Audizione della dottoressa Alessandra Zampieri, direttrice "Risorse sostenibili" del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea 23 settembre 2024 |
Indice |
Il Centro comune di ricerca della Commissione europea| |
Il Centro comune di ricerca della Commissione europea |
Missione e organizzazione
Il
Centro Comune di Ricerca (CCR) (
Joint Research Center, JRC) è una
direzione generale della Commissione
europea che ha il compito di fornire
conoscenze scientifiche indipendenti e basate su dati concreti a sostegno delle politiche dell'Unione.
A questo scopo, il CCR fornisce competenze e conoscenze scientifiche in un'ampia gamma di discipline scientifiche (circa il
25% delle sue attività riguarda il
settore nucleare). Conduce inoltre
ricerche di base in aree nuove ed emergenti che potrebbero essere rilevanti per le politiche future e si impegna anche in ricerche esplorative all'avanguardia.
Le infrastrutture di ricerca del CCR sono distribuite su
sei siti in
cinque diversi
Stati membri (Paesi Bassi, Belgio, Germania,
Italia e Spagna). Possono contare su un totale di circa
2.700 dipendenti, il 70% dei quali impegnati in attività di ricerca. La sede centrale del CCR è a Bruxelles.
![]() Fonte: CCR - Piano Strategico 2020-2024
Il direttore generale (ad interim) del Centro è, dal 1° maggio 2024, il francese Bernard Magenhann. Qui si può consultare
l'organigramma del CCR.
Il CCR dispone di risorse finanziarie pari a circa
600 milioni di euro, la maggior parte delle quali provenienti dal programma quadro per la ricerca e l'innovazione dell'UE,
Orizzonte Europa, e dal
programma di ricerca e formazione Euratom.
Le attività del CCR sono organizzate in
33 portafogli che sono i principali elementi costitutivi del
Programma di lavoro per il 2023-2024. I portafogli si
adattano in risposta a nuove priorità, sfide e opportunità. I 33 portafogli, per ciascuno dei quali vengono stabiliti obiettivi, includono il
Green Deal, l'energia, la decarbonizzazione, la mobilità sostenibile, la trasformazione industriale e l'autonomia strategica aperta, la transizione digitale e l'intelligenza artificiale (per una panoramica completa si veda qui).
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Principi e metodi di lavoro
Il lavoro svolto dal CCR in ciascun settore attribuisce particolare rilievo a tre elementi:
l'anticipazione, l'integrazione e l'impatto.
L'anticipazione si concentra sugli
scenari che attendono l'UE e quindi sulla capacità di fornire la
base scientifica per le future
iniziative politiche.
L'integrazione prevede la creazione di
collegamenti tra le diverse aree scientifiche e politiche all'interno della Commissione e al di fuori di essa.
L'impatto consiste nel monitorare e valutare l'impatto delle politiche pubbliche.
Il Centro basa il suo lavoro sui seguenti principi:
eccellenza e onestà nella ricerca;
obiettività nelle posizioni;
responsabilità nella conduzione della ricerca;
indipendenza e imparzialità in tutti gli aspetti della ricerca;
inclusività e apertura nel lavoro con gli altri.
Il Centro
lavora a stretto contatto con organizzazioni politiche e di ricerca negli Stati membri, con le agenzie europee e con partner scientifici in Europa e a livello internazionale, anche nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite.
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Il CCR in Italia
Il
CCR di Ispra è il
terzo sito più grande della Commissione europea dopo Bruxelles e Lussemburgo. Il centro ha più di 200 edifici, 36 km di strade interne e 167 ettari di superficie. Gli uffici e i laboratori occupano una superficie di 200.000 mq. Fondato nel 1960 come sito di ricerca nucleare, oggi è considerato uno dei principali campus di ricerca europei con
numerosi laboratori e infrastrutture di ricerca unici. Con una dotazione di
circa 1.400 dipendenti) il Centro opera nei seguenti settori:
1) ricerca non nucleare:
2) ricerca nucleare:
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Twin Transition
I 33 portafogli in cui sono organizzate le attività di ricerca e scientifiche del CCR includono la
transizione verde e la
transizione digitale in quanto entrambe le transizioni rappresentano obiettivi prioritari per la Commissione europea.
Il
portafoglio 1 riguarda la
transizione verde e si propone in particolare di:
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La Direzione per le risorse sostenibili
La
Direzione per le Risorse Sostenibili, sotto la guida della direttrice Zampieri, è una delle 11 direzioni in cui si articola la Direzione generale CCR e fornisce
ricerca e sostegno alle politiche dell'UE relative all'
uso
sostenibile delle risorse, comprendendo le
dimensioni ambientale,
economica e
sociale.
Si occupa in particolare di sicurezza alimentare, terra, suolo, acqua, foreste, materie prime, pesca, biodiversità e servizi ecosistemici. Monitora e analizza, inoltre, la produzione agricola e
sostiene lo sviluppo di una bioeconomia
sostenibile in Europa.
È articolata nelle seguenti unità:
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Banche dati del CCR
Il CCR, nell'ambito delle proprie attività, si occupa anche della
compilazione di banche dati e dello sviluppo di software e strumenti di modellazione.
Per ampliare l'accesso ai propri dati e facilitare l'utilizzo degli stessi, sulla sezione
Science Hub del sito della Commissione europea, il CCR pubblica
strumenti e banche dati, tra i quali alcuni particolarmente importanti per quanto riguarda il tema della transizione verde:
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