Il Piano per la trasparenza, l'integrità e l'indipendenza delle attività dei membri del Parlamento europeo 24 febbraio 2023 |
Indice |
|Le 14 proposte e misure del Piano|Altri interventi del Parlamento europeo in merito a trasparenza, integrità e indipendenza delle istituzioni UE| |
La
Presidente del Parlamento europeo (di seguito PE) Metsola ha presentato, il
12 gennaio 2023, alla
Conferenza dei Presidenti dei gruppi politici della medesima istituzione un
piano per la
trasparenza delle attività dei membri del PE e per il contrasto dei fenomeni di corruzione.
La Conferenza dei Presidenti dei gruppi è l'organo competente per l'organizzazione dei lavori del PE. È composta dal Presidente del Parlamento e dai presidenti dei gruppi politici e prende decisioni per consenso o per votazione ponderata in funzione del numero membri di ogni gruppo politico.
Il piano, denominato
"
Strengthening integrity, independence and accountability – First Steps"; prospetta una
prima serie di misure, articolate in
14 punti, da applicare in
tempi brevi per rafforzare la
trasparenza, responsabilità e l'integrità delle
attività dei membri ed ex membri del Parlamento europeo, in risposta alle indagini in corso su casi di corruzione (cosiddetto "
scandalo Qatargate").
Nel progetto avallato dalla Conferenza dei Presidenti l'8 febbraio si indica, inoltre, che le
proposte da esso previste sono da intendersi come
primi passi e
non escludono
altre misure a medio e lungo termine nel quadro di un
più ampio processo di riforma da affidare alla
Commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'UE, inclusa la disinformazione (INGE 2), istituita dal PE.
La
Commissione INGE 2 è stata istituita il
10 marzo 2022, con il compito di
dare seguito alla
relazione finale
della Commissione speciale INGE1 adottata dal PE il 9 marzo 2022, il cui mandato è terminato il 23 marzo 2022. Il
14 febbraio 2023 il
PE ha adottato una
decisione che modifica la
decisione del 10 marzo 2022 sulla
costituzione della Commissione INGE 2,
adeguandone la
denominazione e le sue attribuzioni (
v. infra).
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Le 14 proposte e misure del Piano |
Periodo di sospensione
I deputati appena
cessati dalla carica
non potranno esercitare attività di rappresentanza di interessi per un periodo di 6 mesi (
nel progetto presentato il 12 gennaio tale termine era pari a due anni,
coincidente con l'intero periodo in cui gli ex membri del PE beneficiano di un'indennità transitoria).
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Sezione sull'integrità dell'attività parlamentare sulla home page del PE
Al fine di mettere a disposizione del pubblico, in un'
unica pagina di accesso, maggiori e più chiare informazioni sulle attività di ogni deputato, sulla
home page del sito web del PE sarà introdotta una
sezione dedicata alla "integrità". Essa includerà, in particolare, informazioni su: sanzioni; dichiarazioni di doni; partecipazioni a eventi non pagati dal PE; dichiarazioni di riunioni programmate; informazioni sul
codice di condotta dei deputati al PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi e sul comitato consultivo; informazioni e collegamento al Registro della trasparenza.
Il
Codice di condotta dei deputati al PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi, allegato al regolamento del PE, contiene disposizioni relative ai principali doveri dei deputati, a eventuali conflitti di interesse, alla dichiarazione sugli interessi finanziari, ai doni ed altri benefici (con divieto di accettare doni di valore eccedente 150 euro) ed all'attività degli ex deputati, per la quale si prevede che, se impegnati in attività di lobbying a titolo professionale o di rappresentanza direttamente connesse al processo decisionale dell'Unione, dovrebbero informare il Parlamento europeo al riguardo e non possono, per l'intera durata di detto impegno, beneficiare delle agevolazioni concesse agli ex deputati in virtù della regolamentazione stabilita in materia dall'Ufficio di presidenza.
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Iscrizione al registro per la trasparenza delle Istituzioni dell'UE
L
'iscrizione al Registro per la trasparenza delle Istituzioni dell'UE diventerà un
obbligo ai fini della
partecipazione di rappresentanti di gruppi di interesse o della società civile alle audizioni e ad altri scambi di opinione presso le commissioni parlamentari (
con la previsione, stabilita dal progetto dell'8 febbraio, di disposizioni specifiche volte a tutelare la sicurezza del singolo o nel caso vi siano altre ragioni di pubblico interesse che richiedano un regime di confidenzialità).
Il PE potrà, inoltre, svolgere
verifiche ad hoc ed approfondite sulle organizzazioni iscritte al registro di trasparenza, sulla accuratezza delle informazioni ivi riportate, anche con riferimento ai loro collegamenti con Paesi terzi e ai flussi di finanziamento.
Il
Registro comune per la trasparenza, condiviso tra
Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea, è volto a facilitare il reperimento di informazioni sulle attività di rappresentanza di interessi svolte presso tali istituzioni dell'UE. Il registro è costituito da un sito web dove i rappresentanti di interessi riportano informazioni aggiornate sulle loro attività a livello dell'UE. Il funzionamento del registro è assicurato da un
codice di condotta, che disciplina le modalità di interazione dei rappresentanti di interessi con le istituzioni dell'UE e da un
meccanismo di denuncia, che consente a chiunque di avviare un'indagine amministrativa su presunti casi di inosservanza del codice di condotta da parte dei rappresentanti di interessi.
Il registro ha una struttura di
governance a due livelli: un
consiglio di amministrazione, che esercita la supervisione generale, e un
segretariato responsabile della sua gestione quotidiana. Il consiglio di amministrazione è composto congiuntamente dai
Segretari generali di Parlamento europeo, Consiglio e Commissione; si riunisce almeno una volta all'anno. Ciascun Segretario generale esercita la presidenza per un mandato annuale. Il segretariato fornisce orientamenti ai rappresentanti di interessi in merito al processo di registrazione, monitora e verifica l'ammissibilità delle domande, effettua controlli sulla qualità delle informazioni fornite dai soggetti registrati, tratta i reclami relativi a presunte violazioni del codice di condotta da parte dei soggetti registrati.
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Pubblicità delle riunioni con terzi
Sarà introdotto l'
obbligo per tutti i deputati, i loro assistenti accreditati e i loro staff (e non solo, come già previsto, per i Presidenti di commissione, i relatori e i relatori ombra) -
di rendere pubbliche tutte le
riunioni programmate con
rappresentanti diplomatici di paesi terzi e con
rappresentanti di organizzazioni terze, iscritte al registro di trasparenza, relative a una
relazione o risoluzione del Parlamento europeo nei quali i membri o
i loro staff hanno un ruolo attivo e una immediata influenza sull'evoluzione del relativo dossier.
Tale
obbligo non si applica: a) nel caso sia richiesta
confidenzialità a protezione della vita o dell'integrità del singolo individuo o per ragioni di ragioni vincolanti di pubblico interesse; b) per incontri con
persone che agiscono a titolo personale e non in associazione con altri; c) per
incontri spontanei o di
carattere meramente privato e personale (
tali esclusioni non erano previste del primo progetto di piano del 12 gennaio).
L'elenco di tali riunioni sarà, inoltre, reso facilmente
accessibile al pubblico. A loro volta, le organizzazioni elencate nel Registro per la trasparenza dovranno rendere pubbliche tutte le loro riunioni con i deputati, gli assistenti accreditati e il personale legate a relazioni o risoluzioni del PE.
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Divieto di gruppi di amicizia con Paesi terzi, al di fuori delle attività ufficiali del PE
Saranno
vietate tutte le
attività o le riunioni di raggruppamenti non ufficiali di deputati
che potrebbero creare confusione con le attività ufficiali del Parlamento europeo, quali
, in particolare, i "
Gruppi di amicizia" con Paesi terzi nei quali altri organi del Parlamento già agiscono come interlocutori. I Paesi terzi dovrebbero interagire con il Parlamento attraverso la
Commissione per gli affari esteri, le delegazioni ufficiali del Parlamento esistenti o le altre commissioni parlamentari.
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Nuovo registro di ingresso al Parlamento europeo
Si prevede la creazione di un
nuovo registro d'ingresso: tutte le persone, maggiori di 18 anni, che entrano nei locali del Parlamento europeo, compresi i rappresentanti di paesi terzi, nel momento in cui accedono negli edifici del Parlamento europeo devono fornire informazioni indicando la
data, l'ora e lo scopo della visita.
Tale obbligo
non si applica ai giornalisti accreditati e alle
altre Istituzioni, organi o agenzie dell'UE, che hanno un differente regime di accesso al Parlamento.
Gli ospiti, muniti di badge di visita, dovranno essere sempre accompagnati dalla persona responsabile per il loro accesso alle sedi del Parlamento europeo.
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Eliminazione dei badge di accesso permanente per gli ex deputati
I
badge di accesso permanenti attualmente concessi
agli ex membri del Parlamento europeo e
agli ex assistenti o staff saranno
sostituiti da un apposito badge di accesso giornaliero (rilasciato da un desk dedicato e con una corsia preferenziale per l'accreditamento). Inoltre gli ex deputati e gli ex assistenti o staff non avrebbero più il diritto di concedere l'ingresso a qualunque altro soggetto.
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Dichiarazione sui potenziali conflitti d'interesse per i relatori e i relatori ombra
Ogni parlamentare che si accorga di avere
un conflitto di interessi deve adottare
immediatamente le misure necessarie per risolverlo (
tale previsione non era presente nel primo progetto di piano presentato il 12 gennaio 2023).
Sarà introdotto
l'obbligo per i
relatori e i relatori ombra in commissione di rilasciare, prima della presentazione della relazione in Commissione o in plenaria,
una dichiarazione sui potenziali conflitti d'interesse.
Ulteriori controlli e forme di sensibilizzazione sono volti a garantire che gli
assistenti e il personale parlamentare accreditati non svolgano un
ruolo dirigenziale
di organizzazioni con un qualsiasi legame con
Paesi terzi o attive in
attività di lobby.
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Rafforzamento della dichiarazione degli interessi finanziari dei deputati
Si propone di
aumentare e rendere più chiaro
il livello di dettaglio richiesto nella dichiarazione degli interessi finanziari dei deputati, includendo maggiori informazioni sui
lavori collaterali e sulle attività esterne dei deputati e prevedendo
controlli per garantire la corretta applicazione delle regole.
A norma dell'allegato I del regolamento del Parlamento europeo riguardante il codice di condotta dei deputati in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi, i membri del PE sono obbligati a trasmettere al Presidente del PE entro la fine della prima tornata successiva alle elezioni europee o, in corso di legislatura, entro trenta giorni dall'inizio del loro mandato al parlamento europeo una dichiarazione dettagliata dei loro interessi finanziari.
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Formazione obbligatoria
Il Parlamento europeo dovrà prevedere regolarmente,
nel corso di tutta la legislatura, una
formazione in materia di per tutti i deputati in merito alle disposizioni relative alla loro
integrità e indipendenza (
tale previsione non era presente nel primo progetto di piano presentato il 12 gennaio 2023).
La formazione
sulle regole finanziarie, la conformità, la condotta e le denunce, assicurando la conoscenza di tutte le regole e dei sistemi per proteggere l'integrità dell'Istituzione, se stessi e i deputati,
sarà obbligatoria, per tutti gli assistenti parlamentari accreditati.
Sarà, inoltre, prevista una
formazione obbligatoria per tutti i funzionari del PE che potrebbero ricevere le segnalazioni
di possibili violazioni o illeciti.
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Rafforzamento del ruolo del Comitato consultivo del Codice di condotta
Il Piano, ricordando che il Parlamento europeo ha già proposto nella risoluzione del 16 settembre 2021 (
v. infra) un
nuovo
organo etico per le istituzioni europee, propone che esso si attivi su base unilaterale per
garantire che i
deputati siano obbligati a richiedere, facilmente e rapidamente, una consulenza su possibili conflitti di interesse al
Comitato consultivo del
Codice di condotta, il cui
ruolo dovrebbe essere
rinforzato.
Il PE nella approvata il 16 settembre 2021 sul tema "Rafforzare la trasparenza e l'integrità nelle istituzioni dell'UE creando un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica", ha proposto la conclusione di un accordo interistituzionale per istituire un organismo etico indipendente dell'UE per il Parlamento e la Commissione, aperto alla partecipazione di tutte le istituzioni e le agenzie e di tutti gli organi dell'UE. Il PE ha poi ribadito la richiesta di creare un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica nella risoluzione adottata il 16 febbraio 2023 (v.infra). La Commissaria europea per i Valori e la Trasparenza, Věra Jourová, intervenuta a Strasburgo il 14 febbraio 2023 ha annunciato che la Commissione presenterà la proposta nel mese di marzo 2023.
Il Comitato consultivo, previsto dall'articolo 7 del
Codice di condotta dei deputati del PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interesse
, allegato al Regolamento del Parlamento europeo, è composto da cinque membri, designati dal Presidente del PE tra i membri della commissione per gli affari costituzionali e della commissione giuridica. Il comitato fornisce, su richiesta di un deputato, orientamenti sull'interpretazione e l'attuazione delle disposizioni del codice di condotta e, su richiesta del Presidente, esamina i presunti casi di violazione del codice di condotta e consiglia il Presidente circa le eventuali misure da adottare.
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Proposte di risoluzioni sui diritti umani con procedura di urgenza
Secondo quanto riportato da fonti informali e da agenzie stampa, la Conferenza dei Presidenti nella riunione dell'8 febbraio 2023 non avrebbe avallato, per l'opposizione di alcuni Presidenti dei Gruppi, la previsione (contenuta già nel primo progetto di piano presentata il 12 gennaio 2023 e riproposta nel progetto di piano presento l'8 febbraio) secondo la quale, al fine di evitare che le risoluzioni presentate in via di urgenza in materia di diritti umani possano essere oggetto di indebite influenze esterne, la Conferenza dei presidenti, nei suoi compiti di programmazione dei lavori, dovrebbe accettare solo le richieste di trattazione urgente in plenaria provenienti da una commissione, previa discussione all'interno della stessa (e non, come attualmente previsto dall'art. 144 del Regolamento interno del PE, oltre che da una Commissione, anche da una delegazione interparlamentare, un gruppo politico o un numero di deputati pari almeno a un ventesimo dei deputati che compongono il Parlamento).
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Cooperazione con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali
Il PE
rafforzerà la sua cooperazione con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali degli Stati membri per garantire che l'Istituzione sia in grado di rispondere al meglio e di aiutare le vittime con qualsiasi indagine su presunte attività criminali dei deputati o del personale del PE.
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Revisione delle attività sanzionabili
L'elenco delle attività sanzionabili dei
membri del PE,
di cui al codice di condotta, dovrà essere rivisto per favorire il rispetto degli obblighi e delle responsabilità elencati nel piano in esame.
Verrà messo in atto un sistema di avvertimenti e richiami per ricordare ai membri del Parlamento europeo le regole prima che vengano applicate le sanzioni (in caso di violazioni gravi e sistematiche).
Il codice di condotta stabilisce, oltre agli obblighi già richiamati, che nel quadro del loro mandato, i deputati al Parlamento europeo:
Qualora vi sia motivo di ritenere che un deputato possa avere violato il codice di condotta, il Presidente sottopone la questione al comitato consultivo.
Il comitato esamina le circostanze della presunta violazione e formula una raccomandazione al Presidente in merito a un'eventuale decisione. Se, tenuto conto della raccomandazione del comitato consultivo e dopo aver invitato il deputato interessato a presentare le sue osservazioni per iscritto, il Presidente constata che un determinato deputato ha violato il codice di condotta, egli adotta una decisione motivata con cui stabilisce una sanzione.
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Applicazione delle misure proposte
Il piano indica che alcune delle misure possono essere rese già
operative in via amministrativa, sia sviluppando appositi strumenti, sia attraverso una migliore applicazione delle regole esistenti o avviando prassi di monitoraggio e controllo incrociato dei dati.
Altre misure richiedono invece
modifiche al Regolamento del Parlamento europeo che potrebbero essere apportate
entro la primavera del 2023.
In particolare, il piano considera urgente la revisione del Codice di condotta dei parlamentari (allegato I del Regolamento interno), al fine di disporre di norme complete in materia di etica e trasparenza in un unico testo, di definire norme più severe e chiare sul conflitto di interessi, migliorare le dichiarazioni di interessi finanziari e rafforzare il ruolo del Comitato consultivo.
Dovrebbero, inoltre, essere modificati i seguenti articoli del Regolamento: articolo 11, per introdurre un obbligo generale di pubblicità delle riunioni; articolo 35 per vietare i gruppi di amicizia con Paesi terzi, articolo 123 sull'accesso al Parlamento e articolo 176 sulle sanzioni.
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Altri interventi del Parlamento europeo in merito a trasparenza, integrità e indipendenza delle istituzioni UE |
Risoluzione del 15 dicembre 2022
Il
Parlamento europeo ha approvato, il 15 dicembre 2022, una
risoluzione sulla
sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale,
necessità di trasparenza e responsabilità nelle Istituzioni europee nella quale, oltre a chiedere, come sopra ricordato, di istituire un organismo etico indipendente dell'UE per il Parlamento e la Commissione, aperto alla partecipazione di tutte le istituzioni e le agenzie e di tutti gli organi dell'UE:
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Denominazione e attribuzioni della commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione (INGE 2)
Il
Parlamento europeo ha adottato il
14 febbraio 2023 anche una
decisione che modifica la
decisione del 10 marzo 2022 sulla
costituzione di una commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione (INGE 2), adeguandone la
denominazione e le sue attribuzioni. In particolare, la decisione per quanto riguarda i profili relativi alla trasparenza, indipendenza e integrità dell'attività del PE:
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Risoluzioni del 16 febbraio 2023
Il Parlamento europeo ha adottato il
16 febbraio 2023 una
risoluzione sul
seguito da dare alle misure richieste dal Parlamento per rafforzare l'integrità delle Istituzioni europee nella quale osserva che le
proposte presentate dalla
Presidente del Parlamento europeo l'8 febbraio 2023, volte a rafforzare l'integrità, l'indipendenza e la responsabilità,
rappresentano un primo passo e non escludono l'esame di altre misure nell'ambito di un più
ampio processo di riforma. Nella risoluzione, inoltre, il PE:
Sempre il
16 febbraio 2023, il Parlamento europeo ha approvato una
risoluzione nella quale ribadisce il proprio
sostegno all'istituzione di un
organismo etico indipendente, come indicato nella sua
risoluzione del 16 settembre 2021, ed a tal fine:
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