Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Ambiente
Titolo: Contributi del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'anno 2022
Riferimenti: SCH.DEC N.7/XIX
Serie: Atti del Governo   Numero: 7
Data: 13/12/2022
Organi della Camera: VIII Ambiente


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Contributi del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'anno 2022

13 dicembre 2022
Atti del Governo


Indice

Presupposti normativi|Contenuto|


Presupposti normativi

Il comma 40 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica (collegato 1996), ha disposto l'iscrizione in un unico capitolo - nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato - degli importi dei contributi dello Stato in favore di enti ed istituti vari (individuati in un'apposita tabella allegata alla legge).

Il citato comma 40 prevede che il riparto dei contributi tra gli enti interessati venga annualmente effettuato, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto di ciascun Ministro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, alle quali vengono altresì inviati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai suddetti enti.


Contenuto

Lo schema di decreto ministeriale provvede a ripartire annualmente le risorse del capitolo 1551, piano gestionale (p.g.) 2, del bilancio di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (d'ora in poi MASE), a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Il capitolo citato è collocato all'interno del programma 18.13 Tutela, conservazione e valorizzazione della fauna e della flora, salvaguardia della  biodiversità e dell'ecosistema marinonell'ambito della missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

In particolare, sul capitolo 1551 insistono due piani gestionali: il piano gestionale 1, per  le spese di personale, e il piano gestionale 2, per le spese di funzionamento, includendo, in quest'ultimo, le somme da erogare in favore di "enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi".

Nel  capitolo 1551 lo stanziamento complessivo di competenza per il 2022  risulta pari a 76,6 milioni di euro.  

Stanziamento da ripartire

Lo stanziamento da ripartire per il 2022 è pari a circa 4,1 milioni di euro (euro 4.102.413,00), come per la ripartizione del 2021, da assegnare come indicato nelle tabelle allegate allo schema di decreto in esame. 


Criteri e finalità del riparto relativo a parchi e aree marine protette

La procedura per il riparto della quota destinata agli Enti Parco nazionali, ammontante ad euro 1.888.000,00 e riconducibile al criterio della complessità territoriale-amministrativa delle aree protette, secondo quanto risulta dalla relazione illustrativa, è stata elaborata sulla base di tre distinti parametri:

  • la superficie occupata da ciascun Parco (rilevata dal 6° aggiornamento dell'Elenco Ufficiale delle aree naturali protette, approvato con D.M. Ambiente 27 aprile 2010). Per i parchi dell'Arcipelago di La Maddalena e dell'Arcipelago toscano è stato utilizzato anche il dato relativo alla superficie di perimetrazione a mare;
  • le superfici delle zone naturali di riserva integrale (Zona A ovvero 1): si tiene conto pertanto dell'estensione complessiva della superfici che presentano un particolare pregio naturalistico e che risultano sottoposte a speciali vincoli per la fruizione;
  • il numero dei Comuni insistenti in tutto o in parte sul territorio di ciascun Parco, quale indicatore del grado di difficoltà nella gestione delle relazioni istituzionali che l'Ente Parco deve affrontare.

Come evidenziato dall'Allegato A (Riparto fondi anno 2022 - Enti parco nazionali) presente nell'Atto del Governo in esame, risultano assegnate quote fisse di riparto pari a 65.000,00 euro, 85.000,00 euro e 103.000,00 euro, sulla base dei valori assunti dai parametri suddetti, ai quali sono applicati appositi coefficienti di ponderazione, che tengono conto del livello di importanza assegnato a ciascun parametro in rapporto con gli altri.

In particolare, si attribuisce un coefficiente pari a 0,2 (corrispondente al 20% della complessiva disponibilità finanziaria) al parametro "Numero dei Comuni", un coefficiente pari a 0,5 (corrispondente al 50%) al parametro "Superfici naturali" e un coefficiente pari a 0,3 (corrispondente al 30%) al parametro "Superficie occupata". Considerata l'esiguità dei fondi da ripartire agli Enti parco, sono state assegnate delle quote fisse in base alla percentuale ottenuta e precisamente: 65.000,00 euro, per una percentuale pari o inferiore al 4%; 85.000,00 euro, per una percentuale superiore al 4% ma inferiore al 6%; 103.000,00 euro per una percentuale pari o superiore al 6%.

Relativamente al riparto della quota destinata alle Aree marine protette, pari ad euro 921.000,00, la procedura è stata elaborata sulla base della distinzione in zone ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea) e zone non ASPIM, prevedendo, per le prime, una quota fissa di 51.000,00 euro e per le seconde una quota fissa di 20.000,00 euro, come riportato nell'Allegato B (Riparto fondi anno 2022 - Aree marine protette).

Le ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea) sono state istituite sulla base della Convenzione di Barcellona del 1978, ratificata ai sensi della legge 21 gennaio 1979 n. 30, relativa alla protezione del Mar Mediterraneo dall'inquinamento, e del Protocollo relativo alle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo del 1995 (Protocollo ASP) che le prevede al fine di promuovere la cooperazione nella gestione e conservazione delle aree naturali, così come nella protezione delle specie minacciate e dei loro habitat. 

Il riconoscimento dello "status" di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Areas (RAC-SPA), con sede in Tunisi, organismo creato nel 1995. 

Le aree marine protette italiane inserite nella lista delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea sono 11: Portofino, Miramare, Plemmirio, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Torre Guaceto, Capo Caccia-Isola Piana, Punta Campanella, Porto Cesareo, Capo Carbonara, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, Egadi.

I diversi importi assegnati alle aree incluse nella lista ASPIM trovano giustificazione, secondo quanto argomentato nella relazione illustrativa, nel fatto che essere in tale lista "comporta un aumento di responsabilità sul controllo dell'ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie ASPIM e gli habitat in cui le specie vivono e si riproducono", ciò che implica quindi "un lavoro costante ed oneroso attraverso il regolare monitoraggio e la salvaguardia delle specie individuate negli elenchi ASPIM". 

In tale contesto, la Direttiva ministeriale 2022 (presente nella Relazione illustrativa), volta alla conservazione della biodiversità nei parchi nazionali e nelle aree marine protette, per la prima volta, ha una valenza triennale.

Tale Direttiva presenta un approccio programmatico volto al medio termine, la cui efficacia sarà garantita da un apposito cronoprogramma, che scandisce le tempistiche delle attività e che si prefissa l'obiettivo di proseguire e migliorare le azioni già avviate e consolidate per proteggere e ripristinare la biodiversità ed assicurare il mantenimento dei servizi ecosistemici presenti nelle aree protette. 

La Direttiva sarà sottoposta annualmente a verifica per garantirne la coerenza con gli atti di indirizzo concernenti l'individuazione delle priorità politiche del Ministero e con le connesse Direttive generali recanti gli indirizzi generali sull'attività amministrativa.


Somme ripartite e soggetti destinatari

I soggetti beneficiari e le destinazioni di spesa previste per il riparto 2022 risultano i seguenti:

  • n. 24 Enti Parco nazionali (euro 1.888.000,00); 
  • n. 29 Aree Marine protette (euro 921.000,00); 
  • Convenzioni internazionali Cites e Bonn (euro 420.000,00);
  • Fondo di premialità (euro 53.413,00);
  • n. 3 Parchi minerari (euro 820.000,00).

Per quanto riguarda il cronoprogramma delle attività finanziate a valere sul capitolo 1551 per l'anno 2022, con riferimento alla quota assegnata agli Enti parco e alle Aree marine protette nazionali è stabilita la seguente tempistica:

1) Enti Parco:

  • presentazione delle attività e relativo cronoprogramma per le attività connesse al monitoraggio degli impollinatori, entro il 31 ottobre 2022;
  • presentazione della proposta di azione di sistema o di sistema trasversale sulla biodiversità per gli anni 2022, 2023 e 2024, entro il 31 ottobre di ciascun anno;
  • predisposizione della relazione intermedia da parte dell'Ente Parco capofila contenente la sintesi delle attività poste in essere dagli Enti Parco appartenenti al gruppo, attinente alle azioni svolte sia per le attività di sistema che per gli impollinatori, entro il 30 aprile rispettivamente degli anni 2023, 2024 e 2025; 
  • predisposizione della relazione a chiusura anno da parte dell'Ente Parco Capofila contenente la sintesi delle attività svolte dagli Enti Parco appartenenti al gruppo, entro il 31 ottobre rispettivamente degli anni 2023 e 2024;
  • relazione finale e documentazione di rendicontazione entro il 31 ottobre 2025.

2) Aree marine protette

  • presentazione delle attività già previste (con particolare riferimento alla attività di monitoraggio dell'Habitat coralligeno in merito alla biocenosi corallina e all'impatto della pesca), entro il 30 settembre 2022;
  • prima relazione sulle attività svolte, entro il 30 aprile 2023;
  • relazione finale e documentazione di rendicontazione, entro il 31 dicembre 2023. 

I soggetti gestori AMP dovranno presentare al Ministero le proposte di attività e monitoraggi finalizzate alla realizzazione di interventi in linea con le tematiche sopra identificate, secondo il seguente cronoprogramma:

  • presentazione delle attività, entro il 31 dicembre 2022;
  • prima relazione sulle attività svolte, entro il 31 luglio 2023;
  • relazione finale delle attività svolte e rendicontazione finanziaria, entro 31 marzo 2024;
  • presentazione delle attività che si vuole integrare rispetto a quanto già realizzato, entro il 31 maggio 2024;
  • prima relazione sulle attività svolte, 31 ottobre 2024;
  • relazione finale delle attività svolte e rendicontazione finanziaria, entro il 31 marzo 2025;
  • presentazione delle attività che si vuole integrare rispetto a quanto già realizzato, entro il 31 maggio 2025;
  • relazione finale delle attività svolte e rendicontazione finanziaria, entro il 31 ottobre 2025.

Per l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato alle Convenzioni internazionali (Convenzione di Bonn sulla tutela delle specie migratorie, ratificata ai sensi della legge 25 gennaio 1983, n. 42, e Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione (CITES), ratificata ai sensi della legge 19 dicembre 1975, n. 874), sono assegnati euro 420.000,00. 

Per la voce Fondo di premialità, si è ritenuto di riservare una quota pari ad euro 53.413,00, da destinare agli Enti parco che avranno rispettato termini e modalità previste e raggiunto un buono stato di avanzamento dei progetti, su cui, tra l'altro, verranno compensati eventuali accantonamenti operati sul capitolo 1551 p.g. 2 ovvero ogni maggior onere o risparmio di spesa dovuto al calcolo in valuta dei trasferimenti obbligatori destinati alle Convenzioni internazionali.  

Ai tre parchi minerari - Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, Parco museo delle miniere dell'Amiata, Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche - sono state destinate risorse pari, rispettivamente, ad euro 300.000,00, 300.000,00 e 220.000,00.

La relazione illustrativa sottolinea che tali Parchi, sorti per effetto di apposite disposizioni normative, non hanno flussi stabilizzati di risorse finanziarie, ma considerata l'esistenza e gli interventi di tutela realizzati, al fine di garantire la continuità della loro azione, a partire dall'esercizio 2004, compatibilmente con le necessità riferite agli Enti Parco nazionali e alle Aree Marine Protette, sono state individuate le quote finanziabili.