Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: RUE - Ufficio SG - Ufficio Rapporti con l'Unione europea
Titolo: Il Piano per la trasparenza, l'integrità e l'indipendenza delle attività dei membri del Parlamento europeo
Serie: Documentazione per le Commissioni - Attività dell'Unione europea   Numero: 18
Data: 24/02/2023
Organi della Camera: I Affari costituzionali, XIV Unione Europea


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Il Piano per la trasparenza, l'integrità e l'indipendenza delle attività dei membri del Parlamento europeo

24 febbraio 2023


Indice

|Le 14 proposte e misure del Piano|Altri interventi del Parlamento europeo in merito a trasparenza, integrità e indipendenza delle istituzioni UE|


La Presidente del Parlamento europeo (di seguito PE) Metsola ha presentato, il 12 gennaio 2023, alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi politici della medesima istituzione un piano per la trasparenza delle attività dei membri del PE e per il contrasto dei fenomeni di corruzione.
La Conferenza dei Presidenti dei gruppi è l'organo competente per l'organizzazione dei lavori del PE. È composta dal Presidente del Parlamento e dai presidenti dei gruppi politici e prende decisioni per consenso o per votazione ponderata in funzione del numero membri di ogni gruppo politico.
Il piano, denominato " Strengthening integrity, independence and accountability – First Steps"; prospetta una prima serie di misure, articolate in 14 punti, da applicare in tempi brevi per rafforzare la trasparenza, responsabilità e l'integrità delle attività dei membri ed ex membri del Parlamento europeo, in risposta alle indagini in corso su casi di corruzione (cosiddetto " scandalo Qatargate").
La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi nel corso della riunione dell'8 febbraio 2023, ha avallato un progetto rivisto del piano presentato dalla Presidente Metsola, che ripropone, con limitate modifiche ( le più rilevanti e sostanziali sono evidenziate nel testo di seguito in corsivo), i 14 punti del piano presentato il 12 gennaio. Alcune delle misure potranno già essere attuate dal punto di vista amministrativo, per altre sono richieste modifiche ad alcune disposizioni del regolamento interno del Parlamento europeo, che dovrebbero essere approvate dal Parlamento stesso entro la primavera del 2023.
Nel progetto avallato dalla Conferenza dei Presidenti l'8 febbraio si indica, inoltre, che le proposte da esso previste sono da intendersi come primi passi e non escludono altre misure a medio e lungo termine nel quadro di un più ampio processo di riforma da affidare alla Commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'UE, inclusa la disinformazione (INGE 2), istituita dal PE.
La Commissione INGE 2 è stata istituita il 10 marzo 2022, con il compito di dare seguito alla relazione finale della Commissione speciale INGE1 adottata dal PE il 9 marzo 2022, il cui mandato è terminato il 23 marzo 2022. Il 14 febbraio 2023 il PE ha adottato una decisione che modifica la decisione del 10 marzo 2022 sulla costituzione della Commissione INGE 2, adeguandone la denominazione e le sue attribuzioni ( v. infra).

Le 14 proposte e misure del Piano


Periodo di sospensione

I deputati appena cessati dalla carica non potranno esercitare attività di rappresentanza di interessi per un periodo di 6 mesi ( nel progetto presentato il 12 gennaio tale termine era pari a due anni, coincidente con l'intero periodo in cui gli ex membri del PE beneficiano di un'indennità transitoria).

Sezione sull'integrità dell'attività parlamentare sulla home page del PE

Al fine di mettere a disposizione del pubblico, in un' unica pagina di accesso, maggiori e più chiare informazioni sulle attività di ogni deputato, sulla home page del sito web del PE sarà introdotta una sezione dedicata alla "integrità". Essa includerà, in particolare, informazioni su: sanzioni; dichiarazioni di doni; partecipazioni a eventi non pagati dal PE; dichiarazioni di riunioni programmate; informazioni sul codice di condotta dei deputati al PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi e sul comitato consultivo; informazioni e collegamento al Registro della trasparenza.
Il Codice di condotta dei deputati al PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi, allegato al regolamento del PE, contiene disposizioni relative ai principali doveri dei deputati, a eventuali conflitti di interesse, alla dichiarazione sugli interessi finanziari, ai doni ed altri benefici (con divieto di accettare doni di valore eccedente 150 euro) ed all'attività degli ex deputati, per la quale si prevede che, se impegnati in attività di lobbying a titolo professionale o di rappresentanza direttamente connesse al processo decisionale dell'Unione, dovrebbero informare il Parlamento europeo al riguardo e non possono, per l'intera durata di detto impegno, beneficiare delle agevolazioni concesse agli ex deputati in virtù della regolamentazione stabilita in materia dall'Ufficio di presidenza.

Iscrizione al registro per la trasparenza delle Istituzioni dell'UE

L 'iscrizione al Registro per la trasparenza delle Istituzioni dell'UE diventerà un obbligo ai fini della partecipazione di rappresentanti di gruppi di interesse o della società civile alle audizioni e ad altri scambi di opinione presso le commissioni parlamentari ( con la previsione, stabilita dal progetto dell'8 febbraio, di disposizioni specifiche volte a tutelare la sicurezza del singolo o nel caso vi siano altre ragioni di pubblico interesse che richiedano un regime di confidenzialità).
Il PE potrà, inoltre, svolgere verifiche ad hoc ed approfondite sulle organizzazioni iscritte al registro di trasparenza, sulla accuratezza delle informazioni ivi riportate, anche con riferimento ai loro collegamenti con Paesi terzi e ai flussi di finanziamento.
Il Registro comune per la trasparenza, condiviso tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea, è volto a facilitare il reperimento di informazioni sulle attività di rappresentanza di interessi svolte presso tali istituzioni dell'UE. Il registro è costituito da un sito web dove i rappresentanti di interessi riportano informazioni aggiornate sulle loro attività a livello dell'UE. Il funzionamento del registro è assicurato da un codice di condotta, che disciplina le modalità di interazione dei rappresentanti di interessi con le istituzioni dell'UE e da un meccanismo di denuncia, che consente a chiunque di avviare un'indagine amministrativa su presunti casi di inosservanza del codice di condotta da parte dei rappresentanti di interessi.
Il registro ha una struttura di governance a due livelli: un consiglio di amministrazione, che esercita la supervisione generale, e un segretariato responsabile della sua gestione quotidiana. Il consiglio di amministrazione è composto congiuntamente dai Segretari generali di Parlamento europeo, Consiglio e Commissione; si riunisce almeno una volta all'anno. Ciascun Segretario generale esercita la presidenza per un mandato annuale. Il segretariato fornisce orientamenti ai rappresentanti di interessi in merito al processo di registrazione, monitora e verifica l'ammissibilità delle domande, effettua controlli sulla qualità delle informazioni fornite dai soggetti registrati, tratta i reclami relativi a presunte violazioni del codice di condotta da parte dei soggetti registrati.

Pubblicità delle riunioni con terzi

Sarà introdotto l' obbligo per tutti i deputati, i loro assistenti accreditati e i loro staff (e non solo, come già previsto, per i Presidenti di commissione, i relatori e i relatori ombra) - di rendere pubbliche tutte le riunioni programmate con rappresentanti diplomatici di paesi terzi e con rappresentanti di organizzazioni terze, iscritte al registro di trasparenza, relative a una relazione o risoluzione del Parlamento europeo nei quali i membri o i loro staff hanno un ruolo attivo e una immediata influenza sull'evoluzione del relativo dossier.
Tale obbligo non si applica: a) nel caso sia richiesta confidenzialità a protezione della vita o dell'integrità del singolo individuo o per ragioni di ragioni vincolanti di pubblico interesse; b) per incontri con persone che agiscono a titolo personale e non in associazione con altri; c) per incontri spontanei o di carattere meramente privato e personale ( tali esclusioni non erano previste del primo progetto di piano del 12 gennaio).
L'elenco di tali riunioni sarà, inoltre, reso facilmente accessibile al pubblico. A loro volta, le organizzazioni elencate nel Registro per la trasparenza dovranno rendere pubbliche tutte le loro riunioni con i deputati, gli assistenti accreditati e il personale legate a relazioni o risoluzioni del PE.

Divieto di gruppi di amicizia con Paesi terzi, al di fuori delle attività ufficiali del PE

Saranno vietate tutte le attività o le riunioni di raggruppamenti non ufficiali di deputati che potrebbero creare confusione con le attività ufficiali del Parlamento europeo, quali , in particolare, i " Gruppi di amicizia" con Paesi terzi nei quali altri organi del Parlamento già agiscono come interlocutori. I Paesi terzi dovrebbero interagire con il Parlamento attraverso la Commissione per gli affari esteri, le delegazioni ufficiali del Parlamento esistenti o le altre commissioni parlamentari.

Nuovo registro di ingresso al Parlamento europeo

Si prevede la creazione di un nuovo registro d'ingresso: tutte le persone, maggiori di 18 anni, che entrano nei locali del Parlamento europeo, compresi i rappresentanti di paesi terzi, nel momento in cui accedono negli edifici del Parlamento europeo devono fornire informazioni indicando la data, l'ora e lo scopo della visita.
Tale obbligo non si applica ai giornalisti accreditati e alle altre Istituzioni, organi o agenzie dell'UE, che hanno un differente regime di accesso al Parlamento.
Gli ospiti, muniti di badge di visita, dovranno essere sempre accompagnati dalla persona responsabile per il loro accesso alle sedi del Parlamento europeo.

Eliminazione dei badge di accesso permanente per gli ex deputati

I badge di accesso permanenti attualmente concessi agli ex membri del Parlamento europeo e agli ex assistenti o staff saranno sostituiti da un apposito badge di accesso giornaliero (rilasciato da un desk dedicato e con una corsia preferenziale per l'accreditamento). Inoltre gli ex deputati e gli ex assistenti o staff non avrebbero più il diritto di concedere l'ingresso a qualunque altro soggetto.

Dichiarazione sui potenziali conflitti d'interesse per i relatori e i relatori ombra

Ogni parlamentare che si accorga di avere un conflitto di interessi deve adottare immediatamente le misure necessarie per risolverlo ( tale previsione non era presente nel primo progetto di piano presentato il 12 gennaio 2023).
Sarà introdotto l'obbligo per i relatori e i relatori ombra in commissione di rilasciare, prima della presentazione della relazione in Commissione o in plenaria, una dichiarazione sui potenziali conflitti d'interesse.
Ulteriori controlli e forme di sensibilizzazione sono volti a garantire che gli assistenti e il personale parlamentare accreditati non svolgano un ruolo dirigenziale di organizzazioni con un qualsiasi legame con Paesi terzi o attive in attività di lobby.

Rafforzamento della dichiarazione degli interessi finanziari dei deputati

Si propone di aumentare e rendere più chiaro il livello di dettaglio richiesto nella dichiarazione degli interessi finanziari dei deputati, includendo maggiori informazioni sui lavori collaterali e sulle attività esterne dei deputati e prevedendo controlli per garantire la corretta applicazione delle regole.
A norma dell'allegato I del regolamento del Parlamento europeo riguardante il codice di condotta dei deputati in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi, i membri del PE sono obbligati a trasmettere al Presidente del PE entro la fine della prima tornata successiva alle elezioni europee o, in corso di legislatura, entro trenta giorni dall'inizio del loro mandato al parlamento europeo una dichiarazione dettagliata dei loro interessi finanziari.

Formazione obbligatoria

Il Parlamento europeo dovrà prevedere regolarmente, nel corso di tutta la legislatura, una formazione in materia di per tutti i deputati in merito alle disposizioni relative alla loro integrità e indipendenza ( tale previsione non era presente nel primo progetto di piano presentato il 12 gennaio 2023).
La formazione sulle regole finanziarie, la conformità, la condotta e le denunce, assicurando la conoscenza di tutte le regole e dei sistemi per proteggere l'integrità dell'Istituzione, se stessi e i deputati, sarà obbligatoria, per tutti gli assistenti parlamentari accreditati.
Sarà, inoltre, prevista una formazione obbligatoria per tutti i funzionari del PE che potrebbero ricevere le segnalazioni di possibili violazioni o illeciti.

Rafforzamento del ruolo del Comitato consultivo del Codice di condotta

Il Piano, ricordando che il Parlamento europeo ha già proposto nella risoluzione del 16 settembre 2021 ( v. infra) un nuovo organo etico per le istituzioni europee, propone che esso si attivi su base unilaterale per garantire che i deputati siano obbligati a richiedere, facilmente e rapidamente, una consulenza su possibili conflitti di interesse al Comitato consultivo del Codice di condotta, il cui ruolo dovrebbe essere rinforzato.
Il PE nella approvata il 16 settembre 2021 sul tema "Rafforzare la trasparenza e l'integrità nelle istituzioni dell'UE creando un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica", ha proposto la conclusione di un accordo interistituzionale per istituire un organismo etico indipendente dell'UE per il Parlamento e la Commissione, aperto alla partecipazione di tutte le istituzioni e le agenzie e di tutti gli organi dell'UE. Il PE ha poi ribadito la richiesta di creare un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica nella risoluzione adottata il 16 febbraio 2023 (v.infra). La Commissaria europea per i Valori e la Trasparenza, Věra Jourová, intervenuta a Strasburgo il 14 febbraio 2023 ha annunciato che la Commissione presenterà la proposta nel mese di marzo 2023.
Il Comitato consultivo, previsto dall'articolo 7 del Codice di condotta dei deputati del PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interesse , allegato al Regolamento del Parlamento europeo, è composto da cinque membri, designati dal Presidente del PE tra i membri della commissione per gli affari costituzionali e della commissione giuridica. Il comitato fornisce, su richiesta di un deputato, orientamenti sull'interpretazione e l'attuazione delle disposizioni del codice di condotta e, su richiesta del Presidente, esamina i presunti casi di violazione del codice di condotta e consiglia il Presidente circa le eventuali misure da adottare.

Proposte di risoluzioni sui diritti umani con procedura di urgenza

Secondo quanto riportato da fonti informali e da agenzie stampa, la Conferenza dei Presidenti nella riunione dell'8 febbraio 2023 non avrebbe avallato, per l'opposizione di alcuni Presidenti dei Gruppi, la previsione (contenuta già nel primo progetto di piano presentata il 12 gennaio 2023 e riproposta nel progetto di piano presento l'8 febbraio) secondo la quale, al fine di evitare che le risoluzioni presentate in via di urgenza in materia di diritti umani possano essere oggetto di indebite influenze esterne, la Conferenza dei presidenti, nei suoi compiti di programmazione dei lavori, dovrebbe accettare solo le richieste di trattazione urgente in plenaria provenienti da una commissione, previa discussione all'interno della stessa (e non, come attualmente previsto dall'art. 144 del Regolamento interno del PE, oltre che da una Commissione, anche da una delegazione interparlamentare, un gruppo politico o un numero di deputati pari almeno a un ventesimo dei deputati che compongono il Parlamento).

Cooperazione con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali

Il PE rafforzerà la sua cooperazione con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali degli Stati membri per garantire che l'Istituzione sia in grado di rispondere al meglio e di aiutare le vittime con qualsiasi indagine su presunte attività criminali dei deputati o del personale del PE.

Revisione delle attività sanzionabili

L'elenco delle attività sanzionabili dei membri del PE, di cui al codice di condotta, dovrà essere rivisto per favorire il rispetto degli obblighi e delle responsabilità elencati nel piano in esame.
Verrà messo in atto un sistema di avvertimenti e richiami per ricordare ai membri del Parlamento europeo le regole prima che vengano applicate le sanzioni (in caso di violazioni gravi e sistematiche).
Il codice di condotta stabilisce, oltre agli obblighi già richiamati, che nel quadro del loro mandato, i deputati al Parlamento europeo:
  1. non concludono alcun accordo in virtù del quale agiscono o votano nell'interesse di qualsiasi altra persona terza, fisica o giuridica, che potrebbe compromettere la loro libertà di voto; 
  2. non sollecitano, accettano o ottengono alcun vantaggio diretto o indiretto o gratifiche di altro tipo, che sia in contanti o in natura, in cambio di un dato comportamento nell'ambito delle loro attività parlamentari e cercano scrupolosamente di evitare qualsiasi situazione che possa comportare corruzione o influenza indebita;
  3. non si impegnano a titolo professionale in attività di lobbying remunerate, direttamente connesse al processo decisionale dell'Unione.
Qualora vi sia motivo di ritenere che un deputato possa avere violato il codice di condotta, il Presidente sottopone la questione al comitato consultivo.
Il comitato esamina le circostanze della presunta violazione e formula una raccomandazione al Presidente in merito a un'eventuale decisione. Se, tenuto conto della raccomandazione del comitato consultivo e dopo aver invitato il deputato interessato a presentare le sue osservazioni per iscritto, il Presidente constata che un determinato deputato ha violato il codice di condotta, egli adotta una decisione motivata con cui stabilisce una sanzione.

Applicazione delle misure proposte

Il piano indica che alcune delle misure possono essere rese già operative in via amministrativa, sia sviluppando appositi strumenti, sia attraverso una migliore applicazione delle regole esistenti o avviando prassi di monitoraggio e controllo incrociato dei dati.
Altre misure richiedono invece modifiche al Regolamento del Parlamento europeo che potrebbero essere apportate entro la primavera del 2023.
In particolare, il piano considera urgente la revisione del Codice di condotta dei parlamentari (allegato I del Regolamento interno), al fine di disporre di norme complete in materia di etica e trasparenza in un unico testo, di definire norme più severe e chiare sul conflitto di interessi, migliorare le dichiarazioni di interessi finanziari e rafforzare il ruolo del Comitato consultivo.
Dovrebbero, inoltre, essere modificati i seguenti articoli del Regolamento: articolo 11, per introdurre un obbligo generale di pubblicità delle riunioni; articolo 35 per vietare i gruppi di amicizia con Paesi terzi, articolo 123 sull'accesso al Parlamento e articolo 176 sulle sanzioni.

Altri interventi del Parlamento europeo in merito a trasparenza, integrità e indipendenza delle istituzioni UE


Risoluzione del 15 dicembre 2022

Il Parlamento europeo ha approvato, il 15 dicembre 2022, una risoluzione sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, necessità di trasparenza e responsabilità nelle Istituzioni europee nella quale, oltre a chiedere, come sopra ricordato, di istituire un organismo etico indipendente dell'UE per il Parlamento e la Commissione, aperto alla partecipazione di tutte le istituzioni e le agenzie e di tutti gli organi dell'UE:
  • prospetta l'istituzione di una commissione speciale incaricata di individuare potenziali carenze nelle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità e corruzione e di formulare proposte di riforma, basandosi sul lavoro della commissione per gli affari costituzionali e sulle migliori pratiche in altri parlamenti
  • si impegna a istituire una commissione d'inchiesta, a norma dell'articolo 226 del Trattato sul funzionamento dell'UE, a seguito dell'esito delle indagini penali e di eventuali procedimenti giudiziari, al fine di indagare sui casi di corruzione e sulle azioni improprie da parte di paesi terzi che cercano di acquisire influenza in seno al Parlamento europeo; 
  • esprime preoccupazione per i potenziali conflitti di interesse causati dai lavori secondari dei deputati, in particolare quando essi sono dirigenti, membri di consigli di amministrazione o di comitati consultivi di banche, società multinazionali o società quotate in borsa, o svolgono per le stesse il ruolo di consulenti;  
  • chiede che un vicepresidente del Parlamento europeo sia incaricato dell' integrità e della lotta alla corruzione e alle ingerenze straniere in seno al Parlamento; 
  • esorta la Commissione a presentare quanto prima una proposta per istituire l'organismo etico, in linea con la risoluzione del Parlamento del 16 settembre 2021; 
  • propone di introdurre un periodo di incompatibilità per gli ex deputati del Parlamento europeo, al fine di evitare gli effetti negativi del cosiddetto fenomeno delle porte girevoli ed invita le Istituzioni dell'UE ad adottare con urgenza misure volte a introdurre la pratica dei periodi minimi di incompatibilità per gli alti funzionari dell'UE e gli ex deputati
  • chiede una valutazione approfondita e un miglioramento della leggibilità delle attività legislative dei deputati, in particolare rendendo note le "impronte legislative" dei testi e degli emendamenti proposti; 
  • si impegna a garantire la piena trasparenza sull'importo esatto dei redditi accessori dei deputati, a vietare qualsiasi finanziamento esterno del personale dei deputati e dei gruppi, a introdurre un divieto a livello dell'UE sulle donazioni da paesi terzi ai deputati e ai partiti politici, al fine di colmare le lacune legislative negli Stati membri, chiedendo che la Commissione presenti con urgenza una proposta in materia; 
  • chiede che il registro per la trasparenza dell'UE sia reso obbligatorio e sia rafforzato, aumentando la dotazione di bilancio e il numero di membri del personale nonché estendendone l'ambito di applicazione agli ex deputati e ai rappresentanti di paesi terzi; 
  • chiede che gruppi di amicizia in seno al Parlamento siano regolamentati e monitorati, incaricando i Questori di applicare le norme esistenti e di sviluppare e mantenere un registro accessibile e aggiornato dei gruppi e delle dichiarazioni di amicizia; 
  • raccomanda una revisione dello statuto dei funzionari dell'UE, in particolare dell'articolo 22 quater, al fine di allinearlo alle norme della direttiva sugli informatori. Invita nelle more l'Ufficio di Presidenza a rivedere immediatamente le norme interne del Parlamento sull'applicazione dell'articolo 22 quater ai propri funzionari, al fine di allinearle alle salvaguardie offerte dalla direttiva sugli informatori; 
  • ritiene che la presentazione di una dichiarazione della situazione patrimoniale da parte dei deputati all'inizio e alla fine di ogni mandato offrirebbe ulteriori salvaguardie contro la corruzione. Essa dovrebbe essere accessibile solo alle autorità competenti per consentire loro di verificare se il patrimonio dichiarato è compatibile con i redditi dichiarati nel caso in cui emergano accuse fondate.


Denominazione e attribuzioni della commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione (INGE 2)

Il Parlamento europeo ha adottato il 14 febbraio 2023 anche una decisione che modifica la decisione del 10 marzo 2022 sulla costituzione di una commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione (INGE 2), adeguandone la denominazione e le sue attribuzioni. In particolare, la decisione per quanto riguarda i profili relativi alla trasparenza, indipendenza e integrità dell'attività del PE:
  • ridenomina l'organismo come "commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione, e sul rafforzamento dell'integrità, della trasparenza e della responsabilità al Parlamento europeo"
  • prevede tra i compiti della Commissione anche quello di "individuare le lacune nelle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità, responsabilità e lotta alla corruzione, prevedere altre misure a medio e lungo termine e formulare raccomandazioni relative a riforme sulla base delle risoluzioni del Parlamento europeo e delle migliori prassi degli altri parlamenti e delle altre istituzioni, in stretta collaborazione con la commissione per gli affari costituzionali e la commissione per gli affari esteri."

Risoluzioni del 16 febbraio 2023

Il Parlamento europeo ha adottato il 16 febbraio 2023 una risoluzione sul seguito da dare alle misure richieste dal Parlamento per rafforzare l'integrità delle Istituzioni europee nella quale osserva che le proposte presentate dalla Presidente del Parlamento europeo l'8 febbraio 2023, volte a rafforzare l'integrità, l'indipendenza e la responsabilità, rappresentano un primo passo e non escludono l'esame di altre misure nell'ambito di un più ampio processo di riforma. Nella risoluzione, inoltre, il PE:
  • chiede di dare piena attuazione alle norme vigenti in materia di trasparenza e responsabilità, comprese sanzioni finanziarie per le violazioni del codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo e chiede una revisione dell'elenco delle attività dei deputati passabili di sanzioni, compresa una revisione dell'articolo 176 del regolamento del Parlamento europeo;
  • osserva che tutte le Istituzioni dell'UE dovrebbero riesaminare i rispettivi meccanismi in materia di trasparenza e responsabilità;
  • sollecita un riesame delle norme vigenti al fine di accrescere la trasparenza e la responsabilità delle ONG, in particolare delle norme connesse alla governance, al bilancio, all'influenza straniera e alle persone che esercitano un controllo significativo; sottolinea che le ONG che ricevono denaro da terzi che non sono tenuti a iscriversi nel registro per la trasparenza, devono pubblicare le loro fonti di finanziamento fornendo le stesse informazioni di tutti i soggetti regolarmente iscritti e chiede l'immediato congelamento di tutti i finanziamenti pubblici dell'UE a favore di tali ONG se non sono pubblicate tali informazioni;
  • chiede l'adozione di misure supplementari e più ampie, in particolare per quanto concerne la protezione, il monitoraggio, le segnalazioni e la sorveglianza degli informatori e che le decisioni e le deliberazioni in materia di trasparenza, responsabilità e integrità siano prese nell'ambito di riunioni pubbliche;
  • affida alla commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione, e sul rafforzamento dell'integrità, della trasparenza e della responsabilità al Parlamento europeo (INGE 2) il compito di individuare potenziali carenze nelle norme del Parlamento e di formulare proposte di riforma;
  • rinnova, in particolare, il suo invito alla Commissione a presentare quanto prima una proposta per l'istituzione di un organismo indipendente responsabile delle questioni di etica, in linea con la risoluzione del Parlamento del 16 settembre 2021;
  • raccomanda verifiche supplementari per gli assistenti parlamentari e il personale che lavora in ambiti politici sensibili, in particolare nel settore degli affari esteri, della sicurezza e della difesa;
  • ritiene essenziale l'introduzione di un "periodo di riflessione" di sei mesi per i deputati nel periodo immediatamente successivo al termine dei rispettivi mandati;
  • chiede l'interdizione per i deputati di svolgere attività accessorie remunerate che potrebbero creare un conflitto di interessi con il loro mandato;
  • invita a prendere in considerazione ulteriori salvaguardie, come una dichiarazione patrimoniale da parte dei deputati all'inizio e alla fine di ciascun mandato;
  • chiede di estendere agli assistenti parlamentari accreditati e al personale l'obbligo per i deputati, in merito alle relazioni o alle risoluzioni specifiche o nelle situazioni in cui i deputati al PE svolgono un ruolo attivo ed esercitano un'influenza chiara e immediata sull'evoluzione di fascicoli specifici, di dichiarare tutte le riunioni programmate con i rappresentanti diplomatici di paesi terzi e soggetti terzi;
  • ritiene che l'attuale quadro etico per i commissari europei debba essere ampliato al fine di colmare le lacune legislative esistenti, ed invita la Commissione a presentare una proposta di statuto dei Commissari.
 
Sempre il 16 febbraio 2023, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione nella quale ribadisce il proprio sostegno all'istituzione di un organismo etico indipendente, come indicato nella sua risoluzione del 16 settembre 2021, ed a tal fine:
  • invita la Commissione a presentare, entro la fine di marzo 2023, una proposta per istituire un organismo etico indipendente, aperto alla partecipazione delle istituzioni e agenzie dell'UE, e a concludere i negoziati prima della pausa estiva;
  • insiste sulla necessità di operare una chiara distinzione tra atti criminali, violazioni delle norme istituzionali e comportamenti non etici e ricorda che l'organismo etico indipendente dovrebbe adoperarsi per una definizione comune di conflitto di interessi per le istituzioni dell'UE;
  • afferma che tale organismo dovrebbe avere la facoltà di avviare indagini di propria iniziativa e condurre indagini documentali sulla base delle informazioni raccolte da terzi e avere la possibilità di verificare la veridicità delle dichiarazioni di interessi finanziari;
  • sottolinea che è necessario che l'organismo protegga gli informatori, in particolare i funzionari pubblici europei, in modo che questi possano esprimere le loro preoccupazioni sulle possibili violazioni delle norme senza timore di ritorsioni;
  • raccomanda che l'organismo etico indipendente abbia la possibilità di avviare una cooperazione e uno scambio di informazioni con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode, la Procura europea, il Mediatore europeo e la Corte dei conti europea.