Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo parlamentare - Servizio Controllo parlamentare
Titolo: Relazioni al Parlamento da obbligo di legge - XIX - Gennaio 2023
Serie: L'attività di controllo parlamentare   Numero: 3
Data: 16/01/2023
Organi della Camera: Assemblea

Camera dei deputati

XIX LEGISLATURA

 

 

 

 

S E R V IZ IO  P E R  I L  C O N T R O L L O P AR L AM E NT AR E

 

 

 

 

 

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO DA OBBLIGO DI LEGGE

 

 

 

 

 

 

 

 

Gennaio 2023


 

A CURA DEL SERVIZIO PER IL CONTROLLO PARLAMENTARE

? 06.6760-3381/9886 ? sgcp_segreteria@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l’attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.


INDICE

 

 

PREMESSA.. 1

 

IN QUESTO NUMERO.. 5

 

RELAZIONI GOVERNATIVE.. 8

I Commissione (Affari costituzionali) 8

Funzionamento sistema di accoglienza dei flussi migratori (dati anno 2020) 8

Funzionamento sistema di accoglienza dei flussi migratori (dati anno 2021) 9

Procedura d’infrazione relativa all’istituzione di un documento di viaggio europeo per il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. 10

II Commissione (Giustizia) 11

Stato di avanzamento degli interventi di competenza del Ministero della giustizia finanziati con le risorse destinate agli investimenti e allo sviluppo infrastrutturale del Paese. 11

Stato di attuazione delle disposizioni in materia di procedura di negoziazione assistita. 12

III Commissione (Affari esteri) 13

Interventi di sostegno alle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane perseguitate in aree di crisi 13

VI Commissione (Finanze) 14

Attività svolta dalle Fondazioni di origine bancaria. 14

VII Commissione (Cultura) 15

Utilizzazione del Fondo unico per lo spettacolo e andamento complessivo dello spettacolo. 15

VIII Commissione (Ambiente) 16

Bonifica dei siti di discarica abusivi di cui alla sentenza della Corte di giustizia UE del 2 dicembre 2014 (causa C-196/13) 16

IX Commissione (Trasporti) 17

Relazione d’inchiesta su incidenti aerei dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) 17

XII Commissione (Affari sociali) 18

Attività svolte dalla regione Puglia per il progetto cosiddetto “Area Taranto”. 18

Attuazione da parte dell’ISS della semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca. 19

Commissioni I (Affari Costituzionali), V (Bilancio) e VIII (Ambiente) 20

Stato della spesa ed efficienza dell’azione amministrativa del Ministero della transizione ecologica. 20

Commissioni I (Affari Costituzionali) e IX (Trasporti) 21

Stato di attuazione delle disposizioni in materia di cybersicurezza nazionale. 21

Attività svolta dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. 22

Commissioni III (Affari esteri) e VII (Cultura) 23

Riforma degli Istituti italiani di cultura e promozione della cultura e della lingua italiane all’estero. 23

III Commissione (Affari esteri), IV (Difesa) e X (Attività produttive) 24

Stato di attuazione della legge recante “Norme per la messa al bando delle mine antipersona”. 24

IV Commissione (Difesa) e V Commissione (Bilancio) 25

Spesa complessiva per il personale militare. 25

Programmi di ammodernamento e rinnovamento di mezzi, impianti e sistemi della Difesa. 26

Attività contrattuale per la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d’arma, delle opere, dei mezzi e dei beni destinati alla difesa nazionale. 27

Programmi di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture della Difesa. 28

Commissioni V (Bilancio), VI (Finanze), XIII (Agricoltura) e XIV (Politiche dell’Unione europea) 29

Attività del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea (COLAF) 29

 

RELAZIONI NON GOVERNATIVE.. 30

I Commissione (Affari costituzionali) 30

Attività del Difensore civico della regione Piemonte. 30

V Commissione (Bilancio) 31

Relazione della Corte dei Conti sulle coperture e sulla quantificazione degli oneri delle leggi pubblicate nel quadrimestre maggio-agosto 2022. 31

VII Commissione (Cultura) 32

Stato della concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica. 32

VIII Commissione (Ambiente) 33

Attuazione della ricostruzione della Valtellina e delle province di Bergamo, Brescia, Como e Novara a seguito degli eventi atmosferici di  luglio e agosto 1987. 33

Adempimenti in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e  indirizzi applicativi sulle liste di attesa da parte della regione Piemonte. 34

VII Commissione (Cultura) e VIII Commissione (Ambiente) 35

Attuazione del Piano degli interventi di adeguamento della viabilità statale in provincia di Belluno per l’evento sportivo «Cortina 2021». 35

 


 

PREMESSA

 

Nell’ambito della propria competenza per la verifica dell’adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere al Parlamento in conformità a quanto stabilito dalle vigenti disposizioni di legge; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche agli obblighi di relazione a carico di soggetti non governativi.

A questo fine, il Servizio cura una banca dati che viene alimentata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, sia mediante l’individuazione, attraverso lo spoglio sistematico della Gazzetta Ufficiale, degli obblighi informativi previsti da norme di nuova introduzione. Il monitoraggio si completa con l’accertamento degli obblighi di relazione conclusi a seguito dell’abrogazione della norma che li aveva introdotti, ovvero da ritenersi superati, pur se formalmente vigenti, alla luce di valutazioni discendenti dall’analisi del contesto di fatto in cui si iscrivono.

Nella presente pubblicazione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio sopra illustrata con riferimento alle relazioni trasmesse e annunciate in Assemblea nei mesi di novembre e dicembre 2022.

Per ciascun documento esaminato vengono forniti l’inquadramento normativo e una sintesi del contenuto finalizzata a renderne più agevole la consultazione, evidenziando, ove presenti, i contenuti informativi concernenti l’attuazione di specifici provvedimenti legislativi.


 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO DA OBBLIGO DI LEGGE ANNUNCIATE NEI MESI DI NOVEMBRE E DICEMBRE 2022



 

 

IN QUESTO NUMERO

 

 

Nei mesi di novembre e dicembre 2022 sono state annunciate 22 relazioni governative e 6 relazioni non governative trasmesse alle Camere in attuazione di disposizioni di legge: di tali relazioni si dà conto nelle schede informative contenute nella presente pubblicazione.

Si segnala inoltre l’invio, nel periodo di riferimento, del Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, previsto dall’articolo 10-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica) quale Allegato II alla Nota di aggiornamento al DEF 2022 (NADEF), indicante gli interventi volti a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali in tutto o in parte ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche, ovvero che si sovrappongano a programmi di spesa aventi le stesse finalità, che il Governo intende attuare con la manovra di finanza pubblica.

Sempre in allegato alla NADEF 2022 sono stati trasmessi il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva (Allegato III) e la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva (Allegato IV), di cui all’articolo 10-bis.1 della legge n. 196 del 2009.

Si segnala altresì che, in conformità al comma 11-bis dell’articolo 21 della legge n. 196 del 2009, è stato trasmesso, in allegato allo stato di previsione dell’entrata del disegno di legge di bilancio per il 2023 (A.C. 643), il Rapporto annuale sulle spese fiscali, che elenca qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell’imponibile o dell’imposta ovvero regime di favore, derivante da disposizioni normative vigenti, con separata indicazione di quelle introdotte nell’anno precedente e nei primi sei mesi dell’anno in corso.

Per approfondimenti in ordine ai predetti Rapporti si rinvia ai seguenti dossier sulla NADEF 2022 e sul disegno di legge di bilancio 2023.

***

A seguito del monitoraggio svolto dal Servizio per il controllo parlamentare delle disposizioni di legge pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nei mesi di novembre e dicembre 2022, si segnala in primo luogo l’introduzione di un nuovo obbligo di relazione al Parlamento disposto dall’articolo 5 del decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 201, recante Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in attuazione della delega conferita al Governo dall’articolo 8 della legge 5 agosto 2022, n. 118. Nello specifico, l’articolo 5, prevede che nelle città metropolitane sia sviluppata la gestione integrata sul territorio dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, ivi compresa la realizzazione e gestione delle reti ed impianti funzionali; inoltre, le regioni sono chiamate a incentivare, con il coinvolgimento degli enti locali interessati, la riorganizzazione degli ambiti o bacini di riferimento dei servizi pubblici locali a rete di propria competenza, anche tramite aggregazioni volontarie, superando l’attuale assetto e orientandone l’organizzazione preferibilmente su scala regionale o comunque in modo da consentire economie di scala o di scopo idonee a massimizzare l’efficienza del servizio.

Al fine di contribuire alla razionalizzazione degli assetti istituzionali locali del settore dei rifiuti, il comma 6 del citato articolo 5 stabilisce che l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) presenti alle Camere una relazione semestrale sul rispetto delle prescrizioni stabilite dalla disciplina di settore per la definizione del perimetro degli ambiti territoriali e per la costituzione degli enti di governo dell’ambito.

Si segnala inoltre che due ulteriori obblighi di relazione sono stati introdotti dal decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, attuativo della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari, entrato in vigore, a seguito di quanto disposto dall’articolo 6 del decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162, il 30 dicembre 2022.

In particolare, l’articolo 61 del decreto legislativo n. 150 del 2022 dispone che il Ministero della giustizia provveda al coordinamento nazionale dei servizi per la giustizia riparativa, esercitando le funzioni di programmazione delle risorse, di proposta dei livelli essenziali delle prestazioni e di monitoraggio dei servizi erogati, a tali fini avvalendosi della Conferenza nazionale per la giustizia riparativa, presieduta dal Ministro della giustizia o da un suo delegato. Alla Conferenza partecipano un rappresentante per ogni regione o provincia autonoma, un sindaco o un suo delegato per ciascuna regione o provincia autonoma, designato dall'Associazione nazionale comuni italiani, un rappresentante della Cassa delle ammende e sei esperti con funzioni di consulenza tecnico-scientifica.

L’articolo 61 prevede altresì che la Conferenza rediga annualmente una relazione sullo stato della giustizia riparativa in Italia, che viene presentata al Parlamento dal Ministro della giustizia.

Un secondo obbligo di relazione è introdotto dall’articolo 79 del decreto legislativo n. 150 del 2022. Tale articolo, al comma 1, stabilisce che, entro il 31 maggio di ciascun anno, il Ministro della giustizia trasmetta alle competenti Commissioni parlamentari una relazione in merito all'attuazione del medesimo decreto legislativo n. 150 in materia di esecuzione e conversione delle pene pecuniarie.

Al fine di un compiuto monitoraggio, in funzione del raggiungimento degli obiettivi di effettività ed efficienza perseguiti dal decreto legislativo n. 150, l’articolo 79 prevede che i dati statistici relativi alle sentenze e ai decreti di condanna a pena pecuniaria, anche sostitutiva, alla riscossione, alla rateizzazione, alla sospensione condizionale e alla conversione, per insolvenza o insolvibilità del condannato, alla estinzione per esito positivo dell'affidamento in prova al servizio sociale, ai sensi dell'articolo 47, comma 12, della legge 26 luglio 1975, n. 354, e alla prescrizione ai sensi degli articoli 172 e 173 del codice penale, siano pubblicati periodicamente sul sito del Ministero della giustizia e siano trasmessi annualmente al Parlamento, unitamente alla predetta relazione di cui al comma 1 dell’articolo 79.

 


 

RELAZIONI GOVERNATIVE

I Commissione (Affari costituzionali)

Doc. LI, n. 1

 

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7/11/2022

Relazione sul funzionamento del sistema di accoglienza predisposto al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri nel territorio nazionale

(Dati relativi all’anno 2020)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro dell’interno

L’articolo 6 del decreto-legge n. 119 del 2014 prevede che, entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’interno, coordinandosi con il Ministero dell’economia e delle finanze, presenti alle Camere una relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza predisposto per fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale, contenente dati relativi al numero, all’ubicazione e alle caratteristiche delle strutture, nonché alle modalità di autorizzazione, all’entità e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate. L’articolo 20 del decreto legislativo n. 142 del 2015 ha inoltre previsto che nella relazione sia dato atto dell’attività di controllo della gestione delle strutture di accoglienza, prevista dal medesimo articolo 20.

 

 

Sintesi del contenuto

 

 

 

La relazione riferisce che dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020, il numero di migranti sbarcati sul territorio italiano è stato pari a 34.154, con un aumento percentuale del 197,74% rispetto al 2019, anno in cui i migranti giunti sul territorio italiano sono stati 11.471; si rileva un aumento anche degli ingressi via terra (+26,40% rispetto al 2019). La relazione descrive quindi la struttura del sistema di accoglienza, dando conto delle modifiche apportate dal decreto-legge n. 130 del 2020 al Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati (SIPROIMI), divenuto Sistema di accoglienza e integrazione (SAI), che ha anche ampliato la categoria dei beneficiari, e della conseguente revisione del Capitolato di appalto per la gestione dei centri di prima accoglienza. La relazione segnala che alla data del 31 dicembre 2020 si registrano nel sistema accoglienza, complessivamente, 79.451 migranti ospitati negli hotspot (aree di sbarco attrezzate per lo volgimento delle operazioni di prima assistenza materiale e sanitaria), nei centri di prima accoglienza e nel SAI. Il documento si sofferma quindi sulle misure di contrasto dell’emergenza pandemica adottate nella gestione dell’accoglienza, anche con l’utilizzo di apposite “navi quarantena”, sulle quali, alla data del 31 dicembre 2020, sono transitati complessivamente 13.781 migranti. Si riferisce altresì sul funzionamento degli hotspot (ubicati a Lampedusa, Pozzallo, Messina e Taranto) e dei centri di prima accoglienza, nei quali si è registrato, al 31 dicembre 2020, un numero delle presenze pari a 54.028 (-18,8% rispetto al medesimo periodo del 2019). La relazione espone poi la situazione del sistema di seconda accoglienza nell’ambito del citato SAI (che ha sostituito il SIPROIMI), con particolare attenzione alle misure destinate ai minori stranieri non accompagnati, segnalando che il numero complessivo degli stessi in accoglienza sul territorio nazionale al 31 dicembre 2020, pari a 7.080, registra un incremento del 16,9% rispetto a 31 dicembre 2019. Circa i centri di permanenza per il rimpatrio, si evidenzia la ridotta diponibilità di posti, dando conto dell’attività volta alla loro implementazione.

La relazione fornisce poi le risultanze dell’attività di monitoraggio delle procedure di affidamento dei servizi di accoglienza svolta dalle Prefetture nel 2020 (697 visite ispettive in presenza su 485 strutture di accoglienza; 2.494 controlli a distanza su 643 strutture). Si forniscono quindi dati sulla ricollocazione volontaria dei migranti in altri Stati membri disponibili ad accogliere (567 nel 2020 a fronte di 478 ricollocati nel 2019) e sui programmi di rimpatrio volontario assistito (il numero totale dei RVA effettuati dall’Italia a partire dal 2017, ammonta, alla data del 31 dicembre 2020, a 2.704). La relazione riferisce infine dettagliatamente in merito all’utilizzo delle risorse destinate al sistema dell’accoglienza, sottolineando che contrariamente a quanto verificatosi negli esercizi ante 2019, nell’anno 2020 la spesa ha trovato integrale copertura negli stanziamenti di bilancio e non si sono generate situazioni debitorie.

Doc. LI, n. 2

 

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9/12/2022

Relazione sul funzionamento del sistema di accoglienza predisposto al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri nel territorio nazionale

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro dell’interno

L’articolo 6 del decreto-legge n. 119 del 2014 prevede che, entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’interno, coordinandosi con il Ministero dell’economia e delle finanze, presenti alle Camere una relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza predisposto per fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale, contenente dati relativi al numero, all’ubicazione e alle caratteristiche delle strutture, nonché alle modalità di autorizzazione, all’entità e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate. L’articolo 20 del decreto legislativo n. 142 del 2015 ha inoltre previsto che nella relazione sia dato atto dell’attività di controllo della gestione delle strutture di accoglienza, prevista dal medesimo articolo 20.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione riferisce che nel 2021 si conferma l’aumento dei flussi migratori verso l’Italia, con un incremento del numero dei migranti sbarcati del 97,57% rispetto all’anno 2020 (67.477 a fronte di 34.154 nel 2020). Nel 2021 il numero totale di migranti in entrata dai confini interni dell’Italia con gli altri Paesi europei, principalmente provenienti dalla cd. “rotta balcanica”, è stato pari a 7.853 rispetto ai 5.247 del 2020, con un incremento del 49,67%. Quanto alle misure di contrasto all’emergenza pandemica, è proseguito l’utilizzo delle strutture destinate alla sorveglianza sanitaria e delle “navi quarantena”, a bordo delle quali, nel corso del 2021, sono stati assistiti complessivamente 35.304 migranti.

La relazione, ricordata la revisione del sistema di accoglienza (divenuto Sistema di accoglienza e integrazione SAI) operata in conformità al decreto-legge n. 130 del 2020, che ha inciso anche sulla platea dei beneficiari, riferisce che, alla data del 31 dicembre 2021, si registrano in tale sistema, complessivamente, 78.439 migranti ospitati negli hotspot, nei centri di prima accoglienza e nel SAI. Il numero dei migranti presenti nella rete di prima accoglienza al 31 dicembre 2021 è pari a 52.103 (-3,6% rispetto al medesimo periodo del 2020). Per quanto riguarda la seconda accoglienza, garantita dal Sistema di accoglienza e integrazione (SAI), la relazione dà conto delle risorse destinate al finanziamento di ulteriori progetti dedicati ai minori stranieri non accompagnati e dell’ampliamento della rete SAI effettuato per rispondere alle eccezionali esigenze di accoglienza a seguito della crisi politica in Afghanistan. Al 31 dicembre 2021 i progetti della rete SAI finanziati erano 851, con una disponibilità di 34.744 posti finanziati, di cui 29.709 posti attivi. Alla medesima data risultavano occupati 25.938 posti. Il numero dei minori stranieri non accompagnati in accoglienza sul territorio nazionale al 31 dicembre 2021, pari a 12.284, registra un incremento del 73,5% rispetto al 31 dicembre 2020 (7.080).

La relazione fornisce poi le risultanze dell’attività di monitoraggio e controllo dei servizi di accoglienza svolta dalle Prefetture nel 2021 (1.081 visite ispettive in presenza su 950 strutture di accoglienza; 2.224 controlli a distanza su 561 strutture).

Si forniscono quindi dati sulla ricollocazione volontaria dei migranti in altri Stati membri disponibili ad accogliere (181 nel 2021 in diminuzione rispetto ai 567 ricollocati nel 2020) e sui programmi di rimpatrio volontario assistito (il numero totale dei RVA effettuati dall’Italia a partire dal 2017, ammonta, alla data del 31 dicembre 2021, a 3.053).

La relazione illustra infine l’utilizzo delle risorse destinate al sistema dell’accoglienza, sottolineando che la spesa ha trovato integrale copertura negli stanziamenti di bilancio, tanto che non si sono generate situazioni debitorie, analogamente a quanto avvenuto nel 2020. A valere sul capitolo 2351 (destinato al finanziamento dei centri governativi e dei c.d. C.A.S.- centri di accoglienza straordinari) sono stati anzi accertati risparmi per un ammontare di cento milioni di euro.


 

NN 15, n. 13

 

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16/11/2022

 

 

Relazione concernente la procedura d’infrazione n. 2022/2006, avviata, ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, per violazione del diritto dell’Unione europea in relazione al mancato rispetto degli obblighi stabiliti dal regolamento (UE) 2016/1953, relativo all’istituzione di un documento di viaggio europeo per il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, e recante abrogazione della raccomandazione del Consiglio del 30 novembre 1994

Fonte

 

Presentata dal

Ministro dell’interno

 

L’articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l’avvio di una procedura d’infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l’inadempimento o la violazione contestati con la procedura d’infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.

La relazione è trasmessa contestualmente al Presidente del Consiglio dei ministri o al Ministro per gli affari europei. Le Camere possono assumere al riguardo tutte le opportune deliberazioni in conformità ai rispettivi Regolamenti.

Per completezza, si ricorda che il comma 3 dell’articolo 15 dispone che il Presidente del Consiglio dei ministri - o il Ministro per gli affari europei - informi senza ritardo le Camere e la Corte dei conti di ogni sviluppo significativo relativo a procedure d’infrazione basate sull’articolo 260 del TFUE. La legge prevede che il Governo possa raccomandare l’uso riservato delle informazioni e dei documenti trasmessi.

 

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione ricorda che con nota del 29 settembre 2022 la Commissione europea ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), una lettera di messa in mora con la quale si contesta all’Italia di non aver provveduto a trasmettere alla medesima Commissione e agli Stati membri un esemplare del documento di viaggio europeo per il rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. Ciò in ottemperanza all’obbligo imposto dall’articolo 4, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1953, che stabilisce altresì, il formato, le caratteristiche di sicurezza e le specifiche tecniche che deve possedere il documento.

La relazione fa presente che per adeguare l’ordinamento interno alle disposizioni del citato regolamento, l’articolo 17 della legge n. 238 del 2021 (c.d. Legge europea 2019-2020), ha modificato l’articolo 1 del decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo unico dell’immigrazione -TUI), aggiungendo il comma 6-bis. Tale comma dispone che il documento sia rilasciato dal questore sulla base del modello conforme approvato con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Si dà quindi conto della successiva fase attuativa dell’articolo 17, evidenziando che nel corso degli incontri tecnici è emersa l’esigenza di impiegare “carta valori”, con conseguenti oneri finanziari.

La relazione fornisce quindi il seguente cronoprogramma delle attività che porteranno all’adozione del decreto ministeriale di cui all’articolo 17 della legge n. 238 del 2021: entro il 7 novembre 2022, quantificazione della spesa, a carico del Ministero dell’interno, riguardante la fornitura dei modelli; entro il 17 novembre, avvio delle attività di concertazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; entro il 31 dicembre 2022, adozione del decreto del Ministro dell’interno di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale di approvazione del modello di documento di viaggio europeo per il rimpatrio.


II Commissione (Giustizia)

Doc. XL,

n. 1

 

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18/11/2022

Relazione sullo stato di avanzamento degli interventi di competenza del Ministero della giustizia, finanziati con le risorse del fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, di cui all’articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, del fondo di cui all’articolo 1, comma 95, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e del fondo di cui all’articolo 1, comma 14, della legge 27 dicembre 2019, n. 160

(aggiornata al 15 settembre 2022)

 

Fonte

 

Presentata dal

Ministro della giustizia

L’articolo 1, comma 1075, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di bilancio 2018), dispone che ai fini del monitoraggio dello stato di avanzamento degli interventi finanziati con le risorse del fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, di cui all’articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di bilancio 2017), ciascun Ministero invii alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell’economia e delle finanze e alle Commissioni parlamentari competenti per materia, entro il 15 settembre di ogni anno, una relazione contenente un aggiornamento della previsione sugli ulteriori stati di avanzamento, nonché un’indicazione delle principali criticità riscontrate nell’attuazione delle opere. L’articolo 1, comma 105, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di bilancio 2019) e l’articolo 1, comma 25, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di bilancio 2020) prevedono che nella predetta relazione i Ministeri riferiscano anche sull’utilizzo delle risorse ad essi assegnate a valere sui fondi di cui all’articolo 1, comma 95, della legge n. 145 del 2018 e all’articolo 1, comma 14, della legge n. 160 del 2019.

Si ricorda che, ai sensi dell’articolo 47 del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, al fine del raggiungimento degli obiettivi del PNRR, le risorse già utilizzate per i progetti in essere, sono vincolate, dall’annualità 2022 all’annualità 2026, alla realizzazione degli stessi.

 

 

 

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione fornisce preliminarmente il quadro delle risorse assegnate al Ministero della giustizia per gli interventi di competenza, di cui un ammontare pari complessivamente a 1.327.136.024 euro a valere sul fondo di cui al comma 140 della legge n. 232 del 2016, per il periodo 2017 - 2032 (DPCM 21 luglio 2017). A seguito del rifinanziamento del Fondo (operato dall’articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205), con DPCM del 28 novembre 2018 al Ministero sono state attribuite ulteriori risorse pari a 725.400.000 euro per il periodo 2018 – 2033.

Le risorse del Fondo di cui all’articolo 1, comma 95, della legge n. 145 del 2018, destinate al Ministero (con DPCM 11 giugno 2019) ammontano in totale a 650.000.000 euro per gli anni 2019 - 2033. Nell’ambito di tale stanziamento sono stati individuati i seguenti interventi: 386.819.000 euro per l’edilizia giudiziaria; 30.000.000 per l’edilizia penitenziaria; 233.181.000 euro per l’informatizzazione.

Quanto al Fondo di cui all’articolo 1, comma 14, della legge n. 160 del 2019, al Ministero sono stati destinati (con DPCM 23 dicembre 2020) per il periodo 2020-2029, 197.000.000 euro, di cui 37.018.967 per l’edilizia giudiziaria; 114.981.033 per l’edilizia penitenziaria; 45.000.000 per l’informatizzazione. La relazione segnala inoltre che la legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di bilancio 2021), ha assegnato al Ministero della giustizia, per il periodo 2021-2026, risorse pari a 500.000.000 euro, di cui 80.000.000 euro autorizzati dall’articolo 1, comma 155, e destinate ad interventi straordinari per l’ampliamento e l’ammodernamento degli spazi e delle attrezzature per il lavoro dei detenuti, nonché per il cablaggio e la digitalizzazione degli istituti penitenziari, e 420.000.000 euro iscritti in bilancio nella Sezione II, così ripartiti: 250.000.000 euro per l’edilizia giudiziaria; 17.800.000 euro per l’adeguamento impiantistico degli edifici giudiziari; 30.430.000 euro per l’informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria; 121.770.000 euro per l’edilizia penitenziaria.

La relazione fornisce quindi il quadro dettagliato dello stato degli interventi finanziati con le risorse complessivamente destinate: all’edilizia giudiziaria; all’informatizzazione; all’edilizia penitenziaria, al potenziamento infrastrutture e mezzi per l’ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso segnalando, dove esistenti, le criticità rilevate e dando indicazione, tra l’altro, delle risorse finalizzate non impegnate.

 

Doc. CIX,

n. 1

 

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22/11/2022

Relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di procedura di negoziazione assistita

(Dati aggiornati al 26 febbraio 2021)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro della giustizia

 

L’articolo 11 del decreto-legge n. 132 del 2014, recante Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile, dispone che il Ministro della giustizia trasmetta alle Camere, con cadenza annuale, una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di procedura di negoziazione assistita, contenente, in particolare, i dati trasmessi dal Consiglio nazionale forense a seguito del monitoraggio dallo stesso effettuato, distinti per tipologia di controversia, unitamente ai dati relativi alle controversie iscritte a ruolo nell’anno di riferimento, a loro volta distinti per tipologia.

 

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione segnala preliminarmente la parzialità e incompletezza dei dati, dovute al metodo di raccolta prescritto dal decreto-legge n. 132 del 2014, affidato allo spirito collaborativo dei singoli avvocati e che non quantifica l’effettivo ricorso all’istituto, in quanto considera soltanto gli accordi effettivamente conclusi, non le procedure di negoziazione tentate e poi fallite.

Si riferisce quindi che nel corso del 2020 risultano segnalati al Consiglio nazionale forense 6.099 accordi conclusi, con un calo di circa 700 unità rispetto all’anno precedente. Nessuna documentazione è pervenuta circa procedimenti che si siano conclusi con esito negativo. Inoltre i dati risultano parziali in quanto provenienti da soli 88 Ordini sui 139 totali.

La relazione conferma che la maggioranza delle procedure è stata svolta nella materia della crisi coniugale (5.218 accordi raggiunti) e, in particolare, 2.697 accordi in materia di separazione personale dei coniugi, 2.121 in materia di divorzio o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, 400 relativi a modifiche delle condizioni di separazione o divorzio.

Nelle materie per cui la negoziazione assistita è prevista a pena di improcedibilità della domanda, sono stati conclusi 842 accordi, di cui 838 relativi al pagamento di somme non eccedenti 50.000 euro e solo 4 concernenti controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti.

Gli ulteriori 25 accordi raggiunti in settori di contenzioso diversi dalle materie sottoposte a negoziazione obbligatoria e dalla materia della crisi coniugale riguardano solo in 8 casi il pagamento di somme eccedenti i 50.000 euro.

 


 

III Commissione (Affari esteri)


Doc. LXXXI,

n. 1

 

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23/11/2022

Relazione sugli interventi di sostegno diretti alle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzioni nelle aree di crisi

(anno 2021)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

L’articolo 1 della legge n. 145 del 2018 (Legge di bilancio 2019), al comma 288, dispone che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale presenti ogni anno alle Camere una relazione sulla realizzazione delle iniziative finanziate con le risorse del Fondo, di cui al comma 287, destinato ad interventi di sostegno diretti alle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzioni nelle aree di crisi, attuati dai soggetti del sistema della cooperazione italiana allo sviluppo, di cui alla legge n. 125 del 2014 (Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo).

Il comma 287 assegna al Fondo una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. Agli stanziamenti previsti dal Fondo sono stati aggiunti, per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023, ulteriori 400 mila euro assegnati dalla legge 30 dicembre 2020 n. 178 (Legge di bilancio 2021) al capitolo di spesa 2186 del MAECI.

 

 

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione riferisce che l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), nell’ambito del c.d. “Bando OSC 2020”, ha dedicato il Lotto 3, con uno stanziamento di 6.413.879 euro, al finanziamento di interventi a sostegno delle comunità cristiane nelle aree di crisi, per la concessione di contributi a iniziative promosse da Organizzazioni della società civile (OSC) e altri soggetti senza finalità di lucro. I termini per la presentazione delle proposte a valere su detto bando sono scaduti il 12 maggio 2021. A seguito della valutazione della Commissione nominata con decreti del Direttore AICS è stata elaborata la graduatoria delle iniziative giudicate ammissibili a finanziamento, approvata con delibera del Direttore AICS n. 13 del 16 marzo 2022. Sono state conseguentemente finanziate sei iniziative, tutte della durata prevista di 24 mesi. L’ammontare dei finanziamenti richiesti dalle OSC per il finanziamento delle iniziative del Lotto 3 approvate è complessivamente pari a 4.671.532,99 euro, con un residuo di 1.742.346 euro, che sarà aggiunto allo stanziamento del prossimo Bando che AICS emanerà ai sensi della legge n. 145 del 2018.

Nel corso del 2021, inoltre, l’Agenzia ha monitorato lo stato di avanzamento delle iniziative approvate nell’ambito del precedente Bando Minoranze Cristiane 2019, supportando le OSC nei casi in cui si è reso necessario apportare modifiche alle attività, per adeguarle allo scenario imposto dalla pandemia.

La relazione segnala che l’esperienza dei bandi finora emanati e le risultanze legate al monitoraggio delle attività delle iniziative approvate evidenziano una scarsa partecipazione ai bandi dedicati alle minoranze cristiane, con la presentazione di un numero esiguo di proposte da parte di poche OSC. Gli esiti delle commissioni di valutazione dimostrano, inoltre, che le iniziative proposte si configurano come interventi più utili a sostenere le necessità finanziarie dei partner locali, che mirati a risultati centrati sui bisogni della minoranza cristiana perseguitata. Inoltre, si rileva una reticenza da parte delle OSC nel presentare interventi in aree in cui notoriamente la popolazione cristiana è esposta e vulnerabile, quali ad esempio il Pakistan o la Nigeria del Nord.

Il numero ridotto di iniziative presentate e il numero ancora minore di iniziative ammissibili al finanziamento rende difficile assegnare tutti i fondi stanziati. La relazione fa pertanto presente che tutti i bandi finora emanati hanno maturato consistenti residui finanziari, che verranno utilizzati per le successive procedure.


 

VI Commissione (Finanze)

Doc. CLXXXI n. 1

 

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25/11/2022

 

Relazione sull’attività svolta dalle Fondazioni di origine bancaria

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro dell’economia e delle finanze

L’articolo 10 del decreto legislativo n. 153 del 1999 prevede che il Ministero dell’economia e delle finanze, in qualità di autorità di vigilanza sulle fondazioni di origine bancaria, presenti al Parlamento, entro il 30 giugno, una relazione sull’attività svolta dalle fondazioni nell’anno precedente, con riferimento, tra l’altro, agli interventi finalizzati a promuovere lo sviluppo economico-sociale nei territori locali in cui esse operano. Si ricorda che, ai sensi del decreto legislativo n. 153, le fondazioni sono persone giuridiche private senza fine di lucro, dotate di piena autonomia statutaria e gestionale, che perseguono esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico secondo quanto previsto dai rispettivi statuti, operando in rapporto prevalente con il territorio. L’attività delle Fondazioni si sostanzia in due fasi principali: la fase di investimento secondo le modalità tipiche dell’investitore istituzionale, la cui redditività determina il risultato di esercizio (avanzo, o disavanzo se negativo) e l’attività erogativa, strettamente connessa alla redditività del proprio portafoglio investito.

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione si articola in due parti nelle quali si analizzano, rispettivamente, i dati economici delle Fondazioni di origine bancaria e l’attività istituzionale da esse svolta. Circa il patrimonio, si segnala che nel 2021 il valore del patrimonio netto, a livello di sistema, è pari a 40,2 miliardi di euro, e presenta un incremento dell’1,33% rispetto all’anno precedente (nell’esercizio 2020 era stato registrato un decremento dell’1,37% rispetto all’esercizio 2019). Come per gli anni precedenti, anche nel 2021 il patrimonio delle Fondazioni è distribuito in maniera piuttosto diseguale: in particolare, le Fondazioni del Mezzogiorno (10 Enti su un totale di 86) possiedono una quota minoritaria del patrimonio, pari al 5,03% della consistenza complessiva.

La relazione fa presente che il valore delle poste dell’attivo investito dalle Fondazioni raggiunge nel 2021 un totale di 47.365.093.357 euro, in aumento del 2,63% rispetto all’anno precedente (nell’esercizio 2020 era stato rilevato un decremento dell’1,78% rispetto all’esercizio 2019), fornendo un sintetico profilo delle principali voci che lo compongono (immobili, società strumentali, attività quotate, partecipazione nella Società bancaria conferitaria). Si riferisce quindi in ordine all’adeguamento ai parametri stabiliti dal Protocollo d’Intesa MEF-ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa) in tema di diversificazione degli investimenti, di esposizioni debitorie e di corrispettivi per i componenti degli organi delle Fondazioni, sottoscritto il 22 aprile 2015 da parte delle 83 Fondazioni che vi hanno aderito.

In merito al risultato della politica di investimento delle Fondazioni, la relazione riferisce che il totale dei proventi netti della gestione ordinaria nel 2021 è pari a 2.176.878.179 euro (1.061.410.961 euro nel 2020) con un notevole incremento rispetto all’esercizio 2020 (+105,09%). L’avanzo d’esercizio pari, a livello complessivo, a 1.690.806.763 euro, risulta aumentato del 61,11% rispetto al 2020 (1.049.490.343 euro), risultato determinato principalmente dal segnalato miglioramento dei risultati della gestione ordinaria. Circa l’andamento delle erogazioni nei settori di intervento delle Fondazioni ammessi dalla legge (indicati all’articolo 1 del decreto legislativo n. 153 del 1999), pur ricordando che una parte dell’avanzo d’esercizio può essere accantonato a fondi di natura istituzionale per la stabilizzazione delle erogazioni future, la relazione fa presente che tra il 2020 e il 2021 a fronte del ricordato incremento nell’avanzo del 61,11%, l’importo totale delle erogazioni si è ridotto del 5,85%. Nel 2020 si era registrato un incremento delle erogazioni del 7,37%, seppur a fronte di una contrazione dell’avanzo pari al 45,04%. Vengono quindi forniti dati in merito alla ripartizione delle risorse per singoli settori di intervento.

 

VII Commissione (Cultura)

Doc. LVI, n. 1

 

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27/12/2022

Relazione sull’utilizzazione del Fondo unico per lo spettacolo e sull’andamento complessivo dello spettacolo

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dal Ministro della cultura

L’articolo 6 della legge 30 aprile 1985, n. 163, recante Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo, prevede che il Ministro del turismo e dello spettacolo (ora Ministro della cultura) presenti ogni anno al Parlamento una documentazione conoscitiva e una relazione analitica sull’utilizzazione del Fondo unico per lo spettacolo, nonché sull’andamento complessivo dello spettacolo.

Si ricorda che il Fondo unico per lo spettacolo (FUS), alimentato annualmente dalla Legge di bilancio, è ripartito tra i diversi settori dello spettacolo con decreto del Ministro della cultura, sentito il Consiglio superiore dello spettacolo.

Si segnala che ai sensi dell’articolo 1, comma 631, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di bilancio 2023) il Fondo unico per lo spettacolo ha assunto la denominazione di Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo.

 

Sintesi del contenuto

 

La relazione si articola in 8 capitoli e un’Appendice. Il primo capitolo riferisce in merito all’utilizzo del Fondo unico dello spettacolo (FUS) in favore dell’intero comparto, dando preliminarmente conto della normativa di riferimento. In particolare, si ricorda che il decreto-legge n. 34 del 2020, all’articolo 183, ha previsto criteri specifici per l’attribuzione delle risorse del FUS nel periodo 2020-2022 in deroga alla disciplina generale, al fine di favorire la ripresa del settore dello spettacolo a seguito dell’emergenza sanitaria da COVID-19, nonché per assicurare la tutela dell’occupazione e la riprogrammazione degli spettacoli.

La relazione ricorda che il FUS è ripartito tra le diverse attività dello spettacolo (attività delle Fondazioni lirico-sinfoniche; teatrali; musicali; di danza; attività circensi e di spettacolo viaggiante; progetti multidisciplinari, residenze, progetti speciali e azioni di sistema) sulla base di aliquote determinate con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo dell’11 febbraio 2021.

La relazione fa, inoltre, presente che, complessivamente, i contributi assegnati per l’anno 2021 a valere sul FUS sono 1.483, per un importo totale pari a 371.702.458,81 euro, osservando che, rispetto al 2020, è maggiore sia il numero delle assegnazioni (644 in più), sia l’importo assegnato (+7,21%). Il contributo assegnato è aumentato per tutti i settori. La variazione più rilevante dell’importo conferito si registra per i progetti speciali (+214,15%). La relazione analizza inoltre la ripartizione in ambito territoriale del contributo, con riferimento a ciascuna regione.

Nei capitoli dal secondo al settimo della relazione sono presi in esame singolarmente gli interventi in favore delle diverse attività di spettacolo. Per ciascuna di tali attività, la relazione illustra la normativa su cui si fonda l’attribuzione del contributo, fornisce l’analisi quantitativa degli importi stanziati, quali risultanti dall’applicazione delle aliquote di riparto dello stanziamento del FUS per il 2021 fra i diversi settori dello spettacolo, ed esamina il contributo assegnato. Nell’Appendice è inoltre riportato il contributo erogato a ciascun soggetto beneficiario.

Nell’ottavo capitolo della relazione sono esposti dati raccolti dalla Società Italiana degli autori ed editori (SIAE), riferiti all’anno 2021, relativi al numero di spettacoli (1.440.781), al numero di ingressi (pari a 35.929.038) e alla spesa al botteghino (338.807.817,76 euro) e si fornisce il confronto con l’andamento delle annualità precedenti (a partire dal 2006). Viene inoltre descritta la ripartizione del numero di spettacoli proposti nel 2021 per regione, fornendo informazioni sulla distribuzione territoriale dell’offerta di spettacolo dal vivo e cinematografico.

Una specifica analisi è dedicata all’offerta di spettacolo dal vivo negli anni dell’emergenza epidemiologica, in rapporto al 2019.


 

VIII Commissione (Ambiente)

Doc. CLXXXVIII,

n. 1

 

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1/12/2022

Relazione sulla bonifica dei siti di discarica abusivi oggetto della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 2 dicembre 2014 (causa C-196/13)

(Dati relativi al periodo da gennaio a giugno 2022)

Fonte

 

Presentata dal Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale

L’articolo 22 del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113 (Misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio), dispone che tutte le risorse finanziarie statali destinate, a qualsiasi titolo, alla messa a norma delle discariche abusive oggetto della sentenza di condanna della Corte di giustizia dell’Unione europea del 2 dicembre 2014, relativa alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077, siano assegnate al commissario straordinario nominato ai sensi del comma 2-bis dell’articolo 41 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, su specifico conto di contabilità speciale, intestato al commissario straordinario stesso. Il medesimo articolo 22 stabilisce che il commissario straordinario comunichi semestralmente al Ministero dell’economia e delle finanze e al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché alle Commissioni parlamentari competenti, l’importo delle risorse finanziarie impegnate per la messa a norma delle discariche abusive e che presenti un dettagliato rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori concernenti la messa a norma di tutte le discariche abusive oggetto della sentenza di condanna.

Si ricorda che con delibera del Consiglio dei ministri 31 marzo 2021, il mandato commissariale di Giuseppe Vadalà è stato confermato per un triennio dalla data della medesima deliberazione.

Sintesi del contenuto

 

La relazione, articolata in tre volumi, ricostruisce il contesto che ha originato la missione del Commissario straordinario e illustra dettagliatamente il metodo operativo adottato per il risanamento delle discariche abusive ispirato, tra l’altro, alla logica di ridurre i tempi di bonifica dei siti oggetto di condanna, al fine di contenere l’ammontare della sanzione europea. Ciò in quanto la Corte di giustizia UE, oltre ad una somma forfettaria di 40 milioni di euro, ha inflitto all’Italia una penalità iniziale di 42,8 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie a dare piena esecuzione alla sentenza del 2014. Da tale penale, da liquidarsi sino alla permanenza in stato di infrazione di ciascuna discarica, vengono detratti gli importi semestrali di 400.000 euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi e di 200.000 euro per ogni altra discarica nel frattempo posta a norma, su richiesta avvalorata dalla documentazione probante.

La relazione descrive, regione per regione, lo stato dell’arte di ciascuno dei siti affidati al commissario; riferisce, quindi, in merito alle proposte di fuoriuscita dalla procedura di infrazione dei siti regolarizzati, alle notifiche di espunzione della Comunità Europea, ai protocolli d’intesa siglati, nonché al cronoprogramma operativo per il prossimo biennio. In particolare, la relazione, ricordato che le discariche da sanare affidate al Commissario straordinario erano 81 (dislocate in 9 regioni, 27 province e 73 comuni), segnala che, al 30 giugno 2022, i siti posti in condizioni di sicurezza e di cui è stata richiesta la fuoriuscita dalla procedura sanzionatoria europea sono 65, di cui 58 espunti definitivamente dalla sanzione di cui alla causa C-196/13. La sanzione semestrale attuale, ritenendo accolti i 7 dossier inviati a giugno, ammonta a 3.600.000 euro (per 16 siti, di cui 1 contenente rifiuti pericolosi); quella effettiva (in attesa però del vaglio e dello stralcio dei 7 dossier richiamati) è di 5.000.000 euro. La relazione segnala inoltre che il risparmio economico a semestre sulla sanzione a seguito dell’espunzione definitiva dalla procedura C-196/13 di 58 siti (57 contenenti rifiuti normali e 1 contenente rifiuti speciali) risulta di 11.800.000 euro; il risparmio economico sulla sanzione dal 2017 (I semestre di commissariamento) è di 118.000.000 euro. Si fa altresì presente che le spese di funzionamento della missione sono pari a 887.943,90 euro (con una spesa annua di 177.588,78 euro). La spesa economica per interventi di bonifica per i siti commissariati è pari a 20.756.344, 52 euro.


IX Commissione (Trasporti)

NN. 6, n. 7

 

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22/12/2022

Relazione d’inchiesta relativa a incidente aereo

 

 

Fonte

 

Presentata dal Ministro per i rapporti con il Parlamento

 

 

L’articolo 12 del decreto legislativo n. 66 del 1999 prevede che per ciascuna inchiesta concernente un incidente aereo l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) rediga una relazione contenente anche elementi utili ai fini della prevenzione, nonché eventuali raccomandazioni di sicurezza.

La relazione, a carattere eventuale, è trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’invio alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, al Ministero dei trasporti e della navigazione (ora delle infrastrutture e dei trasporti), all’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAV), alla Commissione europea ed all’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (ICAO).

La relazione è altresì trasmessa ai soggetti che dalle conclusioni in essa contenute possano trarre un vantaggio ai fini della sicurezza ed è messa a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, nelle forme stabilite dall’Agenzia.

Il comma 4 dell’articolo 12 specifica che le relazioni e i rapporti d’inchiesta e le raccomandazioni di sicurezza non riguardano in alcun caso la determinazione di colpe e responsabilità, poiché l’unico obiettivo dell’inchiesta di sicurezza dell’Agenzia consiste nel prevenire futuri incidenti e inconvenienti.

 

Sintesi del contenuto

 

La relazione d’inchiesta, predisposta dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, fornisce dati tecnici concernenti l’incidente occorso a un aeromobile in località Monte Miravidi, la Thuile (Aosta), il 7 gennaio 2020.


 

XII Commissione (Affari sociali)

NN. 6, n. 1

 

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7/11/2022

Relazione della regione Puglia sulle attività svolte per la realizzazione del progetto di ammodernamento tecnologico delle apparecchiature e dei dispositivi medico-diagnostici delle strutture sanitarie pubbliche ubicate nei comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola (cosiddetto progetto “Area Taranto”)

(Dati relativi al 31 gennaio 2022)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro della salute

 

L’articolo 1 del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, stabilisce che le risorse rivenienti dalla restituzione dei finanziamenti statali destinati all’attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell’ex ILVA (di cui all’articolo 1, comma 6-bis, del decreto-legge n. 191 del 2015), nel limite di 50 milioni di euro per il 2017 e di 20 milioni di euro per il 2018, siano trasferite alla regione Puglia per la realizzazione di un progetto volto all’acquisizione dei beni e dei servizi necessari ad interventi di ammodernamento tecnologico delle apparecchiature e dei dispositivi medico-diagnostici delle strutture sanitarie pubbliche ubicate nei comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola, nonché alla conseguente e necessaria formazione e aggiornamento professionale del personale sanitario. Il progetto è trasmesso dalla Regione Puglia ed è approvato dal Ministero della salute, sentito l’Istituto superiore di sanità (ISS).

L’articolo 1 prevede altresì che la regione Puglia, entro il 31 gennaio di ciascun anno, presenti una relazione sulle attività svolte, con la rendicontazione delle risorse utilizzate e degli interventi realizzati nell’anno precedente, al Ministero della salute, che la invia alle Camere per la trasmissione alle Commissioni parlamentari competenti per materia.

Sintesi del contenuto

 

La relazione ricorda che il progetto presentato dalla regione Puglia, valutato positivamente dall’ISS e dal Tavolo istituzionale permanente per l’area di Taranto, articolato in 10 “linee di intervento”, prevede il potenziamento dello stabilimento “Moscati” di Statte, plesso dell’Ospedale di II livello “Santissima Annunziata” di Taranto, quale centro di riferimento per le patologie oncologiche del tarantino.

Gli aspetti operativi, i tempi e le modalità di erogazione delle risorse sono stati disciplinati con apposito Protocollo di intesa tra il Ministero della salute e la regione Puglia, sottoscritto in data 27 febbraio 2018, la cui durata, originariamente di 24 mesi a decorrere dal 22 marzo 2018, è stata successivamente prorogata.

A seguito di molteplici problematiche riscontrate nell’esecuzione del progetto e connesse anche all’emergenza pandemica, la regione Puglia ha presentato nuova istanza di proroga per ulteriori 12 mesi a decorrere dal 23 marzo 2022, allegando il cronoprogramma aggiornato e la relazione argomentativa delle ragioni tecnico-procedurali del ritardo. La relazione ricorda inoltre che l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Taranto, beneficiario finale del finanziamento in qualità di stazione appaltante, ha articolato le dieci linee di intervento del progetto, previste nel protocollo, in diciotto procedure di gara, avviate da aprile 2018. Alla data del 31 gennaio 2022 risultano avviati 14 dei 18 interventi previsti, mentre per i rimanenti si è ormai prossimi all’indizione della gara; per uno (IORT) è in fase di elaborazione una eventuale proposta alternativa da parte della ASL.

Nella tabella allegata alla relazione (ALL. A-bis) si esplicita, per ciascuna procedura, l’attività svolta. In sintesi, al 31 gennaio 2022 risultano completati e collaudati 8 interventi (per un valore di circa 28 milioni di euro); sono prossimi all’ultimazione 3 interventi (per un valore di circa 12 milioni di euro); è stata avviata l’esecuzione dell’intervento di realizzazione di un blocco operatorio e di una piastra endoscopica con tecnologia ICT integrata, per un valore di circa 18 milioni di euro; è stata indetta la procedura aperta suddivisa in lotti per la fornitura di due sistemi per biopsia mammaria ECO/MRI guidata (VABB) e di un sistema di navigazione sotto guida radiologica per noduli polmonari (gara 8); risulta avviata la predisposizione degli atti relativi ad altre 3 gare, la cui indizione è prevista nei prossimi mesi (per un valore di circa 6 milioni di euro).

Doc. CXXXII, n. 2

 

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7/12/2022

Relazione concernente gli esiti del monitoraggio sull’attuazione delle prescrizioni del decreto legislativo n. 218 del 2016, recante semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca, da parte dell’Istituto superiore di sanità

(Dati relativi all’anno 2022)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro della salute

Il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, recante Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca, ha modificato la normativa in materia di enti di ricerca, in particolare: a) semplificando la regolazione degli enti pubblici di ricerca (EPR) e il suo coordinamento con le migliori pratiche internazionali; b) introducendo una piena autonomia statutaria, regolamentare, programmatoria e contabile degli EPR; c) valorizzando la premialità dei ricercatori e dei tecnologi e la loro piena mobilità, la portabilità dei progetti di ricerca e la relativa titolarità; d) razionalizzando il sistema contabile; e) stabilendo all’articolo 2 che, entro il mese di aprile di ciascun anno, i Ministeri vigilanti monitorino l’attuazione da parte degli enti vigilati di quanto disposto dal decreto legislativo in oggetto e che degli esiti di tale monitoraggio venga dato conto in una relazione annuale, recante anche la dimostrazione dei risultati attesi, che ogni Ministero vigilante, entro il mese di settembre di ciascun anno, pubblica sul proprio sito istituzionale e trasmette al Parlamento. Nell’ambito degli enti di ricerca elencati dal decreto legislativo n. 218 del 2016, il Ministero della salute esercita la vigilanza sull’Istituto superiore di sanità (ISS).

Sintesi del contenuto

 

 

 

 

La relazione, predisposta dall’ISS, riferisce in merito agli adeguamenti richiesti agli enti di ricerca dal decreto legislativo n. 218 del 2016, il primo dei quali stabilisce che tali enti recepiscano nei propri statuti e regolamenti la Raccomandazione della Commissione Europea dell’11 marzo 2005 riguardante la Carta europea dei ricercatori e il Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori (2005/251/CE).

In merito si segnala che tale principio è incluso nell’articolo l, comma 4, dello Statuto dell’ISS, approvato con DM 24 ottobre 2014. Si ricorda inoltre che lo statuto è stato modificato per promuovere il coinvolgimento dei ricercatori nei processi decisionali e di programmazione dell’Ente, prevedendo la presenza di rappresentanti dei ricercatori e tecnologi nel Comitato scientifico e nel Consiglio di amministrazione.

La relazione segnala quindi i programmi e le iniziative volte a incentivare lo sviluppo delle attività di ricerca tramite la valorizzazione del personale ISS e, in particolare, dei giovani ricercatori, attraverso la pubblicazione di bandi di ricerca a loro dedicati, evidenziando che nel corso del 2021 e del primo semestre 2022, l’ISS si è fatto promotore dell’attivazione di 56 convenzioni di dottorato di ricerca nei diversi settori di interesse che coinvolgono molteplici università italiane. Si dà inoltre conto delle misure adottate dall’ISS per promuovere la formazione e favorire la comunicazione e lo scambio dei risultati delle attività svolte nell’ambito delle proprie competenze.

La relazione riferisce poi in merito alla collaborazione con enti pubblici e privati, nonché sul piano internazionale, evidenziando che nel 2021 sono stati stipulati 99 accordi di collaborazione scientifica (contro i 77 stipulati nel 2020 e i 30 stipulati nell’anno 2019). Ricordato che l’ISS promuove la libera partecipazione a bandi di ricerca attraverso attività di informazione e iniziative mirate e favorisce la portabilità dei progetti, quanto alle misure adottate per la valorizzazione professionale, la relazione segnala, tra l’altro, il lancio a settembre 2021 di un secondo bando competitivo interno, che ha portato al finanziamento di 13 progetti (con avvio al 1° agosto 2022), per un valore complessivo di 971.056 euro. La relazione riferisce quindi sulle azioni condotte dall’ISS al fine di favorire l’attrattività dell’Istituto medesimo per i ricercatori di elevata professionalità, nonché in merito all’equilibrio tra sostegno alle attività di ricerca e programmazione finanziaria. Si ricorda altresì che dei 152 finanziamenti acquisiti nel 2021, 98 sono stati ottenuti attraverso bandi su base competitiva per un totale di 15,9 milioni di euro. Analogamente a quanto rilevato per il 2020, anche nel 2021, gli enti finanziatori più importanti risultano essere il Ministero della salute (38% dei finanziamenti) e la Commissione europea (11%).


 

Commissioni I (Affari Costituzionali), V (Bilancio) e VIII (Ambiente)

Doc. CLXIV,

n. 4

 

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29/11/2022

 

Stato della spesa, efficacia nell’allocazione delle risorse e grado di efficienza dell’azione amministrativa svolta dal Ministero della transizione ecologica

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica

 

L’articolo 3, comma 68, della legge 31 dicembre 2007, n. 244 (Legge finanziaria 2008) prevede che entro il 15 giugno di ogni anno ogni Ministro trasmetta alle Camere una relazione, predisposta sulla base di un’istruttoria dei servizi per il controllo interno, sullo stato della spesa, sull’efficacia nell’allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell’azione amministrativa svolta nelle amministrazioni di rispettiva competenza.

Il comma 68 stabilisce altresì che la relazione dia conto: dei risultati conseguiti nel perseguimento delle priorità politiche individuate dal Ministro; degli adeguamenti normativi e amministrativi ritenuti opportuni, con particolare riguardo alla soppressione o all’accorpamento delle strutture divenute obsolete; delle misure ritenute necessarie ai fini dell’adeguamento e della progressiva razionalizzazione delle strutture e delle funzioni amministrative.

Sintesi del contenuto

 

La relazione dà conto preliminarmente della riorganizzazione del Ministero, protrattasi per l’intero anno 2021, conseguente al conferimento delle competenze in materia energetica - sul piano nazionale e internazionale - in precedenza assegnate al Dicastero dello sviluppo economico, attuato con il decreto-legge n. 22 del 2021. Fornisce quindi, con l’ausilio di tabelle esplicative, un quadro dettagliato delle risorse di bilancio 2021, in termini di stanziamenti definitivi, impegni, residui al 31 dicembre 2021, pagamenti in conto competenza e in conto residui, nonché in base alla distribuzione per centro di responsabilità amministrativa (CRA). La relazione fornisce, inoltre, un’analisi dell’incidenza delle spese in termini percentuali per missioni e programmi. In particolare, si segnala che la missione “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente” incide sul totale generale delle spese per il 96,78% e in gran parte accoglie contributi concessi: circa il 97% delle spese delle spese di tale missione sono infatti riferite a trasferimenti a enti nazionali, ad esempio per l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), e ad enti sovranazionali.

La relazione illustra quindi le principali attività svolte dal Dicastero nell’anno 2021 in merito a ciascuna delle priorità politiche dell’Amministrazione individuate per tale annualità nell’Atto d’indirizzo del 18 gennaio 2021 (D.M. n. 19 del 2021): qualità dell’aria e neutralità climatica; dissesto idrogeologico, difesa del suolo e acqua bene comune; lotta alle terre dei fuochi e risanamento ambientale; economia circolare e più ambiziosa gestione dei rifiuti, all’insegna del #Plasticfree; salvaguardia della biodiversità terreste e marina e sostegno alle zone economiche ambientali (ZEA); procedimenti autorizzativi e valutativi ambientali più veloci e rigorosi; cooperazione internazionale trasparente ed inclusiva; Ministero 4.0 (nuove assunzioni, formazione permanente del personale, implementazione del lavoro agile, innovazione tecnologica e digitalizzazione dei processi, procedure trasparenti e meccanismi di informazione in tempo reale per i cittadini, acceso ed educazione e formazione ambientale); programmazione economica ed europea. Obiettivo zero infrazioni. Attuazione virtuosa del PNRR.

La relazione segnala che lo stato di avanzamento dei 38 obiettivi triennali associati alle priorità politiche, misurato attraverso uno o più indicatori (fino a quattro) individuati per ognuno di essi, evidenzia, che il 34% (13 obiettivi) ha avuto uno stato di avanzamento “regolare”, il 61% è “terminato” (23 obiettivi), il 5% (2 obiettivi) ha riscontrato ritardi o impedimenti.


 

Commissioni I (Affari Costituzionali) e IX (Trasporti)

Doc. XXVII,

n. 1

 

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25/11/2022

Relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni di cui al decreto-legge n. 82 del 2021, recante “Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”

Fonte

 

Presentata dal

Presidente del Consiglio dei ministri

L’articolo 17 del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, prevede che, entro il 31 ottobre 2022, il Presidente del Consiglio dei ministri trasmetta alle Camere una relazione che dia conto dello stato di attuazione, al 30 settembre 2022, delle disposizioni di cui al citato decreto-legge, anche al fine di formulare eventuali proposte in materia.

Sintesi del contenuto

 

La relazione ricorda che la riforma delineata con il decreto-legge n. 82 del 2021 comporta l’adozione di circa 40 decreti attuativi, in diversi casi tramite un procedimento “aggravato”, che prevede il coinvolgimento del Comitato interministeriale per la cybersicurezza (CIC), delle Commissioni parlamentari competenti e del Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR). Si dà quindi conto dell’adozione da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, nell’esercizio delle proprie competenze esclusive, con DPCM 17 maggio 2022, della Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026, unitamente al relativo Piano di implementazione, e della nomina dei vertici dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), avvenuta, per il Direttore generale, Roberto Baldoni, con DPCM 5 agosto 2021 e, per il Vice Direttore generale, Nunzia Ciardi, con DPCM 16 settembre 2021.

A completamento del quadro istituzionale, con il DPCM 13 settembre 2021, il Presidente del Consiglio ha conferito la delega in materia di cybersicurezza al Sottosegretario di Stato-Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli.

La relazione illustra poi il processo di definizione della struttura organizzativa, dell’autonomia patrimoniale, contabile e finanziaria e del sistema di gestione del personale dell’ACN a seguito dell’adozione dei regolamenti attuativi di contabilità (DPCM 9 dicembre 2021, n. 222), di organizzazione e funzionamento (DPCM 9 dicembre 2021, n. 223), del personale (DPCM 9 dicembre 2021, n. 224), nonché del regolamento recante le procedure per la stipula di contratti di appalti di lavori, servizi e forniture (c.d. “appalti in deroga”, DPCM 1° settembre 2022, n. 166). Il documento riferisce quindi sull’attuazione delle funzioni conferite all’ACN dal decreto-legge n. 82, alcune a seguito del trasferimento – con adozione dei relativi DPCM - dalle istituzioni che le esercitavano ai sensi della precedente architettura nazionale cyber. Si tratta, tra l’altro, dell’elaborazione della Strategia nazionale di cybersicurezza (adottata - come detto - con DPCM 17 maggio 2022), delle funzioni quale Autorità nazionale competente e punto di contatto unico in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (di cui al decreto legislativo n. 65 del 2018) e di certificazione della cybersicurezza, nonché delle funzioni per l’attuazione del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica (PSNC) e relative alla normativa in materia di poteri speciali (c.d. Golden Power), al Codice dell’amministrazione digitale e ai servizi cloud per la PA (cloud nazionale), per la sicurezza delle comunicazioni elettroniche, per la preparazione, prevenzione, gestione e risposta a eventi cibernetici.

La relazione dedica, infine, un apposito capitolo al Nucleo per la cybersicurezza - NCS, istituito in via permanente presso l’ACN, ricordando che quest’ultima, fin dal primo mese di operatività ha svolto tutte le previste attività di supporto al funzionamento del Nucleo. La relazione segnala che dal 1 ° settembre 2021 al 30 settembre 2022, il NCS si è riunito 9 volte in composizione ordinaria e 21 volte in composizione ristretta e che l’attività del Nucleo si è intensificata a seguito del conflitto in Ucraina. La relazione evidenzia in conclusione il conseguimento di significativi obiettivi in termini di attuazione del decreto-legge n. 82 del 2021, nonostante la nuova architettura istituzionale cyber sia entrata in vigore da poco più di anno.

Doc. CCXVIII,

n. 1

 

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13/12/2022

Relazione sull’attività svolta dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale

(Dati relativi al periodo 1° settembre - 31 dicembre 2021)

 

Fonte

 

Presentata dal

Presidente del Consiglio dei ministri

L’articolo 14 del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri trasmetta al Parlamento una relazione sull’attività svolta dall’Agenzia nell’anno precedente in materia di cybersicurezza nazionale entro il 30 aprile di ogni anno; l’articolo 17 del decreto-legge n. 82 stabilisce che la prima relazione sia trasmessa entro il 30 novembre 2022.

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione descrive il processo di strutturazione iniziale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) realizzato nel periodo 1° settembre – 31 dicembre 2021, coincidente con la fase di cd. prima operatività, caratterizzata sia dall’espletamento di funzioni riferite al mandato istituzionale, sia da attività direttamente connesse alla nascita dell’amministrazione, riguardanti aspetti di carattere logistico-organizzativo e di natura gestionale-amministrativa. Con successivi DPCM sono stati inoltre adottati tre dei quattro regolamenti interni dell’ACN (di contabilità; di organizzazione e funzionamento e del personale). La relazione dà quindi conto del trasferimento all’ACN delle funzioni in materia di cybersicurezza già assicurate dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), incluse quelle volte alla tutela della sicurezza nazionale nello spazio cibernetico, disposto con DPCM 16 settembre 2021, nonché delle funzioni precedentemente incardinate presso il Ministero dello sviluppo economico, afferenti, tra l’altro, alla materia delle certificazioni di cybersicurezza. Tra le funzioni attribuite all’Agenzia, si evidenzia, inoltre, la partecipazione al Gruppo di coordinamento che cura le istruttorie per l’applicazione dei poteri speciali, cd. Golden Power.

La relazione riferisce poi in merito alle attività finalizzate a innalzare il livello di resilienza e sicurezza cibernetiche, svolte dall’ACN nel periodo considerato, che hanno riguardato: l’azione del Computer Security Incident Response Team-CSIRT Italia (la struttura tecnica di prevenzione, coordinamento e risposta agli eventi e incidenti informatici con impatto, effettivo o potenziale, sul territorio nazionale, incardinata presso l’ACN), sia in risposta a incidenti informatici, sia di tipo divulgativo, finalizzata, tra l’altro, alla prevenzione dei rischi derivanti da incidenti cyber; l’attivazione del Nucleo per la cybersicurezza (NCS) e le iniziative promosse in relazione alla prevenzione e preparazione a situazioni di crisi che coinvolgono aspetti di cybersicurezza, inclusa l’attivazione delle procedure di allertamento; l’attuazione della normativa in materia di Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.

Per quanto attiene allo sviluppo della resilienza delle infrastrutture tecnologiche nazionali, la relazione illustra l’operato dell’ANC nell’ambito dell’attuazione delle progettualità connesse al PNRR, in particolare dell’Investimento 1.5 Cybersecurity rientrante nella Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”. Con riferimento al medesimo ambito di operatività, si descrive l’azione dell’Agenzia volta a promuovere il raggiungimento di un’autonomia tecnologica nazionale attraverso il potenziamento delle capacità nazionali di scrutinio tecnologico (l’analisi su componenti hardware e software di sistemi e prodotti al fine di valutarne gli aspetti di sicurezza, anche tramite l’utilizzo di tecniche di simulazione di attacchi informatici) e di certificazione di sicurezza. La relazione descrive inoltre il contributo dell’ACN all’adozione della Strategia Cloud Italia, evidenziando che tale strumento rappresenta una delle principali azioni di policy volte ad innalzare i livelli di cybersicurezza della pubblica amministrazione.

Da ultimo, la relazione descrive le attività svolte dall’ACN nell’ambito della cooperazione internazionale in materia di cybersicurezza.


 

Commissioni III (Affari esteri) e VII (Cultura)

Doc. LXXX,

n. 1

 

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23/11/2022

Relazione sull’attività svolta per la riforma degli Istituti italiani di cultura e interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all’estero

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

Presentata dal

Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

L’articolo 3 della legge 22 dicembre 1990, n. 401, recante Riforma degli Istituti italiani di cultura e interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all’estero, prevede che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale presenti ogni anno al Parlamento una relazione sull’attività svolta ai sensi della suddetta legge in materia di diffusione all’estero della lingua e della cultura italiana da parte del Ministero stesso, anche per il tramite degli istituti italiani di cultura e delle scuole italiane all’estero.

Sintesi del contenuto

 

La relazione espone preliminarmente le ragioni e gli obiettivi della promozione della lingua e cultura italiana nel mondo quale strumento chiave per stimolare la crescita e affermare nel mondo un’immagine rinnovata e dinamica dell’Italia. Viene quindi descritta la struttura su cui si fonda l’azione promozionale, costituita, oltre che dalla nuova Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale, istituita a fine 2021, dagli Istituti italiani di cultura nel mondo, dalle istituzioni scolastiche italiane all’estero, pubbliche e private, dalla rete dei lettori che operano nei dipartimenti di italiano delle università straniere e degli addetti scientifici.

La relazione si sofferma quindi sui principali settori in cui si esplica l’attività promozionale, dando anche conto delle risorse assegnate nell’anno di riferimento.

In merito alla diffusione della lingua italiana, della letteratura e dell’editoria, si segnala che, sulla base degli elementi raccolti in occasione della quarta edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, sono state recensite nel 2019-2020 oltre 2 milioni di persone che studiano l’italiano all’estero in 114 Paesi, dato in leggero calo rispetto all’ultima rilevazione (-3% circa). Tra gli strumenti di sostegno alla diffusione dell’italiano sostenuti dal MAECI, si evidenzia il ruolo svolto dall’Associazione CLIQ (“Certificazione Lingua Italiana di Qualità”), costituita dalle Università per stranieri di Siena e Perugia, dall’Università Roma Tre e dalla Società Dante Alighieri. Si dà conto inoltre della promozione della lingua italiana attraverso la diffusione della letteratura e dell’editoria nazionale, che assume particolare rilievo nella Settimana della lingua italiana nel mondo, organizzata in collaborazione con l’Accademia della Crusca, nel 2021 dedicata a Dante Alighieri, l’erogazione di borse di studio e gli scambi giovanili.

La relazione descrive poi le iniziative assunte per la promozione dello spettacolo dal vivo, in un contesto internazionale ancora caratterizzato dalla persistenza della pandemia, anche con l’individuazione di formati digitali originali per la fruizione da remoto di contenuti culturali. Vengono altresì richiamate le iniziative di promozione nei settori: del cinema italiano, tra cui la quarta edizione della rassegna tematica “Fare cinema”, promossa dalla Farnesina in collaborazione con Ministero della cultura, ANICA, Agenzia ICE e Istituto Luce – Cinecittà; delle arti visive; per la valorizzazione della Collezione d’arte contemporanea italiana della Farnesina, che nel 2021 ha riaperto al pubblico. La relazione descrive inoltre l’attività di promozione condotta attraverso la partecipazione a missioni archeologiche all’estero, di internazionalizzazione della ricerca e dell’innovazione italiana, di valorizzazione dei territori e delle identità locali quale contributo all’attrazione dei flussi turistici, di promozione del design e della cucina italiani. Si ricordano infine i programmi dedicati alla celebrazione di anniversari, in primo luogo il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. La relazione dà infine conto delle relazioni culturali e scientifiche assicurate dal MAECI nell’ambito delle numerose organizzazioni internazionali di cui l’Italia è membro, anche in materia di ricerca, scienza e spazio.

 

III Commissione (Affari esteri), IV (Difesa) e X (Attività produttive)


Doc. CLXXXII,

n. 1

 

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22/12/2022

Relazione sullo stato di attuazione della legge recante “Norme per la messa al bando delle mine antipersona”

(Dati relativi al primo semestre 2022)

 

Fonte

 

Presentata dal

Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

L’articolo 9 della legge 29 ottobre 1997, n. 374, recante Norme per la messa al bando delle mine antipersona, prevede che i Ministri degli affari esteri (ora degli affari esteri e della cooperazione internazionale), della difesa e dell’industria, del commercio e dell’artigianato (ora delle imprese e del Made in Italy) presentino semestralmente alle competenti Commissioni parlamentari una relazione sullo stato di attuazione della legge medesima.

 

 

Sintesi del contenuto

 

La relazione riferisce in primo luogo in merito al proseguimento nel secondo semestre 2022 da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per quanto di propria competenza, dell’azione di rafforzamento, sul piano sia nazionale che internazionale, della Convenzione di Ottawa sulla messa al bando delle mine antipersona, nell’ottica dell’universalizzazione della Convenzione stessa e del conseguimento dell’obiettivo di eliminare le mine antipersona entro il 2025.

Si segnala che, al 30 giugno 2022, la Convenzione contava 164 Stati Parte, due dei quali avevano ancora obblighi pendenti in relazione alla distruzione delle scorte (ex articolo 4 della Convenzione) mentre 33 Stati Parte avevano ancora obblighi pendenti relativi alla bonifica di territori contaminati (ex articolo 5).

La relazione ricorda quindi che nel 2022 il Fondo per lo sminamento umanitario e la bonifica di aree con residuati bellici esplosivi, istituito con la legge n. 58 del 2001, ha previsto una dotazione finanziaria pari a 8.590.733 euro (analoga a quella disposta per il 2021), e che i progetti sostenuti con le risorse del Fondo sono stati presentati dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo il 19 luglio 2022, in occasione della XXV Riunione del Comitato nazionale per l’azione umanitaria contro le mine antipersona – CNAUMA.

I progetti da finanziare sono stati identificati tenendo conto di tre esigenze: finanziare progetti in Paesi parte della Convenzione di Ottawa; sostenere progetti in Paesi e aree geografiche di interesse strategico per l’Italia; identificare iniziative in linea con l’evoluzione del regime di Ottawa, mirate a privilegiare interventi di assistenza alle vittime e di educazione al rischio rispetto alle attività tradizionali di sminamento e bonifica. È stata, infine, tenuta in considerazione l’evoluzione della stessa natura del Fondo, che attualmente consente di finanziare interventi in attuazione delle clausole di assistenza e di cooperazione internazionale previste non solo dalla Convenzione di Ottawa, ma anche dal V Protocollo sui residuati bellici esplosivi della Convenzione su certe armi convenzionali (Certain Conventional Weapons – CCW) e dalla Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo.

La relazione fornisce infine una breve descrizione delle principali attività finanziate.


 

IV Commissione (Difesa) e V Commissione (Bilancio)


Doc. CCVIII,

n. 1

 

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22/12/2022

Relazione sulla spesa complessiva per il personale militare

(Dati previsionali per l’anno 2023)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro della difesa

Il comma 1 dell’articolo 548 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), alla lettera a), prevede che, entro il termine di presentazione del disegno di legge di bilancio (20 ottobre di ogni anno), il Ministro della difesa trasmetta al Parlamento una relazione illustrativa sulla spesa complessiva prevista per il personale militare, con indicazione degli oneri riferiti al personale in servizio permanente e a quello in servizio non permanente, distinguendo, altresì, i dati per grado e per stato giuridico, nell’ambito delle aree tecnico-operativa e tecnico-amministrativa della Difesa.

 

Sintesi del contenuto

 

La relazione consta di tabelle che riportano i dati inerenti alla spesa prevista per l’anno 2023 concernente il personale militare in servizio permanente (per un totale complessivo pari a 8.414.998.039 euro) e non in servizio permanente (per un totale complessivo pari a 706.057.575 euro) distinti per grado e per stato giuridico.

Ulteriori tabelle riguardano le spese previste per l’Arma dei carabinieri, anche in questo caso distinguendo gli oneri per il personale in servizio permanente (4.025.126.219 euro) e senza rapporto continuativo di impiego (56.620.348 euro) e indicando separatamente l’ammontare delle competenze fisse e delle competenze accessorie.


 


Doc. CCIX

n. 1

 

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22/12/2022

Relazione sullo stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento di mezzi, impianti e sistemi di cui ai pertinenti capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

 

Presentata dal

Ministro della difesa

Il comma 1 dell’articolo 548 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), alla lettera b), prevede che, entro il termine di presentazione del disegno di legge di bilancio (20 ottobre di ogni anno), il Ministro della difesa trasmetta al Parlamento una relazione illustrativa sullo stato di attuazione dei programmi di costruzione, acquisizione e ammodernamento di mezzi, impianti e sistemi, di cui ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa. Per ciascun programma sono indicati l’esigenza operativa, l’oggetto, la quantità, l’onere globale, lo sviluppo pluriennale e la percentuale di realizzazione; sono, altresì, fornite indicazioni sui rapporti tra acquisti compiuti all’estero e in Italia e sulla quota di questi effettuata nel Mezzogiorno.

 

Sintesi del contenuto

 

La relazione dà conto, con riferimento al 2021, dello stato di attuazione dei programmi degli Stati Maggiori della difesa, dell’esercito, della marina e dell’aeronautica, del Comando generale dell’Arma dei carabinieri, del Segretariato nazionale della Difesa e dell’Ufficio centrale del bilancio e degli affari finanziari, relativi ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa.

Le tabelle allegate alla relazione riepilogano, per ciascun programma, l’esigenza operativa, l’onere globale previsto, l’arco temporale di sviluppo, l’impegno finanziario nell’anno 2021 e la percentuale di realizzazione; viene inoltre indicata la quota di spesa effettuata all’estero e nel Mezzogiorno.

 


 


Doc. CCX,

n. 1

 

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22/12/2022

Relazione sull’attività contrattuale concernente la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d’arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

 

Presentata dal

Ministro della difesa

Il comma 1 dell’articolo 548 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), alla lettera c), prevede che, entro il termine di presentazione del disegno di legge di bilancio (20 ottobre di ogni anno), il Ministro della difesa trasmetta al Parlamento una relazione illustrativa sull’attività contrattuale concernente la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d’arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, che si espleta secondo programmi aventi di norma durata annuale, in relazione alle quote da impegnare sugli appositi capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa.

 

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione fa preliminarmente presente che i programmi di manutenzione straordinaria dei sistemi d’arma, opere, mezzi e beni destinati alla difesa nazionale, svolti nell’anno 2021, sono stati finalizzati, come per il passato, al mantenimento della piena efficienza delle componenti che costituiscono la struttura delle forze operative e dei supporti diretti operativi. Si elencano quindi, con riferimento alle componenti Esercito, Marina e Aeronautica, l’oggetto dei programmi e le tipologie di procedure utilizzate.

L’importo della predetta attività contrattuale, è risultato pari a 206.307.956,61 euro, così suddiviso: 43.096.652,37 euro per acquisti nazionali; 163.211.304,24 (79%) per acquisti all’estero.

La relazione riferisce quindi che i programmi di reintegro dei sistemi d’arma, opere, mezzi e beni destinati alla difesa nazionale, attuati nell’anno 2021 sono stati mirati al mantenimento dei livelli di dotazione e al ripianamento delle scorte di munizionamento e parti di ricambio. Viene quindi indicato, analogamente ai programmi di manutenzione straordinari, per le componenti Esercito, Marina e Aeronautica, l’oggetto dei programmi e le tipologie di procedure adottate per l’espletamento delle relative attività contrattuali.

L’importo di tale attività contrattuale, è risultato pari a 329.220.977,59 euro, di cui 159.403.495,24 euro per acquisti nazionali e 169.817.482,35 euro (52%) per acquisti all’estero.


 


Doc. CCXI

n. 1

 

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22/12/2022

Relazione sullo stato di attuazione dei programmi di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture del Ministero della difesa

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

 

Presentata dal

Ministro della difesa

Il comma 1 dell’articolo 548 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), alla lettera d), prevede che, entro il termine di presentazione del disegno di legge di bilancio (20 ottobre di ogni anno), il Ministro della difesa trasmetta al Parlamento una relazione illustrativa sullo stato di attuazione del programma di potenziamento e ammodernamento delle infrastrutture, con particolare riguardo agli alloggi dei militari di truppa, ai locali adibiti a cucine, mense e ad attività del tempo libero, e idoneo a garantire attività di promozione sociale e sportiva, al quale si fa fronte mediante gli ordinari stanziamenti di bilancio, specificando, nell’ambito dei pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa, le quote da destinare alla realizzazione del programma medesimo.

 

 

Sintesi del contenuto

 

La relazione illustra, con l’ausilio di tabelle riepilogative, lo stato di attuazione, al 31 dicembre 2021, dei programmi di potenziamento e ammodernamento delle infrastrutture, con particolare riguardo agli alloggi dei militari di truppa, ai locali adibiti a cucine, a mensa e ad attività del tempo libero ed idonei a garantire attività di promozione sociale e sportiva, di competenza degli Stati Maggiori della Difesa, dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, dando altresì conto, per ciascun intervento, delle risorse impegnate nel 2021 e di quelle previste per il 2022 e il 2023.

 


 

Commissioni V (Bilancio), VI (Finanze), XIII (Agricoltura) e XIV (Politiche dell’Unione europea)

Doc. LV, n. 1

 

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9/12/2022

Relazione sull’attività svolta dal Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea (COLAF)

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dal

Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR

L’articolo 54 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante “Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea”, stabilisce che il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea (COLAF), operante presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche europee, presenti annualmente una relazione al Parlamento. Al Comitato sono attribuite funzioni consultive e di indirizzo per il coordinamento di tutte le Amministrazioni nazionali e regionali che svolgono attività di prevenzione e contrasto alle frodi, alla corruzione o altre attività illecite lesive degli interessi finanziari dell’Unione europea afferenti, in particolare, ai settori dei “Fondi strutturali” e della “Politica agricola comune”. Inoltre, in conformità al Regolamento (UE, EURATOM) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, come modificato, il Comitato ha assunto la qualifica di “Servizio di Coordinamento antifrode” (c.d. “Antifraud coordination service - AFCOS”) ed è quindi preposto a facilitare un’effettiva cooperazione e lo scambio di informazioni, incluse quelle di natura operativa, con l’Ufficio europeo Lotta Antifrode – OLAF.

Sintesi del contenuto

 

La relazione fornisce il quadro delle azioni antifrode condotte nel 2021, sottolineando come l’emergenza pandemica abbia condizionato le attività del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea (COLAF) indirizzandole verso l’adozione di nuovi e alternativi modelli e processi di lavoro. Il ruolo di coordinamento del Comitato è stato incentrato in maniera peculiare ad aggiornare costantemente la “Strategia Nazionale Antifrode,” volta a contrastare lo scorretto utilizzo delle risorse europee tanto più in considerazione della inedita mole di tali risorse, con la convergenza di tre grandi flussi di finanziamento: il Next Generation EU; le risorse finanziarie del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027; buona parte dei fondi che residuano dalla precedente programmazione 2014-2020.

La relazione illustra quindi i dati inerenti alle irregolarità e frodi segnalate a livello europeo e nazionale nel 2021. In relazione al “numero” di casi, si sottolinea una diminuzione del 15% del totale delle irregolarità e delle frodi rispetto all’anno precedente (477 a fronte dei 565 del 2020).

Nello specifico, i dati delle singole aree evidenziano una diminuzione del numero di casi in tema di Politica di coesione e pesca di circa il 45% (83 a fronte dei 157 del 2020). All’incirca stabile l’andamento per quanto riguarda la Politica agricola comune (311 a fronte dei 321 del 2020) e le Risorse proprie (83 a fronte dei 87 del 2020).

Altro dato meritevole di attenzione è rappresentato dall’impatto finanziario delle irregolarità e delle frodi che registra un significativo decremento, di circa il 37% rispetto all’anno precedente (55 milioni a fronte di 87 milioni del 2020), particolarmente concentrato nell’area della Politica di coesione e pesca.

La relazione riferisce anche in merito all’attività di chiusura dei casi di irregolarità/frode, segnalando, in particolare, che il continuo e costante monitoraggio svolto dal Nucleo della Guardia di finanza per la repressione delle frodi nei confronti dell’UE che opera presso il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri quale Segreteria tecnica del COLAF ha consentito la chiusura di 429 casi, per un ammontare coinvolto pari a 57.187.398,74 di euro. Vengono inoltre illustrati i nuovi orientamenti volti a rafforzare l’attività di coordinamento del COLAF nella lotta alle frodi ed alle altre attività illecite che ledono gli interessi finanziari dell’UE in ambito nazionale e europeo. Una specifica sezione della relazione è poi dedicata ai sistemi di controllo e analisi di rischio finalizzati ad assicurare la corretta attuazione delle riforme e degli investimenti del PNRR, prevenendo i casi di frode, corruzione, conflitto di interessi e duplicazione dei finanziamenti. La relazione descrive conclusivamente il ruolo delle amministrazioni partecipanti al COLAF.

RELAZIONI NON GOVERNATIVE

I Commissione (Affari costituzionali)

Doc. CXXVIII,

n. 1

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5/12/2022

Relazione sull’attività svolta dal Difensore civico della regione Piemonte

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dal

Difensore civico della regione Piemonte

L’articolo 16 della legge 15 maggio 1997, n. 127, recante Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo, prevede che entro il 31 marzo, i difensori civici delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano inviino ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente a tutela dei cittadini residenti nei comuni delle rispettive regioni e province autonome e degli altri soggetti aventi titolo. L’articolo 2 della legge 8 marzo 2017, n. 24, recante Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, ha previsto che le regioni e le province autonome possano affidare al difensore civico la funzione di garante per il diritto alla salute.

Il difensore, qualora verifichi, in base alle segnalazioni ricevute, disfunzioni del sistema dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, interviene a tutela del diritto leso con i poteri e le modalità stabiliti dalla legislazione regionale.

Si ricorda inoltre che l’articolo 36 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), riconosce ai difensori civici la facoltà di costituirsi parte civile nei giudizi riguardanti reati commessi ai danni di persone portatrici di minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali.

Sintesi del contenuto

 

La relazione fornisce il quadro generale dell’attività del difensore civico della regione Piemonte, segnalando che nell’anno 2021 risultano pervenute 581 istanze di intervento. Gli interventi effettuati hanno riguardato principalmente l’area dei servizi alla persona, comprendente, in primo luogo, i settori relativi a sanità, assistenza e disabilità, le “opposizioni alle dimissioni” da strutture sociosanitarie e ospedaliere, l’assistenza domiciliare, le prestazioni di servizi di medicina specialistica e di laboratorio in regime di esenzione dal ticket o anche di compartecipazione alla spesa sanitaria. Numerose richieste di intervento rivolte al Difensore civico hanno avuto ad oggetto prestazioni e servizi sociali, tra cui quelle inerenti alla previdenza e all’edilizia residenziale pubblica.

La relazione illustra inoltre l’azione del difensore civico in qualità di garante del diritto alla salute, ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 24 del 2017 e dell’articolo 2 della legge regionale n. 50 del 1981, nonché l’attività svolta per il riesame di dinieghi parziali o totali di accesso (ovvero di differimento), opposti dall’amministrazione regionale, ovvero da enti locali piemontesi o da altre pubbliche amministrazioni nei confronti di cittadini che vantano un interesse diretto, concreto ed attuale all’ottenimento di documenti, come richiesto dall’articolo 25 della legge n. 241 del 1990, ovvero dinieghi di accesso civico generalizzato, cioè presentate da qualsivoglia soggetto ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 33 del 2013. La relazione riferisce altresì sull’attività del difensore civico volta a rilevare presunti comportamenti o prassi discriminatorie, in attuazione della legge regionale n. 5 del 2016, che ha introdotto il principio di pari opportunità e divieto di discriminazione nell’azione dell’Amministrazione e degli uffici regionali. Per ciascuno degli ambiti di attività sopra richiamati, la relazione presenta i casi più significativi affrontati nel 2021.

La relazione riferisce, infine, in merito alla partecipazione del Difensore civico a convegni e seminari e sugli obiettivi futuri dell’Istituto, in primo luogo in termini di miglioramento dell’effettività della difesa civica attraverso la ricerca di efficaci modalità collaborative con le Amministrazioni.

V Commissione (Bilancio)

Doc. XLVIII, n. 1

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23/12/2022

Relazione sulla tipologia delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relativamente alle leggi pubblicate nel quadrimestre maggio-agosto 2022

 

Fonte

 

Presentata dal

Presidente della Corte dei conti

L’articolo 17 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica) dispone che ogni quattro mesi la Corte dei conti trasmetta alle Camere una relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi approvate nel periodo considerato e sulle tecniche di quantificazione degli oneri. Nella medesima relazione la Corte dei conti riferisce sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nei decreti legislativi emanati nel periodo considerato e sulla congruenza tra le conseguenze finanziarie di tali decreti legislativi e le norme di copertura recate dalla legge di delega.

Sintesi del contenuto

 

La relazione, approvata dalle Sezioni riunite della Corte dei conti in sede di controllo con la deliberazione n. 41/2022 del 14 dicembre 2022, fa presente che nel periodo maggio-agosto 2022 sono state pubblicate 39 leggi, di cui 17 aventi ad oggetto la ratifica di trattati internazionali e 7 recanti la conversione di decreti-legge, precisando che, come di consueto, non vengono esaminate le due leggi relative all’approvazione del rendiconto dello Stato per il 2021 e dell’assestamento del bilancio dello Stato per il 2022, in quanto non rientranti nella fattispecie di cui all’articolo 17, comma 9, della legge n. 196 del 2009.

Risultano entrati in vigore anche 9 decreti legislativi, per un totale quindi di nuova legislazione pari a 48 provvedimenti.

Per ogni provvedimento legislativo la relazione fornisce una scheda che indica la quantificazione degli oneri e le relative modalità di copertura, con una corrispondenza diretta quando la norma reca una propria compensazione; in caso di copertura complessiva riferita a più norme o priva dell’indicazione nelle singole disposizioni di riferimento (ovvero nelle relazioni tecniche), vengono riportati i due riepiloghi senza corrispondenza. La relazione ricorda preliminarmente che le prospettazioni sono espresse - come di consueto - in termini di contabilità finanziaria, dal momento che i provvedimenti legislativi vengono pubblicati con tale tipo di indicazione, in quanto l’obbligo di copertura di cui al terzo comma dell’articolo 81 della Costituzione viene assolto in riferimento a tale contabilità; inoltre, non sempre sono disponibili i corrispondenti valori in termini di contabilità nazionale.

Le schede illustrative sono precedute da considerazioni metodologiche aventi ad oggetto aspetti problematici del ricorso alle clausole di neutralità, alla luce di quanto disposto dalla legge di contabilità, nonché inerenti all’accuratezza delle relazioni tecniche del Governo. Ulteriori profili evidenziati dalla relazione riguardano la mancata indicazione della precipua forma di copertura, ossia il persistere di clausole di copertura che genericamente (oppure anche in riferimento a singole norme) vengono imputate alle maggiori entrate e alle minori spese contestualmente recate dal provvedimento, ovvero di clausole di copertura di oneri riferiti alla somma degli effetti di numerosi articoli. Vengono altresì affrontate le tematiche del ricorso alla tecnica della fissazione del limite massimo di spesa, della stima degli oneri anche in termini di cassa e dell’interpretazione dell’articolo 6 della legge n. 243 del 2012, che riguarda gli scostamenti “temporanei” del saldo strutturale rispetto all’obiettivo programmatico.

La relazione dà inoltre conto delle sentenze della Corte costituzionale nel periodo maggio-agosto 2022 con riferimento alle seguenti tematiche: copertura finanziaria della legislazione onerosa regionale; coordinamento finanziario; armonizzazione dei bilanci pubblici; tutela della salute e garanzia della continuità nell’erogazione delle risorse finanziarie; riflessi sul riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni della grave crisi finanziaria causata dalla pandemia.


 

VII Commissione (Cultura)

Doc. CLXXII,

n. 1

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14/12/2022

Relazione sullo stato della concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato

La legge 14 novembre 2016, n. 220 (Disciplina del cinema e dell’audiovisivo), all’articolo 31, reca misure dirette a favorire una migliore distribuzione delle opere cinematografiche, impedendo il formarsi di fenomeni distorsivi della concorrenza nei settori della produzione, distribuzione, programmazione e dell’esercizio cinematografico. Il medesimo articolo prevede che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) trasmetta annualmente alle Camere una relazione sullo stato della concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica.

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione segnala che anche per l’anno 2021 le valutazioni di natura concorrenziale inerenti al settore della distribuzione cinematografica risultano caratterizzate dalle misure di contenimento dell’epidemia Covid-19, in particolare dalla chiusura delle sale, protrattasi fino al 26 aprile, con un generale calo di presenze e ricavi. Ricostruito il quadro normativo e regolamentare che ha disciplinato il sistema di incentivi e/o aiuti strutturali volto ad assicurare la sopravvivenza del settore, poi affiancato dalle iniziative promosse dal Ministero della cultura tramite l’utilizzo dei fondi del PNRR, la relazione riferisce che nel 2021 risultano essere stati distribuiti in sala 353 nuovi film di prima programmazione, di cui 153 di produzione o co-produzione italiana.

Quanto agli aspetti strutturali della filiera della distribuzione cinematografica, la relazione rileva che anche nel 2021 l’offerta si concentra principalmente in capo alle due principali organizzazioni distributive statunitensi: da un lato Warner Bros, con oltre il 35% dell’offerta (in termini sia di incassi al botteghino che di presenze) e dall’altro lato Walt Disney, con una quota del 19%. La relazione segnala inoltre il permanere di prassi operative restrittive rispetto all’accesso al prodotto operate dai “grandi distributori” e dai circuiti (favorite da legami di natura operativa, personale e societaria tra vari soggetti coinvolti nelle diverse fasi della filiera distributiva), potenzialmente escludenti all’interno del mercato di riferimento a danno degli esercenti indipendenti e di minori dimensioni. Questi ultimi, inoltre, risultano maggiormente penalizzati dalla crisi del settore in termini di presenze e utili, mentre i complessi con più di sette schermi hanno registrato un incremento di incassi dell’1,21%. La relazione analizza quindi le strategie di distribuzione del prodotto cinematografico adottate dagli operatori della filiera e le principali voci di costo e di ricavo, anche con riferimento agli operatori delle piattaforme Over-the-top (OTT), prima tra tutti Netflix, seguita da Amazon Prime Video e da Disney+.

In merito alle piattaforme streaming, la relazione segnala che l’evoluzione di mercato all’indomani dell’attenuazione degli effetti restrittivi per la distribuzione cinematografica legati all’emergenza Covid-19, assieme alla consolidata preferenza dello spettatore per la fruizione di contenuti cinematografici in sala, di recente riaffermata dallo studio condotto da SWG per il Mibact, consente di concludere a favore di una solo parziale e storicamente determinata sostituibilità dei due canali di vendita. L’altro elemento che contribuisce a rafforzare tale conclusione è la focalizzazione delle piattaforme sulle serie televisive. La relazione riferisce infine in merito alla regolamentazione nazionale del sistema delle c.d. “finestre distributive” (ossia la definizione del periodo di latenza tra l’uscita del film in sala e in streaming), evidenziandone le criticità, e alle altre misure di sostegno al settore sul versante dell’offerta (quali il tax credit a sostegno delle imprese), nonché su quello della domanda, che registra una marcata flessione. In merito agli incentivi alla fruizione delle sale, si auspicano politiche di contenimento del costo dei biglietti, nonché l’adozione di strumenti di fidelizzazione (voucher o programmi di abbonamento a tariffe agevolate).

VIII Commissione (Ambiente)

Doc. CVIII,

n. 1

 

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7/11/2022

Relazione sullo stato di attuazione della legge n. 102 del 1990, recante disposizioni per la ricostruzione e la rinascita della Valtellina e delle adiacenti zone delle province di Bergamo, Brescia e Como, nonché della provincia di Novara, colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche dei mesi di luglio ed agosto 1987

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dalla

Regione Lombardia

L’articolo 10 della legge 2 maggio 1990, n. 102, recante Disposizioni per la ricostruzione e la rinascita della Valtellina e delle adiacenti zone delle province di Bergamo, Brescia e Como, nonché della provincia di Novara, colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche dei mesi di luglio ed agosto 1987, dispone che l’Autorità di bacino del Po e la regione Lombardia presentino al Parlamento una relazione annuale sull’attuazione della medesima legge, ossia sullo stato di attuazione degli stralci del Piano di difesa del suolo e del Piano di ricostruzione e sviluppo predisposti in attuazione degli articoli 3 e 5 della medesima legge n. 102.

Sintesi del contenuto

 

La relazione ricorda che la regione Lombardia, in attuazione alla legge n. 102 del 1990, ha ripartito le risorse disponibili su due Piani: uno per la difesa del suolo e il riassetto idrogeologico, a sua volta articolato in tre fasi (1° fase, integrazione e 2° fase, di cui ai DPCM 28 dicembre 1991, 24 maggio 2001 e 10 gennaio 2003), con interventi da realizzarsi principalmente da parte degli enti locali (province, comunità montane e comuni); l’altro per la ricostruzione e lo sviluppo socioeconomico (approvato con DPCM 4 dicembre 1992). Si fa presente che, come rappresentato nelle relazioni precedenti, nel corso degli anni, con la progressiva conclusione di diversi interventi, si sono realizzate economie regolarmente riprogrammate. Per quanto riguarda gli interventi di difesa del suolo, il piano di utilizzo delle economie è stato concordato con gli enti sul territorio e autorizzato dall’Autorità di bacino del fiume Po.

La relazione dà quindi conto dello stato di attuazione del Piano di difesa del suolo e riassetto idrogeologico, ricordando che la legge n. 102 del 1990 ha previsto la suddivisione degli interventi in due distinte fasi: la prima volta principalmente alla realizzazione delle opere più urgenti sui dissesti a maggior rischio; la seconda conseguente alla verifica degli effetti indotti dalle azioni di prima fase; nei fatti, come premesso, il Piano è stato attivato in tre fasi e contempla interventi di tipo strutturale, di manutenzione territoriale diffusa, azioni di indirizzo e controllo delle trasformazioni urbanistiche del territorio, interventi di monitoraggio e studio delle aree instabili. La relazione fa presente che per tale Piano sono stati messi a disposizione complessivamente circa 528 milioni di euro, di cui 284 milioni destinati al finanziamento della prima fase, 67 milioni per il piano integrativo intermedio e 177 milioni per la seconda fase. Si fornisce quindi il quadro aggiornato al 31 dicembre 2021 relativo all’avanzamento generale degli interventi di prima fase, dei progetti previsti dal piano di integrazione e di seconda fase, con i relativi dati economici. Si fornisce inoltre il prospetto riepilogativo, sempre alla data del 31 dicembre 2021, degli interventi dei Piani integrativi finanziati con le economie accertate.

La relazione descrive quindi il Piano di ricostruzione e sviluppo socioeconomico, suddiviso in tre distinti sistemi (relazionale, produttivo e insediativo-ambientale), che ha previsto anche incentivi di natura creditizia e fiscale per il potenziamento delle attività agricole, industriali e turistiche. Lo stanziamento del Piano è pari a 689.201.052 euro, di cui al 2021 ne risultano erogati 676.174.438, poco più del 98%. La relazione fornisce il quadro riepilogativo dei pagamenti relativi alle azioni comprese nel Piano di ricostruzione e sviluppo finanziati (come rimodulato dalle variazioni di Piano), rinvia alle relazioni degli anni precedenti per tutti gli interventi via via conclusi e rendicontati, e offre un approfondimento sullo stato di attuazione, al 31 dicembre 2021, degli interventi concernenti il sistema stradale.


 

NN 6, n. 4

 

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25/11/2022

 

Relazione della regione Piemonte sullo stato di attuazione degli adempimenti in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa

(Dati relativi all’anno 2021)

Fonte

 

Presentata dalla Regione Piemonte

 

L’articolo 52 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria 2003), recante misure finalizzate alla razionalizzazione della spesa sanitaria, al comma 4, lettera c), stabilisce che annualmente le regioni predispongano una relazione, da inviare al Parlamento, circa l’attuazione degli adempimenti e i risultati raggiunti in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e agli indirizzi applicativi sulle liste di attesa.

Sintesi del contenuto

 

 

 

La relazione fa presente che sin dal 2003, con deliberazioni della Giunta regionale e con atti dirigenziali susseguitisi negli anni, sono state attuate iniziative per il contenimento e la riduzione dei tempi di attesa. Le azioni hanno interessato, in particolare, i principi ed i criteri per l’erogazione delle prestazioni e per la gestione delle liste, nonché l’individuazione delle prestazioni oggetto di monitoraggio da parte dell’amministrazione regionale ed i relativi standard di riferimento.

Ricordato che nel corso dell’anno 2020 le attività inerenti al governo dei tempi di attesa sono state oggetto di una radicale e profonda riorganizzazione a causa della pandemia, la relazione riferisce che in risposta all’emergenza la regione Piemonte ha predisposto il proprio primo piano operativo che ha comportato una serie di azioni di sistema: in particolare, si richiamano le deliberazioni della Giunta regionale riguardanti l’avvio delle visite specialistiche ambulatoriali erogabili a distanza (c.d. televisita) e l’assegnazione alle aziende pubbliche del SSR di obiettivi programmatici e risorse (come ripartite dal decreto-legge n. 104 del 2020) per il recupero delle liste di attesa relative a prestazioni non erogate nella fase pandemica.

La relazione illustra quindi le azioni attuate per la pianificazione del recupero delle liste di attesa con riferimento all’anno 2021, tra cui l’aggiornamento da parte delle aziende sanitarie dei piani operativi locali. Si riferisce inoltre in merito alle successive misure di adeguamento alle disposizioni di cui all’articolo 26 del decreto-legge n. 73 del 2021, intervenuto in materia di liste di attesa e di utilizzo delle risorse previste dai decreti-legge n. 18 del 2020, n. 34 del 2020 e n. 104 del 2020 per la realizzazione di tutti gli interventi individuati dai medesimi decreti. La relazione riferisce altresì in merito all’ulteriore aggiornamento del Piano operativo regionale per il recupero delle liste di attesa e al costante monitoraggio dell’attività delle Aziende sanitarie regionali ai fini del raggiungimento degli obiettivi previsti da tale Piano e alla costituzione con DGR del 30 luglio 2021 della Commissione regionale per il recupero ed il contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie.

La relazione dà quindi conto dell’attività di programmazione e di ottimizzazione delle risorse per il controllo e la riduzione delle liste d’attesa per i ricoveri, che ha seguito un percorso parallelo a quello che ha riguardato l’attività specialistica ambulatoriale, e che si è attuato in particolare con: il monitoraggio dei tempi d’attesa per le prestazioni di ricovero previste dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa (PNGLA) 2019-2021; l’adozione di criteri uniformi per la definizione dei codici di priorità; circa le procedure oggetto di monitoraggio riferite all’area oncologica, si è stabilito che la classe di priorità deve essere fornita dal Centro accoglienza e servizi (CAS) nel momento in cui viene posta l’indicazione all’intervento chirurgico; l’elaborazione di indirizzi operativi per le strutture di ricovero per la revisione periodica delle liste d’attesa con controllo della effettiva attuazione.

Per quanto concerne l’aspetto dell’informazione e della comunicazione, la relazione segnala, tra l’altro, che la regione Piemonte assicura la pubblicazione periodica sul proprio sito della capacità di risposta in termini di tempi d’attesa da parte dell’organizzazione sanitaria territoriale prevista.


 

VII Commissione (Cultura) e VIII Commissione (Ambiente)

Doc. XXVII,

n. 2

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27/12/2022

Relazione sullo stato di attuazione del Piano degli interventi di adeguamento della viabilità statale in provincia di Belluno per l’evento sportivo «Cortina 2021»

(Dati relativi all’anno 2022)

Fonte

 

Presentata dal Commissario per l’individuazione, progettazione e tempestiva esecuzione delle opere connesse all’adeguamento della viabilità statale nella provincia di Belluno per l’evento sportivo Cortina 2021

L’articolo 61 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, stabilisce che il presidente pro tempore della società ANAS S.p.a., nominato Commissario per l’individuazione, progettazione e tempestiva esecuzione delle opere connesse all’adeguamento della viabilità statale nella provincia di Belluno per l’evento sportivo Cortina 2021, predisponga un piano degli interventi di adeguamento della rete viaria statale e delle relative connessioni con la viabilità locale, contenente la descrizione di ciascun intervento con la relativa previsione di durata e l’indicazione delle singole stime di costo, salva la possibilità di rimodulazione e integrazione, nei limiti delle risorse disponibili. Il medesimo articolo 61 dispone inoltre che, con cadenza annuale e al termine dell’incarico, il Commissario invii alle Camere, per la trasmissione alle competenti Commissioni parlamentari, al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per lo sport e al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (ora della cultura) una relazione sulle attività svolte, insieme alla rendicontazione contabile delle spese sostenute. Si ricorda che il Commissario cessa dalle sue funzioni con la consegna delle opere del piano, prevista entro il termine del 31 gennaio 2021, ad esclusione di quelle individuate con decreto commissariale n. 12 del 14 gennaio 2021 come non indispensabili al regolare svolgimento degli eventi sportivi, da consegnare entro il 31 dicembre 2022.

 

Sintesi del contenuto

 

 

La relazione fa presente che il Piano originario degli interventi di adeguamento della viabilità statale in provincia di Belluno è stato trasmesso ai soggetti istituzionali indicati dall’articolo 61 del decreto-legge n. 50 del 2017 il 23 giugno 2017. Il Piano, rimodulato e integrato, è stato nuovamente inviato il 5 dicembre 2019. Ulteriori rimodulazioni e integrazioni sono state trasmesse il 17 agosto 2021 e il 18 ottobre 2022.

L’importo complessivo degli interventi contenuti nel Piano è pari a 383.564.150,68 euro; tuttavia le risorse necessarie alla copertura del Piano medesimo ammontano a 378.028.694.62 euro, stante l’utilizzo delle economie degli interventi ultimati e collaudati. La relazione ricorda inoltre che il Piano prevede, relativamente alla Strada Statale 51 di Alemagna, la realizzazione di 52 interventi, di cui 49 di potenziamento, riqualifìcazione e messa in sicurezza, sostanzialmente insistenti sul sedime attuale della strada statale, e 3 di variante in nuova sede stradale per l’attraversamento dei centri abitati di Tai di Cadore, Valle di Cadore e San Vito di Cadore. Riguardo alle strade statali 51 bis e 52, il Piano comprende la realizzazione di 24 interventi di potenziamento, riqualifìcazione e messa in sicurezza, sostanzialmente insistenti sul sedime attuale delle suddette strade statali, di cui 7 sulla SS 51 bis e 17 sulla SS 52. Si segnala che le procedure di autorizzazione di tutti gli interventi sono state concluse. La relazione riferisce che, a fronte del finanziamento complessivamente assegnato (pari a circa 378 milioni di euro) sono stati finanziati tutti i 76 interventi per un importo complessivo di 375,6 milioni, di cui contrattualizzati 96,7 milioni. I costi consuntivatisono pari a 74,7 milioni, non comprensivi dell’eventuale avanzamento lavori non ancora oggetto di SAL. Vengono quindi riepilogate, anche tramite apposita tabella riassuntiva, le fonti di finanziamento degli interventi. Essendo la realizzazione delle tre varianti tuttora in corso, la relazione segnala l’opportunità di una proroga dell’esercizio dei poteri commissariali. La relazione del Commissario è corredata dalla relazione elaborata da ANAS S.p.A. in qualità di soggetto attuatore, aggiornata a dicembre 2022, che per ciascuno degli interventi concernenti le SS 51, 51 bis e 52 dà conto dell’importo del relativo finanziamento, delle modalità di affidamento e dello stato di avanzamento. Si indicano altresì le date di ultimazione previste per ciascun intervento in corso o di prossimo avvio.