumenti volti a mitigare il rischio di concentrazione.
Con riferimento allo stato patrimoniale della Società, la Corte evidenzia, per l’esercizio 2023, l’aumento (+6,99 per cento) del patrimonio netto, pari a 5,22 miliardi; in aumento risulta altresì l’utile di esercizio, passato da 83,83 milioni nel 2022 a 398,2 milioni (+ 375,04 per cento), anche in virtù dell’incremento della tassazione sul reddito di esercizio, pari a 131,1 milioni (+192 per cento rispetto al 2022).
Quanto al rendiconto finanziario, la Corte segnala una diminuzione delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti a fine esercizio pari a 265,2 milioni, ascrivibile principalmente agli investimenti in titoli di Stato ed obbligazionari (per complessivi 6,5 miliardi). La relazione ricorda, inoltre, che il rendiconto finanziario è stato predisposto senza tenere conto delle disponibilità liquide giacenti sul conto corrente di tesoreria intestato a SACE (31 miliardi relativi al fondo istituito dall’articolo 1, comma 14, del citato decreto liquidità) e della corrispondente contropartita iscritta nella voce “Passività diverse”.
Riguardo al personale, al termine del 2023, SACE conta 667 dipendenti e la relativa spesa ammonta complessivamente a 46,9 milioni, rispetto ai circa 42,32 milioni del 2022.
Con riferimento ai dati relativi al Gruppo SACE, la relazione evidenzia che nell’esercizio 2023 sono state mobilitate complessivamente risorse pari a 41,7 miliardi (44,2 miliardi nel 2022), di cui 22,7 miliardi relativi all’operatività export e internazionalizzazione, 16,6 miliardi a supporto del programma Garanzia Supportitalia (ai sensi dell’articolo 15 del c.d. “decreto aiuti”) e 2,4 miliardi per garanzie e bondistica emessi in ambito Green New Deal (ai sensi dell’articolo 64 del c.d. “decreto semplificazioni”).
In merito alle società controllate, nel corso del 2023 sono state mobilitate risorse nette per 12,9 miliardi, di cui 4,7 miliardi per SACE Fct e 8,2 miliardi per SACE BT.
Il totale clienti serviti del perimetro SACE ammonta a oltre 15.125, di cui l’81 per cento riferito al segmento PMI.
La magistratura contabile rileva come tutte le società del Gruppo abbiano registrato risultati economici positivi, precisando che nel corso del 2023 è stata perfezionata l’operazione di trasferimento da SACE SRV alla Capogruppo SACE del ramo d’azienda costituito dalle attività inerenti alle ristrutturazioni e ai recuperi di esposizioni distressed, nonché da quelle relative al customer care.
Nel 2023 l’attivo dello stato patrimoniale del Gruppo si attesta a 45.833 milioni (+0,48 per cento rispetto al 2022). Risultano in aumento di 10,41 punti percentuali rispetto al 2022 gli investimenti (pari a 9.283 milioni), per effetto principalmente dell’incremento delle attività finanziarie valutate al fair value. Dal lato del passivo, nel 2023 emerge un patrimonio netto pari a 5,79 miliardi (+8,39 per cento rispetto all’esercizio precedente).
La Corte riferisce poi che l’andamento economico consolidato dell’esercizio 2023 evidenzia un utile netto di 473,77 milioni, a fronte della perdita di 128,92 milioni dell’esercizio precedente, principalmente riconducibile all’incremento nell’esercizio delle voci servizi assicurativi (+ 208,86 per cento) e investimenti (+38,71 per cento).
Il rendiconto finanziario consolidato mostra che le disponibilità liquide e mezzi equivalenti (all’inizio dell’esercizio pari a 615,2 milioni) subiscono un decremento, assestandosi a 484,4 milioni.
RFI – RETE FERROVIARIA ITALIANA SPA: LA GESTIONE 2022
RFI - Rete ferroviaria italiana S.p.A. è una società per azioni – interamente partecipata da Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. (FS) – che gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale in virtù della concessione sessantennale di cui al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione n. 138/T del 2000.
Nell’ambito del nuovo assetto di governance del Gruppo FS (organizzato in quattro Poli), a partire dal 1° giugno 2022, RFI è capogruppo di settore del Polo Infrastrutture, svolgendo attività di direzione e coordinamento in ambito tecnico-operativo, nel rispetto degli obiettivi strategici e del quadro finanziario del Gruppo FS, su base partecipativa verso le sue controllate e su base contrattuale verso Anas S.p.A. e Italferr S.p.A. e rispettive controllate, nonché verso Ferrovie del Sud Est S.r.l., per la sola area di infrastruttura ferroviaria.
La Società svolge un ruolo primario nell’attuazione degli interventi previsti dal PNRR. Secondo quanto emerge dalla relazione, in seguito alla rimodulazione del PNRR, al 30 giugno 2024, RFI risulta destinataria, quale soggetto attuatore, di 22 miliardi di euro per 150 interventi (24 miliardi e 159 interventi registrati nel monitoraggio precedente). In sede di monitoraggio, la Società ha riferito, inoltre, di essere assegnataria, al 31 dicembre 2024, di circa 37,4 miliardi di euro, di cui circa 22 miliardi a valere su risorse PNRR e 205 milioni sul PNC. Rispetto agli esiti del precedente monitoraggio, la relazione registra dunque un incremento delle somme ricevute dalla Società, che sono passate da circa 5,18 miliardi a circa 8,29 miliardi.
Quanto ai principali risultati contabili, nel 2022 il patrimonio netto della Società è pari a 34,09 miliardi, con un incremento di 163 milioni rispetto al 2021 (33,93 miliardi nel 2021).
L’esercizio 2022 chiude con un utile di circa 262,97 milioni, contro i circa 274,65 milioni del 2021. Le passività non correnti (pari a circa 3,13 miliardi) risultano in diminuzione rispetto all’esercizio precedente (circa 3,44 miliardi) principalmente per effetto della riduzione del fondo rischi e oneri per circa 173,69 milioni. Le passività correnti invece, pari a circa 8,25 miliardi di euro, hanno registrato un incremento di circa 1,78 miliardi rispetto al 2021 (anno in cui ammontavano a circa 6,47 miliardi).
Con riferimento al fondo rischi, la magistratura contabile, dopo aver riportato le notizie relative alle più rilevanti vicende giudiziarie che vedono coinvolta la Società, rappresenta l’importanza di procedere al costante monitoraggio e alla prudente valutazione periodica della congruità degli importi accantonati in rapporto ai possibili rischi legati al rilevante contenzioso in essere, al fine di non generare situazioni di squilibrio non conformi ai principi di sana gestione finanziaria.
Il conto economico nel 2022 registra un risultato netto di 262,96 milioni, in calo di 11 milioni rispetto all’esercizio precedente (274,65 milioni). La Corte osserva, inoltre, che nel 2022 i flussi di cassa hanno generato liquidità per 1.021 milioni (458,9 milioni nel 2021), determinando, a fine esercizio, disponibilità liquide per 1,8 miliardi (859,8 milioni nel 2021).
La relazione riporta, inoltre, che al 31 dicembre 2022, la consistenza del personale è pari a 28.773 unità (contro le 27.892 unità nel 2021), con un decremento del costo del personale, passato da 1,54 a 1,49 miliardi.
Come già riferito nel precedente referto, la Corte rammenta che i rapporti tra concessionario della rete (RFI) e concedente (MIT) sono regolati da uno o più contratti di programma, secondo la disciplina recata dal decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112 e dalla legge 14 luglio 1993, n. 238, e che i nuovi contratti di programma, parte servizi (CdP-S) e parte investimenti (CdP-I) per il periodo 2022-2026, sono stati sottoscritti dalla Società e dal Ministero nel dicembre 2022.
Con riguardo alla parte investimenti, la Corte evidenzia che le risorse finanziarie contrattualizzate ammontano a circa 13 miliardi, mentre con riguardo ai servizi, l’ammontare dei fabbisogni annui del ciclo programmatico si attesta ad un totale di 3,36 miliardi, di cui 1,1 miliardi per ciascun anno del periodo 2022-2026 per le attività in conto esercizio e 2,2 miliardi per ciascun anno del periodo 2022-2026 per le attività in conto capitale di manutenzione straordinaria.
Con riferimento alle risorse finanziarie disponibili, il CdP-S ha previsto una programmazione delle attività nel medio periodo per 5,1 miliardi nel periodo 2022-2027 in conto investimenti e risorse per circa 1 miliardo all’anno per il triennio 2022-2024 in conto esercizio. In base agli obblighi contrattuali, RFI ha quindi trasmesso al MIT e al MEF nel luglio 2023 la prevista relazione sullo stato di attuazione dei programmi e dei progetti di investimento di cui al CdP-I sulla base dei dati di consuntivo al 31 dicembre 2022.
Con riferimento alla valutazione della performance, l’articolo 8 del CdP-I stabilisce che la Società, entro il mese di aprile di ogni anno, comunichi gli obiettivi di performance dei progetti e dei programmi di investimento, secondo una metodologia di calcolo condivisa con i Ministeri competenti e che, in caso di scostamenti superiori alle soglie previste, il Gestore paghi una penale pecuniaria. RFI, dopo aver trasmesso al MIT i dati di consuntivo dell’anno 2022 e i nuovi dati di riferimento necessari per la misurazione della performance dell’esercizio 2023, ha precisato che, anche per il 2022, gli scostamenti per cause attribuibili al Gestore rientrano nei limiti contrattualmente ammessi. Sul punto, tuttavia, la Corte raccomanda il costante monitoraggio dell’andamento dei valori, al fine di adottare le iniziative necessarie a garantire nel tempo alle imprese ferroviarie e al cliente finale migliori standard di affidabilità, regolarità e puntualità.
INVIMIT SGR – INVESTIMENTI IMMOBILIARI ITALIANI SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO SPA: LA GESTIONE 2023
InvImIt SGR - Investimenti Immobiliari Italiani Società di gestione del risparmio S.p.A. è una società interamente partecipata dal MEF, costituita con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 19 marzo 2013, ai sensi dell’articolo 33, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, per la prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio attraverso la promozione e gestione di fondi comuni di investimento immobiliare di propria o altrui istituzione, nonché per la gestione di fondi immobiliari per la valorizzazione, trasformazione, gestione e dismissione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato, delle regioni e degli enti locali.
Il valore complessivo lordo (AUM) dei fondi gestiti dalla società ammonta a circa 2,7 miliardi di euro, ripartiti tra un fondo di gestione di altri fondi comuni di investimento immobiliare (fondo I3-Core, con un asset di circa euro 632,2 milioni) e diversi fondi a gestione diretta. La Corte riferisce che dal 1° gennaio 2023 la Società è subentrata nella gestione del fondo “Mefin” (già Neopolis), con un patrimonio di circa 316 milioni, locato in prevalenza alla pubblica amministrazione.
Con riferimento ai risultati del bilancio 2023, la relazione evidenzia un patrimonio netto pari a circa 20,87 milioni, in aumento del 18 per cento rispetto al 2022. L’utile netto è cresciuto da circa 1,87 a circa 3,24 milioni, con un incremento del margine di intermediazione (da circa 9,27 a circa 12,02 milioni) e dei costi di struttura (da circa 6,19 a circa 6,83 milioni). Il 5 per cento dell’utile d’esercizio (490.988 euro) è stato destinato a riserva legale e per circa 2,75 milioni all’azionista.
I ricavi da commissioni di gestione, pari a circa 11,71 milioni, sono aumentati del 26,69 per cento rispetto al 2022, principalmente grazie all’incremento delle masse gestite in seguito al subentro nella gestione del Fondo Mefin, all’avvio dell’operatività del comparto Regione Piemonte e alla piena operatività del comparto Invitalia (avviato nel corso del secondo semestre 2022).
Il rendiconto finanziario inoltre evidenzia il ripristino delle disponibilità liquide a fine esercizio, passate da circa 1,26 a circa 16,83 milioni (+1.241,1 per cento), essenzialmente determinato dagli effetti correlati alla gestione operativa in senso stretto e dallo svincolo delle somme nei contratti di deposito vincolato a breve termine (time deposit), a seguito della relativa scadenza contrattuale.
La Corte dei conti riferisce, infine, che nel 2023 il numero complessivo delle risorse impiegate è rimasto invariato (a fronte di un mutamento nella composizione per qualifiche) e che il relativo costo globale è passato da circa 4,04 a circa 4,51 milioni. Le spese sostenute per compensi professionali e di lavoro autonomo, pari a circa 1,12 milioni, risultano sostanzialmente allineate a quelle dell’esercizio precedente.
Come di consueto, il presente dossier effettua una ricognizione degli assetti organizzativi:
· delle società partecipate direttamente dai Ministeri (società di I livello);
· delle ulteriori società, con sede legale in Italia, nelle quali le società di I livello detengano quote di partecipazione pari o superiori al 25 per cento (società partecipate di II livello);
· delle società per azioni di III livello partecipate da società di Cassa Depositi e Prestiti con una quota pari o superiore al 25 per cento.
Attualmente, la banca dati alimentata dal Servizio per il Controllo parlamentare monitora nel complesso 253 società i cui organi amministrativi sono indicati negli Allegati al dossier (cfr. par. 9).
Il presente paragrafo reca l’aggiornamento, riferito al periodo 1° febbraio-15 luglio 2025, delle informazioni relative agli assetti societari e alle quote di partecipazione delle società monitorate, alla creazione di nuove società e alla cessazione di alcune di quelle esistenti, nonché ai mutamenti che hanno interessato la composizione degli organi amministrativi al di fuori delle ordinarie procedure di rinnovo degli organi sociali.
Si segnala che tale aggiornamento ricomprende anche le variazioni societarie intervenute in un periodo antecedente a quello di riferimento, ma non registrate nella banca dati Telemaco alla data di pubblicazione della precedente edizione del dossier.
Con riguardo alla composizione degli organi amministrativi, la seguente tabella evidenzia le variazioni societarie parziali intervenute nel periodo di riferimento al di fuori delle ordinarie procedure di rinnovo (per le società i cui organi amministrativi sono stati invece oggetto di rinnovo integrale anticipato rispetto alle ordinarie scadenze si rinvia al par. 7).
Si tratta, in particolare, di 89 variazioni che riguardano 52 società.
Società |
Data |
Componenti |
Cariche |
Altre info |
Canepa S.p.A. (Invitalia) |
23 luglio 2024 |
Alfredo Caneparo |
consigliere di amministrazione |
Designato come rappresentante della società amministratrice. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Bellotti S.p.A. (Invitalia) |
20 dicembre 2024 |
Massimo Lucchini |
consigliere di amministrazione |
In sostituzione di Gianluca Bolelli. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
AMCO S.p.A. (MEF) |
30 dicembre 2024 |
Cristina Collura, Lucia Foti Belligambi, Marco Tutino, Anna Paola Negri-Clementi |
consiglieri di amministrazione |
Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
Sita S.p.A. (Ferrovie dello Stato) |
30 dicembre 2024 |
Maria Giovanna Irene Vinella, Giuseppe Francesco Vinella, Cristina Zaccari, Gianpiero Strisciuglio, Salvatore Iannicelli |
consiglieri di amministrazione |
In sostituzione del commissario liquidatore Piergiacomo Jucci. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. |
Valoridicarta S.p.A. (IPZS) |
23 gennaio 2025 |
Francesco Soro |
amministratore delegato |
Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024. |
Rotorsim S.r.l. (Leonardo) |
24 gennaio 2025 |
Alexandre Prevost |
presidente |
Il mandato scadrà il 25 gennaio 2027. |
Fabrizio Peano |
consigliere di amministrazione |
In sostituzione di Paolo Petrosso. Il mandato durerà fino alla revoca. |
||
Polo Strategico Nazionale S.p.A. (Leonardo) |
27 gennaio 2025 |
Agostino Nuzzolo |
consigliere di amministrazione |
Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Fondo Italiano d’Investimento Sgr S.p.A. (CDP Equity) |
28 gennaio 2025 |
Clelia Menapace |
consigliera di amministrazione |
È cessata dalla carica. |
IAMCO S.c.r.l. (Leonardo) |
31 gennaio 2025 |
Dominik Weiner-Silva |
vicepresidente |
È cessato dalla carica. |
Raffineria di Milazzo S.c.p.A. (ENI) |
11 febbraio 2025 |
Ilaria Sarti |
consigliera di amministrazione |
In sostituzione di Monica Spada. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Mer Mec Ferrosud S.r.l. (Invitalia) |
17 febbraio 2025 |
Donato Pepe |
vicepresidente (già amministratore delegato) |
Pepe nominato in sostituzione di Ruggiero Del Curatolo, che prosegue il mandato di consigliere. I mandati scadranno con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Antonio Fabio GIuliani |
amministratore delegato |
|||
Francesco Mazzone |
consigliere di amministrazione |
È cessato dalla carica. |
||
Fondo Italiano d’Investimento Sgr S.p.A. (CDP Equity) |
17 febbraio 2025 |
Francesca Fonzi |
consigliera di amministrazione |
In sostituzione di Clelia Menapace. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024. |
Elettronica S.p.A. (Leonardo) |
19 febbraio 2025 |
Julie Khaitrine |
consigliera di amministrazione |
È cessata dalla carica. |
Ceramica Dolomite S.p.A (Invitalia) |
20 febbraio 2025 |
Angelo Rodolfi |
consigliere di amministrazione |
È cessato dalla carica. |
IAMCO S.c.r.l. (Leonardo) |
28 febbraio 2025 |
Olaf Nico Jan Hoftijzer |
vicepresidente |
In sostituzione di Dominik Weiner-Silva. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
FS International S.p.A. (Ferrovie dello Stato) |
5 marzo 2025 |
Luigi Corradi |
amministratore unico |
In sostituzione di Renzo Iorio. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025[31]. |
Ferservizi S.p.A. (Ferrovie dello Stato) |
6 marzo 2025 |
Stefano Cervone |
amministratore delegato |
In sostituzione di Andrea Angelino. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
RFI – Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (Ferrovie dello Stato) |
6 marzo 2025 |
Paola Firmi |
presidente |
In sostituzione di Dario Lo Bosco. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
Aldo Isi |
amministratore delegato (già consigliere) |
In sostituzione di Gianpiero Strisciuglio (amministratore delegato). Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
||
Enilive S.p.A (ENI) |
6 marzo 2025 |
Marco Fontana e Alberto Signori |
consiglieri di amministrazione |
Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Trenitalia S.p.A. (Ferrovie dello Stato) |
6 marzo 2025 |
Gianpiero Strisciuglio |
amministratore delegato |
In sostituzione di Luigi Corradi. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
Paolo Colombo |
consigliere di amministrazione |
È cessato dalla carica. |
||
Auditel S.r.l. (RAI) |
12 marzo 2025 |
Luca Poggi |
consigliere di amministrazione |
Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Leonardo Cae Advanced Jet Training S.r.l. (Leonardo) |
26 marzo 2025 |
Stephane Hebert |
presidente |
In sostituzione di Gaetan De Serre. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Poste Italiane S.p.A. (MEF) |
26 marzo 2025 |
Alessandro Marchesini |
consigliere di amministrazione |
Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
FiberCop S.p.A. (MEF) |
27 marzo 2025 |
Tara Courtney Davies, Alexandre Van Meeuwen, Laurent Fortino |
consiglieri di amministrazione |
In sostituzione di Luis Miguel Azenha Pisco e Andrea Torregrosa Santana. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Lirsa S.p.A. (Invitalia) |
31 marzo 2025 |
Luigi Ferrando |
presidente |
In sostituzione di Paolo Arrigoni. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Eni Marine Services S.p.A. (ENI) |
11 aprile 2025 |
Flavio Guadagno |
consigliere di amministrazione |
In sostituzione di Bruno Maggioni. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Eni Global Energy Markets S.p.A. (ENI) |
15 aprile 2025 |
Stefano Pujatti |
presidente |
In sostituzione di Cristian Signoretto. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
Ferruccio Castronini |
amministratore delegato |
In sostituzione di Lucio Pappadà (consigliere). Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
||
CDP Real Asset Sgr S.p.A. (CDP) |
16 aprile 2025 |
Maurizio Di Fonzo |
consigliere di amministrazione |
È cessato dalla carica. |
CDP Reti S.p.A. (CDP) |
17 aprile 2025 |
Xue Xia |
consigliera di amministrazione |
In sostituzione di Yanli Liu. Il mandato durerà fino alla scadenza dell’attuale Consiglio. |
Enilive S.p.A. (ENI) |
17 aprile 2025 |
Annalisa Muccioli |
consigliera di amministrazione |
In sostituzione di Massimo Laurenti. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Eni Trade & Biofuels S.p.A. (ENI) |
17 aprile 2025 |
Stefano Pujatti |
presidente |
In sostituzione di Giuseppe Ricci. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
18 aprile 2025 |
Maurizio Maugeri |
amministratore delegato |
Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
|
Reithera S.r.l. (Invitalia) |
23 aprile 2025 |
Tommaso Russo |
consiglieri di amministrazione |
In sostituzione di Stefano De Renzis e Giovan Battista Santangelo. I mandati sono a tempo indeterminato. |
1° maggio 2022 |
Stefano Paternostro |
|||
Eniprogetti S.p.A. (ENI) |
24 aprile 2025 |
Matteo Bacchini |
presidente |
In sostituzione di Lorenzo Fiorillo. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Bancoposta Fondi Sgr S.p.A. (Poste Italiane) |
28 aprile 2025 |
Federica Seganti |
consigliera di amministrazione |
È cessata dalla carica. |
Lirsa S.p.A. (Invitalia) |
28 aprile 2025 |
Vincenzo Scudieri |
amministratore delegato (confermato) |
I mandati scadranno con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. |
Simone Scudieri |
consigliere delegato (già consigliere) |
|||
CDP Venture Capital Sgr S.p.A. (CDP Equity) |
29 aprile 2025 |
Luca D’Agnese |
consigliere di amministrazione |
Il mandato durerà fino alla scadenza dell’attuale consiglio. |
IAMCO S.c.r.l. (Leonardo) |
29 aprile 2025 |
Olaf Nico Jan Hoftijzer |
presidente (già vicepresidente) |
In sostituzione di Dario Marfè. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
Christian Pols |
vicepresidente (già consigliere) |
In sostituzione di Olaf Nico Jan Hoftijzer. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
||
Avio S.p.A. (Leonardo) |
30 aprile 2025 |
Luigi Pasquali |
consigliere di amministrazione |
È cessato dalla carica. |
Postepay S.p.A. (Poste Italiane) |
30 aprile 2025 |
Alberto Melloni |
consigliere di amministrazione |
In sostituzione di Andreana Esposito. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Giubileo 2025 S.p.A. (MEF) |
3 maggio 2025 |
Matteo Del Fante |
presidente |
È cessato dalla carica. |
Greenit S.p.A. (CDP Equity) |
12 maggio 2025 |
Esedra Chiacchella |
presidente |
Sono cessati dalla carica. |
Fabio Barchiesi |
consigliere di amministrazione |
|||
CDP Venture Capital Sgr S.p.A. (CDP Equity) |
14 maggio 2025 |
Agostino Scornajenchi |
amministratore delegato |
È cessato dalla carica. |
Avio S.p.A. (Leonardo) |
15 maggio 2025 |
Carmen Milena Antonella Lerario |
consigliera di amministrazione |
In sostituzione di Luigi Pasquali. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Leonardo Global Solutions S.p.A. (Leonardo) |
20 maggio 2025 |
Antonio Liotti e Alessandra Genco |
consiglieri di amministrazione |
In sostituzione di Manlio Cuccaro e di Giusj Di Flumeri. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
SACE BT S.p.A. (SACE) |
21 maggio 2025 |
Monica Scipione |
consigliera di amministrazione |
È cessata dalla carica. |
Polo Strategico Nazionale S.p.A. (Leonardo) |
26 maggio 2025 |
Enrico Peruzzi |
consigliere di amministrazione |
È cessato dalla carica. |
Terna S.p.A. (CDP Reti) |
27 maggio 2025 |
Francesco Renato Mele |
consigliere di amministrazione |
È cessato dalla carica[32]. |
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (MEF) |
28 maggio 2025 |
Francesco Soro |
consigliere di amministrazione |
Il mandato durerà fino alla revoca. |
Sport e Salute S.p.A. (MEF) |
28 maggio 2025 |
Alberto De Nigro |
consigliere di amministrazione |
In sostituzione di Carlo Leonardo Mornati. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. |
IPZS S.p.A. (MEF) |
29 maggio 2025 |
Francesco Soro |
amministratore delegato |
È cessato dalla carica. |
Leonardo International S.p.A. (Leonardo) |
29 maggio 2025 |
Carlo Gualdaroni |
presidente (già amministratore delegato) |
In sostituzione di Lorenzo Mariani. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
Laura Gheda |
amministratrice delegata (già consigliera) |
In sostituzione di Carlo Gualdaroni. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026. |
||
Giusepppe Panizzardi |
consigliere di amministrazione |
Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
||
CDP Venture Capital SGR (CDP Equity)[33] |
30 maggio 2025 |
Emanuele Levi |
amministratore delegato |
In sostituzione di Agostino Scornajenchi. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
FS Logistix S.p.A. (Ferrovie dello Stato) |
1° giugno 2025 |
Anna Maria Morrone |
consigliera di amministrazione |
È cessata dalla carica. |
Open Fiber Holdings S.p.A. (CDP Equity) |
3 giugno 2025 |
Enrico Tommaso Cucchiani |
presidente |
In sostituzione di Paolo Ciocca. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Titagarh Firema S.p.A. (Invitalia) |
7 giugno 2025 |
Filippo Rolando |
amministratore delegato |
In sostituzione di Christian Maurice Pfleger Didier. Il mandato durerà fino al 3 aprile 2026. |
Orizzonte – Sistemi Navali S.p.A. (Leonardo) |
9 giugno 2025 |
Carlo Gualdaroni |
presidente |
In sostituzione di Lorenzo Mariani. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Leonardo Logistics S.p.A. (Leonardo) |
18 giugno 2025 |
Anastasio Recchia |
presidente |
In sostituzione di Manlio Cuccaro. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Poste Vita S.p.A. (Poste Italiane) |
18 giugno 2025 |
Andrea Novelli |
presidente (già amministratore delegato) |
I mandati scadranno con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. |
Maria Bianca Farina |
vicepresidente (già presidente) |
|||
Laura Furlan |
amministratore delegato (già consigliere) |
|||
IPZS S.p.A. (MEF) [34] |
20 giugno 2025 |
Michele Sciscioli |
amministratore delegato |
In sostituzione di Francesco Soro. Il mandato scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025. |
Terna S.p.A. (CDP Reti)[35] |
24 giugno 2025 |
Stefano Cappiello |
consigliere di amministrazione |
In sostituzione di Francesco Renato Mele. Il mandato scadrà con la prossima assemblea. |
Cinecittà S.p.A. (MEF) |
29 giugno 2025 |
Chiara Sbarigia |
presidente |
È cessata dalla carica. |
Equitalia Giustizia S.p.A. (MEF) |
30 giugno 2025 |
Marco Achilli |
amministratore delegato |
È cessato dalla carica.[36] |
SIMEST S.p.A. (CDP) |
3 luglio 2025 |
Pasquale Salzano |
presidente |
È cessato dalla carica.[37] |
Si segnala inoltre che, nel periodo di riferimento (febbraio-luglio 2025), si è altresì proceduto alla nomina degli organi amministrativi di 5 società di II livello e di una di III, il cui rinnovo sarebbe dovuto avvenire nel 2024.
SOCIETÀ DI II LIVELLO
Cassa Depositi e Prestiti – CDP |
Ø Fintecna (assemblea 22 gennaio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
Composizione del consiglio d’amministrazione:
· DELLE FEMMINE Vincenzo (presidente)
· TURICCHI Antonino (amministratore delegato)
· COLASIMONE Concetta (componente)
· DELLA CANANEA Giacinto (componente)
· DI GIACOMO Alessia (componente)
· COLETTI Sabrina (componente)
Ferrovie dello Stato Italiane – FS |
Ø Anas (assemblea 6 marzo 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
Composizione del consiglio d’amministrazione:
· PECORARO Giuseppe (presidente)
· GEMME Claudio Andrea (amministratore delegato)
· VASTA Stefania (componente)
· FABRIZIO Bernardo Maria (componente)
· DE MOLA Laura (componente)
Ø FS Sistemi Urbani (assemblea 6 marzo 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
Composizione del consiglio d’amministrazione:
· SESSA Maria Rosa (presidente)
· COLAMUSSI Matteo (amministratore delegato)
· FUMINI Mascia (componente)
· SENAREGA Franco (componente)
· POZZI Mario (componente)[38]
Ø Italferr (assemblea 6 marzo 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
Composizione del consiglio d’amministrazione:
· MARTINIELLO Laura (presidente)[39]
· LO BOSCO Dario (amministratore delegato)
· FINI Paola (componente)
· MICCOLI Cosimo (componente)
· PAPALEO Giovanni (componente)[40]
Ø Metro 5 (assemblea 16 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
Composizione del consiglio d’amministrazione:
· PASSALACQUA Roberto (presidente)
· LO PIANO Serafino (componente)
· BARALE Marco (componente)
· DEL BUONO Amerigo (componente)
· LANCIOTTO Domenico (componente)
· VESCIA Micaela (componente)
· SPIEZIA Francesco (componente)
· DE CASTRO Elisabetta (componente)
· LAI Sabrina (componente)
SOCIETÀ DI III LIVELLO
CDP Real Asset Sgr |
Ø Alfiere (assemblea 11 marzo 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· FERRARA Raffaele (presidente)
· SAITTA Daniela (amministratrice delegata)
· CALABRESI Guglielmo (componente)
Si rappresenta, inoltre, che, nel periodo di riferimento, una società di I livello e 2 di II sono state oggetto di rinnovo anticipato.
SOCIETA’ DI I LIVELLO
Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste |
Ø Unirelab (assemblea 26 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027[41]
Composizione del consiglio d’amministrazione:
· BRANCIANI Luca (presidente)
· DE ANGELIS Sara (componente)
· LUCENTINI Mauro (componente)
SOCIETÀ DI II LIVELLO
ENI |
Ø Società Petrolifera Italiana (assemblea 29 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027[42]
Composizione del consiglio d’amministrazione:
· BARBIERI Massimo (presidente)
· CARBONARA Stefano (componente)
· POMAR Alina (componente)
Invimit – Investimenti Immobiliari italiani SGR |
Ø Discovery Hotels (assemblea 17 aprile 2025) nomina per il triennio 2025-2027[43]
· DULCETTI Francesco (amministratore unico)
Con riguardo alle partecipazioni societarie, si segnala che nel periodo considerato:
· la partecipazione di ENI S.p.A. in Enilive S.p.A. è diminuita dal 100 per cento al 70 per cento;
· la partecipazione di ENI S.p.A. in Eni Plenitude S.p.A. è diminuita dal 92,42 per cento al 90 per cento;
· l’intero capitale sociale della società Busitalia – Sita Nord S.r.l, nella quale Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. deteneva la quota del 100 per cento, è stato rilevato dalla società Trenitalia S.p.A.. Pertanto la Società è uscita dal perimetro del presente dossier;
· la partecipazione di CDP Equity S.p.A. in Ansaldo Energia S.p.A. è aumentata dall’88,5 per cento al 99,62 per cento;
· la partecipazione di Invitalia S.p.A. in Snaidero Rino S.p.A. è diminuita dal 35,46 per cento al 34,98 per cento;
· la partecipazione di Invitalia S.p.A. in Canepa S.p.A. è diminuita dal 37,51 per cento al 33,71 per cento;
· la partecipazione di Invitalia S.p.A. in Dolomite S.p.A. è diminuita dal 25,45 per cento al 15,56 per cento. Pertanto la Società è uscita del perimetro del presente dossier;
· la partecipazione del MEF in Eni S.p.A. è aumentata dall’1,997 per cento al 2,084 per cento, mentre la partecipazione di Cassa e Depositi e Prestiti S.p.A. nella medesima società è aumentata dal 28,503 per cento al 29,751 per cento;
· la partecipazione del MEF in Mefop S.p.A. è diminuita dal 57,70 per cento al 57,25 per cento;
· Invitalia S.p.A. ha ceduto la partecipazione del 35 per cento che aveva in Frigomeccanica S.r.l. Pertanto la Società è uscita del perimetro del presente dossier.
Rispetto alla precedente edizione del dossier, sono intervenute le seguenti acquisizioni societarie che hanno comportato l’inclusione nel perimetro del monitoraggio di 13 nuove società:
· il 15 gennaio 2025 Eni S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 50 per cento in Enibioch4in S.p.A. La Società ha per oggetto lo sviluppo di progetti per la produzione di energia e di vettori energetici da fonti rinnovabili ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 19 aprile 2024, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026, composto da: Enrico Simonetto (presidente), Antonio De Roma (amministratore delegato), Gabriella Ruggiero, Alessandro Vanni e Vittoria Teresa Maria cortese (componenti);
· il 13 febbraio 2025 Invitalia S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 49,49 per cento in Bedeschi S.p.A. La Società ha per oggetto la progettazione, la costruzione e il commercio di macchinari e di impianti industriali ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 13 febbraio 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026, composto da: Gianluca Forcolin (presidente), Rino Bedeschi (amministratore delegato), Federico Bedeschi, Massimiliano Bonamini e Saverio Tosi (componenti);
· il 18 febbraio 2025 Poste Italiane S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 97,23 per cento in Patrimonio Italia Logistica S.p.A., costituitasi in data 14 febbraio 2025. La Società ha per oggetto l’investimento collettivo dei fondi raccolti mediante l’offerta dei propri strumenti finanziari ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato lo stesso 14 febbraio 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: Raffaele Ferrara (presidente), Giacomo Riccitelli, Tania Giallatini, Angela Francesca Giannone e Paolo Silva (componenti);
· come indicato nel par. 1.6, il 25 febbraio 2025 Leonardo S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 50 per cento in Leonardo Rheinmetall Military Vehicles S.r.l., costituitasi in pari data. La Società - che ha per oggetto statutario la ricerca, lo sviluppo, la produzione, la vendita e la manutenzione di prodotti industriali meccanici e la lavorazione dei metalli - è retta da un consiglio di amministrazione, nominato lo stesso 25 febbraio 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: David Johannes Hoeder (presidente), Laurent Sissmann (amministratore delegato), Marco De Fazio, Davide Fazio, Bjoern Bernhard e Alessandro Ercolani (componenti);
· il 25 febbraio 2025 Invitalia S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 40,53 per cento in Tecnomeccanica Crevalcore S.p.A. La Società ha per oggetto l’esercizio della industria meccanica e della pressofusione ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 21 febbraio 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: Raffaele Ferrara (presidente), Simone Ferrucci, Filippo Gastaldi, Maurizio Monticelli e Stefano Ronchi (componenti);
· il 15 aprile 2025 Autostrade dello Stato S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 31,75 per cento in S.I.T.A.F. – Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus S.p.A. La Società ha per oggetto la costruzione e l’esercizio delle autostrade e dei trafori in concessione ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 22 aprile 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: Giovanni Quaglia (presidente), Raffaele Ruberto (vicepresidente), Claudio Vezzosi (amministratore delegato), Giovanni Balocco e Michele Pais (componenti);
· il 15 aprile 2025 Autostrade dello Stato S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 50 per cento in CAV – Concessioni Autostradali Venete S.p.A. La Società ha per oggetto la gestione e la manutenzione di tratte autostradali situate prevalentemente nel territorio della Regione Veneto ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 14 maggio 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: Monica Manto (presidente), Maria Rosaria Anna Campitelli (amministratrice delegata), Lucio Tiozzo Fasiolo, Christian Schiavon e Carlo Vaghi (componenti);
· sempre il 15 aprile 2025 Autostrade dello Stato S.p.A. ha altresì acquisito una partecipazione del 35 per cento in Società di Progetto Autostrada Asti/Cuneo S.p.A. La Società ha per oggetto la progettazione, la realizzazione, la manutenzione e la gestione del collegamento autostradale tra le città di Asti e Cuneo ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 19 aprile 2023, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025, composto da: Giovanni Quaglia (presidente), Giovanni Angioni (vicepresidente), Bernardo Magrì (amministratore delegato), nonché da Giovanni Balocco, Bernardo Bertoldi, Claudio Vezzosi, Francesco Rizzo (nominato il 24 aprile 2024), Michele Pais e Gioia Gorgerino (nominati il 5 giugno 2025, fino alla prossima assemblea);
· il 17 aprile 2025 CDP Equity S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 41,61 per cento in Agrinova Holding S.p.A., costituitasi in data 24 gennaio 2025. La Società ha per oggetto l’assunzione e la gestione di interessenze e di partecipazioni in società, imprese o enti ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 7 maggio 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: Federico Vecchioni (presidente), Roberto Mancini (amministratore delegato), Francesco Formica, Luca Felisati, Alessandra Firrito, Eugenio Preve e Daniele Maggiolini (componenti);
· il 19 maggio 2025 Invitalia S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 49 per cento in Arcadia Fashion S.p.A., costituitasi in data 18 febbraio 2025. La Società ha per oggetto il commercio all’ingrosso, al minuto e on-line di articoli di abbigliamento ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 22 aprile 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: Gianluca Forcolin (presidente), Andrea Turati (amministratore delegato), Yilun Huang, Guido Bevilacqua e Daniele Straventa (componenti);
· il 23 maggio 2025 FiberCop S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 100 per cento in FiberCop Insurance Broker S.r.l., costituitasi in data 22 maggio 2025. La Società ha per oggetto l’attività di intermediazione assicurativa ed è retta da un amministratore unico, nominato lo stesso 22 maggio 2025, il cui mandato durerà fino alla revoca: Gabriele Palandri (amministratore unico);
· il 5 giugno 2025 Invitalia S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 49 per cento in Nereide Holding S.r.l. La Società ha per oggetto lo svolgimento dell’attività di acquisto, vendita e gestione di partecipazioni e di diritti a queste collegate ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 30 maggio 2025, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027, composto da: Massimo Bonanni (presidente), Fioravante Allegrino (amministratore delegato), Carolina Borsani, Marco Calzoni e Andrea Bassi (componenti);
· l’11 giugno 2025 AMCO S.p.A. ha acquisito una partecipazione del 100 per cento in Monterosso S.r.l., costituitasi in data 10 giugno 2025. La Società ha per oggetto l’acquisizione, la gestione, la valorizzazione e la dismissione di proprietà e di diritti reali immobiliari ed è retta da un amministratore unico, Stefano Chiocchetta, nominato il 10 giugno 2025, il cui mandato durerà fino alla revoca.
Si segnala inoltre che, nel mese di luglio 2025, Invitalia S.p.A. ha aumentato la partecipazione in Fare Spot S.p.A. dal 16,5 per cento al 27,21 per cento: pertanto la suddetta società entra a far parte del monitoraggio del presente dossier. La Società ha per oggetto la progettazione, la produzione e la commercializzazione di materiale informatico ed elettronico ed è retta da un consiglio di amministrazione, nominato il 14 aprile 2023, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025, composto da: Augusto Balestra (presidente), Roberto Mansolillo (amministratore delegato, nominato il 23 febbraio 2024), Salvatore Peluso, Mario Gardini, Sergio Serra, Giulia Monaco, Sabatino Autorino, Piero Angelone, Gianluca Gatta (nominato il 31 gennaio 2025) e Antonio Riccio (componenti).
Nel periodo di riferimento, sono state cancellate dal Registro delle imprese le seguenti società:
· Petroven S.r.l. (ENI) in data 31 marzo 2025, a seguito di fusione per incorporazione in ENI S.p.A. (MEF);
· Itsart S.p.A. (Cassa Depositi e Prestiti) in data 9 aprile 2025;
· Aiace Reoco S.r.l. (BMPS) in data 18 giugno 2025;
· Pernigotti Holding S.p.A. (Invitalia) in data 26 giugno 2025;
· Grandi Stazioni Immobiliare S.p.A. (Ferrovie dello Stato) in data 1° luglio 2025, a seguito di fusione per incorporazione in FS Sistemi Urbani S.p.A. (Ferrovie dello Stato Italiane).
Infine, si segnala che:
· il 17 aprile 2025 la società Btx Italian Retail and Brands S.p.A. (Invitalia) è stata posta in liquidazione e Andrea Savino nominato quale commissario liquidatore;
· il 26 maggio 2025 la società Mercitalia Logistics S.p.A. (Ferrovie dello Stato Italiane) ha cambiato denominazione in FS Logistix S.p.A.;
· il 1° luglio 2025 la società Arexpo S.p.A. (MEF) ha cambiato denominazione in PRINCIPIA Rinascimento Urbano S.p.A.;
· il 1° luglio 2025 la società Eni West Africa S.p.A. (ENI) ha cambiato denominazione in Eni Industrial Evolution S.p.A.;
· la società AMCO – Asset Management Company S.p.A. (MEF) ha spostato la sede legale da Napoli a Milano.
Alla data di chiusura del presente dossier sono ancora da rinnovare gli organi amministrativi che risultano scaduti alla data del 31 dicembre 2024 relativi alle seguenti 6 società.
SOCIETÀ DI I LIVELLO
Ministero dell’economia e delle finanze |
MEFOP |
|
SOCIETÀ DI II LIVELLO
Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo |
Invitalia Partecipazioni |
Italia Turismo |
Sicamb |
|
Cassa Depositi e Prestiti |
CDP Reti |
|
SOCIETÀ DI III LIVELLO
CDP Real Asset SGR |
Residenziale Immobiliare 2004 |
|
Nell’anno 2025 sono oggetto di rinnovo, in tutto o in parte, gli organi di amministrazione di 66 società monitorate dal presente dossier, di cui 6 società direttamente partecipate, 51 società di II livello e 9 di III livello indirettamente partecipate da CDP[44].
Nell’anno 2026 dovranno invece essere oggetto di rinnovo, in tutto o in parte, gli organi di amministrazione di 78 società monitorate, di cui 19 società direttamente partecipate, 55 società di II livello e 4 di III livello indirettamente partecipate da CDP.
Nell’anno 2027 dovranno infine essere oggetto di rinnovo, in tutto o in parte, gli organi di amministrazione di 71 società monitorate, di cui 16 società direttamente partecipate, 51 società di II livello e 4 di III livello indirettamente partecipate da CDP.
Nel triennio 2025-2027 sono pertanto 215 le società monitorate i cui organi di amministrazione sono oggetto di rinnovo.
Anno |
I livello |
II livello |
III livello |
Totale |
2025 |
6 |
51 |
9 |
66 |
2026 |
19 |
55 |
4 |
78 |
2027 |
16 |
51 |
4 |
71 |
Totale |
41 |
157 |
17 |
215 |
Si espone di seguito l’elenco delle 66 società monitorate i cui organi amministrativi sono da rinnovare, in tutto o in parte, nel 2025, con indicazione delle relative nomine ove già effettuate alla data di aggiornamento del presente dossier[45].
SOCIETÀ DI I LIVELLO
Ministero dell’economia e delle finanze |
Società con organi rinnovati
Ø Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – INVITALIA (assemblea 30 giugno 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027[46]
· SCHISANI Sergio (presidente)
· MATTARELLA Bernardo (amministratore delegato)
· COLAIACOMO Claudia (componente)
· PASTORE Stefania (componente)
· VESENTINI Gianluca (componente)
Società con organi da rinnovare
Eutalia |
Giubileo 2025 |
Principia Rinascimento Urbano |
SACE |
Ministero della cultura |
Società con organi rinnovati
Ø ALES – Arte Lavoro e Servizi (assemblea 8 maggio 2025)[47]
· TAGLIAFERRI Fabio (presidente e amministratore delegato)
· CILENTO Antonio (componente)
· INTERLANDI Margherita (componente)
SOCIETÀ DI II LIVELLO
Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo |
Società con organi rinnovati
Ø CTC Conceria del Chienti (assemblea 30 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· STOPPER Andrea (presidente)
· STRAVENTA Daniele (vicepresidente)
· PICCININI Carlo (vicepresidente)
· LUPPA Marco (amministratore delegato)
· FERRARA Raffaele (componente)
Ø Lirsa (assemblea 28 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· FERRANDO Luigi (presidente)
· SCUDIERI Vincenzo (amministratore delegato)
· SCUDIERI Simone (consigliere delegato)
· FANETTI Maurizio (componente)
· FORMICOLA Marco (componente)
· RICCIO Antonio (componente)
· SENNI Simone (componente)
Ø Niche Fusina Rolled Products (assemblea 14 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· D’ADDARIO David Francis (presidente)
· ZINNI Vincenzo (amministratore delegato[48])
· BYRNE Daniel Joseph (componente)
· STRAVENTA Daniele (componente)
· GENNARO Francesca Chiara (componente)
Ø S.A.L.P. Società Appalto Lavori Pubblici (assemblea 29 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· FRATA Ugo (presidente)
· D’ALESSIO Fabrizio (amministratore delegato)
· DENTESANO Riccardo (componente)
· TOSI Saverio (componente)
· TRENTINI Emiliano (componente)
Società con organi da rinnovare
Dri d’Italia |
|
Banca Monte dei Paschi di Siena |
Società con organi rinnovati
Ø Axa MPS Danni (assemblea 20 maggio 2025) nomina per il triennio 2025-2027
· MAIONE Nicola (presidente)
· SOLDANO Chiara Costanza Francesca (amministratrice delegata)[49]
· BASAGNI Paola (componente)
· COHEN Patrick Maurice Benoit (componente)
· MAFFEZZONI Andrea (componente)
· MUGNIER Christophe Georges Michel (componente)
· RUGGIERO Pasquale (componente)
· SCIPIONE Monica (componente)
Ø Axa MPS Vita (assemblea 20 maggio 2025) nomina per il triennio 2025-2027
· MAIONE Nicola (presidente)
· SOLDANO Chiara Costanza Francesca (amministratrice delegata)[50]
· ALLEVA Giovanni Andrea (componente)
· BASAGNI Paola (componente)
· CHIAPPI Gabriele (componente)
· COHEN Patrick Maurice Benoit (componente)
· GATTESCHI Serena (componente)
· MAFFEZZONI Andrea Francesco (componente)
· MANGHETTI Flavio (componente)
· MUGNIER Christophe Georges Michel (componente)
Ø G.Imm.Astor (assemblea 4 aprile 2025) nomina per il triennio 2025-2027
· ANGUILLA Eugenio (amministratore unico)
Società con organi da rinnovare
Fidi Toscana |
Microcredito di Solidarietà |
Cassa Depositi e Prestiti – CDP |
Società con organi rinnovati
Ø Redo Sgr (assemblea 16 aprile 2025) nomina per il triennio 2025-2027[51]
· CERAMI Carlo (presidente)
· CARLOZZO Fabio (amministratore delegato)
· BARBIERI Vincenzo (componente)
· BOTTELLI Paolo Massimiliano (componente)
· BOTTERO Marina (componente)
· CHIZZOLI Christian (componente)
· GIANETTI Flavio (componente)
· GIANI Veronica (componente)
Società con organi da rinnovare
CDP Equity |
CDP Real Asset Sgr |
SIMEST |
|
ENAV |
Società con organi rinnovati
Ø D - Flight (assemblea 9 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· GENTILE Mariaiole (presidente)
· PAGGETTI Maurizio (amministratore delegato)
· BASILE Maria Teresa (componente)
· BOTTIGLIERI Loredana (componente)
· MACCHIAROLA Giovannantonio (componente)
· MATALONI Francesco (componente)
Ø IDS Airnav (assemblea 29 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· CAPOLEI SAPIO DE CONTRERA Andrea (presidente)
· BOZZI Beppe (componente)
· COVONE Francesca (componente)
ENEL |
Società con organi rinnovati
Ø Enelpower (assemblea 27 marzo 2025) nomina per il triennio 2025-2027
· PARODI BORGIA Ludovica Maria Vittoria (amministratrice unica)
Ø Enel Global Trading (assemblea 8 maggio 2025) nomina per il triennio 2025-2027
· MACHETTI Claudio (amministratore unico)
Ø Enel Green Power (assemblea 1° aprile 2025) nomina per il triennio 2025-2027
· BERNABEI Salvatore (amministratore unico)
Ø Enel Holding Finance (assemblea 16 aprile 2025) nomina per il triennio 2025-2027
· CONTINI CADEDDU Alessio (amministratore unico)
ENI |
Società con organi rinnovati
Ø Eni Gas Transport Services (assemblea 15 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· CARIA Francesco Camillo (presidente e amministratore delegato)
· CASTRONINI Ferruccio (componente)
· MERCURI Laura (componente)
Ø Eni Industrial Evolution (assemblea 16 dicembre 2024) rinnovo per il triennio 2024-2026[52]
· CARRARA Umberto Giulio (presidente e amministratore delegato)
· CARLONI Claudia (componente)
· VERGIATI Alessandro (componente)
Ø Eni Natural Energies (assemblea 22 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· AGGOGERI Nicolò (presidente e amministratore delegato)
· CARLONI Claudia (componente)
· MAZZONE Saveria (componente)
Ø Eni Rewind (assemblea 10 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· MARINO Rita (presidente)
· GROSSI Paolo (amministratore delegato)
· CHESSA Costantino (componente)
· LAURENTI Massimo (componente)
· SPADA Monica (componente)
Ø Eni Timor Leste (assemblea 16 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· SPADINI Giacomo (presidente)
· BAPTISTA BRANCO Angelina de Jesus (componente)
· MONTELEONE Maria Rosa (componente)
Ø Eniverse Ventures (assemblea 28 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· SILVESTRI Giacomo Benedetto (presidente)
· MARMORATO Caterina (componente)
· RAPPINI Silvia (componente)
Ø Enipower (assemblea 16 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· ROCCHIO Hannelore (presidente)
· GAETA Alessandro (componente)
· BENZONI Barbara (componente)
· SBERLATI JR Richard Salvatore (componente)
· ZHOU Da (componente)
Ø Eniservizi (assemblea 18 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· ZARRI Francesca (presidente)
· ZARDINI Ledvin (amministratore delegato)
· FERRAZZA Francesca (componente)
Ø Floaters (assemblea 14 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· LANZO Maurizio (presidente e amministratore delegato)
· MAZZONE Saveria (componente)
· PORRETTA-SERAPIGLIA Claudia (componente)
Ø Seram (assemblea 28 aprile 2025) rinnovo per il 2025
· PANIMOLLE Daniele (presidente)
· PRISTERA’ Francesco (vicepresidente)
· POMPA Gianluca (componente)
· CAO Alessandro (componente)
· FEBO Mariangela (componente)
Ø Versalis (assemblea 30 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· POIDOMANI Marcello (presidente)
· ALFANI Adriano (amministratore delegato)
· ARGENTINO Cristiana (componente)
· LAURENTI Massimo (componente)
· FIMIANI Grazia (componente)
Società con organi da rinnovare
ENI Mozambico |
Società oleodotti meridionali (limitatamente a un consigliere) |
|
Società con organi da rinnovare
Fer Credit Servizi Finanziari |
Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici |
FSTechnology |
FS Logistix |
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - IPZS |
Società con organi rinnovati
Ø Valoridicarta (assemblea 5 giugno 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027[53]
· TREQUATTRINI Gian Luca (presidente)
· PRETE Giorgia (amministratore delegato)
· PERRONE Paolo (componente)
ITA – Italia Trasporto Aereo |
Società con organi da rinnovare
Volare Loyalty |
Leonardo
|
Società con organi rinnovati
Ø Elettronica (assemblea 21 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· BENIGNI Enzo (presidente)
· GAMBARARA Gabriele (vicepresidente)
· BENIGNI Domitilla (componente)
· CHARPENTIER RAVILLY Nathalie Alice Paule (componente)
· DARMON Marc Michel Georges (componente)
· DE FAZIO Marco (componente)
· DUHAMEL Philippe Andrè (componente)
· RATTI Stefano
· DE PONTEVES D’AMIRAT Geoffrey Marie Roland
· GRASSO Filippo Maria
· GUALDARONI Carlo
· CHOPPIN HAUDRY DE JANVRY Amaury Valentin Olivier
Ø Rotorsim (limitatamente al presidente) assemblea del 24 gennaio 2025 rinnovo fino al 25 gennaio 2027
· PREVOST Alexandre (presidente)
Società con organi da rinnovare
Polo Strategico Nazionale |
|
Poste Italiane |
Società con organi rinnovati
Ø Bancoposta Fondi Sgr (assemblea 28 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· NERVI Antonio (presidente)
· GIULIANI Stefano (amministratore delegato)
· CECI Vladimiro (componente)
· CUCURACHI Paolo Antonio (componente)
· TROVATO Federica (componente)
· ESPOSITO Andreana (componente)
· PEPINO Silvia (componente)
Ø Consorzio Logistica pacchi (assemblea 5 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· CAPPELLINI Gabriele (presidente)
· SMIRAGLIO Valentina (componente)
· BOTTANI Stefano (componente)
Ø Europa Gestioni Immobiliari (assemblea 9 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· CECI Vladimiro (presidente)
· PANFILO Alberto (amministratore delegato)
· D’AMICO Giacomo (componente)
· LOMBARDI Maria Paola (componente)
· SPERANZA Flavia (componente)
Ø Sourcesense (assemblea 4 giugno 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· GREGORI Fabio (presidente)
· BRUNI Marco (amministratore delegato)
· AMOROSO Maria (componente)
· DI GIOVANNI Giulia (componente)
· MARZUOLI Marco (componente)
RAI |
Società con organi rinnovati
Ø RAI Pubblicità (assemblea 3 luglio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027[54]
· VENTURA Felice (presidente)
· POGGI Luca (amministratore delegato)
· CASINELLI Fabrizio (componente)
· MARCHESINI Paola (componente)
· SORCIS Simona (componente)
Ø Tivù (assemblea 17 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· SIGISMONDI Alberto (presidente)
· LUPPI Stefano (componente – consigliere delegato)
· ENNI Roberta (componente)
· ROSSINI Andrea (componente)
· SELLI Stefano (componente)
SACE |
Società con organi da rinnovare
SACE BT |
SACE FCT |
SOGIN |
Società con organi rinnovati
Ø Nucleco (assemblea 3 giugno 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· CHERUBINI Nadia (presidente)
· SCOLAMACCHIA Fabrizio (amministratore delegato)[55]
· SEPE Belinda (componente)
SOCIETÀ DI III LIVELLO
|
Società con organi rinnovati
Ø Fincantieri (assemblea 14 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· MAZZOTTA Biagio (presidente)
· FOLGIERO Pierroberto (amministratore delegato)
· AMATO Paolo (componente)
· GERONAZZO Mariachiara (componente)
· CAMERANO Simona (componente)
· BATTISTI Gianfranco (componente)
· CARRER Sara (componente)
· SCALFAROTTO Emilio (componente)
· RAVERA Secondina Giulia (componente)
· MARINI Sergio (componente)
Ø Holding Reti Autostradali (assemblea 17 aprile 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· TURICCHI Antonino (presidente)
· RICCI Gianluca (vicepresidente)
· GIANA Arrigo Emilio (amministratore delegato)
· VALERI Andrea (componente)
· BOTELLA Rodriguez Ignacio (componente)
· KELLY GRANT Jonathan (componente)
· MASSOLI Fabio (componente)
· TONETTI Alessandro (componente)
Società con organi da rinnovare
Ansaldo Energia |
CDPE Investimenti |
Fondo Italiano d’Investimento Sgr |
Greenit |
Renovit |
|
CDP Reti |
Società con organi rinnovati
Ø Italgas (assemblea 13 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· CIOCCA Paolo (presidente)
· GALLO Paolo (amministratore delegato)
· MONTANARI Gianmarco (componente)
· SHEN Qinjing (componente)
· ANDREOLI Cecilia (componente)
· BARCHIESI Fabio (componente)
· BIANCHINI Costanza (componente)
· FURLANI Erika (componente)
· FAELLA Alessandra (componente)
Ø SNAM (assemblea 14 maggio 2025) rinnovo per il triennio 2025-2027
· ZEHENTNER Alessandro (presidente)
· SCORNAJENCHI Agostino (amministratore delegato)
· CAVATORTA Laura (componente)
· IANNINI Augusta (componente)
· MANZONI Piero (componente)
· SHEN Qinjing (componente)
· MASCETTI Andrea (componente)
· PANZERI Paola (componente)
· CHIACCHELLA Esedra (componente)
Si espone di seguito l’elenco delle 78 società i cui organi amministrativi sono da rinnovare, in tutto o in parte, nel 2026. In particolare, si tratta di 19 società di I livello, 55 di II e 4 di III indirettamente partecipate da CDP.
SOCIETÀ DI I LIVELLO
Ministero dell’economia e delle finanze |
|
AMCO – Asset Management Company |
Banca Monte dei Paschi di Siena |
Cassa Depositi e Prestiti (limitatamente a un consigliere di amministrazione) |
Consap |
ENAV |
ENEL |
ENI |
Equitalia Giustizia |
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato |
Leonardo |
PagoPA |
Poste Italiane |
Ram |
Sogesid |
Sogin |
Sport e Salute |
Stretto di Messina |
Sviluppo Lavoro Italia |
|
|
Difesa Servizi |
SOCIETÀ DI II LIVELLO
Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo |
|
Bellotti |
Fare Spot |
Infratel Italia |
Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno |
Titagarh Firema[56] |
|
Autostrade dello Stato
|
|
Società di progetto Autostrada Asti/Cuneo |
|
Banca Monte dei Paschi di Siena |
|
Immobiliare Novoli |
Magazzini Generali Fiduciari di Mantova |
Monte Paschi Fiduciaria |
MPS Covered Bond |
MPS Tenimenti |
Widiba |
ENAV |
|
Techno Sky |
|
ENEL |
|
ENEL Global Services |
ENEL Grids |
ENEL Italia |
ENEL Reinsurance – Compagnia di Riassicurazione |
ENEL X |
|
ENI |
|
AGI – Agenzia Giornalistica Italiana |
Consorzio per l’Attuazione del Progetto Divertor Tokamak Test DTT |
Ecofuel |
ENI Global Energy Markets |
ENI Plenitude |
ENI Trade & Biofuels |
ENIMED – ENI Mediterranea Idrocarburi |
IEOC |
LNG Shipping |
Mozambique Rovuma Venture |
Seacorridor |
Seram |
South Italy Green Hydrogen |
|
Ferrovie dello Stato Italiane |
|
Ferservizi |
Fs International |
FS Security |
RFI – Rete Ferroviaria Italiana |
Trenitalia |
|
GSE |
|
AU – Acquirente Unico |
GME – Gestore dei Mercati Energetici |
RSE – Ricerca sul Sistema Energetico |
|
Leonardo
|
|
Avio |
IAMCO (limitatamente al presidente e al vicepresidente) |
Larimart |
Leonardo Logistics |
Orizzonte – Sistemi Navali |
|
Poste Italiane |
|
Agile Lab |
Consorzioservizi |
MLK Deliveries |
Poste Air Cargo |
Poste Vita |
Postepay |
Sennder Italia |
|
RAI |
|
RAI Cinema |
RAI Com |
RAI Way |
|
SACE |
|
SACE SRV |
|
SOCIETÀ DI III LIVELLO
|
CDP Venture Capital Sgr |
|
M.T. Manifattura Tabacchi |
CDP Reti |
Terna – Rete Elettrica Nazionale |
REDO Sgr |
Milanosesto |
Si espone di seguito l’elenco delle 71 società i cui organi amministrativi sono da rinnovare, in tutto o in parte, nel 2027. In particolare, si tratta di 16 società di I livello, 51 di II e 4 di III indirettamente partecipate da CDP.
SOCIETÀ DI I LIVELLO
Ministero dell’economia e delle finanze |
|
Acque del Sud |
Autostrade dello Stato |
Cassa Depositi e Prestiti |
Cinecittà |
Consip |
Enit |
Eur |
FiberCop |
Ferrovie dello Stato Italiane |
GSE – Gestore di Servizi Energetici |
Invimit – Investimenti Immobiliari Italiani Sgr |
Istituto per il Credito Sportivo e Culturale |
RAI – Radiotelevisione Italiana |
Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 |
SOGEI – Società Generale d’Informatica |
|
Ministero delle imprese e del made in Italy |
CFI – Cooperazione Finanza Impresa[57] |
SOCIETÀ DI II LIVELLO
Acque del Sud |
|
Società Mediterranea Energia Ambiente |
|
Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo |
|
Bedeschi |
Canepa |
Ceramica Dolomite |
Corneliani |
Mer Mec Ferrosud |
Snaidero Rino |
Terme di Chianciano |
|
|
|
Interporto Toscano A. Vespucci Livorno-Guasticce |
|
Banca Monte dei Paschi di Siena |
|
MPS Covered Bond 2 |
|
ENEL |
|
CESI – Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano Giacinto Motta |
ENEL Innovation Hubs |
ENI |
|
Eni Corporate University |
Eni Industrial Evolution |
Eni Insurance |
Eni Marine Services |
Enibioch4in |
Enilive |
Eniprogetti |
Eniquantic |
Green Hydrogen Venezia |
Raffineria di Milazzo |
Saipem |
Servizi Aerei |
Società Oleodotti Meridionali |
|
Ferrovie dello Stato Italiane |
|
Italcertifer – Istituto Italiano di Ricerca e di Certificazione Ferroviaria |
|
Leonardo
|
|
Alea |
G.E.M. Elettronica |
IAMCO – International Aerospace Management Company[58] |
Iveco – Oto Melara |
Leonardo Cae Advanced Jet Training |
Leonardo Global Solutions |
Leonardo International |
Rotorsim (limitatamente al presidente)[59] |
Telespazio |
|
Poste Italiane |
|
Casina Poste |
Financit |
Locker Italia |
Nexive |
Nexive Network |
Patentiviaposte |
Poste Logistics |
Poste Welfare Servizi |
Postego |
Postel |
Replica Società di Intermediazione Mobiliare |
SDA Express Courier |
SPV Cosenza |
|
RAI |
|
Auditel |
|
Sogei |
|
Geoweb |
|
Sport e Salute |
|
Coninet |
Parco Sportivo Foro Italico |
SOCIETÀ DI III LIVELLO
|
|
Hotelturist |
Open Fiber Holdings |
REDO Sgr |
Euromilano |
SIMEST – Società Italiana per le Imprese all’Estero |
|
Rustichella d’Abruzzo |
|
Negli Allegati al presente dossier è riportata l’esposizione degli assetti organizzativi delle 253 società i cui organi amministrativi sono oggetto di monitoraggio, aggiornati alla data del 1° luglio 2025. In particolare, si tratta delle società direttamente partecipate dai Ministeri (I livello), delle società indirettamente partecipate dall’azionista pubblico (II livello) con una quota pari o superiore al 25 per cento del capitale sociale, nonché delle società partecipate da Cassa Depositi e Prestiti con una analoga quota azionaria (III livello).
Come di consueto, sono state aggiornate: la consistenza numerica dei consigli di amministrazione, la loro attuale composizione, le date di nomina, sia dei singoli amministratori sia dei consigli di amministrazione, e le date previste di scadenza. Le cariche scadute e non ancora rinnovate sono evidenziate in carattere corsivo di colore rosso. Per ciascuna società monitorata, è altresì indicata la percentuale del genere femminile presente negli organi amministrativi.
Nel dettaglio, l’Allegato 1 reca la ricognizione, in forma sintetica, delle società direttamente partecipate dai Ministeri (società di I livello), nonché delle ulteriori società, con sede legale in Italia, nelle quali le società di I livello detengano quote di partecipazione pari o superiori al 25 per cento (società di II livello). I dati sono organizzati sia raggruppando le società partecipate di I livello in un unico aggregato, sia indicando, per ognuna di esse, le relative società partecipate di II livello[60].
L’Allegato 2 reca il quadro delle società di III livello partecipate Cassa Depositi e Prestiti con una quota azionaria pari o superiore al 25 per cento.
L’Allegato 3 reca la ricognizione degli assetti organizzativi di tutte le società monitorate articolata secondo il seguente ordine: società partecipate dal MEF di I e II livello; società direttamente partecipate dagli altri Ministeri; società di III livello partecipate da Cassa Depositi e Prestiti.
È possibile consultare gli allegati al seguente link.
[1] Si ricorda che la nuova FiberCop S.p.A. – alla quale è stato conferito il ramo d’azienda di TIM relativo all’infrastruttura di rete fissa e alle attività wholesale – risulta interamente controllata da un gruppo di investitori guidati dal fondo statunitense KKR (che ne ha acquisito il controllo indiretto con una quota di circa il 37,8 per cento del capitale), mentre il MEF, con circa il 16 per cento, “Azure Vista”, (società veicolo di investimento interamente controllata da Abu Dhabi Investment Authority) e 13545369 Canada Inc. (veicolo di investimento costituito dal Canada Pension Plan Investment Board “CPPIB”) con circa il 17,5 per cento ciascuno, e F2i Fibra S.r.l. (“F2i” – Fondi Italiani per le infrastrutture Sgr) con circa l’11,2 per cento, sono azionisti di minoranza attraverso Optics Holdco S.r.l., società quest’ultima che detiene interamente le azioni di Optics BidCo S.p.A, che a sua volta detiene il 100 per cento del capitale di FiberCop.
[2] La società è posseduta da Marbles S.r.l., che a sua volta è controllata da Lesod SPV 2020, SL, società di diritto spagnolo che fa capo a Asterion Industrial Partners SGEIC S.A.
[3] Nel sito internet del Gruppo Tim, viene specificato che la notifica della partecipazione rilevante detenuta da Poste Italiane è pervenuta in data 26 maggio 2025, mentre in data 28 maggio 2025 è pervenuta la notifica della partecipazione rilevante detenuta da Vivendi S.E., che si attesta al 2,506 per cento.
[4] Quanto alla tempistica dell’operazione di alienazione, si rammenta che in una nota stampa di Poste Italiane, diramata il 17 ottobre 2024, la Società aveva comunicato “di aver avviato, congiuntamente al MEF, il procedimento presso la CONSOB per l’approvazione del prospetto relativo all’offerta di azioni da parte dello stesso MEF, a seguito dell’approvazione del DPCM del 17 settembre 2024. Tale procedimento è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell’offerta”. Per quanto concerne il citato DPCM, esso dispone che l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal MEF nel capitale della Società dovrà essere tale da mantenere comunque una partecipazione dello Stato, diretta o indiretta, superiore al 50 per cento. Si prevede, altresì, che l’alienazione della quota di partecipazione possa essere effettuata anche in più fasi, attraverso il ricorso singolo e/o congiunto ad un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali, nonché attraverso collocamento sul mercato, anche mediante modalità di vendita accelerate o attraverso vendita in blocchi. Il decreto precisa inoltre che verrà data priorità all’offerta rivolta al pubblico dei risparmiatori residenti in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo.
[5] Si segnala, inoltre, che con DM del 29 febbraio 2024 sono stati nominati, in sostituzione dei precedenti commissari straordinari, Alessandro Danovi, Daniela Savi e Francesco Di Ciommo quali nuovi commissari straordinari di ILVA.
[6] Il DRI (direct reduced iron) è una tecnica alternativa per la produzione del ferro, sviluppata per superare le difficoltà degli altiforni convenzionali.
[7] Si ricorda che il comma 5 dell’articolo 79 esclude altresì la società aerea costituite ai sensi del comma 3 e le società dalla stessa partecipate o controllate dall’applicazione:
· del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP);
· dell’articolo 23-bis del decreto-legge 6 dicembre 2021, n. 201, che reca un limite massimo ai compensi per gli amministratori, i dirigenti e i dipendenti delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni, ad esclusione di quelle emittenti strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati e loro controllate.
[8] L’A.S. 1452, trasmesso dal Senato della Repubblica il 3 luglio 2025, è stato assegnato il successivo 8 luglio alla I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei deputati in sede referente, nonché, per l’espressione dei pareri, alla V Commissione (Bilancio) e alla Commissione parlamentare per le questioni regionali.
[9] Il comma 3 dell’articolo 7 specifica che le inconferibilità da esso previste non si applichino ai dipendenti della stessa amministrazione, ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico che, all'atto di assunzione della carica politica, erano titolari di incarichi.
[10] In particolare, eccependo l’eccesso di delega, la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli 1, comma 2, lettera f), e 7, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, nella parte in cui non consentono di conferire l’incarico di amministratore di ente di diritto privato – che si trovi sottoposto a controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a quindicimila abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione – in favore di coloro che, nell’anno precedente, abbiano ricoperto la carica di presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato controllati da amministrazioni locali (provincia, comune o loro forme associative in ambito regionale).
[11] Si ricorda che il disegno di legge fornisce un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti di bilancio, tenendo conto anche della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell’esercizio conclusosi il 31 dicembre 2024. Le variazioni proposte dal disegno di legge determinano, in termini di competenza, un miglioramento del saldo netto da finanziare (corrispondente alla differenza tra entrate finali e spese finali) di circa 775 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali della Legge di bilancio per il 2025. Tale risultato è riferibile a una proposta di aumento delle entrate finali (di 13,8 miliardi di euro), parzialmente compensato da un aumento delle spese finali (di 13,1 miliardi). Con riguardo alle entrate finali, le variazioni proposte concernono sia le entrate tributarie, sia quelle extratributarie. Per queste ultime si registra un aumento complessivo, in termini di competenza, di 5.924 milioni di euro. Una componente rilevante di tale incremento, tra le altre voci, è rappresentata, come detto, dai maggiori introiti derivanti dai dividendi delle società partecipate, che evidenziano la citata crescita di 1,3 miliardi di euro sia in termini di competenza sia di cassa (per ulteriori approfondimenti si veda il dossier di documentazione relativo all’A.S. 1567).
[12] Nel complesso, considerando gli effetti sul lato delle entrate (con effetti migliorativi, in termini di indebitamento, per circa 1.400 milioni) e sul lato delle spese (aumentate, in termini di indebitamento, per circa 900 milioni), le variazioni del provvedimento di assestamento comportano un miglioramento dell’indebitamento netto di circa 500 milioni di euro.
[13] Il MEF pubblica dal 2011 il proprio “Rapporto annuale sulle partecipazioni delle amministrazioni pubbliche”, recante l’analisi delle informazioni riguardanti le caratteristiche delle partecipazioni su base annuale, in attuazione dell’articolo 2, comma 222, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, nell’ambito del Progetto Patrimonio della PA di ricognizione degli asset pubblici. A partire dal 2018, le amministrazioni interessate trasmettono, contestualmente e in maniera integrata, oltre ai dati relativi al censimento annuale delle partecipazioni pubbliche e dei loro rappresentanti in organi di governo di società ed enti (ai sensi dell’articolo 17 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90), le informazioni relative alla razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche, secondo quanto previsto dall’articolo 20 del TUSP.
[14] In particolare, continua a trovare applicazione la disciplina transitoria di cui al comma 7 dell’articolo 11 del TUSP, in base al quale fino all’emanazione del decreto in oggetto restano in vigore le disposizioni di cui all’articolo 4, comma 4, secondo periodo, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 – secondo cui il costo annuale sostenuto per i compensi degli amministratori, ivi compresa la remunerazione di quelli investiti di particolari cariche, non può superare l’80 per cento del costo complessivamente sostenuto nell’anno 2013 – nonché le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 24 dicembre 2013, n. 166, ossia il regolamento concernente la classificazione in tre fasce di complessità delle società non quotate controllate dal MEF.
La mancata adozione del predetto decreto del MEF e l’urgenza della sua emanazione, anche in ragione della complessità applicativa della richiamata disciplina transitoria, è stata da ultimo segnalata anche dalla Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, nella Relazione al Parlamento di cui alla delibera n. 10 del 30 maggio 2024. In precedenza, si rammenta che l’adozione del medesimo decreto è stata sollecitata anche dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 153 del 2022.
[15] Si ricorda che il citato articolo 6 della legge n. 162 del 2021 ha disposto, al comma 2, che con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400 entro due mesi dalla data di entrata in vigore della medesima legge n. 162 – termine spirato il 3 febbraio 2022 – avrebbero dovuto essere apportate modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251 conseguenti alle disposizioni introdotte al comma 1 dello stesso articolo 6 che hanno esteso la disciplina in materia di quote di genere applicabile alle società quotate - di cui al comma 1-ter dell’articolo 147-ter del Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria – anche alle società, costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni ai sensi dell’articolo 2359, commi primo e secondo, del codice civile e non quotate in mercati regolamentati.
[16] Si segnala che le schede di sintesi non comprendono STMicroelectronics holding N.V., la società capogruppo non quotata (che esercita il controllo relativo della società STMicroelectronics di diritto olandese), di cui il MEF detiene il 50 per cento del capitale. Tale società è esclusa dal monitoraggio del presente dossier non avendo la stessa sede legale in Italia e non essendo pertanto censita nella banca dati Telemaco.
[17] Partecipazioni detenute tramite le società Ausonia S.r.l., Esperia 15 S.r.l., Istituto Finanziario 2012 S.p.A., Gamma S.r.l., Azufin S.p.A., VM 2006 S.r.l., Mantegna 87 S.r.l., Calt 2004 S.r.l., Finanziaria Italia 2005 S.p.A., Immako S.r.l., Romana Partecipazioni 2000 S.r.l., M.K. 87 S.p.A., Viapar S.r.l., Finced S.r.l., Pantheon 2000 S.p.A..
[18] Partecipazioni detenute anche tramite Anima Holding S.p.A. (3,99%).
[19] La rendicontazione consolidata di sostenibilità, è pubblicata nell’apposita sezione della Relazione finanziaria annuale (pagg. 123 e seguenti).
[20] La Rendicontazione consolidata di sostenibilità è pubblicata nell’apposita sezione della Relazione annuale integrata (pagg. 65 e seguenti).
[21] La rendicontazione consolidata di sostenibilità è pubblicata nell’apposita sezione della Relazione finanziaria annuale (pagg. 237 e seguenti).
[22] La rendicontazione consolidata di sostenibilità, è pubblicata nell’apposita sezione della Relazione finanziaria annuale (pagg. 138 e seguenti).
[23] La rendicontazione consolidata di sostenibilità è pubblicata nell’apposita sezione del Bilancio integrato 2024 (pagg. 83 e seguenti).
[24] La rendicontazione di sostenibilità è pubblicata nell’apposita sezione della Relazione finanziaria 2024 (pagg. 204 e seguenti).
[25] Con comunicato stampa del 30 dicembre 2024, la Società ha reso noto che l’assemblea svoltasi in pari data ha approvato le modifiche dello statuto finalizzate all’adozione di un sistema di governance monistico. Ciò comporta l’esercizio della funzione di controllo da parte di un comitato per il controllo sulla gestione costituito all’interno del consiglio di amministrazione, anziché dal collegio sindacale.
[26] La rendicontazione di sostenibilità è pubblicata nell’apposita sezione del Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024 (pagg. 85 e seguenti).
[27] La rendicontazione consolidata di sostenibilità è pubblicata nell’apposita sezione della Relazione finanziaria annuale 2024 (pagg. 114 e seguenti).
[28] Si rammenta che con delibera del consiglio di amministrazione del 1° ottobre 2024 la Agnes è stata nominata presidente della Società. Tuttavia, ai sensi dell’articolo 63, comma 14, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, la nomina del presidente del CdA della RAI diviene efficace dopo l’acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Alla data di aggiornamento del presente dossier, tale parere non è stato ancora espresso.
[29] La rendicontazione consolidata di sostenibilità è pubblicata nell’apposita sezione del Bilancio 2024 (pagg. 202 e seguenti).
[30] La carica di presidente è vacante dal 29 giugno 2025 a seguito delle dimissioni rassegnate da Chiara Sbarigia.
[31] Si segnala che, diversamente da quanto risulta nella banca dati Telemaco del Registro delle imprese, il comunicato stampa di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. del 6 marzo 2025 riferisce invece che la nomina di Corradi è relativa al triennio 2025-2027.
[32] Tale informazione è stata reperita dal comunicato stampa della Società del 27 maggio 2025.
[33] Tale informazione è stata reperita dal comunicato stampa della Società del 30 maggio 2025.
[34] Tale informazione è stata reperita dal comunicato stampa della Società del 20 giugno 2025.
[35] Tale informazione è stata reperita dal comunicato stampa della Società del 24 giugno 2025.
[38] Ha sostituito Salvatore IANNICELLI il 10 giugno 2025.
[39] Nominata il 9 aprile 2025.
[40] Nominato il 9 aprile 2025.
[41] Il rinnovo del consiglio di amministrazione della Società era previsto per il 2026.
[42] Il rinnovo del consiglio di amministrazione della Società era previsto per il 2027.
[43] Il rinnovo dell’organo sociale della Società era previsto per il 2026.
[44] Per una panoramica complessiva delle società direttamente e indirettamente controllate dal MEF (comprensive di quelle di III e IV livello non monitorate nel presente dossier), i cui organi di amministrazione e/o controllo sono da rinnovare nel 2025, si rinvia al seguente link recante i relativi elenchi pubblicati in data 31 gennaio 2025.
[45] Si rammenta che a tali società oggetto di rinnovo vanno aggiunte le 6 società, indicate nel paragrafo 7.7, i cui organi amministrativi risultano scaduti alla data del 31 dicembre 2024.
[46] Tale informazione è stata reperita dal comunicato stampa della Società del 30 giugno 2025.
[47] Tale informazione è stata reperita dal comunicato stampa della Società dell’8 maggio 2025.
[49] L’informazione è stata reperita sul sito istituzionale e dal comunicato stampa della Società del 28 maggio 2025.
[50] L’informazione è tratta dal sito istituzionale e dal comunicato stampa della Società del 28 maggio 2025.
[52] Già Eni West Africa. Il cambio di denominazione è avvenuto in data 1° luglio 2025.
[53] Tale informazione è stata reperita sul sito istituzionale della Società.
[55] Dal comunicato stampa della Società del 13 giugno 2025 si apprende che Fabrizio Scolamacchia è stato nominato amministratore delegato nel corso della seduta di insediamento del consiglio di amministrazione.
[56] Gli esercizi della società Titagarh Firema decorrono dal 1° aprile al 31 marzo di ogni anno. Pertanto, i membri del consiglio di amministrazione scadranno con l’approvazione del bilancio al 31 marzo 2026.
[57] Gli esercizi della società CFI – Cooperazione Finanza Impresa decorrono dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo. Pertanto, i membri del consiglio di amministrazione scadranno con l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2027.
[58] Con esclusione del presidente e del vicepresidente della Società.
[59] Il mandato scade il 25 gennaio 2027.
[60] Si rammenta che negli Allegati non sono presenti informazioni relative a Stm Holding NV, società di cui il MEF detiene direttamente il 50 per cento del capitale, in quanto la stessa ha sede legale all’estero e non è pertanto censita nella banca dati Telemaco. Inoltre, si fa presente che nei medesimi Allegati FiberCop S.p.A. viene considerata convenzionalmente quale società partecipata dal MEF di I livello, ancorché la partecipazione sia detenuta per il tramite di Optics Holdco S.r.l., che detiene il 100 per cento di Optics Bidco S.p.A., che a sua volta detiene il 100 per cento di FiberCop.