Il Piano per la trasparenza, l'integrità e l'indipendenza delle attività dei membri del Parlamento europeo 19 gennaio 2023 |
Indice |
|Le 14 proposte e misure del Piano| |
Le 14 proposte e misure del Piano |
Periodo di sospensione
I deputati appena
cessati dalla carica, per il periodo in cui beneficiano di
un'indennità transitoria, non sarebbero autorizzati ad essere iscritti al Registro per la trasparenza (
v. infra) e
non potrebbero esercitare attività di rappresentanza di interessi.
Al termine del mandato i deputati al PE hanno diritto a un'indennità transitoria, di importo equivalente a un mese di indennità per ogni anno di esercizio del mandato. La durata massima di tale indennità è di due anni.
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Sezione sull'integrità dell'attività parlamentare sulla home page del PE
Al fine di mettere a disposizione del pubblico in un'unica pagina di accesso, maggiori e più chiare informazioni sulle attività di ogni deputato, sulla
home page del sito web del Parlamento europeo sarebbe introdotta una
sezione dedicata alla "integrità". Tale sezione potrebbe includere, in particolare, informazioni su: sanzioni; dichiarazioni di doni; dichiarazioni di viaggi in Paesi terzi non pagati dal Parlamento europeo; dichiarazioni di riunioni programmate; informazioni sul
codice di condotta dei deputati al PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi e sul comitato consultivo; informazioni e collegamento al Registro della trasparenza.
Il
Codice di condotta dei deputati al PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi
, allegato al regolamento del PE, contiene disposizioni relative ai principali doveri dei deputati, a eventuali conflitti di interesse, alla dichiarazione sugli interessi finanziari, ai doni ed altri benefici (con divieto di accettare doni di valore eccedente 150 euro) ed all'attività degli ex deputati, per la quale si prevede che, se impegnati in attività di lobbying a titolo professionale o di rappresentanza direttamente connesse al processo decisionale dell'Unione, dovrebbero informare il Parlamento europeo al riguardo e non possono, per l'intera durata di detto impegno, beneficiare delle agevolazioni concesse agli ex deputati in virtù della regolamentazione stabilita in materia dall'Ufficio di presidenza.
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Iscrizione al Registro per la trasparenza delle Istituzioni dell'UE
L
'iscrizione al Registro per la trasparenza
delle Istituzioni dell'UE diventerebbe un
obbligo ai fini della partecipazione d
i lobbisti, ONG e gruppi di interesse alle audizioni parlamentari e ad altri eventi
. Per garantirne la qualità dei dati e l'aggiornamento delle informazioni sulle attività di rappresentanza di interessi, sarà addetto personale
aggiuntivo
alle attività di controllo del registro. Il PE potrebbe, inoltre, svolgere
verifiche ad hoc sulle organizzazioni iscritte, anche con riferimento ai loro collegamenti con Paesi terzi e ai flussi di finanziamento.
Il
Registro comune per la trasparenza
, condiviso tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea, è volto a facilitare il reperimento di informazioni sulle attività di rappresentanza di interessi svolte presso tali istituzioni dell'UE. Il registro è costituito da un sito web dove i rappresentanti di interessi riportano informazioni aggiornate sulle loro attività a livello dell'UE. Il funzionamento del registro è assicurato da un
codice di condotta
, che disciplina le modalità di interazione dei rappresentanti di interessi con le istituzioni dell'UE e da un
meccanismo di denuncia
, che consente a chiunque di avviare un'indagine amministrativa su presunti casi di inosservanza del codice di condotta da parte dei rappresentanti di interessi.
Il registro ha una struttura di governance a due livelli: un consiglio di amministrazione, che esercita la supervisione generale, e un segretariato responsabile della sua gestione quotidiana. Il consiglio di amministrazione è composto congiuntamente dai Segretari generali di Parlamento europeo, Consiglio e Commissione; si riunisce almeno una volta all'anno. Ciascun Segretario generale esercita la presidenza per un mandato annuale. Il segretariato fornisce orientamenti ai rappresentanti di interessi in merito al processo di registrazione, monitora e verifica l'ammissibilità delle domande, effettua controlli sulla qualità delle informazioni fornite dai soggetti registrati, tratta i reclami relativi a presunte violazioni del codice di condotta da parte dei soggetti registrati.
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Pubblicità delle riunioni con terzi
Sarebbe
introdotto l'obbligo per tutti i deputati (e non solo, come previsto attualmente per i Presidenti di commissione, i relatori e i relatori ombra)
di rendere pubbliche
tutte le riunioni programmate con terzi relative a una relazione o risoluzione del Parlamento europeo. Tale obbligo sarebbe esteso agli
assistenti parlamentari accreditati e al
personale dei gruppi politici. L'elenco di tali riunioni dovrebbe, inoltre, essere reso facilmente accessibile al pubblico. A loro volta, le organizzazioni elencate nel Registro per la trasparenza dovrebbero avere l'obbligo di rendere pubbliche tutte le loro riunioni con i deputati, gli assistenti accreditati e il personale legate a relazioni o risoluzioni del PE.
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Divieto di gruppi di amicizia con Paesi terzi, al di fuori delle attività ufficiali del PE
Sarebbero
vietate le
attività o le riunioni di raggruppamenti non ufficiali di deputati che potrebbero creare
confusione con le attività ufficiali del Parlamento europeo, quali
, in particolare, i "
Gruppi di amicizia" con Paesi terzi nei quali altri organi del Parlamento già agiscono come interlocutori. I Paesi terzi dovrebbero interagire con il Parlamento attraverso la
Commissione per gli affari esteri, le delegazioni ufficiali del Parlamento esistenti.
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Nuovo registro di ingresso al Parlamento europeo
Si prevede la creazione di un
nuovo registro d'ingresso: tutte le persone che entrano nei locali del Parlamento europeo, compresi i rappresentanti di paesi terzi, nel momento in cui accedono negli edifici del Parlamento europeo debbano fornire informazioni indicando la
data, l'ora e lo scopo della visita. Gli ospiti, muniti di badge di visita, dovranno essere sempre accompagnati dalla persona responsabile per il loro accesso alle sedi del Parlamento europeo.
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Eliminazione dei badge di accesso permanente per gli ex deputati
I
badge di accesso permanenti attualmente concessi
agli ex membri del Parlamento europeo sarebbero
sostituiti da badge di accesso giornalieri (rilasciati da un desk dedicato e con una corsia preferenziale per l'accreditamento). Inoltre gli ex deputati non avrebbero più il diritto di concedere l'ingresso a qualunque altro soggetto; analogamente gli attuali diritti di accesso per i collaboratori degli ex parlamentari potrebbero essere eliminati. Gli
ex parlamentari che accedono al Parlamento in qualità di rappresentanti di interessi, dopo il periodo di "sospensione", dovranno essere
iscritti nel registro della trasparenza e saranno tenuti a firmare il registro di nuova creazione.
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Dichiarazione sui potenziali conflitti d'interesse per i relatori e i relatori ombra
Sarebbe introdotto
l'obbligo per i
relatori e i relatori ombra in commissione di rilasciare, prima della presentazione della relazione in Commissione o in plenaria,
una dichiarazione sui potenziali conflitti d'interesse. Ulteriori controlli e forme di sensibilizzazione dovrebbero garantire che gli
assistenti e il personale parlamentare accreditati non svolgano un
ruolo dirigenziale
di organizzazioni con un qualsiasi legame con Paesi terzi.
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Rafforzamento della dichiarazione degli interessi finanziari dei deputati
Si propone di
aumentare e rendere più chiaro
il livello di dettaglio richiesto nella dichiarazione degli interessi finanziari dei deputati, includendo maggiori informazioni sui
lavori collaterali e sulle attività esterne dei deputati e prevedendo
controlli per garantire la corretta applicazione delle regole.
A norma dell'allegato I del regolamento del Parlamento europeo riguardante il codice di condotta dei deputati in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi, i membri del PE sono obbligati a trasmettere al Presidente del PE entro la fine della prima tornata successiva alle elezioni europee o, in corso di legislatura, entro trenta giorni dall'inizio del loro mandato al parlamento europeo una dichiarazione dettagliata dei loro interessi finanziari.
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Formazione obbligatoria
Il Parlamento europeo dovrebbe prevedere una
formazione obbligatoria, per tutti gli assistenti parlamentari accreditati,
sulle regole finanziarie, la conformità, la condotta e le denunce, assicurando che siano a conoscenza di tutte le regole e dei sistemi per proteggere l'integrità dell'Istituzione, se stessi e i deputati con cui lavorano. Inoltre dovrebbe essere prevista una
formazione obbligatoria per i funzionari del PE che potrebbero ricevere le segnalazioni di possibili violazioni.
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Rafforzamento del ruolo del Comitato consultivo del Codice di condotta
Il Piano, ricordato che il Parlamento europeo ha già proposto un nuovo organo etico per le istituzioni europee, propone che esso si attivi su base unilaterale per
garantire che i
deputati siano obbligati a richiedere, facilmente e rapidamente, una consulenza su possibili conflitti di interesse al
Comitato consultivo del
Codice di condotta, il cui
ruolo dovrebbe essere
rinforzato.
Il PE nella
risoluzione
approvata il 16 settembre 2021 sul tema "Rafforzare la trasparenza e l'integrità nelle istituzioni dell'UE creando un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica", ha proposto la conclusione di un accordo interistituzionale per istituire un organismo etico indipendente dell'UE per il Parlamento e la Commissione, aperto alla partecipazione di tutte le istituzioni e le agenzie e di tutti gli organi dell'UE.
Il Comitato consultivo, previsto dall'articolo 7 del
Codice di condotta dei deputati del PE in materia di interessi finanziari e conflitti di interesse
, allegato al Regolamento del Parlamento europeo, è composto da cinque membri, designati dal Presidente del PE tra i membri della commissione per gli affari costituzionali e della commissione giuridica. Il comitato fornisce, su richiesta di un deputato, orientamenti sull'interpretazione e l'attuazione delle disposizioni del codice di condotta e, su richiesta del Presidente, esamina i presunti casi di violazione del codice di condotta e consiglia il Presidente circa le eventuali misure da adottare.
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Proposte di risoluzioni sui diritti umani con procedura di urgenza
Per evitare che le
risoluzioni presentate in via di urgenza in materia di diritti umani
possano essere nuovamente oggetto di indebite influenze esterne, la Conferenza dei presidenti, nei sui compiti di programmazione dei lavori, dovrebbe
accettare solo le richieste di trattazione urgente in plenaria provenienti da una commissione, previa discussione all'interno della stessa. Tali risoluzioni inoltre dovrebbero essere limitate nella lunghezza e riguardare esclusivamente la questione dei diritti umani.
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Cooperazione con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali
Il PE dovrebbe
rafforzare la sua cooperazione con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali degli Stati membri per garantire che l'Istituzione sia in grado di rispondere al meglio e di aiutare le vittime con qualsiasi indagine su presunte attività criminali dei deputati o del personale del PE.
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Revisione delle attività sanzionabili
L'elenco delle attività sanzionabili dei
membri del PE, di cui al codice di condotta, dovrà essere rivisto per favorire il rispetto degli obblighi e delle responsabilità elencati nel piano in esame.
Qualora vi sia motivo di ritenere che un deputato al Parlamento europeo possa avere violato il presente codice di condotta, tranne in casi manifestamente vessatori, il Presidente sottopone la questione al comitato consultivo.
Il codice di condotta stabilisce, oltre agli obblighi già richiamati, che nel quadro del loro mandato, i deputati al Parlamento europeo:
Qualora vi sia motivo di ritenere che un deputato possa avere violato il codice di condotta il Presidente sottopone la questione al comitato consultivo.
Il comitato esamina le circostanze della presunta violazione e formula una raccomandazione al Presidente in merito a un'eventuale decisione. Se, tenuto conto della raccomandazione del comitato consultivo e dopo aver invitato il deputato interessato a presentare le sue osservazioni per iscritto, il Presidente constata che un determinato deputato ha violato il codice di condotta, egli adotta una decisione motivata con cui stabilisce una sanzione.
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